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*
Schiacciati tra i monti ed il mare...
*
Fenomeni tettonici e deriva dei continenti. Anche qui cerchiamo di
capire...con alcune notizie importanti.
Un po’ di terminologia di base
Laurasia, Gondwana e mar della Tetide
L’oceano Tetide era un braccio oceanico che separava l’Africa
settentrionale dall’Europa e dall’Asia .
La Pangea, un supercontinente preesistente, si è divisa in due parti:
Laurasia e Gondwana.
La Laurasia si è formata circa 180 milioni di anni fa durante il
neproterozoico .
La Gondwana generatasi nel neproterozoico si è formata dall’unione di
frammenti della Pangea si frammentò nel mesozoico dando origine agli
attuali continenti dell’emisfero meridionale: Sudamerica, Africa, India,
Antartide e Australia.
AMBIENTE LIGURIA E CARATTERI GEOMORFOLOGICI DI VOLTRI
Il territorio della Liguria si sviluppa su una sottile striscia di terra larga dai 7 ai 35
Km, lunga circa 240 Km affacciata sul mar Ligure e delimitata a nord dalle catene
montuose delle Alpi e degli Appennini. Le catene montuose sono il risultato di
enormi masse rocciose che durante le varie fasi orogenetiche (nascita delle
montagne) sono state deformate, traslate e impilate una sull’altra. In Liguria sono
presenti due sistemi di appilamento: a ponente la catena alpina e a levante quella
appenninica. Il confine tra i due settori si trova nella linea Sestri Voltaggio
(lineazione tettonica).
Esiste una linea di spartiacque a circa di 1000 metri di altezza sul livello del mare
con il versante tirrenico più ripido rispetto a quello padano. Nel versante
marittimo l’asse vallivo è parallelo alla linea di costa mentre nel versante alpino,
l’asse vallivo è sub meridiano.
Dal punto di vista geologico ci sono territori con caratteristiche delle rocce
omogenee. Nell’area centro-occidentale prevalgono nell’area savonese litotipi
appartenenti al “dominio brianzonese” (principalmente gneiss, anfiboliti, graniti,
porfiroidi e successioni sedimentarie calcareo dolomitiche) mentre nel genovesato,
fino al passo dei Giovi, si rilevano terreni di natura metamorfica (ofioliti e
calcescisti) oltreché argilliti e successioni carbonatiche, lungo l’allineamento Sestri
Voltaggio.
*
CARATTERI GEOMORFOLOGICI DI VOLTRI
*IL GRUPPO DI VOLTRI È UN COMPLESSO DI META OFIOLITI
(GRUPPO
DI ROCCE) E METASEDIMENTI (ROCCE
SEDIMENTARIE CHE MOSTRANO DI AVERE SUBITO AZIONI
METAMORFICHE) POSIZIONATO NEL SETTORE CENTRO
OCCIDENTALE DELLA LIGURIA. STRUTTURALMENTE È
DEFINITO COME UN SISTEMA DI FALDE METAMORFICO,
SITUATO IN POSIZIONE INTERNA RISPETTO ALL’ARCO ALPINO
OCCIDENTALE. NEL GRUPPO DI VOLTRI SI TROVANO
APPILATE UNITÀ ORIGINATESI IN DIVERSI AMBIENTI DELLA
LITOSFERA RICONDUCIBILI A:


Calcescisti
Ultramafiti

Meta basiti
OFIOLITI
I ciottoli ofiolitici sott’acqua danno
pozze di un verde intenso
A fianco: alcuni esemplari di rocce
verdi
Ci vuole molta esperienza per riconoscere i vari litotipi della famiglia delle
ofioliti o pietre verdi.
Le più appariscenti sono le serpentiniti nella variante scistosa
(serpentinoscisti, con bande di colore verde chiaro dovute al minerale
serpentino nelle quali talora è presente amianto in fibre).
Localmente le ofioliti o rocce verdi hanno aspetto più compatto e meno
friabile.
*
Come è nato il gruppo Voltri?
Le placche nel neozoico, che avevano dato origine al mar Tetide, cessano improvvisamente il loro movimento. Le
scogliere coralline e i sedimenti depositati sul fondo oceanico ricevono spinte convergenti e riprendono il loro
movimento verso la paleo-Africa e la paleo-Europa. Questo avvenimento decreta l’inizio della formazione della catena
alpino-appenninica. I sedimenti e le rocce ripiegati e sovrapposti ricevono una forte pressione.
Le scogliere coralline originano le Dolomiti, mentre le rocce del fondale oceanico, che si trovano nella zona delle alpi
occidentali prendono il nome di “calcescisti con ofioliti” o “zona delle pietre verdi”.
La zona delle “pietre verdi” è formata da rocce che appartenevano al fondale oceanico del mar di Tetide che sono state
successivamente trasformate dal metamorfismo collegato al sollevamento alpino .
Le”ofioliti” sono rocce che derivano dal fondale oceanico e dal mantello superiore.
I calcescisti derivano per metamorfismo da sedimenti argillosi-calcarei che ricoprivano i fondali. Sono presenti talora,
nei marmi derivati da scogliere coralline o algali.
Le rocce che si incontrano appartengono soprattutto alla “zona dei calcescisti con pietre verdi”.
Le rocce principali sono:
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Serpentiniti: rocce basiche o ultrabasiche derivate dal metamorfismo e idratazione di antiche perioditi.
Prasiniti: formatisi per metamorfismo di antichi basalti .
Metagabbri: derivati dal metamorfismo non elevato di gabbri.
Calcesisti: Derivati dal metamorfismo da sedimenti calcareo-argillosi
Calcari e dolomie: derivate da trasformazione metamorfica di rocce.
Da queste rocce si è estratta la calce.
ESISTONO STRETTI RAPPORTI TRA ASSETTO MORFOLOGICO E SITUAZIONE VEGETAZIONALE.
Le coltri maggiori ubicate nelle fasce medie-basse dei versanti sono antropizzate a fasce
coltivate a olivi o culture ortofrutticole e specialmente su quest’ultime si riscontrano
fenomeni erosivi e fenomeni di dissesto attivi.
Nelle coltri più potenti e lungo le fasce interessate da faglie si trovano aree soggette ad
impregnazione idrica e segni di collasso attivi.
La vegetazione, non presente oltre la fascia degli 800 metri, è prevalentemente
costituita da conifere ed arbusti
Sotto la linea dello spartiacque sono frequenti le falde di detrito dovute allo sfascimento
dello strato roccioso.
Sono i fenomeni erosivi dovuti al dilavamento delle acque superficiali che scavano corsi
incisi e provocano erosione laterale del suolo. Le acque di infiltrazione sotto superficiale
innescano fenomeni franosi di prima generazione. Numerose sono le frane in roccia
specialmente su serpentinoscisti
Nelle zone interessate dalle formazioni metagabbriche a causa della roccia meno alterata
e quindi della migliore qualità si ha una buona condizione di stabilità generale.
La nostra fascia costiera è inoltre prevalentemente stretta. Da Voltri ad Arenzano la
costa diventa rocciosa, le valli hanno un andamento tortuoso con direzione principale
nord-sud ed hanno estensione limitata.
La valle del torrente Cerusa , ad esempio ha una geologia schematicamente abbastanza
semplice: sino all’altezza di Fabbriche, la valle interessa la formazione dei calcescisti del
Turchino e da Fabbriche sino allo spartiacque Tirreno-Padano incide la formazione delle
ofioliti del monte Beigua qui rappresentate soprattutto dalla formazione dei serpetiniti.
MORFOLOGIA DELLE NOSTRE VALLI
Entro queste due formazioni affiorano lembi dell’una e dell’altra con associati i meta
gabbri. Se si osserva la valle ci si accorge subito che le forme dei versanti sono molto
diverse in funzione della roccia in cui sono incisi ed in funzione della quota in cui ci
troviamo. Troviamo valli a versanti molto ripidi ma nella formazione dei calcescisti essi
sono meno acclivi ed hanno potuto essere terrazzati e coltivati mentre nelle serpentiniti le
pendenze sono elevatissime e la vegetazione modesta salvo qualche accumulo di detrito di
falda bene esposto.
GRANDI QUANTITA’ DI PIOGGIA NELLE NOSTRE VALLI. PERCHE’?
Un fatto rilevante è la grande quantità d’acqua disponibile anche in periodo
estivo con un bacino che non raggiunge i 30 km quadrati . Questa condizione
favorevole è dovuta alla concomitanza di due fattori: il primo è che a solo 8 km
dal mare si erge una barriera di oltre 1000 m. di altezza . I venti meridionali caldi,
saturi di umidità invadono la valle espandendosi rapidamente nel guadagnare
quota e quindi raffreddandosi. L’aria più fredda può contenere una minore
quantità di vapore acqueo rispetto a quella calda ed il vapore d’acqua in eccesso
è costretto a condensare formando nubi e portando quindi NOTEVOLI QUANTITA’
DI PIOGGIA. Una parte di essa scorrerà in superficie, un’altra parte evaporerà
anche per effetto dell’attività delle piante, un’altra parte si infiltrerà nel suolo e
nelle fessure delle rocce, dalle quali verrà poi restituita anche molto tempo dopo
le piogge. Inoltre in alto le rocce serpentinitiche molto fessurate e poco vegetate
raccolgono acqua calda che si raffredda molto rapidamente. Anche questo
permette un’ alta condensazione con portate di parecchi litri e intense piene dei
torrenti.
Nelle nostre valli vi sono fenomeni idrotermali:
in seguito a movimenti tettonici, l’acqua ricca
di sali disciolti situata nelle fessure delle rocce,
si riscalda ed evapora originando filoni minerali.
Per questo lungo percorso si trovano numerose
miniere ed acque termali.
Nelle cave, a volte, si trova un’alta percentuale
di magnesio .
Da ciò comprendiamo che la maggior parte
delle rocce derivanti dal metamoorfismo che
fondamentalmente sono impermeabili
permettono lo scorrimento dei fiumi,
aumentando la velocità dell’acqua
ingrossandone il corso.
(tratto dal blog corsoci e da siti e testi
specifici-cfr.prof. CEVINI)
(tratto da wikipedia).
Il dissesto idrogeologico
Abbiamo allora capito che esso è causato da più fattori che sono:
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-IL TIPO DI ROCCIA
LA MORFOLOGIA DEL NOSTRO TERRITORIO
-GLI INCENDI BOSCHIVI ED IL DISBOSCAMENTO
-L’ABBANDONO DEL TERRITORIO CAMPANO
-L’INCURIA NEL TENERE PULITI I BOSCHI E I FIUMI
-LE FORTI PIOGGE
Infatti quando piove forte si creano frane e alluvioni perché là dove mancano gli alberi mancano
le radici che trattengono il terreno: perciò se il terreno non è trattenuto, scivola verso il basso
creando così una frana che può essere di due tipi:
*
-COLATA quando è bagnata//-SCIVOLAMENTO quando ci sono delle rocce
L’alluvione invece è causata da una grossa quantità di acqua che cade dal cielo in breve
tempo.I torrenti e i fiumi si ingrossano velocemente portando con sè tutti i detriti che
trovano lungo il loro cammino. Scendendo a valle la quantità d’acqua aumenta perché il
fiume o il torrente principale ne riceve altra da torrenti, suoi affluenti. Quando il letto del
fiume nel suo breve corso- come abbiamo già appurato le montagne da cui nascono i nostri
torrenti sono molto vicine al mare- non riesce più a contenere la quantità d’acqua, questa
esce dai suoi argini e inonda il territorio circostante. Spesso però a causare la fuori uscita
dell’acqua dagli argini sono alberi e detriti di ogni specie che il fiume porta con sè e che
vanno a incastrarsi – magari sotto un ponte-sotto un ponte formando una diga che non
permette all’acqua di passare.Un sistema per impedire che questo possa accadere sono le
BRIGLIE DI SELEZIONE.
*
Esse sono delle piccole dighe artificiali costruite lungo il percorso del fiume che ostacolano il
passaggio dei tronchi d’albero più grossi.
*
* IL TORRENTE CERUSA
Il Cerusa nasce al passo del Faiallo, bagna la frazione di Fiorino e di Fabbriche e sfocia nel
mar Ligure.
Riceve quattro rii, i più importanti sono il Rio Secco e il Rio Gava.
Geograficamente costituisce il confine fra la Riviera di Ponente e quella di Levante della
regione ligure . Tuttavia l'uso corrente è quello di far iniziare la Riviera di Levante a partire
dai quartieri orientali del comune di Genova.
* IL TORRENTE LEIRA
Il torrente Leiro (identificato meglio come Leira) nasce da Punta Martin che è alto 1.001 m.,
bagna la frazione di Acquasanta , il comune di Mele e sfocia a Genova – Voltri nel mar Ligure.
Dopo Mele nel Leiro confluiscono i torrenti Goxsexio e Acquasanta. Geologicamente il suo
bacino è interamente situato all’interno del “Gruppo di Voltri”.
Il Leira ha dato luogo a drammatiche alluvioni: il 7 ottobre 1970 vi furono 14 vittime. In
quella occasione le precipitazioni furono intensissime, oltre i 700 mm di pioggia in una sola
giornata. Il 23 settembre 1993 il centro storico di Voltri venne sommerso da 3 metri d'acqua
provenienti dal torrente. Sono anche note precedenti inondazioni, tra cui quelle del
1833, 1862, 1873 e e quelle più recenti del 2010.
Il papà di Giulia Vallarino della 1C ha raccontato che il suo negozio di fronte alla chiesa di S.
Ambrogio, durante l’alluvione era allagato e i banchi galleggiavano sull’acqua…
Sono anche note precedenti e recenti inondazioni, tra cui quelle del 1833, 1862, 1873 e 2010.
Tratto dal blog (sitografia WIKIPEDIA)e da testimonianze di Voltresi.
*
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* Partendo dalla costa nei pressi di Voltri, cominciamo a risalire
nell'entroterra seguendo il corso del torrente Leira, facendo una
deviazione dopo pochi km per raggiungere il borgo dell'Acquasanta. Questo
abitato immerso nel verde, sorge attorno al santuario mariano omonimo. Il
nome Acquasanta deriva dalla presenza in zona di sorgenti termali e
solforose, che hanno fatto considerare la zona sacra fin da tempi
remotissimi. Sembra infatti che nel punto dove ora sorge la cappelletta del
santuario, in epoca precristiana ci fosse un piccolo tempio dedicato al
culto di uno spirito fluviale, una fata o una ninfa di nome Eja.
* Una curiosa leggenda narra che il luogo fosse stato scelto per erigervi la
cappella, perchè una notte gli abitanti del posto avrebbero visto una
inquetante luminescenza provenire proprio dallo scoglio in mezzo al
torrente. Questo sarebbe accaduto in un anno imprecisato, comunque
antecedente al 1400, quando un luogo di preghiera cristiano venne
effettivamente edificato. Stando ad alcune versioni del racconto, i paesani
avrebbero scoperto che l'origine della luminescenza era una statua della
Madonna, capitata chissà come sullo scoglio.
* Altre versioni, molto meno mistiche, sostengono che la statua della Vergine
venne portata dall'Oriente in seguito, da alcuni valligiani che andarono per
mare. Ma allora cosa venne trovato all'origine dello spettrale bagliore?
Semmai davvero in quel luogo venne rinvenuta una statuetta, questa quasi
certamente raffigurava Eja, il cui culto era stato praticato nella zona per
secoli. Evidentemente questa leggenda nasce dalla fusione di antiche
consuetudini pagane mai del tutto abbandonate e leggende legate al
mondo cattolico. Sempre ammesso che vi sia un fondo di verità.
*
* Un'altra leggenda locale parla di una spettrale figura feminile, forse
*
il fantasma di una strega, che si aggira nel greto del torrente durante
le notti senza luna. L'entità sarebbe in cerca di rospi e altri
ingredienti per poter realizzare i suoi filtri. Una volta che ha trovato
quello che cercava, la sinistra figura si dirige velocemente verso un
albero biforcuto nelle vicinanze, fondendosi con il suo tronco e
scomparendo.
Infine, ricordiamo l'inquetante presenza che si manifesterebbe nella
Ca' du Diau (Casa del Diavolo), palazzina ora sede delle locali terme.
Negli anni '80 sarebbe stato avvistato in questi paraggi la figura di un
prete, alto circa due metri. Di per sè non ci sarebbe stato nulla di
strano, vista la vicinanza con il santuario, ma ad un più attento
sguardo ci si sarebbe resi conto che quelli che spuntavano dalla
tonaca erano piedi caprini, con peli e zoccoli! Della cosa si
occuparono anche i quotidiani locali, ma dopo qualche tempo le
apparizioni cessarono. Non definitivamente però, dato che pare che
il misterioso prete diabolico si rifaccia vivo, di tanto in tanto...
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Relazione sul torrente Leira.
Il tratto esaminato va dalla foce al ponte autostradale.
Ci siamo posti le seguenti domande- guida:
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CHI ?
QUANDO?
DOVE?
Abbiamo percorso il tratto di strada che va DALLA FOCE DEL Leiro alla zona antistante il cimitero
seguendo la scheda di osservazione IL FIUME (vedi BLOG)
Abbiamo osservato che….Il corso d’ acqua è abbastanza lento, l’ acqua si presenta limpida con
vegetazioni sommerse (muschio) e qualche arbusto superficiale. Il fondo è cementificato e presenta
fango, vi si trovano anche rifiuti solidi vari: sacchetti di plastica, lattine, bottiglie ecc…..
Recentemente gli argini sono stati alzati e il torrente è coperto da vari ponti, uno dei tanti era
quello della ferrovia.
Il torrente è sovrastato infatti dal vecchio ponte ferroviario e da quello più recente autostradale.
L’enorme ponte dell’autostrada GENOVA-VENTIMIGLIA ha una strana base a forma di rombo con i
vertici che vanno nel senso della corrente.
Nel tratto esaminato c’ è uno scarico industriale vicino all’ autostrada, le cui acque sono torbide.
Le sponde sono cementificate con alcune anse che sono talvolta utilizzate come discariche di rifiuti.
La vita lungo questo primo tratto del torrente è scarsa data la mancanza di vegetazione; si
osservano alcuni uccelli non stanziali ma di passaggio.
*
Non si osservano pesci, rettili o invertebrati; in giro oggi
non c’ era alcuna specie di mammifero. Il letto del torrente
è coperto dal cemento e in mezzo all’ acqua c’è il suddetto
pilone dell’ autostrada.
Ci siamo chiesti perché abbiano cementificato questo tratto
ed abbiamo deciso di andare in circoscrizione e chiederlo.
Ci siamo anche domandati dopo quale alluvione tale opera
è stata decisa. Nelle vecchie foto di Voltri a fine Ottocento
e primo Novecento, che Nedo Gonzales ci ha donato e che
abbiamo riportato su un power point nel nostro BLOG, il
letto appariva ciottoloso e sabbioso.
Risalendo lungo le rive abbiamo scoperto che lungo il
torrente sorgevano industrie.
Il Leira è un torrente; la differenza tra il torrente e il fiume
e che il regime del torrente cambia a seconda del clima,
delle stagioni, delle piogge, invece il corso del fiume è a
regime più costante.
Da un punto di vista geologico il bacino del Leira è
interamente situato all'interno del "Gruppo di Voltri”.
Il giorno Mercoledì 30 Ottobre, noi della classe 1C ci siamo recati sul lungomare di Voltri per
osservare la spiaggia e le condizioni climatiche in Autunno sulla riva del mare.
Abbiamo osservato utilizzando al meglio i nostri sensi ed abbiamo descritto.
Noi ci siamo accorti che sulla spiaggia c’era molto legname portato dal mare durante una mareggiata
e abbiamo visto molti campioni biologici sia animali che vegetali.
Nelle vicinanze c’erano molti edifici, tra i quali il teatro, la biblioteca e molti costruzioni -ex aziende
voltresi- abbandonati. C’erano anche delle strutture turistiche di Voltri sulla costa per esempio il
V.T.E.(Voltri Terminal Europa), che è il porto container e lì ci arrivano molte navi con tantissime
merci.
Sulla spiaggia c’erano anche molti campioni chimici e molte bottiglie di plastica che inquinano la
spiaggia.
Dopo aver percorso tutta la passeggiata lungomare siamo arrivati alla foce del Cerusa, che è popolata
da tantissimi uccelli e papere. La foce del Cerusa, che è un torrente, è ad estuario, cioè si immette
nel mare con una forma a imbuto.
Quel giorno soffiava un vento da nord-est a sud-ovest, quindi era o Tramontana o Grecale, ma era
debole. Il cielo era terso, ma l’aria era molto umida. Il mare era calmo con un grado di salinità
basso.
Sulla spiaggia c’erano delle persone che passeggiavano e un cane che correva sulla subbia fredda. Il
cielo era dominato dai gabbiani e dai piccioni. L’acqua del mare era fredda e l’aria fresca.
Nell’aria si sentivano voci umane, rumore del vento e del mare e l’abbaiare dei cani che percorrono
la spiaggia solitari o con il padrone.
*
*LA SPIAGGIA DI
VOLTRI CON MOLTA
LEGNA DEPOSITATA
DALLA MAREGGIATA
LUNGO LA RIVA
*
*
FORMAZIONE DELLA SPIAGGIA
E’ costituita dalla azione erosiva dei
torrenti . Le diverse rocce che
costituiscono i ciottoli rispecchiano più
fedelmente le caratterisiche delle
suddette rocce che si possono trovare
lungo la valle: i cottoli verde omogeneo
sono di serpentinite, quelli verdi con
piccole macchioline bianche sono di
prasinite, quelli bianchi e verdi grandi
sono i meta gabbri e quelli grigi con
patine lucenti sono rocce che
appartengono alla formazione dei
calcescisti. Anche i granuli di sabbia
appartengono a queste formazioni.
*
*
Ecco l’antico letto del Leira
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* Visita Muvita(parliamo di dissesto idrogeologico con gli esperti)
Mercoledì 18 dicembre noi della 1C, con le professoresse Caviglia e Di Fresco, siamo andati
ad Arenzano al museo Muvita per approfondire le cause del dissesto idrogeologico. Ora vi
spieghiamo le cause e le sue conseguenze:
Per generare un dissesto idrogeologico occorrono una o più cause scatenanti; queste possono
essere naturali (alluvioni e terremoti) o per opera dell’uomo. Le cause determinate
dall’uomo sono classificate come dirette, ad esempio la realizzazione di una strada di
montagna, il restringimento di un alveo, o indirette come il disboscamento. Per prevenire il
dissesto idrogeologico per prima cosa bisogna non abbandonare il territorio, terrazzarlo come
facevano i contadini liguri una volta, piantare piante e alberi. Quando invece alberi e piante
muoiono bisognerebbe subito intervenire per pulire il bosco perché in caso di incendio , il
fuoco si propaga più velocemente. Invece in caso di forti precipitazioni, queste piante e
arbusti abbandonati, potrebbero scendere a valle bloccando il corso del fiume e provocare
così lo straripamento. Si possono costruire lungo i torrenti le briglie di selezione che sono
delle dighe artificiali che servono per bloccare i detriti e gli arbusti e far defluire meglio
l’acqua. Prima di costruire una casa bisogna consultare una carta (il cosiddetto piano di
bacino, dove vengono rappresentate in rosso le zone a rischio alluvione e in verde quelle più
sicure). Quando ci sono forti precipitazioni si possono vari tipi di frane del territorio: la frana
di scivolamento quando si stacca una parte di terreno ; la frana di colamento quando la
massa franata assume un aspetto molto simile a quello di un fluido ad alta viscosità.
Il dissesto idrogeologico è l’insieme dei processi morfologici che hanno un’azione fortemente
distruttiva in termini di degradazione del suolo. Comprende tutti quei processi dall’erosione
superficiali e del sottosuolo che possono causare eventi più catastrofici quali frane e alluvioni
*
* USCITA DIDATTICA AL MUVITA raccontata da Gulia Vallarino
Quando abbiamo visitato il Muvita mi ha interessato molto il video sulle alluvioni.
In questo video c’erano le riprese sul disastro causato dalla piena dell’acqua sul torrente
Fereggiano nel 2011.
Si vedevano auto trascinate via dalla corrente e ammucchiate sotto i ponti e contro i
muri, grandi tronchi d’albero che galleggiavano e l’acqua dei torrenti che li portava via.
In un filmato si vedevano automobili con persone a bordo che viaggiavano lungo strade
dove l’acqua arrivava quasi a metà ruota .
In un altro ancora si vedeva il livello dell’acqua salire lungo la strada.
Dopo il filmato abbiamo commentato un POWER-POINT dove era descritto e spiegato il
dissesto idrogeologico.
Analizzando quanto imparato, si possono sottolineare alcune parole importanti.
Dissesto idrogeologico, scomponendo le parole che lo formano, vuol dire:
-DISSESTO= cosa non a posto
-IDRO= acqua
-GEOLOGICO=terra
*
LETTURA E COMPRENSIONE DELL’ARTICOLO
DI QUOTIDIANO
Riassunto per idee centrali
Venerdi 17 gennaio 40 minuti dopo mezzogiorno un treno è deragliato per frana creata da un
terrazzo crollato. Ora il treno è in bilico sul mare. Sul terrazzo franato era stato costruito un
terrazzo con parcheggio “abusivo” (costruito senza permesso).
Roberto Salta, il geometra di Andora che ha deposto il progetto è tutt’ora indagato per disastro
ferroviario colposo.
Nel 1962 è stato infatti concessa un’ autorizzazione per costruire il terrazzo insieme ad una casa,
questa concessione l’ha fatta il Sindaco di Andora.
Il terrazzo è stato ampliato 30 anni dopo la costruzione, ma dopo è subito diventato un parcheggio
per le persone in vacanza.
Il sindaco è in pensione da ormai qualche anno e cerca di riferire i dettagli della vicenda però non
ricorda molto bene per via degli anni passati.
Agli uffici del Comune non sono mai arrivate denunce per la costruzione della terrazza, quindi
queta era considerata regolare.
Nella zona del terrazzo franato a valle, c’è un altro terrazzo completamente abusivo .
Pare che il proprietario avesse ceduto a Trenitalia l’appezzamento di terreno .
Il sindaco, appena eletto, aveva istituito un ufficio per ridurre gli abusi e un controllore doveva
vigilare su 42 kilometri di terreno, e quindi il terrazzo abusivo è sfuggito ai suoi occhi.
Il sindaco attuale vorrebbe arrivare alla demolizione del terrazzo abusivo, ma la legge va
rispettata e il proprietario potrebbe opporsi.
Il giornalista osserva che dopo 5 giorni rimangono un treno, una frana, un terrazzo abusivo.
Commento: ne abbiamo discusso in classe e abbiamo osservato che dovrebbero essere redatti e
rispettati più adeguati PIANI DI BACINO e corretti PIANI REGOLATORI.
ARTICOLO DI COMMENTO TRATTO DAL “SECOLO XIX” IL GIORNO 21/1/14 SCRITTO DA GIUSEPPE CONTE SUL
DISASTRO DI ANDORA
Per capire meglio l’articolo ci siamo posti le 5 domande...le 5W e abbiamo cercato le risposte.
CHI?WHO? Gli abitanti della zona del dissesto e i viaggiatori del treno.
CHE COSA? WHAT? A causa della frana di Andora un treno intercity ha bloccato la linea ferroviaria che unisce
Ventimiglia e Milano.
QUANDO? WHEN? IL 21 gennaio 2014
DOVE? WHERE? Ad Andora in provincia di Savona.
PERCHE’? WHY? Avvengono dissesti idrogeologici in un territorio molto fragile da questo punto di vista come quello
ligure.
Il giornalista afferma che la Liguria è in pericolo idrogeologico. Molte strade sono state chiuse in più punti
dell’Aurelia a causa delle frane.
A causa della frana di Andora il locomotore dell’intercity ha bloccato la linea ferroviaria che unisce Ventimiglia e
Milano.
Giuseppe Conte lancia un appello alle persone liguri dicendo di evitare di costruire edifici «relativamente» utili e
pensare a proteggere il nostro territorio.
Conte suggerisce anche di non prendercela solo i con i mutamenti climatici, ma soprattutto con noi stessi
perchè questi disastri avvengono anche per cause dovute allo scorretto intervento dell’uomo sul territorio; a
parer nostro ha ragione, infatti troppo spesso inquiniamo l’ambiente con le nostre attivita’ quotidiane.
Le “bombe d’acqua” secondo Conte sono una risposta che la natura dà alla guerra che l’uomo sta conducendo
contro di lei, inquinandola, stravolgendola .
Quando in Liguria piove molto i diastri aumentano.
Il giornalista afferma che siamo noi a provocare questa debolezza idrogeologica ad esempio disboscando
eccessivamente.
L’abbandono progressivo dei campi rende il territorio ligure vulnerabile, il fenomeno del disboscamento priva il
terreno del sostegno delle radici degli alberi.
Conte dichiara anche che causa di frane e lutti sia la costruzione di edifici, che,secondo il piano di bacino sono
situati in zone a rischio idrogeologico.
Denuncia il comportamento degli uomini che spesso non pensano alla salva guardia del
territorio ma solo al profitto.
L’appello è stato lanciato a tutti noi cittadini liguri per salvaguardare la nostra terra: la
Liguria.
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