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L`andamento dell`occupazione nel Porto di Genova

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L`andamento dell`occupazione nel Porto di Genova
ANDAMENTO DELL’OCCUPAZIONE NEL PORTO DI GENOVA
Nell’ambito delle attività di monitoraggio delle principali dimensioni che
determinano l’impatto del porto sul territorio e il posizionamento del dello scalo
genovese, l’Autorità Portuale analizza sistematicamente la variabile rappresentata
dall’occupazione nell’ottica di valutare e valorizzare la valenza, anche sociale,
rappresentata dalla attività portuali e logistiche e da quelle indotte.
L’occupazione generata complessivamente dal porto viene abitualmente distinta in
tre grandezze principali: occupazione diretta, indiretta ed indotta.
La prima componente occupazionale viene monitorata con cadenza annuale,
attraverso un’indagine diretta, svolta presso ciascuna impresa oggetto della
rilevazione.
Gli addetti allo svolgimento diretto delle funzioni portuali sono suddivisi secondo lo
schema di seguito proposto:
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
Tasso medio Variazione
2009 annuo 2001- % 20092009 (%)
2008
Imprese portuali (*)
1.618
1.752
1.817
1.870
1.740
1.772
2.033
2.144
2.181
4%
2%
Compagnie portuali
1.057
1.008
973
1.104
1.099
1.091
1.125
1.075
1.079
0%
0%
Autorità portuale
233
241
240
242
245
238
237
231
221
-1%
-4%
Società di servizio
324
345
345
499
507
525
497
538
556
7%
3%
Servizi nautici
244
254
248
244
244
244
239
226
217
-1%
-4%
Servizi logistici
Totale porto
commerciale
Autonomie
funzionali
47
123
123
100
95
88
49
27
20
-10%
-26%
2%
1%
Aeroporto
Totale generale
3.523 3.723 3.746 4.059 3.930 3.958 4.180 4.241 4.274
311
305
317
393
418
394
351
232
226
-4%
-3%
195
196
202
204
204
193
195
211
216
1%
2%
2%
1%
4.029 4.224 4.265 4.656 4.552 4.545 4.726 4.684 4.716
(*) Nel 2007 sono stati conteggiati anche i dipendenti della Vernazza Autogrù Srl e della Fagioli Spa, rispettivamente pari a
84 e 20 unità. (**) La variazione di occupati dal 2001 al 2002 è in parte determinata dall'adozione di nuovi e più puntuali
strumenti di rilevazione, elemento che non consente un immediato confronto con gli anni precedenti.
Oltre alle imprese portuali, alle compagnie portuali ed all’Autorità portuale sono
quindi oggetto di rilevazione annuale gli occupati presso le società di servizi
generali (manovre ferroviarie, servizio passeggeri, servizi ecologici, etc.), gli
impiegati nella prestazione dei servizi nautici (piloti, ormeggiatori, rimorchiatori),
1
quelli delle società che svolgono le operazioni portuali in autonomia funzionale
(ILVA ed ENEL), gli occupati nel distripark di Voltri e nell’aeroporto. Alla luce di
quanto sopra, l’occupazione diretta generata è pari a circa 4.716 unità, con un
incremento dell’1% nel 2009 rispetto all’anno precedente e con una crescita media
annua del 2% circa dal 2001 ad oggi.
Con riferimento all’andamento delle singole componenti che caratterizzano le
attività commerciali del porto può essere segnalato quanto segue:
-
una positiva e costante crescita dell’occupazione facente capo alle imprese
terminaliste che ha fatto registrare un tasso medio annuo pari al 4%,
decisamente superiore rispetto al complesso degli dipendenti diretti in
ambito portuale;
-
una crescita molto rilevante del comparto dei servizi che comprendono una
molteplicità di attività tra le quali i servizi ferroviari, la movimentazione
passeggeri, i servizi ecologici e così via;
-
una contrazione delle attività logistiche in senso stretto che, dopo aver
raggiunto un picco nel corso del 2003, hanno fatto registrare un costante
calo fino a tutto il 2009. Tale fenomeno appare riconducibile ad una
specializzazione degli spazi portuali dedicati alle attività logistiche e di
distripark fortemente connessa alla movimentazione portuale e collegata
solo marginalmente allo sviluppo di servizi a valore aggiunto quali
distribuzione o prime trasformazioni.
Infine, per quanto concerne le cosiddette autonomie funzionali (ENEL e ILVA), il
calo verificatosi nel biennio 2008-2009 risente fortemente della crisi che ha
investito l’economia mondiale e la produzione industriale che ha determinato una
decisa contrazione della movimentazione di materie prime e semilavorati da
utilizzare nell’ambito del processo produttivo localizzato in ambito portuale.
Con riguardo invece all’occupazione riconducibile al settore industriale, che
comprende i settori della costruzione, della riparazione e della manutenzione
navale, l’Autorità Portuale intende intraprendere un’attività di monitoraggio ed
analisi più approfondita rispetto al recente passato, ai fini di ottenere una puntuale
e precisa valutazione dalla variabile occupazionale legata ad un settore di
eccellenza e altamente strategico per il porto e per l’economia locale, ma al tempo
stesso complesso da indagare ed analizzare.
2
Indicativamente e sulla base dei valori di addetti rilevati negli anni passati,
l’occupazione generata dal comparto ammonterebbe a circa 6.500 unità, cifra che
comprende anche la componente indiretta, stimabile in circa 4.000 unità.
Nel complesso, quindi, e in considerazione del fatto che le attività di cantieristica e
riparazione risultano essere strettamente connesse e integrate con l’offerta
portuale in senso stretto, la dimensione dell’occupazione nel porto di Genova, a
tutto il 2009 risulta essere pari a oltre 11.000 unità.
Per quanto concerne invece l’occupazione indiretta, occorre considerare che la
stessa si caratterizza per un forte radicamento a livello locale e presenta
dimensioni particolarmente significative.
Anche questa seconda componente occupazionale viene rilevata da Autorità
Portuale attraverso un’indagine di tipo diretto presso gli operatori e le associazioni
di categoria. Tuttavia, in questo caso, i dati rilevati devono essere interpretati con
la necessaria cautela, poiché, viste le grandezze in gioco e l’oggettiva difficoltà a
distinguere, tra gli addetti delle società con sede a Genova e provincia, coloro che
effettivamente svolgono attività professionali legate al porto di Genova, le stime
sono meno precise rispetto a quelle disponibili per l’occupazione diretta.
Allo scopo di elaborare una metodologia di rilevazione più precisa che consenta di
monitorare con maggiore continuità le variabili in oggetto, l’Autorità Portuale
intende mettere a punto nuovi criteri di valutazione sia per la componente indiretta
sia per quanto concerne l’indotto allargato.
In particolare, rispetto all’indotto allargato sarà possibile confrontare i risultati della
rilevazioni dell’Autorità portuale con quelle effettuate dalla Camera di Commercio di
Genova, che può contare adesso su più avanzati sistemi di estrazione delle
informazioni contenute nelle basi dati di ISTAT e INPS, e con i valori indicati dal
Censis attraverso l’applicazione di moltiplicatori dell’occupazione settoriali (nel 2006
il Censis stimava un moltiplicatore dell’occupazione pari a 1,67 per le attività di
logistica portuale e ausiliarie ai trasporti marittimi e di 2,23 per la cantieristica
navale).
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