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Il tunnel di Los Bronces
> PROGETTI Cile di Mauro Nogarin Credit foto: Maserrazuriz Cile e SELI Il tunnel di Los Bronces La multinazionale americana Anglo American sta costruendo uno dei tunnel più costosi della storia del Cile. Un’opera che permetterà di accedere a una delle miniere di rame sotterranee più grandi del mondo, situata sulla cordigliera delle Ande a 65 km a est di Santiago, a 3.500 m di altitudine 64 PF | novembre-dicembre 2010 I l lavoro di ingegneria civile per la costruzione dell’infrastruttura in oggetto, iniziato nel mese di febbraio di quest’anno, terminerà verso la metà del 2011. Come si potrà ben immaginare, uno dei tanti ostacoli che il gruppo di ingegneri ha dovuto affrontare sono state le basse temperature che prevalgono in questo luogo isolato del Sudamerica. La media delle precipitazioni nevose, infatti, raggiunge i 760 cm durante la stagione invernale da aprile a settembre, con temperature che oscillano dai meno 18°C nell’inverno per raggiungere i 19°C dell’estate. Los Bronces è una miniera di rame e molibdeno a cielo aperto e il minerale estratto viene sgretolato e trasportato attraverso un condotto di 56 km di lunghezza, dal quale vengono estratte le lastre di rame mediante il processo di lisciviazione. Secondo i dati dell’azienda che gestisce questa miniera, nel 2008 si sono prodotte 235.800 t di rame e 2.600 t di mo- libdeno, impiegando a turni rotativi circa 1.700 operai. Le riserve stimate di questo importante materiale – che annualmente è esportato in tutto il mondo – sono di circa 780 milioni di tonnellate, ma per accedere a questo giacimento era necessario scendere in profondità attraverso la perforazione di un tunnel, da cui estrarre il materiale e trasportarlo attraverso un chilometrico nastro trasportatore. Un altro ostacolo che l’azienda americanocilena ha dovuto affrontare, considerando l’inizio della crisi del 2008-2009, è stato il forte aumento dei costi per effettuare tale scavo, dai 1.000 milioni di dollari preventivati alla fine del 2007 si è giunti ai 2.400 milioni del 2009, vale a dire più del doppio. Lo stato dell’arte Attualmente il lavoro di perforazione del tunnel si trova al 50%. Quest’importante opera permetterà di aumentare la produzione del 74%, vale a dire 400.000 t di rame l’anno, contro le 235.000 attuali, e 5.400 t di molibdeno, materiale impiegato nella produzione di leghe metalliche ad alta durezza, molto resistenti al calore e alla corrosione e largamente utilizzato nell’industria aeronautica civile e militare, ma anche in quella petrolchimica. A partire dal terzo trimestre del 2011, secondo gli esperti del settore quella di Los Bronces diventerà la quinta miniera più importante del mondo. Glenn Tonkin, direttore operativo del complesso minerario di Los Bronces, ha spiegato che il progetto comprende anche la costruzione della nuova infrastruttura con l’installazione di un mulino in corrispondenza del tunnel di confluenza, in modo tale da trasportare il minerale del frantumatore primario fino allo stabile mediante un nastro trasportatore che ha una potenza di 1,5 MW. Ciò permetterà di trasferire il minerale dal giacimento sotterraneo all’inizio del processo di estrazione del metallo rossastro il quale, dopo essere stato sgretolato e prelavato, si trasforma in una sorta di polpa per essere immesso in una piattaforma secondaria di raffinazione situata nella località di Las Tortolas, dove si trovano delle vasche di flottazione di polveri emulsionate con una capacità di 250 m3. Il progetto contempla principalmente la costruzione di un tunnel da 4,2 km che collega il giacimento sotterraneo e il settore della confluenza e che nell’arco di poche settimane sarà concluso, per iniziare poi la costruzione del nastro trasportatoAssemblaggio della TBM nella caverna centrale re con una lunghezza di 4,3 km. Il nuovo frantumatore primario avrà una capacità di 86.500 t/giorno, per raggiungere la massima potenza di 145.000 t/giorno, quando l’intera piattaforma entrerà in funzione in modo definitivo. Si tratta di un frantumatore a cono da 800 HP, un mulino di SAG da 29.500 HP e due mulini secondari a sfera da 22.000 HP ciascuno. Come seconda misura di prevenzione, lungo i punti critici del tunnel sono stati fissati degli archi di acciaio che a loro volta sostengono una fitta rete metallica ancorata alla parete con chiodi autotiranti e infine ricoperta da uno strato di shotcrete. I tecnici hanno calcolato che la realizzazione complessiva del progetto minerario di Los Bronces richiederà la rimozione di circa 10 milioni di metri cubi di vari tipi di roccia, impiegando 140.000 m3 di calcestruzzo, 23.000 t di acciaio e 37.000 t di tubazioni. Geologia La geologia del terreno lungo il quale si perforerà il tunnel di 8,2 km è composto da vari tipi di roccia tra le quali si possono menzionare: quarzo-monzonite, andesite, breccia sedimentaria e porfido. In base allo studio morfologico del sottosuolo la composizione e la successione della presenza dei materiali rocciosi è quella espressa nella tabella 1: Tabella 1 Tipo di roccia Tratto chilometrico (m) Lunghezza (m) Quarzo monzonite 0 – 3.150 3.150 Porfido 2.600 – 2.675 75 Andesite 3.150 – 4.450 1.300 Porfido 4.450 – 5.300 850 Breccia tormalinica 5.300 – 6.650 1.350 Breccia comune 6.650 – 6.700 50 Porfido 6.700 – 6.850 150 Breccia comune 6.850 – 6.900 50 Andesite 6.900 – 7.100 200 Breccia tormalinica 7.100 – 7.400 300 Andesite 7.400 – 7.700 300 Porfido 7.700 – 7.750 50 Breccia tormalinica 7.750 – 7.950 200 Porfido 7.950 – 8.125 175 PF | novembre-dicembre 2010 65 > Progetti Scheda tecnica DSU TBM Diametro della testata Taglienti 19” Spinta massima sulla testa 15.700 kN Potenza motori della testata 1.575 kW Velocità di rotazione della testa 0-7,4 rpm Capacità di scavo Tasso massimo di penetrazione TBM in azione 4,5 m 320 t/h 120 mm/min L’attrezzatura utilizzata Perforare un tunnel di oltre 8 km nella cordigliera delle Ande tra 3.400 e 4.100 m di altezza, è indubbiamente una sfida quasi al limite delle possibilità tecnologiche oggi disponibili. L’arduo compito di configurare in maniera ottimale la perforatrice TBM con una testa dal diametro di 4,5 m e un peso di quasi 1.000 t è toccato all’azienda italiana SELI di Roma. Dopo aver effettuato lo studio geologico del terreno e preso in considerazione le difficili condizioni logistiche, il gruppo di ingegneri ha optato per l’impiego di un sistema compact TBM Robbins a doppio scudo Modello DSU (Double Shield Universal) 450.125, con una garanzia di 10.000 ore lavorative. TBM in azione durante lo scavo del tunnel principale Il sistema di raffreddamento del tunnel Per far fronte alle alte temperature che si sviluppano all’interno del tunnel, gli ingegneri hanno dovuto personalizzare un sistema di ventilazione, considerando che il luogo di perforazione si trova a oltre 3.000 m di altitudine, dove la densità dell’aria è più bassa e, di conseguenza, c’è meno capacità d’intercambio di calore. In questo caso sono stati installati una serie di apparecchi per il raffreddamento del tunnel in grado di mantenere una temperatura costante a circa 30°C. La portata dell’aria fredda è di 15 m3/sec e tale flusso passa attraverso un tubo flessibile da 1.500 mm di diametro, che si connette nella parte posteriore della perforatrice mediante un condotto metallico da 850 mm di sezione. 66 PF | novembre-dicembre 2010 TBM pronta per l’uso nei cantieri della SELI I principali vantaggi dell’impiego di questa macchina sono: riduzione dei tempi e costi di perforazione; riduzione dei costi di manutenzione e del personale impiegato; diminuzione delle problematiche derivate dal tipo di roccia lungo il tunnel. Il sistema di back-up prescelto per questa macchina è di dimensioni ridotte, quando normalmente varia dai 50 ai 65 m con gli opcional che possono essere annessi, ma in questo caso la capacità di trasporto del materiale residuo rientrava nei limiti prestabiliti. Le principali sezioni che formano questa versione di TBM sono: cabina di controllo; convoglio per lo smaltimento del materiale residuo; macchina areazione connessa alla testa; sistema idraulico; sistema di acqua e aria compressa; pedane di sicurezza laterali. Per permettere il posizionamento della TBM, inoltre, si è reso necessario il lavoro di perforazione di alcuni tratti di galleria, attraverso il metodo di perforazione guidata per l’inserimento di cariche esplosi- Vista esterna dell’accesso nel versante ovest Tunnel di accesso durante il periodo invernale ve. Per il tunnel di accesso, infatti, si sono dovuti perforare 100 m, per la caverna di assemblaggio 68 m di lunghezza per 20 m di larghezza e, infine, un tratto di 12 m per la costruzione del tunnel di lancio. Tutte le gallerie sono state ulteriormente rinforzate nella parte superiore e laterale da centine di metallo galvanizzato e un rivestimento di calcestruzzo. sentato nel 2006 e approvato per il CONAMA, massimo organo competente, obbligando tuttavia il consiglio di amministrazione dell’impresa Anglo America Cile a prendere in considerazione tutte le precauzioni tecniche necessarie relativamente all’impiego di risorse idriche utilizzate per il processo industriale minerario. La maggior parte dell’acqua, infatti, viene riciclata dalle vasche di flottazione costruite nella zona della Tortola, un metodo che consentirà di risparmiare il 40% di acqua fresca per ogni tonnellata di rame prodotta. n L’impatto ambientale Lo studio per il rispetto delle leggi dell’ambiente attualmente in vigore è stato pre- PF | novembre-dicembre 2010 67