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Informatica nei paesi emergenti - didamat-2012

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Informatica nei paesi emergenti - didamat-2012
"Paesi in via di sviluppo" è una definizione
prettamente politica, “paesi emergenti” è
quella economico-finanziaria , "terzo mondo"
è invece quella più obsoleta, che evoca la
realtà in maniera più cruda.
Quale che sia la definizione, la realtà è fatta di
aree del pianeta afflitte dalla miseria, dalle
malattie, dalla sete, dalla fame.
Nonostante le difficili condizioni di vita ancora
esistenti in questi paesi, la nuova tendenza
che si sta diffondendo è quella di incentivare
la diffusione dell'informatica nei vari strati
della popolazione.
In questo contesto intendiamo analizzare
lo sviluppo che la Cina ha compiuto nel
campo dell’informatica e delle nuove
tecnologie.
Per quanto riguarda le tecnologie informatiche, i
cinesi sono partiti in ritardo rispetto al mondo
occidentale, anche a causa delle difficoltà
derivanti dalla loro lingua scritta, i cui
ideogrammi hanno reso il rapporto con
l'informatica assai problematico
Internet è stato introdotto ufficialmente in
Cina intorno al 1992, e alla diffusione della
“rete delle reti” è seguita un'importante e
progressiva crescita nel campo
dell'informatica. Data la poca esperienza del
popolo cinese in questo campo, si è trattato
di una vera e propria sfida!
Tra il 1995 e il 2000 si può parlare di un vero e
proprio contagio: infatti nel 1997 si sviluppa
notevolmente l'e-commerce (= commercio
elettronico), ossia l'insieme delle transazioni
per la commercializzazione di beni e servizi
tra produttore e consumatore realizzate
tramite Internet. Nel 1998 nasce il primo
motore di ricerca in lingua cinese, Sohu,
sviluppato dalla Sohu.com.
Intorno agli anni 2000/2004 si evidenzia
un maggiore controllo sugli
investimenti rivolti alla tecnologia e un
più massiccio ricorso a servizi di
consulenza strategica.
Nel 2004 si osserva una vera e propria
diffusione delle applicazioni ICT (Information
and Communication Technologies) ovvero le
tecnologie dell’informazione e della
comunicazione, come per esempio i telefoni
cellulari. Il settore dell’informatica nel 2004 è
cresciuto del 4,4% rispetto al 2,6% dell’anno
precedente.
Secondo il “Networked Readiness Index” siglato NRI ( uno strumento
che permette ai vari paesi di valutare la propria situazione in
campo tecnologico) la Cina ha conseguito i seguenti risultati:
• nella classifica del 2002/2003 la Cina si è posizionata al 51° posto;
• nella classifica del 2004/2005 su 104 paesi la Cina si è posizionata
al 41° posto. In particolare, se si guarda solo la categoria di
adeguatezza e di utilizzo delle tecnologie, la Cina guadagna
posizioni rispetto all’indice NRI, occupando rispettivamente il 39°
e il 38° posto della graduatoria mondiale. Rispetto al Government
Readiness, il paese conquista la 17esima posizione e per quanto
concerne il Government Usage (indicatore che valuta il peso
dell’ICT sia in termini di supporto ai processi amministrativi interni
al settore pubblico, sia in termini di fornitura di servizi on-line a
favore dei cittadini e delle imprese) la Cina si piazza nella 22°
posizione.
L'Information Economy Report nel 2000 riporta questo
dato emerso dall’United Nations Conference on
Trade And Development (UNCTAD): «L’incredibile
crescita economica di alcune importanti nazioni in
via di sviluppo tra cui la Cina, l’India e il Messico sta
imprimendo un effetto significativo sulla
performance del settore ICT in altri paesi del sud del
mondo». Infatti già nel 2004 la Cina ha superato gli
USA quale maggior esportatore di beni tecnologici.
Attualmente la Cina vuole riuscire a sostenere
una propria tecnologia hi-tech autonoma,
ossia costruire lentamente una via cinese
all'informatica, copiando e innovando a
seconda dei bisogni. È in questo contesto che
è nato il progetto di creare un mondo
informatico autoctono e autarchico.
Il cuore di questo progetto è il computer
"Sogno del Dragone", Longmeng,frutto del
progetto combinato del Jiangsu Menglan
Group e del Chinese Institute of Computing
Technology, un braccio dell'Accademia
delle Scienze cinesi. Il tutto è basato sul
processore Loongson, "Figlio del dio",
realizzato interamente in Cina partendo dai
progetti di un processore MIPS. Il “sogno
del dragone" è arrivato alla terza
generazione e continua la sua lunga marcia
verso i 64 bit, con basso consumo e
soprattutto basso costo di produzione.
Oltre al Sogno del Dragone c’è il Pc desktop a
basso consumo, che viene venduto a meno di
300 dollari, e altri prodotti come il portatile
Tianhua GX-1C, che ricorda da vicino il
Classmate Pc di Intel, e costa circa 250 dollari.
Secondo alcune indiscrezioni del Wall Street
Journal il governo cinese potrebbe
costringere tutti gli utenti in possesso di un
computer a installare “Green Dam-Youth
Escort”, un programma informatico in grado
di bloccare l'accesso a determinati siti web
censurati (perché considerati dal governo
socialmente dannosi), e di schedare l’utente
inviandone i dati a un ricco database.
Nel maggio 2010 si è tenuto a Ningbo, una città
nei pressi di Shanghai, il forum telematico
dell'Expo mondiale sul tema
“informatizzazione e sviluppo urbano”, al
quale hanno partecipato più di 600
funzionari, esperti e imprenditori dei vari
paesi con lo scopo di analizzare lo scenario
futuro della vita informatizzata nella città di
Shanghai.
Al forum ha partecipato anche Li Yizhong, il ministro cinese
dell’industria e dell’informazione, il quale ha affermato
che alla fine del marzo scorso gli utenti della telefonia
cinese sono diventati un miliardo e 90 milioni, mentre gli
internauti sono arrivati a 404 milioni.
I prodotti informatici come
computer, cellulari, telefoni
e televisori a colori sono
ampiamente diffusi nel
paese. L'informatizzazione
ha elevato la qualità della
vita dei cinesi e promosso lo
sviluppo dell'economia e
della società.
Li Yizhong ha affermato che il prossimo passo della Cina sarà:
• promuovere lo sviluppo delle nuove tecnologie come gli
oggetti da e per internet, e l'integrazione delle tre reti
(ossia telecomunicazioni, radiotelevisiva e internet);
• promuovere la costruzione dell'informatizzazione e
dell'urbanizzazione;
• accelerare lo sviluppo delle nuove industrie 3G, il
commercio elettronico, i servizi software, l'animazione su
internet e il divertimento elettronico;
• promuovere l'integrazione fra l'informatizzazione e
l'industrializzazione, accelerando il passaggio delle
tecnologie informatiche ai vari settori. Inoltre ha aggiunto
che all’urbanizzazione saranno applicate le tecnologie
avanzate ad alta praticità;
Nel 2010 la Cina ha realizzato il computer più
veloce al mondo, Tianhe-1A, strappando il
primato agli USA. Tianhe-1A è capace di
effettuare 2,57 quadrilioni di operazioni al
secondo, ed è stato installato al National
Supercomputing Center di Tianjin, nella
Cina settentrionale.
Tianhe-1A ha un costo stimato di circa 70
milioni di euro ed è stato sviluppato
nell’Università Nazionale di Tecnologia per la
difesa. Il supercomputer cinese ha processori
americani ma i circuiti di collegamento sono
stati sviluppati in Cina. Inoltre al terzo posto
dei computer più veloci al mondo, dopo
Tianhe-1A e Jaguar (USA), vi e’ un altro
computer cinese, Nebulae.
L'iPad è un lettore di musica, video e libri,
in grado di connettersi a internet senza
fili, ma, nella versione cinese, non
attraverso le reti 3G dei cellulari. Per i
cinesi rappresenta uno status symbol
del raggiunto benessere, al pari
dell’iPod e dell’iPhone, e, per quanto
siano tutti prodotti assemblati in Cina, i
prezzi non sono popolari. Infatti l’iPad
va, a seconda della memoria, dai 450 ai
630 euro, ben oltre lo stipendio di un
membro della classe media.
Tra i prodotti informatici più desiderati
oggi dai cinesi c’è l’iPhone 4. E’ di
questi ultimi giorni la notizia
dell’assalto a un negozio da parte di
una folla sterminata che ne aveva
atteso l’apertura fin dalle prime luci
dell’alba.
• La Repubblica
• www.tuttocina.it
• www.greenstyle.it
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