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Relazione tecnica del progetto Braccio
Concorso SIEMENS S.p.A. − A&D SCE. "Olimpiadi dell'automazione 2012". Braccio pneumatico Referenti: Siemens S.p.A. Segreteria concorso "Olimpiadi dell'automazione 2012-02-12" Viale Piero e Alberto Pirelli, 10 20126 − Milano (MI) Referente: Roberto Guidi I.T.I. Aldini Valeriani − Bologna Classe 5A elettrotecnica e automazione: allievi Balestrazzi Giorgio Masi Simone Fornasari Fabio Benini Federico Guerra Marco Siri Matteo Modelli Eugenio Iorga Alexandro Docente Tutor: Marco Fanfoni 1 Presentazione progetto "Braccio pneumatico" Abbiamo deciso di partecipare al concorso nazionale Siemens “Olimpiadi dell’Automazione 2012” presentando un sistema di automazione che simuli i gradi di libertà di un braccio umano, ne è uscito un vero e proprio braccio antropomorfo con azionamento pneumatico. Come previsto dal regolamento del concorso il Compattatore è dotato di un PLC S7 1200 provvisto di pannello operatore, il tutto programmato utilizzando TIA Portal 11. Ci siamo inoltre divertiti nel fornire al braccio movimenti che simulino sensazioni di gioia, ad esempio applaude quando riesce a concludere un ciclo (prelevare spostare e depositare una pallina di gomma) Effettuata questa doverosa introduzione Vi auguriamo una piacevole lettura…. Marco FANFONI Struttura della relazione . Le sezioni contengono: Struttura della relazione I capitoli sviluppati sono: • • • • • • • Presentazione progetto "Braccio pneumatico", Descrizione del sistema Schemi elettrici Il progetto completo per SIMATIC Siemens S7−1200, Foto del sistema Il nostro Istituto, Ringraziamenti Contenuto del DVD−ROM Il DVD allegato all'elaborato cartaceo contiene il seguente materiale: • • • PDF della presentazione cartacea Filmato del braccio antropomorfo in azione Programma eseguibile 2 Braccio pneumatico 1. Caratteristiche e funzionalità del braccio Struttura: Il braccio è fissato ad una base rotante che permette la rotazione orizzontale, e si compone di 3 parti rigide collegate tra loro da snodi meccanici che ne rappresentano le articolazioni (spalla e gomito per rimanere nell’antropomorfo) una mano meccanica ad azionamento pneumatico è infine montata sul terminale del braccio (la struttura fisica del braccio è stata realizzata in legno). Quattro cilindri pneumatici consentono di movimentare i vari settori, nello specifico: - - il cilindro A agisce sulla base rotante consentendo una rotazione sul piano orizzontale di circa 80° il cilindro B è posto tra la base rotante e il primo sostegno rigido, tale azionamento consente all’ intero braccio di sollevarsi ed abbassarsi i cilindri C e D sono infine montati rispettivamente tra la prima e la seconda parte e tra la seconda e la terza, opportunamente coordinati offrono sia in posizione abbassata che elevata una funzionale movimentazione della mano (simulando i gradi di libertà del polso) infine la mano che è costituita da un prenditore monostabile con azionamento sempre pneumatico Movimentazione: Gli snodi tra le parti rigide e il posizionamento dei pistoni sono stati studiati per consentire al braccio di muoversi raggiungendo determinate posizioni (con base a 0 e 80°), quali quelle elevate di braccio raccolto in stato di attesa, braccio in posizione di presa o di sollevamento oggetto, oppure quelle abbassate di presa e sistemazione pezzo. La corsa dei cilindri pneumatici è determinata dalle dimensioni fisiche degli stessi, nel pistone C è stato necessario ridurla tramite un anello inserito sul cilindro mobile che ne blocca il rientro. Tutti e 4 i pistoni sono regolabili in velocità attraverso 2 valvole di regolazione, una relativa la fuoriuscita del cilindro l’ altra il suo rientro, la loro regolazione è stata eseguita in modo da rendere il movimento di A e B ad un livello di compromesso tra l’ appariscenza della velocità dei movimenti e le sollecitazioni che agiscono sul perno della base rotante, mentre C e D sono stati regolati in modo da arrivare a fine corsa praticamente insieme, essendo questi due pistoni impiegati spesso simultaneamente per il movimento della mano. 3 2. La componentistica Oltre alla struttura portante e all’ installazione pneumatica per la movimentazione del braccio sul pannello sono presenti un set di elettrovalvole per l’ attuazione dei pistoni, la sensoristica per la rilevazione delle posizioni del braccio e l’ interfaccia per il PLC costituita da ingresso femmina per connettore unico a 30 pin. Set di elettrovalvole: Il set di elettrovalvole è costituito da nove elettrovalvole monostabili che permettono di regolare ON_OFF l’aria proveniente da un dispositivo che fissa la pressione a 4 Bar. Le elettrovalvole sono montate su un collettore ad alimentazione d’ aria condivisa, tali elettrovalvole comandano a coppie la fase positiva o negativa del pistone. 4 Sensoristica: Un sensore di fine corsa magnetico è stato applicato alle estremità di ogni cilindro, il pistone in essi contenuto presenta un magnete che rendono possibile l’ attivazione dei sensori Reed. La presenza di un led rosso che si accende all’ attivarsi dei ogni sensore consente una buona regolazione di posizione di questi sui pistoni. Nel collegamento elettrico è stato accomunato il conduttore positivo e portati i fili al connettore. 5 SCHEMA ELETTRICO PLC Avendo in laboratorio un consistente numero di DEMOBOX equipaggiate con CPU S7_1214 e pannello HMI KTP 600 Basic PN, abbiamo optato per l’utilizzo di uno di questi dispositivi per automatizzare il braccio. E’ stato sufficiente connettere il nostro dispositivo agli ingressi e uscite digitali della CPU Il resto è programmazione del PLC….. e costruzione del braccio !!! 6 3. Programmazione Il programma è stato creato utilizzando TIA Portal 11. Vista del portale TIA Portal 11 7 Layout S7 CPU 1214 8 Tabella delle variabili 9 Blocchi di programma utilizzati 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 Le idee sono state sviluppate nelle ore di TDP e Sistemi dal mese di maggio 2011, la realizzazione iniziata in dicembre è stata completata lavorando nelle ore pomeridiane fino a metà marzo 2012 Il gruppo di lavoro (studenti e tutor) ha sviluppato le prime idee relative alla realizzazione in aula, disegnando i blocchi alla lavagna, momento di creatività che ha coinvolto l’ intera classe, nelle immagini che seguono sono rappresentati gli schizzi relativi alle prime ipotesi di realizzazione dei blocchi 29 30 31 Il nostro Istituto L'Istituto Tecnico Industriale Aldini Valeriani è attualmente ubicato in Bologna in Via Bassanelli 9/11. E' una struttura "poderosa" edificata nei primi anni sessanta sotto la spinta del "boom economico" e di un numero di iscritti, allora, in grande crescita. Nell'epoca dell'oro per la Cultura Tecnica (anni settanta) l'Istituto raggiunse i 3500 studenti (attualmente ne annovera 1500). Per l'iscrizione era necessario passare 24 ore in fila fuori dalla struttura e all'addiaccio (il periodo di iscrizione era, ed è tuttora, febbraio) per potere accedere a uno dei moduli di iscrizione disponibili...per questo l'Istituto era scherzosamente chiamato "la scuola dei nonni" in quanto era assolutamente necessario un parente in pensione (e in buona salute!!) per affrontare, a turni, la sfiancante fila di cui sopra. Laboratori di Elettronica e Telecomunicazioni Laboratori di elettrotecnica e automazione Figura 1 − L'Istituto Tecnico Industriale Aldini − Valeriani (foto da satellite − Google Maps). Purtroppo viviamo un periodo difficile, nel quale l'istruzione tecnica è poco gradita a studenti e genitori e, soprattutto, non viene incentivata dallo Stato (qualunque sia il colore del Governo). La motivazione è semplice...un corso liceale costa poco allo Stato (qualche laboratorio di informatica e qualche laboratorio di lingue sono più che sufficienti per questo tipo di corso), al contrario, i laboratori necessari al buon funzionamento di un Istituto Tecnico sono vari e costosissimi (sia come impianto che come gestione / manutenzione). Per inciso, il nostro principale laboratorio di automazione industriale (Lab. 072) è costato, nell'ultimo aggiornamento, circa 250.000 €. Abbiamo visto tutti cosa accade alle "economie virtuali" formate prevalentemente da imprese che propongono solo servizi (magari di tipo speculativo...), si dovrebbe tornare (e si tornerà senz'altro) ad un giusto equilibrio tra imprese di servizi ed imprese manifatturiere. Noi vogliamo rappresentare la "Cultura del Saper Fare" indispensabile al Mondo intero per uscire dalla recente crisi economica. Sono certo che gli Istituti Tecnici torneranno "di moda" contribuendo, come avvenne, per Bologna, a metà dell'ottocento e nell'immediato dopoguerra, ad un nuovo boom economico. Alberto BENDA 32 Storia "Per sapere chi siamo dobbiamo conoscere la nostra storia..." L'attuale Istituto "Aldini−Valeriani" deriva, attraverso modificazioni successive, dalle Scuole Tecniche Bolognesi, istituite nel 1844 dal Comune di Bologna a seguito dei lasciti testamentari di Giovanni Aldini e di Luigi Valeriani. Nella prima metà dell’ottocento, mentre in Europa si stava consolidando la Rivoluzione Industriale, Bologna stava attraversando una grave crisi e registrava un progressivo impoverimento della popolazione per il crollo della tradizionale economia legata alla produzione e alla lavorazione della seta. Si rendeva quindi necessario rilanciare, su nuove basi, lo sviluppo produttivo della città. La ricerca di adeguati modelli didattici di istruzione tecnica parve ad alcuni spiriti illuminati la migliore strategia per perseguire questo obiettivo. Giovanni Aldini era un valente fisico sperimentale, nipote di Luigi Galvani di cui continuò gli studi, collegato agli ambienti accademici di Bologna e di Milano. Morì nel 1834 lasciando al Comune di Bologna parte del suo cospicuo patrimonio e tutto il suo gabinetto scientifico. In cambio il Comune si sarebbe impegnato a fondare una scuola per l'insegnamento delle scienze e delle tecniche. Figura 2 − Giovanni Aldini (1762 − 1834). Luigi Valeriani, professore di Economia all'Università di Bologna, morì nel 1828 lasciando al Comune di Bologna una parte del suo patrimonio per la fondazione di una scuola per l'insegnamento del disegno. Figura 3 − Luigi Valeriani (1758 − 1828). Le scuole istituite nel 1844, prevalentemente rivolte agli artigiani, sopravvissero fino al 1869. Alla loro chiusura il notevole patrimonio di attrezzature andò a costituire un museo che funzionò anche come centro di consulenza tecnica per l'economia del territorio. Nel 1878 fu istituito l'“Istituto Aldini−Valeriani per Arti e Mestieri”. 33 La buona preparazione tecnica era favorita dalle caratteristiche stesse della scuola in grado di associare alle lezioni teoriche le lezioni pratiche nell’annessa “scuola−officina”. A partire da questo periodo ebbe inizio la forte intersezione fra le Scuole e il tessuto economico bolognese. Figura 4 − Reparto tornitori (1881). L’Istituto era collocato nei locali dell’ex Convento di S. Lucia in Via Castiglione (attuale sede dell’Aula Magna dell’Università di Bologna) e lì rimase fino al trasferimento, nel 1971, nell’attuale sede di via Bassanelli. Figura 5 − Convento di S. Lucia. 34 I tecnici formati dall'Istituto supportarono lo sviluppo della città e andarono a costituire, almeno in parte, la componente imprenditoriale di una industria, centrata sulla piccola e media impresa, che registrò, a partire dalla fine dell’ottocento, una continua crescita. Particolare rilevanza assunse fin da allora il settore meccanico (ancora oggi l'industria bolognese è leader mondiale nel settore delle macchine automatiche). Figura 6 − Reparto Meccanica (1898). Nel 1912 la vecchia Scuola per Arti e Mestieri si incanalò nelle forme nazionali della formazione tecnica nel settore industriale. La riorganizzazione del 1936 (Avviamento, Istituto Industriale, Scuola Tecnica) portò al riconoscimento legale, da parte dello Stato, nel 1939. Nel 1959 è istituito l'Istituto Tecnico Industriale Serale. Dal 1962 l'Istituto Professionale sostituisce la Scuola Tecnica. Seguono alcune immagini risalenti al decennio 1950−1960. Figura 7 − Navata sx (1950 − chiesa di S. Lucia). Figura 8 − Freseria (1950 − chiesa di S. Lucia). Figura 9 − Reparto aggiustaggio (1950 − chiesa di S. Lucia). Figura 10 − Lab. chimica (1950 − convento di S. Lucia). 35 Lab. 072 − Laboratorio di automazione industriale Il laboratorio 072 è attrezzato per effettuare esercitazioni didattiche relative all’automazione industriale. In un 2 locale di 150[m ] sono presenti diverse apparecchiature in parte acquistate, in parte progettate e costruite dai nostri insegnanti. Il laboratorio viene utilizzato per i corsi diurni di elettrotecnica ed automazione e nei corsi della Fondazione Aldini Valeriani rivolti, in fascia diurna e preserale, ad aziende e a professionisti dell'automazione. Figura 18 − Laboratorio di automazione 072. Figura 18 − Barra PLC Siemens Serie 300. Figura 18 − Garage automatico. Figura 18 − PLC garage automatico. Il laboratorio è dotato di: • 15 postazioni di lavoro costituite da PC HP su cui sono installati i SW che permettono agli allievi di operare, per esercitazioni di automazione vengono utilizzati ETS3 e Step7. • 15 barre PLC S7−300, realizzate con CPU 314 e vari moduli di interfaccia tra i quali: I/O digitali e analogici, controllo assi, ingressi veloci, ecc…. I PLC sono inoltre dotati di una board realizzata all’interno dell’Istituto che permette la simulazione degli ingressi digitali e analogici e la lettura delle uscite digitali e analogiche del sistema da controllare. 36 • Numerosi pannelli sperimentali interfacciabili con i PLC che permettono di eseguire il controllo di sistemi pneumatici, controllo assi con motori in cc e motori passo−passo. • Sono inoltre presenti pannelli domotici Konnex realizzati con moduli Siemens con cui è possibile controllare vari dispositivi (automazione tapparelle, plafoniere con EVG Dynamic, ecc…). Il laboratorio, inizialmente specializzato nelle esercitazioni di automazione di cicli puramente pneumatici, si è recentemente dotato di pannelli (realizzati sempre all’interno dell’Istituto) che utilizzano PLC S7−300 con CPU−312 che permettono la gestione dei cicli pneumatici in logica programmabile. Figura 18 − Pannello pneumatica. Figura 18 − PLC pannello pneumatica. Marco FANFONI 37 Ringraziamenti 5A elettrotecnica e automazione Balestrazzi Giorgio Masi Simone Fornasari Fabio Benini Federico Guerra Marco Siri Matteo Modelli Eugenio Iorga Alexandro 5A elettrotecnica e automazione. Prof. Marco Fanfoni Docente tutor che ha coordinato le attività degli allievi . Un ringraziamento a Mengoli Leonardo e Fortini Cristian studenti diplomati nell’a.s. 2010/2011con i quali avevamo ipotizzato la progettazione del dispositivo 38 La Dirigenza. (in ordine alfabetico). Si ringrazia tutta la presidenza che ha consentito e promosso con entusiasmo la realizzazione del progetto "Braccio pneumatico" sostenendo, anche economicamente, i costi della realizzazione. Ing. Salvatore Grillo (Preside). Prof. Carlo Dall'Omo (ex vice−Preside). Prof. Licia Marcheselli (vice−Preside). Prof. Donatella Molinari (vice−Preside). Dott. Giuseppina Zullo (Dirigente economato) Un particolare ringraziamento lo rivolgiamo al Ing. Roberto Guidi responsabile della divisione P.M. SIMATIC Didactic Industry Sector IA AS della Siemens / Simatic automazione di Milano. 39