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La Siringa 12 - ottobre-novembre 2009
Mb!opuj{jb!qvohfouf"! Numero 12; Ottobre/Novembre 2009 Giornalino degli studenti del Liceo scientifico “Galeazzo Alessi” PG L’uomo non fa quasi mai uso delle libertà che ha, come per esempio della libertà di pensiero; pretende invece come compenso la libertà di parola. (Sören Kierkegaard) Editoriale Salve liceali! Qui è la Siringa che vi parla. Anche quest’anno ci siamo, pronti a tenervi compagnia tra un’interrogazione e l’altra, cercando di essere sempre di più la voce degli studenti. Dopo il grande successo dell’anno scorso siamo ancora di più a partecipare a questo giornale che alla fine appartiene a tutti voi. Per quelli che sono al primo anno e non hanno mai visto la Siringa, beh vi auguriamo una buona permanenza (non più di 5 anni eh!) in questo Liceo. Agli altri che già la conoscono, speriamo vi piaccia il nuovo layout e la nuova grafica, perché lo abbiamo fatto solo per voi che ci leggete e che aspettate sempre il nuovo numero. Magari per leggere il vostro articolo, magari per leggere quello di un amico o semplicemente per informarvi sulla scuola e su ciò che ci circonda. Siamo tanti e tutti appassionati, ma mai a sufficienza, e vi aspettiamo! Dario Sattarinia IV L Laura Lisei VG Allarme libertà di stampa in Italia Intanto a Roma la manifestazione organizzata in sua difesa è un successo ROMA, 3 ottobre 2009, Piazza del Popolo gremita, un tripudio di colori, palloncini, bandiere, cappellini, cartelli. Uno slogan campeggia nella piazza: «Informazione, no al guinzaglio». Tante magliette: «No all'informazione bavaglio». Gli ospiti si alternano su un grande palco per dire la loro . È stato questo il teatro della manifestazione per la libertà di informazione, indetta dalla Federazione nazionale della stampa italiana. «Siamo in 300mila», hanno fatto sapere gli organizzatori fra gli applausi. Era impossibile entrare nella piazza, piena all'inverosimile, le vie intorno traboccano di gente di tutte le età. Molti i giovani, tante le donne. Slogan della manifestazione «Informazione, no al guinzaglio». La manifestazione per la libertà di informazione, spiegano gli organizzatori,è «per una stampa che non vuol farsi mettere il guinzaglio da nessuno». E proprio durante la manifestazione Reporter sans Frontieres, anticipando il rapporto che sarà reso noto il 20 ottobre, ha detto che il nostro Paese è sceso nella classifica della libertà di stampa e che Berlusconi potrebbe essere inserito nella «lista dei predatori della libertà di stampa». Continua a pagina 2 D o y ou remember W o odst ock? Pagina 16 La Vera vita a Beit-Jala Una nuova rubrica da un mondo semisconosciuto Pagina 6 Softair: al di là del pregiudizio. Pagina 20 "Andy Warhol...In the city" Pagina 13 SIMPSON vs GRIFFIN: WHO’S THE WINNER? Pagina 19 “Comunque non c'è bisogno di essere di sinistra per ammettere che i media italiani sono controllati dal premier” Informazione malata Finalmente qualcosa si muove nel nostro paese, qualcuno si sta ribellando al “regime mascherato” istituto dal Presidente del Consiglio. Nonostante la censura spietata da pochi giorni è attivo un giornale indipendente; “Il Fatto”, in internet il blog di Beppe Grillo è tra i più visitati, e in televisione due trasmissioni come Anno Zero e Report continuano, nonostante i tentativi del premier, ad esistere ed a fare informazione (da sottolineare che i giornalisti di Report non anno più l'immunità garantita dalla Rai in eventuali processi). Il resto, Tv e Quotidiani sono censurati ed asserviti al potere, senza la possibilità di fare nulla. Appena qualcuno osa scrivere una critica al governo, viene querelato e additato come “Comunista”, termine che oggi come mai è sempre più anacronistico. Basti vedere cosa sono diventati i telegiornali Rai, non si esaminano quelli mediaset che non sono mai stati oggettivi. Se si segue con attenzione si può notare il tempo dedicato alla maggioranza sia nettamente superiore a quello delle opposizioni che avranno si e no cinque minuti per edizione. Per il resto è un elogio continuo alle “opere di facciata” del governo. Ma non si parla molto delle contestazioni al governo, tutto censurato, ma basta accedere a Youtube per vedere quante contestazioni ci siano. Oppure non si sente parlare della “leggebavaglio” che colpisce la libertà di stampa e impedisce le intercettazioni Dal 23 settembre 2009 possiamo trovare nelle edicole quello che si dichiara <Il giornale indipendente!!>: “Il fatto Quotidiano”. Lo stesso direttore,Antonio Padellaro,nell’editoriale del primo numero,spiega la necessità di un nuovo quotidiano che dia DAVVERO tutte le notizie, anche le più “scomode”.Finanziato da numerosi piccoli azionisti,giura di non usufruire dei finanziamenti statali, per evitare di dover sottostare al “signore di Arcore”. <Il Fatto sarà un giornale di opposizione> dichiara ancora Padellaro: a Berlusconi che ha trasformato la nostra democrazia in un “sultanato”;al PD e alla Sinistra in generale,poiché non è riuscita a costituire una (consiglio questo video http://www.youtube.com/ watch?v=IRhGTI1sZec). Però le televisioni oltre ad avere telegiornali inesistenti non hanno programmi di cultura o documentari di qualsiasi genere, “drogano” gli italiani con reality e programmi spazzatura che vanno in onda specialmente nel pomeriggio.Infine merita una citazione “Porta a Porta”, uno dei programmi più Nasce “Il Fatto” valida alternativa. Il titolo riprende il nome della celebre striscia quotidiana di Enzo Biagi,,che andava in onda su Rai Uno,dove si raccontava un avvenimento di attualità cercando di analizzarlo nel modo più obiettivo possibile. Questo giornale primaancora della sua pubblicazione,contava già trentamila abbonati: per lo più squallidi della Tv. Nella puntata dedicata alla consegna delle case ai terremotati abruzzesi si è assistito a monologhi del Premier, senza che nessuno avesse l'opportunità di ribattere.Berlusconi si è auto celebrato per tutta la durata dell’intervista asserendo di essere il migliore statista italiano di sempre, anche meglio di De Gasperi l'uomo che ebbe il merito di risollevare l'Italia dal disastro della seconda guerra mondiale. A voi il diritto di giudicare. Fortunatamente la puntata è stata un flop clamoroso. E questo accade sotto gli occhi della stampa mondiale che tra le tante cose indica l'Italia come il paese europeo con la stampa meno libera. A livello mondiale siamo dietro a paesi come Namibia, Mali, Cile, Uruguay Papua Nuova Guinea ecc.. Insomma, la situazione è critica. Comunque non c'è bisogno di essere di sinistra per ammettere che i media italiani sono controllati dal premier che li fa parlare a suo piacimento, ma basta essere delle persone oggettive ed avere un po' di buon senso. Alessandro Loreti giovani,assidui visitatori del Blog di Marco Travaglio (www.antefatto.it). Riusciranno i “nostri eroi” a fornirci sempre un’informazione oggettiva,come hanno fatto fino ad oggi? Riusciremo a conoscere finalmente tutti gli avvenimenti nascosti dai media? Per il momento sembra di essere sulla buona strada!!! N.C. IV° A “Solo che non possiamo fare tutti come Papi, non abbiamo 200.000 euro da spendere in giudici.” Il 17 settembre ’09 a mezzogiorno a Kabul, capitale dell’Afghanistan, si scatena l’inferno; mentre due blindati italiani si stavano dirigendo verso l’aeroporto una Toyota bianca carica di tritolo si lancia contro i due veicoli. E’ stata una carneficina: i parà della Folgore che erano sul primo veicolo muoiono immediatamente, assieme a loro muore anche un soldato che si trovava sul mezzo che seguiva. L’Italia nei giorni seguenti ha pianto questi sei eroi. Io, a costo di essere considerato antipratriottico, non consideroeroi delle persone che, con la scusa di portare la pace, invadono un territorio nemico, uccidono dei civili e difendono solo gli interessi G l i E r o i economici degli Stati Uniti e degli alleati(fra cui l’Italia) che mirano a difendere i pozzi di petrolio, fregandosene di stabilire una collaborazione con le autorità locali. Allora chi sono i veri eroi per me? Per me i veri eroi sono tutte quelle persone che tutte le mattine si alzano all’alba e cercano di mandare avanti una famiglia con uno stipendio da fame, rischiando tutti i giorni (ingiustamente) la propria vita, come testimoniano i dati Istat che affermano la morte di1120 lavoratori nel 2008, quasi 4 al giorno. Molti, a questo punto, potrebbero dire: “anche i militari sono morti sul lavoro”. Sarei anche d’accordo, se non fosse che un militare morto ha diritto ai funerali di stato e medaglie al valore. Anche se non è molto è sempre meglio del trattamento che spesso ricevono le famiglie degli operai. Questi dopo lunghissimi processi vedono emesse delle sentenze vergognose, che affermano che Francesco Peverini IV L i loro cari sono morti per imperizia, anche se erano evidenti le violazioni alla legge 626. In questi casi posso affermare che non sono fiero di essere italiano, di appartenere ad un paese che svilisce il lavoro manuale e valorizza solo coloro che muoiono con un fucile in mano. Come fregare l’Italia Parliamo di legalità. No no, non sono comunista. Non mangio bambini. Non sono un moralista. Non impongo il mio pensiero agli altri. Ma una cosa mi piacerebbe fosse imposta, la legge. Ora, vi faccio un esempio semplice sulla legalità in Italia. Rapino vostra zia, anzi, la scippo. Nella borsa ho trovato ben 1000 euro (ricca sta zia eh). Ora, posso fare due cose. Tenermi il bottino intero e rischiare di finire dentro, oppure andare incontro allo Scudo. Cos’è sto scudo? Io pago il 5%, e poi non solo sono libero di andare, ma neanche segnano che ho derubato vostra zia. Ora riproponiamo questa cosa in una maniera diversa. Sono un eva- sore fiscale, ovvero non pago le tasse. Quelle cose tanto odiate che vi garantiscono gli ospedali, le scuole, le biblioteche e tante altre cose della vita quotidiana. Io non le pago, perché nascondo dei soldi in dei paradisi fiscali all’estero. Guadagno un milione? Ne dichiaro solo 700.000. Che fine fanno gli altri soldi? Li tengo nel mio paradiso. In pratica, ho derubato lo stato. Ora, secondo voi io sono un delinquente, sono un maledetto imprenditore dalla erre moscia che sputasu di voi e sul vostro futuro. Eppure, sono buono. Anzi, lo siete voi. Perché con un 5% del mio denaro rubato, posso farli ritornare in Italia, e non potete dirmi nien- te. Non solo, nessuno di voi saprà che vi ho fregato. Non sono perseguibile per legge. Sono intoccabile. Cavolo, se pure il Presidente della Repubblica mi ha legittimato, sarà giusto o no? Voi vi tenete il mio 5% per poi spenderlo come peggio volete, e io continuo a fregarvi di anno in anno. La crisi tocca anche me, che pensate? Mi hanno incominciato a tassare anche lo yatch. Ma alla fine il governo e il 68.7% degli italiani mi è venuto incontro e mi ha detto: “Ma scusa, ti aiutiamo noi. Anche noi vorremmo fregare l’Italia, che credi. Solo che non possiamo fare tutti come Papi, non abbiamo 200.000 euro da spendere in giudici.Guarda, facciamo così. Tu ci dai il 5% che poi lo buttiamo ai porci per il Ponte di Messina, sopra i cadaveri dei morti, e non se ne parla più.” Bella l’Italia, bravi gli italiani che amano l’Italia. Ah già, anche il PD ama l’italia, con il suoi 20 assenti per cause improrogabili che avrebbero potuto far saltare Papi. Uno per malattia che poi viene intervistato in una scuola, due che vanno a Madrid, sennò cavolo, crolla Zapatero. Gli altri non ve li dico, non vorrei farvi star male. Ma alla fine che ci importa, abbiamo il miglior presidente che l’Italia abbia mai avuto. De Gasperi? Tsè, dilettante. Dario Sattarinia IV L “Questo è il colmo: si arriva ad essere coinvolti emotivamente da ciò che è irreale e quindi ci appare vero.” Canoscenza del nulla. Una sera stavo guardando ne sarà della lingua scritta? firmiamo appena decidiaMatrix, un programma teleNe esisterà una? mo di rintanarci in un cubo visivo di canale5, e il tema gli incontri virtuali sono e decidiamo di rinchiudere in questione era Facebook. lì la nostra esistenza. incontri fasulli: se non si Mi ha colpita particolarmenE’ un patto col diavolo che conosce se stessi e nemmete la presenza di due ospiti: si può rompere solo con un no i vicini di casa, come si fa la Mussolini e Sgarbi che mi buon avvocato. La società ha fatta inquietare. Non per rigira la frittata a proprio esprimere una mia preferenpiacimento e ci insegna ad za politica, questa volta mi abusare di ogni cosa. Ma il trovo d’accordo con la siprincipio è: ci forniscono la gnora; il secondo mi era proprio insopportabile. Un pentola, ma non il coperuomo che per cui cerLa società rigira chio, secondo chiamo ancora e me avrebbe la frittata a pro- ancora quel divertidovuto tacere, prio piacimento mento apparente, rimanendo confusi perché le e ci insegna ad dalla nube della possibilità sono due: abusare di ogni nostra cottura e ci o è fuori di lasciano crogiolare testa, oppu- cosa. nel nostro brodo. a conoscere una persona di re pensa cui si ha ricevuto solo scritsolo ai propri interessi e Cercando ancora e ancora, te? Se a scuola condanni guadagni personali. Le sue qualcosa troviamo e a queassurdità hanno scatenato la l’immigrato sto punto creparte ribelle della mia perperché hai Non conosci una diamo di non sonalità. essere più soli: persona solo per- paura del I mass media ci avvertoalcuni esempi di diverso, qual no:< Le droghe sono illegalinguaggio …. ché sai quello che è la tua logili ..> ma possiamo ben “Ho fa dalla mattina ca nel metnotare che è droga tutto ciò 1.000.000.000 alla sera terti a nudo di cui abusiamo e di cui amici!!!!”; “mole diventiamo dipendenti: ad un estrakissolo! 6 una anche le caramelle possono neo di cui alla fine non sai diva! Che fotoooooo , basi essere una droga. basi!”; “Ma 6 al top!”; “Teso niente? Non conosci una Partendo dal presupposto tv1kdb x s( s periodico) xD persona solo perché sai che ciò di cui usufruiamo XD” etc…. Tutto ciò è spaquello che fa dalla mattina abusivamente, diventandoventoso: si usufruisce insenalla sera perché lei te lo satamente persino della ne dipendenti, è una droga, scrive ma solo se ci vivi in matematica!! Non ci sono la domanda da porsi è: noi contatto veramente.Questo dubbi che tutto ciò sia mone siamo consapevoli? Direi è il colmo: si arriva ad essedernizzazione, ma è malefidi no, perché se ne fossimo ca o benefica? Io sono del re coinvolti emotivamente consapevoli non ci faremmo parere che sia malefica per i da ciò che è irreale e quindi del male. Quell’avvertenza seguenti motivi: ci appare vero. E’ questo il se oggi il nostro linguaggio sulla droga è come una pictrucco usato dai media: è <GG K FCEMO? NN M VA cola clausola nascosta in un mentre noi, ognuno di noi, D PARLAT XD!!! :$ >, che contratto nocivo, che rimaniamo davanti allo schermo, circondati dalle mura della stanza, i mass media ci ricamano su, alle nostre spalle e sono loro che ci guadagnano. Il problema è che assimiliamo la fragilità umana ad un difetto, a questo punto ci rintaniamo nella stanza di fronte ad un pezzo di vetro e plastica come gli struzzi che nascondono il volto sotto la sabbia sperando di non essere visti mentre in realtà sono essi a non vedere quanto accade loro intorno. E’ chiaro come la luce: tutto ciò è una fuga, una fuga dalla realtà. Peccato che chi fugge è codardo. Soffriamo perché a tal punto siamo soli: rimaniamo stregati da un oggetto fine a se stesso. La nostra meta? Diveniamo amebe solitarie, se si procede di questo passo: dalla comunità umana, verso la scissione. Non so quanto le mie parole possano interessare voi lettori ma vorrei ricordarvi che tutto ciò che è canoscenza non è necessariamente virtute. Sofia Belgi I G “extraterrestre vienimi a cercare voglio un pianeta su cui ricominciare” ASTRONAVI IN POLVERE Astronavi blu, viola, rosse, gialle. Astronavi per tutti. Astronavi per giovani ribelli, per piccoli delinquenti. Astronavi per attempati nullafacenti, uomini soli. Astronavi per viaggiare, per sentirsi liberi, spensierati, astronavi per dimenticare. Astronavi per curiosità, per abitudine, per dipendenza, per gioco, perché “tanto posso smettere quando mi pare”. Astronavi da 60 € il grammo, dritte in vena, per volare. Astronavi che partono dalla Somalia, dall’Etiopia, dalla Colombia, dall’Ecuador, dal Perù, dal Venezuela, e che arrivano in posti come Nizza, Anversa, Rostock, Salerno. Da qui ripartono giocando con le carte geografiche, disegnando traiettorie indescrivibili, sempre nuove, sempre inafferrabili. Viaggiano nei vani dei finestrini delle Chrysler, nascoste a volte nei fili dell’impianto elettrico, cucite all’interno dei caschi di banane vendute poi come semplice frutta nei mercati sotto casa di chiunque. In silenzio, negli autobus, nelle piazze, nei vicoli, nell’ombra, sicuri di coperture e corruzioni, le astronavi arrivano veramente ovunque. Morfina, eroina, cocaina, anfetamine, LSD, crack, e molte altre. Non costano più molto, sono alla portata praticamente di tutti. Astronavi con cui l’uomo crede di poter raggiungere la Luna, passando per tutto l’universo, raggirando la vita sentendosi libero. Questo è ciò che ha provato il personaggio di Eugenio Finardi, cantautore italiano classe ’52, che con la sua canzone “Extraterrestre” suggerisce una fantastica e acutissima metafora sul rapporto dell’uomo con la droga. “la notte sdraiato sul letto, guardando le stelle dalla finestra nel tetto con un messaggio voleva prendere contatto, diceva: Extraterrestre portami via voglio una stella che sia tutta mia extraterrestre vienimi a cercare voglio un pianeta su cui ricominciare” La droga entra nella vita delle persone in tanti modi. Semplicemente per togliersi una curiosità, per una serata in compagnia di amici a far confusione, per rimediare a una situazione difficile. Allora ci si mette in soffitta ad aspettare che arrivi l’Extraterrestre con la nostra astronave. “in un istante é stato trasportato senza dolore su un pianeta sconosciuto il cielo un po' più viola del normale un po' più caldo il sole, ma nell'aria un buon sapore terra da esplorare, e dopo la terra il mare un pianeta intero con cui giocare e lentamente la consapevolezza mista ad una dolce sicurezza - l'universo é la mia fortezza!” Un pianeta nuovo, per ricominciare, per ripartire da zero e dare una svolta alla mia vita. Tutto sembra più facile, roseo e, finalmente, come mi ci vuole. Invece non è sempre così, anzi. La maggior parte delle volte la nostra ingenuità ci porta a cedere e a concederci completamente a questa falsa certezza, esponendoci a pericoli enormi che la droga comporta, che tutti conosciamo. “Ma dopo un po' di tempo la sua sicurezza comincia a dare segni di incertezza si sente crescere dentro l'amarezza; perché adesso il suo scopo é stato realizzato si sente ancora vuoto si accorge che in lui niente é cambiato; che le sue paure non se ne sono andate anzi che semmai sono aumentate dalla solitudine amplificate; e adesso passa la vita a cercare ancora di comunicare con qualcuno che lo possa far tornare, e dice: Extraterrestre portami via voglio tornare indietro a casa mia extraterrestre vienimi a cercare voglio tornare per ricominciare!” Non credete a chi vi dice che si può smettere quando si vuole. Più ne hai e più ne vuoi. Più provi a staccare e più ne senti il bisogno, e ancora chiami il tuo extraterrestre che subito arriva da te con la sua astronave, pronto a tenderti la mano per farti fare un giro. Inoltre, la cosa stupefacente, è che oltre che contribuire in primis alla distruzione del nostro fisico, facendo uso di droghe contribuiamo alla distruzione della nostra società. Mafia, Camorra, Cosa Nostra, ‘Ndrangheta, Triadi. Tutta la droga arriva a loro. E loro la rigirano nel mondo senza criteri o dignità alcune, dando luogo all’unico “mercato sicuro” sulla terra, l’unico che conosce aumenti di consumo del 10% annuo, l’unico che sembra, almeno per ora, non avere ostacoli alcuni. Per questo, quando vi chiederanno di fare un giro su un’astronave, pensateci. Pensate che non volete, in fondo, buttare via la vostra vita, e che sulla Luna ci si può arrivare anche senza la droga. Riccardo Rinalducci III F Chi vede come noi uomini siamo fatti e pensa che la guerra è bella o che valga più della pace è storpio di mente.. (Cartesio) La vera vita a Beit-Jala The Beginning: When normal is not so normal Ciao! Questa prima lettera è d’introduzione a quanto questa rubrica vuole farti conoscere. Dopo un viaggio in una terra colpita dalla guerra, dalla sofferenza e, soprattutto, dalla segregazione, non si può rimanere indifferenti; esperienze del genere scalfiscono ogni uomo nell’intimo, ciò significa che quando si torna si vuol far presente a tutti ciò che nessuno vorrebbe che accadesse, ma che c’è; non possiamo parlare di una realtà differente, perché in fondo nessuno è a conoscenza di cosa sia veramente la realtà, abbiamo però la certezza che ciò che c’è laggiù è vero, poiché ci sono persone che ci vivono. Beit-Jala è un quartiere palestinese a pochi minuti da Betlemme. Ho trascorso solamente tre giorni lì, ma quei tre giorni sono stati quelli rimasti più impressi nella mia mente, e mi hanno fatto anche comprendere quanto sia appropriato definire la Terra Santa “terra delle contraddizioni”: ogni persona, credente o meno, è a conoscenza del fatto che lì ha vissuto Gesù Cristo (verità storica), che portava avanti l’idea di una religione metri di altezza; non solo, ti rendi anche conto che il filo dovrà essere sostituito da un muro alto sei, sette metri, per racchiudere il territorio palestinese. Per attraversare il muro devi superare i posti di blocco, ai quali stanno soldati e soldatesse, alcuni di essi hanno ancora volti innocenti, ma riesci a leggere nei loro occhi che basata sull’amore, sull’uguanon sanno nemmeno loro glianza e, soprattutto, su perché si trovano in quel quanto tutti noi siamo fraposto, almeno in quelli detelli. Quando arrivi con l’aegli adolescenti, in quelli reo ti trovi all’interno di un degli adulti si leggono rasseaeroporto lussuosissimo, ti gnazione e vuoto . Oltrepasfanno controlli per ogni sato il tutto vedi che nella minima cosa, se sei fortunaparte palestinese il muro to passi, altrimenti puoi costruito è ricoperto da anche rimanere in mutande murales: primi piani di al check-in con una guardia sguardi incorniciati da kefie, ultra bardata che ti guarda volti; uno mi ha colpito fisso negli occhi: lì ti accorparticolarmente: tanti alberi gi di quanto il loro sguardo segati attorno ad un muro, sia spento, vuoto. Attraversi il muro, che racchiude un corridoi e sale arredate con albero di Natale. Con il pulfontane di ogni sorta, una, lman si raggiunge il posto di al centro della stanza princiincontro con i ragazzi scenpale, riceve l’acqua dal sofdi e non vedi rassegnazione, fitto. La prima domanda che vuoto, ma gioia vera e proti viene spontanea è: ”E qui pria: abbracci, saluti in araci sarebbe la guerra?Allora bo, inglese, francese e italiaFiumicino è l’Apocalisse!”. no, sorrisi. Seconda domanUscendo dall’aeroporto sali da spontanea: “Ma su un pullman dov’è la vera guerche è diretto Non vedi rassera?” . Da lì ognuno alla destinazio- gnazione, vuoto, si dirige alle case ne dello scam- ma gioia vera e dei ragazzi, per bio culturale: propria: abbracci, conoscere da viciBeit-Jala, Paleno come si vive. stina. Continui saluti in arabo, Dopo aver parlato inglese, francese e con loro mi sono a guardare fuori dal fine- italiano, sorrisi. resa conto del mio strino, ti sembisogno di divulbra tutto normale, fino a gare le conoscenze apprese quando non scorgi rotoli di attraverso qualunque forma filo spinato del diametro di di comunicazione mi sarebcirca mezzo metro sovrapbe venuta incontro. La priposti fino a raggiungere i tre ma è stata appunto questo giornalino. Rimanendo in contatto con i ragazzi palestinesi ho chiesto loro di descrivermi le loro giornate per rendere partecipe più gente possibile di quanto accade laggiù. Uno di loro mi ha risposto dicendomi che secondo lui non c’è niente da scrivere, non ha niente da dirmi, perché per lui quello che io ho descritto con tanta angoscia, sofferenza, è normalità. Per lui è normale che ogni notte circa trenta palestinesi vengono rapinati da guardie israeliane, senza che i familiari si accorgano di nulla, per non tornare forse più a casa; per lui è normale che delle donne che devono andare in ospedale a partorire non ci possono arrivare e perdono il bambino, perché non hanno superato i controlli del muro; per lui è normale che dei bambini di pochi anni si ritrovino con un fucile puntato in mezzo agli occhi solo perché palestinesi. Nella sua vita questa è diventata un’angosciosa routine, e sta anche a noi fargli capire che dall’esistenza ci si può aspettare di più, che si possono fare progetti. Per me non è normale quanto descritto prima, ed è per questo che ho deciso di scrivere questa rubrica, perché l’indifferenza è uno dei mali peggiori dell’umanità e io non voglio rimanere indifferente. Al prossimo numero… Maria Teresa Cappannini III B Questa è roba vecchia come notizia ma la ripeto perchè le parole saranno pure vecchie ma le vittime sono sempre di più. Lo stupro: diritto costituzionale. Un siriano immigrato negli Stati Uniti d'America, Torkieh Sedagheh, fingendosi un tassista violenta una donna nel suo taxi e ne aggredisce un'altra. Durante la lettura della sentenza che lo ha condannato a 15 anni di reclusione Torkieh Sedagheh si mette a piangere e a strillare che il giudice è "peggio di Hitler", poi continua a testa alta dicendo che "in America il sesso è legale" e che una delle donne che aveva fatto salire era una prostituta, e l’altra "l'ho semplicemente accompagnata a casa". Poi dice senza un briciolo di vergogna:" Queste donne mi stanno privando di un mio Diritto Costituzionale". Già... perchè per un simile individuo il sesso deve essere erogato gratuitamente ed obbligatoriamente, in qualsiasi momento, dalla prima "femmina" reperibile. Perchè è legale, no? E poi era una "donna di poco onore", le "donne di poco onore" fanno quello di mestiere: stanno lì a provvedere al suo diritto costituzionale, volenti o nolenti. Poi conclude dicendo:" Che vuol dire che non era una puttana?? Tutte le donne sole sono puttane. Altrimenti non sarebbero sole." Purtroppo di casi così ce ne sono a bizzeffe e oramai sentire che una ragazza è stata stuprata al telegiornale non fa neanche più effetto. lo stupro di una minorenne è meno grave se la ragazzina ha già avuto rapporti sessuali.vMaggio 2006. La Corte d'Appello di Cagliari riduce la pena ad un uomo condannato di stupro perchè il reato commesso contro la moglie sarebbe "più lieve"."Il danno psicologico di una aggressione subita dal coniuge minore rispetto a quello provocato da un estraneo” Novembre 2005. Nel caso Siamo in uno stato di assoriguardante due uomini la luto degrado sociale, e le Cassazione sentenziò che la cose vanno peggiorando "palpatina" sui pantaloni di perchè in realtà i passi che una persona configura il ha fatto il governo per evitareato di violenza sessuale se re lo stupro sono 1/6 dei chi la riceve che invece Lo stupro di una passi non è conha fatto la violensenziente. minorenne è me- za sessuale nel Febbraio 200Infatti no grave se la ra- mondo. 6. La cassazioadesso vanno di ne decide che gazzina ha già moda lo "stupro una quattor- avuto rapporti per scherzo" e dicenne non "Scoop". Quepuò aver su- sessuali. st'ultima è nuova bito violenza droga sbarcata dal proprio patrigno perché direttamente dagli USA non “illibata” e perché – (Acido Gamma-idrossidato che ha avuto delle ebutirrico (GHB)), una quasi sperienze – si ritiene in ecstasy liquido, una droga grado di dominare un rapsintetica contenuta in una porto del genere. fialetta, praticamente incoAprile 2006. Se l'ambiente lore e insapore, e non altera nel quale viene commesso è nemmeno il sapore della degradato, il reato di stubevanda in cui può venire pro, anche se su minore, è disciolta. Inizialmente ha considerato meno grave. effetti eccitanti, dà euforia, Così ha deciso la corte d'apaumento della libido e della pello di Roma, che ha concapacità di comunicare, cesso le attenuanti generiquando finisce però non si che, applicando anche uno ricorda nulla. La droga infatsconto di pena, a due imputi è nota anche come “droga tati accusati di aver ripetutadello stupro” (dall'inglese mente violentato una ragaz“rape drug”), perchè in molzina prima e dopo il compiti casi viene usata proprio mento del suo quattordiceper abusare delle ignare simo anno d'età. vittime. Oltre a far perdere Aprile 2006. La sentenza lo stato di coscienza però, della Terza Sezione penale l'uso del GHB può portare della Cassazione decide che al coma e, se assunto insieme ad alcool o ad altre sostanze, anche alla morte; ricorderete sicuramente il famoso attore River Phoenix, morto all'età di 23 anni a causa di un cocktail di droghe e alcool tra cui, appunto, il GHB. A Perugia una ragazza, sotto l'effetto dello “Scoop”, è stata ripetutamente violentata da un branco di balordi. A dare la notizia è 'Il Messaggero' che riporta la storia di una ragazza di Perugia che si e' risvegliata nel parcheggio di una discoteca umbra con le braccia piene di lividi e senza ricordare nulla di quanto le era accaduto nelle ore precedenti. Andata al pronto soccorso per farsi medicare e sottoposta a visita ginecologica, si e' scoperto che la giovane era stata violentata da più uomini, anche se non ricordava più nulla, se non di aver bevuto un cocktail che le aveva offerto un ragazzo che aveva conosciuto nel locale. Questa è roba vecchia come notizia ma la ripeto perchè le parole saranno pure vecchie ma le vittime sono sempre di più e fanno parte di storia sempre più recente... Con ciò concludo, e con l'amaro in bocca scrivo che tutto ciò non è a scopo informativo, ma di sensibilizzare i ragazzi a vicende di stupro come le sopra citate, perchè oggi accusano i media per la diffusione dello stupro. Non sono del tutto contraria ma aggiungo che anche il malcontento sociale fa la sua parte. Monia El assl I G HIV, forse Una speranza Il virus dell’HIV è uno dei più noti e temuti del XXI secolo; infetta le cellule del nostro sistema immunitario rendendolo sempre più debole e quindi, particolarmente soggetto ad infezioni. Lo stadio più avanzato dell’HIV è noto comunemente con il nome di AIDS; trasmissibile per via sessuale, ematica o parentale si presume che ne siano affette, ad oggi, 40 milioni di persone. . Purtroppo non esiste un vaccino efficace, in grado di sconfiggere il virus, ma soltanto una forma di prevenzione capace di ridurre il rischio d’infezione Testato dal 2003 su un gruppo di 16 mila volontari tailandesi, negativi ai test dell’HIV, è la più importante sperimentazione contro il virus mai effettuata al mondo. I pazienti, d’età compresa fra i 18 e i 30 anni, con una probabilità di contrarre il virus nella media, sono stati suddivisi in due gruppi: al primo è stato somministrato un medicinale in grado di aumentare l’immunità al virus e un altro farmaco che ha predisposto l’organismo a rispondere positivamente alla somministrazione precedente; il secondo ha ricevuto un semplice placebo A distanza di tre anni solo 51 persone del primo gruppo avevano contratto il virus HIV, Numero di infetti nel mondo Africa ( Subsahariana, australe) 30 milioni America latina/caraibi Dati non disponibili Asia Centrale 2 milioni Europa 740 mila con una riduzione del rischio di circa il 31% a differenza delle 74 registrate nel secondo. Una sperimentazione che continua tutt’oggi, ma che riaccende la speranza di 33 milioni di persone. Sofia Frequenti III E “Fanno più disastri gli scienziati di quanto ne facciano gli ignoranti.” ( Giovanni Arpino) Guida alla scelta di un sistema Operativo Windows vs Linux vs Mac Esistono un’infinità di sistemi operativi: • • • sistemi basati su Dos (da MS-DOS a Windows Me) sistemi basati su NT (da Windows NT a Vista) sistemi basati su Unix (tutte le distribuzioni Linux, Mac…) La prima categoria è un sistema oramai obsoleto, non ideato per internet, oggi per un normale user praticamente inutile. NT è un Dos evoluto, per contenerlo però si ha bisogno di una macchina molto potente poiché è molto pesante. Unix è un sistema molto sviluppato e in continua evoluzione, proprio perché open source, quindi gratuito. Qualsiasi programmatore può modificare il codice sorgente a suo piacimento e creare una nuova distribuzione. Steve Jobs ad esempio (il Bill Gates della Apple) ha preso come base Unix. Quindi prendiamo in considerazione i tre sistemi operativi più usati: Windows, Linux e Mac. In Italia i computer ad uso personale (e non aziendale) sono quasi tutti Windows. Perché? Perché non c’è molto scelta. Devi comprare un portatile nuovo? O scegli Windows Vista o compri un Apple optando per il Mac. Quale conviene? La gente guarda il prezzo. Solitamente il costo degli Apple si aggira sui mille mentre un qualsiasi pc Vista lo puoi trovare anche a 400 euro. E Linux? O paghi un tecnico perché te lo faccia girare (e non costa poco) o se ne sai qualcosa lo fai girare da solo (ma le complicazioni non sono poche). Ma se non valutiamo il fattore prezzo, qual è il più conveniente? proviamo a fare una scaletta di proprietà per ciascuno… Windows Vista pesantissimo => 15 giga byte solo per l’istallazione, ogni volta che si installa un programma le librerie invece di aggiornarsi come su xp si ricreano e aumentano di volume. Considera vecchio e inutilizzabile tutto ciò che è venuto prima di lui, programmi e hardware. Poco sicuro => Molti pensano che la grande proliferazione di malware dipenda dal fatto che Windows è molto diffuso. Errato. Windows è costituzionalmente più fragile (forse proprio per scelta commerciale). Riporto la spiegazione concisa di un esperto di sicurezza Bruce Scheneier: “ Windows Vista include un insieme di “caratteristiche” indesiderate. Tali caratteristiche rendono i computer meno affidabili, meno sicuri, meno stabili e più lenti. Creano problemi di supporto tecnico. Possono perfino richiedere un aggiornamento già presente. E non fanno nulla di utile, operano infatti contro l’utente. Sono le funzionalità del Digital rights Management, cablate dentro vista che operano secondo le direttive dell’industria dei contenuti digitali (…) e non si possono rifiutare “ Cos’è il DRM? Digital Right Management, Gestione dei Diritti Digitali, anche se secondo me potrebbe essere chiamato Digital Restriction management, cioè gestione delle restrizioni digitali. È una tecnologia che le grandi multinazionali dell’informatica stanno provando ad imporre a tutti in maniera da avere il controllo su come gli utenti utilizzano il computer. Unix Premetto che sono i sistemi gnu/linux a scegliere gli utenti non, siamo noi a scegliere loro. Riflettete su questa frase: non dobbiamo a tutti i costi adottarlo, se non siamo capaci a gestirlo siamo costretti a rimanere fedeli al Windows =)la sicurezza dei sistemi costruiti su modello Unix è una sicurezza intrinseca basata sulla separazione tra utente e sistema. Esempio: Quando navighi su Internet o apri la posta elettronica è impossibile attaccare il sistema alla radice ( non puoi scrivere dati sulle dictory sistem). Unix non usa gli .exe come Windows e se mai dovessero far danni rimangono confinati nell’account utente che puoi recuperare senza dover formattare.I programmi base sono semplici, efficienti come quelli di Windows (anche di più) e soprattutto leggeri. Per quanto riguarda Mac devo dire che è sempre all’avanguardia, e tecnologicamente è avanti almeno di tre anni rispetto a Windows. Il costo di Mac è molto alto ma di solito ne vale la pena. I programmi standard pesano meno di windows e alcuni sono a pagamento. Solitamente si consiglia Mac per chi usa il pc per lavoro, anche se oggi il Mac non è più solo un’alternativa a chi non vuole usare Windows, ma si sta adattando a tutte le fasce d’età. Concludo dicendo che scegliere il sistema operativo adatto alla nostra macchina e alle nostre esigenze non è semplice, ma non impossibile. Bisogna solo guardare oltre Windows. Monia El assl I G UN’IDEA SINGOLARE, DA VIVERE AL PLURALE!! Il 28 settembre è partito ufficialmente il progetto Comenius <La ville plurielle>. E’ stata la professoressa Giuseppina De Petro a presentare il percorso a studenti e docenti interessati. E’ un progetto incentrato sul tema della città nei suoi aspetti più mutevoli e accattivanti. Molte classi del triennio ne hanno preso parte; ed oltre alla nostra scuola partecipano licei di alcuni stati europei come Spagna, Francia, Germania,Polonia e Romania. Nella prima fase il progetto consiste nella gestione di un blog,affidato ogni settimana ad un paese diverso. Gli alunni dovranno,giorno per giorno, inserire dei brevi post in una delle tre lingue ufficiali (inglese - francese italiano),proponendo le loro idee tramite interventi scritti accompagnati da immagini e brevi filmati . Al termine di ogni post, verrà formulata una domandaspunto su cui nascerà il dibattito tra i vari studenti di diversa nazionalità. Ognuno può dare spazio alla ‘Insula Romana’ Per Isabella Europea’, fantasia,trattando quell’ aspetto della città che più lo colpisce. Sicuramente vi starete domandando: tutto qui? Ebbene no…il bello deve ancora arrivare!! Durante l’anno, infatti, si terranno degli incontri in alcuni di questi paesi a cui parteciperanno sei alunni di ogni scuola. Il primo si terrà in Germania a fine ottobre di quest’anno. Nella seconda fase del progetto si costituirà una classe virtuale internazionale,che lavorerà ad artioli di giorna- le su temi comuni. E a questo punto che cosa manca?Un bell’ In bocca al lupo a tutti i partecipanti e… “Io speriamo che me la cavo”!!! un mondo migliore’ di L. Vanderbeke. Successivamen- Sandi e un solo testo per la te saranno premiate, con un sezione straniera: ‘Sweet buono da 100€ in libri, le Sixteen’ di B. Vanderbeke. migliori recensioni realizza- Nicoletta Costagliola IV A La IX edizione del Premio ‘Insula grazie Il29 Ottobre, alla presenza te dai ragazzi. Le classi 3° e Letterario Internazione all’introduzione di una se- degli autori finalisti, 300 5° E del nostro liceo parteci- ‘Insula Romana’, promossa zione straniera. Precisamen- studenti degli istituti supe- pano al concorso, volto a dalla Pro Loco di Bastia te sono promossi tre libri riori umbri che hanno par- ricordare Isabella Giaco- Umbra e dall’Associazione per la sezione italiana: ‘Mia tecipato all’iniziativa decre- mucci, studentessa dell’Ales- Italiana Biblioteche Sezione sorella è una foca monaca’ teranno si scomparsa qualche mese Umbria, si trasforma quest’- di C. Frascella, ‘La guerra sezione italiana e incontre- anno in un concorso a livel- dei cafoni’ di C. D’Amicis , ranno la vincitrice della lo europeo con la nascita di ‘Biscotti al malto fiore per sezione straniera: Birgit il vincitore della fa. Sofia Frequenti III E Solo per un caffè Salve sono Matteo, per gli amici Mett, e sono qui a scrivere per avere una risposta ad una domanda che mi pongo da troppo tempo ormai. Ma come mai, quando uno la mattina (uno studente, si intende) va a prendere il caffé e sta in fila 10 minuti e poi quando finalmente viene il suo turno arriva un professore, gli passa davanti con una frasucola con un tono misto ad indignazione e superbia sul fatto che loro sono i professori, e loro prendono il caffé prima di te, senza mettersi in fila e senza possibilità di risposta? Ovviamente questo è accaduto a me, ma volete dirmi, o voi cari ra- gazzi che prendete il caffé la mattina, che non vi è maicapitato? Una mattina, abbastanza incazz*to e nervoso per non aver preso il caffé, arrivato in classe interrogo la mia professoressa sul perché di questo fatto, lei, per tutta risposta mi ha detto che era un loro diritto. Ridendo sono andato al posto e mi sono seduto (arrivato in ritardo poiché aspettavo che i professori che mi erano passati davanti qualche minuto prima prendessero i loro caffé). Matteo ‘Mett’ Mariotti III E Lucca Comics Se vi considerate veri appassionati del fumetto, non potete non conoscere la straordinaria fiera che Lucca ospita ogni anno, all’interno delle sue mura antiche. Stiamo parlando proprio del “Lucca Comics and Games”, ormai diventato il principale raduno per gli amanti dell’animazione e del mondo a fumetti. Manifestazione che si svolge tra gli ultimi giorni di ottobre e i primi di novembre, “Lucca Comics and Games” nasce nel 1966 e, dopo anni di alti e bassi, si stabilizza a partire dal 1990, richiamando ogni anno cifre record di visitatori! Un mondo magico, basato sull’amore per la fantasia e l’animazione, dove i veri appassionati possono veramente trovare di tutto: dai cosplay più originali alle opere più rare e curiose. Ma non parliamo solo di manga o fumetti, Lucca diviene anche centro di incontro, di giochi di ruolo e di attività ludiche che permettono la nascita di quella magica atmosfera che si respira fra i numerosissimi padiglioni, che accolgono ogni sorta di gadget, di video game, di assolute novità che sfruttano la fiera come trampolino di lancio per la vendita successiva in negozi o fumetterie. Lucca Comics and Games 2009 si svolgerà dal 29 ottobre al 1° novembre, rinnovandosi ancora una volta, per soddisfare le nuove tendenze manga e Japan e le nuove tecnologie per Video Games. Molte saranno le esibizioni e gli intrattenimenti previsti, che contano di sfondare il record di visite ancora una volta! La manifestazione, ormai entrata a far parte dei simboli culturali più importanti della città, quest’anno conta di mettere in luce il più alto numero di nuovi talenti, con l’organizzazione di numerosi con- corsi e la grande pubblicizzazione di nuovissimi autori. Numerosissimi gli stand che attendono tutti voi appassionati del mondo fantasy! Sara Mariangeloni III A Veritas: il solito shounen o qualcosa di più? I manhwa, “cugini” dei noti manga giapponesi, hanno anche loro belle perle da regalarci. (Per chi si starà grattando la testa chiedendosi se si stia veramente parlando di una cosa così nota: l’argomento sono semplici “fumetti”. Fumetti di firma orientale, e in particolare coreana. Quindi parliamo di “manhwa”. Ora è tutto chiaro? Diamo per scontato che lo sia, e che possa andare avanti.) “Veritas”, che andremo ad inquadrare nel contesto dei manhwa (concetto che oramai avete acquisito perfettamente, giusto?), è semplicemente un titolo sensazionale. Se associate “arti marziali” (con l’accezione di “botte da orbi”), “personaggi dalle muscolature incredibili”, “fanciulle prosperose qua e là” e “humor pazzesco” a “shounen monotono”, “Veritas” vi farà ricredere. (Per quelli che sono tornati a grattarsi la testa: ora si sta parlando di una sottotipologia dei fumetti che è quella del titolo “d’azione”. Propriamente: gli Shounen).Questi sono senza dubbio gli elementi di base di “Veritas”, ma, come è ben noto, a livelli d’organizzazione gerarchica superiori compaiono proprietà nuove dal nulla. Nel nostro caso: se prendiamo da soli elementi come questi, è ovvio che non suscitino il minimo sprazzo di fiducia; mentre, se li mettiamo assieme amalgamando con una trama avvincente ed un disegno pressocché spettacolare, il prodotto finale risulta veramente degno di nota, e capace di darci i brividi mentre lo sfogliamo. Sono perciò la trama e il disegno che distinguono uno shounen dall’altro, differenziandoli e determinando la loro fama. La trama è coinvolgente, senza dubbio: Ma Kang Ryong è il protagonista, all’inizio un semplice bullo delle medie. Viene allenato da Noe Ho, un uomo comparso dal nulla e di cui Ma Kang Ryong ha voluto divenire allievo a tutti i costi dopo averlo visto in combattimento. Noe Ho padroneggia tecniche potentissime relative al tuono, e durante il breve periodo in cui fa da maestro a Kang Ryong riesce a trasmettergli Continua a pagina 9 “E' il secondo manga più venduto di sempre in Italia dopo quello di Dragon Ball” Continua da pagina 8 conoscenze di base a sufficienza perché il ragazzo possa essere considerato il suo erede: questa sarà la fortuna (o la dannazione) del protagonista. Infatti Noe Ho scompare improvvisamente, annunciando che dovrà prendere parte ad una battaglia da cui forse non tornerà vivo; la sua previsione si rivela esatta: alcuni uomini portano a Kang Ryong ciò che resta del maestro: le ossa di un braccio. Questi uomini fanno parte di un’associazione:la Reunion -presente a livello mondiale-, che si preoccupa di raccogliere ragazzi che hanno ereditato antiche e potentissime tecniche marziali e di allenarli, per fare ricerche sui poteri sfruttati da tali tecniche. Kang Ryong quindi si ritroverà ad allenarsi dentro a questa scuola, alimentato da un efferato dediserio di onnipotenza. Se pensate che vi abbia svelato interamente ciò che accade in questo manhwa (attualmente arrivato al volume 5, qui in Italia), vi sbagliate: questa è la descrizione del primo capitolo circa, e nemmeno particolareggiata! “Veritas” però, oltre a trama e personaggi originalissimi,vanta di un disegno eccezionale. Kim Dong-hoon, il disegnatore, ha un particolare talento nel conferire look distinti ai differenti stili di combattimento. Al talen- to del disegnatore si affianca quello dell’autore, Yoon Joon-sik, a cui si devono i momenti esilaranti di humor (io stesso mi sono sorpreso a ridere ad alta voce, mentre lo stavo leggendo) con cui inframezza la trama, ma in maniera intelligente, senza farlo scadere nella ridicolaggine.Insomma, abbiamo qui un manhwa che ha dalla sua parte i punti positivi: storia entusiasmante, combattimenti fenomenali, situazioni umoristiche ma anche di fitto dialogo, grafica strepitosa, caratteristiche dei personaggi perfettamente delineate. Mettiamoli di fronte a: elementi di base che possono apparire banali, ma che comunque sono necessari per permettere al fumetto di rientrare in un certo genere, e un costo -non bassissimo- di 5,90€ a volume. Ora, elaborate le vostre constatazioni e conclusioni, tenendo presente: che su internet ha un voto di 7,97 (dato tratto dal sito myanimelist.net), e il mio parere personale, che è assolutamente positivo. Il mio consiglio dunque è: correte ad acquistare “Veritas” per immergervi nell’entusiasmante mondo di Kang Ryong! (Anche perché io non ve lo presto) Michele Piccolini III F One Piece: The Shounen Mari pericolosi, paesaggi fantastici, una piccola ciurma di pirati, storie avvincenti, sentimenti e.. Un tesoro da cercare. Questo è “One Piece”, il manga giapponese che sta riscuotendo sempre più successo tra i giovani di tutto il mondo. E' il secondo manga più venduto di sempre in Italia dopo quello di Dragon Ball, ed è noto al grande pubblico anche per l'anime (cartoon) trasmesso sulle reti mediaset. L'incredibile successo è dettato dall'incredibile intreccio della storia e dalle infinite particolarità dei personaggi, dei luoghi e dei po- teri che rendono divertente e fuori dal comune ogni capitolo. Ogni volta che si legge One Piece si viene catapultati in un mondo in cui tutto è possibile, dove l'amicizia è tutto ciò che conta e i sogni sono motore fondamentale per ogni azione E' ora in edicola il numero 53, chissà cosa staranno combinando Rubber (Rufy) e la sua ciurma? Per scoprirlo basta leggere! E' in edicola anche la ristampa più recente; la serie originale infatti ha un numero 1 datato Luglio 2001. Imbarcatevi anche voi con la ciurma di cappello di paglia e partite anche voi alla volta dello One Piece. Vedrete che non ve ne pentirete! Enrico Guarducci V M "Andy Warhol...In the city" dal 19 settembre al 25 ottobre 2009 Per la prima volta a Perugia la più grande mostra antologica in Italia dedicata al padre della Pop Art. Il mito di Marilyn Monroe, il fascino di Liz Taylor, il carisma di Che Guevara, le storiche bottiglie di Coca Cola, le leggendarie lattine di zuppa Campbell's. Ma sopratutto la mano, l'intuito e l'estro grafico di Andy Warhol e gli ingredienti della Pop Art. O Almeno cosi cita il sito “Perugia Notizie”. Gia stupito dal prezzo di 10 € riservato a noi liceali, sono entrato nell’ edificio aspettandomi quantomeno le 60 opere che annoveravano il volantino e la gentile commessa. Ma li è cominciato tutto : le opere composte ,come i barattoli della campbell che sono 5 , sono stati contati singolarmente, cosi come i Fronte-Retro dei famosi album di cui è stato produttore (Sticky Fingers dei Rolling stones e l’ omonimo dei Velvet Underground and Nico),Che Guevara non c’ era per niente( di rosso c’ era solo Mao Tze-Tung) e di bottiglie di coca-cola solo quella che avrebbe dovuto essere copertina dei Velvet Underground and Nico prima della storica banana. ( fig). Ma lasciando perdere la delusione prettamente materiale, che ho superato grazie al fascino di opere come “ la scatola di cioccolatini” e “la sedia elettrica” si, quelle nell’ angolino all’ ultimo piano, parlerei inve- ce della delusione morale che è stata per me questa mostra: carico di entusiasmo com’ero verso un artista che avevo sempre considerato rivoluzionario e , forse scioccamente, anticommerciale per me leggere il manifesto esplicativo della sua filosofia è stato un colpo al cuore. La pop art, lessi, nasce come l’ opposto alla ribellione forzata dell’ arte esoterista intellettuale che la precedeva e prende , rassegnata e complice, il mondo del consumismo come modello, riconosce che l’ uomo del suo periodo non è soggetto produttivo ma soggetto consumatore e prende ispirazione da ciò e da i fumet- ti (unica forma d’ arte rimasta a cui ispirarsi) inventando l’arte “ in serie”. Quella che io credevo essere una denuncia al consumismo e alla globalizzazione ne era invece un manifesto. In conclusione resta una buona occasione per vedere dal vivo qualcosa che compare nel nostro libro di arte e un ottimo spunto di riflessione, da vedere solo per gli amanti del genere. Laura Lisei V G Emilio Gianotti IV C Vita di Galileo Chi era Galileo Galilei? Storico scienziato, uomo coraggioso o umile persona? A questa e a molte altre curiosità sul grande studioso troviamo risposta in “Vita di Galileo”, dello scrittore tedesco Bertolt Brecht. Opera teatrale in 15 atti ,scritta nel periodo di esilio dell’autore nel 1938, che ha avuto subito successo per la sua comprensione, leggerezza e stretto legame con la tematica dello sviluppo scientifico: quando e come controllarlo? Quando Brecht lo scrisse infatti, le nuove scoperte belliche e nucleari erano al centro del dibattito mondiale. In “Vita di Galileo” Brecht ci racconta la vita dello scienziato dagli inizi della sua carriera come professore fino alla vecchiaia inoltrata. Lettura interessante non solo per la caratura del protagonista, ma anche per l‘accurata e profonda indagine umana che viene fatta su di esso: cosa lo ha spinto ha compiere i suoi studi? Perché ha praticato l’abiura di fronte al Papa e al mondo intero? Era veramente codardo e non gli interessava nulla della coscienza scientifica? Ma soprattutto, uno scienziato deve ritenersi responsabile delle proprie scoperte e quindi delle loro possibili applicazioni, anche nel male? Troverete le risposte a queste e a molte altre domande sul più grande scienziato del XVII secolo in quest’opera che sembra più un divertente quanto profondo romanzo biografico. Consigliato agli amanti della matematica, del coraggio e dei grandi uomini che hanno fatto la storia. Enrico Guarducci V M “Sogni le stelle, nella boccia dei pesci rossi finisci” Tratto da “L’Eleganza del Riccio” L’Eleganza del Riccio Il romanzo che ha incantato migliaia di lettori arriva sul grande schermo Il caso letterario francese che nel 2007 ha venduto centinaia e centinaia di copie in Francia, facendo meritare alla sua fortunata scrittrice, Muriel Barbery, il Premio dei Librai assegnato dalle librerie, sta per irrompere sul grande schermo. Il film, la cui data di uscita nelle sale francesi è prevista per Venerdì 8 Gennaio 2010, è diretto da Mona Achache e racconta la storia di Renée (interpretata da Josiana Balasko) e Paloma (Garance Le Guillermic). Al numero 7 di Rue de Grenelle, un sobborgo nella periferia di Parigi, lavora Madame Renée Michelle. Renée che appare come il classico stereotipo della portinaia, grassa, sciatta, scorbutica e teledipendente, è all’insaputa di tutti una donna molto colta e ricca di interessi, che adora l’arte, la musica, la filosofia e la cultura giapponese. Dalla sua guardiola guarda l’incessante scorrere di vacuità di un mondo borghese di cui lei non ha mai potuto farne parte. Figlia di un ministro coatto proprietario di un appartamento nel palazzo, c’è poi Paloma, una dodicenne geniale e capace di profonde riflessioni che, stanca di vivere in un mondo fatto di ipocrisia, ha deciso di farla finita una volta per tutte il 16 Giugno, giorno del suo tredicesimo compleanno. Fino a quella data, Paloma, continuerà ad annotare le sue riflessioni più profonde in due diari diversi: quello detto “Dei pensieri Profondi” e quello “Del movimento”. Sia Renée che Paloma hanno quindi un segreto da nascondere, un qualcosa che di loro mai si direbbe alle semplici apparenze, un qualcosa tenute per sé stesse, qualcosa che mai avrebbero detto a nessuno, tutto questo, però, fino all’arrivo del Signor Ozu.Il Signor Ozu sarà il solo che riuscirà ad avvicinare le due protagoniste, accomunate dalla stessa distaccata visione del mondo circostante e solo lui riuscirà a permet- Con questo intento di critica, la narrazione viene spesso intrecciata con disquisizioni filosofiche che prendono spunto dalle piccole cose di ogni giorni senza però mai rischiare di cadere nel monotono o nell’incomprensibile, merito di una sapiente penna che rende il testo un piacere e che riesce ad affascinare e coinvolgere anche chi di filosofia non ne ha mai sentito parlare. Nonostante i temi trattati non siano quelli di una favola, basti pensare alla piccola Paloma che decide di Dominique Toussaint la quale ha dichiarato che, malgrado l'apparenza, "non si tratta di un testo facile, lineare. C'è un grosso lavoro da svolgere", un lavoro che sta portando avanti dal gennaio 2007. In attesa del film, il cui trailer è già disponibile in lingua francese e che sembra avere tutta l’aria di un film che val la pena vedere, consiglio vivamente a tutti la lettura del romanzo, specialmente a quelli che vogliono cominciare ad aprire gli occhi sul mondo che ci circonda che non è mai un mondo così roseo e perfetto. P.S. Lascio a voi, lettrici e lettori, il piacere di scoprire leggendo il romanzo il perché del titolo che, vedrete, sarà la chiave su cui si base l’intero romanzo. tere la nascita di un’insolita amicizia che cambierà per sempre le vite delle due. Il romanzo, con un finale a sorpresa che però lascia forse l’amaro in bocca, nasconde una critica al mondo dei nostri giorni e alla profonda divisione che si è creata fra le diverse stratificazione sociali; le due eroine, infatti, pur rappresentando due stereotipi completamente differenti sono legate a doppio filo da una vita in cui giocano il ruolo di due maschere che hanno però in sé la consapevolezza di un mondo basato su una bugia universale e attento solo all’aspetto esteriore delle cose. uscire teatralmente dalle scene, “L’Eleganza del Riccio” (titolo originale “Le Hérisson”) si pone domande su tutte le tematiche giovanili, come il difficile passaggio dall’adolescenza all’età adulta commentato per mezzo delle parole di Paloma, ed è quindi perfetto per tutto il pubblico da quello più giovane a quello più agiato non lasciando mai nessuno deluso. Per gli argomenti trattati risulta quindi evidente la difficoltà riscontrata da Mona Achache, sceneggiatrice oltre che regista del film, che ha avuto il compito di adattare la storia al film prodotto da Anne- Michael Ceccaccio 4°G Due maschere che hanno in sé la consapevolezza di un mondo basato su una bugia universale e attento solo all’aspetto esteriore delle cose. Il Più Grande Uomo Scimmia del Pleistocene A volte studiare può essere noioso e pesante ma a volte invece può essere interessante e coinvolgente. Questo è quello che succede leggendo “Il più grande uomo scimmia del Pleistocene”, un romanzo fantastorico di Roy Lewis, che racconta in modo simpatico e ironico l’evoluzione di alcuni ominidi. Il romanzo racconta la storia di un clan di uomini primitivi,stanziati nell’Africa centrale circa 3,5 milioni di anni fa che grazie alla scoperta di numerose innovazioni riescono migliorare le proprie condizioni di vita e ad evolversi. La maggior parte delle scoperte sono attribuite al capo dell’orda Edward,padre del narratore Ernest e dei suoi fratelli Oswald, Wilbur, Alexander La figura di Edward contrasta con quella di Zio Vania,un ominide ancora abituato alla vita negli alberi e diffidente verso tutte le nuove scoperte. Il brillante padre infatti scopre con l’aiuto dei suoi familiari il fuoco, la lancia scottata al fuoco,la cottura L’altra faccia del calcio Era il 9 luglio 2006. Un’intera nazione teneva il fiato sospeso per la realizzazione di un sogno, un sogno che si era fatto attendere per ben ventiquattro anni. Nelle case, nelle piazze, negli stadi c’erano milioni di cuori palpitanti, alcuni di questi, all’insaputa di tanti, provavano un’emozione diversa, con una sensibilità più profonda: i cuori delle donne. Il calcio, nato nel 1863 , è stato considerato per più di un secolo esclusiva maschile, uno sport che l’universo femminile non poteva e non voleva comprendere; negli ultimi anni però le curve degli stadi sono andate sempre più riempiendosi di rosa. Nonostante ciò l’opinione femminile continua ad essere bistrattata. Questo è dimostrato dal ruolo rivestito dalle donne nei maggiori programmi sportivi. Esse infatti sono scelte unicamente per fare bella presenza e attrarre maggiormente il telespettatore maschio. Il loro parere non viene quasi mai richiesto, e se ciò avviene l’argomento di conversazione non del cibo,la pittura parietale,l’arco e spinge i suoi figli a cercare delle ragazze di un’altra orda per migliorare la loro specie. Lo spirito creativo e altruista di Edward si scontra però anche con quello dei propri figli che sono invece più egoisti e avidi. Questi infatti non vorrebbero la diffusione delle novità del padre per assicurarsi la predominanza sulle altre orde. Spostatisi in nuovi territori a causa di un incendio provocato dagli “esperimenti” di Edward, i nostri eroi vengono in contatto con nuovi gruppi di ominidi, molto meno evoluti: per permettere lo sviluppo anche di questi, il protagonista si propone di insegnargli l’uso del fuoco e successivamente dell’arco. Ma quando i figli verranno a conoscenza dell’intenzione del padre, decideranno di fermarlo uccidendolo. è prettamente attinente al mondo del calcio ma riguarda la sfera privata dei calciatori. Tutto ciò non è solo conseguente alla discriminazione fatta dagli uomini, ma in parte dipendente dallo scarso interesse nutrito dalla maggior parte delle donne, interesse che tuttavia è tutt’altro che scarso in un numero non trascurabile di ragazze. Loro sono quelle che piangono davanti ad una vittoria sofferta, che rinunciano al sabato sera per sostenere la propria squadra del cuore, che sanno cos’è un fuorigioco, che durante le partite danno libero sfogo ai propri “pensieri” insultando il malcapitato che sbaglia un passaggio, che vanno allo stadio nel fine settimana e per le quali le domeniche d’estate non hanno un senso. Questo è il calcio e come la maggior parte delle cose ha due facce opposte tra loro: per l’uomo è birra e partita con gli amici e commenti al bar il lunedì mattina. Per la donna è delirio, eccitazione, fiamma e furore. Edoardo Guarducci IH Norma Judith Pagiotti IV L Giulia Bisello IV L Quella magia chiamata WOODSTOCK! C’è stato un momento 40 anni fa in cui sembrò veramente di poter cambiare il mondo. O forse il mondo è cambiato davvero. Quella stagione fatta di libero amore, lotte pacifiste e musica psichedelica definì i canoni della giovinezza. Possiamo dire che la giovinezza è nata lì, quella giovinezza che ancora oggi ci fa sentire capaci di rivoluzionare ogni cosa, che ci fa sperare in un futuro migliore. Questo ci caratterizza, l’essere in grado di non rassegnarci davanti alla realtà. Woodstock fu tutto ciò, il manifesto della voglia di combattere per un mondo più vicino alla perfezione, tre giorni di pace amore e musica sui prati dello stato di New York. Quello che doveva essere un festival di provincia divenne inaspettatamente il concerto rock più importante del XX secolo: quattrocentomila(?) giovani venuti da ogni parte del pianeta si ritrovarono insieme per ascoltare Janis Joplin, gli Who, Santana, i Jefferson Airplane, Jimi Hendrix e molti altri. La musica è l’ “arma” di questa ribellione contro la vita conformista, la società, la guerra in Vietnam e tutte le ingiustizie in generale. Le aspirazioni e i sogni di ciascuno si fanno largo tra le allucinazioni dovute all’LSD e gli slogan di turno e si uniscono in un unico grande urlo. Woodstock arrivò nel 1969, quando l’onda Hippy era giunta quasi al capolinea. Ma non mise la parola fine, anzi, fu l’inizio di una presa di coscienza che durò per decenni e che tutt’ora ci fa guardare alle nostre spalle dandoci la forza di andare avanti, creando in noi uno stato di giovinezza permanente che ci permette di affrontare i problemi. Dopo quei giorni d’agosto cambiò tutto, parallelamente alla vita dei ragazzi presenti anche la storia del mondo intero. Ecco perché non è possibile una replica: Woodstock fu leggenda. Laura Lisei V G Ritornano i Pearl Jam Dopo un periodo di riflessione più o meno lungo(a seconda se sei fan o no) tornano i (ragazzi?) di Eddie Vedder, I Pearl Jam , con il loro nuovissimo Backspacer, un album che tira, vecchio sano e sincero Hard Rock, si esatto, sempre lo stesso dai tempi di vitalogy, ringiovanito per scelta a forza di braccia,sgrossato con la lima, spensieratezza ripescata dai fondi di cuori che cominciano a superare la mezza età. Vogliono abbandonare la loro sfumatura politica, non sono più in nel paese di Bush, ora c’è Obama, e lo sbandierano bene. Un inizio accattivante tutto tirato, una triade di brani “Gonna See My Friend”, “Got Some”,“The Fixer” che fanno venire voglia di saltare,poi si scende “johnny guitar” è un pezzo debole si, ma si recupera poi con le ballate Folk “Just Breathe” e “The end”, in stile Into The wild di cui Eddie Vedder ha scritto la meravigliosa colonna sonora personalmente , che, anche se un po ripetitive a parere mio,fanno venire da chiedersi a cosa servono gli altri ormai se lui va cosi forte da solo. Per il resto sono sempre loro, sempre il solito vecchio Rock , commercializzato?Non importa, glielo perdoniamo… e questo Cd è un ottimo trampolino per tuffarsi all’ indietro nella loro storia, che lascio volentieri a voi… Emilio Gianotti IV C PRIMO CONCORSO MUSICALE “ISABELLA GIACOMUCCI” “La Siringa” organizza il primo concorso musicale nella storia dell' istituto, tutti i musicisti e le band sono invitati a partecipare. Non importa il genere: Rock,Rap,cantante solista ecc… I partecipanti, che dovranno contenere nella formazione almeno uno studente interno al liceo, dovranno mandare un video o una registrazione del loro pezzo alla redazione della siringa (all’indirizzo [email protected]) e saranno valutati dai nostri giornalisti specializzati. FACCIAMOGLI SENTIRE LA NOSTRA MUSICA!!! I risultati usciranno sui vari numeri del giornale nella sezione musica. Fatevi Avanti! Recapito [email protected] CE L’AVEVO...SULLA PUNTA DELLA LINGUA…. Salve gente come vi sentite dopo quasi due mesi di rientro ai lavori forzati? Torniamo a grande richiesta con il test linguistico, proponendovi venticinque nuovi termini dell’italiano medio- colto . Sapete che questo tipo di test vengono 1 anodino 2 pleonastico 3 sedicente 4 orda 5 venusto 6 frusto 7 adusto 8 implicazione 9 etimo 10 coazione 11 abulia 12 astenia 13 afasia 14 ancestrale 15 escara 16 ieratico 17 attante 18 ortodosso 19 aponia 20 interlocutorio. 21 cimasa 22 cimosa 23 insulso 24 pertugio 25 freddura. attualmente molto utilizzati nelle prove di ingresso universitarie, ma anche nelle aziende , in genere proponendo una serie di definizioni tra cui scegliere. Ma siccome voi siete studenti di liceo non vi possiamo facilitare le cose! Il gioco è semplice: contate i termini dei quali sapreste con una certa precisione definire significato e/o etimo (ooops! Primo termine sconosciuto: quanti di voi sanno che cos’è l’etimo?) e leggete il profilo corrispondente. Importante: controllate poi sul dizionario l’esattezza delle vostre definizioni ed arricchite il vostro lessico andando a guardarvi le paroline sconosciute… un saluto dalla Sirilla e dalla Redazione. 0-5 Sai che nel mondo esiste una lingua chiamata “Italiano”? Forse te ne dimentichi troppo spesso...Un consiglio…vai a ripetizione da Tarzan …o da Cita 6-10 La tua modesta conoscenza della lingua ti permette di decifrare una lista della spesa! Tua madre sarà contenta, ma il prof potrebbe pretendere qualcosina in più! 11-15 Niente male davvero! Il tuo lessico ti permette di svolgere con tranquillità le interrogazioni più articolate, ma puoi fare di meglio! 16-20 Complimenti! Il tuo uso del lessico italiano non ha nulla da invidiare a nessuno! Ma tu la sera che fai…leggi???????? Continua così! :D 21-25 BRAVISSIMUS STUDENTUS INTELLIGENTES ET FURBUS PUREM!!!!!!!!!! TRADOTTO: INTANTO CONOSCI L’ITALIANO, PER IL LATINO C’E’ SEMPRE TEMPO….. SIMPSON vs GRIFFIN: WHO’S THE WINNER? Se dico “Mmmh ..Ciambelle!” qual è la prima cosa a cui pensate? “Brutto bagarospo”? Quanto vorremmo un fratellino come Stewie? Quante volte abbiamo usato la parola “Eccellente” con quell’inconfondibile tono sarcastico tipico del signor Burns? Quanto abbiamo riso ripensando a Peter che si scorda come ci si siede? Stiamo naturalmente parlando dei Simpson e dei Griffin. Se pensate che siano semplici cartoni animati visti da un piccolo numero di bambini siete fuori strada perché queste irriverenti famigliole americane si sono affermate in tutto il mondo come due dei migliori cartoni animati della storia. Hanno talmente influenzato la cultura popolare che addirittura l’esclamazione contrariata di Homer “D’oh!” è stata introdotta nell’ Oxford English Dictionary! Nati nel ’89 e’99 dalla matita dei geniali disegnatori Matt Groening e Seth MacFarlane, sono la rappresentazione dello stereotipo della tipica famiglia americana e considerati degli autentici "tritacarne" di riferimenti culturali di ogni genere. I simboli delle due famiglie sono Homer Simpson e Peter Griffin, i due capofamiglia: grassi, ubriaconi e meravigliosamente idioti in grado di rendere divertente qualsiasi attività quotidiana, insieme ai due bambini Bart e Stewie, uno teppista che dà libero sfogo a tutte le sue fantasie e l’altro genio del male che spera di conquistare il mondo. I Griffin, sebbene abbiano spudoratamente copiato I Simpon sia dal punto di vista dell’organizzazione dei personaggi, sia la comicità nonsense e satirica strutturata a scenette surreali che non fanno parte del plot, hanno avuto comunque un successo immenso. Senza microfoni, con un blocchetto degli appunti, mi sono aggirata nei corridoi della nostra scuola e intervistando i miei compagni ho scoperto che in realtà I griffin piacciono più che i Simpson perché sono più trasgressivi e politicamente scorretti di questi ultimi, anche se in generale non possiamo dire quale programma è il migliore secondo i ragazzi semplicemente perché chi guarda l’uno, guarda anche l’altro, e fanno fatica a dare una preferenza. La maggior parte delle ragazze guardano questi programmi solamente perché in quell’orario non trovano niente di meglio (nota personale: non sanno quello che si perdono!! ☺ ). ragazzo casualmente rimaInvece le serie sono seguite sto ibernato dal 1999 che si assiduamente dai maschi, risveglia nel 3000 a New alcuni dei quali ferratissimi New York, città nata sopra sugli argomenti, e che alle alla vecchia New York che mie difficili domande hanno ormai funge da fogna. In saputo rispondere correttaquesta serie la comicità è mente: data dalla visione esasperata 1)sai perché la testa di Stedella tecnologia come le wie ha la forma di pallone cabine automatizzate per il da rugby? suicidio e gli alberi bonsai 2)cosa c’è scritto sul display di macedonia. della cassa quando nella sigla dei Simpson In ogni caso i viene passata Mag- “D’oh!” è stato gie? introdotto nell’ fans di Futura[RISPOSTE: Oxford English ma, anche se molto numero1)saltando sul letto Dictionary! si, restano coun giorno in cui munque in netBrian doveva badarta minoranza rispetto a lo batté la testa sul soffitto. quelli dei Simpson e Griffin. 2) la cifra 847,63$ che corriPer concludere, nonostante sponde al costo per manteabbia trovato ragazzi che nere un neonato in USA nel affermano di non amare il 1989, anno di nascita dei genere, la maggioranza, che Simpson ] invece reputa quella Nella mia intervista ho tro“ripetitività” motivo di irresivato anche persone a cui stibili risate (es. “salve sinon piacciono affatto, chi gnor Thompson!” o perché non apprezza la “Aaaaahhhh! Aaaaahhh…”) grafica (dei Griffin dicono scommetto li adorerà ancoche è orribile), chi perché ra a lungo. non sopporta la comicità Ah!, a proposito: Do you, or demenziale, affermando che do you not know about the sono ripetitivi e banali. bird? Cause everybody Altri ancora preferiscono knows that the bird is the “Futurama”, sempre dello word!!! Bird -bird -bird.. stesso autore dei Simpson Matt Groening, che, a differenza delle due famigliole Donatella Sorci IV C raffiguranti la quotidianità, è innovativo e fantascientifico. Il protagonista è Fry, un Softair: al di là del pregiudizio. Il soft-air è un gioco/sport in cui si pratica una sorta di guerra simulata. Ora mi chiederete: "Dove sta il divertimento?" Ebbene, non c'è cosa più emozionante che immedesimarsi in un soldato e spararsi addosso con delle armi, per ovvie ragioni, finte. E' utile per chi può aver passato una settimana dura con la scuola o con il lavoro: scarica molto i nervi.Naturalmente, non lo si fa solo per questo, basti riflettere un momento alla vita reale, pensare che se fosse guerra vera, nel momento in cui il pallino ti colpisce, la tua vita finirebbe e, magari, ti aiuta ad apprezzare di più la vita, in un certo senso. In più, questo gioco, o sport come Matteo ‘Mett’ Mariotti III E Marco Angelici III E preferite, stimola i riflessi, per esempio: immaginate di trovarvi sotto un costante fuoco di soppressione e siete a capo della squadra... dovete decidere in fretta... questo gioco impara a reagire, a fare una scelta senza pensarci troppo, quando è necessario o pensare a una buona tattica come, per esempio, aggirare la squa- dra nemica. Purtroppo, il soft-air è uno sport discriminato da tanti, che lo considerano solo una sciocchezza e/o una perdita di tempo per stupidi. E' tutt'altro come potete vedere. Volete un consiglio? Se avete amici che lo praticano, fatevi portare con loro ad una partita. Non ve ne pentirete di certo. insieme sotto le setole del pennello, come se si trattasse di una bacchetta magica. A quel punto i paesaggi, le persone, gli strumenti, gli animali prendono vita illuminati da un raggio di sole o bagnati dalla schiuma di un’onda e tutti i miei pensieri, le mie idee, le mie contestazioni sembrano uscire da quei personaggi e invadere il mondo, nel nome di una volontà mia e mia soltanto.Specialmente in questo periodo, in cui mi rendo sempre più conto che il mondo non funziona come dovrebbe e che gli unici che potrebbero fare qualco-sa per mettere le cose al posto giusto siamo noi ragazzi, i miei disegni cercano di esprimere tutta la disapprovazione e la voglia di cambiare il mondo che vorrei interessasse anche gli altri miei coetanei. E allora ecco che immagini forti, dai colori luminosi e accesi invadono il bianco del foglio per urlare a tutti che non sono d’accordo, che voglio dire la mia e che nessuno mi convincerà a cambiare idea. Certo, non sarà un disegno a cambiare il mondo…ma perché non cominciare da qui? Un disegno per mille pensieri. L’arte. Un professore direbbe che costituisce la forma di comunicazione più antica usata dagli esseri umani e che le prime opere artistiche sono nate proprio dall’esigenza di esprimere le proprie sensazioni e comunicarle agli altri: la stessa cosa che cerco di fare io, nel mio piccolo. Nel corso della giornata, il cervello di un adolescente tipo è bombardato da milioni di idee, pensieri, contraddizioni che tutti sentono il bisogno di esprimere nella maniera più personale. Magari dopo aver ascoltato una notizia al telegiornale o dopo aver assistito a una discussione fra insegnante e alunno, nasce spontaneo il bisogno di mettere insieme qualche colore senza nessun’altra guida all’infuori della mano. Basta che le dita afferrino una matita e che la poggino su un foglio: a quel punto comincia la magia. Le linee delle figure si formano senza quasi rendersene conto, la mina scorre sugli spazi bianchi, docile, sottomessa ai movimenti della mano che sembra quasi vivere di anima propria. Ma è quando il foglio diventa un rettangolo chiaro scuro che il disegno comincia veramente a prendere forma. Colori vivaci , freddi, luminosi, scuri si fondono Giulia Faloia III F “AL LARGO DEI BASTIONI DI ORIONE” E’ proprio vero, sembra di vederle quelle navi da combattimento in fiamme nello spazio più profondo e quelle gocce di pioggia nera e appuntita come gli stivali di Alex e i suoi drughi quando picchiano rabbia inneggiando alla Nona di Beethoven e all’ultraviolenza. E già, Arancia Meccanica, un classico, tonnellate di merchandising prodotto, felpe e magliette su cui campeggiano l’occhio truccato da sadico Pierrot e lo stiletto luccicante del capodrugo. In tanti avranno visto il capolavoro di Kubrick, in numero più esiguo –è lecito temere- avranno letto il romanzo a cui il regista si è ispirato cioè “A clockwork orange” di Anthony Burgess, perfino più delirante e allucinato del film, una forma espressiva lisergica e devastante della morfologia e della sintassi prima ancora che del pensiero. Il giovane Holden è cresciuto in fretta e altrettanto in fretta è prevalso il suo lato oscuro… lato oscuro, espressione familiare e paradossalmente rassicurante; siamo di nuovo tra le stelle con un certo Luke Skywalker che deve imparare a dominare la Forza per diventare Jedi e sconfiggere suo padre Lord Fener, il cattivo di turno, crudele e geniale come Lee Van Cleef alias Sentenza nello spaghetti western di Sergio Leone “Il buono, il brutto e il cattivo” con la colonna sonora del maestro Morricone da fischiettare insieme a quella che accompagna le gesta di Trinità e Bambino o fa volare Goldrake con tanto di alabarda spaziale e lame rotanti. Classici indiscutibili, senza tempo: Achille e Aiace che giocano da sempre a scacchi su un vaso al British Museum, la Gioconda che ammicca con lo sguardo e le labbra sensuali, il volto straziato di Munch mentre urla il suo male di vivere con voce tremenda e muta sulla tela. Montale non è indifferente alla sua eco e sfida la canicola opprimente del meriggio, muraglie e bottiglie in frantumi per mettersi a nudo, confessare la sua umanità, la sua inadeguatezza, la paura di chi si sente argilla soffocata dal ferro. Povero don Abbondio! Solo, in balìa di due balordi che lo hanno aspettato chissà per quanto tempo sul muricciolo di quella stradina; in fin dei conti non aveva tutti i torti a rispedire a casa Renzo balbettando un improbabile latino per tirare alle lunghe il matrimonio: è vero che era un prete ma prima di tutto era un uomo. A fare gli eroi già bastano padre Cristoforo e il cardinale Borromeo anche perché è davvero “triste quel mondo che ha bisogno di eroi” (Brecht) quando “il sonno della ragione genera mostri” (Goya). Letteratura, pittura, musica, cinema, il “carpe diem”, l’Uomo Ragno, Biancaneve, il monte Fato, l’eternamente ultima sigaretta di Zeno Cosini: classici, come pizza e patatine, sempre di moda, sempre gustosi. Attenzione soltanto a non banalizzarli, a comprenderli con onestà e impegno, con la passione dello studioso che esamina modelli propositivi e non dogmatici. Così avremo anche tutto il diritto di criticarli perché in fondo la critica costruttiva è una delle forme più nobili e consapevoli della conoscenza. Buon divertimento, Amici miei! Vi piace scrivere? Avete una storia tutta vostra da raccontare? Non importa genere o lunghezza, Noi ve la pubblicheremo. Inviate i documenti con nome, cognome e classe a [email protected] (Possibilità di restare anonimi sempre disponibile) Seravon “Di notte ogni amore brilla alla luce delle stelle, come una lucciola mostra il suo splendore... per poi spegnersi all'alba..”. Michele Piccolini III F Fuite #3 Tutto è qui, ciò che resta? Un'imbronciata espressione. Oh, bimba corrucciata, demonio del passato, col silenzio non s'incute timore né s'ottengono piccoli, timidi passi. Avanti. Non sono mica una bambola di carta non puoi strapparmi la faccia non puoi permettere che pianga, per voluti motivi, dopo tanta coerenza. S'hai timore ch'io mantenga nella mente viva, l'immagine d'un tale blu, d'un raro fiore, ti sbagli! Ti sbagli convulso spirito! Della rosa morto è solo il colore. Rinata nel buio, seppur diafana, l'anima mia scorre indipendente da te. Siamo foglie disgiunte, lo so, ma volerci bruciare non serve a nulla. Ispirazione Ispirazione deriva da tristezza tristezza che non è felicità perché quella, delle mestizie, è la più grande. Muta, cieca, insensibile al tatto di più delicati e di brezza fantasmi che dal bosco a salvarci vengono a noi. Autunno Odore d'autunno portami via, lascia una scia di foglie e castagne e a me un sogno infantile. Amo la Notte E' notte, e posso volare... amo la notte per le ali che ci dona... la notte ci trasforma, suggerisce frasi dolci ai nostri sensi, crea sogni stupendi... A me la notte ha portato te, e tu eri tutto ciò che io nemmeno potevo immaginare di volere. Di notte abbiamo parlato... alcune volte abbiamo sussurrato, perché certe frasi fossero solo nostre..... abbiamo aspettato l'alba, per lasciarci... perché tutti i sogni all'alba svaniscono... Ti ho immaginato tanto, prima di sapere che veramente esistevi... e la notte ti vestiva di mistero, e di bellezza infinita nei miei pensieri... La notte ha visto nascere parole svanite poi nei tuoi sogni... ha dato voce al tuo cuore, che per ore mi ha parlato... la notte ha dato luce alle stelle, a più di mille stelle che come occhi ci guardarono..... Io amo la notte..... perché di notte ti ho amato, e tu hai amato me... hai sussurrato il mio nome, ed io il tuo... Amo la notte perché è fatta di sogni, e tu sei il mio sogno... Amo la notte perché è fatta di abbracci, di quegli abbracci che ancora sento sulla mia pelle... Di notte ogni amore brilla alla luce delle stelle, come una lucciola mostra il suo splendore... per poi spegnersi all'alba... La notte è fatta perché io mi perda nelle sensazioni, che solo i tuoi occhi fatti di luce, possono darmi... La notte è fatta per volare, e raggiungerti in un sogno... dove solo tu... e le fate... avete dimora. Night Wisher IV G Barzellette Il Bagno Due studenti in un bar dopo l'esame di maturità: - Allora, come è andato l'esame? - Era un esame molto religioso. - Ma come religioso, non era un esame orale? - Il professore faceva le domande ed io facevo il segno della croce, io rispondevo ed il professore faceva il segno della croce. C'è un tipo che va in farmacia. Arivato, chiede al farmacista un preservativo, spiegando: "Beh, una ragazza mi ha invitato a casa sua, stasera, e beh non si sa mai...Sta per uscire, ma torna indietro dal farmacista dicendo: "Questa ragazza ha anche una sorella niente male che spesso mi fa l'occhiolino, magari ci sta pure lei, mi dia un altro preservativo..." Il tipo per la seconda volta è sul punto di uscire, ma torna di nuovo dal farmacista dicendogli "Adesso che ci penso anche la madre è gnocca, e quando mi vede mi fa intendere certe cose....non si sa mai, me ne dia un altro". Finalmente il tipo è soddisfatto e se ne va. La sera si presenta a casa della ragazza, e si siede a tavola per la cena. Insieme a lui sono seduti la ragazza, sua sorella, la madre ed il padre. Allora subito il ragazzo china la testa sul tavolo e, unendo le mani davanti a se, comincia a pregare. Quella preghiera pre-pasto si prolunga per svariato tempo, finchè, la ragazza spazientita, gli dice: "Non sapevo che fossi così religioso!" E lui: "Non sapevo che tuo padre facesse il farmacista!" Un tizio nella notte telefona alla sua donna: uomo:"sai che ti amo cara?" “V.D. offende il professore dicendogli di essere malato di alzheimer come sua nonna.” “Al termine dell’ora A.D. si permette di intraprendere un passo di ‘Billy ballo’ che aveva già abbozzato durante l’ora di lezione” donna:"ah sì?" uomo:"e sai che mi manchi?" donna:"ah sì?" uomo:"e sai che ti penso sempre?" donna:"ah sì?" uomo:"e sai che senza di te non vivo?" donna:"ah sì?" uomo:"ma tu, scusa, non hai niente da dirmi?" donna:"ma lo sai che ai sbagliato numero?" Storie vere dell’Alessi Prof: P. Traducimi questa frase. P: No, prof... Prof: Coraggio, traduci. P: Prof, non posso. Prof: Perché non puoi, non hai studiato? P: No, la mi mamma ‘n’ vole. Prof: Che cosa? P: La mi mamma ‘n’ vole. Ormai ho smesso. Prof: O_O Thanks To: Ecco qui lo spazio dei ringraziamenti, dei ricordi e delle cose importanti da diffondere☺, diamoci da fare: grazie a Dario che si è accollato la maggior parte del faticoso lavoro, grazie ai prof che ci lasciano liberi di esprimerci, grazie a Gino il bidello che ogni martedì si arrabbia con noi, grazie a Michael che allieta i nostri pomeriggi con battute che non vi auguro di sentire ☺, grazie a Nico che mi sopporta 365 giorni all’anno comprese le riunioni della redazione, grazie a Emilio anche se ha sempre da ridire su ciò che faccio ☺, grazie ai fotografi 1 e 2 che il Gabu ha reclutato, quindi grazie agli ex-studenti di questa scuola che ci seguono ancora e ogni tanto ci vengono a trovare, grazie a chi ha scritto articoli chilometrici difficili da “piazzare”, grazie a chi ha fatto le vignette (ma quali?) grazie ai computer con i quali ci intratteniamo (mentre Dario sgobba!), grazie alla nuova grafica con la quale faremo un figurone (naturalmente scelta dall’uomo tuttofare), grazie alla cucitrice, la sola ed unica che ogni anno ci rimane fedele, un NON grazie al mio computer che NON ha salvato un intero pomeriggio di lavoro. Infine grazie a tutti coloro che hanno deciso di non limitarsi a leggere e criticare questo giornale ma hanno deciso di cambiarlo mettendoci un loro piccolo contributo, con entusiasmo e pazienza. Grazie Alessi, non solo per le lezioni e i voti, ma perché raccogli gente fantastica che vale davvero, e credo che “La Siringa” ne sia la dimostrazione. Laura Lisei