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malattie da lavoro: il tunnel carpale e l`ergonomia
magazine HS+E the occupational health & safety + environmental quarterly magazine Italian/English Edition Vol. Vol.IV 3 -- N. N. 2 2 Poste Italiane - Spedizione in a.p. 45% - art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - D.R.T. - D.C.B. - TO n. 2/2006 Apr-Jun 2006 malattie da lavoro: il tunnel carpale e l'ergonomia U Chiara Bissi* n lavoro “fatto a mano”, che può costare una patologia a rischio invalidante. La sindrome del tunnel carpale, colpisce trasversalmente soggetti in piena età lavorativa alle prese con azioni ripetitive, posture incongrue, gesti che richiedono forza fisica per l’estensione del polso e la presa della mano. Un convegno ha fatto il punto sulla patologia, rilanciando il problema dell’applicazione degli aspetti ergonomici nelle attività produttive, in particolare nel campo delle macchine automatiche. Forte della Responsabile Neurologia Ospedale degli Infermi di Faenza, dott. Mario Casmiro. lunga esperienza del “Progetto tunnel carpale”, l’unità operativa di Neurologia dell’Ospedale degli Infermi di Faenza, coordinata da Mario Casmiro, ha promosso nell’ottobre scorso, al Museo Internazionale delle Ceramiche una giornata di studi. “Abbiamo voluto – spiega il primario – fare il punto, con la collaborazione di esperti nazionali e indicare i risultati del percorso ideato a Faenza dieci anni fa, un modello organizzativo generale in grado di dare risposte, oggi applicato anche da altre realtà, che prevede fra l’altro liste d’attesa separate per i pazienti con sospetto clinico e la rivalutazione del ruolo del tecnico di Neurofisiologia”. Il programma diviso in due sessioni ha lasciato spazio ai problemi legati all’epidemiologia, alla clinica senza dimenticare le strategie organizzative. “In particolare – sottolinea Casmiro - abbiamo messo a confronto le esperienze di diverse aziende. La valutazione ha interessato le strategie organizzative assistenziali, utilizzate a Faenza e Bologna. La comparazione fra piccole e grandi città ha promosso a pieni voti il modello manfredo”. Patologia in ascesa, riconosciuta dall’Inail, il tunnel carpale, è stato inserito dal D.M 27 aprile 2004, tra le malattie a genesi professionale a elevata probabilità, quando a determi- narla siano “vibrazioni meccaniche trasmesse” o “microtraumi e posture incongrue a carico degli arti superiori per attività eseguite con ritmi continui e ripetitivi per almeno la metà del tempo del turno lavorativo”. L’intrappolamento del nervo mediano del polso colpisce in prevalenza le donne e prevede trattamenti di tipo medico e chirugico. La patologia, dal 2000 al 2004 in continuo aumento, presenta una frequenza media annua di 300 casi su 100 mila persone. In particolare nel territorio dell’Azienda Usl di Ravenna su 500 pazienti annui con sintomi, 350 manifestano la sindrome. I tassi di incidenza specifici per sesso indicano 139 maschi su 100 mila persone, le donne salgono a 506 unità. “Siamo di fronte a una malattia multifattoriale – ricorda il neurologo faentino – che ha un’alta incidenza in zone rurali e in ambienti industriali. Può insorgere a causa del tipo di attività lavorativa o per situazioni patologiche, come il diabete o la presenza di malattie reumatologiche. Un tempo c’era grande sottovalutazione dei sintomi, e il paziente arrivava tardi alla diagnosi. Il picco compare raramente sotto i 40 anni. Oggi l’approccio alla salute è diverso. In questo modo la continua a pagina 2 2 HS+E magazine Incidenza percentuale delle malattie professionali in industria anni 2000-2004 HS+E MAGAZINE Trimestrale di Sicurezza, Igiene Industriale e Ambiente The Occupational Health & Safety and Environmental Quarterly Magazine Apr - Jun 2006 / Vol. IV - N. 2 Proprietà / Owner: Techno srl Via Pirano, 7 – 48100 Ravenna (I) ph. +39 0544 591393 [email protected] Redazione / Editorial Office: c/o Techno srl Percentuale Editore / Publisher: Tipografia Alzani sas Via Grandi, 5 - Pinerolo (TO) Fotocomposizione e Stampa / Photocomposition and Printing: Alzani Arti Grafiche ph. +39 0121 322657 Registrazione Tribunale di Ravenna n. 1200 del 25/02/2003 Direttore Responsabile / Editor in Chief: Roberto Nicolucci Responsabile Commerciale / Marketing Manager: Roberta Nonni Coordinatore di Produzione / Production Co-ordinator: Davide Mazzotti Traduzioni / Translations: Chiara De Angelis Comitato di Redazione / Editing board: Daniele Arasi - Valentina Bassetti Giorgio Cavassi - Roberto D’Agostino Pietro Fiori - Giovanni Martini Davide Mazzotti - Oscar Monti Roberto Nicolucci - Francesco Pastremoli Michele Rinieri - Silvia Signorini HS+E MAGAZINE è pubblicato trimestralmente. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte della pubblicazione può essere riprodotta o trasmessa in alcuna forma e con alcun mezzo, elettronico o meccanico, inclusa la fotocopia, senza il preventivo consenso scritto dell’Editore. I punti di vista e le opinioni espresse dagli Autori all’interno della rivista non necessariamente coincidono con quelli del Proprietario, dell’Editore e del Direttore Responsabile. The HS+E MAGAZINE is published quarterly. All rights reserved. No part of this publication may be reproduced or transmitted in any form or by any means, electronic or mechanical, including photocopying, without prior written consent of the Publisher. The views and opinions expressed elsewhere in the magazine are not necessarily those of the Owner, Publisher or Editor in Chief. Patologie diagnosi si sposta sulle fasce giovanili, più sensibili alla qualità della vita, rispetto a quindici anni fa. Così la sindrome può essere valutata in modo dinamico e può regredire”. La giornata di studio, realizzata con l’Azienda Usl di Ravenna, ha visto alternarsi al tavolo dei relatori diverse figure in ambito medico, da Carlo Argnani Medico di Medicina generale all’Ospedale di Faenza, al neurologo Mario Casmiro, e ai medici della Clinica Neurologica dell’università di Bologna, Roberto D’Alessandro, Rocco Liguori, e Luca Vignatelli; a Maurizio Fontana dell’Ortopedia a Francesco Girelli della Medicina e a Carlo Orzincolo della Radiologia di Faenza. Sono intervenuti inoltre Luca Padua del Servizio di Neurofisiologia dell’Università Cattolica di Roma, e Rita Rinaldi del servizio di Neurologia del Policlinico Sant’Orsola - Malpighi di Bologna. Scorrendo i materiali della discussione, balzano in primo piano i principali fattori di rischio indicati nella relazione del dottor Maurizio Mariani dell’Azienda Usl 12 di Viareggio. Come già detto, ai movimenti ripetitivi, all’uso della forza, all’esposizione a vibrazioni e all’assunzione di posizioni incongrue possono sommarsi fattori come le disergonomie degli strumenti e le compressioni di strutture anatomiche. Gli ambiti dove l’incidenza della sindrome è più alta, con rischio presunto di sovraccarico biomeccanico sommario / contents 1Malattie da lavoro: il tunnel carpale e l'ergonomia 5 Intensification of processes for self-cleaning of pounds 8 La United States Coast Guard (USCG) 10 Bookshop – www.safety 11 Press Review 12 Events calendar 13 HS+E news 3 HS+E magazine Incidenza percentuale delle malattie professionali in agricoltura anni 2000-2004 Percentuale degli arti superiori, sono quelli delle produzioni industriali e agricole, laddove le lavorazioni sono a ritmi prefissati con obiettivi di produzione, si veda il montaggio, il confezionamento su linea o la levigatura con strumenti vibranti; le operazioni agricole come la potatura, la raccolta e non sono esenti le attività di selezione, di taglio, cucitura a macchina o di stiratura nelle lavanderie. Fra il 2000 e il 2004 le malattie professionali assimilabili alla sindrome del tunnel carpale in agricoltura sono triplicate. Fra le lavorazioni non vincolate ma eseguite con continuità la sfera si allarga coinvolgendo mansioni diverse e inaspettate: scorrendo i profili lavorativi si possono trovare la commessa impegnata alla cassa, l’artigiano alle prese con lavori di incisione, stuccatura, raschiatura, costantemente chiamato all’uso di leve, pinze, tenaglie, e lame; il manovale munito di martello, di mazza o di badile e gli addetti alla ristorazione. Non meno rischiosa la giornata al videoterminale, complice l’uso ripetuto del mouse per compiti di data-entry, cad – cam e di grafica. Nemmeno l’arte sembra salvare le mani preziose di musicisti e di scultori. Mentre nell’area dei servizi alla persona, dai più ritenuta immune da complicazioni, i più esposti sono i massofisioterapisti e gli acconciatori. Si intende per lavori ripetitivi quelle mansioni che comportino la moltiplicazione degli stessi movimenti degli arti ogni pochi secondi o la ripetizione di un ciclo di movimenti per almeno due ore. Quanto alle posture incongrue, molto diffuse, ci si riferisce a lavori che costringono il polso a posizioni estreme per periodi di un’ora continuativa o di due ore complessive nella giornata lavorativa. Gli impatti ripetuti, cioè usare la mano come attrezzo per più di dieci volte l’ora o per due ore complessive non sono meno pericolosi dell’uso della forza da intendersi come un lavoro ripetuto almeno una volta ogni cinque minuti per almeno due ore, vedi afferrare e sollevare con una presa di forza o di precisione, o sviluppare su attrezzi, leve, pulsanti forze manuali. Nel 2000 Patologie l’incidenza percentuale delle patologie rilevate dall’Inail come la tendinite polso – mano e le ernie, ha visto la sindrome del tunnel carpale al 56 per cento. Alla comparsa di sintomi dolorosi il primo approccio avviene di solito tramite il medico di medicina generale, altre in seguito sono le figure di riferimento. Il neurologo e il neurofisiologo possono indirizzare a un percorso corretto per ottenere risposte efficaci. “Il consiglio – sostiene Casmiro – è di rivolgersi al proprio medico di base, il quale indirizzerà il paziente, nel caso di Faenza per esempio, verso l’ambulatorio dedicato al trattamento di questa condizione. Con l’elettromiografia sarà possibile confermare la diagnosi e definire la severità del quadro, condizioni indispensabili, queste, per intraprendere le cure necessarie, che Patologie non tabellate denunciate all'INAIL anni 2000 e 2004 4 HS+E magazine Incidenza percentuale delle delle diverse patologie WMSDs esaminate presso l'INAIL - anno 2000 in caso di intervento chirurgico, eseguito da un ortopedico o da un neurochirurgo, contemplano la sezione del legamento per decomprimere il nervo mediano della mano”. Nel tempo gesti banali, automatici, quotidiani come tenere in mano oggetti, abbottonare e sbottonare indumenti indossati, possono diventare problematici. Nei casi gravi la sindrome infatti può dare esiti invalidanti. “La brachialgia notturna, che determina il risveglio a causa di forti dolori e formicolii, - precisa il primario dell’U. O. Neurologia di Faenza - altera il sonno compromettendo le prestazioni sul luogo di lavoro. I possibili deficit accumulati sono socialmente pesanti da tollerare, anche perché nel 50 % dei casi siamo di fronte a disturbi bilaterali”. La diagnosi tempestiva, permette trattamenti medici e non chirurgici che liberano il paziente dal malessere e lo riconducono a una vita sociale e di relazione soddisfacente. Alla luce dei dati appare evidente e necessario un ripensamento del mondo del prodotto industriale, visto anche l’allungamento della vita lavorativa degli individui. La sicurezza non può essere quindi disgiunta dall’ergonomia, intesa come scienza che studia il rapporto uomo – macchina ai fini del miglioramento dell’usabilità delle attrezzature. La prevenzione delle malattie, moltiplicata per i grandi numeri della globalizzazione produce effetti sul soggetto e sui costi sociali della malattia stessa. Nel ravennate, la Faentia Consulting, azienda specializzata in ingegneria della sicurezza del prodotto su tutto il territorio nazionale, è impegnata da tempo ad approfondire gli aspetti ergonomici delle attività lavorative, perché la crescita esponenziale delle malattie professionali implica la necessità di impegnarsi nella prevenzione. Nello specifico, con l’aiuto del neurologo Mario Casmiro si è dedicata allo studio delle sindromi professionali, a partire dal tunnel carpale. Negli anni, gli studi di ergonomia applicata alle macchine automatiche, commissionati dalla Ford, hanno convito l’azienda faentina a investire ingenti risorse per creare professionisti in materia di ergonomia. Valutare e stimare i rischi di una macchina presuppone conoscenze di alto profilo tecnico scientifico, per questo, uno dei dipendenti della Faentia Consulting frequenterà nell’anno accademico 2006 – 2007 la seconda edizione del master in Ergonomia applicata al mondo del lavoro per la prevenzione delle malattie, promosso dall’universi- tà di Bologna. Il lavoro in sicurezza a contatto con macchine che non minacciano l’integrità fisica dell’operatore rappresenta per il futuro una sfida in termini di innovazione tecnologica. In questo campo sono apprezzabili gli sforzi compiuti dalle grandi realtà industriali, mentre stentano ad aprirsi quelle medio piccole. Le questioni aperte dall’ergonomia applicata al mondo del lavoro trovano risposte nei paesi industrializzati, grazie anche all’evoluzione della normativa europea; in Italia sono ancora timidi i segnali di interesse, anche se spesso si tratta di razionalizzare logiche e procedure già acquisite inconsapevolmente. Sistematizzare processi, rendere palesi obiettivi, che ancora appaiono sfuocati si riveleranno scelte irrinunciabili. Ma al momento chi si occupa della sicurezza del prodotto, di messa a norma di macchine automatiche in chiave ergonomica opera ancora in veste di pioniere del settore. * Giornalista free lance. carpal tunnel syndrome and ergonomics Carpal tunnel syndrome transversely affects subjects belonging to the full working age population, dealing with repetitive tasks, postural discomfort, or gestures requiring physical force due to the extension of the wrist and handgrip. A symposium took stock of this pathology, by relaunching the problem of the application of the ergonomic aspects in production activities, especially in the field of automatic machines. The Operational Unit of Neurology at the “Ospedale degli Infermi” in Faenza, coordinated by Mario Casmiro, thanks to its long experience with the “Carpal Tunnel Project” promoted a seminar at the International Museum of Ceramics last October 22. 5 HS+E magazine intensification of processes for self-cleaning of pounds Dr. K. Pershina* Dr. K. Kazdobin** Dr. L. Leybovych*** Dr. M. Korchevskyy**** T oday the level of anthropogenous effect on surface waters has reached the critical level, since many industrial processes yield a variety of organic contaminants, which are poured into natural water sources with the negative impact on ecosystems and human (toxicity, carcinogenic and mutant properties). It is connected to that alongside with uncontrollable entrance of contaminants with the atmospheric precipitation or superficial drains, defects on stream water resources, in water products of economic activities of the person as industrial and household drains arise. On their migration with air-slaked masses and in water, and also the increased stability of many toxicants to chemical degradation, the substantial threat of a global poisoning of our planet by pesticides has appeared. More than 400 various kinds of resistant pesticides are fixed in ponds of various regions, which are marked out in: “Ridding the World of POPs: A Guide to the Stockholm Convention on Persistent Organic Pollutant. UNEP Chemicals, 2003 “ (POP- Persistent Organic Pollutant) as 12 basic groups. Together with poisonous organic matters in ponds ions of heavy non-ferrous metals (mercury, arsenic, chrome, etc.) in the concentration exceeding marginal are fixed, too. Up to 80 % of pesticides and heavy metal ions are adsorbed by soil humus. Most adsorbed herbicides are practically not exposed to decomposition. And only the part of them in dissolved soil moisture is the subject to biologi- cal degradation only. Thus the diverse processes of pesticides transformation in the soil can be reduced to the analogous processes occurring in an aqueous medium. At sorbed state the lifetime of pesticides in a soil overlying strata considerably increases. Collateral presence of surfactants (resulting from the person activity) and pesticides can render negative effect on decomposition rates of the later. Really, studying of stability of a mixture of a hexachlorocyclohexane, trichlorfon and amine salts 2,4-D has confirmed the stabilizing action of surfactants (sulfonol NP-1) on these drugs, which had essentially increased at the increment of its concentration from 0,5 up to 5 mg/dm3. Affecting of pesticides on biological processes of a pond takes place in three basic pathways: – Environmental change of dwelling in ponds; – Acute poisoning of hydrobionts by pesticides in toxic concentrations; – Chronic affecting of aqueous organisms by residual concentrations of pesticides and products of their hydrolysis and accumulation of later in their body. Durability of pesticides to destruc- 6 tion under affecting of natural environmental factors (the ultraviolet, temperature, etc.) destruct the natural balance in biologically self-contained pond and as a whole in all the ecosystem of our planet. Thus, all this factors conduct to destruction or mutation of a microflora and fauna what further is reflected in the person. So, the design of clearing of the natural media, able to accelerating processes of pesticides degradation, conversion of heavy metal ions into the hydrated form and preventing their accumulation the environment is acute necessary. Properties of eutopurification are inherent to natural ponds due to the physical and chemical processes proceeding directly in water and in benthonic deposits. Depending on redox conditions of the interface water/ soil deposits, the stream of oxidative equivalents (O2, H2O2) from the bulk of water to an interface, or the HS+E magazine stream of the reduction equivalents (H2S, products of partial oxidation S =) from ground depositions in water bulk predominates. At the formation of deposits possessing the reduction properties on the water/ground interface the later become the source of transfer of the reduced forms of metal ions (in particular, Mn2+ ions) into the aqueous medium and also phosphate ions released at the reduction of waterinsoluble phosphate complexes of iron (III). However such processes can run only at some boundary values of concentration of organic and inorganic pollutants. When the concentration of pollution exceeds some threshold value, process of eutopurification of ponds is practically terminated if not to intensify it compulsory. Such intensification of process of eutopurification of a pond can be implemented only at targeted affecting the person. And in this case the nature will return to the person a hundredfold to his expenses the clear potable water, fish resources, etc. The “flowering” of a pond, which is the characteristic attribute of sickness, appears due to cyanobacteria seaweeds. Such seaweeds are sources of the agents with the expressed reduction function, efficiently interacting with H202 of the natural origin and thus breaking the dynamic red-ox equilibrium of natural aqueous medium. In the norm the later is characterized by a stream of oxidative equivalents dominating above the reduction streams inside a pond. Thus, the solution of the problem of self-cleaning of “sick” ponds is the intensification of oxidizing conditions in this pond. Raise of the H202 contents above a level of its natural generation allows intensifying processes of pesticides destruction and transformation of soluble forms of heavy metal ions into relevant insoluble oxyhydroxides. The H202 obtained in the synthetic way, is enough expensive product. The distribution of necessary amount of H2O2 on large areas of ponds not exceeding boundary dozes of its concentration is a rather complicated task, as at the increased concentration (from above 1.10-5 M) H2O2 turns from «medicine for a pond» to “toxin”. Therefore, the problem of researchers is to design the generation process for H2O2 naturally and to maintain H2O2 concentration in a natural aqueous medium in limits of 3.10-5-3.10-6 M. There are, at least, two pathsways of intensification of H2O2 generation in water. The first contains the photochemical transformations proceeding in water under the action of the sunlight, namely the processes of direct, sensitized and induced photolysis. Other significant channel is the conversion in free radical processes, in particular, participation of metal ions of variable valency in the process. This channel is ineffective; in conditions of high concentration of organic matters, as predominating majority of organic matters interact with 7 HS+E magazine OH- radical being the basic oxidizing agent, with the rate close to a diffusive limit 108 - 1010 m-1c-1. In the formation of OH- radical in the natural water results the photoinduced processes (disintegration of photoinitiators on free radicals under the action of the UV component of the sunlight) and chemical and biological red-ox processes with participation of metal ions, in particular, ions of iron and copper in the role of catalysts of red-ox of processes, and H 2O 2 in the role of the source of free radicals. Coming from stated, the problem of creation of the low-cost catalyst of the photochemical transformations under direct, sensitized and induced photolysis proceeding in water under the action of the sunlight rises. As a result of the carried out studies it appeared, that a row of natural clays give the opportunity of intensification of photochemical transformations in water after some their modification. As a result of sorption of the ultraviolet spectrum of the sunlight by such catalysts in benthonic space of a pond more intensive generation of H2O2, than in a routine environment, begins. In the greater extent the intensity of H2O2 generation in benthonic space of a pond runs if to impregnate these clays with some inorganic components of the red-ox nature grows. One of such catalysts could be the bentonite clay - the natural alumosilicate widely meeting in the nature. It has the unique property to change structure at the sorption of substances of various nature. Bentonite’s adsorption/absorption properties are very useful for wastewater purification. Bentonite presents strong colloidal properties and its volume increases several times when coming into contact with water, creating a gelatinous and viscous fluid. The special properties of bentonite (hydration, swelling, water absorption, viscosity, thixotropy) make it a valuable material for a wide range of uses and applications. The mineral easily undergoes the chemical treatment. It is low-cost in application. Phenol is particularly considered as one of the most toxic organic contaminants and it is commonly chosen as “model” molecule on catalytic oxidation of organic compounds studies in diluted aqueous medium. Modeling studies of phenol degradation in the water containing H2O2 and bentonite were carried out. It was established, Fig. 1. Kinetics of phenol oxidation in water, containing bentonite and hydrogen peroxide. [C0(_2_2] = 1¥10-2 _, C0(_6_5__]=mg/l. that conversion level of initial phenol reaches 70 %. Thus the groundmass of phenol is mineralized up to CO2 and water, yielding intermediate products: resorcin, hydroquinone and pyrocatechol. The sum of phenol derivatives degradation in the presence of bentonite could be seen from the figure 1. Authors of present paper consider, that the results obtained on the clay from the Tepebine quarry (Ukraine, Crimea) are not unique. The same results could be achieved with the use of similar clays if to study carefully their structural and physical and chemical characteristics, and to develop the mechanism of change of their properties in the necessary direction. Then it could be possible to create the low-cost and effective “medicine” for ponds using local materials. * PhD, Senior researcher. Institute of Sorption and Problems of Endoecology NAS Ukraine ** Dr. Sci, Head of Department. Vernadskii Institute of General and Inorganic Chemistry NAS Ukraine *** PhD, Director. ScientificProduct Firm “Recycle”, Ukraine. **** PhD, Vice-Director. Scientific-Product Firm “Recycle”, Ukraine. 8 HS+E magazine la united states coast guard (uscg) Roberto Nicolucci* La United States Coast Guard (USCG) è forse una delle istituzioni più efficienti e all’avanguardia al mondo per quanto riguarda i servizi di assistenza e soccorso in mare. Pur essendo un organismo statunitense essa opera anche in campo internazionale in virtù di accordi sovranazionali o stipulati con singoli Stati. La USCG nacque ufficialmente il 20 gennaio 1915 come riunificazione di cinque distinte agenzie federali, la più antica delle quali affonda le proprie radici nel lontano 1789 con la costituzione del US Lighthouse Service che, sotto la giurisdizione del Dipartimento del Tesoro assunse la gestione della rete dei fari e dei fanali posti sulle coste degli Stati allora appartenenti alla Confederazione Nord americana. Nel 1790 fu creata la seconda agenzia federale preposta alla gestione dei mezzi navali per il pattugliamento costiero. L’agenzia inizialmente denominata Revenue Service cambiò nome in Revenue Cutter Service nel 1863. Il servizio inizialmente istituito a supporto delle attività svolte dai ser- vizi doganali fu ben presto impiegato per l’assistenza in mare al naviglio in difficoltà. Nel 1838 fu istituita una terza agenzia dedicata alla sorveglianza tecnica del naviglio, attività volta alla verifica dell’ottemperanza ai requisiti minimi di sicurezza delle navi. Questa agenzia prese il nome, nel 1852, di Steamboat Inspection Service e fu incaricata, primo organismo governativo al mondo, della verifica iniziale e periodica degli apparati propulsivi a vapore che a partire dai primissimi anni dell’800 avevano quasi totalmente soppiantato la propulsione a vela. Nel 1878 fu creato l’US Life – Saving Service con lo scopo di riunificare le varie iniziative locali che a partire dai primi decenni del secolo erano state istituite, operando tramite presidi costieri, al fine di prestare assistenza per il salvataggio e recupero di marinai e passeggeri accidentalmente coinvolti in naufragi in prossimità delle coste. Questi servizi operavano prevalentemente con personale volontario utilizzando lance di salvataggio (generalmente propulse a remi) ed in alcuni casi altre speciali attrezzature come il “Francis Life Car” che una volta installate, operando sul principio della teleferica, assicuravano un collegamento tra la nave naufragata e la terra consentendo il trasferimento ed il salvataggio dei naufraghi. Nel 1884 fu creata l’ennesima agenzia federale preposta al controllo e alla sicurezza della navigazione e dei marittimi; il Bureau of Navigation. Finalmente nel 1915 il Presidente Woodrow Wilson riunificò le cinque istituzioni dando loro la attuale denominazione di USCG. health, safety and environment www.techno-hse.com 9 HS+E magazine Da allora la USCG si è adoperata in decine di migliaia di azioni militari durante i periodi di guerra (1a e 2a Guerra Mondiale, Corea, Vietnam, ecc.) ma soprattutto si è distinta per una miriade di interventi di assistenza e salvataggio con mezzi aeronavali in campo civile. Il recupero nel 1956 dei 31 occupanti di un Boeing 377 ammarato a seguito di una avaria nell’Oceano Pacifico a 1300 miglia dalla terraferma, il salvataggio nello stesso anno di 1660 persone coinvolte nel naufragio della m/n Andrea Doria al largo di New York, il recupero nel 1960 di 57 persone naufragate a seguito di un ammaraggio di emergenza di un aeromobile avvenuto 70 miglia al largo di Manila, il salvataggio nel 1980 di 519 naufraghi a seguito dell’incendio che distrusse la m/n Prinsendam, 130 miglia al largo delle coste dell’Alaska, o ancora il salvataggio nel 1995 di 578 clandestini naufragati mentre tentavano di raggiungere le coste degli Stati Uniti a bordo di un cargo costiero di soli 75 piedi di lunghezza, sono solo alcuni degli interventi più celebri effettuati dalla USCG. A puro titolo di esempio nel solo anno 2000 la USCG ha effettuato in tutto il mondo quasi 58.000 interventi di varia natura ed importanza salvando 3400 vite umane. Tra i numerosi servizi di assistenza in mare svolti per la comunità internazionale a partire dai primi decenni del ‘900 al fine di incrementare il livello di sicurezza dei naviganti si ricordano l’International Ice Patrol, istituito a seguito del disastro del Titanic e tutt’ora attivo, per il monitoraggio continuo della deriva dei ghiacci artici e le Ocean Weather Stations, stazioni galleggianti presidiate da navi della USCG, posizionate in punti strategici del Pacifico e del Nord Atlantico, al fine di fornire assistenza alla navigazione (punto nave, informazioni meteo, controllo radar del traffico, ecc.), ma anche assistenza in caso di emergenza, ad aeromobili e navi in servizio tra l’Europa ed il Nord America e tra il Nord America e le Hawaii che furono attive tra gli anni ’40 e la fine degli anni ‘70. * Ingegnere meccanico, è presidente di Techno srl. Ha ricoperto il ruolo di HSE manager per società di general contracting nella cantieristica civile, industriale, navale ed offshore. 10 HS+E magazine Scritto da Joel Levitt e pubblicato per la prima volta nel 2004, Managing Maintenance Shutdowns and Outages è stato incluso di recente nei principali cataloghi specializzati in testi che trattano di sicurezza e di igiene industriale. Il libro, nato originariamente come supporto didattico per i corsi per tecnici della manutenzione tenuti dall’Autore, è stato ampliato negli anni fino ad assumere la veste dell’attuale edizione. Joel Levitt, esperto di manutenzione industriale e da sempre attivo anche come trainer nei corsi di specializzazione per service manager, ha messo la sua lunga esperienza al servizio di chi deve occuparsi di una attività tanto importante quanto pericolosa: la fermata e la messa fuori servizio temporanea degli impianti industriali al fine di consentire, ad esempio, le attività di manutenzione periodica, il revamping, o anche estese modifiche all’impianto stesso. Le tipologie di impianto prese in considerazione da Levitt spaziano dal petrolchimico a quelli di produzione di energia, analizzando, per ciascuno di essi ed in dettaglio, le varie fasi della fermata incluse la pianificazione preliminare delle attività, la disenergizzazione e la definitiva messa in sicurezza. Il libro è ricco di check-list operative e presenta centinaia di suggerimenti e casi di studio relativi ad impianti di vario genere, raccolti in ogni parte del mondo; il testo è anche corredato da un utile glossario. In definitiva si tratta di un testo di incomparabile utilità non solo per gli igienisti industriali e per i tecnici della sicurezza, ma anche per i responsabili delle attività manutentive, i supervisori ed i project engineer che operano nel campo industriale. Managing Maintenance Shutdowns and Outages di Joel Levitt Ed. Industrial Press pp. 208 - $ 41.95 In molti Paesi ove la cultura della sicurezza sul lavoro è una questione oramai consolidata, l’attenzione delle parti sociali e degli imprenditori si è spostata sul miglioramento del benessere dei lavoratori. Da anni l’European Network for Workplace Health Promotion (ENWHP) si occupa di promuovere i più elevati standard nelle condizioni degli ambienti e nelle modalità lavorative. Questa attività viene portata avanti con una intensa campagna di sensibilizzazione svolta, tra l’altro, attraverso l’organizzazione di seminari e convegni ed attraverso la pubblicazione di linee guida e “good practices”. Sul sito www.enwhp.org oltre ad informazioni generali sulle attività svolte dal network è possibile scaricare una lunga serie di documenti in formato .pdf riportanti politiche, linee guida, check-list, ecc., preparati da enti governativi o aziende private appartenenti a quasi tutti i Paesi della Comunità Europea. I documenti, tutti in lingua inglese, rappresentano un valido ausilio per chiunque si occupi del miglioramento delle condizioni negli ambienti di lavoro o dell’implementazione di sistemi di gestione. E’ disponibile on-line anche una utilissima check-list utilizzabile per il self-assessment preliminare di una qualsiasi organizzazione. www.enwhp.org HS+E magazine “Entrando pochi giorni fa dal mio edicolante, l’inusuale lucentezza del pavimento, appena lavato, mi ha immediatamente messo in allerta circa il pericolo di scivolare e proprio mentre ero concentrato nel cercare di non perdere l’equilibrio e di individuare in controluce le zone del pavimento asciutte ove mettere i piedi, sono inciampato rovinosamente sul treppiede giallo che, all’ingresso del locale, segnalava il pericolo costituito dall’attività di pulizia in corso!”. Questo è il paradosso della sicurezza negli ambienti di lavoro che il dr. Richard North dell’ Institution of Occupational Safety and Health britannico cita a proposito del fatto che a volte alcuni, forse eccessivi, obblighi di segnalazione o protezione possono comportare effetti addirittura contrari a quelli desiderati. Inoltre la quantità di norme da applicare ha probabilmente superato il punto di massima efficienza diventando controproducente ai fini di un effettivo miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro. La legislazione è oggi malamente strutturata e con il passare del tempo è cresciuta con l’emanazione di una lunga serie di norme disarticolate, spesso troppo dettagliate e complicate, a volte non armonizzate ed in alcuni casi anche in contrasto tra loro. Troppa legislazione (e, spesso, troppo complessa) è il risultato del recepimento obbligatorio di un elevato numero di direttive comunitarie che, raramente, hanno trovato una giusta collocazione all’interno delle norme quadro preesistenti in Gran Bretagna, che si fondano su presupposti di tipo non prescrittivo. Quest’ultimo aspetto, identificabile come il cardine del sistema di gestione della sicurezza, è venuto progressivamente a mancare nel corso degli anni, in particolare a partire dalla fine degli anni Ottanta. In diversi casi, come già accennato, si è giunti al punto che i datori di lavoro sono costretti ad investire ingenti somme per proteggere i propri lavoratori da tipologie di rischio alle quali non sono esposti, semplicemente perché le norme devono essere applicate pedissequamente ad un certo tipo di attività indipendentemente dalla effettiva presenza del rischio ipotizzato. La probabilità che la Comunità Europa abbandoni uno spirito che nei fatti è prescrittivo (anche se nelle intenzioni avrebbe dovuto non esserlo) sono purtroppo praticamente nulle. Il cosiddetto “Piano per la Semplificazione ed il Miglioramento della Legislazione”, una iniziativa il cui avvio era stato previsto, da Bruxelles, per la fine del 2004, non è stato attivato e forse non lo sarà mai. Il motto anglosassone “less law, better law” secondo il dr. Richard North dovrebbe tornare ad essere la bandiera del futuro approccio alla gestione della sicurezza e della salute dei lavoratori sia in UK che nel resto d’Europa. SHP (Safety & Health Practitioner) “Talk is cheap” di Richard North 11 12 HS+E magazine 2006 DANMILJO Salone dell’ambiente 2 - 4 maggio Herning (Danimarca) Safety & Health expo Salone internazionale della sicurezza 9 - 11 maggio Birmingham (UK) PORTUGAL AMBIENTE Salone internazionale della protezione dell’ambiente 18 - 21 maggio Porto (Portogallo) FIRE EXPO Salone internaz.di esposizione prodotti antincendio e sicurezza 19 - 21 maggio Lancaster (Pennsylvania-USA) ENERGETHICA 1° Salone internazionale dellenergia rinnovabile e sostenibile 25 - 27 maggio Genova (Italia) TECMA Salone internazionale delle tecniche e dei servizi per l’ambiente 13 - 16 giugno Madrid (Spagna) IFAT CHINA 2006 27 - 30 2° Salone internazionale per la protezione dell'ambiente, giugno l'energia e l'utilizzazione delle risorse globali Shanghai (Cina) PROMA 2006 3 - 6 Fiera internazionale di metodi e sistemi per l’ecologia ottobre e la protezione dell’ambiente Bilbao (Spagna) SECURITY Salone internazionale della sicurezza 10 - 13 ottobre Essen (Germania) EXPOPROTECTION/FEU Salone internazionale della protezione e della sicurezza 7 - 10 novembre Parigi (Francia) ECOMONDO Salone internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile 8 - 11 novembre Rimini (Italia) POLEKO Salone internazionale dell’ambiente 21 - 24 novembre Poznan (Polonia) 28 novembre 1 dicembre Lyon (Francia) POLLUTEC Salone internazionale degli equipaggiamenti, delle tecnologie e dei servizi dell’ambiente 13 HS+E magazine news magazine HS e + hEalth & safEty + thE occupatIonal rly magazInE EnvIronmEntal quartE HS+E NEWS SICUREzzA ED IGIENE INDUSTRIALE PRIvACY “Un caso pratico” IL DATORE DI LAvORO NON PUÒ MONITORARE LA NAvIGAzIONE IN INTERNET DEI DIPENDENTI! Il Datore di Lavoro di una Società, dopo aver esaminato i dati del computer utilizzato da un dipendente, lo ha accusato di aver utilizzato la connessione ad internet, senza esserne autorizzato e lo ha licenziato. Per contestare l’indebito utilizzo di beni aziendali, afferma il Garante per la Privacy, è sufficiente, in questo caso, verificare gli avvenuti accessi a internet e i tempi di connessione senza indagare sui contenuti dei siti. Insomma, altri tipi di controlli sarebbero stati proporzionati rispetto alla verifica del comportamento del dipendente. Non è ammesso spiare l’uso dei computer e la navigazione in rete da parte dei lavoratori poiché sono in gioco la libertà e la segretezza delle comunicazioni e le garanzie previste dallo Statuto dei lavoratori. Secondo il Codice della Privacy, questo tipo di trattamento può essere effettuato senza consenso del dipendente solo se necessario per difendere in giudizio un diritto della personalità o un altro diritto fondamentale. La società in questo caso intendeva invece far valere diritti legati allo svolgimento del rapporto di lavoro. D.LGS. 38/2000 “Incentivi per l’adeguamento delle strutture e dell’organizzazione alle normative di sicurezza e igiene del lavoro delle piccole e medie imprese e dei settori agricolo e artigianale, in attuazione del D.Lgs. 626/94” La Direzione Generale INAIL ha comunicato l’apertura del III bando relativo al D.Lgs. 38/2000 che riconosce finanziamenti a tasso zero e contributi in conto capitale a tutte le PICCOLE E MEDIE IMPRESE che intendano ATTUARE PROGRAMMI E PROGETTI IN MATERIA DI SICUREzzA E IGIENE SUL LAvORO. Dall’apertura ufficiale del bando le aziende avranno a disposizione 45 giorni per poter presentare richiesta di agevolazione con la relativa documentazione. LE SPESE AMMISSIBILI RIGUARDANO: – sostituzione di macchine prive di marcatura CE; – acquisto, installazione e modifica di impianti per l’incremento dei livelli di sicurezza; – riduzione dell’impiego di sostanze pericolose; – installazione di dispositivi di monitoraggio dello stato dell’ambiente di lavoro; – ristrutturazione e/o modifica strutturale degli ambienti di lavoro; – implementazione dei sistemi di gestione integrata della sicurezza. Le agevolazioni consistono in finanziamenti a tasso zero fino ad un max di euro 154.000,00 e contributi a fondo perduto fino ad un max di euro 45.000,00. Le spese devono essere sostenute dopo l’apertura del bando e dopo la presentazione della richiesta di agevolazione. ATTENzIONE LE DOMANDE DEvONO ESSERE PRESENTATE ALL’INAIL NEL PERIODO CHE vA DAL 03/04/2006 AL 02/05/2006 http://www.inail.it/prevenzionerischio/prevenzionerischio.htm (sezione: INCENTIvI ALLA PREvENzIONE) FORMAzIONE “RSPP”: PUBBLICAzIONE SU GAzzETTA UFFICIALE È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’accordo tra Governo e Regioni/Province autonome in merito alla formazione dei responsabili e degli addetti del servizio prevenzione e protezione. Il termine per l’attivazione di corsi di formazione è fissato per il 14/02/2007. I soggetti deputati alla organizzazione dei corsi di formazione sono: Regioni e Province autonome, Università, ISPESL, INAIL, Istituto italiano di medicina sociale, Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, amministrazione della Difesa, Scuola superiore della pubblica amministrazione, associazioni sindacali dei Datori di Lavoro o dei lavoratori o dagli organismi paritetici. 14 HS+E magazine Ambiente L. 65/05 Nuovo programma temporale per la dismissione di apparecchi contenenti PCB La L. 65/05 modifica il programma temporale per la dismissione di apparecchiature contenenti PCB precedentemente fissato dal D.Lgs. 209/99. Si ricorda che il D.Lgs. 209/99 prevedeva, per i detentori di PCB e di apparecchi contenenti PCB, i seguenti obblighi: – comunicazione, ai fini dell’inventario, degli apparecchi contenenti PCB per un volume superiore a 5 dm3, da ripetere ogni due anni e comunque entro 10 giorni dal verificarsi di qualsiasi cambiamento; – etichettatura degli apparecchi; – adozione di condizioni di massima sicurezza nel loro utilizzo o nello stoccaggio; – per i trasformatori osservanza delle condizioni d’uso fissate dal D.M. 11/10/2001; – programma temporale di smaltimento o decontaminazione degli apparecchi. La nuova norma prevede inoltre, che gli stessi detentori integrino la sopraccitata comunicazione periodica con: – l’indicazione del programma temporale di dismissione; – l’indicazione dell’intero percorso di smaltimento degli apparecchi contenenti PCB e dei PCB in essi contenuti. prevenzione incendi PROROGA DI ADEGUAMENTO ALLE NORMATIVE ANTINCENDIO DELLE STRUTTURE TURISTICO-ALBERGHIERE (D.LGS. “MILLEPROROGHE” N° 273 DEL 30/12/2005) Con l’articolo 5 del D.Lgs. 273/05, concernente la “definizione e proroga dei termini, nonché conseguenti disposizioni urgenti” (pubblicato sulla G.U. n° 303 del 30/12/2005 ed in vigore dal 31/12/2005) è stato ulteriormente prorogato al 30/06/2006 il termine per l’adeguamento alle prescrizioni antincendio, per le strutture ricettive turistico-alberghiere ed il completamento degli investimenti per la messa a norma delle stesse. D.M. 29/12/2005 “Direttive per il superamento del regime del nulla osta provvisorio, ai sensi dell’articolo 7 del Decreto del Presidente della Repubblica 12 gennaio 1998, n. 37” Il Decreto impone le scadenze irrevocabili per le attività indicate dal D.M. 16/02/1982 in possesso di nulla osta provvisorio in corso di validità per le quali non siano già state emanate altre direttive, al fine di adeguarsi alla normativa di prevenzione incendi e conseguire il Certificato di Prevenzione Incendi. In particolare sono state poste in evidenza le direttive per l’applicazione delle disposizioni tecniche di prevenzione incendi alle autorimesse (D.M. 01/02/1986 e successive modifiche ed integrazioni) ed agli impianti di produzione di calore alimentati a gas (D.M. 12/04/1996) in possesso di nulla osta provvisorio in corso di validità. Previa acquisizione del Parere di Conformità sul progetto, le domande di sopralluogo ai fini del rilascio del Certificato di Prevenzione Incendi dovranno essere presentate entro tre anni dalla data di entrata in vigore del presente decreto (28/04/2006). D.M. 27/01/2006 “Requisiti degli apparecchi, sistemi di protezione e dispositivi utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva, ai sensi della Direttiva n. 94/9/CE, presenti nelle attività soggette ai controlli antincendio” Nelle attività soggette al controllo dei VV.F., ai sensi del D.M. 16/02/1982, tutti gli apparecchi, sistemi di protezione e dispositivi installati in aree con pericolo di esplosione (come da classificazione effettuata conformemente a quanto disposto dal D.Lgs. 233/03, noto come ATEX), e che quindi devono essere conformi al Decreto del Presidente della Repubblica n. 126/1998 (marcatura CE ATEX), devono essere dotati di marcatura CE ATEX; la relativa documentazione, attestante tali conformità, deve essere fornita agli organi di che espletano i controlli di HS+E magazine prevenzione incendi. In particolare il Decreto viene a far decadere l’obbligo dell’approvazione di tipo, istituita dal D.M. 31/07/1934, per gli apparecchi destinati all’installazione in aree potenzialmente esplosive in quanto superata dalla marcatura CE ATEX (per esempio per le colonnine di distribuzione di GPL e benzina non è più necessaria l’approvazione di tipo in quanto detti apparecchi rientrano nel campo di applicazione dell’ATEX, mentre per le colonnine erogatrici esclusivamente di gasolio, l’approvazione di tipo rimane in quanto non applicabile l’ATEX). edilizia e territorio CONDONO EDILIZIO Slitta al 30 aprile 2006 il termine ultimo entro cui è possibile effettuare l’integrazione della documentazione prevista dalla normativa sul condono edilizio a completamento della domanda di definizione dell’illecito. L’articolo 11 del Decreto Legge approvato nel Consiglio dei Ministri del 22 dicembre 2005 prevede infatti che “L’integrazione documentale prevista nell’allegato 1, ultimo periodo, del Decreto Legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla Legge 24 novembre 2003, n. 326, come modificato dall’articolo 10, comma 1, lettera b), del Decreto Legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307, può essere effettuata entro il 30 aprile 2006”. TOTALIZZAZIONE DEI TRIBUTI PER LA PENSIONE E’ stata approvato dal Consiglio dei Ministri il Decreto Legislativo sulla “Totalizzazione”, ovvero la possibilità di sommare periodi di contribuzione versati in gestioni previdenziali diverse senza oneri aggiuntivi. Questo provvedimento approvato risulta quindi di particolare interesse per INGEGNERI, ARCHITETTI, GEOMETRI, ecc., che nel corso della loro vita lavorativa, hanno lavorato sia come dipendenti che come liberi professionisti. Tuttavia, devono ricorrere le seguenti condizioni per poter applicare la totalizzazione: 1. raggiungimento dei 20 anni di contribuzione e di 65 anni di età oppure il raggiungimento di 40 anni di contribuzione; 2. i periodi contributivi da totalizzare non devono avere durata inferiore ai 6 anni. Fino ad ora la totalizzazione era possibile soltanto nel caso in cui i requisiti per la pensione di anzianità fossero stati raggiunti in tutte le gestioni previdenziali. Con l’entrata in vigore del provvedimento la totalizzazione sarà possibile anche se si è raggiunto tale limite in usa sola gestione. Per i periodi contributivi di durata inferiore ai 6 anni permane la possibilità di avvalersi (a pagamento) del ricongiunzione. 15 16 HS+E magazine