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Rassegna del 18/09/2015 - Azienda Ospedaliero
Rassegna del 18/09/2015 INDICE RASSEGNA STAMPA Rassegna del 18/09/2015 SANITÀ PISA E PROVINCIA Nazione Pisa 18/09/15 P. 9 Le nuove terapie contro il Parkinson A Pisa gli studiosi da tutta Europa 1 Nazione Pisa 18/09/15 P. 9 Oggi la giornata per le donazioni di midollo osseo 2 Nazione Pontedera Valdera 18/09/15 P. 17 «Errore storico e politico, il cittadino non ci rimetta» 3 Nazione Pontedera Valdera 18/09/15 P. 27 Lions e Waste Recycling unite per portare l'arte in ospedale 4 Tirreno Cecina Rosignano 18/09/15 P. V Una rete di servizi per i malati di Alzheimer Elisa Pastore 5 Tirreno Pisa 18/09/15 P. II Dal nulla spunta la centrale a biomasse Carlo Venturini 6 Tirreno Pisa 18/09/15 P. VII «Adalberto è svenuto l'ha tradito il diabete» Cesare Bonifazi 9 Tirreno Pisa 18/09/15 P. VII "Ehi tu! Hai midollo?", così si sensibilizza alla donazione Sharon Braithwaite Tirreno Pisa 18/09/15 P. XV Colpito da infarto, lo salva la vicina di casa infermiera Tirreno Pontedera Empoli 18/09/15 P. IX Profughi, soltanto in tre riconosciuti come rifugiati Tirreno Pontedera Empoli 18/09/15 P. XII Un workshop per software medici 10 11 Leonardo Dell'Aiuto 12 13 SANITÀ FIORENTINA E TOSCANA Corriere Fiorentino 18/09/15 P. 5 Careggi, mai più soli al nuovo Pronto soccorse Mauro Bonciani 14 Corriere Fiorentino 18/09/15 P. 5 Rossi: «Altri tagli? Insostenibili» L'assessore: riforma entro l'anno Corriere Fiorentino 18/09/15 P. 5 Stop nascite a Bibbiena, tra le proteste Corriere Fiorentino 18/09/15 P. 11 Il medico senza ricevute nell'ambulatorio della Asl 18 Corriere Arezzo 18/09/15 P. 23 "Il punto nascita non si tocca" Sindaco contro azienda sanitaria 19 Nazione Arezzo 18/09/15 P. 21 Punto nascite, Desideri: «Sorpreso dalle parole di Bernardini» 21 Nazione Livorno 18/09/15 P. 4 La direzione del Pd si concentra su pronto soccorso e servizi territoriali 22 Nazione Livorno 18/09/15 P. 10 Si moltiplicano le adesioni al referendum sulla sanità 23 Nazione Pistoia 18/09/15 P. 8 Fusione d'area vasta, incontri fra il personale 24 Nazione Pontedera Valdera 18/09/15 P. 18 Il futuro delle Asl? «Il pericolo più grande arriva dai tagli» 25 Tirreno Cecina Rosignano 18/09/15 P. II Il comitato: «Blocchiamo questa riforma» 26 Tirreno Cecina Rosignano 18/09/15 P. II De Lauretis assicura: assunzioni in arrivo a chirurgia e ortopedia Tirreno Livorno 18/09/15 P. V «Ora speriamo nel dialogo tra Livorno e Firenze» 28 Tirreno Livorno 18/09/15 P. V Trasferta per superare il vecchio accordo 29 Tirreno Livorno 18/09/15 P. V Ci serve un ospedale del futuro Tirreno Livorno 18/09/15 P. V «Il sindaco pensa anche a una nuova area?» Tirreno Livorno 18/09/15 P. V Pd apre a viale Alfieri «Ma si costruisca un nuovo blocco» Tirreno Piombino Elba 18/09/15 P. II Tour delle provette, ancora dubbi 33 Tirreno Piombino Elba 18/09/15 P. V Denunciato medico, rubava sulle visite 34 Venerdi Repubblica 18/09/15 P. 51 Mangiar sano fuori casa: la Toscana i posti giusti li ha messi nella rete 35 16 Francesco Caremani Andrea Rocchi Elisa Amato 17 27 30 31 Juna Goti 32 SICUREZZA LAVORO E SINDACATO Nazione Livorno 18/09/15 P. 1-11 Infortuni: primo sciopero in Aferpi 36 Tirreno Piombino Elba 18/09/15 P. I Operaio ferito nella notte 39 Corriere Fiorentino 18/09/15 P. 13 Cena sotto le stelle, Ognissanti per l'Att 40 Corriere Fiorentino 18/09/15 P. 18 Coi piedi buoni corri la vita fa tredici Carmela Adinolfi 41 Famiglia Cristiana 20/09/15 P. 90 UNA MADRE È SALVA GRAZIE A 10 EURO Rosanna Biffi 43 VOLONTARIATO Indice Rassegna Stampa Pagina I INDICE RASSEGNA STAMPA Rassegna del 18/09/2015 Corriere Della Sera 18/09/15 P. 23 Miséricordia Giangiacomo Schiavi 44 PREVENZIONE E PROFILASSI VETERINARIA Tirreno Livorno 18/09/15 P. IX Virus zanzara tigre, disinfestazione ok «Bene la prevenzione» Giorgio Carlini 47 Nazione Livorno 18/09/15 P. 7 Tutti commossi per Suor Ernesta da oggi in pensione Maria Nudi 49 Nazione Prato 18/09/15 P. 9 Cancro al seno, diagnosi all'avanguardia Sara Bessi 50 Tirreno Cecina Rosignano 18/09/15 P. V Amianto e malattie conferenza Ona 52 Tirreno Livorno 18/09/15 P. XI Portato a Pisa il 52enne ferito nell'incendio 53 Tirreno Livorno 18/09/15 P. XIII Il fallimento della biblioteca sanitaria specchio della città 54 SEGNALAZIONI Indice Rassegna Stampa Pagina II Le nuove terapie contro il Parkinson A Pisa gli studiosi da tutta Euroa , Oggi e domani il congresso organizzato dal professor Bonuccelli INIZIA OGGI inizia la 3a Conferenza Internazionale sulle nuove terapie nel Parkinson e nella Demenza (IPAD 3).Queste due malattie sono le neurodegenerazioni più frequenti nella popolazione anziana e i disturbi delle funzioni cognitive e motorie tendono spesso a sovrapporsi insieme ai disturbi della sfera comportamentale in questi pazienti. In Toscana in questo momento ci sono circa 18mila pazienti con Parkinson e quasi 100mila con Demenza di Alzheimer: i costi di questa epidemia sono inimmaginabili - si calcola oltre l'l% del Pil mondiale - e molti governi hanno stanziato cifre enormi per la ricerca su prevenzione e cure più efficaci. Benché la causa sia ancora sconosciuta, oggi sappiamo che nelle malattie neurodegenerative si ha una neurodegenerazioni; anticorpi contro la sinucleina nel Parkinson e contro l'amiloide nell'Alzheimer. Di questi farmaci sperimentali, degli stili di vita che prevengono o rallentano la neurodegenerazione (attività motoria, cognitiva ed intera- zione sociale), delle nuove possibilità per diagnosi sempre più precoci si parlerà appunto alla 3a Conferenza Internazionale in programma oggi e domani a palazzo Blu organizzata dal professor Ubaldo Bonuccelli (nella foto) e dai suoi collaboratori della Neurologia. Saranno presenti i migliori esperti europei di queste patologie e questo congresso organizzato ad anni alterni dall'Università di Pisa e da quella di Firenze si è ormai imposto come un punto di riferimento per gli specialisti di quest'area della Neurologia. La Neurologia di Pisa vanta una lunga tradizione di ricerca in questo settore iniziata con il professor Muratorio molti anni fa e oggi continuata dal suo allievo Bonuccelli e da altri collaboratori ormai di statura internazionale come Roberto Ceravolo. In Toscana 18mila pazienti colpiti a questa patologia Diagnosi sempre più precoci deposizione e accumulo di proteine abnormi nei neuroni (Sinucleina nel Parkinson e Amiloide nella Demenza di Alzheimer) con conseguente reazione infiammatoria locale che con il tempo determina degenerazione dei neuroni. L'IPOTESI di una o più tossine ambientali che accumulandosi nel corso del tempo provocano l'accumulo delle proteine citate e manifestano il loro effetto prima o dopo a seconda dell'individuo e del suo assetto genetico-metabolico,è in questo momento quella più credibile: tossici ambientali agirebbero su individui predisposti geneticamente. Nuovi farmaci, in particolare anticorpi contro le proteine citate sono l'ultima novità nella terapia delle A Pivn li =nidin i du uIDa Fäiro zt Sanità Pisa e provincia Pagina 1 MUSICA E STAND SUL PONTE DI MEZZO, CHIUSO AL TRAFFICO DALLE 14 ALLE 24 Oggì lagtomata ' per le donazioni di ` o o osseo IL PONTE di Mezzo diventa il centro per la solidarietà nella serata di oggi, dalle 19 alle 23, con l'evento «Aspettando ... Ehi tu! Hai midollo?», organizzato da Admo, Avis e Agbalt con il patrocinio della Prefettura e del Comune di Pisa, con la partecipazione di Confcommercio e Confesercenti Pisa. Il Ponte sarà allestito con tavoli e bar, ma anche palchi per la musica e stand informativi sulle attività delle associazioni. Chiunque potrà quindi dare il proprio contributo economico per la ricerca e per le iniziative delle associazioni, ma anche essere inserito nella tipizzazione per la donazione di midollo osseo. «Grazie alla serata, che precede la giornata nazionale per la donazione di midol- Sanità Pisa e provincia lo osseo, si potranno accorciare gli iter di tipizzazione dei donatori - spiega il presidente Admo e Avis, nonché vicesindaco di Pisa, Paolo Ghezzi -. Nell'evento del 2014 abbiamo realizzato il 17% delle tipizzazioni fatte durante l'arco di tutto l'anno. Nella serata si potrà quindi partecipare all'apericena conoscendo direttamente i volontari». A presentare l'iniziativa, anche il viceprefetto vicario Valerio Massimo Romeo, il vicepresidente Confcommercio Alessandro Trolese, e il presidente di Confesercenti Antonio Veronese. Per permettere le operazioni diallestimento, il Ponte di Mezzo verrà chiuso al traffico nella giornata di oggi dalle 14 alle 24. «La Prefettura ha aderito positivamente all'iniziativa - sottolinea il vice Prefetto Romeo -, perché questo è il vero volto della città, che vive di persone civili e volontari sempre disponibili. Spero che molti giovani aderiscano alla serata, nella quale verrà anche spiegato il va- lore della responsabilità . Inoltre gli uomini della Prefettura saranno disponibili a testare i presenti con l'etilometro ». Per partecipare all'evento basterà pagare una quota di 8 giuro . Info : 050.41.076. Andrea Valtriani Pagina 2 « . EiTore cittadino L'ACCORPA M ENTO dell'Asl? Ad intervenire sul dibattio è anche Stefano Taddei, infermiere di Calcinaia. «A fine settembre - ci scrive in una lunga lettera - i giochi saranno fatti ed i cittadini dei comuni del Comprensorio del cuoio, sapranno finalmente se apparterranno alla ASL Centro (Firenze-Prato-Pistoia) oppure alla ASL Nord Ovest (Pisa - Lucca - Massa- Livorno). Nel frattempo molti politici stanno dibattendo su quale sia la loro "convenienza". Ma la verità dove sta?». «Senz'altro - dice Taddei - nella sapienza dei cittadini, nelle necessità di tutti i giorni e non nella convenienza politica dell'esponente di turno. Tutto nasce dalla passata volontà di creare la Provincia di Empoli. In quella sventurata circostanza, la Regione anticipò inspiegabilmente la nascita dell'USL11 comprendente i comuni dell'empolese e quelli del Comprensorio del cuoio escluso inspiegabilmente Santa Maria a Monte. Si erano così gettate le basi "politi- Sanità Pisa e provincia USL, . LETTERA .. , . á metta» che" per favorire il nascere della nuova provincia». «Ma fortunatamente - continua nella sua analisi Taddei - sia il tempo che la crisi, impedirono questo sperpero di danaro pubblico. Ma allora perché l'USL 11 non ebbe la stessa sorte?». «Si decise - aggiunge - di far finta di niente, fine a che un giorno, grazie sempre alla crisi, in Regione si accorsero che forse 12 USL (2 in più delle provincie toscane?) erano troppe e che, se si volevano mantenere i servizi, era necessariopassare a tre. E' questa la vera realtà delle cose, è quindi dalla conoscenza di esse che si deve basare la giusta scelta, che non può che essere quella di correggere un errore storico e politico commesso al tempo, in cui tutto era possibile. Occorre quindi un atto di imparzialità politica, volto al ripristino dell'ambito territoriale provinciale delle ASL toscane, in analogia a quanto accade per altre importanti istituzioni territoriali quali INAIL, INPS, Procura della Repubblica, Tribunale, Prefettura etc. e non viceversa». Pagina 3 I NDETTO UN CON CORSO RIVOLTO AGLI ARTISTI: ISCRIZIONI GIÀ APERTE . O B IETTIVO abbellire e allestire con opere d'arte un reparto intero del nuovo ospedale Santa Chiara di Pisa. Si tratta del polo di cardiologia aritmologica della dottoressa Maria Grazia Bongiorni. L'iniziativa voluta e sostenuta da Lions Club San Miniato, dalla Waste Recycling SpA, da Scart, dall'Accademia delle Belle Arti di Firenze e dal Polo di Cardiologia prevede la selezione di alcune opere che andranno a far parte in modo permanente dell'ospedale pisana Caratteristica imprescindibile per partecipare al concorso è utilizzare materiale di scarto. «Il nostro desiderio - dichiara Maurizio Giani pre- Sanità Pisa e provincia sidente di Waste Recycling, nonché membro del Lions Club San Miniato - è quello di rendere più bello e accogliente il reparto della dottoressa Bongiorni che rappresenta un'eccellenza nota ben oltre i confini nazionali». L'iniziativa è aperta a tutti gli artisti dello scarto. 14 premi in palio saranno attribuiti da quattro giurie: tra cui una giuria tecnica composta tra gli altri anche dal Carlo Tomassini direttore generale azienda ospedaliero-universitaria pisana, da Maria Grazia Bongiorni, da Luciano Modica ed Eugenio Cecioni rispettivamente presidente e Direttore dell'Accademia delle Belle Ar- ti di Firenze; e una giuria popolare che sarà addirittura composta dai pazienti e dai loro pparenti presenti nel reparto . A selezionare le opere in concorso non potevano mancare gli artisti Edoardo Malagigi e Angela Nocentini docenti dell'Accademia delle Belle Arti di Firenze . Previsto anche l'attribuzione di un premio (del valore di 800 euro): il personale medico, infermieristico e tecnico del reparto sarà invitato a scegliere un'opera tra quelle in mostra presso il reparto. Si tratta in tutto di un montepremi di 3400 curo messo a disposizione dal Lions Club San Miniato. Iscrizioni aperte fino al 16 gennaio(www.w-r.it: "Diamo colore al cuore") Pagina 4 CONVEGNO AL PASQUII Una rete di servizi per i malati di Atzhe er di Elisa Pastore ® CASTIGLIONCELLO Si terrà durante tutta la giornata di sabato (dalle 9 alle 18) al Castello Pasquini il convegno "Alzheimer: nuove sfide e reti di sostegno". Accreditato dal Ministero della salute per l'Ecm è indirizzato a tutti gli operatori sanitari e assistenti sociali, agli addetti del settore e ai familiari dei pazienti che soffrono di una malattia caratterizzata da una lenta e progressiva compromissione cognitiva e comportamentale. Una malattia alla quale seguono notevoli implicazioni umane ed economiche all'interno delle famiglie. Molti gli interventi di professionalità in programma durante la giornata senninariale per offrire spunti e per essere quindi di supporto e aiuto ai familiari dei malati. Dal presidente della Fondazione Casa Cardinale Maffi a rappresentanti regionali, dal direttore della Società della salute della Bassa Val di Cecina al sindaco di Rosignano. Di fatto il convegno è stato organizzato dalla Fondazione Casa Cardinale Maffi assieme al gruppo operativo locale dell'Alma con il patrocinio della Regione, della Usl 6 di Livorno e della Usl 5 di Pisa, dell'Ordine dei medici di Livorno, del collegio Ipasvi, dei Comuni di Cecina e di Rosignano e della Società della Weflill_ Un convegno sull'Alzheimer svoltosi in provincia Previsti gli interventi del presidente della Fondazione Casa Maffi del sindaco di Rosignano e dei vertici della Società della Salute L'incontro organizzato a cura deIl'Aima salute della Bv dC. Obiettivo della giornata è anche quello di creare occasioni di confronto tra le istituzioni e la comunità al fine di mettere a punto un modello "auto sostenibile" in grado di garantire servizi diversificati in base al livello di evoluzione della malattia. E proprio la necessità di dar vita ad una rete di servizi sinergicamente interconnessi tra loro per andare incontro ai bisogni delle famiglie e della comunità locale è stata la base di partenza di Orienta-niente, un progetto che è stato svolto per un anno su un campione di 12 utenti over 55 del territorio. Durante la giornata quindi si parlerà dei risultati raggiunti dando però spazio anche a dibattiti così conte ad un workshop dal titolo "Palestra per la mente". Sarà inoltre a disposizione un laboratorio gestito da volontari per l'accoglienza e la supervisione di persone affette daAlzheimer. ORI PRODUZIONE RISERVATA l inryrvtil. m.nvo p ii.ii I..r.. J, r.i Sanità Pisa e provincia Pagina 5 UN CONFRONTO SERRATO Dal nulla spunta ta centrale a biomasse Itano, intera frazione in assemblea contro il progetto . La gente preoccupata perché ad ue passi dalla Villa edice{a. di Carlo venturini 1 COLTANO Bruciano gli animi dei residenti di Coltano perché a breve brucerà una centrale di cippato attiva 24 ore su 24 e che produrrà un megaw att di energia. E stato completato infatti l'iter autorizzativo per il via libera alla centrale a biomassa che si posizionerà in un'area prossima alla villa medicea che è praticamente nel centro del paese. Il circolo Arci di Coltano non è mai stato così pieno e le voci che hanno subissato quelle delle autorità, dicevano solo: "No alla centrale a biomassa". Il tavolo che fronteggiava l'onda d'urto della platea era composto dal sindaco Marco Filippeschi, il presidente del Parco di San Rossore Fabrizio Manfredi e l'assessore Ilenya Zambito. Sarà la solita sindrome del "non nel mio giardino?". Stando ai residenti ed agli imprenditori agricoli e della ristorazione della zona quella centrale starà a significare più inquinamento, almeno una decina di camion al giorno che trasporte- Sanità Pisa e provincia ranno legna e scarti della lavorazione di legname e l'azzeramento degli sforzi di fare di quel polmone verde un'area di richiamo turistico con la conseguente deturpazione del paesaggio. Coltano che ha circa 400 abitanti, è in pieno Parco ed è conosciuto come una zona di agriturismi, centri ippici e allevamenti di bestiame per carni di qualità. C'è poi il lago delle Tamerici ed aree per esibizioni dei butteri maremmani. Ciò che brucia ancor prima del cippato nell'anima dei residenti, è che tutto sia stato fatto all'oscuro della popolazione ed in tempi brevissimi. «Ho saputo di questa centrale cinque giorni fa - dice Eugenio Luisi - e sono scioccato per la rapidità con cui tutto è stato approvato da almeno sette enti, il tutto in meno di un anno». Gli enti che hanno messo la ceralacca sulle richieste della nuova centrale sono la Sovrintendenza, il Comune e la Provincia (ufficio urbanistica ed attività produttive), il Parco di San Rossore, la Asl, i Vigili del Fuoco, ed il Collegio per il paesaggio. Sempre Luisi dice: «Sappiamo tutti, nonostante il direttore del Parco parli di "camino" che si tratta di una centrale con un bruciatore che nella migliore delle ipotesi brucerà legna e cippato. E chi ci garantisce che brucerà solo quei materiali? Chi sorveglierà i contenuti dei camion che di notte transiteranno qui? Lo stesso cippato si sa, può contenere residui di plastica». Il numero dei camion che dovrebbero passare per arrivare alla centrale sembra siano un decina ma c'è chi dice che ne transiterà solo uno. «Non importa - continua Luisi - se sarà anche uno solo perché in quelle stradine non è permesso il transito di nessun camion ma evidentemente la regola vale per i piccoli imprenditori e per i cittadini ma non per chi farà la centrale». Luisi contesta inoltre che la centrale essendo di cippato inquina più di una a biomassa che brucia gas. «Magari ci daranno il contentino di fornire riscaldamento alle case che distano fino a 700 metri ma chi glielo ha chiesto? Loro intanto venderanno l'energia elettrica ad Enel e grazie ad una serie di incentivi pubblici ci guadagneranno anche se non la metteranno in funzione»: conclude Luisi. Paola Balestri del Ctp di Coltano dice: «La circoscrizione non ne sapeva nulla. E la cosa che brucia è che noi stiamo giornate intere a discutere sul- lo spostare un segnale stradale di cinque cm per salvaguardare il paesaggio ed invece ci fanno una centrale a biomassa senza dirci nulla». Gianluca Orlandini è confinante con la futura centrale. Ha un centro ippico dal 1990, e dal 2005 chiede una tettoia di legno per i suoi cavalli al Parco. «Mi sorprende la rapidità con cui la società per la centrale abbia ricevuto tutte le autorizzazioni, mi sorprende sentir dire dalle autorità che non sapevano nulla ma soprattutto visti i problemi annosi che ha Coltano di vigilanza del territorio mi chiedo chi e come verrà controllata la nuova centrale». Da decenni i residenti di Coltano chiedono il rifacimento delle strade, la rivalorizzazione della stazione di Marconi, la ristrutturazione della scuola Diaz, il ripulisti da spacciatori e prostitute nelle pinete, i controlli contro le discariche abusive e più illuminazione. Non hanno mai chiesto una centrale di cippato. E quindi alcuni residenti si sono rivolti agli avvocati e sulla stessa linea si sta muovendo la pro-loco. 0RI PRODLI ZI O NE RISERVATA ,;°, . „ Dal nulla spunta la ceniralc a biomasse Pagina 6 03 II tavolo delle istituzioni (a destra l'assessore Zambito e ll sin naco Filippeschi ) e un momento dellaserata (Foto Mu(cai) Sanità Pisa e provincia Pagina 7 i.a saia aei circolo Arci ai Cootano gremita ao ciuadini per rassemniea suua centrale a hiomassa Sanità Pisa e provincia d t9 Ancora un'immagine della serata discussione al l'Arci di Coltano ( Foto Muzzi) Pagina 8 di Cesare Bonifazi 1 PISA Non è stata una bravata, non stava camminando sulla spalletta poco prima di precipitare e sbattere la testa sulla sponda in cemento sul fiume. No, la vita di Aldalberto Tarantino, 25 anni, lo studente universitario palermitano che da lunedì notte lotta fra la vita e la morte dopo una drammatica caduta dal lungarno Mediceo, non ha improvvisamente cambiato rotta per un "gioco" o unabanale distrazione. Il ragazzo iscritto a Veterinaria con la passione per i video e il cinema, ha raccontato chi era con lui, è tragicamente scivolato perché si è sentito male. Avrebbe avuto un mancamento. Un malessere spiegato solo con la sua malattia. «Qualche mese fa, dopo essere tornato dall'Erasrnus - hanno raccontato i genitori- ha scoperto di essere diabetico». Adalberto è stato tradito da un picco di glicemia. Era uscito con le due coinquiline per un aperitivo. Una bevuta, qualche stuzzichino. Ma non aveva mangiato, si era fermato a chiacchierare sul lungarno, era passato il tempo, e si erano fatte le 22.30. «Era a stomaco vuoto, ma non aveva alzato il gomito», hanno riferito le ragazze. E bastato un attimo, si è alzato in piedi sulla spalletta per scendere sulla strada e invece è arrivata quella sensazione, è quasi svenuto: la vista che si annebbia, il nodo fra il petto e la gola, la pressione che va giù. Un volo di sette metri. Ha sbattuto la fronte e ora "Ada" - come lo chiamano gli amici - è in Sanità Pisa e provincia Le operazioni di soccorso di Adalberto Tarantino (nel riquadro ), lo studente caduto dalle spallette e ora in coma «Adalberto è svenuto l'ha tradito il diabete» La versione di chi era col ragazzo caduto dalla spalletta dell'Arno Resta in coma e in pericolo di vita. I medici: gravi lesioni al cervello corna, e percorre un filo sottile. Martedì mattina è stato operato alla testa in neurochirurgia, l'impatto ha scatenato un'emorragia e ha riportato gravi lesioni cerebrali. Si trova ancora nel reparto di rianimazione del pronto soccorso a Cisanello guidato da Paolo Malacarne. Ieri è stato intubato, a livello clinico è un segnale positivo. Ë stabile, ma le sue condizioni restano gravissime e la prognosi riservata. Con tutta probabilità non potrà più frequentare la facoltà di Veterinari a né coltivare la sua passione e fare il videomaker. Durante l'intervento, i medici hanno dovuto asportare materiale cerebrale nella par- te frontale. A Pisa, dopo l'incidente, sono subito arrivati i genitori dalla Sicilia. Vivono ore drammatiche. Da martedì, poi, moltissimi amici lo incoraggiano, inviano i loro messaggi alla sua pagina Facebook. Piccoli squilli di tromba, nella speranza che si risvegli dal sonno in cui è piombato. ©RIPRODUZIOlN E RISERVATA Pagina 9 OGGI ANTICIPO DELLA GIORNATA MONDIALE u y,kil • Liii 1. Hai ?"' .C Sl ' Sl s ensib ilizza alla 11 PISA Oggi sul Ponte di Mezzo si terrà "Aspettando... Ehi tu! Hai Midollo?", a una settimana dalla giornata mondiale di sensibilizzazione per la donazione di midollo osseo, in programma per sabato 26. Stasera, grazie alla collaborazione tra l'Associazione donatori di midollo osseo (Admo), Avis e Agbalt onlus e al patrocinio del Comune e della Prefettura, si potrà degustare un buon vino o cocktail accompagnato da un buffet preparato dai locali aderenti all'iniziativa. Fondamentale il contributo delle associazioni di categoria Confcommercio e Confesercenti. L'apericena sarà accompagnato da musica live e dj set e servirà a raccogliere fondi per coprire le spese che gli organizzatori dovranno sostenere per il 26. Le associazioni hanno lo scopo di sensibilizzare la popolazione ad un sano stile di vita: è per questo che stasera sarà anche effettuata una campagna di sensibilizzazione sui rischi connessi all'abusi e allo uso scorretto di bevande alcoliche. Avis Pisa metterà a disposizione dei partecipanti degli etilometri tascabili, mentre le forze dell'ordine saranno presenti per effettuare l'alcool test a chi lo desidera. «Admo si rivolge direttamen- Sanità Pisa e provincia donaz ione te a giovani e potenziali donatori. Il suo scopo è quello di incrementare le tipizzazioni e di effettuare campagne inerenti ad un sano stile di vita dice Massimo Tonarelli, Admo Pisa -. Un ringraziamento speciale a chi ha aderito a questa iniziativa e ai tanti volontari che animano associazioni come la nostra». «Stasera sarà possibile informarsi sull'importanza e sulle modalità di donazione del midollo - aggiunge Paolo Ghezzi, vicesindaco e presidente di Admo Pisa e Avis Pisa -. Admo Pisa nel 2014, grazie alla manifestazione "Ehi tu! Hai midollo?", è riuscita in un solo giorno a raccogliere il 17% dei campioni tipizzati nell'intero anno a Pisa. Speriamo di raggiungere risultati analoghi anche quest'anno e invitiamo tutti a partecipare a questa iniziativa». «Vogliamo ricordare il significato profondo della donazione. Ci sono momenti della vita in cui un trapianto è l'unica soluzione per continuare a vivere - sottolinea Ghezzi -. Non è assolutamente facile trovare un donatore compatibile, serve una ricerca a livello mondiale. Per quest'anno si prevede un calo del 15% di donazioni di sangue a Pisa: una diminuzione che ci deve far riflettere». Sharon Braithwaite Pagina 10 CALCI Colpito da infarto , lo salva ®' infernu era Ambulanze al pronto soccorso ® CALCI La mobilitazione dei vicini di casa nella corsa contro il tempo è valsa ieri mattina a salvare la vita ad un giovane operaio, colpito da infarto. Tommaso Bonanni, misuratore attualmente disoccupato, si è sentito male all'improvviso, poco dopo essersi alzato dal letto, nell'abitazione di via XX Settembre che divide con la moglie ed i due figlioletti in tenera età. L'uomo ha avvertito dolori diffusi al petto e si è subito reso conto della gravità del suo stato. E' crollato a terra mentre la moglie si è messa ad urlare. E' accorso Denis, un professionista di origine croata, e poi è arrivata un'altra vicina, Cristina Filippi. Al- Sanità Pisa e provincia lertato telefonicamente il 118, che ha provveduto a far giungere tempestivamente un'ambulanza con medico a bordo. Il mezzo è giunto dopo dieci, quindici minuti ma a salvare la vita al Bonanni è stata un'altra vicina, Silvia Barontini, che risiede poco lontano. Lei è un'infermiera professionale e ha praticato il massaggio cardiaco. Quando è giunta l'ambulanza l'uomo ha dato segni di ripresa. E' seguito il trasporto all'ospedale di Cisanello dove i sanitari hanno effettuato immediatamente l'intervento chirurgico. E Bonanni ora è in terapia intensiva, i medici si mostrano cautamente ottimisti. Pierluigi Ara CGRI PRODUZIONE RISERVATA Pagina 11 Profughi, soltanto in tre riconosciuti come rifugiati Le storie dei venticinque migranti ospiti al S. Chiara tra fame, guerra e disperazione il direttore Calastri: «Tempi biblïci per dare loro la possibilità di rimanere in Italia» sette è stata revocata la possibilità di fare richiesta: dovran no rientrare nei loro paesi. Per quanto riguarda i rimanenti, per ora solo cinque o sei potranno operare nel volontariato per interventi di pubblica utilità. Gli altri, finché non otterranno lo status, non potranno fare niente. Ci vengono riconosciuti trentacinque giuro al giorno per ognuno di loro, e diamo loro, come paghetta, due euro e cinquanta». ! VOLTERRA Sono storie di fame , guerre e diatribe religiose quelle raccontate dai profughi ospitati all'azienda di servizi alla persona " Santa Chiara di Volterra". In tutto venticinque uomini, di cui diciannove da vari paesi africani e sei dal Pakistan. Tutti con lo stesso desiderio, quello di poter ottenere un lavoro qui in Italia. Molti di essi lavoravano in Libia poi, a causa della guerra civile, sono scappati. Prince Yav Owusu, originario del Ghana, saldatore, è stato costretto alla fuga per problemi religiosi: cristiano in un ambiente musulmano. Gebel Thimoty, dalla Nigeria, lavorava nel campo della telefonia, ma la miseria lo lia spinto, come milioni di italiani nel periodo del grande esodo migratorio, a cercare lavoro e fortuna nel nostro paese. Ali Nusrat dal Pakistan è un esperto nel campo dell 'informatica, musulmano sciita, fuggito per la lotta con i musulmani sunniti. I suoi occhi hanno vissuto l'orrore di veder morire Sanità Pisa e provincia wüi Uno dei profughi ospitati al Santa Chiara una ventina di persone, fatte saltare con bombe legate al petto. Storie terribili, come quella di una famiglia di otto fratelli in cui si è sorteggiato quello che ha dovuto emigrare per mantenere gli altri fratelli e i genitori. «Per convenzione con la prefettura offriamo, oltre a vitto e alloggio, servizio di mediazione culturale e insegna- mento della lingua italiana, ma il paradosso di tutto questo - dice Fabrizio Calastri, direttore del Santa Chiara - sono i tempi biblici per riconoscere il loro status, tempi che provocano spesso momenti di malcontento e di disperazione. Queste persone vogliono lavorare. Dopo oltre un anno solo tre hanno ottenuto il riconoscimento di rifugiato. A Appassionato l'intervento di Susanna Trentini, l'insegnante di lingua italiana per i profughi: «Credo che in questo lavoro sia enormemente importante muoversi sul campo con empatia verso ciò che è universale nell'uomo, indipendentemente da qualsiasi differenza culturale. Il dolore, i sentimenti, le emozioni so- no ciò che garantisce la comunicazione anche nelle situazioni più difficili. Il patrimonio emozionale dell'essere umano, la sua cura innescano comprensioni in divenire». Leonardo Dell'Aiuto CORI PROD ZIOSE RISERVATA Pagina 12 W-A workshop per software medici Si terrà questa mattina dalle 9 nella sede di Extra (via Salvo d'Acquisto40/P a Pontedera) il workshop di presentazione di Click-ON (Clinica) knowledge on action), il software amico dei medici. Si tratta di una piattaforma informatica interoperabile e open -source per la gestione integrata dei dati clinici in ambito cardiologico, frutto di una sinergia tra pubblico e privato e a cui hanno lavorato specialisti it, clinici, epidemiologi e ricercatori informatici. II progetto è stato realizzato da Extra Srl , azienda leader nello sviluppo di software con sede a Pontedera e succursali a Rende e Londra, in collaborazione con l'istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa, con il sostegno della Regione Toscana nell'ambito del hando POR CreO FESR 2007-2013. Sanità Pisa e provincia Pagina 13 Gareggi, mai più soli al nuovo Pronto soccorso I familiari accompagneranno i pazienti. Saccardi scaglia il nastro: «Sperimentare qui il rapporto pubblico-volontariato» Mai più ad aspettare in sala di attesa che moglie, marito o un amico siano visitato o facciano le analisi al di là della porta chiusa. Soprattutto, mai più pazienti soli al Pronto soccorso. t questa la filosofia, e la sfida, attorno alla quale è stato realizzato il nuovo reparto di emergenza di Careggi, inaugurato ufficialmente ieri dopo un mese e mezzo di attività, con 13.o0o assistiti. Un super Pronto soccorso, tre volte più grande del precedente, tecnologico, con una sala diagnostica dedicata, ambienti pensati affinché il paziente sia accompagnato per tutto il percorso da un familiare, con le specialità riunite, tranne quelle di ortopedia che arriveranno dal Cto nella primavera 2017. Un investimento totale di 30 milioni di curo, 5 solo per quest'ultima «tappa». Con l'inaugurazione è sorto per un giorno, al nuovo ingresso del policlinico, un «Villaggio dell'emergenza», con tende, tensiostrutture, ambulanze e la partecipazione del u$ e di decine di volontari di Anpas, Croce Rossa, Misericordie e associazioni di volontariato, voluto per sottolineare la sinergia dell'Azienda ospedaliera universitaria di Careggi con il sistema dell'emergenza e del volontariato. Il nuovo Pronto soccorso di Careggi è di 3.600 metri quadri, può accogliere ogni anno oltre centomila pazienti (i5 mila dei quali mediamente poi sono ricoverati); sono attivi sulle 24 ore l'accoglienza, l'assegnazione di un codice di ur- Sanità fiorentina e toscana genza, l'accesso diretto degli utenti e un nuovo percorso per le ambulanze. «In un momento in cui si parla di tagli noi inauguriamo una struttura bella e funzionale, dove stanno competenze, capacità, percorsi innovativi - ha detto l'assessore regionale alla sanità, Stefania Saccardi - Io sono assessore anche al sociale e vorrei che questo pronto soccorso accettasse la sfida di creare percorsi specifici per anziani e disabili, con l'aiuto di operatori sociali, del volontariato. La scommessa della sanità, oggi, sta anche in questo - la strategia di Saccardi è quella di integrare privato sociale e sanità pubblica - E Careggi è il luogo dove si potrebbe sperimentare. Già oggi il Pronto soccorso ha questo elemento di novità straordinario che i malati possono essere accompagnati anche da persone di famiglia, e questo rende le persone sole ancora più sole rispetto a chi ha qualcuno accanto». «Accetto la sfida di Saccardi, perché in sanità raggiunto un obiettivo se ne cerca subito un altro per essere migliori», ha commentato il presidente della Toscana, Enrico Rossi, presente alla cerimonia assieme al rettore Alberto Tesi, al cardinale Giuseppe Betori, al direttore generale dell'azienda Monica Calamai e al direttore del pronto soccorso Stefano Grifoni, assieme a decine di operatori sanitari. «Qui al centro c'è la persona umana, nel suo insieme, ed è così che deve essere in sanità - ha affermato l'arcivescovo di Firenze - Ed è bello che nel Pronto soccorso ci sia anche una capella, uno spazio per lo spirito». Il bilancio del primo rodaggio? «Eccellente - risponde Grifoni - Volevamo umanizzare l'assistenza, dando risposte ai cittadini ed evitando che il paziente resti solo per ore in attesa, risposte ai disabili, agli anziani, a chi è solo, e mi pare che ci siamo riusciti. Ancora il reparto non è operativo al ioo% ma sono molto soddisfatto di come stanno andando le cose ed è soddisfatto anche tutto il personale». Mauro Bonciani © RPRCDuziaue R SERVn-a Pagina 14 ABI %W, AP °PR 77M Grifoni Volevamo umanizzare l'assistenza evitando a chiunque ore di attesa da soli Sanità fiorentina e toscana Sopra: la sala diagnostica dei nuovo reparto diretto da Stefano Grifoni (foto in alto). Nell'immagine grande un gruppo di volontari nel villaggio dell'emergenza .A lato: il taglio del nastro; da sinistra il rettore Tesi, il direttore generale di Careggi Calamai, l'assessore alla sanità Saccardi, il governatore Rossi Pagina 15 Fírenze- Roma Rossi: «Altri tagli? Insostenibili» L'assessore: riforma entro l'anno Altri tagli alla sanità, da parte del governo, non sono più sostenibili. Anche con al riforma della sanità toscana appena approvata e che porterà alle tre maxi Asl. Il governatore Enrico Rossi ha colto l'occasione di ieri a Careggi per lanciare l'allarme. «La sanità è stata penalizzata dai tagli degli ultimi anni piuttosto consistenti e questo ha comportato un aumento dei carichi di lavoro, difficoltà, problemi fra il personale che però ha reagito. Credo che i livelli di servizi quantitativi ma anche qualitativi siano ottimi in Toscana. Nel panorama nazionale la sanità toscana si colloca nella fascia alta, lo dicono anche i dati», è stata la premessa del governatore. «Adesso ci auguriamo che non si debbano fare ulteriori tagli, perché sarebbe un problema molto serio. Siamo già al fondo del barile per quanto ci riguarda - ha aggiunto - E giusto se ci sono meno risorse tutti si cerchi di combinare la scarsità di fondi con lo sforzo per garantire i servizi, ma un ulteriore sforzo diventa difficile mantenendo ancora buono il livelli dei servizi. La revisione della spesa l'abbiamo già fatta, è difficile trovare altre risorse per poter tagliare senza far danni. Ora anche la sanità ha bisogno di un momento di stabilità. Ci rivolgeremo a governo e Parlamento: ci deve essere un limite, uno zoccolo sotto il quale non si può scendere». Rossi ha sottolineato che la sfida per cambiare la sanità continua e l'assessore regionale Stefania Saccardi puntualizza: «Stiamo facendo un percorso accelerato rispetto alle previsioni che ci eravamo dati, anche per la questione del referendum sulla legge regionale che riorganizza il settore (si stanno raccogliendo le firme, ndr). E conto sull'approvazione della legge di riordino entro la fine dell'anno». «Stiamo facendo un percorso condiviso - ha aggiunto - anche con la commissione sanità del Consiglio regionale, il capogruppo del Pd e la presidenza per stabilire tempi molto veloci. Rispetto alla legge 28, questa nuova legge avrà il vantaggio di avere davanti a noi tutta una legislatura. Non siamo alla fine della legislatura come quando abbiamo approvato la 28 e dopo il vari della riorganizzazione del servizio sanitario avremo 4 anni davanti per eventualmente intervenire, correggere eventuali cose che non funzionano». Saccardi, infine, ha ribadito l'apertura al confronto: «Non è la mia riforma, né quella della giunta, è di tutti i toscani, dei cittadini, e ci confronteremo ovviamente con tutti ed in tutte le sedi». 0 RIPRODUZIONE RISERVATA Sanità fiorentina e toscana Pagina 16 Stop nascite a Bibbíena, tra le proteste Maternità verso la chiusura. «Errore, anche da Arezzo scelgono di partorire l ì» BIBBIENA (AREZZO) L'ipotesi cir colava da un po'. E ieri, prima le proteste del sindaco di Bibbiena e del capogruppo di Forza Italia in Regione Stefano Mugnai, e poi da fonti interne alla Regione stessa, è arrivata la conferma dell'inizio del percorso che dovrebbe portare alla chiusura del punto nascite dell'ospedale del Casentino. Stop alla deroga, insomma: secondo i parametri statali la soglia minima sono 500 parti l'anno, a Bibbiena se ne fanno quasi la metà. «Sarebbe una grave perdita per tutto il Casentino dice il sindaco di Bibbiena, Daniele Bernardini - Spero che ci sia ancora spazio per un ripensamento. Da una parte lo Stato stanzia fondi per le zone marginali ed evitare lo spopolamento, dall'altro ci toglie il punto nascita. Con Enrico Desideri (direttore generale Ausl 8, ndr) c'è un ottimo rapporto, ma ribadisco la mia contrarietà all'ipotesi di chiusura. Forse un Comune unico della vallata avrebbe un altro peso politico in questa partita». Quel punto nascite ha una storia particolare. «Vivo ad Arezzo ma ho scelto di partorire a Bibbiena perché avevo parlato con altre mamme - racconta Laura, 36 anni - E un reparto umano dove non sei una delle tante ma una persona importante». Laura non è l'unica aretina che ha scelto di far na- scere il proprio bimbo nella struttura in Casentino, che offre un approccio molto personale e naturale al parto, dicono i contrari al taglio. «Invece che attaccarci a qualcosa che Roma ci costringerà a chiudere stiamo lavorando con i sindaci del Casentino per consolidare l'ospedale e renderlo ancora più efficiente - risponde Enrico Desideri, direttore generale e commissario della nuova Ausl di Area Vasta Sud Est, che dovrebbe nascere il primo gennaio - Esiste una chirurgia d'eccellenza e c'è necessità di un'attività sul territorio più specifica e marcata, è l'ora di farla finita con i luoghi comuni di chi utilizza la politica solo per raccogliere consenso. Quando le mamme arriveranno a Bibbiena troveranno un'ambulanza attrezzata con ostetrica». «Questa chiusura è un errore madornale, frutto di una politica sanitaria sbagliata - dice Giuseppe Ricci, presidente del Comitato promotore del referendum contro il riordino sanitario - Rossi vuole governare la sanità con i proconsoli a Firenze, Pisa e Siena, ma noi vinceremo il referendum». Francesco Caremani © RIPRODUZIONE RISERVATA L'ingresso dell'ospedale dei Casentino a Bibbiena Sanità fiorentina e toscana Pagina 17 A Vati Il medico senza ricevute nell'ambulatorio della Asl DONORA11CO (UVORNO ) Un medico 6,enne è stato denunciato per peculato continuato dai carabinieri di Donoratico (Livorno) perché accusato di essersi appropriato del denaro dei pazienti che visitava in un ambulatorio dell'Asl. Secondo quanto accertato, il professionista denunciato per peculato continuato - durante il servizio temporaneo di medico generico in un ambulatorio estivo di Marina di Castagneto, si è appropriato del denaro ricevuto da alcuni pazienti omettendo trascrizione del nominativo e rilascio delle regolari ricevute di pagamento. 0 RIPRODUZIONE RISERVATA Sanità fiorentina e toscana Pagina 18 _,.. Bernardini. Il servizio non può essere merce di scambio La replica di Desideri: 'La decisione dipende dal numero di parti" `II pinto nascita non si tocca" Sindaco contro azienda sanítaha BIBBIENA_________Tutti in campo in difesa del punto nascita dell'ospedale di Bibbiena. "Non può essere oggetto di scambi con servizi accessori - dice il sindaco Daniele Bernardini - ma deve rimanere come presidio di qualità per il nostro territorio che, se da un lato è marginale dal punto di vista geografico, è particolarmente fortunato per la qualità, di vita. Nascere qui significa nascere nella pace e in un luogo che accoglie, rispettando i tempi della madre e del bambino". Il sindaco Daniele Bernardini dice un "no" secco alla chiusura del punto nascita, paventata nella Conferenza zonale socio-sanitaria, tenutasi nei giorni scorsi in comune. Bernardini fa riferimento al Patto sui servizi socio sanitari: "In quel documento si parlava espressamente di una specializzazione del nostro nosocomio, su alcune attività chirurgiche particolari". I punti imprescindibili - secondo il sindaco e presidente della Conferenza socio-sanitaria Bernardini - sono due: innanzi tutto la non chiusura, ma subito dopo il potenziamento del servizio in termini qualitativi e di sicurezza. "Pochi anni fa il nostro punto nascita era cresciuto in tutti i sensi e veniva definito all'unanimità un fiore all'occhiello della. Usl8, tanto che molte donne venivano portate addirittura da Arezzo per l'esperienza del rooming-in, della cura ad personam che viene fatta per madri e bambini, per la particolare situazione di serenità che il contesto del Casentino offriva ai neo genitori. Questo ha portato il nostro centro ad ottenere l'importante riconoscimento di Ospedale amico dei bambini. Poi cosa è accaduto?". Insiste Bernardino: "Da un lato si parla di aree interne, di difesa delle realtà montane e svantaggiate e dall'altro si toglie alle stesse il pane e l'acqua: come definire questa se non una contraddizione? La Regione deve dirci cosa intende fare in modo chiaro. Dare a1 Sanità fiorentina e toscana Casentino altri servizi in cambio della maternità, significa togliere al Casentino un qualcosa di assolutamente necessario per le nostre mamme, le loro famiglie, già messe a dura prova dal trovarsi in una situazione logisticamente svantaggiata; questo conferma la volontà ed un disegno complessivo della Regione di togliere un pezzo alla volta, risorse dal nostro ospedale, per accentrare i servizi ospedalieri nelle città e quindi alla chiusura del nostro presidio". E ancora: "Prima delle elezioni, voglio rammentarlo a chi si fosse dimenticato, le promesse fatte sull' ospedale andavano in tutt'altra direzione". Lo stesso sindaco invita i cittadini a sostenerlo in questa battaglia. Battaglia che condivide anche il vicepresidente della commissione sanità e capogruppo in Regione di Forza Italia, Stefano Mugnai. "Per preservare il servizio sanitario rivolto a mamme e bebè siamo pronti alle barricate. La Regione metta nero su bianco le reali intenzioni di prospettiva per l'ospedale di Bibbiena". E se l'interrogazione alla giunta regionale per chiedere chiarezza sulle prospettive dei servizi nel presidio casentinese è già in cantiere Mugnai alza il tiro contro le ipotesi di impoverimento complessivo del sistemasalute nella vallata: "Questi - prosegue il leader toscano di Forza Italia - sono gli effetti della riforma della sanità prima ancora che si produca la legge che dettaglia gli interventi della riforma della sanità: la riforma, dei tagli è già in atto". Toni forti che hanno reso necessaria a stretto giro di posta la replica del commissario della nuova Ausl di Area vasta Sud Est, Enrico Desideri: "Sono sorpreso dalle dichiarazioni del sindaco di Bibbiena, perché i contenuti di quelle dichiarazioni confliggono e disconfermano quanto da tutti e dallo stesso sindaco Bernardini è stato asserito pubblicamente nel corso della riunione. L'in- contro - prosegue Desideri - che si è svolto alla presenza dei sindaci dell' intera vallata e dei professionisti coinvolti, ha esaminato un'ampia progettazione tesa a consolidare il ruolo determinante dell'ospedale di Bibbiena, anche attraverso l'attivazione di attività chirurgiche e cliniche oggi non presenti in Casentino, e a rinforzare quelle del territorio attraverso lo sviluppo delle cure primarie, le attività specialistiche e consultoriali". "Si è trattato di un incontro cordiale, svoltosi in un clima costruttivo ed importante per i suoi contenuti tecnici, tutti tesi a migliorare la tutela dei cittadini casentinesi nei vari settori, da quello riabilitativo a quello diagnostico, oncologico ecc. E' stato ovviamente esaminato anche il tema del punto nascita precisa il commissario - ma non come merce di scambio per servizi accessori come dichiarato da Bemardini. La questione è stata affrontata soprattutto alla luce delle attuali normative nazionali che non ne consentono l'accreditamento in ragione dell'esiguo numero di parti che si registrano. Normative che questa direzione non può non tenere in debito conto, soprattutto perla forte volontà di perseguire la, sicurezza, e la tutela della donna partoriente e del nascituro che le hanno ispirate. Ed è proprio perla complessità e l'importanza che riveste l'argomento che è stato concordato di avviare un percorso di approfondimento di que- Pagina 19 sto tema prima di giungere a qualsiasi conclusione. Approfondimento - conclude Desideri - che naturalmente vede impegnati tutti i primi cittadini dei comuni casentinesi, la direzione della Ausl, i professionisti e la stessa Regione Toscana". Una questione che sarà destinata a proseguire, dunque. Enrica Desideri -------------------------------------------------------------- E il consigliere di Fi Mugnai presenta una interrogazione in Regione Ospedale di Bibbiena Al centro della polemica il punto nascita che rischia di essere chiuso per colpa dei pochi parti Sanità fiorentina e toscana Pagina 20 OSPEDALE: PER IL DIRETTORE DELLA ASL NON Si TRATTA DI « MERCE DI SCAMBIO» Funto nasci , s1 ®m« Sorpre s o dalle parole di Bemardini» «MI OPPONGO al tentativo presunto di far diventare il patto una possibile merce di scambio per far chiudere il punto nascite» così il sindaco Daniele Bernardini. A distanza di poche ore gli risponde Enrico Desideri: «Sono sorpreso dalle dichiarazioni del sindaco di Bibbiena, i contenuti di quelle dichiarazioni confliggono e disconfermano quanto da tutti e dallo stesso sindaco Bernardini è stato asserito pubblicamente nel corso della riunione» spiega Desideri. «L'incontro - prosegue - si è svolto alla presenza dei sindaci dell'intera vallata e dei professionisti coinvolti, ha esaminato un'ampia progettazione tesa a consolidare il ruolo determinante dell'ospedale di Bibbiena, anche attraverso l'attivazione di attività chirurgiche e cliniche oggi non presenti in Casentino, e a rinforzare quelle del territorio attraverso lo sviluppo delle cure primarie, le attività specialistiche e consultoriali». LA SORPRESA DI DESIDERI viene giusitificata dal tenore della conferenza. «E' stato ovviamente esaminato anche il tema del punto nascita, ma non come `merce di scambio per servizi accessori' come dichiarato da Bernardini. La questione è stata affrontata soprattutto alla luce delle attuali normative nazionali che non ne consentono l'accreditamento in ragione dell'esiguo numero di parti che si registrano. Normative che questa direzione non può non tenere in debito conto, soprattutto per la forte volontà di perseguire la sicurezza e la tutela della donna partoriente e del nascituro che le hanno ispirate. Ed è proprio per la complessità e l'importanza che riveste l'argomento che è stato concordato di avviare un percorso di approfondimento di questo tema prima di giungere a qualsiasi conclusione. Approfondimento - conclude Desideri - che naturalmente vede impegnati tutti i primi cittadini dei comuni casentinesi, la direzione della Ausl, i professionisti e la stessa Regione Toscana». Sanità fiorentina e toscana Pagina 21 ÏF"C% s i concentra su pronto soccorso e serviz i territo ri al i DIREZIONE comunale Pd incentrata sulla salute, sanità e ospedale a Livorno. Una riunione che ha messo in luce «le priorità per il buon funzionamento della sanità, a partire dal sistema sanitario che sappia rispondere in tempi brevi sulla diagnostica, l'assistenza domiciliare, la capacità recettiva del Pronto Soccorso e l'efficiente funzionamento dei servizi territoriali». «Il Pd ritiene che - ha sottolineato il segretario Federico Bellandi - si debba prima di tutto prevedere un investimento forte nella diagnostica che permetta di abbreviare le liste d'attesa ormai giunte ad un livello inaccettabile. Di seguito continua Bellandi - la creazione delle Case della Salute che permetterebbero ai cittadini di toccare con mano l'applicazione del principio di universalità della cura. Queste strutture risolverebbero in parte il problema del Pronto Soccorso, diminuendone gli accessi». Durante il dibattito è emersa anche l'importanza della realizzazione di uno o più ospedali di comunità, poiché in momento di crisi come quello che la società sta attraversando, il confine tra problema sanitario e sociale diviene molto labile. Sanità fiorentina e toscana Pagina 22 Si moltiplicano le adesioni referendum sulla sanità - CECINA «ECCO perché ho aderito al Comitato cecinese per la Sanità Pubblica e perché ho firmato la richiesta di referendum abrogativo della Legge Regionale numero 28 del 2015». La spiegazione arriva da Giuseppe Gallelli, già tra l'altro segretario comunale, a suo tempo, dell'Italia dei Valori, e quindi un altro esponente di sinistra che si aggiubge alla vasta schiera dei sostenitori del referendum un referendum che mette inevitabilmente in difficoltà il Pd. Dice Giuseppe Gallelli: «Ormai dal 2009 è stata attuata anche a Cecina la "riorganizzazione" dell'ospedale, ma fin dall'inizio si è rivelata invece un ridimensionamento con riduzione del personale e dei servizi a scapito degli utenti. Ma il colpo decisivo al sistema sanitario toscano e al nostro ospedale viene assestato dalla recente riforma sanitaria toscana (legger regionale 28 di quest'ann) che cancella le aziende sanitarie locali, cioè le dodici Asl,creando tre megastrutture guidate da direttori di nomina politica che accentrano nelle loro mani un enorme potere economico e decisionale. Inoltre questa legge - aggiunge Gallelli istituisce una figura nuova, il Direttore della Programmazione, posto al di sopra delle direzioni sanitarie, con il compito di disporre delle risorse umane e finanziarie per conto del governatore della Regione, Enrico Rossi. Il sistema sanitario toscano diventa, quindi, «TUTTE le decisioni - prosegue Galelli - saranno prese a Firenze e i sindaci conteranno poco o nulla. Saranno operati ulteriori tagli di personale e servizi, saranno svuotati gli ospedali periferici e chiusi i piccoli ospedali. E si avranno inevitabili gravi conseguenze sulle già precaria situazione del nostro ospedale. Finora gli interventi sulla sanità atti al risparmio avvenivano ad invarianza del sistema che rimaneva pubblico. Ora si agisce, invece, sui componenti strutturali (numero di posti letto, numero di ospedali, numero di aziende, numero di operatori, ricorso a sanità integrative e sostitutive, ecc.) Con questa legge sparisce la buona sanità conclude Gallelli - non più equità di accesso ai servizi e all'assistenza e si aprono le porte alla sanità privata, integrativa e alle assicurazioni private. Ecco: questi sono i motivi per i quali ho firmato per questo referendum». LE FILA dei firmatari per il referendum dunque si stanno ingrossando. E' stata dei giorni scorsi tra l'altro l'adesione primna del Laboratorio Democratico Cecinese e poi della lista civica Cecina può Cambiare che fa capo a Cerrone, due associazioni che hanno il Pd come riferimento e che pertanto costituiscono, con la lro adesione, una vera spina nel fianco del «partitone». una gigantesca struttura, poco trasparente, che amministra bilanci milionari in diretta dipendenza dal potere centrale». Sanità fiorentina e toscana Pagina 23 PRIMI PASSI VERSO L'ACCO RPAMENTO 9 . FusiOrIC d'area vasta mcontrì fra íl personale DUE GIORNI di confronto, scambio e reciproca conoscenza che i ver ri cl e a1°lve111, Aare tt ivï de11 a zlen e saet t arle ° d1 F arenze, ElnpoA°d IL C %+ ISS 1 Paolo Morello Marchese Sanità fiorentina e toscana li, Prato e Pistoia terranno a metà ottobre per mettere sul tavolo le questioni da chiarire in vista della nascita della nuova Azienda sanitaria di area vasta che le raggrupperà tutte sotto un unico tetto secondo la riforma della sanità toscana varata dalla Giunta regionale. Quasi 200 persone fra dirigenti di strutture mediche, infermieristiche e amministrative si confronteranno, dando ognuna il proprio contributo alla definizione delle ipotesi delle modalità organizzative e relazionali da attuare al momento della fusione delle As13, 4, 10 e 11 , stando ai tempi fissati dalla legge all'inizio del prossimo anno. Condivideranno all'incirca per 36 ore, un venerdì e un sabato mattina, momenti di discussione , confronto, suddivisi in gruppi che nei 12 ospedali delle 4 Asl svolgono le medesime funzioni, si occupano delle stesse patologie, curano le stesse malattie , oppure che, negli uffici, trattano affari economici o burocratici identici, mettendo a confronto le attività e i punti di forza nonché gli ambiti da potenziare in parole povere quali modalità impiegano «i colleghi della porta accanto». Pagina 24 _" ál 1 INCONTRO ALL'ORTO D i SAN MATTEO CONI RESPONSABILI DEL COMITATO REGIONALE . .® . . -9 .» s ? « Al colo più gTande «NON E' una questione di quale Asl sia migliore o se andare con l'area vasta di Pisa e della costa o di Firenze e del centro Toscana, la riforma sanitaria è una problematica molto più seria, che prevede tagli e chiusure di reparti». E' il succo dell'assemblea pubblica organizzata mercoledì sera nella sala convegni dell'Orto di San Matteo a Castelfranco dal comitato referendario regionale costituitosi per l'abrogazione della legge regionale 28 del 2015. Sono intervenuti Gavino Maciocco, Giuseppe Ricci, ex direttore dell'Asl 8di Arezzo e Paolo Porta, vicesegretario regionale del Nursind, uno delle sigle sindacali degli infermieri. Tutti e tre sono concordi nel dire che la riforma sanitaria voluta dalla Regione Toscana e dal governatore Enrico Rossi così come è non va bene. «Segna una delle pagine più oscure della sanità toscana - aveva detto in passato lo stesso Maciocco che l'altra sera ha ripetuto gli stessi concetti - e rappresenta un cattivo esempio per le altre Regioni che si trovano a fronteggiare i tagli imposti dal governo. Un pessimo esempio per questioni di metodo, di sostanza e di tipologia dei tagli. Un disegno autoritario e accentratore. Un accanimento verso il capitale umano del servizio sanitario regionale». I tagli saranno circa 5.000 nei prossimi mesi quando medici e infermieri dovranno scendere da 55 a 50mila. Il Movimento 5 Stelle del comprensorio del Cuoio appoggia l'operato del comitato referendario. Raccolta firme che proseguirà nelle prossime settimane in tutti i paesi. Mercoledì a Castelfranco è intervenuto il consigliere regionale Andrea Quartini. Sanità fiorentina e toscana Pagina 25 Il comitato: «Blocchiamo questa riforma» Prosegue la raccolta firme, Farinetti (5 Stelle) nominata presidente, riunioni tutti i lunedì ì CECINA Ha ormai un suo preciso assetto il comitato per la sanità pubblica che si batte per abrogare la legge regionale di riordino della sanità toscana. Il presidente è la consigliera comunale del M5S di Cecina, Rosanna Farinetti e i portavoce Giulia Torrini e Mariangela Nasillo... «L'obiettivo scrivono - è invertire il processo di privatizzazione e smantellamento della sanità pubblica innescato già da qualche anno dalla giunta Rossi e che ognuno di noi tocca con mano quando, ad esempio, ci rechiamo al pronto soccorso o abbiamo bisogno di prenotare una visita specialistica e diagnostica: sale Sanità fiorentina e toscana e liste di attesa lunghissime, superticket per la digitalizzazione, mancanza di posti letto e di specialisti. A livello regionale questa campagna sta riscuotendo un grande interesse e vi stanno aderendo molteplici comitati e associazioni di cittadini attivi, che da anni si battono contro la chiusura di reparti e presidi ospedalieri». E ancora: «Vogliamo che sia tutelato il diritto alla salute. Alla campagna referendaria regionale si sono uniti sindacati, partiti e movimenti politici di diverse tendenze. Questo sta accadendo anche a Cecina dove, dopo l'inaugurazione della raccolta di firme con il banchetto al mercato settimanale, anche altre II banchetto perla raccolta di firme per il referendum organizzato dal Fials in ospedale forze politiche e sociali sono scese in campo. Di questo attivismo non possiamo che esserne contenti anche perché si tratta di raggiungere la raccolta di 40.000 firme entro il 31 ottobre e quindi più siamo ad attivarci e più probabilità abbiamo di vincere». E conclude: «Ci preme sottolineare che il Comitato per la sanità pubblica, pur avendo al suo interno esponenti di forze politiche, come il Movimento 5 Stelle e il Care, è un comitato apartitico e aperto a chiunque non sia mosso principalmente per dare sfoggio di sé e dei propri simboli con fini meramente propagandistici ed elettoralistici. Invitiamo quindi tutta la cittadinanza, a partire dagli operatori sanitari, a partecipare al comitato che si riunisce tutti i lunedì dalle ore 18 in Corso Matteotti n. 257, presso la sede il Movimento 5 Stelle mette a disposizione, non solo per firmare, rna anche per sviluppare la partecipazione e la mobilitazione contro le scelte nefaste degli amministratori regionali e comunali. Pagina 26 ,a De Lauretis assicura: assunzioni in arrivo a chirurgia e ortopedia II commissario di area vasta garantisce sul turn over L'asse Cecina-Piombino? «I sindaci devono decidere» di Andrea Rocchi 1 CECINA Maria Teresa De Lauretis assicura che le assunzioni si faranno. Anzi, "si stanno già facendo". Quando osserviamo che come sostiene il sindacato Fials - 40 dipendenti sono in uscita visto che il 30 settembre scadrà loro il contratto, il commissario d'Area Vasta Nord Ovest replica: «I numeri non sono proprio questi. Si tratta di personale assunto con contratto a tempo determinato per potenziare l'organico nel periodo estivo che stiamo reintegrando con personale assunto a contratto a tempo indeterminato». Poi snocciola alcuni dati: «Livorno ha chiuso il 2014 con 62 unità di personale in più rispetto al 2013. Oggi, e mi riferisco al dato del 31 luglio, a questi si devono aggiungere altre 27 che ci consentono di affermare che siamo a 90 unità in più rispetto al 2013». Ieri il commissario di area vasta era a Cecina per la riunione della Società della Salute. Alcuni temi caldi sul tavo- lo, a partire dall'emergenza personale in ospedale. Il caso della Chirurgia è noto. Mancano medici per i volumi di interventi abitualmente garantiti. L'Asl ha già deliberato un'assunzione. Il commissario garantisce il secondo chirurgo: «Ne abbiamo già chiamati sei». Si sottolinea come in estate fra pensionamenti ed assenze per infortunio l'ospedale si sia trovato ad affrontare difficoltà e come "non sia facile reperire dalle graduatorie" (quella Estavè stata annullata). Ma oggi il personale sarà reintegrato: così, oltre al secondo chirurgo, arriverà l'ortopedica mancante a Cecina ed un ostetrica in ginecologia. Cosa succederà, in n prospettiva, all'ospedale cittadino? De Lauretis ricorda che ci sono due percorsi che viaggiano paralleli: da un lato il decreto Balduzzi che ridefinisce classificazioni e standard per gli ospedali. Dall'altro, c'è il riassetto delleAsl e la riforma regionale che rivede gli ambiti terroriali. «Tra l'altro l'assessore regionale si è presa l'impe- gno a visitare i territori ed a raccogliere indicazioni». Cecina? «Un ospedale con 30mila accessi l'anno non è in discussione». L'integrazione con Piombino? «Tocca ai sindaci decidere». Bi commissario di Area Vasta Nord Ovest Teresa De Lauretis (k!:ru a i9dnv'i7 ia'r arlo¡xslii Sanità fiorentina e toscana Pagina 27 DE PEPPO (CONFRONTO): «IL PD CAMBIA VERSO» O ra speriamo nel dialogo tra Livorno e Firenze» « LIVORNO «A leggere il Tirreno sui temi della sanità e sulle scelte che riguardano l'ospedale - scrive Giovanni De Peppo (Confronto) - sembra che, per fortuna, stia cambiando qualcosa che possa sbloccare l'impasse tra Regione e Comune. Intanto Ruggeri si è dimesso da capogruppo: un oggettivo segnale di novità dei democratici anche su uno dei temi centrali della campagna elettorale». «Se poi leggiamo il documento del circolo Pd salute - aggiunge - non può sfuggire che si affranca dalle scelte della vec- chia amministrazione e cambia verso rispetto alla posizione statica del Pd su sanità, ospedale e urbanistica: si parla della riqualificazione del presidio di viale Alfieri anche con nuovi interventi strutturali, e della necessità di adeguare gli atti alle nuove previsioni senza perdere ancora anni». «Il quadro - conclude vede contemporaneamente un incontro in Regione di una significativa rappresentanza della giunta guidata da Nogarin con l'assessore Saccardi. Che sia la volta buona? L'auspicio è di un dialogo anche serrato nia costruttivo, tra Livorno e Firenze». a Sanità fiorentina e toscana ,1 .,.„ ,: !, , , Pagina 28 MARTEDÌ NGARIN A FIRENZE , LUNEDÌ ASSEMBLEA DEI SINDACI Trasferta LIVORNO A poco più di un anno dalle elezioni che hanno segnato la vittoria dei Cinque Stelle, in città entra nel vivo il dibattito sul futuro dell'ospedale. Per lunedì il sindaco Filippo Nogarin, in qualità di presidente, ha convocato sul viale Alfieri . ecchío accordo v la conferenza dei sindaci deli'AsI 6: all'ordine del giorno la nuova legge regionale, la riforma sanitaria e anche un tavolo tecnico per "analisi e prospettive" - così recita la convocazione - rispetto al nuovo ospedale di Livorno e all'area di viale Alfieri. Tutto questo alla vigilia del faccia a faccia che martedì matti- na, come anticipato ieri dal Tirreno, è in programma a Firenze trai rappresentanti dell'amministrazione comunale livornese e l'assessore alla sanità, Stefania Saccardi. In realtà a Firenze si riunirà il collegio di vigilanza per l'accordo di programma sul nuovo ospedale...a Montenero. Gli atti che hanno previsto la realizzazione del nuovo presidio ai piedi della collina, infatti, risultano infatti ancora validi. E ieri nei corridoi della Provincia, dove era impegnato con l'assemblea dei sindaci, Nogarin ha ripetuto che la sua intenzione è di arrivare alla chiusura dell'accordo di programma ancora in vigore per siglarne uno nuovo, che preveda la ristrutturazione dell'attuale presidio. Passaggio delicatissimo, considerando anche che nel frattempo è stato aggiudicato in via provvisoria il bando per la realizzazione a Montenero. a Sanità fiorentina e toscana ,1 .,.„ ,: !, , , Pagina 29 CI SERVE UN OSPEDALE DEL FUTURO opo quindici mesi di governo a 5 Stelle, siamo ancora al punto di partenza, senza che sull 'ospedale sia ancora stata presa alcuna decisione concreta. Non avendo il coraggio di affrontare le questioni reali, chi ci governa finisce per peggiorare la situazione, congelandola. Mala partita dell ' ospedale va riaperta: si trovi una sistemazione, ovunque, qualunque sia, ma si faccia qualcosa. Perché il nosocomio di viale Alfieri è in stato di emergenza: o si ristruttura o si fa nuovo. Non aMontenero , è chiaro. L'ospedale esistente è del 1937, costruito coni criteri di quel perio- do. Ma da allora quante cose sono cambiate... Così come è oggi, l'ospedale non potrà essere un ospedale del futuro. Mentre Livorno deve guardare al futuro o almeno al presente, non più al passato. Se si dovesse ristrutturare, lo si dovrebbe rendere il più possibile funzionante come uno nuovo, organizzato secondo criteri moderni, dove tutto ruota attorno al paziente. Perché in un ospedale nuovo non ci sono spostamenti dei pazienti da un padiglione all'altro: sono gli operatori che si spostano in funzione dei pazienti. Ristrutturare il vecchio ospedale o costruirne uno nuovo: quello che importa è scegliere, ma scegliere con intelligenza, lungimiranza, rapidità. Andare avanti con passo svelto. La qualità di un ospedale la fanno anche, anzi soprattutto, gli operatori (medici, infer- mieri, tecnici): in questo senso la nostra è innegabilmente alta (basti pensare al livello della chirurgia). Ma solo con una struttura più moderna gli operatori potrebbero ancora meglio esplicitare competenze e professionalità. Vorrei raccontare un'esperienza personale. I Io avuto modo di vivere un certo periodo nel mese scorso in ospedale per assistere un'amica. Hafatto questo percorso: pronto soccorso, nefrologia, chirurgia, sala operatoria, rianimazione, ritorno in chirurgia. Una lunga serie di spostamenti senza dubbio penalizzanti per un paziente. Al pronto soccorso il modello è sbagliato: lunghissime ore di attesa, niente privacy, il medico di turno è relegato in un angolo del salone delimitato da un paravento. Non tutti i reparti, poi, sono omo- genei: salvo alcuni casi isolati, hanno stanze con 6 letti, senza il bagno, senza aria condizionata, dove gli operatori spesso sono costretti, per carenza di posti letto, a mettere insieme casi molto gravi e casi di routine. Per fortuna è possibile contare sulla professionalità dei primari e delle loro équipe. Martedì in consiglio comunale discuteremo di sanità. Mi auguro che su un argomento di così grande importanza si possa arrivare a una convergenza almeno su alcuni contenuti, senza distinzioni di parte, perché dobbiamo essere uniti nella difesa del nostro territorio e compatti nelle giuste rivendicazioni della città, smettendo di parlare sempre dell e responsabilità passate senza cercare di avere in Regione il giusto peso politico. Elisa Amato (capogruppo Forza Italia) a Sanità fiorentina e toscana ,1 .,.„,: ,: !, , ,,,. Pagina 30 0 A sindaco pensa anche a una nuova area?» In vista del consiglio di martedì sulla sanità, il gruppo Pd in Comune ha presentato una interpellanza per chiedere al sindaco di «conoscere gli orientamenti che intende portare avanti»» rispetto al nuovo ospedale e se esiste «un atto formale dove l'amministrazione rifiuta il progetto del l'ospedale a Montenero», dal momento che «dopo 15 mesi non vi è formalmente alcun punto di partenza e discussione». I consiglieri del Pd lo scrivono dopo aver premesso, tra le altre cose, che «la Regione a suo tempo aveva previsto uno specifico finanziamento di 90 milioni per quello specifico progetto nel bilancio 2014 (soldi provenienti dall'ex articolo 20 della legge 67/1988 )», che «nel totale immobilismo e in mancanza di un progetto condiviso con la Regione tale finanziamento non sarà più finalizzato a Livorno ma assegnato ad altre realtà» e che «a fronte del superamento della collocazione del nuovo ospedale a Montenero si sono alzate anche voci autorevoli (come il vescovo ) a favore della costruzione di una nuova struttura»: «si intende individuare nuovi siti per una nuova struttura?». a ,1 Sanità fiorentina e toscana .,.,,.: ,: !, , , Pagina 31 Pd apre a viale Alfieri «Ma si costruisca un nuovo blocco» Ospedale, Bellandi in direzione: «Ristrutturare non basta» E a Nogarin: «Ora però disdica l'accordo per Montenero LIVORNO Sulla necessità di costruire un nuovo ospedale il Pd ha fatto una battaglia. Sull'opportunità di farlo a Montenero ha persole elezioni. Oggi anche i Democratici, di fronte ai ripetuti no del sindaco M5S Filippo Nogarin, si dicono pronti a discutere della possibilità di lasciare l'ospedale sul viale Alfieri. Ma chiedono che «si costruisca almeno un nuovo monoblocco» e che «si faccia chiarezza su tempi e modi della ristrutturazione dei vecchi padiglioni». Il dibattito all'interno del partito oggi all'opposizione è entrato nel vivo. Mercoledì sera il segretario Federico Bellandi ha riunito la direzione comunale del Pd: al centro della discussione il nuovo ospedale, ma non solo, partendo dall'idea che una sanità che funziona «ha bi sogno di un sistema che guarda alla diagnostica, all'assistenza domiciliare, alla capacità ricettiva del pronto soccorso e ai servizi territoriali». «I1 Pd - premette Bellandi - ritiene che si debba prima di tutto prevedere un investimento forte nella diagnostica, che permetta di accorciare le liste d'attesa arrivate a un livello inaccettabile». Accanto a questo «la creazione delle Case della salute, che permetterebbero di toccare con mano l'applicazione del principio di universalità della cura e risolverebbero in parte Sanità fiorentina e toscana il problema del pronto soccorso, diminuendone gli accessi». Durante il dibattito è emersa anche l'importanza della realizzazione di «uno o più ospedali di comunità», «perché in un momento di crisi come questo, il confine tra problemi sanitari e sociali diventa sottile». Ma ecco il "nuovo" ospedale. Con il primo punto, anzi atto, da stracciare: il vecchio accordo di programma tra Asl, Comune e Regione per il presidio a Montenero, che in realtà risulta ancora in vigore. «Prendendo atto dell'indirizzo espresso più volte dall'attuale sindaco - interviene Bellandi - il Pd chiede però chiarezza: è irrinunciabile che almeno in questo campo, alle parole seguano i fatti, quindi Nogarin si assuma innanzitutto la responsabilità di disdire l'accordo di programma per la realizzazione dell'ospedale a Montenero. Dopodiché il Pd parteciperà alla discussione sull'offerta sanitaria livornese, valutando laicamente tutte le proposte». «Fin da ora - entra nel merito - esprimiamo comunque la nostra contrarietà a un progetto che dovesse prevedere la mera conservazione dell'esistente, perché una semplice ristrutturazione dell'attuale, senza la re- alizzazione di un monoblocco dedicato alle degenze, non sarà comunque sufficiente a rendere il vecchio ospedale capace di rispondere alle innovazioni del modello dell'alta intensità di cura». Proprio quel modello che però Nogarin contesta. Bellandi ripete di essere «laico» rispetto alla localizzazione dell'ospedale: «Noi siamo disposti a valutare anche la possibilità che resti sul viale Alfieri, ma ci deve essere un monoblocco e si deve fare chiarezza su tutto il resto: come e in quanto si ristrutturerebbero i padiglioni senza creare disagi eccessivi agli utenti? Perché ci dicono che si potrebbe ristrutturare un padiglione alla volta, e che per ognuno ci vorrebbero almeno due anni...». Dopo la nota diffusa alla vigilia della direzione dal circolo salute (che non ha escluso l'ipotesi di guardare all'area dell'ex Piselli), questa è la posizione ufficiale del partito. Con un messaggio anche al segretario territoriale, Lorenzo Bacci, rispetto ai rapporti con Pisa: tema spinosissimo, considerando che nei piani della Regione, quello di Livorno sembra destinato a diventare un presidio di secondo livello rispetto a Pisa. «Partendo da tutti i pre- supposti che abbiamo elencato e avendo sempre chiara la dimensione del bacino d'utenza livornese- sottolinea Bellandi possiamo parlare in una logica di rete con gli ospedali vicini, a partire da quello di Pisa, che una volta terminato raggiungerà dimensioni di rilievo nazionale. Nessuna sudditanza, quindi, nei confronti della realtà sanitaria pisana, ma neanche il mero orgoglio campanilistico: piuttosto - conclude - una visione nella quale i due ospedali, in una logica di area vasta, collaborino senza sottrarsi vicendevolmente efficienza e risorse». JunaGoti Pagina 32 Torr delle provette, ancora dubbi L'accentramento delle analisi su Livorno preoccupa sindacati e cittadini ì PIOMBINO Tour delle provette. Non sono solo i sindacati e i partiti d'opposizione ad interrogarsi sulla qualità delle risposte e sul risparmio effettivo. Le perplessità si rafforzano man mano che i cittadini si rivolgono ai servizi e vengono a sapere che già da qualche giorno le analisi degli esterni sono eseguite nel capoluogo . C'è chi si rivolge al Tirreno. Che ha seguito fin dagli albori il progetto, dando di conto dei vari stadi di avanzamento e delle proteste. Che, in realtà, sembrano aver sortito pochi effetti. Gli interrogativi, però, restano. Da un lato, a Villamarina, Sanità fiorentina e toscana stesso personale, stessi macchinari e stessi materiali per affrontare le urgenze e le analisi delle persone ricoverate. Dall'altro, il viaggio verso Livorno delle provette e tempi che non quagliano con la necessità di una risposta rapida come può essere necessario. O adeguata, non influenzabile dal viaggio e dal lasso di tempo che corre tra la raccolta e l'effettiva lavorazione del campione. Le urine sono tra le più delicate da questo punto di vista. Il primo viaggio verso Livorno parte da Villamarina alle 9,30. Ma il carico è poco. Non lo è quello che si mette in strada alle 12, 30, si ferma a Cecina dove si aggiungono gli altri cam- pioni, e arriva a Livorno intorno alle 14,45. Microscopi in azione non prima delle 15,30. Quindi, se certi valori risultano preoccupanti tanto da richiedere interventi rapidi, scattala telefonata agli operatori di Villamarina che, a quel punto, chiamano il medico di base. Sarà lui a rintracciare il paziente e convogliarlo in ospedale. Ad esempio per essere sottoposto ad una trasfusione che potrà iniziare solo dopo molte ore dall'esecuzione del prelievo. Idem per la glicemia e il correttivo immediato da introdurre nella terapia insulinica. Questo genere di rischio è più alto nei «pacchetti» di esami in cui i test sono numerosi. Perchè le analisi di emergenza sono eseguite direttamente a Villamarina. Idem, i controlli a cui devono essere sottoposti molto frequentemente i pazienti in terapia anticoagulante. Come la lettrice Grazia Giannotti che ha un quadro clinico complicato e necessita fin troppo spesso anche di altre analisi con esiti praticamente "in diretta". Il suo disappunto nasce dal fatto di avere appreso la notizia esclusivamente dai giornali, «senza che noi pazienti , sopratutto quelli legati in maniera periodica ad un certo tipo di analisi, potessimo essere coinvolti in maniera diretta nei processi di riorganizzazione ». (v.p.) iJ R I PRODUZIONE RISERVATA Pagina 33 Denunciato medico, rubava sulle visite Ha prestato servizio a Marina di Castagneto nell'ambulatorio estivo riservato ai turisti 1 CASTAGNETO CARDUCCI Denunciato per peculato continuato. Il medico, 65 anni originario di Bari ma residente a Bologna, ad agosto è arrivato a Marina di Castagneto per prestare servizio nell'ambulatorio estivo dell'Asl 6 di Livorno. E qui aveva trovato il modo per speculare ai danni dei turisti e dell'Azienda sanitaria. Si faceva pagare le ricette, le visite in ambulatorio e a domicilio intascando i soldi e omettendo di registrare le prestazioni. Non è certa la cifra che il medico nelle settimane in cui ha prestato servizio nell'ambulatorio è riuscito ad arraffare. Ma il meccanismo è stato sma- scherato dai carabinieri della stazione di Donoratico, su segnalazione dell'Azienda sanitaria. Sono scattati gli accertamenti e ai sospetti si sono aggiunte le prove. Insomma, il medico è stato pizzicato sul fatto ed è scattata la denuncia per peculato continuato. Il servizio di guardia medica turistica è riservato esclusivamente ai non residenti e prevede un concorso di spese. In particolare, il tariffario prevede un contributo di 8 giuro per la ripetizione di ricette, di 15 euro per una visita ambulatoriale e di 25 per una visita domiciliare. Pagamenti a fronte della prestazione per cui al turista il medico deve rilasciare una ricevuta. Invece il dottore, arrivato a Marina di Castagneto da Bologna, evitava di trascrivere il nome del paziente sull'apposito registro ma non trascurava di farsi pagare la prestazione. Cosa credeva di farla franca il medico, alle spalle dell'Azienda sanitaria e degli assistiti. Invece a qualcuno quel giro di soldi ha creato più di un dubbio. Ha pagato senza trovarsi in mano una ricevuta. Ha chiesto chiarimenti agli uffici dell'Asl e la voce si è fatta sospetto. UN sospetto arrivato alla direzione dell'Azienda sanitaria che a sua volta l'ha segnalato all'attenzione dei carabinieri della stazione diDonoratico. (m.m.) Unavisita medica (foto d 'archivio) Sanità fiorentina e toscana Pagina 34 SALI JTE Mangiar sano fuori casa: la Toscana i posti giusti li ha messi nella rete Un pranzo «mordi e fuggi» sul posto di lavoro spesso costringe a rinunciare alla qualità del cibo. Così la Regione Toscana ha inventata un servizio ad hoc, che mappa i punti di ristoro con piatti salutari permettendo di trovare il più vicino. Sono bar, ristoranti e tavole calde che offrono menù con verdura e frutta di stagione e privilegiano prodotti tipici e della filiera corta. Per cercarli visitate il sito web pranzosanafuoricasa.it o scaricate l'app omonima. Online anche ricette equilibrate, consigli per un corretto stile di vita e la possibilità di calcolare l'indice di massa corporea. (c.d.) Sanità fiorentina e toscana Pagina 35 P i omb i no Info . sciopero m Aferpi . 4 pagina 11 Sicurezza lavoro e sindacato Pagina 36 i « • f Sulla » Piombino, pííìno sciopero in Afe i dopo - PIOMBINO SCIOPERO di un'ora, oggi, ad ogni fine turno in Aferpi. E il primo sciopero del dopo Lucchini e a proclamarlo sono state ieri le segreterie di Fim, Fiom e Uilm dopo l'ennesimo incidente in stabilimento. Un operaio è caduto da un grigliato, al reparto del treno rotaie, per fortuna riportando solo alcune escoriazioni. Un incidente dovuto con ogni probabilità alla cattiva manutenzione, ma soprattutto avvenuto in un luogo già segnalato. Nei giorni scorsi altri infortuni erano accaduti in fabbrica. Torna prepotente quindi la questione sicurezza. «Non abbasseremo mai la guardia sulla sicurezza - hanno dichiarato le Rsu Aferpi e Fim, Fiom e Uilm abbiamo chiesto un incontro, in sede aziendale al presidente di Aferpi, anche perchè allarmati da più infortuni (l'ultimo questa notte, - ieri, ndr) avvenuti in stabilimento. Siamo consapevoli che in attesa della realizzazione dei progetti, saremo chiamati a fare sacrifici ed a utilizzare gli ammortizzatori sociali, ma l'incolumità dei lavoratori non ha prezzo. LE RSU Lucchini chiedono un forte intervento di sensibilizzazione, da parte di Aferpi, che ricordi alla struttura di controllo, che la sicurezza e la dignità dei lavoratori deve essere al primo posto». I sindacati ricordano inoltre che «Abbiamo temuto e rischiato, per lunghi anni, di veder morire il polo industriale piombinese che è stato la fonte economica primaria per decine di migliaia di famiglie nel coni- Sicurezza lavoro e sindacato caduta un grigliato al treno rotaie PREOCCUPAZIONE Oltre alla sicurezza i lavoratori chiedono garanzie sugli impegni presi per ristrutturare le Acciaierie prensorio - evidenziano - noi pensiamo che il piano industriale Cevital debba essere interamente realizzato perchè è essenziale per il futuro di Piombino. Gli atti formali concreti conquistati dai lavoratori e da tutto il tessuto sociale del comprensorio sono stati siglati a Palazzo Chigi e nelle sedi istituzionali a garanzia di tutti i progetti che saranno realizzati. Oggi dobbiamo pretendere la certezza sui tempi. Abbiamo chiesto ed ottenuto un incontro al Ministero dello sviluppo economico con i nostri nazionali, per verificare e fare il punto dei programmi, che come dichiarato sulla stampa recentemente dall'amministratore delegato di Aferpi, dovrebbero essere in procinto di avvia- mento. Iinevitabile, una mobilitazione con manifestazione comprensoriale, qualora non avessimo conferme il 24 settembre in sede ministeriale. Ribadiamo la necessità di risolvere con Aferpi alcune questioni che riguardano voci della busta paga e alzare il numero degli occupati, allargando la solidarietà. Non abbasseremo mai la guardia sulla sicurezza. Abbiamo chiesto un incontro, in sede aziendale al presidente di Aferpi, anche perchè allarmati da più infortuni (l'ultimo questa notte, - ieri, ndr) avvenuti in stabilimento. Siamo consapevoli che in attesa della realizzazione dei progetti, saremo chiamati a fare sacrifici ed a utilizzare gli ammortizzatori sociali, ma l'incolumità dei lavoratori non ha prezzo». Pagina 37 Il secondo infortunio in dieci giorni -PIOMBINO«IL SINDACATO non abbassa la guardia, miglior risposta a chi diceva che l'accordo toglieva gli scioperi». Così Mirko Lami segreteria Cgil Toscana. «A fronte di una situazione preoccupante e critica per quanto riguarda la sicurezza, sfociata con l'infortunio di stanotte (ieri, ndr), secondo in dieci giorni al treno che produce le rotaie, domani oggi, ndr) le organizzazioni sindacali di Fini, Fiom e Uilm hanno dichiarato sciopero di un'ora a fine turno. Per la Cgil Toscana è un segnale importante che il sindacato intende lanciare all'Azienda e tutto ciò che ci circonda - dice Mirko Lami - ciò sta a dimostrare che il sindacato non abbassa la guardia, ora più che mai con la presenza di un imprenditore che abbiamo di fronte e non un commissario di Governo e, di fronte ad un interlocutore, si tratta, si fanno accordi ma quando necessario ci si scontra se serve a difendere i diritti dei lavoratori». Sicurezza lavoro e sindacato Pagina 38 AL TPP á_IL er aio e ferito nella notte PIOMBINO Ha ceduto la passerella dove stava lavorando e lui è caduto da un metro, ferendosi a una gamba. Si tratta di Fabio Mascolo e l'infortunio è avvenuto ieri notte intorno all'una nel reparto Tpp, il treno profilati. L'operaio, che stava sostituendo la lama di una sega, è stato soccorso dai propri compagni, poi medicato e portato all'ospedale. A quanto pare non è grave e questa è la buona notizia, ma si tratta del secondo infortunio che si verifica nel giro di dieci giorni nel reparto dove si producono rotaie, il terzo in un mese nello stabilimento. Anche per questo è stato proclamato lo sciopero di oggi. ni chiedono un forte intervento di sensibilizzazione, da parte di Aferpi, che ricordi alla struttura di controllo che la sicurezza e la dignità dei lavoratori deve essere al primo posto». Oggi dunque sciopero in tutto lo stabilimento di un'ora a fine di ogni turno. Interviene anche Mirkjo Lami, della segreteria regionale Cgil: «Per la Ccgil Toscana è un segnale importante che il sindacato intende lanciare all'azienda e tutto ciò che ci circonda. Ciò sta a dimostrare che il sindacato non abbassalaguardia». «A chi diceva che non si poteva scioperare - aggiunge Lami - perché abbiamo firmato un accordo che toglieva gli scioperi fino a quando Aferpi non risultasse attiva, questa è la miglior risposta». CORI PRODUZIONE RISERVATA Sicurezza lavoro e sindacato Pagina 39 Beneficenza Cena sotto le stelle, Ognissanti per l'Att Oltre cinquecento persone ieri sera per la Cena sotto le Stelle a favore dell'Associazione Tumori Toscana organizzata dall'Associazione Borgognissanti presieduta da Fabrizio Carabba. Tra i presenti alla serata benefica la signora dell'Enoteca Pinchiorri, Annie Feolde e il prefetto Alessio Giuffrida. Volontariato Pagina 40 Domenica 27 torna la manifestazione benefica: raccolti più di 145.000 euro E già 15.000 gli iscritti. Due i percorsi, con nuove mete culturali nel centro La madrina sarà Mill, Carlucci, tr i testimolùal,siche Sting e Trudie Styler Co «Quest'anno oltre a correre forse ci metteremo anche a ballare». È così, con una battuta e un riferimento a uno dei programmi più noti della conduttrice, che la marchesa Bona Frescobaldi annuncia la presenza di Milly Carlucci a «Corri la Vita». Sarà lei la madrina della manifestazione benefica, a sostegno della lotta contro il tumore al seno, in programma domenica 27 settembre, presentata ieri a Palazzo Frescobaldi. L'evento, giunto alla XIII edizione, ha già raccolto il sostegno di molti personaggi del mondo dello spettacolo. Tra gli ultimi a posare con la maglia ufficiale, firmata Ferragamo, Sting con la moglie Trudie Styler e l'attrice Valeria Golino, vincitrice della Colpa Volpi alla Biennale di Venezia. A farsi immortalare con la t-shirt fucsia, colore simbolo 2015, II Volo, gli attori Filippo Timi e Pierfrancesco Favino, oltre all'allenatore Paulo Scusa e ai calciatori della Fiorentina Alonso, Astori, Babacar e Borja Valerio e agli interpreti della serie Braccialetti Rossi. Due i percorsi: uno da 12,8 chilometri e l'altro da q,6 km, con itinerari nel centro storico. Per entrambi partenza in Piazza Duomo (ore 9.30) e arrivo in Piazza della Signoria. Dove quest'anno, per la prima volta, il palco per la premiazione con Milly Carlucci e tanti ospiti sarà allestito alla Loggia Volontariato LA ATTA PA TREDICI dei Lanzi, perché l'arengario di Palazzo Vecchio esporrà in quei giorni perla Biennale dell'Antiquariato una monumentale scultura di Jeff Koons. Lungo il percorso sarà possibile visitare musei, chiese e palazzi: Museo del Bigallo, Chiesa di Orsanmichele, Cortile di Palazzo Ricasoli, Palazzo Rinuccini, Giardino di Palazzo Antinori di Brindisi, Convento di Santo Spirito, Forte Belvedere, Giardino Giuliani, Chiesa di Santa Lucia dei Magnoli, Oratorio di Santa Maria delle Grazie. Intanto è disponibile la nuova app per ricevere i percorsi e le 17 mete culturali selezionate dall'Associazione Città Nascosta. Nel pomeriggio, dalle 14 alle 18, si potrà visitare gratis l'Orto Botanico, il Museo di Antropologia, lo Stibbert, il Museo Galileo, i Musei Gucci e Ferragamo, oltre a usufruire di un ingresso ridotto al museo del Novecento. Al momento sono stati raccolti oltre 145 mila euro a cui andranno aggiunti i proventi delle iscrizioni già arrivate a quota 15 mila. I fondi saranno destinati alle associazioni Centro di Riabilitazione Oncologica di Villa delle Rose e alla Fondazione Italiana di Leniterapia Onlus e al finanziamento di quattro progetti scelti attraverso un bando pubblico online, tutti ri- volti alla prevenzione delle giovani donne: Dama 25, Tecnica 3D a Respiro trattenuto, APP Lilt Firenze per la prevenzione dei tumori, screening e assistenza e Bles, realizzata dall'ospedale di Careggi. Oltre all'applicazione per smartphone e tablet, la manifestazione diventa più social con l'account su Instagram e l'hastag #corrilavitasifaintre, a cui è abbinato un concorso fotografico al termine del quale verrà decretata la foto simbolo di questa edizione. I partecipanti e i follower del profilo «Corri la vita» potranno postare le foto scattate nei giorni precedenti o durante la corsa. La persona, la cui foto entro il i' ottobre avrà ricevuto più like, riceverà una macchina fotografica. Se le app e i social sono le novità di questa edizione, torna invece il concorso «La vetrina più bella»: fino al 22 set- tembre i negozi potranno inviare le foto delle loro vetrine abbellite con la maglietta fucsia. Sarà poi un sondaggio su Facebook a decidere l'allestimento più originale che verrà premiato il 27 settembre. Diverse, poi, le iniziative a sostegno della maratona: coppetta fucsia e nuovo gusto «uva fragola» da Canapina nel negozio di Piazza Oberdan. Mentre il 25-26-27 settembre Ditta Artigianale, in via de' Neri, offrirà ai clienti una speciale tazzina di caffè, il cui ricavato sarà devoluto all'associazione. Le iscrizioni sono aperte fino al 25 settembre. Mentre sabato 26 e domenica 27 ci si potrà rivolgere allo stand di via Martelli: con un contributo minimo di io euro (i5 euro per il pettorale con chip) si potrà riceverà una delle 35 mila magliette ufficiali. Carmela Adinoffi © RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 41 Da sapere La XIII edizione di Corri La Vita si terrà domenica 27 settembre con partenza in Piazza Duomo, arrivo in Piazza della Signoria. Accanto il comitato dell'Associazio ne Corri la Vita Onlus a Borja Valero e Paulo Sousa Volontariato Palazzo Frescobaldi: da sinistra Suzanne Pitcher Flaccomio, Eleonora Frescobaldi, Ornella Pontello, Bona Frescobaldi, Maria Vittoria Rimbotti, Ester Di Leo, Marco Rosselli Del Turco Pagina 42 SONO TUTTE SUE FIGLIE A sinistra: il Villaggio delle Donne a M1lasisi, nel Nord Kivii, per gravidanze a rischio. Sotto : Manian Agatlle , anima del luogo. MEDICI SENZA FRONTIERE UNA MADRE E SALVA GRAZIE A lo EURO La Repubblica dei Congo ha tassi altissimi di mortalità al parto. Con Msf, migliaia di nascite sono sicure e gratuite df Rosanna Biffi r I fatto che nel 2014 circa 4,000 donne abbiano partorito in modo sicuro e senza costi è quasi un miracolo nella regione del Nord Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo. Questa nazione africana, martoriata da decenni di guerra civile, ha infatti un tasso di mortalità materna e infantile tra i più elevati al mon- I Volontariato do: ogni leo.mila nascite, muoiono 730 donne e 4.350 bambini. Le 4 mila madri che l'anno scorso hanno messo al mondo i loro bambini senza rischio nel Nord Kivti rappresentano un successo per Medici senza frontiere (Msf), l'unica organizzazione che in quella regione assicuri assistenza medica gratuita, di base e specialistica, in tre strutture sanitarie e con un team di 100 operatori internazionali e nazionali. Circa un terzo delle neomamme, prima di partorire all'ospedale di Masisi hanno trascorso l'ultimo periodo dell'attesa in un vicino Villaggio delle Donne, perché le loro gravidanze erano ad alto rischio o anche perché erano state vittime di violenze sessuali. Nella Repubblica Democratica del Congo, dove perla guerra civile sono morte oltre 5 milioni di persone dal 1994, si stima che ogni ora vengano stuprate 48 donne. Cifre spaventose, rispetto alle quali il Villaggio delle Donne di Msf rappresenta uno spazio di sicurezza e vita, grazie anche alla presenza gioiosa di Maman Agathe . Lei, che nel 1994 ha perso il marito per la guerra, da sette amni è il primo punto di riferimento per le future mamme cine arrivano al Villaggio . «Non le vedo come donne in gravidanza, ma come se fossero le mie figlie», dice. «Devo parlare con loro ogni giorno, perché se non lo faccio avranno paura». E con le sue settanta "figlie" inizia la giornata con danze e canti. Nel 2014 Medici senza frontiere ha poi effettuato più di 17 mila visite di controllo pre-parto e quasi 6.500 post-parto. A Masisi si realizzano anche azioni di prevenzione della trasmissione del virus Hiv da madre a bambino. Per raggiungere le località più remote del distretto, assistere le pazienti che non possono muoversi e trasportare i casi complicati all'ospedale, è stato attivato un servizio di cliniche mobili, con 40 visite in media al giorno in oltre 7 aree del territorio. Msf assicura pure attività sanitarie di base, comprese vaccinazioni per i bambini, cure specialistiche e interventi chirurgici. Per continuare questo progetto, dal 21 settembre al 4 ottobre è aperta la carnpagna di raccolta fondi "Un parto sicuro salva due vite": si possono donare 2 o 5 euro via Sms o con chiamata al numero 45509. Bastano lo euro per garantire a una donna un parto sicuro. Pagina 43 IN FRANCESC O ' Papa invoca attenzione per poveri ed e ' a` ' senso del Giubileo: la fivoluzione dell'esempio di Giangiacomo Schiavi T na parola antica nel tempo smarrito della crisi riempie di senso l'impegno di chi crede e combatte le ingiustizie del mondo: misericordia. La invoca papa Francesco in occasione del Giubileo e cade fragorosa come un sasso nello stagno delle assenze e delle inadempienze verso gli altri, i poveri, gli sfruttati, gli emarginati, i reietti, gli scarti umani che popolano galere e marciapiedi, i profughi e i migranti, brutti, sporchi e cattivi. Richiama il Vangelo, il Cristo degli ultimi, l'essenzialità di un messaggio che non è un obiettivo, ma una precondizione per far vivere e non sottovivere una fetta di umanità, quella dei bisognosi, che il Papa descrive come faceva il cardinal Martini, gesuita come lui: «C'è una carità da riscoprire che non conosce altra regola se non quella di regalare un frammento di umanità e di speranza a chi si è posto o è stato messo ai margini della società, la carità che sgorga con naturalezza dal cuore di chi è consapevole che ogni persona, qualunque sia la sua condizione, ha un tesoro di dignità che va rispettato, curato, ascoltato». Cuore è la parola su cui far leva per capire la misericordia oggi come ieri, dice la psicanalista Lella Ravasi: Il Papa non esprime un concetto, interroga la nostra coscienza collettiva, ci spinge ad agire dove c'è un dolore. È il cuore dei don Gnocchi o Partire dal cuore Come hanno fatto don Gnocchi, don Bosco, don Benzi, padre Zanotelli e don Gallo, preti che hanno portato il Vangelo sulla strada sulla spiaggia di Lampedusa per dar da mangiare agli affamati o quello di Gino Strada e degli altri come lui, che ai bombardieri preferiscono le cure ai bambini sofferenti e malnutriti dell'Afghanistan e dell'Africa. «Se sei medico devi metterti nei panni dell'altro, davanti a certi drammi ci si deve animare di una infinita carità». Ma la misericordia, la carità, il perdono, «architravi su cui poggia la vita della Chiesa», non albergano ovunque, nella vita reale c'è anche un istinto di difesa, la paura comprensibile di dover rinunciare a qualcosa, di perdere sicurezza, identità, ruoli, appartenenze, la paura dei cittadini che si sentono assediati dall'immigrazione senza regole, quella dei politici che ne fanno un grimaldello elettorale e quella di alcuni vescovi che temono le reazioni dei fedeli e di certi parroci che chiudono le porte in faccia ai migranti. «Quando l'altro è diverso da noi, c'è una reazione di chiusura, si pensa al trauma e al pericolo e si passa dal populismo alla retorica dell'accoglienza, giocando con i fatti e le persone», sintetizza Isabella Guanzini, filosofa e teologa dell'Università di Vienna. «Ma papa Francesco con la parola misericordia propone un cambiamento di paesaggio, indica una priorità rimossa negli anni del turbocapitalismo: propone l'umanità come nuovo punto di partenza per costruire un Paese, una società». Provate a chiedere intorno a voi se qualcuno ricorda le sette misericordie corporali e spirituali e si è interrogato qualche volta su come reagire a un'ingiustizia e a non voltarsi dall'altra parte davanti a qualcuno in stato di bisogno. Non tutti hanno il sacro fuoco di don Sandro Spriano, cappellano di Rebibbia («Senza misericordia reciproca non si va molto lontano»), di don Antonio Loffredo, che si è preso cura del rione Sanità a Napoli o di don Gino Rigoldi, confessore dei ragazzi del Beccaria, il carcere minorile di Milano («Io parto dei don Bosco, di don Benzi o don Colmegna, di padre Zanotelli o don Gallo, pretacci che portano il Vangelo sulla strada rivelando le debolezze di una Chiesa troppo liturgica, disabituata ad uscire dal tempio per andare incontro alle persone. Il cuore di chi si espone con gli anziani soli, le donne maltrattate, i bambini abbandonati, i feriti di una guerra, i malati di Aids, i pazienti senza speranza di un hospice. U cuore di tanta gente comune che si spinge alla Stazione Centrale di Milano o Volontariato Pagina 44 da gente cattiva, Dio non ci ha dato una corsia preferenziale. E dico: voglio avere cura di te»). Mancano braccia amiche «che ci sorreggano e che ci aiutino a non precipitare nel gorgo dello smarrimento», sostiene Ermanno Olmi, íl grande regista che in Centochiodi ha messo sotto accusa la Chiesa, «colpevole di aver dimenticato Gesù». Eppure ogni giorno c'è un paese minuto fatto di cirenei che si sforzano di alleviare pene e sofferenze degli altri, senza i quali andremmo a fondo. E c'è una misericordia che diventa efficienza, come quella di Vidas, l'associazione di volontari italiani per l'assistenza ai sofferenti, che da trent'anni porta un frammento di umanità ai malati di cancro. Racconta Giovanna Cavazzoni, la fondatrice: «Avevo diciassette anni e visitai una malata di tumore, sola, dolorante, poverissima e giurai a me stessa di impegnarmi subito per dar vita a un'opera di assistenza completa e organizzata a sostegno dei malati più emarginati». Caravaggio «Le sette opere di Misericordia» fu dipinto tra la fine dei 1606 e il 1607. È conservato a Napoli Volontariato Pagina 45 Si è laicizzata la grande mutua celeste dei santi e delle opere pie che in passato assicuravano assistenza ai viandanti, ai pellegrini, ai malati, ai poveri cristi: ma a Firenze e in Toscana, per esempio, sopravvive la Confraternita della misericordia, che fa della carità un punto d'onore dal 1244, garantendo trasporto, assistenza e servizi a malati e disabili, sostenuta da quel volontariato generoso che sta diventando sempre più il piantone del welfare del futuro. C'è un reticolato di istituzioni, fondazioni, associazioni che creano coesione sociale, «una condizione che oggi è tutto», spiega Giuseppe Guzzetti, storico presidente della Fondazione Cariplo: serve anche alla crescita e alla buona economia. «Misericordia è un'esagerazione, un'esagerazione evangelica», chiarisce don Rigoldi, «per me vuol dire imparare a volerci bene, a vedere nell'altro un'opportunità, creare dei fatti per cambiare in meglio la vita dei poveri e avere il pregiudizio che diventeremo amici». Al Beccaria c'è di tutto, ladri, spacciatori, rapinatori, prostitute, tossici e anche assassini. «Se non cercassi di toglierli dalla disperazione, se non cercassi con la mia Comunità di liberare i bambini che vivono nelle fogne in Romania, non mi sentirei cristiano. Questa fatica mi riempie il cuore. Il vero male è l'egoismo: crea solitudine». Bisogna mettersi nei panni dell'altro «contro la globalizzazione dell'indifferenza», insegna papa Francesco. «Andare in chiesa dovrebbe essere come far benzina, per essere testimoni del Vangelo - puntualizza don Rigoldi - . La misericordia non è un'esclusiva religiosa, troppi oggi confondono carità con Caritas». «In ospedale, quando vedi il volto della persona, cambia il modo di giudicare», racconta don Tullio Proserpio, che del conforto ai sofferenti all'Istituto dei tumori di Milano ha fatto una ragione di vita. C'è chi si sente solo, chi abbandonato, chi rifiutato: i luoghi dove si giocano le sfide vere sono i tuoi, gli ha detto un giorno il cardinale Scola. Prendersi cura è un'espressione abusata, ma è questa la via della misericordia. «Per superare certe paure poi si devono affermare regole forti, rispetto dei diritti, giustizia, la scuola per i bambini, la dignità della donna, altrimenti l'accoglienza è Hegel, dimostrazione di anime belle, esposizione di principi senza sporcarsi le mani con la realtà. Il contrario dell'invito del Papa, che non fa del buonismo, ma propone la rivoluzione dell'esempio», aggiunge Guanzini. «Ci sono persone che vivono solo se qualcuno le aiuta», dice don Fabio Rosini, direttore del servizio per le vocazioni della diocesi di Roma. Se non si reagisce davanti a un bambino alla deriva, muore anche la speranza. «Bisogna tornare a essere uomini. Purtroppo c'è chi rifiuta la propria umanità». gschiavià)res.it n © R PRODUZIONE R SERVA'A •ola ANNO SANTO Papa Francesco ha indetto l'Anno Santo o Giubileo speciale, a partire dall'8 dicembre, in coincidenza del 5oesimo anniversario del Concilio Vaticano H. L'Anno Santo è indetto dalla Chiesa per la remissione dei peccati. Prima ogni ioo anni, poi ogni 5o e infine ogni 25 anni dai tempi di papa Paolo II. Volontariato Pagina 46 Virus zanzara tigre, disinfestazione ok «Bene la prevenzione» II medico: «I pazienti sono guariti, ora i rischi sono minimi» Oggi in via Liverani ultimo intervento per bloccare il contagio di Giorgio Carlini 1 LIVORNO Procede come da programma la disinfestazione da zanzare tigre in via Liverani, dove abitano le due persone che, in occasione di un recente viaggio in Messico, hanno contratto la "chikungunya", virus caratterizzato da febbre alta e forti dolori alle articolazioni. Per scongiurare il rischio di una trasmissione del virus agli abitanti e ai frequentatori della zona, tramite la puntura delle zanzare tigre (che rappresentano un importante vettore per questa malattia), mercoledì il sindaco Nogarin aveva emanato una ordinanza urgente disponendo la disinfestazione condotta dai tecnici di Aamps in via Liverani, in un raggio di 300 metri dal punto in cui risiede la coppia che si era ammalata. L'intervento è cominciato nei giorni scorsi e si concluderà con l'ultima parte di disinfestazione che sarà effettuata questa notte. Gli addetti Aamps, tutti riconoscibili mediante tesserino, hanno eseguito l'operazione di disinfestazione delle zanzare adulte in parchi e giardini pubblici ma anche in aree private e nelle fognature pubbliche. Invia Liverani, peraltro, c'è anche l'asilo nido "Villa Liverani", aspetto che ha reso ancora più urgente l'ordinanza del Comune. Ma dato che gli interventi si sono tenuti durante la notte, al mattino seguente non si è registrato alcun problema per l'ingresso dei bambini dentro la struttura. Stesso discorso per i residenti della zona, per i quali i disagi sono stati minimi. Prevenzione e profilassi veterinaria Sulla vicenda è intervenuto anche il dottor Spartaco Sani, direttore dell'Unità operativa di Malattie infettive dell'Asl, che ha fatto il punto sulle condizioni di salute delle due persone che hanno contratto il virus chikungunya: «I pazienti spiega Sani - sono giunti alla nostra osservazione subito al rientro dal viaggio in Messico, quando la sintomatologia clinica era di fatto risolta. Dato che la possibilità di trasmettere il virus alle zanzare tigre, che poi possono passare l'infezione ad altre persone, è limitata al periodo febbrile, l'eventualità che la trasmissione avvenga è bassissima, se non inesistente. I due pazienti stanno bene - aggiunge il medico hanno avuto una forma blanda, che per questo motivo non è stata facile da diagnosticare. La disinfestazione è obbligatoria e opportuna, ma nessun allarmismo: in questo contesto non ci sono rischi reali di diffusione della malattia». Il direttore dell'Unità operativa sottolinea che «la febbre da chikungunya è una malattia virale trasmessa da zanzare del genere Aedes, molto diffusa nelle regioni tropicali asiatiche e nel centro America». «Si manifesta con febbre prosegue Sani - dolori articolari anche importanti ed eruzioni cutanee. Nell'arco di al massimo una decina di giorni solitamente tutto si risolve». Il medico rivela inoltre conce questi non siano stati i primi casi diagnosticati a Livorno: «Il primo episodio c'è stato nel marzo del 2006: aveva interessato una signora livornese che ave- va trascorso un periodo di vacanza in Madagascar. Da allora - continua - abbiamo diagnosticato diversi casi sia di chikungunya che di dengue, altra malattia con le stesse caratteristiche cliniche, di diffusione geografica e modalità di trasmissione, sempre esclusivamente in persone al ritorno da viaggi e tutti a evoluzione benigna. Esiste la possibilità ammette il medico - che questi virus possano essere trasmessi ad altre persone dalla zanzara tigre presente nei nostri territori: nel 2007 nella zona di Ravenna si è verificato un importante focolaio epidemico con oltre 200 casi. Per questo viene fatta la disinfestazione dalle zanzare nella zona di residenza delle persone che hanno contratto l'infezione». «Chi viaggia soprattutto in paesi tropicali - conclude il direttore - deve essere informato sull'esistenza di queste malattie, sulle precauzioni da prendere durante il viaggio e su come comportarsi se al ritorno compare la febbre. Ad esempio, è bene rivolgersi immediatamente al pronto soccorso o ai centri di malattie infettive per un rapido inquadramento diagnostico. E mai sottovalutare una febbre in queste circostanze, prima di tutto per escludere la malaria che, se non curata rapidamente, può essere mortale». ,, ,--,,w Pagina 47 L'attività di disinfestazione in via Liverani si concluderà stanotte (Pentafoto) Prevenzione e profilassi veterinaria Pagina 48 S CUOLA PER I NFERM I ER I Tuffi cc/iíyffnossi per Suor Emesta n pens one a . d ï OGGI sarà il grande saluto a suor Ernesta Alberto, di origine piemontese, ma toscana e livornese di adozione. Suor Ernesta ha raggiunto infatti il meritato riposo, per quasi 30 anni ha diretto la «Scuola Infermieri» oggi polo didattico del corso di laurea in infermieristica dell'Università di Pisa. Ora va in pensione. Suor Ernesta è stata e rimarrà per migliaia e migliaia di infermieri il punto di riferimento della carriera, la persona che ha formato le carriere professionali e le loro coscienze. Alle 16 nella chiesa di San Giuseppe è prevista la messa officiata dal vescovo monsignor Simone Giusti con l'animazione della corale sarda alla presenza di oltre duemila infermieri, testimonianza diretta del suo impegno professionale. Carattere schivo, lontana dalla ribalta della cronaca, suor Enesta ha accettato di rispondere alla Nazione. Quando ha sentito la vocazione? «Avevo 18 anni- quando ho sentito la chiamata del Signore, ma ho potuto abbracciare la vocazione a 23». Suora dell'ordine religioso del Beato Cottolengo, formatrice di una figura professionale, l'infermiere che sta accanto a chi soffre, ecco come si racconta: «Mi sarebbe piaciuto lavorare in corsia. Ma al Signore si deve obbedienza. Così sono stata chiamata a dirigere la scuola livornese. E'stata una parte della mia vita. Ai miei ragazzi ho insegnato che si impara facendo e che si deve avere tanto amore, molta coerenza e coerenza. Se mi è capi- Segnalazioni i Per trent' anni ha formato eccellenti professionaLità Messa col Vescovo tato di fare una partaccia ho sempre spiegato che era a fin di bene». E MODESTA suor Ernesta non dice che i suoi allievi sono bravi infermieri a tutti i livelli grazie a lei. Ribalta la visuale e dice: «In questi giorni una trentina dei neolaureati si stanno facendo onore in Inghilterra, alcuni in Germania. Li seguo tramite mail». Ha avuto molte testimonianze di affetto e gratitudine. «Mi sto preparando a lasciare questa parte della mia vita in attesa di saper come devo esaudire la chiamata del Signore». Maria Nudi Pagina 49 1LL L'ISTITUTO É FRA I POCHI CENTRI IN ITALIA AD USARE QUESTA TECNOLOGIA Pé, PREVEDE IL CONTROLLO ALLE MAMMELLE, L'ECOGRAFIA E VISITA CON LO SPECIALISTA TECNICA DELLA TC7r1QSINTESI É SBARCATA NEGLI AMBULATORI DI ALLIANCE I`1EDICAL uancro al seno, diagnosi all'avanguardia t ~i0grafia tridimensionale riduce ifalsi positivi del 20% e offir alta precisione UNA MAMMOGRAFIA tridimensionale capace di apportare alcuni vantaggi fondamentali per la salute della donna: maggiore precisione grazie ad un'alta sensibilità che riduce gli errori rispetto all'esame tradizionale e di conseguenza abbassa anche il numero di falsi positivi pari a circa il 20%. Insomma grazie alla tomosintesi mammaria un caso su cinque viene visto meglio grazie proprio a questa tecnica innovativa, che da ora in poi si può trovare negli ambulatori donna di Alliance Medical di viale della Repubblica, a Prato e vi si accede grazie ad una semplice richiesta di mammografia. Lo strumento diagnostico è attivo già da questo mese ed è collocato al primo piano della palazzina di Alliance Medical, inserito nel percorso ad hoc per le donne, accanto all'ambulatorio del senologo. Alliance Medical ha elaborato un pacchetto specifico per avere un quadro completo della diagnosi e prevede mammografia con tomosintesi, ecografia e visita con lo specialista senologo per un costo di 130 euro. Un costo sostenibile anche se per il momento questa tecnica non è ancora inserita nelle voci regionali della servizio sanitario. È il dottor Marco Rosselli Del Turco (nella foto), consulente di Alliance Medical, a spiegare l'utilità della mammografia digitale con detettore di grande formato e conversione diretta dei raggi X in segnale digitale, ma ne riconosce i limiti. «Questa tecnologia migliora la sensibilità, rispetto alla mammografia convenzionale, - afferma - Tuttavia, nei seni densi, il numero di falsi negativi è ancora elevato, proprio per la presenza di patologie che si sovrappongono alle aree di maggiore densità e non si riesce a dissociarle dal tessuto sano pur ricorrendo alle diverse proiezioni. Si stima che Segnalazioni circa il 10% delle pazienti siano a rischio di diagnosi incorretta per questa causa». Proprio per sciogliere qualsiasi tipo di dubbio sulla presenza di opacità asimmetriche, lo specialista radiologo richiede supplementi di indagine con altre tecnologie diagnostiche, come tecniche più invasive e costose come la risonanza magnetica con mezzo di contrasto o microbiopsie percutanee. «Invece la tomosintesi digitale del « un esa me come quello tradizionale, ma con finizione assai superiore» seno porta una rivoluzione: dai primi risultati clinici ha il vantaggio di essere gestita nello stesso ambito della mammografia e non obbliga la paziente alla riprogra zione di esami in altre strutture», aggiunge il dottor Rosselli Del Turco. Come si svolge tecnicamente la tomosintesi digitale? Si svolge come una normale mammografia e la paziente viene posizionata nello stesso modo, ricevendo la stessa dose radiante bassa di un esame mammografico: l'unica differenza è che in circa una decina di secondi il tubo radiogeno compie un arco di circa. 40° intorno al seno eseguendo una decina di esposizioni e riproducendo 120 sezioni della mammella. «Con questa operazione è possibile ottenere una visione tridimensionale del seno che, come nella Tac, viene mostrato in "fette" di 1.0 millimetro di spessore, ciò consentirà di evidenziare le eventuali lesioni, altrimenti invisibili, nella relativa fetta, col vantaggio di mantenere una ottima risoluzione spaziale - chiosa il dottor Rosselli Del Turco-. In questo modo si evitano i falsi allarmi dovuti alla sovrapposizione di aree di densità collocate in piani diversi, che nella mammografia bidimensionale simulano opacità sospette. La tomosintesi ha risultati ottimi anche nei seni non densi in donne già in menopausa, ma i risultati sono favorevoli nelle donne più giovani con seno denso e con cicatrici da pregresso intervento chirurgico». ALLIANCE MEDICAL da sempre ha particolare attenzione per il percorso donna tanto che da febbraio e fino alla fine del 2016 ha aderito al progetto «Fiore rosa» promosso insieme a «Onda» (Osservatorio nazionale sulla salute della donna) ed offre una serie di esami fondamentali per la prevenzione al femminile con sconti del 10% su tutte le prestazioni. Non solo: Alliance Medical ha stipulato un accordo con Lilt di Prato per offrire la tomosintesi a cifre ulteriormente calmierate. Sara Ressi Pagina 50 Segnalazioni Pagina 51 A Manto e malattie conferenza Ona Conferenza dell'Osservatorio Nazionale sull 'Amianto prevista domani a partire dalle ore 15,30 presso l'auditorium della Regione Toscana (via Cavour, 4 - Firenze) avente ad oggetto le " Patologie ambientali e lavorative in Toscana. Epidemiologia sull'amianto e geotermia Smila morti l'anno per amianto, altri migliaia per altri cancerogeni nell'ambiente lavorativo e di vita. Con l'avvocato Ezio Bonanni ed altri relatori interverrà anche una delegazione di Rosignano composta da Antonella Franchi, ManuelaCostalli e Massimiliano Posarelli . Si porrà l 'accento, dopo l'esplosione di casi di malattie legate all'eposizione, sulla questione delle necessarie bonifiche da effettuare. „ffrcin¡ rvblo —_ .:.P;;;°..';° Segnalazioni Pagina 52 t a Pisa il 52enne ferito nell'incendio 1 LIVORNO Ë stato trasferito al centro grandi ustionati di Cisanello, a Pisa, Enrico Nuti, il 52enne livornese rimasto gravemente ferito nell'incendio avvenuto la mattina di martedì 15 settembre in un appartamento in via Nardini Despotti Mospignotti. Il rogo era divampato nella casa del 52enne poco dopo le 10: i vigilidel fuoco, dopo aver sfondato la porta di ingresso, lo avevano trovato riverso sul pavimento. All'inizio Nuti non era cosciente: i soccorritori della Misericordia lo avevano portato d'urgenza in ospedale, dove una volta in shock room era stato stabilizzato dai medici dell'ospedale di viale Alfieri. Nella giornata di mercoledì l'uomo è stato trasferito a Cisanello dal personale della Misericordia di Antignano, a bordo di un'ambulanza sulla quale è salito anche il primario del pronto soccorso. Stando alle ultime informazioni sulla salute dell'uomo, Nuti sarebbe cosciente, ma resta in gravi condizioni a causa delle numerose ustioni di secondo e terzo grado che ha rimediato sul volto e nel resto del corpo. Sui motivi che hanno scatenato l'incendio in via Mospignotti, intanto, continuano le indagini di vigili del fuoco e carabinieri. Segnalazioni Pagina 53 - ------------------------------------- - ---------------------- ------ - ------- - ----- - ------------- - ------------- - ------ - ----- - ------ - ------ L'INTERVENTO Il fallimento della biblioteca sanitaria specchio della città 'è stato un periodo a Livorno, in cui i settori Bibliotecari, sia della nostra amministrazione, con la Biblioteca Labronica, che per ciò che riguardava la Sanità, con la Biblioteca degli Spedali Riuniti, diretta dal compianto Valdo del Lucchese e per tanto tempo la situazione era coperta; ma purtroppo le cose non sempre vanno come dovrebbero andare e piano piano la Biblioteca degli Spedali Riuniti, cominciò ad accusare colpi: le risorse economiche cominciarono a scarseggiare, anche perché nella Sanità, veniva sempre privilegiato, settori operativi di servizio alle persone e purtroppo poco a poco la Biblioteca dell'Ospedale si trovò in difficoltà; il sottoscritto era all'epoca presidente della Circoscrizione 4, sul cui territorio c'era l'Ospedale e allora, pensando di fare cosa utile, proposi al Consiglio di orientare la nostra Biblioteca, che era Segnalazioni generalista, come le altre Circoscrizioni Livornesi, in Biblioteca Specializzata in Igiene e Sanità, per poter dare una risposta a tutta la città. Tutto ciò non fu assolutamente indolore, perché anche nell'amministrazione le resistenze a unalinea del genere, non fu digerita e l'assessore alla Cultura dell'epoca, Vittori e il direttore della Labronica, cercarono di smontare la linea della Circoscrizione. Poi la Circoscrizione l'ha avuta vinta, con la mediazione che tutta quanta la materia Sanitaria, sarebbe uscita dai costi della Labronica e la materia, sarebbe stata gestita, dalla Biblioteca di Igiene e Sanità e così, per anni la cosa è andata avanti e quando a Livorno è stata insediata la facoltà Universitaria di Infermieristica; l'Università ha voluto una Biblioteca di riferimento, che il nostro Ospedale non aveva più, perché l'aveva chiusa. Allora, d'accordo con il Comune fu data la nostra Biblioteca di Igiene e Sanità. Oggi, la deriva, non è conclusa, perché con la chiusura delle Circoscrizioni, anche la Biblioteca si è trovata nel ciclone, perché gli amministratori odierni, non sapendo che fare, nascondono il problema. Vale vedere l'intervista alla vicesindaco Stella Sorgente che seppur concordata con domande precise, non ha ottenuto nessuna risposta. Sono certo che il problema non si risolverà con il silenzio; in attesa di una morte annunciata, perché la città ha bisogno di strumenti, specie nella Sanità, già carente di un nuovo Ospedale, in attesa di risanare il vecchio? Invito i cittadini a smetterla di fare gli Ignavi, perché questi problemi li investono direttamente, se vorranno che Livorno abbia un futuro. Sergio Barsotti Ex presidente Circoscrizione 4 Pagina 54