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“ESCI DAL NERO!”
A Comunicazione Registrazione Tribunale di Bologna n. 7734 del 19.02.2007 Anno settimo Numero 1 - MAGGIO 2013 Periodico di cultura e informazione a cura dell’Agenzia delle Entrate - Direzione Regionale dell’Emilia-Romagna ” ! O ER “ I C ES N L DA 2 Sommario • Redazionale • Intervista al Direttore Regionale • “Esci dal nero!” Un cartone animato mostra i vantaggi dell’affitto in regola • Intervista a Marco Coppola, giovane videomaker bolognese • Concorso sostieni la legalità • 730/2013 – Focus sulle novità • Prove tecniche di dialogo il corso sulla gestione del contraddittorio • Come facciamo a spendere meglio – Riflessioni su tagli e spending review • Laboratorio di Comunicazione pubblica • Master e Stage universitari • Il nuovo Medico Competente dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia-Romagna • Videosorveglianza “sicurezza e prevenzione nel rispetto della riservatezza” • Gestire con responsabilità il tributo nella società italiana del terzo millennio • Dalla Repubblica Ceca a Bologna per Fiscalis...in autobus • I pensieri del Cuore COMUNICAZIONE Registrazione Tribunale di Bologna n. 7734 del 19.02.2007 Anno settimo - numero 1 Maggio 2013 Legale Rappresentante Pierluigi Merletti Direttore Responsabile Biagio Cunsolo Coordinatore Editoriale Giovanna Regina Responsabile Progetto Grafico Giorgio Bertuzzi Foto Biagio Cunsolo Stampa In proprio redattori: Pierluigi De Rosa, Antonella Pellegrino, Tiziana Sabattini per questo numero si ringrazia: Christian Attardi Maria Giuseppina Baglivo Niccolò Baldi, Fabrizio Cilindro Marco Coppola, Cecilia Gallina Milvia Guidetti, Aldo La Mendola Caterina Longo, Nunzio Valerio Antonio Mennoia, Giulietta Motola Anita Pezzetti, Licia Romagnoli Lenka Vantuchova, Francesco Vasta 3 Giovanna Regina In una parola, multicanalità. E’ questo il filo rosso che lega le iniziative di comunicazione dell’Agenzia delle Entrate Emilia-Romagna negli ultimi anni, dagli esordi dello spot “Chi evade tassa il tuo futuro” all’ultimo arrivato, in ordine temporale, il cartoon “Esci dal nero”. Oltre alla caratteristica del formato, i prodotti sono accomunati anche dallo stesso obiettivo, radicare una più diffusa cultura della legalità fiscale. Il video “Esci dal nero” spiega i vantaggi della regolarizzazione di un contratto di affitto, come anche, in precedenza, il cortometraggio “Io vado tu resti” spiegava l’importanza del pagamento delle imposte per finanziare i servizi pubblici. Tutte facce della stessa medaglia: la comunicazione nella sua accezione più ampia, che utilizza strumenti tradizionali e digitali, dal comunicato stampa al periodico, dalle brochure ai video su YouTube, dai display Argo ai cartelli nei front office, dalle guide tematiche al sito internet. Un mix comunicativo progettato e realizzato con linguaggi e formati diversificati per intercettare e coinvolgere le diverse categorie di destinatari con lo scopo di far conoscere l’Agenzia, le sue strutture, i suoi servizi, le sue attività, in altri termini per favorire il raggiungimento del massimo livello di adempimento degli obblighi fiscali. La comunicazione, nell’Agenzia come in tutta la pubblica amministrazione, oltre che dovere istituzionale, ha assunto ormai da anni un ruolo strategico nei rapporti con i contribuenti in quanto rende accessibili e visibili notizie, informazioni, indicazioni sui servizi, chiarimenti, ecc. . Da qui l’importanza di programmare una diversificazione degli strumenti e dei flussi comunicativi che, utilizzando anche le nuove tecnologie, raggiungano la più ampia platea di pubblico; ben sapendo che i nostri destinatari sono sempre più evoluti, dal punto di vista delle competenze, e sempre più consapevoli dei propri diritti. Le iniziative intraprese vanno in direzione della multicanalità nella sua accezione di “uso combinato di diversi e molteplici canali per creare relazioni e dialogare con il cittadino, offrendogli l’opportunità di accedere alle informazioni istituzionali e ai servizi pubblici tramite media differenziati, dal pc alla brochure, allo sportello di front office, ai servizi telematici”. E’necessario, però, considerare la multicanalità non solo come insieme dei canali comunicativi utilizzati, ma anche come sistema che preveda e integri tutti gli strumenti comunicativi, dalla progettazione alla realizzazione, fino alla misurazione dell’efficacia, così da presidiare una dimensione spesso trascurata, quella dell’impatto delle attività di comunicazione sui comportamenti dei contribuenti e sulla fruizione dei servizi. Un sistema, quello della multicanalità, che pone quindi il cittadino al centro della nostra azione con il fine di informarlo sui suoi diritti/doveri di contribuente, di agevolarlo nella fruizione dei servizi, in una parola di “migliorarne” la relazione con l’Agenzia. 2013 Giovanna Regina Comunicazione PRIMO PIANO 4 INTERVISTA AL DIRETTORE REGIONALE Pierluigi De Rosa Direttore, innanzitutto le rivolgiamo il benvenuto della redazione di “ComunicAzione”. Quali sono le prime impressioni, a poche settimane dal suo insediamento? L’Emilia-Romagna è sicuramente una realtà di primaria importanza, in primo luogo dal punto di vista economico, ma penso anche alla vitalità del tessuto associativo, o ancora al patrimonio storico e artistico, per fare qualche esempio. Devo anche dire che nel mio percorso professionale, dal Veneto alla Toscana, ho incontrato realtà sotto questo aspetto simili. Ciò che è cambiato, nell’ultimo anno, è l’aggravamento della situazione economica e, in particolare per le province di Modena e Ferrara, le gravi ripercussioni del terremoto dello scorso maggio. Del resto, fa parte del nostro lavoro gestire la complessità ambientale in cui di volta in volta ci troviamo a operare. Non si può negare che l’Agenzia, in Emilia-Romagna come altrove, incontri sulla sua strada non poche difficoltà. Quale è, dal suo punto di vista, l’ostacolo più grande da superare? A mio avviso l’elemento di maggiore difficoltà risiede nel riuscire a coniugare i risultati attesi dell’azione amministrativa, con la riduzione di ogni margine di errore. Non posso negare che, nel raggiungere questo obiettivo, facciamo i conti ogni giorno con la complessità del sistema fiscale, le cui logiche in alcuni casi sono molto diverse da quelle del senso comune. Questo fattore di complessità ci impone di accompagnare la nostra azione con una costante attività di diffusione e di “spiegazione” delle norme e di quello che facciamo, ma anche di semplificazione, per quanto consentito, dei nostri interventi. L’estrema eterogeneità delle norme ha come diretta conseguenza, per il contribuente, una serie di adempimenti – su cui l’Agenzia sta intervenendo, sia in fase di semplificazione amministrativa, sia in fase di proposta per il legislatore – gravosi per chi li deve effettuare, ma anche per l’amministrazione, alla quale ne è affidata la gestione. Tra i colleghi “in prima linea”, sia per le attività di controllo che per il front office, è diffuso il bisogno di sentirsi in qualche modo “tutelati”, di sapere che ci si sta occupando di loro, che l’organizzazione è consapevole delle difficoltà quotidiane. Cosa sente di dire a questi colleghi? Non possiamo avere la presunzione di escludere, come in ogni attività umana, il rischio dell’errore, specie in presenza dei fattori di criticità di cui ho appena parlato. Ogni organizzazione si confronta quotidianamente con un margine di errore, che cerca progressivamente di ridurre attraverso la professionalità e la prevenzione. L’importante è che l’errore, quando capita, sia com- messo con trasparenza e buona fede. Per quanto ci riguarda, penso che chi lavora con scrupolo e con responsabilità – la stragrande maggioranza di noi – vedrà sempre l’Agenzia dalla sua parte; ben diverso il discorso per chi, invece, agendo per interessi personali compie azioni illegali perché, così facendo, danneggia l’impegno e la fatica dei tanti che ogni giorno si prodigano per svolgere al meglio un lavoro obiettivamente difficile. Siamo, infatti, molto esposti a una rappresentazione mediatica non sempre veritiera - fanno notizia solo i nostri, spesso presunti, errori rispetto alla quale ci sforziamo continuamente di affermare la verità dei fatti; ciò non toglie, evidentemente, l’auspicio che anche i media, nell’interpretazione autentica del loro ruolo, possano contribuire a creare spazi di incontro e di dialogo tra amministrazione e contribuente. Piero Gobetti, nel lontano 1924, parlava di un “contribuente italiano che paga bestemmiando lo Stato”. Quanto è cambiato l’atteggiamento del contribuente da allora? Quali sono, a suo avviso, gli strumenti per una compliance diffusa? Domanda difficile, che richiederebbe una risposta molto articolata. Sicuramente sono cambiate molte cose dall’epoca di Gobetti, direi in positivo – nonostante viviamo tempi difficili, dal punto di vista economico e sociale. Un significativo elemento di rottura PRIMO PIANO rispetto al primo Novecento si può individuare, a mio avviso, nella creazione di uno Stato sociale che, pur nelle sue imperfezioni, offre anche al cittadino meno abbiente l’accesso ai servizi essenziali. Rispetto a un contribuente che allora subiva il prelievo unicamente a vantaggio di uno Stato indifferente ai bisogni dei cittadini, il contribuente dei nostri giorni riceve, in cambio dell’esborso fiscale, un insieme strutturato di servizi. Poi, è chiaro che si può certamente discutere della qualità di questi servizi, e qui tocchiamo un punto capitale del rapporto Fisco-contribuenti, che ci vede inevitabilmente coinvolti anche se l’Agenzia ha competenze solo in materia di entrate: la qualità e l’efficienza della spesa pubblica, ma anche la sua estensione e, non ultimo, l’autonomia finanziaria degli enti che erogano la spesa. Per quanto ci riguarda, questa consapevolezza si traduce nell’impegno a garantire servizi il più possibile puntuali, a misura dell’utente e - sul fronte delle attività di controllo – nella costruzione di un rapporto con il contribuente che non può mai fare a meno della capacità di ascolto e di comprensione delle condizioni nelle quali effettivamente opera. 5 Ancora uno sguardo all’interno dell’organizzazione. L’Agenzia delle Entrate ha ormai una posizione di rilievo nel panorama della pubblica amministrazione. Quali sono le aree di miglioramento? Sicuramente l’Agenzia è una realtà di spicco nel panorama pubblico. Restano, naturalmente, importanti margini di miglioramento, soprattutto per quanto concerne una maggiore integrazione fra tutte le strutture di cui si compone la nostra organizzazione, la crescita del processo di specializzazione e di conoscenza delle realtà territoriali, l’attenzione alla qualità del prodotto (a volte potenzialmente sacrificata sul fronte della quantità); e ancora, sul versante più interno dell’organizzazione, la definizione di percorsi di sviluppo del personale e il consolidamento degli strumenti di riconoscimento del merito. Infine, una domanda più libera. Cosa si aspetta da questa esperienza in EmiliaRomagna? Mi aspetto soprattutto di condividere con i colleghi l’interesse e la passione per questo lavoro che ho scelto di fare tanti anni fa, e che non mi hanno mai abbandonato. “ESCI DAL NERO!” UN CARTONE ANIMATO MOSTRA I VANTAGGI DELL’AFFITTO IN REGOLA Giorgio Bertuzzi Si chiama “Esci dal nero” ed è il nuovo video promosso dall’Agenzia delle Entrate Emilia-Romagna per spiegare, con un cartone animato, i vantaggi di cui può beneficiare l’inquilino in nero se decide di registrare il contratto di affitto. Il progetto, che si inserisce nel Patto per la legalità fiscale siglato nel giugno del 2012 dalla Direzione Regionale EmiliaRomagna con il Comune di Bologna e la Guardia di Finanza, è la “traduzione” in forma animata della Guida “Tre passi per l’affitto in regola”, pubbli- cata sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate. Il video è stato ideato e realizzato, a costo zero, da Marco Coppola, giovane videomaker bolognese, alternando la tecnica dello stop motion con l’animazione computerizzata bidimensionale. I personaggi sono stati disegnati su cartone grezzo, fotografati e animati in ogni loro singolo componente, con uno stile essenziale che vuole richiamare il “cartone animato”. Nella storia raccontata, l’inquilino “in nero” si accorge delle possibilità of- ferte dalla normativa vigente a chi ha un affitto non registrato, e decide di fare il primo pas- so, rivolgendosi a un ufficio dell’Agenzia delle Entrate. 2013 Il video è pubblicato sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate Emilia-Romagna http://emiliaromagna.agenziaentrate.it e sul canale YouTube della Direzione Regionale http://www.youtube.com/watch?v=eWyY0VsfSyc Comunicazione PRIMO PIANO 6 INTERVISTA AL VIDEOMAKER MARCO COPPOLA Pierluigi De Rosa In nomine omen, dicevano i latini. Certo, è un cognome impegnativo “Coppola” per chi lavora nel campo cinematografico. Quando è nata la tua passione per il cinema? Si, per me è più un onore che un onere. Non ho i mezzi per fare “Apocalipse now” ma sono contento della libertà che ho di sperimentare tutto quello che posso da piccolo videomaker. Il grande Cinema mi ha affascinato fin da quando con mio nonno guardavamo Charlot ed è quello che mi ispira ancora oggi. Altra tua passione (e lavoro), di cui hai dato ottima testimonianza nel video, è il fumetto. Quali sono i maestri a cui ti ispiri? Del fumetto, apprezzo l’estro delle tavole di Andrea Pazienza. Anche per l’animazione vado volentieri a pescare nel passato, tra i maestri dell’animazione italiana, dal mitico Carosello in poi: “la linea” di Osvaldo Cavandoli, “il signor Rossi” e tante altre cose di Bruno Bozzetto o ancora di Gianini e Luzzati. Il connubio cartoni-Fisco è, lo ammettiamo, piuttosto insolito. Cosa hai pensato quando sei stato contattato per realizzare questo video? Cosa si prova ad avere come “committente” l’Agenzia delle Entrate? All’inizio ho pensato che avevo fatto qualche errore nella dichiarazione dei redditi! Poi, quando ho realizzato che non era uno scherzo, ho iniziato a pensare ad un linguaggio semplice da usare per parlare anche e soprattutto ai giovani, così è nata l’idea del cartone animato. A dir la verità, quando ho presentato il mio storyboard, non sapevo ancora bene come avrei realizzato lo spot e non pensavo ad una approvazione immediata della mia prima idea. Parlaci di te. Bolognese di adozione, cosa ti è rimasto della tua terra di origine? La passione, l’educazione a cercare sempre di fare bene… ma la lista sarebbe lunga. Tutto per me è nato lì, in una stanza con un vecchio proiettore in cui prima o poi finivano per incepparsi tutte le pellicole super 8. A Lecce ho fatto il mio primo corso di cinema e il mio primo corto. Bologna è stata ed è la possibilità di realizzare la mia famiglia e tutti i miei sogni. Non poco in entrambi i casi. Per finire, un consiglio ai videomaker più giovani, in un momento certo non facile per il settore dell’audiovisivo. Cosa fare per “non perdere la speranza”? Con la mia troupe, la MarTEN cerchiamo da sempre di condividere con altri la nostra passione di fare, in questo campo. I concorsi, le gare a tempo offrono l’opportunità di iniziare, lo si può fare per divertimento e scoprire di essere portati, allora forse, vale la pena continuare.. Salentino d’origine, realizza il suo primo cortometraggio low budget “Casual” nella provincia di Lecce. Dopo il laboratorio di cinema di Giuseppe Ferrara (Cento giorni a Palermo, Il caso Moro) documenta la storia del ritorno dalla guerra del nonno Salvatore Greco. A Bologna, insieme alla compagna Antonella, partecipa a concorsi di cortometraggi e videoclip con il nome MarTEN p.r.o. action. Nel 2011 organizza e dirige: ParteCinemAzione, rassegna che riunisce a Bologna alcuni tra i più bravi videomaker della scena nazionale. Attualmente è impegnato nella realizzazione di spot, videoclip per l’associazione Piantiamolamemoria; organizza una troupe di studenti dell’ITIS Belluzzi nella realizzazione del documentario: “2 Agosto 1980: Tu che ne sai?” Video di Marco Coppola: ideazione, direzione artistica, editnig, produzione esecutiva e montaggio con G. Petruzzellis del film-documentario “Piantiamolamemoria” sulle attività didattiche dei ragazzi della scuola media di Marzabotto e della scuola media “G. Falcone” di Palermo. Video del “13 ottobre 2012 Commemorazione vittime della banda della Uno Bianca” per LegaCoop e Coop Adriatica. Realizzazione di “Brescia, liberi di curiosare” menzione speciale da Assessorato al Turismo di Brescia al FLABF 2012. Ideazione, produzione esecutiva e montaggio del videoclip “Meccanismo Estetico” di M. Martines. Visual designer di sfondi scenografici e video per il musical “Il Gobbo di Notre Dame”, regia di riprese multicamera, editing video delle rappresentazioni della compagnia “Musicalmente Incanto” nella Rocca di Minerbio. Realizzazione di vari spot “Obiettivo Bellezza” per la promozione di corsi prof.li Form-art, nell’ambito del Radio Bruno Estate Tour 2011 e del Cosmoprof 2012. Ideazione, organizzazione e direzione artistica di ParteCinemAzione: rassegna di produzioni audiovisive, con la presenza dei migliori videomaker sulla scena nazionale, per Mo.Ma.Bo a Bologna, Maggio 2011 Riprese e montaggio video dell’evento Anapolis – convegno di architettura Bologna fiere – SAIE 2010 Realizzazione del videoclip “My stormy days” di Tobia Lamare e the Sellers, premiato allo ZeroTrenta, Argenta 2010. Ideazione, produzione esecutiva e montaggio di “Family Shoes” miglior video al Viral Video Falstival, Bologna 2010. Marco Coppola www.martenvideo.it FISCO E SCUOLA 7 “SOSTIENI LA LEGALITA’” Tiziana Sabattini ce, dal 36/ter agli atti privati) con le attività necessarie per pianificare gli incontri “Fisco e Scuola”, promuovere il concorso “Sostieni la legalità” e sensibilizzare i colleghi sull’iniziativa di solidarietà. La risposta, come sempre, c’è stata! Sono 68 le iniziative fino a oggi realizzate: 18 nel bolognese, 14 nel modenese, 9 nel ravennate, 5 a Piacenza, Reggio-Emilia e Forlì-Cesena, 4 a Ferrara, Parma e Rimini. Sono quasi 2.300 gli studenti coinvolti, in questi primi mesi del 2013, nel progetto “Fisco e Scuola”. Hanno aderito al concorso 28 classi di quasi tutte le province della regione. Per quanto riguarda l’iniziativa di solidarietà, i fondi che saranno devoluti a tre scuole terremotate della regione hanno già raggiunto quota 2.755 euro. I conti non sono definitivi la raccolta, infatti, è ancora in corso in alcune Direzioni Provinciali. Nel prossimo numero vi aggiorneremo sull’andamento dei lavori; per ora un grazie a tutti i colleghi per il tempo dedicato, la generosità e l’interesse dimostrati. L’iniziativa, riservata alle classi che hanno aderito a “Fisco e Scuola”, intende, da un lato, favorire lo sviluppo della cultura della legalità, dall’altro, incentivare la solidarietà e la cooperazione tra le scuole emilianoromagnole 2013 Ha preso il via il 9 gennaio 2013 il concorso “Sostieni la legalità” promosso dall’Agenzia delle Entrate dell’EmiliaRomagna e dall’Ufficio Scolastico Regionale. L’iniziativa, riservata alle classi che hanno aderito a “Fisco e Scuola”, intende, da un lato, favorire lo sviluppo della cultura della legalità, dall’altro, incentivare la solidarietà e la cooperazione tra le scuole emiliano-romagnole. Gli studenti che desiderano partecipare devono presentare un prodotto (un tema, oppure uno spot, un manifesto, o anche un fumetto) volto a promuovere il valore etico e costituzionale del pagamento delle tasse. Una commissione esaminatrice, composta da rappresentanti dell’Agenzia delle Entrate e dell’Ufficio Scolastico Regionale, valuterà i lavori presentati e designerà i vincitori. Il miglior elaborato per ogni sezione del concorso (scuola primaria, secondaria di I grado e secondaria di II grado) sarà premiato con dei buoni libri. Le scuole vincitrici, inoltre, individueranno un Istituto scolastico colpito dal sisma destinatario di una donazione da parte dei dipendenti dell’Agenzia Entrate dell’Emilia-Romagna. Entro il mese di maggio 2013 sarà organizzata una cerimonia per la presentazione degli elaborati e la premiazione. Grande è l’impegno richiesto ai nostri referenti chiamati ad armonizzare le ordinarie funzioni (dalle verifiche ai rimborsi iva, dalla sicurezza al coordinamento del front-offi- Comunicazione PRIMO PIANO 8 730/2013 – FOCUS SULLE NOVITÀ Tiziana Sabattini Si avvicina l’appuntamento con la dichiarazione dei redditi per i lavoratori dipendenti e i pensionati che utilizzano il modello 730: l’ultimo giorno utile per presentare il 730 al sostituto d’imposta è slittato al 16 maggio; hanno tempo, invece, fino al 31 maggio i contribuenti che si rivolgono ai Caf o ai professionisti abilitati. Il modello, approvato con provvedimento del 15 gennaio, è scaricabile dal sito Internet dell’Agenzia delle Entrate alla voce Strumenti - Modelli, è disponibile anche la versione editabile. Diamo uno sguardo alle principali novità quadro per quadro. rivalutazione del 5 per cento della rendita verrà calcolata da chi presta l’assistenza fiscale. Occorre quindi compilare le Colonne 2 – 3 e 4 indicando il tipo di utilizzo dell’immobile, i giorni e la percentuale di possesso. Se il fabbricato è concesso in affitto è necessario compilare la Colonna 5 (Codice canone) indicando il codice corrispondente alla percentuale del canone che sarà riportata nella successiva Colonna 6 “Canone di locazione”. In caso di immobili storici artistici i codici da utilizzare sono: ‘3’ se si sceglie il regime della cedolare secca Quadro A (terreni) e Quadro B (fabbricati) La prima new-entry è quella dell’Imu, la nuova imposta municipale propria che, dall’anno 2012, ha assorbito l’Irpef, l’addizionale regionale e quella comunale. Queste imposte, quindi, non si pagano più sul reddito dominicale dei terreni e sul reddito dei fabbricati non locati. Il reddito agrario continua, invece, a seguire le vecchie regole. Tutti i dati relativi agli immobili posseduti devono essere indicati, come in passato, nei rispettivi quadri sarà il sostituto d’imposta a calcolare il reddito dei terreni non locati tenendo conto solo del reddito agrario e il reddito di fabbricati considerando solo quelli concessi in locazione. L’Irpef e le relative addiziona- li si applicano, se dovute, agli immobili esenti da Imu. La presenza di una causa di esenzione dall’Imu deve essere segnalata nelle nuove colonne 9 del quadro A e 12 del quadro B. Un’ulteriore novità in tema di fabbricati è quella che riguarda gli immobili d’interesse storico artistico. Dal 2012, è stato abolito il regime fiscale agevolato che consentiva di calcolare il reddito in base alla minore delle tariffe d’estimo previste per le abitazioni della zona censuaria nella quale era collocato il fabbricato. Da quest’anno, se l’immobile è utilizzato come abitazione principale, o è tenuto a disposizione, oppure è concesso in uso gratuito, segue le regole generali, quindi, è esente da irpef e addizionali. Se l’immobile d’interesse storico o artistico, non detenuto in regime di impresa, è locato occorre confrontare: • la rendita catastale rivalutata del 5% e diminuita del 50% • il canone risultante dal contratto di locazione, ridotto forfetariamente del 35% L’imponibile Irpef è dato dal maggiore dei due importi. Vediamo, quindi, come indicare l’immobile nel quadro B del 730/2013. Colonna 1 (Rendita catastale): è necessario indicare la rendita catastale nella misura ridotta del 50 per cento. La ‘4’ se si opta per la tassazione ordinaria Nella Colonna 6 (Canone di locazione) è necessario riportare il 100% del canone se nella colonna 5 è stato indicato il codice 3 (cedolare secca), il 65% del canone se nella colonna 5 è stato indicato il codice 4 (tassazione ordinaria). Il canone annuo va rapportato ai giorni di durata della locazione indicati nella colonna 3. Anche per gli immobili di interesse storico o artistico, così come per le altre tipologie di immobili, ubicati in comuni ad alta densità abitativa e locati con contratti stipulati o rinnovati a canone convenzionale, il reddito così determinato è ulteriormente ridotto del 30%. In questo caso è necessario indicare nella sezione II del quadro B gli estremi di registrazione del contratto. PRIMO PIANO Stretta sui redditi dei frontalieri. Per l’anno 2012, i redditi di lavoro dipendente svolto all’estero in zone di frontiera, sono imponibili ai fini Irpef per la parte che eccede 6.700 euro (fino all’anno 2011 la franchigia era di 8.000 euro). Questo tipo di reddito deve essere segnalato utilizzando il nuovo codice 4 nella colonna 1 dei righi da C1 a C3. Nella colonna 3 (reddito) deve essere indicato l’ammontare totale dei redditi percepiti, inclusa la quota esente. Chi presta l’assistenza fiscale terrà conto, per l’anno 2012, della parte di reddito eccedente 6.700 euro, mentre per il calcolo dell’acconto Irpef per il 2013 considererà l’ammontare totale del reddito percepito. QUADRO E – Oneri e Spese Buone notizie per gli studenti universitari, iscritti a un corso di laurea presso Università situate in uno Stato membro dell’Unione europea o in uno aderente all’Accordo sullo spazio economico europeo. Dall’anno 2012, sono detraibili le spese sostenute per affittare l’immobile (da indicare nei righi E17-E18-E19 con il codice 18). Giro di vite, invece, sui contributi sanitari obbligatori versati al Servizio sanitario nazionale con il premio assicurativo di responsabilità civile per i veicoli (rigo E21 – colonna 1). Da quest’anno sono deducibili solo per la parte che eccede 40 euro. Un sostanzioso elemento di novità del quadro E riguarda le spese sostenute per la ristrutturazione di immobili – Sezione III A. Il Decreto Sviluppo ha, infatti, stabilito che chi ristruttura casa può usufruire di uno sconto maggiore a seconda del periodo in cui sostiene le spese. L’agevolazione spetta nella misura del 36 per cento, nel limite di 48.000 euro, se la spesa è stata sostenuta dal 1° gennaio al 25 giugno 2012 (in questo caso, nella colonna 2, occorre indicare il codice 2). Se, invece, la spesa è stata sostenuta a partire dal 26 giugno 2012, la detrazione sale al 50 per cento, nel limite di 96.000 euro, al netto delle spese eventualmente sostenute fino al 25 giugno nel limite di 48.000 euro (in questo caso, occorre indicare il codice 3). A pagina 46 delle istruzioni sono riportati numerosi esempi di compilazione. Dal 2012 il bonus è allargato agli interventi di ricostruzione o ripristino di immobili danneggiati a causa di eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza. Dall’anno 2012 tutti i contribuenti devono ripartire la detrazione in dieci quote annuali di parti importo, nell’anno in cui è sostenuta la spesa e in quelli successivi. Non è più possibile ridurre il periodo di fruizione (rispettivamente in tre o cinque rate) per i soggetti ultraottantenni e ultrasettantacinquenni. Questa opportunità rimane in vigore per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2011. Anche lo scalda acqua, dal 2012, è ammesso alla detrazione del 55% per gli interventi di risparmio energetico (Sezione IV). Lo sconto vale solo se si sostituisce il vecchio boiler con uno scalda acqua a pompa di calore dedicato alla produzione di acqua calda sanitaria. Se ci sono lavori in programma: attenzione alle date La detrazione sulle ristrutturazioni al 50% e il bonus energia al 55% rimangono in vita fino al 30 giugno. Dal 1° luglio 2013 le due agevolazioni si uniscono nella “Detrazione delle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici” (art. 16 bis del Tuir). La detrazione spetterà nella misura del 36% su un limite massimo di spesa agevolavibile di euro 48.000. 2013 QUADRO C – Reddito da lavoro dipendente 9 Comunicazione NOTIZIE 10 PROVE TECNICHE DI DIALOGO IL CORSO SULLA GESTIONE DEL CONTRADDITTORIO Pierluigi De Rosa, Licia Romagnoli Costruire un rapporto di fiducia e agevolare l’adesione del contribuente: questo, in estrema sintesi, l’obiettivo del corso organizzato dalla Direzione Regionale Emilia-Romagna, rivolto ai capi team Controllo delle direzioni provinciali, articolato in cinque edizioni tra i mesi di gennaio e febbraio 2013. Il corso nasce dall’impulso del Settore Controlli e riscossione e dell’Ufficio Formazione, Comunicazione e Sviluppo, a partire da due elementi di consapevolezza: da un lato la delicatezza del rapporto con il contribuente, dall’altro, la centralità assunta dal contraddittorio come strumento di incontro e di dialogo con il contribuente. Con una premessa mai rinunciabile: che nessun contradditorio può essere portato avanti prescindendo dalla piena sostenibilità della pretesa fiscale di cui si discute tra le parti. Tattiche di logoramento, resistenze, aggressività, a volte persino insulti, sono solo alcune delle difficoltà che i nostri funzionari affrontano nei contraddittori. E’ quanto gli stessi riferiscono con lucida consapevolezza, nel giro di tavolo iniziale in apertura al corso. A questa premessa esterna si aggiunge lo sforzo di contribuire al raggiungimento degli obiettivi istituzionali, assegnati alla Costruire un rapporto di fiducia e agevolare l’adesione del contribuente: questo, in estrema sintesi, l’obiettivo del corso organizzato dalla Direzione Regionale EmiliaRomagna, rivolto ai capi team Controllo delle direzioni provinciali struttura di appartenenza. Il funzionario che “fronteggia” il contribuente viene così a trovarsi in situazioni che, molte volte, assumono le caratteristiche del dilemma: chi ho di fronte? Una persona che froda il fisco, un furbo, un distratto, o una persona per bene? Quale spazio riservare alle motivazioni dell’altra parte? Come gestire situazioni complesse, dal punto di vista tecnico e relazionale? Empatia o unilateralità, dialogo o muro contro muro, aperture o fughe: le dinamiche del contraddittorio, come hanno ben rappresentato i colleghi in aula, sfuggono alle classificazioni rigide, da manuale, mutando di persona in persona, di caso in caso, da fattispecie a fattispecie, e sempre in cerca di definizione… Il corso è stato sviluppato con l’idea di offrire al funzionario che coordina la gestione dei contraddittori (o li gestisce direttamente), un percorso nella direzione della responsabilizzazione e del consolidamento delle competenze di ruolo attraverso una prospettiva comunicativo-relazionale. L’apporto formativo-esperienziale delle due giornate punta a sostituire nei partecipanti il know how da “autodidatta della comunicazione” - per ovvie ragioni multiforme e diversificato nella platea dei partecipanti - con le tecniche e le regole delle scienze sociali. E l’intento finale è stato di riempire, almeno in parte, quello “spazio vuoto”, a livello comportamentale, che il funzionario alle prese con il contribuente vive, nel momento in cui deve applicare al caso concreto un dato normativo non sempre esplicito, o confrontarsi con superiori, colleghi contribuenti o i suoi delegati. Il percorso formativo delle due giornate è fatto di teoria e di esercitazioni ed è ricco: passa per gli schemi complessi della psicologia, per la difficile arte della negoziazione e cerca di affrontare, con consapevolezza ed ironia, il senso strategico della comunicazione. I contenuti, tarati ad hoc sul target d’aula ma tutti da sperimentare, hanno trovato naturale arricchimento negli essenziali contributi di “vita vissuta” da parte degli stessi fruitori. I 78 partecipanti alle 5 edizionipilota finora realizzate sono stati infatti, oltre che sperimentatori, anche “co-piloti” dell’iniziativa, supportando i docenti nell’affinare i contenuti didattici proposti. Buona la riuscita, come testimoniano i numeri finali e il gradimento, dell’iniziativa, che verrà estesa prossimamente anche ai funzionari della regione. INTERVISTA 11 COME FACCIAMO A SPENDERE MEGLIO Biagio Cunsolo Dal suo punto di vista può formulare un giudizio sulla spending review? Il decreto costituisce sicuramente un momento di cambiamento di mentalità: l’approccio critico alla spesa, cioè il metodo con cui si utilizza il proprio budget. Esso mira contemporaneamente sia al contenimento della spesa che ad un concreto riesame (review), e sta entrando, in effetti, a far parte della cultura di tutti gli italiani, dalle istituzioni pubbliche alle imprese, alle famiglie. Dal mio personale punto di vista, sono profondamente convinto della validità degli obiettivi, ma consapevole di alcuni rischi connessi al ricorso a tagli “lineari” delle dotazioni di bilancio. Nel nostro caso, l’Agenzia delle Entrate può spendere meglio e come? La risposta è valida per tutta la PA: centralizzare gli acquisti aiuta a comprare meglio, ad ottenere migliori prezzi e assicura maggior trasparenza nelle procedure: inoltre stimola la competitività dei fornitori locali, chiamati a servire territori più ampi. L’utilizzo sempre più massiccio di acquisti centralizzati, insieme alle modalità di E-procurement (Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione – MEPA, gare ed Aste Elettroniche) costituiscono il sistema per ottenere risparmi in termini di prezzo e di tempi rispetto alle procedure tradizionali. Questi sono gli strumenti. L’ottica è quella indispensabile dell’approccio critico alla spesa di cui dicevamo prima con l’attenzione a non guardare alla voci di bilancio col solo intento di rifinanziare la spesa storica: occorre infatti determinare la propria spesa dopo un’attenta analisi delle effettive esigenze, valutandone la qualità e l’efficienza in relazione agli obiettivi da conseguire. Gli acquisti centralizzati e l’ottica dell’approccio critico alla spesa sono priorità che la nostra Direzione CentraleAmministrazione Pianificazione e Controllo si è data già da un decennio. In Emilia Romagna utilizziamo il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione per gli acquisti dei materiali di consumo dal 2003 (dall’anno successivo alla nascita del MEPA - DPR 101/2002). Sottolineo che il ricorso al MEPA è diventato obbligatorio per la PA solo recentemente, nel luglio 2012 – legge n. 94/2012. Riguardo al come spendiamo, effettuiamo acquisti verdi per toner e carta dal 2007 introducendo – anche qui in anticipo rispetto al green procurement introdotto nella PA - requisiti ambientali nelle procedure di acquisto per tali categorie di prodotti (toner rigenerati e carta riciclata a grammatura inferiore). Grazie ad un costante monitoraggio sui consumi, riusciamo a non effettuare le grosse forniture del passato ma acquisti più ridotti e distribuiti nel tempo, nell’ambito di accordi quadro con i fornitori. Vuol dire che nella nostra regione applichiamo già da tempo i principi della spending review? Voglio dire proprio questo. Dal 2002 ho adottato per il mio ufficio l’approccio critico alla spesa. La più pesante voce di bilancio era costituita dagli “Stabili ad uso ufficio”, cioè dalle spese connesse alla gestione degli immobili (canoni di locazione, costi di gestione). La nostra spending review è cominciata proprio su questa voce di bilancio, quando il nascente Ufficio Risorse Materiali ha avviato un incisivo programma di revisione percorrendo due strade: la razionalizzazione degli spazi destinati agli uffici e la rinegoziazione dei canoni di locazione. Nell’anno 2003 partiva il lungo percorso di razionalizzazione (verifica della rispondenza dimensionale e funzionale degli spazi in base alle effettive esigenze degli uffici e applicazione di uno standard medio di 18/20 mq per ogni dipendente) che ha comportato, nel tempo, il rilascio di ben quattro immobili nella sola città di Bologna, oltre che interventi di riduzione delle superfici nelle sedi di Reggio Emilia, Rimini, Comacchio, Pavullo nel Frignano, Borgo Val di Taro, Piacenza, Guastalla, e ancora nel 2012 a Fiorenzuola, Lugo e Sassuolo e, a fine anno, il rilascio dell’immobile di Portomaggiore (vedi tabella risparmi razionalizzazione). Nel corso del 2005, oltre a procedere al ridimensionamento delle superfici degli uffici abbiamo rinegoziato i canoni di locazione di 10 immobili, con percentuali di riduzione anche del 20% e con un risparmio di € 617.231,51. 2013 Gli obiettivi dei decreti sulla Spending Review: colpire gli sprechi e spendere meglio. A tal proposito abbiamo rivolto al dott. Francesco Vasta, Capo Ufficio Risorse Materiali dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia-Romagna qualche domanda per approfondire l’argomento. Comunicazione INTERVISTA 12 Alla fine dello stesso anno la legge finanziaria 2006 prevedeva di rinegoziare i canoni sui contratti di locazione stipulati dalle amministrazioni dello Stato, rinnovabili solo dopo una riduzione dei canone annuo del 10%! …abbiamo giocato d’anticipo. Com’è stato possibile riconsegnare 55 mila metri quadrati di superficie adibita ad ufficio? E’ stato possibile grazie ad un attento e minuzioso studio di fattibilità, avviato ogni volta e per ogni struttura con attenzione e rispetto di tutti i soggetti interessati: ufficio, persone e utenza. La seconda ragione, vincente in una regione come l’Emilia Romagna, è stato il costante e costruttivo dialogo con le organizzazioni sindacali, insieme al nostro Ufficio Relazioni Sindacali; la trasparenza, la forza delle motivazioni e la correttezza nella gestione delle relazioni con le Organizzazioni sindacali hanno creato le condizioni per condividere i processi di ge- Le politiche che impongono dei tagli alla spesa pubblica senza tener conto delle specifiche realtà possono esporre il fianco del paese a scivoloni, in termini di servizi sottratti ai cittadini stione del personale superando le posizioni di scetticismo e di contrarietà dei rappresentanti dei lavoratori. Quali sono i rischi derivanti dai tagli lineari cui accennava prima? Ne avete fatto esperienza? Le politiche che impongono dei tagli alla spesa pubblica senza tener conto delle specifiche realtà possono esporre il fianco del paese a scivoloni, in termini di servizi sottratti ai cittadini. Ribadisco la necessità di porre attenzione ai settori specifici (pensi al settore sanitario), ma anche nella gestione del nostro budget ho rilevato delle criticità. Per esempio, dopo aver rinegoziato in anticipo in Emilia Romagna i canoni di locazione sugli immobili dell’Agenzia, paradossalmente il mio ufficio si è ritrovato a dover rinegoziare nuovamente i canoni per adempiere all’obbligo dei nuovi tagli. Occorre tagliare là dove si annidano gli sprechi e le inef- ficienze, a cominciare da noi stessi, con la consapevolezza di rivestire un ruolo determinante, non da semplice gestore di un “pezzetto” di cosa pubblica, ma con una visione allargata, pronti a mettersi in gioco e ad agire con responsabilità, con un atteggiamento ispirato al “civil service” e la coscienza che il procurement pubblico ha impatti sull’intero sistema economico. Ritengo che questo sia il percorso da seguire se vogliamo contribuire, nel nostro ruolo, a garantire uno Stato sociale che questo paese si merita. La tenacia, lo spirito di appartenenza, la condivisione e mai lo scontro con tutti i portatori di interesse coinvolti e, a volte, l’apprezzamento del lavoro svolto da parte di chi ti conosce. A proposito della spending review conservo ancora nel cellulare il messaggio di una collega, direttore di un ufficio dell’Agenzia, che all’indomani dell’uscita del decreto mi scrisse: “ma Monti lo sa che tu l’hai già fatta?...” CONTRIBUTI 13 RIFLESSIONI SUL LABORATORIO DI COMUNICAZIONE PUBBLICA Fabrizio Cilindro* solo le quantità di denaro evase. Inoltre, l’aver appreso, e memorizzato, cosa si potrebbe realizzare con tutto il denaro che ogni anno è sottratto alle tasse mi ha aiutato a comprendere meglio quanto importante e giusto sia fare ognuno, nel proprio piccolo, la parte di “cittadino onesto che paga le tasse”. Nella seconda fase, lo scopo era creare un’idea di marketing partendo da due quesiti: 1. Come valorizzare, tramite il web 2.0, il comportamento dei contribuenti onesti, rinforzandone la compliance? 2. Come creare partecipazione ed inclusione rispetto al pagamento delle tasse? Si desiderava cioè un comportamento da parte dei cittadini, ovvero la tax compliance, che altro non è che l’obiettivo finale dell’Agenzia delle entrate: l’adesione spontanea agli organi tributari. Il video contest. Partendo da questi due quesiti introduttivi abbiamo ideato un prodotto che consisteva nella realizzazione di un contest video in cui, in 30 secondi, i partecipanti avrebbero dovuto esporre un beneficio derivante dal pagamento delle tasse in un video amatoriale. Il contest, pubblicizzato tramite social network e sito internet dedicato, ha il fine di unire “l’utile al dilettevole”, rappresentando un momento ricreativo per i partecipanti da una parte e, dall’altra, sensibilizzando l’opinione pubblica su quanto sia importante pagare le tasse per il bene di tutti, per ottenere servizi sempre migliori. Il contest è spiegato agli utenti tramite un video tutorial (realizzato dal gruppo di studenti di cui facevo parte) e un bando caricato sul sito e su una pagina facebook dedicata (anche quest’ultima realizzata dal mio gruppo di lavoro). Nella realizzazione del tutorial, oltre alle difficoltà tecniche che ovviamente dei videomaker alle prime armi si trovano a dover affrontare, ve ne sono state altre di carattere più semantico: il dover spiegare agli utenti come e con cosa partecipare al concorso, il tutto in pochi secondi. Scrivere, cioè, la “sceneggiatura” del tutorial. Di impatto, almeno secondo me, è anche il titolo della campagna di comunicazione, “Tassaparola”, con tanto di logo appositamente creato, a testimoniare la natura virale del progetto, il suo diffondersi di utente in utente attraverso la rete, proprio come un virus (in questo caso benigno!). La video-inchiesta. Il pro- getto è stato completato da video-interviste in cui si chiedeva ai cittadini se pagano le tasse e soprattutto perché. A volte la loro realizzazione è stata molto difficoltosa: oltre a chi si rifiutava di rispondere, ci sono stati anche quelli che, alla domanda posta dagli studenti, hanno espresso considerazioni piuttosto negative e talvolta colorite, il che ha portato gli intervistatori a dover aumentare il campione di intervistati. Le soddisfazioni però non sono mancate: alcune risposte, sia positive che negative, hanno manifestato la volontà, a volte anche il bisogno, di argomentare le proprie motivazioni, più o meno approfonditamente. Personalmente, ho apprezzato molto il laboratorio: oltre ad aver appreso nuove conoscenze ed averne approfondite altre che già possedevo sul pagamento delle tasse (argomento di cui si parla sempre di più, di questi tempi), interessante (e perché no, divertente) è stato lavorare in team per uno scopo nobile - oserei dire - il che ha contribuito, per quanto mi riguarda e per quanto penso riguardi anche tutti gli altri studenti, a farci impegnare con più forze al lavoro da svolgere, proprio per l’obiettivo che volevamo raggiungere. * studente del corso di laurea in Comunicazione Pubblica e Sociale, Università di Bologna 2013 Il laboratorio organizzato dalla Laurea Magistrale in Scienze della Comunicazione Pubblica e Sociale dell’Università di Bologna in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate ha visto la partecipazione degli studenti, coordinati dal tutor Pierluigi De Rosa, nella creazione di un prodotto di marketing virale volto alla diffusione di un’azione doverosa quanto morale: il pagamento delle tasse, per il bene della comunità tutta. Il laboratorio è stato organizzato in due fasi: una prima fase teorica, in cui il tutor ha spiegato come lavora l’Agenzia, ha descritto la percezione degli Italiani rispetto al pagamento delle tasse e agli evasori, i dati relativi al pagamento delle tasse e altre informazioni utili ed una seconda fase pratica in cui gli studenti, dopo aver deciso a tavolino un’idea di marketing, lavoravano al prodotto finale. Nella prima fase gli studenti hanno appreso nozioni utili e, personalmente, alcune sconosciute, riguardo alle credenze che ruotano attorno al pagamento delle tasse ed agli evasori. Una mia lacuna personale, per esempio, consisteva nel non sapere che gli evasori sono un pò meno di quanto si pensi (credenza piuttosto diffusa, in Italia) e che l’evasione è più o meno uguale al nord e al sud dello stivale, variano Comunicazione NOTIZIE 14 MASTER E STAGE UNIVERSITARI Milvia Guidetti Negli ultimi anni la collaborazione tra Agenzia Entrate e Università degli Studi si è intensificata attraverso la definizione di varie convenzioni con l’Università di Bologna, di Ferrara e l’Università Cattolica di Piacenza. Ciò ha consentito, da un lato, la partecipazione dei funzionari dell’AE a Master e corsi di Alta Formazione, con la finalità di un aggiornamento professionale qualificato e il riconoscimento di crediti formativi universitari, dall’altro di ospitare stagisti universitari all’interno delle nostre strutture. Dal 2002 ad oggi, 175 funzionari hanno partecipato a Master e corsi di Alta Formazione Universitaria, così suddivisi (vedi tabella): MASTER/AF MASTER formazione e orientamento per studenti e neolaureati, al fine di indirizzare le scelte professionali mediante la conoscen- MATERIA REVISORE CONTABILE 65 DIRITTO TRIBUTARIO 67 DIRITTO TRIBUTARIO INTERNAZIONALE 2 AUDITING INTERNO 1 NUOVE TECNOLOGIE 1 RISCOSSIONE 3 GIUDICI E PROFESSIONISTI TRIBUTARI ALTA FORMAZIONE N° FUNZIONARI DIALETTICA FISCO CONTRIBUENTE CONTROLLO INTERNO E REVISIONE CONTABILE SOCIETA’ DI CAPITALI TOTALE Oltre a gestire le opportunità riservate al personale interno, l’Ufficio Formazione comunicazione e sviluppo cura la realizzazione dei tirocini di 12 5 RETI D’IMPRESA 18 1 175 za diretta del mondo del lavoro e divulgare la conoscenza del sistema fiscale unitamente ai valori della legalità fiscale. Dal 2008 sono stati ospitati 27 stagisti presso i nostri Uf- fici (Direzione Regionale e Direzioni Provinciali), legati ai Master in Revisione contabile, Diritto tributario, Diritto internazionale e Informatica giuridica, per un totale di oltre 7.500 ore Durante il tirocinio, l’attività di formazione/lavoro è seguita da un tutor designato dall’università in veste di responsabile didattico-organizzativo e da un tutor nominato dall’ufficio presso cui si svolge. Al termine dello stage, ogni tirocinante presenta all’Agenzia e all’Università un elaborato finale sul progetto formativo realizzato, che viene pubblicato sulla nostra internet regionale tra il materiale didattico della formazione. Da ottobre scorso e fino a gennaio 2013, abbiamo ospitato, tra gli altri, il dott. Niccolò Baldi, stagista del Master in Diritto delle Nuove Tecnologie e Informatica giuridica dell’Unibo, che ha svolto il suo tirocinio in direzione re- gionale, presso l’Ufficio Accertamento, seguito dalla dott.ssa Cecilia Gallina in qualità di tutor. Il 13 marzo nella sala Ravenna, il dott. Baldi ha presentato il contenuto della sua relazione conclusiva ai dirigenti e al personale del settore controlli e riscossione della nostra direzione. Hanno partecipato all’evento anche il direttore regionale Pierluigi Merletti e il prof. Claudio Di Cocco, direttore del Master. Il project work dal titolo “L’acquisizione diretta di documenti e corrispondenza email – nell’ambito di accessi, ispezioni, verifiche – dagli archivi informatici (postazioni PC e server) di cui hanno disponibilità i contribuenti oggetto di controllo: la utilizzabilità, in sede di accertamento, dei dati contabili ed extra contabili reperiti” ha trattato un argomento molto attuale che è stato seguito con estremo interesse da tutti i partecipanti, fornendo lo spunto anche per una vivace discussione. Questo primo evento di condivisione di un projet work è stata un’ ulteriore dimostrazione che lo stage presso i nostri uffici è un importante strumento di approfondimento e di arricchimento per tutti i partecipanti. INTERVISTA 15 Intervista al dott. Niccolò Baldi stagista Sicuramente l’avere vissuto dall’interno la realtà di un’ente pubblico prestigoso, quale l’Agenzia delle Entrate – DR Emilia Romagna. Esperienza di fondamentale importanza per una persona che ha seguito il mio percorso di studi, oltre che estremamente utile per la mia formazione. Le maggiori difficoltà che ha incontrato a livello di conoscenze/complessità del lavoro. La difficoltà maggiore che ho incontrato durante lo svolgimento del mio lavoro è stata sicuramente il passaggio da una prima fase dello stage, caratterizzata da uno studio prettamente scolastico del diritto tributario e delle norme che regolano le attività degli uffici, ad una conoscenza maggiormente “tecnico-pratica” delle stesse, basilare per il corretto svolgimento delle mie ricerche e per la redazione del project work finale. Difficoltà che ho potuto superare grazie all’attento aiuto ed alla piena disponibilità della mia tutor e dei colleghi che mi hanno sempre dato ascolto e pazientemente spiegato ciò che per me era nuovo o che difficilmente riuscivo capire. Quali criticità tecnico-informatiche ritiene possano emergere sulle modalità di acquisizione dei dati utili al controllo? La rapida diffusione nella società civile di molteplici dispositivi informatici - personal computer, smartphone, tablet - e il crescente utilizzo degli stessi finalizzato alla memorizzazione ed allo scambio di informazioni fa emergere non poche criticità tecniche nell’attività degli organi addetti al controllo. Ciò in quanto, per ciascun diverso tipo di dispositivo sono necessari differenti strumenti e tecniche per l’acquisizione dei dati nello stesso contenuti; inoltre, diversamente da ciò che avviene per i tradizionali supporti analogici, celare dati o informazioni all’interno di un supporto informatico è un’attività estremamente semplice mentre risulta, al contrario, maggiormente difficoltoso rinvenire gli stessi in sede di accesso. Quali potrebbero essere, secondo lei, le evoluzioni informatiche utili a migliorare il processo di acquisizione? L’attività di acquisizione di dati informatici necessita non solo della dotazione, da parte degli uffici del controllo, di strumenti che siano “al passo” con le nuove tecnologie continuamente diffuse, ma anche Cecilia Gallina - tutor Non posso che definire la mia prima esperienza da tutor, per lo stage di Niccolò, più che positiva. Nicolò, già all’inizio del project work, si è mostrato piuttosto intraprendente, ma anche molto disorientato nel confrontarsi con una materia che non conosceva, se non per quanto riferito dagli organi di informazione. L’ho visto incuriosirsi e trovare lo spirito per stare ad ascoltare altre persone che, probabilmente anche dando troppe cose per scontate, gli parlavano - con un linguaggio già tecnico - di accessi ed acqui- sizioni, accertamenti analitici piuttosto che induttivi. Ho percepito il crescente interesse per la materia fiscale - e per il nostro lavoro - ed ho visto che, di giorno in giorno, la sua idea di equità sociale era sempre più associata (anche) ad un efficace contrasto all’evasione fiscale ed al lavoro delle persone che ha avuto occasione di conoscere nel periodo dello stage. A conclusione del tirocinio, Niccolò ha redatto un ottimo elaborato, tanto che il suo lavoro è stato oggetto di approfondimento nel corso di una presentazione volta ad espor- re, ad alcuni colleghi del Settore e dell’Ufficio formazione ed al Direttore Regionale, i contenuti del project work e le possibili implicazioni della, oramai, costante evoluzione telematico/digitale sulle attività di “indagine” svolte dagli uffici dell’Agenzia. Per concludere, ritengo che lo stage e la redazione del project work siano state un valido momento formativo, che Niccolò abbia saputo sfruttare al meglio l’opportunità e spero che il master conseguito gli offra le più valide occasioni di inserimento professionale. della conoscenza delle stesse e del modo in cui i contribuenti le utilizzano al giorno d’oggi nello svolgimento della loro attività professionale. A mio parere, questo secondo aspetto si rivela persino più importante del primo, poiché risulterebbe al quanto difficile, se non impossibile, rincorrere la continua e rapidissima evoluzione dei dispositivi informatici, non sempre standardizzati, ma al contrario appare estremamente utile conoscere l’approccio agli stessi da parte degli utilizzatori e il modo in cui questi li adoperano nella loro quotidianità. Ritengo quindi fondamentale, non solo un rinnovamento delle metodologie e degli strumenti, ma anche lo studio, da parte degli “addetti ai lavori”, degli elementi conoscitivi di base delle information and communication technologies e delle best practice suggerite dall’informatica forense per acquisire ed analizzare i “nuovi” dati digitali. Una valutazione complessiva dell’esperienza svolta rispetto alle aspettative iniziali. Lo stage presso l’Agenzia delle Entrate si è rivelato un’esperienza molto positiva che non ha tradito, anzi ha superato, le mie aspettative iniziali. Mi ha permesso, non solo di poter coscientemente valutare quello che potrebbe essere un mio futuro impiego presso la pubblica amministrazione, ma anche di allargare le mie conoscenze all’importante materia del diritto tributario e di accrescere le competenze che potrò spendere nel mio futuro professionale. 2013 Quale ritiene sia stato il valore aggiunto per avere frequentato lo stage presso l’Agenzia delle Entrate? Comunicazione NOTIZIE 16 IL NUOVO MEDICO COMPETENTE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE DELL’EMILIA-ROMAGNA Biagio Cunsolo Il dott. Nunzio Valerio Antonio Mennoia è il nuovo medico Competente dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia-Romagna, subentra alla dott.ssa Antonella Marinoni. Nato a Canosa di Puglia (BA) è specialista in Medicina del Lavoro e Professore in “Disabilità e Lavoro” presso l’Università degli Studi di Pavia e di Torino. Il nuovo medico, in possesso dei titoli e dei requisiti formativi e professionali previsti dall’articolo 38 del DLgs 81/08, collabora con i datori di lavoro dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia-Romagna (Direttore regionale e Direttori provinciali) ai fini della valutazione dei rischi presenti nelle varie strutture e gestisce la sorveglianza sanitaria dei vari uffici. In particolare, svolge le attività previste dall’art.41 del DLgs 81/08 novellato dal DLgs 106/09, e precisamente effettua: a. visita medica periodica per controllare lo stato di salute dei lavoratori rilasciando un giudizio d’idoneità alla mansione specifica; b. visita medica su richiesta del lavoratore, qualora sia ritenuta dal medico Competente correlata ai rischi professionali o alle sue condizioni di salute, suscettibili di peggioramento a causa dell’attività lavorativa svolta; c. visita medica in occasione del cambio della mansione da parte del lavoratore; d. visita medica alla cessazione del rapporto di lavoro nei casi previsti dalla normativa vigente. Inoltre, espleta la visita medica preventiva in fase preassun- tiva e la visita medica precedente alla ripresa del lavoro, a seguito di assenza per motivi di salute di durata superiore ai sessanta giorni continuativi. Con le due nuove visite previste dal DLgs 106/09, possiamo dunque affermare che il lavoratore assunto in una struttura (pubblica o privata) è obbligato a sottoporsi ad una vista medica preventiva ovvero, ad una visita specifica intesa a constatare l’assenza di controindicazioni al lavoro, attinente ai rischi eventuali cui il lavoratore stesso potrebbe andare incontro dopo l’assunzione. Per quanto riguarda invece la visita a seguito di assenza superiore ai sessanta giorni continuativi, il lavoratore, alla luce di quanto emanato dal DLgs 106/09, prima di rientrare in ufficio è obbligato a sottoporsi a visita d’idoneità alla mansione. In parole povere, in questo caso, possiamo dire che il lavoratore chi si assenta per malattia per oltre sessanta giorni continuativi, di default perde l’idoneità alla mansione e per riottenerla occorre che acquisisca l’ok da parte del medico Competente. Il medico Competente, infatti, sulla base delle risultanze delle visite, esprime uno dei seguenti giudizi relativi alla mansione specifica: a. idoneità; b. idoneità parziale, temporanea o permanente, con prescrizioni o limitazioni; c. inidoneità temporanea; d. inidoneità permanente. Il giudizio del medico apposto per iscritto, oltre ad essere inserito nella cartella sanitaria di ciascuno, contestualmente è consegnato al lavoratore e al datore di lavoro. In caso di giudizio d’inidoneità temporanea, lo stesso medico Competente è tenuto a precisare i limiti temporali di validità. In caso d’inidoneità alla mansione specifica, così come previsto dall’art.27 del DLgs 106/09, il datore di lavoro adibisce il lavoratore, ove possibile, a mansioni equivalenti o, in difetto, a mansioni inferiori garantendogli però sempre il trattamento economico corrispondente alla mansione di provenienza. Il datore di lavoro è comunque sempre tenuto ad attuare le misure indicate dal medico Competente. CONTRIBUTI 17 VIDEOSORVEGLIANZA SICUREZZA E PREVENZIONE NEL RISPETTO DELLA RISERVATEZZA Aldo La Mendola 1.Telecamera da esterno: telecamera fissa a circuito chiuso posizionata all’esterno degli ingressi principali di ogni sede; TELECAMERA custodia DOME: telecamera fissa a circuito chiuso in custodia “mini dome” posizionata all’interno degli edifici nei pressi dell’area di front-office che riprenda l’ingresso degli utenti; 2.Telecamera Dome brandeggiabile: telecamere di questo tipo sono state posizionate esclusivamente presso l’immobile di Via Marco Polo, 60 – Bologna, sede della Direzione Regionale e della Direzione Provinciale di Bologna. Le due telecamere, situate ai lati della portineria, sono orientate verso il parcheggio antistante; sono del tipo brandeggiante in quanto dotate di un angolo di ripresa mobile che consente di controllare le due ali del parcheggio medesimo. In quest’ottica è stata prevista la visione “in presa diretta” delle immagini, riprese da queste telecamere, su un monitor in dotazione agli addetti alla portineria esterna. 3.Monitor: monitor per sistemi TVCC alta definizione di dimensione minimo 14’’ per la visualizzazione in tempo reale delle riprese delle telecamere. Il sistema di videosorveglianza è supportato da un UPS ausiliario dimensionato in modo tale da garantire per tutte le telecamere e il DVR, almeno 90 minuti di funzionamento in caso di assenza di energia elettrica. L’installazione delle videocamere nelle 20 sedi interessate è stata preceduta da un iter Poiché le telecamere possono facilitare l’individuazione dei responsabili, i sistemi di videosorveglianza tendono a contenere i fenomeni criminali attraverso il meccanismo sia della repressione che della prevenzione sotto forma di “deterrenza” molto articolato, e precisamente, con la ditta aggiudicataria è stato redatto un cronoprogramma dei lavori e sono stati programmati i sopralluoghi - alla presenza del Capo Ufficio Risorse Materiali, del Capo Ufficio Sicurezza, dei tecnici della Ditta Simetel e dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS) consultati preventivamente in ottemperanza alle disposizioni del D. Lgs. 81/2008 - per definire i tempi e le modalità tecniche delle installazioni, nonché il posizionamento delle telecamere, con relativo angolo di ripresa. Inoltre, relativamente al divieto contemplato dall’art. 4 della Legge 300/70, cioè il divieto del controllo a distanza dei lavoratori, il raggiungimento degli accordi con le Organizzazioni Sindacali territoriali e le rappresentanze sindacali unitarie ha costituito la condizione necessaria per l’installazione delle telecamere. Negli accordi con le delegazioni sindacali locali, sottoscritti in ciascuna DP e nella DR, sono stati evidenziati i seguenti elementi: 1.caratteristiche tecniche generali dell’impianto; 2.finalità della sua installazione, con la precisazione che le immagini acquisite non potranno in nessun caso essere utilizzate per eventuali accertamenti sull’obbligo di diligenza da parte dei lavoratori, né per l’adozione di possibili provvedimenti disciplinari; 2013 Gli atti ostili registrati nei confronti del personale e delle strutture dell’Agenzia e il perdurare della crisi economica, spesso causa di tensione sociale, hanno reso necessario innalzare i livelli di attenzione verso i protocolli, le procedure e le misure di sicurezza a tutela delle risorse dell’Agenzia. Per tali motivi, in ottemperanza alle specifiche disposizioni emanate dalla Direzione Centrale Audit e Sicurezza e tenuto conto delle istruzioni fornite dagli Uffici Relazioni sindacali centrale e regionale, l’Ufficio Risorse Materiali ha avviato la complessa e articolata attività negoziale prevista per l’approvvigionamento e l’installazione degli apparati di videosorveglianza presso tutte le strutture organizzative regionali, nel pieno rispetto delle norme vigenti in materia di privacy e della legge 300/70 (Statuto dei lavoratori) con esclusione quindi di qualsiasi valenza di controllo delle prestazioni lavorative o di utilizzo a fini disciplinari. Prima di avviare la prevista procedura sul mercato elettronico è stato predisposto un capitolato tecnico secondo l’ architettura di progetto ed i requisiti minimi indicati dalla DCAMM. Il sistema di videosorveglianza è stato realizzato tenendo conto dei seguenti apparati: Comunicazione NOTIZIE 18 3.posizionamento delle telecamere, con relativo angolo di ripresa; 4.durata del periodo di eventuale conservazione delle immagini registrate, le immagini saranno conservate per 5 giorni lavorativi, o, in caso di festività o di chiusura degli uffici, fino ad un massimo di 7 giorni, al termine dei quali il sistema è configurato in modo da proceder automaticamente alla loro progressiva cancellazione; 5.precisazione che all’impianto non potrà essere apportata alcuna modifica, se non in conformità al dettato dell’art. 4 della Legge 300/70. I lavori di installazione hanno avuto inizio in data 7 gennaio 2013 presso la Direzione Provinciale di Piacenza e si sono conclusi il 4 febbraio 2013 presso l’Ufficio Territoriale di Lugo. In attuazione dell’obbligo previsto all’art. 13 del Codice della Privacy, le zone oggetto di ripresa sono segnalate mediante avvisi sintetici affissi in prossimità delle telecamere, in un formato e un posizionamento tali da risultare chiaramente visibili a coloro che accedono all’area riservata. Il Titolare del trattamento dei dati personali derivante dall’impiego del sistema descritto è l’Agenzia delle Entrate. Gli adempimenti che la legge vigente pone a carico del titolare sono effettuati dal Direttore Regionale quale “Responsabile Coordinatore”. Il Direttore Regionale, in qualità di “Responsabile coordinatore” del trattamenti dei dati, a seguito dell’attivazione dei sistemi di videosorveglianza nelle varie strutture, ha affidato ai Direttori Provinciali la responsabilità del trattamento dei dati personali relativi al sistema medesimo con l’obbligo di nominare, con atto formale di designazione, i singoli incaricati indicandone i compiti e fornendo dettagliate istruzioni per il trattamento dei dati. Relativamente alla Direzione Regionale la responsabilità del trattamento è stata affidata al Capo Ufficio Risorse Materiali. L’art. 134 del Codice della Privacy definisce “videosorveglianza” il trattamento effettuato con strumenti elettronici di rilevamento immagini. Sempre più spesso le Amministrazioni utilizzano i sistemi di videosorveglianza come strumento di “rassicurazione”, perché offrono il vantaggio di dare una risposta immediata al sempre più diffuso senso di insicurezza dei cittadini. Nel sistema complessivo della SICUREZZA la tecnologia svolge un ruolo molto importante. Si tratta di dispositivi piuttosto delicati che, per il loro corretto utilizzo sul territorio, devono saper coniugare sia il valore della sicurezza sia quello della PRIVACY. Poiché le telecamere possono facilitare l’individuazione dei responsabili, i sistemi di videosorveglianza tendono a contenere i fenomeni criminali attraverso il meccanismo sia della repressione che della prevenzione sotto forma di “deterrenza”. Il Codice in materia di protezione dei dati personali - D.Lgs 196/2003 - tutela il diritto, costituzionalmente garantito, alla riservatezza. D’altra parte anche la tutela della sicurezza è un’esigenza sempre più avvertita dall’opinione pubblica. Per bilanciare tali interessi, che in materia di videosorveglianza possono essere contrapposti, il Garante ha elaborato il “Provvedimento Generale sulla Videosorveglianza” emesso in data 29 aprile 2004, contenente una disciplina più compiuta ed organica, con la precisazione dei principi e degli adempimenti che devono essere posti in essere dal Titolare del trattamento che effettua la videosorveglianza. Il Provvedimento in particolare prevede che il trattamento dei dati personali debba essere effettuato nel rispetto dei principi di liceità, necessità e proporzionalità. Occorrerà pertanto ottemperare alle prescrizioni di seguito sintetizzate. 1.Il trattamento dei dati derivanti dall’utilizzo del sistema di videosorveglianza viene effettuato per ragioni di sicurezza, in particola- re di tutela dell’incolumità dei lavoratori e di tutela del patrimonio aziendale e nel rispetto, oltre che della disciplina in materia di protezione dei dati, delle norme dell’ordinamento civile e penale; 2.I dati personali oggetto di trattamento vengono raccolti e registrati per esclusive ragioni di sicurezza e non possono essere utilizzabili per operazioni di trattamento incompatibili e non connesse a tali finalità; 3.La collocazione delle telecamere rispetta il principio di pertinenza stabilito dall’art. 11 del Codice privacy e pertanto consente la ripresa e la registrazione delle sole immagini indispensabili al raggiungimento delle finalità perseguite; 4.Il tempo di conservazione deve essere limitato a poche ore o, al massimo, alle ventiquattro ore successive alla rilevazione, fatte salve speciali esigenze di ulteriore conservazione in relazione a festività o chiusura degli uffici, nonché nel caso in cui si debba aderire ad una specifica richiesta investigativa dell’autorità giudiziaria o di polizia giudiziaria. Solo in casi specifici, per peculiari esigenze tecniche o per la particolare rischiosità dell’attività svolta dal titolare del trattamento, è ammesso un tempo più ampio di conservazione dei dati, che non può comunque superare la settimana. Il sistema impiegato deve essere programmato in modo da operare, al momento prefissato, la cancellazione automatica da ogni supporto con modalità tali da rendere non utilizzabili i dati cancellati; 5.Possono avere accesso alle immagini unicamente i responsabili del trattamento e gli incaricati puntualmente individuati con atto di nomina; 6.In ogni caso le immagini non potranno mai essere destinate da parte del Titolare del trattamento a pubblicazione o diffusione; 7.vietato l’utilizzo delle immagini per finalità di controllo anche indiretto sull’attività lavorativa dei dipendenti. CONTRIBUTI 19 GESTIRE CON RESPONSABILITÀ IL TRIBUTO NELLA SOCIETÀ ITALIANA DEL TERZO MILLENNIO Christian Attardi mocrazia rappresentativa. Il tributo è una “prestazione patrimoniale imposta” necessaria ad alimentare la sussistenza della vita sociale, che ogni cittadino corrisponde allo Stato in ragione della propria capacità contributiva ed in base ad una legge approvata dal Parlamento espressione della sovranità popolare. Il tributo, basandosi sul consenso, è dunque una delle più alte espressioni di democrazia: pagando il tributo si finisce per conferire dignità al cittadinocontribuente. La dignità del soggetto passivo del tributo porta con sé il più alto valore della sovranità repubblicana appartenente al popolo. Il fatto stesso di contribuire alle spese pubbliche conferisce dignità di cittadino all’individuo di una collettività organizzata. Nel nostro ordinamento democratico, l’assolvimento del tributo dovrebbe rappresentare un vero e proprio statussymbol. Ciò che dà dignità di cittadinanza alla persona non dovrebbe essere il possesso di questo o quel feticcio, ma l’essere in regola con l’assolvimento dell’obbligo tributario. L’indegnità di chi evade od elude il tributo coincide con la sporcizia di chi, ribellandosi al tributo, si ribella alla stessa democrazia partecipativa. Cosa c’entra l’Amministrazione finanziaria in tutto ciò? Che ruolo abbiamo noi? La responsabilità di gestire un pezzo di democrazia (l’imposizione del tributo) con serietà, Il fatto stesso di contribuire alle spese pubbliche conferisce dignità di cittadino all’individuo di una collettività organizzata ragionevolezza, rigore, professionalità e, permettetemi di dire, consapevolezza. Consapevolezza che toccare il tributo non è un lavoro qualunque. L’importanza del ruolo dell’Amministrazione finanziaria del nostro Paese fu sottolineata con forza già da Luigi Einaudi in epoca prerepubblicana. Nell’articolo intitolato “Leggi tributarie giuste e funzionari scelti”, apparso nel Corriere della Sera del 3 aprile 1918, egli non mancò di rimarcare “lo zelo veramente encomiabile con cui i funzionari procedettero alla scoperta della verità attraverso ad ostacoli spesse volte grandissimi”. Einaudi si riferiva al maxi gettito derivante dal recupero dell’imposta sui sopraprofitti di guerra, preventivato in 50 milioni di Lire e consuntivato invece per 338,5 milioni. E tra le cause di tale abbondanza finanziaria, l’Autore individuò anche l’eccellente operato del Fisco. L’articolo di Einaudi spicca per impressionante attualità. Ne riporto qualche passo (i corsivi sono dell’Autore). “Non può escludersi che talvolta qualche eccesso di zelo siasi verificato; e che i redditi presunti, nei casi dubbi, dalle agenzie delle imposte non siano stati in qualche caso valutati in cifra superiore al vero. Ma è questo un fatale retaggio del sistema finora invalso, per l’imposta di ricchezza mobile, di non investigare il reddito effettivo del contribuente, ma 2013 L’idea di scrivere queste brevi considerazioni deriva dalle sollecitazioni che mi sono arrivate ascoltando, in occasione di un recente convegno in Modena, le parole del prof. Gianni Marongiu, ordinario di diritto tributario nell’Università di Genova e già sottosegretario alle Finanze. Le riflessioni che vorrei esprimere derivano da una presa d’atto: nello svolgimento quotidiano della nostra attività di civil servants troppo spesso trascuriamo l’alto valore sociale e culturale della nostra azione. Abbiamo realmente consapevolezza di quale sia il significato di gestire in prima persona l’applicazione dei tributi imposti dall’ordinamento repubblicano? Siamo davvero consapevoli di quale sia il ruolo, la funzione, dell’Amministrazione finanziaria nel contesto della nostra organizzazione pubblica e della società italiana di questo tempo? Forse no. Gestire il tributo non è attività neutrale, dal punto di vista individuale, sociale, culturale, collettivo. Troppo spesso, ci ricorda Marongiu, alcuni settori della politica predicano una nozione di tributo confinante con l’oscenità, coincidente con il “mettere la mani nelle tasche degli Italiani”. Come se il tributo fosse l’oggetto di un furto con destrezza o di una rapina. Il tributo è nulla di tutto questo. Esso ha in sé, in realtà, uno dei semi più ricchi e fecondi di de- Comunicazione NOTIZIE 20 un reddito approssimativo, medio, presunto a seconda di criteri arbitrari e variabili e sempre più o meno lontano dal vero”. Segue un’affermazione lapidaria e di cristallina verità: “Una volta messi sulla china del reddito medio (…) e presunto (…) non si sa più dove si va a finire. Si oscura il criterio dell’equa ripartizione dell’imposta”. Se si trascura la realtà, secondo Einaudi, “si cade nell’arbitrio, nella media, per cui vanno famosi i ruoli dell’imposta di ricchezza mobile, i cui dati, per ammissione concorde della finanza e dei contribuenti, tutto significano, fuorché la verità”. Il fenomeno delle “quote inesigibili”, che cronicamente annacquano l’attivo patrimoniale del bilancio dello Stato con crediti fiscali destinati al macero, era tristemente noto anche nel primo dopoguerra. Vorrei continuare a citare Einaudi: “La prima condizione, però, affinché la verità si conosca è che le leggi di imposta rispondano al senso universale di giustizia”. “Le leggi d’imposta debbono essere, sostanzialmente e non solo formalmente, diritte ed oneste. Solo a questa condizione possono riscuotere l’ubbidienza volenterosa dei cittadini”. Non voglio e non posso giudicare il tasso di equità di cui sono intrise le moderne leggi fiscali; ma quel che è certo è che la tecnica legislativa utilizzata lascia molto a desiderare e costringe sempre più i funzionari del Fisco alla ricerca della giusta interpretazione anziché della giusta imposizione. Il funzionario fiscale si fa esegeta, glossatore e, a fatica, se rimangono tempo e forza, applicatore delle regole tributarie. Segue poi una parte profonda dell’articolo di Einaudi, che tocca nuovamente la nostra attività: “Occorrono dunque leggi semplici, perequate, senza trabocchetti ed inflessibili. Ma qualunque legge, anche ottima, a nulla gioverà se ad applicarla non sia chiamato un corpo di funzionari colto, indipendente, ben pagato, sussidiato da una giusta magistratura tributaria”. Sembra di leggere parole scritte oggi e non un secolo fa. L’appello di Einaudi è a un corpo normativo di alto profilo, composto da disposizioni ben scritte, chiare e sostanzial- CIAO NEVE... mente indirizzate alla giusta imposizione; ma è un appello anche alla giusta valorizzazione dell’apparato amministrativo dei funzionari tributari, a cui devono essere garantiti, per effetto della sua qualificazione professionale, l’indipendenza, una retribuzione adeguata e dignitosa, il sussidio di una giustizia tributaria qualificata e autorevole. Non è tutto. Prosegue così Einaudi: “Quei funzionari i quali accertarono per il 1914-15 una imposta di guerra di ben 338,5 milioni, invece dei 50 previsti, hanno stipendi miserabili, da 2 a 6 mila lire lorde, insufficienti a mantenere il decoro necessario in confronto con i contribuenti a cui applicano talvolta i milioni di lire di imposte in un solo accertamento”. “Perciò, non di rado, i meno forti se ne vanno; e con stipendi tripli o quadrupli passano alle dipendenze del contribuente, il quale si gioverà dell’opera loro per impiantare la sua contabilità in modo che la finanza non ci possa scoprire dentro il vero”. Parole che sono pietre. “Tutti debbono essere garantiti contro le inframmettenze del potere politico, dei deputati e delle autorità locali”. La conclusione dell’articolo einaudiano è un saggio per il tempo attuale: “Dinanzi a funzionari colti ed indipendenti, anche i contribuenti, tutelati da magistrature imparziali, si troveranno più a loro agio. E la psicologia odierna, per cui tutti si stupiscono di dover pagare, si muterà nell’altra per cui tutti sentiranno il dovere di pagare”. Acquistiamo, dunque, colleghi, consapevolezza circa l’importanza storica e moderna del nostro ruolo e raccogliamo l’appello di Einaudi a coltivare la preparazione individuale e l’indipendenza da ogni tipo di legame. Cultura ed indipendenza costituiscono la chiave, nel pensiero einaudiano, per elevare l’Amministrazione finanziaria al ruolo determinante di volano del cambiamento, di mentalità e culturale. Solo così avremo assolto ai nostri doveri e potremo davvero essere legittimati ad avanzare pretese. Recuperiamo la nobile nozione di tributo e, consapevoli del nostro ruolo, rendiamo con serietà e rigore il nostro contributo per migliorare il nostro Paese. NOTIZIE 21 DALLA REPUBBLICA CECA A BOLOGNA PER FISCALIS… IN AUTOBUS! Caterina Longo - Giulietta Motola autobus, dopo un viaggio di ben 15 ore. Alla stazione degli autobus l’abbiamo accolta e accompagnata in albergo per qualche ora di necessario riposo. Il lunedì mattina, al suo arrivo in Direzione regionale, la collega ha incontrato il capo dell’Ufficio Formazione e Sviluppo, Anita Pezzetti, che le ha dato il benvenuto, affidandola poi alle cure del tutor, Caterina Longo dell’Ufficio Fiscalità delle imprese e finanziaria della Direzione regionale. Quest’anno, oltre ad illustrare il generale funzionamento dei diversi Uffici preposti al perseguimento dei fini istituzionali dell’Agenzia, la visita di lavoro ha coinvolto da vicino l’Ufficio Antifrode, istituzionalmente preposto allo studio, prevenzione e contrasto delle frodi, e ha riguardato anche le attività di tutti gli Uffici che, per diverse ragioni, operano nel contrasto alle frodi IVA. La collega ha poi trascorso un’intera giornata alla Direzione Provinciale di Bologna. Accolta dal Direttore Provinciale, Patrizia Zamboni, è stata 2013 Nel solco di una consuetudine ormai consolidata, anche quest’anno la Direzione Regionale ha ospitato, nell’ambito del Programma europeo Fiscalis, dal 18 al 22 marzo 2013, una collega estera proveniente dalla Repubblica ceca, Lenka Vantuchova, responsabile presso l’Ufficio finanziario di Frydlante nad Ostravici del team che si occupa della lotta alle frodi IVA. Come molti di noi sanno, il programma Fiscalis è un’iniziativa finanziata dall’Unione Europea con l’obiettivo di migliorare le competenze e gli strumenti di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale, attraverso la conoscenza dei diversi sistemi tributari e lo scambio di metodologie e procedure. Nel rispetto degli obiettivi del quadro strategico fissati dal Comitato Fiscalis della Commissione Europea, il programma ha tenuto conto delle richieste e degli interessi espressi dalla collega della Repubblica Ceca. Lenka, infatti, coerentemente con l’attività svolta nel proprio Paese, desiderava approfondire le problematiche connesse alle frodi nell’IVA, in particolare, le metodologie, le procedure e gli strumenti utilizzati dall’Agenzia delle Entrate nel contrasto alle “frodi carosello”. Abbiamo quindi cercato di programmare la visita in funzione di quest’obiettivo, con l’auspicio che si potessero creare le condizioni per un effettivo confronto tra le diverse esperienze lavorative dei due Stati membri. La collega ospite, che vive e lavora a Ostrava, è arrivata a Bologna domenica mattina, in Comunicazione NOTIZIE 22 accompagnata dal collega Santo Pellicanò dell’Area imprese di medie dimensioni, che le ha mostrato l’organizzazione ed il funzionamento degli uffici della DP e dell’Ufficio Territoriale. Nel corso delle attività svolte, l’ospite ha avuto l’opportunità di vedere da vicino un accertamento condotto dalla DP su un caso di suo interesse. L’ultimo giorno, venerdi, è stato dedicato al confronto tra i sistemi fiscali italiano e ceco, dal quale sono emerse alcune interessanti differenze. Ad esempio, abbiamo appreso, non senza stupore, che la tassazione sul reddito delle persone fisiche è proporzionale e con un’ali- quota unica del 15% (!). Anche l’imposizione diretta sulle società è risultata estremamente vantaggiosa; infatti, la Repubblica Ceca, tassa il reddito delle società con l’aliquota del 21%. Per quanto riguarda l’IVA, le differenze interessano principalmente le aliquote ridotte: nel sistema Ceco – a differenza di quello Italiano – è prevista una sola aliquota ridotta, pari al 15%. Lenka è stata molto colpita dalla complessità del nostro sistema fiscale e dall’elevato numero di imposte applicate nel nostro Paese. D’altro canto, è rimasta molto impressionata dall’ampiezza delle banche dati in possesso dei nostri Uffici, contenenti informazioni di carattere anche internazionale. La buona riuscita di quest’esperienza va ricercata non solo nel lavoro svolto dal tutor e dai diretti organizzatori dell’iniziativa, ma anche nell’impegno e nello spirito di condivisione del progetto profuso da tutte le persone coinvolte che, con entusiasmo e senso di abnegazione, hanno dedicato tempo e risorse, anche oltre l’orario di lavoro, per rendere il più piacevole possibile il soggiorno della collega straniera. Non fosse altro che per onorare la conosciuta ospitalità bolognese, abbiamo cercato di offrire a Lenka anche un assaggio della storia e della cultura della città, compresa quella culinaria. Infatti, dopo averle mostrato i luoghi più importanti e caratteristici, per coronare adeguatamente la parte ludica della visita, la sera precedente la partenza abbiamo brindato in una delle osterie più popolari e conosciute del centro storico. Nel giorno conclusivo della visita, il Direttore Regionale ha voluto salutare personalmente l’ospite, esprimendo l’auspicio che le sue aspettative iniziali fossero state pienamente soddisfatte. E insieme hanno fissato l’incontro con una foto ricordo. I PENSIERI DEL CUORE Sandra Amovilli I pensieri del Cuore di Sandra Amovilli Presentazione Ai miei genitori ‘Le lacrime sono il ghiaccio dell’anima che si scioglie e a chi piange tutti gli angeli sono vicini’ Hermann Hesse ‘E stringere le mani per fermare qualcosa che è dentro me, tu chiamale se vuoi, emozioni’ Lucio Battisti Un premio Nobel ed un cantautore dei giorni nostri: personalità e tempi molto diversi, sullo stesso, grande, quanto inafferrabile tema, le emozioni. Nascono così ‘I pensieri del cuore’, dove il cuore è mente e la mente è cuore; scrivendoli, non ho cercato di essere originale ‘per forza’, ho invece tentato di essere semplice, perchè credo che solo nelle cose e parole semplici risieda la vera originalità. Per questo i miei pensieri non si rivolgono ad un pubblico di ‘nicchia’ ma a tutti. Se raggiungeranno il vostro cuore saranno musica e il mio sogno diventerà realtà... La Valigia La tua Valigia si chiude appena contiene abiti sdruciti non alla moda documenti in ordine casuale è tutto un disordine Ma custodisce l’immenso, il tuo cuore La porti sempre con te Ed è volata via con te in un giorno di pioggia Dedico questo pensiero all’amico Mauro, scomparso prematuramente in un giorno di pioggia