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27 OTTOBRE 2011 DISTRIBUZIONE GRATUITA 5000 COPIE ECCORECCO MENSILE DI CULTURA E TEMPO LIBERO NEL GOLFO PARADISO DIRETTORE RESPONSABILE GIUSEPPE ROSASCO • REDAZIONE STUDIO HELIX VIA DELL’ARTIGIANATO 1, 16036 RECCO (GE), TEL E FAX 0185.723961 STAMPA MECA RECCO (GE) • REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI GENOVA N. 69 DEL 21.11.1990 • [email protected] • WWW.ECCORECCO.INFO IN QUESTO NUMERO 4Nella morsa della crisi di Giuseppe Rosasco 4Il Laboratorio Aurelia di Mizio Ferraris 4La Recco di Fulvio Tornich di Giuseppe Rosasco 4Emilio Razeto, un recchese doc di Alberto Schiappacasse 4Quella polena misteriosa di Bruno Sacella 4La scuola chiede aiuto al Comune 23 NOVEMBRE 2010: UN FULMINE AL LARGO DI PUNTA CHIAPPA (FOTO MASSIMO ANDREANI) di Annalisa Revello STAI CERCANDO UN OFFERTA FATTA APPOSTA PER TE? SCOPRI LE OFFERTE ESCLUSIVE DEDICATE AI CLIENTI TIM per parlare - inviare messaggi - connetersi ad internet VIA FIUME 9 - RECCO (CAPOLINEA BUS) TEL E FAX 0185.730052 ricordi IL 1944 NEI RICORDI DI UNA RAGAZZINA DI ALLORA Dalle bombe di Genova a quelle di Recco Il 10 novembre 1944 alle 22,07 Recco subisce il primo bombardamento aereo. Il primo di una serie di incursioni che la raderanno al suolo. Ecco uno stralcio delle memorie di una tredicenne genovese. Ironia della sorte, la sistemazione a Recco era stata scelta dalla famiglia proprio per scampare ai rischi corsi nel capoluogo. MARIA TERESA PITTALUGA8Abitavamo a Genova; dopo i bombardamenti del ’42 papà, che era stato richiamato, ci portò (io tredicenne e mia madre) sfollati a Recco. Qui avevamo un’abitazione a Mulinetti, ma siccome a mia mamma pareva troppo isolata e lontana dal paese, trovammo una sistemazione in località Priaro, di fronte all’ingresso di Villa Gallo, dietro l’Istituto Suore Maestre Pie, dove andavo a scuola. Nel frattempo eravamo andate, mamma ed io, a trovare papà, che era responsabile del Campo contumaciale di Falconara Marittima e proprio lì ci colse l’8 settembre. Dopo un viaggio innenarrabile, irto di bombe lungo tutto il cammino, tornammo al Priaro ed io incominciai la scuola. Il 10 novembre eravamo andati, come al solito alla sera, a dormire, quando sentim- mo un rumore profondo, sordo e cupo sopra di noi; papà aprì la finestra e vedemmo Recco illuminata a giorno dai “bengala”. Subito cominciarono a cadere le bombe… Papà, che di bombe ormai era esperto, ci disse di uscire di corsa ed io, che ero ancora in casa, mi ritrovai, per lo scoppio di una bomba vicina, in mezzo al giardino! Ci rifugiammo sotto uno sperone di roccia dove c’era un pollaio. Lì era come essere in un palco a teatro: vedevamo crollare le case, alzarsi nuvoloni di polvere, fumo, sentivamo urla di dolore, di spavento, vociare di persone che si chiamavano, che si cercavano, si percepiva un odore di polvere vecchia e di bruciato. Tutt’intorno un colore rossastro come un sole africano al tramonto. Questo bombardamento cambiò la nostra vita non solo materialmente, ma anche negli affetti: la morte di amici, la sofferenza, il capire com’è rapido il passaggio dalla vita alla morte. Il giorno dopo ci rendemmo conto che anche tutti i nostri mobili, accantonati in un fondo, erano sepolti dalle macerie; papà trovò un carretto, ci mise sopra tutto ciò che ci rimaneva e ci trasferimmo a Mulinetti e da lì poi a Uscio. RECCO Centralissimo Cediamo licenza videonoleggio, avviamento pluriennale, completamente attrezzato. Buona redditività. €30.000 trattabili. 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I singoli governi nazionali sono stati costretti a studiare e porre in atto misure ritenute necessarie ed opportune per risanare i conti pubblici. In Italia le scelte del Governo si sono sostanzialmente tradotte in incrementi della pressione fiscale sui prodotti di consumo (aumento dell’Iva) e nella prosecuzione della politica dei “tagli” ai trasferimenti di risorse a Regioni ed Enti locali. Una manovra che avrà ovviamente ricadute negative per tutti gli italiani, compresi gli abitanti di Recco e degli altri comuni del Golfo Paradiso. Per questo motivo crediamo che “EccoRecco” possa legittimamente esprimere un’opinione su questo specifico tema. Di primo acchito una domanda sorge spontanea: davvero non esistono altri settori su cui intervenire incisivamente per riportare in carreggiata il bilancio nazionale? Un’analisi condivisa da più osservatori segnala nei “costi della politica” italiana una sproporzione, percentuale ed assoluta, rispetto agli altri Paesi europei, tale da bruciare, senza giustificazione, risorse per svariati miliardi di euro all’anno, di quantità pari o superiore agli introiti garantiti alle casse dello Stato dalle scelte governative. Naturalmente deve essere ben chiaro che l’argomento è complesso e che non esiste una definizione univoca di “costi della politica”. Tuttavia sui grandi numeri c’è concordanza. Un’analisi del sindacato Uil del marzo 2011 valuta in 18,3 miliardi la spesa collegata al funzionamento politico delle istituzioni, a cui andrebbero aggiunti 6,4 miliardi recuperabili razionalizzando il sovrabbondante sistema istituzionale. Secondo il quotidiano “Il Sole24 Ore” i costi della politica italiana ammonterebbero ad oltre 23 miliardi di euro, una cifra di molto superiore a quella sostenuta, ad esempio, dalla Germania. A dire il vero, nei giorni convulsi del dibattito sulla manovra economica, si era anche parlato di creare un’appo- 10 marzo 2011: Autoritò e cittadini al “funerale” per la chiusura dell’ospedale “Sant’Antonio”. sita commissione parlamentare per uniformare i costi della politica italiana a quelli della media degli altri Paesi europei: ma nel clangore delle proposte e controproposte del Governo e dell’opposizione, di questa idea s’è perso traccia. Eppure crediamo che sia necessario partire proprio da questo argomento, per rivedere non solo l’eccessivo onere istituzionale, ma più in generale i meccanismi di funzionamento dello Stato italiano, al fine di rendere le entrate di bilancio più eque e le spese più attente agli autentici bisogni della collettività. Non si può infatti ignorare che lo Stato, in tutte le sue articolazioni, vive della ricchezza prodotta dagli italiani e in special modo dalle attività del settore privato, che deve fare i conti con le regole del libero mercato. E proprio queste attività sono quelle più esposte agli effetti della crisi internazionale, la cui ombra si allunga minacciosa sulle stesse prospettive di vita di milioni di italiani. In questa temperie, diventa difficile comprendere perché lo Stato e la politica si rinchiudano nelle loro fortezze, le diverse “caste” mantengano sostanzialmente inalterati i loro privilegi, e non si trovino altre soluzioni che penalizzare da un lato i consumi individuali (con pesantissimi effetti non solo sulla qualità della vita ma anche sulla stessa salute dei cittadini meno abbienti ) e dall’altra tagliare i servizi ai cittadini, colpendo proprio quelle istituzioni (Comuni, Asl) che, sia pure a fatica, grazie al lavoro appassionato di migliaia di sindaci, consiglieri comunali, medici, dirigenti e ECCORECCO NUMERO 27 OTTOBRE 2011 FOTO P. VALENTE tecnici ospedalieri, sono rimaste vicine alle esigenze della gente. Proprio nel Golfo Paradiso abbiamo potuto toccare con mano quanto la politica dei “tagli”, applicati dal Governo ma gestiti dalla Regione Liguria, abbia penalizzato, con una scelta del tutto errata e contestabile, i servizi sanitari locali, giungendo sino alla chiusura dell’ospedale Sant’Antonio di Recco, ossia dell’unico nosocomio comprensoriale rimasto in funzione dopo la chiusura di quello di Camogli e la trasformazione di quello di Nervi. In futuro i nostri Comuni saranno inoltre costretti a calibrare le politiche di bilancio, soprattutto nelle voci di spesa dell’assistenza e della cultura, sulla base di una disponibilità sempre più esigua di risorse. In questo modo le difficoltà economiche potrebbero altresì determinare un diverso livello di collaborazione tra ente locale ed associazionismo, rendendo così più aleatoria la concreta prosecuzione di quel principio di sussidiarietà che ha da sempre costituito uno dei vanti della cultura sociale del nostro territorio. È auspicabile che un’attenta gestione amministrativa possa consentire ai nostri Comuni di reperire comunque le risorse atte a garantire un’adeguata copertura di servizi e che l’estesa rete del volontariato e dell’associazionismo possa trovare nelle difficoltà nuovi motivi di consolidamento e ,perché no?, di sviluppo. La storia e le tradizioni civiche di Recco e dei paesi del Golfo Paradiso rappresentano un buon viatico per guardare al futuro con ragionevole serenità. 3 golfo paradiso È UNO DEGLI OTTO CENTRI ISTITUITI AD HOC DALLA PROVINCIA DI GENOVA Laboratorio Aurelia come educare ai temi ambientali MIZIO FERRARIS RESPONSABILE SCIENTIFICO AURELIA 8 Questi sono giorni di intensa attività per il Laboratorio Aurelia, il nuovo Centro di Educazione Ambientale di Bogliasco, Pieve e Sori. Si stanno definendo le programmazioni con i docenti della scuola primaria, che già da quattro anni lavorano su percorsi didattici finalizzati allo sviluppo sostenibile. E a breve, anche i docenti della scuola media saranno coinvolti. Si stanno organizzando incontri con la cittadinanza e le associazioni di volontariato su temi ambientali di interesse pubblico, a partire dal problema dei rifiuti: chi li produce, come si raccolgono, come vanno separati e riciclati. Si sta predisponendo il Tavolo interistituzionale di ottobre, a cui parteciperanno insieme i rappresentanti dei Comuni e della scuola, per definire le strategie della comunicazione ambientale sul nostro territorio. E già, perché il Centro di Educazione Ambientale Aurelia, uno degli otto CEA della Provincia di Genova, è un vero Laboratorio territoriale: si mette sul tavolo un problema, lo si analizza, si accertano tutti i punti di vista, si mettono in ordine le informazioni, si ipotizzano soluzioni praticabili, si individuano strategie condivise di intervento. Nel settore ambiente le soluzioni non sono mai semplici, e si avvalgono di contributi che non provengono solo dalle scienze naturali: diritto, economia, tecnologia, sociologia, urbanistica… 4 Studenti in visita ad un impianto di depurazione. Sotto, i ragazzi illustrano il loro lavoro attraverso una presentazione multimediale. A sinistra, il logo del Centro. Ci siamo accorti fin troppo bene di questa complessità quando abbiamo impostato il sito web di Aurelia (www.aurelialabter.it): la difficoltà è stata quella di raggruppare i temi di cui si occupa l’educazione ambientale, e ancora adesso non siamo sicuri del risultato. Succede così che, quando programmiamo con gli insegnanti, finisca per essere coinvolto l’intero team della classe, e tutte le discipline danno il loro contributo. Succede che, quando ci confrontiamo con la giunta di un Comune (che sia Bogliasco, Pieve o Sori, o qualunque altro), tutti gli assessorati finiscano per essere interessati dalla operatività di Aurelia. In sintesi: l’idea di di istituire un CEA è venuta al Collegio docenti della Direzione didattica di Bogliasco, nel lontano 2007; nel 2008 i Comuni di Bogliasco, Pieve e Sori hanno sottoscritto un protocollo di intesa con la Provincia di Genova; nel 2009 Pieve Ligure è diventato il Comune di riferimento per il Labter Aurelia; nel 2010 Aurelia ha partecipato al bando regionale per l’ampliamento dei CEA in Liguria, ha istituito un Infopoint presso la pro loco di Sori, uno Spazio eventi presso il Teatro Massone di Pieve e un Centro di documentazione didattica presso il plesso scolastico di Bogliasco; entro il 2011 Aurelia concluderà l’iter di accreditamento alla rete regionale dei CEA, e potrà essere riconosciuto a livello nazionale. OTTOBRE 2011 NUMERO 27 ECCORECCO progetti TRA I PROGETTI DA LUI SEGUITI IN ITALIMPIANTI, L’“APPRODO TURISTICO RECCO 2000” La Recco di Fulvio Tornich GIUSEPPE ROSASCO8Se è difficile comprendere il mistero del dolore e della morte, ci è però consentito tenere vivo nel cuore il ricordo delle persone scomparse, delle loro azioni, dei loro gestii. Una sfera di affetti, esclusivi e segreti, che appartiene naturalmente alla famiglia e agli amici più intimi. Se però la persona ha rivestito nel corso della sua vita anche un ruolo pubblico, allora la memoria si arricchisce inevitabilmente delle vicende della cronaca, del ricordo di quanti lo hanno conosciuto. Questo è accaduto alla fine dello scorso agosto, quando è mancato all’affetto della moglie Livia e della figlia Fulvia, dopo una lunga malattia, l’ingegner Fulvio Tornich, tra gli anni settanta e ottanta del secolo scorso, direttore generale e poi amministratore delegato di Italimpianti. La società, che faceva parte del gruppo Iri, era nota in tutto il mondo per la capacità di realizzare complessi industriali, soprattutto nel campo della siderurgia. Tornich, giunto alla guida dell’azienda dopo una lunga carriera interna, quando ormai il mercato delle commesse siderurgiche mostrava evidenti segni di saturazione, diede avvio ad una riconversione produttiva che avrebbe portato la società a conoscere una nuova stagione di successi. In particolare nel settore dei dissalatori, degli impianti di depurazione, dei sistemi di movimentazione e trattamento delle materie prime. Italimpianti fu anche capofila della realizzazione dell’Expò colombiana a Genova e della ristrutturazione dello stadio “Luigi Ferraris”. Ma Tornich aveva anche un risvolto ‘recchelino’. A metà degli anni ottanta, infatti, aveva scelto di fissare la sua residenza nella frazione di Polanesi, ristrutturando una vecchia casa tra gli ulivi. E da subito volle partecipare alla vita della comunità, frequentando con assiduità le riunioni serali del “Comitato di Gestione di Mulinetti e Polanesi” che in quegli anni era l’interlocutore dell'amministrazione comunale per le problematiche relative alle due frazioni. E sempre in quegli anni, nel 1985 per l’esattezza, accettò di diventare presidente della Pro Recco Pallanuoto, non sottraendosi ad un impegno che si annunciava difficile. La pallanuoto stava infatti affrontando il passaggio definitivo al professionismo e all’apertura del campionato ai giocatori stranieri. La pallanuoto tradizionale rischiava di scomparire, ma la Pro Recco, sotto la sua guida, seppe stringere le fila e porre le basi per il futuro rilancio. Unitamente a questo impegno Tornich, nell’ambito di quel nuovo ruolo che stava ritagliando per l’Italimpianti nel campo dell’ingegneria territoriale, propose alla città la realizzazione di due ambiziosi progetti. Uno riguardava il palazzo dello sport (siamo negli anni '90) che avrebbe dovuto sorgere sul terreno che è tuttora occupato dal campo di rugby. La struttura doveva comprendere un piscina da 33x 25 metri con 1700 posti a sedere ed una palestra polivalente (1100 posti a sedere) in grado di ospitare incontri di basket, pallamano, pallavolo. Per il campo di rugby si prevedeva lo spostamento in un’area di circa 20 mila metri quadrati presso l’imbocco della galleria autostradale per Rapallo. Ancor più ambizioso l’altro progetto ECCORECCO NUMERO 27 OTTOBRE 2011 presentato alla città nel 1984, ossia la realizzazione di un porticciolo turistico con la completa sistemazione della parte a mare: l’idea che stava alla base del progetto era quella di diversificare la struttura economica della città, attirando nuove correnti turistiche e creando nuove attività produttive. L’“Approdo turistico Recco 2000”, così si chiamava il progetto, avrebbe potuto essere realizzato in project financing, ossia a spese della società che ne avrebbe avuto la gestione per trentanni. L’incerto scenario politico locale e nazionale non favorirono purtroppo la concreta attuazione di quei progetti. Un vero peccato. L’indimenticato sindaco della città Antonio Ferro, ebbe a dire del palazzetto dello sport: «Questo progetto potrebbe restituire a Recco l’entusiasmo di un tempo». E l’attuale sindaco Dario Capurro così si è espresso a proposito del porticciolo turistico: «Una proposta che se attuata avrebbe dato una svolta decisiva e positiva al futuro di Recco». A riprova che Fulvio Tornich pensava con ampiezza di vedute, anche quando si trattava di questioni locali. Il ‘fronte mare’ secondo la proposta Italimpianti. In alto, particolari del progetto. 5 religiosità ORDINE E SILENZIO CONTRASTANO CON QUELLA CHE POI SARÀ LA SAGRA DEL FUOCO Messa dell’alba: la vera anima della festa 8La chiamano la Messa dell’Alba ma in realtà sono le 4 e mezzo ed all’8 settembre a Recco l’alba arriva un po’ più tardi, salutata da sette unici colpi di mortaio. A quell’ora potete passeggiare per via Roma e vedere tutte le bancarelle chiuse ermeticamente con tendoni: forse qualcuno ci dorme dentro. Tutto è ancora deserto com’è del resto sempre al mattino prestissimo. Arrivando però all’altezza del Santuario del Suffragio vi accorgete che dentro si sta celebrando qualche funzione ed affacciandovi ad una delle porte d’ingresso avete la sorpresa di trovare tutta la chiesa gremita di gente, tutta ordinatissima e silenziosa che sta seguendo con attenzione la S. Messa chiamata appunto la Messa dell’Alba. Qui voi potete trovare tutta la spiegazione della festività dell’8 settembre. Sono almeno 700 persone che onorano la Vergine del Suffragio solo ed unicamente con la devozione e tutte alla fine passeranno dietro l’altare fino a rendere omaggio alla statua della Vergine nell’apposita urna. Il tutto nel massimo ordine e silenzio in contrasto con quella che poi sarà la sagra del fuoco con afflusso di migliaia e migliaia di persone e rumore molto rumore come solo possono fare le sparate ed i fuochi dei sette quartieri. Non saranno moltissime fra le migliaia di persone che assisteranno alla festa e che comprenderanno in pieno il significato di un festa tanto rumorosa. Lo capiscono i recchesi con qualche anno sulle spalle. Per capirlo bisogna assistere alla Messa dell’alba, perché l’anima della Sagra del Fuoco di Recco è tutta lì. G.C.N. MADONNINE NON DIMENTICATE Due lettori ci hanno segnalato una cappelletta e due edicole che non abbiamo riportato alla pag. 6 dello scorso numero: ringraziamo gli attenti lettori e provvediamo pubblicandone le tre fotografie. A sinistra in alto, lungomare Italia; a destra, Megli (accanto al cimitero); qui a sinistra Salita della Madonnetta. BRINZO VESPA CENTER RUTA DI CAMOGLI Via Aurelia 319, Tel 0185.772786, Fax 0185.772787 • RAPALLO Via Roma 40, Tel-Fax 0185.271675 | vendita | assistenza | ricambi | permute | usato con garanzia | rateazioni senza interessi | 6 OTTOBRE 2011 NUMERO 27 ECCORECCO personaggi LA PROFESSIONE DI FOTOGRAFO, L’IMPEGNO NEL SOCIALE E VERSO LE TRADIZIONI EMILIO, un recchese doc ALBERTO SCHIAPPACASSE8Vengo a tratteggiare, nel suo ruolo pubblico e comunitario, la figura esemplare di un conformista, di un conservatore, di un cattolico non privo di valori cristiani. Con la terzietà di chi non è indigeno, e, con l’anima che nel cuor si fa più buona, come recita il poeta. In un amichevole colloquio, Emilio mi ha riassunto i momenti nodali della sua vita. La nascita a Recco nel 1925 da famiglia piccolo borghese. La figura del padre nostromo. La sua esperienza nella scuola elementare e media contrassegnata dall’incontro col professor Clary, insegnante di disegno e, per suo diletto, di tecnica fotografica. Il maturare della vocazione per la fotografia, consolidata con la partecipazione al primo anno del liceo artistico. Coinvolto nel dramma dell’ultima guerra mondiale, il padre internato negli Stati Uniti, trovandosi in quella confederazione all’entrata americana nel conflitto, dopo l’8 settembre 1943 trova rifugio con la famiglia nell’entroterra di Uscio, scampando ai bombardamenti. Durante una delle tante discese a piedi per Recco, è fermato ad Avegno dagli alpini della Monterosa. Gli altri giovani, fermati come renitenti alla leva, sono inviati in Germania. La qualifica di marinaio consente ad Emilio di affermare di essere in attesa di imbarco: ha appreso dalla radio la presenza dei mas della Decima a La Spezia. Rilasciato, riesce a rendersi irreperibile. Cessato il conflitto, dà inizio alla sua attività costruendo una macchina fotografica assemblata con elementi di diversa provenienza. Esercita a domicilio riproducendo foto per tessera. È l’amico Ciotti, che opera a Camogli, a procurargli il materiale fotografico. Nel 1948 gli viene assegnato un appartamento di casa popolare in via Roma, dove al piano terra apre il laboratorio fotografico rimasto attivo fino al suo ritiro dall’attività. Egli si trova nel mezzo delle problematiche della ricostruzione di Recco. Al sindaco della Liberazione, Gian Enrico Massone, socialista, seguono le giunte ad egemonia democristiana di G.B. Costa e di Matteo Beraldo. Come scrive Sandro Pellegrini, il piano di ricostruzione dell’architetto Claudio Andreani, scelto dalla giunta Massone, prevede un centro residenziale in armonia con la morfologia del luogo, privilegiando la vocazione turistica. Il piano urbanistico viene demolito con otto varianti, pertanto nel 1953 si procede alla stesura di Giovanni Emilio Razeto. Sotto, presidente della Croce Verde durante una manifestazione negli anni settanta. un nuovo piano di ricostruzione. L’architetto Giuseppe Ginatta, come richiesto dalla maggioranza, incrementa notevolmente l’espansione edilizia nella piana alluvionale e sulle colline che delimitano le foci del Recco e del Treganega. Si promuove una città residenziale e commerciale, a limitata vocazione turistica e ambientale. La seconda giunta Beraldo, con ulteriore variante al piano Ginatta, nella seduta consiliare del 3 novembre 1957 decide “la demolizione di palazzo Massone e l’utilizzazione dell’area con la costruzione di un nuovo complesso a dieci piani, a terrazze degradanti”. Le voci critiche risultano minoritarie. Questa profanazione artistica segna il limite culturale più basso di una classe dirigente locale di matrice contadina e mercantile, non disgiunta da significative doti ECCORECCO NUMERO 27 OTTOBRE 2011 artigianali. Le capacità operative che dimostra nella civiltà materiale sono prive, nella loro connotazione pubblica e sociale, dei valori umanistici non supportati dalla Chiesa Cattolica, non ricompresi nello stile di vita dei più ricchi e nelle litanie della pubblicità commerciale che plasma le coscienze dei consumatori. A questa miseria culturale che somma ai danni bellici i danni dell’insensibilità ai monumenti e alle permanenze laiche (il castello di levante), Emilio reagisce da uomo innamorato del vecchio borgo. Da valente artigiano dell’immagine fornisce a Sandro Pellegrini, che lo commenta, il materiale fotografico degli ultimi decenni dell’Ottocento e dei primi 45 anni del secolo scorso del borgo di Recco, tratte dalla raccolta Ferrari, e vi unisce le proprie della Recco in ricostruzione. Da questi apporti nasce il libro Obiettivo su Recco. Ma a Emilio non bastano le immagini. In un magazzino, in località Carbonara, inizia e continua per anni la raccolta dell’oggettistica artigianale locale dell’epoca che tanti amici gli offrono. E con Gianni Carbone, Vittorio Massone, Andrea Ognio, Sandro Pellegrini, Mario Novella e altri progetta un’esposizione permanente dei reperti. Partecipa alle giunte Carbone e Port, e dal 1999 al 2009 alle due giunte Buccilli. Da assessore, persegue il progetto di esporre la mostra dei reperti nella torre di proprietà comunale ai margini della piana alluvionale di piazzale Olimpia. L’Amministrazione comunale recede dal restauro e la mostra museale viene insediata in due locali del porticato della casa “A” di piazzale Olimpia. Debbo riconoscere ad Emilio di aver fatto del suo meglio, ma stimo opportuno che la mostra museale si avvalga di una consulenza di Farida Simonetti, nota direttrice di palazzo Spinola di Pellicceria. L’invito della nonna ad occuparsi degli anziani si è inciso nell’anima di Emilio. Per 35 anni collabora alla riorganizzazione e al potenziamento della Croce Verde di Recco. Per 12 come presidente. A complemento di questo prolungato impegno per gli altri fonda tre associazioni assistenziali: l’Assistenza Volontaria Ospedaliera (AVO), l’Assistenza Volontaria A Domicilio (AVAD), l’Associazione Donatori di Organi (AIDO). Nella società italiana e locale in cui i cattolici sono maggioranza, ma la maggioranza dei quali sono senza o a limitato cristianesimo, una figura umana di tutto rispetto. 7 scuola L’ACCORDO PREVEDE L’INTEGRAZIONE DELL’ORARIO DEL PERSONALE DI VIGILANZA La direzione didattica chiede aiuto al Comune to di accoglienza». Questo progetto non va a sostiANNALISA REVELLO8«Nella Direzione scolastica di tuire il lavoro dell’operatore scolastico, ma ne è un Recco – spiega Caterina Peragallo, assessore alla prezioso supporto, che prevede la figura di operaPubblica istruzione – ci siamo trovati ad avere tori qualificati esterni della Fortunam Experiri, i molti meno collaboratori scolastici, a causa degli quali accoglieranno i bambini all’ingresso dalle ore ulteriori tagli che sono stati fatti alla Scuola». Per 8 fino alle ore 9.30, in presenza delle insegnanti, questo motivo si era ventilata l’ipotesi di una ridudopo subentreranno i bidelli fino alla chiusura zione dell’orario di entrata e di uscita delle tre della scuola. scuole materne pubbliche, per garantire la coper«È uno sforzo oneroso – aggiunge l’assessore – tura di vigilanza e di pulizia dei collaboratori stesche abbiamo fatto tutti insieme sindaco in testa, si. La Direzione scolastica, per affrontare questa per non penalizzare ulteriormente le famiglie». grave situazione che avrebbe causato moltissimi L’Amministrazione comunale sta valutando varie disagi alle famiglie, ha chiesto al Comune di Recco possibilità di progetti alternativi, per rispondere ai di fare fronte a questa necessità. L’assessore Caterina Peragallo reali bisogni delle famiglie, sempre in comune «Siamo riusciti – aggiunge Peragallo – nonostante i pesanti tagli che anche gli stessi Enti locali hanno subi- accordo con gli Enti e la Direzione scolastica, come un eventuato, a reperire 10.000 euro, che serviranno a finanziare un proget- le pre-scuola per le scuole materne. Fortunam Experiri Orari flessibili e doposcuola prossimo al via 8Una iniziativa che va nella direzione di venire incontro alle molte richieste di un numero sempre maggiore di famiglie di avere un supporto didattico adeguato alle esigenze dei propri figli, anche dopo l’orario scolastico. «Il servizio di doposcuola – spiega Patrizia Molfino, coordinatrice della Fortunam Experiri – è stato pensato in accordo e con il supporto dell’assessorato alla Pubblica istruzione del Comune di Recco, per i bambini della quinta primaria (a richiesta anche delle classi inferiori) ed i ragazzi della scuola media inferiore. È offerta inoltre la possibilità di seguire anche i ragazzi del Liceo». La frequenza è programmabile a seconda delle necessità delle famiglie, con un orario dalle ore 13.30 alle ore 18.30 in poi. «Il servizio è stato pensato – aggiunge Alessandra Sanguineti, psicologa della stessa Società – per offrire un supporto ai ragazzi nello svolgimento dei compiti e per offrire un punto di riferimento affidabile alle famiglie stesse. A tal fine il doposcuola propone sia attività didattico scolastiche sia ripetizioni, con il supporto di personale qualificato che gestirà i ragazzi a piccoli gruppi». Il doposcuola partirà al raggiungimento minimo di quindici iscrizioni. Per informazioni ed iscrizioni: tel. 393. 9455892 (da lunedì a venerdì ore 15,0017,00), tel. 366.4879613 (da lunedì a venerdì ore 10,00-12,00) oppure fortunamexperiri @gmail.com. A.R. 8 A San Rocco nido e materna si fondono in un nuovo polo 8Dall’unione dell’asilo nido “Il giardino dei girasoli” con la scuola materna “Sacro Cuore” è nato un centro unico per l’infanzia da 0 mesi fino ai sei anni, creando così un’importante continuità scolastica. Attualmente la scuola materna ospita 50 bambini e l’asilo nido 12, offrendo un ampio orario di accesso, dalle 7,30 alle 17,00, che permette alle famiglie dove lavorano entrambi i coniugi, la tranquillità di tenere custoditi i propri figli durante le ore lavorative. Da questo mese parte un doposcuola riservato alle tre classi di delle medie con ripetizioni di italiano, matematica ed inglese; una neolaureata in lettere con il massimo di voti seguirà l'andamento di chi avrà bisogno, con colloqui diretti con le varie insegnanti dei centri scolastici. A tal fine sarà messa a disposizione un’aula attrezzata dell'istituto, dalle 15,00 alle 18,00 di ogni giorno. A breve saranno comunicati orari e tariffe. Info: Claudio Sannazzaro tel. 0185.720958. E i “mitici” genitori vanno in scena L’associazione teatrale di promozione sociale “Instabili” ha preparato un nuovo spettacolo, un musical a carattere mitologico, intitolato appunto “Mitico”, che andrà in scena per raccogliere fondi e donarli a scopo benefico. È uno spettacolo divertente: vengono raccontati episodi della mitologia greca, con ironia e a sfondo educativo; ci sono momenti di risate, ma anche di riflessione su temi molto importanti. La rappresentazione è adatta per tutte le età: bambini, ragazzi ma anche (e soprattutto) adulti. Prossima esibizione a Pieve Alta, sabato 15 ottobre alle 21.30 nel teatro parrocchiale. Nella foto, lo spettacolo dello scorso anno in lungomare Bettolo. OTTOBRE 2011 NUMERO 27 ECCORECCO storie RITORNA RESTAURATA AL MUSEO MARINARO DI CAMOGLI Quella polena misteriosa BRUNO SACELLA DIR. MUSEO MARINARO CAMOGLI8 Non esiste nessuna documentazione scritta per determinare le origini e almeno un po’ della storia della bella polena che accoglie il visitatore del Museo Marinaro di Camogli. Si tratta di una polena lignea raffigurante una giovane donna, con il capo eretto e il busto leggermente piegato in avanti, quasi a voler guardare lontano. Il viso è molto ben delineato e di aspetto piacevole, con gli occhi che fissano qualcosa lontano, oltre la linea dell’orizzonte. Sulla testa è posto un copricapo, con ornamenti floreali, che copre solo la parte anteriore della capigliatura che sul retro è accuratamente intagliata con un bel chignon che lascia sfuggire ai lati due bande di capelli neri che si allungano sulle spalle e si stagliano nettamente sulla veste. Al collo porta una collana, ben modellata e ai lobi delle orecchie si possono indovinare due semplici orecchini. Il braccio destro, che fuoriesce dalla manica della veste, è piegato e poggiato sotto il seno, rendendo così più naturale la piegatura in avanti del busto; le dita della mano, che trattengono la scollatura della veste, sono ben modellate. Il braccio sinistro, anch’esso nudo, è disteso lungo in fianco e porta il segno di un rifacimento dovuto probabilmente a una rottura accidentale, alla quale andavano spesso soggette le polene durante le manovre di ormeggio o per la trazione dei cavi o per urto contro la banchina. La mano non presenta le linee accurate della mano destra, e ciò è naturale perché queste riparazioni venivano fatte quasi sempre in maniera frettolosa dal carpentiere di bordo. La veste presenta un ricco drappeggio, è intagliata con cura, ma in molti punti l’artigiano si è aiutato con stucco e gesso, coperti poi dalla pittura. Il colore della veste è verde pallido molto variegato. Si tratta quasi certamente di un colore applicato successivamente al varo della nave, nei molti anni di esercizio, in strati sovrapposti. In alcuni punti, molto limitati, si può intravedere sulla veste un colore blu e sul bordo di una manica un bel rosso, che probabilmente erano i La presentazione del restauro, sponsorizzato dalla società genovese Premuda, avverrà sabato 29 ottobre al Museo Marinaro. Le misure della polena sono: cm. 172 di altezza per 50 di larghezza. Sopra, il restauratore Renato Boi all’opera nel Laboratorio “La Sinopia”. Il lavoro è stato lungo e complesso, ma il risultato (foto a sinistra) è davvero notevole. colori originali, che per economicità e scarsità di tempo non sono stai mantenuti negli anni. L’insieme è di aspetto piacevole e dà l’idea di aver subito molti colpi di mare. Si sa per certo che non è appartenuta ad una nave di Camogli, e questo aspetto che la pone al di fuori della grande storia della marineria camoglina è stato probabilmente la causa delle poche notizie raccolte su questo reperto. La polena fu donata al museo nel 1987 dagli eredi del dott. Giorgio Odero, un appassionato collaboratore del Museo, che ne venne in possesso verso la fine degli anni ’70, in un cantiere di demolizione. Probabilmente la sua intenzione era quella di restaurarla e di farne dono al Museo Marinaro di Camogli. Dato che era abilissimo nel lavorare il legno, per prima cosa costruì un piedestallo, molto robusto e di finissima fattura su cui sistemare la polena e darle stabilità. Provvide ad un fissaggio sicuro e sistemò il tutto nel magazzino del Museo, per continuare il restauro. Il Direttore Schiaffino, che riteneva che tutti i reperti dovessero essere legati alla storia della marineria camogliese, secondo le intenzioni del Fondatore Gio Bono Ferrari, non era molto favorevole all’esposizione della polena, ma alla morte del dott. Odero, di fronte alla richiesta dei suoi familiari, sentito anche il parere dell’Autorità Comunale proprietaria del Museo, decise di accettarne la donazione e l’esposizione. La polena mantenne però gran parte del ECCORECCO NUMERO 27 OTTOBRE 2011 suo mistero. L’unica notizia pervenuta sino a noi, sulla quale si può fare affidamento, è che la polena ornava la prora di una goletta inglese, costruita nei primi anni del Novecento. La goletta in questione era stata sottoposta a sequestro nel porto di Genova negli anni settanta, probabilmente per contrabbando. Dopo un disarmo più o meno lungo, come quasi sempre avviene in questi casi, quando il proprietario si rende irreperibile e la nave è di scarso valore, fu avviata alla demolizione. Considerate le notevoli dimensioni della polena si deve pensare che la goletta con la quale navigò per oltre settant’anni avesse un buon tonnellaggio, tra le 1.000 e le 1.300 tonnellate di registro, con una lunghezza approssimativa di 60/65 metri e una larghezza intorno ai 10 metri. Si trattava certamente di una costruzione in ferro, dato che in Inghilterra in quegli anni si costruivano ben pochi velieri da carico e la costruzione in legno era stata da tempo abbandonata. Resta misterioso come la goletta abbia potuto superare le due guerre, durante le quali ogni mezzo navale fu utilizzato per fini bellici, e ben poche furono le navi mercantili sfuggite all’affondamento. Forse si ritenne che la goletta non meritasse la spesa di un siluro o, se vogliamo pensare romanticamente da vecchi marinai, la polena portava fortuna e continua a portarla, tanto da aver trovato uno sponsor per il suo restauro in questi tempi difficili. 9 opinioni Parcheggi e pedonalizzazioni Riceviamo e volentieri pubblichiamo Caro Direttore, abitando a Nervi, preferisco raggiungere Recco per le spese e per un buon caffè e altro ancora. Ho letto l’ultimo numero di “EccoRecco” e non mi trovo d’accordo con Marco Massa, che chiude il suo articolo auspicando la pedonalizzazione della piazza davanti al Comune e mi spaventa l’idea dell’autosilo nell’articolo di Andrea Revello, che inizia: “...la necessità di parcheggi a Recco...” Mi dispiace, ma a Recco ci vengo volentieri a fare acquisti rispetto a tutte le cittadine da Nervi fino a Chiavari proprio perché Recco ha creato tante aree di parcheggio (vicino ai negozi, mercati, ecc.), a differenza dei Comuni limitrofi che fanno desistere i visitatori proprio perché non hanno parcheggi. Pedonalizzare è una parola d’ordine che non ha senso quando ormai i trasporti sono quello che sono, carenti, e quindi si usa l’auto. Che strano il mondo: non mi sarei mai aspettato delle considerazioni e delle proposte di questo genere a Recco. Anche a Nervi (dove c’è un’unica strada senza alternative e mancano totalmente i parcheggi) qualcuno vuole pedonalizzare, ma nasconde altri interessi. Spero non sia così a Recco. Un cordiale saluto, anche a Marco Massa. DECIO LUCANO La scelta di rendere più vivibili le città attraverso la pedonalizzazione di vie e piazze, realizzando nuovi parcheggi “di cintura”, è il risultato di quella nuova cultura e sensibilità ambientale che si è sviluppata in Italia, a partire dagli anni ottanta del secolo scorso, sulla scia di consolidati modelli europei. Le proposte ospitate nella nostra rivistina rappresentano un contributo di idee per realizzare concretamente anche a Recco progetti in linea con questo nuovo modo di sentire e vivere la città. Naturalmente occorrerà trovare soluzione anche per quei problemi di accessibilità che lei giustamente sottolinea: non crediamo tuttavia impossibile coniugare vivibilità e vocazione commerciale. E ovviamente il dibattito su questi argomenti rappresenta la condizione necessaria per individuare le soluzioni più adeguate. IL DIRETTORE www.bancodichiavari.it Cresciamo insieme Radici antiche di una realtà semplice e vicina al territorio che guarda con fiducia al futuro, insieme a voi. Le tue radici, il tuo futuro. 10 OTTOBRE 2011 NUMERO 27 ECCORECCO miscellanea BULLONERIA ADDIO Grossi mezzi meccanici demoliscono i capannoni che ospitarono fino a vent’anni fa la IML (Industria Meccanica Ligure). L’azienda, costituita a Genova nel 1913, iniziò la sua attività come distributore di bulloneria per l’industria navale. Successivamente divenne IML e si trasferì a Recco, dove intraprese la produzione per l’industria petrolchimica. Chiamata semplicemente “Bulloneria” da tutti i recchesi che vi lavorarono, nel dopoguerra la fabbrica divenne uno dei primi produttori europei di raccorderia forgiata in acciaio al carbonio, legato ed inossidabile, ampliando così la produzione, che già comprendeva bulloneria e tiranteria. La IML fu attiva fino a metà degli anni novanta, poi sopraggiunse la crisi e quindi la decisione di chiudere la fabbrica. IL MARE IN PIAZZA Dopo il Beach Volley di agosto, si è tenuto in Sala Polivalente un incontro culturale sul Rinascimento, cui ha partecipato il dott. Nicola Barbatelli, professore universitario, direttore del “Museo delle antiche genti della Lucania”, che ha ricevuto un premio a Massa Carrara per È Rinascimento, il libro che ha presentato qui a Recco. Nel weekend del 3 e 4 settembre si è deciso di arricchire ulteriormente l’estate recchese con “Il mare in piazza”, una manifestazione a tema marinaresco. Seguendo una delle priorità della nuova amministrazione della Pro Loco, ovvero quella di collaborare con gli altre associazioni per il loro rilancio a basso costo e a grande coinvolgimento in termini di partecipazione, si è organizzata una mostra fotografica e un’esposizione di imbarcazioni, dove il vero filo conduttore è la Storia. Il Club Amici Vela e Motore, che ringraziamo per la collaborazione, ha aderito con grande entusiasmo all’iniziativa supportato anche dall’Associazione Storie di Barche di Pieve Ligure. L’evento, inoltre, ha visto, nelle due giornate in cui si è svolto anche una piccola conferenza principalmente tenuta dal com.te Mario Novella e dall’ing. Maurizio Salvi, che per più di un’ ora e mezzo hanno intrattenuto il pubblico rimembrando la storia di questa piccola entità che, come in un mosaico, da prima del 1908 è andato a comporre una parte fondamentale di tutti noi e della nostra vallata. RICCARDO FERRARINI SEGRETARIO PRO LOCO ECCORECCO NUMERO 27 OTTOBRE 2011 11 il filo Ospedale e bomba una serata per ricordare Arrivederci Marchesa Giustiniani VENERDÌ 21 OTTOBRE IN SALA POLIVALENTE MORÌ NEL 1841 E FU SEPOLTA NEL CIMITERO DI POLANESI 8Venerdì 21 ottobre alle 21,00 in Sala Polivalente serata dedicata a Recco, a cura dell’assessorato alla Cultura e del gruppo di scrittura “Anna di Vienna”, con la partecipazione dell’attore Mario Peccerini e dell’attrice Annalia De Marini. Nata per caso, l’idea di organizzare una serata dedicata a temi riguardanti Recco, discussi per diversi mesi, e ancora discutibili, si tramuterà in realtà. Una vera e propria performance artistica dove poesia, musica e fotografia si fonderanno, con temi ben noti ai recchesi e non, quali la bomba e l’ospedale. Recco, distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, quest’anno ha rivissuto per ben due volte la paura per due bombe, rinvenute a distanza di poco tempo l’una dall’altra, negli scavi del nuovo grattacielo in costruzione in Via XXV Aprile. Per rimuovere e rendere inoffensive i due ordigni bellici erano stati evacuati 5.000 abitanti, interrotte la ferrovia e l'Aurelia, chiuso il casello dell'autostrada. Altra questione che ha interessato a lungo Recco la chiusura dell’ospedale, contro la quale si Gli spezzoni di bomba a Megli. è mobilitata gran parte della popolazione, in prima linea le tre “pasionarie” Paola Cassinelli del Guercio, Franca Eboli, Maria Teresa Viceconti. Per ora si è ottenuto il potenziamento dell'ambulatorio infermieristico in sinergia con il servizio 118 Genova Soccorso. Il gruppo di scrittura “Anna di Vienna” che si riunisce da oltre 5 anni nei locali della biblioteca il penultimo mercoledì del mese, da settembre a giugno di ogni anno, ha voluto dedicare due incontri ai temi sopra citati, dal titolo “Io sono la bomba”, e “Morte di un ospedale”. Da tali spunti sono nate poesie e racconti, che verranno letti dall’attore Mario Peccerini e dall’attrice Annalia De Marini. Alcuni dei testi sono stati adattati in musica e Massimo Caprotti,Annamaria Sotgiu e Alessio Siena ci faranno ascoltare queste canzoni. Fotografie di Recco, sia prima dei bombardamenti e altre immagini verranno proiettate nel corso della serata. L’evento anticipa l’inaugurazione di un ordigno bellico ricostruito con i resti delle bombe fatte brillare nella cava di Pallare, che avrà luogo giovedì 10 novembre nel Parco della Rimembranza. CRISTINA PARENTE 8Tra i tanti misteri che la nostra Recco cela nei più profondi meandri della sua essenza storica, ve ne è uno che fu portato alla luce per la prima volta nel 1998 da G.B. Roberto Figari, nel libellulo Recco qui, Recco là, Feguagiskia’Studios editore. Nel suo articolo Figari percorre la storia personale della marchesa Anna Schiaffino in Giustiniani, nata a Parigi nel 1807 e defunta in Polanesi nel 1841; il mistero verte non tanto sulla sua regale persona come molti hanno da pensare ma sulla sua sepoltura. Viene narrato, infatti, che la marchesa, a causa della sua condotta indegna per i maiores dell’epoca, venne seppellita non nella chiesa dei Cappuccini di Genova, come usava per i nobili di allora, ma nel cimitero di Polanesi, di notte, lontana dagli occhi di tutti, privata altresì d’una croce ad appagare il divino scambio. Ricordando che negli anni successivi Giuseppe Schiaffino e Maddalena Corvetto vennero tumulati nel 1852 con la figlia e con il nipote Giuseppe Giustiniani morto 1896, mi sono recato prima al cimitero in questione e successivamente nell’Ufficio Cimiteriale, a ragione del fatto che la bara della marchesa fu foderata con bronzo e sarebbe resistita per secoli. In altre parole si sarebbe potuto finalmente dimostrare la veridicità del mito al di là delle nebbie della tradizione storica. Ciò che però è risultato dalla ricerca, ha di fatto affossato ancor più tale mistero, essendo venuto a conoscenza che tale tumulo venne già aperto anni fa e che i poveri resti di una nobiltà che ha perso le sue qualità essenziali vennero deposti nell’ossario comune, sfatando al seguito il sogno di poter asserire “sì, è vero”. Ma alla storia, si sa, spesso piace complicare i fatti e girare le combinazioni e l’ultima parola non è mai veramente pronunziata. Continueremo l’indagine ma per adesso non ti diciamo ancora addio ma “arrivederci, marchesa!”. RICCARDO FERRARINI focacceria & pizzeria Via San Giovanni Battista 33 RECCO Tel. 0185.74653, Cell. 338.2545277 Chiuso il lunedì www.ristorante-alfredo.it 12 OTTOBRE 2011 NUMERO 27 ECCORECCO agenda FATTI & NOTIZIE 30 ANNI FA: OTTOBRE 1981 ANAGRAFE n Dall’Anagrafe del Comune ecco i dati relativi al mo- vimento demografico di agosto. Nati 3 maschi e 4 femmine; deceduti 10 maschi e 4 femmine; iscritti 28 maschi e 21 femmine, cancellati 23 maschi e 24 femmine. Pertanto la popolazione di Recco risulta, al 30 settembre, di 10.202 residenti. DOMENICO GAROFALO 6° DAN n Lo scorso 27 agosto, di fronte al Maestro Hiroshi Shirai, l’ultima leggenda vivente del karate tradizionale giapponese, il maestro Domenico Garofalo (nella foto) ha conseguito il 6° dan, ovvero un livello molto alto, confermando la sua eccellente preparazione. Il maestro Garofalo è il pilastro su cui si basa il Ken Shin Kai Karate Recco; la società ha ripreso l’attività dopo la pausa estiva, con i corsi aperti a tutti che si tengono nei giorni di martedi e giovedi dalle 18 alle 21, con periodo di prova gratuita di 2 settimane. Info 347.6454932 e 335.5924299 MUSICA E INFORMATICA A USCIO n Riprende l’attività dell’asso- ciazione La Palestra di Uscio. Attiva dal 1998, punta all’organizzazione di corsi rivolti a ragazzi e adulti. L’offerta, attiva fin dal 1998 con corsi informatici, si è arricchita con corsi musicali di clarinetto, chitarra e tastiere. Nel laboratorio informatico si svolgono i corsi per l’utilizzo del pc e da quest’anno per la realizzazione di siti web, utilizzando software libero. Info: www.lapalestra.eu. LA COMUNICAZIONE IN UN E-BOOK n La comunicazione come strumento di affermazione del sé nella società moderna. Andrea Parodi ed Annalisa Revello, insegnanti entrambe, pedagogista la prima, sociologa e giornalista pubblicista la seconda, in Interazionando rispondono alle domande più frequenti su come usare efficacemente lo strumento della comunicazione, sia in ambito professionale sia nel contesto personale e familiare. Il lavoro è rivolto a chiunque necessiti di sviluppare le proprie capacità di relazione. L’ e-book si trova su www.magazzino51.com a 7 euro. AIDO, COME E PERCHÉ n La parrocchia di San Rocco organizza viaggio al Sacro Monte di Varallo Sesia, mercoledì 19 ottobre. Partenza da Recco ore 7,00. Viaggio in autostrada A26, arrivo intorno alle 10,00. Via funivia si raggiunge il Sacro Monte. Santa Messa alle ore 11.30. Pranzo nei dintorni. Nel pomeriggio visita alla Basilica (2 ore circa). Quota di partecipazione: € 47.00 pranzo incluso. Info: Parrocchia San Rocco - tel. 0185.723418. DISEGNARE DAL VERO NEL PARCO n L’associazione “Skua Nature” in collaborazione con il Labter del Parco di Portofino propone dal 28 al 30 ottobre il corso base “Tecniche e pratica di disegno naturalistico dal vero”, dedicato ad appassionati di natura e di disegno per imparare le tecniche per riprodurre animali e piante, immersi nella natura del Parco Naturale di Portofino. Docente: Maria Elena Ferrari. Info: Labter Parco di Portofino, tel. 0185.289479. DANZA A 360 GRADI n DanzaRecco, che ha appena festeggiato i Mons. Giuseppe Ferrari. La sua fu una presenza attivissima anche nel contesto civile. Scompare Mons. Giuseppe Ferrari v Muore a 83 anni l’arciprete della parrocchia di S. Giovanni Bono e S. Giovanni Battista. Un infarto lo coglie alla sua scrivania. Ufficiale di artiglieria sulla Bainsizza e sul Montegrappa, dal 1937 a Recco, fu una figura fondamentale dei lunghi anni di ricostruzione della città. Ricevette la cittadinanza onoraria e il “Recchelino d’oro”. Recco città sportiva v Elogio del Coni: Recco è la prima città della Liguria ad avere un piano di sviluppo sportivo. Incaricata di redigerlo è la società Praxi. Nuovo ospedale sempre chiuso v Tre camere vengono assegnate a Medicina, che passa così a 50 posti letto, ma il resto dell’ala nord è ancora inutilizzato. Serve il depuratore? v Dopo un’estate con il mare pulito e senza divieti di balneazione, la minoranza chiede se la costosa opera pubblica sia davvero necessaria. Una svedese in pretura v Ellen Wallen è il nuovo cancelliere in pretura; italiana con genitori svedesi, succede a Francesco Clemente. Nuova pretura v Presentato in consiglio comunale il progetto per il nuovo edificio giudiziario: sarà costruito in zona “Loderini”, avrà quattro piani e costerà 2 miliardi di lire. SS 333: Anas chiama ANAS v Il capo compartimento Gennaro De Luise sollecita a Roma interventi urgenti di ammodernamento della strada che collega Recco a Colle Caprile, rimandati da 25 anni. Aumenti a raffica v Autunno caldo per i prezzi: tra gli aumenti le sigarette (MS da 700 a 800 lire, Marlboro da 1.200 a 1.400) e i francobolli (affrancatura ordinaria da 200 a 300 lire). Comunali in sciopero v I dipendenti del settore servizi contestano il nuovo orario di lavoro e scendono in agitazione. DOVE TROVARE “ECCORECCO” Panificio Pallavicino a San Rocco, Farmacia Berni in piazzale Europa, Edicola Eta Beta in via Roma, Car26 ECCORECCO toleria Capurro in piazza Gastaldi, Centro TIM in via Fiume, Panificio Moltedo in via XX Settembre, Pro Loco Recco e Biblioteca in via Ippolito d’Aste, Farmacia Savio e Ottica Ferrari in piazza Nicoloso, Libreria Capurro in passo Assereto, My Space in lungomare Bettolo, Cartoleria Capurro in piazza San Giovanni Bono, Parrucchiera Piras in Valleverde, Alimentari Capurro a Mulinetti. ARRETRATI Possono essere richiesti gratuitamente alla Libreria Capurro, alla Pro Loco o direttamente alla redazione. INTERNET Su www.eccorecco.info tutti i numeri pubblicati si possono sfogliare (anche su iPad) o scaricare in PDF. SETTEMBRE 2011 DISTRIBUZIONE GRATUITA 5000 COPIE MENSILE DI CULTURA E TEMPO LIBERO NEL GOLFO PARADISO (GE), TEL E FAX 0185.723961 VIA DELL’ARTIGIANATO 1, 16036 RECCO ROSASCO • REDAZIONE STUDIO HELIX • [email protected] • WWW.ECCORECCO.INFO DIRETTORE RESPONSABILE GIUSEPPE TRIBUNALE DI GENOVA N. 69 DEL 21.11.1990 STAMPA MECA RECCO (GE) • REGISTRAZIONE IN QUESTO NUMERO PISCINA GIUVA BALDINI A CAMOGLI n Nuoto libero al mattino e alla sera (sabato e domenica solo mattino). Ingresso intero € 5,50, ridotto € 4,00, famiglia con bambini, minimo 3 paganti: € 4,00. Abbonamento 6 ingressi intero € 29,00 (ridotto € 21,00), abbonamento 12 ingressi intero oppure mensile € 52,00 (ridotto € 39,00). Inoltre corsi nuoto dai 2 anni e mezzo insu. Info: www.rncamogli.org, tel. 0185.776658. ECCORECCO NUMERO 27 OTTOBRE 2011 (FOTO ECCORECCO) Recco, correva l’anno 2011 di Riccardo Ferrarini Un ospedale fantasma di Giuseppe Agnello Fiume tre secoli di sparate di Gianni Senarega Enrico Eraldo Bisso di Franco Dioli I Panifici Moltedo di Andrea Revello Amendola, regista recchese e i film girati nel Golfo Paradiso Il Santuario della Suffragina e l’Arciconfraternita L’INGRESSO DI UNA VILLA SULLA VIA AURELIA trent’anni di attività con un galà al teatro Cantero di Chiavari, ha ripreso i corsi di danza classica,moderna e contemporanea presso la palestra Olimpia Gym, via Valleverde 11, tutti i pomeriggi dalle ore 15. Info: Tiziana 347.5457566; web: wwdanzarecco.it. ENTRA IN TIM RADDOPPI LE RICARICHE PER 12 MESI ogni mese Fino a 50 € di ricarica in regalo, BUS) TEL E FAX 0185.730052 VIA FIUME 9 - RECCO (CAPOLINEA 13 curiosità agenda passeggiate A PROPOSITO DI PONTI A CURA DI PATRIZIA BALLETTO CORTICELLA tempo: circa 1h sosta esclusa | difficoltà: per tutti, anche in bicicletta | occorrente: scarpe comode | percorso totale: circa 4,6 km Il ponte di San Rocco. Sotto, la copertina del volumetto. I NOSTRI SERVIZI Ho scovato nella biblioteca civica un simpatico volume, che risale al 2006, preparato dagli studenti che quell’anno frequentavano la terza B della scuola secondaria di 1° grado, che vi hanno raccolto materiale e interviste per studiare le nostre strade. Lungo le antiche strade e oltre analizza le parti storiche, ma anche la costruzione del viadotto autostradale e molto altro; davvero un lavoro preciso e ben sviluppato. PATRIZIA BALLETTO Questo itinerario è davvero un classico per noi recchesi, ma con un occhio più attento può diventare interessante e con risvolti storici. Partiamo da piazza Nicoloso e percorriamo tutta via Roma; è circa 1 km completamente pianeggiante, unisce il centro con i popolosi quartieri risalenti agli anni ’70 per via priv. Parco e p.le Europa fino ai più recenti degli anni ’90 di via della Né. Si percorre via dei Giustiniani e un tratto di via San Rocco per poi entrare in via dei ponti Romani camminando sullo storico ponte. In realtà l’alzato è di epoca moderna, ma i rostri frangiflutti sono tipici dei ponti romani. Anche se è una romanità parziale, come sostiene lo storico Giorgio Cambri nel suo Recco nel medioevo, una fonte preziosa per chi vuole approfondire le origini della nostra città anche attraverso fotografie uniche. Riprendendo il nostro cammino adesso possiamo notare che il paesaggio cambia e ,oltrepassato il campo da calcio, si entra nella campagna con odore di sottobosco misto a legna bruciata. Arrivati all’incrocio con salita Inopeo si scorge un’edicola alla Madonna risalente al XIX sec. e ristrutturata nel 1997 dal quartiere Corticella. Dopo circa 150 m si arriva alla confluenza tra il torrente Recco e il rio Arbora; qui ,come in un’oasi naturalistica, vivono serenamente tacchini e germani reali! Eccoci all’ultimo ponte, anch’esso romano che ci permette di andare sulla strada provinciale e quindi in via San Rocco, ma sconsigliato al transito pedonale vista l’assenza di marciapiedi. Torniamo sui nostri passi e possiamo sentirci un po’ francesi… non saranno i 37 ponti dell’Ile de France, ma già ne possiamo contare 10 in due chilometri! Abbiamo camminato semplicemente per un’ora e abbiamo respirato un po’ di storia oltre che una boccata di aria buona. Valorizzando le tracce rimaste del nostro passato, purtroppo spesso ignorate. Un itinerario non molto panoramico, ma adatto a qualsiasi momento dell’anno, con tutte le condizione meteorologiche. ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ ◆ Sportello IAT: Informazione Accoglienza promozione Turistica Fax e fotocopie Divulgazione di materiale informativo Vendita biglietti urbani AMT Genova Vendita abbonamenti e biglietti APT Vendita abbonamenti e biglietti ferroviari (fino a 250 km) Vendita biglietti “Autostradale” linea Sestri Levante, Milano Vendita schede Telecom e ricaricabili per cellulari Vendita tessere autostradali Viacard Prenotazione e vendita biglietti dei teatri di Genova Vendita biglietti principali concerti Affissione e pubblicità per i Comuni di Recco e Avegno Sportello Touring Club Italiano TNT Point Via Ippolito d’Aste 2a, Recco, Tel. 0185.722440, [email protected], www.prolocorecco.it 14 OTTOBRE 2011 NUMERO 27 ECCORECCO agenda in libreria & SALUTE BENESSERE A CURA DI FLAVIA CAVALLI LA VALLE DEL RECCO ESCURSIONI NEL TERRITORIO DI RECCO, USCIO, AVEGNO Margherita Frisoli Gianardi e Giuseppe Maggiolo propongono 9 itinerari davvero interessanti nella valle più ampia del Golfo Paradiso, quella del torrente Recco. Una pubblicazione redatta con cura, che ci guida attraverso luoghi caratterizzati da emergenze naturalistiche ed artistiche di grande pregio. Sagep editore, 64 pp, 7,75 € La caduta dei capelli • L’attività fisiologica dei capelli prevede una nascita, un periodo di crescita ed infine il distacco. In condizioni di normalità della matrice produttiva dei capelli, poco dopo la caduta di un capello se ne produce un altro: questo STORIE DI VALLATA Eugenio Ghilarducci spazia dagli emigranti del Tigullio partiti nel 1800 per trovare lavoro nell’America del Sud alla Val Trebbia sconvolta dai combattimenti tra Austriaci e Francesi nel 1799, dal brigantaggio a Bargagli nel 1930 fino alla storia infinita del tunnel Fontanabuona-Rapallo. Quarto volume della collana. Microart’s Edizioni, 80pp, 12 € andamento ciclico può verificarsi per tutta la vita. È perciò normale che si riscontrino dei capelli sul pettine, sul cuscino e nella vasca. Quello che non è normale è che, in seguito alla caduta del capello non ne ricresca un altro o ne ricresca uno più assottigliato. Per non andare incontro a calvizie, è necessario quindi che tutti i capelli che cadono siano sostituiti. In autunno la caduta dei capelli spesso aumenta perché l’uomo conserva una manifestazione ancestrale propria di altri mammiferi: la muta. Si tratta di un fatto fisiologico che non è causa di calvizie definitiva. Anche condizioni psicofisiche difficili, soprattutto se prolungate, possono provocare un aumento della caduta dei capelli, talora anche molto pronunciato. Intervenendo con trattamenti locali e con integratori speciali che si trovano in farmacia è però possibile riportare le condizioni alla normalità in un tempo relativamente breve. 101 STORIE SU GENOVA CHE NON TI HANNO MAI RACCONTATO “C’è un’altra città nella città…” aggiunge in copertina Fabrizio Càlzia, che scrive storie belle e insolite, curiose e a tratti incredibili. Una fra tutte, la discussa etimologia di piazza Fontane Marose… Ma anche le teste appese di Porta Soprana e il diavolo in Piccapietra, fino al naufragio della “London Valour”. Newton Compton editore, 288 pp, 14,90 € DITA DI NETTUNO LE ABBAZIE DEL MONTE DI PORTOFINO E LA LORO CUCINA DA UN RICETTARIO DEL 1880 Maria Carla Beretta riprende le ricette pubblicate della Cucina di strettissimo magro di padre Gaspare Stanislao Dellepiane (o Delle Piane) che ne curò la pubblicazione la prima volta nel 1880. Il risultato è una nuova raccolta ‘tradotta’ e rielaborata dall’Autrice, che riveste di nuovo il lavoro del francescano genovese. Edizioni Tigullio, 128 pp, 10,00 € TRA LE VERTIGINI DEI MIEI SOGNI È il terzo libro di poesie di Cristina Parente, un viaggio tra sogni e realtà, dove i primi provocano un senso di vertigine pur accompagnandoci attraverso le emozioni, il tempo, la natura, la società. Una sezione del libro è dedicata a personaggi famosi che ci hanno fatto sognare attraverso l’arte, o che hanno lasciato una forte testimonianza a livello umano e sociale. La prefazione di Francesco Langella descrive il libro come uno scrigno di settanta componimenti, intrisi di sensualità, di amore, di risvolti artistici, umani e civili. “È come leggere un’anima inquieta, autentica”. Edizioni YouCanPrint, 144 pp, 10,00 € in collaborazione con ECCORECCO NUMERO 27 OTTOBRE 2011 PIAZZA GASTALDI, 1 • RECCO TEL. 0185/76870 FAX. 0185/730719 CARTOLERIA • LIBRERIA GIOCATTOLI • VIDEOGIOCHI PASSO ASSERETO, 5 • RECCO TEL 0185/722121 FAX. 0185/738972 LIBRERIA VARIA SAGGISTICA • ROMANZI PIAZZA S. GIOVANNI BONO, 22 • RECCO TEL. 0185/722455 FAX. 0185/722455 CARTOLERIA ARTICOLI DA REGALO E DA UFFICIO VIA DELLA REPUBBLICA, 16 • CAMOGLI TEL. 0185/777949 FAX. 0185/776571 CARTOLERIA • LIBRERIA GIOCATTOLI • VIDEOGIOCHI 15 ECCORECCO Via dei Giustiniani 48, Recco, Tel. 0185.720225 www.vitturin.it ECCO I NOSTRI SOSTENITORI PIAZZA NICOLOSO 5, RECCO, TEL. 0185.74098 una focaccia d’autore Zampaloni Via S. Giovanni Battista 9, Recco Tel. 0185.75746 Via Galata 23, Genova Tel. 010.561615 trattoria con alloggio Locale Storico d’Italia Via Roma, 160 tel. 0185.74029 Via XX Settembre 2 Tel. 0185.74046 PANIFICIO TOSSINI Genuini per Natura Via B. Assereto 15 Tel. 0185.74202 L’Ortofrutticola di Schenone srl VIA ROMA 60A, RECCO Vendita al minuto di frutta e verdure fresche Ingrosso e dettaglio Consegna diretta con mezzi propri