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Crisi e sviluppo nel Seicento

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Crisi e sviluppo nel Seicento
Le due Europe : Il secolo scorso per l’Europa fu un secolo di grande espansione
economica e di incremento demografico. Durante il Seicento la situazione muta in
maniera molto brusca quando cominciano a manifestarsi segni di un profondo
malessere.
La crisi spagnola : A causa della pessima gestione dell’oro americano, e della
diminuzione dell’importazione di questo, e a causa di varie carestie e pestilenze, la
Spagna entra in una profonda crisi.
Il secolo d’oro dell’Olanda : Il Seicento è caratterizzato da un grandissimo sviluppo
dell’Olanda grazie ad un maggior coinvolgimento della borghesia, tolleranza
religiosa e l’apertura verso l’innovazione.
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Epidemie,carestie e
vari conflitti
Calo della
popolazione
Calo d’importazione
di metalli preziosi
dall’America
Diminuzione
domanda prodotti
agricoli
CRISI
ECONOMICA
Contrazione delle
attività (artigianali,
industriali e
commerciali)
Mantenimento dello
sfarzo delle corti
Diminuzione dei
prezzi e della
produzione
Spese militari
Aumento pressione
fiscale
Rifeudalizzazione
Formazione di
sommosse e
aumento del
banditismo
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All’inizio del XVII secolo la Spagna si trovava in un periodo molto difficile, in cui la nobiltà era
improduttiva, poiché con i guadagni acquistava beni di lusso arricchendo mercanti stranieri, l’afflusso
di metalli preziosi dall’America era in diminuzione, ciò portò alla prima di una serie di
bancherotte, e infine ad aggravare la crisi demografica ci fu la cacciata dei mariscos, ovvero i
musulmani accusati di professare ancora la loro religione furono cacciati e ciò colpì un gruppo
ampiamente attivo nel commercio.
Ci furono vari tentativi di migliorare la situazione, partendo da quello di Filippo III che riuscì a siglare
trattati di pace con Francia, Inghilterra e Olanda. Però il tentativo più serio fu quello del conte-duca di
Olivares che concentrò su di se la gestione delle finanze e dell’esercito, istituì un esercito nazionale a cui
ognuno era obbligato a partecipare e finanziare, e stabilì anche varie tasse per risanare i conti dello
Stato.
Tutte queste riforme, in particolare quelle di Olivares, suscitarono disapprovazione generale, che
presto portò all’insurrezione della Catalogna nei confronti di Madrid e alla proclamazione d’indipendenza
del Portogallo.
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Grazie alla dominazione spagnola, gli stati italiani, godettero per maggior tempo della pace e di una
fiorente economia. Infatti Genova e Venezia erano due dei porti più frequentati del Meditterraneo e il
Nord e il Centro Italia produceva principalmente beni di lusso.
A breve questi stati dovettero affrontare la spietata concorrenza degli Olandesi e degli Inglesi che
ovviamente riuscivano a rendere più convenienti i loro prodotti. Così, come in Spagna, si verificarono
fenomeni di feudalizzazione.
All’inizio del Seicento l’Italia fu inoltre colpita da gravi epidemie di peste e carestie che
inevitabilmente portarono ad una brusca diminuzione di popolazione che fece crollare definitivamente
l’agricoltura e il commercio interno.
Questo profondo stato di crisi economico fu aggravato dall’inefficienza dell’amministrazione e
dalla nobiltà che approfittava della situazione per sfruttare di più la popolazione.
Tutto ciò portò a delle grandi rivolte popolari, a differenza di quella catalana e portoghese queste
erano disordinate e confuse e quindi furono facilmente represse.
Nello stesso periodo ci fu però una rivolta a Napoli che assunse dimensioni davvero macroscopiche
quando si aggiunsero anche i contadini. Questa riuscì addirittura ad ottenere la proclamazione della
repubblica.
Pochi anni dopo la Spagna organizzò una controrivoluzione e riprese in mano la situazione.
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Genova: Si era arricchita prestando soldi alla Spagna in cambio di metalli preziosi, ma quando
l’economia spagnola entrò in crisi e la concorrenza olandese iniziò ad intensificarsi, il sistema finanziario di
Genova subì un duro colpo.
Venezia: La sua ricchezza, basata sugli scambi commerciali, si indebolì quando il commercio si spostò dal
Mediterraneo all’Oceano Atlantico, la situazione si aggravò a causa della concorrenza olandese e inglese
e a varie epidemie di peste. Nonostante la pessima situazione economica, Venezia seppe tutelare la
propria indipendenza civile e politica, così divenne presto il rifugio per tutti i liberi pensatori.
Toscana: In questa zona la crisi si fece sentire molto, a causa della concorrenza olandese sul mercato
della lana, su cui era basata buona parte dell’economia toscana.
Ducato di Savoia: Fu uno dei pochi stati che nel Seicento si rafforzò. Questo grazie allo spostamento
degli interessi verso l’Italia e all’ammodernamento dell’esercito e dello Stato, con la limitazione dei poteri
della nobiltà e l’accentramento dell’amministrazione.
Tolleranza culturale e
religiosa che garantiva
una libera circolazione di
idee
Guerra per l’indipendenza
dalla Spagna
Aumento demografico
grazie all’arrivo di
imprenditori e mercanti
calvinisti in fuga
Tutti i traffici europei
passavano per
Amsterdam che divenne
la principale piazza di
commercio
Fioritura economica
Importazione cereali
dall’Europa
Terre destinate a colture
specializzate (tabacco,l
lino, allevamento)
Maggiore tutela giuridica
sulle operazioni bancarie
Le banche olandesi
iniziarono a sostenere gli
interessi dei privati
Rotte olandesi
Compagnia
unita delle Indie
orientali
Compagnia
unita delle Indie
Occidentali
Rotta: Asia
Rotta: America
e Africa
Merce: Spezie
Merce: Zucchero
e schiavi
Su tutte e due le rotte ebbero il monopolio dopo aver vinto una vera e propria battaglia commerciale
con il Portogallo. Dopo le varie e numerose colonie formate, le altre nazioni europee cercarono di frenare la
supremazia olandese. Gli inglesi per esempio crearono l’ Atto di navigazione con il quale si stabiliva che
potevano giungere in Inghilterra solo merci trasportate da navi inglesi.
Desiderio di
conoscenza libera,
autonoma dalle
interferenze della fede
Cultura razionalistica
Nuovi metodi e sistemi
di ricerca
SCIENZA MODERNA
Le maggiori figure di questo periodo furono:
Galileo: Elaborò un metodo basato su quattro principi fondamentali: 1) Il vero si studia sulla natura
2) Noi giungiamo alla verità per quello che siamo capaci di scoprire, non per sentito dire.
3) La scienza ha a che fare solo con i corpi, e ne studia gli aspetti sperimentabili del reale.
4) La scienza non ha nulla a che fare con le Sacre Scritture
Cartesio: Fu il primo a considerare la ragione come principio fondamentale di ogni conoscenza e
inoltre affermava che qualsiasi fenomeno può essere verificato matematicamente Le sue quattro
regole fondamentali e il suo metodo cartesiano furono essenziali per lo sviluppo in tutti i campi
scientifici.
Isaac Newton: Fu colui che scoprì la legge di gravità e inoltre indicò l’attenzione all’esperienze la base
per la conoscenza.
In contrapposizione alla diffusione del pensiero razionalista, quel periodo è caratterizzato anche da
tendenze irrazionalistiche, soprattutto tra le masse popolari, come per esempio la demonologia o
la superstizione.
Questo fece sorgere una nuova domanda nella società: la ragione è davvero capace di giungere alla
verità? Ciò fece in modo che la ragione venisse sottoposta a precise indagini.
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Grazie al metodo cartesiano di Cartesio, venne messa in discussione il concetto di origine divine del
potere nascendo così una nuova teoria: il Giusnaturalismo. Questa asserisce che l’uomo possiede
dei diritti naturali che precedono qualsiasi altra legge statale e questi diritti sono l’unico
fondamento della legislazione di uno Stato. In più definisce lo Stato come organismo artificiale e
non naturale e gli uomini sono legati ad esso mediante un contratto sociale in cui si rimettevano
ad un’ autorità superiore, ovvero lo Stato.
Queste teorie, elaborate da Ugo Grozio, vennero esasperate dall’inglese Thomas Hobbe con cui
giustificò la formazione di uno stato assoluto. Il filosofo John Locker rispose alla nozione
hobbesiana sostenendo che i cittadini hanno diritti naturali ma soprattutto hanno il diritto di
revocare il potere del sovrano.
Così si formò l’attuale concezione di Stato, ovvero una popolazione residente su un territorio
circoscritto da confini precisi, governata da un’autorità centrale unitaria, capace di emanare e
fare rispettare leggi. Tale istituzione detta Stato si appoggiava a tre principali istituzioni:
esercito, burocrazia e finanza.
Esercito: Durante il ‘600 iniziavano a formarsi i primi eserciti statali, in più gli eserciti erano molto
differenti, dopo l’introduzione delle armi da fuoco, vi fu un aumento di importanza di fanteria e
artiglieria.
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Questo secolo è caratterizzato anche dall’intolleranza e dalla violenza verso coloro che
esprimevano un pensiero differente da quello comune in materia di fede. Per questo iniziarono a
farsi domande sul significato della religione scostandola pian piano dal centro della vita.
Proprio in questo periodo, Baruch Spinoza, un filosofo olandese, negò alla religione la capacità di
spiegare il senso vero delle cose che poteva essere indagato solo dalla filosofia.
Alcuni stati come Venezia, Svizzera, Olanda e Inghilterra furono celebri per la tolleranza religiosa,
non a caso fu un filosofo inglese, John Locke, a sostenere la separazione tra Stato, che deve
diciplinare la convivenza civile e Chiesa, che ha il compito di portare l’uomo alla salvezza
dell’anima.
Durante il ‘600 nacquero molti pensieri differenti in materia religiosa, come i Deisti, che
sostennero solo un religione fondata sulla ragione può far conoscere un Dio accettabile all’uomo.
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Per riportare l’ordine le tessuto della cristianità, la Chiesa fece una Controriforma basata su tre
punti principali: 1) Viene ristabilito il primato assoluto del pontefice sugli altri vescovi.
2) Venne imposto un ferreo controllo delle eresie attraverso l’Inquisizione.
3) Continuo aggiornamento dell’elenco dei libri proibiti.
In più la chiesa cercò nuovi consensi tramite l’arte barocca.
In questo clima spirituale, nacque un movimento che tendeva a trovare la serenità nell’illusione.
In contrapposizione nacquero movimenti basati sull’impegno e sulla scienza (Galileo), uno basato
sulla storia (Paolo Sarpi) e uno filosofico (Giordano Bruno e Tommaso Campanella).
Giordano Bruno, un teologo, entrò in contrasto con il panteismo, ovvero la concezione di Dio che
empie tutta la materia, essendo una concezione opposta alle teorie metafisiche di
Aristotele.Queste sue idee lo portarono ad essere condannato al rogo per eresia. Tommaso
Campanella invece, delineò un utopico stato comunitario basato sull’armonia delle classi e sulla
religione naturale. Ciò gli costò una condanna al carcere di 27 anni.
Galileo fu un altro intellettuale perseguitato dalla chiesa per le proprie idee. Infatti egli,
riprendendo gli studi di Copernico, riaffermò la teoria dell’eliocentrismo (il Sole al centro
dell’universo) in contrasto con un passo delle Sacre Scritture. Nel 1633 Galileo Galilei venne
processato come eretico.
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