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non sono contento
Quindicinale della Comunità Italiana del Cile www.presenza.cl 16 giugno 2016 Anno XLVII Nº 915 Franqueo Convenido • Res. Nº 1062/1979 • Santiago • Av. Bustamante 180 • Fono: 222229328 • Fax: 226354127 • [email protected] • Aderente alla FUSIE e FSS 2 giugno, folla alla festa della Repubblica. Mattarella: “E’ un’Italia migliore” Coccarde, bandiere e frecce tricolori. La storica Lancia Flaminia, utilizzata per la prima volta nel 1961, che attraversa via dei Fori Imperiali scortata dai corazzieri a cavallo in uniforme d’onore e accompagna il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il ministro della Difesa Roberta Pinotti al palco d’onore. Matteo Renzi e Pietro Grasso che stringono mani, concedono diversi selfie ai cittadini presenti e rinnovano l’ormai tradizionale appuntamento per un caffè insieme in un bar di fronte al Vittoriano («Quest’anno però pago io», scherza il premier). L’esercito dei sindaci d’Italia che per la prima volta, in uniforme classica con la fascia tricolore, “marcia” dal Colosseo a piazza Venezia, simbolo di un 2 giugno che sia la festa di tutti gli italiani. Gli applausi di cordoglio in memoria di Silvio Mirarchi, il carabiniere ucciso ieri a Marsala, di gioia e speranza per il rientro in Italia di Salvatore Girone, di gratitudine ai volontari della Croce rossa e ai ragazzi del servizio civile. A Roma va in scena la festa della Repubblica, la #festaditutti (questo uno degli hashtag scelti per l’occasione). Oggi «è la festa della libertà di scelta, è la festa che riunisce tutti gli italiani», sottolinea Mattarella che ricorda l’introduzione dell’autentico suffragio universale il 2 giugno del 1946: «Fece compiere il salto di qualità all’Italia». Il Capo dello Stato incoraggia il Paese. In questo primo anno e mezzo da presidente, spiega Elezioni amministrative La delusione di Renzi: non sono contento Aspetta che i risultati siano quasi definitivi il premier Matteo Renzi per dire la sua, senza giochi di parole, come del resto è abituato a fare. Ammette che non è una vittoria quella del Pd e di non essere soddisfatto del responso delle urne che comunque è un dato “molto difficile”. Ma è soprattutto nei confronti della minoranza Pd e della sinistra estrema che non risparmia critiche: i loro consensi sono irrisori, tutto a vantaggio dei grillini. “Se uno non vuole votare il Pd e sta a sinistra vota M5S più che i movimenti a sinistra. È una lettura difficile da non condividere, basta vedere Airaudo a Torino, per non parlare di Fassina. “VOTO AMMINISTRATIVO, NON POLITICO”. “Secondo me gli italiani votano sulla base di ciò che propone l’esperienza am- Istat, diminuiscono gli italiani. È la prima volta in 90 anni. Gli stranieri sono 5 milioni. Cont. in ultima pagina Berlusconi in ospedale: «Sono sereno, mi affido a Dio. Forza Italia è pienamente operativa» Le parole del leader azzurro: «Affronto questo passaggio delicato affidandomi a Dio ed alla straordinaria professionalità dei medici e del personale del San Raffaele» «Seguo da qui le vicende politiche in vista dei ballottaggi, e chiedo a tutte le donne e gli uomini di Forza Italia il massimo impegno per far prevalere i candidati del centro-destra ovunque siano in campo. Forza Italia è pienamente operativa nei suoi organismi nazionali e periferici ed è perfettamente in grado di operare in questi giorni di mia forzata assenza». Lo afferma il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi in una nota dall’ospedale San Raffaele, dove è ricoverato per essere operato, entro la metà della prossima settimana, per la sostituzione di una valvola aortica. «Ringrazio tutti, sono sereno» «Desidero ringraziare tutti coloro che mi hanno fatto pervenire manifestazioni di affetto ed espressioni augurali, mi hanno davvero commosso - scrive ancora il leader di Forza Italia -. Non dimenticherò le parole di amici, di esponenti politici, di collaboratori di una vita Cont. in ultima pagina Al 31 dicembre 2015 risiedono in Italia 60 milioni 665.551 persone, di cui più di 5 milioni di stranieri; 8,3%dei residenti a livello nazionale, 10,6% al Centronord. Lo rende noto l’Istat che certifica che nel corso del 2015 il numero dei residenti ha registrato una diminuzione consistente per la prima volta negli ultimi 90 anni: il saldo complessivo è negativo per 130.061 unità. Il calo riguarda esclusivamente la popolazione di cittadinanza italiana - 141.777 residenti in meno - la popolazione straniera aumenta di 11.716. Diminuiscono più donne che uomini. Sommando i flussi in entrata (nascite e immigrazioni) Cont. in ultima pagina ministrativa locale. Sanno scegliere, fanno zapping sulla scheda elettorale” continua il premier ribadendo la tesi della vigilia: le elezioni amministrative non sono un test nazionale. “Impensabile - dice - dare un giudizio politico nazionale uniforme ad un risultato che dipende da dinamiche locali”. Nessun collegamento anche con il referendum costituzionale, partita sulla quale il premier non ha mai nascosto di giocarsi il tutto per tutto. “Il voto di protesta oggi c’è ma io penso che sul referendum non potranno che votare sì” sottolinea mostrando estrema tranquillità. IL MEZZO MIRACOLO DI GIACHETTI, MALE A NAPOLI Il premier passa in rassegna i risultati nelle singole città. “Giachetti ha fatto un mezzo miracolo, onore al merito, è stata una campagna molto molto difficile e ora c’è, è in campo. Se la giocherà al ballottaggio” dice. Quello di Roma è stato “un voto di protesta”, aggiunge ancora Renzi. Quanto al testa a testa di Milano tra Sala e Parisi, una sorpresa per molti, nessuna critica. “Sala è un ottimo candidato, credo che il ballottaggio sarà bello e Sala ha tutte le condizioni per farcela”. Semmai il problema è Napoli dove il Pd “non riesce ad esprimersi” e dove Renzi proporrà una soluzione commissariale. A conti fatti Renzi esclude che ci sia per il Pd una crisi di numeri anche se il risultato non è quello che si aspettava: “Non dico che il risultato è negativo perché non lo penso. Ma una squadra che vuol vincere sempre, quando vince ma non dappertutto non è contenta. Sono affamato di vittoria e penso che il Pd è la più grande comunità politica europea, sta intorno al 35% a livello nazionale, in molti comuni sopra il 40%”. Napoli, così come Cosenza e, in maniera più indiretta, Grosseto, erano stati il “teatro” del contestato sostegno dei verdiniani ai candidati Pd. Una manovra che non è andata bene visto che il centrodestra sfonda nella città calabrese ed è in testa nella provincia maremmana. Su questo - e su un’affluenza che non va oltre il 62,1% calando di 5 punti rispetto al 2011 - nel Pd probabilmente si aprirà una riflessione con la minoranza che, potrebbe tornare in trincea anche in vista della battaglia cruciale del referendum. Quella sul quale Renzi ha scommesso Cont. in ultima pagina Ricerca di identità “Mis hijos Paula y Cristián me hicieron el regalo de contratar a un equipo de periodistas para que relatara la historia de mi familia de origen y nuestra propia vida como familia en un libro. Al principio no le encontraba el sentido a esta idea, pero al darle vueltas en mi cabeza, entendí que, si le ponía corazón al regalo, sería una buena oportunidad para que ellos sepan de dónde vengo y, por ende, de dónde ellos vienen. No tengo derecho -ahora lo veo así- a guardar esta mezcla de conocimientos y recuerdos solo para mí. Además, todos somos de alguna manera el reflejo de nuestros antepasados y conocerlos les puede ayudar a comprenderse más íntegramente como seres humanos.”. Queste parole le ha scritte l’amico Víctor Dagnino Biassa nel preambolo al libro “Mi familia, mi historia” di recente pubblicazione. Per fortuna, caro Víctor, non ha ceduto alla tentazione, come succede alla maggior parte dei nostri emigrati, di lasciar vincere il silenzio e la trascuratezza. Tanto… a chi interessa la mia vita, i fatti miei? E così tante “storie di vita” spariscono dalla memoria familiare e collettiva senza lasciare traccia della loro esistenza trasmessa neppure a voce, ai figli e nipoti. Chi non conosce la sua storia è destinato a sparire dalla storia. C’è una esigenza naturale, che si fa prorompente specialmente nei giovani della terza generazione che vanno alla ricerca delle proprie radici, perché, giunti all’età matura ognuno vuol sapere (e ne ha il diritto!) “chi sono, da dove vengo” domande fondamentali per delineare la propria identità. Quanti giovani, spinti dal desiderio di scoprire se abbiamo qualche notizia dei loro nonni ricavata da un presunto archivio che non esiste, si avvicinano assetati di informazioni. Da dove venivano, che lavoro facevano, che ruolo avevano nella società; magari conoscere il nome del paese di origine da ricercare poi in internet, forse rintracciare la vecchia casa dove sono nati… Con la edizione di questo bel volume, che senza dubbio è costato sudore e lavoro certosino di ricerche, caro Víctor, ha consegnato la sua famiglia, di ieri e di oggi e di domani, alla storia per sempre. E figli, nipoti e pronipoti si vedranno fotografati nei volti di nonno Giovanni e nonna Amelia, oltre che nel suo e di sua moglie Ilia. Tanto più che la famiglia Dagnino (sempre schiva) ha giocato un ruolo di primo piano nella comunità e nel contesto nazionale con la famosa “pasta Lucchetti”. Noi della Parrocchia abbiamo un ricordo commovente di Giovanni: a lui il cardinal Caro ha indirizzato i nostri primi preti arrivati in Cile squattrinati, che volevano comperare il terreno su cui si è edificata la parrocchia: “Ma voi, ha detto il cardinale a P. Vittorio Dal Bello, avete l’Uomo giusto. Parlatene con Giovanni Dagnino”. Che non ha tremato a firmare le cambiali. Giuseppe Tomasi 2 Presenza- 16 giugno 2016 Corrispondenza La Direzione ringrazia i lettori che le scrivono perché dimo strano interesse per i problemi e la vita della nostra comunità. Nello stesso tempo si scusa se, per evidenti ragioni di spazio, qualche lettera dovrà essere ridotta. La Direzione inoltre si ri serva la pubblicazione di lettere che riterrà molto conflittuali. 2 Giugno: che bella festa in Parrocchia Queridos organizadores, Les escribo para agradecerles a cada uno de ustedes por la maravillosa mañana vivida juntos el 5 de junio. Agradecer especialmente a Don Reynaldo por organizar el vino de honor y las cosas ricas que degustamos, a Nicolino Casaletti ed Elia Cantillana por darnos la música que alegra nuestros corazones, a Jorge Andrighetti por la Castagnata que estuvo genial, a Stella Gallio e Nina por organizar el coro y la misa. Finalmente agradecer enormemente al padre Pepe que nos reúne como comunidad italiana una vez más!Gracias de todo corazón! Creo que tuvimos una lección de que, con pocas cosas materiales pero con mucho cariño y dedicación, se pueden hacer grandes cosas. Un gran abrazo a todos! Romina Braghetto Grazie di cuore, cara Romina, delle tue parole che fa sempre bene ascoltare. Ma una mano, con le castagne, ce l'hai messa anche tu perchè tua è stata l'idea: è stata una sorpresa generale. Si è formato un gruppo di volontari capace di grandi cose per il bene della comunità. Ricevi in ritardo PRESENZA? Se sei di Santiago chiama al Cel. 97849283 Grazie EDITRICE Parrocchia Italiana N.S. Pompei Scalabriniana *** RAPPRESENTANTE LEGALE Giulio Rubin *** DIRETTORE RESPONSABILE Claudio Massone Stagno *** DIRETTORE REDAZIONALE Giuseppe Tommasi *** COLLABORATORI Paolo Castellani Fina Franchini Gloria Nocchi Frascoli Consuelo Canessa *** CORRISPONDENTI Arica Verónica Bibiano Antofag. Rodolfo Sanchez B. Iquique Luz Savalli La Serena Caterina Pezzani Quillota E. Schiappacasse V. Alemana Gilda Rivara Valparaiso Concep. Giancarlo Carro P. Arenas Eduardo Pesce V. *** Contribuzione annua $ 20.000. Cheque nominativo a «Presenza» *** Stampa C. von Plate Esce il 1º e il 16 di ogni mese Concerto a Verona con la violinista Barbara Catalina Parker Kostner En el Teatro Ristori de Verona tuvo lugar el concierto de la Orquesta del Conservatorio “E.F. Dall’Abaco” con los músicos Mattia Basi (vibráfono), Barbara Catalina Parker Kostner (violín) y Marco Tariello (piano) con las obras de E. Séjourné, W. A. Mozart e F. Liszt. El concierto fue dirigido por el Director Pier Carlo Orizio, estimado por sus numerosos conciertos con algunas de las orquestas más importantes de la escena europea. Entre los solistas contemplamos la presencia de la violinista chilena Barbara Catalina Parker Kostner que empezó a la edad de 5 años a estudiar violín con Maestro René Santibañez en Santiago de Chile partecipando, además, a los Conciertos Nacionales y en los Encuentros Internacionales de Jóvenes Violinistas realizados en la ciudad de Viña del Mar en Chile. A continuación, sigue sus estudios en la Pontificia Universidad Católica de Chile en la clase del Maestro Rubén Sierra y se une a la orquesta de Música de Cámara de la Universidad Católica y a la Orquesta de Música de Cámara de Chile. Ha sido ganadora, por dos veces, del Concurso de los Solistas de la Universidad Cátolica y se calificó al segundo lugar en el Concurso de los Jóvenes Talentos de la Orquesta sinfónica de Concepción en Chile. En el año 2011 se transfirió en Alemania a estudiar en la Musikhochschule del Saarland en la clase de violín de Lena Neudauer y tuvo la posibilidad de formarse con otros profesionales violinistas. En abril 2016 ganó el primer premio en el 17° Concurso Riviera Etrusca en la sección Arcos Solistas. Actualmente sigue sus estudios en el Conservatorio de Música E.F. Dall’Abaco de Verona en Italia, en la clase de Maestro Roberto Muttoni. Al concierto estuvieron presentes lod padres de Barbara Catalina Parker Kostner y el Cónsul Honorario de Chile, abogado Aldo Rozzi Marin, que con gran orgullo aplaudió a su destacada compatriota. SPAZIO APERTO Curso de Italiano basico 2016 El lunes 6 de junio, a las 19:00 horas, se dio inicio a un nuevo curso de italiano para principiantes, organizado por el Patronato ACLI Chile y a cargo del profesor Filippo Sterbeni. El curso tendrá una duración de tres meses, y se impartirá los días lunes de 19:00 a 20:00 horas, en las dependencias de la Parroquia Italiana (Av. Bustamante 180, Of. 5, Providencia) Para los que estén interesados, todavía están a tiempo de inscribirse y participar de la enriquecedora experiencia de aprender el idioma italiano. Consultas a los teléfonos: 226650340 - 222225247, e-mail: [email protected] o [email protected] En fotografia de izquierda a derecha: el Cónsul Honorario de Chile, Aldo Rozzi Marin, el Maestro Roberto Muttoni, la violinista Barbara Abbonamento 2016 - Fiducia reciproca Tanti lettori fedeli ci seguono da anni dimostrando fiducia nel nostro operato. Per poter continuare a seguirlo chiediamo ancora un segno di fedeltà. Molti pensionati ci chiedono l’abbonamento gratuito (che neghiamo a nessuno).Il fatto ci obbliga a creare una èlite di “sostenitori” che conguagliano gli abbonamenti gratuiti. Vi ringraziamo cordialmente della collaborazione. Per facilitare il versamento dell’abbonamento abbiamo aperto nel Banco de Chile la “Cuenta de Ahorro N. 08-166-01126-03” a nome di “Giuseppe Tommasi B.”. Il RUT di Giuseppe Tommasi B. è 8.322.945-4 Una volta fatto il versamento la preghiamo di inviarci per mezzo di lettera o fax la ricevuta o semplicemente informarci per E-mail o per telefono. Vedi in prima pagina, in alto. i dati. Cognome.....................Nome....................... via....................................città.................... Abbonamento normale 20.000 pesos Abbonamento sostenitore 30.000 pesos. Cheques esteso a “PRESENZA” Informazioni ACLI Bustamante 180 - Santiago Tel: 2665-0340; 22225247 - E-Mail: [email protected] Pagina web: www.patronatoacli.cl A rischio risultato del referendum. La situazione politica del governo di Matteo Renzi é, in pochi giorni, mutata drammaticamente. Si dovrá confrontare alle elezioni comunali ( 5 giugno) nelle principali regioni italiane e il referendum ( a ottobre) per la riforma costituzionale.Nell’ evento della vittoria del NO, secondo l’ ex-presidente Giorgio Napolitano comporterà una grave crisi e la continuità dello stesso. Paradossalmente per volontá del Premier. Da una situazione iniziale di chiaro ottimismo si è passati a una confrontazione con il solo proposito di far saltare il governo Renzi dopo il voto di fiducia cencesso dal Premier al resultato negativo del referendum. Questo negativo effetto lo avevamo preannunciato in anteriori commenti. Sono per il No l’intera opposizione politica e anche alcuni che avendo votato le riforme in Parlamento, voteranno No per mettere nei guai Matteo Renzi. Altri del propria partito (PD) ipocritamente attendono la vittoria del NO. Per questo si é sentito dire dalla segreteria politica del Partito Democratico (PD), “Pierluigi (Bersani) fa molto più danno di quanto ne avrebbe fatto scandendo un NO chiaro e sincero”: Per favorire l’unità, il Premier, e da pocchi giorni pure il Ministro Maria Elena Boschi, responsabile delle riforme, hanno anticipato la volontà di abbandonare il governo e la politica nel caso che sia il NO la risposta vincente del referendum. Il No configura un fronte eteregeneo, è incapace di esprimere un’alternanza di governo.. Salvo che Renzi perda la adesione maggioritaria del Partito e che prenda il suo posto due vecchi contrincanti, Bersani e D’Alema. I risultati delle elezioni dei comuni il 5 giugno sará per Renzi un importante esame per la sostenibilitá nel governo e nel partito. La discussione non riguarda piú la riforma o sul merito della stessa, già votata favorevolmente dal Parlamento, ma è una lotta di potere a carattere politico, cioé, provocare la rinuncia del Premier Renzi. Vincere Renzi tramite il referendum provocherá una crisi per sustituirlo conseguenze imprevisibili. La perdita del potere di Renzi comporterá sicuramente anche l’allontanamento del PD dal governo. La alternanza di governo senza PD nell'attuale realtà politica é una vera e propria utopia. Pensare a il M5 stelle o alla destra sono alternative irreali e poco probabili. La riforma deve passare non solo per il suo contributo alla modernitá del sistema istituzionale italiano che attende da trent' anni la riforma, ma per mantenere la governabilità responsabile e progressista del paese.. La lotta politica senza governabilitá futura è respinta dal cittadino elettore. Come pure la falsa ed inconducente polemica sul voto dei partigini assolutamente inconducente.. La costituzione repubblicana non é una carta di eterna e di inmodificabile vigenza, di fatto é stata modificata in molteplici occasioni.( ad es. circonscrizione estero e voto all’ estero). La vincita del No, introdurrebbe una crisis istituzionale non indifferente. La nuova legge elettorale in vigore non prevede la elezione dei senatori come era prevista prima della riforma approvata dal Parlamento e se viene bocciata dal referendum, come correggere la mancata normativa legale? Il caos. In conclusione, il referendum con il risultato a favore del Si è l’unica alternativa.. Il NO é una risposta che comporta l’ingovernabilità e mette a rischio il processo iniziato con Matteo Renzi di modernizzazione e di dar l’avvio a una nuova era repubblicana, inedita e incerta, ma attesa da anni. Noi all`estero non voteremmo per le comunali, ma il nostro voto nel referendum deve esprimere la volontà di cambio e tutti dovranno per il bene del paese concorrere massicciamente al voto. La cittadinaza attiva è l’unica forma di manifestare la nostra adesione all’Italia. Io dico la mia, altri potranno dissentire, leggittimo e democratico, ma mai astenersi di votare. Paolo Castellani . LLEVE A SU CASA PRE-PIZZA LISTA *** PRUEBE NUESTRA FUGAZA Av. Apoquindo 4228 - teléfono 22081344 Av. B. O'Higgins 737 - teléfono 26381833 Passatempo e umore TERZA PAGINA Presenza- 16 giugno 2016 3 Le grandi rimonte nello sport Dalla Juve a Mennea, Thoeni e Senna Il 2016 l’anno delle rimonte Nell’album dei ricordi dello sport 2016 resteranno le rimonte impossibili. Dallo scudetto della Juventus al Giro vinto da Vincenzo Nibali in 48 ore quando sembrava ormai condannato alla sconfitta. Juventus: la cavalcata dei record Un campionato iniziato malissimo, con due ko che hanno lasciato i bianconeri addirittura in 17esima posizione, e una rimonta prima lenta, poi inarrestabile. I bianconeri sono distanti 11 punti dalla Roma capolista dopo dieci giornate. Nel derby arriva la svolta e la squadra di Allegri impone una marcia da record: 24 vittorie (e un pari) nelle successive 25 partite. Esplode Dybala che raccoglie l’eredità di Tevez e ricama gol (20 totali, 16 in campionato) e giocate, Buffon vive una stagione da protagonista, Zaza firma il gol del sorpasso al Napoli nello scontro diretto e Pogba diventa dominante nella fase cruciale della stagione. I bianconeri trionfano con tre giornate d’anticipo ed entrano nella storia. Cinque titoli consecutivi mancavano da ottant’anni dal quinquennio 1930-35. Ciliegina sulla torta: la coppa Italia vinta contro il Milan. Giro d’Italia: Nibali risorge sulle Alpi Vincenzo Nibali è il re del Giro d’Italia per la seconda volta il carriera (2013,2016), un’impresa che sembrava inimmaginabile. Nibali ha ritrovato se stesso in due tappe di montagna, quelle decisive, dopo aver atteso fino a logorarsi le Dolomiti, fallito nella cronoscalata dell’Alpe di Siusi, sofferto ad Andalo, quando in cima alla crisi lo Squalo sembrava aver trovato il capolinea. Meditava il ritiro e invece tutto è cambiato nel giro di quarantotto ore. Vela: l’impresa di Oracle America’s cup 2013: il defender Oracle, al termine della più incredibile finale di sempre, batte Emirates Team New Zealand anche nell’ultima decisiva regata, cominciata con i due team sull’8 a 8. Per Oracle è un trionfo imprevedibile e inatteso in un finale ad alta intensità emotiva che nessuno poteva immaginare per come era cominciata la Coppa America. A parte la penalizzazione di 2 punti per le barche modificate nelle World Series, Oracle era apparsa nettamente inferiore all’inizio della serie, sia nella velocità sia nella gestione delle regate. Un parziale di 8-1 (sarebbe stato 8-3 senza penalizzazione), aveva dato il match point ai neozelandesi il 18 settembre dopo sole 11 regate. La rimonta impossibile riuscita al defender (7 successi consecutivi contro un team forte che in altrettante regate non riesce a chiudere il confronto) resta nella storia. Mosca 1980: Pietro Mennea Pietro Mennea arrivò alla finale dei 200 metri dell’Olimpiade di Mosca da primatista del mondo: ma quel 19”72 era stato realizzato a Città del Messico in occasione delle Universiadi del Mausoleo Italiano 1979, cioè non in diretta in mondovisione. Quella che invece raccontò il duello con Alan Wells, lo scozzese medaglia d’oro sui 100 metri e che non usava i blocchi di partenza. Mennea, nella corsia più esterna, parte malissimo. Valentino Rossi Non è ancora finita la curva che Wells, nella corsia a fianco, gli ha già recuperato tutto il décalage e si è presentato in testa all’inizio del rettilineo. Gli 80 metri finali Mennea li inizia da sesto. Nella telecronaca per la Rai, Paolo Rosi accenna anche al giamaicano Don Quarrie (campione in carica), poi per due volte spiega che Mennea «cerca di recuperare». Quando la rimonta inizia per davvero, Rosi riesce solo a ripetere ben cinque volte «recupera, recupera, recupera, recupera, recupera!» nei 3 secondi in cui avviene il sorpasso (mentre tutta l’Italia - gridando - si alza dai divani e dalle poltrone). Poi il doppio urlo: «Ha vinto!». 1948: Gino Bartali A 34 anni Gino Bartali sbanca le prime giornate del Tour de France 1948, poi perde terreno e rimedia un distacco pesante dal Louison Bobet. In due tappe recupera lo svantaggio (21’ e 28’’) e conquista la maglia gialla. Una vittoria epica. Gustav Thoeni a Saint Moritz Mondiali di sci: nella seconda manche dello slalom Dr. Augusto Brizzolara specialista in Geriatria e Gerontologia El Trovador 4280 Of. 1108 -Las Condes Fono-Fax: 2342 5139 Beeper 737 8087 -Cod 8784 Av. Vicuña Mackenna 83 - Santiago - Tel: 26342500 Gustav Thoeni ottiene l’oro grazie a una rimonta da favola. Partiva ottavo, mentre il compagno e rivale, Pierino Gros, era in prima posizione. Cinquantuno secondi di classe assoluta entrati di diritto nella storia dello sport: «Non avevo nulla di perdere» disse all’epoca il fuoriclasse azzurro. Centotredici vittorie nel Motomondiale, Valentino Rossi, è un maestro delle rimonte. Tralasciando il finale amaro di Valencia 2015 dove ha perso il Mondiale, il Dottore nel suo curriculum vanta recuperi al limite dell’impossibile. Eccone alcune - Donington 2000: da 4° a 13°, poi 1° Sepang 2002: da 8° a 2° - Valencia 2005: da 15° a 3° - Donington 2006: da 12° a 2° - Sachsenring 2006: da 10° a 1° - Assen 2007: da 11° a 1° - Barcellona 2008: da 9° a 2° - Australia 2008: da 12° a 2° - Valencia 2008: da 10° a 3° - Sepang 2010: da 9° a 1° Champions League: Milan-Liverpool «Ho rivisto quella partita ho spaccato il televisore». Per Carlo Ancelotti MilanLiverpool è una ferita ancora vivissima. È la notte del 25 maggio 2005 a Istanbul, c’è la finale di Champions League. Il Milan guidato dal tecnico emiliano chiude il primo tempo sul 3-0. La gara si mette subito sul binario giusto per i rossoneri: rete di Paolo Maldini al 1’. Al 38’ e al 44’ Hernan Crespo piega gli inglesi con una doppietta. Finita? Macché nella ripresa il Liverpool accorcia le distanze al 54’ con Gerrard, due minuti dopo Smicer punisce Dida con un tiro da fuori . E al 60’ l’arbitro concede un rigore che viene trasformato da Xabi Alonso. Ai supplementari non succede nulla, ai rigori il Milan perde una Coppa che aveva in pugno. Le altre grandi beffe della storia del calcio le trovate qui. Indirizzi Utili Ambasciata d’Italia - Clemente Fabres 1050, - Providencia Tel.: 224708400 - E-Mail: [email protected] Consolato - Román Diaz 1270, Santiago Tel: 224708400 - E-Mail:[email protected] Camera di Commercio- Luis Thayer Ojeda 073,Piso l2, Provi. Tel.: 562/222322618 - Fax: 562/222330973- E-Mail: [email protected] Istituto Italiano di Cultura - Triana 843, Providencia Tel.: 23 2038170 www.iicsantiago.estei.it ICE Agenzia per la promozione all 'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane Clemente Fabres 1050 (Prov.)Tel. 223039330 E.mail: Santiago@ice. it COMITES -Av.Apoquindo 6589 - Las Condes - Tel. 222129455 Radio Anita Odone on line 24 ore su 24 di musica italiana Circolo di Professionisti di Origine Italiana Av. Apoquindo 6589 - Las Condes - Tel: 222425012 - 222481503 Club Stadio Italiano Av. Apoquindo 6589, Las Condes -Tel: 224847000 Central. Scuola Italiana Vittorio Montiglio Las Flores 12707, Las Condes - Tel: 225927500 Parrocchia Italiana- Av. Bustamante 180 Providencia [email protected] - Te: 22229328 - Fax: 226354127 Hogar Italiano - Holanda 3639, Ñuñoa - Tel: 222055476 Umanitaria - Av. Vicuña Mackenna 83 - Santiago - Tel: 26342500 Pompa Italia - República 96 - Santiago -Tel: 226992222 - [email protected] www.vigilidelfuoco.cl ACLI -Asociación Cristiana de los Trabajadores Italianos Bustamante 180 (Parrocchia Italiana) - Tel 22665-0340 COIA: Bustamante 180 -Providencia Tel. 26345247 Associazione Ligure contatto Sig.ra Rina Garibaldi 02 2192144; Sig. Aldo Solari al telefono 02 7926752 4 Presenza- 16 giugno 2016 ITALIA E ITALIANI I beni dei criminali per aiutare le vittime Le vittime sperano che l’ingiustizia “non abbia l’ultima parola”. Così Papa Francesco si è rivolto agli oltre cento partecipanti, fra giudici e procuratori di diverse parti del mondo, riuniti presso la casina Pio IV, in Vaticano. La Radio Vaticana lo ha definito un vertice importante, organizzato dalla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, che vuole aiutare a contrastare la criminalità organizzata e le forme di schiavitù che ne derivano: dalla tratta di esseri umani allo sfruttamento della prostituzione. Tante le personalità di rilievo che vi prendono parte. Francesco chiede che si crei “un moto trasversale” che abbracci l’intera società e che “i giudici assumano piena consapevolezza di tale sfida”. La tratta delle persone, il narcotraffico, la prostituzione, il traffico di organi sono “veri e propri crimini contro l’umanità” e devono essere riconosciuti come tali da tutti i leader, religiosi e politici. Papa Francesco torna su temi a lui cari e si rivolge a giudici ed esperti, riuniti in Vaticano, sottolineando l’importanza di creare una rete fra loro e scambiare esperienze che possano permettere di combattere meglio queste nuove forme di schiavitù. “La Chiesa - afferma - è chiamata a impegnarsi per essere fedele alle persone, ancora di più se si considerano le situazioni dove si toccano le piaghe e le sofferenze più drammatiche”. In questo senso - ha sottolineato - la Chiesa non deve cadere in quel disegno che la vorrebbe estromettere dalla politica, anzi “deve mettersi nella ‘grande politica’, perché”, come diceva Paolo VI - “la politica è una delle forme più alte dell’amore”. Francesco sottolinea l’insostituibile missione dei giudici di fronte alle sfide poste “dalla globalizzazione dell’indifferenza” e alla tendenza attuale a “liquefare” la figura del magistrato attarverso indebite pressioni: “Farsi carico della propria vocazione significa anche sentirsi e proclamarsi liberi, procuratori e pubblici ministeri liberi: da cosa? Dalle pressioni dei governi, liberi dalle istituzioni private e, naturalmente, liberi dalle ‘strutture del peccato’ di cui parlava il mio predecessore San Giovanni Paolo II, in particolare - come strutture del peccato - liberi dalla criminalità organizzata. Io so che voi soffrite pressioni, soffrite minacce ... e so che che oggi essere procuratori, essere pubblici ministeri, è rischiare la propria vita! E questo mi fa essere riconoscente del coraggio di alcuni di voi, che vogliono andare avanti, rimanendo liberi nell’esercizio delle proprie funzioni giuridiche. Senza questa libertà, il potere giudiziario di una nazione si corrompe e genera corruzione. tutti conosciamo la caricatura - in questo caso - della giustizia: la giustizia con gli occhi bendati”. Il Papa si dice lieto che l’Onu abbia approvato all’unanimità “i nuovi obbiettivi dello sviluppo sostenibile e integrale”, in particolare la risoluzione 8.7 che chiede, appunto, di adottare misure efficaci per eliminare le “forme moderne di schiavitù”: dalla tratta all’uso dei bambini soldato, fino al lavoro infantile entro il 2025. Centrale per Francesco è che si crei “un moto trasversale” e “ondoso”, che abbracci l’intera società, dalle periferie al centro e viceversa. Per questo i giudici devono assumere consapevolezza di questa sfida e condividere le esperienze. Nella figura del giudice, infatti, “si riconosce la giustizia come il primo attributo della società”: “Chiedo ai giudici di realizzare la propria vocazione e missione essenziale, di stabilire la giustizia senza la quale non vi è ordine, né sviluppo sostenibile e integrale, né pace sociale”. Papa Francesco chiede, in particolare, di guardarsi dal cadere nella rete della corruzione, che indebolisce governi e attività giudiziaria. Il volontario che culla il neonato annegato “Se non vogliamo vedere immagini del genere dobbiamo smettere di provocarle”: dietro queste parole c’è la ragione della scelta di Sea Watch, organizzazione umanitaria tedesca, di diffonde- Tenga el mejor punto de vista P. de Valdivia 3015 F. 22690791 Moneda 708 F. 26649244 San Antonio 325 F. 26325512 SILVANO TAVONATTI A. [email protected] re la foto di un piccolo migrante senza vita stretto tra le braccia di un soccorritore. Di questo bambino non si sa ancora nulla. A differenza di Aylan Kurdi, il piccolo siriano ritratto la scorsa estate esanime sulla spiaggia turca di Bodrum, il nuovo possibile emblema della stagione dei viaggi della speranza appena cominciata non ha un nome. In realtà non se ne conosce neanche il sesso e non si è ancora del tutto certi della sorte toccata ai genitori. Di sicuro c’è che, nonostante il suo corpo sia stato recuperato venerdì scorso, l’operatore che lo ha trovato ha deciso di divulgare l’immagine solo oggi. Nel fermo immagine trat- E' morto Albertazzi, l’ultimo mattatore «Sono un ragazzo con qualche annetto e non ho mai lavorato tanto in vita mia». Così ci aveva raccontato un paio d’anni fa Giorgio Albertazzi, allora 90enne, in un'intervista per Avvenire, sorridendo lusingato quando gli si faceva notare che non dimostrava affatto la sua età. Era in scena nel ruolo di Shylock ne "Il mercante di Venezia", uno degli ultimi spettacoli insieme a quelle "Memorie di Adriano" con la regia di Maurizio Scaparro, che per lui erano una sorta di autobiografia affidata alle parole di Margherita Yourcenar. Quell’estate del 2014 Albertazzi aveva aperto anche la stagione del Sacro Monte di Varese leggendo "I canti della Rocca " di Eliot, poi aveva sorpreso tutti partecipando addirittura a "Ballando con le stelle" di Milly Carlucci su Raiuno, il più anziano partecipante al mondo del programma. Attivisimo, curioso, onnivoro, l’ultimo dei grandi mattatori del teatro italiano se ne è andato stamane all’età di 92 anni, quando il suo cuore malato, che come dice la moglie Pia de Tolomei "non si risparmiava mai", ha smesso di battere. Un cuore che aveva battuto di passione soprattutto per il teatro, di cui Albertazzi era diventato sinonimo: attore, regista, autore, ma anche uno dei primi divi televisivi. "Le sue interpretazioni dei grandi classici restano una pietra miliare nella storia dello spettacolo. Attore versatile e innovativo, ha saputo unire nella sua lunga carriera tradizione e modernità» ha affermato oggi il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, guidando l’ondata di cordoglio delle istituzioni e del mondo dell’arte, da Gabriele Lavia a Gigi Proietti. Con la morte dell'artista fiorentino, nato a Fiesole il 20 agosto del 1923, se ne va davvero uno dei pilastri del teatro italiano. Nella sua vita una parentesi controversa, e mai rinnegata. Nel 1943, infatti, aveva aderito alla Repubblica di Salò: arrestato nel 1945 per collaborazionismo, trascorre due anni in carcere, per essere poi liberato nel 1947 a seguito della cosiddetta "amnistia Togliatti". Nel dopoguerra la laureò in architettura e debuttò sul palcoscenico nel 1949 in "Troilo e Cressida" di Shakespeare, con la regia di Luchino Visconti al Maggio Musicale Fiorentino. Due anni dopo il debutto nel cinema con il film "Articolo 519 Codice Penale" di Leonardo Cortese. Al suo attivo una trentina di film e molto lavoro in televisione, soprattutto come interprete di sceneggiati televisivi di successo negli anni sessanta da "L'idiota" a "Lo zio Vania" oltre a quello "Jeckyl" del 1969 di cui fu regista e protagonista. Nel 1956 l'attore toscano fu protagonista in altre prose tv, come "Gli spettri" di Henrik Ibsen, per la regia di Marco Ferrero, e nel "Lorenzaccio" di Alfred De Musset. E proprio in quell’anno si realizzò la vera svolta a teatro, a cominciare da "Il seduttore" di Diego Fabbri, in cui cominciò a far coppia con Anna Proclemer, anche sua compagna di vita, riuscendo per quasi un ventennio ad essere tra i protagonisti della vita teatrale, proponendo classici moderni (da D'Annunzio a Pirandello) o autori contemporanei (da Sartre, Camus, a Fabbri, Brusati o Moravia). Una cesura all'interno del teatro tradizionale italiano fu il suo “Enrico IV" del 1983 con la regia di Antonio Calenda, in cui faceva del protagonista finto pazzo una metafora della stessa finzione dell'attore. Dal 2003 fu direttore del Teatro di Roma e contemporaneamente, portò in scena, insieme con Dario Fo, una serie di spettacoli-lezioni sulla storia del teatro in Italia, successivamente trasmessi da Rai 2. Nel 2009, dopo il terremoto dell'Aquila, recitò Dante tra le macerie. «Il teatro è un atto d’amore - ci svelò allora affascinante come sempre -. E lo sa perché io resto giovane? Perché ogni volta che vado in scena, sono a casa mia». Attività fisica, arma contro 13 tipi di tumore Esofago, fegato, polmone, rene, stomaco, endometrio, colon, testa e collo, retto, vescica e mammella. Sono questi gli organi che nel fisico di chi pratica sport risultano più protetti to da un video girato da Christian Buettner per la tv Eikon Nord, c’è Martin - il volontario non ha voluto dare il suo cognome, ma si sa che è padre di tre figli e fa il terapista musicale - che culla un bimbo stringendolo al petto. Dall’immagine è addirittura impossibile stabilire se sia morto o meno. Martin racconta di averlo trovato in acqua “come una bambola con le braccia distese”. “Ho preso l’avambraccio del bambino e ho avvicinato subito il corpo in modo protettivo alle mie braccia, come se fosse ancora vivo. Ho cominciato a cantare per confortarmi e per cercare di esprimere in qualche modo questo momento incomprensibile, straziante. Aveva le braccia aperte con le dita minuscole all’aria, il sole illuminava i suoi occhi chiari, amichevoli ma fissi. Solo sei ore fa questo bambino era vivo “. Secondo i dati diffusi dall’Acnur ieri, sono dai 700 ai 1.000 i migranti morti nel tentativo di attraversare il Canale di Sicilia. Assieme alla foto, l’organizzazione tedesca Sea Watch ha diffuso anche un’invito all’Europa: garantire a queste persone un passaggio sicuro e legale in modo da interrompere il traffico di uomini ed evitare altre tragedie. Il messaggio equivale a un’ultima chiamata per i sedentari: l’attività fisica è un valido antidoto nei confronti di tredici diversi tipi di tumore. Esofago, fegato, polmone, rene, stomaco, endometrio, colon, testa e collo, retto, vescica e mammella: questi gli organi che negli sportivi risultano meno colpiti da neoplasie, cui occorre aggiungere una minore incidenza di mieloma multiplo e leucemie mieloidi. Lo sport e l’attività fisica in generale si confermano dunque un’arma in possesso di ciascun individuo per ridurre il rischio di ammalarsi di tumore. L’ULTIMA CONFERMA La notizia giunge da una ricerca pubblicata sulla rivista Jama Internal Medicine che ha passato in rassegna gli esiti di 12 studi europei e statunitensi, condotti tra il 1987 e il 2004, col coinvolgimento di 1,4 milioni di persone. Osservando il progredire dello stato di salute dei soggetti arruolati, il team di scienziati che ha firmato il lavoro ha conteggiato quasi 187mila diagnosi di cancro. La loro diffusione, però, non risultava omogenea, dopo aver preso in considerazione la variabile (auto riferita) dell’attività sportiva. Tra i più «attivi», infatti, è stato conteggiato un numero minore di nuove diagnosi (incidenza) di adenocarcinoma dell’esofago (-42%), tumore del fegato (-27%), del polmone (-26%), del colon (-16%), del rene (-23%), dello stomaco (-22%), dell’endometrio (-21%), del distretto testa-collo (-15%), del retto (-13%), della vescica (-13%) e della mammella (-10%), di leucemie mieloidi (-20%) e mieloma (-17%). Complessivamente, concludono gli autori, chi fa sport corre un rischio ridotto del sette per cento di ammalarsi di qualsiasi tumore. Soltanto rispetto a due tumori - quello della prostata (+5 %) e il melanoma (+27%) - lo sport non ha mostrato alcun effetto protettivo, ma anzi le persone più votate al movimento risultavano più esposte alla malattia. Un riscontro che, se nel primo caso appare per il momento privo di un nesso di causa-effetto, nel secondo può essere ricondotto alla maggiore esposizione ai raggi solari, da parte degli sportivi che prediligono su- dare all’aria aperta. PREVENZIONE FIN DALLA GIOVANE ETA’ Lo studio in questione ha numeri troppo ampi per essere trascurati. Si conferma dunque il possibile effetto protettivo che lo sport - ma più in generale uno stile di vita salutare, di cui fa parte anche la scelta di seguire una dieta equilibrata e la rinuncia al fumo - giocherebbe nei confronti delle malattie oncologiche. Ma i meccanismi alla base di esso sono ancora soltanto in parte noti. Di conseguenza non esiste al momento una «dose» di allenamento in grado di fungere sicuramente da scudo contro il cancro. In linea generale, partendo dalle raccomandazioni diffuse nell’ambito della prevenzione cardiovascolare, si raccomanda di svolgere almeno 150’ di attività fisica a settimana: senza particolari distinzioni circa la frequenza, l’intensità e la disciplina. Fondamentale appare anche compiere questa scelta fin dai primi anni di vita. In Italia sono state 363mila le nuove diagnosi di tumore compiute nel 2014, 177mila i decessi. ITALIA E ITALIANI Il nuovo Gottardo: tunnel dei record È lungo 57,1 chilometri e collegherà Milano a Zurigo in meno di tre ore È tutto pronto in Svizzera per l’inaugurazione del nuovo tunnel ferroviario del San Gottardo che avverrà il primo giugno. Un conto alla rovescia durato 17 anni che, con precisione proverbiale, svelerà al mondo la grande opera dei record: con i suoi 57,1 chilometri è la più lunga del mondo battendo quello di Seikan, in Giappone, «fermo» a 53,9 chilometri. Non solo gli elvetici sono riusciti ad anticipare di un anno l’abbattimento dell’ultimo diaframma ma hanno rispettato il budget preventivato di 23,5 miliardi di franchi svizzeri. Un successo possibile grazie anche all’impegno dei lavoratori delle aziende di 15 Paesi che sono stati impiegati in tre turni, sino a 2.400 unità al giorno. Del resto, i numeri di quest’opera che si estende da Erstfeld (portale Nord, nel cantone di Uri) fino a Bodio (portale Sud, Canton Ticino) sono impressionanti. Quando l’11 dicembre la galleria entrerà in funzione definitivamente, potranno circolare sino a 260 treni merci (erano 180) e quelli passeggeri impiegheranno 20 minuti per attraversare il tunnel. I convogli potranno, infatti, raggiungere una velocità massima di 249 km/h (160 km/h quelli merci). Questo consentirà, entro il 2020, di far risparmiare ai passeggeri 45 minuti tra Milano e Zurigo. L’obiettivo L’obiettivo principale del progetto, però, è quello di trasferire su rotaia gran parte del traffico commerciale che oggi percorre, nei due sensi, la dorsale tra il Sud della Germania e il Nord dell’Italia incrementando la capacità di trasporto. Con grande giovamento non solo per l’economia ma anche per l’ambiente: meno Tir in strada equivarrà a meno emissioni inquinanti. Per il nostro Paese, poi, l’opera ferroviaria «avvicinerà» i porti della Liguria a quelli olandesi. Infatti, il tracciato fa parte integrante del «corridoio» tra Genova e Rotterdam. Un percorso ricchissimo che genera un prodotto interno lordo pari a 2.700 miliardi: il 16 per cento di tutta l’Unione europea. In particolare, il 35 per cento di questa cifra è realizzato fra Lombardia, Piemonte, Liguria e Svizzera. Secondo uno studio del Centro economia regionale dei trasporti e del turismo dell’università «Bocconi» di Milano, il completamento di quest’arteria farà aumentare, entro il 2030, il flusso delle merci del 40 per cento. Numeri impensabili quando, nel 1882, fu inaugurata la ferrovia del Gottardo: si impiegavano dieci ore per andare da Milano a Lucerna. A Taiwan il quadro di Van Gogh con quattro milioni di bottiglie di plastica In Cina, si sa, lo spazio non è un problema. Ma è servita anche molta creatività e soprattutto parecchie bottiglie all’artista Wang Cheng-wei per creare la sua opera. A Taiwan, infatti, c’è un Van Gogh molto particolare, una Notte stellata creata da un mosaico di quasi quattro milioni di bottigliette di plastica, raccolte con molta pazienza e la generosità di tanti volontari. Detta così, magari, sembra una cosa un po’ kitsch, ma l’effetto è notevole. L’istallazione è di dimensioni ingenti, 53 ettari all’interno dell’Embrace Cultural and Creative Park di Keelung, a Nord di Taiwan. Keelung a nord di Taiwan (poco distante dall’inquietante città abbandonata). Il costo dell’opera sarebbe di circa tre milioni di euro. Sorpresa: ricicliamo oltre il 40% dei rifiuti. L’Italia sta diventando virtuosa? Nel 2008 Mark Bowles, 48enne di San Diego con la faccia da ragazzino, ebbe un’idea chiacchierando con un amico: perché non pagare i consumatori che decidevano di cedere il proprio cellulare in disuso affinché venisse ricondizionato, riciclato e rivenduto? All’epoca solo il 3% dei dispositivi nel mondo veniva riciclato. Eppure i telefonini, com’è noto, contengono materiali tossici tra cui arsenico, litio, cadmio, mercurio e zinco. A Mark venne così l’idea di creare alcuni chioschi di riciclo in giro per gli Stati Uniti. Postazioni dotate di un sistema di intelligenza artificiale in grado di scansionare e valutare più di quattromila modelli ed emet- tere un preventivo che il cliente poteva o meno accettare: da 1 a 300 dollari. Sono nate così le ecoAtm, i bancomat del riciclo, che al 31 luglio 2014 hanno recuperato in tutta l’America 250 tonnellate di dispositivi, 30 tonnellate di rame (abbastanza per costruire un’altra Statua della Libertà) e 700 chili di argento (sufficienti per coniare 22.540 monete d’argento da un dollaro American Eagle). Procedure simili oggi vengono adottate anche dai colossi hi-tech come Apple ma Mark forse non sapeva che la sua idea era datata addirittura diciottesimo se- San Luis 5358 (60-62-64) Peñalolen (02) 298 15 58 298 24 02 Fax (02) 322 03 95 www.carnessori.cl colo: nel 1798 infatti Thomas Malthus pubblicò un saggio considerato tra le basi dell’economia circolare. Nel 1931 fu il turno dell’economista Harold Hotelling che scrisse di «prodotti troppo economici sfruttati egoisticamente a un ritmo eccessivo, e realizzati e consumati in modo tale da generare molti sprechi». Non suona familiare? Vacuno Cerdo Sub productos Arrollados Hamburguesas Cordeo Lechón Pollo Pavo Jabalí Puro Ciervo Avestruz Codornices Pato Neozelandés Conejo Guayu 100% Orgánico Quesos Presenza- 16 giugno 2016 5 “Il Polo Nord? Potrebbe svanire già entro quest’anno” Sembra l’inizio di un film catastrofico: un acclamato docente dell’Università di Cambridge, il professor Peter Wadhams, studia da anni i mutamenti climatici nell’Artico. Lancia continui allarmi nelle conferenze e in trattati che scrive sullo scioglimento dei ghiacci polari, ma nessuno gli presta molta attenzione. Un giorno però, esaminando gli ultimi dati del National Snow e Ice Data Centre americano, scopre che al 1° giugno di quest’anno la superficie ghiacciata intorno al Polo Nord si è ridotta a 11,1 milioni di km quadrati, mentre la media degli ultimi 30 anni è stata di 12,7 milioni. In pochissimo tempo è scomparsa un’estensione di ghiaccio pari a cinque volte l’Italia e questo significa una sola cosa: la catastrofe può essere molto vicina. QUARANTA SPEDIZIONI Il professor Wadhams, barba e capelli bianchi, perfetto nel ruolo di se stesso nel film, ha guidato 40 spedizioni polari, è docente di Oceanografia fisica ed è responsabile a Cambridge del Polar Ocean Physics Group: quando parla di Artico sa dunque che cosa dice. Rileggendo le previsioni che aveva fatto quattro anni fa sullo scioglimento dei ghiacci e confrontandole con gli ultimi dati in arrivo dagli Stati Uniti, è arrivato a una conclusione davvero allarmante: il Polo Nord potrebbe essere compl etamente libero dal ghiaccio già a settembre di quest’anno o al più tardi nello stesso mese dell’anno prossimo. L’ultima volta che è accaduto è stato 100 mila anni fa, quando l’uomo di Neanderthal viveva sulle montagne dell’Altai, in Siberia. «La mia previsione – ha detto Wadhams al quotidiano Independent – è che il ghiaccio artico scompaia o si riduca a meno di un milione di km quadrati. In ogni caso è sicuro che quest’anno si stabilirà un record sotto i tre milioni di km quadrati, che sarà battuto di nuovo il prossimo anno». Secondo lo studioso i segni che lo scioglimento dei ghiacci accelera in modo drammatico sono evidenti. Senza immigrati l’Italia avrebbe 450 mila aziende in meno L’Italia senza immigrati avrebbe 450 mila aziende in meno. Lo rileva il Censis. Nel dettaglio, avremmo il 20% di bambini nati in meno nell’ultimo anno, una scuola pubblica con 35 mila classi e 68 mila insegnati in meno, saremmo senza 693 mila lavoratori domestici. Il Censis registra che il nostro sarebbe un Paese con 2,6 milioni di giovani under 34 in meno e sull’orlo del crac demografico. Gli immigrati sono mediamente più giovani degli italiani e mostrano una maggiore propensione a fare figli. Le nascite da almeno un genitore straniero in Italia fanno registrare un costante aumento: +4% dal 2008 al 2015, a fronte di una riduzione del 15,4% delle nascite da entrambi i genitori italiani. Dei 488.000 bambini nati in Italia nel 2015, anno in cui si è avuto il minor numero di nati dall’Unità d’Italia, solo 387.000 sono nati da entrambi i genitori italiani, mentre 73.000 (il 15%) hanno entrambi i genitori stranieri e 28.000 (quasi il 6%) hanno un genitore straniero. 6 Presenza- 16 giugno 2016 Gigliola Pacciarini /Alejandra Calcagni Con la gentile collaborazione della Prof.ssa Silvia Perroni www.scuola.cl / [email protected] Cara Comunità, In occasione del 70° Anniversario della Repubblica Italiana, vi presentiamo il meraviglioso lavoro fatto dalle docenti della Scuola Nido e la sua Direttrice, signora Vjera Berd, con la gentile collaborazione di due grandi professionisti del cinema, Eliana Consoni e Diego Gaete. La Storia della nostra Scuola in 125 anni, raccontata dai bambini della Nido. Buona visione! Affettuosamente, Italo Oddone. http://www.scuola.cl/la-nostra-storia/ Squadra Ligure Lo scorso sabato 4 giugno, nel Teatro Verdi, si è presentata la Squadra Ligure. In un emotivo e bellissimo montaggio hanno presentato un riassunto della loro lunga ed ininterrotta storia di quasi 30 anni di esistenza. Attraverso diversi canti e balli tipici italiani, in particolare della regione della Liguria, la gran quantità di persone presenti ha potuto rivivere tradizioni e ricordi. In questo modo la Squadra ha concluso un ciclo, congedandosi alla grande dal suo pubblico. Grazie e complimenti Squadra Ligure!!! SCUOLA ITALIANA DI SANTIAGO Festa della Repubblica italiana Giovedì 2 e venerdì 3 giugno abbiamo celebrato a Scuola il 2 Giugno. Con un emotivo video protagonizzato dagli alunni della Scuola Nido abbiamo iniziato le attività per celebrare il 70° Anniversario della Repubblica Italiana ed i 125 anni della nostra istituzione. La Scuola dell’Infanzia, da parte sua, ha preparato un video nel quale gli alunni hanno interpretato gli inni dell’Italia e della Scuola ed hanno condiviso una merendina all’italiana con i genitori. Nella Scuola Elementare ogni classe ha rappresentato un’epoca della storia della Scuola con costumi e diverse attività svolte in classe e nei corridoi con fotografie e gastronomia. Nella Scuola Media Inferiore e Superiore la giornata è stata celebrata con il tradizionale atto civico interdisciplinare preparato dalle III Medie Superiori e dai Dipartimenti di Italiano, Musica, Arte e Centro Risorse. In questa occasione hanno presentato un’interessante ed applaudita messa in scena della seconda parte della trilogia dedicata alla Divina Commedia di Dante Alighieri, con la rappresentazione del Purgatorio. Per concludere le attività celebrative, gli insegnanti ed i funzionari, accompagnati dalle autorità presenti, hanno partecipato ad un pranzo nella mensa della scuola. Vi lasciamo con alcune fotografie di questa grande festa. 2 giugno 2016 - Anniversario della Repubblica Italiana Anche quest’anno la Scuola Media Inferiore e Superiore, su proposta del Dipartimento di Italiano, hanno celebrato i 70 anni della Repubblica Italiana attraverso la seconda parte di un progetto interdisciplinare, iniziato l’anno scorso, che abbiamo chiamato “UN VIAGGIO VERSO LA LUCE” rendendo in questo modo un semplice ma sincero omaggio a Dante Alighieri, il padre della lingua italiana, e, attraverso di lui, ai 125 anni della nostra Scuola vista come la depositaria della lingua e della ricchissima cultura italiana. Tra le tante opere scritte da Dante, ne abbiamo scelta una “La Divina Commedia”, capolavoro della letteratura universale, il racconto di un viaggio straordinario nei tre regni dell’oltretomba cristiano. Quest’anno abbiamo continuato il lungo e faticoso cammino verso la luce, iniziato giá nell’Inferno, cosí come ha fatto Dante, proseguendolo nel Purgatorio, luogo di espiazione e di purificazione per poter finalmente accedere al Paradiso. Il progetto prevede il proseguimento e la conclusione del viaggio di Dante nel Paradiso nel prossimo anno. É di dovere un sincero ringraziamento ai Dipartimenti di Arte, Musica, Centro Risorse ed agli alunni delle III° Medie Superiori per il loro entusiasmo, la loro collaborazione e le loro idee che hanno reso possibile la realizzazione del bellissimo spettacolo presentato. SILVIA PERRONI Capo del Dipartimento di Italiano “La casa de los pajaritos: Un nido de amor” (Por Biblioteca) A partir de los dos años de edad los niños, ya empiezan a tener conciencia del otro, de conductas como el compartir, ayudar, colaborar, etc. Es un buen momento para comenzar a enseñarles a ser solidarios. Ser solidario debe ser una regla como las demás normas de educación. Trabajar la empatía es tarea de todos. Se fomenta la solidaridad combatiendo gestos, actitudes y conductas egoístas, cómodas, intolerantes en los niños. El pasado viernes 20 de mayo, la Coordinación de Solidaridad, en alianza con Historia de las Religiones y con Biblioteca, presentaron una pequeña obra de teatro a la Prima Sezione de la Scuola Dell’Infanzia y a la 2da Elementare “C”, en Biblioteca. Puesta en escena de un relato (“La abuela”), que destaca el valor de la solidaridad. Una invitación a iniciar un viaje que parte desde el interior de un libro de la Biblioteca y termina en el corazón del público infantil. Vivencia lúdico-literaria que abrió el espacio para el diálogo y la reflexión colectiva, en torno a nuestro protagonista “El Libro” y evidenció la importancia de la solidaridad como un valor esencial en la vida. Nos aventuramos al interior de un libro, evocando nuestras raíces, sintiendo el agradable perfume de la bergamota campestre y disfrutando un bello tango, deleitándonos además con el canto de los pájaros del bosque. Para terminar bailando alegremente en una fiesta de pajaritos, celebrando la vida. Que es bella, pero puede llegar a ser más bella aún si somos solidarios. SCUOLA ITALIANA DI SANTIAGO Taller sportivo di Dance Sabato 4, le alunne del Taller Sportivo di Dance Cheerleaders della Scuola Italiana hanno partecipato ad un’attività di perfezionamento di questo sport nello stadio Trewhelas di Chicureo, insieme ad altre scuole del settore oriente, con l’organizzazione della Lega Oriente Cheer y Dance. Sono state valutate e premiate formativamente nella loro categoria scolastica Tinymini con la CINTA AZZURRA: GREAT JOB !!! e ORGANIZZAZIONE!!! I nostri auguri alla squadra ed all’allenatrice Ximena Nervi! “Io amo disegnare” Presenza- 16 giugno 2016 7 Spaghettata Solidale a Scuola Venerdì 27 maggio si è svolta la Spaghettata per raccogliere fondi per la Plaza Benjamín Reineking nella mensa della Scuola in un gradevole ambiente, con una buona pasta, musica, giochi e concorsi. Siamo orgogliosi di comunicarvi che, dopo questa attività e quelle realizzate durante l’anno, si sono riuniti i fondi per il miglioramento della piazza nella Villa Los Robles a Lampa, posto in cui vivono le famiglie che con molto sforzo sono diventate proprietarie della loro casa. Il rapporto con queste famiglie nasce dal nesso stabilito dal nostro ex alunno Benjamín Reineking, che ha lavorato con loro appoggiandole ed accompagnandole nel processo per l’ottenimento della loro casa. Oggi, alunni, ex alunni, amici e la famiglia di “Benja” continuano ad appoggiare gli abitanti della Villa Los Robles e potranno concretizzare il sogno di migliorare la piazza che ha il suo nome in modo che possano avere uno spazio adatto per divertirsi e convivere in comunità. Ringraziamo tutti coloro che hanno collaborato. Equipo Solidaridad Scuola Proyecto Educativo Institucional Cara Comunitá: Con inmensa satisfacción, tengo el agrado de comunicarles que desde esta fecha se encuentra disponible la versión digital de nuestro Proyecto Educativo Institucional PEI, cuya actualización ha sido el fruto del trabajo colaborativo de todos los estamentos de nuestra Comunidad Escolar. En ocasión de la celebración de la Semana de la Educación Artística, el Departamento de Arte organizó el viernes 27 de mayo, una actividad en torno al dibujo y su rol fundamental en el desarrollo de la creatividad, para inaugurar la nueva Aula di Arte della Scuola Elementare, cuya existencia implica un cambio relevante en la metodología y autonomía de la asignatura, contribuyendo en manera efectiva en la implementación de un currículum por competencias. Con esta inauguración quisimos como Departamento, invitar a nuestros niños a reconocer y disfrutar de este espacio como un lugar propio, donde puedan experimentar y aprender a través del juego y la creatividad. Como símbolo de este día y de la importancia del dibujo en la vida de los niños, entregamos a cada uno, un lápiz grafito que lleva escrito: “Io amo disegnare”. Se realizó también una breve reflexión sobre el rol fundamental que cumple el dibujo en el desarrollo del pensamiento, la inteligencia y la creatividad, además de ser un potente medio expresivo y de comunicación tanto visual como emocional, que ha acompañado a la humanidad desde los inicios de su existencia. Auguri al Dipartimento di Storia dell'Arte e Disegno! Danza Flamenca a Scuola Gran Notte con l’Arte 2016 Vi invitiamo a partecipare alla VII ver- Concludiamo questo semestre con la prima della presentazione di Danza Flamenca e Spagnola “Emociones Hispanas”, della Compagnia Montselab Flamenco, che si presenterà venerdì 17 giugno, alle ore 20:00 nel Teatro Verdi. È uno spettacolo gratuito, previa prenotazione alla mail [email protected] o al 22 5927544. Vi aspettiamo! sione della Gran Notte con l’Arte che si svolgerà venerdì 17 giugno, alle ore 21:00 nella mensa della Scuola. Questo evento, organizzato dalle II Medie Superiori ha come obiettivo quello di avvicinarsi all’arte nelle sue diverse espressioni e raccogliere fondi per aiutare il finanziamento del Viaggio di Studi 2017. L’entrata è gratis. Vi aspettiamo! Este documento contiene la esencia de nuestra identidad y es el punto de referencia que debe guiar nuestro actuar y nuestro quehacer educativo y formativo. Los invitamos a revisar sus páginas y sentirse partícipes de este proyecto en nuestra página web: http:// www.scuola.cl/proyectoeducativo-institucional/ Afectuosamente, Italo Oddone A. Rector Secondo Interscolastico di Riciclaggio del Vetro Las Condes 2016 Con allegria vi comunichiamo che abbiamo avuto una notevole partecipazione nel “Secondo Interscolsatico di Riciclaggio del Vetro Las Condes 2016”, ottenendo il 4° posto nel totale dei Kg. per scuola con 1944 Kg. riciclati. Ringraziamo l’impegno e l’appoggio ricevuto da parte degli alunni, dei genitori, delle famiglie e dei funzionari in questa attività organizzata per aiutare i bambini di COANIQUEM e per stimolare la cura dell’ambiente. A causa dell’eccellente accoglienza da parte della comunità, vi informiamo inoltre che, anche se la campagna è conclusa, la manterremo nel nostro “Punto Blu” nel parcheggio 4 ed anche in quelli 1 e 2. Vi invitiamo a continuare il riciclaggio e la collaborazione in modo che i nostri alunni siano persone coscienti dell’impatto nel pianeta e dell’importanza della sua cura. 8 COLLETTIVITÁ Presenza- 16 giugno 2016 Actividades en el Hogar Italiano Queremos compartir con los Lectores de Presenza algunas de las múltiples Actividades que se organizan en el Hogar Italiano para entretener, animar y celebrar a nuestros Residentes El día 19 de Marzo se celebró a San José, Patrono del Hogar, con una Misa y una Procesión a través de los Jardines del Hogar, rezando y cantando en las Distintas Estaciones que se habían preparado. En esta oportunidad se ofreció la Santa Misa por todas las antiguas Directoras, Presidentas y Benefactores que han pasado por esta Institución, con una especial oración por el alma de la señora Andreina Ferreccio, quién fue una gran Colaboradora de la Colectividad Italiana. El día 10 de Mayo con una once animada con la actuación, cantos y música de Roberto Poblete imitador de Frank Sinatra, se celebró el Día de la Madre, cada Residente mujer recibió un regalo y una flor recordando Que el amor de una Madre va más allá de cualquier frase bonita que podamos dedicarle. No tan solo son éstos los días de fiesta en el Hogar Italiano, múltiples son las actividades recreativas que se organizan, disponemos de Taochi, gimnasia adecuada al adulto mayor, la Profesora de Manualidades les entusiasma con trabajos variados y entretenidos, junto con el Voluntariado se baila, se juega lotería y otras actividades para amenizar el quehacer diario, la Scuola nos regaló un equipo con telón grande para proyectar películas, mensualmente se celebran los cumpleaños, los miércoles tenemos Desayuno buffet, continuamente nuestros Residentes son estimulados para dibujar y pintar, en fin, siempre hay algún programa optativo. Los sábados el Reverendo Padre Giulio Rubin celebra la Santa Misa en nuestra Capilla y una vez al mes ésta se ofrece en memoria de las personas fallecidas en cuyo nombre se han enviado Coronas de Caridad. Independiente de lo ya dicho, El Hogar Italiano quiere recordarle a los lectores de Presenza y a nuestra Colectividad en general, que éste es un Hogar de Beneficencia, el que en un momento se estuvo muy afligido económicamente porque, ya sean las Donaciones como las cuotas sociales, fueron bajando sustancialmente. Es entonces que, en una decisión muy acertada, se acuerda construir habitaciones pagadas con el objeto de crear un nuevo ingreso, y es así que hoy disponemos de una variada oferta de habitaciones individuales y compartidas. Es importante saber que, la cuota que cada Residente cancela al Hogar, es diferente de acuerdo al tipo de habitación y al estudio socioeconómico de la persona que se acerca a postular. En todo caso, es importante señalar que el costo Operativo de un Residente en el año 2015 fue de $ 651.269.de modo que todo aquel que cancela menos de este valor, está en beneficencia. Queremos que la Colectividad sepa que en este valor no están incluidos los gastos en nuevas inversiones, las que continuamente se deben hacer para dar el mejor bienestar a todos los Residentes por igual, sin diferencias, independiente de lo que cancelan. Además de lo explicado la mensualidad incluye: Hotelería con desayuno, almuerzo, onces y Cenas, comedor organizado con mantelería en tela lavable y servicio personalizado a la mesa. Cabe destacar que toda la alimentación y los menú son planificados y supervisados por una Nutricionista titulada, quién a la vez organiza las Colaciones para Diabéticos y Dietas para enfermos. Todos los Residentes disponen de servicio de lavandería de su ropa personal y lencería. A diferencia de muchos hogares, el Hogar Italiano dispone de una estupenda Enfermería con atención las 24 horas, organizada con turnos de Auxiliares o Tens, y Cuidadoras bajo la dirección de una Enfermera Universitaria y de una Directora Técnica. Diariamente se administran los medicamentos a los Residentes, se les entrega atención básica de enfermería, se controlan los signos vitales y atención post –hospitalaria para su recuperación con Kinesióloga, Terapeuta Ocupacional y Médico Geriatra, éste ultimo dos veces a la semana. Son muchos los servicios de los que se preocupa el hogar a través de su Administrador y la oficina contable, con un Directorio ad Honorem, muy presente y pronto a resolver los problemas. Para los nuevos ingresos, el postulante es entrevistado por nuestra Asistente Social quien prepara un informe Social, luego el postulante pasa a la visita médica y finalmente el Directorio analiza la información para decidir su aceptación o rechazo. Después de esta breve descripción de lo que es El Hogar Italiano invitamos a las Personas de nuestra Colectividad a acercarse a Holanda 3639, a conocerlo, a compartir un momento con nuestros Residentes, ojalá a trabajar en bien del futuro de esta Institución. Recordemos que el ciclo de vida se cumple para todos y quizás muchos de nosotros mismos, en el ocaso de nuestras vidas podríamos llegar a golpear estas puertas para ser acogidos, por lo tanto mantengamos vigente y actualizado nuestro Hogar Italiano. Mariuccia Frugone y Directorio Hogar Italiano Da Temuco Festa della Repubblica Nella foto: da sinistra: Bruno Bertolotto, Carlo Biava, Angelo Zirotti, Roberto Piana e Marcello Zirotti La Soc. Fratellanza italiana ha commemorato la Festa della Repubblica con un Atto e Coctel che si è tenuto allo Stadio Italiano della città. Un gruppo numeroso di oriundi italiani si è dato appuntamento all'incontro trascorso in un ambiente di allegria e di ricordi dell'Italia odierna e dell'epoca dei nostri avi. I.C.V. Alla Dante di Valparaiso Luigi Pirandello, interprete del secolo XX (a 80 anni dalla morte.) Si sono riprese in aprile le conferenze mensili, sui diversi aspetti della cultura italiana. In tale occasione il prof. Albino Misseroni ha voluto ricordare il grande scrittore siciliano Luigi Pirandello nato a Agrigento, studi secondari a Palermo e universitari a Bonn, dove si laurea con la tesi “Suoni e sviluppi di suono della parlata di Girgenti”. Ritorno in Italia e residenza a Roma, da poco capitale d’Italia. Matrimonio con Maria Antonietta Portulano. Come conseguenza di una frana seguita da allagamento, Pirandello padre vede distrutta la miniera di zolfo nella quale ha invertito tutti i suoi averi, compresa la dote della nuora. La notizia del disastro produce in María Antonietta Portulano tale impressione, che la sua mente e il suo corpo ne soffriranno le conseguenze fino alla morte, obbligata all’ immobilitá per una paralisi alle gambe, aggravata da frequenti attacchi di paranoia e di gelosia. In tali condizioni e con tre figli da mantenere, Pirandello scopre la sua vocazione di scrittore. Lo attrae dall´inizio la narrativa: novelle, (Novelle per un anno) e romanzi, (principalmente “Il fu Mattia Pascal”), poi il teatro, (capolavori: “Sei personaggi in cerca di un autore” ed “Enrico IV”). Nel 1934 riceve il Premio Nobel di Letteratura che intende premiare la sua opera teatrale: il dominio dell’ architettura scenica, la trascendenza dei temi trattati, la testimonianza profundamente analitica della societá. Luigi Pirandello muore a Roma nel 1936. Albino Misseroni si riferisce al pensiero di Pirandello, un pensiero che segue la linea filosofica di Schopenhauer: la vita umana é essenzialmente dolore, un dolore compreso tra i due poli: il polo del desiderio e il polo della noia. Questo as- Servizio del Patronato ACLI L'ufficio del Patronato attende il pubblico presso la Parrocchia Italiana (Bustamante 180) con il seguente orario: da Lunedi a Venerdi dalla ore: 08:30 alle 14:30 Tel: 2665-0340; 22225247 - E-mail: [email protected] petto si nota principalmente nel suo concetto di umorismo che é sentimento del ridicolo, che va accompagnato dalla simpatia e che si rivela nella coesistenza piú o meno pacifica dei contrari. La possibilitá di giudicare oggi la vasta opera di Pirandello sorge alla luce della cultura del XX secolo, nell’ ambito della crisi del mondo occidentale, in cui si rompe il vecchio ordine di valori e sparisce la distinzione tra normalitá e anormalitá, tra bellezza e bruttezza. Come conclusione, il prof. Misseroni si propone il difficile compito di chiarire alcuni giudizi sull´ opera di Pirandello: il suo personale umorismo, il suo apparente cerebralismo, il suo gusto per l’esagerazione. Tutti questi aspetti lo rivelano come uno scrittore che esprime e spiega in modo personale la realtá dell’uomo del nostro tempo. Charlas informativas del Consulado Italiano en Iquique En una interesante iniciativa del Consulado de Italia, sede Iquique, se dio inicio a unas charlas Instructivas e informativas sobre los deberes que tenemos como ciudadanos italianos residentes en el Estero. Deberes que se deben cumplir para el buen funcionamiento de los tramites personales y para informar de los cambios que se van produciendo en el tiempo. La mejor ocasión para esta charla fue durante el Te Mensual que se ofrece a las socias de las Damas Italianas y Damas Lucanas, durante las cuales la asistencia es de un cien por ciento. Uno de los puntos mas importantes que se trataron y en que se hizo hincapié fue el deber de informar el Cambio de Direcciòn de los ciudadanos italianos, dentro de la misma ciudad, asi como del país y fuera de este. Este tramite es vital para mantener la información al dia y asi evitar obstáculos en futuras gestiones. Tambien se informó , que la sede consular en Iquique no solo trata e informa como gestionar la nacionalidad italiana, sino otros menos recurrentes como : Còdigo Fiscal, Documento de Viaje de Emergencia ( EDT ) Inscripciones a los Registros AIRE, Documentos necesarios para viajar con la mascota, Visa para Estudiantes, Requisitos para traslado de Cremacion hasta Italia, etc,etc. Al termino de esta breve charla informativa se manifestó el agradecimiento de las presentes con un cerrado aplauso. Luz Savalli. Juan Pablo Agostini González Psicólogo clínico Venga a un lugar especial a probar lo mejor de la gastronomía italiana. Lo esperamos *Providencia 1975 (Esq. Pedro de Valdivia) *Vitacura con Charles Dickens - Tráumas - Estrés post traumático - Fobias - Ataques de pánico - Depresiones - Metodología basada en la neurociencia Atención Santiago y Vta. Región Mail: [email protected] www.fagostini.org, fonos 68462800 - 97223909 COLLETTIVITÁ La giornata dei Lucani nel mondo El día 21 de mayo la colectividad lucana de Santiago conmemoró la Giornata dei Lucani del Mondo, día que recuerda la emigración lucana en todo el mundo y que este año fue muy especial debido a la apertura oficial el Museo dell’Emigrazione Lucana en el Castillo de Lagopesole en Avigliano (Pz). La celebración en Chile se realizó en el hall central del Stadio Italiano y consistió en una muestra de la emigración lucana en Chile (Santiago) dividida en 4 etapas: Basilicata Típica que recreó un espacio de una casa tradicional lucana donde encontramos entre otras cosas el traje típico de la Basilicata, el clásico cuadro de amasar en que se exhibió parte de la gastronomía típica y algunos elementos propios de las casas lucanas como el brasero, el calentador de cama a carbón o las ollas de cobre. Las otras tres muestras consistieron en la exposición de fotografías y elementos de tres fases fundamentales: La emigración, las familias lucanas en y el trabajo y actividades de los lucanos en Chile a través del tiempo. A los asistentes después de la presentación y explicación de la muestra, mientras la recorrían y disfrutaban, se les ofreció un vino de honor y una degustación de dulces lucanos típicos: pettole, mastacciulle y g’nitt. “Gian Lorenzo Bernini, dietro la scia di Michelangelo (Attivitá della “Dante Alighieri di Valparaiso. Mese di maggio) Dopo una breve introduzione in cui si parla schematicamente dei tre grandi rappresentanti della scultura (Michelangelo, Bernini, Canova), collocati nelle tre classiche tendenze dell’arte (Rinascimento, Barocco, Neoclassicismo), la professoressa Marina Misseroni parla della vita di Gian Lorenzo Bernini, dominatore della scena artistica europea per oltre un secolo. Nato nel 1598 a Napoli, accompagnó giovanissimo il padre a Roma, cittá che stava vivendo il fervore di un mondo artistico eccezionale (Caravaggio e i fratelli Carracci). Aiutata da splendido materiale visivo, la conferenziera parla delle opere giovanili berniniane: Giove nutrito dalla Capra Amaltea (di ispirazione ellenistica), il San Sebastiano che fa pensare alla Pietá Bandini di Michelangelo, la statua “a torre” di Anchise ed Enea, il mirabile gruppo di Apollo e Dafne, il Ratto di Proserpina, il David (saggio confronto con il David di Michelangelo, che sottolinea i caratteri di due epoche diverse), l’Ermafrodito, Nettuno e il Tritone. Marina Misseroni parla poi del virtuosismo e dell’imitazione del vero che Bernini rivela nei busti –ritratti: di papi, (Gregorio VII), di nobildonne, (Costanza Bonarelli). Erano i tempi in cui la sorte sorrideva a Bernini per la protezione del papa Urbano VIII, della potente famiglia dei Barberini. É questo Papa che chiede a Bernini di realizzare in S. Pietro il famoso Baldacchino che doveva rappresentare la rinascita della Chiesa e la rivincita morale e spirituale dopo la ribellione di Martin Lutero. Urbano VIII volle che il suo artista preferito, costruisse la tomba che raffiguras- se il papa seduto in trono, in atto di benedire, avendo ai fianchi le statue raffiguranti le allegorie della Caritá e della Giustizia. Ma non si puó parlare di Roma senza accenare alle sue fontane. Sono del Bernini la Fontana del Tritone con i delfini tra le cui code si trovano le chiavi e lo stemma del papa, e la Fontana deiQuattro Fiumi con le quattro grandiose figure che rappresentano rispettivamente il Danubio, ilGange, il Nilo e il Rio de la Plata. Muore Urbano VIII e gli sucede Innocenzo X che favorisce altriartisti: Borromini e Rinaldi. Bernini é disprezzato e perseguitato. Lo stato di cose avverse gli ispirano “La Veritá scoperta dal tempo”, rimasta incompiuta. Tuttavia ha luogo la riconciliazione con il Papa. É di questo tempo “La Transverberazione di S. Teresa”, un capolavoro in cui trionfa la “teatralitá” dell’arte barocca. Finalmente, il capolavoro dell’architettura berniniana: il famoso Colonnato. 284 colonne con 140 statue sovrapposte, visione maestosa e spettacolare della Piazza di San Pietro. Questi dati schematici servono solo parzialmente a dare un’ idea della conferenza in cui Marina Misseroni alternó con saggezza storia e mitologia, nozioni di arte religiosa e di arte profana, letteratura e giudizi personali. Frutto di profondo studio e di grande amore, e di una memoria prodigiosa che puó anche fare a meno di appunti. Presenza- 16 giugno 2016 Il 2 giugno in Parrocchia: partecipazione massiva Un comitato messo in piedi ad hoc per organizzare la giornata Patria del 2 Giugno per quanto concerne la dimensione socio-religiosa della nostra comunità ha funzionato a pennello ed ha regalato all’italianità una chiesa ed un salone pieni di italiani in festa. E se ne è visto il risultato: domenica mattina 5 giugno ha suscitato subito meraviglia il grande bandierone tricolore sulla facciata della chiesa, potente richiamo a solennizzare la giornata della Patria; una grande partecipazione alla Messa in azione di grazie celebrata dal card. Riccardo Ezzati con la concelebrazione di tre sacerdoti scalabriniani. E’ stata sorprendete la partecipazione di un coro di bambini che si stanno preparando alla Prima Comunione (anch’esso creato ad hoc dalle catechiste) che ha dato consistenza alle canzoni liturgiche. Sull’altare alcuni stendardi di Associazioni e Istituzioni. Ma il tempio traboccava di fedeli richiamati dall’amore patrio. Ai fianchi dell’altare facevano bella mostra di sé 6 ragazze in costume tipico Lieta sorpresa: partecipazione (quasi) totale del Comites e il CGIE. Demoralizzante l’assenza di ambasciata-consolato. Ma la festa è stata bella a cominciare dalla magnifica riflessione del Cardinale Ezzati sul Vangelo (anno della misericordia), alla partecipazione dei giovani scout della Parrocchia e della Scuola. Al saluto finale l’Avv. Paolo Castellani ha ringraziato la presenza del Cardinale che ha dato categoria alla festa d’Italia. La seconda parte della celebrazione si è realizzata nel grande salone parrocchiale addobbato a festa tricolore. Il Signor Reynaldo Castiglione ha motivato brevemente il perchè della convocaziione ed ha ringraziato coloro che hanno partecipato e collaborato con apporti volontari. Fra i tanti si deve ringraziare in modo particolare l’abbondanza di pizze e “fugaze” inviate da Vincenzo titolare della “Pizzeria Golfo di Napoli”. Una novità assoluta che ha colto di sorpresa tutti è stata l’offerta di caldarroste, arrostite sul momento a gioia dei passanti, da Naldo Motto e Giorgio Andrighetti. E la festa è iniziata con il canto degli Inni Patri, con il brindisi, il taglio delle torte di anniversario (opera del nostro amico Giuseppe Giordano della pasticceria California) e il festoso ritrovarsi, dopo tanto tempo, di tanti (più di 300) amici. Applauditi gli interventi musicali di Nicolino Casaletti ed Elia Cantillana che hanno cantato tutte quelle canzoni che ogni italiano in qualsiasi parte del mondo desidera ascoltare. Un grazie cordiale a chi ha collaborato e a chi ha partecipato alla grande festa italiana. 9 Ringraziamenti dovuti Hanno collaborato in forma sostantiva i seguenti amici: Vincenzo della Pizzeria “Golfo di Napoli” Giuseppe Giordano Pastelería California Rodrigo Tobar Quesos “La vaquita” Valentin Omeñaca de Cecinas Omeñaca Juan Pablo Bianchini Cecinas Bianchini Fredy Duran vendedor Cecinas Mylpan Sergio Sanhueza Pastelería ESAN [email protected] 10 Presenza- 16 giugno 2016 Punta Arenas Día de la República Italiana Estimados amigos junto con saludar, les comparto algunas actividades realizadas en Punta Arenas con motivo del DÍA DE LA REPÚBLICA ITALIANA 2016. Precisamente ayer domingo 29 ( coincidió con la celebración nacional del Día del Patrimonio Cultural ) al medio día, se realizó una Misa de Acción de Gracias por el Día de Italia ( 02 Junio 1946 ), en nuestra Iglesia Catedral, celebrada por el Obispo de Magallanes Bernardo Bastres Florence, con la participación del Coro del Círculo Italiano dirigido por el profesor Joshua Obilinovic y la presencia de gran parte de la colectividad italiana y sus familias, algunas autoridades locales, el Vice-consul Honorario de Italia en Magallanes Héctor Stefani, la Directiva del Círculo Italiano de Punta Arenas presidida por Ricardo Audicio, abanderados y representantes del Liceo Juan Bautista Contardi de Punta Arenas y de algunos parlamentarios de la Región de Magallanes. Posteriormente el Círculo Italiano de Punta Arenas ofreció un almuerzo en el amplio y acogedor Salón de su Edificio de la Sociedad de Socorros Mutuos “Fratellanza Italiana”, ubicado a corta distancia de la Iglesia Catedral, en pleno centro de la ciudad, almuerzo amenizado por la música y cantos tradicionales de parte de una familia descendiente de Italianos residente en Punta Arenas. Posteriormente a la Misa en la Catedral, el Círculo Italiano de Punta Arenas ofreció un almuerzo en el amplio y acogedor Salón de su Edificio de la Sociedad de Socorros Mutuos “Fratellanza Italiana”, ubicado a corta distancia de la Iglesia Catedral, en pleno centro de la ciudad, almuerzo amenizado por la música y cantos tradicionales de parte de una familia descendiente de Italianos residente en Punta Arenas. Atte., Edo. Pesce V. * Despacho exacto de Recetas de Médicos Oculistas *Gran surtido de Armazones y Cristales de las mejores marcas COLLETTIVITÁ Magnifico commiato della Squadra Folcloristica Ligure Con la presenza traboccante di amici che hanno letteralmente invaso il teatro “Giuseppe Verdi” della Scuola Italiana, la “Squadra Folcloristica Ligure” ha chiuso il suo ciclo di attività con uno spettacolo emotivo e di classe dopo una trentina d’anni durante i quali ha portato cultura e gioia musicale con attuazioni nella nostra comunità del Cile (dal nord al sud) e nel mondo (Italia, Stati Uniti, Argentina, Brasile…). Il direttore Giamberto Bisso ha presentato lo spettacolo con una introduzione originale facendo rivivere annunci radiofonici e televisivi di 20-30 anni fa riguardanti attuazioni e trionfi della Squadra. Ma un doloroso leitmotiv tornava costantemente sugli schermi e nella voce di Giamberto: la morte della Signora Fina Franchini che per anni è stata una strenua sostenitrice della Squadra che le ha dedicato in omaggio lo spettacolo. Una morte annunciata, quella di Fina, ma si sperava sempre in una sua assistenza a questa chiusura di ciclo. In prima fila, nella poltrona di centro del teatro furono depositate due rose bianche, che tanto piacevano a lei: era la sua presenza che tutti percepivamo in forma (quasi) fisica. Il telone si è aperto con una sua foto sorridente: era l’ atteggiamento costante di tutta la sua vita. Ed è iniziato lo spettacolo. Bello e appassionato come sempre. Il corpo da ballo, ricostituito quello degli inizi, si muoveva a cadenze rapide ed armoniose come nella interpretazione della Giga Montanara e nella Moresca; spettacolare nel Ballo dei Mezzari, saltellante nella Mazurka della Nonna. La emotività del “Ma se ghe penso” che tutti aspettavamo ha riscosso un’ondata di sentimento e poi canzoni ed altre canzoni ancora. Ed è calato il telone. Mestamente. Nella conclusione di questa indimenticabile come emotiva serata ha ripreso la parola Giamberto Bisso per ringraziare alcune persone che hanno collaborato fin dagli inizi con la Squadra come Gianna Peirano, Ilda Zunino, Maria Teresa Schiappacasse…. Missione compiuta per questa generazione di connazionali, chissà -come affermava il proprio caposquadra- l’ultima strettamente legata alle vecchie tradizioni di musica, canto e ballo che portavano nel loro bagaglio e spirito i nostri emigrati di una volta. Ora tocca il turno alla nostra comunitá di connazionali, che dovrá prendere la sfida e l’incarico di risvegliare con l’immagine di questa incancellabile serata lo spirito delle nuove generazioni per approfittare tutto questo capitale di cultura nostrana che ci hanno lasciato come eredità questi “ragazzi” e fare del ricordo una nuova nascita. Cosí sia. Grazie Squadra. Foto sopra: il corpo di danza; a sinistra: Gianna Motto, Ilda Zunino e rapprersentante di Maria Teresa Schiappacasse collaboratrici della prima ora della Squadra Folcloristica Ligure; a destra, Giamberto Bisso leader del Gruppo. Serafina Lamperti De Vecchi, nella pace dei buoni La nostra cara Fina nacque il 27 settembre 1921 in Piazza Banchi, proprio nel centro storico di Genova. Figlia di Guido e Angela Molinari. Visse e studiò a Genova dove si è laureata in chimica. Soffrì i grandi bombardamenti aerei e navali che colpirono la sua amata città negli anni 1940 e 1941. Appena laureata ha iniziato a lavorare nella fabbrica di piastrelle Plinto, stabilimento situato a San Desiderio, paese vicino a Genova. In un viaggio in nave conobbe il costruttore Giuseppe Franchini, con cui si è maritata il 5 agosto 1951. La nuova famiglia emigrò per il SudAmerica. Dopo una breve sosta in Argentina si stabilì nel 1953 a Santiago del Cile. Qui si dedicarono a lavorare nell’edilizia, realizzando grandi opere nel settore privato e pubblico. L’anno 1969 colpito da attacco al cuore suo marito lasciarono tutto per ritornare in Italia. Nel viaggio fecero una sosta a Tenerife. L’incanto dell’isola e l'eterna voglia di realizzare, fecero che "il Franchini", come Fina chiamava affettuosamente suo marito, ritornarono alle grandi costruzioni residenziali e alberghiere, fino all’anno 1983, anno in cui è mancato. Agli inizi degli anni ’90 ritornò in Cile, dove aveva lasciato delle grandi amicizie e ha cominciato a participare alle attività delle diverse Istituzioni della Comunità Italiana di Santiago, specialmente nell’Associazione Ligure del Cile, che presiedette tra gli anni 2004 al 2009. A Tenerife, conosciuta come Donna Fina Fran- chini, fu Console Onorario d’Italia e il 9 aprile 1969, fu nominata dalla Presidenza della Repubblica Italiana, Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia, già Stella della Solidarietà. La solidarietà era una azione che sempre ebbe presente con tutti, specialmente con l’Opera Don Guanella del Cile, alla quale dedicò sempre una parte importante del suo tempo. Fina sarà sempre presente in noi, e ricorderemo la sua figura entusiasta e generosa, la sua disponibilità e il suo sorriso spontaneo, le sue parole sagge, molte volte dette con forza, però con simpatia. La nostra cara Fina si spense il 3 giugno scorso, dopo di aver vissuto una lunga e proficua vita. L’Associazione Ligure del Cile ...MA SE GHE PENSO... … MA SE GHE PENSO … una canzone, un inno soprattutto per chi ha fatto patria all’ estero ma non ha mai dimenticato l’ amata Liguria! Il “…ma se ghe penso..” …tradotto “… ma se ci penso …” peró, in questo caso, é riferito a una persona …. A FINA! Infatti penso a lei, a una donna attiva, forte, intelligente, audace, vivace, curiosa, indipendente, generosa, simpatica, critica, brontolona. A una viaggiatrice, lettrice, imprenditrice, lavoratrice, e chi piú ne ha … piú ne metta! …a una persona che …facendo nuovamente riferimento alla canzone…. é nata genovese e non ha mai mollato (a le nasciua zeneize e nu ghe molla!). Non ha mai smesso di andare, fare, dare. Potremmo stare qui e parlare per ore di lei, della sua bellissima vita, di quello che ci ha raccontato, dei suoi viaggi e delle sue passioni, di quello ci ha dato e di quello che ci ha lasciato nel cuore! Come squadra vogliamo ricordarla come una persona che ha amato la vita in tutti i suoi aspetti e ci ha fatto sorridere fino alla fine anche solo “chiedendo di portarla a casa a mangiare aragosta e champagne”!! BRAVA FINA..COSI SI FA …COSI CERCHEREMO DI FARE…NON MOLLARE MAI! UN BRINDISI A TE, UN GRAZIE E L’ AVE MARIA ZENEIZE PERCHÉ TI ACCOMPAGNI SEMPRE! STADIO ITALIANO Presenza- 16 giugno 2016 11 12 Presenza- 16 giugno 2016 SCUOLA ITALIANA VALPARAISO NUOVO LICEO ECONOMICO SOCIALE: PARLANO I PROTAGONISTI Anche in questo numero -come nel prossimo- continua il nostro percorso alla scoperta del nuovo indirizzo liceale presente nella Scuola paritaria A. Dell’Oro. Per conoscere un po’ più da vicino la nuova realtà educativa esistente nella Scuola italiana, abbiamo sentito il parere di due insegnanti di due materie caratterizzanti degli indirizzi liceali presenti oggi nella “Dell’Oro”: il Liceo scientifico, opzione scienze applicate e il Liceo delle Scienze Umane, opzione economico sociale. Ringraziamo, quindi, per la loro cortese disponibilità, il prof.Francesco Panetta, di Matematica e la prof.ssa Anna Cianciulli, di Economia. Entrambi i docenti sono italiani: nati e formatisi nel Belpaese. Il Prof. Panetta è Nato a Pisticci (MT) in Basilicata il 3 Marzo del 1982. Ha conseguito la laurea in Matematica presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Oltre che a Roma ha studiato un anno presso la Royal Holloway Univesity of London. Attualmente lavora presso la Scuola paritaria A. Dell’Oro. La Prof.ssa Cianciulli si è laurata presso l’Universitá Federico II di Napoli . Vive in Cile da diversi anni con suo marito e i suoi due figli. Lavora come Docente presso il DUOM e, a partire da quest’anno, presso la Scuola paritaria A. Dell’Oro. Professoressa e professore, innanzitutto grazie per la vostra cortese disponibilità. Da quanto tempo insegnate in questa scuola? Cianciulli: Ho cominciato nel mese di marzo del 2016, sono solo pochi mesi. Panetta: Sono arrivato qui in Cile, nella nostra amata Scuola, nel luglio del 2010 con l’obiettivo di dare il mio contributo nell’ambito della Matematica (e non solo) al progetto della Parità Scolastica che allora stava muovendo i suoi primi passi. All’inizio pensavo di restare qui solo per pochi mesi. Sembra ieri ma, in realtà, son già passati sei anni! Avete insegnato in altre Istituzioni in precedenza? C: Si, naturalmente, nel “Duoc” dell’Università Cattolica qui in Cile, nelle città di Viña del Mar e di Valparaiso P: Ho prestato servizio sia in Italia, a Roma, città nella quale ho studiato, che all’estero per conto di una scuola italiana che aveva una sede internazionale in Turchia dove ho vissuto per due anni. Come ti trovi nella Scuola? C: Mi torvo molto bene, i miei coleghi sono persone gradevoli, lavoro bene con loro e con i ragazzi, ossia i miei alunni sono oridnati e volenterosi, bravi del tutto. P: Le motivazioni principali per le quali anni fa ho deciso di prolungare la permanenza qui nella nostra Scuola, sono state l’atmosfera positiva, il fermento culturale e il clima altamente collaborativo. Non mi sono mai sentito straniero ed infatti sono stato accolto sin da subito con grande amore ed affetto come uno della famiglia; sempre sicuro del fatto che, in caso di necessità, avrei trovato una mano amica a venirmi in aiuto. A livello professionale la Scuola mi ha fatto maturare molto e, nel mio piccolo, ho cercato sempre di restituire, con il massimo impegno, quanto mi veniva offerto. Fino ad ora, il bilancio è nettamente positivo e per questa ragione resterò qui ancora per qualche annetto o, chissà, per quello che resta della mia vita. Piú in particolare, che te pare di questo nuovo indirizzo inserito nella già presente offerta formativa della Scuola (Liceo scientifico, indirizzo scienze applicate)? C: E`una grande novità necessaria per una buona formazione degli alunni e per inserirli nella realtà che li circonda. P: L’ampliamento dell’offerta formativa dimostra che la nostra Scuola ha come punto focale la formazione integrale dei nostri studenti, modellando tale processo di crescita in base alle loro inclinazioni naturali. Sin da quando ho cominciato a lavorare qui in Cile, il dipartimento di Matematica, del quale faccio parte, ha più volte auspicato la creazione di un percorso parallelo rispetto a quello scientifico per poter permettere a quegli studenti che non hanno propriamente un’attitudine scientifica, di formarsi un bagaglio culturale ugualmente di alto livello, con la prerogativa di essere più consono alle loro capacità. Credi che questo Sistema a classe mista possa risultare un’esperienza arricchente per i ragazzi? Voglio dire, sia da un punto di vista formativo che da uno piú squisitamente logistico ( cambio di sede con tutto quello che ció implica...) C: Credo francamente che sia un deciso miglioramento per la Scuola e che ciò possa aiutare la crescita personale degli alunni. I genitori cercano di far restare piccoli i loro ragazzi... la cosa migliore da fare, il nostro dovere in quanto formatori è quello di aiutarli a crescere per prepararli alla vita reale e dargli così migliori opportunità. P: Da un punto di vista formale, come ho già anticipato, sono molto favorevole alla creazione di percorsi alternativi rispetto a quello del Liceo Scientifico che fino ad ora è stato il pilastro su cui si è fondato tutto il processo della Parità Scolastica. I ragazzi cambiano di sede e questo permette loro una maggiore integrazione e socializzazione tra gli studenti delle due sedi; in più permette loro di poter usufruire di due infrastrutture con i servizi che ognuna offre e, in aggiunta a ciò, tale cambio crea un piacevole diversivo nella routine scolastica. Inosmma, c’è molto entusiasmo intorno a questa nuova realtà, a questo traguardo raggiunto. Arriverà poi il momento in cui si renderà necesario un momento di profonda riflessione sui frutti che si raccoglieranno da qui a poco. Si dovranno quindi confrontare i risultati sperati con quelli effettivamente raggiunti e valutare, con tutto il personale docente, il processo educativo, valorizzando i successi e correggendo gli eventuali errori. Come ha risposto la comunitá educativa della Scuola ( ragazzi, genitori, docenti) a questa nuova offerta? C: Benissimo, ne sono entusiasti, così come lo sono io. I ragazzi poi, sono molto motivati e attenti a non perdersi nessuna esperienza. Parlano un buon italiano e hanno voglia di imparare: mi impressiona la loro buona volontà, tanto che ho deciso di premiarli... Domani mercoledì (1 giugno, ndr) andremo a fare una gita a Santiago per conoscere Il Banco Centrale del Cile, Il Tribunal e la Corte Suprema! P: La comunità educativa ha risposto in modo positivo a questa nuova sfida anche se ovviamente non sono mancate delle perplessità soprattutto dovute a ragioni logistiche come il cambio di sede. Tiuttavia possiamo dire che i dubi iniziali sono stati largamente superati. La risposta positiva credo abbia avuto come punto focale la comunicazione. Già a partire dall’anno scorso il personale docente, i professori, gli studenti e le famiglie sono stati informati e resi partecipi della creazione del nuovo percorso. In tal modo tutti si son fatti un’idea del nuovo progetto. Tutti gli attori scolastici, all’inizio di quest’anno scolastico, erano già mentalmente pronti per affrontare questa nuova sfida e raggiungere nuovi traguardi. I ragazzi poi, hanno dimostrato grande maturità nelle conseguenze della scelta presa. Già questo per me è un importantissimo traguardo. Hanno preso con responsabilità la loro scelta e sono ben determinati nel dare il meglio per creare le basi sulle quali fondare il proprio futuro Sappiamo che l’utenza italiana ha risposto con buon entusiasmo a questo nuovo Liceo. In effetti esistono molte facoltá universitarie di indirizzo simile. Ritenete che questo nuovo indirizzo di studi si “incastri “ bene con l’offerta universitaria locale? C: Sicuramente: i ragazzi avranno il cammino spianato al momento di iscriversi all’università dato che avrano già una buona preparazione di base sul contenuto di certi corsi. Queste conoscenze li aiuetranno e sarà molto più facile per loro afforntare il primo biennio di studi. P: Uno studente della Scuola Italiana “Arturo dell’Oro”, indipendentemente dal tipo di indirizzo scelto, riceve un’istruzione di alto livello che gli permette di poter affrontare in modo ottimale qualsiasi percorso universitario sia nazionale che internazionale. In campo nazionale, da più di ottant’anni la Scuola è inserita nel tessuto educativo locale e la sua prerogativa è sempre stata quella di formare ragazzi capaci di far uso delle competenze sviluppate durante gli anni scolastici con l’obiettivo di poter avere successo in qualunque carriera universitaria. In aggiunta a ciò la nostra Scuola, offrendo programmi didattici a livello universitario, fa sì che i nostri studenti abbiano con una marcia in più in Università. In particolare tale nuova offerta formativa, li renderà particolarmente adatti ad affrontare facoltà universitarie quali: Ciencias Sociales, Derecho, Economia y Negocios, Filosofia e Humanidades. Di nuovo ringraziamo il prof Panetta e la prof.ssa Cianciulli. Ci hanno dato qualche elemento in più per comprendere le peculiarità di un’offerta formativa profonda e trasversale, che preparare i ragazzi di oggi ad essere domani dei buoni cittadini del mondo. CERIMONIE GIORNO DELL’EX ALUNNO E 2 GIUGNO A SCUOLA Due cerimonie diverse, con scopi diversi, con pubblico diverso, ma legate dall’affetto, dall’ampia assistenza di pubblico, dal festeggiamento di date importanti ma, innanzitutto, dai legami indissolubili nati fra coloro che, formando parte della scuola in un passato lontano o nel presente, onorano l’Italia e quest’ancora d’italianitá a Valparaiso: la Cerimonia degli ex alunni e il 2 giugno. Come tutti gli anni, c’é una giornata e uno spazio speciali per noi, ex alunni, in cui ci rivediamo, in cui riallacciamo legami ormai dimenticati da tempo, in cui facciamo una sosta nella nostra indaffarata vita di adulti e torniamo ad essere adolescenti: ricordiamo aneddoti, ridiamo senza riserve, scherziamo e chiacchieramo senza barriere, senza diffidenze, senza timori, come se il tempo si fosse arrestato di colpo e ci portasse ad altre epoche, annebbiate nella memoria, ma comunque inevitabilmente presenti.. Siamo tutti diversi, appartenenti a tante generazioni che son passate per le stesse aule e che hanno lasciato la loro impronta inconfondibile. Ci troviamo insieme scienziati e poeti, introversi ed estroversi, silenziosi e chiassosi, appassionati e piuttosto freddi... Tutti abbiamo peró qualcosa che ci accomuna: l’affetto per la nostra Scuola, questo vecchio edificio pieno di evocazioni e di sensazioni a fior di pelle. É questo l’asse che ci mantiene uniti, e che ci invita ogni anno a riunirci... Quest’anno le generazioni anni 1966, 1991 e 2001 sono state distinte per 50, 25 e 15 anni. Nell’occasione il Rettore ha spiegato ai presenti quali sono le proiezioni future dell’istituzione e il piano strategico da portare avanti. Per la prima volta, é stata Rettoria ad organizzare questa giornata, assieme all’Associazione Ex Alunni. E i risultati sono stati ottimi. Un’emotiva cerimonia, un bel pranzo condiviso e la palestra piena zeppa di ex alunni, che malgrado la pioggia intensa, son venuti a condividere ricordi di un passato indimenticabile. D’altra parte, la celebrazione del 2 giugno a Scuola si é caratterizzata per i colori, l’allegria, l’amore verso l’Italia, con cui i nostri piccoli di Scuola dell’Infanzia e Primaria, assistiti dalle loro maestre, hanno festeggiato i 70 anni della giovane Repubblica. Dopo che il Rettore si é rivolto ai presenti per spiegare l’importanza del Referendum del 1946 per i destini dell’Italia, i piccoli hanno messo in scena “Carnevale a Scuola”. Un vero spettacolo di musica, danza, maschere, in cui non sono mancati le grandi icone dell’Italia all’estero: le sfilate di moda, il calcio, le automobili. Una vera festa che non ha lasciato indifferente nessuno; anzi, che ci ha commosso, perché abbiamo respirato, attraverso i piccolini, l’aria italiana piú autentica: quella che avvicina una terra lontana e la fa diventare parte nostra, delle nostre radici piú intime. Senza essere italiani, ci siamo sentiti veramente PAGINA RELIGIOSA Papa Francesco ai bambini: «I migranti non sono un pericolo, sono in pericolo» Il Papa ha accolto 500 piccoli migranti arrivati, dalla Calabria in Vaticano, in treno. Si chiama Il Treno dei Bambini. L’iniziativa giunta alla quarta edizione e promossa dal “Cortile dei Gentili”, che quest’anno viene dedicata ai piccoli migranti che hanno affrontato un grande viaggio in cerca di speranza e rivolta anche bambini che li hanno accolti nelle loro città, nelle loro scuole e nelle case. Il tema di quest’anno è “Portati dalle Onde”, come è successo a un giovane nigeriano che ha lasciato il suo paese con i genitori per fuggire dalla guerra. Ma nel viaggio ha perso papà e mamma in una delle tante e drammatiche tragedie del mare. Lui ce l’ha fatta e si è fermato a Lamezia dove, in una comunità per minori stranieri, ha trovato un’altra famiglia che lo ha accolto come un figlio. “Buongiorno, Papà - esordisce Sayende, bambino della Nigeria come racconta Radio Vaticana - volevo chiederti di pregare per la mia famiglia che è andata in cielo, e per i miei amici, anche loro sono andati in cielo, sono morti nell’acqua”. Poi Maria Salvia, preside di una scuola di Vibo Marina, porta a Francesco i soldi di una colletta per i bimbi di Lesbo e una lettera, firmata dai suoi alunni, che il cardinale Gianfranco Ravasi legge al Papa: “Noi, bambini, - c’è scritto nella lettera - promettiamo che bambina senza nome. Ognuno di voi le dia il nome che vuole, nel suo cuore. Lei è in cielo, lei ci guarda”. accoglieremo chiunque arriverà nel nostro Paese; non considereremo mai chi ha un colore di pelle diverso, chi parla una lingua differente o professa un’altra religione, un nemico pericoloso”. L’incontro va avanti con un botta e risposta tra Bergoglio e i bambini. Il Papa, come un nonno paziente, ascolta, sorride, si commuove davanti alle loro storie. Il Pontefice racconta la testimonianza di tre soccorritori volontari che mercoledì, all’udienza, gli hanno donato un oggetto: “Mi ha portato questo giubbetto e piangendo un pò mi ha detto: ‘Padre, non ce l’ho fatta. C’era una bambina, sulle onde, ma non ce l’ho fatta a salvarla. Soltanto è rimasto il giubbetto’. Questo giubbetto è di quella bambina”. “Non voglio rattristarvi, - ha detto il Papa - ma voi siete coraggiosi e conoscete la verità. Sono in pericolo: tanti ragazzi, bambini, bambine, uomini, donne, sono in pericolo... Pensiamo a questa bambina … Come si chiamava? Ma, non so: una I bambini ascoltano e dicono la loro sul dramma dei migranti: “È un’ingiustizia”, dicono i bambini, parlando di chi non lascia passare gli immigrati. E quando un bimbo li definisce “bestie”, Francesco gli dice scherzando: “Ma tu hai studiato con Heidegger!”. Poi il Papa spiega: “lui non ha voluto insultare, lui non ha fatto un insulto. Ha detto che una persona che chiude il cuore non ha cuore umano, perché non lascia passare, ha un cuore animale, diciamo, come una bestia, che non capisce”. Il Papa chiude l’incontro invitando all’accoglienza: “pace, fratellanza, compassione, bene, uguaglianza”. Il Frecciargento, messo a disposizione da Ferrovie dello Stato Italiane, è partito alle sei di questa mattina da Vibo Valentia - Pizzo. Una breve sosta a Roma Termini dove i bambini sono stati salutati dalla presidente del Gruppo Fs Italiane, Gioia Ghezzi, che ha proseguito insieme a loro per la stazione di Città del Vaticano. Proprio qui i bambini sono stati accolti dal Cardinale Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato della Città del Vaticano e dal cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura. un gruppo di carcerati di Padova che attraverso una cooperativa stanno svolgendo un’attività lavorativa di reinserimento con la testimonianza scritta anche di ergastolani che non hanno invece ricevuto il permesso di uscita». Ecco le autorità di questo pellegrinaggio, non i vip o i personaggi di grido, ma i carcerati, quelli che sono ai margini nel mondo. Come anche la presenza del parroco di Aleppo padre Ibrahim per condividere il dramma dei cristiani siriani in una terra che sembra non conoscere pace. È stato l’amministratore apostolico della diocesi di FabrianoMatelica, Giancarlo Vecerrica, ideatore e fondatore del Pellegrinaggio, a raccontare l’incontro con Francesco all’udienza generale di mercoledì scorso durante l’accensione della fiaccola della pace che, partita da Roma con la benedizione del Papa, arriverà domani allo stadio portata dai tedofori. «Il Papa si è mostrato davvero interessato a questo gesto – ha detto Vecerrica – ed ha assicurato una sorpresa, una sorta di presenza e di vicinanza ai tanti giovani che raggiungeranno la mattina della domenica la Basilica della Santa Casa di Loreto dopo quasi 30 chilometri di cammino notturno. Il Papa è preoccupato per le sorti dei giovani e mi ha più volte detto di andare avanti con coraggio». Il vescovo della diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia Nazareno Marconi ha sottolineato l’imponenza di un gesto, nato come ringraziamento alla Madonna per la fine dell’anno scolastico e per il superamento degli esami. «E ora siamo ugualmente in tempo di esami, anche per la nostra Italia, che a livello politico e sociale ha bisogno di scelte importanti e decisive. La preghiera che ci sostiene è anche per questo». Non mancano infatti le intenzioni che continuano a pervenire presso la segre- 13 La Porta santa viaggia ai confini della Terra con il “vescovo volante” Il treno ripartirà per la Calabria nel primo pomeriggio. Un momento toccante è stato quando le mani di tutti i bambini hanno fatto volare in aria centinaia di palloncini bianchi, in ricordo di tutti quei piccoli che, purtroppo, non sono mai arrivati. In Sala Nervi, a mezzogiorno in punto, i bambini hanno incontrato Papa Francesco. Grande emozione quando il Santo Padre ha donato a tutti loro parole di amore, speranza e coraggio. A colpire di nuovo è il pensiero, raccolto in una lettera rivolta al mondo, dei bambini italiani che hanno accolto in Calabria i piccoli fratelli migranti: “Abbiamo riflettuto su tutti quegli adulti e bambini che lasciano la loro terra a causa della guerra e delle persecuzioni. Molti non riescono nemmeno a raggiungere la meta a causa di quelle onde che dovrebbero garantirgli la salvezza e che, invece, li tradiscono e li portano alla morte. Pensiamo a loro e non riusciamo a capire come nel mondo possano esserci tante ingiustizie. Promettiamo di accogliere chiunque arriverà nel nostro paese, senza considerare chi ha un colore di pelle diverso, chi parla una lingua differente o professa un’altra religione, un nemico pericoloso”. Macerata-Loreto, anche detenuti tra pellegrini Da 38 anni a piedi tutta una notte: un popolo che da 300 persone all’inizio, in queste ultime edizioni, ha sfiorato le 100mila presenze. Non sono i numeri a rendere grande il gesto del Pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto, quanto il bisogno dell’uomo di mettersi in cammino per riscoprire la propria vocazione di mendicante. E di unicità della persona. “Tu sei unico” è infatti il tema di questa 38ª edizione, presentata ieri mattina nella sala consiliare del Comune di Fabriano e che avrà luogo domani, con partenza alle 21 presso lo stadio “Helvia Recina” di Macerata, dopo la Messa, celebrata dal cardinale Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona-Osimo. «Abbiamo ripreso un’espressione di papa Francesco – ha ricordato Ermanno Calzolaio, presidente del Comitato Pellegrinaggio a Loreto – quando durante un’udienza, una persona gli ha gridato “Francesco, sei unico” e il Papa di rimando gli ha risposto “tu sei unico”. Vale a dire non c’è nessuno come te, come ognuno di noi». La persona, dunque, che riprende la sua centralità nell’Anno Santo della misericordia. E proprio per celebrare il Giubileo «il Pellegrinaggio ha invitato Presenza- 16 giugno 2016 teria del Pellegrinaggio: una malattia da curare, un matrimonio da salvaguardare, centinaia e centinaia le invocazioni alla Madonna. Tantissimi i pullman già accreditati, quasi 300, da Rapallo a Roma, da Cuneo a Firenze, da Trani a Messina. Addirittura anche dalla Svizzera con due pullman da Lugano ed un gruppo che verrà appositamente dagli Stati Uniti. Sono ben 3.000 i volontari al lavoro nei vari servizi, che provengono anche da Abruzzo, Puglia e Lombardia. Un gesto di fede che si incarna nella tradizione, ma che tutti gli anni «viene atteso con grande desiderio, perché ciò che manca è esserci», come ha detto il sindaco di Macerata Romano Carancini. «Se la gente isolata non può andare alla porta santa, la Porta santa andrà alla gente isolata». Anche in barca, se necessario. Parola di «bishop Luciano», come viene chiamato monsignor Capelli, vescovo italiano alle Isole Salomone (Solomon), nel Sud Pacifico, Oceania: il prelato salesiano infatti ha organizzato il trasporto del segno del Giubileo, la «soglia che conduce dal peccato al bene», in barca, da un’isola all’altra della sua diocesi di Gizo, tra gli indigeni. Perché la lontananza di molte parrocchie dalla cattedrale rendeva impossibile per le popolazioni tribali raggiungerla. Dunque Capelli ha preso alla lettera quello che desidera papa Francesco per il Giubileo straordinario in corso: renderlo «decentrato» e «diffuso», non «Roma-centrico», che vada incontro a tutti, anche e soprattutto in «periferia», ai più «lontani» e bisognosi. Jorge Mario Bergoglio vuole che la misericordia arrivi in ogni angolo del pianeta, e così ciascuna diocesi ha almeno una Porta santa; e quella di Gizo, per volere del Presule valtellinese, è addirittura mobile, trasportabile e itinerante, per raggiungere davvero ogni persona, anche nei posti più sperduti dell’arcipelago. UN SUCCESSO INASPETTATO Ed è stato un «successo inaspettato: mai si era vista prima una partecipazione simile», esclama monsignor Capelli. In questi due mesi di «staffetta» da un villaggio all’altro la popolazione ha preso l’esperienza molto seriamente. In ogni parrocchia c’è stata una lunga preparazione basata sulla bolla di indizione del Giubileo di papa Francesco Misericordiae Vultus. Inoltre, numerose sono state le cerimonie «folcloristiche e culturali» legate alle tradizioni locali. Ogni arrivo della Porta santa è stato spettacolare: la si vedeva avvicinarsi su una barchetta, insieme a una croce, tra le onde, poi in spiaggia, dove riceveva il «benvenuto tradizionale dei grandi eventi». Si tratta di una coreografia di accoglienza «guerriera: prima i combattenti del villaggio, in costumi tipici, aggrediscono l’ospite per sapere chi è e per mettere in chiaro chi vive in quel territorio; poi, quando hanno la certezza che il visitatore è in pace, lo accompagnano e scortano fino a destinazione», in questo caso parrocchie o scuole. Tutto tra danze e canti. E preghiere. Queste celebrazioni hanno avuto un «grande impatto, rafforzando i valori evangelici e la volontà di riconciliazione in famiglia oltre che tra persone e famiglie in conflitto tribale tra loro». Si è infatti «recepito che la misericordia è un dono da ricevere ma anche da offrire». La Porta santa itinerante è l’ultima invenzione del «vescovo volante». Perché «volante»? Perché Capelli amministra la sua diocesi volando da un villaggio all’altro su un ultraleggero, «per superare l’isolamento umano e spirituale delle tribù». Attenzione, non da passeggero: è lui stesso a guidarlo, l’ultraleggero. «Ho preso il brevetto da pilota in Italia», spiega come se fosse del tutto normale vedere sfrecciare tra i cieli un vescovo alla guida di un aereo. Tra i suoi fedeli (circa 12.500 suddivisi in 100 comunità) è difficile vedere Capelli in abito talare e mozzetta: più probabilmente – come è capitato a noi – lo si incontra in t-shirt, e «spesso ne indossa una su cui è scritto “bishop Luciano”», racconta un salesiano suo amico. A nuestra Colectividad: Si Ud. es Adulto Mayor y requiere de atención diurna, el HOGAR ITALIANO le ofrece sus instalaciones y servicios habituales además de alimentaciòn equilibrada guiada por nuestra Nutricionista. Ofrecemos Servicios de Corta Estadìa. 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Partiamo dalla fine: Clattenburg fischia l'intervallo e Buffon, prima di raggiungere gli spogliatoi, agita il pugno sotto la curva azzurra, che ricambia alzando i decibel. Gigi fa così perché ha appena incassato 46 minuti di conferme, esulta in quel modo perché l'Italia ha eseguito alla grande le istruzioni telecomandate da Conte in queste settimane. Si carica, il capitano, perché gli azzurri sono in vantaggio allo Stade des Lumieres, ed è un 1-0 che ci sta tutto. Equilibrio doveva essere il nostro credo: detto, fatto. L'Italia si muove come una testuggine, coprendo il campo con intelligenza e concedendo ai belgi appena un paio di tiri di Nainggolan nei primi venti minuti. Wilmots ha schierato i suoi in un 4-2-3-1 che diventa 4-3-3 a seconda della posizione di Fellaini, i cui avanzamenti decentrano Lukaku (molto nervoso) sulla destra. Ma la Nazionale di Conte, vestita di un 3-5-2 che non dovrebbe sorprendere nessuno, stupisce invece per la facilità con cui tiene in campo e crea gioco. CHE BONUCCI — La parte migliore è che nessuno degli azzurri, escluso Bonucci, gioca un primo tempo straordinario. Ma tutti fanno ciò che devono, si aiutano, si cercano. Così, dopo aver messo la testa fuori dal guscio a ridosso della mezz'ora (diagonale di Pellè), al 32' arriva la giocata che fa scattare il "popopo" d'ordinanza, delirante d'entusiasmo, delle migliaia di italiani sugli spalti. Il lancio è di Bonucci, implacabile negli anticipi, sempre ben posizionato e ispirato in regia. Il controllo è di Giaccherini, che Gp del Canada, vince Hamilton. Vettel secondo Dopo Monaco Lewis Hamilton vince anche il gran premio del Canada confermando di avere un feeling particolare per il circuito di Montreal dove si conferma per la quinta volta in carriera, festeggia ricordando Mohammed Alì e torna in corsa per il titolo. Sebastian Vettel è secondo dopo una gara avvincente e per metà condotta in testa dopo una partenza bruciante e chissà come sarebbe andata se la strategia della casa di Maranello fosse stata diversa. Alla Ferrari è costata cara la scelta di optare per due soste quando Vettel era in testa. Il podio del gp del Canada lo completa Valtteri Bottas (Williams), davanti a Verstappen e la Mercedes di Nico Rosberg, scivolato nelle retrovie dopo un contatto con Hamilton nel primo giro ed una avvincente rimonta con `duello´ finale con Verstappen. Sesta l’altra Ferrari, quella di Kimi Raikkonen. «Col senno di poi, la strategia delle due soste si è rivelata sbagliata»: il team principal della Ferrari, Maurizio Arrivabene fa mea culpa. «Ci abbiamo provato secondo quelle che erano le nostre sensazioni - le parole di Arrivabene - purtroppo non è andata bene. Se siamo soddisfatti del secondo posto e dei tempi? No, non possiamo esserlo. La Ferrari deve puntare sempre PASTELERIA Y CONFITERIA CALIFORNIA Galletas finas - Tortas Heladas - Pasteles - Confites Tortas para Novios - Pastelitos para cocktails COCKTAIL A DOMICILIO Irarrázaval 1570 Fono 22042382 alla vittoria». La partenza di Vettel è bruciante: il tedesco della Ferrari supera le Mercedes di Hamilton e Rosberg che invece, pasticciano. Il tedesco della Ferrari monta gomme Ultrasoft e nei primi giri prende il largo. La Ferrari approfitta della virtual safety car al dodicesimo giro (per il ritiro di Button) e Vettel rientra ai box per montare le Supersoft. Hamilton invece va avanti e si ferma soltanto al giro numero 24 per montare le Soft. Chiara la sua strategia: una sola sosta. Due, invece, quelle di Vettel, che si ferma al 37° giro per montare le gomme gialle e rientra al secondo posto. Il tedesco guadagna costantemente nei confronti di Hamilton ma non riesce mai ad avvicinarsi troppo. Rosberg, intanto tenta la rimonta, sale fino alla quarta posizione poi è costretto ai box per una foratura e si ritrova settimo. Quando mancano 13 giri con Hamilton sempre in testa e Vettel all’inseguimento il tedesco della Ferrari perde circa un secondo andando lungo dopo un rettilineo. La sua rincorsa ad Hamilton praticamente finisce qui. Intanto Bottas difende la terza posizione con Verstappen (quarto) e Rosberg, protagonista di una incredibile rimonta, che danno spettacolo con il tedesco che alla fine resta leader della classifica piloti con 9 punti di vantaggio su Hamilton. Sesto posto per un anonimo Raikkonen. «Abbiamo sbagliato strategia - ha sottolineato Vettel - ma è stato un fine settimana molto positivo. ». sorprende Alderweireld e Ciman (l'anello debole difensivo) e col destro fa secco Courtois. I belgi sbandano, il loro portierone deve impegnarsi su Candreva e sperare che il colpo di testa di Pellè, poco dopo, si spenga a lato. Conte si arrabbia, c'era margine per il raddoppio, invece i numeri 2 del ranking Fifa restano in gara. E chiudono meglio la prima frazione, con un destro di Witsel e un'incursione di De Bruyne disinnescata appena in tempo. La formazione titolare schierata da Antonio Conte: un 3-5-2 con Eder e Pellé in attacco e Candreva e Darmian sulle fasce. Antonio Conte, al debutto da c.t. in un Europeo. EpaGigi Buffon, capitano azzurro. Getty Pellé controllato da Witsel, centrocampista dello Zenit. EpaVertonghen e Parolo fanno a sportellate sotto l' Eden Hazard, capitano e stella del Belgio, contrastato da Barzagli. Minuto 31 del primo tempo: Emanuele Giaccherini raccoglie un lancio, aggancia e trafigge Courtois di destro. Italia in vantaggio. Una delle grandi occasioni di testa fallite da Pellé: la prima finisce fuori, sulla seconda grande parata di Courtois. Anche il Belgio spreca un pallone d'oro: solo davanti a Buffon, Lukaku manda di poco fuori. GettyIl primo giallo della partita è per Giorgio Chiellini. Anche Origi, entrato nella ripresa, si dispera per aver fallito una chance. Occasionissima anche per Ciro Immobile, entrato nel finale: il suo destro viene deviato da Courtois. Nel recupero arriva il destro al volo di Graziano Pellè: è il 2-0 dell'Italia, Belgio al tappeto. Nuovo tecnico della Nazionale di calcio Ventura: «Emozionato? Ci mancherebbe altro, alla mia età...» Sono le prime parole da nuovo c.t. della Nazionale. «Felice? Io sono sempre felice. Emozionato? Ci mancherebbe altro, alla mia età...». Giampiero Ventura ostenta sicurezza all’uscita dalla Figc, accompagnato dal presidente Carlo Tavecchio dopo aver firmato il contratto da ct. «Sensazioni? Le stesse di quando sono entrato. Due matrimoni in pochi giorni? Impegnativo è il primo», ha aggiunto facendo riferimento alle nozze con la moglie Luciana e ora questo con i colori azzurri. «Ho fatto due matrimoni, di cui uno è importante perché se mia moglie lo sente e non lo dico già mi separo». Prima partita con Israele Ventura, sposatosi la scorsa settimana e pronto a prendere la guida della Nazionale dopo gli ormai imminenti Europei. Esordirà ufficialmente sulla panchina dell’Italia il 1° settembre, in occasione della prima gara di qualificazione ai Mondiali 2018 che la Nazionale giocherà in casa di Israele. Serie B La Salernitana vince ancora e bissando il successo dell’andata si regala un’altra stagione di B. Lo spareggio salvezza premia il club di Lotito e Mezzaroma e condanna il Lanciano che torna in Lega Pro a causa soprattutto dei quattro punti di penalizzazione. All’Arechi è record di presenze con 25mila tifosi sugli spalti che, al triplice fischio, si dividono. C’è chi applaude tecnico e giocatori per il traguardo raggiunto ma in molti riservano fischi, delusi per l’andamento del campionato, mentre i gruppi ultrà della Curva Sud avevano lasciato le gradinate prima della fine per manifestare il proprio disappunto contro proprietà, dirigenza e squadra per il torneo sofferto ed invocando un futuro migliore. Proprio Lotito è il più bersagliato dai cori dei tifosi. LA PARTITA — Il Lanciano, a caccia di un’impresa disperata, si presenta con tre novità (Rocca, Giandonato e Di Francesco) rispetto alla partita d’andata. La Salernitana, invece, sempre in versione 4-4-2, si schiera con Moro in cabina di regia. In avvio di gara gli abruzzesi provano a sorprendere subito i campani ed al 5’ ci prova Di Francesco. Troppo poco, però, anche perché la voglia di riscatto del Lanciano si esaurisce ben presto. La Salernitana, infatti, prende il comando della partita e, dopo un potente tiro di Coda neutralizzato da Cragno, il risultato si sblocca al 20’. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Zito, Tuia allunga la traiettoria di testa e serve Coda che, dopo aver sorpreso la difesa avversaria, elude il tentativo in uscita del portiere ospite e realizza il diciassettesimo gol della stagione (secondo nei play out) con un tocco di destro da pochi metri. L’Arechi vede finalmente la salvezza e l’entusiasmo contagia l’intero stadio e trascina la Salernitana che legittima il vantaggio costruendo altre due occasioni vanificate dal poco altruismo di Donnarumma. Nel secondo tempo accade ben poco: i cori dei tifosi contro Lotito, lo striscione “Meritiamo di più” esposto in Curva Sud, una traversa del Lanciano con Aquilanti (25’), l’uscita anticipata degli ultrà, il palo della Salernitana (40’) su un tiro di Gatto deviato da Amenta e poi, al triplice fischio, la gioia della Salernitana per la salvezza e la delusione del Lanciano per la retrocessione. Productos originales de Italia Prosciutto Balugani Panettone Bauli Mozzarella Mauri Grissini Vita Vigor Antipasto Damico Funghi Porcini Asiago Prosecco Frattina Pepe Drogheria Lambrusco Riunitte Amaretto Lazzaroni Parmigiano Balugani Tartufi Urbani Caffe Kimbo Amaro Averna Olio Basso Limoncello Villa Massa Aceto De Nigris Pomodorina Cucina Aceto Balugani Pinolo GlobeItalia Pasta Divella Pasta Rustichella Riso Scotti Av. Las Condes 6903 - Fono: 2202 3593 - Fono-Fax 2229 5058 www.globeitalia.cl SPORT Torino applaude Nibali, è ancora lui il re del Giro Una marea di gente ha abbracciato il 99° Giro d’Italia nell’ultima tappa con circuito cittadino lungo il Po e ai piedi della Collina, da percorrere otto volte. La 21a e ultima tappa si è conclusa come previsto in volata ed è stata conquistata, non senza qualche polemica, da Giacomo Nizzolo, declassato però subito dopo dalla giuria per una scorrettezza negli ultimi metri. Il successo è andato così al tedesco Arndt, che era giunto secondo, davanti a Trentin e Modolo: italiani dunque ancora una volta battuti negli sprint. Queste invece le pagelle dei principali protagonisti della Corsa Rosa. VINCENZO NIBALI 9,5 Ha commesso alcuni errori nella prima parte del Giro, facendosi poi prendere dalla tensione tanto da uscire addirittura dal podio, fatto clamoroso per quello che era il favorito. Ma per come ha rimediato nelle ultime due tappe alpine merita quasi il massimo dei voti. ESTEBAN CHAVES 8,5 Il colibrì colombiano era fra i più attesi della vigilia, ma pochi si aspettavano che potesse arrivare alla penultima tappa in maglia rosa e a un passo dal trionfo, sorpassato in extremis solo da uno straordinario Nibali. Di lui sentiremo parlare molto in futuro. ALEJANDRO VALVERDE 8 Ha debuttato al Giro ormai 36enne, età alla quale nemmeno Bartali o Coppi riuscirono a conquistare la Corsa Rosa. Eppure ci ha provato in tutti i modi, e alla fine è salito sul podio come aveva fatto nell’ultimo Tour de France. Chapeau. STEVEN KRUIJSWIJK 7,5 Soltanto una caduta lo ha privato della vittoria finale, senza quell’errore probabilmente nemmeno il super Nibali delle Alpi l’avrebbe battuto. «Ho sbagliato io» ha ammesso, ma prima di quell’infortunio aveva dominato e stupito tutti. KITTEL E GREIPEL 3 Accomuniamo i due sprinteroni tedeschi perché hanno avuto rendimento e comportamento paralleli. Due volate vittoriose il primo, tre il secondo, poi entrambi, in tempi diversi, hanno lasciato senza motivo la corsa. Il Giro merita più rispetto. DIEGO ULISSI 7 Finalmente l’Italbici sembra aver ritrovato lo specialista della gare di un giorno che ci manca ormai da Paolo Bettini. Nato a Cecina come il campione olimpico, ha vinto due tappe e resistito bene anche in salita: sarà difficile escluderlo dai Giochi di Rio. GIANLUCA BRAMBILLA 7 Il ragionier Brambilla è stato l’eroe della tappa di Arezzo sullo sterrato, si è vestito a sorpresa di rosa per due giorni, poi con abnegazione inusuale ha ceduto la maglia al compagno di squadra Jungels. Era e resta un gregario, ma davvero di lusso. TOM DUMOULIN 6,5 L’olandese è stato il primo leader del Giro ad Apeldoorn, dunque profeta in patria, vincendo per 11 millesimi, 1,5 cm, la crono di apertura. Ha vissuto sei giorni in rosa, tanto da illudere di poter resistere fino in fondo. Sul più bello però è saltato. GIACOMO NIZZOLO 6 Ha rivinto, come nel 2015, la maglia rossa della classifica a punti, ma continua a non arrivare la sua prima vittoria in volata (dopo 9 secondi posti): oggi c’era riuscito, ma poi è stato declassato dalla giuria per aver deviato dalla propria linea di corsa. BOB JUNGELS 7 Il 23enne lussemburghese è già l’erede dei fratelli Schleck. Maglia rosa per tre giorni, ha dominato la classifica dei giovani conquistando la maglia bianca dopo tre tappe senza più mollarla. Il suo sesto posto finale in classifica parla da solo. DAVIDE FORMOLO 5 Il 23enne veronese di Negrar sembrava davvero il futuro italiano per le grandi corse a tappe, invece ha retto soltanto per qualche tappa, poi è scomparso dalla classifica ma anche da eventuali tentativi di fuga per un successo di tappa. Occasione persa. Ordine d’arrivo della 21a tappa Cuneo-Torino di 163 km: 1. Arndt (Ger); 2. Trentin; 3. Modolo; 4. Porsev (Rus); 5. De Bie (Bel); 6. Savutskiy (Rus); 7. Zabel ((Ger); 8. Grosu (Rom); 9 McCarthy (Aus); 10. Bettiol. Classifica finale: 1. Vincenzo Nibali; 2. Chaves (Col) 52”; 3. Valverde (Spa) 1’17”; 4. Kruijswijk (Ola) 1’50”; 5. Majka (Pol) 4’37”; 6. Jungels (Lus) 8’31”; 7. Uran (Col) 11’47”; 8. Amador (Crc) 13’21”; 9. Atapuma (Col) 14’09”; 10. Siutsou (Blr) 16' 23" MotoGp: Valentino Rossi gara capolavoro, vince su Marquez Dopo i litigi, le polemiche, i bisticci e le accuse, Rossi e Marquez hanno potuto regolare i conti in pista a Barcellona e i due si sono addirittura stretti la mano dopo all’arrivo. Un gesto che non era mai più capitato dopo il Gp di Sepang dello scorso anno, quando la loro rottura aveva avuto origine. Valentino e Marc si sono trovati da soli, l’uno della scia dell’altro, a cinque giri dalla fine e hanno iniziato il proprio braccio di ferro. Il piccolo diavolo ha attaccato per due volte il Dottore, senza riuscire a bucarne le difese, ci è riuscito però a tre giri dalla fine, in fondo al rettilineo principale. Lo stesso punto in cui, al passaggio dopo, Valentino ha ricambiato il favore riuscendo poi a staccare l’avversario. Come a Jerez, Rossi ha di nuovo trionfato in Spagna dopo avere sbagliato la partenza ed essersi trovato 8° alla prima curva. Lì è iniziata la sua rimonta che lo ha portato in testa alla corsa all’inizio del 6° giro. «Ero stato davanti per tutta la gara ma non riuscivo a scappare, ce l’ho fatta solo alla fine.. È stata una delle più belle vittorie della mia carriera: è per Salom e la sua famiglia», il commento del Dottore. «E’ stata una gara difficile a causa del caldo, ero veramente al limite. Ci ho provato, la cosa più importante è che sia stata una bella battaglia per il pubblico e la voglio dedicare a Salom», ha detto Marquez. E’ mancato Lorenzo, che dopo avere comandato i primi giri ha incominciato a perdere posizioni. Il disastro a 9 giri dalla fine, quando Iannone ha sbagliato una frenata e lo ha tamponato buttandolo a terra. Con lo zero del maiorchino, Marquez è riuscito a portarsi in testa alla classifica generale con 125 punti, 10 più di Jorge e 22 di Valentino, che con la vittoria si è riportato vicino ai primi. Pedrosa è salito sul terzo gradino del podio, riuscendo ad avere la meglio su Vinales, Pol Espargarò e Smith. Settimo posto per Dovizioso, davanti a Bautista (Aprilia) e Petrucci. L’Inter ai cinesi del Suning: è ufficiale L’Inter diventa cinese, ora è ufficiale. Il gruppo Suning ha annunciato che rileverà il 68,55 percento della società nerazzurra, «è la prima operazione in Italia», ha affermato il presidente Zhang Jindong, che ha intenzione di voler «ricostruire la gloriosa storia del passato». Con il passaggio della maggioranza, l’Inter conferma l’uscita dal club di Massimo Moratti, mentre Erick Thohir continuerà alla guida di esso come presidente. «Questa nuova partnership - dice Thohir - porta l’Inter a compiere un passo rivoluzionario verso il futuro». Dopo settimane di speculazioni, la cinese Suning ha reso noto di aver raggiunto un accordo per acquistare il 68,55% dell’Inter per 270 milioni di euro. Presenza- 16 giugno 2016 15 Addio a Muhammad Ali, leggenda della boxe Ha combattuto sul ring e condotto battaglie da uomo, rifiutando però sempre la guerra vera. Ha attraversato decenni, leader e religioni, lanciando messaggi e segnando la storia dello sport è morto Muhammad Ali nella notte in un ospedale di Phoenix, in Arizona, all’età di 74 anni. Lo ha reso noto la famiglia con una dichiarazione. L’ex campione del mondo dei pesi massimi e oro olimpico a Roma ‘60 era stato ricoverato giovedì 2 giugno per “precauzione”. Le sue condizioni non erano state giudicate gravi, ma data l’età e il morbo di Parkinson, di cui l’ex Cassius Clay era malato da trent’anni, i medici avevano scelto la strada della prudenza. Cinquant’anni fa e più, oltre mezzo secolo, una vita. Cinque cerchi, mille storie. Olimpiade di Roma, 1960 uno spartiacque. Un mondo diviso in due, fuori. Guerra fredda, tensione apicale tra superpotenze. Un mondo insieme, nello sport. Fu lì che si rivelò al mondo, per la prima volta. Era ancora Cassius Clay, medaglia d’oro tra i mediomassimi, il roboante annuncio del Muhammad Ali che sarebbe venuto. Volava come una farfalla, pungeva come un’ape. E già vomitava fiumi di parole. Era appena maggiorenne, allora. Adesso che compie 70 anni, si muove come in una tragica moviola, trema come un cane infreddolito, anzi di più. E la bocca, chiusa. Il male gli ha minato il fisico, azzerato le parole. La luce resta accesa, in senso di lucidità mentale mai perduta. Legge del contrappasso. Ha menato cazzotti, abbattuto rivali. Ora si muove a fatica, tremante. Ha sparato sentenze, lanciato proclami. Ora se ne sta in silenzio, pensoso. Resta quel che ha fatto sul ring, brani di storia dello sport. E quel che ha detto (e fatto) fuori, pagine di biografia da atleta anomalo, muscoli sì ma pure cervello. Un’icona, che se ne condividano oppure no i modi e i gesti. Era un ribelle, è divenuto un esempio. Sul ring, un fuoriclasse. Il più grande, secondo se stesso: «Ma l’ho detto ancor prima che lo fossi». Perché pure sul quadrato faceva contare le parole, là dove dovrebbero prevalere i muscoli. Gli avversari li smontava prima, coi suoi strali avvelenati. Ne minava le certezze, ne abbassava le difese. Poi li finiva coi pugni, danzandogli intorno, colpendoli con la velocità che gli consentiva di «spegnere la luce e andare a letto prima che sia buio». Così s’è preso tutto: l’oro olimpico di Roma, poi il mondiale dei massimi, più volte. In cambio ha lasciato pagine di storia, sfide memorabili, match dai mille significati, quando i “massimi” erano leggenda, re di uno sport, idoli della gente. 16 Presenza- 16 giugno 2016 Elezioni amministrative tutto. GRILLO: LENTI MA INESORABILI E se Renzi non esulta lo fa, al contrario, Grillo. “Siamo lenti, ma inesorabili”. Le parole lanciate rigorosamente attraverso il blog dal quale il comico genovese muove oggi più che mai le fila del movimento, arrivano in mattinata e fotografano un risultato che va oltre le più rosee aspettative per il M5s. I grillini sono arrivati primi, ma non hanno ancora vinto. Virginia Raggi trionfa nella Capitale, com’era prevedibile dopo la vicenda Marino: incassa il 37% dei consensi staccando di 13 punti il candidato del Pd Roberto Giachetti che riesce a superare di misura Giorgia Meloni. Il partito di Grillo è il più votato a Roma, ma anche a Torino dove Chiara Appendino costringe Piero Fassino al ballottaggio con il 34% dei voti. Era da 15 anni che sotto la Mole il sindaco si sceglieva al primo turno ed era (rigorosamente) di centrosinistra. “Un risultato storico! Cambiamo tutto” è il grido di gioia che Grillo affida al blog. Una rivoluzione lenta ma inesorabile, appunto, la dimostrazione che il movimento è vivo e vegeto e che continua ad intercettare il voto degli italiani in un momento in cui la disaffezione alla politica è evidente (basti pensare all’astensionismo in continua crescita). Là dove i candidati sono “credibili”, altrove come a Milano e Napoli si fermano ad un misero 10%, il M5S fa incetta di consensi. In Sardegna a Carbonia ci sarà un’altra partita al secondo turno per i grillini che per un soffio perdono il ballottaggio a Savona. LE DIVISIONI PENALIZZANO GLI SCHIERAMENTI TRADIZIONALI. L’esito dello scrutinio delle comunali vede centrosinistra e centrodestra pagare a caro prezzo le divisioni interne. Dove Pd e sinistra corrono uniti, come a Cagliari con Massimo Zedda, la vittoria al primo turno arriva senza difficoltà. E dove il centrodestra non paga le fratture ormai quasi insabili tra Fi e Lega, come a Milano, si conferma ancora in grado di tallonare i democratici. Ma è nella Capitale che i 5 Stelle possono davvero festeggiare. “Sono pronta a governare, il vento sta cambiando” esulta Virginia Raggi. Una riflessione sul caso Roma nel centrodestra certamente ci sarà nelle prossime ore. Il dato è che nella battaglia tra la destra targata MeloniSalvini e il centrodestra azzurro a Roma ha vinto la prima. “Da Fi c’è stata una scelta suicida”, tuona Salvini affermando che dove la Lega non sarà al ballottaggio “voterà tutto tranne il Pd” e marcando nuovamente le distanze da (almeno una parte) di Fi. Antonio Tajani, infatti, annuncia che senza la Meloni al secondo turno non si inviterà a votare né il Pd né il M5S. LA LEGA: SERVE NUOVA COALIZIONE Tra quelli che esultano senza motivo c’è la Lega fa il conto dei (piccoli) comuni portati a casa dal suo partito al primo turno e si vede costretta al ballottaggio anche nella sua roccaforte di Varese. Ma Salvini già pensa al futuro alla resa dei conti con gli azzurri. “La leadership non mi interessa” dice il leader della Lega, ma “dal 20 giugno, dopo i ballottaggi chiederò un’assemblea di tutti quelli che non vogliono morire renziani per stendere un programma di dieci punti per una nuova coalizione che guarda al futuro e non al passato”. 2 giugno, folla alla festa Mattarella, «i miei incontri al Quirinale o in giro per il Paese hanno confermato una mia sensazione consolidata: l’Italia nel suo complesso sottolinea - è molto migliore di come noi stessi a volte la dipingiamo». Matteo Renzi condivide ogni parola del Capo dello Stato. Il premier saluta e augura “buona festa” a tutti i militari che incontra nel corso della passerella che si concede lungo via dei Fori imperiali con Grasso. «Presidente, salvi la nostra amata patria», lo incoraggia un militare di Livorno. «Sarà fatto», la risposta. Tanti gli applausi e gli inviti a non mollare, riservati al premier. «Non molliamo», assicura lui. «Matteo vinci il referendum», gli urla un sostenitore. «Eh - replica speranzoso il presidente del Consiglio - datemi una mano». La pioggia risparmia le circa 3600 persone, tra militari e civili, che sfilano sotto gli occhi di Mattarella, Renzi e le più alte cariche istituzionali del Paese. Arriva solo alla fine della parata, dopo il passaggio della fanfara dei carabinieri a cavallo e delle pattuglie acrobatiche delle frecce tricolori, ma Mattarella non si lascia intimorire e sceglie di tornare al Colle con la Flaminia, senza tirar su la capotte. Tanti i cittadini che applaudono donne e uomini di esercito, marina militare, aeronautica, carabinieri e i Corpi militari, ausiliari e armati dello Stato. «La sobrietà che ha caratterizzato anche quest’anno la presenza delle Forze Armate, senza nulla togliere alla solennità della celebrazione, è stata altamente apprezzabile - scrive Mattarella a Pinotti a rivista terminata - La calorosa partecipazione dei cittadini ha confermato, ancora una volta, l’affetto del popolo italiano verso le Forze Armate, riferimento prezioso dei valori di onore e Patria». Berluscono in ospedale di lavoro, dei moltissimi sostenitori che mi hanno fatto sentire la loro vicinanza con calore straordinario». Poi un passaggio sul suo stato d’animo in vista dell’operazione a cuore aperto. «Sono sereno, e affronto questo passaggio delicato affidandomi a Dio ed alla straordinaria professionalità dei medici e del personale del San Raffaele», sottolinea Berlusconi. Giovedì il medico personale di Berlusconi Alberto Zangrillo aveva annunciato, in una conferenza stampa, che l’ex premier deve essere operato per un’insufficienza aortica. «Berlusconi ha ri- FINALI schiato di morire: è arrivato in ospedale in condizioni molto severe, ha rischiato la vita e ne era consapevole», ha spiegato Zangrillo. Il malore che ha portato Berlusconi in ospedale, a quanto riferito dal suo medico, è stato avvertito nella notte tra sabato e domenica scorsi, ma prima del ricovero in ospedale l’ex premier ha voluto votare. Venerdì il medico ha riferito che Silvio Berlusconi «non è preoccupato, è molto determinato, molto consapevole e molto coraggioso. Tutto procede». «Non abbiamo ancora stabilito, entro mercoledì», ha aggiunto a proposito della data dell’intervento. La visita di Marina La mattinata di venerdì è trascorsa in modo tranquillo, senza il carosello di visite dei giorni scorsi. Nessuno è passato davanti ai tanti giornalisti che stazionano all’ingresso principale. «L’umore è buono», ha riferito la figlia maggiore di Berlusconi, Marina, presidente di Fininvest e di Mondadori, arrivata poco prima delle 14 al San Raffaele, dove il padre è ricoverato in una suite al sesto piano del settore «D». ISTAT diminuiscono gli italiani e sottraendo quelli in uscita (decessi ed emigrazioni), sottolinea l’Istat, la popolazione residente calcolata al 31 dicembre 2015 è pari a 60.665.551, con una diminuzione di 130.061 unità rispetto all’anno precedente. La flessione è più marcata per le donne (-84.792) rispetto agli uomini (-45.269). Lo stesso calcolo, effettuato per la popolazione straniera, ha fatto registrare un incremento di appena 11.716 unità, portando i cittadini stranieri residenti nel nostro Paese a 5.026.153, pari all’8,3% dei residenti. Il calo generale delle popolazione con cittadinanza italiana - 141 mila, sottolinea l’Istat, è bilanciato dall’acquisizione della cittadinanza italiana di una parte sempre più ampia della componente straniera (+178 mila) . Il decremento della popolazione iscritta in anagrafe è dovuto in larga misura alla dinamica naturale. Il saldo naturale, determinato dalla differenza tra il numero delle nascite e quello dei decessi, nel 2015 ha fatto registrare valori fortemente negativi, come già l’anno precedente, ma in misura ancora più accentuata. Al costante calo delle nascite, nel 2015 si è affiancato un significativo aumento dei decessi. Dopo anni nei quali i flussi migratori riuscivano a compensare il calo demografico dovuto alla dinamica naturale negativa, nel 2015 il consistente saldo naturale negativo, unito alla continua diminuzione del saldo migratorio, ha portato al decremento della popolazione. Complessivamente, la variazione della popolazione è stata determinata dalla somma delle seguenti voci di bilancio: il saldo negativo del movimento naturale, pari a -161.791 unità; il saldo positivo del movimento migratorio con l’estero, pari a 133.123; il saldo per altri motivi e per movimento interno, pari a -101.393 unità. Padre Clemente, il missionario che comprò e salvò i bimbi birmani «Nel lontano 1924 giovane e bello con le pupille color del mare, fui lanciato tutto solo in un bosco a sei giorni di cavallo dai miei confratelli e mi fu detto “sviluppati”». Aveva 27 anni, Padre Clemente Vismara da Agrate. Aveva scelto di partire missionario in Birmania, là dove nessuno era mai arrivato prima. Partì novello sacerdote sul piroscafo da Venezia, ci vollero otto mesi di navigazione per arrivare. Poi solo il tempo di imparare inglese e idiomi locali. Gli diedero un cavallo, 300 rupie, qualche attrezzo, scatole di sardine e una destinazione: Monglin, tra le montagne del nord est. Ci arrivò da solo. La zona era abitata da tribù di tagliatori di teste che facevano sacrifici umani. Lo scrisse ai suoi amici di Agrate: «Cominciai... voi chiederete... ad Evangelizzare? Avete sbagliato. Cominciai con l’accetta a disboscare». Col suo Browning accanto, con le tigri che arrivavano fino alla capanna dove abitava per sbranarlo anche se il vero pericolo erano le zanzare. Alla sera, accanto al fuoco «studiavo lingue e medicina». Padre Clemente era solo. «Troppo solo: poetavo per non piangere, scrivevo di notte per allungare la giornata». E cosi «cominciai a camminare, camminare, camminare». Ma la gente scappava al suo arrivo. Allora portò con sé delle medicine, tra quelle tribù devastate dalla malaria e dalla fame, «ringraziando chi si degnava di accettare dalla mie mani pillole di chinino». Aveva anche il Vangelo, ma per lungo tempo, lo tenne per sé, «prima dovevo dimostrare con i fatti che quello che poi avrei predicato era vero». Imparò a fabbricare mattoni per costruire chiese, case e orfanotrofi. Perché se gli adulti scappavano, avrebbe cominciato a farsi conoscere dai bambini tenuti nei villaggi come schiavi. Comprava i bambini perché a vederli così «vendo anche i pantaloni pur di averli». «Il re della foresta», così si faceva chiamare costruiva case e chiese col denaro che chiedeva scrivendo in Italia, si preparò anche la bara, perché si moriva in pochi giorni di malattia, di sfinimento, di pallottole di briganti o soldati: «Ma io penso d’essere indegno del martirio, quindi me la svignerò sempre, come già due volte me la sono svignata pur sotto le pallottole». Quando, nel 1964, il regime birmano chiuse le porte, espulse molti missionari, impedì il ritorno di chi usciva dal Paese, padre Clemente restò là, anche se gli confiscarono scuole, ospedali e dispensari. Non aveva nessuna intenzione di tornare in Italia, lo aveva fatto una volta sola, nel 1957. Morì a 91 anni nel 1988 dopo aver fondato due missioni, aver salvato migliaia di bambini, ordinato sacerdoti birmani. Al suo funerale parteciparono migliaia di birmani. «Ad Agrate raccogliemmo subito le firme per avviare il processo di beatificazione — racconta Rita Gervasoni, coordinatrice degli Amici di Padre Clemente Vismara —. Fu proclamato beato nel 2011». Il Must (Museo del territorio vimercatese) di Vimercate ospitò una mostra e realizzò un video. «Il suo ricordo è vivo — continua Gervasoni — non abbiamo mai smesso di sostenere la missione, il mese di giugno ogni anno è dedicato alla festa del beato Padre Clemente». «Già nel 1997 — spiega il parroco don Mauro Radice — eravamo riusciti ad aprire nella casa natale un museo, visitabile solo su appuntamento». CIRCOLO DI PROFESSIONISTI UNIVERSITARI DI ORIGINE ITALIANA Amigas y amigos del Circolo, El miércoles 29 de Junio tendremos el agrado de invitarlos a la charla audiovisual titulada “Giacomo Puccini, el último compositor de la gran escuela de Ópera Italiana”, expuesta por nuestro invitado de honor, el Sr. Joaquín Rodriguez Bunster Productor de Televisión en transmisiones de Opera, Ballet y Conciertos de Canal 13 , Encargado de la Subtitulación de las óperas a pie de pantalla, Productor en transmisiones de recitales de Plácido Domingo, Leo Nucci , Alfredo Krauss y Verónica Villarroel ( Canal 13 U.Católica ), Realizador del programa” Intérpretes Nacionales” de música clásica (Radio U.de Chile), Realizador de Charlas Audiovisuales en Instituto Italiano de Cultura y Municipalidad de Vitacura (Vitamayor) Como de costumbre, los esperamos cordialmente, a partir de las 20:30 horas en el Stadio Italiano, Av. Apoquindo 6589, Las Condes. Saludamos atentamente a Uds. En nombre del Directorio Rina Garibaldi Solari Secretaria Romolo Trebbi del Trevigiano Presidente Adhesión: $ 13.000 Se ruega confirmar la asistencia con anticipación, a más tardar el día martes 28, a la Sra. Rina Garibaldi (Cel. 9-2208143) o al correo [email protected]. Se ruega además puntualidad, considerado que la cena se servirá a las 21:00 h. Los participantes a la cena que llegan después de las 20:00 horas, pueden hacer uso del estacionamiento del Stadio Italiano de calle Esteban dell’Orto.