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Roma, 22 gennaio 2015 I beni pubblici e i servizi pubblici Prof. Angelo Lalli 1 La logica del corso Beni come strumenti dell’attività amministrativa sia per consentire l’esercizio delle classiche funzioni autoritative, sia per lo svolgimento dei servizi pubblici. Beni pubblici come strumenti per la realizzazione diretta di diritti dei singoli: circolazione; libertà personale; ricreazione e cultura; salubrità della vita. . 2 Cose e beni in senso giuridico I beni come parte fisica del mondo → concezione fisiocratica della ricchezza Feudalesimo – economia curtense – terra è centrale e rapporti obbligatori diversi e paralleli in relazione ad essa; Mercantilismo → più quantitità di moneta affluisce > ricchezza paese è denaro (vale per ciò che è e per ciò che rappresenta) → aumento esportazioni + dazi alle importazioni → intervento dello Stato (privilegi e patenti) 3 Colbert nel 1600 sostiene questa posizione; → guerre commerciali tra i grandi stati nazionali. Il mercantilismo entra in crisi con lo sviluppo della tecnologia, i vantaggi del commercio internazionale e della differenziazione internazionale del lavoro → libertà degli scambi Fisiocratici → libertà di scambio; attività che crea surplus è solo agricoltura → intervento Stato non indispensabile → naturalità del mercato 4 Economia classica:1770-1848 → rivoluzione industriale → precondizioni giuridiche: property e freedom of contract ; precondizioni tecniche; precondizioni sociali: classe di proprietari terrieri disposti a investire – rischiare - nell’industria (capitalisti) + proletari: offrono forza lavoro sul mercato come merce; l’egoismo dei singoli è orientato dalla “mano invisibile del mercato” all’interesse generale 5 Lo Stato ha solo il compito di fornire i servizi essenziali o minimi → in questi termini si giustifica pagamento delle imposte; Questione sociale e Marx → Il capitalismo non è naturale; è frutto della vittoria politica e militare di una classe su un’altra → il plusvalore è ingiustamente appropriato dai capitalisti che lo accumulano – Stato borghese è mera sovrastruttura di potere oppressiva → ergo lo Stato collettivista 6 E’ frutto delle contraddizioni dle capitalismo e deve essere strumento per realizzare un modo di produzione più equo sulla base della eliminazione della proprietà privata. La proprietà pubblica totale dei mezzi di produzione è dello Stato, così come ad esso è riservata l’intera attività economica; programmazione pubblica; → sistema politico dittatoriale → inefficienza del sistema economico pubblico 7 Economia neoclassica di fine ‘800 affina i principi dell’economia classica. La crisi del ’29, New Deal e Roosevelt: crisi grave del capitalismo →sovraproduzione; crollo dei prezzi →disoccupazione → incapacità di riavvio della produzione; → intervento pubblico: spese pubbliche maggiori; sostegno ai lavoratori (salari minimi); controlli pubblici sull’economia 8 Le teorie di Keynes: spesa pubblica in deficit di bilancio (da finanziare con debito pubblico) da impiegare in investimenti → maggiore occupazione → aumenta la domanda interna → aumento degli investimenti anche privati → aumento del PIL in misura tale da compensare l’aumento del debito pubblico (moltiplicatore); e’ politica concepita per essere temporanea e incidere sulle situazioni di disoccupazione involontaria determinata da insufficiente domanda. 9 In ogni caso presuppone il sistema capitalistico e individua meccanismi di correzione dei fallimenti legittimando un ruolo specifico dello Stato in economia che resta di mercato. Economia mista → art.41 e 42 della Costituzione italiana → una concezione ancora più orientata all’ingerenza diretta dello Stato nell’economia: l’impresa pubblica (come nelle economie collettivistiche) → proprietà pubblica delle imprese . 10 Stato sociale: lo Stato non può limitarsi a riequilibrare il sistema capitalistico nei momenti di crisi → deve assicurare comunque condizioni di vita concrete dignitose a tutti; Art. 3, comma 2, della Costituzione: “E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana 11 e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica economica e sociale del Paese”. Art.4 “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto” 12 Art.38 Cost: “Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto di mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all'assistenza sociale. I lavoratori hanno diritto che siano preveduti e assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria. Gli inabili e i minorati hanno diritto all'educazione e all'avviamento professionale. Ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi e istituti predisposti o integrati dallo Stato” 13 Lo Stato sociale previsto in Costituzione impone compiti estesi ai pubblici poteri: - Intervento diretto → impresa pubblica, sussidi ai cittadini, scuola pubblica ; - Intervento indiretto → programmazione economica dell’attività economica pubblica e privata; disciplina dell’attività economica privata controlli proprietà pubbliche e imprese pubbliche ampia accezione di servizio pubblico. 14 Recenti misure rischiano di alterare o condizionare il disegno costituzionale: Non tanto l’adesione ai principi dell’UE di libero scambio e di economia sociale dimercato ma: Fiscal compact + patto di stabilità 15 Equilibrio di bilancio come tendenziale pareggio nuovo art.81 Cost.; Decisione di finanza pubblica soggetta ai prevalenti principi (eterocontrollati) della riduzione del debito e del tendenziale pareggio. 16 alienazione beni pubblici → ripianamento debito come esigenza prioritaria → il principio di sostenibilità economica nella gestione dei beni pubblici diviene centrale riorganizzazione radicale dei servizi pubblici → tendenziale ritrazione dello Stato dall’intervento diretto con prevalenza della regolazione Sussidiarietà / terzo settore la nuova frontiera 17 Introduzione La disciplina giuridica dei beni è sempre stata connessa con i sistemi economici che si sono prodotti nel corso della storia. Beni di consumo e beni produttivi (Cost. “beni economici”) hanno sempre avuto un regime differente Le categorie qualificatorie utilizzate per esprimere le discipline dei beni e delle relazione dei vari soggetti con essi sono state diverse. 18 Il rapporto con i beni è stato perciò concepito secondo diverse modalità di appartenenza: 1) di singoli individui in quanto tali 2) di singoli individui in quanto membri di date collettività (facoltà di godimento riconosciute in capo a ciascun membro) 3) di enti, espressione mediata di collettività, ma da queste distinti e spesso ad esse e ai loro membri contrapposti (questo regime può coincidere in tutto o in parte con 1) 19 Avvertenza metodologica Sino alla fine del ‘700 era normale considerare l’esistenza di vari regimi giuridici sui beni specie sulla terra (più diritti insistevano sul medesimo bene) in coerenza con l’economia di precapitalistica. Le codificazioni dell’800, a partire da quella francese, impongono un modello unitario di proprietà, che è quella privata, il portato delle rivoluzioni borghesi. 20 Il pensiero giuridico assume come modello prevalente quello della proprietà privata del singolo. La proprietà per eccellenza è quella privata; assume un valore costituzionale come garanzia di una sfera di potere libero riconosciuta al privato nei confronti degli altri consociati e dello Stato stesso La forza suggestiva del modello e la perfezione tecnica della sua elaborazione condizionarono la visione dei vari modi di appartenenza dei beni pure esistiti. 21 Lo studio dei regimi pubblici di appartenenza dei beni perciò deve tenere in considerazione l’elaborazione moderna del concetto di proprietà privata. L’elaborazione concettuale delle proprietà pubbliche ( e si noti siamo al plurale) sarà sempre condizionata dalla concezione della proprietà privata e dalla sua evoluzione. 22 La forza di suggestione del modello proprietario moderno è tale che ne troviamo un riflesso nell’incertezza definitoria di testi normativi, pur tecnicamente molto evoluti, come il codice civile del 1942 o la Costituzione del 1948. 23 Art. 822 c.c. Appartengono allo Stato e fanno parte del demanio pubblico il lido del mare ecc…Fanno parimenti parte del demanio pubblico, se appartengono allo Stato le strade, le autostrade le strade ferrate ecc. Art. 824 c.c. I beni della specie di quelli indicati al secondo comma dell’art.822, se appartengono alle province o ai comuni sono soggetti al regime del demanio. 24 Costituzione Art.42. La proprietà è pubblica o privata. I beni economici appartengono allo Stato ad enti o a privati. Il Codice inscrive il regime dei beni pubblici nel Titolo I (Dei beni) del Libro Terzo (Della proprietà), ma si esprime in termini di appartenenza allo Stato o a enti pubblici; la proprietà è disciplinata al Titolo II La Costituzione pone in opposizione proprietà pubblica e proprietà privata (esclude le collettive ?) 25 Quale è la natura del diritto sui beni dello Stato e degli altri enti pubblici (territoriali e non) ? a) E’ un diritto di proprietà (al singolare) ? b) E’ un diritto di natura diversa ? c) E’ un potere sui beni, diretta derivazione della sovranità stessa ? 26 Tutte e tre le risposte sono state date nel corso della storia e tutt’ora la disputa non può dirsi definitivamente superata. Alcuni punti fermi: sicuramente lo Stato e gli altri enti pubblici sono titolari di proprietà “privata”, al pari di ogni altro soggetto dell’ordinamento; ma sono anche titolari di altri generi di appartenenza come il demanio e il patrimonio indisponibile. 27 Perché lo Stato può essere considerato titolare di proprietà privata ? Nel nostro ordinamento esiste il principio della capacità giuridica generale di diritto comune dello Stato e delle altre amministrazioni pubbliche. Gli ordinamenti di common law conoscono il diverso principio del nec ultra vires. 28 Dal detto principio deriva che lo Stato e gli enti pubblici, in quanto persone giuridiche, possono esere titolari di tutti i diritti e compiere tutti gli atti e negozi che l’ordinamento consente ai privati. Dunque, Stato e altri enti pubblici sono titolari anche del diritto di proprietà “privata” individuale al pari di ogni altro consociato. 29 Questa conclusione è così espressa codice civile: art. 826: “ I beni appartenenti allo Stato, alle province e ai comuni, i quali non siano di quelli indicati dagli articoli precedenti, costituiscono il patrimonio dello Stato o, rispettivamente, delle province o dei comuni”; art. 828: “i beni che costituiscono il patrimonio dello Stato, delle province e dei comuni sono soggetti alle regole particolari che li concernono, e in quanto, non diversamente disposto, 30 dalle regole del presente codice”. Ergo, in mancanza di esplicita deroga, si applica integralmente il regime codicistico, sia per quanto concerne il contenuto del diritto ( art. 832 e ss), sia gli atti e i negozi di disposizione (art.1321 e ss, sia per quanto concerne i profili di responsabilità (art.2043 e ss) e di garanzia patrimoniale (art.2740). Insieme a queste regole, trovano applicazione anche regole speciali di diritto pubblico che attengono alla qualità del soggetto. 31 Attenzione a non confondere le regole pubblicistiche che si applicano all’ attività dello Stato e delle amministrazioni pubbliche in generale, dalle regole che delineano il regime dei beni patrimoniali delle Amministrazioni pubbliche. Es. Al contratto di compravendita di un bene patrimoniale dello Stato si applicano gli artt. 1470 e ss. Tuttavia, lo Stato e gli altri enti pubblici non hanno la stessa libertà contrattuale riconosiuta ai privati. 32 C’è ad esempio l’obbligo di esperire procedure di evidenza pubblica per l’individuazione del contraente. Al di là di ciò, per i beni del patrimonio si applica la disciplina codicistica sulla proprietà privata e sui contratti. Va aggiunto che la legislazione in materia di contratti pubblici tende a limitare molto l’autonomia contrattuale della PA, tanto da far dubitare che ne abbia ancora. Sui beni del patrimonio c’è la proprietà individuale . 33 DEMANIO E PATRIMONIO INDISPONIBILE Qual’è il contenuto di tali nozioni ? Occorre soffermarsi ancora sulla natura e sul significato del diritto di proprietà privata posto che, come abbiamo detto, è sempre tenendo presente la forza concettuale di quel modello che si sono elaborate le nozioni di proprietà pubblica 34 La concezione moderna di proprietà privata Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino – Costituzione francese 3 settembre 1791 “Art. 17 – La proprietà essendo un diritto inviolabile e sacro, nessuno può esserne privato, salvo quando la pubblica necessità, legalmente constatata, lo esiga in maniera evidente, e a condizione di una giusta e preventiva indennità.” 35 “La Costituzione garantisce l’inviolabilità delle proprietà, o la giusta e preventiva indennità di quelle delle quali la pubblica necessità, legalmente constatata, esiga il sacrificio. I beni destinati alle spese di culto e a tutti i servizi d’utilità pubblica appartengono alla nazione, e sono in ogni tempo a sua disposizione. La Costituzione garantisce le alienazioni che sono state o saranno fatte seguendo le forme stabilite dalla legge”. 36 Code Civil (1804) art. 544. "La proprietà è il diritto di godere e disporre delle cose nella maniera più assoluta, purchè non se ne faccia un uso proibito dalle leggi e dai regolamenti". 37 Codice civile del Regno d'Italia (1865) art. 436. "La proprietà è il diritto di godere e disporre delle cose nella maniera più assoluta, purché non se ne faccia un uso vietato dalle leggi e dai regolamenti." 38 Superamento del sistema feudale che conosceva la frammentazione dei regimi di appartenenza. Unitarietà del diritto espressione della signoria dell’uomo – individuo singolo– sulle cose Diritto naturale che lo Stato doveva riconoscere: diritto pubblico/privato Diritto e potere al tempo stesso nell’ambito dei quali il soggetto privato titolare non incontra limiti: può goderne come vuole 39 La proprietà o è individuale o non è Che ne è allora delle proprietà pubbliche tendenzialmente aperte al godimento pubblico ? Code civil all’art.538 stabilisce : “Les chemins, et roues à la charge de l’État, les fleuves et rivières navigables ou flottable, les rivages, lais et relais de la mer, le ports, les havres, les rades, et généralment toutes les portions du territoire français qui ne son pas susceptible d’une propriété privée sont considérés comme des dépendances du domaine public”. 40 La proprietà pubblica come espressione della puissance publique. Dato che il domaine public si componeva in prevalenza di beni di uso pubblico che non potevano, per ciò, essere oggetto di proprietà privata neanche lo Stato poteva essere titolare di proprietà sugli stessi. Lo Stato esercita sui suoi beni una funzione pubblica; ne è amministratore. 41 Conseguenze di questa impostazione: I beni pubblici sono quelli che hanno determinate caratteristiche che li rendono naturalmente aperti all’uso pubblico. Tipicità dei beni pubblici naturali . Eccezionalità dei beni pubblici artificiali (fortezze, ecc.) Residualità delle categorie dei beni pubblici rispetto alla più ampia categoria dei beni suscettibili di appropriazione privata. Disciplina di diritto pubblico 42 Qual’è la concezione in Italia sulla proprietà pubblica ? In origine si segue la Francia Santi Romano, 1906: il demanio è una specie di proprietà. 43 “Il concetto di proprietà, considerato in se stesso e nei suoi caratteri essenziali, non è né di diritto privato né di diritto pubblico, ma è un concetto generale; esso poi nelle sue applicazioni si qualifica diversamente, secondo la diversa posizione del subietto di fronte agli altri subietti con cui viene in contatto. 44 “La proprietà pubblica così appare parallela alla proprietà privata, non come modificazione di quest’ultima e tanto meno come un suo contrapposto; l’una e l’altra non sono che modificazioni di una nozione comune, che si rende necessaria tutte le volte che si vuole designare un diritto che investe una cosa nella sua totalità, in modo che su di essa altri diritti non sono ammissibili che come eccezioni” 45 Ma allora in che si distingue la proprietà pubblica dello Stato dalla sua proprietà privata ? Per l’oggetto: cose che per lo scopo cui sono destinate, sono disciplinate dal diritto pubblico. Si tratta di cose che servono direttamente (strade) o indirettamente (immobili sedi di uffici) un interesse amministrativo. Strade e libertà di circolazione Art. 16 Cost 46 Nel primo caso la proprietà pubblica delle strade è direttamente conessa con il potere di polizia sulle stesse e con la viabilità che è per diritto positivo uno dei rami dell’attività amministrativa. Nel secondo caso si tratta di semplici mezzi affinchè gli enti amministrativi possano esercitare i loro compiti. Centrale la connessione tra bene e funzione amministrativa di cui il primo è mezzo diretto o indiretto 47 Poiché la proprietà pubblica ha uno scopo più limitato di quella privata - la realizzazione della specifica funzione amministrativa connessa – molte facoltà a essa inerenti si rendono inutili e perciò il legislatore le elimina; ne deriva: l’indisponibilità, nei limiti stabiliti dalle leggi speciali – l’incommerciabilità; 48 che il godimento del bene si realizza o per mezzo dei soggetti che sono membri dell’ente pubblico proprietario, nel caso di usi pubblici, o per mezzo dei suoi organi, nel caso dei beni destinati a una funzione o a un servizio pubblico. 49 Conclusioni demanio e patrimonio indisponibile Sono considerate dalla dottrina specie di proprietà disciplinate per alcuni aspetti dal diritto pubblico e imputate a enti pubblici (di solito territoriali) a causa delle funzioni amministrative ad essi assegnate. Incommerciabilità e uso pubblico non contrastano con l’imputazione in proprietà agli enti pubblici Superamento definitivo della dimensione collettiva 50 L’importanza della dottrina nella elaborazione del concetto di bene pubblico Lacunosità della disciplina codicistica del 1865 e necessità di dirimere le controversie relative ai beni degli Stati preunitari: il cc del 1865 non ha esplicitamente abrogato le leggi precdenti; Necessità di elaborare un criterio di individuazione basato sui dati realtivi ai beni certamente demaniali 51 C.C. 1865 Capo III Dei Beni relativamente alle persone a cui appartengono 425. I beni sono o dello Stato, o delle provincie, o dei comuni, o dei pubblici istituti ed altri corpi morali, o dei privati. 426. I beni dello Stato si distinguono in demanio pubblico e beni patrimoniali. 427. Le strade nazionali, il lido del mare, 52 i porti, i seni, le spiagge, i fiumi e torrenti, le porte, le mura, le fosse, i bastioni delle piazze da guerra e delle fortezze fanno parte del demanio pubblico. 428. Qualsiasi altra specie di beni appartenenti allo Stato forma parte del suo patrimonio. 429. I terreni delle fortificazioni o dei bastioni delle piazze da guerra che più non abbiano tale destinazione, e tutti gli altri beni che cessino di essere destinati all’uso pubblico 53 ed alla difesa nazionale passano dal demanio pubblico al patrimonio dello Stato. 430. I beni del demanio pubblico sono per loro natura inalienabili; quelle del patrimonio dello Stato non si possono alienare che in conformità delle leggi che li riguardano. 431. Le miniere e le saline sono regolate da leggi speciali. 432.I beni delle provincie e dei comuni si distinguono in beni di uso pubblico e in beni patrimoniali. 54 La destinazione, il modo e le condizioni dell’uso pubblico, e le forme di amministrazione e di alienazione dei beni patrimoniali sono detrminate da leggi speciali. 433. I beni degli istituti civili od ecclesiastici e degli altri corpi morali appartengono ai medesimi, in quanto le leggi del regno riconoscano in essi la capacità di acquistare e di possedere. 434. I beni degli istituti ecclesiatsici sono soggetti alle leggi civili e non si possono 55 alienare senza l’autorizzazione del governo. 435. I beni non indicati nei precedenti articoli appartengono ai privati. Dati positivi: due regimi → demanio e patrimonio beni del demanio = inalienabilità assoluta per loro natura quali sono? C’è elencazione non tassativa, ma per tipi → intepretazione analogica; Tutti gli altri → patrimonio → regime secondo leggi speciali 56 Elenco: beni immobili naturali, ma anche artificiali. Che cosa determina la demanialità ? Lo si deduce a contrario dall’art.429: i terreni delle fortificazioni ...che più non abbiano tale destinazione e ...gli altri beni che cessino di essere destinati all’uso pubblico e difesa nazionale, passano dal demanio pubblico al patrimonio. 57 Demanialità → destinazione a uso pubblico o difesa nazionale Caratteri essenziali e comuni ai beni demaniali (Giucciardi): immobili appartenenza a ente territoriale → esclusivo titolare potere coercizione su tutti coloro che possono usarli → esclude i privati 58 destinazione a funzione esclusiva dell’ente → in assenza di funzione esclusiva dell’ente il bene perde il carattere della demanialità. Es. ferrovie e telefoni possono essere gestiti da Stato e imprese; strade, acqua, fortificazioni, incompatibili con gestione imprenditoriale → necessaria appartenza allo Stato perchè solo lo Stato può perseguire i connessi interessi (nozione storica); 59 necessarietà del bene per la funzione. Regime della incommerciabilità perché sono necessari a funzione esclusiva dello Stato; fintantoché legge attribuisce allo Stato funzione esclusiva realizzabile con il bene esso è demaniale. Es. Strada e polizia stradale (funzione pubblica esclusiva dell’ente, che non può essere di privati - all’epoca) 60 E’ ammessa commerciabilità secondo regole diritto pubblico: demanio militare è assolutamente incommerciabile →la difesa è solo allo Stato; demanio stradale commerciabile tra enti territoriali →strada statale a provinciale (cambia la competenza del soggetto a esercitare la funzione); In costanza dei requisiti, non c’è trasmissibilità, no prescrittibilità o usucapione, il possesso di altri non ha effetti 61 Le diverse tipologie di usi beni demaniali Poiché appartengono allo Stato, è sempre esso che ne usa (quelli di uso pubblico indirettamente attraverso il godimento diretto dei cittadini ): Uso comune → conforme alla destinazione generale del bene, uguale per tutti e senza previo assenso p.a. (circolazione libera su strade pubbliche) Uso speciale → conforme alla destinazione generale + altre facoltà assentite da Pa (circolazione veicoli fuori misura) 62 Uso eccezionale: non conforme alla destinazione generale, deroga per il perseguimento di un pubblico scopo (concessione, es. derivazione di acque) Distinzione tra usi e situazione giuridica dei singoli rispetto al bene Uso comune pubblico: a) diritto reale parziario su cosa altrui; b) mero interese civico; c) mera espressione di libertà ( ciò che non è vietato è permesso) c) Nei confronti degli altri individui è d.soggettivo tutelabile in sede giudiziaria; 63 C) nei confronti della p.a. : interesse civico a che il bene sia destinato e mantenuto nell’interesse della collettività → interesse non giuridicamente rilevante in sede giudiziaria →solo in sede amm. o politica Se bene è attualmente destinato a uso pubblico, ogni atto singolare della P.a. che limiti tale uso è censurabile di fronte al g.a. Usi speciali ↔ autorizzazioni → interresse legittimo → g.a. Usi eccezionali ↔concessioni → al privato anche poteri di rilievo pubblico 64 Es. concessione di derivazione acque pubbliche per generazione energia → dichiarazione di pubblica utilità delle opere necessarie → concedente conserva poteri nei confronti del concessionario per tutta la durata del rapporto. Va notato che tale classificazione degli usi non è del tutto razionale: specie la categoria degli usi eccezionali → l’evoluzione tecnica comporta che i beni in questione tendono ad avere naturalmente destinazioni imprenditoriali oppure occorre controllare la 65 loro esauribilità. Circolazione: fintantoché permangono i requisiti, è sottratto alla circolazione → indisponibilità assoluta Anche la proprietà pubblica impone responsabilità: per atto legittimo (indennizzi per espropriazioni e occupazioni disposte per sistemare beni pubblici); per atto illegittimo → danni arrecati a terzi da cattiva manutenzione del bene = diritti dei terzi non affievoliti alla salute e alla integrità fisica e dei propri beni 66 Restano di mero fatto gli interessi ad una migliore gestione del bene demaniale Tutela del bene demaniale: Amministrativa – autotutela esecutiva (delimitazione; riduzione in pristino, eventualmente con esecuzione d’ufficio e in danno del responsabile per abuso, molestia e usurpazione; Azioni a difesa della proprietà privata (il demanio come specie di proprietà) 67 Tutela del bene demaniale: Azioni a difesa della proprietà privata (il demanio come specie di proprietà): ammissibili, di fatto non utilizzabili o meno efficaci. Es. rivendicazione presuppone un proprietario non possessore che agisce nei confronti di un possessore (ma possesso di terzi sui beni demaniali non ha alcun effetto) Si azione negatoria contro comportamento di terzi che vantano diritti parziari 68 Si azione negatoria contro comportamento di terzi che vantano diritti parziari (il terzo deve provare il proprio diritto; lo Stato la demanialità, elenchi presunzione semplice) Si a regolamento di confini No ad azioni possessorie, salvo art.1145 c.c. 69 INIZIO E CESSAZIONE DELLA DEMANIALITA’ Inizio: quando il bene acquista le caratteristiche (immobile; appartenenza ente territoriale; necessità per perseguimento funzione esclusiva dell’ente a cui lo stesso è stato destinato) diventa demaniale è fatto giuridico non rileva la volontà della pa Cessazione: quando vengono meno tali requisiti cessa la demanialità. 70 A) B) Beni demaniali naturali: la legge attribuisce direttamente la qualità demaniale ad alcuni beni individuati per le loro caratteristiche strutturali. Beni demaniali artificiali: finché bene conserva di fatto la sua destinazione a funzione pubblica o servizio pubblico è demanio: pa può disporre della funzione secondo il d. pubblico, la qualità del bene segue le sorti della destinazione. 71 Conclusioni beni pubblici nel c.c. del 1865 Sono beni in proprietà dello Stato o altri enti pubblici territoriali → specie di proprietà che è genere (incommerciabilità e, a volte, di uso pubblico) Si perde ogni legame diretto tra beni in proprietà pubblica e individui: perdono rilievo le proprietà collettive; 72 Conclusioni beni pubblici nel c.c. del 1865 i singoli non hanno pretese g. tutelabili nei confronti di p.a. alla prestazione del bene da parte dello Stato e alla sua messa a disposizione dei singoli; Una volta destinato a uso pubblico, c’è tutela nei confronti della concessione di usi speciali o eccezionali; interesse legittimo 73