Comments
Transcript
Da zero a Italo Così è nata la concorrenza
Da zero a Italo Così è nata la concorrenza DA ZERO A ITALO COSÌ È NATA LA CONCORRENZA Design Marcello Francone Coordinamento redazionale Vincenza Russo Redazione Paola Colombo Impaginazione Paola Ranzini Ricerca iconografica Massimo Zanella Crediti fotografici © Maurizio Brambatti/epa/Corbis (pp. 36-37) © Giorgio Cosulich/Getty Images (p. 41) ISBN: 978-88-572-1801-4 Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell’editore © 2013 Nuovo Trasporto Viaggiatori S.p.A. © 2013 Gli autori per i testi © 2013 Skira editore, Milano Tutti i diritti riservati Finito di stampare nel mese di aprile 2013 a cura di Skira, Ginevra-Milano Printed in Italy www.skira.net Si ringraziano Stefano Ferrio, autore dei racconti che chiudono i singoli capitoli di “Finalmente puoi scegliere”. Il professor Ennio Cascetta e ATI NET Engineering S.p.A., costituita dalle società Net Engineering S.p.A., T.S.C. srl e gruppo Clas, per la collaborazione alla stesura di “Il metodo che ha guidato il progetto” e “L’Alta Velocità un anno dopo Italo”. Sommario 7 Non è un’avventura per deboli di cuore Luca di Montezemolo 9 Un’impresa italiana Giuseppe Sciarrone Finalmente puoi scegliere 125 L’Alta Velocità un anno dopo Italo 1. La storia Ferrovia e velocità Ferrovia, monopolio e concorrenza L’idea che ha ispirato il progetto Il metodo che ha guidato il progetto Le tappe del progetto 131 Io e Italo 14 17 18 20 22 147 La testimonianza delle istituzioni ferroviarie 151 Hanno lavorato con noi 157 Hanno scritto di noi 167 La pubblicità di Italo 36 39 40 43 44 48 2. L’azienda Gli azionisti Gli investimenti La rete dei servizi La flotta dei treni Il personale 28 aprile 2012, la Storia comincia 181 Momenti di vita aziendale 55 56 60 65 66 69 72 3. Il treno più moderno d’Europa Un treno di modernissima concezione L’omologazione Gli interni La carrozza Cinema La telematica L’impianto di manutenzione Il film di Letizia, il sogno di Mustapha 79 80 82 87 88 90 92 95 98 4. Tutto più vicino Lo stile di Italo Pronto Italo: il tuo Contact Center Casa Italo: il tuo Centro Servizi nel cuore della stazione L’equipaggio del treno: un lavoro da reinventare Il macchinista e Italo L’informazione al viaggiatore Italo Più Una nuova ristorazione In viaggio, Tiberio e Fernanda si sentono a casa 105 106 110 5. Un treno per tutti La politica dei prezzi I canali di vendita E zio Eugenio assapora la Sonnambula in cuffia 114 117 118 122 6. La gestione operativa Il sistema d’integrazione Soa Sistemi Area Mercato Sistemi Area Operativa Filippo e Vincenzo, il brivido dell’esperienza dietro le quinte Non è un’avventura per deboli di cuore È sempre complicato raccontare un’emozione. Il rischio di inciampare nella retorica è lì, pronto, in agguato. Eppure, riavvolgendo i miei pensieri all’indietro, e scorrendo veloce questi cinque anni di passione, di impegno, di grandi difficoltà, ma anche di momenti esaltanti, non posso fare a meno di soffermarmi sull’attimo in cui ho pensato che la sfida della concorrenza fosse ormai diventata realtà. È successo a Nola, il 13 dicembre del 2011. Ed è stato quando ho letto sui volti dei giovani di Ntv, schierati accanto a Italo, bellissimo ed elegante nella sua livrea rossa, l’entusiasmo e l’orgoglio di avere contribuito a mettere in piedi un’impresa così complessa. Un’impresa voluta da un gruppo di imprenditori privati, provenienti dai più diversi settori del Made in Italy, affiancati da grandi aziende finanziarie e assicurative, nonché da un partner industriale quale le Ferrovie francesi, che ha dato avvio in Europa e in Italia al processo di liberalizzazione del trasporto ferroviario di persone, sulle moderne linee ad Alta Velocità. La prima impresa, anche, a sfidare un monopolio, quello delle Ferrovie dello Stato Italiane, che resisteva da oltre un secolo. Se ripenso a tutto questo, e se penso a come quella prima idea di partenza abbia preso forma, e poi sostanza, e vita, e sia cresciuta fino a diventare il treno più moderno d’Europa, ebbene, non posso che andare fiero di questi cinque anni formidabili, e di aver messo una parte di me in questo progetto d’avanguardia. Non è stato facile. Perché non è cosa di tutti i giorni avere il coraggio di investire, in un momento di grave crisi economica, un miliardo di euro, a totale rischio d’impresa e senza alcun paracadute pubblico. Di sicuro, non è stata una scelta per deboli di cuore. Occorrono nervi saldi e fiducia quasi illimitata per resistere ai tanti momenti difficili, agli alti e bassi di un cammino così impervio, agli ostacoli disseminati qua e là, alcuni prevedibili, altri meno. Abbiamo tenuto duro, io e i miei soci, e abbiamo avuto il coraggio di assumere oltre mille giovani, tutti con contratto a tempo indeterminato, in un momento in cui la precarietà è diventata, invece, una comoda scorciatoia. Abbiamo investito molto sulle persone e sulla formazione, consapevoli che un servizio di grande qualità, e con l’ambizione di voler innovare, dovesse reggersi su solide fondamenta, fatte non solo di tecnologie e di moderni sistemi informatici, ma anche, anzi soprattutto, di uomini e donne capaci di offrire ai viaggiatori un’esperienza nuova. La fiducia dei tanti che ci stanno scegliendo ci fa capire oggi che forse quell’obiettivo concepito cinque anni fa con audacia e con un pizzico di spregiudicata incoscienza – restituire giovinezza a un mezzo antico come lo è stato il treno – è stato raggiunto. Ci ha mosso una convinzione, allora: quella che il mondo del trasporto fosse entrato in un periodo di grandi cambiamenti. E che proprio il treno potesse rappresentare la sfida del futuro e la risposta più coerente alla necessità di una mobilità ecologica, sicura e veloce. E sono almeno due gli elementi che hanno fecondato e rinsaldato la nostra idea di partenza. Il primo: il treno è il mezzo di trasporto che meglio rispetta l’ambiente e che consuma meno energia. Risanamento ambientale e contenimento dei consumi energetici sono oggi i vincoli obbligati di qualunque politica di sviluppo e rilancio economico. Il secondo: all’epoca si stava completando in Italia la costruzione di una grande infrastruttura di trasporto – l’Alta Velocità ferroviaria tra Torino, Milano, Roma e Napoli, la grande dorsale demografica ed economica del nostro paese. Un nuovo modo di far trasporto ferroviario, capace di offrire al mercato prestazioni senza precedenti in termini di tempi di percorrenza e di qualità del servizio, poteva, e può, costituire quella funzione di grande volàno dello sviluppo economico che nel secolo scorso ha svolto l’autostrada del Sole. Ntv è stata creata in questo scenario di grande cambiamento e proprio perché si è modificato il quadro in tale senso. Oggi è già una splendida realtà imprenditoriale, italiana ed europea. Abbiamo percorso strade nuove, abbiamo creduto in un progetto di modernità, abbiamo contribuito a smuovere, se non altro, le acque ristagnanti del monopolio. Un anno circa di attività sembra dimostrare con chiarezza come la concorrenza vada incontro agli interessi del paese e a quelli del mercato: è cresciuta la domanda di trasporto ferroviario, la qualità del servizio non ha precedenti in Italia, i prezzi sono più contenuti. Nel presentare con questo libro la nostra storia di pionieri della concorrenza, non possiamo non augurarci che da questa esperienza si tragga lo spirito per aprire al mercato un altro settore ferroviario che ne ha tremendamente bisogno: quello del trasporto regionale. Luca di Montezemolo Presidente Ntv fino al 24 ottobre 2012 Un’impresa italiana Il 28 aprile 2012 rimarrà una data importante nella storia del trasporto ferroviario, perché segna la fine di un’era, quella del monopolio pubblico, per aprirne una nuova, quella della concorrenza, che consentirà finalmente ai viaggiatori di poter scegliere con quale vettore spostarsi. Creata l’11 dicembre 2006, Ntv lancia il suo primo servizio commerciale il 28 aprile 2012, con il treno Italo in partenza da Napoli alle ore 7. Cinque anni di impegnativo, faticoso, ma anche entusiasmante lavoro, partendo da un foglio bianco sul quale veniva scritta un’idea per arrivare a un’azienda italiana, nuova, giovane, con un treno moderno e un servizio innovativo: “da Zero a Italo”, appunto. Ntv è stata costruita, in questi anni, in base a pochi ma precisi obiettivi. Il primo, quello di disporre di un treno tecnologicamente il più avanzato possibile. È stato scelto, dopo un’attenta trattativa con i principali costruttori europei, l’Agv di Alstom, il treno di ultima generazione del più grande costruttore mondiale di treni AV. E lo abbiamo chiamato Italo, per ricordare sempre l’italianità del progetto. Il secondo, quello di costruire un’azienda amica, dove tutto è vicino a un viaggiatore che ha sempre visto l’azienda ferroviaria come un soggetto estraneo, e che invece vedrà in Ntv un’azienda che è possibile contattare e con la quale si può sempre parlare e ricevere risposte. Il terzo, quello di offrire un servizio accessibile a tutti, grazie a interni del treno distinti in tre diversi Ambienti, realizzati con materiali di alta qualità ed elevato comfort, ma con diversi livelli di servizio alla persona, e grazie a una gamma di prezzi chiari e trasparenti in grado di andare incontro alle differenti possibilità economiche dei viaggiatori. Il quarto, quello di gestire il servizio in maniera moderna, grazie a un software innovativo in grado di dare informazioni affidabili e tempestive. Il quinto, e ultimo, quello di fare tutto questo con personale giovane, attentamente selezionato, formato e guidato da un gruppo dirigente anch’esso giovane, soltanto in parte proveniente dal mondo ferroviario. Sarà il mercato, saranno i viaggiatori a dire se saremo riusciti nel nostro intento. Ma anche in attesa del loro giudizio è doveroso ricordare che quanto è stato costruito in questi anni è dovuto al contributo di molti. Innanzitutto degli azionisti, che hanno avuto il coraggio di credere e di investire in quest’avventura ad altissimo rischio e di sostenerla nei momenti di maggiore difficoltà. Qualche ostacolo frapposto lungo il nostro cammino o il ritardo nella consegna dei treni hanno creato pesanti problemi che abbiamo sempre superato grazie alla loro determinazione. Ancora, il personale della nostra direzione, dirigenti, quadri, giovani impiegati che hanno lavorato in questi anni con professionalità, impegno e dedizione esemplari. Infine, il nostro personale operativo: macchinisti, operatori di impianto, addetti ai servizi in stazione e a bordo treno, giovani, cortesi, sempre disponibili. In loro abbiamo creduto, abbiamo affidato loro una parte importante della nostra chiave di successo e hanno risposto alla grande, creando quello che con orgoglio chiamiamo oggi “lo stile unico di Italo nell’accoglienza”. Ma ringraziamenti sono dovuti anche ad altri che in questi anni hanno fortemente interagito con noi: gli uomini delle istituzioni, quelli del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie, dell’Ufficio per la Regolazione dei Servizi Ferroviari, che hanno svolto il loro difficile ruolo interpretando in modo professionale i compiti assegnati dalle nuove leggi sulla liberalizzazione del settore; i Sindacati, che hanno risposto con convinzione e anche con coraggio alla domanda iniziale che gli abbiamo posto: “Sarebbe logico applicare a un’azienda nuova, che deve operare in un settore completamente rinnovato dalla liberalizzazione e su un’infrastruttura – l’AV – tecnologicamente innovativa, un contratto di lavoro vecchio e che non prevede neanche l’AV?” Da quella domanda è partito un lungo lavoro che ci ha portato alla stipula di un contratto moderno, che crediamo possa essere di riferimento a una nuova stagione di contratti di questo settore; le aziende che hanno collaborato con Ntv attraverso la fornitura di tecnologie e di servizi e che sin dall’inizio ci hanno creduto, mettendo nel loro lavoro il nostro stesso entusiasmo; gli istituti bancari che hanno finanziato un progetto così innovativo e impegnativo con una grande crisi economica alle porte. Questo libro racconta la storia della nascita di Italo attraverso schede tecniche che descrivono il progetto, fotografie che fissano i momenti più significativi, viaggi su Italo di persone immaginate dallo scrittore Stefano Ferrio. È il racconto di una realtà tutta italiana. È italiana nel portafogli, perché italiani sono i soci fondatori e italiana è la grande maggioranza degli azionisti. È italiana nella testa, perché italiani sono i tecnici che l’hanno pensata, progettata, realizzata e messa in servizio. È italiana nel cuore, perché studiando e lavorando con il cuore i nostri giovani italiani hanno dimostrato di cosa sono capaci quando vengono date loro un’occasione di lavoro, una formazione professionale e una responsabilità. Ed è proprio l’italianità di questa azienda, che per prima in Europa ha avviato un grande progetto di cambiamento e di sviluppo del trasporto ferroviario, la cosa di cui noi tutti di Nuovo Trasporto Viaggiatori andiamo maggiormente fieri. Giuseppe Sciarrone Amministratore Delegato Alla fine del 2009 è entrata in esercizio, nella sua totalità, la linea Torino–Milano–Napoli. Dopo quattro anni di servizi AV, di cui tre anni e mezzo in regime di monopolio (i soli servizi di Trenitalia) e poco meno di un anno in regime di concorrenza (i servizi di Trenitalia più quelli di Italo) è possibile fare un primo bilancio. Due sono gli aspetti principali da valutare e le domande alle quali rispondere. La prima: qual è stato l’impatto dei servizi AV sul sistema di trasporto del corridoio Torino–Milano–Napoli e come si è modificata la distribuzione della domanda tra le diverse modalità di trasporto? La seconda: qual è stato l’impatto dei nuovi servizi Italo sulla domanda di servizi AV e sulla distribuzione di tale domanda tra le due imprese concorrenti? ||||||||||||||| L’ALTA VELOCITÀ UN ANNO DOPO ITALO La riscossa della ferrovia Il 2009, primo anno di pieno esercizio della nuova linea AV Milano–Napoli, segna una decisa svolta nel ruolo del trasporto ferroviario, nel nostro paese, in generale, e sulla direttrice servita dalla AV, in particolare. Sino al 2008 il trasporto ferroviario di passeggeri ha continuamente perso, a partire dal dopoguerra, quote di mercato. I dati del Conto Nazionale dei Trasporti (CNT) evidenziano una progressiva perdita di quote di mercato della ferrovia a favore dell’automobile e, dagli anni novanta, a favore dell’aereo. Con riferimento a spostamenti di media e lunga percorrenza (maggiori di 100 km), dal 1990 al 2009 la quota di domanda (espressa in passeggerikm) servita dall’autostrada è cresciuta dal 54 al 59%, quella servita dall’aereo dall’11 al 20%, mentre quella servita dalla ferrovia si è ridotta drasticamente dal 36 al 21% (fig. 1a). In realtà la ferrovia conserva sostanzialmente lo stesso numero di passeggeri, ma tutta la crescita della mobilità italiana è assorbita dall’auto e dall’aereo. Negli ultimi vent’anni si nota chiaramente (fig. 1b) che, a fronte di una sostanziale invarianza del numero di passeggeri su ferrovia, i traffici stradali sono aumentati di oltre il 50% e i viaggiatori in aereo sono più che raddoppiati, anche in corrispondenza dell’apertura di quel mercato che ha prodotto un aumento notevole dei voli e il fenomeno delle compagnie low cost. A partire dal 2009 la crescita della domanda sulle diverse modalità di trasporto ha invertito il proprio trend. Con riferimento al quadriennio 2009-2012 si osserva: • la straordinaria crescita del numero di passeggeri sulla AV, che compensa ampiamente le riduzioni sugli altri servizi ferroviari di media e lunga percorrenza (Eurostar, Intercity); • i viaggi in aereo, su base nazionale (fig. 2b), aumentano dell’8%, mentre nell’area servita dalla AV (area “core”) diminuiscono del 20% (fig. 2a); • gli spostamenti in automobile diminuiscono del 9% su base nazionale e del 18% nell’area “core”; • la domanda complessiva di mobilità su tutti i modi, che è comunque correlata al livello di attività economica, nell’area “core” servita dall’Alta Velocità si riduce del 5%, mentre su base nazionale cala del 9%. 126 Nell’area “core” si stima, quindi, una riduzione differenziale, rispetto al resto della rete nazionale, degli spostamenti in aereo e auto pari rispettivamente al 28% e al 9%. In termini di ripartizione della domanda tra i diversi modi i trasporto, ciò ha comportato che tra il 2009 e il 2012 la quota modale dell’AV sia aumentata dal 39% al 54%, a fronte di una riduzione dell’auto dal 28% al 21% e dell’aereo dal 26% al 21% (fig. 3a). Tali variazioni sono ancora più marcate se si analizzano gli spostamenti città-città, come per esempio la relazione Roma–Milano (fig. 3b), in cui la quota modale dell’AV è passata dal 45% del 2009 al 68% del 2012, con una forte riduzione della quota modale di aereo dal 45% al 26%. Tra il 2009 e il 2012 c’è stato un incremento straordinario di viaggiatori sull’Alta Velocità, circa 5 milioni di viaggiatori in più per Trenitalia, pari al 27%, a cui si aggiungono circa 2 milioni di passeggeri su base annua trasportati da Ntv nel 2012. Chi sono questi 7 milioni di viaggiatori in più? Secondo le simulazioni dei modelli matematici e i dati di traffico dei diversi vettori, circa 3,1 milioni (pari al 44%) sono domanda “in diversione da altri modi”, ovvero viaggiatori che prima utilizzavano altre modalità di trasporto (2,2 milioni l’aereo e 0,9 milioni dall’auto); 1,7 milioni sono viaggiatori in diversione da altri servizi ferroviari di media e lunga percorrenza (prevalentemente Intercity); i restanti 2,2 milioni costituiscono la “domanda indotta” (fig. 4). Questa quota merita un commento aggiuntivo. Si tratta di viaggiatori che prima dell’avvio dell’AV non effettuavano lo spostamento o che, grazie all’AV, hanno incrementato la frequenza dei loro viaggi. Il profilo caratteristico di questi viaggiatori, desunto da un campione di utenti di Ntv, sembra evidenziare che si tratti di: • “nuovi pendolari dell’AV”, ovvero persone che, grazie ai minori tempi di spostamento, hanno potuto modificare il proprio stile di vita, cambiando città di residenza o di studio, o anche di lavoro, iniziando a viaggiare quotidianamente o settimanalmente sui treni ad Alta Velocità tra il nuovo domicilio e il luogo di lavoro o studio; • persone che vivono e lavorano lontane dal luogo di origine e che, sempre grazie alla notevole riduzione dei tempi di viaggio e dei prezzi, al luogo di origine ritornano con maggiore frequenza, in particolare nei weekend; • persone, infine, che, grazie alla riduzione dei prezzi avvenuta con l’avvio della concorrenza, si spostano maggiormente nel tempo libero. 1a. Serie storica della ripartizione modale dal 1990 al 2009 dei passeggeri-km per spostamenti sopra i 100 km (Fonte: elaborazione su dati del Conto Nazionale dei Trasporti) 1b. Serie storica del traffico passeggeri nazionale di media/lunga percorrenza, numeri indice dal 1990 al 2009 (Fonte: elaborazione su dati del Conto Nazionale dei Trasporti) 1a 2. Andamento della domanda passeggeri di media e lunga percorrenza per modo di trasporto (Aereo, Auto, Intercity, Alta Velocità) in Italia dal 2009 al 2012 (numeri indice) (Fonte: elaborazioni su dati Enac, AISCAT e modello di simulazione) 3. Ripartizione modale per l’area “core” e per la relazione Roma–Milano (Fonte: elaborazioni su dati da modello di simulazione) 4. Incremento complessivo della domanda AV dal 2009 al 2012, con indicazione della domanda in diversione da aereo, da auto, da altri servizi ferroviari, e della domanda indotta 2 3 4 127 1b La concorrenza nel mercato dell’Alta Velocità La concorrenza nel trasporto ferroviario in Italia è partita alla fine di aprile 2012 con Italo. Un anno di servizio, per di più in piena fase di ramp-up e quindi con un’offerta ridotta rispetto a quella prevista a regime, è molto poco per un giudizio definitivo. Tuttavia, anche in un periodo così breve, sono emersi in tutta evidenza quattro fatti rilevanti, che, se colti nel giusto modo, potranno aiutare in futuro a prendere le decisioni corrette in favore dello sviluppo del trasporto ferroviario. • L’aumento dell’offerta e quindi la quantità di servizi a disposizione della popolazione. Con riferimento alle due direttrici servite da Ntv, Torino–Salerno e Napoli–Roma–Venezia, l’offerta di servizi AV di Trenitalia è passata da 95 corse/giorno del 2009 a 126 corse/giorno del 2012, ovvero si è registrato un aumento del 33% (fig. 1). In termini di treni-km, grazie alle estensioni del servizio a Salerno e a Torino, l’aumento è ancora più significativo: da 55.000 treni-km/giorno nel 2009 a 81.000 treni-km/giorno nel 2012; il 47% di treni-km in più in quattro anni. Se ai treni-km offerti da Trenitalia si aggiungono quelli offerti da Ntv alla fine del 2012, l’offerta del 2012 risulta raddoppiata rispetto al 2009 (fig. 2). E cresce anche il network dei collegamenti di Alta Velocità su relazioni fino a pochi mesi fa escluse dalla rete, come Rimini e Ancona con Milano. • Il miglioramento della qualità dei servizi. L’arrivo di un concorrente, che non poteva non puntare tutte le sue chance sulla qualità del servizio, ha spinto da subito l’incumbent a fare di tutto per non essere da meno. La rincorsa reciproca ha riguardato il comfort degli ambienti interni del treno, l’intrattenimento a bordo, l’accoglienza nelle stazioni, i sistemi di prenotazione, i servizi complementari, persino i colori. Tutto nell’interesse dei viaggiatori. • La riduzione dei prezzi. Già all’avvio del 2012, prima della partenza di Italo, Trenitalia ha rivisto la propria politica dei prezzi. È arrivato Italo con 3 proposte commerciali: Base, Economy, Low Cost, e Trenitalia ha risposto con 3 sue proposte commerciali: Base, Economy, Super Economy. La competizione ha consentito un’intelligente differenziazione dei prezzi e ha favorito l’ingresso del low cost nel mercato ferroviario. È un fatto che, nel 2012, chi ha viaggiato con l’AV ha pagato il 30-35% in meno di quanto aveva pagato l’anno precedente. • L’aumento della domanda. È il fatto più importante ed è la conseguenza del grande aumento del rapporto qualità/prezzo. In un anno di grande crisi economica quale il 2012, in cui tutti i settori, a cominciare dal trasporto, hanno fatto registrare il segno negativo nella crescita, il mercato AV ha fatto invece registrare un aumento valutabile nella misura del 16%. Italo in pochi mesi ha superato il traguardo dei 2 milioni di viaggiatori e Frecciarossa non solo non ha perso traffico, ma ha aumentato del 6-7% il numero di viaggiatori trasportati. Dunque è indubbio che, anche nel trasporto ferroviario, la concorrenza risulta un moltiplicatore di domanda e che è grazie alla concorrenza che il treno può diventare sempre più forte. Il tutto nell’interesse e a vantaggio dei consumatori. 1. Treni-km e numero di corse nel giorno medio feriale sulle diverse direttrici Alta Velocità dal 2009 al 2012 (Fonte: elaborazione su dati Trenitalia) 1 128 2. Treni-km al giorno: per Trenitalia dal 2009 al 2012; per Ntv nel giorno medio del mese di dicembre 2012 (Fonte: elaborazione su dati Trenitalia ed Ntv) 3. Andamento del traffico AV (passeggeri): per Trenitalia nel giorno medio dal 2009 al 2012 e per Ntv nel giorno medio del mese di dicembre 2012 (Fonte: elaborazione su dati da modello) 2 3 4 129 4. Andamento del traffico AV (passeggeri-km): per Trenitalia nel giorno medio dal 2009 al 2012 e per Ntv nel giorno medio del mese di dicembre 2012 (Fonte: elaborazione su dati da modello)