Indagine sulla Sensibilità al Glutine Non-Celiaca: risultati
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Indagine sulla Sensibilità al Glutine Non-Celiaca: risultati
Umberto Volta Coordinatore Board AIC Coordinatore Scientifico Comitato SGNC Comitato Scientifico AIC Indagine su Sensibilità al Glutine Non Celiaca: risultati preliminari Ancora non identificati marcatori diagnostici che consentano di diagnosticarla con certezza Lo spettro della patologia da glutine si è arricchito negli ultimi tempi di una nuova realtà rappresentata dalla sensibilità al glutine non celiaca. La definizione di sensibilità al glutine non celiaca, condivisa da un panel di massimi esperti internazionali in materia alla 2nd Consensus Conference on Gluten-Related Disorders, tenutasi a Monaco di Baviera il 1-2 dicembre 2012, è quella di una sindrome, caratterizzata da molteplici sintomi intestinali e/o extraintestinali correlati alla assunzione di glutine, che migliorano o scompaiono dopo l'eliminazione del glutine e che recidivano quando il glutine è reintrodotto nella dieta, in soggetti in cui è stata esclusa preventivamente la diagnosi di celiachia e di allergia al grano (IgE e non IgE mediata). La sensibilità al glutine non celiaca è stata descritta per la prima volta più di trenta anni fa, ma poi questa entità nosografica era stata completamente dimenticata e quando, circa 3 anni fa, alcuni ricercatori hanno ripreso a studiarla, la maggior parte degli esperti del settore ha manifestato inizialmente un certo scetticismo circa la possibile esistenza di questa condizione, ritenendo che essa fosse solo il frutto di un tam tam mediatico, che portava alcuni soggetti, convinti di avere una intolleranza alimentare, ad identificare il glutine come il presunto colpevole dei loro sintomi, senza una precisa evidenza di un suo ruolo patogenetico. Poco alla volta, però, la comunità scientifica ha preso atto della esistenza della sensibilità al glutine non celiaca attraverso una serie sempre maggiore di segnalazioni di pazienti con sintomi scatenati dal glutine, in cui non poteva essere posta una diagnosi di celiachia. Anche se l'esistenza di questa sindrome è stata oramai riconosciuta, la sensibilità al glutine non celiaca è ancora un cantiere aperto, dal momento che di questa condizione si conosce assai poco sul piano epidemiologico e patogenetico e soprattutto non sono ancora stati identificati marcatori diagnostici che consentano di identificarla con certezza. La sua diagnosi è basata al momento su criteri di esclusione e su una valutazione clinica, e proprio per eliminare il sospetto di un possibile effetto placebo nel miglioramento soggettivo dopo eliminazione del glutine è stato proposto come test diagnostico il challenge in doppio cieco con placebo. L'attenzione crescente dei ricercatori di tutto il mondo e dei media per la sensibilità al glutine non celiaca hanno spinto l'Associazione Italiana Celiachia (AIC) e la Fondazione Celiachia (FC) a scendere in campo per cercare di far luce sui vari aspetti ancora oscuri di questo disordine correlato all'assunzione di glutine. AIC e FC hanno pertanto deciso di istituire il comitato scientifico laico sulla sensibilizzazione al glutine non celiaca sotto la coordinazione scientifica dei Professori Gino Roberto Corazza (Pavia) e Umberto Volta (Bologna) e, come primo passo del suddetto comitato, di promuovere una indagine prospettica sulla sensibilità al glutine non celiaca mediante la compilazione di un questionaComitato Scientifico-Laico Sensibilità al Glutine Non Celiaca Coordinatori: G.R. Corazza (Pavia), O. Lovello (Roma) E. Tosi (Firenze), U. Volta (Bologna) Membri: M.T. Bardella (Milano), A. Calabrò (Firenze), G.R. Corazza (Pavia), C. Corposanto (Trento), O. Lovello (Roma), C. Pilo (Genova), A. Pucci (Firenze), E. Tosi (Firenze), R. Troncone (Napoli), U. Volta (Bologna) 62 rio inviato ai centri di diagnosi per la celiachia, presenti nella relazione al Parlamento sulla celiachia pubblicata nel 2012. Lo scopo che ci siamo prefissi con questa indagine prospettica è quello di ottenere una fotografia della sensibilità al glutine non celiaca nel nostro paese. È stato pertanto predisposto un questionario che è stato inviato dall'Ufficio Scientifico AIC a 493 centri pediatrici e dell'età adulta per la diagnosi di celiachia e patologia da glutine, con varia distribuzione sul territorio nazionale (Figura 1). Figura 1. Distribuzione geografica dei 493 centri invitati a partecipare Abruzzo Alto Adige Basilicata Calabria Campania EmiliaR FVG Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte -VdA Puglia Sardegna Sicilia Toscana Trentino Umbria Veneto 14 7 4 8 24 56 10 18 14 169 14 1 40 22 25 9 21 1 16 20 Abruzzo 2,8% Veneto Alto Adige 1,4% Umbria 3,2% 4,0% Trentino 0,2% Basilicata 0,8% Calabria 1,6% Toscana 4,3% Campania 4,9% Sicilia 1,8% Sardegna Emilia Romagna 5,1% 11,5% Puglia 4,5% FVG 2,0% Piemonte -VdA Lazio 3,6% 8,0% Liguri a 2,8% Molise 0,2% Lombardia 34,3% Marche 2,8% Sono stati coinvolti anche i centri di diagnosi per l'età pediatrica al fine di verificare se effettivamente, come riportato dai dati finora pubblicati, questa sindrome è rara nell'infanzia. Criteri di inclusione erano la presenza di sintomi intestinali e/o extraintestinali correlati all'assunzione di glutine in pazienti di età compresa fra i 5 e gli 80 anni, mentre il principale criterio di esclusione era la positività per i marcatori anticorpali di celiachia, cioè gli anticorpi antitransglutaminasi e/o antiendomisio. Per quanto riguarda il problema delle allergie ed in particolare dell'allergia al grano, si è deciso di non considerarlo un criterio di esclusione dal questionario, ma di includervi una specifica domanda riguardante la positività di IgE specifiche e/o Prick test per il grano e verso altri allergeni al fine di valutare un eventuale ruolo delle allergie nel determinismo della sensibilità al glutine non celiaca. Nel questionario per l'indagine sulla sensibilità al glutine non celiaca è compresa la raccolta, in forma anonima, delle seguenti informazioni: 1) età e sesso del paziente; 2) sintomi e segni di presentazione clinica; 3) frequenza dei sintomi ed intervallo di tempo fra la loro comparsa e l'assunzione del glutine; 4) durata dei sintomi prima della diagnosi; 5) identificazione di chi per primo ha sospettato la diagnosi (il paziente stesso, amici, medico di base, gastroenterologo, farmacista, omeopati o altre figure professionali alternative); 6) malattie associate; 7) familiarità per celiachia; 8) sierologia per anticorpi antigliadina di prima e seconda generazione; 9) eventuale presenza di allergie concomitanti e positività per IgE specifiche; 10) HLA e biopsia duodenale (se effettuati). CN 1-2013 Ai centri partecipanti è stato chiesto inoltre di comunicare il numero di diagnosi di celiachia effettuate nel periodo dell'indagine, al fine di poter disporre di una prima stima approssimativa, anche se grossolana e non certo scevra di errori, sul rapporto tra sensibilità al glutine non celiaca e celiachia, verificando in tal modo se effettivamente la prima sia, come riportato a livello mediatico, più frequente della seconda. Una volta compilati, i questionari sono stati trasmessi per via informatica all'Osservatorio AIC per la successiva elaborazione statistica condotta dalla Dott.ssa Beba Molinari (Genova). le 80 Figura 3. Sintomi extraintestinali nei 200 casi segnalati al 31/12/2012 70 60 50 40 30 20 10 0 e ser les ma ia en ast ia ans a sa ale cef confu nte me ialgie om artr esie est par a em erit sione res ale dep onder p calo ia m ane ti te ma der te rini a asm HOTEL IMPERIALE - Bellaria stipsi reflusso g-e aerofagia alvo alterno afte cavo orale nausea pirosi dolore gastrico diarrea meteorismo dolore addominale ina om dd ea lor mo do oris te me a rico rre st dia e ga lor do i os pir a ale e or us na cavo o e aft ltern oa alv agia e rof ae o gs lus ref i ps sti Lo studio, inizialmente programmato dal 1° settembre 2012 al 28 febbraio 2013, ha subito un ritardo nella sua partenza a causa dei tempi tecnici richiesti per la sua approvazione da parte del Comitato Etico dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna, avvenuta alla fine di Novembre scorso, per cui verrà concluso in data da definirsi quando sarà stato arruolato un campione di soggetti sufficientemente ampio per trarre conclusioni statisticamente significative. I risultati preliminari dell'indagine sono stati presentati da Umberto Volta alla 2nd Consensus Conference on GlutenRelated Disorders di Monaco di Baviera. Alla data del 31 Dicembre 2012 hanno inviato schede 40 (8%) dei 493 centri invitati a partecipare e sono stati segnalati finora 200 casi di sospetta sensibilità al glutine non celiaca. Si è registrata una netta prevalenza del sesso femminile (rapporto F/M 6:1), con una età media di 55 anni (range 18-80 anni) e con assenza di segnalazioni di casi in età pediatrica. La maggior parte dei pazienti con sospetta sensibilità al glutine non celiaca presentava sia sintomi gastrointestinali (i più frequenti erano il meteorismo ed i dolori addominali presenti nell'80% dei casi) (Figura 2) che extraintestinali (il più frequente il malessere generale con marcata astenia presente nel 70% dei casi) (Figura 3); più della metà dei soggetti lamentava la compar- Figura 2. Sintomi gastrointestinali nei 200 casi segnalati al 31/12/2012 100 90 80 70 60 % 50 40 30 20 10 0 NellyHotels HOTEL GLOBUS - Cesenatico riviera romagnola Lasciatevi tentare dai profumi e dai sapori della nostra cucina che nascono dalla tradizione familiare, dalla genuinità dei prodotti della nostra terra e dal nostro mare, dalla creatività e dall'attenzione al gusto dei nostri Chef, certificati anche per proporre gustosi piatti senza glutine. Nel nostro hotel gli ospiti celiaci possono contare su una cucina fantasiosa adatta alle loro esigenze. Colazione a buffet, menù a scelta e buffet di verdure a pranzo e a cena. Serviamo anche gelato artigianale senza glutine. asma rinite dermatite anemia calo ponderale depressione eritema parestesie artromialgie mente confusa cefalea ansia astenia malessere L'Hotel Globus di Cesenatico offre servizi dedicati a tutta la famiglia grazie alla sua posizione tranquilla: sorge infatti adiacente al parco "di Levante" e a 80 mt. dal mare. 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Il 12% dei soggetti aveva una patologia autoimmune associata (nella maggior parte dei casi tiroidite autoimmune). Il 17% dei 200 pazienti segnalati aveva un familiare celiaco, mentre il pattern genetico HLA-DQ2 e/o -DQ8 era presente solo nel 30% dei casi, confermando ogni assenza di correlazione con la sensibilità al glutine non celiaca. La biopsia duodenale, effettuata nel 70% dei casi, era normale o presentava un lieve aumento dei linfociti intraepiteliali (Marsh 0-1). Gli anticorpi antigliadina di prima generazione (AGA) di classe IgG, in accordo con i dati della letteratura erano il marker immunologico di più frequente riscontro, venendo osservati in poco meno della metà dei casi testati (va sottolineato che questo test non è più in uso in molte regioni e pertanto in più della metà dei casi presi in considerazione il test degli AGA di prima generazione non è stato effettuato). Per quanto riguarda il rapporto fra casi di sospetta sensibilità al glutine non celiaca e nuove diagnosi di celiachia non siamo al momento in grado di fornire il dato complessivo dei 40 centri che finora hanno aderito all'indagine. Peraltro, è utile a nostro avviso segnalare che, nel periodo settembre-dicembre 2012, nel centro per la diagnosi e follow-up della celiachia del Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna sono stati osservati 40 pazienti con sospetta SGNC a fronte di 20 nuove diagnosi di celiachia. Il confronto fra i due gruppi di pazienti evidenziava una prevalenza del sesso femminile in entrambi i gruppi, ma decisamente più elevata nella sensibilità al glutine non celiaca (rapporto F/M 5.6:1) che nella celiachia (F/M 2.3:1) con una età media più bassa per la celiachia (36 anni, range 17-75) rispetto alla sensibilità al glutine non celiaca (44 anni, range 18-64). In base a questi dati preliminari, peraltro raccolti in un solo centro e pertanto da prendere con beneficio d'inventario, la prevalenza della sensibilità al glutine non celiaca sembra essere effettivamente più elevata di quella della celiachia, anche se risulterebbe essere il doppio e per- 64 tanto indubbiamente inferiore alla stima dei dati mediatici che riportano una prevalenza della sensibilità al glutine non celiaca fino a 6 volte superiore a quella della celiachia. CONCETTI ESSENZIALI 1. Cosa si sa sulla sensibilità al glutine non celiaca? È una intolleranza alimentare di recente identificazione di cui si sa ancora molto poco in termini di patogenesi, epidemiologia, marker diagnostici ed indicazioni di trattamento; va comunque ribadito che la comunità scientifica internazionale non solo ne ha riconosciuto l'esistenza, ma è anche fortemente impegnata per cercare di dare una risposta a tutti gli interrogativi ancora aperti su questa condizione. 2. Che cosa si propone di aggiungere questo studio? L'indagine prospettica, promossa da AIC, si prefigge di ottenere la fotografia di questa sindrome nel nostro paese, mettendone in evidenza le caratteristiche epidemiologiche, cliniche e laboratoristiche. A tal fine il comitato scientifico predisposto ad hoc da AIC ha messo a punto un questionario che è stato inviato a 493 centri italiani (sia pediatrici che dell'età adulta) per la diagnosi di patologia da glutine al fine di raccogliere tutte le informazioni possibili sui nuovi casi osservati di sensibilità al glutine non celiaca. Inoltre, tale indagine si propone anche di stabilire una prima stima approssimativa della prevalenza della sensibilità al glutine non celiaca in rapporto alla celiachia. 3. Quali sono gli obiettivi della comunità scientifica nell'ambito della sensibilità al glutine non celiaca? L'obiettivo principale cui sono rivolti gli sforzi degli investigatori di tutto il mondo è la scoperta di marcatori diagnostici che consentano di identificare con certezza questa condizione, la cui diagnosi al momento è basata su criteri di valutazione clinica e di esclusione di altra patologia (celiachia), e la cui conferma è effettuata tramite una prova in doppio cieco con placebo. L'articolo è visionabile anche sul sito AIC www.celiachia.it/AIC E CELIACHIA/La Celiachia/Pubblicazioni clinicoscientifiche AIC CN 1-2013