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La Siringa 12 - ottobre-novembre 2009

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La Siringa 12 - ottobre-novembre 2009
Mb!opuj{jb!qvohfouf"!
Numero 12; Ottobre/Novembre 2009
Giornalino degli studenti del Liceo scientifico “Galeazzo Alessi” PG
L’uomo non fa quasi mai uso delle libertà che ha, come per esempio della libertà di pensiero; pretende invece come compenso
la libertà di parola.
(Sören Kierkegaard)
Editoriale
Salve liceali! Qui è la Siringa che vi parla. Anche
quest’anno ci siamo,
pronti a tenervi compagnia tra un’interrogazione
e l’altra, cercando di essere sempre di più la voce
degli studenti. Dopo il
grande successo dell’anno scorso siamo ancora di
più a partecipare a questo
giornale che alla fine appartiene a tutti voi. Per
quelli che sono al primo
anno e non hanno mai
visto la Siringa, beh vi
auguriamo una buona
permanenza (non più di
5 anni eh!) in questo Liceo. Agli altri che già la conoscono, speriamo vi
piaccia il nuovo layout e
la nuova grafica, perché
lo abbiamo fatto solo per
voi che ci leggete e che
aspettate sempre il nuovo
numero. Magari per leggere il vostro articolo,
magari per leggere quello
di un amico o semplicemente per informarvi
sulla scuola e su ciò che
ci circonda. Siamo tanti e
tutti appassionati, ma mai
a sufficienza, e vi aspettiamo!
Dario Sattarinia IV L
Laura Lisei VG
Allarme libertà di stampa in Italia
Intanto a Roma la manifestazione organizzata in
sua difesa è un successo
ROMA, 3 ottobre 2009,
Piazza del Popolo gremita,
un tripudio di colori, palloncini, bandiere, cappellini, cartelli. Uno slogan campeggia nella piazza:
«Informazione, no al guinzaglio». Tante magliette:
«No all'informazione bavaglio». Gli ospiti si alternano
su un grande palco per dire
la loro . È stato questo il
teatro della manifestazione
per la libertà di informazione, indetta dalla Federazione nazionale della stampa
italiana. «Siamo in 300mila»,
hanno fatto sapere gli organizzatori fra gli applausi. Era
impossibile entrare nella
piazza, piena all'inverosimile, le vie intorno traboccano
di gente di tutte le età. Molti
i giovani, tante le donne.
Slogan della manifestazione «Informazione, no al
guinzaglio». La manifestazione per la libertà di informazione, spiegano gli organizzatori,è «per una stampa
che non vuol farsi mettere il
guinzaglio da nessuno». E
proprio durante la manifestazione Reporter sans Frontieres, anticipando il rapporto che sarà reso noto il 20
ottobre, ha detto che il nostro Paese è sceso nella classifica della libertà di stampa
e che Berlusconi potrebbe
essere inserito nella «lista
dei predatori della libertà di
stampa».
Continua a pagina 2
D o y ou remember
W o odst ock?
Pagina 16
La Vera vita a Beit-Jala
Una nuova rubrica da un mondo semisconosciuto
Pagina 6
Softair: al di là del pregiudizio.
Pagina 20
"Andy
Warhol...In
the city"
Pagina 13
SIMPSON vs
GRIFFIN:
WHO’S THE
WINNER?
Pagina 19
“Comunque non c'è bisogno di essere di sinistra per
ammettere che i media italiani sono controllati dal
premier”
Informazione malata
Finalmente qualcosa si muove nel nostro paese, qualcuno si sta ribellando al
“regime mascherato” istituto
dal Presidente del Consiglio. Nonostante la censura
spietata da pochi giorni è
attivo un giornale indipendente; “Il Fatto”, in internet
il blog di Beppe Grillo è tra
i più visitati, e in televisione
due trasmissioni come Anno
Zero e Report continuano,
nonostante i tentativi del
premier, ad esistere ed a
fare informazione (da sottolineare che i giornalisti di
Report non anno più l'immunità garantita dalla Rai in
eventuali processi). Il resto,
Tv e Quotidiani sono censurati ed asserviti al potere,
senza la possibilità di fare
nulla. Appena qualcuno osa
scrivere una critica al governo, viene querelato e additato come “Comunista”,
termine che oggi come mai
è sempre più anacronistico.
Basti vedere cosa sono diventati i telegiornali Rai,
non si esaminano quelli
mediaset che non sono mai
stati oggettivi. Se si segue
con attenzione si può notare il tempo dedicato alla
maggioranza sia nettamente
superiore a quello delle
opposizioni che avranno si
e no cinque minuti per
edizione. Per il resto è un
elogio continuo alle “opere
di facciata” del governo. Ma
non si parla molto delle
contestazioni al governo,
tutto censurato, ma basta
accedere a Youtube per
vedere quante contestazioni
ci siano. Oppure non si
sente parlare della
“leggebavaglio” che colpisce
la libertà di stampa e impedisce le intercettazioni
Dal 23 settembre 2009 possiamo trovare nelle edicole
quello che si dichiara <Il
giornale indipendente!!>:
“Il fatto Quotidiano”.
Lo stesso direttore,Antonio
Padellaro,nell’editoriale del
primo numero,spiega la
necessità di un nuovo quotidiano che dia DAVVERO
tutte le notizie, anche le più
“scomode”.Finanziato da
numerosi piccoli azionisti,giura di non usufruire
dei finanziamenti statali, per
evitare di dover sottostare al
“signore di Arcore”.
<Il Fatto sarà un giornale
di opposizione> dichiara
ancora Padellaro: a Berlusconi che ha trasformato la
nostra democrazia in un
“sultanato”;al PD e alla Sinistra in generale,poiché non
è riuscita a costituire una
(consiglio questo video
http://www.youtube.com/
watch?v=IRhGTI1sZec).
Però le televisioni oltre ad
avere telegiornali inesistenti
non hanno programmi di
cultura o documentari di
qualsiasi genere, “drogano”
gli italiani con reality e programmi spazzatura che vanno in onda specialmente nel
pomeriggio.Infine merita
una citazione “Porta a Porta”, uno dei programmi più
Nasce “Il Fatto”
valida alternativa.
Il titolo riprende il nome
della celebre striscia quotidiana di Enzo Biagi,,che
andava in onda su Rai Uno,dove si raccontava un
avvenimento di attualità
cercando di analizzarlo nel
modo più obiettivo possibile. Questo giornale primaancora della sua pubblicazione,contava già trentamila
abbonati: per lo più
squallidi della Tv. Nella
puntata dedicata alla consegna delle case ai terremotati
abruzzesi si è assistito a
monologhi del Premier,
senza che nessuno avesse
l'opportunità di ribattere.Berlusconi si è auto celebrato per tutta la durata
dell’intervista asserendo di
essere il migliore statista
italiano di sempre, anche
meglio di De Gasperi l'uomo che ebbe il merito di
risollevare l'Italia dal disastro della seconda guerra
mondiale. A voi il diritto di
giudicare. Fortunatamente
la puntata è stata un flop
clamoroso. E questo accade
sotto gli occhi della stampa
mondiale che tra le tante
cose indica l'Italia come il
paese europeo con la stampa meno libera. A livello
mondiale siamo dietro a
paesi come Namibia, Mali,
Cile, Uruguay Papua Nuova
Guinea ecc.. Insomma, la
situazione è critica. Comunque non c'è bisogno di essere di sinistra per ammettere
che i media italiani sono
controllati dal premier che
li fa parlare a suo piacimento, ma basta essere delle
persone oggettive ed avere
un po' di buon senso.
Alessandro Loreti
giovani,assidui visitatori del
Blog di Marco Travaglio
(www.antefatto.it).
Riusciranno i “nostri eroi” a
fornirci sempre un’informazione oggettiva,come hanno
fatto fino ad oggi?
Riusciremo a conoscere
finalmente tutti gli avvenimenti nascosti dai media?
Per il momento sembra di
essere sulla buona strada!!!
N.C. IV° A
“Solo che non possiamo fare tutti come Papi, non abbiamo 200.000 euro da spendere in giudici.”
Il 17 settembre ’09 a mezzogiorno a Kabul, capitale
dell’Afghanistan, si scatena
l’inferno; mentre due blindati italiani si stavano dirigendo verso l’aeroporto una
Toyota bianca carica di tritolo si lancia contro i due
veicoli. E’ stata una carneficina: i parà della Folgore
che erano sul primo veicolo
muoiono immediatamente,
assieme a loro muore anche
un soldato che si trovava sul
mezzo che seguiva. L’Italia
nei giorni seguenti ha pianto questi sei eroi. Io, a costo
di essere considerato antipratriottico, non consideroeroi delle persone che, con
la scusa di portare la pace,
invadono un territorio nemico, uccidono dei civili e
difendono solo gli interessi
G l i E r o i
economici degli Stati Uniti e
degli alleati(fra cui l’Italia)
che mirano a difendere i
pozzi di petrolio, fregandosene di stabilire una collaborazione con le autorità
locali.
Allora chi sono i veri eroi
per me?
Per me i veri eroi sono tutte
quelle persone che tutte le
mattine si alzano all’alba e
cercano di mandare avanti
una famiglia con uno stipendio da fame, rischiando
tutti i giorni (ingiustamente)
la propria vita, come testimoniano i dati Istat che
affermano la morte di1120
lavoratori nel 2008, quasi 4
al giorno. Molti, a questo
punto, potrebbero dire:
“anche i militari sono morti
sul lavoro”.
Sarei anche d’accordo, se
non fosse che un militare
morto ha diritto ai funerali
di stato e medaglie al valore.
Anche se non è molto è
sempre meglio del trattamento che spesso ricevono
le famiglie degli operai.
Questi dopo lunghissimi
processi vedono emesse
delle sentenze vergognose,
che affermano che
Francesco Peverini
IV L
i loro cari sono morti per
imperizia, anche se erano
evidenti le violazioni alla
legge 626.
In questi casi posso affermare che non sono fiero di
essere italiano, di appartenere ad un paese che svilisce il lavoro manuale e valorizza solo coloro che muoiono con un fucile in mano.
Come fregare l’Italia
Parliamo di legalità. No no,
non sono comunista. Non
mangio bambini. Non sono
un moralista. Non impongo
il mio pensiero agli altri.
Ma una cosa mi piacerebbe
fosse imposta, la legge.
Ora, vi faccio un esempio
semplice sulla legalità in
Italia. Rapino vostra zia,
anzi, la scippo. Nella borsa
ho trovato ben 1000 euro
(ricca sta zia eh). Ora, posso
fare due cose. Tenermi il
bottino intero e rischiare di
finire dentro, oppure andare incontro allo Scudo. Cos’è sto scudo? Io pago il 5%,
e poi non solo sono libero
di andare, ma neanche segnano che ho derubato
vostra zia. Ora riproponiamo questa cosa in una maniera diversa. Sono un eva-
sore fiscale, ovvero non
pago le tasse. Quelle cose
tanto odiate che vi garantiscono gli ospedali, le scuole, le biblioteche e tante
altre cose della vita quotidiana. Io non le pago, perché nascondo dei soldi in
dei paradisi fiscali all’estero.
Guadagno un milione? Ne
dichiaro solo 700.000. Che
fine fanno gli altri soldi? Li
tengo nel mio paradiso. In
pratica, ho derubato lo stato. Ora, secondo voi io sono
un delinquente, sono un
maledetto imprenditore
dalla erre moscia che sputasu di voi e sul vostro futuro.
Eppure, sono buono. Anzi,
lo siete voi. Perché con un
5% del mio denaro rubato,
posso farli ritornare in Italia, e non potete dirmi nien-
te. Non solo, nessuno di voi
saprà che vi ho fregato. Non
sono perseguibile per legge.
Sono intoccabile. Cavolo, se
pure il Presidente della Repubblica mi ha legittimato,
sarà giusto o no? Voi vi tenete il mio 5% per poi spenderlo come peggio volete, e
io continuo a fregarvi di
anno in anno. La crisi tocca
anche me, che pensate? Mi
hanno incominciato a tassare anche lo yatch. Ma alla
fine il governo e il 68.7%
degli italiani mi è venuto
incontro e mi ha detto: “Ma
scusa, ti aiutiamo noi. Anche
noi vorremmo fregare l’Italia, che credi. Solo che non
possiamo fare tutti come
Papi, non abbiamo 200.000
euro da spendere in giudici.Guarda, facciamo così. Tu
ci dai il 5% che poi lo buttiamo ai porci per il Ponte di
Messina, sopra i cadaveri dei
morti, e non se ne parla
più.”
Bella l’Italia, bravi gli italiani
che amano l’Italia.
Ah già, anche il PD ama
l’italia, con il suoi 20 assenti
per cause improrogabili che
avrebbero potuto far saltare
Papi. Uno per malattia che
poi viene intervistato in una
scuola, due che vanno a
Madrid, sennò cavolo, crolla
Zapatero. Gli altri non ve li
dico, non vorrei farvi star
male.
Ma alla fine che ci importa,
abbiamo il miglior presidente che l’Italia abbia mai avuto. De Gasperi? Tsè, dilettante.
Dario Sattarinia IV L
“Questo è il colmo: si arriva ad essere coinvolti emotivamente da ciò che è irreale e quindi ci appare vero.”
Canoscenza del nulla.
Una sera stavo guardando
ne sarà della lingua scritta?
firmiamo appena decidiaMatrix, un programma teleNe esisterà una?
mo di rintanarci in un cubo
visivo di canale5, e il tema
gli incontri virtuali sono
e decidiamo di rinchiudere
in questione era Facebook.
lì la nostra esistenza.
incontri fasulli: se non si
Mi ha colpita particolarmenE’ un patto col diavolo che
conosce se stessi e nemmete la presenza di due ospiti:
si può rompere solo con un
no i vicini di casa, come si fa
la Mussolini e Sgarbi che mi
buon avvocato. La società
ha fatta inquietare. Non per
rigira la frittata a proprio
esprimere una mia preferenpiacimento e ci insegna ad
za politica, questa volta mi
abusare di ogni cosa. Ma il
trovo d’accordo con la siprincipio è: ci forniscono la
gnora; il secondo mi era
proprio insopportabile. Un
pentola, ma non il coperuomo che
per cui cerLa società rigira chio,
secondo
chiamo ancora e
me avrebbe
la frittata a pro- ancora quel divertidovuto
tacere,
prio piacimento mento apparente,
rimanendo confusi
perché le
e
ci
insegna
ad
dalla nube della
possibilità
sono due: abusare di ogni
nostra cottura e ci
o è fuori di
lasciano crogiolare
testa, oppu- cosa.
nel nostro brodo.
a conoscere una persona di
re pensa
cui si ha ricevuto solo scritsolo ai propri interessi e
Cercando ancora e ancora,
te? Se a scuola condanni
guadagni personali. Le sue
qualcosa troviamo e a queassurdità hanno scatenato la
l’immigrato
sto punto creparte ribelle della mia perperché hai
Non
conosci
una
diamo di non
sonalità.
essere più soli: persona solo per- paura del
I mass media ci avvertoalcuni esempi di
diverso, qual
no:< Le droghe sono illegalinguaggio …. ché sai quello che è la tua logili ..> ma possiamo ben
“Ho
fa dalla mattina
ca nel metnotare che è droga tutto ciò
1.000.000.000
alla
sera
terti a nudo
di cui abusiamo e di cui
amici!!!!”; “mole
diventiamo dipendenti:
ad un estrakissolo! 6 una
anche le caramelle possono
neo di cui alla fine non sai
diva! Che fotoooooo , basi
essere una droga.
basi!”; “Ma 6 al top!”; “Teso
niente? Non conosci una
Partendo dal presupposto
tv1kdb x s( s periodico) xD
persona solo perché sai
che ciò di cui usufruiamo
XD” etc…. Tutto ciò è spaquello che fa dalla mattina
abusivamente, diventandoventoso: si usufruisce insenalla sera perché lei te lo
satamente persino della
ne dipendenti, è una droga,
scrive ma solo se ci vivi in
matematica!! Non ci sono
la domanda da porsi è: noi
contatto veramente.Questo
dubbi che tutto ciò sia mone siamo consapevoli? Direi
è il colmo: si arriva ad essedernizzazione, ma è malefidi no, perché se ne fossimo
ca o benefica? Io sono del
re coinvolti emotivamente
consapevoli non ci faremmo
parere che sia malefica per i
da ciò che è irreale e quindi
del male. Quell’avvertenza
seguenti motivi:
ci appare vero. E’ questo il
se oggi il nostro linguaggio
sulla droga è come una pictrucco usato dai media:
è <GG K FCEMO? NN M VA
cola clausola nascosta in un
mentre noi, ognuno di noi,
D PARLAT XD!!! :$ >, che
contratto nocivo, che
rimaniamo davanti allo
schermo, circondati dalle
mura della stanza, i mass
media ci ricamano su, alle
nostre spalle e sono loro
che ci guadagnano.
Il problema è
che assimiliamo la fragilità
umana ad un
difetto, a questo punto ci
rintaniamo
nella stanza di
fronte ad un
pezzo di vetro
e plastica come
gli struzzi che
nascondono il
volto sotto la
sabbia sperando di
non essere visti mentre in
realtà sono essi a non vedere quanto accade loro intorno. E’ chiaro come la luce:
tutto ciò è una fuga, una
fuga dalla realtà. Peccato
che chi fugge è codardo.
Soffriamo perché a tal punto siamo soli: rimaniamo
stregati da un oggetto fine a
se stesso. La nostra meta?
Diveniamo amebe solitarie,
se si procede di questo passo: dalla comunità umana,
verso la scissione.
Non so quanto le mie parole possano interessare voi
lettori ma vorrei ricordarvi
che tutto ciò che è canoscenza non è necessariamente virtute.
Sofia Belgi I G
“extraterrestre vienimi a cercare
voglio un pianeta su cui ricominciare”
ASTRONAVI IN POLVERE
Astronavi blu, viola, rosse,
gialle. Astronavi per tutti.
Astronavi per giovani ribelli,
per piccoli delinquenti.
Astronavi per attempati nullafacenti, uomini soli. Astronavi per viaggiare, per sentirsi liberi, spensierati, astronavi per dimenticare. Astronavi per curiosità, per abitudine, per dipendenza, per
gioco, perché “tanto posso
smettere quando mi pare”.
Astronavi da 60 € il grammo, dritte in vena, per volare. Astronavi che partono
dalla Somalia, dall’Etiopia,
dalla Colombia, dall’Ecuador, dal Perù, dal Venezuela, e che arrivano in posti
come Nizza, Anversa, Rostock, Salerno. Da qui ripartono giocando con le carte
geografiche,
disegnando
traiettorie
indescrivibili,
sempre nuove, sempre inafferrabili. Viaggiano nei vani
dei finestrini delle Chrysler,
nascoste a volte nei fili dell’impianto elettrico, cucite
all’interno dei caschi di banane vendute poi come
semplice frutta nei mercati
sotto casa di chiunque. In
silenzio, negli autobus, nelle piazze, nei vicoli, nell’ombra, sicuri di coperture e
corruzioni, le astronavi arrivano veramente ovunque.
Morfina, eroina, cocaina,
anfetamine, LSD, crack, e
molte altre. Non costano
più molto, sono alla portata
praticamente di tutti. Astronavi con cui l’uomo crede
di poter raggiungere la Luna, passando per tutto l’universo, raggirando la vita
sentendosi libero. Questo è
ciò che ha provato il personaggio di Eugenio Finardi,
cantautore italiano classe
’52, che con la sua canzone
“Extraterrestre” suggerisce
una fantastica e acutissima
metafora sul rapporto dell’uomo con la droga.
“la notte sdraiato sul letto,
guardando le stelle
dalla finestra nel tetto con
un messaggio
voleva prendere contatto,
diceva:
Extraterrestre portami via
voglio una stella che sia
tutta mia
extraterrestre vienimi a
cercare
voglio un pianeta su cui
ricominciare”
La droga entra nella vita
delle persone in tanti modi.
Semplicemente per togliersi
una curiosità, per una serata
in compagnia di amici a far
confusione, per rimediare a
una situazione difficile.
Allora ci si mette in soffitta
ad aspettare che arrivi l’Extraterrestre con la nostra
astronave.
“in un istante é stato trasportato
senza dolore su un pianeta
sconosciuto
il cielo un po' più viola del
normale
un po' più caldo il sole,
ma nell'aria un buon sapore
terra da esplorare, e dopo
la terra il mare
un pianeta intero con cui
giocare
e lentamente la consapevolezza
mista ad una dolce sicurezza
- l'universo é la mia fortezza!”
Un pianeta nuovo, per ricominciare, per ripartire da
zero
e
dare una
svolta alla
mia vita.
Tutto
sembra
più facile,
roseo e,
finalmente, come
mi
ci
vuole. Invece non è sempre
così, anzi. La maggior parte
delle volte la nostra ingenuità ci porta a cedere e a concederci completamente a
questa falsa certezza, esponendoci a pericoli enormi
che la droga comporta, che
tutti conosciamo.
“Ma dopo un po' di tempo
la sua sicurezza
comincia a dare segni di
incertezza
si sente crescere dentro
l'amarezza;
perché adesso il suo scopo é
stato realizzato
si sente ancora vuoto
si accorge che in lui niente
é cambiato;
che le sue paure non se ne
sono andate
anzi che semmai sono aumentate
dalla solitudine amplificate;
e adesso passa la vita a
cercare
ancora di comunicare
con qualcuno che lo possa
far tornare, e dice:
Extraterrestre portami via
voglio tornare indietro a
casa mia
extraterrestre vienimi a
cercare
voglio tornare per ricominciare!”
Non credete a chi vi dice
che si può smettere quando
si vuole. Più
ne hai e più
ne vuoi. Più
provi a staccare e più ne
senti il bisogno, e ancora chiami il
tuo extraterrestre
che
subito arriva
da te con la sua astronave,
pronto a tenderti la mano
per farti fare un giro. Inoltre, la cosa stupefacente, è
che oltre che contribuire in
primis alla distruzione del
nostro fisico, facendo uso di
droghe contribuiamo alla
distruzione della nostra
società. Mafia, Camorra,
Cosa Nostra, ‘Ndrangheta,
Triadi. Tutta la droga arriva
a loro. E loro la rigirano nel
mondo senza criteri o dignità alcune, dando luogo all’unico “mercato sicuro”
sulla terra, l’unico che conosce aumenti di consumo del
10% annuo, l’unico che
sembra, almeno per ora,
non avere ostacoli alcuni.
Per questo, quando vi chiederanno di fare un giro su
un’astronave,
pensateci.
Pensate che non volete, in
fondo, buttare via la vostra
vita, e che sulla Luna ci si
può arrivare anche senza la
droga.
Riccardo Rinalducci III F
Chi vede come noi uomini siamo fatti e pensa che la guerra è
bella o che valga più della pace è storpio di mente.. (Cartesio)
La vera vita a Beit-Jala
The Beginning:
When normal is
not so normal
Ciao! Questa prima lettera è
d’introduzione a quanto
questa rubrica vuole farti
conoscere. Dopo un viaggio
in una terra colpita dalla
guerra, dalla sofferenza e,
soprattutto, dalla segregazione, non si può rimanere
indifferenti; esperienze del
genere scalfiscono ogni
uomo nell’intimo, ciò significa che quando si torna si
vuol far presente a tutti ciò
che nessuno vorrebbe che
accadesse, ma che c’è; non
possiamo parlare di una
realtà differente, perché in
fondo nessuno è a conoscenza di cosa sia veramente
la realtà, abbiamo però la
certezza che ciò che c’è
laggiù è vero, poiché ci sono persone che ci vivono.
Beit-Jala è un quartiere palestinese a pochi minuti da
Betlemme. Ho trascorso
solamente tre giorni lì, ma
quei tre giorni sono stati
quelli rimasti più impressi
nella mia mente, e mi hanno fatto anche comprendere
quanto sia appropriato definire la Terra Santa “terra
delle contraddizioni”: ogni
persona, credente o meno,
è a conoscenza del fatto che
lì ha vissuto Gesù Cristo
(verità storica), che portava
avanti l’idea di una religione
metri di altezza; non solo, ti
rendi anche conto che il filo
dovrà essere sostituito da
un muro alto sei, sette metri, per racchiudere il territorio palestinese. Per attraversare il muro devi superare i posti di blocco, ai quali
stanno soldati e soldatesse,
alcuni di essi hanno ancora
volti innocenti, ma riesci a
leggere nei loro occhi che
basata sull’amore, sull’uguanon sanno nemmeno loro
glianza e, soprattutto, su
perché si trovano in quel
quanto tutti noi siamo fraposto, almeno in quelli detelli. Quando arrivi con l’aegli adolescenti, in quelli
reo ti trovi all’interno di un
degli adulti si leggono rasseaeroporto lussuosissimo, ti
gnazione e vuoto . Oltrepasfanno controlli per ogni
sato il tutto vedi che nella
minima cosa, se sei fortunaparte palestinese il muro
to passi, altrimenti puoi
costruito è ricoperto da
anche rimanere in mutande
murales: primi piani di
al check-in con una guardia
sguardi incorniciati da kefie,
ultra bardata che ti guarda
volti; uno mi ha colpito
fisso negli occhi: lì ti accorparticolarmente: tanti alberi
gi di quanto il loro sguardo
segati attorno ad un muro,
sia spento, vuoto. Attraversi
il muro, che racchiude un
corridoi e sale arredate con
albero di Natale. Con il pulfontane di ogni sorta, una,
lman si raggiunge il posto di
al centro della stanza princiincontro con i ragazzi scenpale, riceve l’acqua dal sofdi e non vedi rassegnazione,
fitto. La prima domanda che
vuoto, ma gioia vera e proti viene spontanea è: ”E qui
pria: abbracci, saluti in araci sarebbe la guerra?Allora
bo, inglese, francese e italiaFiumicino è l’Apocalisse!”.
no, sorrisi. Seconda domanUscendo dall’aeroporto sali
da spontanea: “Ma
su un pullman
dov’è la vera guerche è diretto Non vedi rassera?” . Da lì ognuno
alla destinazio- gnazione, vuoto, si dirige alle case
ne dello scam- ma gioia vera e
dei ragazzi, per
bio culturale: propria: abbracci, conoscere da viciBeit-Jala, Paleno come si vive.
stina. Continui saluti in arabo,
Dopo aver parlato
inglese, francese e con loro mi sono
a guardare
fuori dal fine- italiano, sorrisi.
resa conto del mio
strino, ti sembisogno di divulbra tutto normale, fino a
gare le conoscenze apprese
quando non scorgi rotoli di
attraverso qualunque forma
filo spinato del diametro di
di comunicazione mi sarebcirca mezzo metro sovrapbe venuta incontro. La priposti fino a raggiungere i tre
ma è stata appunto questo
giornalino. Rimanendo in
contatto con i ragazzi palestinesi ho chiesto loro di
descrivermi le loro giornate
per rendere partecipe più
gente possibile di quanto
accade laggiù. Uno di loro
mi ha risposto dicendomi
che secondo lui non c’è
niente da scrivere, non ha
niente da dirmi, perché per
lui quello che io ho descritto con tanta angoscia, sofferenza, è normalità. Per lui è
normale che ogni notte
circa trenta palestinesi vengono rapinati da guardie
israeliane, senza che i familiari si accorgano di nulla,
per non tornare forse più a
casa; per lui è normale che
delle donne che devono
andare in ospedale a partorire non ci possono arrivare
e perdono il bambino, perché non hanno superato i
controlli del muro; per lui è
normale che dei bambini di
pochi anni si ritrovino con
un fucile puntato in mezzo
agli occhi solo perché palestinesi. Nella sua vita questa
è diventata un’angosciosa
routine, e sta anche a noi
fargli capire che dall’esistenza ci si può aspettare di più,
che si possono fare progetti.
Per me non è normale
quanto descritto prima, ed è
per questo che ho deciso di
scrivere questa rubrica, perché l’indifferenza è uno dei
mali peggiori dell’umanità e
io non voglio rimanere indifferente.
Al prossimo numero…
Maria Teresa Cappannini
III B
Questa è roba vecchia come notizia ma la ripeto perchè le parole saranno pure vecchie ma le vittime sono sempre di più.
Lo stupro:
diritto
costituzionale.
Un siriano immigrato negli
Stati Uniti d'America, Torkieh Sedagheh, fingendosi
un tassista violenta una donna nel suo taxi e ne aggredisce un'altra.
Durante la lettura della sentenza che lo ha condannato
a 15 anni di reclusione Torkieh Sedagheh si mette a
piangere e a strillare che il
giudice è "peggio di Hitler",
poi continua a testa alta
dicendo che "in America il
sesso è legale" e che una
delle donne che aveva fatto
salire era una prostituta, e
l’altra "l'ho semplicemente
accompagnata a casa". Poi
dice senza un briciolo di
vergogna:" Queste donne
mi stanno privando di un
mio Diritto Costituzionale".
Già... perchè per un simile
individuo il sesso deve essere erogato gratuitamente ed
obbligatoriamente, in qualsiasi momento, dalla prima
"femmina" reperibile. Perchè è legale, no?
E poi era una "donna di
poco onore", le "donne di
poco onore" fanno quello di
mestiere: stanno lì a provvedere al suo diritto costituzionale, volenti o nolenti.
Poi conclude dicendo:" Che
vuol dire che non era una
puttana?? Tutte le donne
sole sono puttane. Altrimenti non sarebbero sole."
Purtroppo di casi così ce ne
sono a bizzeffe e oramai
sentire che una ragazza è
stata stuprata al telegiornale
non fa neanche più effetto.
lo stupro di una minorenne
è meno grave se la ragazzina
ha già avuto rapporti sessuali.vMaggio 2006. La Corte
d'Appello di Cagliari riduce
la pena ad un uomo condannato di stupro perchè il
reato commesso contro la
moglie sarebbe "più lieve"."Il danno psicologico di
una aggressione subita dal
coniuge minore rispetto a
quello provocato da un
estraneo”
Novembre 2005. Nel caso
Siamo in uno stato di assoriguardante due uomini la
luto degrado sociale, e le
Cassazione sentenziò che la
cose vanno peggiorando
"palpatina" sui pantaloni di
perchè in realtà i passi che
una persona configura il
ha fatto il governo per evitareato di violenza sessuale se
re lo stupro sono 1/6 dei
chi la riceve
che invece
Lo stupro di una passi
non è conha fatto la violensenziente.
minorenne è me- za sessuale nel
Febbraio 200Infatti
no grave se la ra- mondo.
6. La cassazioadesso vanno di
ne decide che gazzina ha già
moda lo "stupro
una quattor- avuto rapporti
per scherzo" e
dicenne non
"Scoop". Quepuò aver su- sessuali.
st'ultima è nuova
bito violenza
droga sbarcata
dal proprio patrigno perché
direttamente dagli USA
non “illibata” e perché –
(Acido Gamma-idrossidato che ha avuto delle ebutirrico (GHB)), una quasi
sperienze – si ritiene in
ecstasy liquido, una droga
grado di dominare un rapsintetica contenuta in una
porto del genere.
fialetta, praticamente incoAprile 2006. Se l'ambiente
lore e insapore, e non altera
nel quale viene commesso è
nemmeno il sapore della
degradato, il reato di stubevanda in cui può venire
pro, anche se su minore, è
disciolta. Inizialmente ha
considerato meno grave.
effetti eccitanti, dà euforia,
Così ha deciso la corte d'apaumento della libido e della
pello di Roma, che ha concapacità di comunicare,
cesso le attenuanti generiquando finisce però non si
che, applicando anche uno
ricorda nulla. La droga infatsconto di pena, a due imputi è nota anche come “droga
tati accusati di aver ripetutadello stupro” (dall'inglese
mente violentato una ragaz“rape drug”), perchè in molzina prima e dopo il compiti casi viene usata proprio
mento del suo quattordiceper abusare delle ignare
simo anno d'età.
vittime. Oltre a far perdere
Aprile 2006. La sentenza
lo stato di coscienza però,
della Terza Sezione penale
l'uso del GHB può portare
della Cassazione decide che
al coma e, se assunto
insieme ad alcool o ad altre
sostanze, anche alla morte;
ricorderete sicuramente il
famoso attore River Phoenix, morto all'età di 23 anni
a causa di un cocktail di
droghe e alcool tra cui, appunto, il GHB. A Perugia
una ragazza, sotto
l'effetto dello “Scoop”, è
stata ripetutamente violentata da un branco di balordi. A
dare la notizia è 'Il Messaggero' che riporta la storia di
una ragazza di Perugia che
si e' risvegliata nel parcheggio di una discoteca umbra
con le braccia piene di lividi
e senza ricordare nulla di
quanto le era accaduto nelle
ore precedenti. Andata al
pronto soccorso per farsi
medicare e sottoposta a
visita ginecologica, si e' scoperto che la giovane era
stata violentata da più uomini, anche se non ricordava
più nulla, se non di aver
bevuto un cocktail che le
aveva offerto un ragazzo che
aveva conosciuto nel locale.
Questa è roba vecchia come
notizia ma la ripeto perchè
le parole saranno pure vecchie ma le vittime sono sempre di più e fanno parte di
storia sempre più recente...
Con ciò concludo, e con
l'amaro in bocca scrivo che
tutto ciò non è a scopo informativo, ma di sensibilizzare i ragazzi a vicende di
stupro come le sopra citate,
perchè oggi accusano i media per la diffusione dello
stupro. Non sono del tutto
contraria ma aggiungo che
anche il malcontento sociale
fa la sua parte.
Monia El assl I G
HIV, forse
Una speranza
Il virus dell’HIV è uno dei
più noti e temuti del XXI
secolo; infetta le cellule del
nostro sistema immunitario
rendendolo sempre più
debole e quindi, particolarmente soggetto ad infezioni.
Lo stadio più avanzato dell’HIV è noto comunemente
con il nome di AIDS; trasmissibile per via sessuale,
ematica o parentale si presume che ne siano affette,
ad oggi, 40 milioni di persone. .
Purtroppo non esiste un
vaccino efficace, in grado di
sconfiggere il virus, ma soltanto una forma di prevenzione capace di ridurre il
rischio d’infezione Testato
dal 2003 su un gruppo di 16
mila volontari tailandesi,
negativi ai test dell’HIV, è la
più importante sperimentazione contro il virus mai
effettuata al mondo. I pazienti, d’età compresa fra i
18 e i 30 anni, con una probabilità di contrarre il
virus nella media, sono stati
suddivisi in due gruppi: al
primo è stato somministrato
un medicinale in grado di
aumentare l’immunità al
virus e un altro farmaco che
ha predisposto l’organismo
a rispondere positivamente
alla somministrazione precedente; il secondo ha ricevuto un semplice placebo A
distanza di tre anni solo 51
persone del primo gruppo
avevano contratto il virus
HIV,
Numero di infetti nel mondo
Africa ( Subsahariana, australe)
30 milioni
America latina/caraibi
Dati non disponibili
Asia Centrale
2 milioni
Europa
740 mila
con una riduzione del rischio di circa il 31% a differenza delle 74 registrate nel
secondo. Una sperimentazione che continua tutt’oggi, ma che riaccende la speranza di 33 milioni di persone.
Sofia Frequenti III E
“Fanno più disastri gli scienziati di quanto
ne facciano gli ignoranti.”
( Giovanni Arpino)
Guida alla scelta di un
sistema Operativo
Windows vs Linux vs
Mac
Esistono un’infinità di
sistemi operativi:
•
•
•
sistemi basati su
Dos (da MS-DOS
a Windows Me)
sistemi basati su
NT (da
Windows NT a
Vista)
sistemi basati su
Unix (tutte le
distribuzioni
Linux, Mac…)
La prima categoria è un
sistema oramai obsoleto,
non ideato per internet,
oggi per un normale user
praticamente inutile.
NT è un Dos evoluto, per
contenerlo però si ha
bisogno di una macchina
molto potente poiché è
molto pesante.
Unix è un sistema molto
sviluppato e in continua
evoluzione, proprio perché open source, quindi
gratuito. Qualsiasi programmatore può modificare il codice sorgente a
suo piacimento e creare
una nuova distribuzione.
Steve Jobs ad esempio (il
Bill Gates della Apple) ha
preso come base Unix.
Quindi prendiamo in
considerazione i tre sistemi operativi più usati:
Windows, Linux e Mac. In
Italia i computer ad uso
personale (e non aziendale) sono quasi tutti
Windows. Perché? Perché
non c’è molto scelta. Devi
comprare un portatile nuovo? O scegli Windows Vista
o compri un Apple optando
per il Mac. Quale conviene?
La gente guarda il prezzo.
Solitamente il costo degli
Apple si
aggira sui
mille mentre
un
qualsiasi
pc Vista lo
puoi trovare anche
a 400 euro. E Linux?
O
paghi un
tecnico perché te lo faccia
girare (e non costa poco) o
se ne sai qualcosa lo fai girare da solo (ma le complicazioni non sono poche).
Ma se non valutiamo il fattore prezzo, qual è il più conveniente? proviamo a fare
una scaletta di proprietà per
ciascuno…
Windows Vista
pesantissimo => 15 giga
byte solo per l’istallazione,
ogni volta che si installa un
programma le librerie invece di aggiornarsi come su xp
si ricreano e aumentano di
volume.
Considera vecchio e inutilizzabile tutto ciò che è venuto
prima di lui, programmi e
hardware.
Poco sicuro => Molti pensano che la grande proliferazione di malware dipenda
dal fatto che Windows è
molto diffuso. Errato.
Windows è costituzionalmente più fragile (forse
proprio per scelta commerciale).
Riporto la spiegazione concisa di un esperto di sicurezza Bruce Scheneier:
“ Windows Vista include un
insieme di “caratteristiche”
indesiderate. Tali caratteristiche rendono i computer
meno affidabili, meno sicuri, meno stabili e più lenti.
Creano problemi di supporto tecnico. Possono
perfino
richiedere un
aggiornamento
già presente. E
non fanno nulla di utile, operano
infatti contro l’utente. Sono
le funzionalità del Digital
rights Management, cablate
dentro vista che operano
secondo le direttive dell’industria dei contenuti digitali
(…) e non si possono rifiutare “
Cos’è il DRM? Digital Right
Management, Gestione dei
Diritti Digitali, anche se
secondo me potrebbe essere chiamato Digital Restriction management, cioè gestione delle restrizioni digitali. È una tecnologia che le
grandi multinazionali dell’informatica stanno provando ad imporre a tutti in
maniera da avere il controllo su come gli utenti utilizzano il computer.
Unix
Premetto che sono i sistemi
gnu/linux a scegliere gli
utenti non, siamo noi a
scegliere loro. Riflettete su
questa frase: non dobbiamo
a tutti i costi adottarlo, se
non siamo capaci a gestirlo
siamo costretti a rimanere
fedeli al Windows =)la sicurezza dei sistemi costruiti su
modello Unix è una sicurezza intrinseca basata sulla
separazione tra utente e
sistema. Esempio:
Quando navighi su Internet
o apri la posta elettronica è
impossibile attaccare il sistema alla
radice ( non
puoi scrivere dati sulle dictory sistem). Unix non usa
gli .exe come Windows e
se mai dovessero far danni
rimangono confinati nell’account utente che puoi recuperare senza dover formattare.I programmi base sono
semplici, efficienti come
quelli di Windows (anche di
più) e soprattutto leggeri.
Per quanto riguarda Mac
devo dire che è sempre
all’avanguardia, e tecnologicamente è avanti almeno di
tre anni rispetto a Windows.
Il costo di Mac è molto alto
ma di solito ne vale la pena.
I programmi standard pesano meno di windows e alcuni sono a pagamento. Solitamente si consiglia Mac per
chi usa il pc per lavoro,
anche se oggi il Mac non è
più solo un’alternativa a chi
non vuole usare Windows,
ma si sta adattando a tutte
le fasce d’età.
Concludo dicendo che scegliere il sistema operativo
adatto alla nostra macchina
e alle nostre esigenze non è
semplice, ma non impossibile. Bisogna solo guardare
oltre Windows.
Monia El assl I G
UN’IDEA SINGOLARE,
DA VIVERE AL PLURALE!!
Il 28 settembre è partito
ufficialmente il progetto
Comenius <La ville plurielle>.
E’ stata la professoressa
Giuseppina De Petro a presentare il percorso a studenti e docenti interessati.
E’ un progetto incentrato
sul tema della città nei suoi
aspetti più mutevoli e accattivanti. Molte classi del
triennio ne hanno preso
parte; ed oltre alla nostra
scuola partecipano licei di
alcuni stati europei come
Spagna, Francia, Germania,Polonia e Romania.
Nella prima fase il progetto
consiste nella gestione di un
blog,affidato ogni settimana
ad un paese diverso. Gli
alunni dovranno,giorno per
giorno, inserire dei brevi
post in una delle tre lingue
ufficiali (inglese - francese italiano),proponendo le
loro idee tramite interventi
scritti accompagnati da immagini e brevi filmati . Al
termine di ogni post, verrà
formulata una domandaspunto su cui nascerà il
dibattito tra i vari studenti
di diversa nazionalità. Ognuno può dare spazio alla
‘Insula Romana’
Per
Isabella
Europea’,
fantasia,trattando quell’
aspetto della città che più lo
colpisce.
Sicuramente vi starete domandando: tutto qui? Ebbene no…il bello deve ancora
arrivare!!
Durante l’anno, infatti, si
terranno degli incontri in
alcuni di questi paesi a cui
parteciperanno sei alunni di
ogni scuola. Il primo si terrà
in Germania a fine ottobre
di quest’anno.
Nella seconda fase del progetto si costituirà una classe
virtuale internazionale,che
lavorerà ad artioli di giorna-
le su temi comuni.
E a questo punto che cosa
manca?Un bell’ In bocca al
lupo a tutti i partecipanti
e… “Io speriamo che me la
cavo”!!!
un mondo migliore’ di L.
Vanderbeke. Successivamen-
Sandi e un solo testo per la
te saranno premiate, con un
sezione straniera: ‘Sweet
buono da 100€ in libri, le
Sixteen’ di B. Vanderbeke.
migliori recensioni realizza-
Nicoletta Costagliola
IV A
La IX edizione del Premio
‘Insula
grazie
Il29 Ottobre, alla presenza
te dai ragazzi. Le classi 3° e
Letterario
Internazione
all’introduzione di una se-
degli autori finalisti, 300
5° E del nostro liceo parteci-
‘Insula Romana’, promossa
zione straniera. Precisamen-
studenti degli istituti supe-
pano al concorso, volto a
dalla Pro Loco di Bastia
te sono promossi tre libri
riori umbri che hanno par-
ricordare Isabella Giaco-
Umbra e dall’Associazione
per la sezione italiana: ‘Mia
tecipato all’iniziativa decre-
mucci, studentessa dell’Ales-
Italiana Biblioteche Sezione
sorella è una foca monaca’
teranno
si scomparsa qualche mese
Umbria, si trasforma quest’-
di C. Frascella, ‘La guerra
sezione italiana e incontre-
anno in un concorso a livel-
dei cafoni’ di C. D’Amicis ,
ranno la vincitrice della
lo europeo con la nascita di
‘Biscotti al malto fiore per
sezione straniera: Birgit
il vincitore della
fa.
Sofia Frequenti III E
Solo per un caffè
Salve sono Matteo, per gli
amici Mett, e sono qui a
scrivere per avere una risposta ad una domanda che mi
pongo da troppo tempo
ormai. Ma come mai, quando uno la mattina (uno studente, si intende) va a prendere il caffé e sta in fila 10
minuti e poi quando finalmente viene il suo turno
arriva un professore, gli passa davanti con una frasucola
con un tono misto ad indignazione e superbia sul
fatto che loro sono i professori, e loro prendono il
caffé prima di te, senza mettersi in fila e senza possibilità di risposta? Ovviamente
questo è accaduto a me, ma
volete dirmi, o voi cari ra-
gazzi che prendete il caffé la
mattina, che non vi è maicapitato? Una mattina, abbastanza incazz*to e nervoso
per non aver preso il caffé,
arrivato in classe interrogo
la mia professoressa sul
perché di questo fatto, lei,
per tutta risposta mi ha detto che era un loro diritto.
Ridendo sono andato al
posto e mi sono seduto
(arrivato in ritardo poiché
aspettavo che i professori
che mi erano passati davanti
qualche minuto prima prendessero i loro caffé).
Matteo ‘Mett’ Mariotti
III E
Lucca Comics
Se vi considerate veri appassionati del fumetto, non
potete non conoscere la
straordinaria fiera che Lucca
ospita ogni anno, all’interno
delle sue mura antiche.
Stiamo parlando proprio del
“Lucca Comics and Games”,
ormai diventato il principale
raduno per gli amanti dell’animazione e del mondo a
fumetti. Manifestazione che
si svolge tra gli ultimi giorni
di ottobre e i primi di novembre, “Lucca Comics and
Games” nasce nel 1966 e,
dopo anni di alti e bassi, si
stabilizza a partire dal 1990,
richiamando ogni anno cifre
record di visitatori! Un mondo magico, basato sull’amore per la fantasia e l’animazione, dove i veri appassionati possono veramente
trovare di tutto: dai cosplay
più originali alle opere più
rare e curiose. Ma non parliamo solo di manga o fumetti, Lucca diviene anche
centro di incontro, di giochi
di ruolo e di attività ludiche
che permettono la nascita di
quella magica atmosfera che
si respira fra i numerosissimi padiglioni, che accolgono ogni sorta di gadget, di
video game, di assolute
novità che sfruttano la fiera
come trampolino di lancio
per la vendita successiva in
negozi o fumetterie. Lucca
Comics and Games 2009 si
svolgerà dal 29 ottobre al 1°
novembre, rinnovandosi
ancora una volta, per soddisfare le nuove tendenze
manga e Japan e le nuove
tecnologie per Video Games. Molte saranno le esibizioni e gli intrattenimenti
previsti, che contano di
sfondare il record di visite
ancora una volta! La manifestazione, ormai entrata a far
parte dei simboli culturali
più importanti della città,
quest’anno conta di mettere
in luce il più alto numero di
nuovi talenti, con l’organizzazione di numerosi con-
corsi e la grande pubblicizzazione di nuovissimi autori. Numerosissimi gli stand
che attendono tutti voi appassionati del mondo fantasy!
Sara Mariangeloni III A
Veritas: il solito shounen o qualcosa di più?
I manhwa, “cugini” dei noti
manga giapponesi, hanno
anche loro belle perle da
regalarci. (Per chi si starà
grattando la testa chiedendosi se si stia veramente
parlando di una cosa così
nota: l’argomento sono
semplici “fumetti”. Fumetti
di firma orientale, e in particolare coreana. Quindi parliamo di “manhwa”. Ora è
tutto chiaro? Diamo per
scontato che lo sia, e che
possa andare avanti.)
“Veritas”, che andremo ad
inquadrare nel contesto dei
manhwa (concetto che oramai avete acquisito perfettamente, giusto?), è semplicemente un titolo sensazionale. Se associate “arti
marziali” (con l’accezione di
“botte da orbi”),
“personaggi dalle muscolature incredibili”,
“fanciulle prosperose qua e là” e
“humor pazzesco”
a “shounen monotono”, “Veritas”
vi farà ricredere.
(Per quelli che
sono tornati a
grattarsi la testa:
ora si sta parlando
di una sottotipologia dei fumetti che è quella
del titolo “d’azione”. Propriamente: gli Shounen).Questi sono senza
dubbio gli elementi di base
di “Veritas”, ma, come è ben
noto, a livelli d’organizzazione gerarchica superiori
compaiono proprietà nuove
dal nulla. Nel
nostro caso: se
prendiamo da
soli elementi
come questi, è
ovvio che non
suscitino
il
minimo sprazzo di fiducia;
mentre, se li
mettiamo assieme amalgamando con
una
trama
avvincente ed un disegno
pressocché spettacolare, il
prodotto finale risulta veramente degno di nota, e capace di darci i brividi
mentre lo sfogliamo. Sono
perciò la trama e il disegno
che distinguono uno shounen dall’altro, differenziandoli e determinando la loro
fama. La trama è coinvolgente, senza dubbio: Ma
Kang Ryong è il protagonista, all’inizio un semplice
bullo delle medie. Viene
allenato da Noe Ho, un uomo comparso dal nulla e di
cui Ma Kang Ryong ha voluto divenire allievo a tutti i
costi dopo averlo visto in
combattimento. Noe Ho
padroneggia tecniche potentissime relative al tuono,
e durante il breve periodo
in cui fa da maestro a Kang
Ryong riesce a trasmettergli
Continua a pagina 9
“E' il secondo manga più venduto di sempre in Italia dopo quello di Dragon Ball”
Continua da pagina 8
conoscenze di base a sufficienza perché il ragazzo
possa essere considerato il
suo erede: questa sarà la
fortuna (o la dannazione)
del protagonista. Infatti Noe
Ho scompare improvvisamente, annunciando che
dovrà prendere parte ad
una battaglia da cui forse
non tornerà vivo; la sua
previsione si rivela esatta:
alcuni uomini portano a
Kang Ryong ciò che resta
del maestro: le ossa di un
braccio. Questi uomini fanno parte di un’associazione:la Reunion -presente a
livello mondiale-, che si
preoccupa di raccogliere
ragazzi che hanno ereditato
antiche e potentissime tecniche marziali e di allenarli,
per fare ricerche sui poteri
sfruttati da tali tecniche.
Kang Ryong quindi si ritroverà ad allenarsi dentro a
questa scuola, alimentato da
un efferato dediserio di
onnipotenza. Se pensate
che vi abbia svelato interamente ciò che accade in
questo
manhwa
(attualmente
arrivato al
volume 5, qui in Italia), vi
sbagliate: questa è la descrizione del primo capitolo
circa, e nemmeno particolareggiata!
“Veritas” però, oltre a trama
e personaggi originalissimi,vanta di un disegno eccezionale. Kim Dong-hoon, il
disegnatore, ha un particolare talento nel conferire
look distinti ai differenti stili
di combattimento. Al talen-
to del disegnatore si affianca quello dell’autore, Yoon
Joon-sik, a cui si devono i
momenti esilaranti di humor (io stesso mi sono sorpreso a ridere ad alta voce,
mentre lo stavo leggendo)
con cui inframezza la trama,
ma in maniera intelligente,
senza farlo scadere nella
ridicolaggine.Insomma,
abbiamo qui un manhwa
che ha dalla sua parte i punti positivi: storia entusiasmante, combattimenti fenomenali, situazioni umoristiche ma anche di fitto dialogo, grafica strepitosa, caratteristiche dei personaggi
perfettamente delineate.
Mettiamoli di fronte a: elementi di base che possono
apparire banali, ma che
comunque sono necessari
per permettere al fumetto
di rientrare in un certo genere, e un costo -non bassissimo- di 5,90€ a volume.
Ora, elaborate le vostre constatazioni e conclusioni,
tenendo presente: che su
internet ha un voto di 7,97
(dato tratto dal sito myanimelist.net), e il mio parere
personale, che è assolutamente positivo. Il mio consiglio dunque è: correte ad
acquistare “Veritas” per
immergervi nell’entusiasmante mondo di Kang
Ryong! (Anche perché io
non ve lo presto)
Michele Piccolini III F One Piece: The Shounen
Mari pericolosi, paesaggi
fantastici, una piccola
ciurma di pirati, storie
avvincenti, sentimenti e..
Un tesoro da cercare.
Questo è “One Piece”, il
manga giapponese che sta
riscuotendo sempre più
successo tra i giovani di
tutto il mondo. E' il secondo manga più venduto di sempre in Italia dopo quello di Dragon Ball,
ed è noto al grande pubblico anche per l'anime
(cartoon) trasmesso sulle
reti mediaset. L'incredibile successo è dettato dall'incredibile intreccio della storia e dalle infinite
particolarità dei personaggi, dei luoghi e dei po-
teri che rendono divertente e fuori dal comune
ogni capitolo. Ogni volta
che si legge One Piece si
viene catapultati in un
mondo in cui tutto è possibile, dove l'amicizia è
tutto ciò che conta e i
sogni sono motore fondamentale per ogni azione
E' ora in edicola il numero 53, chissà cosa staranno combinando Rubber
(Rufy) e la sua ciurma?
Per scoprirlo basta leggere! E' in edicola anche la
ristampa più recente; la
serie originale infatti ha
un numero 1 datato Luglio 2001. Imbarcatevi
anche voi con la ciurma
di cappello di paglia e
partite anche voi alla volta
dello One Piece. Vedrete
che non ve ne pentirete!
Enrico Guarducci V M
"Andy Warhol...In the city"
dal 19 settembre al 25 ottobre 2009
Per la prima volta a Perugia
la più grande mostra antologica in Italia dedicata al
padre della Pop Art.
Il mito di Marilyn Monroe, il
fascino di Liz Taylor, il carisma di Che Guevara, le storiche bottiglie di Coca Cola,
le leggendarie lattine di
zuppa Campbell's.
Ma sopratutto la mano, l'intuito e l'estro grafico di
Andy Warhol e gli ingredienti della Pop Art.
O Almeno cosi cita il sito
“Perugia Notizie”. Gia stupito dal prezzo di 10 € riservato a noi liceali, sono entrato nell’ edificio aspettandomi quantomeno le 60
opere che annoveravano il
volantino e la gentile commessa. Ma li è cominciato
tutto : le opere composte ,come i barattoli della
campbell che sono 5 , sono
stati contati singolarmente,
cosi come i Fronte-Retro dei
famosi album di cui è stato
produttore (Sticky Fingers
dei Rolling stones e l’ omonimo dei Velvet Underground and
Nico),Che
Guevara non
c’ era per niente( di rosso c’
era solo Mao
Tze-Tung) e di
bottiglie di
coca-cola solo
quella
che
avrebbe dovuto essere copertina dei Velvet Underground and Nico
prima della storica banana.
( fig). Ma lasciando perdere
la delusione prettamente
materiale, che ho superato
grazie al fascino di opere
come “ la scatola di cioccolatini” e “la sedia elettrica”
si, quelle nell’ angolino all’
ultimo piano, parlerei inve-
ce della delusione morale
che è stata per me questa
mostra: carico di entusiasmo com’ero verso un artista che avevo sempre considerato rivoluzionario e , forse
scioccamente,
anticommerciale
per me leggere
il manifesto
esplicativo della
sua filosofia è
stato un colpo
al cuore. La pop
art, lessi, nasce
come l’ opposto alla ribellione forzata dell’ arte esoterista intellettuale che la precedeva e prende , rassegnata e complice, il mondo del
consumismo come modello,
riconosce che l’ uomo del
suo periodo non è soggetto
produttivo ma soggetto
consumatore e prende ispirazione da ciò e da i fumet-
ti (unica forma d’ arte rimasta a cui ispirarsi) inventando l’arte “ in serie”. Quella
che io credevo essere una
denuncia al consumismo e
alla globalizzazione ne era
invece un manifesto.
In conclusione resta una
buona occasione per vedere
dal vivo qualcosa che compare nel nostro libro di arte
e un ottimo spunto di riflessione, da vedere solo per gli
amanti del genere.
Laura Lisei V G
Emilio Gianotti IV C
Vita di Galileo
Chi era Galileo Galilei?
Storico scienziato, uomo
coraggioso o umile persona?
A questa e a molte altre
curiosità sul grande studioso troviamo risposta in
“Vita di Galileo”, dello scrittore tedesco Bertolt Brecht.
Opera teatrale in 15
atti ,scritta nel periodo di
esilio dell’autore nel 1938,
che ha avuto subito successo per la sua comprensione, leggerezza e stretto
legame con la tematica dello
sviluppo scientifico: quando
e come controllarlo?
Quando Brecht lo scrisse
infatti, le nuove scoperte
belliche e nucleari erano al
centro del dibattito
mondiale. In “Vita di Galileo” Brecht ci racconta la
vita dello scienziato dagli
inizi
della
sua
carriera
come
professore
fino alla
vecchiaia
inoltrata.
Lettura
interessante non solo per la
caratura del protagonista,
ma anche per l‘accurata e
profonda indagine umana
che viene fatta su di esso:
cosa lo ha spinto ha compiere i suoi studi? Perché ha
praticato
l’abiura
di
fronte al
Papa e
al
mondo
intero?
Era
veramente
codardo
e non gli interessava nulla
della coscienza scientifica?
Ma soprattutto, uno
scienziato deve ritenersi
responsabile delle proprie
scoperte e quindi delle loro
possibili applicazioni, anche
nel male? Troverete le risposte a queste e a molte
altre domande sul più
grande scienziato del XVII
secolo in quest’opera che
sembra più un divertente
quanto profondo romanzo
biografico. Consigliato agli
amanti della matematica,
del coraggio e dei grandi
uomini che hanno fatto la
storia.
Enrico Guarducci V M
“Sogni le stelle, nella boccia dei pesci
rossi finisci”
Tratto da “L’Eleganza del Riccio”
L’Eleganza del Riccio
Il romanzo che ha incantato migliaia di lettori arriva sul grande schermo
Il caso letterario francese
che nel 2007 ha venduto
centinaia e centinaia di
copie in Francia, facendo
meritare alla sua fortunata
scrittrice, Muriel Barbery, il
Premio dei Librai assegnato
dalle librerie, sta per irrompere
sul
grande
schermo.
Il film, la cui data di uscita
nelle sale francesi è prevista
per Venerdì 8 Gennaio 2010, è diretto da Mona Achache e racconta la storia di
Renée (interpretata da Josiana Balasko) e Paloma
(Garance Le Guillermic).
Al numero 7 di Rue de Grenelle, un sobborgo nella
periferia di Parigi, lavora
Madame Renée Michelle.
Renée che appare come il
classico stereotipo della
portinaia, grassa, sciatta,
scorbutica e teledipendente,
è all’insaputa di tutti una
donna molto colta e ricca di
interessi, che adora l’arte, la
musica, la filosofia e la cultura giapponese. Dalla sua
guardiola guarda l’incessante scorrere di vacuità di
un mondo borghese di cui
lei non ha mai potuto farne
parte.
Figlia di un ministro coatto
proprietario di un appartamento nel palazzo, c’è poi
Paloma, una dodicenne
geniale e capace di profonde riflessioni che, stanca
di vivere in un mondo fatto
di ipocrisia, ha deciso di
farla finita una volta per
tutte il 16 Giugno, giorno
del suo tredicesimo compleanno. Fino a quella data,
Paloma, continuerà ad annotare le sue riflessioni più
profonde in due diari
diversi: quello detto “Dei
pensieri Profondi” e quello
“Del movimento”.
Sia Renée che Paloma
hanno quindi un segreto da
nascondere, un qualcosa
che di loro mai si direbbe
alle semplici apparenze, un
qualcosa tenute per sé
stesse, qualcosa che mai
avrebbero detto a nessuno,
tutto questo, però, fino
all’arrivo del Signor Ozu.Il
Signor Ozu sarà il solo che
riuscirà ad avvicinare le due
protagoniste, accomunate
dalla stessa distaccata visione del mondo circostante
e solo lui riuscirà a permet-
Con questo intento di
critica, la narrazione viene
spesso intrecciata con disquisizioni filosofiche che
prendono spunto dalle piccole cose di ogni giorni
senza però mai rischiare di
cadere nel monotono o
nell’incomprensibile, merito
di una sapiente penna che
rende il testo un piacere e
che riesce ad affascinare e
coinvolgere anche chi di
filosofia non ne ha mai sentito parlare.
Nonostante i temi trattati
non siano quelli di una favola, basti pensare alla piccola Paloma che decide di
Dominique Toussaint la
quale ha dichiarato che,
malgrado l'apparenza, "non
si tratta di un testo facile,
lineare. C'è un grosso lavoro da svolgere", un lavoro
che sta portando avanti dal
gennaio 2007.
In attesa del film, il cui
trailer è già disponibile in
lingua francese e che sembra avere tutta l’aria di un
film che val la pena vedere,
consiglio vivamente a tutti la
lettura del romanzo, specialmente a quelli che vogliono
cominciare ad aprire gli
occhi sul mondo che ci circonda che non è mai un
mondo così roseo e
perfetto.
P.S. Lascio a voi, lettrici e
lettori, il piacere di scoprire
leggendo il romanzo il perché del titolo che, vedrete,
sarà la chiave su cui si base
l’intero romanzo.
tere la nascita di un’insolita
amicizia che cambierà per
sempre le vite delle due.
Il romanzo, con un finale a
sorpresa che però lascia
forse l’amaro in bocca, nasconde una critica al mondo
dei nostri giorni e alla profonda divisione che si è
creata fra le diverse stratificazione sociali; le due eroine, infatti, pur rappresentando due stereotipi completamente differenti sono
legate a doppio filo da una
vita in cui giocano il ruolo
di due maschere che hanno
però in sé la consapevolezza
di un mondo basato su una
bugia universale e attento
solo all’aspetto esteriore
delle cose.
uscire teatralmente dalle
scene, “L’Eleganza del Riccio” (titolo originale “Le
Hérisson”) si pone domande su tutte le tematiche
giovanili, come il difficile
passaggio dall’adolescenza
all’età adulta commentato
per mezzo delle parole di
Paloma, ed è quindi perfetto
per tutto il pubblico da
quello più giovane a quello
più agiato non lasciando
mai nessuno deluso.
Per gli argomenti trattati
risulta quindi evidente la
difficoltà riscontrata da
Mona Achache, sceneggiatrice oltre che regista del
film, che ha avuto il compito di adattare la storia al
film prodotto da Anne-
Michael Ceccaccio 4°G
Due
maschere
che hanno in sé la
consapevolezza di
un mondo basato
su una bugia universale e attento
solo all’aspetto
esteriore
delle
cose.
Il Più Grande Uomo Scimmia
del Pleistocene
A volte studiare può essere
noioso e pesante ma a volte
invece può essere interessante e coinvolgente.
Questo è quello che succede leggendo “Il più grande
uomo scimmia del Pleistocene”, un romanzo fantastorico di Roy Lewis, che racconta in modo simpatico e ironico l’evoluzione di alcuni
ominidi.
Il romanzo racconta la storia
di un clan di uomini primitivi,stanziati nell’Africa centrale circa 3,5 milioni di anni fa
che grazie alla scoperta di
numerose innovazioni
riescono migliorare le proprie condizioni di vita e ad
evolversi.
La maggior parte delle scoperte sono attribuite al capo
dell’orda Edward,padre del
narratore Ernest e dei suoi
fratelli Oswald, Wilbur, Alexander La figura di Edward
contrasta con quella di Zio
Vania,un ominide ancora
abituato alla vita negli alberi
e diffidente verso tutte le
nuove scoperte.
Il brillante padre infatti scopre con l’aiuto dei suoi familiari il fuoco, la lancia
scottata al fuoco,la cottura
L’altra faccia del
calcio
Era il 9 luglio 2006. Un’intera nazione teneva il fiato
sospeso per la realizzazione
di un sogno, un sogno che
si era fatto attendere per
ben ventiquattro anni. Nelle
case, nelle piazze, negli
stadi c’erano milioni di cuori palpitanti, alcuni di questi, all’insaputa di tanti,
provavano un’emozione
diversa, con una sensibilità
più profonda: i cuori delle
donne. Il calcio, nato nel
1863 , è stato considerato
per più di un secolo esclusiva maschile, uno sport che
l’universo femminile non
poteva e non voleva comprendere; negli ultimi anni
però le curve degli stadi
sono andate sempre più
riempiendosi di rosa. Nonostante ciò l’opinione femminile continua ad essere bistrattata. Questo è dimostrato dal ruolo rivestito dalle
donne nei maggiori programmi sportivi. Esse infatti
sono scelte unicamente per
fare bella presenza e attrarre
maggiormente il telespettatore maschio. Il loro parere
non viene quasi mai richiesto, e se ciò avviene l’argomento di conversazione non
del cibo,la pittura parietale,l’arco e spinge i suoi figli
a cercare delle ragazze di
un’altra orda per migliorare
la loro specie.
Lo spirito creativo e altruista
di Edward si scontra però
anche con quello dei propri
figli che sono invece più
egoisti e avidi. Questi infatti
non vorrebbero la diffusione delle novità del padre
per assicurarsi la predominanza sulle altre orde.
Spostatisi in nuovi territori a
causa di un incendio provocato dagli “esperimenti” di
Edward, i nostri eroi
vengono in contatto con
nuovi gruppi di ominidi,
molto meno evoluti: per
permettere lo sviluppo
anche di questi, il protagonista si propone di insegnargli l’uso del fuoco e
successivamente dell’arco.
Ma quando i figli verranno a
conoscenza dell’intenzione
del padre, decideranno di
fermarlo uccidendolo.
è prettamente
attinente
al mondo
del calcio
ma riguarda la sfera
privata
dei calciatori. Tutto ciò non è solo
conseguente alla discriminazione fatta dagli uomini, ma
in parte dipendente dallo
scarso interesse nutrito dalla maggior parte delle donne, interesse che tuttavia è
tutt’altro che scarso in un
numero non trascurabile di
ragazze. Loro sono quelle
che piangono davanti ad
una vittoria sofferta, che
rinunciano al sabato sera
per sostenere la propria
squadra del cuore, che sanno cos’è un fuorigioco, che
durante le partite danno
libero sfogo ai
propri
“pensieri” insultando il
malcapitato
che sbaglia un
passaggio, che
vanno allo stadio nel fine
settimana e per le quali le
domeniche d’estate non
hanno un senso. Questo è il
calcio e come la maggior
parte delle cose ha due facce opposte tra loro: per
l’uomo è birra e partita con
gli amici e commenti al bar
il lunedì mattina. Per la donna è delirio, eccitazione,
fiamma e furore.
Edoardo Guarducci IH
Norma Judith Pagiotti IV
L
Giulia Bisello IV L
Quella magia
chiamata
WOODSTOCK!
C’è stato un momento 40
anni fa in cui sembrò veramente di poter cambiare il
mondo. O forse il mondo è
cambiato davvero. Quella
stagione fatta di libero amore, lotte pacifiste e musica
psichedelica definì i canoni
della giovinezza. Possiamo
dire che la giovinezza è nata
lì, quella giovinezza che
ancora oggi ci fa sentire
capaci di rivoluzionare ogni
cosa, che ci fa sperare in un
futuro migliore. Questo ci
caratterizza, l’essere in grado di non rassegnarci davanti alla realtà. Woodstock
fu tutto ciò, il manifesto
della voglia di combattere
per un mondo più vicino
alla perfezione, tre giorni di
pace amore e musica sui
prati dello stato di New
York. Quello che doveva
essere un festival di provincia divenne inaspettatamente il concerto rock più importante del XX secolo:
quattrocentomila(?) giovani
venuti da ogni parte del
pianeta si ritrovarono insieme per ascoltare Janis Joplin, gli Who, Santana, i
Jefferson Airplane, Jimi Hendrix e molti altri. La musica
è l’ “arma” di questa ribellione contro la vita conformista, la società, la guerra in
Vietnam e tutte le ingiustizie
in generale. Le aspirazioni e
i sogni di ciascuno si fanno
largo tra le allucinazioni
dovute all’LSD e gli slogan
di turno e si uniscono in un
unico grande urlo. Woodstock arrivò nel 1969,
quando l’onda Hippy era
giunta quasi al capolinea.
Ma non mise la
parola fine, anzi, fu l’inizio
di una presa di coscienza
che durò per decenni e che
tutt’ora ci fa guardare alle
nostre spalle dandoci la
forza di andare avanti, creando in noi uno stato di
giovinezza permanente che
ci permette di affrontare i
problemi. Dopo
quei giorni d’agosto cambiò tutto, parallelamente
alla vita dei ragazzi presenti
anche la storia del mondo
intero. Ecco perché non è
possibile una replica: Woodstock fu leggenda.
Laura Lisei V G
Ritornano i Pearl Jam
Dopo un periodo di riflessione più o meno lungo(a
seconda se sei fan o no)
tornano i (ragazzi?) di Eddie
Vedder, I Pearl Jam , con il
loro nuovissimo Backspacer, un album che tira, vecchio sano e sincero Hard
Rock, si esatto, sempre lo
stesso dai tempi di vitalogy,
ringiovanito per scelta a
forza di braccia,sgrossato
con la lima, spensieratezza
ripescata dai fondi di cuori
che cominciano a superare
la mezza età.
Vogliono abbandonare la
loro sfumatura politica, non
sono più in nel paese di
Bush, ora c’è Obama, e lo
sbandierano bene.
Un inizio accattivante tutto
tirato, una triade di brani
“Gonna See My Friend”,
“Got Some”,“The Fixer” che
fanno venire voglia di saltare,poi si scende “johnny
guitar” è un pezzo debole
si, ma si recupera poi con
le ballate Folk “Just Breathe” e “The end”, in stile
Into The wild di cui Eddie
Vedder ha scritto la meravigliosa colonna sonora personalmente , che, anche se
un po ripetitive a parere
mio,fanno venire da chiedersi a cosa servono gli altri
ormai se lui va cosi forte da
solo.
Per il resto sono sempre
loro, sempre il solito
vecchio Rock , commercializzato?Non importa, glielo
perdoniamo… e questo Cd
è un ottimo trampolino per
tuffarsi all’ indietro nella
loro storia, che lascio volentieri a voi…
Emilio Gianotti IV C
PRIMO CONCORSO
MUSICALE
“ISABELLA GIACOMUCCI”
“La Siringa” organizza il primo concorso musicale nella storia dell' istituto,
tutti i musicisti e le band sono invitati a partecipare.
Non importa il genere: Rock,Rap,cantante solista ecc…
I partecipanti, che dovranno contenere nella formazione almeno uno
studente interno al liceo, dovranno mandare un video o una registrazione del loro pezzo alla redazione della siringa (all’indirizzo
[email protected]) e saranno valutati dai nostri giornalisti specializzati.
FACCIAMOGLI SENTIRE
LA NOSTRA MUSICA!!!
I risultati usciranno sui vari numeri del giornale nella sezione
musica.
Fatevi Avanti!
Recapito
[email protected]
CE L’AVEVO...SULLA PUNTA
DELLA LINGUA….
Salve gente come vi sentite
dopo quasi due mesi di
rientro ai lavori forzati? Torniamo a grande richiesta
con il test linguistico, proponendovi venticinque nuovi termini dell’italiano medio- colto . Sapete che questo tipo di test vengono
1 anodino
2 pleonastico
3 sedicente
4 orda
5 venusto
6 frusto
7 adusto
8 implicazione
9 etimo
10 coazione
11 abulia
12 astenia
13 afasia
14 ancestrale
15 escara
16 ieratico
17 attante
18 ortodosso
19 aponia
20 interlocutorio.
21 cimasa
22 cimosa
23 insulso
24 pertugio
25 freddura.
attualmente molto utilizzati
nelle prove di ingresso universitarie, ma anche nelle
aziende , in genere proponendo una serie di definizioni tra cui scegliere. Ma
siccome voi siete studenti di
liceo non vi possiamo facilitare le cose! Il gioco è
semplice: contate i termini
dei quali sapreste con una
certa precisione definire
significato e/o etimo
(ooops! Primo termine sconosciuto: quanti di voi sanno che cos’è l’etimo?) e
leggete il profilo corrispondente. Importante:
controllate poi sul dizionario l’esattezza delle vostre
definizioni ed arricchite il
vostro lessico andando a
guardarvi le paroline sconosciute… un saluto dalla
Sirilla e dalla Redazione.
0-5
Sai che nel mondo esiste una lingua chiamata “Italiano”? Forse te ne dimentichi troppo spesso...Un consiglio…vai a ripetizione da Tarzan …o da
Cita
6-10
La tua modesta conoscenza della lingua ti permette di decifrare una lista
della spesa! Tua madre sarà contenta, ma il prof potrebbe pretendere qualcosina in più!
11-15
Niente male davvero! Il tuo lessico ti permette di svolgere con tranquillità
le interrogazioni più articolate, ma puoi fare di meglio!
16-20
Complimenti! Il tuo uso del lessico italiano non ha nulla da invidiare a nessuno! Ma tu la sera che fai…leggi????????
Continua così! :D
21-25
BRAVISSIMUS STUDENTUS INTELLIGENTES ET FURBUS PUREM!!!!!!!!!!
TRADOTTO: INTANTO CONOSCI L’ITALIANO, PER IL LATINO C’E’ SEMPRE TEMPO…..
SIMPSON vs
GRIFFIN: WHO’S
THE WINNER?
Se dico
“Mmmh ..Ciambelle!” qual è
la prima cosa a cui pensate?
“Brutto bagarospo”?
Quanto vorremmo un fratellino come Stewie? Quante
volte abbiamo usato la parola “Eccellente” con quell’inconfondibile tono sarcastico
tipico del signor Burns?
Quanto abbiamo riso ripensando a Peter che si scorda
come ci si siede?
Stiamo naturalmente parlando dei Simpson e dei Griffin.
Se pensate che siano semplici cartoni animati visti da
un piccolo numero di bambini siete fuori strada perché queste irriverenti famigliole americane si sono
affermate in tutto il mondo
come due dei migliori cartoni animati della storia.
Hanno talmente influenzato
la cultura popolare che addirittura l’esclamazione
contrariata di Homer
“D’oh!” è stata introdotta
nell’ Oxford English Dictionary!
Nati nel ’89 e’99 dalla matita dei geniali disegnatori
Matt Groening e Seth MacFarlane, sono la rappresentazione dello stereotipo
della tipica famiglia americana e considerati degli autentici "tritacarne" di riferimenti culturali di ogni genere.
I simboli delle due famiglie
sono Homer Simpson e
Peter Griffin, i due
capofamiglia: grassi, ubriaconi e meravigliosamente
idioti in grado di rendere
divertente qualsiasi attività
quotidiana, insieme ai due
bambini Bart e Stewie, uno
teppista che dà libero sfogo
a tutte le sue fantasie e l’altro genio del male che spera
di conquistare il mondo.
I Griffin, sebbene abbiano
spudoratamente copiato I
Simpon sia dal punto di
vista dell’organizzazione dei
personaggi, sia la comicità
nonsense e satirica strutturata a scenette surreali che
non fanno parte del plot,
hanno avuto comunque un
successo immenso. Senza
microfoni, con un blocchetto degli appunti, mi sono
aggirata nei corridoi della
nostra scuola e intervistando i miei compagni ho scoperto che in realtà I griffin
piacciono più che i Simpson
perché sono più trasgressivi
e politicamente scorretti di
questi ultimi, anche se in
generale non possiamo dire
quale programma è il migliore secondo i ragazzi
semplicemente perché chi
guarda l’uno, guarda anche
l’altro, e fanno fatica a dare
una preferenza.
La maggior parte delle ragazze guardano questi programmi solamente perché
in quell’orario non trovano
niente di meglio (nota personale: non sanno quello
che si perdono!! ☺ ).
ragazzo casualmente rimaInvece le serie sono seguite
sto ibernato dal 1999 che si
assiduamente dai maschi,
risveglia nel 3000 a New
alcuni dei quali ferratissimi
New York, città nata sopra
sugli argomenti, e che alle
alla vecchia New York che
mie difficili domande hanno
ormai funge da fogna. In
saputo rispondere correttaquesta serie la comicità è
mente:
data dalla visione esasperata
1)sai perché la testa di Stedella tecnologia come le
wie ha la forma di pallone
cabine automatizzate per il
da rugby?
suicidio e gli alberi bonsai
2)cosa c’è scritto sul display
di macedonia.
della cassa quando nella
sigla dei Simpson
In ogni caso i
viene passata Mag- “D’oh!” è stato
gie?
introdotto nell’ fans di Futura[RISPOSTE:
Oxford English ma, anche se
molto numero1)saltando sul letto
Dictionary!
si, restano coun giorno in cui
munque in netBrian doveva badarta minoranza rispetto a
lo batté la testa sul soffitto.
quelli dei Simpson e Griffin.
2) la cifra 847,63$ che corriPer concludere, nonostante
sponde al costo per manteabbia trovato ragazzi che
nere un neonato in USA nel
affermano di non amare il
1989, anno di nascita dei
genere, la maggioranza, che
Simpson ]
invece reputa quella
Nella mia intervista ho tro“ripetitività” motivo di irresivato anche persone a cui
stibili risate (es. “salve sinon piacciono affatto, chi
gnor Thompson!” o
perché non apprezza la
“Aaaaahhhh! Aaaaahhh…”)
grafica (dei Griffin dicono
scommetto li adorerà ancoche è orribile), chi perché
ra a lungo.
non sopporta la comicità
Ah!, a proposito: Do you, or
demenziale, affermando che
do you not know about the
sono ripetitivi e banali.
bird? Cause everybody
Altri ancora preferiscono
knows that the bird is the
“Futurama”, sempre dello
word!!! Bird -bird -bird..
stesso autore dei Simpson
Matt Groening, che, a differenza delle due famigliole
Donatella Sorci IV C
raffiguranti la quotidianità, è
innovativo e fantascientifico.
Il protagonista è Fry, un
Softair: al di là del pregiudizio.
Il soft-air è un gioco/sport in
cui si pratica una sorta di
guerra simulata. Ora mi
chiederete: "Dove sta il divertimento?" Ebbene, non
c'è cosa più emozionante
che immedesimarsi in un
soldato e spararsi addosso
con delle armi, per ovvie
ragioni, finte. E' utile per chi
può aver passato una settimana dura con la scuola o
con il lavoro: scarica molto i
nervi.Naturalmente, non lo
si fa solo per questo, basti
riflettere un momento alla
vita reale, pensare che se
fosse guerra vera, nel momento in cui il pallino ti
colpisce, la tua vita finirebbe
e, magari, ti aiuta ad apprezzare di più la vita, in un
certo senso. In più, questo
gioco, o sport come
Matteo ‘Mett’ Mariotti III E
Marco Angelici III E
preferite, stimola i riflessi,
per esempio: immaginate di
trovarvi sotto un costante
fuoco di soppressione e
siete a capo della squadra...
dovete decidere in fretta...
questo gioco impara a reagire, a fare una scelta senza
pensarci troppo, quando è
necessario o pensare a una
buona tattica come, per
esempio, aggirare la squa-
dra nemica. Purtroppo, il
soft-air è uno sport discriminato da tanti, che lo considerano solo una sciocchezza
e/o una perdita di tempo
per stupidi. E' tutt'altro come potete vedere.
Volete un consiglio? Se avete amici che lo praticano,
fatevi portare con loro ad
una partita. Non ve ne pentirete di certo.
insieme sotto le setole del
pennello, come se si trattasse di una bacchetta magica.
A quel punto i paesaggi, le
persone, gli strumenti, gli
animali prendono vita illuminati da un raggio di sole
o bagnati dalla schiuma di
un’onda e tutti i miei pensieri, le mie idee, le mie
contestazioni sembrano
uscire da quei personaggi e
invadere il mondo, nel nome di una volontà mia e mia
soltanto.Specialmente in
questo periodo, in cui mi
rendo sempre più conto che
il mondo non funziona
come dovrebbe e che gli
unici che potrebbero fare
qualco-sa per mettere le
cose al posto giusto siamo
noi ragazzi, i miei disegni
cercano di esprimere tutta
la disapprovazione e la voglia di cambiare il mondo
che vorrei interessasse anche gli altri miei coetanei.
E allora ecco che immagini
forti, dai colori luminosi e
accesi invadono il bianco
del foglio per urlare a tutti
che non sono d’accordo,
che voglio dire la mia e che
nessuno mi convincerà a
cambiare idea.
Certo, non sarà un disegno
a cambiare il mondo…ma
perché non cominciare da
qui?
Un disegno
per mille
pensieri.
L’arte. Un professore direbbe che costituisce la forma
di comunicazione più antica
usata dagli esseri umani e
che le prime opere artistiche sono nate proprio dall’esigenza di esprimere le
proprie sensazioni e comunicarle agli altri: la stessa
cosa che cerco di fare io, nel
mio piccolo.
Nel corso della giornata, il
cervello di un adolescente
tipo è bombardato da milioni di idee, pensieri, contraddizioni che tutti sentono il
bisogno di esprimere nella
maniera più personale. Magari dopo aver ascoltato una
notizia al telegiornale o
dopo aver assistito a una
discussione fra insegnante e
alunno, nasce spontaneo il
bisogno di mettere insieme
qualche colore senza nessun’altra guida all’infuori della
mano.
Basta che le dita afferrino
una matita e che la poggino
su un foglio: a quel punto
comincia la magia.
Le linee delle figure si formano senza quasi rendersene conto, la mina scorre
sugli spazi bianchi, docile,
sottomessa ai movimenti
della mano che sembra quasi vivere di anima propria.
Ma è quando il foglio diventa un rettangolo chiaro
scuro che il disegno comincia veramente a prendere
forma. Colori vivaci , freddi,
luminosi, scuri si fondono
Giulia Faloia III F
“AL LARGO DEI
BASTIONI DI
ORIONE”
E’ proprio vero, sembra di
vederle quelle navi da combattimento in fiamme nello
spazio più profondo e quelle gocce di pioggia nera e
appuntita come gli stivali di
Alex e i suoi drughi quando
picchiano rabbia inneggiando alla Nona di Beethoven e
all’ultraviolenza. E già, Arancia Meccanica, un classico,
tonnellate di merchandising
prodotto, felpe e magliette
su cui campeggiano l’occhio
truccato da sadico Pierrot e
lo stiletto luccicante del
capodrugo. In tanti avranno
visto il capolavoro di Kubrick, in numero più esiguo
–è lecito temere- avranno
letto il romanzo a cui il regista si è ispirato cioè “A clockwork orange” di Anthony
Burgess, perfino più delirante e allucinato del film,
una forma espressiva
lisergica e devastante della
morfologia e della sintassi
prima ancora che del pensiero. Il giovane Holden è
cresciuto in fretta e altrettanto in fretta è prevalso il
suo lato oscuro… lato oscuro, espressione familiare e
paradossalmente rassicurante; siamo di nuovo tra le
stelle con un certo Luke
Skywalker che deve imparare a dominare la Forza per
diventare Jedi e sconfiggere
suo padre Lord Fener, il
cattivo di turno, crudele e
geniale come Lee
Van Cleef alias Sentenza
nello spaghetti western di
Sergio Leone “Il buono, il
brutto e il cattivo” con la
colonna sonora del maestro
Morricone da fischiettare
insieme a quella che accompagna le gesta di Trinità
e Bambino o fa volare Goldrake con tanto di alabarda
spaziale e lame rotanti. Classici indiscutibili, senza tempo: Achille e Aiace che giocano da sempre a scacchi su
un vaso al British Museum,
la Gioconda che ammicca
con lo sguardo e le labbra
sensuali, il volto straziato di
Munch mentre urla il suo
male di vivere con voce
tremenda e muta sulla tela.
Montale non è indifferente
alla sua eco e sfida la canicola opprimente del meriggio,
muraglie e bottiglie in frantumi per mettersi a nudo,
confessare la sua umanità, la
sua inadeguatezza, la paura
di chi si sente argilla soffocata dal ferro. Povero don
Abbondio! Solo, in balìa di
due balordi che lo hanno
aspettato chissà per quanto
tempo sul muricciolo di
quella stradina; in fin dei
conti non aveva tutti i torti a
rispedire a casa Renzo balbettando un improbabile
latino per tirare alle lunghe
il matrimonio: è vero che
era un prete ma prima di
tutto era un uomo.
A fare gli eroi già bastano
padre Cristoforo e il cardinale Borromeo anche perché è davvero “triste quel
mondo che ha bisogno di
eroi” (Brecht) quando “il
sonno della ragione genera
mostri” (Goya). Letteratura,
pittura, musica, cinema, il
“carpe diem”, l’Uomo Ragno, Biancaneve, il monte
Fato, l’eternamente ultima
sigaretta di Zeno Cosini:
classici, come pizza e patatine, sempre di moda, sempre gustosi. Attenzione soltanto a non banalizzarli, a
comprenderli con onestà e
impegno, con la passione
dello studioso che esamina
modelli propositivi e non
dogmatici. Così avremo
anche tutto il diritto di criticarli perché in fondo la critica costruttiva è una delle
forme più nobili e consapevoli della conoscenza.
Buon divertimento, Amici
miei!
Vi piace scrivere?
Avete una storia tutta vostra da raccontare?
Non importa genere o lunghezza,
Noi ve la pubblicheremo.
Inviate i documenti con nome, cognome e classe a
[email protected]
(Possibilità di restare anonimi sempre disponibile)
Seravon
“Di notte ogni amore brilla alla luce delle stelle,
come una lucciola mostra il suo splendore... per poi
spegnersi all'alba..”.
Michele Piccolini III F
Fuite #3
Tutto è qui, ciò che resta?
Un'imbronciata espressione.
Oh, bimba corrucciata,
demonio del passato,
col silenzio non s'incute timore
né s'ottengono piccoli,
timidi passi.
Avanti.
Non sono mica una bambola di carta
non puoi strapparmi la faccia
non puoi permettere che pianga,
per voluti motivi,
dopo tanta coerenza.
S'hai timore
ch'io mantenga nella mente
viva, l'immagine
d'un tale blu, d'un raro fiore,
ti sbagli! Ti sbagli
convulso spirito!
Della rosa morto
è solo il colore.
Rinata nel buio,
seppur diafana,
l'anima mia scorre
indipendente da te.
Siamo foglie disgiunte,
lo so,
ma volerci bruciare
non serve a nulla.
Ispirazione
Ispirazione deriva da
tristezza
tristezza che non è felicità
perché quella, delle mestizie,
è la più grande.
Muta,
cieca,
insensibile al tatto
di più delicati e di brezza
fantasmi
che dal bosco a salvarci
vengono a noi.
Autunno
Odore d'autunno portami via,
lascia una scia
di foglie e castagne
e a me un sogno
infantile.
Amo la Notte
E' notte, e posso volare...
amo la notte per le ali che ci dona...
la notte ci trasforma, suggerisce frasi dolci ai nostri
sensi, crea sogni
stupendi...
A me la notte ha portato te, e tu eri tutto ciò che io
nemmeno potevo
immaginare di volere.
Di notte abbiamo parlato... alcune volte abbiamo sussurrato, perché certe
frasi fossero solo nostre.....
abbiamo aspettato l'alba, per lasciarci... perché tutti i
sogni all'alba
svaniscono...
Ti ho immaginato tanto, prima di sapere che veramente
esistevi... e la
notte ti vestiva di mistero, e di bellezza infinita nei
miei pensieri...
La notte ha visto nascere parole svanite poi nei tuoi
sogni...
ha dato voce al tuo cuore, che per ore mi ha parlato...
la notte ha dato luce alle stelle, a più di mille stelle che
come occhi ci
guardarono.....
Io amo la notte.....
perché di notte ti ho amato, e tu hai amato me...
hai sussurrato il mio nome, ed io il tuo...
Amo la notte perché è fatta di sogni,
e tu sei il mio sogno...
Amo la notte perché è fatta di abbracci, di quegli abbracci che ancora sento
sulla mia pelle...
Di notte ogni amore brilla alla luce delle stelle,
come una lucciola mostra il suo splendore... per poi
spegnersi all'alba...
La notte è fatta perché io mi perda nelle sensazioni, che
solo i tuoi occhi
fatti di luce, possono darmi...
La notte è fatta per volare, e raggiungerti in un sogno...
dove solo
tu... e le fate... avete dimora.
Night Wisher IV G
Barzellette
Il Bagno
Due studenti in un bar dopo l'esame di maturità:
- Allora, come è andato l'esame?
- Era un esame molto religioso.
- Ma come religioso, non era un esame orale?
- Il professore faceva le domande ed io facevo il segno della croce, io rispondevo ed il professore faceva il segno della croce.
C'è un tipo che va in farmacia. Arivato, chiede al farmacista un
preservativo, spiegando: "Beh, una ragazza mi ha invitato a casa
sua, stasera, e beh non si sa mai...Sta per uscire, ma torna indietro dal farmacista dicendo: "Questa ragazza ha anche una sorella
niente male che spesso mi fa l'occhiolino, magari ci sta pure lei,
mi dia un altro preservativo..." Il tipo per la seconda volta è sul
punto di uscire, ma torna di nuovo dal farmacista dicendogli
"Adesso che ci penso anche la madre è gnocca, e quando mi vede
mi fa intendere certe cose....non si sa mai, me ne dia un altro".
Finalmente il tipo è soddisfatto e se ne va.
La sera si presenta a casa della ragazza, e si siede a tavola per la
cena. Insieme a lui sono seduti la ragazza, sua sorella, la madre
ed il padre. Allora subito il ragazzo china la testa sul tavolo e,
unendo le mani davanti a se, comincia a pregare. Quella preghiera pre-pasto si prolunga per svariato tempo, finchè, la ragazza
spazientita, gli dice: "Non sapevo che fossi così religioso!" E lui:
"Non sapevo che tuo padre facesse il farmacista!"
Un tizio nella notte telefona alla sua donna:
uomo:"sai che ti amo cara?"
“V.D. offende il professore dicendogli di essere
malato di alzheimer come sua nonna.”
“Al termine dell’ora A.D. si permette di intraprendere
un passo di ‘Billy ballo’ che aveva già abbozzato durante l’ora di lezione”
donna:"ah sì?"
uomo:"e sai che mi manchi?"
donna:"ah sì?"
uomo:"e sai che ti penso sempre?"
donna:"ah sì?"
uomo:"e sai che senza di te non vivo?"
donna:"ah sì?"
uomo:"ma tu, scusa, non hai niente da dirmi?"
donna:"ma lo sai che ai sbagliato numero?"
Storie vere dell’Alessi
Prof: P. Traducimi questa frase.
P: No, prof...
Prof: Coraggio, traduci.
P: Prof, non posso.
Prof: Perché non puoi, non hai studiato?
P: No, la mi mamma ‘n’ vole.
Prof: Che cosa?
P: La mi mamma ‘n’ vole. Ormai ho smesso.
Prof: O_O
Thanks To:
Ecco qui lo spazio dei ringraziamenti, dei ricordi e delle cose
importanti da diffondere☺, diamoci da fare: grazie a Dario
che si è accollato la maggior parte del faticoso lavoro, grazie ai
prof che ci lasciano liberi di esprimerci, grazie a Gino il bidello
che ogni martedì si arrabbia con noi, grazie a Michael che allieta i nostri pomeriggi con battute che non vi auguro di sentire
☺, grazie a Nico che mi sopporta 365 giorni all’anno comprese
le riunioni della redazione, grazie a Emilio anche se ha sempre
da ridire su ciò che faccio ☺, grazie ai fotografi 1 e 2 che il
Gabu ha reclutato, quindi grazie agli ex-studenti di questa
scuola che ci seguono ancora e ogni tanto ci vengono a trovare, grazie a chi ha scritto articoli chilometrici difficili da
“piazzare”, grazie a chi ha fatto le vignette (ma quali?) grazie ai
computer con i quali ci intratteniamo (mentre Dario sgobba!),
grazie alla nuova grafica con la quale faremo un figurone
(naturalmente scelta dall’uomo tuttofare), grazie alla cucitrice,
la sola ed unica che ogni anno ci rimane fedele, un NON grazie
al mio computer che NON ha salvato un intero pomeriggio di
lavoro. Infine grazie a tutti coloro che hanno deciso di non
limitarsi a leggere e criticare questo giornale ma hanno deciso
di cambiarlo mettendoci un loro piccolo contributo, con entusiasmo e pazienza. Grazie Alessi, non solo per le lezioni e i
voti, ma perché raccogli gente fantastica che vale davvero, e
credo che “La Siringa” ne sia la dimostrazione.
Laura Lisei
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