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Castagneti rinati, sconfitto il cinipide
Valli Giudicarie e Rendena l'Adige CHIESE Decisivi gli interventi di potatura e l’azione della Fondazione Mach domenica 6 settembre 2015 NUOVE PIANTE LOTTA «BIO» In autunno 120 piante di castagno passeranno dai vasi del vivaio al terreno della montagna che incornicia la valle del Chiese. È questo il progetto di ripopolamento voluto dall’Associazione Castanicoltori del Chiese. La richiesta sarebbe maggiore: «Intanto - afferma il presidente dell’associazione - abbiamo deciso di offrire una pianta ad ognuno dei cento soci dell’associazione come segno di riconoscenza per aver creduto nel progetto». La tranquilla vita secolare dei castagni del Chiese fu interrotta sette anni fa dall’arrivo di un ospite sgradito: il cinipide, un parassita che non uccide le piante, ma ne riduce la produttività. Fra maggio e giugno forma delle galle sulla foglia del castagno e succhia la linfa. La Fondazione Edmund Mach ha ingaggiato la lotta biologica, lanciando un insetto antagonista che si nutre solo del cinipide. I risultati sono assai interessanti: infatti i castagni tornano a nuova vita. 45 Castagneti rinati, sconfitto il cinipide Dopo sei anni di malattia riprende la produzione GIULIANO BELTRAMI CHIESE - I giganti malati stanno guarendo e, soprattutto, avranno degli eredi. Questo è il messaggio di Massimiliano Luzzani, responsabile della stazione forestale della valle di Ledro, che tre anni fa, insieme ad un gruppo di volonterosi, fondò l’Associazione Castanicoltori del Chiese. Sì, perché i giganti sono i castagni: giganti buoni che per secoli hanno contribuito a sfamare (e il verbo non paia troppo forte) le popolazioni delle nostre valli. Si erano ammalati gravemente alcuni anni fa: aggrediti dal cinipide, insetto di origine giapponese che forma delle galle sulla foglia del castagno e succhia la linfa, riducendo la produttività attorno allo zero. Le prime ferite furono avvertite nel Chiese, zona popolata da castagni da Riccomassimo a Daone, fra il 2008 e il 2009, e si decise di correre ai ripari con la lotta biologica, lanciando un insetto antagonista. I risultati si vedono. «Sono sempre BLEGGIO SUPERIORE stato fiducioso - ammette Luzzani ma non mi aspettavo una reazione così positiva». Accanto all’insetto antagonista ci vuole anche la potatura delle piante, e Massimiliano è stato fra i primi a partire. «Oggi - racconta - posso dire di aver recuperato una produzione dignitosa: non come sei anni fa, ma quasi. Fra la potatura e la produzione, ci vuole almeno un paio d’anni: è bello vedere che le piante potate da poco rinascono». L’intervento di potatura è stato massiccio e ha coinvolto tutta la valle, grazie ai contributi economici del Bim del Chiese e della Provincia, che hanno aiutato i proprietari. «Il progetto - spiega Alan Pellizzari di Daone - prevedeva il recupero di un migliaio di piante: in realtà finora si è intervenuti su circa 600 castagni». «E la gente - gli fa eco Luzzani - riacquista fiducia: vedi che si comincia a pulire il sottobosco in attesa che cadano i ricci». «Da qualche anno», aggiunge Michele Cosi, lodronese come Luzzani, «non vedevi più bambini che andavano per castagne. Di solito è la prima cosa che fanno appena torna- Il vivaio Il castagno, testimone del paesaggio del Chiese, ha rischiato di morire, aggredito da un insetto giapponese. Sta rinascendo grazie all’Associazione dei castanicoltori che ha realizzato un vivaio ed ogni anno mette a dimora 500 piante, contando sul sicuro attecchimento di almeno 120. Ma con l’esperienza si conta di arrivare anche a 300 - 350. Quest’anno delle 500 pantine piantate in primavera metà se le sono mangiate le cornacchie (foto Gerardo Sai) no da scuola: su di corsa nel castagneto». «Bisogna dire - afferma lo storese Mirco Poletti - che sta tornando la fiducia dopo una iniziale diffidenza. È sempre così: prima si devono vedere i frutti, allora la gente ti viene dietro». «Mi si consenta - interviene Luzzani - di riconoscere il merito a chi va riconosciuto: in primis ai tecnici della Fondazione Edmund Mach che hanno liberato l’insetto: Cristina Sal- vadori, Giorgio Maresi e i loro collaboratori. Si sono impegnati come fosse cosa loro». Così i giganti tornano a vivere, e lo vedi dalle macchie verdi dei ricci che donano il sorriso al paesaggio. Ora arrivano anche gli eredi. L’Associazione ha aperto un vivaio e oggi sono disponibili le prime 120 piantine. «C’è richiesta, ma il numero è questo. Ogni anno ne mettiamo a dimora 500; il primo anno - spiega il pre- sidente - ne sono rimaste 300. Quelle che oggi garantiscono un sicuro attecchimento sono 120. Quando avremo imparato tutti i trucchi, sicuramente 300 o 350 su 500 possono essere trapiantate nel terreno». Trucchi? «Delle 500 piantate questa primavera - risponde Luzzani - 250 se le sono mangiate le cornacchie. Non le avevamo protette perché non immaginavamo un fenomeno simile». Sorride e assicura: «Non accadrà più». Secondo atto vandalico nei confronti di Livio Caldera Tagliate le viti dell’ex sindaco IN BREVE DENISE ROCCA RICCOMASSIMO L’orso sbrana due pecore L’orso ha deciso di farsi una passeggiata nel basso Chiese, e precisamente dalle parti di Riccomassimo, villaggio al confine con la provincia di Brescia. È stato beccato l’altra notte dalla foto trappola installata dai cacciatori mezzo chilometro sotto il paese. Data la stazza, stando a chi ha potuto visionare la fotografia, di sicuro si tratta di un esemplare adulto, di cui non si conosce né il nome né la sigla. Ha però lasciato la sua firma, e pure qualche testimonianza poco simpatica: infatti proprio nella zona di Riccomassimo negli ultimi giorni sono sparite due pecore, una delle quali è stata ritrovata sbranata. Nessuna traccia ancora della seconda, ma le probabilità di trovarla in forma sembrano scarse. BLEGGIO SUPERIORE - Brutto risveglio per Livio Caldera, ex sindaco di Bleggio Inferiore prima e Comano Terme poi, che ieri mattina ha trovato le sue ottanta viti tagliate e l’impianto severamente danneggiato. L’appezzamento dove Caldera coltivava, nel tempo libero, un’ottantina di vigne, è quello di famiglia, in località «Frate», a valle della frazione di Madice, dove già suo padre faceva il viticoltore: da una quindicina di anni Caldera aveva ripulito il terreno e ripiantato le viti e di recente qualche albero di corniole. Come praticamente fa ogni giorno, anche ieri mattina si è recato al campo per occuparsene ma ha trovato le viti tagliate di fresco e i danni alle strut- VAL GENOVA Ricordo di Collini Festa in ricordo di Adamello Collini a Bedole. Alle 11.30 la messa celebrata da mons. Bepi Grosselli e alle 12.30 pranzo alpino preparato da Gruppo Ana di Pinzolo che organizza insieme ad Anpi Giudicarie. MADONNA DI CAMPIGLIO Centoquattro soci con 59 deleghe, in rappresentanza di 708.000 azioni pari al 90% del totale, hanno partecipato ieri all’assemblea delle Funivie Madonna di Campiglio tenutasi al Carlo Magno Hotel Spa Resort. Soddisfazione è stata espressa, da parte di tutti, prima dell’unanime approvazione del bilancio, in merito ai risultati raggiunti e già illustrati sull’Adige di ieri (l’incasso da traffico sugli impianti è stato di 23 milioni e 928.377 euro, con un +11,07%). Numerosi i temi emersi tra i quali la volontà del presidente Sergio Collini di una maggiore integrazione Funivie-terri- CADERZONE Rifugi ieri e oggi Alle 18 a palazzo LodronBertelli verrà inaugurata la mostra «Rifugi alpini ieri e oggi». Alle 21, conferenza sul tema. ture: «Non hanno più di 24 ore - spiega il figlio Alessandro - foglie e tagli erano ancora verdi». Un gesto vandalico che tocca il portafogli ma soprattutto la passione, i ricordi familiari e il lavoro che da una quindicina di anni era stato fatto per ripristinare il vitigno. Difficile dire se il dispetto sia collegato al passato di sindaco di Caldera o alla sua passione per la caccia, ma è a questi due ambiti di vita che sembra possa collegarsi. Quest’ultima ipotesi nasce per un altro brutto episodio che già due anni fa era accaduto all’ex primo cittadino: la sua postazione di caccia, a pochi giorni dall’apertura della stagione venatoria, era stata accuratamente danneggiata e segata nei sostegni, in maniera che fece subito pensare, oltre ai danni materiali, anche alla volontà di provocare un incidente: Caldera si accorse del danneggiamento della struttura in tempo, ma la manomissione fece subito intuire che vi era stato il tentativo di celarla, nella speranza di provocare una caduta. Ecco perché all’indomani di quest’ultimo episodio, fra le ipotesi che la famiglia sta vagliando c’è anche quella di una ritorsione legata alla nota passione per la caccia di Caldera più che al suo lungo passato di amministratore: non si ricordano infatti episodi direttamente collegati alla sua attività di sindaco. C’è tanta amarezza nella famiglia Caldera, il valore del piccolo vitigno era di gran lunga più personale che economico: per l’ex amministratore in pensione si trattava di una passione e della volontà di portare avanti un’attività di famiglia. Ritrovar- Le viti tagliate nel campo di Livio Caldera a Bleggio Superiore si piante e impianto devastati da una mano ignota ha lasciato interdetti lui e anche la comunità che, al proprio interno, cerca il responsabile. La natura del gesto porta infatti a concentrarsi sulle persone locali, che conoscono bene zona e abitu- dini, con l’abilità e le conoscenze del luogo necessarie a calcolare i tempi per non essere colti sul fatto e una ragione personale per compiere i danni. Lunedì la denuncia alle autorità, anche se la segnalazione ai carabinieri è già stata fatta. Madonna di Campiglio | All’assemblea dei soci ribadito anche l’auspicio di riaprire il dibattito su Serodoli Funivie, gli appetiti su Folgarida torio, il desiderio di riaprire il dibattito su Serodoli e l’interesse per l’acquisizione del pacchetto di controllo delle Funivie Folgarida Marilleva (che pure stanno per presentare un bilancio molto positivo) quando sarà messo all’asta secondo quanto previsto dalla procedura fallimentare. «Il mio impegno - ha detto Collini - sarà rivolto anche a scalzare l’opinione distorta che parte dell’opinione pubblica ha della società Funivie. Non siamo “i siori” o un bancomat da spremere, ma parte integrante del territorio per meriti acquisiti sul campo». Collini ha espresso giudizi favorevoli sul lavoro portato avanti all’unisono con l’Azienda per il Turismo e sui crescenti risultati nella vendita delle Dolomeetcard. Intanto, le Funivie Folgarida Marilleva hanno acquistato il 2,7% delle azioni di Funivie Campiglio detenute prima da Bsi S.A., arrivando al 21% dell’azionariato totale. «Si è presentata questa opportunità - ha precisato il vicepresidente di Folgarida Marilleva Luca Mandrioli - e l’abbiamo colta come opportunità per esprimerci meglio, non per altri fini. La scelta della Skiarea ci ha permesso di aggredire i mercati internazionali e dobbiamo andare avanti in questa direzione, continuando a migliorarci». Marcello Andreolli, ora presidente della compagine degli azionisti di maggioranza riuniti in Emmeci Group Spa (55,55% dell’azionariato), ha confermato l’interesse all’acquisizione del pacchetto di controllo delle Funivie Folgarida Marilleva. «Siamo pronti ad intervenire - ha affermato se lo riterremo interessante ed opportuno». L’avvocato Luigi Olivieri è andato oltre, auspicando una sempre maggiore collaborazione Val Rendena - Val di Sole e la nascita di una società impiantistica unica del Trentino occidentale. «Su questo e su Serodoli - ha esternato - bisogna sfidare la Provincia». Sergio Collini Commenti favorevoli al bilancio sono poi arrivati dal vicepresidente di Funivie Rudi Serafini, da Patrizia Ballardini e dal neosindaco di Pinzolo Michele Cereghini, mentre Aldo Collini ha sollecitato la sistemazione del parcheggio del Grostè. Al.V.