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Scarica pdf del test di FareVela - D-One
056-059 DevotiOne:FV 22-07-2009 11:29 Pagina 56 prove Pronta la versione definitiva del D-One, l’idea di Luca Devoti per rivoluzionare le vela in singolo di MICHELE TOGNOZZI foto di PIERRICK CONTIN D opo una primavera di test su vari prototipi, Luca Devoti ha lanciato la versione definitiva del suo D-One, la deriva a singolo che si propone di rivoluzionare il modo di andare in barca da soli e di cui, lo scorso febbraio, Fare Vela aveva illustrato in anteprima il concept. Lo ha fatto a Torbole, durante iVolvo Test Drive, organizzati in concomitanza con la tappa finale della Volvo Cup Melges 24. Ed è lì, nella fresca Ora gardesana del pomeriggio che abbia- 56 FARE VELA AGOSTO 09 mo effettuato la prova. A precederci, in verità, una lunga lista di velisti, curiosi, appassionati che non vedevano l’ora di provare questo singolo, metà deriva classica e metà skiff, da cui, chi l’ha provata, non vorrebbe più scendere. Tra questi tanti campioni, le cui foto vedete in queste pagine. «Una gran bella idea», ci dice Flavio Favini, che dopo la gioventù in Laser e Soling è ora uno dei migliori timonieri nella vela adulta, «divertentissimo e sempre veloce. Sono sicuro che avrà 056-059 DevotiOne:FV 22-07-2009 11:29 Pagina 57 Devoti One Stefano Rizzi, uno dei tester d’eccezione del D-One, in bolina contro 12 nodi di vento sul Garda. La posizione delle ali è quella esterna, destinata a chi pesa meno di 86 Kg. Notiamo il sistema di issata del gennaker e del bompresso successo». Così la pensa anche Stefano Rizzi, uno dei migliori velistimarinai italiani, che vedete qui sopra impegnato a “cinghiare” sul DOne: «Va veloce, è facile ed è soprattutto uno spasso», dice. E poi Michele Paoletti, che a detta di Luca Devoti «era quello che la portava meglio di tutti»,Tiziano Nava, Silvio Santoni, Enrico Fonda e tanti altri. Proprio il divertimento è l’imperativo categorico di questa deriva: «Bisognava uscire da un modo di far vela che stava diventando un po’ troppo stressante e complicato», avverte Devoti. La barca consente di divertirsi già con 4-5 nodi di vento, è veloce e facile ma senza perdere quelle caratteristiche di barca tattica che piacciono a molti derivisti abituati al Laser o al Finn. Il formato stesso delle regate sarà più rilassato e divertente: massimo sei prove, intervento dei giudici solo su richiesta di protesta e se la protesta viene respinta si squalifica chi l’ha presentata. Insomma, bisogna recuperare il piacere di far vela, al di là del risultato. Stiamo definendo la partecipazione a un importante circuito per il 2010, con atmosfera piacevole, feste a terra e belle sfide in acqua». Insomma, la rivoluzione copernicana di Devoti, già vincente oltre che come timoniere (argento olimpico 2000 e campione europeo 1997 nei Finn) anche come costruttore, con i Finn e i Melges 24 più veloci degli ultimi dieci anni, riguarda anche il “modo” AGOSTO 09 FARE VELA 57 056-059 DevotiOne:FV 22-07-2009 11:29 Pagina 58 prove/d-one Flavio Favini, al timone del D-One, plana con il gennaker a 12 nodi con vento di 9-10 nodi. I 15 metri quadri del gennaker sono facilmente gestibili, grazie a un sistema di issata e ammainata dell’insieme vela-bompresso, nella versione definitiva, rapido ed efficace Favini in una strambata in velocità: vang leggermente mollato, randa bloccata nello strozzatore e scotta del gennaker in mano mentre il corpo si proietta sull’ala sopravvento. La manovra è più impegnativa con vento sopra i 18 nodi. Altro pregio del D-One: in caso di scuffia (anche con gennaker) lo si rialza con estrema facilità 58 FARE VELA AGOSTO 09 Molto bella e dall’aspetto innovativo la randa steccata square top di 11 mq. Devoti ha anche registrato un marchio per produrla e fornire così il pacchetto completo al velista 056-059 DevotiOne:FV 22-07-2009 11:29 Pagina 59 zoom 1 2 Michele Paoletti in bolina, con ottima posizione alle cinghie in 14 nodi di vento. La randa è opportunamente scarrellata, la barca resta piatta. Paoletti ha regatato in carriera sia sul Laser che sul Finn. In effetti il D-One pare proprio aver sintetizzato le caratteristiche dei due singoli olimpici e degli skiff 3 1 Il pratico sistema di applicazione delle ali. Due le posizioni, in fuori per timonieri minori di 86 Kg (ma con 8 Kg in più per equiparare i pesi anche in poppa), in dentro per chi pesa di più. La barca è pensata per timonieri tra i 70 e i 95 Kg; 2 La prua con il foro per l’uscita del gennaker; 3 Il vang, simile a quello del Finn Stefano Rizzi in piena velocità al lasco con gennaker. Notare la posizione arretrata sull’ala, la randa poco mollata e la scotta del gennaker gestita direttamente senza strozzatori. Il D-One consente già con 4-5 nodi di vento di navigare a 6 nodi in poppa. Basta trovare l’angolo giusto e restarvi di fare e pensare la vela. Provando il D-One in 15 nodi di Ora gardesana, pare che, come spesso è accaduto, la sua visione sia preveggente. Navigando sul D-One ci si diverte, non c’è dubbio. In bolina, dove le ali vengono spostate in dentro e in fuori al limite degli 86 chilogrammi, si cinghia, si lavora di carrello e si spinge la barca con il corpo. Il timone resta praticamente inchiodato al centro. Bello e divertente, con la grande randa steccata di 11 metri quadrati che spinge con buona potenza e vang, cunningham e mura, rinviate sulle ali, e che ne delineano la forma. In poppa, poi, il gennaker di 15 metri quadri, con scotta in mano e via andare, è uno spasso. Randa un po’ lascata, issata con il sistema a circuito chiuso che apre anche il bompresso con una drizza unica, e si decolla alla ricerca del giusto bina- rio. La velocità migliore si sviluppa in un angolo di pochi gradi, come sempre con i gennaker, ed è lì che bisogna andare, con minime correzioni all’orza e alla puggia per restare sempre in velocità, con la randa che strozzata in torretta e poco mollata. La strambata, a patto di restare in velocità e di mollare un po’ di randa, è facile e immediata gettandosi sull’ala sottovento e arrestrando bene il peso alle cinghie. L’ammainata è ugualmente semplice: basta cazzare la drizza nel senso inverso. Deriva, che al lasco viene sollevata solo di una ventina di centimetri, e timone sono a baionetta. L’albero è in carbonio alare, in due pezzi, e viene regolato con il rake e le zeppe alla mastra, come sul Finn. Il boma è a sezione tonda. Il tutto pesa 80 Kg e consente di toccare i 10-12 nodi già con 10 di vento. ProgettoPhil Morrison/Luca Devoti Costruzione Devoti Sailing Lunghezza m 4,25 Larghezza m 2,10 Peso scafo Kg 65 Peso barca armata Kg 80 Sup. Randa mq 11,00 Sup. Gennaker mq 15,00 Costruzione: Albero, boma, ali, deriva e timone in carbonio. Scafo in sandwich. La barca può essere trasportata sul tetto dell’auto grazie all’albero divisibile in due parti. La barca è costruita nel nuovo cantiere Devoti Sailing, di Luca Devoti e del suo socio Roman Teply, al confine tra Polonia e Rep. Ceca. Prezzo 10.000 euro, Iva esclusa, barca completa con vele, teli e carrello alaggio. Informazioni Devoti Sailing Tel. +420 546 210285 www.devotisailing.com www.devoti-one.com AGOSTO 09 FARE VELA 59