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non sono contento
Quindicinale della Comunità Italiana del Cile
www.presenza.cl
16 giugno 2016
Anno XLVII Nº 915
Franqueo Convenido • Res. Nº 1062/1979 • Santiago • Av. Bustamante 180 • Fono: 222229328 • Fax: 226354127 • [email protected] • Aderente alla FUSIE e FSS
2 giugno, folla alla festa della
Repubblica. Mattarella: “E’
un’Italia migliore”
Coccarde, bandiere e frecce tricolori. La storica Lancia Flaminia, utilizzata per la prima volta nel 1961, che attraversa
via dei Fori Imperiali scortata dai corazzieri a cavallo in
uniforme d’onore e accompagna il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il ministro della Difesa Roberta
Pinotti al palco d’onore. Matteo Renzi e Pietro Grasso che
stringono mani, concedono diversi selfie ai cittadini presenti
e rinnovano l’ormai tradizionale appuntamento per un caffè
insieme in un bar di fronte al Vittoriano («Quest’anno però
pago io», scherza il premier).
L’esercito dei sindaci d’Italia che per la prima volta, in
uniforme classica con la fascia tricolore, “marcia” dal Colosseo a piazza Venezia, simbolo di un 2 giugno che sia la festa
di tutti gli italiani. Gli applausi di cordoglio in memoria
di Silvio Mirarchi, il carabiniere ucciso ieri a Marsala, di
gioia e speranza per il rientro in Italia di Salvatore Girone,
di gratitudine ai volontari della Croce rossa e ai ragazzi del
servizio civile. A Roma va in scena la festa della Repubblica, la #festaditutti (questo uno degli hashtag scelti per l’occasione). Oggi
«è la festa della libertà di scelta, è la festa che riunisce tutti
gli italiani», sottolinea Mattarella che ricorda l’introduzione
dell’autentico suffragio universale il 2 giugno del 1946: «Fece
compiere il salto di qualità all’Italia». Il Capo dello Stato
incoraggia il Paese. In questo primo anno e mezzo da presidente, spiega
Elezioni amministrative
La delusione di Renzi: non sono contento
Aspetta che i risultati siano quasi definitivi il premier
Matteo Renzi per dire la
sua, senza giochi di parole,
come del resto è abituato
a fare. Ammette che non è
una vittoria quella del Pd
e di non essere soddisfatto
del responso delle urne che
comunque è un dato “molto
difficile”. Ma è soprattutto
nei confronti della minoranza Pd e della sinistra
estrema che non risparmia
critiche: i loro consensi sono
irrisori, tutto a vantaggio
dei grillini. “Se uno non
vuole votare il Pd e sta a
sinistra vota M5S più che i
movimenti a sinistra. È una
lettura difficile da non condividere, basta vedere Airaudo
a Torino, per non parlare di
Fassina.
“VOTO AMMINISTRATIVO, NON POLITICO”.
“Secondo me gli italiani
votano sulla base di ciò che
propone l’esperienza am-
Istat, diminuiscono
gli italiani. È la prima
volta in 90 anni. Gli
stranieri sono
5 milioni.
Cont. in ultima pagina
Berlusconi in ospedale: «Sono sereno, mi affido
a Dio. Forza Italia è pienamente operativa»
Le parole del leader
azzurro: «Affronto
questo passaggio
delicato affidandomi a
Dio ed alla straordinaria professionalità dei
medici e del personale
del San Raffaele»
«Seguo da qui le vicende
politiche in vista dei ballottaggi, e chiedo a tutte le
donne e gli uomini di Forza
Italia il massimo impegno
per far prevalere i candidati del centro-destra ovunque
siano in campo. Forza Italia
è pienamente operativa nei
suoi organismi nazionali e
periferici ed è perfettamente in grado di operare in
questi giorni di mia forzata
assenza».
Lo afferma il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi in
una nota dall’ospedale San
Raffaele, dove è ricoverato
per essere operato, entro la
metà della prossima settimana, per la sostituzione di
una valvola aortica.
«Ringrazio tutti, sono sereno»
«Desidero ringraziare tutti
coloro che mi hanno fatto
pervenire manifestazioni
di affetto ed espressioni
augurali, mi hanno davvero
commosso - scrive ancora il
leader di Forza Italia -. Non
dimenticherò le parole di
amici, di esponenti politici,
di collaboratori di una vita
Cont. in ultima pagina
Al 31 dicembre 2015 risiedono in Italia 60 milioni
665.551 persone, di cui più
di 5 milioni di stranieri;
8,3%dei residenti a livello
nazionale, 10,6% al Centronord.
Lo rende noto l’Istat che
certifica che nel corso del
2015 il numero dei residenti
ha registrato una diminuzione consistente per la prima
volta negli ultimi 90 anni: il
saldo complessivo è negativo
per 130.061 unità. Il calo
riguarda esclusivamente la
popolazione di cittadinanza
italiana - 141.777 residenti
in meno - la popolazione
straniera aumenta di 11.716.
Diminuiscono più donne che
uomini.
Sommando i flussi in entrata (nascite e immigrazioni)
Cont. in ultima pagina
ministrativa locale. Sanno
scegliere, fanno zapping
sulla scheda elettorale” continua il premier ribadendo la
tesi della vigilia: le elezioni
amministrative non sono un
test nazionale. “Impensabile - dice - dare un giudizio
politico nazionale uniforme
ad un risultato che dipende
da dinamiche locali”. Nessun
collegamento anche con il
referendum costituzionale,
partita sulla quale il premier non ha mai nascosto di
giocarsi il tutto per tutto. “Il
voto di protesta oggi c’è ma
io penso che sul referendum
non potranno che votare sì”
sottolinea mostrando estrema tranquillità.
IL MEZZO MIRACOLO
DI GIACHETTI, MALE A
NAPOLI
Il premier passa in rassegna i risultati nelle singole
città. “Giachetti ha fatto un
mezzo miracolo, onore al merito, è stata una campagna
molto molto difficile e ora c’è,
è in campo. Se la giocherà
al ballottaggio” dice. Quello
di Roma è stato “un voto di
protesta”, aggiunge ancora
Renzi. Quanto al testa a
testa di Milano tra Sala e
Parisi, una sorpresa per
molti, nessuna critica. “Sala
è un ottimo candidato, credo
che il ballottaggio sarà bello
e Sala ha tutte le condizioni
per farcela”. Semmai il problema è Napoli dove il Pd
“non riesce ad esprimersi”
e dove Renzi proporrà una
soluzione commissariale. A
conti fatti Renzi esclude che
ci sia per il Pd una crisi di
numeri anche se il risultato
non è quello che si aspettava:
“Non dico che il risultato è
negativo perché non lo penso. Ma una squadra che vuol
vincere sempre, quando vince ma non dappertutto non è
contenta. Sono affamato di
vittoria e penso che il Pd è la
più grande comunità politica
europea, sta intorno al 35%
a livello nazionale, in molti
comuni sopra il 40%”.
Napoli, così come Cosenza
e, in maniera più indiretta,
Grosseto, erano stati il “teatro” del contestato sostegno
dei verdiniani ai candidati
Pd. Una manovra che non
è andata bene visto che il
centrodestra sfonda nella
città calabrese ed è in testa
nella provincia maremmana.
Su questo - e su un’affluenza
che non va oltre il 62,1% calando di 5 punti rispetto al
2011 - nel Pd probabilmente
si aprirà una riflessione con
la minoranza che, potrebbe
tornare in trincea anche in
vista della battaglia cruciale
del referendum. Quella sul
quale Renzi ha scommesso
Cont. in ultima pagina
Ricerca di identità
“Mis hijos Paula y Cristián me hicieron el regalo de contratar a un equipo
de periodistas para que relatara la historia de mi familia de origen y nuestra
propia vida como familia en un libro.
Al principio no le encontraba el sentido a esta idea, pero al darle vueltas
en mi cabeza, entendí que, si le ponía
corazón al regalo, sería una buena oportunidad para que ellos sepan de dónde
vengo y, por ende, de dónde ellos vienen.
No tengo derecho -ahora lo veo así- a
guardar esta mezcla de conocimientos
y recuerdos solo para mí. Además, todos
somos de alguna manera el reflejo de
nuestros antepasados y conocerlos les
puede ayudar a comprenderse más
íntegramente como seres humanos.”.
Queste parole le ha scritte l’amico
Víctor Dagnino Biassa nel preambolo al
libro “Mi familia, mi historia” di recente
pubblicazione.
Per fortuna, caro Víctor, non ha ceduto
alla tentazione, come succede alla maggior parte dei nostri emigrati, di lasciar
vincere il silenzio e la trascuratezza.
Tanto… a chi interessa la mia vita, i
fatti miei?
E così tante “storie di vita” spariscono
dalla memoria familiare e collettiva
senza lasciare traccia della loro esistenza trasmessa neppure a voce, ai figli e
nipoti. Chi non conosce la sua storia è
destinato a sparire dalla storia.
C’è una esigenza naturale, che si fa
prorompente specialmente nei giovani
della terza generazione che vanno alla
ricerca delle proprie radici, perché, giunti
all’età matura ognuno vuol sapere (e ne ha
il diritto!) “chi sono, da dove vengo” domande fondamentali per delineare la propria
identità.
Quanti giovani, spinti dal desiderio di
scoprire se abbiamo qualche notizia dei loro
nonni ricavata da un presunto archivio che
non esiste, si avvicinano assetati di informazioni.
Da dove venivano, che lavoro facevano, che
ruolo avevano nella società; magari conoscere
il nome del paese di origine da ricercare poi
in internet, forse rintracciare la vecchia casa
dove sono nati…
Con la edizione di questo bel volume, che
senza dubbio è costato sudore e lavoro certosino di ricerche, caro Víctor, ha consegnato
la sua famiglia, di ieri e di oggi e di domani,
alla storia per sempre. E figli, nipoti e pronipoti si vedranno fotografati nei volti di nonno
Giovanni e nonna Amelia, oltre che nel suo e
di sua moglie Ilia.
Tanto più che la famiglia Dagnino (sempre
schiva) ha giocato un ruolo di primo piano
nella comunità e nel contesto nazionale con
la famosa “pasta Lucchetti”.
Noi della Parrocchia abbiamo un ricordo
commovente di Giovanni: a lui il cardinal
Caro ha indirizzato i nostri primi preti
arrivati in Cile squattrinati, che volevano
comperare il terreno su cui si è edificata la
parrocchia: “Ma voi, ha detto il cardinale a
P. Vittorio Dal Bello, avete l’Uomo giusto.
Parlatene con Giovanni Dagnino”. Che non
ha tremato a firmare le cambiali.
Giuseppe Tomasi
2
Presenza- 16 giugno 2016
Cor­ri­spo­nden­za
La Di­re­zio­ne rin­gra­zia i let­to­ri che le scri­vo­no per­ché di­mo­
stra­no in­te­res­se per i pro­ble­mi e la vi­ta del­la no­stra co­mu­ni­tà.
Nel­lo stes­so tem­po si scu­sa se, per e­vi­den­ti ra­gio­ni di spa­zio,
qual­che let­te­ra do­vrà es­se­re ri­dot­ta. La Di­re­zio­ne i­nol­tre si ri­
ser­va la pub­bli­ca­zio­ne di let­te­re che ri­ter­rà mol­to con­flit­tuali.
2 Giugno:
che bella
festa in
Parrocchia
Queridos organizadores,
Les escribo para agradecerles a cada uno de ustedes
por la maravillosa mañana
vivida juntos el 5 de junio.
Agradecer especialmente
a Don Reynaldo por organizar el vino de honor y las
cosas ricas que degustamos,
a Nicolino Casaletti ed Elia
Cantillana por darnos la
música que alegra nuestros
corazones, a Jorge Andrighetti por la Castagnata que
estuvo genial, a Stella Gallio
e Nina por organizar el coro
y la misa. Finalmente agradecer enormemente al padre
Pepe que nos reúne como
comunidad italiana una vez
más!Gracias de todo corazón! Creo que tuvimos una
lección de que, con pocas
cosas materiales pero con
mucho cariño y dedicación, se
pueden hacer grandes cosas.
Un gran abrazo a todos!
Romina Braghetto
Grazie di cuore, cara Romina, delle tue parole che fa
sempre bene ascoltare.
Ma una mano, con le castagne, ce l'hai messa anche
tu perchè tua è stata l'idea: è
stata una sorpresa generale.
Si è formato un gruppo di
volontari capace di grandi cose
per il bene della comunità.
Ricevi in ritardo
PRESENZA?
Se sei di Santiago
chiama al Cel.
97849283
Grazie
EDITRICE
Parrocchia Italiana
N.S. Pompei Scalabriniana
***
RAPPRESENTANTE LEGALE
Giulio Rubin
***
DIRETTORE
RESPONSABILE
Claudio Massone Stagno
***
DIRETTORE
REDAZIONALE
Giuseppe Tommasi
***
COLLABORATORI
Paolo Castellani
Fina Franchini
Gloria Nocchi Frascoli
Consuelo Canessa
***
CORRISPONDENTI
Arica
Verónica Bibiano
Antofag. Rodolfo Sanchez B.
Iquique Luz Savalli
La Serena Caterina Pezzani
Quillota E. Schiappacasse
V. Alemana Gilda Rivara
Valparaiso
Concep. Giancarlo Carro
P. Arenas Eduardo Pesce V.
***
Contribuzione annua
$ 20.000. Cheque nominativo
a «Presenza»
***
Stampa C. von Plate
Esce il 1º e il 16 di ogni mese
Concerto a Verona
con la violinista
Barbara Catalina
Parker Kostner
En el Teatro Ristori de Verona tuvo lugar el concierto
de la Orquesta del Conservatorio “E.F. Dall’Abaco”
con los músicos Mattia Basi
(vibráfono), Barbara Catalina Parker Kostner (violín) y
Marco Tariello (piano) con
las obras de E. Séjourné,
W. A. Mozart e F. Liszt. El
concierto fue dirigido por el
Director Pier Carlo Orizio,
estimado por sus numerosos
conciertos con algunas de las
orquestas más importantes
de la escena europea.
Entre los solistas contemplamos la presencia de la violinista chilena Barbara Catalina Parker Kostner que empezó
a la edad de 5 años a estudiar
violín con Maestro René Santibañez en Santiago de Chile
partecipando, además, a los
Conciertos Nacionales y en los
Encuentros Internacionales de
Jóvenes Violinistas realizados
en la ciudad de Viña del Mar
en Chile.
A continuación, sigue sus
estudios en la Pontificia Universidad Católica de Chile en
la clase del Maestro Rubén
Sierra y se une a la orquesta
de Música de Cámara de la
Universidad Católica y a la
Orquesta de Música de Cámara de Chile.
Ha sido ganadora, por dos
veces, del Concurso de los
Solistas de la Universidad
Cátolica y se calificó al segundo lugar en el Concurso
de los Jóvenes Talentos de
la Orquesta sinfónica de
Concepción en Chile.
En el año 2011 se transfirió en Alemania a estudiar
en la Musikhochschule del
Saarland en la clase de violín
de Lena Neudauer y tuvo
la posibilidad de formarse
con otros profesionales violinistas. En abril 2016 ganó
el primer premio en el 17°
Concurso Riviera Etrusca
en la sección Arcos Solistas.
Actualmente sigue sus estudios en el Conservatorio de
Música E.F.
Dall’Abaco de Verona en
Italia, en la clase de Maestro
Roberto Muttoni. Al concierto estuvieron presentes lod
padres de Barbara Catalina
Parker Kostner y el Cónsul
Honorario de Chile, abogado
Aldo Rozzi Marin, que con
gran orgullo aplaudió a su
destacada compatriota.
SPAZIO APERTO
Curso de Italiano basico 2016
El lunes 6 de junio, a las 19:00 horas, se dio inicio a un
nuevo curso de italiano para principiantes, organizado
por el Patronato ACLI Chile y a cargo del profesor Filippo
Sterbeni. El curso tendrá una duración de tres meses, y se
impartirá los días lunes de 19:00 a 20:00 horas, en las dependencias de la Parroquia Italiana (Av. Bustamante 180,
Of. 5, Providencia)
Para los que estén interesados, todavía están a tiempo de
inscribirse y participar de la enriquecedora experiencia de
aprender el idioma italiano. Consultas a los teléfonos: 226650340 - 222225247, e-mail:
[email protected] o [email protected]
En fotografia de izquierda a derecha: el Cónsul
Honorario de Chile, Aldo Rozzi Marin, el Maestro
Roberto Muttoni, la violinista Barbara
Abbonamento 2016 - Fiducia reciproca
Tanti lettori fedeli ci seguono da anni dimostrando fiducia nel nostro operato. Per poter
continuare a seguirlo chiediamo ancora un segno di fedeltà.
Molti pensionati ci chiedono l’abbonamento gratuito (che neghiamo a nessuno).Il fatto
ci obbliga a creare una èlite di “sostenitori” che conguagliano gli abbonamenti gratuiti. Vi
ringraziamo cordialmente della collaborazione.
Per facilitare il versamento dell’abbonamento abbiamo aperto nel Banco de Chile la
“Cuenta de Ahorro N. 08-166-01126-03” a nome di “Giuseppe Tommasi B.”.
Il RUT di Giuseppe Tommasi B. è 8.322.945-4
Una volta fatto il versamento la preghiamo di inviarci per mezzo di lettera o fax la ricevuta
o semplicemente informarci per E-mail o per telefono. Vedi in prima pagina, in alto. i dati.
Cognome.....................Nome....................... via....................................città....................
Abbonamento normale
20.000 pesos
Abbonamento sostenitore
30.000 pesos. Cheques esteso a “PRESENZA”
Informazioni
ACLI
Bustamante 180 - Santiago
Tel: 2665-0340; 22225247 - E-Mail: [email protected]
Pagina web: www.patronatoacli.cl
A rischio risultato
del referendum.
La situazione politica del governo di Matteo Renzi é,
in pochi giorni, mutata drammaticamente. Si dovrá confrontare alle elezioni comunali ( 5 giugno) nelle principali
regioni italiane e il referendum ( a ottobre) per la riforma
costituzionale.Nell’ evento della vittoria del NO, secondo
l’ ex-presidente Giorgio Napolitano comporterà una grave
crisi e la continuità dello stesso. Paradossalmente per
volontá del Premier.
Da una situazione iniziale di chiaro ottimismo si è passati a una confrontazione con il solo proposito di far saltare il
governo Renzi dopo il voto di fiducia cencesso dal Premier
al resultato negativo del referendum. Questo negativo
effetto lo avevamo preannunciato in anteriori commenti.
Sono per il No l’intera opposizione politica e anche alcuni
che avendo votato le riforme in Parlamento, voteranno
No per mettere nei guai Matteo Renzi. Altri del propria
partito (PD) ipocritamente attendono la vittoria del NO.
Per questo si é sentito dire dalla segreteria politica del
Partito Democratico (PD), “Pierluigi (Bersani) fa molto
più danno di quanto ne avrebbe fatto scandendo un NO
chiaro e sincero”:
Per favorire l’unità, il Premier, e da pocchi giorni pure
il Ministro Maria Elena Boschi, responsabile delle riforme,
hanno anticipato la volontà di abbandonare il governo e
la politica nel caso che sia il NO la risposta vincente del
referendum.
Il No configura un fronte eteregeneo, è incapace di esprimere un’alternanza di governo.. Salvo che Renzi perda la
adesione maggioritaria del Partito e che prenda il suo posto
due vecchi contrincanti, Bersani e D’Alema. I risultati delle
elezioni dei comuni il 5 giugno sará per Renzi un importante esame per la sostenibilitá nel governo e nel partito.
La discussione non riguarda piú la riforma o sul merito
della stessa, già votata favorevolmente dal Parlamento, ma
è una lotta di potere a carattere politico, cioé, provocare la
rinuncia del Premier Renzi.
Vincere Renzi tramite il referendum provocherá una
crisi per sustituirlo conseguenze imprevisibili. La perdita del potere di Renzi comporterá sicuramente anche
l’allontanamento del PD dal governo. La alternanza di
governo senza PD nell'attuale realtà politica é una vera e
propria utopia. Pensare a il M5 stelle o alla destra sono
alternative irreali e poco probabili.
La riforma deve passare non solo per il suo contributo
alla modernitá del sistema istituzionale italiano che
attende da trent' anni la riforma, ma per mantenere la
governabilità responsabile e progressista del paese..
La lotta politica senza governabilitá futura è respinta dal
cittadino elettore. Come pure la falsa ed inconducente polemica sul voto dei partigini assolutamente inconducente..
La costituzione repubblicana non é una carta di eterna
e di inmodificabile vigenza, di fatto é stata modificata in
molteplici occasioni.( ad es. circonscrizione estero e voto
all’ estero).
La vincita del No, introdurrebbe una crisis istituzionale
non indifferente. La nuova legge elettorale in vigore non
prevede la elezione dei senatori come era prevista prima
della riforma approvata dal Parlamento e se viene bocciata
dal referendum, come correggere la mancata normativa
legale? Il caos.
In conclusione, il referendum con il risultato a favore del
Si è l’unica alternativa.. Il NO é una risposta che comporta
l’ingovernabilità e mette a rischio il processo iniziato con
Matteo Renzi di modernizzazione e di dar l’avvio a una nuova era repubblicana, inedita e incerta, ma attesa da anni.
Noi all`estero non voteremmo per le comunali, ma il
nostro voto nel referendum deve esprimere la volontà di
cambio e tutti dovranno per il bene del paese concorrere
massicciamente al voto. La cittadinaza attiva è l’unica
forma di manifestare la nostra adesione all’Italia. Io dico
la mia, altri potranno dissentire, leggittimo e democratico,
ma mai astenersi di votare.
Paolo Castellani
.
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Passatempo e umore
TERZA PAGINA
Presenza- 16 giugno 2016
3
Le grandi rimonte nello sport
Dalla Juve a Mennea, Thoeni e Senna
Il 2016 l’anno delle
rimonte
Nell’album dei ricordi dello sport 2016 resteranno le
rimonte impossibili. Dallo
scudetto della Juventus al
Giro vinto da Vincenzo Nibali in 48 ore quando sembrava ormai condannato alla
sconfitta.
Juventus: la cavalcata
dei record
Un campionato iniziato
malissimo, con due ko che
hanno lasciato i bianconeri
addirittura in 17esima posizione, e una rimonta prima
lenta, poi inarrestabile. I
bianconeri sono distanti 11
punti dalla Roma capolista
dopo dieci giornate. Nel derby arriva la svolta e la squadra di Allegri impone una
marcia da record: 24 vittorie
(e un pari) nelle successive
25 partite. Esplode Dybala
che raccoglie l’eredità di
Tevez e ricama gol (20 totali,
16 in campionato) e giocate,
Buffon vive una stagione da
protagonista, Zaza firma il
gol del sorpasso al Napoli
nello scontro diretto e Pogba
diventa dominante nella
fase cruciale della stagione.
I bianconeri trionfano con
tre giornate d’anticipo ed
entrano nella storia. Cinque
titoli consecutivi mancavano
da ottant’anni dal quinquennio 1930-35. Ciliegina sulla
torta: la coppa Italia vinta
contro il Milan.
Giro d’Italia: Nibali
risorge sulle Alpi
Vincenzo Nibali è il re del
Giro d’Italia per la seconda
volta il carriera (2013,2016),
un’impresa che sembrava
inimmaginabile. Nibali ha
ritrovato se stesso in due
tappe di montagna, quelle
decisive, dopo aver atteso
fino a logorarsi le Dolomiti,
fallito nella cronoscalata
dell’Alpe di Siusi, sofferto
ad Andalo, quando in cima
alla crisi lo Squalo sembrava
aver trovato il capolinea.
Meditava il ritiro e invece
tutto è cambiato nel giro di
quarantotto ore.
Vela: l’impresa di
Oracle
America’s cup 2013: il
defender Oracle, al termine
della più
incredibile finale
di sempre,
batte Emirates Team
New Zealand anche
nell’ultima
decisiva
regata, cominciata
con i due
team sull’8
a 8. Per
Oracle è un
trionfo imprevedibile
e inatteso
in un finale
ad alta intensità emotiva che nessuno
poteva immaginare per come
era cominciata la Coppa
America.
A parte la penalizzazione
di 2 punti per le barche
modificate nelle World Series, Oracle era apparsa
nettamente inferiore all’inizio della serie, sia nella
velocità sia nella gestione
delle regate. Un parziale di
8-1 (sarebbe stato 8-3 senza
penalizzazione), aveva dato
il match point ai neozelandesi il 18 settembre dopo
sole 11 regate. La rimonta
impossibile riuscita al defender (7 successi consecutivi
contro un team forte che in
altrettante regate non riesce
a chiudere il confronto) resta
nella storia.
Mosca 1980: Pietro
Mennea
Pietro Mennea arrivò alla
finale dei 200 metri dell’Olimpiade di Mosca da primatista del mondo: ma quel
19”72 era stato realizzato a
Città del Messico in occasione delle Universiadi del
Mausoleo Italiano
1979, cioè non in diretta in
mondovisione. Quella che
invece raccontò il duello
con Alan Wells, lo scozzese
medaglia d’oro sui 100 metri
e che non usava i blocchi di
partenza.
Mennea, nella corsia più
esterna, parte malissimo.
Valentino Rossi
Non è ancora finita la curva
che Wells, nella corsia a
fianco, gli ha già recuperato
tutto il décalage e si è presentato in testa all’inizio del
rettilineo. Gli 80 metri finali
Mennea li inizia da sesto.
Nella telecronaca per la Rai,
Paolo Rosi accenna anche
al giamaicano Don Quarrie
(campione in carica), poi per
due volte spiega che Mennea «cerca di recuperare».
Quando la rimonta inizia
per davvero, Rosi riesce solo
a ripetere ben cinque volte
«recupera, recupera, recupera, recupera, recupera!»
nei 3 secondi in cui avviene
il sorpasso (mentre tutta l’Italia - gridando - si alza dai
divani e dalle poltrone). Poi
il doppio urlo: «Ha vinto!».
1948: Gino Bartali
A 34 anni Gino Bartali
sbanca le prime giornate
del Tour de France 1948, poi
perde terreno e rimedia un
distacco pesante dal Louison
Bobet. In due tappe recupera
lo svantaggio (21’ e 28’’) e
conquista la maglia gialla.
Una vittoria epica.
Gustav Thoeni a Saint
Moritz
Mondiali di sci: nella seconda manche dello slalom
Dr. Augusto Brizzolara
specialista in
Geriatria e
Gerontologia
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Of. 1108 -Las Condes
Fono-Fax: 2342 5139
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Gustav Thoeni ottiene l’oro
grazie a una rimonta da favola. Partiva ottavo, mentre
il compagno e rivale, Pierino
Gros, era in prima posizione.
Cinquantuno secondi di classe assoluta entrati di diritto
nella storia dello sport: «Non
avevo nulla di perdere» disse
all’epoca il fuoriclasse azzurro.
Centotredici vittorie nel Motomondiale, Valentino Rossi,
è un maestro delle
rimonte. Tralasciando il finale amaro di
Valencia 2015 dove
ha perso il Mondiale,
il Dottore nel suo
curriculum vanta
recuperi al limite
dell’impossibile. Eccone alcune
- Donington 2000:
da 4° a 13°, poi 1° Sepang 2002: da 8° a
2° - Valencia 2005: da 15° a
3° - Donington 2006: da 12°
a 2° - Sachsenring 2006: da
10° a 1° - Assen 2007: da 11°
a 1° - Barcellona 2008: da 9°
a 2° - Australia 2008: da 12°
a 2° - Valencia 2008: da 10° a
3° - Sepang 2010: da 9° a 1°
Champions League:
Milan-Liverpool
«Ho rivisto quella partita
ho spaccato il televisore».
Per Carlo Ancelotti MilanLiverpool è una ferita ancora
vivissima. È la notte del 25
maggio 2005 a Istanbul, c’è
la finale di Champions League. Il Milan guidato dal
tecnico emiliano chiude il
primo tempo sul 3-0. La gara
si mette subito sul binario
giusto per i rossoneri: rete
di Paolo Maldini al 1’. Al
38’ e al 44’ Hernan Crespo
piega gli inglesi con una
doppietta. Finita? Macché
nella ripresa il Liverpool
accorcia le distanze al 54’ con
Gerrard, due minuti dopo
Smicer punisce Dida con un
tiro da fuori . E al 60’ l’arbitro concede un rigore che
viene trasformato da Xabi
Alonso. Ai supplementari
non succede nulla, ai rigori
il Milan perde una Coppa
che aveva in pugno. Le altre
grandi beffe della storia del
calcio le trovate qui.
Indirizzi Utili
Ambasciata d’Italia - Clemente Fabres 1050, - Providencia
Tel.: 224708400 - E-Mail: [email protected]
Consolato - Román Diaz 1270, Santiago
Tel: 224708400 - E-Mail:[email protected]
Camera di Commercio- Luis Thayer Ojeda 073,Piso l2, Provi.
Tel.: 562/222322618 - Fax: 562/222330973- E-Mail: [email protected]
Istituto Italiano di Cultura - Triana 843, Providencia
Tel.: 23 2038170 www.iicsantiago.estei.it
ICE Agenzia per la promozione all 'estero e
l'internazionalizzazione delle imprese italiane
Clemente Fabres 1050 (Prov.)Tel. 223039330 E.mail: Santiago@ice.
it COMITES -Av.Apoquindo 6589 - Las Condes - Tel. 222129455
Radio Anita Odone on line 24 ore su 24 di musica italiana
Circolo di Professionisti di Origine Italiana
Av. Apoquindo 6589 - Las Condes - Tel: 222425012 - 222481503
Club Stadio Italiano
Av. Apoquindo 6589, Las Condes -Tel: 224847000 Central.
Scuola Italiana Vittorio Montiglio
Las Flores 12707, Las Condes - Tel: 225927500
Parrocchia Italiana- Av. Bustamante 180 Providencia
[email protected] - Te: 22229328 - Fax: 226354127
Hogar Italiano - Holanda 3639, Ñuñoa - Tel: 222055476
Umanitaria - Av. Vicuña Mackenna 83 - Santiago - Tel: 26342500
Pompa Italia - República 96 - Santiago -Tel: 226992222 - [email protected]
www.vigilidelfuoco.cl
ACLI -Asociación Cristiana de los Trabajadores Italianos
Bustamante 180 (Parrocchia Italiana) - Tel 22665-0340
COIA: Bustamante 180 -Providencia Tel. 26345247
Associazione Ligure contatto Sig.ra Rina Garibaldi 02 2192144;
Sig. Aldo Solari al telefono 02 7926752
4
Presenza- 16 giugno 2016
ITALIA E ITALIANI
I beni dei criminali
per aiutare le vittime
Le vittime sperano che l’ingiustizia “non
abbia l’ultima parola”. Così Papa Francesco
si è rivolto agli oltre cento partecipanti, fra
giudici e procuratori di diverse parti del
mondo, riuniti presso la casina Pio IV, in
Vaticano. La Radio Vaticana lo ha definito
un vertice importante, organizzato dalla
Pontificia Accademia delle Scienze Sociali,
che vuole aiutare a contrastare la criminalità organizzata e le forme di schiavitù che
ne derivano: dalla tratta di esseri umani
allo sfruttamento della prostituzione. Tante le personalità di rilievo che vi prendono
parte. Francesco chiede che si crei “un moto
trasversale” che abbracci l’intera società e
che “i giudici assumano piena consapevolezza di tale sfida”.
La tratta delle persone, il narcotraffico,
la prostituzione, il traffico di organi sono
“veri e propri crimini contro l’umanità”
e devono essere riconosciuti come tali da
tutti i leader, religiosi e politici. Papa Francesco torna su temi a lui cari e si rivolge
a giudici ed esperti, riuniti in Vaticano,
sottolineando l’importanza di creare una
rete fra loro e scambiare esperienze che
possano permettere di combattere meglio
queste nuove forme di schiavitù. “La Chiesa - afferma - è chiamata a impegnarsi per
essere fedele alle persone, ancora di più se
si considerano le situazioni dove si toccano
le piaghe e le sofferenze più drammatiche”.
In questo senso - ha sottolineato - la Chiesa non deve cadere in quel disegno che la
vorrebbe estromettere dalla politica, anzi
“deve mettersi nella ‘grande politica’, perché”, come diceva Paolo VI - “la politica è
una delle forme più alte dell’amore”.
Francesco sottolinea l’insostituibile missione dei giudici di fronte alle sfide poste
“dalla globalizzazione dell’indifferenza”
e alla tendenza attuale a “liquefare” la
figura del magistrato attarverso indebite
pressioni:
“Farsi carico della propria vocazione significa anche sentirsi e proclamarsi liberi,
procuratori e pubblici ministeri liberi: da
cosa? Dalle pressioni dei governi, liberi dalle
istituzioni private e, naturalmente, liberi
dalle ‘strutture del peccato’ di cui parlava il
mio predecessore San Giovanni Paolo II, in
particolare - come strutture del peccato - liberi dalla criminalità organizzata. Io so che
voi soffrite pressioni, soffrite minacce ... e so
che che oggi essere procuratori, essere pubblici ministeri, è rischiare la propria vita! E
questo mi fa essere riconoscente del coraggio
di alcuni di voi, che vogliono andare avanti,
rimanendo liberi nell’esercizio delle proprie
funzioni giuridiche. Senza questa libertà, il
potere giudiziario di una nazione si corrompe e genera corruzione. tutti conosciamo la
caricatura - in questo caso - della giustizia:
la giustizia con gli occhi bendati”.
Il Papa si dice lieto che l’Onu abbia approvato all’unanimità “i nuovi obbiettivi dello
sviluppo sostenibile e integrale”, in particolare
la risoluzione 8.7 che chiede, appunto, di adottare misure efficaci per eliminare le “forme
moderne di schiavitù”: dalla tratta all’uso dei
bambini soldato, fino al lavoro infantile entro
il 2025. Centrale per Francesco è che si crei
“un moto trasversale” e “ondoso”, che abbracci
l’intera società, dalle periferie al centro e viceversa. Per questo i giudici devono assumere
consapevolezza di questa sfida e condividere le
esperienze. Nella figura del giudice, infatti, “si
riconosce la giustizia come il primo attributo
della società”:
“Chiedo ai giudici di realizzare la propria
vocazione e missione essenziale, di stabilire
la giustizia senza la quale non vi è ordine,
né sviluppo sostenibile e integrale, né pace
sociale”.
Papa Francesco chiede, in particolare, di
guardarsi dal cadere nella rete della corruzione, che indebolisce governi e attività
giudiziaria.
Il volontario che
culla il neonato
annegato
“Se non vogliamo vedere
immagini del genere dobbiamo smettere di provocarle”:
dietro queste parole c’è la
ragione della scelta di Sea
Watch, organizzazione umanitaria tedesca, di diffonde-
Tenga el mejor
punto de vista
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SILVANO TAVONATTI A.
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re la foto di un
piccolo migrante
senza vita stretto
tra le braccia di
un soccorritore.
Di questo bambino non si
sa ancora nulla. A differenza
di Aylan Kurdi, il piccolo siriano ritratto la scorsa estate
esanime sulla spiaggia turca
di Bodrum, il nuovo possibile
emblema della stagione dei
viaggi della speranza appena
cominciata non ha un nome.
In realtà non se ne conosce
neanche il sesso e non si è
ancora del tutto certi della
sorte toccata ai genitori. Di
sicuro c’è che, nonostante il
suo corpo sia stato recuperato
venerdì scorso, l’operatore
che lo ha trovato ha deciso
di divulgare l’immagine
solo oggi.
Nel fermo immagine trat-
E' morto Albertazzi, l’ultimo
mattatore
«Sono un ragazzo con
qualche annetto e non
ho mai lavorato tanto in
vita mia». Così ci aveva
raccontato un paio d’anni fa Giorgio Albertazzi,
allora 90enne, in un'intervista per Avvenire,
sorridendo lusingato
quando gli si faceva notare che non dimostrava
affatto la sua età. Era in
scena nel ruolo di Shylock
ne "Il mercante di Venezia",
uno degli ultimi spettacoli
insieme a quelle "Memorie
di Adriano" con la regia di
Maurizio Scaparro, che per
lui erano una sorta di autobiografia affidata alle parole
di Margherita Yourcenar.
Quell’estate del 2014 Albertazzi aveva aperto anche
la stagione del Sacro Monte
di Varese leggendo "I canti
della Rocca " di Eliot, poi
aveva sorpreso tutti partecipando addirittura a "Ballando con le stelle" di Milly
Carlucci su Raiuno, il più anziano partecipante al mondo
del programma. Attivisimo,
curioso, onnivoro, l’ultimo
dei grandi mattatori del teatro italiano se ne è andato
stamane all’età di 92 anni,
quando il suo cuore malato,
che come dice la moglie Pia de
Tolomei "non si risparmiava
mai", ha smesso di battere.
Un cuore che aveva battuto
di passione soprattutto per il
teatro, di cui Albertazzi era
diventato sinonimo: attore,
regista, autore, ma anche uno
dei primi divi televisivi.
"Le sue interpretazioni
dei grandi classici restano
una pietra miliare nella
storia dello spettacolo. Attore
versatile e innovativo, ha
saputo unire nella sua lunga
carriera tradizione e modernità» ha affermato oggi il
Presidente della Repubblica,
Sergio Mattarella, guidando
l’ondata di cordoglio delle istituzioni e del mondo
dell’arte, da Gabriele Lavia
a Gigi Proietti.
Con la morte dell'artista
fiorentino, nato a Fiesole il
20 agosto del 1923, se ne va
davvero uno dei pilastri del
teatro italiano. Nella sua
vita una parentesi controversa, e mai rinnegata. Nel
1943, infatti, aveva aderito
alla Repubblica di Salò:
arrestato nel 1945 per collaborazionismo, trascorre due
anni in carcere, per essere poi
liberato nel 1947 a seguito
della cosiddetta "amnistia
Togliatti". Nel dopoguerra
la laureò in architettura e
debuttò sul palcoscenico nel
1949 in "Troilo e Cressida"
di Shakespeare, con la regia
di Luchino Visconti al Maggio
Musicale Fiorentino. Due anni
dopo il debutto nel cinema con
il film "Articolo 519 Codice
Penale" di Leonardo Cortese.
Al suo attivo una trentina
di film e molto lavoro in
televisione, soprattutto come
interprete di sceneggiati televisivi di successo negli anni
sessanta da "L'idiota"
a "Lo zio Vania" oltre
a quello "Jeckyl" del
1969 di cui fu regista
e protagonista.
Nel 1956 l'attore toscano fu protagonista
in altre prose tv, come
"Gli spettri" di Henrik Ibsen, per la regia
di Marco Ferrero, e
nel "Lorenzaccio" di Alfred
De Musset. E proprio in
quell’anno si realizzò la vera
svolta a teatro, a cominciare
da "Il seduttore" di Diego
Fabbri, in cui cominciò a
far coppia con Anna Proclemer, anche sua compagna di
vita, riuscendo per quasi un
ventennio ad essere tra i protagonisti della vita teatrale,
proponendo classici moderni
(da D'Annunzio a Pirandello)
o autori contemporanei (da
Sartre, Camus, a Fabbri,
Brusati o Moravia). Una
cesura all'interno del teatro
tradizionale italiano fu il
suo “Enrico IV" del 1983 con
la regia di Antonio Calenda,
in cui faceva del protagonista
finto pazzo una metafora della stessa finzione dell'attore.
Dal 2003 fu direttore del
Teatro di Roma e contemporaneamente, portò in scena,
insieme con Dario Fo, una
serie di spettacoli-lezioni sulla storia del teatro in Italia,
successivamente trasmessi
da Rai 2. Nel 2009, dopo il
terremoto dell'Aquila, recitò
Dante tra le macerie.
«Il teatro è un atto d’amore
- ci svelò allora affascinante
come sempre -. E lo sa perché
io resto giovane? Perché ogni
volta che vado in scena, sono
a casa mia».
Attività fisica, arma contro 13 tipi di tumore
Esofago, fegato, polmone, rene, stomaco, endometrio, colon,
testa e collo, retto, vescica e mammella. Sono questi gli organi
che nel fisico di chi pratica sport risultano più protetti
to da un video girato da
Christian Buettner per la tv
Eikon Nord, c’è Martin - il
volontario non ha voluto dare
il suo cognome, ma si sa che
è padre di tre figli e fa il terapista musicale - che culla un
bimbo stringendolo al petto.
Dall’immagine è addirittura
impossibile stabilire se sia
morto o meno. Martin racconta di averlo trovato in acqua
“come una bambola con le
braccia distese”. “Ho preso
l’avambraccio del bambino e
ho avvicinato subito il corpo
in modo protettivo alle mie
braccia, come se fosse ancora
vivo. Ho cominciato a cantare
per confortarmi e per cercare
di esprimere in qualche modo
questo momento incomprensibile, straziante. Aveva le braccia aperte con le dita minuscole all’aria, il sole illuminava i
suoi occhi chiari, amichevoli
ma fissi. Solo sei ore fa questo
bambino era vivo “.
Secondo i dati diffusi
dall’Acnur ieri, sono dai 700
ai 1.000 i migranti morti nel
tentativo di attraversare il
Canale di Sicilia. Assieme alla
foto, l’organizzazione tedesca
Sea Watch ha diffuso anche
un’invito all’Europa: garantire
a queste persone un passaggio
sicuro e legale in modo da interrompere il traffico di uomini
ed evitare altre tragedie.
Il messaggio equivale a
un’ultima chiamata per i
sedentari: l’attività fisica è
un valido antidoto nei confronti di tredici diversi tipi
di tumore. Esofago, fegato,
polmone, rene, stomaco, endometrio, colon, testa e collo,
retto, vescica e mammella:
questi gli organi che negli
sportivi risultano meno colpiti da neoplasie, cui occorre
aggiungere una minore incidenza di mieloma multiplo e
leucemie mieloidi. Lo sport e
l’attività fisica in generale si
confermano dunque un’arma
in possesso di ciascun individuo per ridurre il rischio di
ammalarsi di tumore. L’ULTIMA CONFERMA La notizia giunge da una
ricerca pubblicata sulla rivista Jama Internal Medicine
che ha passato in rassegna
gli esiti di 12 studi europei
e statunitensi, condotti tra
il 1987 e il 2004, col coinvolgimento di 1,4 milioni di
persone. Osservando il progredire dello stato di salute
dei soggetti arruolati, il team
di scienziati che ha firmato il
lavoro ha conteggiato quasi
187mila diagnosi di cancro.
La loro diffusione, però, non
risultava omogenea, dopo
aver preso in considerazione
la variabile (auto riferita)
dell’attività sportiva. Tra i più «attivi», infatti, è
stato conteggiato un numero
minore di nuove diagnosi
(incidenza) di adenocarcinoma dell’esofago (-42%),
tumore del fegato (-27%),
del polmone (-26%), del colon
(-16%), del rene (-23%), dello
stomaco (-22%), dell’endometrio (-21%), del distretto
testa-collo (-15%), del retto
(-13%), della vescica (-13%)
e della mammella (-10%),
di leucemie mieloidi (-20%)
e mieloma (-17%). Complessivamente, concludono
gli autori, chi fa sport corre
un rischio ridotto del sette
per cento di ammalarsi di
qualsiasi tumore. Soltanto
rispetto a due tumori - quello
della prostata (+5 %) e il melanoma (+27%) - lo sport non
ha mostrato alcun effetto
protettivo, ma anzi le persone più votate al movimento
risultavano più esposte alla
malattia.
Un riscontro che, se nel
primo caso appare per il
momento privo di un nesso
di causa-effetto, nel secondo può essere ricondotto
alla maggiore esposizione ai
raggi solari, da parte degli
sportivi che prediligono su-
dare all’aria aperta. PREVENZIONE FIN
DALLA GIOVANE ETA’ Lo studio in questione ha
numeri troppo ampi per essere trascurati. Si conferma
dunque il possibile effetto
protettivo che lo sport - ma
più in generale uno stile di
vita salutare, di cui fa parte
anche la scelta di seguire
una dieta equilibrata e la rinuncia al fumo - giocherebbe
nei confronti delle malattie
oncologiche.
Ma i meccanismi alla base
di esso sono ancora soltanto
in parte noti. Di conseguenza
non esiste al momento una
«dose» di allenamento in
grado di fungere sicuramente da scudo contro il cancro.
In linea generale, partendo
dalle raccomandazioni diffuse nell’ambito della prevenzione cardiovascolare, si
raccomanda di svolgere almeno 150’ di attività fisica a
settimana: senza particolari
distinzioni circa la frequenza, l’intensità e la disciplina.
Fondamentale appare anche
compiere questa scelta fin
dai primi anni di vita. In
Italia sono state 363mila le
nuove diagnosi di tumore
compiute nel 2014, 177mila
i decessi. ITALIA E ITALIANI
Il nuovo Gottardo: tunnel
dei record
È lungo 57,1 chilometri e collegherà Milano a Zurigo in meno di tre ore
È tutto pronto in Svizzera per l’inaugurazione del
nuovo tunnel ferroviario del
San Gottardo che avverrà il
primo giugno. Un conto alla
rovescia durato 17 anni che,
con precisione proverbiale,
svelerà al mondo la grande
opera dei record: con i suoi
57,1 chilometri è la più lunga
del mondo battendo quello di
Seikan, in Giappone, «fermo» a 53,9 chilometri. Non
solo gli elvetici sono riusciti
ad anticipare di un anno
l’abbattimento dell’ultimo
diaframma ma hanno rispettato il budget preventivato
di 23,5 miliardi di franchi
svizzeri. Un successo possibile grazie anche all’impegno
dei lavoratori delle aziende
di 15 Paesi che sono stati
impiegati in tre turni, sino
a 2.400 unità al giorno.
Del resto, i numeri di
quest’opera che si estende
da Erstfeld (portale Nord,
nel cantone di Uri) fino a
Bodio (portale Sud, Canton
Ticino) sono impressionanti. Quando l’11 dicembre la
galleria entrerà in funzione
definitivamente, potranno
circolare sino a 260 treni
merci (erano 180) e quelli
passeggeri impiegheranno
20 minuti per attraversare il
tunnel. I convogli potranno,
infatti, raggiungere una velocità massima di 249 km/h
(160 km/h quelli merci).
Questo consentirà, entro il
2020, di far risparmiare ai
passeggeri 45 minuti tra
Milano e Zurigo.
L’obiettivo
L’obiettivo principale del
progetto, però, è quello di
trasferire su rotaia gran parte del traffico commerciale
che oggi percorre, nei due
sensi, la dorsale tra il Sud
della Germania e il Nord
dell’Italia incrementando la
capacità di trasporto. Con
grande giovamento non solo
per l’economia ma anche
per l’ambiente: meno Tir in
strada equivarrà
a meno emissioni
inquinanti. Per il
nostro Paese, poi,
l’opera ferroviaria
«avvicinerà» i porti della Liguria a
quelli olandesi.
Infatti, il tracciato fa parte integrante del «corridoio» tra Genova
e Rotterdam. Un
percorso ricchissimo che genera un
prodotto interno
lordo pari a 2.700 miliardi: il
16 per cento di tutta l’Unione
europea. In particolare, il
35 per cento di questa cifra
è realizzato fra Lombardia,
Piemonte, Liguria e Svizzera. Secondo uno studio del
Centro economia regionale
dei trasporti e del turismo
dell’università «Bocconi» di
Milano, il completamento di
quest’arteria farà aumentare, entro il 2030, il flusso
delle merci del 40 per cento.
Numeri impensabili quando, nel 1882, fu inaugurata
la ferrovia del Gottardo: si
impiegavano dieci ore per
andare da Milano a Lucerna.
A Taiwan il quadro di Van Gogh con
quattro milioni di bottiglie di plastica
In Cina, si sa, lo spazio non è un problema. Ma è servita
anche molta creatività e soprattutto parecchie bottiglie
all’artista Wang Cheng-wei per creare la sua opera. A
Taiwan, infatti, c’è un Van Gogh molto particolare, una
Notte stellata creata da un mosaico di quasi quattro milioni
di bottigliette di plastica, raccolte con molta pazienza e la
generosità di tanti volontari. Detta così, magari, sembra
una cosa un po’ kitsch, ma l’effetto è notevole. L’istallazione
è di dimensioni ingenti, 53 ettari all’interno dell’Embrace
Cultural and Creative Park di Keelung, a Nord di Taiwan.
Keelung a nord di Taiwan (poco distante dall’inquietante
città abbandonata). Il costo dell’opera sarebbe di circa tre
milioni di euro. Sorpresa: ricicliamo oltre il 40% dei rifiuti.
L’Italia sta diventando virtuosa?
Nel 2008 Mark Bowles,
48enne di San Diego con la
faccia da ragazzino, ebbe
un’idea chiacchierando con
un amico: perché non pagare
i consumatori che decidevano di cedere il proprio
cellulare in disuso affinché
venisse ricondizionato, riciclato e rivenduto?
All’epoca solo il 3% dei
dispositivi nel mondo veniva
riciclato. Eppure i telefonini,
com’è noto, contengono materiali tossici tra cui arsenico, litio, cadmio, mercurio e
zinco. A Mark venne così l’idea di creare alcuni chioschi
di riciclo in giro per gli Stati
Uniti. Postazioni dotate di
un sistema di intelligenza
artificiale in grado di scansionare e valutare più di
quattromila modelli ed emet-
tere un preventivo
che il cliente poteva
o meno accettare:
da 1 a 300 dollari.
Sono nate così le
ecoAtm, i bancomat
del riciclo, che al 31
luglio 2014 hanno
recuperato in tutta
l’America 250 tonnellate di dispositivi, 30 tonnellate di
rame (abbastanza per costruire un’altra Statua della
Libertà) e 700 chili di argento (sufficienti per coniare
22.540 monete d’argento
da un dollaro American Eagle). Procedure simili oggi
vengono adottate anche dai
colossi hi-tech come Apple
ma Mark forse non sapeva
che la sua idea era datata
addirittura diciottesimo se-
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colo: nel 1798 infatti Thomas
Malthus pubblicò un saggio
considerato tra le basi dell’economia circolare. Nel 1931
fu il turno dell’economista
Harold Hotelling che scrisse
di «prodotti troppo economici
sfruttati egoisticamente a un
ritmo eccessivo, e realizzati
e consumati in modo tale da
generare molti sprechi». Non
suona familiare?
Vacuno
Cerdo
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Hamburguesas
Cordeo Lechón
Pollo
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Ciervo
Avestruz
Codornices
Pato Neozelandés
Conejo
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Quesos
Presenza- 16 giugno 2016
5
“Il Polo Nord? Potrebbe svanire già
entro quest’anno”
Sembra l’inizio di un film
catastrofico: un acclamato docente dell’Università
di Cambridge, il professor
Peter Wadhams, studia da
anni i mutamenti climatici
nell’Artico. Lancia continui
allarmi nelle conferenze e in
trattati che scrive sullo scioglimento dei ghiacci polari,
ma nessuno gli presta molta
attenzione. Un giorno però,
esaminando gli ultimi dati
del National Snow e Ice Data
Centre americano, scopre che
al 1° giugno di quest’anno la
superficie ghiacciata intorno
al Polo Nord si è ridotta a
11,1 milioni di km quadrati,
mentre la media degli ultimi
30 anni è stata di 12,7 milioni. In pochissimo tempo è
scomparsa un’estensione di
ghiaccio pari a cinque volte
l’Italia e questo significa una
sola cosa: la catastrofe può
essere molto vicina. QUARANTA
SPEDIZIONI
Il professor Wadhams, barba e capelli bianchi, perfetto
nel ruolo di se stesso nel film,
ha guidato 40 spedizioni polari, è docente di Oceanografia fisica ed è responsabile a
Cambridge del Polar Ocean
Physics Group: quando parla
di Artico sa dunque che cosa
dice. Rileggendo le previsioni che aveva fatto quattro
anni fa sullo scioglimento
dei ghiacci e confrontandole
con gli ultimi dati in arrivo
dagli Stati Uniti, è arrivato
a una conclusione davvero
allarmante: il Polo Nord
potrebbe essere
compl etamente
libero dal ghiaccio già a settembre
di quest’anno o al
più tardi nello stesso mese dell’anno
prossimo. L’ultima
volta che è accaduto è stato 100 mila
anni fa, quando
l’uomo di Neanderthal viveva sulle
montagne dell’Altai, in Siberia. «La mia previsione – ha detto
Wadhams al quotidiano Independent – è che il ghiaccio
artico scompaia o si riduca
a meno di un milione di km
quadrati. In ogni caso è sicuro che quest’anno si stabilirà
un record sotto i tre milioni
di km quadrati, che sarà
battuto di nuovo il prossimo
anno». Secondo lo studioso
i segni che lo scioglimento
dei ghiacci accelera in modo
drammatico sono evidenti.
Senza immigrati l’Italia avrebbe
450 mila aziende in meno
L’Italia senza immigrati avrebbe 450 mila aziende in
meno. Lo rileva il Censis. Nel dettaglio, avremmo il 20% di
bambini nati in meno nell’ultimo anno, una scuola pubblica
con 35 mila classi e 68 mila insegnati in meno, saremmo
senza 693 mila lavoratori domestici. Il Censis registra che il nostro sarebbe un Paese con 2,6
milioni di giovani under 34 in meno e sull’orlo del crac demografico. Gli immigrati sono mediamente più giovani degli
italiani e mostrano una maggiore propensione a fare figli.
Le nascite da almeno un genitore straniero in Italia fanno
registrare un costante aumento: +4% dal 2008 al 2015, a
fronte di una riduzione del 15,4% delle nascite da entrambi
i genitori italiani. Dei 488.000 bambini nati in Italia nel 2015, anno in cui
si è avuto il minor numero di nati dall’Unità d’Italia, solo
387.000 sono nati da entrambi i genitori italiani, mentre
73.000 (il 15%) hanno entrambi i genitori stranieri e 28.000
(quasi il 6%) hanno un genitore straniero. 6
Presenza- 16 giugno 2016
Gigliola Pacciarini /Alejandra Calcagni
Con la gentile collaborazione
della Prof.ssa Silvia Perroni
www.scuola.cl / [email protected]
Cara Comunità,
In occasione del 70° Anniversario della Repubblica Italiana, vi presentiamo il meraviglioso lavoro fatto dalle docenti
della Scuola Nido e la sua Direttrice, signora Vjera Berd,
con la gentile collaborazione di due grandi professionisti del
cinema, Eliana Consoni e Diego Gaete. La Storia della nostra
Scuola in 125 anni, raccontata dai bambini della Nido.
Buona visione!
Affettuosamente,
Italo Oddone.
http://www.scuola.cl/la-nostra-storia/
Squadra Ligure
Lo scorso sabato 4 giugno, nel Teatro Verdi, si è presentata
la Squadra Ligure.
In un emotivo e bellissimo montaggio hanno presentato
un riassunto della loro lunga ed ininterrotta storia di quasi
30 anni di esistenza.
Attraverso diversi canti e balli tipici italiani, in particolare della regione della Liguria, la gran quantità di persone
presenti ha potuto rivivere tradizioni e ricordi.
In questo modo la Squadra ha concluso un ciclo, congedandosi alla grande dal suo pubblico.
Grazie e complimenti Squadra Ligure!!!
SCUOLA ITALIANA DI SANTIAGO
Festa della Repubblica italiana
Giovedì 2 e venerdì 3 giugno abbiamo celebrato a Scuola il
2 Giugno. Con un emotivo video protagonizzato dagli alunni
della Scuola Nido abbiamo iniziato le attività per celebrare
il 70° Anniversario della Repubblica Italiana ed i 125 anni
della nostra istituzione.
La Scuola dell’Infanzia, da parte sua, ha preparato un video nel quale gli alunni hanno interpretato gli inni dell’Italia
e della Scuola ed hanno condiviso una merendina all’italiana
con i genitori.
Nella Scuola Elementare ogni classe ha rappresentato
un’epoca della storia della Scuola con costumi e diverse
attività svolte in classe e nei corridoi con fotografie e gastronomia.
Nella Scuola Media Inferiore e Superiore la giornata è stata celebrata con il tradizionale atto civico interdisciplinare
preparato dalle III Medie Superiori e dai Dipartimenti di
Italiano, Musica, Arte e Centro Risorse.
In questa occasione hanno presentato un’interessante ed
applaudita messa in scena della seconda parte della trilogia
dedicata alla Divina Commedia di Dante Alighieri, con la
rappresentazione del Purgatorio.
Per concludere le attività celebrative, gli insegnanti ed
i funzionari, accompagnati dalle autorità presenti, hanno
partecipato ad un pranzo nella mensa della scuola.
Vi lasciamo con alcune fotografie di questa grande festa.
2 giugno 2016 - Anniversario
della Repubblica Italiana
Anche quest’anno la Scuola Media Inferiore e Superiore, su proposta del
Dipartimento di Italiano,
hanno celebrato i 70 anni
della Repubblica Italiana
attraverso la seconda parte
di un progetto interdisciplinare, iniziato l’anno scorso, che abbiamo chiamato
“UN VIAGGIO VERSO LA
LUCE” rendendo in questo modo un semplice ma
sincero omaggio a Dante
Alighieri, il padre della lingua italiana, e, attraverso di
lui, ai 125 anni della nostra
Scuola vista come la depositaria della lingua e della
ricchissima cultura italiana.
Tra le tante opere scritte
da Dante, ne abbiamo scelta
una “La Divina Commedia”,
capolavoro della letteratura
universale, il racconto di un
viaggio straordinario nei
tre regni dell’oltretomba
cristiano. Quest’anno abbiamo continuato il lungo
e faticoso cammino verso
la luce, iniziato giá nell’Inferno, cosí come ha fatto
Dante, proseguendolo nel
Purgatorio, luogo di espiazione e di purificazione per
poter finalmente accedere
al Paradiso.
Il progetto prevede il proseguimento e la conclusione
del viaggio di Dante nel
Paradiso nel prossimo anno.
É di dovere un sincero ringraziamento ai Dipartimenti di Arte, Musica, Centro
Risorse ed agli alunni delle
III° Medie Superiori per
il loro entusiasmo, la loro
collaborazione e le loro idee
che hanno reso possibile la
realizzazione del bellissimo
spettacolo presentato.
SILVIA PERRONI
Capo del Dipartimento
di Italiano
“La casa de los pajaritos: Un nido de amor”
(Por Biblioteca)
A partir de los dos años de edad los niños, ya empiezan a
tener conciencia del otro, de conductas como el compartir,
ayudar, colaborar, etc.
Es un buen momento para comenzar a enseñarles a ser
solidarios. Ser solidario debe ser una regla como las demás
normas de educación.
Trabajar la empatía es tarea de todos. Se fomenta la solidaridad combatiendo gestos, actitudes y conductas egoístas,
cómodas, intolerantes en los niños.
El pasado viernes 20 de mayo, la Coordinación de Solidaridad, en alianza con Historia de las Religiones y con Biblioteca, presentaron una pequeña obra de teatro a la Prima
Sezione de la Scuola Dell’Infanzia y a la 2da Elementare
“C”, en Biblioteca.
Puesta en escena de un relato (“La abuela”), que destaca
el valor de la solidaridad.
Una invitación a iniciar un viaje que parte desde el interior de un libro de la Biblioteca y termina en el corazón del
público infantil. Vivencia lúdico-literaria que abrió el espacio
para el diálogo y la reflexión colectiva, en torno a nuestro
protagonista “El Libro” y evidenció la importancia de la
solidaridad como un valor esencial en la vida.
Nos aventuramos al interior de un libro, evocando nuestras
raíces, sintiendo el agradable perfume de la bergamota campestre y disfrutando un bello tango, deleitándonos además
con el canto de los pájaros del bosque.
Para terminar bailando alegremente en una fiesta de
pajaritos, celebrando la vida.
Que es bella, pero puede llegar a ser más bella aún si
somos solidarios.
SCUOLA ITALIANA DI SANTIAGO
Taller sportivo di Dance
Sabato 4, le alunne del Taller Sportivo di
Dance Cheerleaders della Scuola Italiana
hanno partecipato ad un’attività di perfezionamento di questo sport nello stadio Trewhelas di Chicureo, insieme ad altre scuole del
settore oriente, con l’organizzazione della
Lega Oriente Cheer y Dance.
Sono state valutate e premiate formativamente nella loro categoria scolastica Tinymini con la CINTA AZZURRA: GREAT JOB
!!! e ORGANIZZAZIONE!!!
I nostri auguri alla squadra ed all’allenatrice Ximena Nervi!
“Io amo disegnare”
Presenza- 16 giugno 2016
7
Spaghettata Solidale a Scuola
Venerdì 27 maggio si è svolta la Spaghettata per raccogliere fondi per la Plaza
Benjamín Reineking nella
mensa della Scuola in un
gradevole ambiente, con una
buona pasta, musica, giochi e
concorsi.
Siamo orgogliosi di comunicarvi che, dopo questa attività
e quelle realizzate durante
l’anno, si sono riuniti i fondi
per il miglioramento della
piazza nella Villa Los Robles
a Lampa, posto in cui vivono le
famiglie che con molto sforzo
sono diventate proprietarie
della loro casa.
Il rapporto con queste famiglie nasce dal nesso stabilito dal nostro ex alunno
Benjamín Reineking, che ha
lavorato con loro appoggiandole ed accompagnandole nel
processo per l’ottenimento
della loro casa.
Oggi, alunni, ex alunni,
amici e la famiglia di “Benja”
continuano ad appoggiare gli abitanti della Villa Los Robles e potranno concretizzare il
sogno di migliorare la piazza che ha il suo nome in modo che possano avere uno spazio
adatto per divertirsi e convivere in comunità.
Ringraziamo tutti coloro che hanno collaborato.
Equipo Solidaridad Scuola
Proyecto Educativo Institucional
Cara Comunitá:
Con inmensa satisfacción,
tengo el agrado de comunicarles que desde esta fecha
se encuentra disponible la
versión digital de nuestro
Proyecto Educativo Institucional PEI, cuya actualización ha sido el fruto del
trabajo colaborativo de todos
los estamentos de nuestra
Comunidad Escolar.
En ocasión de la celebración de la
Semana de la Educación Artística,
el Departamento de Arte organizó el
viernes 27 de mayo, una actividad en
torno al dibujo y su rol fundamental
en el desarrollo de la creatividad,
para inaugurar la nueva Aula di Arte
della Scuola Elementare, cuya existencia implica un cambio relevante
en la metodología y autonomía de la
asignatura, contribuyendo en manera
efectiva en la implementación de un
currículum por competencias.
Con esta inauguración quisimos
como Departamento, invitar a nuestros niños a reconocer y disfrutar
de este espacio como un lugar propio,
donde puedan experimentar y aprender a través del juego y la creatividad. Como símbolo
de este día y de la importancia del dibujo en la vida de los niños, entregamos a cada uno,
un lápiz grafito que lleva escrito: “Io amo disegnare”.
Se realizó también una breve reflexión sobre el rol fundamental que cumple el dibujo en
el desarrollo del pensamiento, la inteligencia y la creatividad, además de ser un potente
medio expresivo y de comunicación tanto visual como emocional, que ha acompañado a la
humanidad desde los inicios de su existencia.
Auguri al Dipartimento di Storia dell'Arte e Disegno!
Danza Flamenca a Scuola Gran
Notte con l’Arte 2016
Vi invitiamo a partecipare alla VII ver-
Concludiamo questo semestre con la prima
della presentazione di Danza Flamenca e
Spagnola “Emociones Hispanas”, della Compagnia Montselab Flamenco, che si presenterà
venerdì 17 giugno, alle ore 20:00 nel Teatro
Verdi. È uno spettacolo gratuito, previa prenotazione alla mail [email protected] o al 22
5927544.
Vi aspettiamo!
sione della Gran Notte con l’Arte che si
svolgerà venerdì 17 giugno, alle ore 21:00
nella mensa della Scuola. Questo evento, organizzato dalle II Medie Superiori ha come
obiettivo quello di avvicinarsi all’arte nelle
sue diverse espressioni e raccogliere fondi
per aiutare il finanziamento del Viaggio di
Studi 2017. L’entrata è gratis. Vi aspettiamo!
Este documento contiene
la esencia de nuestra identidad y es el punto de referencia que debe guiar nuestro
actuar y nuestro quehacer
educativo y formativo.
Los invitamos a revisar sus páginas y sentirse
partícipes de este proyecto en
nuestra página web: http://
www.scuola.cl/proyectoeducativo-institucional/
Afectuosamente,
Italo Oddone A.
Rector
Secondo Interscolastico di Riciclaggio
del Vetro Las Condes 2016
Con allegria vi comunichiamo
che abbiamo avuto una notevole
partecipazione nel “Secondo Interscolsatico di Riciclaggio del Vetro
Las Condes 2016”, ottenendo il 4°
posto nel totale dei Kg. per scuola
con 1944 Kg. riciclati.
Ringraziamo l’impegno e l’appoggio ricevuto da parte degli
alunni, dei genitori, delle famiglie
e dei funzionari in questa attività
organizzata per aiutare i bambini
di COANIQUEM e per stimolare
la cura dell’ambiente.
A causa dell’eccellente accoglienza da parte della comunità,
vi informiamo inoltre che, anche
se la campagna è conclusa, la
manterremo nel nostro “Punto
Blu” nel parcheggio 4 ed anche in
quelli 1 e 2.
Vi invitiamo a continuare il riciclaggio e la collaborazione in modo
che i nostri alunni siano persone
coscienti dell’impatto nel pianeta
e dell’importanza della sua cura.
8
COLLETTIVITÁ
Presenza- 16 giugno 2016
Actividades en el Hogar Italiano
Queremos compartir con
los Lectores de Presenza
algunas de las múltiples
Actividades que se organizan
en el Hogar Italiano para entretener, animar y celebrar
a nuestros Residentes
El día 19 de Marzo se
celebró a San José, Patrono
del Hogar, con una Misa y
una Procesión a través de los
Jardines del Hogar, rezando
y cantando en las Distintas
Estaciones que se habían
preparado.
En esta oportunidad se
ofreció la Santa Misa por todas las antiguas Directoras,
Presidentas y Benefactores
que han pasado por esta
Institución, con una especial
oración por el alma de la
señora Andreina Ferreccio, quién fue una gran Colaboradora de la Colectividad
Italiana.
El día 10 de Mayo con
una once animada con la
actuación, cantos y música
de Roberto Poblete imitador
de Frank Sinatra, se celebró
el Día de la Madre, cada
Residente mujer recibió un
regalo y una flor recordando Que el amor de una Madre va más allá de cualquier
frase bonita que podamos
dedicarle.
No tan solo son éstos los
días de fiesta en el Hogar
Italiano, múltiples son las
actividades recreativas que
se organizan, disponemos de Taochi, gimnasia adecuada al adulto mayor, la
Profesora de Manualidades
les entusiasma con trabajos
variados y entretenidos, junto con el Voluntariado se
baila, se juega lotería y otras
actividades para amenizar el
quehacer diario, la Scuola
nos regaló un equipo con
telón grande para proyectar
películas, mensualmente se
celebran los cumpleaños, los
miércoles tenemos Desayuno buffet, continuamente
nuestros Residentes son
estimulados para dibujar y
pintar, en fin, siempre hay
algún programa optativo.
Los sábados el Reverendo
Padre Giulio Rubin celebra
la Santa Misa en nuestra
Capilla y una vez al mes ésta se ofrece en memoria
de las personas fallecidas en
cuyo nombre se han enviado
Coronas de Caridad.
Independiente de lo ya dicho, El Hogar Italiano quiere
recordarle a los lectores de
Presenza y a nuestra Colectividad en general, que éste es un Hogar de Beneficencia,
el que en un momento se
estuvo muy afligido económicamente porque, ya sean las
Donaciones como las cuotas
sociales, fueron bajando
sustancialmente.
Es entonces que, en una
decisión muy acertada, se
acuerda construir habitaciones pagadas con el objeto
de crear un nuevo ingreso, y
es así que hoy disponemos
de una variada oferta de
habitaciones individuales y
compartidas.
Es importante saber que, la cuota que cada Residente
cancela al Hogar, es diferente de acuerdo al tipo de
habitación y al estudio socioeconómico de la persona que
se acerca a postular.
En todo caso, es importante señalar que el costo Operativo de un Residente en el
año 2015 fue de $ 651.269.de modo que todo aquel que
cancela menos de este valor, está en beneficencia.
Queremos que la Colectividad sepa que en este valor
no están incluidos los gastos
en nuevas inversiones, las que continuamente se deben
hacer para dar el mejor bienestar a todos los Residentes
por igual, sin diferencias, independiente de lo que
cancelan.
Además de lo explicado la
mensualidad incluye:
Hotelería con desayuno,
almuerzo, onces y Cenas, comedor organizado con
mantelería en tela lavable
y servicio personalizado a
la mesa.
Cabe destacar que toda la
alimentación y los menú son
planificados y supervisados
por una Nutricionista titulada, quién a la vez organiza
las Colaciones para Diabéticos y Dietas para enfermos.
Todos los Residentes disponen de servicio de lavandería de su ropa personal y
lencería.
A diferencia de muchos
hogares, el Hogar Italiano
dispone de una estupenda
Enfermería con atención
las 24 horas, organizada
con turnos de Auxiliares o
Tens, y Cuidadoras bajo la
dirección de una Enfermera
Universitaria y de una Directora Técnica.
Diariamente se administran los medicamentos
a los Residentes, se les entrega atención básica de
enfermería, se controlan
los signos vitales y atención
post –hospitalaria para su
recuperación con Kinesióloga, Terapeuta Ocupacional y
Médico Geriatra, éste ultimo dos veces a la semana.
Son muchos los servicios
de los que se preocupa el
hogar a través de su Administrador y la oficina
contable, con un Directorio
ad Honorem, muy presente
y pronto a resolver los problemas.
Para los nuevos ingresos,
el postulante es entrevistado
por nuestra Asistente Social
quien prepara un informe Social, luego el postulante
pasa a la visita médica y
finalmente el Directorio analiza la información para decidir su aceptación o rechazo.
Después de esta breve
descripción de lo que es El
Hogar Italiano invitamos a
las Personas de nuestra Colectividad a acercarse a Holanda 3639, a conocerlo,
a compartir un momento con
nuestros Residentes, ojalá a
trabajar en bien del futuro
de esta Institución.
Recordemos que el ciclo de
vida se cumple para todos y
quizás muchos de nosotros
mismos, en el ocaso de nuestras vidas podríamos llegar a golpear estas puertas para ser acogidos, por lo tanto mantengamos
vigente y actualizado nuestro Hogar Italiano.
Mariuccia Frugone y Directorio
Hogar Italiano
Da Temuco
Festa della Repubblica
Nella foto: da sinistra: Bruno Bertolotto, Carlo Biava, Angelo Zirotti, Roberto Piana e Marcello Zirotti
La Soc. Fratellanza italiana ha commemorato la Festa
della Repubblica con un Atto
e Coctel che si è tenuto allo
Stadio Italiano della città.
Un gruppo numeroso di
oriundi italiani si è dato
appuntamento all'incontro
trascorso in un ambiente di
allegria e di ricordi dell'Italia odierna e dell'epoca dei
nostri avi.
I.C.V.
Alla Dante di Valparaiso
Luigi Pirandello, interprete del secolo XX
(a 80 anni dalla morte.)
Si sono riprese in
aprile le conferenze
mensili, sui diversi aspetti della cultura italiana. In tale
occasione il prof. Albino Misseroni ha voluto ricordare il grande
scrittore siciliano Luigi
Pirandello nato a Agrigento, studi secondari a
Palermo e universitari
a Bonn, dove si laurea
con la tesi
“Suoni e sviluppi di
suono della parlata di
Girgenti”. Ritorno in
Italia e residenza a
Roma, da poco
capitale d’Italia. Matrimonio con Maria Antonietta Portulano.
Come conseguenza
di una frana seguita
da allagamento, Pirandello padre vede distrutta la
miniera di zolfo nella quale
ha invertito tutti i suoi averi, compresa la dote della
nuora.
La notizia del disastro
produce in María Antonietta
Portulano tale impressione,
che la sua mente e il suo
corpo ne soffriranno le conseguenze fino alla morte,
obbligata all’ immobilitá
per una paralisi alle gambe, aggravata da frequenti
attacchi di paranoia e di
gelosia. In tali condizioni e
con tre figli da mantenere,
Pirandello scopre la sua
vocazione di scrittore. Lo
attrae dall´inizio la narrativa: novelle, (Novelle per un
anno) e romanzi, (principalmente “Il fu Mattia Pascal”),
poi il teatro, (capolavori: “Sei
personaggi in cerca di un
autore” ed “Enrico IV”).
Nel 1934 riceve il Premio
Nobel di Letteratura che
intende premiare la sua
opera teatrale: il dominio
dell’ architettura scenica,
la trascendenza dei temi
trattati, la testimonianza
profundamente analitica della societá. Luigi Pirandello
muore a Roma nel 1936.
Albino Misseroni si riferisce al pensiero di Pirandello, un pensiero che segue
la linea filosofica di Schopenhauer: la vita umana é
essenzialmente dolore, un
dolore compreso tra i due
poli: il polo del desiderio e
il polo della noia. Questo as-
Servizio del Patronato
ACLI
L'ufficio del Patronato attende il pubblico presso la
Parrocchia Italiana (Bustamante 180)
con il seguente orario:
da Lunedi a Venerdi
dalla ore: 08:30 alle 14:30
Tel: 2665-0340; 22225247 - E-mail: [email protected]
petto si nota principalmente
nel suo concetto di umorismo
che é sentimento del ridicolo,
che va accompagnato dalla
simpatia e che si rivela nella
coesistenza piú o meno
pacifica dei contrari.
La possibilitá di giudicare oggi la vasta
opera di Pirandello sorge alla luce della cultura del XX secolo, nell’
ambito della crisi del
mondo occidentale, in
cui si rompe il vecchio
ordine di valori e sparisce la distinzione tra
normalitá e anormalitá,
tra bellezza e bruttezza.
Come conclusione,
il prof. Misseroni si
propone il difficile compito di chiarire alcuni
giudizi sull´ opera di
Pirandello: il suo personale umorismo, il
suo apparente cerebralismo, il suo gusto per
l’esagerazione. Tutti
questi aspetti lo rivelano
come uno scrittore che esprime e spiega in modo personale la realtá dell’uomo del
nostro tempo.
Charlas informativas del
Consulado Italiano en Iquique
En una interesante iniciativa del Consulado de Italia,
sede Iquique, se dio inicio a unas charlas Instructivas e informativas sobre los deberes que tenemos como ciudadanos
italianos residentes en el Estero. Deberes que se deben cumplir para el buen funcionamiento de los tramites personales
y para informar de los cambios que se van produciendo en
el tiempo.
La mejor ocasión para esta charla fue durante el Te Mensual que se ofrece a las socias de las Damas Italianas y
Damas Lucanas, durante las cuales la asistencia es de un
cien por ciento.
Uno de los puntos mas importantes que se trataron y en
que se hizo hincapié fue el deber de informar el Cambio de
Direcciòn de los ciudadanos italianos, dentro de la misma
ciudad, asi como del país y fuera de este. Este tramite es vital
para mantener la información al dia y asi evitar obstáculos
en futuras gestiones.
Tambien se informó , que la sede consular en Iquique no
solo trata e informa como gestionar la nacionalidad italiana, sino otros menos recurrentes como : Còdigo Fiscal,
Documento de Viaje de Emergencia ( EDT ) Inscripciones
a los Registros AIRE, Documentos necesarios para viajar
con la mascota, Visa para Estudiantes, Requisitos para
traslado de Cremacion hasta Italia, etc,etc.
Al termino de esta breve charla informativa se manifestó
el agradecimiento de las presentes con un cerrado aplauso.
Luz Savalli.
Juan Pablo Agostini González
Psicólogo clínico
Venga a un lugar especial a probar lo mejor de la gastronomía italiana.
Lo esperamos
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COLLETTIVITÁ
La giornata dei Lucani nel mondo
El día 21 de mayo la colectividad lucana de Santiago
conmemoró la Giornata dei
Lucani del Mondo, día que
recuerda la emigración lucana en todo el mundo y que
este año fue muy especial
debido a la apertura oficial
el Museo dell’Emigrazione
Lucana en el Castillo de
Lagopesole en Avigliano (Pz).
La celebración en Chile se
realizó en el hall central del
Stadio Italiano y consistió en
una muestra de la emigración lucana en Chile (Santiago) dividida en 4 etapas:
Basilicata Típica que recreó
un espacio de una casa tradicional lucana donde encontramos entre otras cosas el
traje típico de la Basilicata,
el clásico cuadro de amasar
en que se exhibió parte de la
gastronomía típica y algunos
elementos propios de las casas lucanas como el brasero,
el calentador de cama a
carbón o las ollas de cobre.
Las otras tres muestras
consistieron en la exposición
de fotografías y elementos
de tres fases fundamentales:
La emigración, las familias
lucanas en y el trabajo y
actividades de los lucanos
en Chile a través del tiempo.
A los asistentes después
de la presentación y explicación de la muestra,
mientras la recorrían y
disfrutaban, se les ofreció
un vino de honor y una degustación de dulces lucanos
típicos: pettole, mastacciulle y g’nitt.
“Gian Lorenzo Bernini, dietro la
scia di Michelangelo
(Attivitá della “Dante
Alighieri di Valparaiso.
Mese di maggio)
Dopo una breve introduzione in cui si parla schematicamente dei tre grandi
rappresentanti della scultura (Michelangelo, Bernini,
Canova), collocati nelle tre
classiche tendenze dell’arte
(Rinascimento, Barocco,
Neoclassicismo), la professoressa Marina Misseroni
parla della vita di Gian
Lorenzo Bernini, dominatore della scena artistica
europea per oltre un secolo.
Nato nel 1598 a Napoli,
accompagnó giovanissimo
il padre a Roma, cittá che
stava vivendo il fervore di
un mondo artistico eccezionale (Caravaggio e i fratelli
Carracci).
Aiutata da splendido materiale visivo, la conferenziera parla delle opere
giovanili berniniane:
Giove nutrito dalla Capra
Amaltea (di ispirazione ellenistica), il San Sebastiano
che fa pensare alla
Pietá Bandini di Michelangelo, la statua “a torre”
di Anchise ed Enea, il mirabile gruppo di Apollo e
Dafne, il Ratto di Proserpina, il David (saggio
confronto con il David di
Michelangelo, che sottolinea
i caratteri di due epoche
diverse), l’Ermafrodito, Nettuno e il Tritone.
Marina Misseroni parla
poi del virtuosismo e dell’imitazione del vero che Bernini rivela nei busti –ritratti: di papi, (Gregorio VII),
di nobildonne, (Costanza
Bonarelli). Erano i tempi
in cui la sorte sorrideva a
Bernini per la protezione del
papa Urbano VIII, della potente famiglia dei Barberini.
É questo Papa che chiede a
Bernini di realizzare in S.
Pietro il famoso Baldacchino
che doveva rappresentare
la rinascita della Chiesa e la
rivincita morale e spirituale
dopo la ribellione di Martin
Lutero.
Urbano VIII volle che il
suo artista preferito, costruisse la tomba che raffiguras-
se il papa seduto in trono, in
atto di benedire, avendo ai
fianchi le statue raffiguranti
le allegorie della Caritá e
della Giustizia.
Ma non si puó parlare
di Roma senza accenare
alle sue fontane. Sono del
Bernini la Fontana del
Tritone con i delfini tra le
cui code si trovano le chiavi
e lo stemma del papa, e la
Fontana deiQuattro Fiumi
con le quattro grandiose
figure che rappresentano
rispettivamente il Danubio,
ilGange, il Nilo e il Rio de la
Plata. Muore Urbano VIII e
gli sucede Innocenzo X che
favorisce altriartisti: Borromini e Rinaldi. Bernini é
disprezzato e perseguitato.
Lo stato di cose avverse gli
ispirano “La Veritá scoperta dal tempo”, rimasta
incompiuta. Tuttavia ha
luogo la riconciliazione con
il Papa. É di questo tempo
“La Transverberazione di
S. Teresa”, un capolavoro
in cui trionfa la “teatralitá”
dell’arte barocca.
Finalmente, il capolavoro dell’architettura berniniana: il famoso Colonnato.
284 colonne con 140 statue
sovrapposte, visione maestosa e spettacolare della
Piazza di San Pietro.
Questi dati schematici
servono solo parzialmente a
dare un’ idea della conferenza in cui Marina Misseroni
alternó con saggezza storia
e mitologia, nozioni di arte
religiosa e di arte profana,
letteratura e giudizi personali. Frutto di profondo
studio e di grande amore, e
di una memoria prodigiosa
che puó anche fare a meno
di appunti.
Presenza- 16 giugno 2016
Il 2 giugno in Parrocchia:
partecipazione massiva
Un comitato messo in piedi ad hoc per organizzare la
giornata Patria del 2 Giugno per quanto concerne la
dimensione socio-religiosa
della nostra comunità ha
funzionato a pennello ed ha
regalato all’italianità una
chiesa ed un salone pieni
di italiani in festa.
E se ne è visto il risultato:
domenica mattina 5 giugno
ha suscitato subito meraviglia il grande bandierone
tricolore sulla facciata della
chiesa, potente richiamo a
solennizzare la giornata
della Patria; una grande
partecipazione alla Messa
in azione di grazie celebrata
dal card. Riccardo Ezzati
con la concelebrazione di
tre sacerdoti scalabriniani.
E’ stata sorprendete la
partecipazione di un coro
di bambini che si stanno
preparando alla Prima Comunione (anch’esso creato
ad hoc dalle catechiste) che
ha dato consistenza alle
canzoni liturgiche.
Sull’altare alcuni stendardi di Associazioni e Istituzioni. Ma il tempio traboccava di fedeli richiamati
dall’amore patrio. Ai fianchi
dell’altare facevano bella
mostra di sé 6 ragazze in
costume tipico
Lieta sorpresa: partecipazione (quasi) totale del
Comites e il CGIE. Demoralizzante l’assenza di
ambasciata-consolato.
Ma la festa è stata bella a
cominciare dalla magnifica
riflessione del Cardinale
Ezzati sul Vangelo (anno
della misericordia), alla
partecipazione dei giovani
scout della Parrocchia e
della Scuola.
Al saluto finale l’Avv. Paolo Castellani ha ringraziato
la presenza del Cardinale
che ha dato categoria alla
festa d’Italia.
La seconda parte della
celebrazione si è realizzata
nel grande salone parrocchiale addobbato a festa
tricolore.
Il Signor Reynaldo Castiglione ha motivato brevemente il perchè della convocaziione ed ha ringraziato
coloro che hanno partecipato e collaborato con apporti
volontari. Fra i tanti si deve
ringraziare in modo particolare l’abbondanza di pizze e
“fugaze” inviate da Vincenzo
titolare della “Pizzeria Golfo
di Napoli”.
Una novità assoluta che
ha colto di sorpresa tutti è
stata l’offerta di caldarroste, arrostite sul momento
a gioia dei passanti, da
Naldo Motto e Giorgio Andrighetti.
E la festa è iniziata con il
canto degli Inni Patri, con
il brindisi, il taglio delle
torte di anniversario (opera
del nostro amico Giuseppe
Giordano della pasticceria
California) e il festoso ritrovarsi, dopo tanto tempo,
di tanti (più di 300) amici.
Applauditi gli interventi
musicali di Nicolino Casaletti ed Elia Cantillana che
hanno cantato tutte quelle
canzoni che ogni italiano in
qualsiasi parte del mondo
desidera ascoltare.
Un grazie cordiale a chi
ha collaborato e a chi ha
partecipato alla grande
festa italiana.
9
Ringraziamenti dovuti
Hanno collaborato in forma sostantiva i seguenti amici:
Vincenzo della Pizzeria “Golfo di Napoli”
Giuseppe Giordano Pastelería California
Rodrigo Tobar Quesos “La vaquita”
Valentin Omeñaca de Cecinas Omeñaca
Juan Pablo Bianchini Cecinas Bianchini
Fredy Duran vendedor Cecinas Mylpan
Sergio Sanhueza Pastelería ESAN
[email protected]
10
Presenza- 16 giugno 2016
Punta Arenas
Día de la República
Italiana
Estimados amigos junto con saludar, les comparto algunas
actividades realizadas en Punta Arenas con motivo del DÍA
DE LA REPÚBLICA ITALIANA 2016. Precisamente ayer domingo 29 ( coincidió con la celebración nacional del Día del Patrimonio Cultural ) al medio día,
se realizó una Misa de Acción de Gracias por el Día de Italia (
02 Junio 1946 ), en nuestra Iglesia Catedral, celebrada por
el Obispo de Magallanes Bernardo Bastres Florence, con la
participación del Coro del Círculo Italiano dirigido por el
profesor Joshua Obilinovic y la presencia de gran parte de
la colectividad italiana y sus familias, algunas autoridades
locales, el Vice-consul Honorario de Italia en Magallanes
Héctor Stefani, la Directiva del Círculo Italiano de Punta
Arenas presidida por Ricardo Audicio, abanderados y representantes del Liceo Juan Bautista Contardi de Punta Arenas
y de algunos parlamentarios de la Región de Magallanes.
Posteriormente el Círculo Italiano de Punta Arenas ofreció
un almuerzo en el amplio y acogedor Salón de su Edificio de
la Sociedad de Socorros Mutuos “Fratellanza Italiana”, ubicado a corta distancia de la Iglesia Catedral, en pleno centro
de la ciudad, almuerzo amenizado por la música y cantos
tradicionales de parte de una familia descendiente de Italianos residente en Punta Arenas. Posteriormente a la Misa en la Catedral, el Círculo Italiano
de Punta Arenas ofreció un almuerzo en el amplio y acogedor Salón de su Edificio de la Sociedad de Socorros Mutuos
“Fratellanza Italiana”, ubicado a corta distancia de la Iglesia
Catedral, en pleno centro de la ciudad, almuerzo amenizado
por la música y cantos tradicionales de parte de una familia
descendiente de Italianos residente en Punta Arenas.
Atte.,
Edo. Pesce V.
* Despacho exacto de Recetas de Médicos Oculistas
*Gran surtido de Armazones y Cristales de las mejores marcas
COLLETTIVITÁ
Magnifico commiato della Squadra
Folcloristica Ligure
Con la presenza traboccante di amici che hanno
letteralmente invaso il teatro “Giuseppe Verdi” della
Scuola Italiana, la “Squadra Folcloristica Ligure” ha
chiuso il suo ciclo di attività
con uno spettacolo emotivo e
di classe dopo una trentina
d’anni durante i quali ha
portato cultura e gioia musicale con attuazioni nella
nostra comunità del Cile (dal
nord al sud) e nel mondo (Italia, Stati Uniti, Argentina,
Brasile…).
Il direttore Giamberto
Bisso ha presentato lo spettacolo con una introduzione
originale facendo rivivere
annunci radiofonici e televisivi di 20-30 anni fa riguardanti attuazioni e trionfi
della Squadra.
Ma un doloroso leitmotiv
tornava costantemente sugli schermi e nella voce di
Giamberto: la morte della
Signora Fina Franchini che
per anni è stata una strenua
sostenitrice della Squadra
che le ha dedicato in omaggio
lo spettacolo.
Una morte annunciata,
quella di Fina, ma si sperava sempre in una sua
assistenza a questa chiusura
di ciclo. In prima fila, nella
poltrona di centro del teatro
furono depositate due rose
bianche, che tanto piacevano
a lei: era la sua presenza che
tutti percepivamo in forma
(quasi) fisica.
Il telone si è aperto con
una sua foto sorridente: era
l’ atteggiamento costante di
tutta la sua vita.
Ed è iniziato lo spettacolo.
Bello e appassionato come
sempre. Il corpo da ballo,
ricostituito quello degli inizi,
si muoveva a cadenze rapide
ed armoniose come nella
interpretazione della Giga
Montanara e nella Moresca;
spettacolare nel Ballo dei
Mezzari, saltellante nella
Mazurka della Nonna.
La emotività del “Ma se
ghe penso” che tutti aspettavamo ha riscosso un’ondata
di sentimento e poi canzoni
ed altre canzoni ancora.
Ed è calato il telone. Mestamente.
Nella conclusione di questa indimenticabile come
emotiva serata ha ripreso
la parola Giamberto Bisso
per ringraziare alcune persone che hanno collaborato
fin dagli inizi con la Squadra come Gianna Peirano,
Ilda Zunino, Maria Teresa
Schiappacasse….
Missione compiuta per
questa generazione di connazionali, chissà -come affermava il proprio caposquadra- l’ultima strettamente
legata alle vecchie tradizioni
di musica, canto e ballo che
portavano nel loro bagaglio
e spirito i nostri emigrati di
una volta.
Ora tocca il turno alla
nostra comunitá di connazionali, che dovrá prendere la
sfida e l’incarico di risvegliare con l’immagine di questa
incancellabile serata lo spirito delle nuove generazioni
per approfittare tutto questo
capitale di cultura nostrana
che ci hanno lasciato come
eredità questi “ragazzi” e
fare del ricordo una nuova
nascita.
Cosí sia.
Grazie Squadra.
Foto sopra: il corpo di danza; a sinistra: Gianna Motto, Ilda Zunino e rapprersentante di Maria Teresa Schiappacasse collaboratrici della prima ora della
Squadra Folcloristica Ligure; a destra, Giamberto Bisso leader del Gruppo.
Serafina Lamperti De Vecchi, nella pace dei buoni
La nostra cara Fina nacque il 27 settembre 1921 in
Piazza Banchi, proprio nel
centro storico di Genova.
Figlia di Guido e Angela
Molinari. Visse e studiò a
Genova dove si è laureata in
chimica. Soffrì i grandi bombardamenti aerei e navali
che colpirono la sua amata
città negli anni 1940 e 1941.
Appena laureata ha iniziato a lavorare nella fabbrica
di piastrelle Plinto, stabilimento situato a San Desiderio, paese vicino a Genova.
In un viaggio in nave conobbe il costruttore Giuseppe Franchini, con cui si è
maritata il 5 agosto 1951.
La nuova famiglia emigrò
per il SudAmerica. Dopo una
breve sosta in Argentina si
stabilì nel 1953 a Santiago
del Cile.
Qui si dedicarono a lavorare nell’edilizia, realizzando
grandi opere nel settore
privato e pubblico. L’anno
1969 colpito da attacco al
cuore suo marito lasciarono
tutto per ritornare in Italia.
Nel viaggio fecero una
sosta a Tenerife. L’incanto
dell’isola e l'eterna voglia
di realizzare, fecero che "il
Franchini", come
Fina chiamava affettuosamente suo
marito, ritornarono alle grandi costruzioni residenziali e alberghiere,
fino all’anno 1983,
anno in cui è mancato.
Agli inizi degli
anni ’90 ritornò
in Cile, dove aveva lasciato delle
grandi amicizie e
ha cominciato a
participare alle
attività delle diverse Istituzioni
della Comunità
Italiana di Santiago, specialmente
nell’Associazione
Ligure del Cile, che
presiedette tra gli anni 2004
al 2009.
A Tenerife, conosciuta
come Donna Fina Fran-
chini, fu Console Onorario
d’Italia e il 9 aprile 1969, fu
nominata dalla Presidenza
della Repubblica Italiana,
Cavaliere dell’Ordine della
Stella d’Italia, già Stella
della Solidarietà.
La solidarietà era una
azione che sempre ebbe presente con tutti, specialmente
con l’Opera Don Guanella
del Cile, alla quale dedicò
sempre una parte importante del suo tempo.
Fina sarà sempre presente
in noi, e ricorderemo la sua
figura entusiasta e generosa,
la sua disponibilità e il suo
sorriso spontaneo, le sue parole sagge, molte volte dette
con forza, però con simpatia.
La nostra cara Fina si
spense il 3 giugno scorso,
dopo di aver vissuto una
lunga e proficua vita.
L’Associazione Ligure
del Cile
...MA SE GHE PENSO...
… MA SE GHE PENSO … una canzone, un inno soprattutto per chi ha fatto patria all’ estero ma non ha mai
dimenticato l’ amata Liguria!
Il “…ma se ghe penso..” …tradotto “… ma se ci penso …”
peró, in questo caso, é riferito a una persona …. A FINA!
Infatti penso a lei, a una donna attiva, forte, intelligente,
audace, vivace, curiosa, indipendente, generosa, simpatica,
critica, brontolona.
A una viaggiatrice, lettrice, imprenditrice, lavoratrice, e
chi piú ne ha … piú ne metta!
…a una persona che …facendo nuovamente riferimento
alla canzone…. é nata genovese e non ha mai mollato (a le
nasciua zeneize e nu ghe molla!).
Non ha mai smesso di andare, fare, dare.
Potremmo stare qui e parlare per ore di lei, della sua bellissima vita, di quello che ci ha raccontato, dei suoi viaggi
e delle sue passioni, di quello ci ha dato e di quello che ci ha
lasciato nel cuore!
Come squadra vogliamo ricordarla come una persona che
ha amato la vita in tutti i suoi aspetti e ci ha fatto sorridere
fino alla fine anche solo “chiedendo di portarla a casa a
mangiare aragosta e champagne”!!
BRAVA FINA..COSI SI FA …COSI CERCHEREMO DI
FARE…NON MOLLARE MAI!
UN BRINDISI A TE, UN GRAZIE E L’ AVE MARIA ZENEIZE PERCHÉ TI ACCOMPAGNI SEMPRE!
STADIO ITALIANO
Presenza- 16 giugno 2016
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Presenza- 16 giugno 2016
SCUOLA ITALIANA VALPARAISO
NUOVO LICEO ECONOMICO SOCIALE:
PARLANO I PROTAGONISTI
Anche in questo numero -come nel prossimo- continua il nostro percorso alla scoperta
del nuovo indirizzo liceale presente nella Scuola paritaria A. Dell’Oro.
Per conoscere un po’ più da vicino la nuova realtà educativa
esistente nella Scuola italiana, abbiamo sentito il parere di
due insegnanti di due materie caratterizzanti degli indirizzi liceali presenti oggi nella “Dell’Oro”: il Liceo scientifico,
opzione scienze applicate e il Liceo delle Scienze Umane,
opzione economico sociale. Ringraziamo, quindi, per la loro
cortese disponibilità, il prof.Francesco Panetta, di Matematica e la prof.ssa Anna Cianciulli, di Economia. Entrambi i
docenti sono italiani: nati e formatisi nel Belpaese.
Il Prof. Panetta è Nato a Pisticci (MT) in Basilicata il 3
Marzo del 1982. Ha conseguito la laurea in Matematica
presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Oltre
che a Roma ha studiato un anno presso la Royal Holloway
Univesity of London. Attualmente lavora presso la Scuola
paritaria A. Dell’Oro.
La Prof.ssa Cianciulli si è laurata presso l’Universitá Federico II di Napoli . Vive in Cile da diversi anni con suo marito
e i suoi due figli. Lavora come Docente presso il DUOM e, a
partire da quest’anno, presso la Scuola paritaria A. Dell’Oro.
Professoressa e professore, innanzitutto grazie per la
vostra cortese disponibilità. Da quanto tempo insegnate in
questa scuola?
Cianciulli: Ho cominciato nel mese di marzo del 2016, sono
solo pochi mesi.
Panetta: Sono arrivato qui in Cile, nella nostra amata
Scuola, nel luglio del 2010 con l’obiettivo di dare il mio contributo nell’ambito della Matematica (e non solo) al progetto
della Parità Scolastica che allora stava muovendo i suoi
primi passi. All’inizio pensavo di restare qui solo per pochi
mesi. Sembra ieri ma, in realtà, son già passati sei anni!
Avete insegnato in altre Istituzioni in precedenza?
C: Si, naturalmente, nel “Duoc” dell’Università Cattolica
qui in Cile, nelle città di Viña del Mar e di Valparaiso
P: Ho prestato servizio sia in Italia, a Roma, città nella
quale ho studiato, che all’estero per conto di una scuola
italiana che aveva una sede internazionale in Turchia dove
ho vissuto per due anni.
Come ti trovi nella Scuola?
C: Mi torvo molto bene, i miei coleghi sono persone gradevoli, lavoro bene con loro e con i ragazzi, ossia i miei alunni
sono oridnati e volenterosi, bravi del tutto.
P: Le motivazioni principali per le quali anni fa ho deciso
di prolungare la permanenza qui nella nostra Scuola, sono
state l’atmosfera positiva, il fermento culturale e il clima
altamente collaborativo. Non mi sono mai sentito straniero
ed infatti sono stato accolto sin da subito con grande amore
ed affetto come uno della famiglia; sempre sicuro del fatto
che, in caso di necessità, avrei trovato una mano amica a
venirmi in aiuto. A livello professionale la Scuola mi ha fatto
maturare molto e, nel mio piccolo, ho cercato sempre di restituire, con il massimo impegno, quanto mi veniva offerto.
Fino ad ora, il bilancio è nettamente positivo e per questa
ragione resterò qui ancora per qualche annetto o, chissà,
per quello che resta della mia vita.
Piú in particolare, che te pare di questo nuovo indirizzo
inserito nella già presente offerta formativa della Scuola
(Liceo scientifico, indirizzo scienze applicate)?
C: E`una grande novità necessaria per una buona formazione degli alunni e per inserirli nella realtà che li circonda.
P: L’ampliamento dell’offerta formativa dimostra che la
nostra Scuola ha come punto focale la formazione integrale
dei nostri studenti, modellando tale processo di crescita in
base alle loro inclinazioni naturali. Sin da quando ho cominciato a lavorare qui in Cile, il dipartimento di Matematica,
del quale faccio parte, ha più volte auspicato la creazione di
un percorso parallelo rispetto a quello scientifico per poter
permettere a quegli studenti che non hanno propriamente
un’attitudine scientifica, di formarsi un bagaglio culturale
ugualmente di alto livello, con la prerogativa di essere più
consono alle loro capacità.
Credi che questo Sistema a classe mista possa risultare
un’esperienza arricchente per i ragazzi? Voglio dire, sia da
un punto di vista formativo che da uno piú squisitamente
logistico ( cambio di sede con tutto quello che ció implica...)
C: Credo francamente che sia un deciso miglioramento
per la Scuola e che ciò possa aiutare la crescita personale
degli alunni. I genitori cercano di far restare piccoli i loro
ragazzi... la cosa migliore da fare, il nostro dovere in quanto
formatori è quello di aiutarli a crescere per prepararli alla
vita reale e dargli così migliori opportunità.
P: Da un punto di vista formale, come ho già anticipato,
sono molto favorevole alla creazione di percorsi alternativi
rispetto a quello del Liceo Scientifico che fino ad ora è stato
il pilastro su cui si è fondato tutto il processo della Parità
Scolastica. I ragazzi cambiano di sede e questo permette loro
una maggiore integrazione e socializzazione tra gli studenti
delle due sedi; in più permette loro di poter usufruire di due
infrastrutture con i servizi che ognuna offre e, in aggiunta
a ciò, tale cambio crea un piacevole diversivo nella routine
scolastica. Inosmma, c’è molto entusiasmo intorno a questa nuova realtà, a questo traguardo raggiunto. Arriverà
poi il momento in cui si renderà necesario un momento di
profonda riflessione sui frutti che si raccoglieranno da qui
a poco. Si dovranno quindi confrontare i risultati sperati
con quelli effettivamente raggiunti e valutare, con tutto
il personale docente, il processo educativo, valorizzando i
successi e correggendo gli eventuali errori.
Come ha risposto la comunitá educativa della Scuola (
ragazzi, genitori, docenti) a questa nuova offerta?
C: Benissimo, ne sono entusiasti, così come lo sono io. I
ragazzi poi, sono molto motivati e attenti a non perdersi nessuna esperienza. Parlano un buon italiano e hanno voglia di
imparare: mi impressiona la loro buona volontà, tanto che
ho deciso di premiarli... Domani mercoledì (1 giugno, ndr)
andremo a fare una gita a Santiago per conoscere Il Banco
Centrale del Cile, Il Tribunal e la Corte Suprema!
P: La comunità educativa ha risposto in modo positivo a
questa nuova sfida anche se ovviamente non sono mancate
delle perplessità soprattutto dovute a ragioni logistiche
come il cambio di sede. Tiuttavia possiamo dire che i dubi
iniziali sono stati largamente superati. La risposta positiva
credo abbia avuto come punto focale la comunicazione. Già
a partire dall’anno scorso il personale docente, i professori,
gli studenti e le famiglie sono stati informati e resi partecipi
della creazione del nuovo percorso. In tal modo tutti si son
fatti un’idea del nuovo progetto. Tutti gli attori scolastici,
all’inizio di quest’anno scolastico, erano già mentalmente
pronti per affrontare questa nuova sfida e raggiungere
nuovi traguardi.
I ragazzi poi, hanno dimostrato grande maturità nelle
conseguenze della scelta presa. Già questo per me è un
importantissimo traguardo. Hanno preso con responsabilità
la loro scelta e sono ben determinati nel dare il meglio per
creare le basi sulle quali fondare il proprio futuro
Sappiamo che l’utenza italiana ha risposto con buon
entusiasmo a questo nuovo Liceo. In effetti esistono molte
facoltá universitarie di indirizzo simile. Ritenete che questo nuovo indirizzo di studi si “incastri “ bene con l’offerta
universitaria locale?
C: Sicuramente: i ragazzi avranno il cammino spianato
al momento di iscriversi all’università dato che avrano già
una buona preparazione di base sul contenuto di certi corsi.
Queste conoscenze li aiuetranno e sarà molto più facile per
loro afforntare il primo biennio di studi.
P: Uno studente della Scuola Italiana “Arturo dell’Oro”,
indipendentemente dal tipo di indirizzo scelto, riceve un’istruzione di alto livello che gli permette di poter affrontare in
modo ottimale qualsiasi percorso universitario sia nazionale
che internazionale. In campo nazionale, da più di ottant’anni la Scuola è inserita nel tessuto educativo locale e la sua
prerogativa è sempre stata quella di formare ragazzi capaci
di far uso delle competenze sviluppate durante gli anni scolastici con l’obiettivo di poter avere successo in qualunque
carriera universitaria. In aggiunta a ciò la nostra Scuola,
offrendo programmi didattici a livello universitario, fa sì che
i nostri studenti abbiano con una marcia in più in Università. In particolare tale nuova offerta formativa, li renderà
particolarmente adatti ad affrontare facoltà universitarie
quali: Ciencias Sociales, Derecho, Economia y Negocios,
Filosofia e Humanidades.
Di nuovo ringraziamo il prof Panetta e la prof.ssa Cianciulli. Ci hanno dato qualche elemento in più per comprendere
le peculiarità di un’offerta formativa profonda e trasversale,
che preparare i ragazzi di oggi ad essere domani dei buoni
cittadini del mondo.
CERIMONIE GIORNO DELL’EX ALUNNO E 2 GIUGNO A SCUOLA
Due cerimonie diverse, con
scopi diversi, con pubblico
diverso, ma legate dall’affetto,
dall’ampia assistenza di
pubblico, dal festeggiamento
di date importanti ma,
innanzitutto, dai legami
indissolubili nati fra coloro
che, formando parte della
scuola in un passato lontano
o nel presente, onorano l’Italia
e quest’ancora d’italianitá
a Valparaiso: la Cerimonia
degli ex alunni e il 2 giugno.
Come tutti gli anni, c’é una
giornata e uno spazio speciali
per noi, ex alunni, in cui ci
rivediamo, in cui riallacciamo
legami ormai dimenticati da
tempo, in cui facciamo una
sosta nella nostra indaffarata
vita di adulti e torniamo
ad essere adolescenti:
ricordiamo aneddoti, ridiamo
senza riserve, scherziamo e
chiacchieramo senza barriere,
senza diffidenze, senza timori,
come se il tempo si fosse
arrestato di colpo e ci portasse
ad altre epoche, annebbiate
nella memoria, ma comunque
inevitabilmente presenti..
Siamo tutti diversi,
appartenenti a tante
generazioni che son passate
per le stesse aule e che hanno
lasciato la loro impronta
inconfondibile. Ci troviamo
insieme scienziati e poeti,
introversi ed estroversi,
silenziosi e chiassosi,
appassionati e piuttosto
freddi... Tutti abbiamo peró
qualcosa che ci accomuna:
l’affetto per la nostra Scuola,
questo vecchio edificio pieno
di evocazioni e di sensazioni
a fior di pelle. É questo l’asse
che ci mantiene uniti, e che ci
invita ogni anno a riunirci...
Quest’anno le generazioni
anni 1966, 1991 e 2001 sono
state distinte per 50, 25 e
15 anni. Nell’occasione il
Rettore ha spiegato ai presenti
quali sono le proiezioni
future dell’istituzione e il
piano strategico da portare
avanti. Per la prima volta, é
stata Rettoria ad organizzare
questa giornata, assieme
all’Associazione Ex Alunni.
E i risultati sono stati ottimi.
Un’emotiva cerimonia,
un bel pranzo condiviso e
la palestra piena zeppa di
ex alunni, che malgrado la
pioggia intensa, son venuti
a condividere ricordi di un
passato indimenticabile.
D’altra parte, la celebrazione
del 2 giugno a Scuola si é
caratterizzata per i colori,
l’allegria, l’amore verso
l’Italia, con cui i nostri piccoli
di Scuola dell’Infanzia e
Primaria, assistiti dalle loro
maestre, hanno festeggiato
i 70 anni della giovane
Repubblica.
Dopo che il Rettore si
é rivolto ai presenti per
spiegare l’importanza del
Referendum del 1946 per i
destini dell’Italia, i piccoli
hanno messo in scena
“Carnevale a Scuola”. Un
vero spettacolo di musica,
danza, maschere, in cui
non sono mancati le grandi
icone dell’Italia all’estero:
le sfilate di moda, il calcio,
le automobili.
Una vera festa che non
ha lasciato indifferente
nessuno; anzi, che ci ha
commosso, perché abbiamo
respirato, attraverso i
piccolini, l’aria italiana
piú autentica: quella che
avvicina una terra lontana
e la fa diventare parte
nostra, delle nostre radici piú
intime. Senza essere italiani,
ci siamo sentiti veramente
PAGINA RELIGIOSA
Papa Francesco ai bambini: «I migranti
non sono un pericolo, sono in pericolo»
Il Papa ha accolto 500
piccoli migranti arrivati,
dalla Calabria in Vaticano,
in treno. Si chiama Il Treno
dei Bambini. L’iniziativa
giunta alla quarta edizione
e promossa dal “Cortile dei
Gentili”, che quest’anno
viene dedicata ai piccoli migranti che hanno affrontato
un grande viaggio in cerca
di speranza e rivolta anche
bambini che li hanno accolti
nelle loro città, nelle loro
scuole e nelle case.
Il tema di quest’anno è
“Portati dalle Onde”, come
è successo a un giovane
nigeriano che ha lasciato il
suo paese con i genitori per
fuggire dalla guerra. Ma
nel viaggio ha perso papà e
mamma in una delle tante
e drammatiche tragedie del
mare. Lui ce l’ha fatta e si
è fermato a Lamezia dove,
in una comunità per minori
stranieri, ha trovato un’altra
famiglia che lo ha accolto
come un figlio.
“Buongiorno, Papà - esordisce Sayende, bambino
della Nigeria come racconta Radio Vaticana - volevo
chiederti di pregare per la
mia famiglia che è andata
in cielo, e per i miei amici,
anche loro sono andati in
cielo, sono morti nell’acqua”.
Poi Maria Salvia, preside di una scuola di Vibo
Marina, porta a Francesco
i soldi di una colletta per i
bimbi di Lesbo e una lettera, firmata dai suoi alunni,
che il cardinale Gianfranco
Ravasi legge al Papa: “Noi,
bambini, - c’è scritto nella
lettera - promettiamo che
bambina senza
nome. Ognuno
di voi le dia il
nome che vuole,
nel suo cuore.
Lei è in cielo, lei
ci guarda”.
accoglieremo chiunque arriverà nel nostro Paese; non
considereremo mai chi ha un
colore di pelle diverso, chi
parla una lingua differente
o professa un’altra religione,
un nemico pericoloso”.
L’incontro va avanti con
un botta e risposta tra Bergoglio e i bambini. Il Papa,
come un nonno paziente,
ascolta, sorride, si commuove davanti alle loro storie. Il
Pontefice racconta la testimonianza di tre soccorritori
volontari che mercoledì,
all’udienza, gli hanno donato
un oggetto: “Mi ha portato
questo giubbetto e piangendo un pò mi ha detto: ‘Padre,
non ce l’ho fatta. C’era una
bambina, sulle onde, ma non
ce l’ho fatta a salvarla. Soltanto è rimasto il giubbetto’.
Questo giubbetto è di quella
bambina”.
“Non voglio rattristarvi,
- ha detto il Papa - ma voi
siete coraggiosi e conoscete
la verità. Sono in pericolo:
tanti ragazzi, bambini, bambine, uomini, donne, sono
in pericolo... Pensiamo a
questa bambina … Come si
chiamava? Ma, non so: una
I bambini
ascoltano e dicono la loro sul
dramma dei
migranti: “È
un’ingiustizia”,
dicono i bambini, parlando
di chi non lascia passare
gli immigrati. E quando un
bimbo li definisce “bestie”,
Francesco gli dice scherzando: “Ma tu hai studiato con
Heidegger!”.
Poi il Papa spiega: “lui
non ha voluto insultare,
lui non ha fatto un insulto.
Ha detto che una persona
che chiude il cuore non ha
cuore umano, perché non
lascia passare, ha un cuore
animale, diciamo, come una
bestia, che non capisce”. Il
Papa chiude l’incontro invitando all’accoglienza: “pace,
fratellanza, compassione,
bene, uguaglianza”.
Il Frecciargento, messo
a disposizione da Ferrovie
dello Stato Italiane, è partito
alle sei di questa mattina da
Vibo Valentia - Pizzo. Una
breve sosta a Roma Termini
dove i bambini sono stati
salutati dalla presidente del
Gruppo Fs Italiane, Gioia
Ghezzi, che ha proseguito
insieme a loro per la stazione
di Città del Vaticano. Proprio
qui i bambini sono stati accolti dal Cardinale Giuseppe Bertello, presidente del
Governatorato della Città
del Vaticano e dal cardinale
Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio
della Cultura.
un gruppo di carcerati di
Padova che attraverso una
cooperativa stanno svolgendo un’attività lavorativa di
reinserimento con la testimonianza scritta anche di
ergastolani che non hanno
invece ricevuto il permesso
di uscita».
Ecco le autorità di questo
pellegrinaggio, non i vip
o i personaggi di grido,
ma i carcerati, quelli che
sono ai margini nel mondo.
Come anche la presenza
del parroco di Aleppo padre
Ibrahim per condividere il
dramma dei cristiani siriani in una terra che sembra
non conoscere pace. È stato
l’amministratore apostolico
della diocesi di FabrianoMatelica, Giancarlo Vecerrica, ideatore e fondatore del
Pellegrinaggio, a raccontare
l’incontro con Francesco
all’udienza generale di mercoledì scorso durante l’accensione della fiaccola della
pace che, partita da Roma
con la benedizione del Papa,
arriverà domani allo stadio
portata dai tedofori.
«Il Papa si è mostrato davvero interessato a questo gesto – ha detto Vecerrica – ed
ha assicurato una sorpresa,
una sorta di presenza e di vicinanza ai tanti giovani che
raggiungeranno la mattina
della domenica la Basilica
della Santa Casa di Loreto
dopo quasi 30 chilometri di
cammino notturno. Il Papa
è preoccupato per le sorti
dei giovani e mi ha più volte
detto di andare avanti con
coraggio».
Il vescovo della diocesi di
Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia Nazareno
Marconi ha sottolineato
l’imponenza di un gesto,
nato come ringraziamento
alla Madonna per la fine
dell’anno scolastico e per il
superamento degli esami.
«E ora siamo ugualmente
in tempo di esami, anche
per la nostra Italia, che a
livello politico e sociale ha
bisogno di scelte importanti
e decisive.
La preghiera che ci sostiene è anche per questo».
Non mancano infatti le
intenzioni che continuano
a pervenire presso la segre-
13
La Porta santa viaggia
ai confini della Terra con
il “vescovo volante”
Il treno ripartirà per la Calabria nel primo pomeriggio.
Un momento toccante è
stato quando le mani di tutti
i bambini hanno fatto volare
in aria centinaia di palloncini bianchi, in ricordo di tutti
quei piccoli che, purtroppo,
non sono mai arrivati. In
Sala Nervi, a mezzogiorno
in punto, i bambini hanno
incontrato Papa Francesco.
Grande emozione quando il
Santo Padre ha donato a tutti loro parole di amore, speranza e coraggio. A colpire di
nuovo è il pensiero, raccolto
in una lettera rivolta al mondo, dei bambini italiani che
hanno accolto in Calabria
i piccoli fratelli migranti:
“Abbiamo riflettuto su tutti
quegli adulti e bambini che
lasciano la loro terra a causa
della guerra e delle persecuzioni. Molti non riescono
nemmeno a raggiungere la
meta a causa di quelle onde
che dovrebbero garantirgli
la salvezza e che, invece, li
tradiscono e li portano alla
morte. Pensiamo a loro e non
riusciamo a capire come nel
mondo possano esserci tante
ingiustizie. Promettiamo di
accogliere chiunque arriverà
nel nostro paese, senza considerare chi ha un colore di
pelle diverso, chi parla una
lingua differente o professa
un’altra religione, un nemico
pericoloso”.
Macerata-Loreto, anche detenuti tra pellegrini
Da 38 anni a piedi tutta
una notte: un popolo che
da 300 persone all’inizio,
in queste ultime edizioni,
ha sfiorato le 100mila presenze. Non sono i numeri
a rendere grande il gesto
del Pellegrinaggio a piedi
Macerata-Loreto, quanto il
bisogno dell’uomo di mettersi in cammino per riscoprire la propria vocazione
di mendicante. E di unicità
della persona. “Tu sei unico”
è infatti il tema di questa
38ª edizione, presentata ieri
mattina nella sala consiliare del Comune di Fabriano
e che avrà luogo domani,
con partenza alle 21 presso
lo stadio “Helvia Recina” di
Macerata, dopo la Messa,
celebrata dal cardinale Edoardo Menichelli, arcivescovo
di Ancona-Osimo.
«Abbiamo ripreso un’espressione di papa Francesco – ha ricordato Ermanno
Calzolaio, presidente del
Comitato Pellegrinaggio a
Loreto – quando durante
un’udienza, una persona gli
ha gridato “Francesco, sei
unico” e il Papa di rimando
gli ha risposto “tu sei unico”.
Vale a dire non c’è nessuno
come te, come ognuno di
noi». La persona, dunque,
che riprende la sua centralità nell’Anno Santo della
misericordia. E proprio per
celebrare il Giubileo «il
Pellegrinaggio ha invitato
Presenza- 16 giugno 2016
teria del Pellegrinaggio: una
malattia da curare, un matrimonio da salvaguardare,
centinaia e centinaia le
invocazioni alla Madonna.
Tantissimi i pullman già
accreditati, quasi 300, da
Rapallo a Roma, da Cuneo
a Firenze, da Trani a Messina. Addirittura anche dalla
Svizzera con due pullman
da Lugano ed un gruppo che
verrà appositamente dagli
Stati Uniti. Sono ben 3.000
i volontari al lavoro nei vari
servizi, che provengono
anche da Abruzzo, Puglia
e Lombardia. Un gesto di
fede che si incarna nella
tradizione, ma che tutti gli
anni «viene atteso con grande desiderio, perché ciò che
manca è esserci», come ha
detto il sindaco di Macerata
Romano Carancini.
«Se la gente isolata non può andare alla porta santa, la
Porta santa andrà alla gente isolata». Anche in barca, se
necessario. Parola di «bishop Luciano», come viene chiamato monsignor Capelli, vescovo italiano alle Isole Salomone
(Solomon), nel Sud Pacifico, Oceania: il prelato salesiano
infatti ha organizzato il trasporto del segno del Giubileo, la
«soglia che conduce dal peccato al bene», in barca, da un’isola
all’altra della sua diocesi di Gizo, tra gli indigeni. Perché
la lontananza di molte parrocchie dalla cattedrale rendeva
impossibile per le popolazioni tribali raggiungerla.
Dunque Capelli ha preso alla lettera quello che desidera papa Francesco per il Giubileo straordinario in corso:
renderlo «decentrato» e «diffuso», non «Roma-centrico», che
vada incontro a tutti, anche e soprattutto in «periferia», ai
più «lontani» e bisognosi. Jorge Mario Bergoglio vuole che la
misericordia arrivi in ogni angolo del pianeta, e così ciascuna
diocesi ha almeno una Porta santa; e quella di Gizo, per volere
del Presule valtellinese, è addirittura mobile, trasportabile e
itinerante, per raggiungere davvero ogni persona, anche nei
posti più sperduti dell’arcipelago. UN SUCCESSO INASPETTATO Ed è stato un «successo inaspettato: mai si era vista prima
una partecipazione simile», esclama monsignor Capelli. In
questi due mesi di «staffetta» da un villaggio all’altro la
popolazione ha preso l’esperienza molto seriamente. In ogni
parrocchia c’è stata una lunga preparazione basata sulla
bolla di indizione del Giubileo di papa Francesco Misericordiae Vultus. Inoltre, numerose sono state le cerimonie
«folcloristiche e culturali» legate alle tradizioni locali. Ogni
arrivo della Porta santa è stato spettacolare: la si vedeva
avvicinarsi su una barchetta, insieme a una croce, tra le onde,
poi in spiaggia, dove riceveva il «benvenuto tradizionale dei
grandi eventi».
Si tratta di una coreografia di accoglienza «guerriera: prima i combattenti del villaggio, in costumi tipici, aggrediscono
l’ospite per sapere chi è e per mettere in chiaro chi vive in quel
territorio; poi, quando hanno la certezza che il visitatore è
in pace, lo accompagnano e scortano fino a destinazione», in
questo caso parrocchie o scuole. Tutto tra danze e canti. E preghiere. Queste celebrazioni hanno avuto un «grande impatto,
rafforzando i valori evangelici e la volontà di riconciliazione
in famiglia oltre che tra persone e famiglie in conflitto tribale
tra loro». Si è infatti «recepito che la misericordia è un dono
da ricevere ma anche da offrire». La Porta santa itinerante è l’ultima invenzione del «vescovo
volante». Perché «volante»? Perché Capelli amministra la sua
diocesi volando da un villaggio all’altro su un ultraleggero,
«per superare l’isolamento umano e spirituale delle tribù».
Attenzione, non da passeggero: è lui stesso a guidarlo, l’ultraleggero. «Ho preso il brevetto da pilota in Italia», spiega
come se fosse del tutto normale vedere sfrecciare tra i cieli
un vescovo alla guida di un aereo. Tra i suoi fedeli (circa 12.500 suddivisi in 100 comunità)
è difficile vedere Capelli in abito talare e mozzetta: più probabilmente – come è capitato a noi – lo si incontra in t-shirt,
e «spesso ne indossa una su cui è scritto “bishop Luciano”»,
racconta un salesiano suo amico. A nuestra Colectividad:
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14
Presenza- 16 giugno 2016
SPORT
Italia in delirio, subito festa
Euro 2016, Belgio-Italia 0-2: Giaccherini e
Pellè, gol, Conte in testa al girone
Dovremmo ricordare Manaus, Balotelli, l'Inghilterra battuta all'esordio nel
Mondiale 2014 e la rapida
disillusione brasiliana. Dovremmo, perché un grande
esordio non significa vincere
un torneo. Dovremmo.
Ma chi ne ha voglia, adesso?
Che Italia, signori. Che partenza a Euro 2016: sconfitto
per 2-0 il favorito Belgio a
Lione, con una prova tutta
cuore e cervello, tutta in
stile Antonio Conte. Il pareggio tra Irlanda e Belgio
ci proietta al comando del
girone: è lunga, è lunghissima, ma intanto è così.
TAT T I C A M E N T E P E RFETTI — Il primo tempo?
Partiamo dalla fine: Clattenburg fischia l'intervallo
e Buffon, prima di raggiungere gli spogliatoi, agita il
pugno sotto la curva azzurra, che ricambia alzando i
decibel.
Gigi fa così perché ha
appena incassato 46 minuti
di conferme, esulta in quel
modo perché l'Italia ha eseguito alla grande le istruzioni telecomandate da Conte
in queste settimane. Si carica, il capitano, perché gli
azzurri sono
in vantaggio
allo Stade
des Lumieres, ed è un
1-0 che ci
sta tutto.
Equilibrio
doveva essere il nostro
credo: detto,
fatto.
L'Italia
si muove
come una
testuggine,
coprendo il
campo con
intelligenza
e concedendo ai belgi appena un paio di
tiri di Nainggolan nei primi
venti minuti. Wilmots ha
schierato i suoi in un 4-2-3-1
che diventa 4-3-3 a seconda
della posizione di Fellaini, i
cui avanzamenti decentrano
Lukaku (molto nervoso)
sulla destra. Ma la Nazionale di Conte, vestita di un
3-5-2 che non dovrebbe sorprendere nessuno, stupisce
invece per la facilità con cui
tiene in campo e crea gioco.
CHE BONUCCI — La parte
migliore è che nessuno degli
azzurri, escluso Bonucci,
gioca un primo tempo straordinario. Ma tutti fanno
ciò che devono, si aiutano,
si cercano. Così, dopo aver
messo la testa fuori dal guscio a ridosso della mezz'ora
(diagonale di Pellè), al 32'
arriva la giocata che fa scattare il "popopo" d'ordinanza,
delirante d'entusiasmo,
delle migliaia di italiani
sugli spalti.
Il lancio è di Bonucci,
implacabile negli anticipi,
sempre ben posizionato e
ispirato in regia. Il controllo è di Giaccherini, che
Gp del Canada, vince Hamilton. Vettel secondo
Dopo Monaco Lewis Hamilton vince anche il gran
premio del Canada confermando di avere un feeling
particolare per il circuito di
Montreal dove si conferma
per la quinta volta in carriera, festeggia ricordando
Mohammed Alì e torna in
corsa per il titolo.
Sebastian Vettel è secondo
dopo una gara avvincente e
per metà condotta in testa
dopo una partenza bruciante e chissà come sarebbe
andata se la strategia della
casa di Maranello fosse stata
diversa. Alla Ferrari è costata cara la scelta di
optare per due soste quando
Vettel era in testa. Il podio
del gp del Canada lo completa Valtteri Bottas (Williams),
davanti a Verstappen e la
Mercedes di Nico Rosberg,
scivolato nelle retrovie dopo
un contatto con Hamilton nel
primo giro ed una avvincente
rimonta con `duello´ finale
con Verstappen. Sesta l’altra Ferrari, quella di Kimi
Raikkonen.
«Col senno di poi, la strategia delle due soste si è
rivelata sbagliata»: il team
principal della Ferrari, Maurizio Arrivabene fa mea culpa. «Ci abbiamo provato
secondo quelle che erano le
nostre sensazioni - le parole
di Arrivabene - purtroppo
non è andata bene.
Se siamo soddisfatti del
secondo posto e dei tempi?
No, non possiamo esserlo. La
Ferrari deve puntare sempre
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alla vittoria».
La partenza di Vettel è
bruciante: il tedesco della
Ferrari supera le Mercedes
di Hamilton e Rosberg che
invece, pasticciano. Il tedesco della Ferrari monta gomme Ultrasoft e nei primi giri
prende il largo. La Ferrari
approfitta della virtual safety car al dodicesimo giro (per
il ritiro di Button) e Vettel
rientra ai box per montare le
Supersoft. Hamilton invece
va avanti e si ferma soltanto
al giro numero 24 per montare le Soft. Chiara la sua
strategia: una sola sosta.
Due, invece, quelle di
Vettel, che si ferma al 37°
giro per montare le gomme
gialle e rientra al secondo
posto. Il tedesco guadagna
costantemente nei confronti
di Hamilton ma non riesce
mai ad avvicinarsi troppo.
Rosberg, intanto tenta la
rimonta, sale fino alla quarta posizione poi è costretto
ai box per una foratura e si
ritrova settimo.
Quando mancano 13 giri con
Hamilton sempre in testa
e Vettel all’inseguimento il
tedesco della Ferrari perde
circa un secondo andando
lungo dopo un rettilineo.
La sua rincorsa ad Hamilton praticamente finisce
qui. Intanto Bottas difende
la terza posizione con Verstappen (quarto) e Rosberg,
protagonista di una incredibile rimonta, che danno
spettacolo con il tedesco che
alla fine resta leader della
classifica piloti con 9 punti
di vantaggio su Hamilton.
Sesto posto per un anonimo Raikkonen. «Abbiamo
sbagliato strategia - ha sottolineato Vettel - ma è stato
un fine settimana molto
positivo. ».
sorprende Alderweireld e
Ciman (l'anello debole difensivo) e col destro fa secco
Courtois. I belgi sbandano,
il loro portierone deve impegnarsi su Candreva e
sperare che il colpo di testa
di Pellè, poco dopo, si spenga a lato.
Conte si arrabbia, c'era margine per il raddoppio, invece i numeri 2 del
ranking Fifa restano in
gara. E chiudono meglio
la prima frazione, con un
destro di Witsel e un'incursione di De Bruyne disinnescata appena in tempo.
La formazione titolare
schierata da Antonio Conte:
un 3-5-2 con Eder e Pellé in
attacco e Candreva e Darmian sulle fasce.
Antonio Conte, al debutto da c.t. in un Europeo.
EpaGigi Buffon, capitano
azzurro. Getty Pellé controllato da Witsel, centrocampista dello Zenit. EpaVertonghen e Parolo fanno
a sportellate sotto l' Eden
Hazard, capitano e stella
del Belgio, contrastato da
Barzagli.
Minuto 31 del primo tempo: Emanuele Giaccherini
raccoglie un lancio, aggancia e trafigge Courtois di
destro. Italia in vantaggio.
Una delle grandi occasioni
di testa fallite da Pellé: la
prima finisce fuori, sulla
seconda grande parata di
Courtois. Anche il Belgio
spreca un pallone d'oro: solo
davanti a Buffon, Lukaku
manda di poco fuori. GettyIl
primo giallo della partita è
per Giorgio Chiellini. Anche
Origi, entrato nella ripresa,
si dispera per aver fallito
una chance.
Occasionissima anche per
Ciro Immobile, entrato nel
finale: il suo destro viene
deviato da Courtois.
Nel recupero arriva il
destro al volo di Graziano Pellè: è il 2-0 dell'Italia, Belgio al tappeto.
Nuovo tecnico della Nazionale di calcio
Ventura: «Emozionato?
Ci mancherebbe altro, alla mia età...»
Sono le prime parole da nuovo c.t. della Nazionale. «Felice?
Io sono sempre felice. Emozionato? Ci mancherebbe altro,
alla mia età...». Giampiero Ventura ostenta sicurezza all’uscita dalla Figc, accompagnato dal presidente Carlo Tavecchio
dopo aver firmato il contratto da ct. «Sensazioni? Le stesse
di quando sono entrato. Due matrimoni in pochi giorni? Impegnativo è il primo», ha aggiunto facendo riferimento alle
nozze con la moglie Luciana e ora questo con i colori azzurri.
«Ho fatto due matrimoni, di cui uno è importante perché se
mia moglie lo sente e non lo dico già mi separo».
Prima partita con Israele
Ventura, sposatosi la scorsa settimana e pronto a prendere
la guida della Nazionale dopo gli ormai imminenti Europei.
Esordirà ufficialmente sulla panchina dell’Italia il 1° settembre, in occasione della prima gara di qualificazione ai
Mondiali 2018 che la Nazionale giocherà in casa di Israele.
Serie B
La Salernitana vince ancora e bissando il successo dell’andata si regala un’altra stagione di B. Lo spareggio salvezza
premia il club di Lotito e Mezzaroma e condanna il Lanciano
che torna in Lega Pro a causa soprattutto dei quattro punti
di penalizzazione. All’Arechi è record di presenze con 25mila
tifosi sugli spalti che, al triplice fischio, si dividono. C’è chi
applaude tecnico e giocatori per il traguardo raggiunto ma
in molti riservano fischi, delusi per l’andamento del campionato, mentre i gruppi ultrà della Curva Sud avevano lasciato
le gradinate prima della fine per manifestare il proprio disappunto contro proprietà, dirigenza e squadra per il torneo
sofferto ed invocando un futuro migliore. Proprio Lotito è il
più bersagliato dai cori dei tifosi.
LA PARTITA — Il Lanciano, a caccia di un’impresa disperata, si presenta con tre novità (Rocca, Giandonato e Di
Francesco) rispetto alla partita d’andata. La Salernitana,
invece, sempre in versione 4-4-2, si schiera con Moro in cabina
di regia. In avvio di gara gli abruzzesi provano a sorprendere subito i campani ed al 5’ ci prova Di Francesco. Troppo
poco, però, anche perché la voglia di riscatto del Lanciano
si esaurisce ben presto.
La Salernitana, infatti, prende il comando della partita
e, dopo un potente tiro di Coda neutralizzato da Cragno, il
risultato si sblocca al 20’. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo
battuto da Zito, Tuia allunga la traiettoria di testa e serve
Coda che, dopo aver sorpreso la difesa avversaria, elude il
tentativo in uscita del portiere ospite e realizza il diciassettesimo gol della stagione (secondo nei play out) con un tocco
di destro da pochi metri.
L’Arechi vede finalmente la salvezza e l’entusiasmo contagia l’intero stadio e trascina la Salernitana che legittima
il vantaggio costruendo altre due occasioni vanificate dal
poco altruismo di Donnarumma. Nel secondo tempo accade ben poco: i cori dei tifosi contro Lotito, lo striscione
“Meritiamo di più” esposto in Curva Sud, una traversa
del Lanciano con Aquilanti (25’), l’uscita anticipata degli
ultrà, il palo della Salernitana (40’) su un tiro di Gatto
deviato da Amenta e poi, al triplice fischio, la gioia della
Salernitana per la salvezza e la delusione del Lanciano
per la retrocessione.
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SPORT
Torino applaude Nibali, è ancora lui il
re del Giro
Una marea di gente ha abbracciato il 99° Giro d’Italia
nell’ultima tappa con circuito cittadino lungo il Po
e ai piedi della Collina, da
percorrere otto volte. La 21a
e ultima tappa si è conclusa
come previsto in volata ed è
stata conquistata, non senza
qualche polemica, da Giacomo Nizzolo, declassato però
subito dopo dalla giuria per
una scorrettezza negli ultimi
metri. Il successo è andato
così al tedesco Arndt, che
era giunto secondo, davanti
a Trentin e Modolo: italiani
dunque ancora una volta
battuti negli sprint. Queste invece le pagelle
dei principali protagonisti
della Corsa Rosa. VINCENZO NIBALI 9,5 Ha commesso alcuni errori
nella prima parte del Giro,
facendosi poi prendere dalla
tensione tanto da uscire
addirittura dal podio, fatto
clamoroso per quello che era
il favorito. Ma per come ha
rimediato nelle ultime due
tappe alpine merita quasi il
massimo dei voti. ESTEBAN CHAVES 8,5 Il colibrì colombiano era
fra i più attesi della vigilia,
ma pochi si aspettavano che
potesse arrivare alla penultima tappa in maglia rosa e
a un passo dal trionfo, sorpassato in extremis solo da
uno straordinario Nibali. Di
lui sentiremo parlare molto
in futuro. ALEJANDRO VALVERDE 8 Ha debuttato al Giro ormai 36enne, età alla quale
nemmeno Bartali o Coppi
riuscirono a conquistare la
Corsa Rosa. Eppure ci ha
provato in tutti i modi, e alla
fine è salito sul podio come
aveva fatto nell’ultimo Tour
de France. Chapeau. STEVEN KRUIJSWIJK
7,5 Soltanto una caduta lo ha
privato della vittoria finale,
senza quell’errore probabilmente nemmeno il super
Nibali delle Alpi l’avrebbe
battuto. «Ho sbagliato io»
ha ammesso, ma prima di
quell’infortunio aveva dominato e stupito tutti. KITTEL E GREIPEL 3 Accomuniamo i due sprinteroni tedeschi perché hanno
avuto rendimento e comportamento paralleli. Due
volate vittoriose il primo, tre
il secondo, poi entrambi, in
tempi diversi, hanno lasciato
senza motivo la corsa. Il Giro
merita più rispetto. DIEGO ULISSI 7 Finalmente l’Italbici sembra aver ritrovato lo specialista della gare di un giorno
che ci manca ormai da Paolo
Bettini. Nato a Cecina come
il campione olimpico, ha vinto due tappe e resistito bene
anche in salita: sarà difficile
escluderlo dai Giochi di Rio. GIANLUCA BRAMBILLA 7 Il ragionier Brambilla è
stato l’eroe della tappa di
Arezzo sullo sterrato, si è
vestito a sorpresa di rosa
per due giorni, poi con abnegazione inusuale ha ceduto
la maglia al compagno di
squadra Jungels. Era e resta
un gregario, ma davvero di
lusso. TOM DUMOULIN 6,5 L’olandese è stato il primo
leader del Giro ad Apeldoorn,
dunque profeta in patria,
vincendo per 11 millesimi,
1,5 cm, la crono di apertura.
Ha vissuto sei giorni in rosa,
tanto da illudere di poter
resistere fino in fondo. Sul
più bello però è saltato. GIACOMO NIZZOLO 6 Ha rivinto, come nel 2015,
la maglia rossa della classifica a punti, ma continua a
non arrivare la sua prima
vittoria in volata (dopo 9 secondi posti): oggi c’era riuscito, ma poi è stato declassato
dalla giuria per aver deviato
dalla propria linea di corsa. BOB JUNGELS 7 Il 23enne lussemburghese è già l’erede dei fratelli
Schleck. Maglia rosa per tre
giorni, ha dominato la classifica dei giovani conquistando
la maglia bianca dopo tre
tappe senza più mollarla.
Il suo sesto posto finale in
classifica parla da solo. DAVIDE FORMOLO 5 Il 23enne veronese di Negrar sembrava davvero il
futuro italiano per le grandi
corse a tappe, invece ha
retto soltanto per qualche
tappa, poi è scomparso dalla
classifica ma anche da eventuali tentativi di fuga per un
successo di tappa. Occasione
persa. Ordine d’arrivo della 21a
tappa Cuneo-Torino di 163
km: 1. Arndt (Ger); 2. Trentin; 3. Modolo; 4. Porsev
(Rus); 5. De Bie (Bel); 6.
Savutskiy (Rus); 7. Zabel
((Ger); 8. Grosu (Rom); 9
McCarthy (Aus); 10. Bettiol.
Classifica finale:
1. Vincenzo Nibali; 2. Chaves (Col) 52”; 3. Valverde
(Spa) 1’17”; 4. Kruijswijk
(Ola) 1’50”; 5. Majka (Pol)
4’37”; 6. Jungels (Lus) 8’31”;
7. Uran (Col) 11’47”; 8. Amador (Crc) 13’21”; 9. Atapuma
(Col) 14’09”; 10. Siutsou (Blr)
16' 23"
MotoGp: Valentino Rossi gara capolavoro,
vince su Marquez
Dopo i litigi, le polemiche,
i bisticci e le accuse, Rossi
e Marquez hanno potuto
regolare i conti in pista a
Barcellona e i due si sono
addirittura stretti la mano
dopo all’arrivo. Un gesto
che non era mai più capitato
dopo il Gp di Sepang dello
scorso anno, quando la loro
rottura aveva avuto origine. Valentino e Marc si sono
trovati da soli, l’uno della
scia dell’altro, a cinque giri
dalla fine e hanno iniziato
il proprio braccio di ferro. Il
piccolo diavolo ha attaccato
per due volte il Dottore, senza
riuscire a bucarne le difese, ci
è riuscito però a tre giri dalla
fine, in fondo al rettilineo
principale. Lo stesso punto
in cui, al passaggio dopo,
Valentino ha ricambiato il
favore riuscendo poi a staccare l’avversario. Come a Jerez, Rossi ha di
nuovo trionfato in Spagna
dopo avere sbagliato la partenza ed essersi trovato 8° alla
prima curva. Lì è iniziata la
sua rimonta che lo ha portato
in testa alla corsa all’inizio
del 6° giro. «Ero stato davanti
per tutta la gara ma non riuscivo a scappare, ce l’ho fatta
solo alla fine.. È stata una
delle più belle vittorie della
mia carriera: è per Salom e
la sua famiglia», il commento
del Dottore. «E’ stata una gara difficile a causa del caldo, ero
veramente al limite. Ci ho
provato, la cosa più importante è che sia stata una bella
battaglia per il pubblico e la
voglio dedicare a Salom», ha
detto Marquez. E’ mancato Lorenzo, che
dopo avere comandato i primi giri ha incominciato a
perdere posizioni. Il disastro
a 9 giri dalla fine, quando
Iannone ha sbagliato una
frenata e lo ha tamponato
buttandolo a terra. Con lo
zero del maiorchino, Marquez è riuscito a portarsi in
testa alla classifica generale
con 125 punti, 10 più di
Jorge e 22 di Valentino, che
con la vittoria si è riportato
vicino ai primi. Pedrosa è salito sul terzo
gradino del podio, riuscendo
ad avere la meglio su Vinales, Pol Espargarò e Smith.
Settimo posto per Dovizioso,
davanti a Bautista (Aprilia)
e Petrucci. L’Inter ai cinesi del Suning: è ufficiale L’Inter diventa cinese, ora è ufficiale. Il gruppo Suning
ha annunciato che rileverà il 68,55 percento della società
nerazzurra, «è la prima operazione in Italia», ha affermato
il presidente Zhang Jindong, che ha intenzione di voler
«ricostruire la gloriosa storia del passato».
Con il passaggio della maggioranza, l’Inter conferma
l’uscita dal club di Massimo Moratti, mentre Erick Thohir
continuerà alla guida di esso come presidente. «Questa nuova
partnership - dice Thohir - porta l’Inter a compiere un passo
rivoluzionario verso il futuro».
Dopo settimane di speculazioni, la cinese Suning ha reso
noto di aver raggiunto un accordo per acquistare il 68,55%
dell’Inter per 270 milioni di euro.
Presenza- 16 giugno 2016
15
Addio a Muhammad
Ali, leggenda della
boxe
Ha combattuto sul ring e condotto battaglie da uomo, rifiutando però sempre la guerra vera. Ha attraversato decenni,
leader e religioni, lanciando messaggi e segnando la storia
dello sport è morto Muhammad Ali nella notte in un ospedale
di Phoenix, in Arizona, all’età di 74 anni.
Lo ha reso noto la famiglia con una dichiarazione. L’ex
campione del mondo dei pesi massimi e oro olimpico a Roma
‘60 era stato ricoverato giovedì 2 giugno per “precauzione”.
Le sue condizioni non erano state giudicate gravi, ma
data l’età e il morbo di Parkinson, di cui l’ex Cassius Clay
era malato da trent’anni, i medici avevano scelto la strada
della prudenza.
Cinquant’anni fa e più, oltre mezzo secolo, una vita. Cinque
cerchi, mille storie. Olimpiade di Roma, 1960 uno spartiacque. Un mondo diviso in due, fuori. Guerra fredda, tensione
apicale tra superpotenze. Un mondo insieme, nello sport. Fu
lì che si rivelò al mondo, per la prima volta.
Era ancora Cassius Clay, medaglia d’oro tra i mediomassimi, il roboante annuncio del Muhammad Ali che sarebbe
venuto. Volava come una farfalla, pungeva come un’ape.
E già vomitava fiumi di parole. Era appena maggiorenne,
allora. Adesso che compie 70 anni, si muove come in una
tragica moviola, trema come un cane infreddolito, anzi di
più. E la bocca, chiusa.
Il male gli ha minato il fisico, azzerato le parole. La luce
resta accesa, in senso di lucidità mentale mai perduta. Legge
del contrappasso. Ha menato cazzotti, abbattuto rivali. Ora
si muove a fatica, tremante. Ha sparato sentenze, lanciato
proclami. Ora se ne sta in silenzio, pensoso.
Resta quel che ha fatto sul ring, brani di storia dello sport.
E quel che ha detto (e fatto) fuori, pagine di biografia da
atleta anomalo, muscoli sì ma pure cervello. Un’icona, che
se ne condividano oppure no i modi e i gesti. Era un ribelle, è
divenuto un esempio. Sul ring, un fuoriclasse. Il più grande,
secondo se stesso: «Ma l’ho detto ancor prima che lo fossi».
Perché pure sul quadrato faceva contare le parole, là dove
dovrebbero prevalere i muscoli.
Gli avversari li smontava prima, coi suoi strali avvelenati.
Ne minava le certezze, ne abbassava le difese. Poi li finiva coi
pugni, danzandogli intorno, colpendoli con la velocità che
gli consentiva di «spegnere la luce e andare a letto prima che
sia buio». Così s’è preso tutto: l’oro olimpico di Roma, poi il
mondiale dei massimi, più volte.
In cambio ha lasciato pagine di storia, sfide memorabili,
match dai mille significati, quando i “massimi” erano leggenda, re di uno sport, idoli della gente.
16
Presenza- 16 giugno 2016
Elezioni
amministrative
tutto.
GRILLO: LENTI MA
INESORABILI E se Renzi
non esulta lo fa, al contrario, Grillo. “Siamo lenti,
ma inesorabili”. Le parole
lanciate rigorosamente attraverso il blog dal quale il
comico genovese muove oggi
più che mai le fila del movimento, arrivano in mattinata e fotografano un risultato
che va oltre le più rosee aspettative per il M5s. I grillini
sono arrivati primi, ma non
hanno ancora vinto. Virginia
Raggi trionfa nella Capitale,
com’era prevedibile dopo la
vicenda Marino: incassa il
37% dei consensi staccando
di 13 punti il candidato del
Pd Roberto Giachetti che
riesce a superare di misura
Giorgia Meloni. Il partito di
Grillo è il più votato a Roma,
ma anche a Torino dove
Chiara Appendino costringe
Piero Fassino al ballottaggio
con il 34% dei voti. Era da
15 anni che sotto la Mole il
sindaco si sceglieva al primo
turno ed era (rigorosamente)
di centrosinistra.
“Un risultato storico! Cambiamo tutto” è il grido di
gioia che Grillo affida al
blog. Una rivoluzione lenta
ma inesorabile, appunto, la
dimostrazione che il movimento è vivo e vegeto e che
continua ad intercettare il
voto degli italiani in un momento in cui la disaffezione
alla politica è evidente (basti
pensare all’astensionismo in
continua crescita). Là dove
i candidati sono “credibili”,
altrove come a Milano e Napoli si fermano ad un misero
10%, il M5S fa incetta di
consensi. In Sardegna a Carbonia ci sarà un’altra partita
al secondo turno per i grillini
che per un soffio perdono il
ballottaggio a Savona.
LE DIVISIONI PENALIZZANO GLI SCHIERAMENTI TRADIZIONALI.
L’esito dello scrutinio delle
comunali vede centrosinistra
e centrodestra pagare a caro
prezzo le divisioni interne.
Dove Pd e sinistra corrono
uniti, come a Cagliari con
Massimo Zedda, la vittoria
al primo turno arriva senza
difficoltà. E dove il centrodestra non paga le fratture
ormai quasi insabili tra Fi
e Lega, come a Milano, si
conferma ancora in grado di
tallonare i democratici. Ma è
nella Capitale che i 5 Stelle
possono davvero festeggiare.
“Sono pronta a governare, il vento sta cambiando”
esulta Virginia Raggi. Una
riflessione sul caso Roma
nel centrodestra certamente
ci sarà nelle prossime ore.
Il dato è che nella battaglia
tra la destra targata MeloniSalvini e il centrodestra
azzurro a Roma ha vinto la
prima. “Da Fi c’è stata una
scelta suicida”, tuona Salvini
affermando che dove la Lega
non sarà al ballottaggio
“voterà tutto tranne il Pd”
e marcando nuovamente le
distanze da (almeno una
parte) di Fi. Antonio Tajani,
infatti, annuncia che senza
la Meloni al secondo turno
non si inviterà a votare né il
Pd né il M5S.
LA LEGA: SERVE NUOVA
COALIZIONE Tra quelli che
esultano senza motivo c’è la
Lega fa il conto dei (piccoli)
comuni portati a casa dal suo
partito al primo turno e si
vede costretta al ballottaggio
anche nella sua roccaforte di
Varese. Ma Salvini già pensa
al futuro alla resa dei conti
con gli azzurri. “La leadership non mi interessa” dice il
leader della Lega, ma “dal
20 giugno, dopo i ballottaggi
chiederò un’assemblea di
tutti quelli che non vogliono
morire renziani per stendere
un programma di dieci punti
per una nuova coalizione
che guarda al futuro e non
al passato”.
2 giugno, folla
alla festa
Mattarella, «i miei incontri
al Quirinale o in giro per il
Paese hanno confermato una
mia sensazione consolidata:
l’Italia nel suo complesso sottolinea - è molto migliore
di come noi stessi a volte la
dipingiamo». Matteo Renzi
condivide ogni parola del
Capo dello Stato. Il premier
saluta e augura “buona festa”
a tutti i militari che incontra
nel corso della passerella
che si concede lungo via dei
Fori imperiali con Grasso.
«Presidente, salvi la nostra
amata patria», lo incoraggia
un militare di Livorno. «Sarà
fatto», la risposta. Tanti gli applausi e gli
inviti a non mollare, riservati al premier. «Non molliamo», assicura lui. «Matteo
vinci il referendum», gli urla
un sostenitore. «Eh - replica speranzoso il presidente
del Consiglio - datemi una
mano». La pioggia risparmia
le circa 3600 persone, tra
militari e civili, che sfilano
sotto gli occhi di Mattarella,
Renzi e le più alte cariche
istituzionali del Paese.
Arriva solo alla fine della
parata, dopo il passaggio
della fanfara dei carabinieri
a cavallo e delle pattuglie
acrobatiche delle frecce tricolori, ma Mattarella non
si lascia intimorire e sceglie
di tornare al Colle con la
Flaminia, senza tirar su la
capotte. Tanti i cittadini che
applaudono donne e uomini
di esercito, marina militare,
aeronautica, carabinieri e
i Corpi militari, ausiliari e
armati dello Stato. «La sobrietà che ha caratterizzato anche quest’anno la
presenza delle Forze Armate,
senza nulla togliere alla
solennità della celebrazione,
è stata altamente apprezzabile - scrive Mattarella a
Pinotti a rivista terminata
- La calorosa partecipazione
dei cittadini ha confermato,
ancora una volta, l’affetto del
popolo italiano verso le Forze
Armate, riferimento prezioso
dei valori di onore e Patria».
Berluscono
in ospedale
di lavoro, dei moltissimi sostenitori che mi hanno fatto
sentire la loro vicinanza con
calore straordinario». Poi un
passaggio sul suo stato d’animo in vista dell’operazione
a cuore aperto. «Sono sereno,
e affronto questo passaggio
delicato affidandomi a Dio
ed alla straordinaria professionalità dei medici e del
personale del San Raffaele»,
sottolinea Berlusconi.
Giovedì il medico personale di Berlusconi Alberto
Zangrillo aveva annunciato,
in una conferenza stampa,
che l’ex premier deve essere
operato per un’insufficienza
aortica. «Berlusconi ha ri-
FINALI
schiato di morire: è arrivato
in ospedale in condizioni
molto severe, ha rischiato
la vita e ne era consapevole», ha spiegato Zangrillo.
Il malore che ha portato
Berlusconi in ospedale, a
quanto riferito dal suo medico, è stato avvertito nella
notte tra sabato e domenica
scorsi, ma prima del ricovero in ospedale l’ex premier
ha voluto votare. Venerdì il
medico ha riferito che Silvio
Berlusconi «non è preoccupato, è molto determinato,
molto consapevole e molto
coraggioso. Tutto procede».
«Non abbiamo ancora stabilito, entro mercoledì», ha
aggiunto a proposito della
data dell’intervento.
La visita di Marina
La mattinata di venerdì è
trascorsa in modo tranquillo,
senza il carosello di visite
dei giorni scorsi. Nessuno
è passato davanti ai tanti
giornalisti che stazionano
all’ingresso principale. «L’umore è buono», ha riferito
la figlia maggiore di Berlusconi, Marina, presidente di
Fininvest e di Mondadori,
arrivata poco prima delle 14
al San Raffaele, dove il padre
è ricoverato in una suite al
sesto piano del settore «D».
ISTAT diminuiscono gli italiani
e sottraendo quelli in uscita
(decessi ed emigrazioni),
sottolinea l’Istat, la popolazione residente calcolata
al 31 dicembre 2015 è pari
a 60.665.551, con una diminuzione di 130.061 unità
rispetto all’anno precedente.
La flessione è più marcata
per le donne (-84.792) rispetto agli uomini (-45.269). Lo
stesso calcolo, effettuato per
la popolazione straniera, ha
fatto registrare un incremento di appena 11.716 unità,
portando i cittadini stranieri
residenti nel nostro Paese a
5.026.153, pari all’8,3% dei
residenti.
Il calo generale delle popolazione con cittadinanza italiana - 141 mila, sottolinea
l’Istat, è bilanciato dall’acquisizione della cittadinanza
italiana di una parte sempre
più ampia della componente
straniera (+178 mila) . Il decremento della popolazione
iscritta in anagrafe è dovuto
in larga misura alla dinamica naturale.
Il saldo naturale, determinato dalla differenza tra il
numero delle nascite e quello
dei decessi, nel 2015 ha fatto
registrare valori fortemente
negativi, come già l’anno
precedente, ma in misura
ancora più accentuata. Al
costante calo delle nascite,
nel 2015 si è affiancato un
significativo aumento dei
decessi. Dopo anni nei quali
i flussi migratori riuscivano
a compensare il calo demografico dovuto alla dinamica
naturale negativa, nel 2015
il consistente saldo naturale
negativo, unito alla continua diminuzione del saldo
migratorio, ha portato al
decremento della popolazione. Complessivamente, la
variazione della popolazione
è stata determinata dalla
somma delle seguenti voci
di bilancio: il saldo negativo
del movimento naturale,
pari a -161.791 unità; il saldo positivo del movimento
migratorio con l’estero, pari
a 133.123; il saldo per altri
motivi e per movimento interno, pari a -101.393 unità.
Padre Clemente, il missionario
che comprò e salvò i bimbi birmani
«Nel lontano 1924 giovane
e bello con le pupille color del
mare, fui lanciato tutto solo
in un bosco a sei giorni di
cavallo dai miei confratelli e
mi fu detto “sviluppati”». Aveva 27 anni, Padre Clemente
Vismara da Agrate.
Aveva scelto di partire
missionario in Birmania,
là dove nessuno era mai arrivato prima. Partì novello
sacerdote sul piroscafo da
Venezia, ci vollero otto mesi
di navigazione per arrivare.
Poi solo il tempo di imparare
inglese e idiomi locali.
Gli diedero un cavallo,
300 rupie, qualche attrezzo,
scatole di sardine e una destinazione: Monglin, tra le montagne del nord est. Ci arrivò
da solo. La zona era abitata
da tribù di tagliatori di teste
che facevano sacrifici umani.
Lo scrisse ai suoi amici di
Agrate: «Cominciai... voi chiederete... ad Evangelizzare?
Avete sbagliato. Cominciai
con l’accetta a disboscare».
Col suo Browning accanto,
con le tigri che arrivavano
fino alla capanna dove abitava per sbranarlo anche se il
vero pericolo erano le zanzare.
Alla sera, accanto al fuoco
«studiavo lingue e medicina».
Padre Clemente era solo.
«Troppo solo: poetavo per non
piangere, scrivevo di notte
per allungare la giornata». E
cosi «cominciai a camminare,
camminare, camminare».
Ma la gente scappava al suo
arrivo. Allora portò con sé
delle medicine, tra quelle tribù devastate dalla malaria e
dalla fame, «ringraziando chi
si degnava di accettare dalla
mie mani pillole di chinino».
Aveva anche il Vangelo, ma
per lungo tempo, lo tenne per
sé, «prima dovevo dimostrare
con i fatti che quello che poi
avrei predicato era vero».
Imparò a fabbricare mattoni per costruire chiese, case e
orfanotrofi. Perché se gli adulti
scappavano, avrebbe cominciato a farsi conoscere dai bambini
tenuti nei villaggi come schiavi.
Comprava i bambini perché
a vederli così «vendo anche i
pantaloni pur di averli».
«Il re della foresta», così si
faceva chiamare costruiva
case e chiese col denaro che
chiedeva scrivendo in Italia,
si preparò anche la bara, perché si moriva in pochi giorni
di malattia, di sfinimento,
di pallottole di briganti o
soldati: «Ma io penso d’essere
indegno del martirio, quindi
me la svignerò sempre, come
già due volte me la sono svignata pur sotto le pallottole».
Quando, nel 1964, il regime birmano chiuse le porte,
espulse molti missionari,
impedì il ritorno di chi usciva
dal Paese, padre Clemente
restò là, anche se gli confiscarono scuole, ospedali e
dispensari. Non aveva nessuna intenzione di tornare in
Italia, lo aveva fatto una volta
sola, nel 1957.
Morì a 91 anni nel 1988
dopo aver fondato due missioni, aver salvato migliaia di
bambini, ordinato sacerdoti
birmani. Al suo funerale parteciparono migliaia di birmani. «Ad Agrate raccogliemmo
subito le firme per avviare il
processo di beatificazione —
racconta Rita Gervasoni, coordinatrice degli Amici di Padre Clemente Vismara —. Fu
proclamato beato nel 2011».
Il Must (Museo del territorio
vimercatese) di Vimercate
ospitò una mostra e realizzò
un video. «Il suo ricordo è
vivo — continua Gervasoni
— non abbiamo mai smesso
di sostenere la missione, il
mese di giugno ogni anno è
dedicato alla festa del beato
Padre Clemente». «Già nel
1997 — spiega il parroco don
Mauro Radice — eravamo
riusciti ad aprire nella casa
natale un museo, visitabile
solo su appuntamento».
CIRCOLO DI PROFESSIONISTI
UNIVERSITARI DI ORIGINE ITALIANA
Amigas y amigos del Circolo,
El miércoles 29 de Junio tendremos el agrado de invitarlos
a la charla audiovisual titulada “Giacomo Puccini, el último
compositor de la gran escuela de Ópera Italiana”, expuesta
por nuestro invitado de honor, el Sr.
Joaquín Rodriguez Bunster
Productor de Televisión en transmisiones de Opera, Ballet
y Conciertos de Canal 13 , Encargado de la Subtitulación de
las óperas a pie de pantalla, Productor en transmisiones de
recitales de Plácido Domingo, Leo Nucci , Alfredo Krauss
y Verónica Villarroel ( Canal 13 U.Católica ), Realizador
del programa” Intérpretes Nacionales” de música clásica
(Radio U.de Chile), Realizador de Charlas Audiovisuales en
Instituto Italiano de Cultura y Municipalidad de Vitacura
(Vitamayor)
Como de costumbre, los esperamos cordialmente, a partir
de las 20:30 horas en el Stadio Italiano, Av. Apoquindo 6589,
Las Condes.
Saludamos atentamente a Uds.
En nombre del Directorio
Rina Garibaldi Solari
Secretaria
Romolo Trebbi del Trevigiano
Presidente
Adhesión: $ 13.000
Se ruega confirmar la asistencia con anticipación, a más
tardar el día martes 28, a la Sra. Rina Garibaldi (Cel.
9-2208143) o al correo [email protected]. Se ruega
además puntualidad, considerado que la cena se servirá a
las 21:00 h.
Los participantes a la cena que llegan después de las 20:00
horas, pueden hacer uso del estacionamiento del Stadio
Italiano de calle Esteban dell’Orto.
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