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Progetto Preliminare Recupero - Città Metropolitana di Firenze

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Progetto Preliminare Recupero - Città Metropolitana di Firenze
STUDIO ASSOCIATO DI TECNOLOGIE AMBIENTALI
Piazza Cavour, 17 - 50031 Barberino di Mugello
Tel 055.8416595 - Fax 055.8416861
COMUNE DI FIRENZE
CITTA’ METROPOLITANA DI FIRENZE
CONTECH S.r.L.
STUDIO AMBIENTALE PRELIMINARE
Assoggettabilità a V.I.A.
PROGETTO PRELIMINARE RECUPERO
Verifica di assoggettabilità alla procedura di VIA relativamente alle operazioni di gestione rifiuti
speciali non pericolosi di cui all’art. 216 del D. Lgs. 152/2006, in un impianto di produzione di
conglomerato bituminoso ubicato in Via dell’Argingrosso 197/P nel Comune di Firenze (FI).
Committenza: CONTECH S.r.L.
• Sede legale e sede insediamento: Via dell’Argingrosso 197/P nel Comune di Firenze.
Relazione Tecnica redatta da:
dott. chim. Alessandro TREDICI
dott. ing. Stefano PASQUETTI
Barberino di Mugello, 24 Settembre 2015
Verifica di assoggettabilità alla procedura di VIA relativamente alle operazioni di gestione rifiuti speciali non pericolosi di
cui all’art. 216 del D. Lgs. 152/2006, in un impianto di produzione di conglomerato bituminoso ubicato in Via
dell’Argingrosso 197/P nel Comune di Firenze (FI). Progetto Preliminare.
INDICE
CONTECH S.R.L. ................................................................................................................................................. 1
INTRODUZIONE ................................................................................................................................................. 3
DESCRIZIONE DELL’ATTIVITÀ PER LA PRODUZIONE DI CONGLOMERATI BITUMINOSI ....... 5
PREPARAZIONE DEL CONGLOMERATO BITUMINOSO A CALDO .............................................................................. 5
Materie prime occorrenti. .............................................................................................................................. 5
Processi di lavorazione. ................................................................................................................................. 6
Ciclo produttivo attività di recupero (Tipologia 7.6 - Attività 7.6.3.a)........................................................ 10
DESCRIZIONE DELLE CARATTERISTICHE DELLE MPS OTTENUTE DAL RECUPERO DI CUI AL PUNTO 7.6.3 A ........ 10
Ciclo produttivo attività di recupero (Tipologia 4.4 - Attività 4.4.3.b)........................................................ 11
DESCRIZIONE DELLE CARATTERISTICHE DELLE MPS OTTENUTE DAL RECUPERO DI CUI AL PUNTO 7.6.3 A ........ 12
DESCRIZIONE DELL’ATTIVITÀ PER LA PRODUZIONE DI MATERIALI PER L’EDILIZIA. ........ 12
DESCRIZIONE DEI PRINCIPALI ELEMENTI DELL’IMPIANTO MOBILE ..................................................................... 13
ALIMENTAZIONE ............................................................................................................................................... 13
GRUPPO DI VAGLIATURA ................................................................................................................................... 13
GRUPPO DI FRANTUMAZIONE ............................................................................................................................. 14
GRUPPO DI DEPOLVERIZZAZIONE....................................................................................................................... 14
GRUPPO DI DEFERRIZZAZIONE ........................................................................................................................... 14
DESCRIZIONE CICLO PRODUTTIVO ..................................................................................................................... 14
Ciclo produttivo attività di recupero (Tipologia 7.6 - Attività 7.6.3.c) ........................................................ 15
DESCRIZIONE DELLE CARATTERISTICHE DELLE MPS OTTENUTE DAL RECUPERO DI CUI AL PUNTO 7.6.3 C ........ 16
DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO ................................................................................................................. 17
DESCRIZIONE AREE DI MESSA IN RISERVA E RECUPERO ..................................................................................... 21
DESCRIZIONE DELLE AREE DI CONTENIMENTO DELLE MPS ............................................................................... 23
DESCRIZIONE DELLE ATTREZZATURE ED IMPIANTI ............................................................................................ 24
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DELLA SALUTE ................................................................................... 25
GESTIONE DELL’ATTIVITÀ DI RECUPERO ............................................................................................. 26
SCOPO ............................................................................................................................................................... 26
RIFERIMENTI ..................................................................................................................................................... 26
MODALITÀ OPERATIVE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI PRODOTTI ESTERNAMENTE AL CANTIERE ........................ 26
CRITERI PER LA DETERMINAZIONE DEL TEST DI CESSIONE ................................................................................. 28
ALLEGATI .......................................................................................................................................................... 29
ALLEGATO 1 – AREE DI MESSA IN RISERVA R13 E STOCCAGGIO MATERIE PRIME .............................................. 29
Verifica di assoggettabilità alla procedura di VIA relativamente alle operazioni di gestione rifiuti speciali non pericolosi di
cui all’art. 216 del D. Lgs. 152/2006, in un impianto di produzione di conglomerato bituminoso ubicato in Via
dell’Argingrosso 197/P nel Comune di Firenze (FI). Progetto Preliminare.
Introduzione
In uno scenario evolutivo in cui si assiste all’incremento della sensibilità ecologica anche nel settore
dell’attività edilizia civile e delle infrastrutture in genere, la Società CONTECH Srl vuole rispondere
positivamente a due obiettivi:
Tattico
inteso a dare risposta immediata a necessità di conferimento e valorizzazione di materiali di scarto.
L’asfalto fresato per la manutenzione ed il rifacimento di manti stradali che si prevede di recuperare
risponderà ad elevati parametri tecnico-ambientali, in ottemperanza alla Normativa vigente. Il
materiale inserito nel ciclo produttivo dell’impianto darà un’effettiva risposta ad un fabbisogno reale
senza implementare la pressione ambientale propria dell’attività di produzione di conglomerato
bituminoso da materie prime vergini.
Strategico
inteso a promuovere, consolidare e preservare, anche sul lungo termine, una rete operativa che
consenta il recupero del rifiuto in oggetto producendo conglomerato bituminoso di alta qualità
generando consenso per l’attività in generale finalizzato anche all'acquisto in impianto del prodotto da
parte di operatori professionali.
Le operazioni che si intendo effettuare ricadono nell’Allegato C “Operazioni di recupero” alla Parte
Quarta del D.Lgs. 152/06 e più precisamente vengono definite come R13 “Messa in riserva di rifiuti
per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12” ed R5 “Riciclaggio/recupero di
altre sostanze inorganiche”.
Le operazioni da effettuarsi saranno finalizzate al recupero dei seguenti rifiuti e saranno conformi ai
disposti del DM 5 Febbraio 98 e nello specifico ai punti dell’Allegato 1, Suballegato 1”Norme
tecniche generali per il recupero di materia dai rifiuti non pericolose:
• Codice CER 170302 “miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce 17 03 01” punto
7.3 a e 7.3 c dell’Allegato , Suballegato 1;
• Codici 100202 “scorie non trattate”, 100903 “scorie di fusione”, 100201”rifiuti del trattamento
delle scorie” punto 4.4 dell’Allegato , Suballegato 1.
La presente relazione tecnica viene presentata in quanto è intenzione della Ditta Contech S.r.l., in
qualità di gestore dell’area, presentare istanza di autorizzazione al recupero rifiuti ai sensi dell’art. 216
del D.Lgs. 152/06, da inserirsi nell’ambito di una procedura unica ai sensi del DPR 59/2013, per
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Verifica di assoggettabilità alla procedura di VIA relativamente alle operazioni di gestione rifiuti speciali non pericolosi di
cui all’art. 216 del D. Lgs. 152/2006, in un impianto di produzione di conglomerato bituminoso ubicato in Via
dell’Argingrosso 197/P nel Comune di Firenze (FI). Progetto Preliminare.
l’attività di recupero, individuata nell’allegato “C” dello DM 5 Febbraio 98 con la sigla R13 (messa in
riserva) ed R5 (produzione conglomerato bituminoso nelle forme usualmente commercializzate) e R5
(produzione di materiali per costruzione nelle forme usualmente commercializzate). Di seguito in
tabella è riportato lo scenario futuro che la ditta intende attuare.
DESCRIZIONE DEI RIFIUTI
TIPOLOGIA DEL
D.M. 05.02.98
e s.m.i.
ELENCO
EUROPEO DEI
RIFIUTI
QUANTITATIVI MASSIMI
ATTIVITÀ DI RECUPERO
MESSA IN RISERVA
MATERIE PRIME O
DEI PRODOTTI
STOCCAGGIO
OTTENUTI O
1
ISTANTANEO
(CODICI
C.E.R.)
(t)
RECUPERO
OPERAZIONI DI
(t/a)
RECUPERO
DESTINAZIONE
FINALE PREVISTA
DAL D.M. 05.02.98
e s.m.i.
(MC/g)
(Tons/g)
R13-R5
7.6.3. lett. a)
7.6.3. lett. a)
50.230
[170302]
produzione
conglomerato
bituminoso “vergine”
a caldo e a freddo
Conglomerato
bituminoso nelle
forme usualmente
commercializzate
R13-R5
15.000
7.6.3. lett. c)
7.6.3. lett. c)
30.000
97.000
[170302]
Produzione di materiale
per costruzioni stradali
e piazzali industriali
mediante selezione
preventiva
(macinazione,
vagliatura, separazione
delle frazioni
indesiderate, eventuale
miscelazione con
materia inerte vergine)
Materiali per
costruzione nelle
forme usualmente
commercializzate
R13-R5
4.4.3 lett. b)
[100202]
[100903]
[100201]
800
1.600
25.000
4.4.3. lett. b)
Produzione di
conglomerati bituminosi
per l'edilizia
Conglomerati
bituminosi per
l'edilizia nelle
forme usualmente
commercializzate
Tabella n. 1 – Schema tipologia e quantitativi rifiuti trattati.
L’attività di recupero delle tipologie dei rifiuti non pericolosi sopra indicati si esplicherà (in
conformità a quanto previsto nell’allegato 1, sub allegato 1 del D.M. 05 febbraio 1998 e s.m.i.)
mediante l’utilizzo dei processi di produzione e vendita dei conglomerati bituminosi a caldo e dei
materiali per costruzioni nelle forme usualmente commercializzate.
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Verifica di assoggettabilità alla procedura di VIA relativamente alle operazioni di gestione rifiuti speciali non pericolosi di
cui all’art. 216 del D. Lgs. 152/2006, in un impianto di produzione di conglomerato bituminoso ubicato in Via
dell’Argingrosso 197/P nel Comune di Firenze (FI). Progetto Preliminare.
Descrizione dell’attività per la produzione di conglomerati bituminosi
L’attività proposta dalla Ditta Contech S.r.l. ubicata in Via dell’Argingrosso 167/P nel Comune di
Firenze (FI), riguarda la produzione di conglomerato bituminoso effettuata con un impianto di cui si
descrive in dettaglio il ciclo di lavoro.
Gli impianti per la produzione di conglomerato bituminoso utilizzano:
⇒ materie prime come inerti, bitume, leganti/emulsioni bituminose;
⇒ rifiuti speciali non pericolosi individuati dal seguente codice CER 170302 ad una
percentuale massima del 35% dei materiali in ingresso nel caso del conglomerato
bituminoso a caldo.
riscaldati e miscelati per confezionare una miscela bituminosa pronta per essere stesa per la
realizzazione di pavimentazioni stradali.
Preparazione del conglomerato bituminoso a caldo
Materie prime occorrenti.
•
Inerti di varia granulometria (ghiaia 1-2-3, sabbia e filler)
•
Bitume per conglomerati
•
GPL per alimentare il bruciatore del cilindro essiccatore e quello della caldaia
oleotermica
•
Rifiuti non pericolosi CER 170302, 100202, 100903 e 100201.
I rifiuti non pericolosi di cui alla scheda riassuntiva dei rifiuti comunicati vengono recuperati nel ciclo
produttivo a caldo secondo quantità variabili rispetto al totale degli inerti vergini. Le caratteristiche
tecnologiche attuali del processo di produzione dei conglomerati bituminosi consentono, a caldo, un
impiego del rifiuto fino ad un massimo del 35% del peso totale degli inerti vergini.
Il ciclo tecnologico del processo produttivo consiste essenzialmente nel miscelare a caldo, in
percentuali predeterminate, secondo modalità descritte nel prosieguo, tutti gli ingredienti costitutivi del
conglomerato bituminoso: materiali lapidei (litoidi) di varia granulometria (sabbia, ghiaia, filler) rifiuti
non pericolosi e bitume. I conglomerati bituminosi ottenuti hanno caratteristiche analoghe a quelle dei
conglomerati bituminosi usualmente commercializzati.
La potenzialità oraria di produzione di conglomerato bituminoso a caldo per l'impianto Marini
ULTIMAP 2700 E250 L/R, è stimata in circa 210 tons/h.
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Verifica di assoggettabilità alla procedura di VIA relativamente alle operazioni di gestione rifiuti speciali non pericolosi di
cui all’art. 216 del D. Lgs. 152/2006, in un impianto di produzione di conglomerato bituminoso ubicato in Via
dell’Argingrosso 197/P nel Comune di Firenze (FI). Progetto Preliminare.
Detto processo produttivo si esplicherà secondo le fasi descritte di seguito.
Processi di lavorazione.
Stoccaggio materie prime, carico dei predosatori
Gli aggregati (inerti) utilizzati per la composizione della miscela sono depositati in cumuli, dai quali
vengono prelevati mediante una pala meccanica che alimenta le tramogge dei predosatori suddivisi in
base alla pezzatura del materiale.
I predosatori provvedono al dosaggio volumetrico delle singole pezzature di aggregati, al fine di
ottenere la curva granulometrica richiesta dalla formula in produzione. Infatti ciascun scomparto dei
predosatori è provvisto di un nastro estrattore in gomma azionato da un motore a velocità variabile
che, favorendo lo scarico di materiale inerte, ne controlla anche la portata.
I materiali dosati dai singoli estrattori cadono su un nastro trasportatore collettore che alimenta il
cilindro essiccatore.
Essiccazione
La fase di preriscaldamento e di essiccazione degli aggregati avviene in un essiccatore cilindrico a
fiamma diretta.
All’interno del cilindro essiccatore rotante gli aggregati vergini si muovono in controcorrente rispetto
ai gas generati dal bruciatore: un’apposita palettatura provvede a sollevare e a far ricadere
ripetutamente i materiali, facilitando lo scambio termico con i gas della combustione.
Nella zona prossima al bruciatore sono installate delle speciali palette che, durante la rotazione,
trattengono gli inerti impedendo loro di cadere in forma di pioggia attraverso l’intera sezione del
tamburo.
Il bruciatore di tipo chiuso ad alta pressione alimentato a gas metano di rete, è dotato di dispositivo di
sicurezza che interrompe automaticamente la mandata del combustibile in caso di mancata accensione
del bruciatore, o di spegnimento accidentale.
Dopo aver ceduto calore agli aggregati le emissioni derivanti dal processo di essiccazione vengono
depolverate in un filtro e quindi emesse in atmosfera.
Gruppo riselezionatore dosatore
Gli aggregati essiccati e riscaldati vengono scaricati dal cilindro essiccatore nel piede dell’elevatore a
tazze del materiale caldo, cofanato per evitare dispersione di polveri. I materiali passano quindi al
vaglio riselezionatore che li suddivide in frazioni, ciascuna delle quali viene immessa in una tramoggia
di deposito provvista di scarico troppo pieno.
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Verifica di assoggettabilità alla procedura di VIA relativamente alle operazioni di gestione rifiuti speciali non pericolosi di
cui all’art. 216 del D. Lgs. 152/2006, in un impianto di produzione di conglomerato bituminoso ubicato in Via
dell’Argingrosso 197/P nel Comune di Firenze (FI). Progetto Preliminare.
Gli aggregati riselezionati vengono scaricati in successione attraverso portine nella tramoggia di
pesatura e da questi immessi nel mescolatore.
Alimentazione filler e bitume
Le polveri trattenute e scaricate dal filtro di tessuto (filler) vengono convogliate mediante coclee al
piede dell’elevatore del filler per essere successivamente dosate con apposita apparecchiatura. La
stessa può anche essere utilizzata per il dosaggio dell’eventuale filler d’apporto.
L’apparecchiatura di dosaggio comprende una tramoggia tampone dalla quale, mediante una coclea
dosatrice, i filler vengono immessi nella tramoggia di pesatura, la quale a sua volta scarica nel
mescolatore.
Il bitume viene depositato in cisterne dotate di coibentazione e di serpentine per il riscaldamento a
circolazione di olio diatermico.
Una pompa di ingranaggi alimenta il bitume alla apparecchiatura di dosaggio, dalla quale viene
immesso nel mescolatore mediante l’apposita rampa di distribuzione.
Il bitume e gli inerti pretrattati sono miscelati in appositi mescolatori costituiti da vasche con il fondo
apribile per lo scarico del materiale impastato. I miscelatori consentono di ottenere, quale prodotto
finito, un impasto omogeneo
(conglomerato bituminoso). Quest’ultimo fuoriesce dalla zona di
mescolamento mediante un apposito convogliatore, può essere trasportato alle tramogge di carico e
quindi direttamente agli automezzi.
L’impianto è dotato di due linee gemelle a servizio di due tipologie di produzione ; una dedicata alla
produzione del conglomerato bituminoso tradizionale , e l’altra dedicata alla produzione del
conglomerato ecoprestazionale Greenfalt .
Questa tipologia di conglomerato viene prodotto attraverso un processo a bassa temperatura che
permette la riduzione della produzione di CO2 e del consumo di metano se confrontato con la
produzione del conglomerato tradizionale .
Tale impianto prevede come materiale sostitutivo delle materie prime “vergini” l’impiego di
conglomerato bituminoso fresato di recupero nonché di scorie di acciaieria e di fusione. In questo caso
al ciclo tecnologico sopra descritto si inserisce una linea di alimentazione del materiale di recupero. Il
rifiuto viene stoccato in cumuli all’interno del cantiere in un’ area completamente pavimentata.
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Verifica di assoggettabilità alla procedura di VIA relativamente alle operazioni di gestione rifiuti speciali non pericolosi di
cui all’art. 216 del D. Lgs. 152/2006, in un impianto di produzione di conglomerato bituminoso ubicato in Via
dell’Argingrosso 197/P nel Comune di Firenze (FI). Progetto Preliminare.
Il materiale di recupero inerte viene dosato mediante un predosatore di riciclo. Il materiale viene così
immesso nelle dosi opportune all’interno del miscelatore per essere recuperato in dosi massime del
35%.
Di seguito si riporta il Flow-Sheet del ciclo tecnologico.
8
Verifica di assoggettabilità alla procedura di VIA relativamente alle operazioni di gestione rifiuti speciali non pericolosi di
cui all’art. 216 del D. Lgs. 152/2006, in un impianto di produzione di conglomerato bituminoso ubicato in Via
dell’Argingrosso 197/P nel Comune di Firenze (FI). Progetto Preliminare.
Inerti di diversa
granulometria
Bitume
E12
Fresato
Riscaldamento
bitume
Vagliatura
Frantumazione
Stoccaggio in
cumuli
Stoccaggio in
serbatoi
E11
Predosaggio
(tramogge)
Filtro a
maniche
Essiccazione
(cilindro rotante)
Filler
Vagliatura
Stoccaggi in sili
Dosaggio
Dosaggio
Miscelazione inerti e
bitume
Stoccaggio conglomerato
bituminoso
Carico su automezzi
Figura 1: Schema di flusso attività di recupero a caldo - Attività 7.6.3.c e 4.4.3 b di cui al del D.M. 5
Febbraio 98
9
Verifica di assoggettabilità alla procedura di VIA relativamente alle operazioni di gestione rifiuti speciali non pericolosi di
cui all’art. 216 del D. Lgs. 152/2006, in un impianto di produzione di conglomerato bituminoso ubicato in Via
dell’Argingrosso 197/P nel Comune di Firenze (FI). Progetto Preliminare.
Ciclo produttivo attività di recupero (Tipologia 7.6 - Attività 7.6.3.a)
Per tale attività la Ditta intende iscriversi al Registro Provinciale di cui all’art. 216 del D.Lgs.
152/2006. Il materiale inerte rifiuto (CER 170302) verrà stoccato in cumuli all’interno del cantiere in
un area complessivamente di circa 4.090 mq e completamente pavimentata.
Il recupero dei rifiuti costituiti da conglomerati bituminosi, cosi come riportato al punto 7.6 del DM
05/02/98 viene effettuato seguendo il seguente schema a blocchi:
Controllo di accettazione
Stoccaggio in cumuli
Recupero in sito
Il personale all’ingresso dell’impianto effettua un controllo visivo al
fine di verificare la tipologia del rifiuto ed il controllo amministrativo
del formulario di trasporto dei rifiuti.
La formazione dei cumuli avviene per ribaltamento del cassone di
trasporto su area di 4.090 mq completamente pavimentata. La
movimentazione successiva prevede l’utilizzo di una pala meccanica
presente nel deposito per alimentare la tramoggia dell’impianto di
riduzione volumetrica in linea con l’impianto di conglomerato
bituminoso a caldo.
Produzione di conglomerato
bituminoso a caldo.
7.6 Tipologia: Conglomerato bituminoso [170302]
7.6.1 Provenienza: attività di scarifica del manto stradale mediante fresatura a freddo; campi di tiro al volo.
7.6.2 Caratteristiche del rifiuto: rifiuto solido costituito da bitume ed inerti.
7.6.3 Attività di recupero:
a) produzione conglomerato bituminoso “vergine” a caldo e a freddo [R5];
7.6.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei prodotti attenuti:
a) conglomerato bituminoso nelle forme usualmente commercializzate.
Descrizione delle caratteristiche delle MPS ottenute dal recupero di cui al punto 7.6.3 a
La Contech S.r.l. adotta un sistema di controllo per la produzione di conglomerato bituminoso,
soddisfacendo i requisiti delle specifiche norme Europee armonizzate, la sua applicazione autorizzerà
la dichiarazione di conformità dei prodotti alle specifiche di norma e la marcatura CE secondo la
Direttiva EEC/89/106.
10
Verifica di assoggettabilità alla procedura di VIA relativamente alle operazioni di gestione rifiuti speciali non pericolosi di
cui all’art. 216 del D. Lgs. 152/2006, in un impianto di produzione di conglomerato bituminoso ubicato in Via
dell’Argingrosso 197/P nel Comune di Firenze (FI). Progetto Preliminare.
La dichiarazione di cui sopra rilasciata dall’ente certificatore andrà a completare la scheda tecnica di
ciascun prodotto.
Ciclo produttivo attività di recupero (Tipologia 4.4 - Attività 4.4.3.b)
Per tale attività la Ditta intende iscriversi al Registro Provinciale di cui all’art. 216 del D.Lgs.
152/2006. Il materiale inerte rifiuto (CER 100202, 100903 e 100201) verrà stoccato in cumuli
all’interno del cantiere in un area complessivamente di circa 390 mq e completamente pavimentata.
Il recupero dei rifiuti costituiti da conglomerati bituminosi, cosi come riportato al punto 4.4 del DM
05/02/98 viene effettuato seguendo il seguente schema a blocchi:
Controllo di accettazione
Stoccaggio in cumuli
Recupero in sito
Il personale all’ingresso dell’impianto effettua un controllo visivo al
fine di verificare la tipologia del rifiuto ed il controllo amministrativo
del formulario di trasporto dei rifiuti.
La formazione dei cumuli avviene per ribaltamento del cassone di
trasporto su area di 390 mq completamente pavimentata. La
movimentazione successiva prevede l’utilizzo di una pala meccanica
presente nel deposito per alimentare la tramoggia dell’impianto di
riduzione volumetrica in linea con l’impianto di conglomerato
bituminoso a caldo.
Produzione di conglomerato
bituminoso a caldo.
4.4 Tipologia: scorie di acciaieria, scorie provenienti dalla fusione in forni elettrici, a combustibile o in
convertitori a ossigeno di leghe di metalli ferrosi e dai successivi trattamenti di affinazione delle stesse [100202]
[100903] [100201].
4.4.1 Provenienza: fonderie di seconda fusione di ghisa e di acciaio, produzione di ferroleghe, industria
siderurgica.
4.4.2 Caratteristiche del rifiuto: scorie granulate o uniblocchi più dell'80% in peso di SiO2, CaO, Al2O3, MgO,
FeO.
4.4.3 Attività di recupero:
b) produzione di conglomerati cementizi e bituminosi per l'edilizia e laterizi [R5];
4.4.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei prodotti attenuti:
b) conglomerati cementizi e bituminosi per l'edilizia e laterizi nelle forme usualmente commercializzate.
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Verifica di assoggettabilità alla procedura di VIA relativamente alle operazioni di gestione rifiuti speciali non pericolosi di
cui all’art. 216 del D. Lgs. 152/2006, in un impianto di produzione di conglomerato bituminoso ubicato in Via
dell’Argingrosso 197/P nel Comune di Firenze (FI). Progetto Preliminare.
Descrizione delle caratteristiche delle MPS ottenute dal recupero di cui al punto 4.4.3 b
La Contech S.r.l. adotterà un sistema di controllo per la produzione di conglomerato bituminoso,
soddisfacendo i requisiti delle specifiche norme Europee armonizzate, la sua applicazione autorizzerà
la dichiarazione di conformità dei prodotti alle specifiche di norma e la marcatura CE secondo la
Direttiva EEC/89/106.
La dichiarazione di cui sopra rilasciata dall’ente certificatore andrà a completare la scheda tecnica di
ciascun prodotto.
Descrizione dell’attività per la produzione di materiali per l’edilizia.
Tale attività, per cui la ditta intende iscriversi al Registro Provinciale di cui all’art. 216 del D.Lgs.
152/2006, riguarda la produzione di materiali per costruzioni stradali e piazzali industriali.
L’impianto per la produzione di materiale per costruzioni nelle forme usualmente commercializzate è
un impianto discontinuo; esso utilizza:
⇒ materie prime come inerti “vergini” (all’occorrenza)
⇒ rifiuti speciali non pericolosi individuati dai seguenti codici CER 170302
che opportunamente frantumati e/o vagliati o miscelati permettono di ottenere materiali per costruzioni
nelle forme usualmente commercializzate.
La produzione di materiali per costruzione nelle forme usualmente commercializzate verrà effettuata
attraverso l’utilizzo di un impianto semovente CAMS modello IRM 1600.
L’impianto ha lo scopo specifico di effettuare una selezione granulometrica del materiale inerte
proveniente dalla fresatura delle strade nonché un’eventuale preventiva riduzione volumetrica degli
agglomerati di pezzatura maggiore rispetto a quella desiderata. Tali impianti consentono notevoli
economie, sono facilmente trasportabili e di semplice concezione.
Il materiale da recuperare viene caricato nella tramoggia di alimentazione dell’impianto mobile con
pale meccaniche. Il materiale caricato viene selezionato da una griglia di maglia 150 mm, il materiale
sovra vaglio andrà ad alimentare successivamente un frantoio a martelli a regolazione idraulica che
consente la riduzione volumetrica del materiale grossolano. Il materiale sottovaglio ed il materiale
12
Verifica di assoggettabilità alla procedura di VIA relativamente alle operazioni di gestione rifiuti speciali non pericolosi di
cui all’art. 216 del D. Lgs. 152/2006, in un impianto di produzione di conglomerato bituminoso ubicato in Via
dell’Argingrosso 197/P nel Comune di Firenze (FI). Progetto Preliminare.
frantumato verranno successivamente inviati ad un vaglio vibrante a due piani per l’ottenimento di due
specifiche granulometrie da regolarsi secondo l’occorrenza.
Di seguito si riportano le principali caratteristiche dell’impianto mobile per il recupero del fresato
Cams mod. IRM 1600:
Gruppo semovente di frantumazione e vagliatura
Potenza installata vaglio vibrante – 7,5 Kw
Potenza installata mulino a martelli – 55 Kw
Produzione massima 80 t/h
Descrizione dei principali elementi dell’impianto mobile
Gli elementi principali dell’impianto mobile che dovranno essere presenti sono di seguito descritti:
Alimentazione
Tramoggia di alimentazione realizzata in profilati di acciaio saldati. La struttura comprende un telaio
di sostegno ed una tramoggia inferiore e superiore e canalerie di raccordo all’alimentatore a nastro.
L’alimentatore ha le seguenti caratteristiche:
•
Interasse tamburo – 2,3 m;Larghezza tappeto – 500 mm;
•
Velocità tappeto – 1,5 m/sec;
•
Portata massima – 120 tons/h;
•
Potenza installata – 2,2 kW.
Gruppo di vagliatura
Vaglio vibrante Highscreen 042 a due piani. In tale unità i materiali saranno vagliati attraverso un
vaglia vibrante a due piani, dotato di un sistema di tensionamento delle reti e delle lamiere,
equipaggiato con un dispositivo che consente la rapida sostituzione dei piani vaglianti. L’unità
impiantistica, è dotata inoltre di un dispositivo di tenuta delle polveri mediante labirinti e guarnizioni
tipo V-Ring.
•
Superficie vagliante- 1.200*3.500 mm;
•
Piani vaglianti – n. 2;
•
Potenza installata – 7,5 kW;
•
Inclinazione – 18°.
13
Verifica di assoggettabilità alla procedura di VIA relativamente alle operazioni di gestione rifiuti speciali non pericolosi di
cui all’art. 216 del D. Lgs. 152/2006, in un impianto di produzione di conglomerato bituminoso ubicato in Via
dell’Argingrosso 197/P nel Comune di Firenze (FI). Progetto Preliminare.
Gruppo di frantumazione
Mulino a martelli MM66 L&P. In tale unità i materiali vengono ridotti volumetricamente da un mulino
a martelli gestito da sistemi idraulici automatici.
•
Bocca mulino – 670*200 mm;
•
Pezzatura massima di alimentazione – 150 mm;
•
Potenza motore – 55 kW;
•
Giri macchina – 1.000-1.400 n/min;
•
Massa – 2.200 Kg.
Gruppo di depolverizzazione
L’impianto mobile dovrà prevedere inoltre un impianto di abbattimento polveri costituito da pompa ad
acqua e nebulizzatori.
Gruppo di deferrizzazione
L’unità impiantistica, è dotata di una piastra magnetica dotata di un magnete permanente completo di
golfari d’attacco e di telaio di sostegno al fine di separare le parti metalliche dal materiale inerte.
Descrizione ciclo produttivo
Il processo di frantumazione/vagliatura risulta essere completamente automatico; la macchina non
richiede assistenza di operatori a terra o sulla macchina stessa, se non per la fase di caricamento del
materiale che viene effettuata utilizzando una pala gommata.
L’operatore preleva il materiale da frantumare dal cumulo situato nell’area di messa in riserva del
rifiuto, si sposta poi in corrispondenza della tramoggia e lo rovescia nella tramoggia di carico. Una
volta effettuato il carico l’operatore torna a prelevare del nuovo materiale per alimentare il
macchinario.
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Verifica di assoggettabilità alla procedura di VIA relativamente alle operazioni di gestione rifiuti speciali non pericolosi di
cui all’art. 216 del D. Lgs. 152/2006, in un impianto di produzione di conglomerato bituminoso ubicato in Via
dell’Argingrosso 197/P nel Comune di Firenze (FI). Progetto Preliminare.
Lo schema tecnologico è il seguente:
Alimentazione impianto con pala o escavatore meccanico.
Vagliatura primaria del rifiuto.
Frantumazione tramite martelli
Vagliatura secondaria del prodotto.
Prodotto finale riciclato di testata qualità per realizzare
materiali per l’edilizia, conforme alle norme UNI EN 13242
Ciclo produttivo attività di recupero (Tipologia 7.6 - Attività 7.6.3.c)
Per tale attività la Ditta intende iscriversi al Registro Provinciale di cui all’art. 216 del D.Lgs.
152/2006. Il materiale inerte (CER 170302) verrà stoccato in cumuli all’interno del cantiere in un area
ubicata nella parte ovest ed a quota più bassa rispetto al piazzale principale, di circa 4.090 mq e
completamente pavimentata (la stessa area di cantiere occupata dal fresato, codice CER 170302
precedentemente riportata anche all’interno dell’attività 7.6.3.a).
Il recupero dei rifiuti costituiti da conglomerati bituminosi, cosi come riportato al punto 7.6.3 c del
DM 05/02/98 viene effettuato seguendo il seguente schema a blocchi:
Controllo di accettazione
Stoccaggio in cumuli
Recupero in sito
Il personale all’ingresso dell’impianto effettua un controllo visivo al
fine di verificare la tipologia del rifiuto ed il controllo amministrativo
del formulario di trasporto dei rifiuti.
La formazione dei cumuli avviene per ribaltamento del cassone di
trasporto su area di 4.090 mq completamente pavimentata. La
movimentazione successiva prevede l’utilizzo di una pala meccanica
presente nel deposito per alimentare la tramoggia dell’impianto di
frantumazione e vagliatura autonomo rispetto gli impianti di produzione
di conglomerato bituminoso.
Produzione di materiali per l’edilizia.
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Verifica di assoggettabilità alla procedura di VIA relativamente alle operazioni di gestione rifiuti speciali non pericolosi di
cui all’art. 216 del D. Lgs. 152/2006, in un impianto di produzione di conglomerato bituminoso ubicato in Via
dell’Argingrosso 197/P nel Comune di Firenze (FI). Progetto Preliminare.
7.6 Tipologia: Conglomerato bituminoso [170302]
7.6.1 Provenienza: attività di scarifica del manto stradale mediante fresatura a freddo; campi di tiro al volo.
7.6.2 Caratteristiche del rifiuto: rifiuto solido costituito da bitume ed inerti.
7.6.3 Attività di recupero:
c) produzione di materiale per costruzioni stradali e piazzali industriali mediante selezione preventiva
(macinazione, vagliatura, separazione delle frazioni indesiderate, eventualmente miscelazione con materia inerte
vergine) con eluato conforme al test di cessione secondo il metodo il allegato 3 al D.M. 5 Febbraio 98.
7.6.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei prodotti attenuti:
b) materiale da costruzioni nelle forme usualmente commercializzate
Il prodotto in uscita dall’impianto per la produzione di materiale da costruzione nelle forme
usualmente commercializzate (frantumato e vagliato) verrà movimentato con le stesse macchine per lo
stoccaggio in cumuli diversi in base alla pezzatura ottenuta.
Descrizione delle caratteristiche delle MPS ottenute dal recupero di cui al punto 7.6.3 c
Le materie prime seconde ottenute dal recupero previsto dal punto 7.6.3 c del D.M. 5 Febbraio del 98,
attraverso operazioni di frantumazione e vagliatura, conformi alla norma UNI EN 13242:2008
(Aggregati per materiali non legati e legati con leganti idraulici per l’impiego in opere di ingegneria
civile e nella costruzione di strade) che si andranno a produrre avranno tre diverse pezzature vista la
presenza del vaglio a due piani. Le pezzature saranno determinate dalla luce dei vagli utilizzati.
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Verifica di assoggettabilità alla procedura di VIA relativamente alle operazioni di gestione rifiuti speciali non pericolosi di
cui all’art. 216 del D. Lgs. 152/2006, in un impianto di produzione di conglomerato bituminoso ubicato in Via
dell’Argingrosso 197/P nel Comune di Firenze (FI). Progetto Preliminare.
Descrizione dell’impianto
Il sito è ubicato in Via dell’Argingrosso 167/P nel Comune di Firenze.. Di seguito si riporta un estratto
della cartografia CTR della Regione Toscana.
Figura 1: Ubicazione C.T.R. 1:10.000 (non in scala).
Di seguito si riporta un estratto di foto area del 2015.
Area di
interesse
Figura 2: Foto panoramica aerea su cui verranno effettuate le operazioni di recupero
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Verifica di assoggettabilità alla procedura di VIA relativamente alle operazioni di gestione rifiuti speciali non pericolosi di
cui all’art. 216 del D. Lgs. 152/2006, in un impianto di produzione di conglomerato bituminoso ubicato in Via
dell’Argingrosso 197/P nel Comune di Firenze (FI). Progetto Preliminare.
In funzione delle tavole ricavate dal Sistema Informativo Territoriale della Regione Toscana l’area è
catastalmente così definita:
•
FM 49 particelle o parte n. 9, 382, 10, 599, 600, 14, 605, 604, 15, 601, 603.
In Allegato n. 1 si riporta stralcio di mappa catastale su base ortofoto.
Figura 3: Estratto dell’individuazione catastale.
L’area in cui è ubicato l’impianto è dotata come richiesto al punto c) dell’Allegato 5 al DM
05/02/1998 di “idonea recinzione” finalizzata ad impedire l’accesso da parte di terzi estranei al
soggetto responsabile che corre lungo tutto il cantiere.
Il sito sarà caratterizzato dai seguenti elementi:
• L’area di cantiere è di circa 26.300 mq.;
• L’ingresso all’area di cantiere è protetto all’entrata da cancello e tutto il sito è recintato al fine di
impedire l’accesso a terzi non autorizzati;
• Locale adibito a uffici e servizi.
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Verifica di assoggettabilità alla procedura di VIA relativamente alle operazioni di gestione rifiuti speciali non pericolosi di
cui all’art. 216 del D. Lgs. 152/2006, in un impianto di produzione di conglomerato bituminoso ubicato in Via
dell’Argingrosso 197/P nel Comune di Firenze (FI). Progetto Preliminare.
• Area parcheggi;
• Sistema di raccolta e trattamento delle acque meteoriche.
L’area di messa in riserva dei rifiuti (4.480 mq circa) sarà posizionata nell’area a Nord-Ovest del
cantiere ad una quota più alta rispetto ala piazzale principale. Il materiale sarà alloggiato su una
pavimentazione (esistente) realizzata in stabilizzato rullato e ben compattato di spessore minimo di 20
cm. L’area impianti è pavimentata in asfalto. Di seguito si riporta il layout di cantiere.
Figura 4: Ubicazione dell’area di messa in riserva R13.
Le acque reflue meteoriche ricadenti sull’impianto sono regimate attraverso una rete idrica.
Le acque meteoriche di prima pioggia originate dal dilavamento del piazzale dell’impianto vengono
avviate ad un impianto di trattamento costituito da:
•
una vasca di accumulo e sedimentazione dotata di pompa di rilancio;
•
un disoleatore con filtro a coalescenza.
Le acque depurate e le acque di seconda pioggia deviate, sono conferite al corpo ricettore finale
identificato nel Fosso Tributario al Torrente Greve come stabilito dall’atto della Provincia di Firenze
n. 291 del 25 Gennaio 2012.
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Verifica di assoggettabilità alla procedura di VIA relativamente alle operazioni di gestione rifiuti speciali non pericolosi di
cui all’art. 216 del D. Lgs. 152/2006, in un impianto di produzione di conglomerato bituminoso ubicato in Via
dell’Argingrosso 197/P nel Comune di Firenze (FI). Progetto Preliminare.
In fase di procedura A.U.A. ai sensi del DPR 59/2013 verrà presentata modifica all’autorizzazione allo
scarico inserendo tra il quantitativo di acque di prima pioggia da trattare anche quelle ricadenti
sull’area di messa in riserva rifiuti.
In adiacenza al sito di recupero sono presenti altre attività produttive quali:
•
Cantini Marino S.r.l. - Lavorazione di materiali inerti.
In direzione Sud -Ovest è presente il nucleo abitativo di Mantignano ad oltre 700 metri di distanza. A
circa 150 metri si trova un campo Rom.
La presente relazione tecnica viene presentata in quanto è intenzione della Ditta Contech S.r.l., in
qualità di gestore dell’area, presentare istanza di autorizzazione al recupero rifiuti ai sensi dell’art. 216
del D.Lgs. 152/06, da inserirsi nell’ambito di una procedura unica ai sensi del DPR 59/2013, per
l’attività di recupero, individuata nell’allegato “C” dello DM 5 Febbraio 98 con la sigla R13 (messa in
riserva) ed R5 (produzione conglomerato bituminoso nelle forme usualmente commercializzate) e R5
(produzione di materiali per costruzione nelle forme usualmente commercializzate). Di seguito in
tabella è riportato lo scenario futuro che la ditta intende attuare.
DESCRIZIONE DEI RIFIUTI
TIPOLOGIA DEL
D.M. 05.02.98
e s.m.i.
QUANTITATIVI MASSIMI
ELENCO
MESSA IN RISERVA
EUROPEO DEI
STOCCAGGIO
RIFIUTI
ATTIVITÀ DI RECUPERO
MATERIE PRIME O
DEI PRODOTTI
OTTENUTI O
1
ISTANTANEO
(CODICI
C.E.R.)
(t)
RECUPERO
OPERAZIONI DI
(t/a)
RECUPERO
DESTINAZIONE
FINALE PREVISTA
DAL D.M. 05.02.98
e s.m.i.
(MC/g)
(Tons/g)
R13-R5
7.6.3. lett. a)
7.6.3. lett. a)
50.230
[170302]
15.000
30.000
produzione
conglomerato
bituminoso “vergine”
a caldo e a freddo
R13-R5
7.6.3. lett. c)
[170302]
97.000
7.6.3. lett. c)
Produzione di materiale
per costruzioni stradali
Conglomerato
bituminoso nelle
forme usualmente
commercializzate
Materiali per
costruzione nelle
forme usualmente
commercializzate
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Verifica di assoggettabilità alla procedura di VIA relativamente alle operazioni di gestione rifiuti speciali non pericolosi di
cui all’art. 216 del D. Lgs. 152/2006, in un impianto di produzione di conglomerato bituminoso ubicato in Via
dell’Argingrosso 197/P nel Comune di Firenze (FI). Progetto Preliminare.
e piazzali industriali
mediante selezione
preventiva
(macinazione,
vagliatura, separazione
delle frazioni
indesiderate, eventuale
miscelazione con
materia inerte vergine)
R13-R5
4.4.3 lett. b)
[100202]
[100903]
[100201]
800
1.600
25.000
4.4.3. lett. b)
Produzione di
conglomerati bituminosi
per l'edilizia
Conglomerati
bituminosi per
l'edilizia nelle
forme usualmente
commercializzate
Tabella n. 1 – Schema tipologia e quantitativi rifiuti trattati.
L’attività di recupero delle tipologie dei rifiuti non pericolosi sopra indicati si esplicherà (in
conformità a quanto previsto nell’allegato 1, sub allegato 1 del D.M. 05 febbraio 1998 e s.m.i.)
mediante l’utilizzo dei processi di produzione e vendita dei conglomerati bituminosi a caldo e dei
materiali per costruzioni nelle forme usualmente commercializzate.
L’attività prevede quindi:
• Produzione di conglomerato bituminoso (con materiali vergini al 100% o con aggiunta di fresato)
con potenzialità medie orarie di circa 210 tons/h a caldo;
• Recupero di rifiuti non pericolosi secondo quanto previsto dall’art. 216 del D.Lgs. 152/2006
e
nell’allegato 1, sub allegato 1 del D.M. 05 febbraio 1998 e s.m.i, mediante le seguenti attività:
o
Produzione di nuovo conglomerato bituminoso a caldo con un impiego dei CER sopra elencati
fino ad un massimo del 35% del peso totale degli inerti vergini.
o
Produzione di materiali per costruzioni nelle forme usualmente commercializzate.
Descrizione aree di messa in riserva e recupero
La messa in riserva prevede la formazione di cumuli, dai quali verrà prelevato il materiale da
sottoporre a recupero. Le aree per le operazioni R13 sono riportate in planimetria in Allegato n. 1.
L’area di messa in riserva di 4.480 mq in totale è posizionata nella zona ovest dell’impianto.
Lateralmente l’area di messa in riserva sarà delimitata da new jersey o muretti in cemento di altezza
variabile da uno a due metri. Questo tipo di configurazione (elementi contenitivi laterali, ampia spalla
e le caratteristiche coesive del fresato) permettono permette un’elevata capacità di stoccaggio del
materiale.
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Verifica di assoggettabilità alla procedura di VIA relativamente alle operazioni di gestione rifiuti speciali non pericolosi di
cui all’art. 216 del D. Lgs. 152/2006, in un impianto di produzione di conglomerato bituminoso ubicato in Via
dell’Argingrosso 197/P nel Comune di Firenze (FI). Progetto Preliminare.
Le tipologie dei rifiuti escludono, la presenza di liquidi che possano ruscellare dai cumuli stoccati. I
reflui di dilavamento meteorico dei cumuli verranno, insieme ai reflui provenienti dall’area di
lavorazione adiacente, raccolti e trattati in un impianto di depurazione con disoleatore.
Il tipo di messa in riserva effettuato non altera le caratteristiche dei rifiuti anche se sottoposti senza
protezione agli agenti atmosferici.
Per le caratteristiche dei rifiuti da sottoporre al recupero si escludono:
•
Contaminazioni del suolo e dei corpi ricettori superficiali e/o profondi sia nelle operazione
di movimentazione che nelle operazioni di stoccaggio.
•
Formazioni degli odori e la dispersione di aerosol e di polveri.
Per quanto riguarda la problematica legata alle coperture dei cumuli, occorre osservare che il comma
n. 4 dell’Allegato 5 al D.M. 5 Febbraio ’98 richiede la protezione dall’azione del vento dei rifiuti
messi in riserva, anche con sistemi di copertura mobili, solamente nel caso in cui i cumuli possano dar
luogo a formazioni di polveri.
Per quanto riguarda il conglomerato bituminoso CER 170302 i cumuli sono costituiti dal materiale
ottenuto dalla fresatura dell’asfalto, caratterizzati da un peso specifico elevato, circa 1,7-2 Kg/dm3. I
grani di questo materiale hanno inoltre la tendenza a raggrupparsi ed a rimanere coesi fra loro
specialmente se esposti ai raggi solari. Si può pertanto asserire che il cumulo di fresato di
conglomerato bituminoso non è soggetto a spolveramento e quindi non necessita di copertura.
Discorso simile per i CER 100202 (rifiuti scorie non trattate), 100903 (scorie di fusione) e 100201
(rifiuti del trattamento delle scorie). La composizione chimica delle scorie ottenute dalla produzione
delle acciaierie è costituita da ossidi di vari metalli che per una percentuale molto alta in peso della
scoria sono ossidi di calcio, ferro, alluminio, magnesio e silicio. Le scorie di acciaieria possono essere
considerate come rocce provenienti dalle eruzioni vulcaniche. La loro elevata densità induce quindi a
non essere caratterizzate da fenomeni di risolleva mento polveri. Si può pertanto asserire che il cumulo
di rifiuti caratterizzanti la tipologia 4.4 del DM 5 Febbraio 98 non è soggetto a spolveramento e quindi
non necessita di copertura.
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Verifica di assoggettabilità alla procedura di VIA relativamente alle operazioni di gestione rifiuti speciali non pericolosi di
cui all’art. 216 del D. Lgs. 152/2006, in un impianto di produzione di conglomerato bituminoso ubicato in Via
dell’Argingrosso 197/P nel Comune di Firenze (FI). Progetto Preliminare.
Congruità degli spazi di messa in riserva
E’ possibile modellizzare in prima approssimazione il cumulo come rappresentato da un tronco di
piramide. Per quanto riguarda la stima dei volumi dei tronchi di piramide si è considerando quanto
segue:
•
l’angolo di riposo massimo del materiale fresato in circa 42°. Tale valore è stato
ricavato dal confronto dei dati di letteratura e da misure effettuate direttamente su
cumuli di fresato;
•
La seguente formula per il calcolo del volume del tronco di piramide V =
h/3(A1+A2+√(A1+A2))
Punto 7.6
Il rifiuto codice CER 170302 viene depositato su due aree di ampiezza rispettivamente 2.740 mq e
1.350 mq.
L’area di base del tronco di piramide è identificata nell’ampiezza dell’area di messa in riserva, mentre
per l’altezza si assume un valore di circa 6 metri.
Con le ipotesi sopra descritte si arriva a calcolare il volume dei due tronchi di piramide pari a 11.740
mc e 5.310 mc.
Sommando i volumi si ottiene la potenzialità dello stoccaggio dell’area destinata alla messa in riserva
del fresato (codice CER 170302. Tale potenzialità risulta pari a circa 17.050 mc. Questo valore risulta
al di sopra dei 15.000 mc indicati nella comunicazione di inizio attività come “Stoccaggio istantaneo”.
Punto 4.4
Tale area di accumulo ha un’estensione di circa 390 mq. Con la stessa procedura sopra esposta e
considerando un’altezza di 5 metri si calcola il volume del tronco di piramide pari a 846 mc
coincidente con la potenzialità dell’area di messa in riserva destinata ai rifiuti di cui al punto 4.4 del
DM 5 Febbraio 98. Questo valore risulta al di sopra degli 800 mc indicati nella comunicazione di
inizio attività come “Stoccaggio istantaneo”.
Descrizione delle aree di contenimento delle MPS
Conglomerato bituminoso a caldo
Il conglomerato bituminoso a caldo viene caricato direttamente sui camion al termine del ciclo di
produzione per accelerare i tempi della sua stesura nel cantiere di conferimento. Non è quindi
necessaria la predisposizione di una piazzola apposita per il suo stoccaggio.
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Verifica di assoggettabilità alla procedura di VIA relativamente alle operazioni di gestione rifiuti speciali non pericolosi di
cui all’art. 216 del D. Lgs. 152/2006, in un impianto di produzione di conglomerato bituminoso ubicato in Via
dell’Argingrosso 197/P nel Comune di Firenze (FI). Progetto Preliminare.
Materiale per costruzioni stradali e piazzali industriali
La materia prima seconda ottenuta dal recupero del fresato in conformità al punto 7.6.3 c del DM 5
Febbraio 98 verrà stoccata in cumuli, in attesa di conferimento a terzi, nell’area indicata in planimetria
in Allegato n. 1.
Descrizione delle attrezzature ed impianti
Il complesso sarà dotato dei seguenti impianti per la gestione e produzione del conglomerato
bituminoso e dei materiali da costruzione:
⇒ N°1 Impianto per la produzione di conglomerato bituminoso Marca MARINI Modello ULTIMAP
270. In funzione dei cicli/ora e del grado di umidità è possibile indicare la capacità media di
produzione in 210 tons/h.
⇒ Impianto mobile per la produzione per la produzione materiali per costruzione nelle forme
usualmente commercializzate CAMS IRM 1600 composto da mulino a martelli MM66 L&P e
Highscreen 042 produzione compresa tra 40 a 120 tons/h. Tale impianto svolge operazioni
interconnesse di frantumazione e vagliatura per la produzione di materiali per costruzioni stradali
e piazzali industriali.
La movimentazione verrà effettuata con:
⇒ N. 1 pale gommate;
⇒ N. 1 escavatori.
⇒ L’impianto è inoltre dotato dei seguenti impianti:
⇒ Impianto di illuminazione;
⇒ Reti fognarie per il convogliamento delle acque meteoriche;
⇒ Pesa;
⇒ Impianto di abbattimento emissioni in atmosfera a secco mediante impianto di trattamento
costituito da filtro a maniche in tessuto;
⇒ Impianto di irrigazione costituito da micro nebulizzatori e splinker;
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Verifica di assoggettabilità alla procedura di VIA relativamente alle operazioni di gestione rifiuti speciali non pericolosi di
cui all’art. 216 del D. Lgs. 152/2006, in un impianto di produzione di conglomerato bituminoso ubicato in Via
dell’Argingrosso 197/P nel Comune di Firenze (FI). Progetto Preliminare.
Misure di prevenzione e protezione della salute
All’interno dell’impianto possono essere presenti fattori di rischio per la salute degli addetti, costituiti
essenzialmente da esposizione a polveri di inerti e dal rumore.
All’interno dell’impianto possono essere presenti rischi di infortunio connessi alla presenza delle
macchine operatrici ed alla movimentazione dei materiali con camion e pale gommate.
Tutto il personale addetto alla movimentazione ed allo stoccaggio dei rifiuti non pericolosi, durante
tutte le fasi lavorative utilizzerà specifici DPI (guanti, inserti auricolari, indumenti di lavoro protettivo
per lavori all’aperto e calzature antinfortunistiche), in modo da poter ridurre e mitigare l’impatto sulla
salute dovuto al trattamento meccanico dei rifiuti inerti, alle emissioni sonore dei macchinari ed alla
presenza di automezzi di trasporto.
Gli addetti opereranno normalmente all’interno delle cabine di pilotaggio delle macchine
opportunamente schermate sia per le polveri che per i rumori. Sarà presente un anello idrico sempre in
pressione con specifici attacchi per il sistema di bagnatura in occasione delle campagne di recupero del
fresato con frantoio e vaglio.
Tutto il personale verrà periodicamente formato, informato ed addestrato sulle corrette modalità
operative in modo da lavorare nel rispetto delle norme di sicurezza e ambientali e sulle modalità di
pronto intervento in caso di emergenza (incendio, pronto soccorso, sversamenti accidentali di fluido
contaminate da serbatoi automezzi, emissioni anomale).
Inoltre, in fase progettuale verranno adottati dispositivi e accorgimenti tali da garantire adeguate
condizioni di sicurezza e salute dei lavoratori, quali ad esempio:
⇒
all’interno del cantiere sarà prevista la limitazione di velocità per tutti gli automezzi a 10 Km/h
⇒
le corsie di transito degli automezzi saranno delimitate con segnaletica verticale
⇒
le aree di stoccaggio saranno ben delineate e separate rispetto alle corsie di manovra in cui
operano i lavoratori
⇒
in prossimità dei sistemi attivi di pronto intervento (estintori) sarà vietato il deposito dei
materiali e il parcheggio delle autovetture
⇒
in tutto l’impianto sarà posizionata la cartellonistica di sicurezza.
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Verifica di assoggettabilità alla procedura di VIA relativamente alle operazioni di gestione rifiuti speciali non pericolosi di
cui all’art. 216 del D. Lgs. 152/2006, in un impianto di produzione di conglomerato bituminoso ubicato in Via
dell’Argingrosso 197/P nel Comune di Firenze (FI). Progetto Preliminare.
Gestione dell’attività di recupero
Scopo
Lo scopo della presente procedura è quello di garantire il corretto recupero dei rifiuti non pericolosi
provenienti da cantieri stradali per operazioni di scarifica del manto asfaltato e da rifiuti di scorie di
acciaieria e di fusione.
L’attività di recupero prevede la trasmissione alla Provincia di Firenze della presente comunicazione
di inizio attività ai sensi dell’art. 216 del D.lgs. 152/06.
Riferimenti
⇒ D.Lgs. 152/2006
⇒ DM 05/02/98
Modalità operative per la gestione dei rifiuti prodotti esternamente al cantiere
La descrizione del ciclo produttivo di seguito riportata è finalizzata ad analizzare le sole attività che si
svolgeranno all’interno dell’area dell’insediamento. Non vengono quindi analizzate le operazioni di
carico, trasporto e scarico eseguite al di fuori dell’impianto, eseguite da parte di ditte regolarmente
autorizzate e iscritte all’Albo Gestori Ambientali e dotati di sistemi atti a garantire il corretto trasporto
dei rifiuti.
Le procedure di conferimento e accettazione, sono volte alla verifica della compatibilità dei rifiuti in
ingresso con gli atti autorizzativi e con i processi di trattamento. L'accettazione dei materiali in
impianto, in linea generale è subordinata alle seguenti condizioni:
1. Verifica dell’autorizzazione al trasporto del conferitore (iscrizione Albo Gestori
Ambientali). Tale operazione verrà svolta nell’area di accettazione ubicata in prossimità
dell’ingresso e della pesa preventivamente al conferimento all’area di messa in riserva.
2. Verifica presenza del Formulario d’Identificazione del Rifiuto (F.I.R.), previsto dall'art.
190 del D.lg. N. 152 del 03 aprile 2006.
3. Presa d’atto del CER identificativo del rifiuto.
4. Verifica della corrispondenza tra le caratteristiche fisiche del rifiuto e l’assegnazione del
CER effettuata dal produttore.
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Verifica di assoggettabilità alla procedura di VIA relativamente alle operazioni di gestione rifiuti speciali non pericolosi di
cui all’art. 216 del D. Lgs. 152/2006, in un impianto di produzione di conglomerato bituminoso ubicato in Via
dell’Argingrosso 197/P nel Comune di Firenze (FI). Progetto Preliminare.
5. Verifica dell’eventuale presenza di certificazione analitica attestante la non pericolosità
del rifiuto. La caratterizzazione analitica è finalizzata ad accertare le caratteristiche
chimiche, fisiche e merceologiche e la presenza di eventuali inquinanti nel rifiuto
conferito all’Impianto di recupero e trattamento ed in particolare è lo strumento per
accertare la potenziale pericolosità del rifiuto stesso. Le analisi chimiche, se presenti,
dovranno essere effettuate presso laboratorio specializzato, in possesso di tutte le
autorizzazioni di settore, preferibilmente accreditato ACCREDIA.
6. Verifica del peso mediante pesatura.
7. Verifica corretta compilazione del F.I.R..
8. Completamento della compilazione della parte di F.I.R. riservata all’impianto di
destinazione.
9. Trattenuta copia F.I.R. di spettanza impianto di destinazione.
10. Completamento della procedura di accettazione mediante registrazione della stessa entro i
tempi di legge, sui registri di carico e scarico.
Al momento che tutte le operazioni menzionate siano verificate, gli automezzi si recheranno nell’area
di stoccaggio rifiuti indicata dal personale addetto al fine della reale messa in riserva del materiale.
In quest’ultima fase l’operatore eseguirà un’ultima verifica di conformità, a seguito della quale darà
l’assenso definitivo all’accettazione del carico ed al completamento della procedura sopra descritta.
Tutte le zone, di stoccaggio rifiuti e di deposito materiali, sono segnalate da apposite targhe riportanti
la presenza di rifiuti ed il corretto codice CER.
Il recupero verrà effettuato
• per alimentazione del rifiuto, tramite pala caricatrice, nella tramoggia di carico dedicata degli
impianti di produzione del conglomerato bituminoso “vergine” a caldo.
• per alimentazione del rifiuto, tramite pala caricatrice, nella tramoggia di carico del frantoio e/o
vaglio per la produzione di materiali per l’edilizia.
Il materiale, originato a seguito dal trattamento di cui al punto 7.6.3 c del DM 5 Febbraio 98, al fine di
poter essere recuperato è subordinato:
-
da parte della ditta che effettua il recupero, secondo le modalità previste nella lettera c) del punto
7.6.3 del DM 05/02/1998 l’esecuzione di un “Test di cessione” ai sensi dell’art. 9 del D.M.
05.02.98; nelle modalità previste dall’allegato 3 al Decreto 186/2006.
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Verifica di assoggettabilità alla procedura di VIA relativamente alle operazioni di gestione rifiuti speciali non pericolosi di
cui all’art. 216 del D. Lgs. 152/2006, in un impianto di produzione di conglomerato bituminoso ubicato in Via
dell’Argingrosso 197/P nel Comune di Firenze (FI). Progetto Preliminare.
Criteri per la determinazione del test di cessione
Per la determinazione del test di cessione si applica l'appendice A alla norma UNI 10802, secondo la
metodica prevista dalla norma UNI EN 12457-2. Solo nei casi in cui il campione da analizzare presenti
una granulometria molto fine, si deve utilizzare, senza procedere alla fase di sedimentazione naturale,
una ultracentrifuga (20000 G) per almeno 10 minuti. Solo dopo tale fase si potrà procedere alla
successiva fase di filtrazione secondo quanto riportato al punto 5.2.2 della norma UNI EN 12457-2.
I risultati delle determinazioni analitiche devono essere confrontati con i valori limite della seguente
tabella:
Parametri
Nitrati
Fluoruri
Solfati
Cloruri
Cianuri
Bario
Rame
Zinco
Berillio
Cobalto
Nichel
Vanadio
Arsenico
Cadmio
Cromo totale
Piombo
Selenio
Mercurio
Amianto
COD
pH
TABELLA
Unità di misura
Concentrazioni limite
mg/l NO3
mg/l F
mg/l SO4
mg/l Cl
µg/l CN
mg/l Ba
mg/l Cu
mg/l Zn
µg/l Be
µg/l Co
µg/l Ni
µg/l V
µg/l As
µg/l Cd
µg/l Cr
µg/l Pb
µg/l Se
µg/l Hg
mg/l
mg/l
50
1,5
250
100
50
1
0,05
3
10
250
10
250
50
5
50
50
10
1
30
30
5,5 <>12,0
La gestione della fasi di recupero dei rifiuti non pericolosi (in attuale assenza di procedure di
tracciabilità previste dal sistema SISTRI) avverrà mediante:
⇒
registrazione del rifiuto sul registro di carico e scarico rifiuti;
⇒
conservazione della propria copia del formulario di identificazione;
⇒ dichiarazione annuale in materia ambientale (M.U.D.)
- Modulo GESTIONE per i
quantitativi di rifiuti recuperati.
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Verifica di assoggettabilità alla procedura di VIA relativamente alle operazioni di gestione rifiuti speciali non pericolosi di
cui all’art. 216 del D. Lgs. 152/2006, in un impianto di produzione di conglomerato bituminoso ubicato in Via
dell’Argingrosso 197/P nel Comune di Firenze (FI). Progetto Preliminare.
ALLEGATI
Allegato 1 – Aree di messa in riserva R13 e stoccaggio materie prime
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Verifica di assoggettabilità alla procedura di VIA relativamente alle operazioni di gestione rifiuti speciali non pericolosi di
cui all’art. 216 del D. Lgs. 152/2006, in un impianto di produzione di conglomerato bituminoso ubicato in Via
dell’Argingrosso 197/P nel Comune di Firenze (FI). Progetto Preliminare.
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