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Il ruolo del fisioterapista all* interno del modello di

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Il ruolo del fisioterapista all* interno del modello di
Il ruolo del fisioterapista all’ interno
del modello di assistenza delle
patologie croniche
Relatore: Nicolai Moreno
Tesi di:Guzi Oligert
Correlatore: Sargenti Silvia
A.A. 2011/2012
Demografia
“Invecchiare è un privilegio e una meta della società.
E’ anche una sfida, che ha un impatto su tutti gli
aspetti della società del XXI secolo.”
In Italia si nota in modo particolare l'aumento degli ultra 65enni(2011)
pari al 20,3% . Questo e un indicatore chiaro della efficacia del SSN,
pero oltre al deconziamento fisiologico si aggiungono le MC., quindi
deve afrontare nuove sfide.
Origine multifattoriale delle patologie
croniche.
• I dati dell’ OMS mostrano che in Europa quasi il 60%
del carico di malattie è causato da 7 FdR principali:
ipertensione, tabagismo, alcol, eccesso di colesterolo, sovrappeso,
scarso consumo di frutta e verdura, inattività fisica.
Nuove modalità per affrontare le malattie
croniche, è necessario un nuovo approccio
che si basi su:
•
•
•
•
•
Analisi dei bisogni di salute della popolazione;
Unitarietà di intervento;
Continuità assistenziale per presa in carico globale;
Valutazione multi professionale del bisogno;
Condivisione degli obiettivi progettazione integrata
delle risposte;
• Valutazione partecipata degli esiti;
Modelli internazionali
1. Wagner’s Chronic Care Model
Un esempio dell’ uso del CCM in un
sistema organizzativo in Australia
2. The Innovative Care for
Chronic Conditions (ICCC)
3. The Expanded Chronic Care
Model
I Paesi hanno percorso strade diverse
per arrivare allo stadio attuale
• Italia, la regione Toscana a livello territoriale fa riferimento a una versione evoluta del:
– CCM; i principi del quale sono riconosciuti come fondamentali per la transizione dalla medicina d’
attesa all’ integrazione del trattamento della gestione proattiva della cronicità.
– Modello a piramide del Kaiser Permanente; è riferito alla stratificazione del
rischio nella popolazione e alla differenziazione delle strategie d’ intervento in base al rischio.
• Livello 3 – Case management (2-3% dell’ assistenza ai pz cronici ad elevata complessità)
• Livello 2 – Diseas-specific care management( 15-20% dell’ assistenza ai pazienti
rischio)
• Livello 1 – Supported self care (70-80% dell’ assistenza ai pazienti cronici)
• Svezia
– La riforma del 1992 (Adel-Riforma);
– La riforma del 1995 per le cure psichiatriche;
Approcci alla gestione delle malattie croniche:
1. PHCC/ Primary Health Care Centre
2. ICT-Tecnologie per il problem solving:
- Life-Time-Home;
- Servizi di monitoraggio automatico;
ad elevato
• Canada, iniziative nazionali:
–
–
–
–
La strategia Canadese al diabete;
The Canadian Heart Health Initiative;
The Federal Tobacco Control Strategy;
The Office of Nutrition Policy and Promotion (Health Canada);
• Il Centro per la Prevenzione e per il Controllo delle MC./CCDPC; ha
implementato un portale denominato “Best Practices”, (2007), per la
promozione della salute e la prevenzione delle MC.
– Politiche provinciali:
• Alberta Net Care Eletronic Health Record;
• In Ontario:Ontario Cancer Plan 2020; Local Family Health Teams;
• Il Governo della British Columbia in collaborazione con i “Stakholders” ha
lanciato “Province-Wide”; utilizzando l’ Expanded CCM.
• Nuova Zelanda
– FAMA (2003)
– Care Plus (2004)
Il ruolo del professionista sanitario della
riabilitazione all’ interno dell’ assistenza
delle patologie croniche:
1. A livello delle Cure primarie – fanno parte del team
multidisciplianre.
 Modelli internazionali e fisioterapia:

American Military Model; valutazione e trattamento precocce.

Europian primary care Consulant and in Private Industry:
Ruolo come consulente e “tirage specialist” nell’ area delle malattie muscolo-scheletriche (UK) e nell’ industria
privata ha mostrato una riduzione dei giorni di assenza dal lavoro.

Community fisiotherapy; 5 benefici:
•
•
•
•
•
Un accesso faccile del paziente ai servizi;
Una riabilitazione più efficace con obiettivi più appropriati;
Inclusione dei fornitori della salute, con riduzione dello stess per il caregiver;
Una maggiore soddisfazione per il paziente;
Lo sviluppo di collegamenti locali con agenzie;
2. Modelli di assistenza primaria e
fisioterapia
a) GPTA/Geriatric Programme Assesment Team
(Manitoba 1999). Dove il fisioterapista ha un ruolo in ogni
fase delle cure e nella consultazione per quanto riguardagli obiettivi del
piano di trattamento.
b) Community pre-school wellness screening. I
fisioterapisti hanno un ruolo attivo in questo programma diretto a
bambini e giovani, aggiungendo la loro esperienza nella promozione dell’
educazione.
Raccomandazioni fatte come risultato del
progetto: Physiotherapy and Primary
Health Care.
• Il fisioterapista ha un ruolo chiave nel team
interdisciplinare, nel preseguimento degli obiettivi.
• La fisioterapia deve essere integrata nel team delle
cure primarie, sia come consulente o come primo
contato con il pubblico.
• Risorse disponibili per incorporare l’ assistenza
primaria e secondaria, oltre quella terziaria.
• Strumenti validi di valutazione per le nuove
strateggie.
Riabilitazione per le patologie croniche
• È definita come “la somma degli interventi per garantire le migliori
condizioni fisiche, psicologiche e sociali, in modo che il paziente con
malattia cronica possa conservare o riprendere il funzionamento ottimale
nella società, attraverso uno stile di vita corretto e la riduzione della
progressione della malattia.”( Goble A.J., Worcester M.U.C, 1999).
•
Per le malattie croniche la riabilitazione è considerata efficace se contiene questi 5
elementi chiave:
- Un accesso facile ai servizi;
- Approccio olistico;
- Piano di trattamento individuale;
- Interventi multidisciplinari;
- Partnership per il mantenimento e di sostegno;
Medicina d’ iniziativa
• Interviene su gruppi di patologie sulla base di stratificazione del
paziente;
• Interviene sul paziente con una pianificazione prestabilita in
riferimento alla storia di malattia;
• Lavora anche sulla fase cronica;
• Il suo interveto e incentrato a sostenere il profilo di funzionamento
attraverso interventi sulla persona e/o sul suo ambiente anche
attraverso tecnologie assistenziali;
• Periodicamente e secondo i protocolli contatta il paziente per
monitorare lo stato funzionale, adeguando gli interventi ai nuovi
bisogni;
• Verifica l’aderenza al programma terapeutico e la comprensione del
medesimo da parte del paziente e del caregiver tramite
monitoraggio.
• Si potrebbe concludere in maniera romantica
che, la figura del fisioterapista inquadrato come
indispensabile nel CCM, inserito in un
programma di educazione, prevenzione,
valutazione, consulenza, raccolta dei dati,
verifica degli interventi ed inserito in un team di
professionisti sanitari a contatto con la
comunità è imprescindibile, come rimane
fondamentale la libertà di scegliere la modalità
di trattamento più adeguata, singola o in
gruppo di tutti i soggetti afferenti ai servizi di
fisioterapia.
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