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Risolvere i conflitti ambientali mediante il dialogo

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Risolvere i conflitti ambientali mediante il dialogo
Risolvere i conflitti
ambientali mediante il
dialogo
Il progetto
Trenta rappresentanti dei diciassette Stati
impianti di smaltimento dei rifiuti e miniere
aderenti all'IMPEL hanno partecipato al
a causa delle loro emissioni o dei potenziali
progetto »Soluzioni informali di conflitti
pericoli, in particolare per la salute. Ne sono
ambientali mediante il dialogo con i vicini«. soprattutto interessati gli stabilimenti
Nel novembre 2004 e nel maggio/giugno
costruiti nelle vicinanze di aree residenziali
2005 si sono tenute due conferenze ad
o centri produttivi che inizialmente si trovaHannover (Germania). Il progetto si è focavano in periferia, ma che ora, a causa dell'allizzato su siti industriali, dei quali la popola- largamento delle città, sono circondati da
zione vicina si era lamentata e nei quali si
zone abitate. I conflitti sorgono principalera applicato il metodo del dialogo come
mente a causa di inquinamenti olfattivi,
strumento
acustici, atmosferici oppure di
volontario per
infortuni, incidenti o nuove conrisolvere il condizioni e procedure di autorizzaflitto.
zione.
Lamentele
I partecipanti al progetto
e conflitti con il
hanno discusso su diversi casi
vicinato si verifispecifici e hanno scambiato le
cano frequenteloro esperienze sui diversi
mente in zone
approcci al dialogo. Le discusUn incontro con i vicini a scopo di dialogo e
industriali,
sioni riguardavano i campi
visita del sito alla Honeywell Speciality
Chemicals Seelze GmbH
nei pressi di
di applicazione, le necessarie
Prefazione
Gentili Signore e Signori,
sono lieto di potervi
presentare i suggerimenti del progetto
della rete IMPEL
riguardante il dialogo
con i vicini. Al progetto,
intitolato »Soluzioni
informali di conflitti
ambientali mediante il dialogo con i vicini«,
hanno partecipato 17 Paesi europei. Nel suo
ambito, tra gli Stati aderenti, si è svolto
uno scambio di esperienze nel campo del
dialogo.
Il progetto è stato diretto e coordinato
dall'Ufficio statale di monitoraggio delle
attività produttive della città di Hannover
(Staatliches Gewerbeaufsichtsamt) grazie
all'esperienza da noi fatta applicando lo
strumento del dialogo per risolvere conflitti
nella regione tedesca della Bassa Sassonia.
Già dalla metà degli anni Novanta infatti
utilizziamo il metodo del dialogo aperto
a vantaggio di tutte le parti coinvolte in
questioni ambientali. Dialogo significa che
i conflitti in campo ambientale vengono
risolti in maniera costruttiva oppure evitati
fin dall'inizio. In tal modo gli interessi di
tutte le parti coinvolte possono essere
espressi e presi in considerazione in tempo
nelle decisioni e pianificazioni di futuri
investimenti. Il dialogo inoltre permette
una maggiore comprensione di quanto
prescritto dalle leggi e crea i presupposti
per una cooperazione tra le parti coinvolte
con lo scopo di trovare soluzioni ragionevoli,
che possono addirittura portare a miglioramenti ambientali superanti i requisiti di
legge. Inoltre alleggerisce anche il lavoro
delle autorità competenti perché riduce
proteste e processi contro le loro decisioni.
Durante il progetto, che si è basato sul
nostro lavoro e sul nostro modo di intendere il dialogo, si sono discussi e analizzati
studi di casi specifici provenienti dai diciassette Stati aderenti. I risultati ci hanno
mostrato che tutti noi stiamo affrontando
le stesse sfide, la sfida di soddisfare gli
stessi requisiti della legislazione ambientale
pur intrattenendo buone relazioni con le
imprese soggette al nostro controllo e con
I vicini della fabbrica di furgoni della Volkswagen visitano
il nuovo impianto di verniciatura, di cui hanno seguito la
progettazione.
condizioni generali, le opportunità, le procedure migliori da utilizzare, i vantaggi, i rischi, i
limiti e il coinvolgimento delle autorità. Nel
testo che segue sono riassunti gli aspetti e i
suggerimenti più importanti per applicare con
successo i processi di dialogo.
i loro vicini. Con tale intento i vari Stati applicano il dialogo in svariati modi. I partecipanti
al progetto hanno concluso all'unanimità che
conviene esaminare come poter usare con
maggiore efficienza e intensità i processi di
dialogo.
Il rapporto del progetto e il sito Internet
www.gewerbeaufsicht.niedersachsen.de
(IMPEL Project) contengono informazioni più
dettagliate sulle modalità di funzionamento
del dialogo sul perché il dialogo funzioni e
come può esserci d'aiuto per l'implementazione e l'applicazione delle leggi ambientali.
Ringrazio sentitamente tutti i partecipanti al progetto e auguro a tutti quelli che
sono interessati al dialogo una lettura stimolante e un gran successo nell'applicazione del
dialogo per risolvere i conflitti ambientali.
Hans-Heinrich Sander
Ministro dell'Ambiente
della Bassa Sassonia
I risultati principali
La legislazione in merito fornisce da una parte
l'ambito in cui agire e dall'altra le possibilità di
discrezione e dialogo. Prima di iniziare un di dialogo, devono essere esaminati opportunità e
rischi di tale procedura (vedi capitolo 5 e 6).
Il dialogo promuove la soluzione dei conflitti tra le industrie e i loro vicini. Certi problemi
di vicinato si riescono a trattare e risolvere
attraverso il dialogo con maggiore efficacia ed
efficienza che usando il metodo tradizionale di
imporre le leggi. Per le autorità rappresenta uno
strumento sistematico e strutturato per gestire
la comunicazione e trovare soluzioni ai conflitti
tra gli insediamenti industriali e i cittadini che
abitano nelle vicinanze.
Tuttavia il dialogo non può sostituire né gli
usuali compiti e responsabilità delle autorità
preposte alla sorveglianza né le disposizioni
1. Come il dialogo può risolvere i conflitti con il vicinato
Il dialogo può migliorare le condizioni ambientali di un sito e portare, mediante sforzi volontari e comunicazione, alla riduzione dei rumori
e dell'impatto sulla salute a un livello accettabile per il vicinato.
Il dialogo permette la comunicazione
diretta tra tutte le parti coinvolte in un conflitto. Tecniche di moderazione e mediazione
aiutano le parti coinvolte a collaborare reciprocamente, a trovare un consenso sui fatti considerati e a comprendere temi complessi. I partner dialoganti imparano ad accettare i punti di
vista e le costrizioni di altri partecipanti e ad
assumere la responsabilità della gestione e
della soluzione dei conflitti. A lungo termine il
dialogo incoraggia la comprensione reciproca;
rende fiduciosi, crea una fiducia reciproca e,
anche in presenza di conflitti accentuati,
presta un contributo alla loro soluzione.
Il dialogo promuove lo scambio di informazioni e la partecipazione dell'opinione
pubblica ai temi riguardanti l'ambiente. In tal
modo supporta gli obiettivi della Convenzione
di Aarhus che comprendono i requisiti per
l'accesso a informazioni, la partecipazione del
pubblico a processi decisionali e il ricorso alla
giustizia per questioni ambientali.
La Convenzione di Aarhus è stata adottata nel 1998 alla 4a
Conferenza UNECE, tenutasi a Aarhus, Danimarca ed è
entrata in vigore il 30 ottobre 2001. Alla fine del 2005 l'avevano ratificata 37 Stati e la Comunità Europea.
2. Qual è il tipo di dialogo più
adatto?
Esistono diversi tipi di dialogo che possono differire sia per quanto riguarda l'iniziatore (ad
es. impresa, autorità, tribunali) oppure l'intermediatore (un rappresentante dell'iniziatore o
una persona indipendente), il metodo adottato
o l'oggetto dello stesso. Gli obiettivi possono
Dialoghi e risultati devono rispettare la legge.
legislative; però può assumere un ruolo complementare. Comunque nel caso che ci sia la
necessità di un'azione immediata (ad es. per
prevenire notevoli pericoli alla salute e all'ambiente) oppure se un'importante parte in
causa si rifiuta di partecipare oppure se ci si
serve impropriamente del dialogo (ad es. per
guadagnare tempo) bisogna usare altri
metodi. In tali situazioni le autorità di sorveglianza devono ricorrere ai loro strumenti convenzionali per regolamentare i siti industriali
(ad es. supervisioni, imposizioni legali o misure
giudiziarie tradizionali).
Il dialogo può creare situazioni dalle quali
tutte le parti ne escono vincitrici, ad es. se
permette di evitare controversie giuridiche in
cui la situazione di diritto non è chiara. Con il
dialogo si ha la possibilità di trovare un'intesa
essere pure molto svariati, da un semplice
scambio e raccolta di informazioni alle ricerche
complementari di esperti, dalla discussione sui
piani per il futuro e sulle possibilità alternative
alla risposta dell'impresa ai suggerimenti dei
vicini, e persino a negoziati per la ricerca di un
compromesso e alla mediazione di soluzioni
che siano accettabili per tutte le parti interessate.
»Dialoghi« e »Tavole rotonde« basate
sulla moderazione (con moderazione), «Mediazione« o »Mediazione da parte di consulenti
esperti« caratterizzano i vari approcci. Il
metodo dovrebbe essere sempre scelto specificatamente per il singolo caso specifico.
Il dialogo con i vicini oppure la mediazione possono essere pure utili strumenti preventivi. Anche se il progetto si è focalizzato
sulla soluzione di conflitti, i partecipanti hanno
individuato un grande potenziale nella possibilità di integrare i processi di dialogo in strumenti pres- critti dalla legge come l'informazione, la comunicazione o la partecipazione, ad
esempio per accompagnare le procedure di
autorizzazione.
3. I fattori chiave del successo e
i metodi migliori per il dialogo
Prima di iniziare un dialogo l'iniziatore o il
mediatore deve assicurarsi che esistono i
presupposti e i fattori chiave per garantirne il
successo.
Ecco le premesse essenziali del dialogo:
disponibilità a negoziare su come migliorare la qualità dell'ambiente,
disponibilità di tutti i partner partecipanti
al dialogo a cooperare e impegnarsi,
risorse finanziare e disponibilità di
personale ad es. per l'intermediazione,
perizie.
per l'esecuzione di un progetto di ricerca
o per lo sviluppo e la realizzazione di
nuovi standard in modo da raggiungere
progressi in campo ambientale maggiori
di quanto possa essere richiesto dalla
legislazione.
In casi particolari e a seconda
dell'ordinamento legislativo nazionale, i
risultati del dialogo possono essere pure
integrati nell'autorizzazione delle autorità oppure definiti in contratti di diritto
privato o pubblico che conferisce loro un
carattere legale. Se tutte le parti sono
concordi nell'accettare un compromesso
su base volontaria, ciò può comportare
risparmi di tempo, costi e rischi.
Dialogo con i vicini in
Germania
Dipartimento del Lavoro e del Monitoraggio Ambientale di Hannover è
responsabile per diversi siti industriali
contro i quali il vicinato aveva protestato
a causa di diversi tipi di danni all'ambiente. I cittadini si erano avvalsi dei loro
diritti amministrativi e giuridici per tutelare i loro interessi intentando causa
contro le aziende e le autorità di sorveglianza. Molti dei punti conflittuali esistenti e degli interessi ad essi connessi
non potevano venire trattati nell'ambito
di una procedura formalizzata. Perciò
tali conflitti non erano mai stati risolti
ed erano diventati
»storie senza fine«.
Nel 1995 la società Honeywell
Speciality Chemicals Seelze fu la prima
in tutta la regione a prendere l'iniziativa
di avviare il dialogo con il vicinato.
L'azienda ora invita tre volte all'anno i
suoi vicini per discutere temi riguardanti
l'ambiente o altre questioni che stanno
loro a cuore. Un mediatore esterno prepara le discussioni e le modera. Al giorno
d'oggi la società regola la maggior parte
delle lamentele direttamente con i suoi
vicini. Alcune di esse sono state risolte
nell'ambito di interventi di ammodernamento, ad es. aventi lo scopo di ridurre
gli odori, senza aver dovuto ricorrere
all'intervento delle autorità. Ora le proteste dirette alle autorità sono quasi
totalmente sparite.
Nel frattempo una serie di aziende
con sede nella regione di Hannover
si avvalgono con successo dello strumento del dialogo con i loro vicini per
migliorare così i loro progressi in senso
ecologico e i loro rapporti di vicinato.
Lo strumento del dialogo per
la discarica di Trecatti (GB)
L'Ufficio dell'ambiente dell'Inghilterra e del
Galles riceveva fino a 100 lagnanze al
giorno a causa dell'inquinamento olfattivo
causato da una discarica. Il metodo tradizionale dal 1996 in poi era quello di monitorare
il sito servendosi di dati scientifici e analisi
dei rischi, premurandosi di assicurare che
il sito si servisse dei processi migliori, comunicarli poi alla popolazione attraverso i
rappresentanti comunali e rispondere ai
cittadini scontenti. Adottando tali procedure le autorità non erano riuscite né
a risolvere il problema delle emissioni
maleodoranti né il conflitto.
Da luglio 2002 a novembre 2003 fu
avviato un dialogo organizzando sei incontri
collettivi a cui parteciparono fino a 150
persone. Un gruppo di lavoro, formato da
tredici individui rappresentanti tutti gli
interessi in gioco, sviluppò nel corso di
venti sedute soluzioni concrete. I risultati
furono i seguenti: maggiore coscienza dei
fatti e delle costrizioni; decisioni a maggioranza e accettazione della discarica; attivo
monitoraggio del sito in quanto a qualità
dell'aria, afflusso di acqua di falda, insetti
nocivi, impatto sulla salute e lagnanze
ricevute. Dopo tale periodo diminuirono
le proteste e le richieste di un'inchiesta
pubblica (procedura legale d'inchiesta),
migliorarono i rapporti personali e la
comunicazione e, al fine di continuare il
dialogo, fu fondato un gruppo di contatto
locale che esiste ancora oggi.
Mantenete la massima trasparenza
sulla procedura e coinvolgete l'opinione
pubblica e i media organizzando riunioni
pubbliche e informazioni continue.
Incoraggiate e supportate gli accordi
sui fatti, l'apprendimento reciproco e l'assunzione delle proprie responsabilità per
la soluzione di conflitti, dove appare
opportuno.
Fate mediare o moderare i conflitti
più acuti o i temi più controversi da una
persona neutrale.
Assicuratevi che i risultati vengano
implementati con rispetto delle leggi e
accertatevi che i miglioramenti avvengano in senso ecologico.
4. Ruolo dell'autorità:
iniziatore, mediatore o
partecipante al dialogo
Le autorità di sorveglianza assumono
normalmente il ruolo di iniziatori del
dialogo tra la direzione dell'azienda
interessata e i cittadini scontenti. I loro
rappresentanti assumono frequentemente il ruolo del moderatore al fine
di incoraggiare la comunicazione diretta, la
mediazione tra i cittadini che si lamentano e le
aziende, avviano partenariati o partecipano attivamente al dialogo. In ogni caso le autorità giocano un ruolo importante nell'ambito dei processi di dialogo. Contribuiscono inoltre a elevare
la qualità del dialogo stesso e dei suoi risultati,
ad esempio apportando il punto di vista di
esperti, informando tutte le parti in causa sulla
situazione di diritto e assicurando l'osservanza
delle disposizioni legislative e il mantenimento
della salute pubblica.
Talvolta alle autorità può essere attribuito
un interesse proprio ai risultati di una procedura
di dialogo. In tali casi un pacificatore o mediatore esterno può assicurare che una procedura
di dialogo possa essere svolta armonicamente
evitando conflitti di ruolo.
I dialoghi che funzionano bene riducono i
costi perché diminuiscono l'impegno temporale
delle autorità favorendo la reputazione delle
stesse per quanto riguarda il loro modo di
gestire le lagnanze e fornendo le loro prestazioni. L'esperienza, ad esempio, ha dimostrato
che così diminuiscono notevolmente le lamentele. Perciò le autorità sono interessate ad
avviare il dialogo.
Mediazione a Drogteropslagen, NL
cittadini nei lavori di una commissione di esperti e
nella formulazione di progetti di
ricerca. Il risultato è stato comuniLe autorità di sorveglianza
cato durante incontri pubblici. È
ambientale hanno avviato un
stato rilevato che non esiste un
dialogo con i cittadini di
nesso significativo tra la comparsa di
Drogteropslagen per discumalattie tumorali e le emissioni
tere e verificare i rischi per la
dell'azienda. Tutte le parti, inclusi i
salute derivanti da una fabrappresentanti dei cittadini, hanno
brica di alluminio. Hanno
coinvolto i rappresentanti dei Vicini ed esperti impegnati accettato i risultati.
con le analisi del suolo.
Ecco i fattori chiave del successo e le
procedure migliori:
Coinvolgete e parlate con tutte le parti
rilevanti (gestori, vicini, gruppi locali di interesse, politici, polizia, vigili del fuoco, autorità
di sorveglianza e altre) per individuare e
analizzare i rispettivi interessi, aspettative, la
loro disponibilità a cooperare e le costrizioni.
Valutate la risposta a quanto sopra e le
opzioni comunicate per svolgere attività
volte a verificare l'orizzonte temporale e le
aspettative realistiche per quanto riguarda i
possibili risultati.
Proponete un processo di dialogo volto
ad aiutare i gruppi a lavorare assieme sui
temi relativi al conflitto. Verificate se sono
necessarie altre perizie. Definiti gli obiettivi
comuni del dialogo e i principi di imparzialità. Fateli accettare come regole basilari
comuni in modo che i partner, che partecipano al dialogo, si attengano alle stesse.
Siate chiari e aperti per quanto riguarda
fatti, insicurezze, responsabilità, costrizioni/
necessità e alternative.
5. I vantaggi del dialogo
Il dialogo può indurre alla comunicazione fra gli interessati e apportare vantaggi
Instaura rapporti personali e fiducia
Migliora i progressi ambientali senza pressioni
reciproca, condividendo informazioni e
giuridiche:
comunicazioni:
Si possono avere maggiori progressi ambienIl coinvolgimento e l'accettazione di tali, ad es. integrando interventi in tal senso in
tutte le parti rende le soluzioni più stainvestimenti già programmati o introducendo
bili e più sostenibili.
ulteriori miglioramenti a discrezione dell'azienda.
I partecipanti hanno maggiore
Si possono raggiungere risultati migliori di
accesso alle informazioni.
quelli richiesti dalla legislazione.
Le imprese migliorano la loro
Il dialogo promuove metodi di gestione
comprensione per le preoccupazioni dei
sostenibili.
I miglioramenti possono essere raggiunti su
vicini.Les entreprises peuvent se familibase volontaria.
ariser avec les intérêts de leurs voisins.
Le imprese migliorano la loro immagine grazie
Aumenta il grado di accettazione
al loro impegno volontario a favore dell'ambiente
dei cittadini nei confronti di impianti
senza la pressione delle autorità giudiziarie.
industriali.
Tutte le parti perdono meno tempo per
Possono istaurarsi ottimi rapporti e
occuparsi delle proteste e possono evitare cause
fiducia tra le parti in conflitto.
giudiziarie.
Tutte le parti sono coscienti delle
Le procedure di autorizzazione possono svollamentele e dei conflitti e agiscono con il
dovuto anticipo e la necessaria apertura gersi con maggiore efficienza sia per le aziende
che per le autorità.
mentale.
6. Analisi delle incertezze,
limiti e rischi
I processi di dialogo celano pure rischi e limiti
all'implementazione.
Non è sicuro che il conflitto verrà risolto.
Non è certo che converrà impiegare
tempo e denaro per il dialogo, ad es. se
ciò implica costi superiori a quelli di una
procedura tradizionale in caso di lagnanze.
Il tempo necessario a un processo di
dialogo potrebbe essere abusato da una delle
parti, ad es. da un gestore che desidera
prorogare gli investimenti in tecnologie a
tutela dell'ambiente.
Le parti potrebbero rifiutarsi di assumere
la loro responsabilità per i risultati dl dialogo.
Singole persone potrebbero sfruttare il
processo di dialogo cercando di stipulare
accordi che procurano loro dei vantaggi
personali. Anche se legalmente accettabili,
tali accordi possono avere un impatto su
altre persone impegnate nel dialogo o al di
fuori di esso, oppure avere un effetto negativo
sull'ambiente (ad es. spostamento dell'inquinamento ambientale dall'aria alle acque
reflue).
Analizzando il conflitto si valutano
questi rischi prima di iniziare il dialogo. In
alcuni casi l'iniziatore o il mediatore dovrà
introdurre nel dialogo regole fondamentali
ed elementi particolari o sconsiglierà di
avviare il dialogo a causa delle incertezze, dei
rischi e dei limiti esistenti. Se insorgessero
problemi durante la procedura, il mediatore o
le autorità possono intervenire per cercare
di superarli. Se i problemi non possono
venire risolti, allora è meglio terminare il
dialogo e adottare procedure tradizionali
di regolazione.
du public: Les comités locaux d´information
et de concertation CLIC« si può scaricare dal
sito:
www.ecologie.gouv.fr/article.php3?id_article=2396)
7. Ulteriori informazioni
Due progetti nazionali (in Gran Bretagna e
in Germania) hanno pubblicato gli strumenti consigliabili per avviare il dialogo. In
Francia le commissioni per il dialogo per
determinati insediamenti industriali sono
state legalizzate.
»Enterprises and their neighbours:
building confidence to solve conflict. 12
steps to a good neighbourhood« dell'Ufficio statale di monitoraggio delle attività
produttive di Hannover, Bassa Sassonia,
Germania è scaricabile dal sito:
www.gewerbeaufsichtsamt.niedersachsen.de
»Building trust with communities. A
toolkit for staff« dell'Ufficio dell'ambiente
dell'Inghilterra e del Galles, Bristol (Gran
Bretagna), può essere richiesto per e-mail
a: [email protected].
Le regole francesi per le commissioni
locali d'informazione riguardano tre settori: sedi di centrali nucleari (CLI), centri di
smaltimento dei rifiuti (CLIS) e rischi di
impianti industriali (Seveso II) (CLIC). Il
decreto CLIC »Information et concertation
Un tipico incontro con i vicini presso la Honeywell
Speciality Chemicals Seelze GmbH.
Suggerimenti finali
I partecipanti al progetto consigliano di
promuovere l'ulteriore applicazione dei processi di dialogo come strumenti volontari
per l'implementazione e il rafforzamento
delle leggi ambientali. In particolare
suggeriscono:
di usare il dialogo come opzione per la
gestione di proteste dei cittadini,
di utilizzare il dialogo prima della procedura di autorizzazione o parallelamente
alla stessa (ad es. in conformità alla direttiva IPPC (Integrated Pollution Prevention
& Control)),
di incoraggiare le imprese a far uso
del dialogo come parte della loro politica
aziendale.
Partecipanti al progetto
Austria: Barbara Pucker [email protected]
Belgio:
Dr. Sc. Robert Baert
[email protected]
Bulgaria: Mincho Minchev/Penka Nacheva
[email protected]
Repubblica Ceca: Eva Roleckova [email protected]
Ciprio:
Costas Hadjipanayiotou
[email protected]
Danimarca: Lene Thystrup [email protected]
Francia: Christian Ron
[email protected]
Germania:Dr. Franz Graßmann
[email protected],
Dr. Gisela Holzgraefe
[email protected],
Nadja Salzborn [email protected],
Kristina Rabe [email protected],
Dr. Christof Sangenstedt
[email protected],
Axel Strohbusch
[email protected],
Helga Stulgies
[email protected],
Rolf Schmidt
[email protected],
Dr. Matthias Weigand
[email protected]
Irlanda: Brendan Wall [email protected]
Italia:
Dr. Giulio Sesana/Dr. Annarosa Scarpelli
[email protected],
[email protected]
Paesi Bassi: Gerda de Vries
[email protected]
Consulenti del progetto:
Maren Schüpphaus/Ruth Hammerbacher,
hammerbacher, Osnabrück, Germania,
[email protected]
Mediatori:
Sabine Chmielewski, Honeywell Specialty
Chemicals Seelze GmbH, Germania
Polonia: Agnieszka Tarach, [email protected]
Portogallo: Isabel Maria Pinto Santana
[email protected]
Republica Slovacca: dr. Anna-Barbora Stykova
[email protected] (2004)
Spagna: Maria de Los Angeles (Chiqui)
Barrecheguren/Jesús Angel Ocio
[email protected]
[email protected]
Svezia:
Hans Zetterling [email protected]
Regno Unito: Ruth Rush
[email protected]
Produzione:
Maren Schüpphaus (coordinator)/Ruth Rush
Team del progetto ed editore:
Foto:
Bernhard Klockow/Renée
Bergmann/Lars Bobzien/
Andreas Aplowski,
c/o Department of Labour
and Environmental Inspection
(Staatliches Gewerbeaufsichtsamt), Am Listholze 74,
30177 Hannover, Germania
www.gewerbeaufsicht.niedersachsen.de
e-mail: [email protected]
Environment Agency of England and Wales
hammerbacher
Honeywell Specialty Chemicals Seelze GmbH
VROM Inspectie Noord
Volkswagen Nutzfahrzeuge
Grafica:
Helga Kuhn, Zentrum für Umweltkommunikation der Deutschen Bundesstiftung Umwelt
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