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Decameron - letteraturaestoria

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Decameron - letteraturaestoria
GIOVANNI BOCCACCIO
Boccaccio e il suo tempo
1375
muore a
Certaldo
1348 la
Peste
1321
1360 si fa
chierico
1348-53
1337
1313 nasce
a Certaldo
1309
Guerra100 anni
1365 torna
a Certaldo
INDICE
BIORAFIA
INDICAZIONI GENERALI
OPERE DEL PERIODO NAPOLETANO
OPERE DEL PERIODO FIORENTINO
IL CAPOLAVORO: DECAMERONE
BIOGRAFIA
 Certaldo o Firenze, 1313 – Certaldo, 1375
 Fra i maggiori narratori italiani e europei del XIV secolo
 Decameron, tradotto in molte lingue, conosciuto ed apprezzato in Europa
(influenza letteratura inglese, v. Geoffrey Chaucer).
 Padre: mercante Boccaccino da Chellino; madre (si ipotizza) di origini
umili. Relazione extra-coniugale
 A 6 anni apprendimento lettura/scrittura: adolescenza da autodidatta per
studio letteratura classica (latina)
 Apprendistato bancario a Napoli presso il Banco dei Bardi
 Dopo sei anni di fallimenti (1331) ripiego per ordine del padre sul diritto
canonico, per imparare una professione
 Periodo napoletano: vita ed esperienze con i nobili nella corte di Napoli,
caratterizzata da sfarzi e ricchezze (incarnazione valori e ideali cortesi)
 Riferimenti biografici nel De genealogiis: imposizioni padre come
impedimento a divenire un miglior poeta e scrittore
 Improvvisa conclusione periodo napoletano nel 1340: ritorno a Firenze
per forte tracollo economico della famiglia, a seguito del fallimento di
alcune banche (con investimenti paterni, morte padre per peste 1348)
 Finalmente gli studi letterari sotto la guida di alcuni tra i più autorevoli
eruditi del tempo
BIOGRAFIA
 In questo secondo periodo fiorentino (1340-1348), rimpianto dell’autore
per la vita di corte a Napoli (v. romanzo Elegia di Madonna Fiammetta)
 Composizione Amorosa visione e il Ninfale fiesolano
 Napoli per Boccaccio «lieta, pacifica, abbondevole, magnifica», mentre
Firenze «triste e grigia, noiosa» con quella gente superba e avara che
«bada solo a se stessa»
 1361-1365: ritorno a Certaldo e composizione opere in latino di matrice
umanistica come la Genealogia Deorum Gentilium ed il Corbaccio (in
volgare)
 1359: amicizia con monaco calabrese Leonzio Pilato (incaricato da
Petrarca di tradurre Iliade e Odissea; B. imparerà il greco dal monaco)
 1365-1375: periodo fiorentino-certaldese, incarichi pubblici per Firenze e
cura di edizione critica delle opere di Dante (Trattatello in Laude di Dante)
 1370: trascrizione codice autografo Decameron, commento e lettura
pubblica della Commedia
 Morte: 21 dicembre del 1375 (sulla sua tomba: Studium fuit alma poesis)
 Amore per una nobildonna della corte angioina (Maria d’Aquino)
indicandola con il senhal “Fiammetta”: questa figura, al di là della
veridicità del dato biografico, attraverserà la produzione di Boccaccio,
almeno fino al Decameron
BIOGRAFIA
 In questo secondo periodo fiorentino (1340-1348), rimpianto dell’autore
per la vita di corte a Napoli (v. romanzo Elegia di Madonna Fiammetta)
 Composizione Amorosa visione e il Ninfale fiesolano
 Napoli per Boccaccio «lieta, pacifica, abbondevole, magnifica», mentre
Firenze «triste e grigia, noiosa» con quella gente superba e avara che
«bada solo a se stessa»
 1361-1365: ritorno a Certaldo e composizione opere in latino di matrice
umanistica come la Genealogia Deorum Gentilium ed il Corbaccio (in
volgare)
 1359: amicizia con monaco calabrese Leonzio Pilato (incaricato da
Petrarca di tradurre Iliade e Odissea; B. imparerà il greco dal monaco)
 1365-1375: periodo fiorentino-certaldese, incarichi pubblici per Firenze e
cura di edizione critica delle opere di Dante (Trattatello in Laude di Dante)
 1370: trascrizione codice autografo Decameron, commento e lettura
pubblica della Commedia
 Morte: 21 dicembre del 1375 (sulla sua tomba: Studium fuit alma poesis)
 Amore per una nobildonna della corte angioina (Maria d’Aquino)
indicandola con il senhal “Fiammetta”: questa figura, al di là della
veridicità del dato biografico, attraverserà la produzione di Boccaccio,
almeno fino al Decameron
INDICAZIONI GENERALI
 Produzione letteraria vastissima e varia nei temi e nelle scelte stilistiche
 Scrittura in prosa e in versi, alternando composizioni in latino e in volgare
 Tratti comuni:
a)predilezione per il tema amoroso
b)vocazione narrativa
c)erudizione (geografica, mitologica, ecc.)
d)realismo, inteso come apertura sul mondo in tutti i suoi aspetti e
straordinaria finezza di osservazione
RELIGIONE
 Forte critica al mondo ecclesiastico speculatore su ignoranza popolo
 Rispetto per la religione, senza la trascendenza dantesca
 Deridere il mondo ecclesiastico non vuol dire non rispettare la religione,
ma riportarla in terra
ARISTOCRAZIA
 Classe in declino dagli ideali cavallereschi poco credibili, impersonati da
eroi del passato
 Nuova aristocrazia: quella dell’animo e dei valori cortesi della gentilezza e
della generosità, presente in tutti i ceti
OPERE DEL PERIODO NAPOLETANO
La caccia di Diana
(1333–1335)
Il Filostrato
(1335)
Il Filocolo
(1336)
Poemetto celebrativo in chiave mitologica di alcune gentildonne napoletane. Le ninfe,
seguaci della casta Diana, si ribellano alla dea ed offrono le loro prede di caccia a
Venere, che trasforma gli animali, in bellissimi uomini. Tra questi vi è anche il
giovane Boccaccio che, grazie all'amore, diviene un uomo pieno di virtù: il poemetto
propone, dunque, la concezione cortese dell'amore che ingentilisce e nobilita l'uomo.
Alla lettera, nel greco approssimativo del Boccaccio, "vinto d'amore", poemetto
scritto in ottave, narra la tragica storia di Troilo, figlio del re di Troia. Priamo,
innamoratosi della prigioniera greca Criseida. Quando Criseida, in seguito, si
innamora di Diomede, Troilo si dispera e va incontro alla morte per mano di Achille.
L'autore si confronta in maniera diretta con la tradizione dei cantari. Linguaggio
semplice, colloquiale, spedito, a differenza di quello del Filocolo, sovrabbondante.
Etimologicamente "fatica d'amore", romanzo in prosa, svolta rispetto a quelli in prosa.
La storia ha due protagonisti, Florio e Biancifiore, due giovani che si amano dopo
essere cresciuti insieme e sono costretti ad affrontare molte peripezie che li dividono,
ma alla fine si ritrovano e si sposano. Florio si converte al Cristianesimo e alla morte
del padre, viene incoronato re.
Teseida delle nozze d'Emilia Poema epico in ottave in cui si rievocano le gesta di Teseo che combatte contro Tebe e
le Amazzoni. Primo caso in assoluto nella nostra storia letteraria di poema epico in
(1339-1341)
volgare. Si manifesta la tendenza di Boccaccio a isolare nuclei narrativi sentimentali,
cosicché il vero centro della narrazione finisce per essere l'amore.
OPERE DEL PERIODO FIORENTINO
Comedia delle ninfe
fiorentine
(o Ninfale d'Ameto)
(1339-1340)
Amorosa visione
(1341 - 1342)
Narrazione in prosa, inframmezzata da componimenti in terzine cantati da vari
personaggi. Narra la storia di Ameto un rozzo pastore che un giorno incontra
delle ninfe devote a Venere e si innamora di una di esse, Lia. Nel giorno della
festa di Venere le ninfe si raccolgono intorno al pastore e gli raccontano le loro
storie d'amore. Alla fine Ameto è immerso in un bagno purificatore e
comprende così il significato allegorico della sua esperienza: infatti le ninfe
rappresentano la virtù e l'incontro con esse lo ha trasformato da essere rozzo
e animalesco in uomo.
Poema in terzine, suddiviso in cinquanta canti. La vicenda descrive
l'esperienza onirica di Boccaccio che, sotto la guida di una donna gentile
perviene ad un castello, sulle cui mura sono rappresentate scene allegoriche
che vedono protagonisti illustri personaggi del passato (Sapienza, Gloria,
Amore, Ricchezza, Fortuna). Lampanti affinità con i contemporanei Trionfi del
Petrarca (luogo fisico esistente Castelnuovo di Napoli, affrescato da Giotto).
Dopo aver osservato gli affreschi Boccaccio passa in un giardino dove incontra
Madonna Fiammetta e tenta di abusare di lei nel sonno. Il risveglio tempestivo
della donna e il fatto che questa ricordi al poeta il pericolo dell'imminente
ritorno della guida prevengono l'attuarsi del gesto. Di lì a poco infatti la "donna
gentil" torna affermando che il poeta potrà giungere al pieno possesso
dell'amata conducendo una vita improntata ai virtuosi precetti (scopo del
viaggio). Debiti nei confronti di Dante e della Divina Commedia (v. «visio in
somnis» e «donna gentil»), ma contestuale emancipazione di B.
OPERE DEL PERIODO FIORENTINO
Elegia di
Madonna Fiammetta
(1343-44)
Ninfale fiesolano
(1344 -1346)
Romanzo in prosa, si racconta di una dama napoletana abbandonata e
dimenticata dal giovane fiorentino Panfilo. La lontananza di Panfilo le crea
grande tormento accresciuto dal fatto che Fiammetta è sposata e deve
nascondere al marito il motivo della sua infelicità. L'opera ha la forma di una
lunga lettera, rivolta alle donne innamorate; la lunga confessione dell'eroina
consente una minuziosa introspezione psicologica. La vicenda è narrata dal
punto di vista della donna, un elemento assolutamente innovativo rispetto ad
una tradizione letteraria nella quale la donna era stata oggetto e non soggetto
amoroso: essa non viene più ad essere ombra e proiezione della passione
dell'uomo ma attrice della vicenda amorosa; vi è, quindi, il passaggio della
figura femminile da un ruolo passivo ad un ruolo attivo.
Il giovane pastore Africo, vive sulle colline di Fiesole coi genitori. Sorpresa nei
boschi un'adunata di ninfe di Diana, si innamora di Mensola, però obbligata
alla castità. Venere, apparsagli in sogno, promette di aiutarlo. Della sua
sofferenza si accorge il padre di Africo, che lo ammonisce a non cercare le
ninfe, ricordandogli che terribile sorte colpisce coloro che osano sfidare la dea.
Africo e Mensola, però, con uno stratagemma riescono ad amarsi ed
innamorarsi. La ninfa però, resasi conto del suo errore, decide di sfuggirgli.
Africo, disperato, si uccide e il suo sangue cade nel fiume che poi assumerà il
suo nome. La ninfa però è incinta, e viene scoperta da Diana, che la trasforma
nell'acqua del fiume che da quel giorno in poi assumerà il suo nome. Il
bambino viene invece affidato ad una vecchia ninfa che lo consegnerà alla
madre del povero pastore. Verrà chiamato Pruneo e sarà il reggitore della città
di Fiesole e il capostipite di una famiglia destinata a mischiarsi con i cittadini di
Firenze.
IL CAPOLAVORO: IL DECAMERONE
DECAMERON
(1349-1451)
 Nato da sperimentalismo di B. tra i generi letterari,
commedia sociale con descrizione di personaggi e
ambienti di ogni ceto sociale
 Sintesi duplice esperienza cortese-napoletana e
borghese-fiorentina di B. (narrazione basata su
racconti orali/esperienze vita napoletana e fiorentina)
 Conciliazione nostalgia antichi valori cortesi con i
nuovi costumi e valori laici della borghesia mercantile
 Armonizzazione di stile e lingua diversi, con l’utilizzo
di uno stile medio elegante
 Nascita narrativa moderna, racconto distaccato e
articolato, sottratto da ogni intento moralistico,
didattico, dimostrativo
 Finalità racconto: divertire e consolare con la
semplice narrazione
 Affermazione morale dell’equilibrio tra ragione onestà
e natura
STRUTTURA DECAMERONE
 Proemio con dedica dell’opera alle donne in pena d’amore
 Cornice: la peste di Firenze e i 10 ragazzi (non solo a inizio e fine
del D. , ma inizio e fine di ogni novella e ogni giornata)
 Tempo: 10 giornate e
100 novelle
 Finalità cornice:
Proemio
La cornice
Le 100
novelle
creazione distanze da mondo novelle
focalizzazione narratori
unitarietà all’opera
La peste e i 10 ragazzi
Messaggio dell’autore
CARATTERISTICHE DECAMERONE
 Unitarietà opera fornito da un preciso disegno morale
Prime novelle
Ultime novelle
1° Novella:
Ser Ciappelletto
Critica ai vizi
dei potenti
Elogio della
cortesia
Schema tipico della commedia
100° Novella:
L’amore umile e
totale di Griselda
DECAMERONE: INNOVAZIONE O TRADIZIONE?
 Decameron: rottura con la tradizione
medievale e iniziatore del Rinascimento
 Dante, uomo medievale perché fiducioso
e timoroso del soprannaturale
 Boccaccio, umanista perché calato nella
sua realtà terrena ed artefice delle sue
sorti
ASPETTI MEDIEVALI
 struttura a cornice dell’opera
 simbologia numerica (n°10)
 fonti letterarie
ASPETTI UMANESTICI –RINASCIMENTALI
 interesse per la realtà e la vita sociale
 esaltazione di virtù laiche (intelligenza, furbizia)
 amore considerato naturale e non peccaminoso
 stretti rapporti con tradizione, letteratura,
fonti e idee medievali
 valori etici e cristiani medievali (es. il
concetto di fortuna)
 Boccaccio rielaboratore degli
insegnamenti medievali, riportandoli sulla
realtà terrena
 Novelle raramente inventate da Boccaccio (reinterpretazione)
 Evidenziazione caratteri personaggi, dentro la società medievale
 Visione autore su tutti gli aspetti dei vari sentimenti
Esempio: l’Amore
Brutale, eroico, totale, comico, erotico,
disinteressato, interessato, tragico,
distruttore, redentore, puro, rubato,
pagato, sognato, tradito, geloso, devoto,
cortese, nobile, carnale, …
COMPONENTI DECAMERONE
1. comuni, crociate, mercanti anonimi, umili di
ogni ceto; ma anche papi e imperatori, poeti e
pittori reali. Una vera commedia umana, un
romanzo della società
1.
Ambientazione
2.
Fortuna
2. altra protagonista del Decameron di
concezione medievale, ovvero dispensatrice
capricciosa di beni terreni (l’uomo deve prendere
coscienza della loro caducità)
3.
Intelligenza
4.
Società
mercantile
3. dall’astuzia istintiva alla coscienza razionale,
Apprezzamento dell’uomo che con furbizia e/o
intelligenza si trae d’impaccio o anche crea giochi e
scherzi. Presenza delle vittime, gli sciocchi
4. Autore immerso nel periodo di piena ripresa
dei commerci, opera come epopea del mercante
Il D. opera simbolo della borghesia mercantile e il
suo attivismo. I nuovi valori: affrontare le difficoltà
e uscirne con intelligenza e furbizia
PROTAGONISTI DECAMERONE
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 Opera di chiaro intento umanistico, unica in volgare
dopo il Decameron
 Influenza di Petrarca in merito al disprezzo verso la
vita mondana e i piaceri legati alla bellezza femminile
IL CORBACCIO
(1365)
 Incontro tra ideali umanistici e crisi religiosa
 Titolo in assonanza con corvaccio, ingiuria attribuita
all’autore o alla donna protagonista dell’opera
 Prosa satirica, forse ispirata ai tormenti di Petrarca o a
suoi personali infelici amori senili
 Invettiva contro l’amore e le donne capaci di condurre
all’abbrutimento l’animo umano
THANKS!
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