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Le macchine da stampa rotocalcografiche dispensa tecnica di formazione classe V ITI a.s. 2003-2004 © Istituto Tecnico Industriale per le Arti Grafiche “Luigi Monti” Le macchine da stampa rotocalco a) Generalità sulla stampa rotocalco i il processo di stampa b) Struttura di una macchina rotocalco i il gruppo di alimentazione ii il gruppo di stampa - il cilindro - il gruppo di inchiostrazione e la racla - gli organi di pressione - le calandre iii la sovrastruttura iv il gruppo di piega (differenze tra una macchina editoria le ed una per packaging) © Istituto Tecnico Industriale per le Arti Grafiche “Luigi Monti” Sommario Sommario La stampa Rotocalco Il processo di stampa rotocalco, fa parte dei procedimenti incavografici, ovvero quelli in cui i grafismi sono scavati rispetto ai contrografismi. La forma rotocalco è un cilindro con incise delle cellette che hanno profondità di qualche micron. La stampa avviene in seguito allʼimmersione della forma in una bacinella contenente inchiostro che va a ricoprire tutta la superficie del cilindro. Lʼazione meccanica di una racla pulisce i contrografismi e la pressione di un cilindro assicura il trasferimento dei grafismi sul supporto. © Istituto Tecnico Industriale per le Arti Grafiche “Luigi Monti” la stampa rotocalco Le macchine da stampa rotocalco La stampa Rotocalco Il processo di stampa rotocalco utilizza inchiostri liquidi, composti da pigmenti e veicoli molto volatili (in alcuni casi si utilizza lʼacqua); lʼutilizzo di questa tipologia di inchiostri ha fatto si che, per la produzione di opere stampate, soprattutto nel packaging, si adottassero più di quattro colori. È infatti normale trovare macchine da stampa composte da 6, 8 o più gruppi stampanti solo per la bianca. © Istituto Tecnico Industriale per le Arti Grafiche “Luigi Monti” la stampa rotocalco Le macchine da stampa rotocalco Le macchine da stampa rotocalco La generalità delle macchine rotocalco è alimentata da bobine e utilizza nella maggior parte dei casi sbobinatori a stella. Non troviamo sostanziali differenze tra questʼalimentazione e quella di una offset, fatta esclusione per il formato che talvolta può essere molto elevato (4 metri). © Istituto Tecnico Industriale per le Arti Grafiche “Luigi Monti” l’alimentazione Il gruppo di alimentazione Le macchine da stampa rotocalco Il gruppo di stampa di una macchina rotocalco è molto semplice dal punto di vista strutturale; si compone del cilindro forma, di un cilindro di pressione, una bacinella contenente lʼinchiostro e del gruppo di raclatura. Ogni gruppo di stampa rotocalco ha poi una calandra di asciugatura. © Istituto Tecnico Industriale per le Arti Grafiche “Luigi Monti” la stampa Il gruppo di stampa Le macchine da stampa rotocalco Cromo Soluzione di distacco Acciaio Base di rame Sfoglia di rame Il cilindro rotocalco è un cilindro di acciaio realizzato in unʼunica fusione e senza giunte, che viene rivestito, attraverso un processo galvanico, da due strati di rame (nella tecnica Ballard) separati da una soluzione di distacco di nitrato dʼargento. La sfoglia di rame, ovvero il secondo strato deposto, è incisa con tecnica elettromeccanica oppure con tecnica autotipica (questʼultima si utilizza solo se lʼesposizione è realizzata con un CTC e quindi con sorgente laser pilotata da un computer). © Istituto Tecnico Industriale per le Arti Grafiche “Luigi Monti” la stampa Il cilindro Le macchine da stampa rotocalco incisione autotipica incisione elettromeccanica Le due tecniche di incisione si differenziano perché creano sul cilindro degli alveoli che hanno la forma rappresentata qui a lato. La tecnica autotipica è stata sorpassata dalla tecnica elettromeccanica, perché questʼultima sostituiva molte lavorazioni manuali di difficile controllo. Oggi il processo autotipico ritorna ad essere concorrenziale in quanto lʼesposizione può essere realizzata direttamente dal file senza dover realizzare le pellicole © Istituto Tecnico Industriale per le Arti Grafiche “Luigi Monti” la stampa Il cilindro Le macchine da stampa rotocalco Le macchine rotocalco hanno la particolarità di poter montare cilindri che con sviluppo e tavola di diverse dimensioni, potendo stampare bande più o meno larghe, e ottimizzando lo sviluppo del cilindro in relazione al lavoro da produrre. Le forme prima di essere inserite in macchina vengono dotate di albero per la rotazione, questo è poi fissato agli appositi alloggiamenti che sono collegati alla rotazione del motore. © Istituto Tecnico Industriale per le Arti Grafiche “Luigi Monti” la stampa Il cilindro Le macchine da stampa rotocalco Il cilindro viene preparato a bordo macchina sul carrello che contiene la bacinella del gruppo di inchiostrazione, fatta questa operazione si inserisce direttamente il carrello in macchina (passando attraverso la spalla) e si procede con le successive operazioni di avviamento. Questa possibilità di inserimento del cilindro è applicata alle ultime rotative che consentono quindi durante la tiratura di predisporre i cilindri per le lavorazioni successive. © Istituto Tecnico Industriale per le Arti Grafiche “Luigi Monti” la stampa Il cilindro Le macchine da stampa rotocalco Il gruppo di inchiostrazione rotocalco è strutturato per lʼutilizzo di inchiostri liquidi o volatili, che sono composti sostanzialmente da pigmento con funzione colorante; veicolo (toluene o in alcuni casi acqua) con funzione di tenere in sospensione il pigmento; additivi per modificare le caratteristiche dellʼinchiostro. Il gruppo di inchiostrazione si compone di due parti la bacinella e il viscosimetro. © Istituto Tecnico Industriale per le Arti Grafiche “Luigi Monti” la stampa Il gruppo di inchiostrazione Le macchine da stampa rotocalco La bacinella è un contenitore in grado di accogliere lʼinchiostro liquido inviato dalla riserva che è posta a bordo macchina. Allʼinterno della bacinella si trova un rullino rivestito in gomma morbida che favorisce lʼinserimento dellʼinchiostro negli alveoli. © Istituto Tecnico Industriale per le Arti Grafiche “Luigi Monti” la stampa Il gruppo di inchiostrazione Le macchine da stampa rotocalco La bacinella è collegata ad un impianto esterno di approvvigionamento dellʼinchiostro. Questʼimpianto è dotato poi di un viscosimetro che ha il fondamentale compito di mantenere costante la concentrazione di solvente allʼinterno dellʼinchiostro. Variazioni di concentrazione dovute a variazioni di temperatura, possono far virare lʼinchiostro e quindi modificare la resa cromatica in stampa. © Istituto Tecnico Industriale per le Arti Grafiche “Luigi Monti” la stampa Il gruppo di inchiostrazione Le macchine da stampa rotocalco La racla assume un ruolo fondamentale nella stampa rotocalco, ha infatti il compito di ripulire dallʼinchiostro i contrografismi non intaccando lʼinchiostro presente nei grafismi (per evitare questo è sostenuta delle coste del retino). La racla è una lama di acciaio molto sottile e flessibile che viene ancorata ad una struttura detta portaracla che ne assicura la rigidità sul cilindro e governa la pressione di lavoro. © Istituto Tecnico Industriale per le Arti Grafiche “Luigi Monti” la stampa Il gruppo di raclatura Le macchine da stampa rotocalco racla convenzionale racla con bisello Esistono due tipi di racla, quelle con bisello e quelle senza bisello, le prime dette anche autoaffilanti sono oggi le più utilizzate, in quanto garantiscono una costante rimozione dellʼinchiostro per tutta la tiratura anche quando la lama si usura e consuma. © Istituto Tecnico Industriale per le Arti Grafiche “Luigi Monti” la stampa Il gruppo di raclatura Le macchine da stampa rotocalco Lʼinclinazione ottimale per ottenere dei buoni risulatati in stampa deve essere positiva (angolo di incidenza minore di 90°) e deve essere compresa tra 55° e 65°. 55-65° © Istituto Tecnico Industriale per le Arti Grafiche “Luigi Monti” la stampa Il gruppo di raclatura Le macchine da stampa rotocalco Il gruppo di pressione può essere composto da un solo cilindro di metallo rivestito in gomma oppure da più rulli (3) di cui uno di pressione e gli altri che hanno la funzione di contropressori. Il cilindro di pressione ha una struttura pneumatica che permette di seguire le flessioni impresse ai cilindri in fase di stampa. © Istituto Tecnico Industriale per le Arti Grafiche “Luigi Monti” la stampa Il gruppo pressore Le macchine da stampa rotocalco Nelle macchine di formato medio grande oltre al cilindro di pressione “flessibile” si adottando altri cilindri che ruotano a contatto con questo che hanno il compito di diminuire la flessione del cilindro, garantendo una maggior rigidità strutturale. © Istituto Tecnico Industriale per le Arti Grafiche “Luigi Monti” la stampa Il gruppo pressore Le macchine da stampa rotocalco Per migliorare il difficile trasferimento dellʼinchiostro contenuto nelle celle del cilindro, si può utilizzare il principio di attrazione delle cariche elettriche opposte, infatti si può caricare il cilindro forma con carica positiva (quindi lʼinchiostro assume la medesima carica) e il cilindro di pressione con carica negativa. Le due cariche opposte si attraggono e quindi lʼinchiostro è attratto verso il supporto, migliorando così la riproduzione dellʼimmagine. © Istituto Tecnico Industriale per le Arti Grafiche “Luigi Monti” la stampa Il gruppo pressore Le macchine da stampa rotocalco Nella stampa rotocalco, data la tipologia di inchiostri è necessario che questi prima di passare al gruppo di stampa successivo siano sempre perfettamente asciutti. Per questa ragione il gruppo di stampa si completa di una calandra, posta sopra al gruppo stesso, che soffiando aria calda permette lʼevaporazione del solvente e lʼasciugatura dellʼinchiostro. In relazione al tipo di supporto la calandra può essere doppia o singola. Qui a lato è rappresentata una calandra singola © Istituto Tecnico Industriale per le Arti Grafiche “Luigi Monti” la stampa Le calandre Le macchine da stampa rotocalco Le calandre Tutto il gruppo stampa è sormontato da cappe di aspirazione dei vapori di solvente che si sprigionano in fase di stampa. Queste sono presenti per due ragioni, la prima legata al mantenimento di un ambiente di lavoro salubre, la seconda è di tipo economico in quanto il solvente recuperato viene riutilizzato in produzione. © Istituto Tecnico Industriale per le Arti Grafiche “Luigi Monti” la stampa La calandra doppia permette di asciugare meglio il nastro stampato. Le macchine da stampa rotocalco Come nelle macchine a foglio la sovrastruttura è la parte della macchina che prepara il nastro alle fasi di piega o di finitura. Una particolarità della sovrastruttura rotocalco è quella di consentire lʼaccoppiamento di diversi nastri per produrre film che si adattino al contenimento dei diversi imballi alimentari. © Istituto Tecnico Industriale per le Arti Grafiche “Luigi Monti” la sovrastruttura La sovrastruttura Le macchine da stampa rotocalco Il gruppo di uscita può essere strutturato con delle piegatrici (nelle rotocalco per edizioni) o con un sistema di ribobinatura nella stampa di imballaggi. Nel caso vi siano dei ribobinatori, la macchina è dotata di telecamere o di stazioni con luci stroboscopiche per lʼosservazione “ferma” dellʼimmagine. © Istituto Tecnico Industriale per le Arti Grafiche “Luigi Monti” l’uscita Lʼuscita impianti rotocalco Le macchine da stampa rotocalco © Istituto Tecnico Industriale per le Arti Grafiche “Luigi Monti” impianti rotocalco Le macchine da stampa rotocalco © Istituto Tecnico Industriale per le Arti Grafiche “Luigi Monti” impianti rotocalco Le macchine da stampa rotocalco © Istituto Tecnico Industriale per le Arti Grafiche “Luigi Monti”