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Rassegna del 18/09/2015 - Azienda Ospedaliero

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Rassegna del 18/09/2015 - Azienda Ospedaliero
Rassegna del 18/09/2015
INDICE RASSEGNA STAMPA
Rassegna del 18/09/2015
SANITÀ PISA E PROVINCIA
Nazione Pisa
18/09/15 P. 9
Le nuove terapie contro il Parkinson A Pisa gli studiosi da tutta Europa
1
Nazione Pisa
18/09/15 P. 9
Oggi la giornata per le donazioni di midollo osseo
2
Nazione Pontedera Valdera 18/09/15 P. 17
«Errore storico e politico, il cittadino non ci rimetta»
3
Nazione Pontedera Valdera 18/09/15 P. 27
Lions e Waste Recycling unite per portare l'arte in ospedale
4
Tirreno Cecina Rosignano
18/09/15 P. V
Una rete di servizi per i malati di Alzheimer
Elisa Pastore
5
Tirreno Pisa
18/09/15 P. II
Dal nulla spunta la centrale a biomasse
Carlo Venturini
6
Tirreno Pisa
18/09/15 P. VII
«Adalberto è svenuto l'ha tradito il diabete»
Cesare Bonifazi
9
Tirreno Pisa
18/09/15 P. VII
"Ehi tu! Hai midollo?", così si sensibilizza alla donazione
Sharon Braithwaite
Tirreno Pisa
18/09/15 P. XV
Colpito da infarto, lo salva la vicina di casa infermiera
Tirreno Pontedera Empoli
18/09/15 P. IX
Profughi, soltanto in tre riconosciuti come rifugiati
Tirreno Pontedera Empoli
18/09/15 P. XII
Un workshop per software medici
10
11
Leonardo Dell'Aiuto
12
13
SANITÀ FIORENTINA E TOSCANA
Corriere Fiorentino
18/09/15 P. 5
Careggi, mai più soli al nuovo Pronto soccorse
Mauro Bonciani
14
Corriere Fiorentino
18/09/15 P. 5
Rossi: «Altri tagli? Insostenibili» L'assessore: riforma entro l'anno
Corriere Fiorentino
18/09/15 P. 5
Stop nascite a Bibbiena, tra le proteste
Corriere Fiorentino
18/09/15 P. 11
Il medico senza ricevute nell'ambulatorio della Asl
18
Corriere Arezzo
18/09/15 P. 23
"Il punto nascita non si tocca" Sindaco contro azienda sanitaria
19
Nazione Arezzo
18/09/15 P. 21
Punto nascite, Desideri: «Sorpreso dalle parole di Bernardini»
21
Nazione Livorno
18/09/15 P. 4
La direzione del Pd si concentra su pronto soccorso e servizi territoriali
22
Nazione Livorno
18/09/15 P. 10
Si moltiplicano le adesioni al referendum sulla sanità
23
Nazione Pistoia
18/09/15 P. 8
Fusione d'area vasta, incontri fra il personale
24
Nazione Pontedera Valdera 18/09/15 P. 18
Il futuro delle Asl? «Il pericolo più grande arriva dai tagli»
25
Tirreno Cecina Rosignano
18/09/15 P. II
Il comitato: «Blocchiamo questa riforma»
26
Tirreno Cecina Rosignano
18/09/15 P. II
De Lauretis assicura: assunzioni in arrivo a chirurgia e ortopedia
Tirreno Livorno
18/09/15 P. V
«Ora speriamo nel dialogo tra Livorno e Firenze»
28
Tirreno Livorno
18/09/15 P. V
Trasferta per superare il vecchio accordo
29
Tirreno Livorno
18/09/15 P. V
Ci serve un ospedale del futuro
Tirreno Livorno
18/09/15 P. V
«Il sindaco pensa anche a una nuova area?»
Tirreno Livorno
18/09/15 P. V
Pd apre a viale Alfieri «Ma si costruisca un nuovo blocco»
Tirreno Piombino Elba
18/09/15 P. II
Tour delle provette, ancora dubbi
33
Tirreno Piombino Elba
18/09/15 P. V
Denunciato medico, rubava sulle visite
34
Venerdi Repubblica
18/09/15 P. 51
Mangiar sano fuori casa: la Toscana i posti giusti li ha messi nella rete
35
16
Francesco Caremani
Andrea Rocchi
Elisa Amato
17
27
30
31
Juna Goti
32
SICUREZZA LAVORO E SINDACATO
Nazione Livorno
18/09/15 P. 1-11 Infortuni: primo sciopero in Aferpi
36
Tirreno Piombino Elba
18/09/15 P. I
Operaio ferito nella notte
39
Corriere Fiorentino
18/09/15 P. 13
Cena sotto le stelle, Ognissanti per l'Att
40
Corriere Fiorentino
18/09/15 P. 18
Coi piedi buoni corri la vita fa tredici
Carmela Adinolfi
41
Famiglia Cristiana
20/09/15 P. 90
UNA MADRE È SALVA GRAZIE A 10 EURO
Rosanna Biffi
43
VOLONTARIATO
Indice Rassegna Stampa
Pagina I
INDICE RASSEGNA STAMPA
Rassegna del 18/09/2015
Corriere Della Sera
18/09/15 P. 23
Miséricordia
Giangiacomo Schiavi
44
PREVENZIONE E PROFILASSI VETERINARIA
Tirreno Livorno
18/09/15 P. IX
Virus zanzara tigre, disinfestazione ok «Bene la prevenzione»
Giorgio Carlini
47
Nazione Livorno
18/09/15 P. 7
Tutti commossi per Suor Ernesta da oggi in pensione
Maria Nudi
49
Nazione Prato
18/09/15 P. 9
Cancro al seno, diagnosi all'avanguardia
Sara Bessi
50
Tirreno Cecina Rosignano
18/09/15 P. V
Amianto e malattie conferenza Ona
52
Tirreno Livorno
18/09/15 P. XI
Portato a Pisa il 52enne ferito nell'incendio
53
Tirreno Livorno
18/09/15 P. XIII
Il fallimento della biblioteca sanitaria specchio della città
54
SEGNALAZIONI
Indice Rassegna Stampa
Pagina II
Le nuove terapie contro il Parkinson
A Pisa gli studiosi da tutta Euroa
,
Oggi e domani il congresso organizzato dal professor Bonuccelli
INIZIA OGGI inizia la 3a Conferenza Internazionale sulle nuove terapie nel Parkinson e nella Demenza (IPAD 3).Queste due malattie sono le neurodegenerazioni più frequenti nella popolazione anziana e
i disturbi delle funzioni cognitive e
motorie tendono spesso a sovrapporsi insieme ai disturbi della sfera
comportamentale in questi pazienti. In Toscana in questo momento
ci sono circa 18mila pazienti con
Parkinson e quasi 100mila con Demenza di Alzheimer: i costi di questa epidemia sono inimmaginabili
- si calcola oltre l'l% del Pil mondiale - e molti governi hanno stanziato cifre enormi per la ricerca su
prevenzione e cure più efficaci.
Benché la causa sia ancora sconosciuta, oggi sappiamo che nelle malattie neurodegenerative si ha una
neurodegenerazioni; anticorpi contro la sinucleina nel Parkinson e
contro l'amiloide nell'Alzheimer.
Di questi farmaci sperimentali, degli stili di vita che prevengono o rallentano la neurodegenerazione (attività motoria, cognitiva ed intera-
zione sociale), delle nuove possibilità per diagnosi sempre più precoci
si parlerà appunto alla 3a Conferenza Internazionale in programma oggi e domani a palazzo Blu organizzata dal professor Ubaldo Bonuccelli (nella foto) e dai suoi collaboratori della Neurologia. Saranno presenti i migliori esperti europei di
queste patologie e questo congresso organizzato ad anni alterni
dall'Università di Pisa e da quella
di Firenze si è ormai imposto come
un punto di riferimento per gli specialisti di quest'area della Neurologia. La Neurologia di Pisa vanta
una lunga tradizione di ricerca in
questo settore iniziata con il professor Muratorio molti anni fa e oggi
continuata dal suo allievo Bonuccelli e da altri collaboratori ormai
di statura internazionale come Roberto Ceravolo.
In Toscana 18mila pazienti
colpiti a questa patologia
Diagnosi sempre più precoci
deposizione e accumulo di proteine abnormi nei neuroni (Sinucleina nel Parkinson e Amiloide nella
Demenza di Alzheimer) con conseguente reazione infiammatoria locale che con il tempo determina degenerazione dei neuroni.
L'IPOTESI di una o più tossine
ambientali che accumulandosi nel
corso del tempo provocano l'accumulo delle proteine citate e manifestano il loro effetto prima o dopo a
seconda dell'individuo e del suo assetto genetico-metabolico,è in questo momento quella più credibile:
tossici ambientali agirebbero su individui predisposti geneticamente.
Nuovi farmaci, in particolare anticorpi contro le proteine citate sono
l'ultima novità nella terapia delle
A Pivn li =nidin i du uIDa Fäiro zt
Sanità Pisa e provincia
Pagina 1
MUSICA E STAND SUL PONTE DI MEZZO, CHIUSO AL TRAFFICO DALLE 14 ALLE 24
Oggì lagtomata
'
per le donazioni di ` o o osseo
IL PONTE di Mezzo diventa il
centro per la solidarietà nella serata di oggi, dalle 19 alle 23, con
l'evento «Aspettando ... Ehi tu!
Hai midollo?», organizzato da Admo, Avis e Agbalt con il patrocinio della Prefettura e del Comune
di Pisa, con la partecipazione di
Confcommercio e Confesercenti
Pisa. Il Ponte sarà allestito con tavoli e bar, ma anche palchi per la
musica e stand informativi sulle
attività delle associazioni. Chiunque potrà quindi dare il proprio
contributo economico per la ricerca e per le iniziative delle associazioni, ma anche essere inserito
nella tipizzazione per la donazione di midollo osseo. «Grazie alla
serata, che precede la giornata nazionale per la donazione di midol-
Sanità Pisa e provincia
lo osseo, si potranno accorciare
gli iter di tipizzazione dei donatori - spiega il presidente Admo e
Avis, nonché vicesindaco di Pisa,
Paolo Ghezzi -. Nell'evento del
2014 abbiamo realizzato il 17%
delle tipizzazioni fatte durante
l'arco di tutto l'anno. Nella serata
si potrà quindi partecipare all'apericena conoscendo direttamente i
volontari». A presentare l'iniziativa, anche il viceprefetto vicario
Valerio Massimo Romeo, il vicepresidente Confcommercio Alessandro Trolese, e il presidente di
Confesercenti Antonio Veronese.
Per permettere le operazioni diallestimento, il Ponte di Mezzo verrà chiuso al traffico nella giornata
di oggi dalle 14 alle 24. «La Prefettura ha aderito positivamente
all'iniziativa - sottolinea il vice
Prefetto Romeo -, perché questo
è il vero volto della città, che vive
di persone civili e volontari sempre disponibili. Spero che molti
giovani aderiscano alla serata, nella quale verrà anche spiegato il va-
lore della responsabilità . Inoltre
gli uomini della Prefettura saranno disponibili a testare i presenti
con l'etilometro ». Per partecipare
all'evento basterà pagare una quota di 8 giuro . Info : 050.41.076.
Andrea Valtriani
Pagina 2
«
.
EiTore
cittadino
L'ACCORPA M ENTO
dell'Asl? Ad intervenire sul dibattio è anche Stefano Taddei, infermiere di Calcinaia. «A fine settembre - ci scrive in una lunga
lettera - i giochi saranno fatti ed
i cittadini dei comuni del Comprensorio del cuoio, sapranno finalmente se apparterranno alla
ASL Centro (Firenze-Prato-Pistoia) oppure alla ASL Nord
Ovest (Pisa - Lucca - Massa- Livorno). Nel frattempo molti politici stanno dibattendo su quale
sia la loro "convenienza". Ma la
verità dove sta?». «Senz'altro - dice Taddei - nella sapienza dei cittadini, nelle necessità di tutti i
giorni e non nella convenienza
politica dell'esponente di turno.
Tutto nasce dalla passata volontà di creare la Provincia di Empoli. In quella sventurata circostanza, la Regione anticipò inspiegabilmente la nascita dell'USL11
comprendente i comuni dell'empolese e quelli del Comprensorio
del cuoio escluso inspiegabilmente Santa Maria a Monte. Si
erano così gettate le basi "politi-
Sanità Pisa e provincia
USL,
.
LETTERA
..
,
.
á
metta»
che" per favorire il nascere della
nuova provincia». «Ma fortunatamente - continua nella sua analisi Taddei - sia il tempo che la crisi, impedirono questo sperpero
di danaro pubblico. Ma allora
perché l'USL 11 non ebbe la stessa sorte?». «Si decise - aggiunge
- di far finta di niente, fine a che
un giorno, grazie sempre alla crisi, in Regione si accorsero che
forse 12 USL (2 in più delle provincie toscane?) erano troppe e
che, se si volevano mantenere i
servizi, era necessariopassare a
tre. E' questa la vera realtà delle
cose, è quindi dalla conoscenza
di esse che si deve basare la giusta scelta, che non può che essere
quella di correggere un errore
storico e politico commesso al
tempo, in cui tutto era possibile.
Occorre quindi un atto di imparzialità politica, volto al ripristino
dell'ambito territoriale provinciale delle ASL toscane, in analogia a quanto accade per altre importanti istituzioni territoriali
quali INAIL, INPS, Procura della Repubblica, Tribunale, Prefettura etc. e non viceversa».
Pagina 3
I NDETTO UN CON CORSO RIVOLTO AGLI ARTISTI: ISCRIZIONI GIÀ APERTE
.
O B IETTIVO abbellire e allestire con opere
d'arte un reparto intero del nuovo ospedale
Santa Chiara di Pisa. Si tratta del polo di cardiologia aritmologica della dottoressa Maria Grazia Bongiorni. L'iniziativa voluta e
sostenuta da Lions Club San Miniato, dalla
Waste Recycling SpA, da Scart, dall'Accademia delle Belle Arti di Firenze e dal Polo di
Cardiologia prevede la selezione di alcune
opere che andranno a far parte in modo permanente dell'ospedale pisana Caratteristica imprescindibile per partecipare al concorso è utilizzare materiale di scarto. «Il nostro desiderio - dichiara Maurizio Giani pre-
Sanità Pisa e provincia
sidente di Waste Recycling, nonché membro del Lions Club San Miniato - è quello
di rendere più bello e accogliente il reparto
della dottoressa Bongiorni che rappresenta
un'eccellenza nota ben oltre i confini nazionali». L'iniziativa è aperta a tutti gli artisti
dello scarto. 14 premi in palio saranno attribuiti da quattro giurie: tra cui una giuria
tecnica composta tra gli altri anche dal Carlo Tomassini direttore generale azienda
ospedaliero-universitaria pisana, da Maria
Grazia Bongiorni, da Luciano Modica ed
Eugenio Cecioni rispettivamente presidente e Direttore dell'Accademia delle Belle Ar-
ti di Firenze; e una giuria popolare che sarà
addirittura composta dai pazienti e dai loro
pparenti presenti nel reparto . A selezionare
le opere in concorso non potevano mancare
gli artisti Edoardo Malagigi e Angela Nocentini docenti dell'Accademia delle Belle
Arti di Firenze . Previsto anche l'attribuzione di un premio (del valore di 800 euro): il
personale medico, infermieristico e tecnico
del reparto sarà invitato a scegliere un'opera tra quelle in mostra presso il reparto. Si
tratta in tutto di un montepremi di 3400 curo messo a disposizione dal Lions Club San
Miniato. Iscrizioni aperte fino al 16 gennaio(www.w-r.it: "Diamo colore al cuore")
Pagina 4
CONVEGNO AL PASQUII
Una rete di servizi
per i malati di Atzhe
er
di Elisa Pastore
® CASTIGLIONCELLO
Si terrà durante tutta la giornata di sabato (dalle 9 alle 18)
al Castello Pasquini il convegno "Alzheimer: nuove sfide
e reti di sostegno".
Accreditato dal Ministero
della salute per l'Ecm è indirizzato a tutti gli operatori sanitari e assistenti sociali, agli
addetti del settore e ai familiari dei pazienti che soffrono
di una malattia caratterizzata da una lenta e progressiva
compromissione cognitiva e
comportamentale. Una malattia alla quale seguono notevoli implicazioni umane
ed economiche all'interno
delle famiglie.
Molti gli interventi di professionalità in programma
durante la giornata senninariale per offrire spunti e per
essere quindi di supporto e
aiuto ai familiari dei malati.
Dal presidente della Fondazione Casa Cardinale Maffi a rappresentanti regionali,
dal direttore della Società
della salute della Bassa Val di
Cecina al sindaco di Rosignano.
Di fatto il convegno è stato
organizzato dalla Fondazione Casa Cardinale Maffi assieme al gruppo operativo locale dell'Alma con il patrocinio della Regione, della Usl 6
di Livorno e della Usl 5 di Pisa, dell'Ordine dei medici di
Livorno, del collegio Ipasvi,
dei Comuni di Cecina e di Rosignano e della Società della
Weflill_
Un convegno sull'Alzheimer svoltosi in provincia
Previsti gli interventi
del presidente della
Fondazione Casa Maffi
del sindaco di Rosignano
e dei vertici
della Società della Salute
L'incontro organizzato
a cura deIl'Aima
salute della Bv dC.
Obiettivo della giornata è
anche quello di creare occasioni di confronto tra le istituzioni e la comunità al fine di
mettere a punto un modello
"auto sostenibile" in grado di
garantire servizi diversificati
in base al livello di evoluzione della malattia.
E proprio la necessità di
dar vita ad una rete di servizi
sinergicamente interconnessi tra loro per andare incontro ai bisogni delle famiglie e
della comunità locale è stata
la base di partenza di Orienta-niente, un progetto che è
stato svolto per un anno su
un campione di 12 utenti
over 55 del territorio. Durante la giornata quindi si parlerà dei risultati raggiunti dando però spazio anche a dibattiti così conte ad un
workshop dal titolo "Palestra
per la mente".
Sarà inoltre a disposizione
un laboratorio gestito da volontari per l'accoglienza e la
supervisione di persone affette daAlzheimer.
ORI PRODUZIONE RISERVATA
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inryrvtil. m.nvo
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Sanità Pisa e provincia
Pagina 5
UN CONFRONTO SERRATO
Dal nulla spunta
ta centrale a biomasse
Itano, intera frazione in assemblea contro il progetto
. La gente
preoccupata
perché
ad ue passi
dalla Villa
edice{a.
di Carlo venturini
1 COLTANO
Bruciano gli animi dei residenti
di Coltano perché a breve brucerà una centrale di cippato attiva 24 ore su 24 e che produrrà
un megaw att di energia. E stato
completato infatti l'iter autorizzativo per il via libera alla centrale a biomassa che si posizionerà in un'area prossima alla
villa medicea che è praticamente nel centro del paese. Il circolo Arci di Coltano non è mai stato così pieno e le voci che hanno subissato quelle delle autorità, dicevano solo: "No alla centrale a biomassa". Il tavolo che
fronteggiava l'onda d'urto della platea era composto dal sindaco Marco Filippeschi, il presidente del Parco di San Rossore Fabrizio Manfredi e l'assessore Ilenya Zambito.
Sarà la solita sindrome del
"non nel mio giardino?". Stando ai residenti ed agli imprenditori agricoli e della ristorazione
della zona quella centrale starà
a significare più inquinamento, almeno una decina di camion al giorno che trasporte-
Sanità Pisa e provincia
ranno legna e scarti della lavorazione di legname e l'azzeramento degli sforzi di fare di
quel polmone verde un'area di
richiamo turistico con la conseguente deturpazione del paesaggio. Coltano che ha circa
400 abitanti, è in pieno Parco
ed è conosciuto come una zona
di agriturismi, centri ippici e allevamenti di bestiame per carni di qualità. C'è poi il lago delle
Tamerici ed aree per esibizioni
dei butteri maremmani. Ciò
che brucia ancor prima del cippato nell'anima dei residenti, è
che tutto sia stato fatto all'oscuro della popolazione ed in tempi brevissimi. «Ho saputo di
questa centrale cinque giorni
fa - dice Eugenio Luisi - e sono
scioccato per la rapidità con
cui tutto è stato approvato da
almeno sette enti, il tutto in meno di un anno».
Gli enti che hanno messo la
ceralacca sulle richieste della
nuova centrale sono la Sovrintendenza, il Comune e la Provincia (ufficio urbanistica ed attività produttive), il Parco di
San Rossore, la Asl, i Vigili del
Fuoco, ed il Collegio per il paesaggio. Sempre Luisi dice: «Sappiamo tutti, nonostante il direttore del Parco parli di "camino"
che si tratta di una centrale con
un bruciatore che nella migliore delle ipotesi brucerà legna e
cippato. E chi ci garantisce che
brucerà solo quei materiali?
Chi sorveglierà i contenuti dei
camion che di notte transiteranno qui? Lo stesso cippato si
sa, può contenere residui di
plastica».
Il numero dei camion che dovrebbero passare per arrivare
alla centrale sembra siano un
decina ma c'è chi dice che ne
transiterà solo uno. «Non importa - continua Luisi - se sarà
anche uno solo perché in quelle stradine non è permesso il
transito di nessun camion ma
evidentemente la regola vale
per i piccoli imprenditori e per i
cittadini ma non per chi farà la
centrale». Luisi contesta inoltre
che la centrale essendo di cippato inquina più di una a biomassa che brucia gas. «Magari
ci daranno il contentino di fornire riscaldamento alle case
che distano fino a 700 metri ma
chi glielo ha chiesto? Loro intanto venderanno l'energia
elettrica ad Enel e grazie ad una
serie di incentivi pubblici ci
guadagneranno anche se non
la metteranno in funzione»:
conclude Luisi.
Paola Balestri del Ctp di Coltano dice: «La circoscrizione
non ne sapeva nulla. E la cosa
che brucia è che noi stiamo
giornate intere a discutere sul-
lo spostare un segnale stradale
di cinque cm per salvaguardare
il paesaggio ed invece ci fanno
una centrale a biomassa senza
dirci nulla». Gianluca Orlandini è confinante con la futura
centrale. Ha un centro ippico
dal 1990, e dal 2005 chiede una
tettoia di legno per i suoi cavalli
al Parco. «Mi sorprende la rapidità con cui la società per la
centrale abbia ricevuto tutte le
autorizzazioni, mi sorprende
sentir dire dalle autorità che
non sapevano nulla ma soprattutto visti i problemi annosi
che ha Coltano di vigilanza del
territorio mi chiedo chi e come
verrà controllata la nuova centrale».
Da decenni i residenti di Coltano chiedono il rifacimento
delle strade, la rivalorizzazione
della stazione di Marconi, la ristrutturazione della scuola
Diaz, il ripulisti da spacciatori e
prostitute nelle pinete, i controlli contro le discariche abusive e più illuminazione. Non
hanno mai chiesto una centrale di cippato. E quindi alcuni residenti si sono rivolti agli avvocati e sulla stessa linea si sta
muovendo la pro-loco.
0RI PRODLI ZI O NE RISERVATA
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Dal nulla spunta
la ceniralc a biomasse
Pagina 6
03
II tavolo delle istituzioni (a destra l'assessore Zambito e ll sin naco Filippeschi ) e un momento dellaserata (Foto Mu(cai)
Sanità Pisa e provincia
Pagina 7
i.a saia aei circolo Arci ai Cootano gremita ao ciuadini per rassemniea suua centrale a hiomassa
Sanità Pisa e provincia
d t9
Ancora un'immagine della serata discussione al l'Arci di Coltano ( Foto Muzzi)
Pagina 8
di Cesare Bonifazi
1 PISA
Non è stata una bravata, non
stava camminando sulla spalletta poco prima di precipitare e sbattere la testa sulla
sponda in cemento sul fiume.
No, la vita di Aldalberto Tarantino, 25 anni, lo studente universitario palermitano che da
lunedì notte lotta fra la vita e la
morte dopo una drammatica
caduta dal lungarno Mediceo,
non ha improvvisamente cambiato rotta per un "gioco" o
unabanale distrazione.
Il ragazzo iscritto a Veterinaria con la passione per i video
e il cinema, ha raccontato chi
era con lui, è tragicamente scivolato perché si è sentito male. Avrebbe avuto un mancamento. Un malessere spiegato solo con la sua malattia.
«Qualche mese fa, dopo essere tornato dall'Erasrnus - hanno raccontato i genitori- ha
scoperto di essere diabetico».
Adalberto è stato tradito da un
picco di glicemia. Era uscito
con le due coinquiline per un
aperitivo. Una bevuta, qualche stuzzichino. Ma non aveva mangiato, si era fermato a
chiacchierare sul lungarno,
era passato il tempo, e si erano fatte le 22.30. «Era a stomaco vuoto, ma non aveva alzato
il gomito», hanno riferito le ragazze.
E bastato un attimo, si è alzato in piedi sulla spalletta per
scendere sulla strada e invece
è arrivata quella sensazione, è
quasi svenuto: la vista che si
annebbia, il nodo fra il petto e
la gola, la pressione che va giù.
Un volo di sette metri. Ha sbattuto la fronte e ora "Ada" - come lo chiamano gli amici - è in
Sanità Pisa e provincia
Le operazioni di soccorso di Adalberto Tarantino (nel riquadro ), lo studente caduto dalle spallette e ora in coma
«Adalberto è svenuto
l'ha tradito il diabete»
La versione di chi era col ragazzo caduto dalla spalletta dell'Arno
Resta in coma e in pericolo di vita. I medici: gravi lesioni al cervello
corna, e percorre un filo sottile. Martedì mattina è stato
operato alla testa in neurochirurgia, l'impatto ha scatenato
un'emorragia e ha riportato
gravi lesioni cerebrali. Si trova
ancora nel reparto di rianimazione del pronto soccorso a Cisanello guidato da Paolo Malacarne.
Ieri è stato intubato, a livello
clinico è un segnale positivo. Ë
stabile, ma le sue condizioni
restano gravissime e la prognosi riservata. Con tutta probabilità non potrà più frequentare la facoltà di Veterinari a né coltivare la sua passione
e fare il videomaker.
Durante l'intervento, i medici hanno dovuto asportare
materiale cerebrale nella par-
te frontale. A Pisa, dopo l'incidente, sono subito arrivati i genitori dalla Sicilia. Vivono ore
drammatiche. Da martedì,
poi, moltissimi amici lo incoraggiano, inviano i loro messaggi alla sua pagina Facebook. Piccoli squilli di tromba,
nella speranza che si risvegli
dal sonno in cui è piombato.
©RIPRODUZIOlN E RISERVATA
Pagina 9
OGGI ANTICIPO DELLA GIORNATA MONDIALE
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11 PISA
Oggi sul Ponte di Mezzo si
terrà "Aspettando... Ehi tu!
Hai Midollo?", a una settimana dalla giornata mondiale di
sensibilizzazione per la donazione di midollo osseo, in
programma per sabato 26.
Stasera, grazie alla collaborazione tra l'Associazione donatori di midollo osseo (Admo), Avis e Agbalt onlus e al
patrocinio del Comune e della Prefettura, si potrà degustare un buon vino o cocktail
accompagnato da un buffet
preparato dai locali aderenti
all'iniziativa. Fondamentale
il contributo delle associazioni di categoria Confcommercio e Confesercenti. L'apericena sarà accompagnato da
musica live e dj set e servirà a
raccogliere fondi per coprire
le spese che gli organizzatori
dovranno sostenere per il 26.
Le associazioni hanno lo scopo di sensibilizzare la popolazione ad un sano stile di vita:
è per questo che stasera sarà
anche effettuata una campagna di sensibilizzazione sui rischi connessi all'abusi e allo
uso scorretto di bevande alcoliche. Avis Pisa metterà a
disposizione dei partecipanti
degli etilometri tascabili,
mentre le forze dell'ordine saranno presenti per effettuare
l'alcool test a chi lo desidera.
«Admo si rivolge direttamen-
Sanità Pisa e provincia
donaz ione
te a giovani e potenziali donatori. Il suo scopo è quello di
incrementare le tipizzazioni
e di effettuare campagne inerenti ad un sano stile di vita dice Massimo Tonarelli, Admo Pisa -. Un ringraziamento speciale a chi ha aderito a
questa iniziativa e ai tanti volontari che animano associazioni come la nostra». «Stasera sarà possibile informarsi
sull'importanza e sulle modalità di donazione del midollo
- aggiunge Paolo Ghezzi, vicesindaco e presidente di Admo Pisa e Avis Pisa -. Admo
Pisa nel 2014, grazie alla manifestazione "Ehi tu! Hai midollo?", è riuscita in un solo
giorno a raccogliere il 17%
dei campioni tipizzati nell'intero anno a Pisa. Speriamo di
raggiungere risultati analoghi anche quest'anno e invitiamo tutti a partecipare a
questa iniziativa». «Vogliamo
ricordare il significato profondo della donazione. Ci sono momenti della vita in cui
un trapianto è l'unica soluzione per continuare a vivere
- sottolinea Ghezzi -. Non è
assolutamente facile trovare
un donatore compatibile, serve una ricerca a livello mondiale. Per quest'anno si prevede un calo del 15% di donazioni di sangue a Pisa: una diminuzione che ci deve far riflettere».
Sharon Braithwaite
Pagina 10
CALCI
Colpito da infarto , lo salva
®'
infernu era
Ambulanze al pronto soccorso
® CALCI
La mobilitazione dei vicini di
casa nella corsa contro il tempo è valsa ieri mattina a salvare la vita ad un giovane
operaio, colpito da infarto.
Tommaso Bonanni, misuratore attualmente disoccupato,
si è sentito male all'improvviso, poco dopo essersi alzato
dal letto, nell'abitazione di
via XX Settembre che divide
con la moglie ed i due figlioletti in tenera età.
L'uomo ha avvertito dolori
diffusi al petto e si è subito reso conto della gravità del suo
stato. E' crollato a terra mentre la moglie si è messa ad urlare. E' accorso Denis, un
professionista di origine
croata, e poi è arrivata un'altra vicina, Cristina Filippi. Al-
Sanità Pisa e provincia
lertato telefonicamente il
118, che ha provveduto a far
giungere tempestivamente
un'ambulanza con medico a
bordo. Il mezzo è giunto dopo dieci, quindici minuti ma
a salvare la vita al Bonanni è
stata un'altra vicina, Silvia
Barontini, che risiede poco
lontano. Lei è un'infermiera
professionale e ha praticato
il massaggio cardiaco. Quando è giunta l'ambulanza l'uomo ha dato segni di ripresa.
E' seguito il trasporto
all'ospedale di Cisanello dove i sanitari hanno effettuato
immediatamente l'intervento chirurgico. E Bonanni ora
è in terapia intensiva, i medici si mostrano cautamente
ottimisti.
Pierluigi Ara
CGRI PRODUZIONE RISERVATA
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Profughi, soltanto in tre
riconosciuti come rifugiati
Le storie dei venticinque migranti ospiti al S. Chiara tra fame, guerra e disperazione
il direttore Calastri: «Tempi biblïci per dare loro la possibilità di rimanere in Italia»
sette è stata revocata la possibilità di fare richiesta: dovran
no rientrare nei loro paesi.
Per quanto riguarda i rimanenti, per ora solo cinque o
sei potranno operare nel volontariato per interventi di
pubblica utilità. Gli altri, finché non otterranno lo status,
non potranno fare niente. Ci
vengono riconosciuti trentacinque giuro al giorno per
ognuno di loro, e diamo loro,
come paghetta, due euro e
cinquanta».
! VOLTERRA
Sono storie di fame , guerre e
diatribe religiose quelle raccontate dai profughi ospitati
all'azienda di servizi alla persona " Santa Chiara di Volterra". In tutto venticinque uomini, di cui diciannove da vari
paesi africani e sei dal Pakistan. Tutti con lo stesso desiderio, quello di poter ottenere
un lavoro qui in Italia.
Molti di essi lavoravano in
Libia poi, a causa della guerra
civile, sono scappati. Prince
Yav Owusu, originario del
Ghana, saldatore, è stato costretto alla fuga per problemi
religiosi: cristiano in un ambiente musulmano. Gebel
Thimoty, dalla Nigeria, lavorava nel campo della telefonia,
ma la miseria lo lia spinto, come milioni di italiani nel periodo del grande esodo migratorio, a cercare lavoro e fortuna nel nostro paese. Ali Nusrat dal Pakistan è un esperto
nel campo dell 'informatica,
musulmano sciita, fuggito per
la lotta con i musulmani sunniti. I suoi occhi hanno vissuto l'orrore di veder morire
Sanità Pisa e provincia
wüi
Uno dei profughi ospitati al Santa Chiara
una ventina di persone, fatte
saltare con bombe legate al
petto. Storie terribili, come
quella di una famiglia di otto
fratelli in cui si è sorteggiato
quello che ha dovuto emigrare per mantenere gli altri fratelli e i genitori.
«Per convenzione con la
prefettura offriamo, oltre a vitto e alloggio, servizio di mediazione culturale e insegna-
mento della lingua italiana,
ma il paradosso di tutto questo - dice Fabrizio Calastri, direttore del Santa Chiara - sono i tempi biblici per riconoscere il loro status, tempi che
provocano spesso momenti
di malcontento e di disperazione. Queste persone vogliono lavorare. Dopo oltre un anno solo tre hanno ottenuto il
riconoscimento di rifugiato. A
Appassionato l'intervento
di Susanna Trentini, l'insegnante di lingua italiana per i
profughi: «Credo che in questo lavoro sia enormemente
importante muoversi sul campo con empatia verso ciò che
è universale nell'uomo, indipendentemente da qualsiasi
differenza culturale. Il dolore,
i sentimenti, le emozioni so-
no ciò che garantisce la comunicazione anche nelle situazioni più difficili. Il patrimonio emozionale dell'essere
umano, la sua cura innescano
comprensioni in divenire».
Leonardo Dell'Aiuto
CORI PROD ZIOSE RISERVATA
Pagina 12
W-A
workshop
per software medici
Si terrà questa mattina dalle 9
nella sede di Extra (via Salvo
d'Acquisto40/P a Pontedera) il
workshop di presentazione di
Click-ON (Clinica) knowledge on
action), il software amico dei
medici. Si tratta di una
piattaforma informatica
interoperabile e open -source per
la gestione integrata dei dati
clinici in ambito cardiologico,
frutto di una sinergia tra pubblico
e privato e a cui hanno lavorato
specialisti it, clinici, epidemiologi
e ricercatori informatici. II
progetto è stato realizzato da
Extra Srl , azienda leader nello
sviluppo di software con sede a
Pontedera e succursali a Rende e
Londra, in collaborazione con
l'istituto di fisiologia clinica del
Cnr di Pisa, con il sostegno della
Regione Toscana nell'ambito del
hando POR CreO FESR 2007-2013.
Sanità Pisa e provincia
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Gareggi, mai più soli al nuovo Pronto soccorso
I familiari accompagneranno i pazienti. Saccardi scaglia il nastro: «Sperimentare qui il rapporto pubblico-volontariato»
Mai più ad aspettare in sala
di attesa che moglie, marito o
un amico siano visitato o facciano le analisi al di là della
porta chiusa. Soprattutto, mai
più pazienti soli al Pronto soccorso. t questa la filosofia, e la
sfida, attorno alla quale è stato
realizzato il nuovo reparto di
emergenza di Careggi, inaugurato ufficialmente ieri dopo un
mese e mezzo di attività, con
13.o0o assistiti.
Un super Pronto soccorso,
tre volte più grande del precedente, tecnologico, con una sala diagnostica dedicata, ambienti pensati affinché il paziente sia accompagnato per
tutto il percorso da un familiare, con le specialità riunite,
tranne quelle di ortopedia che
arriveranno dal Cto nella primavera 2017. Un investimento
totale di 30 milioni di curo, 5
solo per quest'ultima «tappa».
Con l'inaugurazione è sorto per
un giorno, al nuovo ingresso
del policlinico, un «Villaggio
dell'emergenza», con tende,
tensiostrutture, ambulanze e la
partecipazione del u$ e di decine di volontari di Anpas, Croce
Rossa, Misericordie e associazioni di volontariato, voluto per
sottolineare la sinergia dell'Azienda ospedaliera universitaria di Careggi con il sistema
dell'emergenza e del volontariato. Il nuovo Pronto soccorso
di Careggi è di 3.600 metri quadri, può accogliere ogni anno
oltre centomila pazienti (i5 mila dei quali mediamente poi
sono ricoverati); sono attivi
sulle 24 ore l'accoglienza, l'assegnazione di un codice di ur-
Sanità fiorentina e toscana
genza, l'accesso diretto degli
utenti e un nuovo percorso per
le ambulanze. «In un momento
in cui si parla di tagli noi inauguriamo una struttura bella e
funzionale, dove stanno competenze, capacità, percorsi innovativi - ha detto l'assessore
regionale alla sanità, Stefania
Saccardi - Io sono assessore
anche al sociale e vorrei che
questo pronto soccorso accettasse la sfida di creare percorsi
specifici per anziani e disabili,
con l'aiuto di operatori sociali,
del volontariato. La scommessa della sanità, oggi, sta anche
in questo - la strategia di Saccardi è quella di integrare privato sociale e sanità pubblica
- E Careggi è il luogo dove si
potrebbe sperimentare. Già oggi il Pronto soccorso ha questo
elemento di novità straordinario che i malati possono essere
accompagnati anche da persone di famiglia, e questo rende
le persone sole ancora più sole
rispetto a chi ha qualcuno accanto».
«Accetto la sfida di Saccardi,
perché in sanità raggiunto un
obiettivo se ne cerca subito un
altro per essere migliori», ha
commentato il presidente della
Toscana, Enrico Rossi, presente alla cerimonia assieme al rettore Alberto Tesi, al cardinale
Giuseppe Betori, al direttore
generale dell'azienda Monica
Calamai e al direttore del pronto soccorso Stefano Grifoni, assieme a decine di operatori sanitari. «Qui al centro c'è la persona umana, nel suo insieme,
ed è così che deve essere in sanità - ha affermato l'arcivescovo di Firenze - Ed è bello
che nel Pronto soccorso ci sia
anche una capella, uno spazio
per lo spirito». Il bilancio del
primo rodaggio? «Eccellente
- risponde Grifoni - Volevamo umanizzare l'assistenza,
dando risposte ai cittadini ed
evitando che il paziente resti
solo per ore in attesa, risposte
ai disabili, agli anziani, a chi è
solo, e mi pare che ci siamo riusciti. Ancora il reparto non è
operativo al ioo% ma sono molto soddisfatto di come stanno
andando le cose ed è soddisfatto anche tutto il personale».
Mauro Bonciani
© RPRCDuziaue R SERVn-a
Pagina 14
ABI
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Grifoni
Volevamo
umanizzare
l'assistenza
evitando
a chiunque
ore di attesa
da soli
Sanità fiorentina e toscana
Sopra: la sala
diagnostica dei
nuovo reparto
diretto da
Stefano Grifoni
(foto in alto).
Nell'immagine
grande un
gruppo di
volontari nel
villaggio
dell'emergenza
.A lato: il taglio
del nastro; da
sinistra il
rettore Tesi, il
direttore
generale di
Careggi
Calamai,
l'assessore alla
sanità Saccardi,
il governatore
Rossi
Pagina 15
Fírenze- Roma
Rossi: «Altri tagli?
Insostenibili»
L'assessore: riforma
entro l'anno
Altri tagli alla sanità, da parte
del governo, non sono più
sostenibili. Anche con al
riforma della sanità toscana
appena approvata e che
porterà alle tre maxi Asl. Il
governatore Enrico Rossi ha
colto l'occasione di ieri a
Careggi per lanciare l'allarme.
«La sanità è stata penalizzata
dai tagli degli ultimi anni
piuttosto consistenti e questo
ha comportato un aumento
dei carichi di lavoro, difficoltà,
problemi fra il personale che
però ha reagito. Credo che i
livelli di servizi quantitativi ma
anche qualitativi siano ottimi
in Toscana. Nel panorama
nazionale la sanità toscana si
colloca nella fascia alta, lo
dicono anche i dati», è stata la
premessa del governatore.
«Adesso ci auguriamo che non
si debbano fare ulteriori tagli,
perché sarebbe un problema
molto serio. Siamo già al
fondo del barile per quanto ci
riguarda - ha aggiunto - E
giusto se ci sono meno risorse
tutti si cerchi di combinare la
scarsità di fondi con lo sforzo
per garantire i servizi, ma un
ulteriore sforzo diventa
difficile mantenendo ancora
buono il livelli dei servizi. La
revisione della spesa l'abbiamo
già fatta, è difficile trovare altre
risorse per poter tagliare senza
far danni. Ora anche la sanità
ha bisogno di un momento di
stabilità. Ci rivolgeremo a
governo e Parlamento: ci deve
essere un limite, uno zoccolo
sotto il quale non si può
scendere». Rossi ha
sottolineato che la sfida per
cambiare la sanità continua e
l'assessore regionale Stefania
Saccardi puntualizza: «Stiamo
facendo un percorso
accelerato rispetto alle
previsioni che ci eravamo dati,
anche per la questione del
referendum sulla legge
regionale che riorganizza il
settore (si stanno raccogliendo
le firme, ndr). E conto
sull'approvazione della legge
di riordino entro la fine
dell'anno». «Stiamo facendo
un percorso condiviso - ha
aggiunto - anche con la
commissione sanità del
Consiglio regionale, il
capogruppo del Pd e la
presidenza per stabilire tempi
molto veloci. Rispetto alla
legge 28, questa nuova legge
avrà il vantaggio di avere
davanti a noi tutta una
legislatura. Non siamo alla fine
della legislatura come quando
abbiamo approvato la 28 e
dopo il vari della
riorganizzazione del servizio
sanitario avremo 4 anni
davanti per eventualmente
intervenire, correggere
eventuali cose che non
funzionano». Saccardi, infine,
ha ribadito l'apertura al
confronto: «Non è la mia
riforma, né quella della giunta,
è di tutti i toscani, dei
cittadini, e ci confronteremo
ovviamente con tutti ed in
tutte le sedi».
0 RIPRODUZIONE RISERVATA
Sanità fiorentina e toscana
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Stop nascite a Bibbíena, tra le proteste
Maternità verso la chiusura. «Errore, anche da Arezzo scelgono di partorire l ì»
BIBBIENA (AREZZO) L'ipotesi cir
colava da un po'. E ieri, prima le
proteste del sindaco di Bibbiena e del capogruppo di Forza
Italia in Regione Stefano Mugnai, e poi da fonti interne alla
Regione stessa, è arrivata la
conferma dell'inizio del percorso che dovrebbe portare alla
chiusura del punto nascite dell'ospedale del Casentino. Stop
alla deroga, insomma: secondo
i parametri statali la soglia minima sono 500 parti l'anno, a
Bibbiena se ne fanno quasi la
metà. «Sarebbe una grave perdita per tutto il Casentino dice il sindaco di Bibbiena, Daniele Bernardini - Spero che
ci sia ancora spazio per un ripensamento. Da una parte lo
Stato stanzia fondi per le zone
marginali ed evitare lo spopolamento, dall'altro ci toglie il
punto nascita. Con Enrico Desideri (direttore generale Ausl 8,
ndr) c'è un ottimo rapporto, ma
ribadisco la mia contrarietà all'ipotesi di chiusura. Forse un
Comune unico della vallata
avrebbe un altro peso politico
in questa partita».
Quel punto nascite ha una
storia particolare. «Vivo ad
Arezzo ma ho scelto di partorire a Bibbiena perché avevo parlato con altre mamme - racconta Laura, 36 anni - E un reparto umano dove non sei una
delle tante ma una persona importante». Laura non è l'unica
aretina che ha scelto di far na-
scere il proprio bimbo nella
struttura in Casentino, che offre un approccio molto personale e naturale al parto, dicono
i contrari al taglio. «Invece che
attaccarci a qualcosa che Roma
ci costringerà a chiudere stiamo lavorando con i sindaci del
Casentino per consolidare
l'ospedale e renderlo ancora
più efficiente - risponde Enrico Desideri, direttore generale
e commissario della nuova Ausl di Area Vasta Sud Est, che dovrebbe nascere il primo gennaio - Esiste una chirurgia d'eccellenza e c'è necessità di un'attività sul territorio più specifica
e marcata, è l'ora di farla finita
con i luoghi comuni di chi utilizza la politica solo per raccogliere consenso. Quando le
mamme arriveranno a Bibbiena troveranno un'ambulanza
attrezzata con ostetrica».
«Questa chiusura è un errore
madornale, frutto di una politica sanitaria sbagliata - dice
Giuseppe Ricci, presidente del
Comitato promotore del referendum contro il riordino sanitario - Rossi vuole governare
la sanità con i proconsoli a Firenze, Pisa e Siena, ma noi vinceremo il referendum».
Francesco Caremani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L'ingresso dell'ospedale dei Casentino a Bibbiena
Sanità fiorentina e toscana
Pagina 17
A
Vati
Il medico senza ricevute
nell'ambulatorio della Asl
DONORA11CO (UVORNO ) Un medico 6,enne è stato
denunciato per peculato continuato dai
carabinieri di Donoratico (Livorno) perché
accusato di essersi appropriato del denaro dei
pazienti che visitava in un ambulatorio dell'Asl.
Secondo quanto accertato, il professionista denunciato per peculato continuato - durante
il servizio temporaneo di medico generico in un
ambulatorio estivo di Marina di Castagneto, si è
appropriato del denaro ricevuto da alcuni
pazienti omettendo trascrizione del nominativo
e rilascio delle regolari ricevute di pagamento.
0 RIPRODUZIONE RISERVATA
Sanità fiorentina e toscana
Pagina 18
_,.. Bernardini. Il servizio non può essere merce di scambio
La replica di Desideri: 'La decisione dipende dal numero di parti"
`II pinto nascita non si tocca"
Sindaco contro azienda sanítaha
BIBBIENA_________Tutti in campo in difesa del punto
nascita dell'ospedale di Bibbiena.
"Non può essere oggetto di scambi
con servizi accessori - dice il sindaco
Daniele Bernardini - ma deve rimanere come presidio di qualità per il
nostro territorio che, se da un lato è
marginale dal punto di vista geografico, è particolarmente fortunato
per la qualità, di vita. Nascere qui
significa nascere nella pace e in un
luogo che accoglie, rispettando i
tempi della madre e del bambino".
Il sindaco Daniele Bernardini dice
un "no" secco alla chiusura del punto nascita, paventata nella Conferenza zonale socio-sanitaria, tenutasi nei giorni scorsi in comune. Bernardini fa riferimento al Patto sui
servizi socio sanitari: "In quel documento si parlava espressamente di
una specializzazione del nostro nosocomio, su alcune attività chirurgiche particolari". I punti imprescindibili - secondo il sindaco e presidente
della Conferenza socio-sanitaria
Bernardini - sono due: innanzi tutto la non chiusura, ma subito dopo
il potenziamento del servizio in termini qualitativi e di sicurezza. "Pochi anni fa il nostro punto nascita
era cresciuto in tutti i sensi e veniva
definito all'unanimità un fiore all'occhiello della. Usl8, tanto che molte
donne venivano portate addirittura
da Arezzo per l'esperienza del rooming-in, della cura ad personam
che viene fatta per madri e bambini,
per la particolare situazione di serenità che il contesto del Casentino
offriva ai neo genitori. Questo ha
portato il nostro centro ad ottenere
l'importante riconoscimento di
Ospedale amico dei bambini. Poi
cosa è accaduto?". Insiste Bernardino: "Da un lato si parla di aree interne, di difesa delle realtà montane e
svantaggiate e dall'altro si toglie alle
stesse il pane e l'acqua: come definire questa se non una contraddizione? La Regione deve dirci cosa intende fare in modo chiaro. Dare a1
Sanità fiorentina e toscana
Casentino altri servizi in cambio della maternità, significa togliere al Casentino un qualcosa di assolutamente necessario per le nostre mamme,
le loro famiglie, già messe a dura
prova dal trovarsi in una situazione
logisticamente svantaggiata; questo
conferma la volontà ed un disegno
complessivo della Regione di togliere un pezzo alla volta, risorse dal
nostro ospedale, per accentrare i servizi ospedalieri nelle città e quindi
alla chiusura del nostro presidio". E
ancora: "Prima delle elezioni, voglio rammentarlo a chi si fosse dimenticato, le promesse fatte sull'
ospedale andavano in tutt'altra direzione". Lo stesso sindaco invita i cittadini a sostenerlo in questa battaglia.
Battaglia che condivide anche il vicepresidente della commissione sanità e capogruppo in Regione di Forza Italia, Stefano Mugnai. "Per preservare il servizio sanitario rivolto a
mamme e bebè siamo pronti alle
barricate. La Regione metta nero su
bianco le reali intenzioni di prospettiva per l'ospedale di Bibbiena". E se
l'interrogazione alla giunta regionale per chiedere chiarezza sulle prospettive dei servizi nel presidio casentinese è già in cantiere Mugnai
alza il tiro contro le ipotesi di impoverimento complessivo del sistemasalute nella vallata: "Questi - prosegue il leader toscano di Forza Italia
- sono gli effetti della riforma della
sanità prima ancora che si produca
la legge che dettaglia gli interventi
della riforma della sanità: la riforma, dei tagli è già in atto".
Toni forti che hanno reso necessaria
a stretto giro di posta la replica del
commissario della nuova Ausl di
Area vasta Sud Est, Enrico Desideri: "Sono sorpreso dalle dichiarazioni del sindaco di Bibbiena, perché i
contenuti di quelle dichiarazioni
confliggono e disconfermano quanto da tutti e dallo stesso sindaco Bernardini è stato asserito pubblicamente nel corso della riunione. L'in-
contro - prosegue Desideri - che si è
svolto alla presenza dei sindaci dell'
intera vallata e dei professionisti
coinvolti, ha esaminato un'ampia
progettazione tesa a consolidare il
ruolo determinante dell'ospedale di
Bibbiena, anche attraverso l'attivazione di attività chirurgiche e cliniche oggi non presenti in Casentino,
e a rinforzare quelle del territorio attraverso lo sviluppo delle cure primarie, le attività specialistiche e consultoriali". "Si è trattato di un incontro cordiale, svoltosi in un clima costruttivo ed importante per i suoi
contenuti tecnici, tutti tesi a migliorare la tutela dei cittadini casentinesi nei vari settori, da quello riabilitativo a quello diagnostico, oncologico ecc. E' stato ovviamente esaminato anche il tema del punto nascita precisa il commissario - ma non come merce di scambio per servizi accessori come dichiarato da Bemardini. La questione è stata affrontata
soprattutto alla luce delle attuali
normative nazionali che non ne consentono l'accreditamento in ragione dell'esiguo numero di parti che si
registrano. Normative che questa direzione non può non tenere in debito conto, soprattutto perla forte volontà di perseguire la, sicurezza, e la
tutela della donna partoriente e del
nascituro che le hanno ispirate. Ed è
proprio perla complessità e l'importanza che riveste l'argomento che è
stato concordato di avviare un percorso di approfondimento di que-
Pagina 19
sto tema prima di giungere a qualsiasi conclusione. Approfondimento
- conclude Desideri - che naturalmente vede impegnati tutti i primi
cittadini dei comuni casentinesi, la
direzione della Ausl, i professionisti
e la stessa Regione Toscana". Una
questione che sarà destinata a proseguire, dunque.
Enrica Desideri
--------------------------------------------------------------
E il consigliere di Fi
Mugnai presenta
una interrogazione
in Regione
Ospedale di Bibbiena Al centro
della polemica il punto nascita che rischia
di essere chiuso per colpa dei pochi parti
Sanità fiorentina e toscana
Pagina 20
OSPEDALE: PER IL DIRETTORE DELLA ASL NON Si TRATTA DI « MERCE DI SCAMBIO»
Funto nasci
,
s1
®m« Sorpre s o
dalle parole di Bemardini»
«MI OPPONGO al tentativo presunto di far
diventare il patto una possibile merce di scambio per far chiudere il punto nascite» così il
sindaco Daniele Bernardini. A distanza di poche ore gli risponde Enrico Desideri: «Sono
sorpreso dalle dichiarazioni del sindaco di Bibbiena, i contenuti di quelle dichiarazioni confliggono e disconfermano quanto da tutti e dallo stesso sindaco Bernardini è stato asserito
pubblicamente nel corso della riunione» spiega Desideri. «L'incontro - prosegue - si è svolto alla presenza dei sindaci dell'intera vallata e
dei professionisti coinvolti, ha esaminato
un'ampia progettazione tesa a consolidare il
ruolo determinante dell'ospedale di Bibbiena,
anche attraverso l'attivazione di attività chirurgiche e cliniche oggi non presenti in Casentino, e a rinforzare quelle del territorio attraverso lo sviluppo delle cure primarie, le attività specialistiche e consultoriali».
LA SORPRESA DI DESIDERI viene giusitificata dal tenore della conferenza. «E' stato
ovviamente esaminato anche il tema del punto nascita, ma non come `merce di scambio
per servizi accessori' come dichiarato da Bernardini. La questione è stata affrontata soprattutto alla luce delle attuali normative nazionali che non ne consentono l'accreditamento in
ragione dell'esiguo numero di parti che si registrano. Normative che questa direzione non
può non tenere in debito conto, soprattutto
per la forte volontà di perseguire la sicurezza e
la tutela della donna partoriente e del nascituro che le hanno ispirate. Ed è proprio per la
complessità e l'importanza che riveste l'argomento che è stato concordato di avviare un
percorso di approfondimento di questo tema
prima di giungere a qualsiasi conclusione. Approfondimento - conclude Desideri - che naturalmente vede impegnati tutti i primi cittadini dei comuni casentinesi, la direzione della
Ausl, i professionisti e la stessa Regione Toscana».
Sanità fiorentina e toscana
Pagina 21
ÏF"C%
s i concentra
su pronto soccorso
e serviz i territo ri al i
DIREZIONE
comunale Pd incentrata
sulla salute, sanità e
ospedale a Livorno. Una
riunione che ha messo in
luce «le priorità per il buon
funzionamento della sanità,
a partire dal sistema
sanitario che sappia
rispondere in tempi brevi
sulla diagnostica,
l'assistenza domiciliare, la
capacità recettiva del Pronto
Soccorso e l'efficiente
funzionamento dei servizi
territoriali». «Il Pd ritiene
che - ha sottolineato il
segretario Federico Bellandi
- si debba prima
di tutto prevedere un
investimento forte nella
diagnostica che permetta di
abbreviare le liste d'attesa
ormai giunte ad un livello
inaccettabile. Di seguito continua Bellandi - la
creazione delle Case della
Salute che permetterebbero
ai cittadini di toccare con
mano l'applicazione del
principio di universalità
della cura. Queste strutture
risolverebbero in parte il
problema del Pronto
Soccorso, diminuendone gli
accessi». Durante il
dibattito è emersa anche
l'importanza della
realizzazione di uno o più
ospedali di comunità,
poiché in momento di crisi
come quello che la società
sta attraversando, il confine
tra problema sanitario e
sociale diviene molto labile.
Sanità fiorentina e toscana
Pagina 22
Si moltiplicano
le adesioni referendum
sulla sanità
- CECINA «ECCO perché ho aderito al Comitato cecinese per la Sanità Pubblica e perché ho firmato la richiesta di referendum abrogativo della Legge Regionale numero 28
del 2015». La spiegazione arriva
da Giuseppe Gallelli, già tra l'altro segretario comunale, a suo
tempo, dell'Italia dei Valori, e
quindi un altro esponente di sinistra che si aggiubge alla vasta
schiera dei sostenitori del referendum un referendum che mette
inevitabilmente in difficoltà il
Pd. Dice Giuseppe Gallelli: «Ormai dal 2009 è stata attuata anche
a Cecina la "riorganizzazione"
dell'ospedale, ma fin dall'inizio si
è rivelata invece un ridimensionamento con riduzione del personale e dei servizi a scapito degli utenti. Ma il colpo decisivo al sistema
sanitario toscano e al nostro ospedale viene assestato dalla recente
riforma sanitaria toscana (legger
regionale 28 di quest'ann) che cancella le aziende sanitarie locali,
cioè le dodici Asl,creando tre megastrutture guidate da direttori di
nomina politica che accentrano
nelle loro mani un enorme potere
economico e decisionale. Inoltre
questa legge - aggiunge Gallelli istituisce una figura nuova, il Direttore della Programmazione, posto al di sopra delle direzioni sanitarie, con il compito di disporre
delle risorse umane e finanziarie
per conto del governatore della
Regione, Enrico Rossi. Il sistema
sanitario toscano diventa, quindi,
«TUTTE le decisioni - prosegue
Galelli - saranno prese a Firenze
e i sindaci conteranno poco o nulla. Saranno operati ulteriori tagli
di personale e servizi, saranno
svuotati gli ospedali periferici e
chiusi i piccoli ospedali. E si
avranno inevitabili gravi conseguenze sulle già precaria situazione del nostro ospedale. Finora gli
interventi sulla sanità atti al risparmio avvenivano ad invarianza del sistema che rimaneva pubblico. Ora si agisce, invece, sui
componenti strutturali (numero
di posti letto, numero di ospedali,
numero di aziende, numero di
operatori, ricorso a sanità integrative e sostitutive, ecc.) Con questa
legge sparisce la buona sanità conclude Gallelli - non più equità
di accesso ai servizi e all'assistenza e si aprono le porte alla sanità
privata, integrativa e alle assicurazioni private. Ecco: questi sono i
motivi per i quali ho firmato per
questo referendum».
LE FILA dei firmatari per il referendum dunque si stanno ingrossando. E' stata dei giorni scorsi
tra l'altro l'adesione primna del
Laboratorio Democratico Cecinese e poi della lista civica Cecina
può Cambiare che fa capo a Cerrone, due associazioni che hanno il
Pd come riferimento e che pertanto costituiscono, con la lro adesione, una vera spina nel fianco del
«partitone».
una gigantesca struttura, poco trasparente, che amministra bilanci
milionari in diretta dipendenza
dal potere centrale».
Sanità fiorentina e toscana
Pagina 23
PRIMI PASSI VERSO L'ACCO RPAMENTO
9
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FusiOrIC d'area vasta mcontrì fra íl personale
DUE GIORNI di confronto, scambio e reciproca conoscenza che i
ver ri cl e a1°lve111, Aare tt ivï de11
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Paolo Morello Marchese
Sanità fiorentina e toscana
li, Prato e Pistoia terranno a metà ottobre per mettere sul tavolo le
questioni da chiarire in vista della nascita della nuova Azienda sanitaria di area vasta che le raggrupperà tutte sotto un unico tetto secondo la riforma della sanità toscana varata dalla Giunta regionale.
Quasi 200 persone fra dirigenti di strutture mediche, infermieristiche e amministrative si confronteranno, dando ognuna il proprio
contributo alla definizione delle ipotesi delle modalità organizzative e relazionali da attuare al momento della fusione delle As13, 4,
10 e 11 , stando ai tempi fissati dalla legge all'inizio del prossimo
anno. Condivideranno all'incirca per 36 ore, un venerdì e un sabato mattina, momenti di discussione , confronto, suddivisi in gruppi
che nei 12 ospedali delle 4 Asl svolgono le medesime funzioni, si
occupano delle stesse patologie, curano le stesse malattie , oppure
che, negli uffici, trattano affari economici o burocratici identici,
mettendo a confronto le attività e i punti di forza nonché gli ambiti
da potenziare in parole povere quali modalità impiegano «i colleghi della porta accanto».
Pagina 24
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INCONTRO ALL'ORTO D i SAN MATTEO CONI RESPONSABILI DEL COMITATO REGIONALE
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«NON E' una questione di quale Asl sia migliore o se andare con l'area vasta di Pisa e della costa o di Firenze e del centro Toscana, la
riforma sanitaria è una problematica molto
più seria, che prevede tagli e chiusure di reparti». E' il succo dell'assemblea pubblica organizzata mercoledì sera nella sala convegni dell'Orto di San Matteo a Castelfranco dal comitato
referendario regionale costituitosi per l'abrogazione della legge regionale 28 del 2015. Sono intervenuti Gavino Maciocco, Giuseppe
Ricci, ex direttore dell'Asl 8di Arezzo e Paolo
Porta, vicesegretario regionale del Nursind,
uno delle sigle sindacali degli infermieri. Tutti e tre sono concordi nel dire che la riforma
sanitaria voluta dalla Regione Toscana e dal
governatore Enrico Rossi così come è non va
bene. «Segna una delle pagine più oscure della
sanità toscana - aveva detto in passato lo stesso Maciocco che l'altra sera ha ripetuto gli stessi concetti - e rappresenta un cattivo esempio
per le altre Regioni che si trovano a fronteggiare i tagli imposti dal governo. Un pessimo
esempio per questioni di metodo, di sostanza
e di tipologia dei tagli. Un disegno autoritario
e accentratore. Un accanimento verso il capitale umano del servizio sanitario regionale». I tagli saranno circa 5.000 nei prossimi mesi quando medici e infermieri dovranno scendere da
55 a 50mila. Il Movimento 5 Stelle del comprensorio del Cuoio appoggia l'operato del comitato referendario. Raccolta firme che proseguirà nelle prossime settimane in tutti i paesi.
Mercoledì a Castelfranco è intervenuto il consigliere regionale Andrea Quartini.
Sanità fiorentina e toscana
Pagina 25
Il comitato: «Blocchiamo questa riforma»
Prosegue la raccolta firme, Farinetti (5 Stelle) nominata presidente, riunioni tutti i lunedì
ì CECINA
Ha ormai un suo preciso assetto
il comitato per la sanità pubblica che si batte per abrogare la
legge regionale di riordino della
sanità toscana. Il presidente è la
consigliera comunale del M5S
di Cecina, Rosanna Farinetti e i
portavoce Giulia Torrini e Mariangela Nasillo... «L'obiettivo scrivono - è invertire il processo
di privatizzazione e smantellamento della sanità pubblica innescato già da qualche anno
dalla giunta Rossi e che ognuno
di noi tocca con mano quando,
ad esempio, ci rechiamo al
pronto soccorso o abbiamo bisogno di prenotare una visita
specialistica e diagnostica: sale
Sanità fiorentina e toscana
e liste di attesa lunghissime, superticket per la digitalizzazione,
mancanza di posti letto e di specialisti. A livello regionale questa campagna sta riscuotendo
un grande interesse e vi stanno
aderendo molteplici comitati e
associazioni di cittadini attivi,
che da anni si battono contro la
chiusura di reparti e presidi
ospedalieri».
E ancora: «Vogliamo che sia
tutelato il diritto alla salute. Alla
campagna referendaria regionale si sono uniti sindacati, partiti
e movimenti politici di diverse
tendenze. Questo sta accadendo anche a Cecina dove, dopo
l'inaugurazione della raccolta
di firme con il banchetto al mercato settimanale, anche altre
II banchetto
perla raccolta
di firme
per il
referendum
organizzato
dal Fials
in ospedale
forze politiche e sociali sono
scese in campo. Di questo attivismo non possiamo che esserne
contenti anche perché si tratta
di raggiungere la raccolta di
40.000 firme entro il 31 ottobre e
quindi più siamo ad attivarci e
più probabilità abbiamo di vincere». E conclude: «Ci preme
sottolineare che il Comitato per
la sanità pubblica, pur avendo
al suo interno esponenti di forze
politiche, come il Movimento 5
Stelle e il Care, è un comitato
apartitico e aperto a chiunque
non sia mosso principalmente
per dare sfoggio di sé e dei propri simboli con fini meramente
propagandistici ed elettoralistici. Invitiamo quindi tutta la cittadinanza, a partire dagli operatori sanitari, a partecipare al comitato che si riunisce tutti i lunedì dalle ore 18 in Corso Matteotti n. 257, presso la sede il Movimento 5 Stelle mette a disposizione, non solo per firmare, rna
anche per sviluppare la partecipazione e la mobilitazione contro le scelte nefaste degli amministratori regionali e comunali.
Pagina 26
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De Lauretis assicura:
assunzioni in arrivo
a chirurgia e ortopedia
II commissario di area vasta garantisce sul turn over
L'asse Cecina-Piombino? «I sindaci devono decidere»
di Andrea Rocchi
1 CECINA
Maria Teresa De Lauretis assicura che le assunzioni si faranno. Anzi, "si stanno già facendo". Quando osserviamo che come sostiene il sindacato
Fials - 40 dipendenti sono in
uscita visto che il 30 settembre
scadrà loro il contratto, il commissario d'Area Vasta Nord
Ovest replica: «I numeri non
sono proprio questi. Si tratta di
personale assunto con contratto a tempo determinato per potenziare l'organico nel periodo
estivo che stiamo reintegrando
con personale assunto a contratto a tempo indeterminato».
Poi snocciola alcuni dati: «Livorno ha chiuso il 2014 con 62
unità di personale in più rispetto al 2013. Oggi, e mi riferisco al
dato del 31 luglio, a questi si devono aggiungere altre 27 che ci
consentono di affermare che
siamo a 90 unità in più rispetto
al 2013». Ieri il commissario di
area vasta era a Cecina per la
riunione della Società della Salute. Alcuni temi caldi sul tavo-
lo, a partire dall'emergenza
personale in ospedale. Il caso
della Chirurgia è noto. Mancano medici per i volumi di interventi abitualmente garantiti.
L'Asl ha già deliberato un'assunzione. Il commissario garantisce il secondo chirurgo:
«Ne abbiamo già chiamati sei».
Si sottolinea come in estate fra
pensionamenti ed assenze per
infortunio l'ospedale si sia trovato ad affrontare difficoltà e
come "non sia facile reperire
dalle graduatorie" (quella
Estavè stata annullata). Ma oggi il personale sarà reintegrato:
così, oltre al secondo chirurgo,
arriverà l'ortopedica mancante a Cecina ed un ostetrica in
ginecologia. Cosa succederà,
in n prospettiva, all'ospedale
cittadino? De Lauretis ricorda
che ci sono due percorsi che
viaggiano paralleli: da un lato il
decreto Balduzzi che ridefinisce classificazioni e standard
per gli ospedali. Dall'altro, c'è
il riassetto delleAsl e la riforma
regionale che rivede gli ambiti
terroriali. «Tra l'altro l'assessore regionale si è presa l'impe-
gno a visitare i territori ed a raccogliere indicazioni». Cecina?
«Un ospedale con 30mila accessi l'anno non è in discussione». L'integrazione con Piombino? «Tocca ai sindaci decidere».
Bi commissario di Area Vasta Nord Ovest Teresa De Lauretis
(k!:ru
a i9dnv'i7 ia'r arlo¡xslii
Sanità fiorentina e toscana
Pagina 27
DE PEPPO (CONFRONTO): «IL PD CAMBIA VERSO»
O ra speriamo nel dialogo
tra Livorno e Firenze»
«
LIVORNO
«A leggere il Tirreno sui temi della sanità e sulle scelte che riguardano l'ospedale - scrive Giovanni De Peppo (Confronto) - sembra che, per fortuna, stia cambiando qualcosa che possa
sbloccare l'impasse tra Regione
e Comune. Intanto Ruggeri si è
dimesso da capogruppo: un oggettivo segnale di novità dei democratici anche su uno dei temi
centrali della campagna elettorale». «Se poi leggiamo il documento del circolo Pd salute - aggiunge - non può sfuggire che si
affranca dalle scelte della vec-
chia amministrazione e cambia
verso rispetto alla posizione statica del Pd su sanità, ospedale e
urbanistica: si parla della riqualificazione del presidio di viale
Alfieri anche con nuovi interventi strutturali, e della necessità di adeguare gli atti alle nuove
previsioni senza perdere ancora
anni». «Il quadro - conclude vede contemporaneamente un
incontro in Regione di una significativa rappresentanza della
giunta guidata da Nogarin con
l'assessore Saccardi. Che sia la
volta buona? L'auspicio è di un
dialogo anche serrato nia costruttivo, tra Livorno e Firenze».
a
Sanità fiorentina e toscana
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Pagina 28
MARTEDÌ NGARIN A FIRENZE , LUNEDÌ ASSEMBLEA DEI SINDACI
Trasferta
LIVORNO
A poco più di un anno dalle elezioni che hanno segnato la vittoria dei Cinque Stelle, in città entra nel vivo il dibattito sul futuro
dell'ospedale.
Per lunedì il sindaco Filippo
Nogarin, in qualità di presidente, ha convocato sul viale Alfieri
.
ecchío accordo
v
la conferenza dei sindaci deli'AsI
6: all'ordine del giorno la nuova
legge regionale, la riforma sanitaria e anche un tavolo tecnico
per "analisi e prospettive" - così
recita la convocazione - rispetto
al nuovo ospedale di Livorno e
all'area di viale Alfieri.
Tutto questo alla vigilia del
faccia a faccia che martedì matti-
na, come anticipato ieri dal Tirreno, è in programma a Firenze
trai rappresentanti dell'amministrazione comunale livornese e
l'assessore alla sanità, Stefania
Saccardi.
In realtà a Firenze si riunirà il
collegio di vigilanza per l'accordo di programma sul nuovo
ospedale...a Montenero. Gli atti
che hanno previsto la realizzazione del nuovo presidio ai piedi
della collina, infatti, risultano infatti ancora validi. E ieri nei corridoi della Provincia, dove era
impegnato con l'assemblea dei
sindaci, Nogarin ha ripetuto che
la sua intenzione è di arrivare alla chiusura dell'accordo di programma ancora in vigore per siglarne uno nuovo, che preveda
la ristrutturazione dell'attuale
presidio. Passaggio delicatissimo, considerando anche che
nel frattempo è stato aggiudicato in via provvisoria il bando per
la realizzazione a Montenero.
a
Sanità fiorentina e toscana
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Pagina 29
CI SERVE
UN OSPEDALE
DEL FUTURO
opo quindici mesi di governo a 5 Stelle, siamo ancora al punto di partenza,
senza che sull 'ospedale sia ancora stata presa alcuna decisione
concreta. Non avendo il coraggio
di affrontare le questioni reali, chi
ci governa finisce per peggiorare
la situazione, congelandola. Mala
partita dell ' ospedale va riaperta:
si trovi una sistemazione, ovunque, qualunque sia, ma si faccia
qualcosa. Perché il nosocomio di
viale Alfieri è in stato di emergenza: o si ristruttura o si fa nuovo.
Non aMontenero , è chiaro.
L'ospedale esistente è del 1937,
costruito coni criteri di quel perio-
do. Ma da allora quante cose sono
cambiate... Così come è oggi,
l'ospedale non potrà essere un
ospedale del futuro. Mentre Livorno deve guardare al futuro o almeno al presente, non più al passato.
Se si dovesse ristrutturare, lo si
dovrebbe rendere il più possibile
funzionante come uno nuovo, organizzato secondo criteri moderni, dove tutto ruota attorno al paziente. Perché in un ospedale nuovo non ci sono spostamenti dei
pazienti da un padiglione all'altro: sono gli operatori che si spostano in funzione dei pazienti.
Ristrutturare il vecchio ospedale o costruirne uno nuovo: quello
che importa è scegliere, ma scegliere con intelligenza, lungimiranza, rapidità. Andare avanti con
passo svelto. La qualità di un ospedale la fanno anche, anzi soprattutto, gli operatori (medici, infer-
mieri, tecnici): in questo senso la
nostra è innegabilmente alta (basti pensare al livello della chirurgia). Ma solo con una struttura
più moderna gli operatori potrebbero ancora meglio esplicitare
competenze e professionalità.
Vorrei raccontare un'esperienza personale. I Io avuto modo di
vivere un certo periodo nel mese
scorso in ospedale per assistere
un'amica. Hafatto questo percorso: pronto soccorso, nefrologia,
chirurgia, sala operatoria, rianimazione, ritorno in chirurgia.
Una lunga serie di spostamenti
senza dubbio penalizzanti per un
paziente.
Al pronto soccorso il modello è
sbagliato: lunghissime ore di attesa, niente privacy, il medico di turno è relegato in un angolo del salone delimitato da un paravento.
Non tutti i reparti, poi, sono omo-
genei: salvo alcuni casi isolati,
hanno stanze con 6 letti, senza il
bagno, senza aria condizionata,
dove gli operatori spesso sono costretti, per carenza di posti letto, a
mettere insieme casi molto gravi
e casi di routine. Per fortuna è possibile contare sulla professionalità dei primari e delle loro équipe.
Martedì in consiglio comunale
discuteremo di sanità. Mi auguro
che su un argomento di così grande importanza si possa arrivare a
una convergenza almeno su alcuni contenuti, senza distinzioni di
parte, perché dobbiamo essere
uniti nella difesa del nostro territorio e compatti nelle giuste rivendicazioni della città, smettendo di
parlare sempre dell e responsabilità passate senza cercare di avere
in Regione il giusto peso politico.
Elisa Amato
(capogruppo Forza Italia)
a
Sanità fiorentina e toscana
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0
A sindaco pensa anche a una nuova area?»
In vista del consiglio di martedì
sulla sanità, il gruppo Pd in Comune
ha presentato una interpellanza
per chiedere al sindaco di
«conoscere gli orientamenti che
intende portare avanti»» rispetto al
nuovo ospedale e se esiste «un atto
formale dove l'amministrazione
rifiuta il progetto del l'ospedale a
Montenero», dal momento che
«dopo 15 mesi non vi è formalmente
alcun punto di partenza e
discussione». I consiglieri del Pd lo
scrivono dopo aver premesso, tra le
altre cose, che «la Regione a suo
tempo aveva previsto uno specifico
finanziamento di 90 milioni per
quello specifico progetto nel
bilancio 2014 (soldi provenienti
dall'ex articolo 20 della legge
67/1988 )», che «nel totale
immobilismo e in mancanza di un
progetto condiviso con la Regione
tale finanziamento non sarà più
finalizzato a Livorno ma assegnato
ad altre realtà» e che «a fronte del
superamento della collocazione del
nuovo ospedale a Montenero si
sono alzate anche voci autorevoli
(come il vescovo ) a favore della
costruzione di una nuova
struttura»: «si intende individuare
nuovi siti per una nuova
struttura?».
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Sanità fiorentina e toscana
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Pd apre a viale Alfieri
«Ma si costruisca
un nuovo blocco»
Ospedale, Bellandi in direzione: «Ristrutturare non basta»
E a Nogarin: «Ora però disdica l'accordo per Montenero
LIVORNO
Sulla necessità di costruire un
nuovo ospedale il Pd ha fatto
una battaglia. Sull'opportunità
di farlo a Montenero ha persole
elezioni. Oggi anche i Democratici, di fronte ai ripetuti no del
sindaco M5S Filippo Nogarin,
si dicono pronti a discutere della possibilità di lasciare l'ospedale sul viale Alfieri. Ma chiedono che «si costruisca almeno un
nuovo monoblocco» e che «si
faccia chiarezza su tempi e modi della ristrutturazione dei vecchi padiglioni».
Il dibattito all'interno del partito oggi all'opposizione è entrato nel vivo. Mercoledì sera il segretario Federico Bellandi ha
riunito la direzione comunale
del Pd: al centro della discussione il nuovo ospedale, ma non
solo, partendo dall'idea che
una sanità che funziona «ha bi sogno di un sistema che guarda
alla diagnostica, all'assistenza
domiciliare, alla capacità ricettiva del pronto soccorso e ai servizi territoriali».
«I1 Pd - premette Bellandi - ritiene che si debba prima di tutto prevedere un investimento
forte nella diagnostica, che permetta di accorciare le liste d'attesa arrivate a un livello inaccettabile». Accanto a questo «la
creazione delle Case della salute, che permetterebbero di toccare con mano l'applicazione
del principio di universalità della cura e risolverebbero in parte
Sanità fiorentina e toscana
il problema del pronto soccorso, diminuendone gli accessi».
Durante il dibattito è emersa
anche l'importanza della realizzazione di «uno o più ospedali
di comunità», «perché in un
momento di crisi come questo,
il confine tra problemi sanitari
e sociali diventa sottile».
Ma ecco il "nuovo" ospedale.
Con il primo punto, anzi atto,
da stracciare: il vecchio accordo di programma tra Asl, Comune e Regione per il presidio a
Montenero, che in realtà risulta
ancora in vigore. «Prendendo
atto dell'indirizzo espresso più
volte dall'attuale sindaco - interviene Bellandi - il Pd chiede
però chiarezza: è irrinunciabile
che almeno in questo campo,
alle parole seguano i fatti, quindi Nogarin si assuma innanzitutto la responsabilità di disdire
l'accordo di programma per la
realizzazione dell'ospedale a
Montenero. Dopodiché il Pd
parteciperà alla discussione
sull'offerta sanitaria livornese,
valutando laicamente tutte le
proposte».
«Fin da ora - entra nel merito
- esprimiamo comunque la nostra contrarietà a un progetto
che dovesse prevedere la mera
conservazione dell'esistente,
perché una semplice ristrutturazione dell'attuale, senza la re-
alizzazione di un monoblocco
dedicato alle degenze, non sarà
comunque sufficiente a rendere il vecchio ospedale capace di
rispondere alle innovazioni del
modello dell'alta intensità di cura». Proprio quel modello che
però Nogarin contesta.
Bellandi ripete di essere «laico» rispetto alla localizzazione
dell'ospedale: «Noi siamo disposti a valutare anche la possibilità che resti sul viale Alfieri,
ma ci deve essere un monoblocco e si deve fare chiarezza su
tutto il resto: come e in quanto
si ristrutturerebbero i padiglioni senza creare disagi eccessivi
agli utenti? Perché ci dicono
che si potrebbe ristrutturare un
padiglione alla volta, e che per
ognuno ci vorrebbero almeno
due anni...».
Dopo la nota diffusa alla vigilia della direzione dal circolo salute (che non ha escluso l'ipotesi di guardare all'area dell'ex Piselli), questa è la posizione ufficiale del partito.
Con un messaggio anche al
segretario territoriale, Lorenzo
Bacci, rispetto ai rapporti con
Pisa: tema spinosissimo, considerando che nei piani della Regione, quello di Livorno sembra
destinato a diventare un presidio di secondo livello rispetto a
Pisa. «Partendo da tutti i pre-
supposti che abbiamo elencato
e avendo sempre chiara la dimensione del bacino d'utenza
livornese- sottolinea Bellandi possiamo parlare in una logica
di rete con gli ospedali vicini, a
partire da quello di Pisa, che
una volta terminato raggiungerà dimensioni di rilievo nazionale. Nessuna sudditanza, quindi, nei confronti della realtà sanitaria pisana, ma neanche il
mero orgoglio campanilistico:
piuttosto - conclude - una visione nella quale i due ospedali,
in una logica di area vasta, collaborino senza sottrarsi vicendevolmente efficienza e risorse».
JunaGoti
Pagina 32
Torr delle provette, ancora dubbi
L'accentramento delle analisi su Livorno preoccupa sindacati e cittadini
ì PIOMBINO
Tour delle provette. Non sono
solo i sindacati e i partiti d'opposizione ad interrogarsi sulla
qualità delle risposte e sul risparmio effettivo.
Le perplessità si rafforzano
man mano che i cittadini si rivolgono ai servizi e vengono a
sapere che già da qualche giorno le analisi degli esterni sono
eseguite nel capoluogo . C'è chi
si rivolge al Tirreno. Che ha seguito fin dagli albori il progetto,
dando di conto dei vari stadi di
avanzamento e delle proteste.
Che, in realtà, sembrano aver
sortito pochi effetti.
Gli interrogativi, però, restano. Da un lato, a Villamarina,
Sanità fiorentina e toscana
stesso personale, stessi macchinari e stessi materiali per affrontare le urgenze e le analisi
delle
persone
ricoverate.
Dall'altro, il viaggio verso Livorno delle provette e tempi che
non quagliano con la necessità
di una risposta rapida come
può essere necessario. O adeguata, non influenzabile dal
viaggio e dal lasso di tempo che
corre tra la raccolta e l'effettiva
lavorazione del campione. Le
urine sono tra le più delicate da
questo punto di vista.
Il primo viaggio verso Livorno parte da Villamarina alle
9,30. Ma il carico è poco. Non lo
è quello che si mette in strada
alle 12, 30, si ferma a Cecina dove si aggiungono gli altri cam-
pioni, e arriva a Livorno intorno alle 14,45. Microscopi in
azione non prima delle 15,30.
Quindi, se certi valori risultano
preoccupanti tanto da richiedere interventi rapidi, scattala telefonata agli operatori di Villamarina che, a quel punto, chiamano il medico di base. Sarà
lui a rintracciare il paziente e
convogliarlo in ospedale. Ad
esempio per essere sottoposto
ad una trasfusione che potrà
iniziare solo dopo molte ore
dall'esecuzione del prelievo.
Idem per la glicemia e il correttivo immediato da introdurre
nella terapia insulinica.
Questo genere di rischio è
più alto nei «pacchetti» di esami in cui i test sono numerosi.
Perchè le analisi di emergenza
sono eseguite direttamente a
Villamarina. Idem, i controlli a
cui devono essere sottoposti
molto frequentemente i pazienti in terapia anticoagulante. Come la lettrice Grazia Giannotti che ha un quadro clinico
complicato e necessita fin troppo spesso anche di altre analisi
con esiti praticamente "in diretta". Il suo disappunto nasce dal
fatto di avere appreso la notizia
esclusivamente dai giornali,
«senza che noi pazienti , sopratutto quelli legati in maniera
periodica ad un certo tipo di
analisi, potessimo essere coinvolti in maniera diretta nei processi di riorganizzazione ». (v.p.)
iJ R I PRODUZIONE RISERVATA
Pagina 33
Denunciato medico, rubava sulle visite
Ha prestato servizio a Marina di Castagneto nell'ambulatorio estivo riservato ai turisti
1 CASTAGNETO CARDUCCI
Denunciato per peculato continuato. Il medico, 65 anni originario di Bari ma residente a Bologna, ad agosto è arrivato a
Marina di Castagneto per prestare servizio nell'ambulatorio
estivo dell'Asl 6 di Livorno. E
qui aveva trovato il modo per
speculare ai danni dei turisti e
dell'Azienda sanitaria. Si faceva pagare le ricette, le visite in
ambulatorio e a domicilio intascando i soldi e omettendo di
registrare le prestazioni.
Non è certa la cifra che il medico nelle settimane in cui ha
prestato servizio nell'ambulatorio è riuscito ad arraffare. Ma
il meccanismo è stato sma-
scherato dai carabinieri della
stazione di Donoratico, su segnalazione dell'Azienda sanitaria. Sono scattati gli accertamenti e ai sospetti si sono aggiunte le prove. Insomma, il
medico è stato pizzicato sul fatto ed è scattata la denuncia per
peculato continuato.
Il servizio di guardia medica
turistica è riservato esclusivamente ai non residenti e prevede un concorso di spese. In
particolare, il tariffario prevede un contributo di 8 giuro per
la ripetizione di ricette, di 15
euro per una visita ambulatoriale e di 25 per una visita domiciliare. Pagamenti a fronte
della prestazione per cui al turista il medico deve rilasciare
una ricevuta.
Invece il dottore, arrivato a
Marina di Castagneto da Bologna, evitava di trascrivere il nome del paziente sull'apposito
registro ma non trascurava di
farsi pagare la prestazione. Cosa credeva di farla franca il medico, alle spalle dell'Azienda sanitaria e degli assistiti. Invece a
qualcuno quel giro di soldi ha
creato più di un dubbio. Ha pagato senza trovarsi in mano
una ricevuta. Ha chiesto chiarimenti agli uffici dell'Asl e la voce si è fatta sospetto. UN sospetto arrivato alla direzione
dell'Azienda sanitaria che a
sua volta l'ha segnalato all'attenzione dei carabinieri della
stazione diDonoratico. (m.m.)
Unavisita medica (foto d 'archivio)
Sanità fiorentina e toscana
Pagina 34
SALI JTE
Mangiar sano fuori
casa:
la Toscana i posti giusti
li ha messi nella rete
Un pranzo «mordi e fuggi» sul posto
di lavoro spesso costringe a rinunciare
alla qualità del cibo. Così la Regione
Toscana ha inventata un servizio ad hoc,
che mappa i punti di ristoro con piatti salutari
permettendo di trovare il più vicino. Sono bar,
ristoranti e tavole calde che offrono menù
con verdura e frutta di stagione e privilegiano
prodotti tipici e della filiera corta. Per cercarli
visitate il sito web pranzosanafuoricasa.it
o scaricate l'app omonima. Online anche ricette
equilibrate, consigli per un corretto stile di vita
e la possibilità di calcolare l'indice di massa
corporea. (c.d.)
Sanità fiorentina e toscana
Pagina 35
P i omb i no
Info
.
sciopero
m Aferpi
.
4 pagina 11
Sicurezza lavoro e sindacato
Pagina 36
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Sulla
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Piombino, pííìno sciopero in Afe i dopo
- PIOMBINO SCIOPERO di un'ora, oggi, ad
ogni fine turno in Aferpi. E il primo sciopero del dopo Lucchini e a
proclamarlo sono state ieri le segreterie di Fim, Fiom e Uilm dopo
l'ennesimo incidente in stabilimento. Un operaio è caduto da un grigliato, al reparto del treno rotaie,
per fortuna riportando solo alcune
escoriazioni. Un incidente dovuto
con ogni probabilità alla cattiva manutenzione, ma soprattutto avvenuto in un luogo già segnalato. Nei
giorni scorsi altri infortuni erano
accaduti in fabbrica. Torna prepotente quindi la questione sicurezza.
«Non abbasseremo mai la guardia
sulla sicurezza - hanno dichiarato
le Rsu Aferpi e Fim, Fiom e Uilm abbiamo chiesto un incontro, in sede aziendale al presidente di Aferpi, anche perchè allarmati da più infortuni (l'ultimo questa notte, - ieri, ndr) avvenuti in stabilimento.
Siamo consapevoli che in attesa della realizzazione dei progetti, saremo chiamati a fare sacrifici ed a utilizzare gli ammortizzatori sociali,
ma l'incolumità dei lavoratori non
ha prezzo.
LE RSU Lucchini chiedono un
forte intervento di sensibilizzazione, da parte di Aferpi, che ricordi
alla struttura di controllo, che la sicurezza e la dignità dei lavoratori
deve essere al primo posto». I sindacati ricordano inoltre che «Abbiamo temuto e rischiato, per lunghi
anni, di veder morire il polo industriale piombinese che è stato la
fonte economica primaria per decine di migliaia di famiglie nel coni-
Sicurezza lavoro e sindacato
caduta
un grigliato al treno rotaie
PREOCCUPAZIONE Oltre alla sicurezza i lavoratori chiedono
garanzie sugli impegni presi per ristrutturare le Acciaierie
prensorio - evidenziano - noi pensiamo che il piano industriale Cevital debba essere interamente realizzato perchè è essenziale per il futuro di Piombino. Gli atti formali
concreti conquistati dai lavoratori
e da tutto il tessuto sociale del comprensorio sono stati siglati a Palazzo Chigi e nelle sedi istituzionali a
garanzia di tutti i progetti che saranno realizzati. Oggi dobbiamo
pretendere la certezza sui tempi.
Abbiamo chiesto ed ottenuto un incontro al Ministero dello sviluppo
economico con i nostri nazionali,
per verificare e fare il punto dei programmi, che come dichiarato sulla
stampa recentemente dall'amministratore delegato di Aferpi, dovrebbero essere in procinto di avvia-
mento. Iinevitabile, una mobilitazione con manifestazione comprensoriale, qualora non avessimo conferme il 24 settembre in sede ministeriale. Ribadiamo la necessità di
risolvere con Aferpi alcune questioni che riguardano voci della busta
paga e alzare il numero degli occupati, allargando la solidarietà. Non
abbasseremo mai la guardia sulla sicurezza. Abbiamo chiesto un incontro, in sede aziendale al presidente
di Aferpi, anche perchè allarmati
da più infortuni (l'ultimo questa
notte, - ieri, ndr) avvenuti in stabilimento. Siamo consapevoli che in
attesa della realizzazione dei progetti, saremo chiamati a fare sacrifici
ed a utilizzare gli ammortizzatori
sociali, ma l'incolumità dei lavoratori non ha prezzo».
Pagina 37
Il secondo
infortunio
in dieci giorni
-PIOMBINO«IL SINDACATO non abbassa la guardia, miglior risposta a chi diceva che l'accordo toglieva gli scioperi».
Così Mirko Lami segreteria
Cgil Toscana. «A fronte di
una situazione preoccupante e critica per quanto riguarda la sicurezza, sfociata
con l'infortunio di stanotte
(ieri, ndr), secondo in dieci
giorni al treno che produce
le rotaie, domani oggi, ndr)
le organizzazioni sindacali
di Fini, Fiom e Uilm hanno
dichiarato
sciopero
di
un'ora a fine turno. Per la
Cgil Toscana è un segnale
importante che il sindacato
intende lanciare all'Azienda e tutto ciò che ci circonda - dice Mirko Lami - ciò
sta a dimostrare che il sindacato non abbassa la guardia,
ora più che mai con la presenza di un imprenditore
che abbiamo di fronte e non
un commissario di Governo e, di fronte ad un interlocutore, si tratta, si fanno accordi ma quando necessario
ci si scontra se serve a difendere i diritti dei lavoratori».
Sicurezza lavoro e sindacato
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AL TPP
á_IL
er aio
e ferito
nella notte
PIOMBINO
Ha ceduto la passerella dove
stava lavorando e lui è caduto
da un metro, ferendosi a una
gamba. Si tratta di Fabio Mascolo e l'infortunio è avvenuto
ieri notte intorno all'una nel
reparto Tpp, il treno profilati.
L'operaio, che stava sostituendo la lama di una sega, è stato
soccorso dai propri compagni, poi medicato e portato
all'ospedale. A quanto pare
non è grave e questa è la buona notizia, ma si tratta del secondo infortunio che si verifica nel giro di dieci giorni nel
reparto dove si producono rotaie, il terzo in un mese nello
stabilimento. Anche per questo è stato proclamato lo sciopero di oggi.
ni chiedono un forte intervento di sensibilizzazione, da parte di Aferpi, che ricordi alla
struttura di controllo che la sicurezza e la dignità dei lavoratori deve essere al primo posto».
Oggi dunque sciopero in
tutto lo stabilimento di
un'ora a fine di ogni turno.
Interviene anche Mirkjo Lami, della segreteria regionale
Cgil: «Per la Ccgil Toscana è
un segnale importante che il
sindacato intende lanciare
all'azienda e tutto ciò che ci
circonda. Ciò sta a dimostrare che il sindacato non abbassalaguardia».
«A chi diceva che non si poteva scioperare - aggiunge Lami - perché abbiamo firmato
un accordo che toglieva gli
scioperi fino a quando Aferpi
non risultasse attiva, questa è
la miglior risposta».
CORI PRODUZIONE RISERVATA
Sicurezza lavoro e sindacato
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Beneficenza
Cena sotto le stelle,
Ognissanti per l'Att
Oltre cinquecento persone ieri sera per la
Cena sotto le Stelle a favore dell'Associazione
Tumori Toscana organizzata
dall'Associazione Borgognissanti presieduta
da Fabrizio Carabba. Tra i presenti alla serata
benefica la signora dell'Enoteca Pinchiorri,
Annie Feolde e il prefetto Alessio Giuffrida.
Volontariato
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Domenica 27 torna la manifestazione benefica: raccolti più di 145.000 euro
E già 15.000 gli iscritti. Due i percorsi, con nuove mete culturali nel centro
La madrina sarà Mill, Carlucci, tr i testimolùal,siche Sting e Trudie Styler
Co
«Quest'anno oltre a correre
forse ci metteremo anche a ballare». È così, con una battuta e
un riferimento a uno dei programmi più noti della conduttrice, che la marchesa Bona
Frescobaldi annuncia la presenza di Milly Carlucci a «Corri
la Vita». Sarà lei la madrina della manifestazione benefica, a
sostegno della lotta contro il
tumore al seno, in programma
domenica 27 settembre, presentata ieri a Palazzo Frescobaldi. L'evento, giunto alla XIII
edizione, ha già raccolto il sostegno di molti personaggi del
mondo dello spettacolo. Tra gli
ultimi a posare con la maglia
ufficiale, firmata Ferragamo,
Sting con la moglie Trudie Styler e l'attrice Valeria Golino,
vincitrice della Colpa Volpi alla
Biennale di Venezia. A farsi immortalare con la t-shirt fucsia,
colore simbolo 2015, II Volo, gli
attori Filippo Timi e Pierfrancesco Favino, oltre all'allenatore Paulo Scusa e ai calciatori
della Fiorentina Alonso, Astori,
Babacar e Borja Valerio e agli
interpreti della serie Braccialetti Rossi. Due i percorsi: uno
da 12,8 chilometri e l'altro da
q,6 km, con itinerari nel centro
storico. Per entrambi partenza
in Piazza Duomo (ore 9.30) e
arrivo in Piazza della Signoria.
Dove quest'anno, per la prima
volta, il palco per la premiazione con Milly Carlucci e tanti
ospiti sarà allestito alla Loggia
Volontariato
LA ATTA PA TREDICI
dei Lanzi, perché l'arengario di
Palazzo Vecchio esporrà in quei
giorni perla Biennale dell'Antiquariato una monumentale
scultura di Jeff Koons. Lungo il
percorso sarà possibile visitare
musei, chiese e palazzi: Museo
del Bigallo, Chiesa di Orsanmichele, Cortile di Palazzo Ricasoli, Palazzo Rinuccini, Giardino di Palazzo Antinori di Brindisi, Convento di Santo Spirito,
Forte Belvedere, Giardino Giuliani, Chiesa di Santa Lucia dei
Magnoli, Oratorio di Santa Maria delle Grazie. Intanto è disponibile la nuova app per ricevere i percorsi e le 17 mete culturali selezionate dall'Associazione Città Nascosta. Nel
pomeriggio, dalle 14 alle 18, si
potrà visitare gratis l'Orto Botanico, il Museo di Antropologia,
lo Stibbert, il Museo Galileo, i
Musei Gucci e Ferragamo, oltre
a usufruire di un ingresso ridotto al museo del Novecento.
Al momento sono stati raccolti
oltre 145 mila euro a cui andranno aggiunti i proventi delle iscrizioni già arrivate a quota
15 mila. I fondi saranno destinati alle associazioni Centro di
Riabilitazione Oncologica di
Villa delle Rose e alla Fondazione Italiana di Leniterapia Onlus
e al finanziamento di quattro
progetti scelti attraverso un
bando pubblico online, tutti ri-
volti alla prevenzione delle giovani donne: Dama 25, Tecnica
3D a Respiro trattenuto, APP
Lilt Firenze per la prevenzione
dei tumori, screening e assistenza e Bles, realizzata dall'ospedale di Careggi. Oltre all'applicazione per smartphone
e tablet, la manifestazione diventa più social con l'account
su Instagram e l'hastag #corrilavitasifaintre, a cui è abbinato
un concorso fotografico al termine del quale verrà decretata
la foto simbolo di questa edizione.
I partecipanti e i follower del
profilo «Corri la vita» potranno
postare le foto scattate nei giorni precedenti o durante la corsa. La persona, la cui foto entro
il i' ottobre avrà ricevuto più
like, riceverà una macchina fotografica. Se le app e i social sono le novità di questa edizione,
torna invece il concorso «La vetrina più bella»: fino al 22 set-
tembre i negozi potranno inviare le foto delle loro vetrine
abbellite con la maglietta fucsia. Sarà poi un sondaggio su
Facebook a decidere l'allestimento più originale che verrà
premiato il 27 settembre. Diverse, poi, le iniziative a sostegno della maratona: coppetta
fucsia e nuovo gusto «uva fragola» da Canapina nel negozio
di Piazza Oberdan. Mentre il
25-26-27 settembre Ditta Artigianale, in via de' Neri, offrirà
ai clienti una speciale tazzina
di caffè, il cui ricavato sarà devoluto all'associazione. Le iscrizioni sono aperte fino al 25 settembre. Mentre sabato 26 e domenica 27 ci si potrà rivolgere
allo stand di via Martelli: con
un contributo minimo di io euro (i5 euro per il pettorale con
chip) si potrà riceverà una delle
35 mila magliette ufficiali.
Carmela Adinoffi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Da sapere
La XIII edizione
di Corri La Vita
si terrà
domenica 27
settembre
con partenza in
Piazza Duomo,
arrivo in Piazza
della Signoria.
Accanto il
comitato
dell'Associazio
ne Corri la Vita
Onlus a
Borja Valero e Paulo Sousa
Volontariato
Palazzo
Frescobaldi:
da sinistra
Suzanne
Pitcher
Flaccomio,
Eleonora
Frescobaldi,
Ornella
Pontello, Bona
Frescobaldi,
Maria Vittoria
Rimbotti, Ester
Di Leo, Marco
Rosselli Del
Turco
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SONO TUTTE SUE FIGLIE
A sinistra: il Villaggio
delle Donne a M1lasisi, nel
Nord Kivii, per gravidanze
a rischio. Sotto : Manian
Agatlle , anima del luogo.
MEDICI SENZA FRONTIERE
UNA MADRE
E SALVA
GRAZIE
A lo EURO
La Repubblica dei Congo ha
tassi altissimi di mortalità
al parto. Con Msf, migliaia di
nascite sono sicure e gratuite
df Rosanna Biffi
r
I fatto che nel 2014 circa 4,000
donne abbiano partorito in modo
sicuro e senza costi è quasi un miracolo nella regione del Nord Kivu,
nella Repubblica Democratica del
Congo. Questa nazione africana,
martoriata da decenni di guerra civile,
ha infatti un tasso di mortalità materna e infantile tra i più elevati al mon-
I
Volontariato
do: ogni leo.mila nascite, muoiono 730
donne e 4.350 bambini.
Le 4 mila madri che l'anno scorso hanno messo al mondo i loro
bambini senza rischio nel Nord Kivti
rappresentano un successo per Medici senza frontiere (Msf), l'unica
organizzazione che in quella regione
assicuri assistenza medica gratuita, di
base e specialistica, in tre strutture sanitarie e con un team di 100 operatori
internazionali e nazionali.
Circa un terzo delle neomamme,
prima di partorire all'ospedale di Masisi hanno trascorso l'ultimo periodo
dell'attesa in un vicino Villaggio delle
Donne, perché le loro gravidanze erano ad alto rischio o anche perché erano
state vittime di violenze sessuali. Nella Repubblica Democratica del Congo,
dove perla guerra civile sono morte oltre 5 milioni di persone dal 1994, si stima che ogni ora vengano stuprate 48
donne. Cifre spaventose, rispetto alle
quali il Villaggio delle Donne di Msf
rappresenta uno spazio di sicurezza e
vita, grazie anche alla presenza gioiosa
di Maman Agathe . Lei, che nel 1994
ha perso il marito per la guerra, da
sette amni è il primo punto di riferimento per le future mamme cine
arrivano al Villaggio . «Non le vedo
come donne in gravidanza, ma come
se fossero le mie figlie», dice. «Devo
parlare con loro ogni giorno, perché se
non lo faccio avranno paura». E con le
sue settanta "figlie" inizia la giornata
con danze e canti.
Nel 2014 Medici senza frontiere
ha poi effettuato più di 17 mila visite
di controllo pre-parto e quasi 6.500
post-parto. A Masisi si realizzano anche azioni di prevenzione della trasmissione del virus Hiv da madre a
bambino. Per raggiungere le località
più remote del distretto, assistere le
pazienti che non possono muoversi
e trasportare i casi complicati all'ospedale, è stato attivato un servizio di
cliniche mobili, con 40 visite in media
al giorno in oltre 7 aree del territorio.
Msf assicura pure attività sanitarie
di base, comprese vaccinazioni per i
bambini, cure specialistiche e interventi chirurgici. Per continuare questo
progetto, dal 21 settembre al 4 ottobre è aperta la carnpagna di raccolta fondi "Un parto sicuro salva due
vite": si possono donare 2 o 5 euro
via Sms o con chiamata al numero
45509. Bastano lo euro per garantire
a una donna un parto sicuro.
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IN FRANCESC O
' Papa invoca attenzione per poveri ed e
' a`
' senso del Giubileo: la fivoluzione dell'esempio
di Giangiacomo Schiavi
T na parola antica nel tempo smarrito
della crisi riempie di senso l'impegno
di chi crede e combatte le ingiustizie
del mondo: misericordia. La invoca papa Francesco in occasione del Giubileo
e cade fragorosa come un sasso nello stagno delle
assenze e delle inadempienze verso gli altri, i poveri, gli sfruttati, gli emarginati, i reietti, gli scarti
umani che popolano galere e marciapiedi, i profughi e i migranti, brutti, sporchi e cattivi. Richiama il Vangelo, il Cristo degli ultimi, l'essenzialità
di un messaggio che non è un obiettivo, ma una
precondizione per far vivere e non sottovivere una
fetta di umanità, quella dei bisognosi, che il Papa
descrive come faceva il cardinal Martini, gesuita
come lui: «C'è una carità da riscoprire che non conosce altra regola se non quella di regalare un
frammento di umanità e di speranza a chi si è posto o è stato messo ai margini della società, la carità che sgorga con naturalezza dal cuore di chi è
consapevole che ogni persona, qualunque sia la
sua condizione, ha un tesoro di dignità che va rispettato, curato, ascoltato».
Cuore è la parola su cui far leva per capire la misericordia oggi come ieri, dice la psicanalista Lella
Ravasi: Il Papa non esprime un concetto, interroga la nostra coscienza collettiva, ci spinge ad agire
dove c'è un dolore. È il cuore dei don Gnocchi o
Partire dal cuore
Come hanno fatto don Gnocchi, don
Bosco, don Benzi, padre Zanotelli
e don Gallo, preti che hanno portato
il Vangelo sulla strada
sulla spiaggia di Lampedusa per dar da mangiare
agli affamati o quello di Gino Strada e degli altri
come lui, che ai bombardieri preferiscono le cure
ai bambini sofferenti e malnutriti dell'Afghanistan e dell'Africa. «Se sei medico devi metterti nei
panni dell'altro, davanti a certi drammi ci si deve
animare di una infinita carità».
Ma la misericordia, la carità, il perdono, «architravi su cui poggia la vita della Chiesa», non albergano ovunque, nella vita reale c'è anche un istinto
di difesa, la paura comprensibile di dover rinunciare a qualcosa, di perdere sicurezza, identità,
ruoli, appartenenze, la paura dei cittadini che si
sentono assediati dall'immigrazione senza regole, quella dei politici che ne fanno un grimaldello
elettorale e quella di alcuni vescovi che temono le
reazioni dei fedeli e di certi parroci che chiudono
le porte in faccia ai migranti. «Quando l'altro è diverso da noi, c'è una reazione di chiusura, si pensa
al trauma e al pericolo e si passa dal populismo alla retorica dell'accoglienza, giocando con i fatti e
le persone», sintetizza Isabella Guanzini, filosofa
e teologa dell'Università di Vienna. «Ma papa
Francesco con la parola misericordia propone un
cambiamento di paesaggio, indica una priorità rimossa negli anni del turbocapitalismo: propone
l'umanità come nuovo punto di partenza per costruire un Paese, una società».
Provate a chiedere intorno a voi se qualcuno ricorda le sette misericordie corporali e spirituali e
si è interrogato qualche volta su come reagire a
un'ingiustizia e a non voltarsi dall'altra parte davanti a qualcuno in stato di bisogno. Non tutti
hanno il sacro fuoco di don Sandro Spriano, cappellano di Rebibbia («Senza misericordia reciproca non si va molto lontano»), di don Antonio Loffredo, che si è preso cura del rione Sanità a Napoli
o di don Gino Rigoldi, confessore dei ragazzi del
Beccaria, il carcere minorile di Milano («Io parto
dei don Bosco, di don Benzi o don Colmegna, di
padre Zanotelli o don Gallo, pretacci che portano
il Vangelo sulla strada rivelando le debolezze di
una Chiesa troppo liturgica, disabituata ad uscire
dal tempio per andare incontro alle persone. Il
cuore di chi si espone con gli anziani soli, le donne maltrattate, i bambini abbandonati, i feriti di
una guerra, i malati di Aids, i pazienti senza speranza di un hospice. U cuore di tanta gente comune che si spinge alla Stazione Centrale di Milano o
Volontariato
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da gente cattiva, Dio non ci ha dato una corsia preferenziale. E dico: voglio avere cura di te»). Mancano braccia amiche «che ci sorreggano e che ci
aiutino a non precipitare nel gorgo dello smarrimento», sostiene Ermanno Olmi, íl grande regista che in Centochiodi ha messo sotto accusa la
Chiesa, «colpevole di aver dimenticato Gesù». Eppure ogni giorno c'è un paese minuto fatto di cirenei che si sforzano di alleviare pene e sofferenze
degli altri, senza i quali andremmo a fondo. E c'è
una misericordia che diventa efficienza, come
quella di Vidas, l'associazione di volontari italiani
per l'assistenza ai sofferenti, che da trent'anni
porta un frammento di umanità ai malati di cancro. Racconta Giovanna Cavazzoni, la fondatrice:
«Avevo diciassette anni e visitai una malata di tumore, sola, dolorante, poverissima e giurai a me
stessa di impegnarmi subito per dar vita a un'opera di assistenza completa e organizzata a sostegno
dei malati più emarginati».
Caravaggio «Le sette opere di Misericordia» fu dipinto tra la fine dei 1606 e il 1607. È conservato a Napoli
Volontariato
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Si è laicizzata la grande mutua celeste dei santi
e delle opere pie che in passato assicuravano assistenza ai viandanti, ai pellegrini, ai malati, ai poveri cristi: ma a Firenze e in Toscana, per esempio,
sopravvive la Confraternita della misericordia,
che fa della carità un punto d'onore dal 1244, garantendo trasporto, assistenza e servizi a malati e
disabili, sostenuta da quel volontariato generoso
che sta diventando sempre più il piantone del
welfare del futuro. C'è un reticolato di istituzioni,
fondazioni, associazioni che creano coesione sociale, «una condizione che oggi è tutto», spiega
Giuseppe Guzzetti, storico presidente della Fondazione Cariplo: serve anche alla crescita e alla
buona economia.
«Misericordia è un'esagerazione, un'esagerazione evangelica», chiarisce don Rigoldi, «per me
vuol dire imparare a volerci bene, a vedere nell'altro un'opportunità, creare dei fatti per cambiare
in meglio la vita dei poveri e avere il pregiudizio
che diventeremo amici». Al Beccaria c'è di tutto,
ladri, spacciatori, rapinatori, prostitute, tossici e
anche assassini. «Se non cercassi di toglierli dalla
disperazione, se non cercassi con la mia Comunità di liberare i bambini che vivono nelle fogne in
Romania, non mi sentirei cristiano. Questa fatica
mi riempie il cuore. Il vero male è l'egoismo: crea
solitudine».
Bisogna mettersi nei panni dell'altro «contro la
globalizzazione dell'indifferenza», insegna papa
Francesco. «Andare in chiesa dovrebbe essere come far benzina, per essere testimoni del Vangelo
- puntualizza don Rigoldi - . La misericordia
non è un'esclusiva religiosa, troppi oggi confondono carità con Caritas». «In ospedale, quando
vedi il volto della persona, cambia il modo di giudicare», racconta don Tullio Proserpio, che del
conforto ai sofferenti all'Istituto dei tumori di Milano ha fatto una ragione di vita. C'è chi si sente
solo, chi abbandonato, chi rifiutato: i luoghi dove
si giocano le sfide vere sono i tuoi, gli ha detto un
giorno il cardinale Scola.
Prendersi cura è un'espressione abusata, ma è
questa la via della misericordia. «Per superare
certe paure poi si devono affermare regole forti,
rispetto dei diritti, giustizia, la scuola per i bambini, la dignità della donna, altrimenti l'accoglienza
è Hegel, dimostrazione di anime belle, esposizione di principi senza sporcarsi le mani con la realtà. Il contrario dell'invito del Papa, che non fa del
buonismo, ma propone la rivoluzione dell'esempio», aggiunge Guanzini. «Ci sono persone che
vivono solo se qualcuno le aiuta», dice don Fabio
Rosini, direttore del servizio per le vocazioni della
diocesi di Roma. Se non si reagisce davanti a un
bambino alla deriva, muore anche la speranza.
«Bisogna tornare a essere uomini. Purtroppo c'è
chi rifiuta la propria umanità».
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ANNO SANTO
Papa Francesco ha indetto l'Anno Santo o
Giubileo speciale, a partire dall'8 dicembre,
in coincidenza del 5oesimo anniversario del
Concilio Vaticano H. L'Anno Santo è indetto
dalla Chiesa per la remissione dei peccati.
Prima ogni ioo anni, poi ogni 5o e infine
ogni 25 anni dai tempi di papa Paolo II.
Volontariato
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Virus zanzara tigre,
disinfestazione ok
«Bene la prevenzione»
II medico: «I pazienti sono guariti, ora i rischi sono minimi»
Oggi in via Liverani ultimo intervento per bloccare il contagio
di Giorgio Carlini
1 LIVORNO
Procede come da programma
la disinfestazione da zanzare
tigre in via Liverani, dove abitano le due persone che, in occasione di un recente viaggio
in Messico, hanno contratto la
"chikungunya", virus caratterizzato da febbre alta e forti dolori alle articolazioni. Per scongiurare il rischio di una trasmissione del virus agli abitanti e ai frequentatori della zona,
tramite la puntura delle zanzare tigre (che rappresentano un
importante vettore per questa
malattia), mercoledì il sindaco
Nogarin aveva emanato una
ordinanza urgente disponendo la disinfestazione condotta
dai tecnici di Aamps in via Liverani, in un raggio di 300 metri dal punto in cui risiede la
coppia che si era ammalata.
L'intervento è cominciato
nei giorni scorsi e si concluderà con l'ultima parte di disinfestazione che sarà effettuata
questa notte. Gli addetti Aamps, tutti riconoscibili mediante tesserino, hanno eseguito
l'operazione di disinfestazione delle zanzare adulte in parchi e giardini pubblici ma anche in aree private e nelle fognature pubbliche. Invia Liverani, peraltro, c'è anche l'asilo
nido "Villa Liverani", aspetto
che ha reso ancora più urgente
l'ordinanza del Comune. Ma
dato che gli interventi si sono
tenuti durante la notte, al mattino seguente non si è registrato alcun problema per l'ingresso dei bambini dentro la struttura. Stesso discorso per i residenti della zona, per i quali i disagi sono stati minimi.
Prevenzione e profilassi veterinaria
Sulla vicenda è intervenuto
anche il dottor Spartaco Sani,
direttore dell'Unità operativa
di Malattie infettive dell'Asl,
che ha fatto il punto sulle condizioni di salute delle due persone che hanno contratto il virus chikungunya: «I pazienti spiega Sani - sono giunti alla
nostra osservazione subito al
rientro dal viaggio in Messico,
quando la sintomatologia clinica era di fatto risolta. Dato
che la possibilità di trasmettere il virus alle zanzare tigre,
che poi possono passare l'infezione ad altre persone, è limitata al periodo febbrile, l'eventualità che la trasmissione avvenga è bassissima, se non inesistente. I due pazienti stanno
bene - aggiunge il medico hanno avuto una forma blanda, che per questo motivo non
è stata facile da diagnosticare.
La disinfestazione è obbligatoria e opportuna, ma nessun allarmismo: in questo contesto
non ci sono rischi reali di diffusione della malattia».
Il direttore dell'Unità operativa sottolinea che «la febbre
da chikungunya è una malattia virale trasmessa da zanzare
del genere Aedes, molto diffusa nelle regioni tropicali asiatiche e nel centro America».
«Si manifesta con febbre prosegue Sani - dolori articolari anche importanti ed eruzioni cutanee. Nell'arco di al massimo una decina di giorni solitamente tutto si risolve». Il medico rivela inoltre conce questi
non siano stati i primi casi diagnosticati a Livorno: «Il primo
episodio c'è stato nel marzo
del 2006: aveva interessato
una signora livornese che ave-
va trascorso un periodo di vacanza in Madagascar. Da allora - continua - abbiamo diagnosticato diversi casi sia di
chikungunya che di dengue,
altra malattia con le stesse caratteristiche cliniche, di diffusione geografica e modalità di
trasmissione, sempre esclusivamente in persone al ritorno
da viaggi e tutti a evoluzione
benigna. Esiste la possibilità ammette il medico - che questi virus possano essere trasmessi ad altre persone dalla
zanzara tigre presente nei nostri territori: nel 2007 nella zona di Ravenna si è verificato
un importante focolaio epidemico con oltre 200 casi. Per
questo viene fatta la disinfestazione dalle zanzare nella zona
di residenza delle persone che
hanno contratto l'infezione».
«Chi viaggia soprattutto in
paesi tropicali - conclude il direttore - deve essere informato
sull'esistenza di queste malattie, sulle precauzioni da prendere durante il viaggio e su come comportarsi se al ritorno
compare la febbre. Ad esempio, è bene rivolgersi immediatamente al pronto soccorso o
ai centri di malattie infettive
per un rapido inquadramento
diagnostico. E mai sottovalutare una febbre in queste circostanze, prima di tutto per
escludere la malaria che, se
non curata rapidamente, può
essere mortale».
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L'attività di disinfestazione in via Liverani si concluderà stanotte (Pentafoto)
Prevenzione e profilassi veterinaria
Pagina 48
S CUOLA PER I NFERM I ER I
Tuffi cc/iíyffnossi
per Suor Emesta
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a
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d
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OGGI sarà il grande saluto a
suor Ernesta Alberto, di origine piemontese, ma toscana e livornese di adozione. Suor Ernesta ha raggiunto infatti il meritato riposo, per quasi 30 anni
ha diretto la «Scuola Infermieri» oggi polo didattico del corso di laurea in infermieristica
dell'Università di Pisa. Ora va
in pensione. Suor Ernesta è stata e rimarrà per migliaia e migliaia di infermieri il punto di
riferimento della carriera, la
persona che ha formato le carriere professionali e le loro coscienze. Alle 16 nella chiesa di
San Giuseppe è prevista la messa officiata dal vescovo monsignor Simone Giusti con l'animazione della corale sarda alla
presenza di oltre duemila infermieri, testimonianza diretta
del suo impegno professionale. Carattere schivo, lontana
dalla ribalta della cronaca,
suor Enesta ha accettato di rispondere alla Nazione.
Quando ha sentito la vocazione?
«Avevo 18 anni- quando ho
sentito la chiamata del Signore, ma ho potuto abbracciare la
vocazione a 23». Suora dell'ordine religioso del Beato Cottolengo, formatrice di una figura
professionale, l'infermiere che
sta accanto a chi soffre, ecco come si racconta: «Mi sarebbe
piaciuto lavorare in corsia. Ma
al Signore si deve obbedienza.
Così sono stata chiamata a dirigere la scuola livornese. E'stata una parte della mia vita. Ai
miei ragazzi ho insegnato che
si impara facendo e che si deve
avere tanto amore, molta coerenza e coerenza. Se mi è capi-
Segnalazioni
i
Per trent' anni ha formato
eccellenti professionaLità
Messa col Vescovo
tato di fare una partaccia ho
sempre spiegato che era a fin
di bene».
E MODESTA suor Ernesta
non dice che i suoi allievi sono
bravi infermieri a tutti i livelli
grazie a lei. Ribalta la visuale e
dice: «In questi giorni una
trentina dei neolaureati si stanno facendo onore in Inghilterra, alcuni in Germania. Li seguo tramite mail». Ha avuto
molte testimonianze di affetto
e gratitudine. «Mi sto preparando a lasciare questa parte
della mia vita in attesa di saper
come devo esaudire la chiamata del Signore».
Maria Nudi
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1LL
L'ISTITUTO É FRA I POCHI
CENTRI IN ITALIA AD USARE
QUESTA TECNOLOGIA
Pé,
PREVEDE IL CONTROLLO
ALLE MAMMELLE, L'ECOGRAFIA
E VISITA CON LO SPECIALISTA
TECNICA DELLA TC7r1QSINTESI É SBARCATA NEGLI AMBULATORI DI ALLIANCE I`1EDICAL
uancro al seno, diagnosi all'avanguardia
t ~i0grafia tridimensionale riduce ifalsi positivi del 20% e offir alta precisione
UNA MAMMOGRAFIA tridimensionale capace di apportare alcuni vantaggi fondamentali per la
salute della donna: maggiore precisione grazie ad un'alta sensibilità
che riduce gli errori rispetto all'esame tradizionale e di conseguenza
abbassa anche il numero di falsi positivi pari a circa il 20%. Insomma
grazie alla tomosintesi mammaria
un caso su cinque viene visto meglio grazie proprio a questa tecnica
innovativa, che da ora in poi si può
trovare negli ambulatori donna di
Alliance Medical di viale della Repubblica, a Prato e vi si accede grazie ad una semplice richiesta di
mammografia.
Lo strumento diagnostico è attivo
già da questo mese ed è collocato al
primo piano della palazzina di Alliance Medical, inserito nel percorso ad hoc per le donne, accanto
all'ambulatorio del senologo. Alliance Medical ha elaborato un pacchetto specifico per avere un quadro completo della diagnosi e prevede mammografia con tomosintesi,
ecografia e visita con lo specialista
senologo per un costo di 130 euro.
Un costo sostenibile anche se per il
momento questa tecnica non è ancora inserita nelle voci regionali della servizio sanitario.
È il dottor Marco Rosselli Del Turco (nella foto), consulente di Alliance Medical, a spiegare l'utilità della
mammografia digitale con detettore di grande formato e conversione
diretta dei raggi X in segnale digitale, ma ne riconosce i limiti.
«Questa tecnologia migliora la sensibilità, rispetto alla mammografia
convenzionale, - afferma - Tuttavia, nei seni densi, il numero di falsi negativi è ancora elevato, proprio
per la presenza di patologie che si
sovrappongono alle aree di maggiore densità e non si riesce a dissociarle dal tessuto sano pur ricorrendo alle diverse proiezioni. Si stima che
Segnalazioni
circa il 10% delle pazienti siano a rischio di diagnosi incorretta per questa causa». Proprio per sciogliere
qualsiasi tipo di dubbio sulla presenza di opacità asimmetriche, lo
specialista radiologo richiede supplementi di indagine con altre tecnologie diagnostiche, come tecniche più invasive e costose come la
risonanza magnetica con mezzo di
contrasto o microbiopsie percutanee.
«Invece la tomosintesi digitale del
« un esa me come quello
tradizionale, ma con
finizione assai superiore»
seno porta una rivoluzione: dai primi risultati clinici ha il vantaggio
di essere gestita nello stesso ambito
della mammografia e non obbliga
la paziente alla riprogra
zione
di esami in altre strutture», aggiunge il dottor Rosselli Del Turco.
Come si svolge tecnicamente la tomosintesi digitale? Si svolge come
una normale mammografia e la paziente viene posizionata nello stesso modo, ricevendo la stessa dose radiante bassa di un esame mammografico: l'unica differenza è che in
circa una decina di secondi il tubo
radiogeno compie un arco di circa.
40° intorno al seno eseguendo una
decina di esposizioni e riproducendo 120 sezioni della mammella.
«Con questa operazione è possibile
ottenere una visione tridimensionale del seno che, come nella Tac, viene mostrato in "fette" di 1.0 millimetro di spessore, ciò consentirà di
evidenziare le eventuali lesioni, altrimenti invisibili, nella relativa fetta, col vantaggio di mantenere una
ottima risoluzione spaziale - chiosa
il dottor Rosselli Del Turco-. In
questo modo si evitano i falsi allarmi dovuti alla sovrapposizione di
aree di densità collocate in piani diversi, che nella mammografia bidimensionale simulano opacità sospette. La tomosintesi ha risultati
ottimi anche nei seni non densi in
donne già in menopausa, ma i risultati sono favorevoli nelle donne più
giovani con seno denso e con cicatrici da pregresso intervento chirurgico».
ALLIANCE MEDICAL da sempre ha particolare attenzione per il
percorso donna tanto che da febbraio e fino alla fine del 2016 ha aderito al progetto «Fiore rosa» promosso insieme a «Onda» (Osservatorio
nazionale sulla salute della donna)
ed offre una serie di esami fondamentali per la prevenzione al femminile con sconti del 10% su tutte
le prestazioni. Non solo: Alliance
Medical ha stipulato un accordo
con Lilt di Prato per offrire la tomosintesi a cifre ulteriormente calmierate.
Sara Ressi
Pagina 50
Segnalazioni
Pagina 51
A Manto e malattie
conferenza Ona
Conferenza dell'Osservatorio
Nazionale sull 'Amianto prevista
domani a partire dalle ore 15,30
presso l'auditorium della Regione
Toscana (via Cavour, 4 - Firenze)
avente ad oggetto le " Patologie
ambientali e lavorative in
Toscana. Epidemiologia
sull'amianto e geotermia Smila
morti l'anno per amianto, altri
migliaia per altri cancerogeni
nell'ambiente lavorativo e di vita.
Con l'avvocato Ezio Bonanni ed
altri relatori interverrà anche
una delegazione di Rosignano
composta da Antonella Franchi,
ManuelaCostalli e Massimiliano
Posarelli . Si porrà l 'accento, dopo
l'esplosione di casi di malattie
legate all'eposizione, sulla
questione delle necessarie
bonifiche da effettuare.
„ffrcin¡ rvblo —_
.:.P;;;°..';°
Segnalazioni
Pagina 52
t a Pisa
il 52enne ferito
nell'incendio
1 LIVORNO
Ë stato trasferito al centro
grandi ustionati di Cisanello, a
Pisa, Enrico Nuti, il 52enne livornese rimasto gravemente
ferito nell'incendio avvenuto
la mattina di martedì 15 settembre in un appartamento in
via Nardini Despotti Mospignotti. Il rogo era divampato
nella casa del 52enne poco dopo le 10: i vigilidel fuoco, dopo
aver sfondato la porta di ingresso, lo avevano trovato riverso sul pavimento.
All'inizio Nuti non era cosciente: i soccorritori della Misericordia lo avevano portato
d'urgenza in ospedale, dove
una volta in shock room era
stato stabilizzato dai medici
dell'ospedale di viale Alfieri.
Nella giornata di mercoledì
l'uomo è stato trasferito a Cisanello dal personale della Misericordia di Antignano, a bordo
di un'ambulanza sulla quale è
salito anche il primario del
pronto soccorso.
Stando alle ultime informazioni sulla salute dell'uomo,
Nuti sarebbe cosciente, ma resta in gravi condizioni a causa
delle numerose ustioni di secondo e terzo grado che ha rimediato sul volto e nel resto
del corpo. Sui motivi che hanno scatenato l'incendio in via
Mospignotti, intanto, continuano le indagini di vigili del
fuoco e carabinieri.
Segnalazioni
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Il fallimento della biblioteca sanitaria specchio della città
'è stato un periodo a Livorno, in cui i
settori Bibliotecari, sia della nostra
amministrazione, con la Biblioteca
Labronica, che per ciò che riguardava la Sanità, con la Biblioteca degli Spedali Riuniti,
diretta dal compianto Valdo del Lucchese e
per tanto tempo la situazione era coperta;
ma purtroppo le cose non sempre vanno come dovrebbero andare e piano piano la Biblioteca degli Spedali Riuniti, cominciò ad
accusare colpi: le risorse economiche cominciarono a scarseggiare, anche perché
nella Sanità, veniva sempre privilegiato, settori operativi di servizio alle persone e purtroppo poco a poco la Biblioteca dell'Ospedale si trovò in difficoltà; il sottoscritto era
all'epoca presidente della Circoscrizione 4,
sul cui territorio c'era l'Ospedale e allora,
pensando di fare cosa utile, proposi al Consiglio di orientare la nostra Biblioteca, che era
Segnalazioni
generalista, come le altre Circoscrizioni Livornesi, in Biblioteca Specializzata in Igiene
e Sanità, per poter dare una risposta a tutta
la città.
Tutto ciò non fu assolutamente indolore,
perché anche nell'amministrazione le resistenze a unalinea del genere, non fu digerita
e l'assessore alla Cultura dell'epoca, Vittori e
il direttore della Labronica, cercarono di
smontare la linea della Circoscrizione. Poi la
Circoscrizione l'ha avuta vinta, con la mediazione che tutta quanta la materia Sanitaria, sarebbe uscita dai costi della Labronica e
la materia, sarebbe stata gestita, dalla Biblioteca di Igiene e Sanità e così, per anni la cosa
è andata avanti e quando a Livorno è stata
insediata la facoltà Universitaria di Infermieristica; l'Università ha voluto una Biblioteca
di riferimento, che il nostro Ospedale non
aveva più, perché l'aveva chiusa.
Allora, d'accordo con il Comune fu data la
nostra Biblioteca di Igiene e Sanità. Oggi, la
deriva, non è conclusa, perché con la chiusura delle Circoscrizioni, anche la Biblioteca
si è trovata nel ciclone, perché gli amministratori odierni, non sapendo che fare, nascondono il problema. Vale vedere l'intervista alla vicesindaco Stella Sorgente che seppur concordata con domande precise, non
ha ottenuto nessuna risposta. Sono certo
che il problema non si risolverà con il silenzio; in attesa di una morte annunciata, perché la città ha bisogno di strumenti, specie
nella Sanità, già carente di un nuovo Ospedale, in attesa di risanare il vecchio? Invito i
cittadini a smetterla di fare gli Ignavi, perché
questi problemi li investono direttamente,
se vorranno che Livorno abbia un futuro.
Sergio Barsotti
Ex presidente Circoscrizione 4
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