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Margherita Aste - Descrizione e calogazione del libro antico

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Margherita Aste - Descrizione e calogazione del libro antico
Libro antico
Catalogazione e descrizione
premessa
La catalogazione del libro antico presenta delle peculiarità
dovute alle specificità del materiale trattato

Libro moderno risultato di un processo industriale dà
origine a un numero di copie sostanzialmente identiche

Il libro antico è un manufatto quindi il risultato di un
processo meccanico fortemente influenzato dall’intervento
umano in tutte le sue fasi
2
premessa
Interesse per la catalogazione del libro moderno è rivolta
unicamente al contenuto e alla localizzazione l’interesse per il
libro antico si estende a più elementi quali:





editore tipografo e libraio, dedicatario, censore
Luogo e anno di pubblicazione
Materiale illustrativo
Storia della singola copia
Legatura
3
Differenze tra libro antico e moderno
Descrivere una pubblicazione antica comporta differenti
difficoltà rispetto alle pubblicazioni moderne dovute a:




Diversità della stampa manuale
Possibilità di avere esemplari incompleti
Possibilità di avere esemplari rilegati più volte e in maniera
diversa (il libro era spesso venduto in fascicoli)
importanza di fornire dati relativi alla storia dell’esemplare
4
Differenze tra libro antico e moderno in sbn








Luogo di Pubblicazione
Impronta
Editori e tipografi
Gestione marche tipografiche
Varianti di edizioni
Indicazione Mutilo
Consistenza indice
Gestione Possessori/ Provenienza
5
Area della pubblicazione
E’ divisa in due semiaree
3.A Luogo di pubblicazione, stampa dal frontespizio
3.B Indicazione di pubblicazione dal frontespizio
3.C data di pubblicazione, stampa dal frontespizio
3.D Luogo di pubblicazione, stampa dal colophon
3.E Indicazione di pubblicazione dal colophon
3.F Data di pubblicazione, stampa dal colophon
6
Area della pubblicazione

Fonti prescritte

Per la prima semiarea: front. e pagine preliminari
(dedica, prefazione);
Per la seconda semiarea: colophon e parti finali (explicit,
fine testo);
Se le informazioni sono tratte dalle pagine preliminari o
finali lo si segnala in nota


7
Area della pubblicazione
3.A Luogo di pubblicazione, stampa dal front.

3A1.Il luogo, in cui è avvenuta la pubblicazione dell’opera, é
sempre il primo elemento dell’area e viene trascritto così come
si trova sul front. o nelle pagine preliminari;

3A2. Se è legato inscidibilmente all’indicazione di pubblicazione
si trascrive tra parentesi quadre
Es.:
. - In London : sold by T. Richardson
(sul front. Sold By T. Richardson in London)
. - [Venezia] : impressum In Coenobio Sancti Spiritus
Venetiarum
8
3.a Area della pubblicazione - luogo



3A3. Se due o più luoghi figurano sul front.
vengono riportati nell’ordine in cui appaiono;
3A4. Se il luogo è falso o immaginario se ne dà
rettifica in parentesi quadre (es. : – Verona [i.e.
Ginevra]);
3A5. Si riporta l’ortografia e nel caso grammaticale
in cui si presenta;
9
3.a Area della pubblicazione - luogo


3A6.Può essere seguito dal nome dello Stato cui
appartiene o da altra qualificazione necessaria per
identificarlo racchiusa in parentesi quadre;
3A8. Se il luogo è desunto dall’espressione che
indica il tipografo o dalla marca viene indicato in
parentesi quadre
es. [Roma] : si vendono al Morion d’Oro in Navona
10
Repertori luoghi



Dictionnaire de géographie ancienne et
moderne à l'usage du libraire et de
l'amateur de livres. Paris, sur l'imprimé de
Firmin-Didot, 1870.
http://net.lib.byu.edu/~catalog/people/rlm/l
atin/names.htm
http://www.columbia.edu/acis/ets/Graesse/
contents.html
11
trascrizione1



La prima lettera della prima parola di ogni area
deve essere maiuscola;
Le lettere minuscole non sono mai trascritte in
carattere maiuscolo
Nella trascrizione da maiuscolo a minuscolo ci si
deve uniformare all’uso seguito nella pubblicazione
da descrivere tranne che per …
12
trascrizione2
Trascrizione da maiuscolo a minuscolo delle
lettere I, J, U, V, W
I o J come i (ma IJ finali come ij e la I maiuscola finale
più grande si trascrive I)
 U e V come u (ma U o V iniziali come v)
 W come uu (ma vv all’inizio)
 lettere maiuscole gotiche J e U si trascrivono I o V
Es: VNIVERSITAS= vniuersitas
AVVISO= auuiso

13
trascrizione3



La barra diagonale è trascritta come virgola quando è usata
come tale
Il carattere & e altre forme tachigrafiche della congiunzione et
vengono trascritte &
I numeri romani presenti nelle aree 1 e 3 sono trascritti in cifre
arabe e se hanno valore ordinale sono seguiti da un punto
14
3.B indicazione di pubblicazione dal front.

E’ il nome dell’editore, tipografo, distributore
insieme alle informazioni connesse;

3B1. si riporta come appare nel front. (o carte
preliminari), stessa ortografia stesso caso;

3B2. Se l’informazione è notoriamente falsa o
errata si aggiunge rettifica in parentesi quadra;
15
3.B indicazione di pubblicazione dal front.

3B3. Se è presente solo l’indirizzo o l’insegna dell’editore il
nome, se conosciuto, si riporta in parentesi quadre dopo
l’indirizzo;
Es.: all’insegna dell’Aurora [Giovanni Battista Ciotti]

3B4. Se è presente solo la marca tipografica si dà il nome
dell’editore corrispondente in parentesi quadre e si dà
notizia della marca in nota
[Melchiorre Sessa<1>]
In nota: il nome del tipografo si ricava dalla marca
16
3.B indicazione di pubblicazione dal front.
Esempi indicazione di pubblicazione
: Ex officina Bartholomaei Grassi
: si vendono in bottega di Francesco Leone libraro in
piazza Madama
: venduntur in via Peregrini sub signo Fontis [Giovanni
Domenico Franzini]
: [Melchiorre Sessa il vecchio]
in nota: il nome del tipografo si ricava dalla marca
17
3B indicazione di pubblicazione dal front



3B5. Se sul front. appare un editore e una marca tipografica
non corrispondente ad esso l’editore desunto dalla marca si
riporta, tra parentesi quadre, nell’ ordine di presentazione sul
front.;
3B6. Se sul front. figurano più di un editore essi vengono
riportati nell’ordine in cui si presentano: si riporta comunque
sempre il primo gli altri possono essere omessi indicando
l’omissione con tre punti seguiti da etc: in parentesi quadre;
3B9. se sul front. non figura nè indicazione di pubblicazione né
marca non si danno abbreviazioni sostitutive
18
Data di pubblicazione dal front. o carte preliminari

3C1. si riporta in cifre arabe; giorno mese anno
come riportato nella pubblicazione;

3C2.Le date non riferite all’era cristiana si
trascrivono aggiungendo tra parentesi quadre
le equivalenti del calendario gregoriano; Es. : ,
7144 [1636]
19
Data di pubblicazione dal front. o carte preliminari

3C4. Se l’anno è notoriamente errato o dato in forma
errata si riporta come si trova aggiungendo la data
corretta tra parentesi quadre; Es. , 1703 [i.e. 1730]

3C5. Se la data non figura sul front., nè nelle pagine
preliminari, né nel coloph. non si danno abbreviazioni
sostitutive ma se si desume da fonti esterne alla
pubblicazione viene riportata in nota
20
3C4 Area della pubblicazione - Data errata
Compendio historico del
vecchio & del nuouo
testamento: cauato dalla
sacra Bibbia… - In
Venetia : appresso gli
heredi di Valerio Bonelli,
1589. - [24], 216 c. ;
4°. ((Sul front. la data
MLDXXXIX
21
3.D Area della pubblicazione

Seconda semiarea

Comprende l’indicazione di luogo, pubblicazione e
data desunti dal colophon e parti finali;

Le indicazioni sono riportate tra parentesi tonde;

All’interno delle parentesi tonde si segue la stessa
punteggiatura della prima semiarea;
22
3G. Area della pubblicazione

3G1. In assenza di qualsiasi indicazione relativa alla
pubblicazione nelle fonti prescritte si riporta nell’area la data
presunta in parentesi quadre precisandone in nota la fonte;

3G2. Le indicazioni relative a luogo, editore e data rilevabili da
altre parti della pubblicazioni o da fonti esterne si danno in
nota
Es.: [dopo il 1555]
In nota: La data si desume dall’anno di morte del
marchese di Melegnano cui si fa riferimento nell’opera
23
Esempio area 3
In Roma : si vendono nella libreria di Pietro Leone, all’insegna
di s. Gio. di Dio a Pasquino : per Antonio de’ Rossi alla Piazza
di Ceri, 1709 . ((marca di leone non censita sul front.
Ci sono più indicazioni di pubblicazione con stesso luogo, non
sono legate grammaticalmente quindi il luogo è spostato in
prima posizione
24
Esempio area 3
([Ronciglione] : In Londra, Genoua, & in Ronciglione per il Menichelli
; [Roma] : si vende in bottega d’Innocentio Andreini Libraro alli
Monti, 1701)
I luoghi sono tre ma i primi due si riferiscono ad edizioni precedenti: non
risulta che Menichelli stampasse a Londra o Genova; il luogo è ripetuto
tra quadre per semplificare
25
Es. 3.10 (apparente indicazione complessa di pubblicazione)
. - [Macerata] : in Vienna
appresso Gio. Van. Ghelen
1683. E di nuouo in Macerata
nella stamperia di Carlo Zenobj
In nota: pubblicato non prima
del 1683
26
Esempio 3.17
27
Esempio 3.17
[Venezia : eredi di Lucantonio Giunta <1>], 1539
(Venetijs : apud Heredes Luceantonij Iunte, 1538
mense Iunio).
Nota: marche sul front e a c. x6r
Prima semiarea note dalla marca tip. quindi trascritte tra
quadre con nota per la marca
Seconda semiarea note dal coloph. tra tonde
Le marche sono diverse si fanno due collegamenti marca
(Z627, Z629)
28
Es.: 3.4
. - [Francoforte sul meno] : sumptu heredum Joannis
Godefridi Schönwetteri, bibliopol: francofurtens ; Herbipoli :
excudebat Henricus Pigrin typographus, 1657.
Cerca herbipoli
29
4.C Area della descrizione fisica
4.C Formato
4C1 Il formato bibliografico è individuato più che dalle
dimensioni reali del libro, dal modo in cui sono stati piegati
i fogli di carta con i quali è stato composto ed è espresso
in: atl., fol., 4°, 8° 12° etc.
30
Il formato
E’ il modo in cui i fogli di carta sono stati tagliati in relazione
alla forma di stampa.
L’unità di un libro antico è il fascicolo composto da 1 o più
fogli piegati, ogni fascicolo è composto di un numero pari di
carte (recto e verso).
Per individuare il formato si osservano le posizioni dei filoni e
della filigrana
31
Area 4C - Formato
Il formato dipende da:



La misura orginale dei fogli
Il numero delle piegature effettuate
Il numero delle carte di cui sono composti i
singoli fascicoli
32
Area 4C - Formato
Nella carta sono visibili in trasparenza i segni del telaio su cui veniva
pressata



I filoni più distanziati e grossi;
Le vergelle perpendicolari rispetto ai filoni e più fitte;
La filigrana marchio di fabbrica della carta si trova
nella parte centrale del mezzo foglio;
Per riconoscere il formato bisogna tener conto della
direzione dei filoni, della posizione della filigrana e del
numero delle carte costituenti i fascicoli
33
Area 4c - Formato
-
Atlantico (atl.): foglio di carta stampato senza
alcuna piegatura, filoni orizzontali rispetto al lato
corto e filigrana al centro della metà superiore del
foglio;
-
Folio (fol.): filoni verticali paralleli al lato lungo e
filigrana al centro di una delle carte del fascicolo
fascicoli di 2,4,6,8,10 carte;
-
Quarto (4°): filoni orizzontali paralleli al lato corto
e filigrana al centro lungo la linea di cucitura dei
fascicoli; generalmente ha fascicoli di 4 carte
-
Ottavo (8°): filoni verticali paralleli al lato lungo e
filigrana nell’angolo superiore interno lungo la
cucitura, generalmente il fascicolo ha 8 o 4 carte
34
Area 4c - Formato
-
Dodicesimo (12°) filoni orizzontali paralleli al lato
corto e filigrana all’esterno sul lato lungo del foglio
verso l’alto, in genere ha fascicoli di 12 o 6 carte;
-
Dodicesimo lungo (12° lungo) filoni verticali paralleli
al lato lungo e filigrana sul margine esterno del lato
corto in alto fascicoli di 12 carte;
-
Sedicesimo (16°) filoni orizzontali e filigrana
nell’angolo superiore esterno del foglio fascicoli di 8
o 4 carte;
-
Diciottesimo (18°) filoni verticali e filigrana al centro
della pagina fascicoli di 6 e 12 carte
35
Area 4c - Formato
-
Ventiquattresimo lungo (24° lungo) filoni verticali
e filigrana al centro del margine esterno del foglio
fascicoli di 6, 12 carte;
-
Ventiquattresimo (24°) filoni orizzontali e filigrana
nell’angolo superiore interno del foglio, fascicoli di
6, 12 carte;
-
Trentaduesimo (32°) filoni verticali e filigrana
nell’angolo esterno in basso, fascicoli di 8 e 4
carte;
36
37
38
Form. folio
39
Form 4°
40
Form. 8°
41
Form.
12°
42
Segnatura
Formula di collazione o registro delle segnature è la
descrizione della composizione dei fascicoli e consiste
nell’indicazione abbreviata dei fascicoli stessi, carte singole
e quelle eliminate o aggiunte e serve per:



Capire come era (o avrebbe dovuto essere costituito) il
libro;
Offrire un sistema di citazione delle sue parti;
Facilitare la conta delle carte non numerate;
43
Segnatura




Per indicare la segnatura si utilizzano le lettere dell’
alfabeto latino di 23 lettere (tranne i o j, u o v e W) o una
serie di numeri;
Si utilizzano anche dei simboli non alfabetici (es. * § & +)
questi quando è possibile si riproducono altrimenti si citano
con il termine corrispondente (es. mano,fiore);
Il numero delle carte coerenti di un fascicolo piegato
regolarmente viene indicato con il numero in esponente
(che è sempre pari);
L’esponente ha valore per la sequenza cui è apposto e
deve essere ripetuto dopo ogni interruzione.
Es. A-F8, +²
44
Segnatura

Nel XVI e XVII secolo lo schema della sequenza e
consistenza dei fascicoli (registro) è riportato in calce
alla pubblicazione e serviva al tipografo per il riordino
dei fogli e al legatore per la cucitura dei fascicoli.
I fascicoli prendono il nome dal numero dei bifogli che
li compongono:
Es.: duernione/duernio (fasc. 4 carte)
ternione/terno (fasc. 6 carte)
quaternione/quaternio (fasc. 8 carte)

45
a-2o8
46
Segnatura
Citazione parti del libro




Per citare un fascicolo (es. fasc. b di 8 carte) si scrive b8
Per indicare una singola carta del fascicolo un numero
segue la lettera che identifica il fascicolo (es. b2, b3);
Se il fascicolo è indicato in numeri l’indicazione della
carta del fascicolo si scrive in pedice (es. 23)
Singole pagine si indicano con l’attributo r (recto) e v
(verso) scritti vicino al numero di carta del fascicolo (es.:
B1r)
47
Segnatura




Segnature doppie o multiple Es. Aa- Zz, AAA-ZZZ
sono trascritte come 2a- 2z, 3A-3Z
Quando non tutti i fascicoli sono segnati e la segnatura
di tali fascicoli si può dedurre si indica in parentesi
quadra Es. [a]² b-e
Carte e fascicoli non segnati che si aggiungono alla
segnatura originale vengono indicati usando il simbolo π
per le carte preliminari e χ per quelle aggiunte altrove
Se le inserzioni sono fatte all’interno dei fascicoli la
posizione è indicata fra parentesi tonde
48
a a2 a3 a4
a4
b b2 b3 b4
b4
* *2 *3 *4
*4
§ §2 §3 §4
§4
A A2 A3 A4 …..A8
A8
Aa Aa2 Aa3 Aa4
2A4
AAA AAA2 AAA3 AAA4
3A4
49
Le carte del fascicolo A4 si indicano
con
A1 A2 A3 A4
Il recto e il verso delle singole carte si
indicano con r e con v
A1v A 3r
Il riferimento alle colonne richiede ulteriori
suffissi
B1v2
50
Formula segnatura

Serie di segnature che si ripetono si
indicano utilizzando un prefisso numerico
in esponente e inserendo una virgola fra
una serie e l’altra
A-Z4, 2A-Z4, 3A-Z4
51
Formula segnatura
Un libro con fascicoli privi di segnature
[14 2-810 98]
52
Formula segnatura
Un Fasc. non segnato di 4 carte – B B2 B3 B4
– C C2 C3 C4 – D D2 D3 D4 – Un fasc. non
segnato di 4 carte – F F2 F3 F4
[A]4 B-D4 [E]4 F4
53
Formula segnatura
da A a A8 - da B a B8 – 1 fascicolo non
segnato di 8 carte – da C a C8 – da D a D 8
- da E a E8
A-B8 χ8 C-E8
54
Formula segnatura

Le carte che sono state intenzionalmente tolte dal
tipografo si indicano con l’uso di parentesi tonde
A-C8 D8 (-D5) E-F8
A-C8 D8 (±D5) E-F8
55
56
57
a4,A-Y8, Z4, Aa-Ss8,
Tt6 Vu-Yy8, Zz6
a4 A-Y8, Z4, 2A-2S8,
2T6, 2V-2Y8, 2Z6
*6, **4, a-x8, A-F8
*6, 2*4, a-x8, A-F8
58
A-Z8, Aa-Dd8
A-2D8
59
Esempio segnatura
[8], 148, [28] p. ; 8°
(11x8)+4= 92
92x2=184
60
Formula segnatura
4°
*-3*4 A-5Z4
61
Tipografi - Forma nome
Il nome dell’azienda può essere costituito da:




nome dell’unico intestatario (*Carlino, *Giovanni
*Giacomo
Nomi di due o più intestatari (*Bindoni, *Francesco &
*Pasini, Maffeo
Denominazione dell’azienda (*Società *tipografica
*bolognese)
Insegna o indirizzo dell’azienda (al segno della
*Speranza)
62
tipografi
Forma del nome
Si sceglie la forma più citata nei repertori bibliografici più
autorevoli e si sceglie o in assenza, quella più usata nelle
sottoscrizioni; è da preferire la forma più completa
Es.: *Guerra, *Domenico & Guerra, *Giovanni Battista
Preferita a: *Guerra *fratelli
63
Esempio authority
64
Trascrizione

Si introducono quattro asterischi davanti alle prime quattro
parole del nome (esclusi prefissi, congiunzioni, articoli);
vanno escluse anche le formule introduttive nelle
denominazioni delle aziende;
Es.: al segno della*Speranza
La & sostituisce tutte le forme di e, and, und et, sia quando
congiunge due o più cognomi sia nelle espressioni “e figli”
etc.
es. *Da_Legnano *Giovanni *Giacomo & *fratelli

65
Trascrizione 2
Indicazioni quali edizioni, editore, tipografo ecc. si
omettono quando sono unite ad un cognome:
es.: *Amenta, *Michele e non *tipografia di *Michele Amenta
ma *Tipografia *Vaticana


Termini quali soci, compagni e simili vanno trascritte C
es.: *Scoto *Ottaviano *eredi & *C
66
Trascrizione 3
Indicazioni presenti nella denominazione quali
f.lli, figlioli, erede, vedova etc.
vanno trascritti posposti al prenome o, in sua assenza al
cognome e trascritte nella forma sciolta e normalizzata
nella lingua originale con iniziale minuscola;
es.: *Gioioso, *Antonio* eredi
67
Trascrizione (4)
Gli omonimi vengono distinti mediante qualificazioni:
Es,: il vecchio, il giovane, 1, 2, 3 oppure la sede o gli estremi
cronologici di attività
es.: *Manuzio *Aldo <il vecchio>
*Manuzio *Aldo <2>
*De_Franceschi, *Francesco <senese>
*De_Franceschi, *Francesco <padovano>
68
Forme varianti
Per consentire all’utente altri accessi si possono creare
forme varianti dei nomi di tipografi;
 dalle forme utilizzate sulle edizioni;
 dalle forme latine il rinvio viene fatto solo se molto
diverse da quelle accettate
 dal secondo cognome presente nel nome dell’ente
es.: *Giustiniano da *Rubiera f.v. *Rubiera, *Giustiniano
*Pocatela *Giacomo
f.v. *Pucidrapius, *Iacobus
*Varisco, *Giovanni & *Sessa, *Melchiorre eredi & Calegari,
Battista
f.v.: *Sessa, *Melchiorre *eredi & *Calegari, Battista &
Varisco,
69
Esempi di società
70
Esempio
. – In Roma : per Iacomo Bericchia & Iacomo Tornieri, 1585 (In
Roma : appresso Bartholomeo & Tito Diani nel Pelegrino, 1585)
Legami tipografo
M4A *Bericchi, *Giacomo & *Tornieri *Giacomo
Tipo nome E
Codice collegamento 4
 Rinvio autore
A8R *Tornieri, *Giacomo & *Bericchia, *Giacomo
Tipo nome E
Codice collegamento 8

71
Authority list
Elenco organizzato di nomi e titoli, che ha lo
scopo di agevolare l’individuazione e,
dunque, la formulazione del nome di un
autore, di un titolo o di una voce di soggetto,
in presenza di formulazioni diverse in edizioni
successive della stessa opera, in opere
diverse o nei repertori
72
Scheda authority

L’authority record contiene:

1. la forma standard

2. le forme correlate:
a. varianti ortografiche del nome
b. varianti linguistiche del nome

3. documentazione delle decisioni

4. fonti consultate
73
authority

costituisce l’autorità a cui fare riferimento per
verificare se una intestazione è già stata utilizzata e
per avere una guida per crearne una nuova;

favorisce la coerenza e l’uniformità degli indici del
sistema catalografico tramite l’indicazione della
forma standard correlata alle forme varianti
incontrate durante il processo di catalogazione e
usate dai repertori
74
authority


Uno dei problemi principali è costituito dalla
individuazione del repertorio, della
enciclopedia, della storia letteraria e
scientifica che possano costituire fonte
autorevole da cui selezionare la forma da
usare come standard nell’authority record.
Il problema si pone principalmente per chi
deve creare il record (National Bibliographic
Agencies; realtà locali)
75
authority
Possibile gerarchia delle fonti secondo il tipo di
repertorio:
 a. Bibliografie nazionali correnti
 b. Bibliografie nazionali retrospettive
 c. Cataloghi
 d. Enciclopedie generali
 e. Bio-bibliografie
 f. Cataloghi dei libri in commercio
 g. Repertori di anonimi e pseudonimi
76
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