Guai a voi, che lasciate da parte la giustizia e l`amore di Dio
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Guai a voi, che lasciate da parte la giustizia e l`amore di Dio
Liturgia del 12.10.11 - Guai a voi, che lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio - Grado della Celebrazione: Feria Colore liturgico: Verde Nella prima parte della sua lettera ai Romani san Paolo dimostra che tutti hanno bisogno della misericordia di Dio: da soli non possiamo essere giusti e piacere a Dio. E nel secondo capitolo l'Apostolo si rivolge a quelli che farisaicamente si credono giusti, gente che non ha bisogno della misericordia di Dio, perché sono veramente come devono essere. San Paolo dice che pensano così di sé per una illusione molto comune, perché giudicano gli altri: "Sei inescusabile, chiunque tu sia, o uomo che giudichi, perché mentre giudichi gli altri condanni te stesso; infatti, tu che giudichi, fai le medesime cose". E veramente un'illusione comune credersi giusti perché si giudicano gli altri. Nelle cose esterne, materiali succede che se vediamo qualcuno che sbaglia noi abbiamo l'impressione che al suo posto faremmo meglio, anche in cose in cui magari non siamo competenti. E non pensiamo che un conto è giudicare, criticare e un conto è fare e che molto probabilmente noi che critichiamo faremmo molto peggio di chi è oggetto del nostro giudizio. Così capita in campo morale, spirituale. Vedendo compiere un'azione non giusta, pensiamo, anche senza dirlo esplicitamente, che noi, nella stessa situazione, faremmo la cosa giusta. E questo non è vero perché, al posto della persona che noi giudichiamo, noi, coi nostri difetti, eviteremmo forse l'errore che lei ha commesso, ma ne faremmo degli altri. San Paolo mette di fronte a questa situazione colui che giudica, dicendogli: "Tu che giudichi, fai le stesse cose". Infatti chi giudica, anche se può evitare molte delle cose che critica, per il fatto stesso che giudica manca gravemente alla vera giustizia e, come dice Gesù, trascura le cose più importanti, che sono la giustizia e l'amore. Giudicando ci si separa dagli altri, ci si mette in una situazione di egoismo e di orgoglio. Anche se uno facesse tutto bene, gli manca la cosa fondamentale e non può piacere a Dio. Fare il bene consiste nel mettersi con gli altri, non nel separarsi da loro: chi pretende di essere buono e si separa dagli altri, per questo stesso fatto non lo è, anzi è più profondamente cattivo di chi pecca, ma si pone in umiltà e semplicità a Dio. Dunque san Paolo ha perfettamente ragione di dire: "Sei inescusabile, tu che giudichi gli altri, perché mentre li giudichi condanni te stesso". Dobbiamo essere tutti insieme davanti alla misericordia di Dio: è la sola strada della salvezza. Paolo lo ripeterà più avanti: è necessario accettare la grazia di Dio, che è offerta a tutti. Giudei e Greci, cristiani e pagani, peccatori e giusti devono insieme accettare la grazia di Dio. Ricordiamoci che questa è un'attitudine fondamentale per essere salvati. Siamo tutti peccatori perdonati e nessuno può separarsi dagli altri giudicandoli severamente, se vuol piacere a Dio. Antifona d'ingresso 1/4 Liturgia del 12.10.11 - Guai a voi, che lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio - Se consideri le nostre colpe, Signore, chi potrà resistere? Ma presso di te è il perdono, o Dio di Israele. (Sal 130,3.4) Colletta Ci preceda e ci accompagni sempre la tua grazia, Signore, perché, sorretti dal tuo paterno aiuto, non ci stanchiamo mai di operare il bene. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Prima lettura Rm 2,1-11 Dio renderà a ciascuno secondo le sue opere, al Giudeo prima come al Greco. Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani Chiunque tu sia, o uomo che giudichi, non hai alcun motivo di scusa perché, mentre giudichi l’altro, condanni te stesso; tu che giudichi, infatti, fai le medesime cose. Eppure noi sappiamo che il giudizio di Dio contro quelli che commettono tali cose è secondo verità. Tu che giudichi quelli che commettono tali azioni e intanto le fai tu stesso, pensi forse di sfuggire al giudizio di Dio? O disprezzi la ricchezza della sua bontà, della sua clemenza e della sua magnanimità, senza riconoscere che la bontà di Dio ti spinge alla conversione? Tu, però, con il tuo cuore duro e ostinato, accumuli collera su di te per il giorno dell’ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio, che renderà a ciascuno secondo le sue opere: la vita eterna a coloro che, perseverando nelle opere di bene, cercano gloria, onore, incorruttibilità; ira e sdegno contro coloro che, per ribellione, disobbediscono alla verità e obbediscono all’ingiustizia. Tribolazione e angoscia su ogni uomo che opera il male, sul Giudeo, prima, come sul Greco; gloria invece, onore e pace per chi opera il bene, per il Giudeo, prima, come per il Greco: Dio infatti non fa preferenza di persone. Parola di Dio 2/4 Liturgia del 12.10.11 - Guai a voi, che lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio - Salmo responsoriale Sal 61 Secondo le sue opere, Signore, tu ripaghi ogni uomo. Solo in Dio riposa l’anima mia: da lui la mia salvezza. Lui solo è mia roccia e mia salvezza, mia difesa: mai potrò vacillare. Solo in Dio riposa l’anima mia: da lui la mia speranza. In Dio è la mia salvezza e la mia gloria; il mio riparo sicuro, il mio rifugio è in Dio. Confida in lui, o popolo, in ogni tempo; davanti a lui aprite il vostro cuore: nostro rifugio è Dio. Canto al Vangelo (Gv 10,27) Alleluia, alleluia. Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore, e io le conosco ed esse mi seguono. Alleluia. 3/4 Liturgia del 12.10.11 - Guai a voi, che lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio - Vangelo Lc 11,42-46 Guai ale voi, farisei; guai aLuca voi dottori della +Dio, Dal Vangelo secondo sulla erano nelle non In quel sisinagoghe ruta vedono tempo, cose ericerca su da tutte enel ildi e la fare, Signore isegreto gente saluti le senza vi sulle disse: passa eo lasciate piazze. «Guai sopra da Guai asiano senza voi, parte aildisse: voi, la Guai saperlo». giustizia perché a che voi, pagate siete farisei, e l’amore la che decima di quei amate Dio. sepolcri sulla Queste idella primi menta, che invece posti anche di Intervenne pesi noi». insopportabili, uno Egli dei rispose: dottori eamore, quei «Guai pesi anche Legge voi non ae equelle. voi, gli lilegge. toccate dottori «Maestro, nemmeno della Legge, dicendo con che un caricate dito!». questo, gli tu uomini offendi Parola del Signore Preghiera dei fedeli dominio IPer frutti dello sé. Chiediamo sono dunque gioia, di camminare pace, pazienza, sempre benevolenza, alla sua luce, bontà, dicendo fedeltà, insieme: mitezza, Manda su di noi ilsanto tuo Spirito, Signore. comprendere coloro e che condividere hanno ilcolpa la compito vita del di guidare loro popolo affidato. di Dio, Preghiamo: siano aiutati dalla grazia a di nascano le leggi che dal cuore governano dei pastori, la Chiesa egregge vengano ilfarisei, accolte frutto dell'attento con amore ecome dai umile fedeli. ascolto Preghiamo: parola misericordia gli uomini perché non vuole abusino la conversione della pazienza l'impegno del Signore, secondo ma iriconoscano doni ricevuti. che Preghiamo: usa venga Preghiamo: fraternamente chi èSpirito caduto nella aiutato adella ritornare nell'errore, alla verità non e sia alla solo piena oggetto comunione di giudizio con egli di altri. condanna, ma persona, Perché la senza seminare del progresso vittime e ed della emarginazione. tecnica sia indirizzata Preghiamo: unicamente alla dignità della idi cristiani siano ierbe, primi atrascurare domandare perdono. nessuno si ritenga dispensato dal pagare le tasse. maggior O Dio che gloria vedi e vivere sempre dei cuori, con aiutaci lo sguardo ad essere rivolto unicamente a te. Per Cristo preoccupati nostro Signore. della tua Amen. Preghiera sulle offerte Accogli, Signore, le nostre offerte e preghiere, e fa’ che questo sacrificio, espressione perfetta della nostra fede, ci apra il passaggio alla gloria del cielo. Cristo nostro Signore. Antifona di comunione I ricchi impoveriscono e hanno fame, ma chi cerca il Signore non manca di nulla. (Sal 34,11) Oppure: Quando il Signore si manifesterà, saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è. (1Gv 3,2) Preghiera dopo la comunione Padre santo e misericordioso, che ci hai nutriti con il corpo e sangue del tuo Figlio, per questa partecipazione al suo sacrificio donaci di comunicare alla sua stessa vita. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Omelia (14-10-2009) Monaci Benedettini Silvestrini La «decima» da dare a Dio fede uomini nostro nella apparenze, da e primi l'ipocrisia tributavano la proclamiamo sentenze ogni dispensiamo turgida Gesù le pratica un'appartenenza onorificenze iniquità. e nostra posti, ritorna rapporto come è di certamente è e emerge amore. strappare una condanne saluti ma vita espressione dal È solo ancora così ci con menzogna perché toccarli. che e coinvolgono e con onori, la il che solo espressione sugli veramente una Signore. dai menzogna, la hanno anche voce. esteriore La unica ci pulpiti certa adempimenti conclamata, «passano «decina» nella La una Sono noi stima della delle ci di giustizia prima traendo qualificano carichiamo dimensione sincerità giustizia, ancora nostra dalla nostre da sopra», esteriori che o dare dopo, e in gente, adesione genera numerosi l'amore chiese, della inganno ma agli di a ci e Dio riemerge che pesi calpestano una non che vita. occhi scandalo deve mentre di vengono insopportabili profondità possiamo a il coloro intimorita, Dio È nostro Dio. di ancor essere e Dio. debbono allora essi Essere e che e visti ci prossimo. 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Ponendomi Purifica da nel cui iè mondo, miei io per giudizi, tu, primo ocreaturalità perché Signore, mi sento siano non raggiunto mi hai costituito all'esaltazione ecuore di cui voglio né giudice essere di quella né riflesso giustiziere misericordia in mezzo dei e miei agli La di un Padre della Chiesa determinare Se tratti ilDio tuo le sue colpe, senza non sarà rispetto lui, e ma senza tu aile essere pietà quando condannato dovrai all'estremo decidere dei supplizio. suoi errori Giovanni Crisostomo Tratto da: http://www.lachiesa.it/calendario/Detailed/20111012.shtml 4/4