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Commercio internazionale con mercati non concorrenziali

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Commercio internazionale con mercati non concorrenziali
Commercio internazionale con mercati
non concorrenziali
Giuseppe De Arcangelis © 2015
Economia Internazionale
1
Schema della lezione
•Ripasso di microeconomia: rendimenti di scala crescenti e
differenziazione dei prodotti
•Commercio internazionale con economie interne di scala
•Oligopolio e commercio internazionale
•Commercio internazionale con economie esterne di scala
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2
Rendimenti di Scala Crescenti
•Funzione di produzione: Y=F(K,L)
•Rendimenti di scala crescenti: se K e L raddoppiano, allora Y
più che raddoppia
•Implicazione sui costi: se l’impresa è price taker sul mercato
dei fattori, allora il costo per unità prodotta (ovvero il costo
medio) diminuisce all’aumentare della quantità prodotta
(dimensione dell’impresa)
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3
Rendimenti di Scala Crescenti
•Economie di scala interne (all’impresa):
-il ruolo dei costi fissi
-Es.: l’industria farmaceutica
-Incentivo all’aumento della dimensione di impresa (no price taker)
-Incompatibilità con la concorrenza perfetta
•Economie di scala esterne (all’impresa):
-Imprese piccole e concorrenziali, ma economie di scala a livello di
settore produttivo
-Le esternalità di produzione: esternalità tecnologiche e pecuniarie
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Forme di Mercato Non-Concorrenziali
•Concorrenza monopolistica:
-Molte imprese
-Assenza di barriere all’entrata
-Beni differenziati
•Oligopolio:
-Poche imprese che interagiscono direttamente tra loro
-Presenza di barriere all’entrata
-Beni non necessariamente differenziati
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Forme di Mercato Non-Concorrenziali
•Differenziazione verticale: prodotti con diversa qualità
•Differenziazione orizzontale: prodotti che contengono
diverse caratteristiche
•Preferenze:
-Panieri eterogenei nelle caratteristiche sono preferiti a panieri
omogenei (love for variety)
- Scelta del bene che si avvicina di più alla combinazione ottimale
delle caratteristiche (es. acquisto di un’automobile)
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L’impresa rappresentativa in microeconomia
•Nei corsi di microeconomia ci si riferisce all’impresa
rappresentativa
•Concorrenza perfetta: l’impresa rappresentativa è price taker
•Concorrenza monopolistica con differenziazione orizzontale:
le imprese producono diverse varietà dello stesso bene:
 Per evitare la concorrenza diretta, ogni impresa produrrà una
varietà diversa dello stesso bene
 Anche in questo caso abbiamo un’impresa rappresentativa per
ogni varietà di bene differenziato
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Imprese eterogenee
•Ma nella realtà le imprese sono molto diverse tra loro in
termini di produttività: è possibile ordinare le imprese in una
distribuzione (di probabilità), dalle meno produttive alle più
produttive
•Osservando la realtà, le imprese più produttive:
 possono affrontare costi fissi più elevati (come quelli per
esportare)
 impiegano relativamente più capitale umano e pagano salari più
elevati
 intraprendono progetti più innovativi
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Dinamica di entrata e uscita in economia aperta
• Entrata e uscita delle imprese e produttività settoriale:
 Imprenditori con un livello basso di efficienza escono dal mercato
e rimangono solo le imprese più produttive
• Effetti dell’apertura del mercato al commercio
internazionale:
 l’ingresso delle imprese estere aumenta la concorrenza
all’interno e screma ulteriormente dalle imprese nazionali meno
produttive
 Ma anche le imprese nazionali marginalmente più efficienti
hanno la possibilità di esportare nel mercato estero
• Si offre un’opportunità alle imprese produttive, mentre le
meno efficienti escono dal mercato: il livello medio di
produttività del settore aumenta
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Margini del commercio internazionale
• Due termini importanti con imprese eterogenee:
 Margine estensivo del commercio: numero delle imprese
(indipendente dalle vendite per impresa)
 Margine intensivo del commercio: le vendite di ogni singola
impresa (a numero di imprese invariato)
• L’aumento degli scambi può essere dovuto a varie
combinazioni dei due margini
• L’apertura commerciale aumenta il totale degli scambi
attraverso i due margini: aumenta il numero delle imprese
e aumentano le vendite per impresa
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Economie di Scala Interne e Commercio Internazionale
•Economia autarchica:
•le imprese vogliono sfruttare le economie di scala e producono
poche varietà
•I consumatori vogliono maggiore differenziazione e domandano
molte varietà
•Le imprese e i consumatori tendono a direzioni opposte
•Apertura al commercio internazionale come opportunità per
entrambi:
-Le imprese si specializzano nella produzione di alcune varietà che
potranno vendere anche sul mercato estero (ampliamento del
mercato)
-I consumatori comprano dagli importatori nuove varietà (aumento
delle varietà)
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Effetti dell’apertura commerciale
1. Effetto di scala: le imprese producono anche per il
mercato estero e si sfruttano meglio le economie di scala
(i costi medi diminuiscono)
2. Effetto pro-competitivo: a causa della concorrenza estera
i prezzi diminuiscono (insieme ai costi medi)
3. Effetto “uscita delle imprese”: aumento dimensione
mercato  diminuzione costi medi e aumento della
dimensione media di impresa servono meno imprese
per la produzione totale del mercato integrato; ma quali
imprese escono? Abbiamo bisogno dell’eterogeneità delle
imprese
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Effetti dell’apertura commerciale
4. Effetto di selezione sulle imprese: l’apertura del mercato
aumenta la concorrenza, provoca l’uscita dal mercato
delle imprese nazionali meno produttive e offre
opportunità di espansione nel mercato estero alle imprese
nazionali più produttive; la produttività media del settore
aumenta
5. Effetto aumento varietà disponibili: migliora il benessere
dei consumatori (love for variety)
6. Effetto mercato domestico: paesi con un mercato
domestico più ampio hanno già costi più bassi a causa di
ReSCr e quindi vantaggi comparati
7. Commercio intra-industriale
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Effetti dell’apertura commerciale
C. Medio
C. marg.
paut
p*
C.Me.
c
R.Me.*
R.Me.
R.Ma.
qaut
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R.Ma.*
q*
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Apertura commerciale con eterogeneità delle imprese
C. medio
C. marg.
Prezzo p0
p1
paut
p*
C.Me.
c
cW
R.Me.*
R.Me.
R.Ma.
qaut
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R.Ma.*
q*
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Oligopolio e Commercio Internazionale
•Ipotesi:
-Beni omogenei
-Presenza di “costi di trasporto”, ovvero di costi di accesso ai mercati
esteri per la presenza di barriere commerciali implicite o esplicite
•Ipotesi di lavoro:
-Due imprese identiche, A e B, che operano nei rispettivi mercati
nazionali identici, 1 e 2.
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Autarchia: Monopoli Nazionali
Impresa A monopolista
serve
Impresa B monopolista
serve
Mercato 1
Mercato 2
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Apertura al Commercio Internazionale: no costi di trasporto
Impresa A
Impresa B
Mercato 1
Mercato 2
•Ogni impresa può vendere nel mercato estero, ma tutto è
identico: ognuna ha 50% del mercato internazionale e 50% di
ogni mercato nazionale
• da monopoli nazionali identici a due duopoli identici e
simmetrici dove nessuno esporta
•Effetto pro-competitivo (per minaccia credibile dell’impresa estera)
•No Commercio internazionale
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Apertura al Commercio Internazionale: costi di trasporto
Impresa A
Impresa B
Mercato 1
Mercato 2
•Imprese identiche: 50% del mercato mondiale
•Costo di trasporto implica una quota maggiore nel mercato
nazionale
•due duopoli identici e simmetrici, ma ora con necessità di
esportare per rendere effettiva la minaccia
•Effetto pro-competitivo
•Commercio intra-industriale
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Esempio
Costo
marg.
Merc.
Naz.
70
Prezzo
autarchia
100
Merc.
Estero
70
--
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Costo
trasp
Prezzo
int.le
Prezzo
fob
Mark
up
0
85
85
15/70
10
85
75
5/70
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Oligopolio: Apertura al Commercio Internazionale
•Sebbene imprese identiche, il “costo di trasporto” rende i
costi marginali diversi sui mercati di destinazione
• quote di mercato identiche per le imprese, ma diverse nei
due mercati (maggiore per ogni impresa nazionale sul proprio
mercato)
• prezzo fob < prezzo nazionale per ambedue le imprese,
ovvero dumping reciproco
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Oligopolio: Apertura al Commercio Internazionale
•Effetto ambiguo sul benessere mondiale: effetto procompetitivo, ma a fronte del costo di trasporto (dead weight
loss) non c’è aumento delle varietà poiché i beni sono
omogenei
•Conclusione (da simulazioni): Un’apertura solamente parziale
dei mercati nazionali può portare a peggioramento del
benessere
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Economie di Scala Esterne e Commercio Internazionale
•Rendimenti di Scala Crescenti (ReSCr) a livello di settore e
non della singola impresa
•Economie identiche in quanto a tecnologia, dotazioni
fattoriali e preferenze: si ha comunque incentivo a
commerciare per la presenza di economie di scala
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Economie Esterne: effetti dell’apertura al commercio int.le
•Effetto di scala positivo, come nel caso delle economie
interne
•Da cosa dipende il modello di specializzazione?
 Dimensione dell’economia
 Storia passata (ovvero sunk costs già pagati in precedenza)
•Divaricazione nei prezzi dei fattori produttivi
•I vantaggi del commercio int.le sono sempre positivi per
tutti? Si può perdere benessere dal commercio internazionale
se specializzazione nel settore no ReSCR (loss from trade)
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Modello di Esempio
•Due beni: X, Y; due economie: 1 e 2; un fattore produttivo: L
•Economie identiche in quanto a tecnologia, dotazioni di L,
preferenze
•Settore Y (ReSCo):
Y=LY
•Settore X (ReSCr):
X= LX – L0
•Vincolo di piena occupazione:
L= LY + LX
•Curva di trasformazione (per le due economie): Y = L – L0 – X
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Rappresentazione Grafica
Y
T
S
H
O
Giuseppe De Arcangelis © 2015
C
K
V
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X
26
Si perde dal commercio internazionale?
Y
T
S
H
O
Giuseppe De Arcangelis © 2015
D
C
F
V
Economia Internazionale
X
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Sommario
•ReSCr, assenza di concorrenza perfetta e differenziazione del
prodotto possono spiegare il commercio internazionale
•L’importanza dell’eterogeneità delle imprese
•Effetti dell’apertura commerciale
  aumento della scala di produzione e miglior sfruttamento
delle economie di scala (Smith versus Ricardo)
  aumento della competizione e abbassamento del prezzo
  effetto di selezione delle imprese e aumento della
produttività
•Spiegazione del commercio intra-industriale
•Ma le economie possono anche perdere dall’apertura
commerciale
Giuseppe De Arcangelis © 2015
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