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documento sulla valutazione delle competenze

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documento sulla valutazione delle competenze
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE
“GOFFREDO PARISE”
di Arzigano e Montorso Vic.no (VI)
Scuola dell’Infanzia, Primaria, Secondaria di I grado
Sede associata CPIA (VI) - Centro Provinciale Istruzione Adulti
Via IV Martiri, 71 - 36071 ARZIGNANO (VI)
DOCUMENTO
SULLA
VALUTAZIONE
DELLE COMPETENZE
Premessa
A) Imparare a imparare
Il nostro Istituto mira a qualificarsi come “scuola di qualità”, in grado da un lato di
contrastare banalizzazioni e semplificazioni che caratterizzano tantissimi ambiti della
nostra vita quotidiana e, dall’altro, di proporre programmi e percorsi che raccolgano le
sfide della modernità, dando risposte credibili e praticabili ai nostri allievi.
Per questo motivo il nostro Istituto ha fatto propri due fondamentali concetti:
Insegnare ad imparare cioè trasmettere e condividere spirito critico, concetti di base,
contenuti fondanti, modelli interpretativi, metodi di studio, analisi e
attività che definiscano il profilo scolastico (e umano) di una persona.
Più formazione e meno informazioni cioè passare dal “fornire informazioni” a “formare
capacità critiche, analitiche e progettuali”.
“Imparare a imparare” coinvolge, infatti, un insieme di aspetti metodologici e metacognitivi comprendenti sia le strategie di studio, sia la capacità di effettuare una
riflessione sul proprio stile di apprendimento e sul come potenziarlo, sia la
consapevolezza dei processi mentali attivati e ulteriormente attivabili durante
l’apprendimento stesso. In pratica, si tratta di approfondire e delineare le caratteristiche e
le modalità di attuazione dell’apprendimento.
I nostri docenti inducono i discenti ad apprendere e modificare e/o potenziare il proprio
modo di apprendere, facendo leva sulle loro disposizioni positive (resilienza, prontezza,
reciprocità, ecc.) e offrire al tempo stesso un ventaglio di possibili azioni di intervento.
Abbiamo spostato il baricentro dell’azione didattica dalle discipline all’alunno per
comprendere le origini delle difficoltà di apprendimento e per impostare mirate ed
efficaci azioni di potenziamento meta-cognitivo.
Cerchiamo di contrastare negli studenti l’inclinazione allo studio come passaggio per
“imparare le risposte giuste”, la sindrome del “quiz” o di una svalutata “manualità”.
Proponiamo un metodo di apprendimento intelligente e argomentato; puntiamo alla
costruzione di una capacità critica, progettuale e analitica.
B) Valutare per promuovere competenze,
quindi il successo scolastico dello studente
La valutazione scolastica costituisce un programma educativo in sintesi perché contiene
spunti e indicazioni circa l’opera educativa da svolgere nei riguardi dell’allievo;
rappresenta una chiave di lettura della sua storia personale ed influisce sulle sue scelte e
sui suoi comportamenti; influisce sulla percezione di sé, sulla fiducia nelle proprie forze e
capacità, sulla stima degli adulti e dei compagni, sul tipo di rapporto instaurato con gli
insegnanti, sulle scelte contingenti e su quelle più durature, sul proseguimento degli
studi.
La valutazione è strettamente legata da una parte all’insegnamento e dall’altra
all’apprendimento, alla responsabilizzazione e alla motivazione dello studente.
La valutazione ha un vero e proprio potenziale formativo, soprattutto in relazione alle
modalità con le quali viene condivisa con l’alunno. I giudizi che un ragazzo riceve a
scuola incidono sul suo senso di autostima, ossia sull’immagine più o meno positiva che
costruisce a proposito di se stesso, specialmente quando questi messaggi provengono da
persone sentite come significative, a cui vengono attribuiti valore e competenza, quali
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sono gli insegnanti.
La valutazione incide anche sul senso di auto-efficacia di uno studente, vale a dire sulla
percezione che egli sviluppa di potercela fare a scuola e sulla connessa motivazione ad
impegnarsi nello studio.
Per mantenere o incrementare la motivazione allo studio e la spinta a migliorare è
necessario che l’alunno riconduca i propri esiti scolastici ad aspetti che ritiene di poter
controllare, possibilmente interni, personali, suscettibili di cambiamento; rappresentano
elementi con queste caratteristiche: lo sforzo, l’impegno, il cambiamento di strategie di
studio inadeguate, l’impiego di nuovi approcci di lavoro, il superamento di ostacoli quali
la presenza di lacune pregresse o il miglioramento di abilità di base quando siano da
rafforzare.
È importante che, quando l’allievo attribuisce i propri risultati scolastici alle capacità, esse
siano considerate non come qualcosa di stabile e immutabile, ma suscettibili di crescita
con l’impegno e l’esercizio; è opportuno che lo studente maturi una concezione
dell’intelligenza non statica ma incrementale, quale capacità che si sviluppa anche in
seguito alle esperienze e allo sforzo per cambiare e migliorare.
La valutazione è intesa e gestita da parte degli insegnanti non tanto come controllo
esterno al processo di apprendimento, quanto come momento formativo per l’alunno,
che, maturando un atteggiamento via via più consapevole e responsabile, impara ad
attribuire senso al proprio apprendimento e al proprio studio e lavoro. Ciò richiede un
clima relazionale in cui il ragazzo si senta accolto e stimato per quello che è, in quanto
persona, che viene supportata, a scuola e dagli insegnanti, a prendere in carico e ad
elaborare eventuali difficoltà o insuccessi quali momenti utili alla propria crescita. I
docenti e la scuola comunicano infatti agli studenti - in forma esplicita, ma anche
attraverso la relazione - che eventuali insuccessi non sono da considerare come fallimenti
personali, ma piuttosto sfide da imparare ad affrontare.
Il rapporto tra docente e discente è caratterizzato dalla fiducia reciproca, dalla
convinzione che la fiducia in sé, la stima per le proprie possibilità sono elementi base
perché si sviluppi una personalità equilibrata nell’alunno, perché si traducano in atto le
capacità creative e di buon rapporto umano.
La valutazione è esercitata come rilancio del percorso di apprendimento personale, in
quanto l’attribuzione di valore alle prestazioni avviene, oltre che in riferimento a
parametri esterni e comparativi, tenendo conto del percorso individuale - mettendone in
luce le possibili dinamiche di sviluppo - e della valorizzazione dei saperi informali e non
formali.
Nel caso di studenti in difficoltà scolastiche, che faticano a raggiungere gli esiti attesi o
auspicabili, il bilancio valutativo intende valorizzare particolarmente la dimensione
processuale e potenziale dell’apprendimento, in modo da restituire una lettura meno
statica e più dinamica della situazione, tale da indicare possibilità di recupero e di
intervento didattico.
Consideriamo la valutazione come un processo essenziale per calibrare la didattica,
rendendola sensibile alle caratteristiche degli studenti, in relazione a quattro principali
direttrici di differenziazione, costituite da:
contenuti: le modalità di scelta ed organizzazione del sapere per rendere possibile
un apprendimento significativo da parte degli studenti;
processi: le vie attraverso le quali gli alunni possono accostarsi con
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riflessività/metacognizione e consapevolezza ai contenuti e alle modalità di
apprendimento;
prodotti: le attività, i compiti e le produzioni significative attraverso cui gli
studenti, individualmente e/o in gruppo, possono dimostrare ciò che “sanno fare”
con ciò che “sanno”, in contesti autentici, emergenti dalla realtà quotidiana;
ambiente di apprendimento: il clima dei rapporti e dell’interazione comunicativa; il
contesto spazio-temporale ed organizzativo.
C) Aspetti della valutazione
La valutazione è un processo complesso nel quale si definiscono molti aspetti:
l’oggetto della valutazione: da intendersi non solo come profitto (conoscenze e
abilità disciplinari), ma soprattutto come competenza;
la valutazione del processo: che chiama in campo tutte le dimensioni della
personalità dell’alunno coinvolte nel processo di valutazione della competenza
(non solo dimensione cognitiva, ma anche quelle metacognitiva, pratico-operativa,
intra e intersoggettiva);
la valutazione del prodotto (o compito significativo) che consente di valutare le
evidenze, ciò che lo studente sa fare con ciò che sa in un contesto esperienziale
autentico;
il destinatario: chi è il diretto interessato alla valutazione cioè tutte le dimensioni
della personalità dell’alunno;
il concetto di apprendimento: qual è l’apprendimento che si intende promuovere.
D) Aspetti della verifica
gli strumenti per raccogliere informazioni: quali sono le tipologie di prova che si
ritiene idoneo a raccogliere informazioni;
i criteri di interpretazione delle informazioni: come vengono analizzate le
informazioni raccolte per esprimere un giudizio, quindi per valutare.
E) Aspetti della comunicazione
Viene dato un feedback sul processo di apprendimento:
agli allievi, mediante una comunicazione personale e un coinvolgimento attivo,
affinché siano resi consapevolmente partecipi del processo valutativo e ne
percepiscano effettivamente la valenza formativa;
alle famiglie, con una presentazione degli strumenti amministrativi previsti quali:
valutazioni e annotazioni nel registro elettronico, colloqui con i docenti,
documento di valutazione, tabelle degli esiti, certificazione delle competenze, ecc.
al fine di illustrare i criteri e le modalità di valutazione adottati.
Si considerano gli effetti che questa interpretazione ha sulle persone interessate: in
particolare, quali sono le conseguenze, sugli insegnanti o sullo studente, del modo di
conferire il feedback sul prosieguo della valutazione. È su questi elementi che va stabilito
un giudizio sul valore, la qualità ed efficacia di una valutazione.
F) Funzioni della valutazione
La valutazione degli alunni risponde alle seguenti funzioni fondamentali:
verificare e interpretare i risultati di apprendimento rispetto a criteri prefissati e
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condivisi, con particolare attenzione ai progressi e/o regressi dell’allievo e alle
possibili cause;
adeguare le proposte didattiche e le richieste alle possibilità e ai ritmi di
apprendimento individuali e del gruppo classe;
predisporre
eventuali
interventi
di
recupero/consolidamento
e
di
potenziamento/sviluppo sia individuali che collettivi;
fornire agli alunni indicazioni per orientare l’impegno e sostenere
l’apprendimento;
promuovere l’autoconsapevolezza e la conoscenza di sé, delle proprie potenzialità
e difficoltà;
promuovere processi di autovalutazione da parte dell’allievo, accrescendo la stima
di sé;
fornire ai docenti elementi di autovalutazione del proprio intervento didattico;
comunicare alle famiglie gli esiti formativi scolastici e condividere gli impegni
relativi ai processi di maturazione personale dell’allievo.
G) Oggetto della valutazione
Secondo l’attuale quadro normativo, costituiscono oggetto della valutazione e sono
competenza del gruppo docente responsabile delle classi:
la verifica dei risultati di apprendimento codificati dal Curricolo d’Istituto sulla
base delle Indicazioni Nazionali;
la valutazione del comportamento cioè della partecipazione, del rispetto delle
regole, della cura del materiale, dell’impegno, dell’interesse, condizioni che
rendono l’apprendimento efficace e formativo;
la valutazione delle competenze di base relative agli apprendimenti disciplinari e
propedeutiche allo sviluppo continuo della capacità di apprendere - orientata alla
valutazione delle otto competenze chiave per l’apprendimento permanente - e la
loro Certificazione al termine della Scuola primaria e della Scuola secondaria di I
grado.
H) Fasi della valutazione
La valutazione accompagna e regola l’azione didattica rispetto alle capacità ed esiti
registrati nel gruppo classe, sostiene i processi di apprendimento e di maturazione
dell’alunno. Per questo si distinguono tre fasi fondamentali, che sottendono tre diverse
funzioni:
la valutazione iniziale o diagnostica è interessata a conoscere l’alunno per
contestualizzare il curricolo generale rispetto ai suoi bisogni e per personalizzare il
percorso di apprendimento con riferimento ai caratteri individuali (caratteristiche
personali, partecipazione, interesse, conoscenze, abilità in ingresso, ecc.);
la valutazione in itinere o formativa accerta la dinamica degli apprendimenti
rispetto ai traguardi per lo sviluppo delle competenze e fornisce feedback continui
agli studenti rispetto ai punti di forza e di criticità del proprio percorso formativo
(in questo senso diventa anche autovalutazione); costituisce inoltre un
monitoraggio costante dell’efficacia del lavoro e delle proposte didattiche diretto al
miglioramento dei processi di insegnamento;
la valutazione finale o sommativa rileva l’incidenza formativa degli
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apprendimenti scolastici per lo sviluppo personale e sociale dell’alunno ed è
sintetizzata in un voto o giudizio conclusivo (quadrimestrale).
Art. 1 - Criteri generali
Per assicurare omogeneità, equità e trasparenza della valutazione, nel rispetto del
principio della libertà di insegnamento, si definiscono i seguenti criteri generali, parte
integrante del Piano dell’offerta formativa della nostra scuola:
A. L’atto valutativo è selettivo, prende in considerazione gli aspetti che in quel
momento si ritengono più importanti e ne tralascia altri.
B. La scelta delle verifiche da somministrare è effettuata dagli insegnanti
singolarmente in coerenza con le linee guida concordate all’interno dei vari
dipartimenti/ambiti disciplinari nelle riunioni di inizio anno o dal gruppo di
docenti che costituiscono il dipartimento/l’ambito disciplinare. In alcuni momenti
dell’anno scolastico (anche in vista dell’Esame di Stato) vengono infatti effettuate
delle prove di verifica comuni tra le varie classi, con criteri di
misurazione/valutazione attendibili, trasparenti e condivisi, al fine di tenere sotto
controllo l’andamento degli apprendimenti degli alunni e di permettere un’utile
attività di confronto, nonché un’eventuale revisione o adeguamento dell’intervento
didattico. I risultati delle prove che vengono poi discussi in dipartimento/ambito
disciplinare concorrono, insieme alle osservazioni degli allievi, a determinare il
voto finale presente nel documento di valutazione.
C. Vengono somministrate prove di tipo diverso: test con risposte a scelta multipla
(almeno 3 item), di completamento (testi cloze), abbinamenti/corrispondenze
(prove strutturate); domande a risposta aperta, brevi testi espositivo-informativi,
saggi brevi, testi, relazioni (prove non strutturate); prove miste semi-strutturate,
che prevedono test oggettivi e item a breve risposta aperta. Per assicurare
attendibilità alla prova, nel caso in cui si ricorra a quesiti V/F, questi sono
necessariamente integrati con altre tipologie di prove oggettive sopra descritte.
D. Le verifiche orali/interrogazioni, generalmente non programmate, contemplano un
adeguato numero di domande su diversi argomenti di studio.
E. Viene altresì valutato, a livello di Consiglio di classe/Team di docenti, lo sviluppo
della competenza, che esprime, accanto al “cosa” lo studente ha appreso, il “come”
utilizza conoscenze e abilità in situazioni di problem solving autentico e con quale
grado di autonomia e responsabilità. Le competenze maturate dallo studente sono
rilevate in tempi medio-lunghi attraverso:
osservazioni degli allievi non solo in contesti formali, ma anche in contesti
ordinari (come gli studenti individuano situazioni problematiche, riflettono sulle
stesse e contribuiscono a effettuare scelte risolutive; come discutono e
argomentano tali scelte; come negoziano decisioni a livello di gruppo; come
trasferiscono conoscenze e abilità acquisite in contesti diversi; come
ricostruiscono - inizialmente con il supporto dell’insegnante - i percorsi di
apprendimento dimostrando consapevolezza su punti di forza e di debolezza);
analisi di produzioni/manufatti anche multimediali, prodotti individualmente, in
6
F.
G.
H.
I.
J.
K.
L.
M.
coppia, in gruppo, a livello di classe (valutazione del prodotto e non solo del
processo);
analisi
di
pratiche
di
“insegnamento
reciproco”
e
di
“collaborazione/cooperazione tra pari” (valutazione della dimensione
relazionale-sociale);
questionari, griglie e rubriche per l’autovalutazione individuale e per la covalutazione del lavoro di gruppo e della co-costruzione di artefatti.
Tutto ciò nella logica della triangolazione valutativa, che, promuovendo una
raccolta di elementi valutativi mediante una pluralità di strumenti e metodi,
garantisce affidabilità e attendibilità all’atto valutativo.
Si ha cura di non effettuare nella stessa giornata due verifiche scritte che
comportino una preparazione impegnativa dal punto di vista dello studio. È
possibile invece svolgere due prove che richiedano semplicemente di “ricordare”
alcune nozioni minime (parte di un argomento) o di ricorrere a tecniche/abilità
specifiche (es. verifica sulle operazioni). Ciascun alunno può sostenere al massimo
due prove orali nell’arco della stessa mattinata se vertono entrambe su discipline di
studio.
Le verifiche effettuate al termine di attività di recupero possono essere valutate con
parametri diversi stabiliti negli incontri di dipartimento/ambito disciplinare.
Per favorire una preparazione responsabile da parte degli studenti, si comunicano
agli alunni con congruo anticipo date e contenuti delle prove (anche nel Registro on
line); per “congruo” si intende un intervallo di tempo di più pomeriggi utili per
organizzare lo studio.
La correzione degli elaborati viene ripresa in classe e costituisce contenuto specifico
dell’attività didattica anche ai fini del recupero e del consolidamento degli
apprendimenti.
La correzione degli errori grammaticali viene effettuata da tutti i docenti e non
soltanto dal docente di Italiano.
Dato che diversi studi scientifici confermano l’importanza della scrittura a mano e
che il corsivo, molto più dello stampato maiuscolo o minuscolo, richiede lo
sviluppo della memoria motoria i docenti del nostro istituto insegnano il corsivo sin
dai primi anni della primaria e lo pretendo dagli alunni anche per tutti gli anni
della secondaria sia nei compiti per casa sia, e soprattutto, nelle verifiche scritte.
Le Prove d’ingresso effettuate nei primi giorni di scuola non rientrano nella media
delle prove che concorrono alla valutazione quadrimestrale (la misurazione delle
stesse viene comunicata agli alunni e alle famiglie nello spazio “annotazioni” del
Registro on line); sono invece da registrare i risultati delle verifiche iniziali
somministrate dopo aver ripassato gli argomenti dell’anno scolastico precedente
(nelle classi successive alla prima).
La valutazione quadrimestrale di ciascuna disciplina non è solo la risultante della
media matematica dei voti riportati nelle prove di accertamento, ma tiene conto
anche delle osservazioni raccolte che riguardano il processo educativo e delle
seguenti variabili:
progresso rispetto ai livelli di partenza (o, al contrario, calo di rendimento);
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continuità dei risultati;
qualità del lavoro svolto anche nei compiti per casa;
capacità di organizzare lo studio in maniera autonoma;
impegno e partecipazione nel lavoro scolastico;
possibilità di colmare le eventuali lacune soprattutto linguistiche;
conseguimento di risultati di particolare rilievo in qualche disciplina/area
disciplinare;
assiduità della frequenza.
Art. 2 - Modalità di verifica degli apprendimenti
A) Tipologie di prove assegnate
Fermo restando la stretta correlazione tra il tipo di prova assegnata - sia di profitto che
“autentica” e i risultati di apprendimento attesi - sono adottate le seguenti modalità di
verifica degli apprendimenti, valutate sulla base di griglie/rubriche predisposte:
prove oggettive per controllare, in un tempo ridotto, l’acquisizione di conoscenze
ed abilità di tipo convergente;
prove orali e scritte a risposta aperta;
prodotti ed elaborati in cui è richiesta una produzione e non una riproduzione, che
implichino un uso più complesso e creativo delle conoscenze/abilità indagate,
associate a capacità di comunicazione, organizzazione, rielaborazione, ecc.;
prove pratiche (esecuzioni strumentali, prove grafiche, costruzione di oggetti,
esercizi fisici, ecc.);
altri tipi di prova descritti nell’art. 1.
B) Stretta connessione con la Progettazione di Classe (Sec. di I grado) e di Team
(Primaria) del percorso di apprendimento
Le prove sono somministrate in stretta connessione con il percorso di lavoro presentato ad
inizio anno nella Progettazione di Classe - Sec. di I grado - e di Team - Primaria- (come da
modello in ALLEGATO 1A e 1B e da pubblicare nel Registro elettronico) del percorso di
apprendimento e prevedono una graduazione delle difficoltà proposte, coerenti con gli
obiettivi e i risultati di apprendimento previsti dalle Indicazioni Nazionali e declinati nel
curricolo e con i livelli di difficoltà affrontati durante l’attività didattica. Preventivamente
vengono esplicitati agli alunni gli obiettivi e il significato delle prove, i criteri di correzione
e valutazione dell’elaborato.
C) Controllo scrupoloso durante le verifiche scritte
al fine di evitare che gli alunni copino
Il copiare a scuola penalizza l’equità e il merito, che richiedono invece il rispetto di regole
certe nella valutazione di ciascun alunno. Nel corso della verifica il controllo e la vigilanza
sono quindi costanti.
D) Casi di individualizzazione/personalizzazione delle verifiche
Dove sia stata prevista una programmazione individualizzata/personalizzata sono
proposte prove differenziate. Nel caso il docente decida di sottoporre all’alunno in
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difficoltà la prova comune, prima della stessa, fornisce indicazioni rispetto a quali siano le
parti che deve svolgere. Per gli alunni BES, se necessario, si somministrano prove
differenziate ove non sia proponibile una loro graduazione.
Art. 3 - Numero verifiche quadrimestrali
Le prove scritte, pratiche e orali sono proposte con frequenza (la valutazione secondo la
normativa deve scaturire da un “congruo numero” di verifiche) allo scopo di prevenire
quel deficit cumulativo che, se non rimosso, compromette l’apprendimento successivo.
Tali prove sono dettagliatamente calendarizzate (settimanalmente e mensilmente)
nell’apposito spazio del registro elettronico per evitare sovrapposizioni inutili e
controproducenti.
Viene quindi effettuato il seguente numero minimo di verifiche:
A) Scuola primaria
NUMERO MINIMO E TIPOLOGIA
DELLE VERIFICHE SCRITTE/PRATICHE E ORALI
PER QUADRIMESTRE
10 (cl.I) - 9 (cl.II)
10 verifiche scritte e orali
ITALIANO
7 (cl.III,IV,V)
12 verifiche di cui, a partire dalla cl. III, 3 temi
8 (cl.I,II)
6 verifiche scritte e orali
MATEMATICA
6 (cl.III,IV,V)
10 verifiche scritte e orali
1 (cl.I,II)
2 verifiche scritte e orali
STORIA
2 (cl.III,IV,V)
4 verifiche scritte e orali
1 (cl.I,II)
2 verifiche scritte e orali
GEOGRAFIA
2 (cl.III,IV,V)
4 verifiche scritte e orali
1 (cl.I,II)
2 verifiche scritte e orali
SCIENZE
2 (cl.III,IV,V)
4 verifiche scritte e orali
MUSICA
1
2 verifiche
ARTE E IMMAGINE
1
3 verifiche
ED. FISICA
1
3 verifiche
IRC
2
3 verifiche
ATT. ALT. ALL’IRC
2
3 verifiche
1 (cl.I) - 2 (cl.II)
3 verifiche
LINGUA INGLESE
3 (cl.III,IV,V)
6 verifiche: 3 scritte e 3 orali
L’insegnamento della TECNOLOGIA (e le abilità e le conoscenze che fanno capo alla competenza
digitale) va inteso come insegnamento trasversale a tutte le discipline in quanto tutte concorrono a
costruirlo. Competenza digitale significa padroneggiare le abilità e le tecniche di utilizzo delle
nuove tecnologie, soprattutto con “autonomia e responsabilità” nel rispetto degli altri e sapendone
prevenire ed evitare i pericoli. In questo senso, tutti gli insegnanti e tutti gli insegnamenti sono
coinvolti nella sua costruzione.
MATERIE
ORE
SETTIMANALI
B) Scuola secondaria di I grado
NUMERO MINIMO E TIPOLOGIA
DISCIPLINE
ORE
DELLE VERIFICHE
SETTIMANALI
SCRITTE/PRATICHE
E ORALI PER QUADRIMESTRE
9
ITALIANO
5
LAB. DI SCRITTURA
1
5 verifiche scritte (di cui 3 temi)
1 interrogazione
Quadernone dei temi con un congruo
numero di testi corretti nel corso
dell’anno scolastico
3 valutazioni per
STORIA
quadrimestre di cui 1
2
obbligatoria scritta e 1
obbligatoria orale
3 valutazioni di cui 1
GEOGRAFIA
2
obbligatoria scritta e 1
obbligatoria orale
MATEMATICA
4 verifiche di cui 1
4
obbligatoria orale
3 valutazioni di cui 1
SCIENZE
2
obbligatoria scritta e 1
obbligatoria orale
1 verifica teorica (scritta e/o orale)
TECNOLOGIA
2
2 verifiche di disegno tecnico
1 prova pratica
INGLESE
INGLESE POTENZIATO
(senza seconda lingua str.)
SECONDA LINGUA
COMUNITARIA
ARTE E IMMAGINE
SCIENZE MOTORIE E
SPORTIVE
3 verifiche scritte
3
2 orali
3 verifiche scritte
5
2 orali
2 verifiche scritte
2
1 orale
1 verifica scritta
2
4 elaborati grafico-pittorici
6 prove pratiche
o 2 verifiche orali per gli
2
alunni esonerati
3 verifiche
MUSICA
2
(di cui almeno 1 di
Storia della musica)
RELIGIONE
CATTOLICA
1 verifica scritta
1
1 orale
Art. 4 - Valutazione delle prove di verifica
La valutazione delle prove di verifica tiene conto dei seguenti aspetti:
A. Il rendimento di ciascun alunno è valutato indipendentemente dai suoi voti
precedenti (cercando di evitare l’effetto “alone”) e dai risultati raggiunti dagli altri
alunni della classe.
10
B. Nei casi di grave difficoltà di apprendimento, accertata e verificata, ove sia stata
prevista una diversificazione degli obiettivi, la soglia di accettabilità del risultato è
stabilita in relazione alle caratteristiche dell’alunno.
C. La soglia di accettabilità viene definita in rapporto alla tipologia del compito ed è
comunicata preventivamente.
D. L’eccellenza è determinata dal raggiungimento di obiettivi che coinvolgono non
solo conoscenze e abilità ma aspetti rilevanti delle competenze.
E. Qualora più della metà della classe abbia fallito uno o più obiettivi, si effettuano
attività di recupero e di accertamento (anche all’interno della prova successiva) del
raggiungimento degli stessi.
Art. 5 - Autovalutazione
I docenti si impegnano ad incentivare l’autovalutazione negli alunni.
Imparare ad autovalutarsi implica, da parte dello studente, la capacità di comprendere
come egli stesso apprende, e precisamente:
i livelli di competenza da cui parte;
i traguardi a cui mira;
le tappe superate e quelle da superare;
le difficoltà incontrate ed i mezzi esperiti per farvi fronte;
le proprie potenzialità, i propri ritmi e stili di apprendimento.
La capacità autovalutativa, trasversale a tutte le discipline, è stimolata dai docenti e incide
su ognuno dei punti su indicati con delle opportune attività e strategie quali:
questionari, griglie e rubriche per l’autovalutazione individuale;
attività di riflessione, ricostruzione e autovalutazione del compito in situazione (il
cosiddetto “compito significativo”) mediante relazioni orali e scritte, individuali e di
gruppo;
questionari, griglie e rubriche per la co-valutazione del lavoro di gruppo e della cocostruzione di artefatti.
Art. 6 - Modalità di comunicazione dei risultati delle prove di verifica
e di accesso agli atti
Il voto dell’interrogazione orale viene comunicato immediatamente, motivato e fatto
trascrivere nel Diario-libretto personale (“Pagellina Permanente”); il voto della prova
scritta/pratica viene comunicato entro due settimane dallo svolgimento.
Entrambi sono immediatamente inseriti nel Registro on line cui in ogni momento i genitori
hanno accesso.
La comunicazione dei risultati deve aiutare gli alunni a individuare i propri punti di forza
e i propri punti critici; quindi oltre che a comunicare il voto cioè il “valore” assegnato al
compito, l’insegnante ha cura di precisare anche il giudizio sul risultato delle verifiche che
deve essere articolato mediante annotazioni distinte per ogni indicatore valutato.
Allo scopo di specificare meglio le caratteristiche dei risultati ottenuti e il rapporto tra
questi e i risultati attesi, nella valutazione delle prove di verifica sono esplicitati i contenuti
assimilati, l’ordine e la concentrazione nel lavoro, i progressi compiuti e le difficoltà
11
ancora presenti.
Il giudizio sulle prove di verifica è accompagnato da indicazioni su come procedere nel
lavoro successivo (tutto ciò per iscritto nelle verifiche scritte e oralmente, al termine
dell’interrogazione, nelle verifiche orali).
Compiti in classe e verifiche scritte sono “atti amministrativi” della scuola, in base ai quali
i docenti documentano e formulano le loro valutazioni sull’apprendimento degli alunni.
Titolare di tutti gli atti e documenti della scuola (D. Lgs. 196/2003 sulla sicurezza dei dati e
L. 241/1990 sulla trasparenza) è il Dirigente Scolastico; nessun atto può essere pertanto
dato in originale o in copia senza l’autorizzazione dello stesso. L’accesso agli atti richiede
che sussista un interesse, da parte del richiedente, diretto, concreto ed attuale.
Nella Scuola primaria, le prove scritte, dopo essere state consegnate per la presa visione ai
genitori e fatte firmare, vengono raccolte - suddivise per disciplina - in un quadernone ad
anelli collocato nell’apposita scaffalatura presente in ogni classe.
Nella Scuola secondaria di I grado, i docenti - il giorno stesso della consegna agli studenti inseriscono le prove scritte nell’apposita cartellina personale di ciascun alunno presente in
sala insegnanti. La cartellina con le verifiche viene mostrata ai genitori in occasione dei
colloqui mattutini e generali pomeridiani (”visitoni”).
I genitori, se vogliono avere copia di tali documenti, presentano una richiesta scritta al
Dirigente scolastico utilizzando l’apposito modello, in cui esplicitano la propria identità
(indicando anche il numero della carta d’identità), indicano gli estremi del documento e
l’oggetto della richiesta specificandone e comprovandone l’interesse. Il modello di
richiesta si può ritirare in segreteria didattica o scaricare dal sito.
La prova, entro cinque giorni dalla richiesta, è disponibile presso il bancone dei
collaboratori scolastici. I genitori, dopo aver depositato la carta d’identità, prelevano dalle
mani di un collaboratore la verifica per effettuarne la fotocopia a proprie spese in una
copisteria esterna alla scuola. Dopodichè, nel corso della stessa mattina, riportano
l’originale al bancone e ritirano la carta d’identità.
Art. 7 - Modalità di informazione scuola-famiglia
La collaborazione tra scuola e famiglia è finalizzata a promuovere il successo formativo di
ciascun ragazzo, a sostenerne le aspirazioni e a valorizzarne le capacità.
Oltre alle informazioni e alle valutazioni presenti nel Registro on line, si effettuano
incontri scuola-famiglia, secondo il programma stabilito nel Piano annuale delle attività
approvato dal Collegio dei Docenti. Sono previsti, in particolare:
Incontri con le famiglie dei nuovi allievi finalizzati alla conoscenza dell’Istituzione
scolastica e dell’Offerta Formativa;
Assemblea di classe per illustrare le varie proposte educative e didattiche e per
l’elezione dei rappresentanti dei genitori nei Consigli di Classe e di Intersezione;
Partecipazione dei rappresentanti dei genitori ai Consigli di Classe e di
Intersezione;
Colloqui generali periodici (“visitoni”) per informare le famiglie degli alunni
sull’andamento educativo-didattico;
Colloqui individuali in orario scolastico stabilito da ogni singolo docente;
Incontri straordinari su appuntamento a richiesta dei genitori, del Coordinato12
re/Referente di classe, dei singoli docenti o del Dirigente Scolastico.
Art. 8 - Recupero/sostegno e potenziamento
I Consigli di Classe/Team di docenti prevedono adeguate attività di sostegno/recupero o
di potenziamento da attuare nel corso dell’anno scolastico su indicazione dei criteri
stabiliti dal Collegio dei Docenti.
A) Attività di recupero
Le attività di recupero sono attuate tra le seguenti tipologie:
1) Individuazione degli obiettivi minimi
Se si individuano casi in cui si presenta la necessità di effettuare un recupero, a causa di
una situazione di grave insufficienza dovuta a demotivazione ed a scarsa partecipazione
alle attività didattiche, la rimotivazione passa attraverso un “contratto formativo” tra
docente ed alunno, che impegni quest’ultimo ad un preciso e personale percorso.
2) Attuazione di forme di recupero in classe
Questa attività coinvolge solo il singolo docente che, a seguito di verifiche, registra
difficoltà di apprendimento. In questo caso il docente può rallentare la propria
progettazione didattica e comunicare al Consiglio di Classe/Team di docenti la situazione
e la proposta di recupero in itinere.
Sono previste diverse forme di recupero attraverso:
flessibilità didattica;
lavoro differenziato e personalizzato;
gruppi di lavoro;
coppie di aiuto (peer education);
assiduo controllo dell’apprendimento.
3) Classi aperte
Sono previste le seguenti modalità:
Compatibilmente con l’orario curriculare, si prevedono ore di contemporaneità di
docenti della stessa disciplina in classi parallele, in modo da poter organizzare
gruppi di livello e/o gruppi eterogenei nell’ambito dei quali organizzare attività di
insegnamento reciproco (peer tutoring) e di collaborazione alla pari (peer
collaboration).
Ove non sia possibile, i docenti possono rendersi disponibili ad una flessibilità
oraria.
Il Collegio Docenti può stabilire di sospendere il normale svolgimento delle attività
didattiche per un tempo stabilito (settimana del recupero e del potenziamento),
organizzando attività specifiche.
4) Individuazione di un docente tutor (ora di consulenza didattica)
Solo per casi particolari individuati dal Consiglio di Classe/Team di docenti, si prevede la
possibilità di un sostegno motivazionale e di una supervisione da parte di un docente
tutor volti a:
individuare uno strumento alternativo e/o aggiuntivo per l’intervento tempestivo e
realmente efficace sui deficit di apprendimento;
rafforzare nello studente la capacità di autovalutarsi e di gestire con responsabilità
13
e convinzione i propri compiti di apprendimento;
migliorare la relazione e la comunicazione tra docente e studente, anche per far
percepire il docente come alleato e non controparte.
I docenti che optano per l’ora di consulenza didattica inseriscono nel proprio orario
settimanale un’ora in cui sono a disposizione in Istituto per fornire consulenze didattiche
agli studenti che ne fanno richiesta tramite prenotazione.
I docenti che prestano tale servizio - ponendo la massima attenzione a non avallare
comportamenti opportunistici da parte degli studenti - annotano sul Registro on line le
consulenze effettivamente prestate, sottolineando impressioni e controllandone gli esiti.
5) Interventi sul metodo di studio
Si prevede lo svolgimento di attività trasversali, volte a sollecitare gli alunni a porsi dei
traguardi a breve termine, attraverso la consegna di una sorta di vademecum, con lo
scopo di renderli consapevoli delle procedure da seguire per l’acquisizione di un efficace
metodo di studio.
Gli insegnanti delle singole discipline contribuiscono:
all’organizzazione e gestione dei materiali di studio (quaderni, libri di testo, ecc.)
per il lavoro in classe e a casa;
alla lettura e comprensione di testi scritti anche attraverso mappe concettuali
finalizzate all’apprendimento;
allo sviluppo di abilità linguistico-espressive e logico-matematiche;
all’acquisizione di tecniche per l’elaborazione sintetica di informazioni orali
(comprensione, decodificazione e memorizzazione di messaggi), cioè il saper
prendere e rielaborare appunti;
alla produzione di materiali scritti (relazioni, riassunti, commenti, mappe
concettuali);
allo sviluppo delle abilità di comunicazione/esposizione orale.
6) Corsi pomeridiani di recupero
Dopo gli scrutini del I quadrimestre, disponibilità economiche permettendo, i docenti
possono individuare gli studenti con carenze di apprendimento e costituire così dei
gruppi di una decina di alunni per i quali attivare dei corsi della durata massima di ore
10. Questi i criteri da seguire nell’organizzazione dei corsi di recupero:
di norma un docente non può condurre più di un corso;
ogni alunno con carenze non può frequentare più di un corso nella stessa
disciplina;
il numero dei partecipanti ai corsi deve essere nell’ordine della decina;
i corsi sono attivati unendo studenti di classi diverse;
gli studenti da segnalare sono solo quelli per cui si ritiene possibile il superamento
delle carenze con un’intensificazione didattica.
B) Procedure da seguire per le attività di recupero
Qualsiasi sia la modalità prescelta, è fondamentale seguire la seguente procedura:
1) Segnalazione alla famiglia
Per la segnalazione alla famiglia si deve usare il modello predisposto; in casi particolari,
quando si presume di trovarsi in presenza di Difficoltà Specifiche di Apprendimento
(DSA), si invita la famiglia ad approfondire la problematica rivolgendosi ai servizi
territoriali.
14
2) Documentazione del percorso di recupero
L’attività svolta dai singoli docenti per il percorso di recupero deve essere regolarmente
riportata tra le annotazioni nel Registro on line.
C) Attività di potenziamento
Le attività di potenziamento hanno le seguenti finalità:
stimolare gli studenti più motivati ad affrontare competizioni e ad aderire a
iniziative culturali;
proporre momenti di approfondimento/sviluppo da attuare a scuola;
presentare le materie di studio in modo accattivante;
incentivare i livelli di eccellenza all’interno della scuola;
suggerire iniziative culturali: uscite mattutine o pomeridiane, iniziative in rete.
L’eccellenza è attuata per:
costruire curricoli per riconoscere i talenti e il merito;
attivare verifiche e valutazioni con possibilità di assegnazione della “lode”;
promuovere iniziative di partecipazione a procedure di eccellenze a livello
nazionale.
Si realizza attraverso le seguenti modalità:
acquisire competenze linguistiche (L1) e matematico-scientifiche per diventare
cittadino d’Europa mediante prove/simulazioni OCSE-PISA (il Programma per la
valutazione internazionale dell’allievo - Programme for International Student
Assessment, meglio noto con l’acronimo PISA -, è un’indagine internazionale
promossa dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico OCSE - nata con lo scopo di valutare con periodicità triennale il livello di istruzione
degli adolescenti dei principali paesi industrializzati);
acquisire competenze digitali spendibili in ogni ambiente di vita, di studio e
lavoro (Certificazione ECDL, percorsi di ricerca-azione con la LIM e in ambienti di
apprendimento 2.0);
acquisire competenze in L2 - lingua inglese - di livello EQF A2 (Certificazione
Trinity);
acquisire competenze matematiche (partecipazione a gare nazionali di
matematica);
acquisire competenze musicali (partecipazione a manifestazioni e concorsi
musicali, sia individuali che di orchestra, per gli alunni delle classi ad indirizzo
musicale; “progetto Yamaha”);
acquisire una certificazione di “eccellenza”: alla fine del primo ciclo di studi, nel
Certificato delle competenze, sono evidenziate tutte le attività in cui l’alunno si è
distinto, con relativa valutazione.
Art. 9 - Valutazione comportamento
Il comportamento dello studente si riferisce sia al periodo di permanenza nella sede
scolastica, che alla partecipazione ad attività e interventi educativi realizzati dal nostro
Istituto fuori della sua sede (visite guidate, uscite didattiche, concerti fuori sede...) e
15
durante la permanenza nel trasporto pubblico per coloro che ne usufruiscono.
Il voto/giudizio di comportamento è la risultante delle osservazioni effettuate da tutti i
docenti del Consiglio di classe/Team di docenti.
ALLEGATO 2 - Indicatori e descrittori valutazione comportamento
Art. 10 - Tabelle di riferimento della valutazione degli apprendimenti
A) Scuola primaria
INTERVALLI VALORI
Da 100%
a 99%
da 98,5%
a 95%
da 94,5%
a 90%
da 89,5%
a 85%
da 84,5%
a 80%
da 79,5%
a 75%
da 74,5%
a 70%
da 69,5%
a 65%
da 64,5%
a 60%
da 59,5%
a 55%
da 54,5%
a 50%
da 49,5%
a 0%
VOTO
10
9½
9
8½
8
7½
7
6½
6
5½
5
4½
Valutazione da utilizzare solo per verifiche
scritte consegnate in bianco o se il
candidato rifiuta il colloquio orale
4
Nella Scuola primaria i voti numerici vengono assegnati nelle verifiche scritte e orali. Nei
compiti di casa e nelle esercitazioni in classe possono essere sostituiti con i seguenti
giudizi
A) Scuola primaria
GIUDIZI
DESCRITTORI
BENISSIMO/MOLTO BENE Il lavoro è completo, corretto, ricco e personale
BENE
Il lavoro è completo e corretto
Il lavoro è corretto ma incompleto/poco sviluppato
ABBASTANZA BENE
oppure completo ma non del tutto corretto.
NON VA BENE
Il lavoro è incompleto e non corretto
B) Scuola Secondaria di I grado
INTERVALLI VALORI
VOTO
da 100%
a 99%
10
da 98%
a 95%
9½
16
da
da
da
da
da
da
da
da
da
da
da
94%
89%
84%
79%
74%
69%
64%
59%
54%
49%
44%
a 90%
a 85%
a 80%
a 75%
a 70%
a 65%
a 60%
a 55%
a 50%
a 45%
a 0%
9
8½
8
7½
7
6½
6
5½
5
4½
4
Valutazione da utilizzare solo per
verifiche scritte consegnate in bianco o
se il candidato rifiuta il colloquio orale
3
Le valutazioni scritte di Italiano (tema) vengono valutate secondo gli indicatori e
descrittori riportati in allegato.
ALLEGATO 3 - Indicatori e descrittori valutazione tema
Le prove semplificate proposte agli alunni in fase di recupero vengono valutate seguendo
la tabella sottostante:
B) Scuola Secondaria di I grado
VALORE PERCENTUALE DELLE
VOTO
PRESTAZIONI
Da 0% a 59%
5
da 60% a 80%
6
da 81% a 100%
7
Art. 11 - Indicatori e descrittori per la valutazione delle prove orali
ALLEGATO 4 - Indicatori e descrittori per la valutazione delle prove orali
Art. 12 - Nuclei tematici per la valutazione delle discipline
ALLEGATO n°
5.a
5.b
5.c
5.d
A) Scuola primaria
DISCIPLINA
TUTTE
Italiano
Inglese
17
CLASSI
I e II
III, IV e V
I
5.e
5.f
5.g
5.h
5.i
5.l
5.m
5.n
5.o
5.p
5.q
Storia
Geografia
Matematica
Scienze M.C.F.N.
Tecnologia
5.r
5.s
5.t
5.u
5.v
II e III
IV e V
I e II
III, IV e V
I e II
III, IV e V
I, II e III
IV e V
I, II e III
IV e V
TUTTE
Arte e Immagine
Musica
Ed. Fisica
IRC
TUTTE
TUTTE
TUTTE
I, II e III
IV e V
B) Scuola secondaria di I grado
DISCIPLINA
ALLEGATO n°
TUTTE
6.a
Italiano
6.b
6.c
Inglese
Francese,
Spagnolo
6.d
Storia
6.e
Geografia
6.f
Matematica
6.g
6.h
Scienze M.C.F.N.
6.i
6.l
6.m
6.n
6.o
Tecnologia
Arte e immagine
Musica
Ed. Fisica
IRC
Art. 13 - Certificazione delle competenze
La competenza indica la comprovata capacità di “agire” conoscenze, abilità e capacità
personali, sociali e metodologiche, in situazioni autentiche/contestualizzate di lavoro e di
studio, nello sviluppo personale e nelle relazioni con gli altri; la competenza è descritta in
termini di responsabilità e autonomia.
La competenza è sempre oggetto di valutazione collegiale: è la risultante delle
osservazioni dello studente in molteplici contesti significativi, compiute in tempi mediolunghi da tutti i docenti del Team/Consiglio di classe.
18
La descrizione della competenza è sempre positiva: si valuta ciò che l’alunno sa fare con
ciò che sa, in contesti in cui abbia avuto esperienza. È espressa mediante 4 livelli:
A – Avanzato L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, mostrando
padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità; propone e sostiene
le proprie opinioni e assume in modo responsabile decisioni
consapevoli.
B – Intermedio L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove,
compie scelte consapevoli, mostrando di sa-per utilizzare le conoscenze
e le abilità acquisite.
L’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove,
C – Base
mostrando di possedere conoscenze e abilità fondamentali e di saper
applicare basilari regole e procedure apprese.
L’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in
D – Iniziale
situazioni note.
ALLEGATO 7 - Descrizione delle competenze Scuola primaria, Scuola secondaria di I
grado e descrizione dei livelli di competenza
Art. 14 - Compiti a casa
A) Premessa
Gli insegnanti di classe sono consapevoli del bisogno di ogni alunno, al termine della
giornata scolastica o durante il fine settimana, di avere momenti da trascorrere
liberamente con i famigliari o di svolgere autonomamente attività ludiche, rilassanti,
motorie. Riconoscono, inoltre, la valenza formativa delle varie esperienze extrascolastiche
(informali e non formali), essendo consci di “non esaurire tutte le funzioni educative”.
B) Lettura
I docenti considerano come obiettivo fondamentale quello di favorire negli alunni il
bisogno ed il piacere della lettura, pertanto ritengono opportuno abituare i propri
studenti alla lettura di un libro preso in prestito dalla biblioteca o di altri testi narrativi
forniti dalla scuola. Tale attività ha caratteristiche ludiche, “hobbistiche”, piacevoli, non è
quindi accompagnata da esercitazioni di tipo didattico (es. schede di lettura, ecc.) ma
soltanto dal controllo dell’avvenuta lettura.
C) Scrittura
Altro obiettivo basilare è educare alla produzione di testi: scrivere deve diventare una
consuetudine, perciò vengono assegnati anche temi da svolgere per casa (da un minimo
di 2 ad un massimo di 3 al mese). Occorre infatti che l’alunno conosca e applichi le
procedure di ideazione, pianificazione, stesura e revisione del testo servendosi di
strumenti per l’organizzazione delle idee (ad es. schemi, mappe, scalette), utilizzando
strumenti per la revisione del testo in vista della stesura definitiva e rispettando le
convenzioni grafiche. Deve essere in grado di:
Scrivere testi di tipo diverso (narrativo, descrittivo, espositivo, regolativo,
argomentativo) corretti dal punto di vista morfosintattico, lessicale, ortografico,
coerenti e coesi, adeguati allo scopo e al destinatario.
19
Scrivere testi di forma diversa (ad es. istruzioni per l’uso, lettere private e
pubbliche, diari personali e di bordo, dialoghi, articoli di cronaca, recensioni,
commenti, argomentazioni) sulla base di modelli sperimentati, adeguandoli a
situazione, argomento, scopo, destinatario, e selezionando il registro più adeguato.
Utilizzare per i propri testi anche la videoscrittura, curandone l’impaginazione;
Realizzare forme diverse di scrittura creativa: in prosa, in versi o inventare testi
teatrali.
D) Studio
Nelle ultime tre classi della Scuola primaria e in tutte le classi della Scuola secondaria di I
grado uno degli obiettivi dell’attività didattica è l’apprendimento di un efficace metodo di
studio individuale (che è stimolato anche per fornire agli alunni competenze utili per
affrontare positivamente il percorso scolastico nella Scuola secondaria di II grado) e ciò
comporta:
l’analisi approfondita di testi informativi di tipo letterario, storico, geografico,
scientifico;
l’individuazione delle parole-chiave e delle informazioni essenziali;
l’elaborazione di mappe concettuali;
la memorizzazione dei contenuti fondamentali;
la loro esposizione chiara, coerente, utilizzando un linguaggio specifico.
Le attività finalizzate al conseguimento di un efficace metodo di studio sono graduate
quanto a tempi e difficoltà affinché non diventino per l’alunno fonte di ansia e di
preoccupazione, ma occasione di crescita e di soddisfazione.
E) Compiti, studio e attività durante la settimana
Per i genitori i compiti a casa devono costituire un’occasione per seguire i lavori svolti e
realizzati a scuola, per verificare i progressi del figlio, per trasmettergli il valore del suo
impegno scolastico e per offrirgli aiuto, sostegno, incoraggiamento, apprezzamento per il
suo impegno e per le sue prestazioni.
Per favorire il giusto atteggiamento verso i compiti a casa si effettua un patto con l’allievo
che prevede il rispetto dei seguenti criteri:
1. Le attività assegnate sono chiare nella consegna, fattibili da tutti gli alunni,
diversificate in caso di progettazioni individualizzate e personalizzate, vertono su
tematiche già affrontate, costituiscono un’occasione di partecipazione e di
condivisione con la famiglia del lavoro svolto durante la settimana.
2. Le attività didattiche che si privilegiano nell’assegnazione dei compiti sono lo
studio individuale, le esercitazioni sulla comprensione dei testi, gli esercizi di
consolidamento, la raccolta di informazioni su argomenti specifici, diverse
tipologie di testi scritti.
3. Viene effettuata un’equa ripartizione settimanale dei carichi operativi.
4. Particolare attenzione è rivolta alla determinazione quantitativa dei compiti
durante i periodi di sospensione dell’attività didattica, connessi alle festività
previste dal Calendario scolastico.
5. Eventuali compiti sono utilizzati anche come ulteriore momento di aggregazione
tra gli alunni, in una prospettiva di condivisione di stili, ruoli, responsabilità e
obiettivi.
20
6. Nelle classi del Tempo Pieno della Scuola primaria, gli alunni non sono occupati
dopo l’impegno scolastico in ulteriori lavori didattici, ad eccezione di brevi attività
di lettura (mirate a consolidare l’apprendimento strumentale della letto-scrittura) e
di memorizzazione (tabelline, filastrocche, ecc.).
F) Compiti per il fine settimana e i periodi di vacanza nel corso dell’anno scolastico
I docenti ritengono opportuna un’adeguata assegnazione di compiti da svolgere a casa
durante il fine settimana e nei periodi di vacanza nel corso dell’anno scolastico:
per favorire un consolidamento degli apprendimenti;
per incentivare atteggiamenti di responsabilità e di autonomia;
per acquisire un efficace metodo di studio;
per coinvolgere le famiglie nel lavoro scolastico.
Premesso che risulta difficoltoso quantificare il tempo da dedicare ai compiti in tali
periodi perché ciò dipende anche dai ritmi e dalle modalità di svolgimento di ogni
alunno, i docenti sono consapevoli che l’impegno non deve limitare pesantemente le
esperienze familiari e la conduzione di altre attività extrascolastiche.
Attraverso l’utilizzo del Registro elettronico, i docenti del Consiglio di Classe/Team di
docenti assegnano i compiti per casa coordinandosi al fine di evitare un eccessivo carico
di lavoro.
Le attività assegnate sono chiare nella consegna, fattibili da tutti gli alunni, diversificate in
caso di percorsi individualizzati e/o personalizzati, vertono su contenuti e tematiche già
affrontati, costituiscono un’occasione di partecipazione e di condivisione con la famiglia
del lavoro svolto a scuola.
G) Il recupero durante l’assenza per malattia
Il recupero delle attività effettuate dalla classe durante le giornate di assenza di un alunno
(fermo restando che dev’essere cura dello stesso e della famiglia informarsi su quanto
svolto) è effettuato dai docenti di classe.
Il recupero riguarda in modo particolare le spiegazioni dei nuovi argomenti affrontati
sfruttando qualche momento nell’arco della mattinata o nel corso dell’Attività alternativa
all’IRC, o anche coinvolgendo tutta la classe (per gli altri alunni è un’occasione di rinforzo
o di verifica degli apprendimenti raggiunti).
Comunque non è necessario - anzi diventa eccessivamente pesante e gravoso - il recupero
di tutte le attività di esercizio svolte dai compagni durante i giorni di assenza.
Le assenze di un’intera settimana o di periodi maggiori creano, soprattutto se frequenti e
se coinvolgono più alunni in periodi diversi, disagi alla classe, frenando lo svolgimento
dell’attività scolastica. In questo caso si sensibilizzano le famiglie facendo loro presenti le
difficoltà che si possono creare e sollecitando una loro collaborazione per il recupero degli
apprendimenti anche in momenti extrascolastici.
Nel caso in cui un alunno non riprenda il lavoro svolto durante le lezioni e non effettui i
compiti assegnati per casa, i docenti verificano se ciò avviene occasionalmente o con una
certa frequenza, indagano sulle probabili cause e valutano, con i colleghi e con la famiglia,
una strategia idonea.
H) Controllo, correzione e valutazione dei compiti per casa
I compiti assegnati sono costantemente controllati e corretti dai docenti. La correzione
21
avviene mediante attività orali, di lettura o svolte collettivamente alla lavagna (LIM). I
compiti per casa non sono valutati con i voti in decimi ma soltanto con giudizi (in
particolare nella Scuola primaria). La mancata esecuzione dei compiti a casa comporta
l’immediata comunicazione alla famiglia e, se reiterata, l’attribuzione di una valutazione
insufficiente non recuperabile.
Art. 15 - Laboratori Permanenti (LAPE) come luogo di costruzione di competenze
e Funzioni Strumentali al POF
I Laboratori Permanenti, con i quali si concretizza il nostro POF, utilizzano la
metodologia della ricerca. Si intendono pertanto non solo come uno spazio fisico
attrezzato in maniera specifica ai fini di una determinata produzione, ma come
situazione, come modalità di lavoro, anche in aula, dove docenti ed allievi progettano,
sperimentano, ricercano agendo la loro fantasia e la loro creatività.
Essi nascono dai seguenti presupposti:
un unico percorso metodologico non può essere efficace per tutti gli allievi di una
classe, nella quale esistono stili cognitivi, caratteristiche personali e contesti di
provenienza differenti;
la vita intellettuale di una persona non si risolve esclusivamente attraverso
l’attività teoretica fondata sulla parola, sul libro; il fare e l’agire devono diventare
aspetti altrettanto salienti dell’azione educativa, non episodici o semplicemente a
supporto del sapere teorico;
l’esigenza di superare la predominanza delle logiche della quantità su quelle della
qualità dei contenuti; è indispensabile che il docente sappia scegliere gli aspetti del
sapere intorno ai quali gli allievi possano costruire le proprie rappresentazioni
della realtà dotandole di senso, attraverso tempi scolastici anche inferiori, ma
significativi e motivanti.
I Laboratori Permanenti sono intesi come una pratica del fare, in modo che lo studente
diventi protagonista di:
un processo di costruzione di conoscenze e di sviluppo di abilità che gli
permettono di essere coinvolto in una situazione collettiva di scambio
comunicativo tra pari;
rielaborare conoscenza attraverso l’esperienza diretta; di costruire un
apprendimento significativo, dovendo trovare soluzioni a situazioni
problematiche;
vivere la vicenda scolastica attraverso l’esperienza di emozioni positive;
essere consapevole del proprio modo di imparare attraverso il confronto e la
valutazione delle proprie idee e la negoziazione di significato con gli altri.
Sono previsti i seguenti LAPE:
1. Laboratorio Permanente Teatro;
2. Laboratorio Permanente Scienza e Tecnologie Sociali (Informatica, Cinema,
Robotica);
3. Laboratorio Permanente Scrittura Creativa;
22
4. Laboratorio Permanente Lettura;
5. Laboratorio Permanente Sicurezza, Salute e Benessere a Scuola (incluse Attività
Sportive);
6. Laboratorio Permanente Conoscenza del Territorio e delle Tradizioni (Viaggi
d’istruzione, Mostre, Musei);
7. Laboratorio Permanente Mondialità (Pace, Interculturalità e Solidarietà);
8. Laboratorio Permanente Attività Manuali;
9. Laboratorio Permanente Musica Plus (Progetto Yamaha, Pratica Strumentale,
Cori);
10. Laboratorio Permanente Lingue Plus.
I docenti responsabili dei sopraelencati Laboratori Permanenti “interagiscono” con i
seguenti docenti -Funzioni Strumentali al POF:
a) Gestione POF, interventi e servizi per i docenti e per gli alunni, coordinamento
LAPE;
b) Interventi e servizi per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali - BES;
c) Interventi e servizi per le tecnologie sociali e il sito internet della scuola;
d) Interventi per la valutazione degli apprendimenti, l’autovalutazione d’istituto, il
recupero e la valorizzazione delle eccellenze, l’orientamento.
Art. 16 - Consiglio Orientativo
Il Consiglio Orientativo si inserisce nella più ampia e moderna accezione di Orientamento
il quale vede l’allievo al centro di un processo attivo, da esso gestito con le proprie risorse
(personali e sociali) e con i propri vissuti (formativi e lavorativi) ed influenzato dalle
proprie appartenenze (ambientali e familiari).
Lo sviluppo formativo, ed in particolare il momento della scelta del futuro percorso che
l’alunno intraprenderà al termine del primo ciclo di studi, delinea una fase iniziale
dell’orientamento in cui si dota lo studente del supporto all’acquisizione della capacità di
fronteggiare in modo consapevole le transizioni verso i nuovi e più complessi contesti di
vita.
Il Consiglio Orientativo rappresenta pertanto un processo che si articola lungo l’arco del
percorso scolastico, non costituendo solamente la parte terminale di questo. I docenti,
infatti, offrono il loro punto di vista dopo aver osservato e valutato lo studente nel corso
degli anni, configurandosi come facilitatori nel processo di scelta dell’alunno e
nell’assunzione di responsabilità da parte della famiglia.
L’accompagnamento dello studente durante questa delicata fase dello sviluppo mira
altresì alla prevenzione del disagio scolastico, una condizione di difficoltà nel rapporto
personale tra studente e istituzione scuola, che spesso si traduce in una riuscita scolastica
problematica, in bocciature se non in abbandono.
L’organizzazione scolastica svolge dunque un ruolo di primaria importanza nello
sviluppo dello studente e della proprio sé e mediando la futura e positiva relazione tra
persona e istituzioni sociali si configura come luogo di sperimentazione di ruoli, regole e
responsabilità.
La consapevolezza di quanto detto fa emergere con nitidezza la rilevanza di una
23
necessaria attenzione al metodo, nella creazione di un percorso che sappia dar valore alla
persona in contesto.
Lo strumento individuato è in grado di favorire l’attivazione di un processo diagnostico e
prognostico a sostegno non solo della riuscita scolastica, quanto del più ampio progetto di
vita.
ALLEGATO 8 – Consiglio orientativo
Art. 17 - Presentazione mappa concettuale interdisciplinare
per colloquio orale dell’Esame di Stato
La nostra scuola crede fermamente nell’apprendimento significativo ovvero in quel
processo che vede lo studente mettere in relazione le diverse discipline e le nuove
informazioni con altre che già possiede nella sua struttura cognitiva.
Questo personale processo attivo è incoraggiato dall’insegnante grazie all’utilizzo delle
mappe concettuali interdisciplinari che, prevedendo una riflessione sulla costruzione e
relazione dei concetti nuovi e vecchi, favoriscono la dimensione metacognitiva e
un’assimilazione duratura del sapere.
La mappa interdisciplinare, dunque, contiene in sé la capacità di mostrare e rendere
esplicite tutte le concatenazioni logiche che portano alla formulazione di un argomento.
Il suo utilizzo nel campo della didattica consente una verifica istantanea del livello di
comprensione dello studente e ne favorisce e rafforza l’apprendimento grazie al
confronto e all’analisi tra strutture concettuali.
Per ottenere l’obiettivo atteso, è fondamentale che ogni studente diventi competente e
autonomo nel riassumere e schematizzare testi arrivando a creare una propria mappa
interdisciplinare. Tutti i docenti del Consiglio di Classe, sin dall’inizio dell’anno
scolastico, forniscono indicazioni chiare ed adeguate sul modo di procedere, anche
attraverso modelli esplicativi.
Le mappe, oltre ad essere uno strumento didattico per tutta la classe, si configurano anche
come strumenti compensativi inclusivi; ad esempio possono fungere da supporto visivo,
in particolare per i ragazzi con BES (Bisogni Educativi Speciali), finalizzato al recupero
delle informazioni e all’organizzazione del discorso nella presentazione orale;
contribuiscono, dando sicurezza allo studente, a ridurre i livelli di ansia determinata
dalla paura di dimenticare termini o parti di un discorso strutturato e ad aumentare
l’autostima.
Gli alunni di classe terza della Secondaria di I grado, entro il 30 maggio o entro la data
esplicitata tramite apposita circolare, presentano al Coordinatore di classe la propria
mappa concettuale interdisciplinare conforme al modello in allegato.
Il Coordinatore di classe, dopo aver raccolto e corretto (uniformandole graficamente) tutte
le mappe, le presenta al Dirigente Scolastico.
Il colloquio d’esame verte sulla presentazione del percorso di studio-ricerca.
Prima della presentazione ogni candidato dichiara alla commissione:
il titolo del proprio percorso;
le motivazioni che lo hanno portato alla scelta di tale percorso;
tutte le materie e i docenti coinvolti.
Al termine della presentazione i docenti della commissione possono intervenire con
24
domande inerenti l’argomento del percorso ma anche su altre tematiche affrontate nel
corso dell’anno scolastico.
ALLEGATO 9 – Modello Mappa del Colloquio Interdisciplinare – Esame di Stato
Conclusivo del Primo Ciclo di Istruzione
Art. 18 - Prove INVALSI
Il Sistema Nazionale di Valutazione nasce dall’esigenza di dotare il Paese di un sistema di
valutazione dei risultati conseguiti dalla scuola in linea con le esperienze più avanzate a
livello internazionale. La sua realizzazione è guidata dalla duplice esigenza di migliorare,
da un lato, l’efficacia della scuola per le fasce più deboli della popolazione scolastica e,
dall’altro, di far emergere e diffondere le esperienze di eccellenza presenti al suo interno.
Per realizzare le suddette finalità è necessario che il SNV sia basato su valutazioni
derivate da prove standardizzate. Esse non si pongono in antitesi con la valutazione
formativa e sommativa quotidianamente realizzata all’interno delle scuole, ma
vogliono solo rappresentare un utile punto di riferimento esterno per integrare gli
elementi di valutazione attualmente esistenti.
Le prove, in forma anonima, si svolgono al termine dell’anno scolastico nelle classi II
e V della Scuola primaria. Nelle classi III della Scuola secondaria di primo grado la
rilevazione sugli apprendimenti è invece condotta all’interno dell’esame conclusivo del
Primo ciclo d’istruzione.
La partecipazione obbligatoria alle rilevazioni nazionali degli apprendimenti degli
studenti rientra nell’attività ordinaria d’istituto. In tale modo, la nostra scuola ottiene
informazioni sugli apprendimenti distinti per ciascuna delle classi coinvolte, comparabili
con la situazione del sistema nel suo complesso, utili come spunto di riflessione per
l’analisi della situazione e il miglioramento didattico delle stesse.
Per Italiano la prova è volta ad accertare la capacità di comprensione del testo e le
conoscenze di base della struttura della lingua italiana. Per Matematica la prova verifica
le conoscenze e le abilità nei sottoambiti disciplinari di numeri, spazio e figure, dati
e previsioni e relazioni e funzioni, queste ultime a partire dalla classe V della Scuola
primaria. Le prove, sottoposte a una verifica preliminare sul campo, mirano ad accertare
il grado di raggiungimento degli attuali obiettivi di apprendimento stabiliti a livello
nazionale per i diversi cicli scolastici.
Nel corso dell’anno scolastico vengono effettuate almeno due esercitazioni in tutte le
classi. Le prove, uguali per tutti, vengono scelte tra quelle somministrate dall’Invalsi negli
anni precedenti. I risultati delle stesse sono comunicati alle famiglie tramite percentuale
relativa alla misurazione della performance riportata nel Registro elettronico.
Art. 19 - Modalità con cui è espressa la valutazione quadrimestrale ed annuale degli
apprendimenti, la certificazione delle competenze
acquisite e l’esito dell’esame conclusivo del primo ciclo di studi
Scuola Primaria
Scuola secondaria di I grado
La valutazione periodica ed annuale La valutazione periodica ed annuale degli
25
degli apprendimenti degli alunni
è effettuata mediante l’attribuzione
di voti numerici espressi in decimi ed
è illustrata con giudizio analitico sul
livello
globale
di
maturazione
raggiunto dall’alunno.
La certificazione delle competenze
acquisite (al termine della classe V),
invece, sempre positiva in quanto si
valuta ciò che l’alunno sa fare con ciò
che sa, in contesti in cui abbia avuto
esperienza. È espressa mediante tre
livelli (art. 13).
Il docente è tenuto a dare motivazione
della sua proposta di voto in base
anche ai criteri valutativi indicati dal
Collegio dei docenti nel presente
Documento. Ciò risponde al principio
di trasparenza, che è il principio
cardine
della
valutazione.
Le
valutazioni espresse all’interno del
Team
di
docenti,
debitamente
motivate, si ritengono insindacabili.
Il Docente referente effettua per
iscritto una breve presentazione della
classe, che viene inseri-ta nel verbale
dello scrutinio.
In sede di scrutinio, intermedio e
finale, la valutazione non è del singolo
docente e tutti i voti si ritengono
“proposti” e “di consiglio”.
apprendimenti degli alunni e la valutazione
dell’esame finale del ciclo sono effettuate
mediante l’attribuzione di voti numerici espressi
in decimi.
La certificazione delle competenze acquisite (al
termine del Primo ciclo d’istruzione o in caso di
assolvimento dell’obbligo scolastico), invece,
sempre positiva in quanto si valuta ciò che
l’alunno sa fare con ciò che sa, in contesti in cui
abbia avuto esperienza. È espressa mediante tre
livelli (art. 13).
Il docente è tenuto a dare motivazione della sua
proposta di voto in base anche ai criteri valutativi
indicati dal Collegio dei docenti nel presente
Documento. Ciò risponde al principio di
trasparenza, che è il principio cardine della
valutazione. Le valutazioni espresse all’interno
del Consiglio di classe, debitamente motivate, si
ritengono insindacabili.
Il Coordinatore di classe effettua per iscritto una
breve presentazione della classe, che viene inserita nel verbale dello scrutinio.
In sede di scrutinio, intermedio e finale, la
valutazione non è del singolo docente e tutti i voti
si ritengono “proposti” e “di consiglio”.
La valutazione con voto numerico espresso in
decimi riguarda anche l’insegnamento dello
strumento musicale (Indirizzo musicale).
Il docente di strumento, quello di teoria/solfeggio
e musica d’insieme, qualora fossero più di uno,
esprimono un unico voto.
Per l’insegnamento della religione La valutazione per l’insegnamento della religione
cattolica (IRC) la valutazione si cattolica (IRC) è espressa senza attribuzione di
effettua attraverso un giudizio sinte- voto numerico.
tico formulato dal docente.
Nella Scuola primaria non è previsto L’esito dell’esame conclusivo è espresso con una
un esame finale di licenza.
valutazione complessiva in decimi:
Si somministrano agli alunni delle giudizio di idoneità (media dei voti riportati
classi quinte (in accordo con i docenti
nelle varie discipline);
della Secondaria) compiti significativi media aritmetica dei voti in decimi ottenuti
26
comuni per rilevare le competenze
sviluppate nel quinquennio.
nelle singole prove di Italiano, Matematica,
Lingua/e straniera/e), Prova nazionale Invalsi;
Prova orale.
La frazione pari o superiore a 0.5 è arrotondata
all’unità superiore.
La valutazione numerica è, inoltre, illustrata con
una certificazione analitica dei traguardi di
competenza e del livello globale di maturazione
raggiunti dall’alunno.
Conseguono il diploma gli studenti che ottengono una valutazione non inferiore a sei decimi.
In sede d’esame finale agli alunni particolarmente
meritevoli che conseguono il punteggio di 10
decimi può essere assegnata la lode dalla
commissione, che decide all’unanimità.
Gli esiti finali degli esami sono resi pubblici
mediante affissione all’albo.
Art. 20 - Informativa di metà quadrimestre
e lettera per numerose insufficienze
Le famiglie sono costantemente informate del profitto degli alunni attraverso il Registro
on line. All’inizio dell’anno scolastico ai genitori viene fornita una password che consente
l’accesso a tale Registro per controllare assenze, valutazioni, note disciplinari e attività
svolte in classe, compiti assegnati, ecc.
Postazioni internet gratuite sono presenti nei plessi della Secondaria “E. Motterle” e “A.
Beltrame”, a disposizione delle famiglie che sono sprovviste di computer o di un
collegamento internet.
A metà del primo quadrimestre (fine novembre) e del secondo quadrimestre (inizi di
marzo) viene inviata alle famiglie una lettera indicante le lacune degli studenti in
difficoltà, che presentano cioè 3 insufficienze, anche parziali (cioè solo nello scritto o nel
pratico o in orale). L’ultima parte della stessa dev’essere firmata dai genitori per
conoscenza e riconsegnata dagli alunni al Coordinatore di classe/Docente referente.
Art. 21 - Scheda di valutazione
Nella scheda di valutazione, redatta a scansione quadrimestrale, le discipline curriculari
vengono valutate con voti in decimi dal 4 al 10.
La valutazione del Comportamento (solo per la Scuola primaria) e della Religione
Cattolica viene espressa con la seguente scala di misurazione: ottimo, distinto, buono,
discreto, sufficiente e non sufficiente.
27
La valutazione con giudizio analitico, richiesta dalla normativa sul livello globale di
maturazione raggiunto dall’alunno alla fine di ciascun quadrimestre, viene espressa su
quattro fondamentali “dimensioni” osservate con regolarità nel corso delle prestazioni
scolastiche: partecipazione, impegno, autonomia, modalità di apprendimento.
Nel nostro Istituto è attiva una procedura che permette ai genitori di visualizzare
attraverso internet le valutazioni intermedie e finali dei propri figli.
I dati relativi al I quadrimestre sono visibili dopo la metà di febbraio.
I dati relativi al II quadrimestre sono visibili dopo la metà di giugno.
La scheda individuale dell’alunno scaricata e stampata autonomamente (fine I
quadrimestre) o consegnata alla famiglia (fine anno scolastico) è sempre comunque
accompagnata da un colloquio esplicativo per ciascun alunno.
ALLEGATO 10 - Indicatori per la scheda di valutazione Scuola primaria e Scuola
Secondaria di I Grado
Art. 22 - Chi valuta e come si valutano quadrimestralmente ed annualmente gli
apprendimenti e il comportamento degli alunni
Scuola Primaria
La valutazione, quadrimestrale e finale,
degli apprendimenti è effettuata collegialmente dai docenti contitolari della classe
(Team di docenti).
Scuola secondaria di I grado
La valutazione, quadrimestrale e finale, degli
apprendimenti è effettuata dal Consiglio di
classe presieduto dal Dirigente scolastico o
da suo delegato, con deliberazione assunta,
ove necessario, a maggioranza.
A) Il Consiglio di classe come “collegio perfetto” e “sovrano” nell’attribuzione dei voti
Il Consiglio di classe riunito per lo scrutinio, intermedio e finale, è un organo collegiale
giudicante perfetto che esige la presenza di tutti i suoi componenti per la validità delle
deliberazioni da assumere. Deve quindi operare con la partecipazione di tutti i suoi
componenti.
B) Deliberazioni da adottare a maggioranza
In caso di deliberazioni da assumere a maggioranza non è ammessa l’astensione. Tutti i
docenti devono votare, compreso il Presidente il cui voto prevale in caso di parità.
Il Presidente del Consiglio di classe (di solito il Dirigente Scolastico) non vota due volte
ma, in caso di parità, il suo voto prevale. Ciò vuol dire che in caso di parità di voti prevale
la proposta a cui ha dato il voto il Presidente, senza però apportare alcuna modifica al
numero dei voti assegnati a ciascuna proposta.
C) Sostituzione del docente assente e delega di un componente del Consiglio di classe
Sempre per il principio del “collegio perfetto” già espresso, nel caso in cui un docente sia
assente per malattia o per collocamento in altra situazione di “status”che ne giustifichi
l’assenza (permesso per gravi motivi personali o familiari; congedo per maternità, ecc.) si
provvede a sostituirlo con un altro docente della stessa materia in servizio presso la stessa
scuola. Il docente assente non può essere sostituito da un docente dello stesso Consiglio di
classe anche se di materia affine, sempre per il principio che il numero dei componenti del
28
Consiglio di classe deve risultare invariato (in questo caso ci sarebbe infatti un
componente in meno). Della sostituzione va fatta debita menzione nel relativo verbale. Se
nella scuola non vi è un docente della stessa materia o comunque avente titolo ad
insegnarla (e non è possibile rimandare lo scrutinio) si deve necessariamente ricorrere ad
una nomina per scorrimento delle graduatorie dei supplenti.
Il Dirigente Scolastico può delegare a presiedere lo scrutinio intermedio o finale un
Docente che faccia parte dello stesso Organo collegiale (di solito il coordinatore nella
secondaria o il docente referente nella primaria, nominato tale ad inizio anno). La delega a
presiedere il Consiglio risulta da provvedimento scritto (è sufficiente l’indicazione anche
nell’atto di convocazione dell’Organo) ed è inserita a verbale. Un docente può svolgere
contemporaneamente e senza nessuna incompatibilità di funzione l’incarico di segretario
e quello di coordinatore all’interno dello stesso Consiglio di classe (può anche svolgere tali
funzioni in più Consigli di classe). Le due figure devono essere distinte quando il
coordinatore viene delegato dal Dirigente a svolgere le funzioni di presidente del C.d.C..
In questo caso, infatti, la funzione di segretario e quella di Presidente non possono essere
svolte dalla stessa persona.
D) Il docente di Approfondimento in materie letterarie (Laboratorio di scrittura)
Fa parte a pieno titolo del Consiglio di classe e anche della Commissione d’esame (se tale
insegnamento è stato svolto in una terza classe).
Dal punto di vista dell’insegnamento impartito, egli non esprime una valutazione
autonoma, ma il suo voto in decimi “confluisce” nella votazione del docente di materie
letterarie. Prima dello scrutinio egli provvederà a consegnare al docente di Lettere
l’apposita griglia con la valutazione del percorso effettuato.
E) Il docente di Sostegno
I docenti di Sostegno partecipano al processo educativo di tutti gli allievi della classe e
quindi fanno parte a pieno titolo del Consiglio di classe con diritto di voto per tutti gli
allievi della classe, siano essi certificati o no.
Se ci sono però più docenti di Sostegno che seguono lo stesso allievo disabile, questa
partecipazione “confluisce” su un’unica posizione e quindi il loro voto all’interno del
Consiglio di classe vale “uno”. Questa “unica” posizione vale per qualsiasi allievo, sia o
no certificato.
F) L’insegnante di Religione Cattolica (IRC)
Fa parte, al pari degli altri insegnanti, degli organi collegiali della scuola e possiede
pertanto lo status degli altri docenti; partecipa alle valutazioni periodiche e finali, ma
soltanto per gli allievi che si sono avvalsi dell’insegnamento della Religione Cattolica; non
esprime un voto numerico in decimi, limitandosi a compilare una speciale nota, da
consegnare assieme al documento di valutazione.
Qualora, in sede di scrutinio finale, vi sia una deliberazione da adottare a maggioranza,
l’insegnante di Religione vota facendo inserire a verbale il proprio giudizio motivato.
Il giudizio formulato dall’IRC esprime la valutazione positiva o negativa del grado di
preparazione dell’alunno con riguardo al profitto, agli obiettivi didattici e formativi
previsti del curricolo, al comportamento - inteso come interesse e partecipazione attiva al
dialogo educativo -, alle capacità e alle attitudini.
29
G) Il docente di Attività Alternativa alla Religione Cattolica (DAARC)
Il docente di Attività Alternativa alla Religione Cattolica partecipa a pieno titolo ai
Consigli di classe per gli scrutini periodici e finali, limitatamente agli alunni che seguono
le attività medesime. Egli utilizza la stessa scala valutativa e la stessa scheda dell’IRC che
allega al documento di valutazione (ovviamente limitatamente agli alunni che abbiano
seguito tali attività).
Art. 23 - Valutazione degli alunni BES
La proposta educativa scolastica quotidiana “standard” non consente allo studente in
difficoltà per situazioni di varia natura un apprendimento e uno sviluppo efficaci.
Il quadro delle principali situazioni di BES (bisogni educativi speciali) sono riconducibili
a tre categorie principali:
quella della disabilità;
quella dei disturbi evolutivi specifici;
quella dello svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale.
Il Consiglio di Classe/ Team di docenti:
a) Rileva le problematiche nell’esperienza scolastica attraverso:
Osservazioni mediante strumenti condivisi;
Acquisizione documentazione (Diagnosi di DSA, Verbali di accertamento
handicap, Relazioni cliniche, altro).
b) Valuta l’esistenza di necessità educative non soddisfabili con le tradizionali
metodologie didattiche;
c) Elabora l’intervento personalizzato:
DF, PDF e PEI - L. 104/1992 Diagnosi Funzione (DF), Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e Piano Educativo
Individualizzato (PEI) - documento nel quale vengono descritti gli interventi integrati
ed equilibrati tra di loro, predisposti per l’alunno in situazione di handicap, in un
determinato periodo di tempo, ai fini della realizzazione del diritto all’educazione e
all’istruzione -. Tali documenti, redatti in collaborazione con il Servizio Sanitario
Nazionale, hanno lo scopo di riscontrare le potenzialità funzionali dell’alunno con
disabilità e sulla base di queste costruire adeguati percorsi di autonomia, di
socializzazione e di apprendimento.
PDP - L. 170/2010 e Direttiva 27.12.2012 per gli allievi con Disturbo Specifico
dell’Apprendimento (DSA) -.
Il PDP è il Piano Didattico Personalizzato previsto dalla Legge 170 del 2010 e poi esteso a
tutti gli alunni con bisogni educativi speciali. È uno strumento di progettazione che
ha lo scopo di definire, monitorare e documentare, secondo un’elaborazione collegiale,
corresponsabile e partecipata, le strategie di intervento più idonee e i criteri di
valutazione degli apprendimenti. È necessario che l’attivazione di un percorso
individualizzato e personalizzato per un alunno con Bisogni Educativi Speciali sia
deliberata in Consiglio di classe/Team di docenti dando luogo al PDP, firmato dal
Dirigente Scolastico (o da un docente da questi specificamente delegato), dai docenti
e dalla famiglia. Nel caso in cui sia necessario trattare dati sensibili per finalità
istituzionali, si avrà cura di includere nel PDP apposita autorizzazione da parte della
30
famiglia.
La scuola pone attenzione al fatto che le verifiche per gli alunni BES:
siano preventivamente calendarizzate sulla base di un funzionale confronto fra i
docenti del Team o C.d.C;
vengano effettuate in relazione al PDP (se presente) e con l’uso degli strumenti
compensativi e/o le misure dispensative (se previsti).
A) Alunni con disabilità
Si stabilisce che:
le verifiche possono essere uguali, semplificate o differenziate rispetto a quelle
previste per la classe, sulla base di quanto declinato nel PEI;
la valutazione è svolta secondo i criteri educativi e didattici stabiliti nel PEI da tutti
i docenti del Team/C.d.C., e quindi non solo dal docente di sostegno;
un PEI semplificato/facilitato dà diritto al conseguimento del titolo di studio con
valore legale;
un PEI differenziato dà diritto alla sola attestazione delle competenze.
Lo studente con disabilità che ha seguito un PEI differenziato, acquisendo l’attestazione
delle competenze, può comunque iscriversi alla Scuola secondaria di II grado.
B) Alunni con DSA
Si stabilisce che:
le verifiche sono coerenti con quanto stabilito nel PDP (tempi più lunghi, verifiche
graduate, uso di strumenti compensativi, svolgimento di un numero minore di
esercizi, ecc.);
la valutazione è svolta sulla base di quanto dichiarato nel PDP prestando
attenzione alla padronanza dei contenuti e prescindendo dagli errori connessi al
disturbo.
Per favorire l’apprendimento delle lingue straniere si utilizza la massima flessibilità
didattica, privilegiando l’espressione orale e non escludendo, se necessari, strumenti
compensativi e misure dispensative, secondo quanto dettato dalla norma vigente.
C) Alunni con altre situazioni di BES
La valutazione degli studenti che vivono altre situazioni di BES pone al centro i seguenti
principi guida - che caratterizzano comunque tutte le azioni valutative della scuola nei
confronti degli apprendimenti degli alunni -:
è necessario distinguere monitoraggio, controllo, verifica e valutazione degli
apprendimenti;
è indispensabile che la valutazione non sia solo sommativa ma anche, e
soprattutto, formativa;
è auspicabile che la valutazione sia sempre globale e multifattoriale, mai
parcellizzata e segmentata.
La valutazione tiene inoltre conto de:
situazione di partenza;
risultati raggiunti dallo studente nel suo personale percorso di apprendimento;
risultati riconducibili ai livelli essenziali degli apprendimenti previsti per la classe
frequentata e per il grado di scuola di riferimento;
31
competenze acquisite nel percorso di apprendimento.
Per questo il Collegio docenti:
stabilisce i livelli essenziali di competenza disciplinare al fine di valutare la
congruenza con il percorso della classe e la possibilità di passaggio per l’alunno
alla classe successiva;
concorda eventuali possibili modalità di raccordo con i contenuti disciplinari
previsti per l’intera classe.
In ogni caso, per una corretta e completa valutazione il C.d.C./Team di docenti:
definisce chiaramente che cosa, come e perché si sta valutando;
separa i contenuti della valutazione dalle capacità strumentali necessarie a
condividerli e ad esplicitarli;
dedica attenzione al processo più che al solo prodotto elaborato;
predispone lo svolgimento delle verifiche secondo le condizioni abituali
individuate per lo studente.
Nella stesura delle prove in itinere e finali ogni docente tiene inoltre conto in particolare
degli obiettivi irrinunciabili e degli obiettivi essenziali della propria materia, anche nella
prospettiva di un curricolo verticale, soprattutto al fine di evitare riduzioni del curricolo
di studio che precluderebbero l’ottenimento di un titolo con valore legale.
Pertanto l’uso di strumenti compensativi e di particolari metodologie didattiche nel corso
dell’anno scolastico - e fino al momento in cui il PDP eventualmente non decada -, è
finalizzato a mettere lo studente in grado di affrontare l’esame di licenza con le stesse
possibilità degli altri studenti della stessa classe, riducendo al minimo la fatica e le
difficoltà conseguenti lo specifico BES.
Il docente, proprio perché esperto nella metodologia didattica, sia generale sia afferente la
specifica materia di insegnamento, prevede prima di tutto nel PDP l’utilizzo di
metodologie didattiche individualizzate e personalizzate e, solo in seconda istanza, di
eventuali compensazioni e di possibili dispense.
In sede di esame di Stato per questi alunni non sono attualmente previste modalità
differenziate di verifica degli apprendimenti.
L’uso temporaneo di dispense, di compensazioni e di flessibilità didattica è utile al fine di
porre l’alunno nelle condizioni di sostenere, al termine del percorso di studi, l’esame di
licenza con le stesse modalità e i medesimi tempi degli studenti che non vivono situazioni
di BES. L’uso di strumenti compensativi e, solo se necessarie, di misure dispensative non
deve generare alcuna dipendenza da parte dell’allievo, aggravando la sua peculiare
difficoltà. L’uso di tali dispositivi deve anzi metterlo nella condizione di superare
eventuali ritardi e/o problematicità e/o complicanze afferenti l’apprendimento.
Art. 24 - Valutazione Scuola dell’infanzia
Durante i percorsi e le esperienze formative, educative e didattiche vengono osservati
gli atteggiamenti e i comportamenti; sono inoltre considerate tutte quelle informazioni
valutative di ritorno (feed-back), atte a misurare l’efficacia delle soluzioni adottate, ad
orientare l’attività didattica, a valorizzare le esigenze e le potenzialità di ciascun
bambino e del gruppo di sezione/intersezione, nonché a ricalibrare gli interventi
educativi sulla base dei risultati raggiunti, al fine di consentire a tutti gli alunni il
32
raggiungimento del livello essenziale di apprendimento.
I livelli di competenza raggiunti al termine del percorso sono valutati per Campi di
Esperienza e Traguardi per lo Sviluppo delle Competenze secondo la seguente legenda:
ESSENZIALE: il bambino ha raggiunto gli obiettivi in prevalenza con l’aiuto
dell’insegnante.
CONSOLIDATO: il bambino ha raggiunto con autonomia gli obiettivi individuati.
AVANZATO: il bambino ha pienamente acquisito con autonomia gli obiettivi
individuati, dimostrando creatività operativa anche in situazioni complesse ed
interagendo con gli altri.
Le Schede di Valutazione, predisposte per età, contengono l’indicazione del livello
raggiunto, nelle seguenti Aree di Sviluppo:
MOTRICITÀ;
LINGUAGGIO E COMUNICAZIONE;
LINGUAGGI NON VERBALI;
RELAZIONI INTERPERSONALI;
LOGICA;
MEMORIA;
ATTENZIONE;
AUTONOMIA.
ALLEGATO 11 - Scheda di Valutazione Scuola dell’infanzia
Art. 25 - Indicazioni per l’ammissione alla classe successiva o all’esame finale
A) Scuola primaria
I docenti, con decisione assunta all’unanimità, possono non ammettere l’alunno alla classe
successiva solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione.
Premesso che la nostra scuola concepisce la non ammissione:
come costruzione delle condizioni per attivare/riattivare un processo positivo, con
tempi più lunghi e più adeguati ai ritmi individuali;
come evento condiviso dalle famiglie (che non vuol dire “autorizzato”) e
accuratamente preparato per l’alunno, anche in riferimento alla classe di futura
accoglienza;
come evento da considerare privilegiatamene (senza limitare l’autonoma
valutazione dei docenti) negli anni di passaggio da segmenti formativi ad altri che
richiedono salti cognitivi particolarmente elevati ed esigenti di definiti prerequisiti,
mancando i quali potrebbe risultare compromesso il successivo processo;
quando siano stati adottati, comunque, documentati interventi di recupero e
di sostegno che non si siano rilevati produttivi.
Il Collegio dei docenti considera casi di eccezionale gravità quelli in cui si registrino
contemporaneamente le seguenti condizioni:
1. assenza o gravi carenze delle abilità propedeutiche ad apprendimenti
successivi (lettoscrittura, calcolo, logica matematica);
2. mancati processi di miglioramento cognitivo pur in presenza di documentati
stimoli individualizzati;
3. gravi carenze e assenza di miglioramento, pur in presenza di documentati
33
stimoli individualizzati, relativamente agli indicatori del comportamento che
attengono alla partecipazione, alla responsabilità e all’impegno.
L’ipotesi della non ammissione è formulata dal Team di docenti entro il 30 aprile e
comunicata al Dirigente Scolastico per consentire la dovuta preventiva condivisione con
la famiglia e la dovuta preventiva preparazione dell’alunno relativamente al suo ingresso
nella nuova classe, e della nuova classe relativamente all’accoglienza del nuovo alunno.
L’alunno del quale si sia considerata grave la situazione, sia che con decisione
all’unanimità non sia stato ammesso, sia che, per mancanza di unanimità, sia stato
ammesso, fruirà, nell’anno successivo, di precoci e formalizzati interventi di recupero e/o
sostegno.
In sintesi si considerano requisiti indispensabili per la non ammissione:
1. unanimità del voto del Team di docenti;
2. specifica e comprovata eccezionalità dei motivi;
3. interventi individualizzati da parte della scuola (opportunamente documentati) per
far fronte, attraverso strumenti compensativi e misure dispensative, ai cosiddetti
bisogni educativi speciali dell’alunno;
4. adeguata motivazione del provvedimento, che non può essere contraddittorio,
generico ed insufficiente.
B) Scuola secondaria di I grado
Sono ammessi alla classe successiva gli studenti che hanno ottenuto, con decisione assunta
a maggioranza dal Consiglio di classe, un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna
disciplina o gruppo di discipline.
La votazione sul comportamento degli studenti determina, se inferiore a sei decimi, la non
ammissione al successivo anno di corso o all’esame conclusivo del ciclo.
Per l’ammissione all’Esame di Stato del terzo anno della Scuola secondaria di I grado gli
alunni devono conseguire la sufficienza in tutte le materie, compreso il voto in condotta.
Pertanto, laddove in sede di scrutinio qualche voto proposto dai singoli docenti sia al di
sotto del 6, per esaminare l’ammissione o non ammissione dell’allievo alla classe
successiva o all’esame di Stato, il Dirigente scolastico, dopo aver diretto la discussione,
considerati gli orientamenti in essa scaturiti e le posizioni emerse, pone in votazione
l’ammissione o la non ammissione.
In caso di esito favorevole all’ammissione, tutti i voti insufficienti sono automaticamente
elevati a sei.
In caso di esito sfavorevole all’ammissione, il voto o i voti rimangono insufficienti e
l’allievo non è ammesso alla classe successiva o all’Esame.
Il Consiglio di classe formula un giudizio di idoneità espresso in decimi, considerando il
percorso scolastico compiuto dall’allievo.
C) Deroga alla frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale
Fermo restando il requisito della frequenza ai fini della validità dell’anno scolastico e per
la valutazione degli alunni (almeno tre quarti dell’orario annuale, fatte salve le deroghe
alla soglia di frequenza a condizione che siano applicate in casi eccezionali e
opportunamente motivate), le motivate deroghe sono deliberate dal Collegio Docenti. La
deroga è prevista per casi eccezionali e certi a condizione, comunque, che tali assenze
non pregiudichino, a giudizio del Consiglio di classe, la possibilità di procedere alla
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valutazione degli alunni interessati, considerata la non sufficiente permanenza del
rapporto educativo. Tali circostanze sono oggetto di preliminare accertamento da parte
del Consiglio di classe e sono debitamente verbalizzate.
Le tipologie di assenza ammesse alla deroga riguardano:
a) ricovero ospedaliero, visite specialistiche ospedaliere e day hospital attestati dalla
struttura sanitaria da consegnare al rientro (non è ammessa l’autocertificazione);
b) motivi personali e/o di famiglia (provvedimenti dell’autorità giudiziaria,
attivazione di separazione dei genitori in coincidenza con l’assenza; gravi
patologie e lutti dei componenti del nucleo famigliare entro il II grado, rientro
nel paese d’origine per gravi motivi, trasferimento della famiglia);
c) attività sportiva debitamente richiesta dai genitori dell’alunno/a e certificata
dall’Associazione Sportiva di appartenenza con l’indicazione del calendario delle
attività.
d) riduzione della presenza dovuta alla partecipazione a progetti educativi approvati
dai Consigli di Classe.
Tutte le motivazioni devono essere documentate preventivamente, o comunque al rientro.
Al di fuori delle suddette deroghe qualsiasi altra assenza (sia essa giustificata o
ingiustificata) effettuata durante l’anno scolastico verrà conteggiata ai fini della esclusione
o inclusione nello scrutinio finale.
D) Formulazione giudizio di idoneità
Il giudizio di idoneità è espresso in decimi, considerando il percorso scolastico
complessivo compiuto dall’allievo nella Scuola secondaria di primo grado. In caso di
valutazione negativa, viene espresso un giudizio di non ammissione all’esame medesimo,
senza attribuzione di voto.
Il voto è il risultato della media matematica dei voti della Classe 3^ - II quadrimestre
(esclusa IRC) effettivamente riportati in tutte le materie (reali e non quelli portati a 6 da
voto di Consiglio) = valore 90%. A questa media reale si aggiunge:
Media matematica dei voti della Classe 1^ - II quadrimestre (esclusa IRC)
effettivamente riportati in tutte le materie (reali e non quelli portati a 6 da voto di
Consiglio) = valore 5%;
Media matematica dei voti della Classe 2^ - II quadrimestre (esclusi IRC)
effettivamente riportati in tutte le materie (reali e non quelli portati a 6 da voto di
Consiglio) = valore 5%.
L’arrotondamento all’unità superiore per frazioni pari o superiori a 0,5 avviene in caso di
positiva e costruttiva partecipazione ad attività previste nel POF.
Per gli alunni ripetenti, si prenderà in considerazione l’anno dell’ammissione alla classe
successiva. Per gli alunni che non avessero frequentato tutta la scuola secondaria di I
grado presso il nostro Istituto, si tengono in considerazione i risultati conseguiti presso le
scuole italiane pubbliche o paritarie, purché documentabili.
E) L’ assegnazione del “Non Classificato” in sede di scrutinio
Il Consiglio di classe/Team di docenti ha sempre il dovere di esprimere un giudizio
valutativo sull’allievo.
Tale giudizio può essere non espresso e quindi il Consiglio di classe può assegnare
all’allievo il N.C. con il risultato della non ammissione alla classe successiva o all’esame,
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solo se l’allievo in questione è stato fisicamente assente da scuola un tempo tale per cui i
docenti non sono in possesso di elementi valutativi tali da consentire l’attribuzione di un
voto in decimi in una o più discipline.
Art. 26 - Indicazioni sulla promozione in presenza di carenze relativamente
al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento
Nel caso in cui l’ammissione alla classe successiva sia comunque deliberata in presenza di
carenze relativamente al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento, la scuola (sia
Primaria che Sec. di I grado) provvede ad inserire una specifica nota al riguardo nel
documento individuale di valutazione da trasmettere alla famiglia dell’alunno, in modo
da garantire la dovuta trasparenza nel rispetto della privacy.
Art. 27 - Procedure delle operazioni di scrutinio
A. L’Istituto, anche in sede di scrutinio, garantisce trasparenza procedurale,
fondatezza, anche documentale, della proposta di voto, collegialità della delibera
con relativa assunzione di responsabilità degli esiti, comprese la congruità e la
coerenza delle indicazioni relative al recupero delle carenze.
B. Il voto è da intendersi come espressione sintetica di giudizio sulla preparazione
dello studente, accertata rispetto alle prestazioni misurate e non intesa come media
“aritmetica” di singole classificazioni registrate durante il quadrimestre.
C. I docenti hanno competenza per la valutazione in itinere degli apprendimenti
dell’alunno in riferimento alla propria materia, ma è il Consiglio di classe/Team di
docenti, con la presenza della sola componente docente, l’organo collegiale
competente per la valutazione periodica e finale dell’attività didattica e degli
apprendimenti dell’alunno. Il voto quindi non è un atto univoco e discrezionale
dell’insegnante della singola materia, ma piuttosto il risultato d’insieme di una
verifica e di una sintesi collegiale deliberata sulla base della proposta del docente.
D. Al fine di valutare tutti gli alunni dell’Istituto con imparzialità ed omogeneità, il
Collegio dei Docenti individua i criteri che i Consigli di classe/Team di docenti
sono tenuti a seguire per lo svolgimento degli scrutini nell’attività di valutazione,
tenendo conto che il voto assegnato dal C.d.C. /Team di docenti per ogni singola
disciplina è la risultante di più componenti e non una mera media aritmetica dei
voti acquisiti nelle singole prove. Viene infatti espresso, con ponderatezza e
responsabilità, un giudizio nel quale confluiscono:
i dati riguardo conoscenze, abilità, competenze che emergono dalle
esperienze di apprendimento condotte, dalle osservazioni in di processo,
dalle prove orali, scritte, scrittografiche e pratiche effettuate dall'alunno;
i risultati delle attività di recupero eventualmente svolte;
l’impegno, l’interesse e la costanza del livello di applicazione dimostrati
nell’attività di studio e nello svolgimento dei compiti per casa;
i progressi compiuti rispetto alla situazione di partenza, il trend delle
valutazioni e gli eventuali risultati interessanti per originalità e
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rielaborazione personale.
E. Il C.d.C./Team di docenti, costituito da tutti i docenti della classe, è presieduto dal
Dirigente Scolastico che può delegare, con provvedimento scritto o indicazione
nell’atto di convocazione, la presidenza del Consiglio di classe solo ad un docente
che ne faccia parte. La delega deve essere inserita a verbale. La partecipazione al
Consiglio di classe/Team di docenti in funzione valutativa di un esterno renderebbe
illegittima qualsiasi deliberazione, pertanto il Collaboratore vicario può presiedere
il Consiglio solo nel caso in cui egli sia già membro del Consiglio stesso o in caso di
ufficiale assenza o impedimento del Dirigente Scolastico.
Art. 28 - Funzionamento del Consiglio di classe in sede di scrutinio
quadrimestrale ed annuale
A. Il docente della disciplina propone il voto sulla base di un giudizio motivato
desunto dagli esiti di un congruo numero di interrogazioni e di esercitazioni scritte,
grafiche o pratiche effettuate a scuola, corrette e classificate. Se il voto è negativo, il
giudizio è motivato in forma scritta;
B. Se non vi è dissenso, i voti in tal modo proposti si intendono approvati; altrimenti
le elaborazioni sono adottate a maggioranza;
C. Il Consiglio di classe/Team di docenti in sede valutativa è un Collegio perfetto, e
quindi non è ammessa l’astensione dalle votazioni;
D. Il Presidente, essendo a tutti gli effetti un membro del Consiglio, è tenuto a votare;
in caso di parità prevale la proposta a cui ha dato il suo voto, senza apportare
alcuna modifica al numero dei voti assegnati a ciascuna proposta;
E. In presenza di insufficienze, il C.d.C. programma le iniziative di recupero per
ciascuno studente e affida ai docenti titolari delle discipline la verifica del recupero
mediante prove documentabili;
F. Il voto di condotta è unico e si assegna, su proposta del docente che nella classe ha
un più lungo orario di insegnamento, in base ad un giudizio complessivo sul
contegno dell’alunno in classe e fuori di classe, sulla frequenza e sulla diligenza;
G. Della seduta di scrutinio è redatto apposito verbale a cui vanno allegati i documenti
(motivazioni scritte dei voti insufficienti presentate dai docenti) che non sono in
esso integrati.
H. I docenti sono tenuti alla massima riservatezza sugli atti dello scrutinio e sui
risultati scaturiti dallo stesso sino al momento della loro pubblicazione ufficiale.
Art. 29 - Criteri di valutazione per l’ammissione alla classe successiva
Affinché tutti gli alunni frequentanti il nostro Istituto possano essere valutati con
imparzialità ed omogeneità, si individuano criteri di valutazione che i Consigli di
classe/Team di docenti sono tenuti a seguire durante lo svolgimento degli scrutini finali,
pur nella salvaguardia dell’autonomia e della libertà di intervento del Consiglio di
classe/Team di docenti.
La deliberazione del Consiglio di classe/Team di docenti per l’assegnazione dei voti e
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l’ammissione o la non ammissione alla classe successiva, è motivata in relazione a:
voti assegnati per le singole discipline e quindi conoscenze e competenze acquisite;
numero e gravità delle insufficienze;
risultati conseguiti nelle attività di recupero organizzate dalla scuola ed effettiva
possibilità di colmare le lacune riscontrate;
risultati particolarmente positivi in alcune discipline;
dinamica del rendimento nel corso dell’anno scolastico ed evoluzione delle
prestazioni;
miglioramento conseguito, in termini di differenza tra il livello di partenza e il
livello finale;
possibilità dell’alunno di raggiungere gli obiettivi formativi e di contenuto propri
delle discipline e di seguire proficuamente il percorso di studi nell’anno scolastico
successivo;
elementi extra-cognitivi quali impegno, partecipazione, frequenza, ecc.;
curriculum scolastico, con particolare riferimento, per specifiche discipline, ad
eventuali carenze accumulate.
Il Consiglio di classe/Team di docenti, dopo attenta valutazione dei parametri indicati e di
ogni altro elemento ritenuto utile per la valutazione complessiva dello studente, assegna i
voti.
Si dà immediatamente luogo alla ammissione alla classe successiva in presenza di
proposte di voto tutte almeno sufficienti.
A) Scuola primaria
La non ammissione alla classe successiva (“solo in casi eccezionali e comprovati da
specifica motivazione”) prescinde dalle eventuali insufficienze e viene assunta
all’unanimità dai docenti della classe titolari degli insegnamenti delle discipline comprese
nei piani di studio nazionali.
B) Scuola secondaria di I grado
Il voto di comportamento insufficiente è condizione che da sola determina la non
ammissione.
Qualora i risultati non raggiungano la sufficienza in una o più discipline, un possibile
criterio oggettivo per decidere l’ammissione alla classe successiva potrebbe essere il
seguente:
Il Consiglio di Classe:
attribuisce peso -1 ad ogni voto = 5
attribuisce peso -2 ad ogni voto = 4
Se la somma risultante è pari o superiore a -5 (-4, -3, -2, -1): si ritiene la situazione
recuperabile e il Consiglio di Classe procede alla promozione dell’alunno mettendo in atto
le strategie adeguate al recupero degli obiettivi fissati.
Sono in tal caso tenuti in considerazione quali elementi positivi che concorrono alla
valutazione favorevole del profitto dell’alunno in sede di scrutinio finale:
la frequenza assidua e la partecipazione attiva alla vita della scuola;
la continuità, l’impegno e la cura nello svolgere i compiti a casa;
il carattere occasionale delle insufficienze che non sono il frutto di gravi carenze
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complessive di impegno o di capacità;
il fatto che le valutazioni insufficienti non siano espressione di un deliberato
abbandono o rifiuto ad impegnarsi in una o più discipline.
Sono tenuti nella debita considerazione anche eventuali motivi di salute o di consistente
disagio psicologico che hanno influito sul rendimento scolastico.
Il Consiglio valuta, caso per caso, la possibilità dell’alunno di seguire proficuamente il
percorso di studi dell’anno scolastico successivo sulla base delle sue attitudini ad
organizzare il proprio studio in maniera autonoma, ma coerente con le linee di
programmazione indicate dai docenti e con gli obiettivi formativi e di contenuto delle
discipline interessate.
Se la somma risultante è pari o inferiore a -6 (-7, -8, -9…) - calcolata con almeno 2
valutazioni gravemente insufficienti, e si ritiene pertanto che l’alunno non abbia raggiunto
gli obiettivi formativi, non possieda le conoscenze e le competenze necessarie per poter
affrontare con efficacia lo studio nell’anno successivo e che il quadro complessivo dei voti
sia tale da rendere ragionevolmente impossibile il suo proficuo inserimento nella classe
successiva, il Consiglio di classe delibera la non ammissione alla classe successiva.
Art. 30 - La verbalizzazione
Il verbale è il documento che attesta l’iter attraverso il quale si è formata la volontà degli
Organi Collegiali all’interno dell’istituzione scolastica.
In sede di scrutinio finale il verbale è il documento più importante del Consiglio di
classe/Team di docenti e va redatto in modo dettagliato e scrupoloso in quanto è l’unico
documento che fa fede dello svolgimento dell’adunanza e delle deliberazioni assunte
dall’Organo Collegiale.
Il processo verbale si compone di tre parti:
A. La “formale”, con la quale si dà conto dell’adempimento delle prescrizioni dirette
ad assicurare la legalità dell’assemblea e delle sue deliberazioni;
B. La “espositiva”, nella quale si compendiano i discorsi tenuti nella riunione e
costituenti la motivazione della deliberazione;
C. La “delibera”, ovvero la decisione assunta sugli argomenti sottoposti al suo esame.
È firmato dal segretario e dal Presidente del Consiglio di classe/Team di docenti. La
funzione di segretario e quella di Presidente non possono essere svolte dalla stessa
persona.
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