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la tangenziale est esterna milanese
LA TANGENZIALE EST
ESTERNA MILANESE
PPM
presenta il
PRESIDIO
MARTESANA
INDICE
Il presidio martesana
1
Il percorso della TEM
3
Che cos’è la TEM
5
Criticità del progetto
6
Analisi dei flussi di traffico
9
Mappa dei flussi di traffico
11
Il PGT di Gorgonzola
13
Il PGT di Gorgonzola, mappa
15
Perchè NO TEM
17
La situazione di Melzo, Pozzuolo e Paullo
19
Un’alternativa possibile
21
Bibliografia
23
Contatti
24
IL PRESIDIO MARTESANA
Il presidio Martesana è nato nei pressi della cascina Pagnana a
Gorgonzola, dove è rimasto per 3 mesi, dal 30 aprile al 5 agosto
2011.
L’obiettivo era quello di aggregare e dare un punto di ritrovo fisico
e sempre operativo a tutte le realtà in lotta.
La lotta alla TEM è stata fin da subito uno dei nostri obiettivi prioritari, così come quella alla speculazione edilizia; e proprio per
questo abbiamo deciso di posizionarci nei campi agricoli che verranno devastati dalla nuova tangenziale est esterna milanese, di
modo da rendere palesi a chiunque passasse di lì i costi sociali ed
ambientali dell’indifferenza rispetto a questa nuova infrastruttura
dell’assurdo.
La lotta alla TEM nasce dall’amore che proviamo per il nostro territorio
e dalla speranza che nutriamo per il futuro: un futuro in cui ad
ispirare la riflessione e l’azione politica siano la dignità dell’uomo
e i suoi bisogni e non gli interessi e i privilegi dei potenti; in cui le
azioni dell’uomo siano guidate dalla ragione e dall’umanità e non
dallo sterile desiderio di accumulare denaro virtuale.
Ci opponiamo con forza ad un mondo che diventa ogni giorno di più
superficiale e artificiale, in cui conta l’apparire e non l’essere, l’estetica e
non la funzionalità, in cui facebook e i social network hanno sostituito le
compagnie e i centri commerciali hanno rimpiazzato le piazze e i parchi
dove le persone solevano incontrarsi.
Noi non accettiamo questo mondo malato e vecchio, non accettiamo di
vivere una realtà pensata e realizzata da vecchi drogati di potere, che
banchettano con le spoglie del nostro futuro inconsapevoli della Storia;
una Storia che procede inesorabile, incurante dei loro deliri senili, pronta
a crollargli addosso trascinandoci nel baratro con loro (pensiamo ad
esempio ai decenni di malgoverno e di esternalizzazione della produzione, che ci trovano oggi disperati a lottare contro una recessione ormai
inevitabile).
1
Abbiamo deciso di ribellarci, di riprenderci il futuro, la libertà, la vita,
perché un’esistenza senza possibilità di autodeterminazione non è vita,
non è umanità, è solo schiavitù, spesso mascherata da un benessere
nevrotico.
Non accettiamo più di essere mandati al macello in nome di una élite da
troppi anni impermeabile a qualunque cambiamento.
Abbiamo poche certezze, siamo consapevoli del fallimento di tutti i
grandi sistemi di pensiero del passato, ma non per questo siamo meno
determinati ad abbattere questa gabbia che ci opprime e ci costringe a
seguire destini di nevrosi, infelicità e sfruttamento.
Abbiamo scelto di lottare contro la TEM, oltre che per difendere il nostro
territorio, perché solo nella lotta territoriale è possibile verificare sperimentalmente le proprie idee, così come l’efficacia della riflessione teorica e gli sviluppi imprevisti che questa comporta.
E solo a livello locale esistono possibilità concrete di vittoria, vittoria fondamentale per ricreare quella speranza per il futuro , indispensabile a far
crescere l’opposizione sociale e a prepararci ad una conflittualità crescente;
un’opposizione che possa abbattere questo sistema istituzionale di
pseudo- democrazia, futile simulacro di un reale in frantumi, dove le
relazioni sociali diventano di giorno in giorno più superficiali e filtrate da
dei freddi strumenti tecnologici, incapaci di trasmettere le nostre emozioni e le nostre esistenze;
un reale dove persino la produzione ha perso la sua caratteristica fondamentale di creare strumenti pensati per soddisfare i bisogni dell’uomo
sostituendoli invece con degli oggetti, appaganti esteticamente, ma del
tutto vuoti e inutili.
Consapevoli della complessità del compito che ci siamo prefissi vorremmo condividere, in questa opera collettiva, alcuni riflessioni e ricerche
che ci hanno caratterizzato.
2
UN’AUTOSTRADA TRA PARCHI
E CASCINE
La Tangenziale Est Esterna di Milano attraversa un territorio di pianura,
per buona parte agricolo con presenze di rilevante interesse ambientale
e paesistico, soprattutto nelle zone centrali e meridionali del tracciato.
La nuova autostrada scorrerà tra il fiume Lambro e il fiume Adda, un’area
che presenta caratteristiche unitarie e decisamente tipiche dell’Est milanese.
Tra i due fiumi infatti, prospera l’agricoltura irrigua, che trae vantaggio
dalla facilità di approvvigionamento idrico. L’agricoltura è caratterizzata
soprattutto dalla vicinanza con il Naviglio Martesana, i canali Muzza e
Villoresi e il torrente Molgora che, attraverso il reticolo idrico minore,
formato da rogge e fossi, forniscono l’acqua per la coltivazione.
- 35 comuni coinvolti e 10 anni di cantieri previsti
- 32 km di asfalto al costo di € 5 di casello da Agrate a Melegnano
- 38 km di strade accessorie
- 6 caselli e 3 interconnessioni autostradali
- 3 corsie per senso di marcia
- 75.000 auto al giorno
- nasce al 70 % di saturazione
- porterà 50% di traffico in più su Cassanese e Rivoltana
3
NO
alla DISTRUZIONE
del PARCO SUD
e del PARCO DEL MOLGORA
SI
al RADDOPPIO DELLA CERCA
al PROLUNGAMENTO di MM2 fino a Vimercate
al PROLUNGAMENTO di MM3 fino a Paullo
M
I
L
A
N
O
4
COS’È LA TEM?
TEM è l’acronimo di Tangenziale est esterna Milano, una nuova autostrada a pagamento costruita da privati al fine di collegare A4, A1 e la
futura Bre.Be.Mi. Si snoderà per 32 km attraverso due parchi naturali
(parco del Molgora e parco dell’Adda sud) ed un parco agricolo (Milano
sud) rendendo quindi impossibile la conservazione di una natura già sufficientemente minacciata dalla speculazione edilizia imperante nei nostri
comuni.
Saranno inoltre duramente colpite 80 aziende agricole del territorio, che
lottano ogni giorno per garantire una produzione di qualità e a chilometro zero, senza considerare le ancora più numerose aziende che verranno gravemente danneggiate dalla distruzione di tutte quelle opere
indispensabili ad armonizzare l’uomo e la natura quali ad esempio fossi,
rogge, canali d’irrigazione e strade sterrate.
ASSETTO SOCIETARIO
Gli azionisti di maggioranza risultano essere Milano Serravalle, Milano
Tangenziali SpA e Autostrade per l’Italia SpA (entrambe con il 32%),
seguite da Asam (15%), Autostrade Lombarde SpA (8%), Autostrada
Torino-Alessandria-Piacenza (8%) e Banca Intesa (5%).
La società Tangenziale Esterna SpA:
Società Tangenziali Esterne di Milano SpA 57,00%, Impregilo 15,50%,
Pizzarotti 7,90%, Coopsette 4,185%, C.M.B. 4,09%, Unieco 4,09%,
C.M.C. 3,235%, Itinera 1%, Pavimental 1%, Società consortile dei progettisti 1%, Autostrade per l’Italia 0,25%, Biis 0,25%, SATAP
0,25%, Milano Serravalle-Milano Tangenziali 0,25%.0,25%, Milano Serravalle-Milano Tangenziali 0,25%
5
CRITICITÀ DEL PROGETTO:
lavoro,territorio, esternalità, project financing e traffico
LAVORO
La TEM richiamerà numerose logistiche e ditte che necessitano di rimanere nei pressi delle autostrade per ridurre al minimo i costi di trasporto.
Se a prima vista tutto ciò può apparire come salvifico in un territorio
che ha visto perdere migliaia di posti di lavoro a seguito della crisi, nella
realtà rischia di andare a peggiorare ulteriormente le già precarie prospettive di vita di noi giovani.
Le logistiche, come è noto da tempo, impiegano quasi esclusivamente
personale esternalizzato tramite cooperative, che non rispettano alcun
tipo di contratto collettivo nazionale e spesso offrono unicamente un
lavoro precario, scarsamente remunerativo e privo di prospettive di
crescita umana e salariale.
Non dissimilmente tutte quelle aziende che ritengono strategico ridurre
al minimo le spese di trasporto andandosi a collocare nei pressi delle
autostrade sono imprese con margini di profitto molto risicato che devono tagliare le spese per cercare di rimanere competitive
sul mercato, vedendo di conseguenza le proprie risorse umane come un
costo, un onere da ridurre al minimo.
Queste ultime creano quindi una situazione sociale di sfruttamento in
tutto uguale a quello prodotto dalle logistiche, situazione che poi andrà
ad impattare sulle nostre comunità con l’aumento di tutte quei cittadini
che pur lavorando vivono poco al di sopra della soglia di povertà.
6
TERRITORIO
L’impatto non si limiterà alle sole campagne: le nostre amministrazioni,
sfruttando l’occasione, hanno già approntato piani di governo del territorio orientati a cementificare tutta la terra a loro disposizione al fine di
monetizzare gli oneri di urbanizzazione e fingere così di avere un pareggio di bilancio.
Pareggio del tutto effimero che scatenerà tagli incontrollati e crollo della
qualità della vita quando gli abitanti di questi nuovi quartieri residenziali
necessiteranno di tutti quei servizi, che non vengono mai previsti nella
progettazione di questi comparti dormitorio, ma che sono indispensabili
a garantire una vita dignitosa a chi vi abita.
ESTERNALITA’
Le autostrade generano dei costi sociali ed economici molto importanti
per le comunità locali, che vengono rigorosamente ignorati in fase di
progettazione.
Un esempio consiste nelle spese derivanti dall’assistenza sanitaria a
seguito di incidenti stradali: in Italia muoiono 11 persone ogni miliardo
di km percorsi (stimabili in circa 9 persone all’anno sulla sola TEM), costi che non verranno sopportati dal privato che gestirà l’autostrada ma
dall’azienda sanitaria locale.
Un altro esempio di addebito alle comunità locali dei costi dell’opera è legato alla gestione delle patologie causate dall’aumento dell’inquinamento.
Tutte esternalità che potrebbero essere facilmente evitate con il potenziamento delle metropolitane e del trasporto su ferro in generale, che
ha una efficienza, una sicurezza e una salubrità incomparabili rispetto al
trasporto su gomma.
7
L’INGANNO DEL PROJECT FINANCING
Questa nuova infrastruttura dell’assurdo sarà costruita tramite la cosiddettafinanza di progetto.
Cosa si nasconde dietro queste fumose parole? Il privato mette i soldi
ed in cambio gestisce l’opera per un numero predeterminato di anni,
sperando in questo modo di riuscire a coprire l’investimento. Teoricamente questo sistema dovrebbe assicurare la possibilità da parte dello
stato di costruire opere pubbliche anche in momenti di difficoltà economica e soprattutto dovrebbe spostare il rischio di impresa dal pubblico, già gravato da enormi debiti, al privato.
Nella realtà italiana però il privato cerca di accaparrarsi con questa metodologia tutti i monopoli naturali, come le autostrade, creandosi nicchie di mercato al riparo di qualunque forma di concorrenza e di regolamentazione, garantendosi così forti profitti senza rischiare nulla e senza
creare alcun progresso per il paese.
Anzi, drenando ulteriori risorse ed imponendo balzelli ingiustificati, come
nel caso della TEM, dove verranno richiesti 4,70 Euro per 32 km di tracciato, qualificandola come una delle autostrade più care d’Europa.
Il vero inganno del project financing però sta nel particolare regime
fiscale di cui godono le compagnie che ricorrono a questo strumento: l’intero costo dell’opera va in detrazione fiscale, riportando quindi
l’intero onere finanziario a carico dello stato, annullando tutti i rischi di
impresa a carico del privato e moltiplicando i suoi guadagni a spese
della collettività.
Gli appaltatori di TEM però non si sono accontentati di realizzare
quest’opera sottraendo risorse allo stato e garantendosi lauti guadagni
a spese dei cittadini per i prossimi 55 anni. Sono riusciti ad aggiungere
anche una clausola per cui se i profitti non dovessero raggiungere livelli
per loro soddisfacenti la regione dovrà mettere l’ammanco, facendosi di
fatto garante dei profitti del costruttore.
8
TRAFFICO
DATI SUL FLUSSO DI MEZZI PREVISTO
La TEM non risolverà il drammatico problema del traffico locale.
Le tabelle seguenti mostrano nei vari tratti della tangenziale:
Le autostrade servono a potenziare la mobilità sulle lunghe distanze, esattamente l’opposto di quanto servirebbe all’est milanese, attraversato
ogni giorno da soli 200.000 veicoli a lunga percorrenza e ben 800.000
macchine e tir che coprono brevi distanze.
1. La proporzione tra il flusso di auto previste e la capacità dell’ infrastruttura al momento della sua inaugurazione, come ad esempio il tratto
tra Gessate e Pessano, che nasce già al 70% della sua capacità.
Andrà anzi a peggiorare il problema andando a scaricare nuovi veicoli
su strade già intasate, come la Padana superiore, la Rivoltana e la Cassanese.
2. I mezzi su gomma (suddivisi tra leggeri-auto e pesanti-camion)che
passeranno giornalmente ad ogni casello.
Binaschina
- Svincolo A1
TRATTA
3 CORSIE
Svincolo A1 - Vizzolo Predabissi
Binaschina - Svincolo A1
Mulazzano (eliminato) - Paullo
Svincolo A1 - Vizzolo Predabissi
Paullo - Inn. Rivoltana
Mulazzano (eliminato) - Paullo
Inn. Rivoltana - Inn. Brebemi
Paullo - Inn. Rivoltana
Inn. Brebemi - Sv. Cassanese
Inn. Rivoltana - Inn. Brebemi
Sv. Cassanese - Gessate
Inn. Brebemi - Sv. Cassanese
Gessate - Pessano
Sv. Cassanese - Gessate
Pessano - Svincolo A4
Gessate - Pessano
Pessano - Svincolo A4
DIREZIONE NORD
FLUSSO ORA DI
FLUSSO
DIREZIONE NORD
7.00-9.00 PUNTA CAPACITA’
FLUSSO ORA DI
FLUSSO
7.00-9.00 PUNTA CAPACITA’
1647
845
0,14
4497
2306
0,38
1647
845
0,14
1915
0,32
3734
4497
2306
0,38
4961
2544
0,42
1915
0,32
3734
7867
4034
0,67
4961
2544
0,42
6401
3283
0,55
7867
4034
0,67
6819
3497
0,58
6401
3283
0,55
8136
4172
0,70
6819
3497
0,58
4833
2478
0,41
8136
4172
0,70
4833
2478
0,41
Tratta
TGM eq.
% leggeri
% pesanti
Tratta
Binaschina - Svincolo A1
Svincolo A1 - Vizzolo Predabissi
Binaschina - Svincolo A1
Mulazzano (Eliminato) - Paullo
Svincolo A1 - Vizzolo Predabissi
Paullo - Rivoltana
Mulazzano (Eliminato) - Paullo
Rivoltana - Inn. Brebemi
Paullo - Rivoltana
Inn. Brebemi - Cassanese
Rivoltana - Inn. Brebemi
Cassanese - Gessate
Inn. Brebemi - Cassanese
Gesstae - Pessano
Cassanese - Gessate
Pessano - Svincolo A4
Gesstae - Pessano
Pessano - Svincolo A4
TGM
eq.
19.727
76.225
19.727
62.413
76.225
72.606
62.413
71.006
72.606
89.875
71.006
82.313
89.875
100.281
82.313
66.681
100.281
66.681
% leggeri76%
% pesanti
24%
TEM
TEM
TRATTA 3 CORSIE
ANALISI DELLA VARIAZIONE DEI FLUSSI
DI TRAFFICO
La costruzione di TEM e BRE-BE-MI causerà un aumento del traffico su
Cassanese e Rivoltana rispettivamente del 58% e 45%, sgravando la
tangenziale est soltanto del 6% del traffico attuale nel tratto nord e del
8 % nel tratto sud.
Anche se può apparire che venga alleggerito il flusso di macchine su
Cerca e Paullese, rispettivamente del 25 % e del 22%, il traffico diminuirà solo inizialmente, per poi tornare a livello attuale, se non peggiore, quando verranno realizzate le logistiche già in progetto lungo
queste nuove arterie stradali.
76%
76%
76%
76%
76%
76%
76%
76%
76%
76%
76%
76%
76%
76%
76%
76%
76%
DIREZIONE SUD
FLUSSO ORA DI
FLUSSO
DIREZIONE SUD
7.00-9.00 PUNTA CAPACITA’
FLUSSO ORA DI
FLUSSO
7.00-9.00 PUNTA CAPACITA’
1312
673
0,11
7699
3948
0,66
1312
673
0,11
6252
3206
0,53
7699
3948
0,66
6656
3413
0,57
6252
3206
0,53
3494
1792
0,30
6656
3413
0,57
7979
4092
0,68
3494
1792
0,30
6351
3257
0,54
7979
4092
0,68
7909
4056
0,68
6351
3257
0,54
5836
2993
0,50
7909
4056
0,68
5836
2993
0,50
24%
24%
24%
24%
24%
24%
24%
24%
24%
24%
24%
24%
24%
24%
24%
24%
24%
TGM
TGM
leggeri
pesanti
TGM
TGM
11.024 pesanti
3.481
leggeri
42.596
13.451
11.024
3.481
34.878
11.014
42.596
13.451
40.574
12.813
34.878
11.014
39.680
12.531
40.574
12.813
50.224
15.860
39.680
12.531
45.998
14.526
50.224
15.860
56.040
17.697
45.998
14.526
37.263
11.767
56.040
17.697
37.263
11.767
TGM
(traffico
generato medio)
(traffico
TGM
generato medio)
19727
76225
19727
62413
76225
72606
62413
71006
72606
89875
71006
82313
89875
100281
82313
66681
100281
66681
TGM totali
TGM totali
14.505
56.048
14.505
45.892
56.048
53.387
45.892
52.210
53.387
66.085
52.210
60.524
66.085
73.736
60.524
49.030
73.736
49.030
Segue, a pag. 11, la mappa sul flusso previsto.
9
10
11
12
IL PGT DI GORGONZOLA
Abbiamo deciso di includere in questo breve pamphlet sulla TEM il PGT
di Gorgonzola perché lo riteniamo esemplificativo delle relazioni instauratesi tra le amministrazioni locali della Martesana e la società TEEM
spa: la passività.
Osservandolo emerge chiaramente l’ingiustificabile atteggiamento dei
nostri comuni, che non solo hanno rinunciato a far valere le proprie ragioni, ma hanno addirittura redatto piani di governo del territorio, chiaramente deleteri per i propri cittadini, al solo scopo di favorire la speculazione immobiliare e finanziaria nelle zone circostanti la nuova autostrada,
il tutto ovviamente senza alcuna contropartita.
Questi progetti sono tutti animati dalla volontà di svendere il territorio
in cambio di oneri di urbanizzazione, tramite i quali poter gonfiare i bilanci comunali e nascondere così i problemi di inefficienza ed inefficacia
nell’amministrazione della spesa pubblica locale.
Esempio di ciò a cui ci riferiamo sono i 100.000 euro bruciati per presentare alla popolazione il progetto del nuovo, maestoso cimitero monumentale di Gorgonzola, di cui evidentemente la cittadinanza aveva un
disperato bisogno, a scapito, ovviamente, dei servizi sociali e abitativi
che non vengono invece né potenziati né messi tra le problematiche a
cui dare la precedenza, probabilmente perché pesano sul bilancio comunale invece che rafforzarlo.
Guardando la mappa possiamo infatti facilmente notare come non solo
non ci sia alcuna volontà di contenere il disastro ambientale della tangenziale est esterna mantenendo intatta la cintura verde che circonda
Gorgonzola,
ma anzi si vorrebbe edificare un polo commerciale “di rilevanza regionale” (testuali parole del documento di piano) in prossimità del casello,
con ovvie conseguenze deleterie per il commercio locale e senza alcun
reale beneficio occupazionale.
Non paghi di questo ennesimo monumento alla disumanizzazione sono
arrivati a revedere una nuova strada a quattro corsie a nord del paese
(ridicolmente denominata “strada parco”, avendo una fila di alberi che
fungerà da guard rail..), che sarà collegata con la tangenziale, così da
stimolare la crescita di interi nuovi quartieri, dedicati ad un non meglio
precisato “terziario avanzato” (sempre parole del documento di piano).
La giunta comunale rinuncia completamente al potere di indirizzo che
dovrebbe caratterizzare il PGT, con il solo scopo di alleggerire i vincoli a
cui i costruttori dovranno sottostare.
Il dato più inquietante è però la razionalità che soggiace a questi progetti: questa ondata di cementificazione che sta per travolgere le nostre
identità locali, non è infatti frutto di una incapacità amministrativa o di
una mancata consapevolezza di quali saranno le conseguenze;
13
14
Comune di Gessate
Comune di
Pessano con Bornago
c.na
PAGNANA
Polo
commerciale
Polo
tecnologico
nuovo deposito
MM2
Edifici a max 4 piani
nuovo
comparto
residenziale
C6
Polo
tecnologico
Edifici a
max 3 piani
Nuovo
cimitero
RES.
RES.
residenziale
e
terziario
RES.
a
Zon iale
str
indu
residenziale
e
terziario
RES.
Comune di
Bellinzago Lobardo
res.
RES.
Edifici a
max 4 piani
RES.
RES.
RES.
15
PGT (piano governo del territorio) di Gorgonzola.
16
PERCHÈ NO TEM?
Siamo contro qualunque progetto di cementificazione che miri a distruggere la nostra terra, le sue comunità e le sue strutture produttive per
trasformarle in profitti immediati di pochi speculatori.
Proprio per questo crediamo ad un progetto di sviluppo reale che miri
ad agevolare una mobilità morbida e punti ad un incremento dei servizi sociali e della qualità del lavoro, erodendo alla base le necessità di
spostamento di lavoratori e studenti.
Riteniamo inoltre che questo percorso di creazione sia possibile unicamente
attraverso reti di auto-organizzazione ed opposizione sociale costruite al di
fuori di tutte quelle istituzioni che supportano la speculazione.
Lottiamo uniti contro la costruzione della TEM o di qualsiasi altra infrastruttura viaria, perché pensiamo al futuro delle nostre comunità e desideriamo sfuggire alle logiche dell’emergenza.
17
Soprattutto se vivremo la nostra vita in un continuo spostamento dove
troveremo il tempo e le energie per tessere quelle relazioni sociali che
permettono alle nostre città di continuare a esistere?
Dove faremo i nostri acquisti se non in centri commerciali posti all’uscita
delle autostrade appositamente creati per agevolare lo shopping dei
pendolari?Avvallando questo tipo di scelte che qualità della vita creeremo per i nostri concittadini?
Soprattutto avremo ancora dei cittadini tra 20 o 30 anni? Oppure avremo
solo delle persone che pernotteranno nel nostro territorio?
Proprio per questo cerchiamo di sottrarci alla logica della gestione
dell’emergenza “traffico” che spinge a chiedere sempre nuove strade,
strade che inesorabilmente si riempiranno, e richiederanno altre nuove
strade per essere svuotate, andando a porre i presupposti per una
emergenza in continua crescita, mai sazia, pronta a divorare le nostre
campagne per trasformarle in rilucenti strisce d’asfalto.
Costruire nuove strade significa agevolare la mobilità su gomma di merci e persone etutto ciò, per effetto di una semplice legge economica,
incrementerebbe il volume di quegli stessi traffici.
Chiediamo ad amministratori e cittadini di fare uno sforzo di lungimiranza e puntare con decisione verso una riduzione delle distanze percorse
in macchina, di creare opportunità di lavoro di qualità nelle vostre stesse
comunità, per invogliare i giovania rimanere e intessere i loro legami in
quegli stessi paesi nei quali sono nati.
Se tutto ciò potrebbe apparire un bene sul breve periodo (chi non sarebbe contento di impiegare meno tempo per spostarsi da casa all’ufficio?)
sul lungo periodo comporterebbe il collasso delle nostre comunità.
Vogliamo strade da dedicare esclusivamente alle biciclette, come già
stanno facendo in Germania, per incentivare la creazione di una fitta rete
di trasporti a corto raggio, ecologica ed economicamente sostenibile.
Stiamo da troppo tempo assistendo all’esasperazione della mobilità,
ormai troviamo normale fare cinquanta o anche più km al giorno per
recarci al lavoro, distanze destinate ad accrescersi ulteriormente se lasceremo costruire strutture in grado di facilitare questi spostamenti.
Tutto ciò richiede coraggio e lungimiranza,ma al contempo è l’unica,
fioca, speranza di progresso per noi e per le nostre comunità, per non
essere inglobati in una metropoli senza nome e senza volto, priva di
umanità e di lavoro.
Ma se passeremo le nostre giornate a decine di kilometri da dove dormiamo quanto tempo ci rimarrebbe per conoscere il nostro paese, le sue
tradizioni e i suoi negozi?
Noi cerchiamo di essere la coraggiosa avanguardia di uno sviluppo
reale del territorio che possa ridarci quella speranza necessaria a
rimanere e lottare, senza essere costretti a scegliere la via dolorosa
dell’esilio e dell’emigrazione.
18
LA SITUAZIONE DI MELZO E POZZUOLO
TEM, BRE-BE-MI
-Casello autostradale tra i due paesi
-6 cascine della zona coinvolte
-13 milioni di euro accettati dal comune di Melzo per sostituire il tratto
interrato con una sopraelevata
DHL
-240.000 mq. di superficie
-2.000 spedizioni cargo al giorno
-450.000 spedizioni cargo all’anno
La scelta autostradale contrasta con la realizzazione del corridoio
ferroviario ad alta capacità sulla linea Milano-Venezia, che dovrebbe
favorire invece il trasporto su rotaia.
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LA SITUAZIONE DI PAULLO
-delle 70.000 auto al giorno portate dalla TEM, di cui 30.000 passeranno
dal casello di Paullo
-Nessuna manutenzione su Cerca e Paullese che diventano ogni
giorno più pericolose
-1700 MLN di euro per un infrastruttura inutile
-Nessun finanziamento per la metropolitana, necessità reale dei
lavoratori
-Nuove cave in progetto: rischio di infiltrazioni mafiose
-La TEM passerà in sopraelevata (alta 10 metri) a 50 metri
da Villambrera
-Il parco della Muzza verrà devastato da questo mostro di cemento.
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UNA ALTERNATIVA POSSIBILE
La prima domanda che ci siamo posti quando abbiamo iniziato ad affrontare la questione “TEM” è stata: è la migliore alternativa possibile?
La risposta alla nostra domanda è stata, senza grandi sorprese, un NO:
non è il migliore dei progetti possibili (criterio che dovrebbe sempre
guidare le scelte dei governanti).
Esiste difatti da anni una progetto dettagliato, commissionato congiuntamente da tutti i comuni dell’est e del sud milanese, chiamato “progetto
Polinomia”, dal nome della società di ingegneria dei trasporti che ne ha
curato la realizzazione.
territorio, con ricadute positive sull’occupazione locale.
Preferiremmo un approccio volto ad uno sviluppo reale del tessuto locale, che crei opportunità di lavoro qualificato nei nostri comuni e disincentivi la mobilità, risolvendo alla radice il problema traffico e migliorando la qualità della vita delle persone.
Riteniamo però che sia comunque preferibile appoggiare il progetto Polinomia piuttosto che rendere la nostra terra la riserva di caccia preferita
di speculatori e mafiosi pronti a banchettare con le nostre esistenze con
la menzogna di voler risolvere “l’emergenza traffico”.
Progetto, ci teniamo a sottolineare, che non ha nulla di rivoluzionario o
anti-capitalista, ma che a differenza della tangenziale est esterna è stato
redatto secondo dei criteri di efficacia, efficienza,razionalità ed economicità.
I punti cardine di questo progetto sono:
- la riqualificazione della viabilità ordinaria attraverso il raddoppio della
Cerca e l’eliminazione dei colli di bottiglia sulle altre strade principali del
nostro territorio;
- il potenziamento delle metropolitane, con il prolungamento della MM2
fino a Vimercate e della MM3 fino a Paullo e il miglioramento dei collegamenti intercomunali su autobus di linea.
Proposte che, oltre ad essere meno invasive della TEM, hanno
l’indiscutibile vantaggio di risolvere realmente il problema traffico.
Il progetto Polinomia avrebbe inoltre il vantaggio di essere decisamente
più economico perché non prevede maxi-appalti, dove facilmente si
possono occultare corruzione ed interessi mafiosi, ma una serie di micro-interventi facilmente controllabili ed appaltabili ad aziende del
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BIBLIOGRAFIA
Regione Lombardia: Infrastrutture Lombarde s.p.a
Accordo di Programma 2007
Rapporti sullo stato dell’ambiente di Arpa Lombardia
CONTATTI
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mail
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facebook
presidio permanente martesana
“Paesaggio costituzione cemento” di Salvatore Settis
“Project financig-elementi introduttivi” di G.Ferrante e P. Marasco
“Homo Instabilis, sociologia della precarietà” di Mario Aldo Toscano
SITOGRAFIA
alcuni diritti riservati
tangenziale.esterna.it
www.comune.gorgonzola.mi.it
ita.arpalombardia.it
digilander.libero.it/astrovgorgonzola
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