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Resistere, resistere, resistere?

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Resistere, resistere, resistere?
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Direttore editoriale Giovanni Coviello
Spedizione in A.P. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di Verona
Anno 2 - Numero 67 - Sabato 14 luglio 2007
Vuoti di potere
e nuovi poteri
Resistere, resistere, resistere?
L’estate non è ancora bollente,
ma i Consigli dei governi locali continuano a languire. Quello
comunale è camomillato da una
maggioranza diventata così risicata (21 consiglieri su 40) da
innescare sempre più spesso la
bomba della mancanza del numero legale, l’unica utilizzata da
un’opposizione che si chiama così
solo per i media, perché ben poche sono le battaglie
di contenuti e di idee che ha al suo attivo. L’altro
Consiglio, quello provinciale, neoletto con numeri
da plebiscito, a due mesi dal responso delle urne è
incapace di dotarsi di una Giunta per becere lotte
per un assessore in più o in meno. E il Governo regionale brilla a livello vicentino soprattutto per gli
scontri mediatici, e non solo, tra il suo Governatore
e i Poteri forti locali.
Si preparano all’autunno caldo dei blitz e dei blocchi, i No Dal Molin asserragliati
al Presidio di Rettorgole. Ma dovranno fare i conti con un’incognita:
l’arrendevolezza dei vicentini. Reportage sotto il tendone degli irriducibili
di Giovanni Coviello
da pagina 6
foto di Luigi De Frenza
(continua a pagina 11)
Veglia notturna al Presidio in strada Ponte del Marchese
La ricetta
del
sindacato
multiutility:
aggregare e
privatizzare
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strano
appalto
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di petrolio
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3
14 LUGLIO 2007
interventi
Dibattito sull’AMCPS. Asproso contrario a “qualsiasi tentativo di privatizzazione”. Per Equizi un carrozzone da eliminare subito
Va salvata, e i privati alla larga Va chiusa, e tutti
da un bene della città
i lavori in appalto
La scorsa settimana, evidenziando luci e ombre di
AMCPS, il vostro giornale si
pose una domanda alquanto
impertinente: “A che serve?”.
Io, non meno provocatoriamente vorrei chiedervi: “A
chi fa gola?”. E’ dai tempi
della Giunta Quaresimin che
non si assisteva ad un attacco
così deciso alla struttura di
AMCPS. A quel tempo si era
da poco costituita l’Azienda
Speciale - che prendeva il
posto dell’azienda municipalizzata case popolari e servizi – ed era soprattutto Forza
Italia, sensibile alle lamentazioni dell’Associazione Costruttori, a mettere in discussione il ruolo di un’azienda
che, per conto del Comune,
agiva in sostanziale regime
di monopolio. Oggi le critiche
sono traversali a tutte le forze politiche e si concentrano
sui costi della gestione e su
certe inefficienze del servizio. Non nego la veridicità di
tale analisi e ritengo, io pure,
che molte cose siano facilmente migliorabili, tuttavia
invito tutti a considerare che
AMCPS è, innanzi tutto, una
grande risorsa per la città e
una garanzia di regolarità
In sintesi, porte aperte all’ottimizzazione delle risorse e al contenimento della
spesa, da attuarsi con tutte le strategie possibili, ma
nello stesso tempo, un no
deciso a qualsiasi tentativo
di privatizzazione e parcellizzazione di quest’azienda,
che ritengo tuttora strategica per gli interessi della
collettività.
Il rapporto fra il Comune
e Amcps è un monopolio
bilaterale: vi è un unico
committente e un unico
fornitore. La normativa in vigore per i lavori
pubblici prevede la gara
pubblica. L’osservatorio
regionale degli appalti,
in un voluminoso carteggio con il Comune di Vicenza, parla di situazioni
al limite della legalità e
di mancata trasparenza.
La normativa comunitaria, nazionale e regionale in materia di appalti La sede AMCPS a Sant’Agostino
prevede l’affidamento dei
lavori in economia fino i dipendenti, a seconda
al limite di 50.000 euro, delle mansioni, parte neltale normativa elusa con l’organigramma comunal’affidamento frazionato le e parte in AIM. I lavoo a stralci dei lavori ad ri attualmente gestiti da
AMCPS. Questa alterazio- AMCPS con trattativa prine delle regole di mercato vata devono essere asseimpedisce la competizio- gnati con regolari gare di
ne fra fornitori e impe- appalto pubbliche, come
disce al committente di fanno da tempo tutti gli
ottenere minori prezzi e altri comuni. Il direttore
spesso maggiore qualità. Ledda ha fra i dipendenScopriamo
poi
ti la figlia seche AMCPS a
gretaria e il frasua volta appal- “Siamo sicuri tello
tecnico?
ta oltre il 60% che, a parità
E’ sicuramente
dei lavori a terun caso anomadi servizi,
zi per lo più con
lo e morale, ma
i
prezzi
trattativa
priche dire allora
siano
i
più
vata. Si evita la
di un consigliegara
d’appalto convenienti?” re di maggiocon un escamoranza fornitore
tage e si chiamadi AMCPS? Di
no i fornitori con trattati- un sindaco con la moglie
va privata, quali controlli dirigente dell’Ufficio Terpossono essere effettua- ritorio? Di una presidente
ti sulla regolarità di tali di Provincia per anni anprocedure? Ma soprat- che consigliere comunatutto, siamo sicuri che a le, presidente della Fiera
parità di servizio i prezzi prima e vicepresidente
siano i più convenienti?
della società Autostrade
prima?
Il Comune deve chiudere
l’azienda,
risparmiando Il sito internet dell’azienda subito sui costi del cda da riporta l’elenco dei
e del direttore, inserendo fornitori fra i quali figura un consigliere comunale della Lega Nord: mi
piacerebbe verificare se
altre ditte siano in qualche modo legate ad esponenti politici includendo
i componenti delle circoscrizioni, se usufruiscano
di contratti a trattativa
privata e per quali importi totali annui.
Ciro Asproso
consigliere comunale
dei Verdi
Franca Equizi
consigliere comunale
Gruppo Misto
Operatori all’opera per la manutenzione del verde pubblico
nell’esecuzione dei contratti. Diverso ragionamento è
Mi riferisco alla gestione e alla quello sui costi della politimanutenzione del
ca, sull’opportuverde,
dell’edilinità di mantene“AMCPS
è,
zia popolare, degli
re in vita un CdA
immobili comuna- innanzi tutto, autonomo,
al
li, di scuole e asili: una grande
solo scopo di fiun’utenza sociale di risorsa per la nanziare il sottotutto rispetto, che città”
governo dei parben difficilmente
titi; sulla ricerca
potrà trovare nel
della
massima
libero mercato una risposta al- efficacia ed efficienza del
trettanto convincente.
servizio, sull’entità di certi
onorari. In questa direzione è orientato l’ordine del
giorno, votato a stragrande maggioranza dal consiFatti, personaggi e vita vicentina
glio comunale, che chiede
www.vicenzapiu.com
di avviare un serio [email protected]
fondimento sulla possibiliDirettore Editoriale
Redazione sportiva
tà di unificazione con AIM
TOMMASO QUAGGIO
GIOVANNI COVIELLO
[email protected]
(in questo momento, forse
[email protected]
PAOLO MUTTERLE
un po’ intempestivo), ma
[email protected]
Direttore Responsabile
anche di dotare l’amminiROBERTO BERTOLDI
Collaborano:
strazione comunale di un
ANDREA ALBA
ANDREA BASSO
essenziale Ufficio di ConFRANCESCO CAVALLARO
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Fax 0444 926780
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Redattori
LUCA MATTEAZZI
[email protected]
ALESSIO MANNINO
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ILARIO TONIELLO
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Via Nizza, 8
telefono 045 8015855; Fax 0458041460
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Strada Marosticana, 3 Vicenza
tel. 0444 923362 - 922766
Fax 0444 926780
[email protected]
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Stampato dalla Pentagraph S.r.l.
via Tavagnacco, 61 33100 Udine
Autorizz.Tribunale C.P. di Verona
nr. 736/03 del 29/09/2003
Supplemento della Cronaca di Trento
del 3 febbraio 2007
Associato all’USPI
Unione Stampa Periodica Italiana
Iscrizione al Registro Nazionale
della stampa n.8857 del 15-12-2000
Il “casermon”, recuperato da AMCPS
4
14 LUGLIO 2007
fatti&notizie
Secondo Toscani, presidente Confservizi Veneto, le multiservizi devono allearsi
a livello provinciale e poi regionale. In attesa di una vera liberalizzazione
Confservizi: “Holding Nordest?
Subito. Sì ai privati nell’energia”
Lamberto
Toscani,
presidente regionale di
Confservizi (il sindacato
delle aziende multiservizi):
aggregazioni e alleanze fra
aziende di diverse città
(Trieste-Padova,
MilanoBrescia, Genova-Torino) si
stanno diffondendo un po’
ovunque. E’ percorribile
anche
la
strada
delle
alleanze fra utilities di
una stessa provincia, come
nell’ipotesi di un’unione
Aim-Pasubio Servizi (Alto
Vicentino)?
Nell’ambito
del
progetto
ambizioso ma indispensabile
di creare una multiutility a
livello regionale, è quanto
mai auspicabile che si possa
progredire per stadi, quindi
che si venga a costituire una
serie di multiutilities a livello
provinciale e queste poi creino
quella regionale. Nel territorio
veneziano, proprio in questi
giorni si sono fuse le tre
maggiori realtà pluriservizi:
ASP di Chioggia, ACM di Dolo
e Vesta di Venezia, dando vita a
Veritas Spa. Per quanto riguarda
il vicentino ben venga l’unione
tra Aim e Pasubio Servizi, ma
nella prospettiva più ampia di
collegare questa nuova realtà
con Etra che ha creato l’altro
asse
vicentino-padovano.
interni e queste a una riduzione
graduale dei costi gestionali.
Per quanto riguarda i vertici
amministrativi, bisogna saper
cogliere la sostanza delel cose.
Queste sono società con forti
radici nel territorio, quindi
non mi stupisco se anche per
i consigli d’amministrazione si
segue la strada delle gradualità.
Comunque, spesso le nuove
società frutto di fusioni sono
state oggetto di snellimento dei
cda. Quello di cui non ci si rende
conto è che nella stragrande
maggioranza dei casi vengono
create delle holding all’interno
delle quali operano vari settori
di serviziche sono vere e
proprie aziende, e come tali
vanno gestite e amministrate.
Ma
questo
accade
nel
pubblico quanto nel privato.
Aim è arrivata a essere
il centro di una galassia
di più di trenta aziende,
fra collegate, controllate
e
partecipate.
Scatole
societarie
e
operazioni
azionarie in che modo
contribuiscono all’aspetto
industriale, cioè quello dei
servizi veri e propri?
Un conto sono le scatole
cinesi delle quali le cronache
finanziarie degli ultimi mesi
hanno riempito i giornali e
che hanno visto in prima linea
il gotha della
Quando
si
imprenditoria
procede ad una
privata e dell’alta
a g g r e g a z i o n e , “Vogliamo
finanza.
Altra
è
corretto salvaguardare
parlare di una un’imprenditoria cosa, ripeto, è la
costituzione
di
fusione, cioè di
sia essa
società operative
accorpamento
pubblica
o
facenti parte di
e conseguente
un gruppo più
taglio di uffici e privata, oppure
ampio che al
vertici, oppure svendere
proprio interno
i
posti
da
i gioielli di
hanno
una
spartire per la
famiglia?”
diferenziazione
politica restano
di servizi erogati
immutati?
che devono avere quindi un
Sui
tagli
bisogna
usare
proprio bilancio, una propria
un minimo di attenzione
gestione sia economica che
soprattutto per quanto riguarda
finanziaria. Anche se vivono
i posti di lavoro, cioè di
sotto
l’ombrello
di
una
famiglie che potrebbero essere
holding
devono
comunque
da un giorno all’altro senza
saper vivere di vita propria
un reddito. Ecco perchè noi
nell’ambito di una strategia
siamo favorevoli alle gare per
imprenditoriale più ampia.
la liberalizzazione dei servizi,
ma chiediamo che nei bandi
Per Aim circola l’idea
di gara siano salvaguardati
di uno spezzatino in cui
i posti di lavoro. Non c’è
trasporti e raccolta rifiuti
dubbio che le fusioni portino
rimangano
pubblici
(e
a razionalizzazioni dei servizi
Lamberto Toscani
acqua, ma nell’ambito Ato),
mentre gas e smaltimenti
rifiuti vadano a società
a
maggioranza
privata,
con industrie energivore
locali in pole position. Che
scenario si produrrebbe,
soprattutto per le tasche
degli utenti?
Non parlerei tanto di spezzatino,
quanto della necessità, per la
stragrande maggioranza dei
casi imposta dalle leggi in
vigore, di separare la gestione
di alcuni servizi da altri, e di
separare la proprietà dalle
gestioni. Ci sono servizi che
vengono classificati per legge
industriali ed altri no. Da qui
la necessità di creare delle
società operative settoriali ad
hoc. Il trasporto pubblico vive
di finanza derivata, quindi non
si può mettere insieme ad altri
settori quali il gas o l’energia che
devono vivere di risorse proprie
(anche se spesso le tariffe sono
imposte dalle varie autorità
o da un mercato in mano ad
un paio di colossi nazionali).
Come possiamo stupirci che
ci siano dei privati interessati
ad entrare nei mercati dei
servizi con una maggiore
potenzialità
di
reddività?
Vogliamo
salvaguardare
un’imprenditoria,
sia
essa
Da quali fattori dipende la
riuscita del progetto del
governatore Galan di una
holding
sovraregionale
delle
multiutilities
(Ascopiave Treviso, Agsm
Verona,
Acegas-Aps
Padova-Trieste)? Si tratta
di un’idea industrialmente
valida,
o
conta
più
l’ombrello
politicofinanziario
(RegioneVeneto Sviluppo)? L’Aim
ha le carte in regola per
aggiungersi alla partita?
Il
progetto
della
holding
regionale è tecnicamente il frutto
di un nostro ragionamento,
fatto proprio dalla politica ed
in particolare dal governatore
Galan. Quindi possiamo essere
solamente favorevoli. Purtroppo
si tratta di un progetto di
non facile realizzazione in un
Veneto dai mille campanili. Ma
guardiamoci attorno: Emilia
Romagna docet. Il Nordest
questa volta sta dimostrando di
non brillare nell’idea innovativa
e fa fatica a scrollarsi di dosso
la politica del “piccolo è bello”.
pubblica o privata, del Veneto
Anche l’imprenditoria privata
o del Nordest, oppure vogliamo
del mitico Nordest si sta
svendere i gioielli di famiglia agli
ricredendo, bisogna pensare più
stranieri? Io mi preoccuperei
in grande e quasi il territorio
maggiormente che esistesse
regionale rischia di essere
una sana imprenditoria locale
fin troppo stretto soprattutto
in grado di competere con
nell’ambito dei servizi. Il Veneto
Spagnoli, Tedeschi, Francesi.
deve guardare verso est, al
Friuli. Aps non
Il
settore
ha rimpianti per
elettricità è stato
essersi aggregata
l i b e r a l i z z a t o . “Per vedere dei
alla
triestina
A v r e m o
seri
benefi
ci
Acegas:
peccato
cambiamenti
non
sia
stata
concreti
nel bisognerebbe
seguita a ruota
medio periodo, che ci fosse
dagli altri player
oppure si tratta una vera
regionali forti. Ma
della
solita
liberalizzazione
ormai i tempi sono
rivoluzione di
di
chi
detiene
la
maturi, Ascopiave
carta?
è entrata in borsa,
Per vedere dei produzione”
Agsm
e
Aim
seri
benefici
devono entrare nel
bisognerebbe che
gioco e non più stare a guardare.
ci fosse una vera liberalizzazione
Tutto il resto poi arriverà di
di chi detiene la produzione
conseguenza. Naturalmente il
ed anche i grandi canali di
supporto finanziario è necessario
importazione e distribuzione.
e quindi Veneto Sviluppo può
Nessuno conosce qual è il prezzo
aiutare a trovare le risorse
iniziale della materia prima, e
adeguate per il raggiungimento
chi vuole distribuire energia e
dell’obbiettivo. Se non lo fa
gas deve sottostare alle regole
una società veneta, ci sono
di chi li produce oli fa arrivare
ben altre società finanziarie
dall’estero. La vera competizione
pronte, ma non vorremmo
ci sarà quando altri operatori
assistere al film già visto nel
potranno produrre o importare,
sistema bancario.
altrimenti sarà un bagno di
A.M.
sangue, una lotta tra poveri.
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Chiuso il lunedì
DI
14 LUGLIO 2007
fatti&notizie
LUCA MATTEAZZI
La data del matrimonio è fissata da tempo,
il 14 ottobre.
Ma i nodi ancora da sciogliere
non mancano.
A partire dalla
casa in cui andranno ad abitare Ds e Margherita dopo aver
celebrato la fusione nel nuovo
Partito Democratico. Tra fiumi
di parole sulla scelta di Veltroni
come candidato leader e discussioni interminabili sulle regole
con cui si dovrà votare il futuro
condottiero del Pd, la questione
delle sedi del nuovo partito è rimasta finora un po’ in secondo
piano. Se ne è parlato, poco, e più
cha altro in termini folcloristici,
dando spazio ai margheritini che
dichiarano di non voler mettere
piede nelle ex case del popolo o ai
dibattiti sulle foto da appendere
al muro: meglio Gramsci o don
Sturzo? Il problema, però, è molto concreto, e a livello nazionale
gli apparati dei partiti già al lavoro per risolvere una questione
che muove interessi milionari.
A chi finiranno le sedi di Ds e Margherita? Con il nuovo partito cambia
anche la geografia delle sezioni di partito. Con tante incognite e qualche litigio
Il Partito Democratico cerca
casa all’ombra della Quercia
Il punto è che c’è una forte di- rita resterà alla Margherita,
sparità tra il patrimonio dei Ds mentre i Ds si terranno le mie quello della Margherita. Sem- gliaia di stanze, circoli ed ex
pre a livello nazionale, si parla di case del popolo sparsi in tutta
quasi 7 mila sezioni per i Ds, che Italia. E il Partito Democratico
hanno ereditato la tradizione del dovrà trovarsi un nuovo tetto.
partito comunista, e di oltre 15
mila per i loro alleati della Mar- Partito nuovo casa nuova
gherita. Ma mentre quelle della La situazione, nel vicentino, non
Margherita sono quasi tutte sedi è troppo diversa: i Ds hanno dedi rappresentanza, quelle dei cine di sedi – due in città, le alDs sono praticamente tutte di tre in quasi tutti i comuni magproprietà. Una disparità troppo giori e in molti di quelli minori,
forte per pensare – tanto per soprattutto nell’alto vicentino -,
rimanere nella metafora matri- la Margherita praticamente nesmoniale – ad una
suna: le tre sedi di
Vicenza Bassano e
comunione dei beni. “La direzione
Schio sono in affitE se qualcuno, nelverso cui
to, gli atri 60 circoli
l’ala cattolica, aveva
ci
si
sta
fatto un pensiero
usano stanze messe
a disposizione da
alla possibilità di orientando è
comuni e circoscritrasformare i circoli invece quella
zioni. “La Marghedei Ds in future sedi
di
mantenere
del Pd, la risposta
rita è un partito giovane, e sedi nostre
della Quercia è sta- ben distinte
non ne abbiamo”,
ta chiara: Scorda- le rispettive
spiega il segretario
tevelo, il passaggio proprietà”
non è automatico,
provinciale Giuseppe Doppio.
ha detto il tesoriere Ugo Sposetti. La direzione Quindi? Quindi il Partito Deverso cui ci si sta orientando è mocratico dovrà ricominciare
invece quella di mantenere ben da capo. “Servono sedi nuove
distinte le rispettive proprietà: – continua Doppio -. Quelle dei
quel poco che è della Marghe- Ds sono loro e resteranno loro.
Si preparano le liste di candidati alla presidenza dell’ente:
Assindustria si prenota. In campo anche la lobby azzurra
Camera di Commercio, Calearo al posto
di Menarin. Ma Galan affila le armi
Pare che se la sia presa di
brutto, Dino Menarin. E’
successo come per entrare
nei locali più esclusivi: “ci
spiace, non è in lista”. Messo
da poco a capo della Fiera
come uomo di fiducia di
Assindustria, Menarin non
è stato inserito nell’elenco
dei papabili a succedergli
nella carica di presidente
della Camera di Commercio.
Incazzatura
dovuta
al
carattere,
evidentemente.
Perché Menarin è persona
troppo intelligente per non
sapere che nella sfilza di
nomi che stanno circolando
in questi giorni quello che
ha le maggiori chances di
farsi largo è il più potente
e determinato di tutti:
Massimo Calearo, dominus
degli industriali. Ubi maior
RISTORANTE
PIZZERIA
minor cessat, dicevano i
latini.
D’altronde, con la nomina in
Fiera, pare proprio essere
caduto in piedi. E cadere in
piedi, ben intronizzato a una
poltrona che dà visibilità,
posizioni e regala molti nastri
da tagliare, è Calearo. Vuole
costruirsi un prestigioso
salvagente
per
quando
dovrà lasciare Palazzo Bonin
Longare per strascaduti
termini di mandato, nella
primavera 2008. Ma la
partita è ancora tutta da
giocare. Per incoronare il
nuovo Danilo Longhi (storico
commis dell’ente camerale,
che lui seppe usare come
formidabile centro di potere
e d’interessi), il re delle
antenne dovrà vedersela
col suo acerrimo nemico:
Giancarlo Galan. E’ infatti
il presidente della giunta
regionale che nomina il
Consiglio camerale, il quale
poi elegge il nuovo presidente
dell’ente. Le ambizioni del
pupillo di Montezemolo
dovranno perciò superare
le forche caudine della lobby
rivale, capitanata dai forzisti
Galan e Lia Sartori.
Prepariamoci dunque a
un altro capitolo della
saga
guerriera
fra
il
Montezemolino in cerca di
gloria e il corpulento Doge
dalle aspirazioni assolutiste.
Col povero Dino vittima
augurale
prima
della
battaglia.
A.M.
Inoltre, avere sedi che non siano
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Chiuso il lunedì
formula di convivenza tra quella
Poco spazio per le margherite all’ombra della quercia
state di Ds e Margherita va nella direzione di creare un partito
davvero nuovo: che si farà sì con
gli uomini, con le idee e con i
programmi, ma anche con i luoghi fisici”.
Di ufficiale ancora non c’è nulla,
ma il problema è già stato messo
sul tavolo: l’idea, per il momento, è di trovare una sede per il
Pd provinciale in una zona facilmente raggiungibile e con molti
parcheggi, ad esempio attorno
alla Fiera, e magari una sede per
la sezione cittadina in centro, in
modo da garantire visibilità anche nel salotto buono della città.
Fuori dal capoluogo, si valuterà
caso per caso, anche se in alcune
situazioni (Bassano su tutte) Ds
e Margherita stanno già lavorando assieme per trovare una casa
comune. “In ogni caso non se ne
parlerà prima del 2008, anche
perché non è che Ds e Margherita spariranno dopo il 14 ottobre – aggiunge il segretario del
partito di Rutelli -. Adesso gli
scogli da superare sono altri”.
Le fronde della Quercia
La questione però non è del tutto
chiusa. Più che altro il confronto si sposta dai tavoli in cui si
cerca di disegnare il futuro Partito Democratico a quelli dei Ds
. Non tutto il partito, infatti, ha
scelto di seguire la strada della
fusione, e bisognerà trovare una
parte dei Ds (maggioritaria) che
confluirà nel Pd, e la Sinistra Democratica del correntone Mussi,
che ha deciso di continuare un
cammino autonomo e che, almeno in città, raccoglie quasi la
metà degli iscritti della Quercia.
“C’è un patrimonio alla cui formazione tutti abbiamo contribuito – mette in chiaro Giovanni Rolando, responsabile cittadino di Sinistra Democratica -.
Nel momento in cui ci siamo divisi questo patrimonio diventa
oggetto di discussione, soprattutto a livello nazionale. Anche
perché è facile immaginare cosa
può voler dire il patrimonio dei
Ds in regioni come l’Emilia o la
Toscana”. Nel vicentino i numeri non sono paragonabili con
quelli delle regioni rosse, ma il
problema resta, in particolare
per quanto riguarda la gestione. Perché se la proprietà degli
immobili sembra destinata a
rimanere per almeno un’altra
decina d’anni nelle mani della Fondazione Ds, i diessini di
Sinistra Democratica chiedono almeno di poter continuare
ad usare le sedi per riunioni e
incontri. Possibilmente senza
rischiare di trovarsi chiusi fuori perché la serratura era stata
cambiata senza preavviso, come
è accaduto un paio di settimane
fa con la sede Ds di via del Mercato Nuovo.
6
14 LUGLIO 2007
inchiesta
Il Presidio di Rettorgole prepara la strategia: “bloccheremo i lavori”. Le incognite: scelte dei partiti e rassegnazione dei vicentini
ALESSIO MANNINO
Irriducibili e determinati ad andare fino in fondo. Immersi nella pensosa fase
di elaborazione
di blitz e strategie. Oggetto di
minacce non si
sa quanto serie,
ma certamente inquietanti, come il
proiettile spedito in busta il 9 luglio
scorso a un cugin o della casalingapasionaria Cinzia Bottene. Ora però
i duri e puri del Presidio Permanente anti-Dal Molin di Ponte Marchese
si trovano a combattere su due fronti: da una parte il non-più-amico
governo Prodi e il suo “pretoriano”
(come lo chiamano loro), il commissario Paolo Costa; dall’altra l’ondata
di riflusso che avvolge la protesta.
Stanchezza, rassegnazione, calo di
libido ribellistica: è il nuovo, grosso
problema dei presidianti.
fare i bagagli il questore Dario Rotondi, “lo sbirro buono” che finora
ha sempre cercato il dialogo coi
contestatori, ottenendo in cambio
un pacifico e indolore svolgersi di
manifestazioni e occupazioni (della stazione Fs, della Basilica Palladiana, dell’aeroporto). Un nuovo
“interlocutore” con diverso ordini
dall’alto – più manganello e meno
conciliaboli – potrebbe concorrere
a un’escalation pericolosa. “Fino
ad adesso siamo stati abbastanza
corretti. Abbastanza perché – spiega Raniero – abbiamo superato il
confine della legalità ma solo da un
punto di vista formale, senza rompere nemmeno una bottiglia e senza
far danni. Quanto abbiamo occupato la Basilica, per esempio, siamo
andati a parlare col capo-cantiere e
la ditta è stata tranquilla. Che posso
dire? Speriamo che l’eventuale successore di Rotondi sia come lui. E
comunque i funzionari rimangono
gli stessi”, conclude all’insegna della
fiducia.
Cambio alla questura
“Questo è un movimento popolare,
senza ultras, ma con famiglie, donne e bambini, e continueremo con
azioni dimostrative cercando sempre di interloquire con le forza di
polizia”, esordisce Germano Raniero, capo storico dei sindacati di base
cittadini (gli RdB-Cub) e anima movimentista di Ponte Marchese. Da
settembre in poi, infatti, potrebbe
Embargo totale
Escalation, appunto. Quello che si
prepara, a detta degli stessi No Dal
Molin più combattivi, è un periodo
caldo di blocco dei lavori e resistenza fisica alla costruzione della
base Usa. Diversa l’impostazione
dei contrari che si riconoscono nel
Coordinamento dei Comitati diretti
dall’ex diessino (oggi in Sinistra Democratica) Giancarlo Albera e nella
DI
galassia dei cattolici pacifisti di Lilliput e Beati i Costruttori di Pace:
loro cercano ancora uno spiraglio
fra le forze di governo, bussando
alla porta del commissario Costa.
“Noi intendiamo bloccare i lavori,
tutti i lavori”, mette in chiaro Raniero. Non soltanto, quindi, le ruspe
che andranno a scavare il terreno
di viale Sant’Antonino, ma, prima
di queste, la posa di cavi e il rifacimento delle tubature, il passaggio di
camion e lavoratori, “tutto ciò, uomini e mezzi, che arriverà da fuori
l’area del Dal Molin”. Aspettiamoci
dunque blocchi autostradali, sit-in
nelle vie di accesso all’aeroporto,
manifestazioni davanti alle imprese
appaltatrici.
Le mille anime del “No al Dal Molin” si riuniranno ancora?
Il problema partecipazione
Ma ce la faranno? Per una campagna di ostruzionismo a oltranza
serve gente, tanta gente. E motivata
anche. Senza la paura (una volta la si
sarebbe definita ‘borghese’) di beccarsi denunce penali. Il fronte del
No che si identifica nel Presidio può
contare su un migliaio di “sempre
pronti” (almeno stando all’ultima
iniziativa pubblica, quella in piazza
dei Signori per la festa alternativa
del 4 luglio), e fra questi su un centoduecento di “truppe d’assalto”, cioè
coloro che partecipano ogni settimana all’assemblea del martedì. Per
evitare la mannaia giudiziaria più si
è e meglio è, visto che i tribunali riconoscono la valenza sociale delle
Cattaneo: “Finora abbiamo scelto il basso profilo”. Referendum? Inutile
Il Sì: “In autunno saremo in piazza”
Per gli schei dell’indotto
E i favorevoli alla base, i filoamericani, i dipendenti della
Ederle riuniti nel Comitato del
Sì? Come si preparano ai prossimi
mesi? “Dal 16 gennaio quando il
presidente del consiglio Prodi
ha dato il suo sì, noi cerchiamo
la sinergia con le istituzioni
per portare a casa di più per
Vicenza”, risponde Roberto
Cattaneo, di Forza Italia, a capo
del comitato. ‘Contropartite e
indotto, questo il nostro motto’,
sembrano dire quelli del Sì.
“Abbiamo lavorato e lavoreremo
per questo nel sottobosco, senza
tanta pubblicità”, specifica il
dipendente Ederle Cattaneo.
Be’, gli facciamo notare, con il
governo fermo sulla sua decisione
e con l’invio del commissario
Paolo Costa per dirimere la
questione impatto urbanistico,
non c’è ormai bisogno di molto
altro. “Certo, se non appunto
strappare più contropartite
possibili”.
Nessun’altra
mobilitazione da parte vostra?
“A fine settembre-inizio ottobre
abbiamo in programma una
manifestazione. Coinvolgeremo
anche associazioni e dipendenti
di altre basi in Italia. Abbiamo
preso contatti con Aviano, con
Sigonella”. Non vi manca un
punto di aggregazione come il
Presidio per i contrari? “Ci era
venuta l’idea di un punto esterno,
ma poi abbiamo desistito per i
costi. Ci ritroviamo nella sede
della Cisl e della Uil all’interno
della caserma”. Il vostro peso
politico è sembrato meno incisivo
di quello del fronte opposto, e il
prossimo futuro promette un
aumento della tensione e della
lotta sul Dal Molin. “Ma quanti
sono i vicentini contrari?”,
Simone Ramella
“Gli faremo vedere i sorci verdi”. Sì, ma in quanti?
sbotta Cattaneo. “Se i No Dal
Molin chiamano i no-base da
altre parti d’Italia, vuol dire
che hanno bisogno di gente”.
Si potrebbe ancora andare
‘alla conta’, con il referendum
promosso dal comitato Più
Democrazia e Partecipazione.
“Io ero favorevole prima del via
libera di Prodi, ora non ha più
senso. Se lo facessimo allora sì
che nel mondo ci prenderebbero
per dei quaraquaquà”. Il forzista
Cattaneo, 1680 voti alle ultime
provinciali, è del parere che “a
Vicenza esiste una maggioranza
silenziosa di favorevoli, attirati
da contratti e dall’indotto che gli
Americani porteranno in città”.
Silenziosi e amanti degli schei
vicentini, senza dubbio.
A.M.
Inerzia ideologica
e vicentinità
Insinuiamo il dubbio: non potrebbe invece essere una forza, dato che
proprio gli equilibri e le doppiezze
tipiche delle macchine-partito impediscono loro di sposare una causa
come questa, timorose come sono di
perdere Palazzo Chigi? Prendiamo
il Patto di Mutuo Soccorso, ossia il
coordinamento nazionale dei comitati locali contro opere osteggiate dalle
popolazioni (Tav, basi, rigassificatori, trivelle, etc): non potrebbe essere
il punto di partenza per una forza di
delusi al di fuori dello schema destrasinistra? “Il Patto è un punto di rifePartiti-serpenti
Tutto da vedere se ci riusciranno. Gli rimento in crescita, ma i processi di
ostacoli non sono da poco. Anzitutto cambiamento sono lunghi e difficili,
e poi è caratterizzato
l’influenza dei partiti
dall’aspetto
territodi governo fra gli stesriale e locale”, replica
si irriducibili. Raniero “Il conflitto
Raniero. Come dire:
scansa il problema costringerà
oltre alla passione inrivendicando l’autonomia del movimen- tutti i vicentini surrezionale di marca
ambientalista, localito: “Se un esponente a prendere
sta e pacifista, dov’è il
del governo come il posizione.
verde Paolo Cento, Non si lascerà programma politico
di questa nuova forza?
per esempio, vuole
Non essendo state suvenire qui, io non la spazio alla
perate le appartenenze
manderò via. Ma che indifferenza”
ideologiche del pascontemporaneamente
sato, è giocoforza che
stia al governo è un
problema suo. Per noi questo non l’esperimento sia prematuro.
è un governo amico”. Questo è evi- Certo è che, come dichiara lo stesso
dente, ma molti No Dal Molin (dai Raniero, “il conflitto e l’esperiencomitati alla Cgil, da molti Verdi a za cambiano le persone, facendo
PdCi e a Rifondazione) sono legati emergere figure nuove come Cinzia
a forze che lo sostengono e che con- Bottene, Patrizia Balbo, lo stesso Altinueranno a votare centrosinistra, bera. Io le ringrazio perché fin dagli
dato lo scontato orrore per il centro- inizi hanno lavorato sodo per fare il
destra. “I partiti subordinano le loro salto di qualità”. Resta l’altro grande
azioni alle logiche e agli equilibri ostacolo: il nerbo dei vicentini. Sagovernativi. E voglio sottolineare pranno emulare i montanari della
che le strutture dei partiti, qui, sono Val di Susa? Qui la risposta stenta.
assenti. Ma non sono contento che “Noi costringeremo la controparte,
si facciano i fatti loro. E invece pos- cioè il governo, a trattare. Faranno
siamo contare solo su singole perso- dei blitz per accelerare i tempi, venalità”. La crisi locale dei partiti, e drete. Noi dobbiamo essere pronti”.
in particolare di quelli di sinistra in Quanti placidi e pantofolai vicentini
li seguiranno?
Veneto, è vista come un handicap.
azioni di massa. “Certo che bisogna
creare il pathos” dice Raniero, che si
lascia scappare una sofferta confessione: “A volte uno diventa cinico,
visto come vanno a finire le cose”.
Sfiducia nell’esito finale? “Una cosa
è sicura: il conflitto costringerà tutti i vicentini a prendere posizione.
Non si lascerà spazio all’indifferenza”, afferma convinto il sindacalista.
Il Presidio, con le buone e con le cattive, chiamerà a raccolta i contrari,
costringendoli a dare man forte ai
resistenti e ingrossandone le fila:
questo è l’obbiettivo.
7
inchiesta
14 LUGLIO 2007
Reportage. Da sette mesi al presidio di Rettorgole “vigilanza” 24 ore su 24: tra falò, buone letture e qualche insulto
Ponte del Marchese, il tendone che non dorme mai
DI
LUCA MATTEAZZI
A pochi passi dal grande tendone,
seduti sotto
un
piccolo
gazebo,
un
bambino, un paio
di signore e
un anziano
passano il pomeriggio a
chiacchierare. Tranquilli,
interrotti solo dal vento,
che a tratti sembra voler
far volare via ombrelloni
L’interno e l’esterno degli ambienti del Presidio, dal grande tendone ai tavoli informativi
e bidoni per la spazzatura,
tira avanti con le donaziole
assemblee in cui si de- puntualizzano gli organiz- zona”.
e dal passaggio di qualche
auto che rallenta giusto il cidono manifestazioni e zatori -. In ogni caso qui si Le difficoltà non manca- ni e con la produzione e la
tempo di strombazzare e strategie. Lo stesso accade fa solo autoconsumo: non no. L’acqua corrente, ad vendita di magliette, banlanciare qualche gestaccio. in quelle sere in cui sono si vende niente. Semplice- esempio, non c’è, e biso- diere e altro materiale. Ma
Scene di ordinaria quoti- in programma dibattiti, mente, chi si ferma qui la gna arrangiarsi con le ta- l’entusiasmo non manca. E
dianità al presidio di Pon- incontri, o concerti. Al- notte, ha la possibilità di niche: “Non ci fanno gli c’è già chi pensa di orgate del Marchese, da sette trimenti si va ad ondate: mangiare un boccone o di allacciamenti, perché per nizzare a Ponte del Marmesi il simbolo di quel- mattinate tranquille, po- farsi un caffé. Oppure di Aim noi non esistiamo uf- chese dei camp estivi. “Ma
la fetta di Vicenza che la meriggi un po’ più anima- condividere una delle tor- ficialmente”, spiegano i per questo bisognerebbe
nuova caserma degli ame- ti, serate per i ragazzi e do- te fatta dalle signore della responsabili. Per i fondi, si riorganizzare un po’ tutto;
ricani in via Sant’Antonino meniche formato famiglia.
Qualcosa da fare, comunproprio non la vuole.
Si è organizzato in fretta, il que, lo si trova sempre. Ci
Volantini, radio, internet e giornali. Così parla il movimento No Dal Molin
fronte del No, dopo quella sono le foto delle manifestazioni
di
piazza,
tavolasera di metà gennaio in cui
da Bucarest arrivò l’annun- te e cartelloni stracarichi
cio del via libera al proget- di volantini, libri e documenti a dito da parte
sposizione di
del governo
Siamo nella società della co- ma è un giornale aperto: noi Marina sull’ultimo numero del
chi vuole apProdi. E si
municazione. Questo gli ani- lo seguiamo dal punto di vi- mensile. E in effetti la “sala”
profondire
è organizzamatori del presidio l’hanno sta tecnico, ma c’è molto spa- registrazione è in un container
il caso Dal
to bene, pur
intuito fin da subito. E si sono zio per i contributi esterni”. I piazzato a pochi metri del preMolin;
una
senza perdeadeguati: tre siti internet, una contenuti, ovviamente, ruo- sidio. Da lì, ogni sera all’ora di
vecchia telere quel pizziradio, un mensile e montagne tano attorno all’attività e ai cena, sulla frequenza del 92,6
visione
in
un
co di genuina
di volantini diffondono, senza documenti prodotti dal mo- messa a disposizione da Radio
angolo,
caso
improvvisaintermediazioni, le voci che si vimento e dai vari comitati Sherwood, va in onda un promai
ci
fosse
zione che in
levano dal tendone di Ponte sorti in provincia. Con uno gramma fatto di commenti
qualcosa
di
questi
casi
del Marchese. “Il mondo del- sguardo costante, però, verso ai fatti del giorno, approfoninteressante
l’informazione è complesso, a l’esterno, in particolare verso dimenti, interviste, un po’ di
non
manca
da seguire; la
volte difficile da penetrare, e le questioni internazionali che musica e molto divertimento.
mai. C’è il
per noi è fondamentale poter riguardano le basi e le attività Infine, il vero motore della
chitarra
lagruppo che si
comunicare in modo diretto militari: una volta tocca alla macchina da comunicazione
sciata su una
occupa delle
con i cittadini”, spiega Marco protesta di Praga contro lo del No dal Molin: internet.
sedia,
che
incombenPalma, che coordina la comu- scudo spaziale, un’altra alle Sul sito , www.nodalmolin.it,
una canzone
ze pratiche,
nicazione del momanifestazioni vengono pubblicati tutti i coin compagnia
a cominciare
vimento.
per impedire la municati, le ultime notizie, i
Le bandiere garriscono e salutano i viisitatori
non
guasta
dalle pulizie, del presidio di Ponte del Marchese
L’ultimo nato, in “La
costruzione
di pdf del giornale e le trasmismai.
Su
uno
quello che orordine di tempo, è
una base Usa in sioni della radio; su www.
scaffale
sta
ganizza i turil Giornale No Dal comunicazione Ecuador, un’al- altravicenza.it, invece, l’inforni di sorveglianza (al pre- prendendo forma la biblioMolin, un nome è anche un
tra ancora alle mazione ha un carattere più
scelto, non a caso,
ultime
notizie generale: c’è la ricostruzione
sidio c’è sempre qualcuno, teca popolare, costituita
segno
della
ricalcando caratin arrivo dal- della storia del movimento,
24 ore su 24), quello che grazie prestiti dei presiteri e testata del forza del
le Filippine. Un tutti i documenti prodotti,
si impegna per la realiz- dianti, con testi che spaGiornale di Vicengiornale fatto in notizie sulle campagne d boizazione di giornale e tra- ziano dalla Bibbia a Noam
movimento,
za:
in
tutto
una
casa, forse, ma cottaggio, links e approfondismissione radio. E poi, na- Chomsky, dal No Logo di
decina
di
pagine
con cura, atten- menti di vario tipo. Naturalche
non
turalmente, c’è tante gente Naomi Klein ai racconti di
che, con cadenza
zione, e una veste mente, non poteva mancare
dipende
che passa semplicemente Melville e Calvino. E non
mensile, vengono
quasi professio- un blog, il diario di bordo del
per tenersi informata sugli manca la cambusa, una via
stampate in circa dall’esterno”
nale.
presidio. “La comunicazione
di
mezzo
tra
una
dispensa
ultimi sviluppi, per scamdiecimila copie e
Molto più ru- è anche un segno della forza
e
una
cucina
con
le
provvibiare qualche parola, per
distribuite a mano
spante, nel senso del movimento, che non disalutare gli amici, per dare ste per chi si ferma al prenei bar, nelle parrocchie, nei migliore del termine, l’espe- pende dall’esterno ma che è
sidio
e
un’ordinata
fila
di
centri sociali, nelle piazze, nei rienza della radio. “Trasmet- in grado di produrre da solo
un’occhiata in giro.
mercati. “Siamo in otto a la- tiamo da una gabiotto in un moltissimo materiale”, conA volte sotto il tendone c’è raccoglitori per la raccolta
vorarci – racconta Palma -, campo di sorgo”, racconta clude Palma.
la ressa, soprattutto quan- differenziata: “Su questo
do in programma ci sono siamo molto rigorosi –
Blog e gabioti nel sorgo
Cronache dal Presidio
8
14 LUGLIO 2007
fatti&notizie
Consigli pratici per rilanciare il turismo a Vicenza. Firmati da Jan Van der Borg,
presidente di economia dei sistemi turistici all’università di Venezia
Voli low cost e spot Dal Molin
Vicenza come la Provenza
DI
LUCA MATTEAZZI
Il
turismo,
il marketing
urbano e la
promozione
turistica sono
da sempre il
suo terreno
di lavoro. Jan
Van Der Borg
è
direttore
del corso di laurea specialistico in economia dei sistemi turistici all’università Cà
Foscari di Venezia, docente alla Erasmus University
di Rotterdam e, tra le altre
Il turismo a Vicenza è troppo spesso del tipo “mordi e fuggi”, ma anche l’offerta di strutture è inadeguata
cose, è stato presidente della
società Venice Cards, che si
Vicenza, dal punto di vista
miamo prodotto secondario,
occupa della gestione degli
turistico, non riesce a fare
cioè la ristorazione, gli alberaccessi turistici a Venezia.
il salto di qualità. Perché?
ghi e tutte le strutture ricettive
Un osservatore attento dei
“Credo che sia principalmente
e commerciali: a me Vicenza
flussi e delle politiche turistiperché Vicenza non si è mai
piace molto, ma obiettivamenche nella nostra regione, in
trovata costretta a sviluppare il
te se si fa una passeggiata la
grado di fornire un punto di
turismo, ha sempre avuto delle
sera una città come Padova dà
vista esterno su quello che si
alternative. In altre realtà non
l’impressione di essere molto
sta facendo in questo campo
è così: in centro a Venezia, cosa
più viva”.
a Vicenza. E anche su quello
vuoi fare se non del turismo?
che non si sta facendo, visto
Vicenza invece, ha una tradiQuesto è dovuto anche al
che in una città in cui tutti
zione industriale importante, e
fatto che in città il turismo
parlano di turismo, a volte si
ha ancora oggi delle eccellenze
è stato sempre molto legafa fatica a scorgere una vera
e un’economia forte. Il territo al mondo degli affari,
politica di promotorio, quindi, non
alla Fiera, ai rappresenzione che vada al
ha mai avvertito
tanti. Oggi che questo setBisogna
di là dei soliti dil’esigenza di puntore è in difficoltà, come si
scorsi sul Palladio sfruttare tutte tare sul turismo. In
può cambiare rotta?
e sull’Unesco. Con le possibilità:
prospettiva, però,
“Effettivamente ci sono delil rischio che Vi- non solo
sarebbe scandalole carenze. Di alberghi o di
cenza finisca stri- Palladio
so non sfruttare le
bed&breakfast in centro, ad
tolata tra i colossi
possibilità che si
esempio: gli alberghi a Vicenza
ma
anche
di Verona, Padova
hanno a disposizioOvest vanno bene per chi va in
e Venezia, supera- relax dei colli
ne”.
Fiera, meno per il turista norta anche da quel- e - perché no
male che la sera vuole uscire a
le città che sulla - la notorietà
In questo senso,
godersi la città. Ma per cambiacarta avrebbero della base
quali sono le prire questo serve una strategia,
meno attrattive, Usa
ma cose da fare?
bisogna dare una prospettiva
ma che hanno
“Vicenza è molto
concreta agli operatori. E quesaputo proporsi
forte con quello che
sto non lo può fare solo l’Apt.
prima, meglio e in modo più
noi chiamiamo prodotto priDevono muoversi Comune e
aggressivo. “Vicenza, con il
mario: cioè ha un patrimonio
Provincia”.
patrimonio artistico e monudi beni culturali molto attraenmentale che ha, si ritrova con
te. Quello che manca è la masCos’altro manca per fare
delle potenzialità enormi, in
sa critica: servirebbe un evento
di Vicenza una città davparticolare legate al marchio
o una serie di appuntamenti in
vero turistica?
Unesco, che al momento non
grado di allargare fortemente il
“Beh, il fatto che Vicenza sia
sono sfruttate pienamente”,
pubblico, di catturare persone
raggiungibile solo in auto, in
conferma Van Der Borg. Epche non fanno solo un salto a
prospettiva, è un limite. Se
pure gli esempi da seguire
vedere la città, ma che si fermai treni veloci e la Tav non si
non mancherebbero. E nemno di notte, per il fine settimafermeranno in città, da questo
meno le idee: dal collegamenna. Gli esempi non mancano,
punto di vista la situazione
to alla rete dei voli low cost,
basta guardare a quanto hanno
può anche peggiorare. Bisoall’idea di fare del vicentino
fatto Treviso, Brescia, Ferrara
gna stare attenti a non restare
una piccola oasi di relax in
o Rovereto: gli spunti ci sono,
tagliati fuori. E lo stesso vale
stile Provenza, magari sfrutanche senza snaturare l’idenper gli aeroporti. Si potrebtando l’eco della vicenda Dal
tità della città. E poi bisogna
bero sfruttare molto di più
Molin.
lavorare su quello che noi chiagli scali di Verona, di Trevi-
so, anche di Bergamo: perché
non studiare dei pacchetti con
qualche tour operator e con
qualche compagnia low cost,
ad esempio”.
possibile rilassarsi e ritrovare una qualità di vita diversa.
Come hanno fatto in Provenza o, per stare più vicini, nelle
Langhe”.
Visto che altre città si sono
mosse prima e in modo
più aggressivo di Vicenza,
ci sono ancora degli spazi di manovra? E su quali mercati bisognerebbe
puntare?
“Gli spazi ci sono, perché la domanda turistica è in continua
crescita. Noi facciamo sempre
la battuta dei milioni di turisti
indiani o cinesi in arrivo. Ma
anche in Italia ormai si va in
ferie più volte all’anno: la prima si va a Venezia, la seconda a Ferrara, la terza magari
si potrebbe andare a Vicenza.
Per quanto riguarda i mercati,
il primo è sicuramente quello
italiano. Poi bisogna cercare
di collegarsi con il circuito del
low cost: non è più un discorsi
di vicinanza, ma di mercati che
devono essere serviti dai collegamenti internazionali. Per
questo, ripeto, serve una strategia forte”.
Se il presidente della Provincia le chiedesse tre consigli pratici per potenziare
il turismo, cosa direbbe?
“Per prima cosa di puntare
molto di più sull’etichetta Unesco. Poi di cercare di sviluppare il turismo di relax, non quello d’affari. E per terzo di fare
sistema: l’offerta di Vicenza
deve essere collegata alle altre
proposte locali, al sistema dei
trasporti, alle attività degli altri
capoluoghi. Ma per tutto questo serve una strategia credibile, di lungo periodo, che dia
agli operatori la sicurezza di
poter fare degli investimenti. E
poi c’è il discorso della base”.
A parte Palladio, su cosa
può puntare Vicenza?
“Sulla qualità della vita, sull’enogastronomia, e anche sul
turismo religioso, inteso in
senso lato: sfruttando anche
il territorio collinare potrebbe
proporsi come luogo in cui è
Cioè?
“Ormai Vicenza è conosciuta
come la città della base, e la
cosa potrebbe essere sfruttata. Potreste presentarvi come
quelli che vogliono la base, o
come quelli che non la vogliono. Come dicono gli artisti, con
la pubblicità l’importante è che
se ne parli, non importa se bene
o male. E in effetti è un po’ così:
nel senso che a volte un nome,
in questo caso il nome di una
città, entra nella testa per motivi che alla fine non si ricordano
neanche più”.
Numeri ok, ma restiamo
sempre agli ultimi posti
Il turismo a Vicenza è in crescita, seppur di poco. Ma le
altre località della Regione, e
in parte anche della provincia, si muovono a velocità ben
superiori. Per dare qualche
cifra, nel 2006 le presenze
turistiche nel comune di Vicenza sono state 407 mila, 11
mila in più rispetto al 2005,
con un aumento del 2,9 per
cento. A livello provinciale,
invece, il conto delle presenze è passato da 1 milione
e 760 mila a 1 milione e 922
mila, con un balzo in avanti
di 160 mila unità, pari al 9,2
per cento. Come si vede Bassano, Asiago e gli altri centri
del vicentino superano di
gran lunga il capoluogo, anche se va detto che sul bilancio provinciale pesa, e non
poco, l’invasione delle penne
nere in occasione dell’adunata nazionale di maggio. In
ogni caso i numeri sono molto piccoli se confrontati con
i 60 milioni di presenze fatte
registrare dal Veneto nello
stesso anno. Vicenza, insomma, rimane tra le cenerentole
di una delle regioni più turistiche d’Italia.
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DI
14 LUGLIO 2007
fatti&notizie
L’ad vicentino dell’Eni incolpa i localismi di mancate estrazioni
di petrolio e gas in Italia. Ma la verità è un’altra
Scaroni, la corsa ai pozzi
e l’effetto nimby
ALESSIO MANNINO
Parafrasando il
rauco e sicilianissimo Andrea
Camilleri a difesa della Val
di Noto, come
reagirebbero
i vicentini se
dicessero loro
che vogliono trivellare petrolio
davanti alla Basilica Palladiana?
Altro che No Dal Molin: vedremmo l’azzimato sindaco Hüllweck
in fascia tricolore e gessato a fare
i sit-in di protesta (così almeno
vorremmo immaginarlo, nella nostra ingenuità). Potrebbe essere la
fantasia neanche tanto inconscia
dell’amministratore delegato Eni
Paolo Scaroni, orgoglio di Vicenza
ai piani alti dell’industria italiana.
“In Italia il petrolio c’è, ma non
riusciamo a estrarlo. Conviene di
più comprarlo dall’Alaska”, s’è lamentato il 4 luglio il manager pubblico che quest’anno ha dichiarato
un reddito di 10 milioni di euro. Li
merita, tutti questi soldi (nostri)?
Be’, quando si sente per la cento
milionesima volta il ritornello delle riserve italiane inutilizzate e poi
si va a dare un’occhiata agli affari
firmati da Scaroni, verrebbe da rispondersi: no, non se li merita.
economici coi maggiori produttori, Medio Oriente e Venezuela in
testa.
Fiumi di miliardi, compravendite a ogni lato del globo, rapporti
d’affari cementati da convenienze
politiche come quelli che intercorrono coi nostri grandi fornitori Libia e Algeria, Paesi che vivono di energia venduta a noi e
all’Occidente, e che se vedessero
diminuire le esportazioni riverserebbero milioni di disperati sulle
nostre strade.
Quale petrolio?
Il futuro dell’Italia è quello di trasformarsi in una selva di pozzi petroliferi?
energetica con la Russia di Putin. Una partnership, come dicono quelli che la sanno lunga, che
però ha inquietanti punti oscuri.
Eni (assieme ad Enel) ha rilevato
per quasi 6 miliardi di dollari le
spoglie dell’impero gas-petrolifero Yukos depredato dal governo
Il russofilo
di Mosca al suo proprietario oggi
in carcere, Khodorkovskji. Messi
Il polemista Marco Travaglio l’ha
da parte gli scrupodefinito uno “yeli morali di essersi
sman”, uno che dice
accaparrati i resti di
sempre di sì pur di
una vera e propria
stare a galla e accu- “In Italia
rapina di Stato, resta
mulare onori. Quel il petrolio
da capire qual è la
che è certo è che non c’è, ma non
logica economica in
si è mai segnalato per
riusciamo
un acquisto fatto in
uscite controcorrenad
estrarlo.
tutta fretta (24 ore)
te, il vicentino Scache include un unico
roni. Classe 1946, da Conviene di
due anni alla guida più comprarlo braccio effettivamente operativo, cioè con
del cane a sei zampe
in Alaska”
pozzi produttivi (la
su nomina del goGazpromneft), di cui
verno Berlusconi e
la Gazprom mantieconfermato da quelne il 75%, e con una contropartita
lo Prodi, tangentista reo confesso
che consiste in giacimenti inattiai tempi d’oro del craxismo (ha
vi nel circolo polare artico. Non
patteggiato una pena a 1 anno e
solo, ma i condotti per l’esporta4 mesi nel 1996 per aver girato
zione del petrolio estratto là dove
mazzette al Psi quand’era alla mimuggiscono le renne non esistono
lanese Techint), dal 1997 al 1999
neppure. Investimento a lungo
presidente del Vicenza Calcio, nel
termine, potrebbe replicare uno.
2002 presidente dell’Enel fino alIntanto però dalle tasche degli
l’avvicendamento all’Eni con l’alitaliani viene trasferito l’equivatro vicentino d’oro, Vittorio Minlente di una manovra finanziaria
cato da Torrebelvicino, il Paolo
nell’arco di una giornata. Si tratta
è l’artefice di una ferrea alleanza
di 12 mila miliardi di vecchie lire
in un sol colpo, e per giunta per
un’azienda a rischio di istanze
giudiziali internazionali.
Caccia all’oro nero
Scaroni è lanciato in una campagna acquisti senza sosta: batte
ogni latitudine, incurante di temperie politiche e presagi di guerra.
L’Iran, secondo lui, è un “Eldorado”: e non a caso l’Eni è il primo
operatore straniero nel Paese degli ayatollah. Vaglielo a spiegare
ai tappetini nostrani filo-Usa, che
gli iraniani andrebbero trattati
coi guanti invece di accodarsi alla
grancassa mediatica che monta
contro Teheran. Scaroni, dicevamo, è dappertutto: fa una puntata
in Nigeria e libera sotto riscatto gli ostaggi italiani in mano ai
guerriglieri che lottano per riappropriarsi delle ricchezze nazionali vendute alle multinazionali
(fra cui l’Eni); mette la bandierina
sulla zona di Nassiriya in Irak per
aggiudicarsi i locali giacimenti di
petrolio, già prenotati ai tempi di
Saddam; nel Golfo del Messico
scopre un nuovo pozzo e conta di
espandersi proprio sotto il naso
delle sette sorelle Usa. Smania di
conquista? No, corsa all’accaparramento di siti per diversificare le
fonti in caso di conflitti politico-
Posto tutto ciò, Scaroni parla di
carotare la Penisola alla ricerca
dei pozzi perduti. Sì, buonanotte.
La bolletta energetica che l’Italia
pagherà alla fine di quest’anno è
prevista aggirarsi sui 45 miliardi
di euro, ma molto probabilmente
supererà questa soglia (nel 2006 è
stata di 48). 24 miliardi andranno
per il petrolio. Di tutto l’insieme,
la produzione nazionale copre il
10%, e la maggior parte di essa
viene erogata da centrali idroelettriche (acqua). Il petrolio italiano
vale meno del 5%: praticamente non esiste. Gli impianti sono
troppo piccoli, e non uno studio
sopra le parti ha mai accertato la
possibilità concreta che il suolo
patrio possa garantire un afflusso energetico di rilevanza significativa. Ma allora perché Scaroni
estrae dalla muffa questo cavallo
di battaglia vetero-autarchico?
Facile, basta sentire a chi dà la
colpa delle mancate trivellazioni
nello Stivale: “i problemi italici di
Nimby (Not in my backyard, ‘non
nel mio giardino’, a indicare le co-
Paolo Scaroni ai tempi della sua Presidenza Enel
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munità locali che si oppongono
agli interventi invasivi sotto casa,
ndr), ma anche delle negoziazioni con le amministrazioni locali
per ottenere i permessi necessari”. Et voilà la verità: resuscitare
lo stantìo e inconsistente caso
dell’italian oil per dare addosso
a quel fenomeno – che non è per
niente solo italiano: negli Usa, in
cui l’associazionismo è ben più
forte del nostro, non si contano
i movimenti spontanei sparsi sul
territorio – che i critici tacciano
di egoismo localista e invece altro non è che sana reazione contro devastazioni calate dall’alto
da cui gli abitanti non ricevono
ritorni ma solo danni. Non per
niente a spalleggiare il Paolo c’è
l’Assomineraria con la proposta
di coinvolgere come soci o partner
gli enti locali, per farli in qualche
misura partecipi dei profitti. Cioè
per comprarli. Solo che, restando
al petrolio, se trasformano una
valle, una piazza o una zona verde
in un cratere rumoroso e maleodorante, il povero cristo che vive
lì che se ne fa, poniamo, di una
strada nuova e fiammeggiante per
compensare il sì allo scavo? Avrà
una pista in più su cui sfrecciare
con la sua auto, ma perde un pezzo della sua città o del suo paese.
E ci perde in salute, in vivibilità,
in difesa del suo ambiente. E noi
vicentini, caro Scaroni, ne sappiamo qualcosa: vogliono “regalarci”
una circonvallazione nel nord della città come contropartita a una
base militare americana da cui
partiranno truppe per delle guerre
a cui noi non è detto parteciperemo. Più che nimby, a noi viene in
mente una parola più terra terra:
fregatura.
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DI
14 LUGLIO 2007
altovicentino
ANDREA ALBA
Una società con pochi giorni di vita, un bando troppo restrittivo, il silenzio delle istituzioni
Tutti i punti critici di un’operazione vitale per la Conca di Smeraldo
Recoaro, le Terme fanno acqua:
i dubbi sul piano di rilancio
della situazione hanno infatti
immediatamente presentato
un’interrogazione urgente al
Consiglio Regionale sull’intera operazione, finora rimasta
senza risposta. Sella in questi
giorni ha ulteriormente insistito per avere tutta la convenzione di vendita stipulata.
Terme di Recoaro Spa, ovvero
come comprare dalla Regione
una struttura che vale 4 milioni di euro fondando la società
acquirente, da 10mila euro, la
settimana prima, e versandone di fatto come capitale sociale circa un terzo, 2500. Il Terme senza fondo
tutto con tanto di complimen- Ma che accade, nella Conca
ti e auguri da Galan. Sembra di Smeraldo? Accade che lo
una battuta, ma l’operazio- splendido complesso termane – in atto – di vendita del le di proprietà della Regione,
complesso termale recoarese la società a capitale pubblico
qualche scheletro nell’arma- Terme di Recoaro Spa che
dio sembra avercelo. Certo, comprende il pacchetto alberper la città è una buona noti- ghiero hotel Dolomiti – hotel
zia, potrebbe essere una grande
possibilità
di
rilancio turistico. Certo, per la
Regione è una
boccata d’ossigeno, visto che
il
complesso
termale a pieno
regime fattura
un bel 300mila
euro di perdi- La Conca di Smeraldo cerca di rilanciarsi
ta secca ogni
anno, struttuGiorgetti – villa Tonello, l’aurale. Ma le ombre nell’opera- torimessa e il Centro termale
zione ci sono, e tanto evidenti siano un pozzo senza fondo
da far sobbalzare sulla sedia e soprattutto speranza. Non
due consiglieri regionali “no- sono delle “boutade”, lo distrani”: i margheritini Giu- cono gli stessi bilanci della
seppe Berlato Sella e Achille società: ogni anno le Fonti
Variati venuti a conoscenza recoaresi registrano una per-
I numeri dell’operazione
Il piano di rilancio del comprensorio termale di Recoaro prevede la
cessione, per la cifra di 4 milioni di euro, dell’albergo Giorgetti,
dell’hotel Dolomiti, di villa Tonello
e dell’autorimessa alla società
R.E. Due Torri srl. Il centro termale rimane invece di proprietà
della Terme di Recoaro Spa, anche se il recupero e la trasformazione in un vero e proprio centro
benessere saranno a carico della
Due Torri, che poi li gestirà per
30 anni pagando un canone annuo di 50 mila euro. In tutto l’area
ceduta è di 6mila metri quadrati,
su un totale di 147.500. Il futuro
centro benessere sarà diviso in
tre parti: il reparto wellness, con
una piscina termale di 70 mq,
una di 13 mq, dedicata agli idro-
massaggi, ed un ampio solarium
con vista diretta sulle montagne,
oltre a sauna, bagno turco e
cromoterapia; l’area fitness, costituita da una grande palestra
ed attrezzature di ultima generazione e, infine, l’area beauty,
dedicata alla cura e all’estetica.
L’inizio dei lavori è previsto in
autunno, entro 90 giorni dal 15
agosto 2007 e nei successivi 6
mesi saranno presentati i progetti
delle unità immobiliari acquistate.
A prescindere dall’accordo, che
vede il termine dei lavori entro 24
mesi dalla stipula del contratto,
gli amministratori della società
di Milano stimano di concludere
il Centro Benessere per Pasqua
2009, ma forse anche per Natale
2008.
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dita di circa 350mila euro,
definita puntualmente nelle
note integrative “fisiologica”,
strutturale, dall’amministratore Francesco Casa. Del resto le Terme recoaresi sono
frequentate
praticamente
solo da anziani: arrivano da
tutta Italia per i fanghi e l’acqua ferrosa, sì, ma vengono
rigorosamente convenzionati
con le Ulss. C’è poco da fare:
si tratta di clienti terribilmente “sparagnini”. E per le terme si traducono in utili molto
scarsi.
Terme a caccia di fondi
Il presidente Casa era ed è
convinto, l’unica soluzione
per salvare le Terme e riportarle in attivo è ampliarle
creandovi un vero e proprio
Centro Benessere: piscine termali, piscine da idromassaggi, e solarium con vista sulle
cime montuose che circondano la Conca. Un complesso
termale, insomma, in grado
di reggere il confronto a livello europeo. Tutto bene, solo
che per farlo servono soldi.
Non pochi: e la Regione non li
mette. Parte così una gara europea per trovare fondi, con
un acquirente del “pacchetto
Terme”: si vuole vendere per
3 milioni 500mila euro solo
la parte del pacchetto alberghiero più l’autorimessa, con
l’accordo però di affittare alla
società acquirente i locali del
centro termale per trent’anni,
per 50mila euro l’anno. Locali in cui, sempre secondo l’accordo, deve sorgere il Centro
Benessere.
Un bando molto severo.
Forse troppo
Tutti pronti? Parte la gara europea: nel 2006 vengono fatti
due bandi, validi per tutto il
continente, alla ricerca di un
acquirente intenzionato a investire sul complesso termale. I requisiti richiesti peraltro sono mica da ridere: per
la capacità economico-finanziaria si richiede un fatturato
complessivo, realizzato negli
anni 2002, 2003 e 2004, non
inferiore a 3 milioni di euro
complessivi e due referenze
bancarie rilasciate da un Istituto di credito primario; per la
capacità tecnica un elenco dei
Una foto storica del complesso termale
principali lavori svolti duran- bene informati, avverta al
te gli anni 2002, 2003, 2004 contempo chi di dovere: quecon il rispettivo importo, data sto è l’ultimo anno che “sgane stazione appaltante, servizi ciamo”, qui bisogna trovare
con retribuzione complessiva una soluzione.
non inferiore a un milione di
euro; infine l’eventuale acqui- Il salvagente che non ti
rente deve essere in possesso aspetti
della Soa nella categoria OG1 E come per magia, il “salvaclasse 5, ovvero il vecchio cer- gente” si concretizza una beltificato di iscrizione all’albo la mattina di giugno 2007, per
costruttori. Anche solo que- la precisione martedì 12. In
st’ultimo documento è estre- quel giorno, infatti, la società
mamente difficile da ottenere: milanese R.E. Due Torri s.r.l.
pure da solo sarebbe garanzia firma un preliminare d’acquiche
l’eventuale
sto del pacchetto
acquirente è una
alberghiero, comazienda di prova- “L’unica
presa
realizzata e pluriennale soluzione
zione del Centro
esperienza tecni- per salvare
Benessere e salca, e con un corpo- le Terme e
vataggio delle terso capitale finanme. Sono disposti
riportarle
ziario. In pratica
a pagare anche
in
attivo
è
si richiedevano capiù del previsto:
ampliarle
ratteristiche tecni4 milioni di euro
che molto precise, creandovi
contro i 3 milioni
come chiunque del un vero e
500mila previsti
resto può verifica- proprio Centro
nei bandi europei.
re: i bandi europei
Pochi giorni dopo
Benessere”
sono ancora dispoalla Regione Venibili e scaricabili
neto viene versato
dal sito delle Terme di Recoa- un anticipo-caparra di mezzo
ro. Peraltro, poi, era previsto milione di euro. Il resto verrà
per l’acquirente un sostan- versato entro 60 giorni dalla
zioso contributo europeo al- stipula del contratto definil’acquisto pari a un milione e tivo, l’inizio dei lavori è pre700mila euro. Forse i requisiti visto in autunno. Francesco
sono troppo severi, nonostan- Casa, presidente delle terme,
te il contributo? Forse l’idea è raggiante. Il sindaco nonché
di realizzare un “solarium” ex parroco di Recoaro, Franco
a Recoaro (dove, a onor del Viero, in un affollato incontro
vero, pure d’estate fa un po’ pubblico di fine giugno in cui
freschino) non piace troppo? l’operazione viene presentata
Boh… Fatto sta che entrambi i ai recoaresi si commuove adbandi vengono disertati. Non dirittura fino alle lacrime. Del
si presenta nessuno. Succede resto, l’operazione è un po’ la
quindi che la Regione paghi chiave di volta che può salvaancora il “buco” annuale di re la città, centro turistico da
300mila euro ma, a dire dei tempo in declino. E l’intera
11
operazione viene “benedetta”
dal governatore Giancarlo Galan, con un “blitz” a Recoaro il
4 luglio scorso.
14 LUGLIO 2007
altovicentino
Tutto legale, per carità. Anche
il fatto che i famosi requisiti
tecnici-economici-professionali previsti dal bando europeo
siano andati a farsi benedire:
Due Torri, molti dubbi
proprio perché le gare europee
Tutti vissero felici e conten- sono state disertate si tratta
ti? No. Perché a
di garanzie non più
spulciare
nelle
necessarie, ora che
La
carte della società
si parla di trattativa
documentazione
R. E. Due Torri si
privata. E’ tutto sesull’operazione
scopre qualcosa
condo la legge. Cerdi curioso. Ovve- è stata
to però che qualche
ro che la società richiesta
dubbio viene: prima
presieduta dal- nuovamente
serviva una specie di
l’amministratore
mostro dell’edilizia,
nei
giorni
delegato 64enne
con una competenLaura Pesce – di scorsi, ma non za tecnica di livello
professione cura- è ancora stata internazionale per
tore fallimentare, resa pubblica
acquistare Terme,
amministratore o
annessi e connessi;
liquidatore a seora basta una società
conda dei casi in altre 11 socie- neocostituita, con un capitatà – è stata costituita il 4 giu- le di 10mila 200 euro. Per un
gno 2007 e registrata 4 giorni affare da 4 milioni. Dubbi che
dopo. Altri 4 giorni e
veniva fatta l’offerta
per le Terme: in pratica, tutto farebbe pensare ad una società
“ad hoc”, apposta per
l’affare. Poi, è interessante guardare anche
il capitale sociale:
10mila 200 euro, di
cui versati almeno
inizialmente
solo
un terzo, 2mila 500. Passo di Campogrosso
il presidente Casa, interpellato
telefonicamente, reputa strumentali e rifiuta di fugare: “E’
già stato detto e spiegato tutto
all’assemblea pubblica”. Pazienza. L’assemblea è quella
di cui sopra, in cui il sindaco
si è commosso sino alle lacrime. Strano però, perché chi c’è
andato giurerebbe di non aver
sentito i relatori affrontare
questi argomenti e togliere di
mezzo ogni perplessità sul caso.
Non devono essersi convinti del tutto nemmeno Berlato
Sella e Variati, visto l’interpellanza presentata: nella quale,
in pratica, esprimono tutti i
punti critici di cui si è detto, e
chiedono vengano esplicitate
le garanzie fornite dalla società R.E. Due Torri e i dettagli
dell’intera operazione. Berlato
Sella ha richiesto nuovamente,
nei giorni scorsi, di ottenere
la documentazione, che però
non è ancora stata resa pubblica. Si spera che avvenga al più
presto. Perché, è chiaro, tutti
sarebbero contenti nel vedere
la Conca di Smeraldo trovare
finalmente un valido cavallo da
montare per il rilancio: cavallo tanto sospirato, da tutti, in
questi anni. Purché venga fatto
tutto alla luce del sole, e purché
le perplessità esposte trovino
esauriente risposta.
I nuovi scenari della
politica vicentina
segue dalla prima
In questa atmosfera da nebbie estive,
complici i vuoti ricorrenti di potere politico oltre che di reali progetti per la città
e per l’area vicentina, Sergio Berlato, il
capo di An che sponsorizza un’utility a
controllo pubblico, amici suoi a parte,
bisticcia contro l’amministratore unico
pro tempore di Aim, Mauro Zanguio,
accusato di voler andare oltre il suo
mandato di ‘certificatore dell’esistente’ per costruire una strategia che porti
a privati non graditi. E in questo clima,
che assomiglia tanto alla mai defunta
Prima Repubblica, anche un uomo di
fiducia di Assindustria come Dino Menarin (issato nel frattempo alla Presidenza della Fiera), viene ‘scaricato’
contro la sua volontà dalla poltrona
di presidente della Camera di Commercio. Poltrona sulla quale la ‘sua’
Assindustria vuole invece far sedere
l’attuale presidente Massimo Calearo
una volta giunto al termine della sua
contestata proroga a capo dell’Associazione e della galassia di interessi,
non solo imprenditoriali, che questa
rappresenta in città e in provincia.
Ora, Calearo non è certo amico del
Governatore Giancarlo Galan, sponsor principe di nuovi assetti di potere in città, tra cui quello, primario e
‘madre di tutte le guerre’, associato
al futuro sindaco di Vicenza, da lui
‘indicato’ nell’eurodeputato forzista
Lia Sartori. La situazione è dunque
questa: Galan, a cui è demandata la
nomina del Consiglio della Camera
di Commercio che Calearo vorrebbe presiedere, è in rotta di collisione
con un uomo che conta anche fuori
dai confini della Provincia, come Presidente di Federmeccanica, e che è
molto stimato dal presidente nazionale di Confindustria Luca Cordero
di Montezemolo. Dal canto suo, il
numero uno della Ferrari, prima di
lasciare il mandato in scadenza, ha
chiaramente indicato alle sue truppe
di presidenti locali che la strada da
percorrere per gli imprenditori non è
più solo quella della sponsorizzazione dei politici, ma quella dell’ingresso
diretto nella competizione politica, utilizzando i propri mezzi economici e i
media controllati. E Vicenza, dai tempi dello show berlusconiano in Fiera,
sembra diventata la terra in cui sperimentare la nuova via: interessante
se portasse ai politici, che dovrebbero
individuare gli interessi generali, gli
stimoli della cultura degli imprenditori;
pericolosa se fosse solo il modo per
imporre dagli scanni dei vari governi i
propri interessi particolari.
Giovanni Coviello
12
14 LUGLIO 2007
bassanese
Entra nel vivo la nuova edizione di Opera Estate: un cartellone da
grande città, con un programma che coinvolge ben trenta comuni
Cultura e spettacoli: Bassano
opera già da capoluogo
DI
LUCA MATTEAZZI
Il progetto di
fare di Bassano l’ottava
provincia del
Veneto
sarà
anche
finito
(per ora) in
qualche cassetto, ma c’è
un campo in
cui la città degli Ezzelini e
dello storico ponte di legno si
comporta già come fosse un
capoluogo. Un punto di riferimento capace di coordinare
le attività di una trentina di
comuni sparpagliati sul territorio di tre province, ma fortemente uniti quando si tratta Marie Chouinard, la ‘femme sauvage du Quebec’, presenterà due creazioni di ispirazione neoclassica
di mettere insieme un prore il fulcro di un cartellone di gno. E la cosa importante è
gramma come quello di Opeeventi che, per qualità e quan- che il programma del festival
ra Estate, una delle rassegne
tità, trova pochi paragoni an- non è semplicemente la somestive più importanti e riuscite
che andando a sbirciare cosa ma di quello che fanno i sindella regione. “Non siamo un
succede a Vero- goli comuni: noi cerchiamo di
capoluogo – rina, a Venezia o a valorizzare la storia, la cultura,
batte l’assessore “Il programma
Padova.
la tradizione, i luoghi di ogni
allo spettacolo
paese. Soprattutto i luoghi:
del festival
e al turismo LuIn
principio le piazze, i castelli, le ville”.
ciano Fabris, che non è solo
era la lirica
Come dire che gli spettacoli
Opera Estate l’ha la somma di
Tutto
comin- sono cuciti su misura, pensanseguita fin dalla quello che
cia 26 anni fa, do già alla cornice che li ospisua nascita -. Noi
fanno i Comuni: nel 1981, quan- terà: a Possagno, nelle terre
ragioniamo
in
do il comune di di Canova, si darà spazio alla
termini assoluta- noi cerchiamo
Rossano veneto danza neoclassica; a Bassano
mente paritetici di valorizzare
comincia ad or- si potrà organizzare uno spetcon tutti gli altri la cultura,
ganizzare
una tacolo sulla celebre famiglia di
comuni: in querassegna di mu- stampatori dei Remondini; a
la tradizione
sto tra Bassano e
sica lirica, quel- Molvena, dove il palcoscenico
il più piccolo dei e i luoghi
l’Opera Estate è allestito in una antica villa di
paesi coinvolti di ogni Paese”
che una decina campagna, si punterà su spetnon c’è nessuna
di anni dopo, tacoli teatrali di ispirazione
differenza”. Vero. Però è ancon lo stesso nome, emigrerà
che vero che è stata Bassano,
a Bassano. “Quando l’abbiasia pure con la collaborazione
mo presa, nel 1991, faceva 14
della Regione e di tutte le altre
mila presenze e si svolgeva soamministrazioni, a diventalamente a Rossano – ricorda
Fabris -. Adesso sono coinvolte 30 città palcoscenico, e arImpossibile riassumere in poco
riviamo a 120 mila spettatori.
spazio il programma di un FeNel corso degli anni sono austival come Opera estate, che
mentati considerevolmente i
coinvolge 30 comuni e che in
luoghi, gli spettacoli e le predue mesi di spettacoli ha in
senze del Festival”.
programma oltre 400 eventi
tra i castelli, i parchi, le ville
Una crescita costante e contie le piazze della pedemonnua, a cui hanno contribuito
tana veneta. Già archiviato il
vari fattori. “Per cominciare
Teatro Festival Bis, la rasse– continua l’assessore -, Opegna dedicata al palcoscenico
ra Estate ha messo insieme
contemporaneo dove Bis sta
situazioni diverse. Si è creato
per Bassano Innovation sceuna sorta di vero e proprio dine, da adesso fino ai primi di
stretto culturale che interessa
settembre sarà un susseguirsi
tutta l’area pedemontana, da
di concerti, balletti e spettacoli teatrali. Tra gli altri, vanno
Bassano a Montecchio Mag27 anni di storia e 30 Comuni partecipanti
ricordati almeno Gian Antogiore, da Cittadella a Possaper il festival OperaEstate
goldoniana.
riuscito, almeno a considerare
Largo all’innovazione
i consensi che, nonostante una
E così via, affiancando spettacoli concorrenza sempre più agguerd’avanguardia, sperimentali, in- rita, continuano a circondare la
novativi, ad eventi in grado di ca- manifestazione bassanese. “È
lamitare l’attenzione di un pub- vero, oggi tutti fanno qualcosa
blico più vasto. “Questo è un altro – soggiunge Fabris -. Per distinfatto positivo del festival – sotto- guerci noi puntiamo sulla qualità
linea ancora Fabris -. Un festival e su un pubblico selezionato. Per
non può non avere spazi popolari, fare i grandi numeri oggi servoma noi crediamo che debba avere no i grandi cantanti: noi invece
anche spazio per l’innovazione e abbiamo avviato percorsi di colla ricerca, aspetti a cui noi ci stia- laborazione che ci caratterizzano
mo aprendo sempre di più: con a livello internazionale. Ci sono
produzioni proprie, dando fidu- compagnie che scelgono Bassano
cia ai giovani talenti, collaboran- per presentare i loro lavori, e chi
do con le principali fondazioni ama quel settore, ad esempio la
artistiche della Regione, da quel- danza contemporanea, sa che in
la della Fenice a
città, in quel pequella dell’Areriodo può trovana. Per il teatro
re il meglio”.
e la danza, ad
Più facile a diresempio, abbiasi che a farsi,
mo due festival
ma
Bassano
nel festival che
c’è riuscita: cofanno proprio
struendo, con il
della ricerca e
tempo, uno staff
dell’innovazione
di prima qualiil proprio punto
tà e riuscendo
di forza”.
a tessere una
Nel cartellone,
rete di rapporti
dunque, convicon i privati che
vono il comico
va al di là della
Antonio Cornacsemplice sponchione (per una
sorizzazione, e
volta lontano dai Natalino Balasso sarà sicuramente uno dei
che assicura una
mattatori della sezione teatrale del festival
panni dell’ultrà
solida base ecoberlusconiano)
nomica da cui
e coreografi sconosciuti al gran- partire. Forse il segreto, alla fine,
de pubblico, il Don Giovanni e è solo uno, ed è il classico segreto
il teatro sperimentale, le note di Pulcinella: “Il fatto è che Basjazz di Edmar Castaneda e i film sano vuole investire in cultura: e
hollywoodiani delle rassegne al non solo per il suo comune, ma
chiaro di luna. Un mix inedito e per un territorio ben più ampio”,
Paolini, Balasso e danza d’avanguardia
C’è solo l’imbarazzo della scelta
nio Stella e il suo spettacolo
– lettura sugli anni Cinquanta
(il 31 luglio), Marco Paolini in
una versione all’italiana dei
Miserabili (2 agosto), Gabriele
Vacis e Natalino Balasso con
le loro storie di Viaggiatori di
pianura (28 agosto) e una
rassegna dedicata a Goldoni.
Questo per il teatro. Altrettanto ricco il capitolo danza: tre
gran galà classici (con i solisti
italiani e Alessandra Martines,
i solisti del Balletto del teatro
dell’Opera di Ekaterinburg e
il New York City Ballet), danze popolari, appuntamenti in
prima nazionale e spettacoli
d’avanguardia come quelli del
B-Motion, i sei giorni del Bassano Body Motion tutti concentrati sulle nuove frontiere
della ricerca artistica.
E poi ancora la musica - con
i concerti dell’Orchestra La
Fenice, l’omaggio a Morricone e la settimana di Veneto
jazz (dal 16 al 25 luglio) – gli
spettacoli in piazze, le arene estive per il cinema sotto
le stelle. Una miriade di proposte, in cui sembra davvero
difficile non trovare qualcosa
adatto ai proprio gusti.
L.M.
Direttore editoriale Giovanni Coviello
Spedizione in A.P. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 Filiare di Verona
L’ex capitano del Vicenza approda al Parma da allenatore e arriva nell’Olimpo
del calcio dopo la splendida stagione con il Mantova in serie B
Arriva
Manuela Leggeri
la Minetti studia
da grande
La serie A nel sangue
a pagina 15
DI
Basket,
il Famila
e l’addio a Fossati,
i retroscena
a pagina 16
Orienteering,
tra i boschi
di Asiago si punta
alla Coppa del Mondo
a pagina 17
Vicenza in corsa
contro il tempo
una serie B da un
milione di euro in più
a pagina 18
Anno 2 - Numero 25- Sabato 14 luglio 2007 Supplemento al settimanale VicenzaPiù n°67
FRANCESCO CAVALLARO
Mimmo
Di
Carlo: il capitano, la bandiera, la storia del
Vicenza. Che
ricordi. Su tutti la clamorosa
conquista della
Coppa Italia dieci anni fa - e
la successiva avventura in Coppa delle Coppe, terminata solo
in semifinale allo Stamford Bridge contro il Chelsea (3 a 1 per
gli inglesi al ritorno, dopo l’1-0 Di Carlo quando giocava nel Vicenza
dell’andata firmato da Lamberto
Zauli). Di Carlo ora è un uomo più esperta di noi in campo inmaturo; 43 anni, è stato chiama- ternazionale, spiega l’ex capitato un mese fa alla guida del Par- no; come tutte le inglesi, era una
ma. Con il Mantova ha sfiorato formazione che poteva ribaltare
la promozione in serie A. Ma la il risultato in ogni momento. Ma
massima serie era
non che mi abbia
nel suo destino: e lui “con la
impressionato nelha risposto presente. maglia della l’arco dei 180 miAlla vigilia del ranuti, tutt’altro. Se
gloriosa
duno dei gialloblù
c’era una squadra
sono
Di Carlo ritorna con
che doveva andare
la mente (e con il cresciuto
in finale era il Vicuore) ai nove anni prima di
cenza. Nella gara
trascorsi tra le fila tutto come
di ritorno abbiamo
biancorosse. “Sono uomo”
avuto le nostre tre,
arrivato a Vicenza
quattro palle gol;
che avevo 26 anni e
mi ricordo in parme ne sono andato a 35, racconta ticolare l’occasione mancata da
l’ex capitano; con la maglia del- parte di Ambrosetti. Sì, a quel
la gloriosa sono cresciuto prima punto tutti quanti avevamo fatdi tutto come uomo. Dal punto to un pensierino alla finale; e
di vista sportivo ho vissuto dei perché no, anche alla conquimomenti che rimarranno inde- sta dell’ambito trofeo. Erano
lebili. Come la conquista della anni favolosi, poteva starci un
Coppa Italia, un evento incredi- trionfo in Europa. Pazienza, ci
bilmente bello, storico, frutto di siamo comunque tolti le nostre
un ottimo lavoro di squadra. A soddisfazioni”. Deve essere
distanza di tanto tempo quel tro- stato strano per Di Carlo, una
feo io e i miei ex compagni ce lo volta smessi i panni del capitateniamo stretto”. Gli facciamo no nel 1999, tornare a Vicenza
notare che ha appena parlato al come allenatore della Primaveplurale. “Apposta - commenta ra. “Strano ma bello, aggiunge;
Di Carlo -; i successi di quegli è stata la mia prima esperienza
anni sono stati merito di tutta la da mister. Avevo grande carica e
squadra. Io ero un tassello di un voglia di fare bene. E anche un
mosaico molto più grande”. La senso di maggiore responsabilifavola del Vicenza è continuata tà. D’altronde se una squadra va
anche nel 1998, l’anno della se- male il primo a pagare è sempre
mifinale in Coppa delle Coppe. l’allenatore: ero chiamato a ri“Siamo usciti dalla competizio- spondere delle mie scelte. Alla
ne perché il Chelsea era squadra fine abbiamo fatto un buon cam-
Mimmo Di Carlo, ora allenatore del Parma, durante una conferenza stampa
pionato”. E il Vicenza dieci anni
dopo? “Nell’ultima stagione mister Angelo Gregucci ha svolto
un lavoro egregio -, sottolinea
Di Carlo -; e la società sta portando avanti una campagna acquisti di tutto rispetto. Si vede
che la dirigenza ha obiettivi importanti. Non mi va di fare pronostici; intanto facciamo tutti il
tifo per Gregucci”. Una battuta
sul Parma è doverosa. Di Carlo
è pronto per la nuova avventura:
“Sono molto sereno, consapevole di far parte di una società che
vanta un grandissimo passato.
La serie A è una vetrina importante in termini di visibilità; ma
per me non cambia molto. Dirò
ai miei giocatori, e spero che in
rosa ci sia anche Giuseppe Rossi, di lottare per la vittoria dal
primo al novantacinquesimo
minuto. Mi auguro di soffrire
meno rispetto alla scorsa stagione, quando il Parma si è salvato
all’ultimo. I programmi della
società sono buoni, ora occorre
metterli in pratica”. Andrà lontano Di Carlo. Scommettiamo?
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14
14 LUGLIO 2007
Basket C1. Si delinea a poco a poco la formazione della prossima stagione
che riparte da tre “vecchie” conferme e una novità
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DI
TOMMASO QUAGGIO
Le grandi manovre per il
Vbg sono iniziate.
Dopo
l’ingaggio di
Marco Gallina,
playmaker trevigiano classe
1987, 172 centimetri, e dopo le riconferme di
Peter Acco, Umberto Campiello, anche la guardia biancorossa Federico Selle resta alla corte del tecnico Christin Fedrigo.
La terza conferma nella rosa
del Vicenza Basket Giovane,
classe 1985, 190 centimetri, era
già agli ordini del tecnico berico nella scorsa stagione e la decisione di restare, nonostante
le proposte, è dovuta a diversi
fattori.
«Ho parlato con la società – ci
racconta Federico – e ci sono
programmi futuri per salire
di categoria che mi sembrano
molto concreti. Inoltre sono
vicino a casa, devo laurearmi,
e la squadra è giovane, siamo
un bel gruppo di amici». Se dal
mercato arrivassero altri giocatori nel tuo ruolo? «Sarebbe
uno stimolo in più, anzi lo spero per rendere ancora più competitiva la squadra in campo e
in allenamento».
La pedina più importante, tra
quelle restate a Vicenza, è però
certamente capitan Umberto
Pronti alla riscossa.
Vbg alle grandi manovre
Campiello, del 1985, 198 cm,
bandiera del Vbg, al quale le
proposte non erano mancate.
«Nel mercato, quando sei un
Under 23 sei molto richiesto,
ma qui ho un bravo allenatore
e una squadra giovane. Io volevo giocare i play off e la società
vuole fare un salto di qualità,
quindi le due cose collimano.
Ho parlato con i dirigenti e
quello del Vbg è un bel progetto. Adesso comunque devo soprattutto migliorare e lavorare
con Fedrigo, poi se arrivano i
risultati sarà ancora più bello». Il campionato del prossimo anno non dovrà però essere
una fotocopia delle ultime stagioni sportive. Per il terzo anno
il Vbg ha dovuto fare i conti con
la zona playout, tutto è andato
per il verso giusto grazie alla
tenacia della formazione vicentina e agli ingredienti della
cucina di Fedrigo che hanno
impresso alla formazione, soprattutto nel fiale di campionato, un sprint senza traumi, ma
con qualche ferita.
Sul fronte formazione Tommaso Milani è di proprietà del Castelfranco e si dovrà ancora decidere su destino del giocatore
anche se la squadra sembrerebbe intenzionata a confermarlo visto la giovane età e le sue
potenzialità. Enrico Casentino
invece è nell’anno di svincolo e
può decidere autonomamente,
ma l’intenzione della società
sarebbe di prolungare il rapporto:
Il pubblico biancorosso spera
per la prossima stagione di risparmiarsi il batticuore finale e
magari vivere fino in fondo un
turno decisivo di playoff. Nel
frattempo la società è a caccia
un colpo di mercato che potrebbe regalare ai tifosi vicentini un campionato più avvincente come quello della B2. Il
direttore sportivo Paolo Palucci
per ora si sta guardando attorno e così il colpo estivo potrebbe essere li li per arrivare. “Ci
sono molte squadre propense
a vendere i diritti, e a noi interessano, ma stiamo valutando
attentamente per non fare il
passo più lungo della gamba e
trovarci poi in difficoltà economiche”.
Se questo piccolo sogno si realizzasse per la Vicenza cestistica sarebbe un bel regalo, visto
anche la cessione dei diritti
dell’As Vicenza e di fatto la fine
di una realtà che nel panorama
del basket ha fatto storia. La
città infatti meriterebbe una
serie B e forse in questo il Vbg
ha più di una semplice possibilità. D’altronde Fedrigo riconfermato sulla panchina ha dato
il via ad un processo di crescita
che adesso deve continuare:
“in queste ultime stagioni si è
lottato per la salvezza e siamo
andati incontro a sconfitte. Ora
dobbiamo imparare a vincere”.
di Artini Roberto & C. s.a.s.
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Hockey in line. Asiago prepara con cura
la nuova formazione per la prossima stagione
“Roccia” Robinson
rimane sull’Altopiano
La Emisfero Ipermercati Asiago ha riconfermato un tassello
importantissimo del
proprio terzo difensivo: Darcy Anthony
Robinson vestirà la
casacca stellata per
il terzo anno consecutivo.
Robinson,
nato il 3 Maggio
1981 a Kamloops, è
approdato sull’altopiano nella stagione
2005/06 nell’Asiago
‘targato’ Martino.
In quella stagione il
roccioso
difensore
Italo-Canadese si è
messo in mostra anche se a fine anno
potrà vantare solo 8
punti, bottino equa- Darcy Anthony Robinson, all’Asiago dalla stagione 2005/06
mente diviso tra goal
e assists, con ben 111 minuti di Possedendo il passaporto itapenalità all’attivo.
liano ed avendo maturato i caLeggermente migliore si è ri- nonici 24 mesi nel nostro paevelata la stagione appena con- se, Robinson sarà schierabile,
clusa che ha visto il difensore a a partire da questa stagione, a
segno 6 volte a cui si aggiungo- tutti gli effetti come un italiano
no 3 assists in soli 25 incontri: e sarà eleggibile per la convoinfatti, Robinson ha dovuto ri- cazione nel Blue Team.
nunciare a gran parte del campionato per dei problemi fisici.
T.Q.
15
14 LUGLIO 2007
Volley. Dopo Darina Mifkova, la Minetti ingaggia la capitana
della nazionale campione del mondo nel 2002
Manuela Leggeri
Ritorno a “Casa Coviello”
oltre che ovviamente a
tutti i tifosi, della Minetti
Infoplus.
PAOLO MUTTERLE
Arriverà per la prossima stagione
la centrale Manuela Leggeri,
capitana della
nazionale azzurra campione del
mondo a Berlino
nel 2002 e tra le
più forti giocatrici nel suo ruolo
degli ultimi dieci
anni. Un acquisto di classe, esperienza e personalità che va arricchire il roster biancorosso già forte di un’altra campionessa iridata, la schiacciatrice
Darina Mifkova. Entrambe le atlete
mundial hanno giocato nell’ultima
stagione nel Megius Padova. Interminabile il palmares di Manuela
Leggeri, nata a Sezze (Latina) nel
1976, che oltre ai Mondiali del 2002
comprende con la nazionale due ori
ai Giochi del Mediterraneo (1997 e
2001), un argento e un bronzo agli
Europei; a livello di club Manuela
ha invece vinto con Modena scudetto nel 1999/00, Champions
League nel 2000/01 e Coppa Italia
Proprio il neo-acquisto
ricorda questo re-incontro nella sua prima
dichiarazione in maglia
biancorossa: “Arrivo alla
Minetti molto carica, lo
dico sinceramente, e sono
anche molto contenta di
ritrovare dopo tanti anni
il presidente Coviello, con
il quale avevo fatto il salto
dalla serie D alla serie A.
Manuela Leggeri ha un ricco palmares tra cui spiccano i Mondiali e gli Europei Ricordo ancora la cena a
Priverno con Gianni (Conel 2001/02; tre inoltre le sue vitviello, n.d.r.) e Simonetta
torie nella Coppa CEV, denominaAvalle in cui mi convinsero ad anzione dell’attuale Challenge Cup a
dare a giocare a Roma. Per me si
cui parteciperà la Minetti Infoplus
trattava dell’esordio nel massimo
nella prossima stagione: nel 2002
campionato e da subito si instausempre con l’Edison Modena, nel
rò un ottimo clima, anche grazie
1999 con l’Inn Napoli e prima ancoa molte delle mie ex compagne di
ra nel 1993 con la Fincres Roma. E
squadra come Crockett, Turetta,
a portarla a Roma quindici anni fa
Solazzi e altre, che mi aiutarono a
era stato Giovanni Coviello, allora
integrarmi. Cosa mi ha convinto
sponsor e vice-presidente dell’Unia venire qui? Beh, innanzitutto la
bit Colli Aniene Roma. L’arrivo di
presenza di Manù Benelli, che non
Manuela Leggeri fa quindi partiha certo bisogno di presentazioni;
colarmente piacere al presidente,
sarà un onore poter lavorare con
lei, per il nostro sport è sempre un
idolo. E poi so che arrivo in un club
organizzato, che sta allestendo una
squadra competitiva. Sono sicura
che nella prossima stagione potremo far bene e toglierci delle belle
soddisfazioni sia in campionato
che in Challenge Cup. Conosco già
molte delle nuove compagne, ho
giocato assieme a Darina e a Pacca,
ma conosco anche le altre che ho
affrontato da avversaria negli ultimi anni. Ho avuto anche la fortuna
di giocare insieme a Manù in nazionale nel ‘94”.
La soddisfazione per questo nuovo
arrivo è ricambiata dal tecnico della Minetti Infoplus Manù Benelli:
“Sicuramente un gran bell’acquisto, non c’è che dire! La squadra
sta prendendo un’impronta diversa
dall’anno scorso, con più giocatrici
di personalità ed esperienza che potranno correggere quelli che erano i
nostri ‘peccati di gioventù della passata stagione. Avere a disposizione
più centrali non mi dispiace, ci sarà
spazio per tutte visti i molti impegni e anche a seconda delle esigenze. Come sempre chi giocherà dipenderà dagli equilibri di squadra”.
“Quello che si realizza per me è un
piccolo sogno - commenta il presidente della Minetti Infoplus Giovanni Coviello - Se il curriculum di
Manuela Leggeri parla da solo e ci
sono pochi commenti da fare, per
me è particolarmente bello avere
finalmente con una mia squadra la
ragazza che avevo ingaggiato per la
mia ex Roma a fine stagione 91-92,
senza però poi averla mai con me in
squadra, visto che subito dopo avevo lasciato la città eterna e mai poi
ero riuscito a ingaggiare la ragazza,
che. tra laltro, è originaria anche
della mia stessa provincia, Latina.
È stata una follia, ma ben ... ragionata, che rientra anche nell’ottica
della competizione europea a cui
ci siamo qualificati. Quella che si
sta concretizzando inizia ad essere
una formazione pericolosa. Manù
quando ha saputo dell’ingaggio
mi ha scritto in un messaggio che
a questo punto non vede l’ora che
inizi il campionato e che ci sarà
da divertirsi anche con le grandi...
Passato l’annuncio della partenza
di Arrighetti per Bergamo ora è arrivato l’ingaggio della Leggeri, ovvero la giocatrice che Valentina un
giorno mi auguro che diventi”.
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MONICA DE GENNARO
libero della Minetti Infoplus
e della Nazionale Italiana
16
14 LUGLIO 2007
Basket. Dopo l’estromissione di Fabio Fossati, il tecnico dei due scudetti,
il general manager Paolo De Angelis racconta i retroscena
Il Famila chiama i suoi tifosi:
“Ci sarà da divertirsi”
DI
FRANCESCO CAVALLARO
Due mesi fa riportavamo su
queste pagine
la volontà di
Fabio Fossati
di
rimanere
alla guida del
Famila Basket.
“Ho in mente solo questa
squadra”, ci aveva confidato.
Tuttavia, la sua dichiarazione d’amore ai colori arancioni
non è bastata per strappare la
riconferma; lo scorso 23 maggio la società faceva sapere
tramite un comunicato ufficiale che Fossati non sarebbe
stato il coach del Famila nella
stagione 2007/08. “La decisione, seppur con rammarico,
è stata presa perché si vogliono dare nuovi stimoli e nuove
motivazioni dopo il campionato concluso con l’eliminazione
nei quarti di finale dei play-off
scudetto”, recita il comunicato. Che continua con attestati
di stima nei confronti dell’ex
allenatore: “A Fossati il nostro
sentito ringraziamento per
quanto dato a Schio sia sotto
il profilo sportivo che umano
e per la grande professionalità
e competenza dimostrata. La
coppia Fossati - Altobelli, appena riconfermato nei ranghi
tecnici del club, ha contribuito in maniera
determinante
alla conquista
di due scudetti che non
saranno mai
dimenticati.
Ora si cambia;
ma quanto ha
dato Fossati
sarà la base di
partenza per
nuovi traguarFabio Fossati. Il suo allontanamento dal Famila apre nuove prospettive
di che il Fami-
la si impone di
raggiungere in
tempi brevi”.
Tutto chiaro e
lineare? Non
è che fra Fossati e la società si fosse
rotto qualcosa? “Niente di
tutto questo
- assicura il
general manager
Paolo
De Angelis -; il comunicato
stampa, che ho voluto scrivere
di mio pugno, è molto esplicativo. Siamo riconoscenti a
Fossati per il lavoro svolto
negli ultimi tre anni; con lui
abbiamo raggiunto traguardi importanti. E la mia non
è retorica. Solo che adesso è
arrivato il momento di voltare
pagina per dare nuovi input
alla squadra. Sappiamo quanto Fossati sia attaccato alla
maglia del Famila; la stessa
cosa vale per noi: personalmente con il mister mi sento
ancora al telefono, non si è
incrinato alcun
rapporto”.
Sarà una coincidenza, ma
Fossati è stato esonerato dopo
la prematura uscita ai quarti
dei play-off. “Questo non significa niente, precisa De Angelis; nel basket femminile il
ciclo di vita di un allenatore è
più breve rispetto al maschile. Entrano in gioco tutta una
serie di dinamiche che con Schio nella stagione 2002/03.
l’andare del tempo diventano “Conoscevamo già Orlando difficili da gestire. Già essere commenta il general manager
il coach di una squadra per -; non ha mai avuto la possitre stagioni consebilità di allenare
cutive è un evento
una squadra comstrano. Chiaro che “Quanto ha
petitiva: noi siaabbiamo
dovuto dato Fossati
mo pronti a dargli
compiere una scel- sarà la base
questa opportunita sofferta; tuttatà. Sono sicuro che
di
partenza
via, con Fossati
farà bene. L’anno
per
nuovi
in panca anche
scorso non è riul’anno
prossimo traguardi
scito a salvare il
avremmo rischiato che il Famila
Maddaloni, ma sadi abbatterci alla
rebbe stata un’imsi
impone
di
prima difficoltà.
presa impossibile;
E nel basket ce ne raggiungere in Orlando vive di
sono di momenti tempi brevi”
pane e basket, è
negativi nell’arco
la persona giusta
di un’intera staper noi”. E ai tifosi
gione. No, non ci sono moti- cosa si sente di dire De Angevazioni tecnico-tattiche, tan- lis? “Che continuino a seguirt’è vero che non ci siamo mai ci sempre più numerosi. Mi
intromessi nel suo lavoro: permetta la battuta: il Famila
con Fossati c’è sempre stato il vince se e solo se c’è un bel
massimo rispetto della parti, tifo. Sono convinto che quein un senso e nell’altro. Pur- st’anno ci sarà da divertirsi”.
troppo per voi
giornalisti
non ci sono
margini per le
polemiche”.
Meglio così.
Con un Fabio
Fossati
che
parte c’è un
Sandro Orlando che arriva.
Il nuovo coach è già stato
Sandro Orlando. Il nuovo allenatore vive di pane e basket
assistente
a
17
14 LUGLIO 2007
Settima edizione della gara internazionale degli “Highlands Open”
Atleti entusiasti, e qualcuno pensa già alla Coppa del Mondo
Mappa, bussola e un po’ di fantasia
Altopiano la Mecca dell’orienteering
DI BEPPA RIGONI
Sono stati tre giorni di sole, divertimento
e sano agonismo in una cornice da sogno. La gara internazionale di orienteering “Highlands Open”, svoltasi a cavallo
tra giugno e luglio, ha visto le contrade e i
boschi dell’Altopiano invasi pacificamente da un migliaio di atleti, provenienti da
tutta Europa. Un successo, per una manifestazione nata nel 2001, anno in cui si
è svolta in un’area più limitata dell’attuale, compresa fra il Turcio e il Barenthal.
Negli anni successivi, in particolare nel
2003 e nel 2004, si è avuto un afflusso di
iscritto che ha superato il migliaio, mentre nella sessione dello scorso anno si è
registrato un forte incremento di atleti
stranieri, provenienti in particolare dagli
stessi paesi nord-europei, che han visto
nascere questa disciplina. Organizzatrice dell’evento, la Società dilettantistica
Il contatto con la Natura è assicurato durante le gare di Orienteering
sportiva vicentina “Erebus” (dal nome da
un vulcano dell’Antartide), nata nel 1990
per volontà di appassionati praticanti,
particolari tute traspiranti, sottili ma repoi perché non pretende che i praticanti
in particolare di Renzo Donatello, che
sistenti agli strappi e scarpe con tacchetsiano degli atleti ma solo degli escursiohanno scelto di unirsi in un’unica Assoti, simili a quelle da football. I concorrennisti amanti degli spazi aperti (ecco il
ciazione. La compagine di “Erebus” è diti dispongono inoltre di carta topografica
perché di tante categorie); infine perché
ventata nel tempo la terza
e bussola, con cui orientarsi in direzione
è riuscito a trovare apsquadra italiana come imdei punti di controllo, segnalati da parplicazioni anche in altre
portanza e risultati, dopo
ticolari lanterne triangolari bianco/arandiscipline. “CO”, “SciO”
la sudtirolese “Terlaner L’orienteering
cione (corrispondenti ai segnali riportati
, “MtbO” e “TrailO”, non
Orienteering Laufer” e la è in continua
in pianta), presso cui vi sono delle postasono formule algebriche,
trentina “U.S. Primiero”,
zioni elettroniche, dove ogni concorrente
ma orienteering a piedi,
ma la prima come nume- crescita
deve segnalare il proprio passaggio.
praticato con gli sci, con
ro di iscritti: ben 140 tes- perché non
la Mtb e di precisione.
serati. Hanno patrocinato
L’Orienteering, disciplina che in Italia si
Quest’ultima attività è
l’evento, oltre ai Comuni pretende che i adatta anche ai disabili,
pratica ufficialmente dal 1970, è una prodi Asiago, Gallio e Roa- praticanti siano in quanto i circuiti preva contro il tempo: i concorrenti devono
na, la Regione Veneto, la degli atleti
raggiungere il traguardo nel minor temscelti sono percorribili
Provincia di Vicenza, la
po possibile, scegliendo più rapidamente
anche con la carrozzina
Comunità Montana e il ma solo degli
i percorsi da prendere e il vincitore alla
e vince non chi impieConsorzio Turistico.
fine, non sarà l’atleta più veloce, ma il
ga meno tempo, ma chi
escursionisti
più tattico. La Società “Erebus” è redudimostra maggior diLa pratica dell’Orienteeece da molti successi: a maggio, al lago
mestichezza con carta
ring è in continua crescidi Fusine, per la quarta prova di Coppa
e bussola. Per praticare
ta: in primo luogo perché è uno sport per
Italia; il primo week-end di giugno alla
in scioltezza questa disciplina, è bene
tutti (viene praticato da ragazzini sotto i
“Barricata” (Marcesina), per i Campiousare capi sportivi, pantaloni lunghi e
10 anni e da veterani ultrasettantenni e vi
nati Regionali per le Società; il 10 giuscarpe a buona aderenza, come quelle
sono 26 categorie, maschili e femminili),
gno, al Parco Albanese di Mestre, per il
da trekking. I professionisti usano invece
Campionato Veneto Sprint e il 13, ancora
in Altopiano per i Campionati Regionali.
Gli atleti Erebus, sempre primi! Nella
mitica manifestazione internazionale
“Jukola 2007”, in Finlandia, del 16 e 17
giugno scorso, si sono presentati anche
i concorrenti Erebus, prima volta in assoluto, per una squadra di atleti italiani;
9576 i concorrenti provenienti da tutto
il mondo. Riuscire a portare a termine
questa gara, è come prendere una laurea
in Orienteering e la squadra Erebus, pur
essendo giunta al 444° posto sulle 1368
formazioni presenti al via, è soddisfattissima di essere arrivata al traguardo e
già mentalmente proiettata alla “Jukola
2008”. La vittoria, com’era prevedibile, è
andata ad una delle più quotate formazioni finlandesi, la “Kalevan Rasti”.
Per quanto riguarda la competizione asiaghese,
tre sfavillanti giornate di sole hanno benedetto le
gare e hanno mostrato nella luce migliore il territorio dell’Altopiano: la scelta delle aree di gara
ha trovato alto gradimento da parte degli atleti,
in particolare da quelli stranieri, di solito molto
esigenti e poco abituati al sole. Tutti i partecipanti, hanno definito i percorsi molto tecnici, il
territorio impareggiabile e tutta l’organizzazione
perfettamente funzionante: una dimostrazione
di riscatto di quella che è un’opinione diffusa,
ovvero che noi italiani siamo… un po’ casinisti.
E infatti spunta anche l’idea di candidare l’Altopiano ad ospitare una gara di Coppa del Mondo. Il sogno sarebbe averla già nel 2008, ma
secondo la dirigenza di “Erebus”,la prospettiva
potrebbe essere attuata solo nel 2009, per questioni organizzative. Se son rose...
Tutti i risultati degli
Highlands Open
Vincitori per categorie di “Highlands
Open”:
■ Matteo Ronzani (Erebus Vicenza –
M12) ITA e Louise Bergström (Nyköpings OK – W12) SWE
■ Samuele Curzio (JuniorPiemonteam
– M13/14) ITA e Giada Franz (Semiperdo Maniago – W13/14) ITA
■ Giacomo Barbone (CAI XXX Ottobre
– M15/16) ITA
■ Nicholas Sbrizzi (Semiperdo Maniago – M17/18) ITA
■ Marco Genuzio (Friuli MTB&O
– M19/20) ITA e Veronica Horàkovà
(BMWTurbo Team – W19/20) CZE
■ Olaf Binsch (Tigers – M35) NDL e
Mita Crepaz (CAI XXX Ottobre – W35)
ITA
■ Helge Fossøy (Lia – M40) NOR e
Marina Plesnicar (CAI XXX Ottobre
– W40) ITA
■ Staffan Käll (OK Alme – M45) SWE e
Britt Thörn (OK Vilse – W45) SWE
■ Margrit Hofer (OLG Kakowa – W50)
SUI
■ Franco Tamanini (Or. Mezzocorona
– M55) ITA e Gunnel Månsson (OK Vilse – W55) SWE
■ Timo Harju (Vehkalahden Veikot
– M60) FIN e Cristina Casatta (Or. Mezzocorona – W60) ITA
■ Eric Bucher (Bucher - M65) SUI
■ Renate Fauner (Erebus – WAK) ITA e
Giaime Origgi (IK Prato – MAK) ITA
■ Martin Baier (BMWTurbo Team
– MAL) CZE e Beate Schloesser (TSV
Berlin – WAL) GER
■ Luca Farina (Unione Lombarda – MB)
ITA e Ingvild Fossøy (Lia – WB) NOR
■ Giovanni Greco (Ist. Croce – MC)
ITA
■ Alessio Tenani (Gruppo Sportivo FO
- M Elite) ITA e Maria Novella Sbaraglia
(Gruppo Orienteering - W Elite) ITA
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Paola 32enne, sono una ragazza a posto, semplice, concreta. Vorrei
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viva, piena di calore umano.
Sono straniera e per questo mi trovo in difficoltà, non ho amici. Mi
sento molto sola. Mi piacerebbe avere una persona a fianco. Gli altri
mi dicono che sono stupida perché sono una bella donna giovane
ed ho una vita d'avanti, però a me manca l’amore.
35enne separata senza figli. Un matrimonio finito, è una grande
sconfitta. Ma la vita continua. Cerco un compagno affidabile,
coccolone, deciso a costruire un sano rapporto.
Alessandra 37enne libera. Il cuore è il motore della nostra vita. Le
emozioni necessarie per vivere bene. Sono una ragazza passionale,
estroversa, piacevole, SOLA.
44enne, alto 178, fisico asciutto. Imprenditore, ho girato il mondo per lavoro, parlo tre lingue. Non
amo i compromessi e le storielle. Cerco una relazione importante, una donna indipendente, che sa
quello che vuole.
45enne ingegnere, posizionato, molto impegnato nel lavoro. Posso trovare importanti spazi liberi
per una relazione che vale. La mia donna deve essere femminile, spontanea ed indipendente.
49enne, sono uno sportivo, amo i cavalli ne ho posseduto uno, facevo concorsi. Sono riflessivo e
dinamico, credo intelligente e sensibile e non ho problemi economici. Cerco amicizia, e poi si
vedrà.
50enne bi-laureato, bella presenza. occhi verdi, cerca una lei “intrigante” per incontri che possano
cominciare da una amicizia e proseguire con un rapporto stabile.
Sono Roberto, 50 anni, portati molto bene. Sportivo, dinamico, giovanile. Amo la musica, la
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18
14 LUGLIO 2007
Calcio. Iniziano i lavori di adeguamento al decreto Pisanu del Menti. Tutto deve essere pronto per il 10 agosto. Altrimenti si gioca a porte chiuse
Corsa contro il tempo per avere la serie B
DI TOMMASO QUAGGIO
Caro
vecchio
Menti, ma quanto
mi costi? Partiamo da un dato di
fatto: se il Vicenza
per la prossima
stagione punta a
tornare ai vecchi
fasti della serie A
lo stadio di via
Schio di certo non basterà. Quella che
è stata chiamata “la corsa contro il
tempo” per dare la possibilità alla società biancorossa di giocare a porte
aperte il campionato prossimo, inizio
previsto per il 25 agosto, è partita. La
spesa, circa un milione di euro, per
piazzare 9 tornelli doppi a due entrate, 18 in tutto, ad altezza uomo con
una capacità d’afflusso pari a 1125 ciascuno, in ogni settore della struttura.
A questo si aggiungono gli adeguamenti per le vie di fuga esterne allo
stadio poi l’inserimento dei sistemi
informatici e cavi per rendere attiva la
bigliettazione nominativa. La data per
terminare i lavori sarà il 10 di agosto,
appuntamento che vedrà l’osservato-
Il Vicenza Calcio durante gli allenamenti allo stadio cittadino
rio sulle manifestazione sportive del
Ministero dell’Interno dar un giudizio
sullo stato di sicurezza dell’impianto.
La sicurezza però inizierà ben prima
grazie al posizionamento di impianti
di prefiltraggio che saranno fissi e mobili. Questo dovrebbe consentire di
operare un primo filtro per verificare
se i tifosi hanno titolo o meno per accedere allo stadio. Ad aggiungersi a
questo un impianto di videosorveglianza, si interno che esterno, che
permetterà di avere una visione completa di tutte le aree, ed in più un sevizio di steward.
Se il giudizio sarà negativo la scure del
decreto Pisanu/Amato si abbatterà
sul Vicenza Calcio e si giocherà a porte chiuse, o addirittura si dovrà trovare un altro impianto per ospitare gli
incontri. La capienza massima dello
stadio con i nuovi interventi potrebbe arrivare a più di 17mnila posti, ma
vista la collocazione nel centro della
città si arriverà, quasi certamente, ad
una capienza di 12-13mila posti.
Ma tutto questo rischia di diventare
un lavoro inutile perché la direzione del comune, come ha ricordato
recentemente l’assessore alla Sport
Gianfranco Morsoletto, è quella di andare verso la realizzazione del nuovo
stadio, l’ormai famosa cittadella dello
sport di via Cà Balbi con piscine alberghi, negozi e un palasport da 5mila
posti. Anche se la società biancorossa
ha già dichiarato che non siglerà l’accordo tra Comune e Vicenza Futura.
“Di certo c’è che Vicenza ha bisogno di
un nuovo stadio — commenta l’amministratore delegato del Vicenza calcio
Danilo Preto —. Tutto quello che ruota intorno al nuovo progetto essendo
un investimento immobiliare è giusto
che riguardi Comune e Vicenza Futura. Noi siamo favorevoli al nuovo impianto, ma se si farà ci occuperemmo
solo dell’evento calcio”. Ma come mai
si arrivati agli sgoccioli prima di dare
il via ai lavori del Menti? “Ci sono stati
degli intoppi anche burocratici, ora
sarà una corsa contro il tempo”. La
quota che verrà spesa per “rimettere
in piedi” il vecchio Menti parla di un
milione di euro, soldi quindi che dovrà sborsare la società, anche se nel
resto d’Italia le società sportive e chi
detiene la proprietà degli impianti
hanno raggiunto intese per sgravare
dai carichi economici ingenti le socie-
tà stesse. “Questo è un dato di fatto.
Anche se da parte dell’amministrazione c’è una collaborazione in questo verso”.
L’aiuto dovrebbe arrivare con la sigla della prossima convenzione che
prevede l’affitto dello stadio, il cui
contratto è scaduto il 30 giugno scorso. L’importo, finora di 135mila euro
l’anno, potrebbe essere quindi ridimensionato portando ad una agevolazione. Anche se l’intervento sembrerebbe essere a “fondo perduto”.
Si sta chiudendo così un’estate di luci
e ombre sullo sport vicentino: la formazione di pallavolo di serie A, con
in tasca anche la competizione alla
terza coppa europea, ha traslocato a
Imola per la questione palazzetto di
via Goldoni, la storica formazione di
pallacanestro femminile As Vicenza
ha ceduto i sui diretti a Padova, le
società piccole soccombono, ma cosa
sta succedendo alla città. “Di certo si
stanno perdendo delle opportunità
importanti, forse ci dovrebbe essere
meno rissosità politica, vista anche la
situazione delicata che si sta vivendo,
e un’auto maggiore verso le società
più piccole”.
appuntamenti
sportivi
Ciclismo
Cronoscalata a coppie
Formula 3000
Davide Rigon torna in pista
I team dell’Euroseries 3000
si apprestano ad
una doppia
trasferta che
farà tappa
questo
week-end a Magny-Cours
e quello successivo al Mugello. Gli orari delle gare:
Magny Cours – gara 1: Sabato 14 luglio, ore 14.45 Magny
Cours – gara 2: Domenica
15 luglio, ore 11.15. Per entrambi gli eventi è prevista
la diretta televisiva sia della
gara sprint del sabato che
di quella endurance della
domenica, che ripropone lo
stesso spettacolare format
della GP2 con i primi otto
piloti che partono a posizioni invertite.
I negozi e le attività amiche di VicenzaPiù
• [email protected] • Tel 0444 923362
Sabato
ritorna il
“Comunità
di Tretto”.
Si ritorna
al passato:
merito dell’Uc Schio
2000
di
Giovanni
Greselin, che sabato 14 luglio (partenza da località Timonchio alle 9.45) ha organizzato una cronoscalata a
coppie (20 coppie di allievi
e 6 di allieve), valida per il
1° Gp “Antica Comunità di
Tretto”. E.C.
Le testate di Più Media
Comunicazione (società del
gruppo Vicenza Volley) ereditano
il programma VicenzaVolley Point
ampliando i vantaggi offerti dalla
precedente iniziativa.
Infatti, il settimanale VicenzaPiù
ed il periodico VicenzaPiù Sport
sono i promotori del nuovo
programma VicenzaPiù Point 2007.
Tanti i vantaggi, sia per i negozi
convezionati, sia per i titolari della
VicenzaPiù Card.
I possessori della card hanno:
Fino a venerdì 26
l u g l i o
si
terrà
“Danziamo l’estate
2007”. Si
potranno
seguire
le lezioni
gratuite al Parco Querini
di danze con il seguente
calendario: tutti i martedì dalle ore 19.45 alle ore
20.30 Hip-Hop
danze
urbane; tutti i mercoledì
dalle 19.00 alle 20.00 Jazzercise; tutti i giovedì dalle
ore 19.00 alle 20.30 danza
del ventre.
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piazza delle Erbe 11, Vicenza
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delle altre società sportive
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Le attività convezionate hanno:
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del merchandising del gruppo
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di merchandising prodotte da
Bar Roxy D&M Sas di Gennaro
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Bar Il Borsa Snc
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impianti delle società sportive
delle aderenti al progetto
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indicazione del settore merceologico
e del telefono sui siti
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spazio dedicato al programma
• 2 inviti per le partite delle
squadre sportive delle società ed
associazioni aderenti al progetto
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viale del Sole 8, Vicenza
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Ristoranti
Castellani Ristorante Pizzeria
ss Pasubio 358, Vicenza
tel. 0444 980286
Osteria con cucina “All’Arciere”
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tel. 0444 561103
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20
14 LUGLIO 2007
intervista doppia
La trasgressione vicentina raccontata dai gestori dei sexy shop:
divertimento, ironia e richieste molto particolari
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Lingerie e profumi al feromone
Trucchi da slaves e sex bomb
Paolo,
proprietario
del
Sexy
Shop
PuntoG,
di Alte di Montecchio Maggiore
Emanuela Gambin e Mirone Zanovello, della Boutique dell’eros “Rosso Lacca” di viale
San Lazzaro
Come
ti
è
venuta l’idea di un sexy shop?
“Mi è venuta perché cercavo un settore che difficilmente andasse in crisi e
che comprendesse un bacino di utenza
enorme”.
Come ti è venuta l’idea di un sexy shop?
“Volevamo dare ai vicentini un locale diverso da quelli che già ci sono, più stimolante,
più divertente, insomma una boutique dell’eros. Rispetto ad un sexy shop tradizionale infatti questo locale non ha le vetrine
oscurate, grazie al fatto che abbiamo dedicato una sezione a parte all’oggettistica”.
Qual è la clientela di un sexy shop?
“Comprende tutte le persone, di qualsiasi classe sociale e qualsiasi età, ovviamente dai 18 anni in su”.
Cosa cerca il cliente di un sexy
shop? Si viene solo per acquistare
o anche per conoscere persone che
condividano gli stessi interessi?
“Quello che cercano è la soddisfazione!
Si viene prevalentemente per acquistare, ed in certi casi si fanno anche incontri interessanti”.
Qual è la richiesta più strana
che
ti
è
stata
fatta?
“Se avevamo la riproduzione del fallo di
un cavallo!! E la cosa bella è che effettivamente c’era e possiamo dire che è
stata davvero un’ottima vendita”.
Qual è l’oggetto intramontabile che
anche se datato si vende sempre?
“Di certo il vibratore”.
Quali sono i prodotti
che si vendono di più?
“Scherzi, vibratori e film in
dvd. Il mercato però va e
sempre più verso i vestiti
sexy e le scarpe”.
I nostalgici del mare apprezzano questo modellino
con pesci al seguito
provincia e il conto è presto fatto”.
Come è cambiato il tuo settore dopo il boom di internet?
“Sicuramente in meglio. Internet è
un’ottima vetrina, noi ovviamente
abbiamo il nostro sito ed è ottimo per
chi desidera acquistare in totale riservatezza”.
Che cosa consiglieresti a:
“Più che la
quantità è
fondamentale
la qualità.
Solo dopo un
rapporto di
qualità si è
soddisfatti...”
Come reagisce la gente ad avere un negozio di questo tipo sotto casa. Vicenza, città
bigotta o trasgressiva?
“Per fortuna siamo ubicati
in una bellissima zona riservata al commerciale, quindi
niente vicini. Vicenza all’apparenza è
una città bigotta, ma sotto sotto molto
trasgressiva. Basta contare tutti i locali
a sfondo sessuale che ci sono in città e
- una moglie che vuole fare una sorpresa al marito per il
loro
anniversario
“Un bel completino, un
bel gioco di coppia e un
pizzico di trasgressione in
più!!”
- due amiche che vogliono osare in una
serata in discoteca:
“Un vestito sexy e delle
scarpe con tacco a spillo..
Se vogliono farla completa , il profumo a base di
ferormone scalda veramente gli animi!!”.
- dei ragazzi per un addio
al
celibato
indimenticabile:
“Come prima cosa l’addio al celibato
per regola deve essere fatto la sera
prima del matrimonio. Con le centinaia di scherzi che abbiamo noi e un
locale “giusto” si tira mattina e lo si
porta all’altare. Solo in quel momento
lo si “riconsegna” alla futura moglie”.
Commenta le frasi seguenti:
- Il sesso senza amore è
un’esperienza vuota, ma tra
le esperienze vuote è una delle
migliori.
(Woody
Allen)
“Pienamente d’accordo”.
- Il sesso è come il denaro;
solamente
quando
è
troppo è abbastanza. (Anonimo)
“Non sono d’accordo: più che la quantità è fondamentale la qualità. Solo
dopo un rapporto di qualità si è soddisfatti e noi con i prodotti che vendiamo riusciamo ad alzare gli standard!!”.
Capi in latex, per le occasioni particolari
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Qual è la tua idea di erotismo
e
seduzione?
“La seduzione è una cosa personale, l’erotismo idem. Diciamo che noi aiutiamo entrambe queste cose con i nostri prodotti,
che di fatto diventano un’ottima arma di
seduzione”.
Qual è la clientela di un sexy shop?
“Non c’è una clientela ben definita: qui da
noi arrivano tutti i generi di persone, dai
giovani ai meno giovani. C’è chi viene solo
per curiosare, oppure coppie che cercano
qualcosa di particolare”.
Cosa cerca il cliente di un sexy
shop? Si viene solo per acquistare
o anche per conoscere persone che
condividano gli stessi interessi?
“Di certo il divertimento, il cosiddetto “gioco di coppia”: poi qualcuno ricerca qualcosa di personale. Qui da noi entra la signora
curiosa o chi ricerca magari un indumento
che lo soddisfi. Il negozio non è un luogo di
incontro ma di certo si possono conoscere
persone che hanno magari gli stessi gusti,
per questo esiste anche una piccola bacheca di annunci”.
Una passione per le macchine? Nei sexy shop si trova
abbigliamento adatto a qualsiasi situazione
che i vicini erano molto cordiali. Qui però
c’è molta più visibilità e devo dire che i riscontri si sono già visti”.
Come è cambiato il tuo settore dopo il boom di internet?
“I negozio hanno risentito delle rete come
settore di commercio. Ma si può dire che i
locali e la vendita su internet vanno di pari
passo. Sul sito si possono trovare tante più
cose, ci sono 8mila prodotti, qui non si possono tenere tutti. Poi la rete ci dà una valenza su tutto il territorio nazionale, quindi
su un bacino di utenza più vasto. E sul web
possiamo tenere gli oggetti che qui ingombrano un po’ per esempio una
gabbia”.
Qual è la richiesta più strana
che ti è stata fatta?
“Nella nostra esperienza ci
è capitato di tutto. Di sicuro
è dalla rete che arrivano le “C’è stato
richieste più strane, ma anqualcuno
che nel locale non mancano
le richieste particolari. Ad che prima di
esempio c’è stato qualcuno acquistare
che prima di acquistare delle
fruste ha voluto provarle su di delle fruste
sé: cosa di può fare in queste ha voluto
circostanze? Oppure c’è chi ha
provarle su
chiesto di lucidarmi le scarpe,
di sé...”
il classico feticista”.
Qual è l’oggetto intramontabile che si vende sempre?
“Non c’è dubbio il vibratore. Oggi in commercio ce ne sono di tutti i tipi, da quelli
per lei a quelli per lui. Nell’arco degli anni
è stato il prodotto più venduto e che forse
si venderà sempre. Sul mercato oggi si trovano con i materiali più svariati. Un altro
oggetto che si sta diffondendo rapidamente è l’anello vibrante, anche per il fatto che
viene molto pubblicizzato”.
Quali
sono
i
prodotti
che
si
vendono
di
più?
“Oltre a quelli citati si vende molto la lingerie da donna: l’intimo particolare, un perizoma, una sottoveste trasparente”.
Come reagisce la gente ad avere un
negozio di questo tipo sotto casa. Vicenza, città bigotta o trasgressiva?
“Bè trasgressiva direi proprio di no, ma non
abbiamo avuto mai problemi con vicini o
altre persone. Ci siamo trasferiti da Alte di
Montecchio qui a Vicenza da una settimana. Nel paese dove lavoravamo devo dire
Che cosa consiglieresti a:
- una moglie che vuole
fare una sorpresa al marito per il loro anniversario
“Per sedurre un uomo un completino intimo è sempre la cosa
più indicata.
- due amiche che vogliono
osare
in
una
serata
in
discoteca:
“Un abito molto sexy, con qualche particolare accattivante”
dei
ragazzi per un addio
al
celibato
indimenticabile:
“L’oggettistica per l’uomo va sempre bene,
magari la classica bambola gonfiabile”.
Commenta le frasi seguenti:
- Il sesso senza amore è un’esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote
è una delle migliori. (Woody Allen)
“Per noi donne — commenta Emanuela — il
sentimento viaggia insieme al sesso, anche
se ovviamente ci sono delle eccezioni. Gli
uomini mettono questo su un piano diverso. Quindi — aggiunge Mirone — se capita,
perché no”.
-Il
sesso
è
come
il
denaro; solamente quando è troppo
è
abbastanza.
(Anonimo)
“Niente è troppo, almeno per noi”.
21
14 LUGLIO 2007
giovani
Tornano di moda le Converse All Star. Tanti modelli e colori, ma le più gettonate sono sempre le introvabili Chuck Taylor bianche
Non c’è due senza tre. È tornata la Stellamania
DI
ANDREA BASSO
Toh, chi si rivede! Le scarpe più famose
del
mondo.
Quelle con il
semicerchio
bianco in gomma sulla punta, quelle di
tela che, al minimo contatto
con un qualsiasi pallone, rischiano di aprirsi in due. Le
stesse che, già in passato, si
sono impossessate di una bella
fetta di storia. Riecco piombare nel mercato italiano le Converse All Star. Della serie: ‘a
volte ritornano’. Già, la calzatura più conosciuta nel globo
sembra avere sette vite. Ogni
tanto scompare nel nulla, non
la si vede più. Poi, come per
magia, spunta nuovamente ai
piedi di tutti.
Negli ultimi anni il marchio
americano non aveva riscosso
molto successo anche se, guardandosi attorno, la si poteva
pizzicare qua e là soprattutto
ai piedi degli amanti del punk,
del rock e di altri generi simili.
Era la scarpa degli alternativi,
delle persone un po’ estrose e
dal vestiario fuori dal comune,
l’accessorio principale nonché
l’oggetto distintivo delle ‘persone sinistroidi’ e degli anarchici.
Ma i tempi cambiano, e le mode
si fanno un baffo della politica.
Da un anno a questa parte la
scarpa con la stella è tornata a
monopolizzare tutto il mercato
calzaturiero italiano. Nei concerti punk come nella discoteca
più chic, ai piedi del no global
o calzate dal figlio di papà: le
Converse si sono accaparrate
davvero tutti i clienti. Come è
accaduto nella metà degli anni
’70, come già è successo anche
nei non lontani anni
’90, è scoppiata per
l’ennesima volta nell’italiano quella che
potremmo chiamare
‘stellamania’.
personalizzata. Proprio così: nel
sito ufficiale dell’azienda americana c’è una sezione dedicata al
‘fai da te’. In questa area in cui
viene data la possibilità di ideare interamente una scarpa scegliendo forme e colori di ogni
singolo componente della calzatura stessa. Un divertente modo
per improvvisarsi artisti e sbizzarrirsi creando le più inusuali e
inconsuete paia di scarpe.
Anni ’70:
il primo boom
Daniela,
casalinga
di 47 anni, ricorda il
Chi non muore
boom di vendite degli
si rivede
anni ’70. Un’esplosioSopravissuta a due
ne di fama e successo
intervalli di magra, Le introvabili
per la casa sportiva
l’azienda detentrice del La più richiesta, comunque, resta
americana che a molmarchio All Star ha sa- la classica Converse Chuck Taylor
to assomiglia a quella
puto rialzare la testa e di tela bianca: sono quasi quattro
che si sta registrando
rimettersi in gioco. Un mesi che, nel Veneto, questo moda un anno a questa Nonostante siano scarpe per ogni età, le All Star sono preferite dai giovani
anno fa, per la terza dello di scarpa è praticamente
parte. “Tutti erano alla
volta in quarant’anni, il introvabile. Imperversano le riricerca di quelle scarpe di tela della grande rinascita, prima tentativo di rilanciare le celeber- chieste di riassortimento da par– racconta -. Code alla cassa di prendersi una rivincita con rime Chuck Tylor. Arriva dunque te della clientela ma, anche per il
dei negozi, interminabili atte- chi dava la ditta statunitense nel 2006 la consacrazione per commerciante, sembra una ‘misse per ricevere assistenza dai vicina al fallimento: la Conver- questo modello storico: le vendi- sion impossible’ quella di riuscire
commessi che, in quel perio- se torna alla ribalta ripropo- te vanno a gonfie vele, i designer a rifornire il proprio magazzino.
do, erano letteralmente presi nendo il modello Chuck Tylor, sono costantemente all’opera Dopo un anno di grandi vendid’assalto”. Una vera e propria calzatura che prende il nome per mettere sul mercato model- te, la moda Converse sembra sia
febbre da All Star. Tantissimi da un celebre cestista dell’NBA li sempre più pazzi e variopinti. ancora in grado di mietere tante
gli italiani che nutrivano qua- noto per aver creato una linea Converse alte, basse, con e senza vittime. Ora, nel bel mezzo del
si un amore viscerale verso le personalizzata di scarpe. Ecco lacci. All Star a doppia linguet- successone che la marca Converscarpe da ginnastica più famo- dunque comparire anche il ta, in tela,
se sta attrase del mondo. Poi, pian piano, modello basso, seguito da un di pelle e
versando,
le botteghe si sono svuotate, i gamma più vasta di colori: il addirittura
sorge sponcommessi hanno ricominciato rosso, il verde e il blu, che si in laccato.
taneo
ina respirare e l’oggetto del de- affiancano ai preesistenti nero E poi le si
terrogarsi:”
siderio, inizialmente tenuto in e bianco. Una scarpa bella, t r o v a n o
Sarà l’enneesposizione appena qualche confortevole ed economica. a quadri,
simo trionora prima di essere preso e Già, nel 1990 era infatti pos- a righe, a
fo prima di
portato a casa orgogliosamen- sibile acquistarne un paio con pois e con
colare nuote, giaceva ora su di un piedi- poche migliaia di lire. “All’asi- i disegni.
vamente a
stallo per settimane, talvolta lo – rimembra con un sorriso Una variepicco, oppuL’introvabile Converse Chuck Taylor
per interi mesi.
Beatrice, 21enne studentessa tà infinita
re riuscirà
- sembravamo pronti a girare di colori e
a cavalcare
Alte e basse
uno spot in favore della marca forme, e per chi non si acconten- l’onda del successo ancora per
tra alti e bassi
americana: non c’era bambino tasse della vasta gamma messa a molti anni?”. Chi vivrà, vedrà: ai
Qualche anno di divismo per la che non indossasse le Conver- disposizione dalla Converse, c’è posteri l’ardua sentenza.
marca Converse prima di esse- se. Non erano certo il massimo la possibilità di crearsene una
re brutalmente costretta a tor- in quanto a solidità, ma per
nare con i piedi per terra. Sono 5000 lire non ci si poteva cergli anni ’80, il marchio ameri- to aspettare che fossero anche
cano trascorrerà una paio di lu- super resistenti”.
stri ai margini del mercato che
conta. Solo una pausa prima Rodman, tante squadre,
una scarpa
Dopo l’esplosione degli anni
’90, inizia un altro periodo
buio per la casa di abbigliamento sportivo statunitense.
A tenerla a galla ci pensa nuovamente un cestista: Dennis
un altro ampio mercato nel
Rodman, eccentrica ala nota
mondo della musica, trainate da
tanto per le sue abilità in campersonaggi come Angus Young
degli Ac/Dc e Joey Ramone
po, quanto per le sue scorridei Ramones. Dal 9 luglio
bande nella vita personale. Il
2003 la Converse appartiene
giocatore originario del New
alla galassia della Nike, dalla
Jersey ha cambiato spesso
quale è stata comprata per 305
maglia giocando per i Detroit
milioni di dollari. Nell’estate
Pistons, i San Antonio Spurs,
2007 è prevista l’uscita di una
i Chicago Bulls, i Los Angeles
serie super limited edition fatta
Lakers e altre note squadre
in collaborazione con il leader
dell’NBA, senza però cambiadegli U2 Bono Vox.
re mai la marca di scarpe. Ai
piedi sempre e comunque un
Dal basket agli U2,
un secolo di storia
La Converse è stata fondata nel
1908 da Marquis M. Converse
a Malden, nel Massachussets.
Il primo modello di All Star è
stato invece ideato nel 1923
grazie alla collaborazione con
il cestista Chuck Taylor, e per
molti anni queste scarpe in tela
è rimasto legato all’ambiente
del basket (le indossava, tra
gli altri, il grandissimo Wit
Chamberlain). Solo negli anni
’70 e ’80 le All Satr trovarono
paio di Converse All
Star. Nel periodaccio
della ditta americana
la maggior parte degli
introiti giungeva dalla vendita dei modelli
di calzature e di altri
gadgets usati da questo campione.
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14 LUGLIO 2007
terzapagina
Un bibliofilo impenitente e vagabondo alla ricerca della libreria perduta
Reportage fra i ‘venditori di sapere’ della città
Andar per libri. E il cazzeggiar
m’è colto in questo mare
Ci
sono
molti modi
di passare
un pomeriggio d’estate
in città. Se
volete una
‘vacanza
intelligente’, niente
di meglio che un giro alla
scoperta delle librerie del
centro, per esempio cercando quel libro che vi è
appena venuto in mente e
senza il quale sapete che
non potrete vivere altre
ventiquattr’ore. Così, girando senza meta e senza
un piano preciso, potreste imbattervi, in Contrà
Cabianca 14, a pochi passi da Palazzo Chiericati,
in un angolo davvero delizioso, la libreria Il Fiore Azzurro. Aperta nel
2003 e ceduta pochi mesi
fa, prende il nome da un
verso del poeta Novalis.
Azzurro è il colore della dimensione spirituale
della conoscenza, quella che è possibile trovare
nelle lunghe file di volumi
Adelphi e Meridiani Mondadori che ricoprono le
pareti della bella stanza al
pianterreno, assieme ad
un’ottima scelta di Neri
Galla, “la” libreria della città
Pozza. Al piano superiore, un altro spazio simile,
ricolmo di volumi d’arte,
fotografici, di architettura, di design ed anche di
moda. Un luogo sereno,
che induce ad una colta
flânerie, favorita anche
dalla cortesia con cui vi
accoglie Alice, la nuova
proprietaria. Una libreria ‘minore’, che ha dimostrato un encomiabile
coraggio imprenditoriale,
e che merita attenzione e
successo.
Nulla di più naturale, poi,
Librerie che vanno,
librerie che vengono
Un ricordo e un annuncio. Il
primo è per una libreria che
non c’è più: Le Scie, in via
Pigafetta. Visse
una breve estate, pochi anni
tra il ’90 e il ’95
circa, ma a chi
l’ha frequentata
sono rimasti nel
cuore l’estrema
raffinatezza del
piccolo locale in
cui aveva sede e
l’uguale eleganza della signorina Silvia, che la gestiva: solo
per averci provato, gli Dèi le
saranno sempre benevoli. Il
secondo per segnalarne una
che non c’è ancora: la nuova Libreria Mondadori,
che aprirà dopo
le ferie in Piazza
Erbe. Poche cose
danno gioia, e
fanno ben sperare nel futuro di
una comunità civile, come l’apertura di una nuova
libreria: un caldo
benvenuto dunque a Mondadori, ed un arrivederci a tutti a settembre nei
suoi nuovi locali.
G.C.
che risalire il Corso, e subito sotto i portici, vicino
al cinema Odeon, ecco
una libreria che, possiamo dirlo, discende da
magnanimi lombi: quella di Giuseppe Traverso.
Pochi infatti rammentano come, all’epoca della
sua apertura, nel ’76, la
libreria avesse sede in
Contrà Santa Barbara. Là
infatti si trovava la mitica Cartolibreria Chiovato, scomparso appunto in
quell’anno, di cui Traverso – vicentino trapiantato a Padova, ove gestisce
un magazzino di libri all’ingrosso – acquistò la
licenza: una specie di ritorno alle radici. Trasferitasi nella sede attuale
due anni dopo, la Libreria Traverso è diventata
in breve uno dei punti di
riferimento ‘culturali’ più
significativi della città.
Forse per la sua prossimità al Teatro Olimpico,
al Museo ed alla Basilica
Palladiana, una tappa da
Traverso è diventata un
appuntamento irrinunciabile per stranieri, intellettuali ed artisti in visita nella nostra città, che
apprezzano anche la cura
e il rapporto particolare che sempre si cerca di
stabilire col cliente. Una
specie di ‘libreria delle
donne’, la definisce con la sua sede originale, in
affetto e riconoscenza via Paolo Lioy, nei primi
Giuseppe Traverso, pen- anni Novanta la libreria
sando alla moglie Maria venne rilevata da Enrico
Francesca – senza il cui Marchesini, Giorgio Mofondamentale sostegno randini ed altri, che nel
non sarebbe mai riuscito ’95 la trasferirono nela mandare avanti l’impre- la sede attuale. In tutti
questi anni, la
sa – ed a ValenSpazioPiù
ha
tina, la figlia,
sempre cercato
che anche dopo Dalle grandi
società
con
di avere un’atuna laurea pretenzione partistigiosa ha scel- più negozi
colare ai nuovi
to di rimanere a alle piccole
linguaggi: mulcollaborare con librerie
timedialità (è
l’azienda di fa- preziose
stata la prima
miglia.
e raffinate,
in città ad avePoco più avanti,
a Vicenza
re un internet
ecco la libreria
point), cyberSan Paolo. Ge- ci sono tomi
stita dall’omo- per tutti i gusti punk eccetera,
aprendosi annima Comunità
che ad associadi religiosi, che ne possiede una simile anche zioni e come sede di ina Padova, la San Paolo è contri. Una scelta, dice
presente a Vicenza dal- Enrico, che ha funzionala fine degli anni Qua- to finché questi temi non
ranta: anch’essa, ormai, sono divenuti di massa.
un’istituzione della cit- Oggi essi appaiono meno
tà. Definire la San Paolo ‘originali’, ma questo è
una libreria confessiona- solo uno dei fattori che
le sarebbe estremamente hanno concorso a toglieriduttivo. Le tematiche a re ossigeno alla libreria
cui essa si rivolge sono (e non soltanto a quecerto di tipo religioso, sta, come vedremo). Un
ma anche umano nel sen- colpo quasi mortale, per
so più lato del termine: esempio, è stata quella
ne fanno fede, per esem- norma del decreto Bersapio, le bellissime edizio- ni che ha liberalizzato il
ni della Jaca Book – che prezzo dei libri: un provvedimena Vicenza
to che non
praticadanneggia
mente si
– anzi protrovano
babilmensolo qui –
te favorisce
e l’ampia
– i grandi
e qualitapunti ventivamendita,
ma
te
ricca
che rischia
scelta di
di uccidedvd
che
re la rete
essa
ofdelle picfre. Ma…
cole librea b b i a rie, impormo corso
tante non
troppo, e,
solo da un
seminapunto
di
scosta in
vista comStradella
merciale,
S.
Barquanto sobara, ci è
prattutto
sfuggita
la libreria SpazioPiù. per la diversificazione
Non tira buona aria, pur- culturale. Auguri di cuotroppo, in quei locali, che re, SpazioPiù.
pure ormai hanno an- E per una piccola che
che loro una storia. Dal- naviga in cattive acque,
Makinano/USAF/DOD @ pingnews
DI GIULIANO CORÀ
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14 LUGLIO 2007
terzapagina
Libravit è caduta sotto i duri colpi del mercato. Ma le librerie sono come l’araba fenice: dovrebbe riaprire tra poco
un’altra che invece risor- dano. Da sempre attenti
ge: Librarsi, in Contrà alla letteratura cosiddetMorette. Aperta nell’89 ta ‘di genere’ – fantasy,
da Stefania e Daniele, fantascienza, giallistica,
aveva attraversato ulti- noir, fumetto – Stefania
mamente un gran brutto e Daniele rimangono puri
periodo, dal quale è usci- e duri nel difendere una
ta proprio in queste set- loro visione della cultura
timane, con l’acquisto da e della letteratura antiparte del gruppo Galla. crociana e ‘progressista’
Un’acquisizione che non (“Non esistono libri belli
solo permetterà alla li- o brutti: quello che conbreria di crescere, avendo ta è il piacere di leggere”:
alle spalle un’organizza- Moccia è sdoganato!), che
rende
il
zione stoloro sparicamente
zio un unie finanziacum assoriamente
lutamente
solida, ma
particoche sopratlare
nel
tutto non
panorama
ha
camcittadino.
biato nulla
Una buonella filona notizia,
sofia
che
dura concorrenza permette ai lettori - sempre più
ha sempre La
raffinati - di avere a disposizione vere “botteghe del libro” d u n q u e ,
ma pochi
ispirato i
passi più
due
fratelli, che tutt’ora la gui- in là eccone subito un’al-
ificio “VERZA
m
u
l
”
Sa
tra di cattiva. Ha chiuso in io abbia frequentato da ra- di Primo Levi”) – più che
queste settimane Libra- gazzino, nella sua vecchia commessi sono amici, e di
vit, che aveva preso il po- sede di Corso Palladio, in- quelli preziosi, dalla pasto della mitica Do Rode, timidito dai lunghissimi e zienza infinita (“Senta, la
di Virgilio Scapin. Gestita severi banconi di legno, la settimana scorsa su quelcon simpatia ed umanità prima in cui abbia passato lo scaffale c’era un libro
ore a sfogliare grosso e con la copertina
da Rosetta, ha
i libri, confron- verde, ma non ricordo alceduto ai colpi
tando e rubando tro: me lo può trovare?”:
del ‘mercato’ – I commessi
una pagina qua questa l’ho detta io, senza
Marchesini pare sono
e là, la prima di che la signora Maria Elena,
essere buon pro- d’eccezione:
cui abbia impa- moglie di Alberto Galla, mi
feta, purtroppo.
non
si
rato a conoscere abbia spaccato la testa con
Ora pare che
sia stata cedu- scompongono personalmente un volume della Treccani,
i commessi, in come avrei meritato). Galta, e che deb- nemmeno
primis la mitica la, fino a ieri uno e trino
ba riaprire tra se chiedi
poco: speriamo “Sequestro un signora Grazia, – oltre alla sede centrale ci
di rivedere pre- uomo” di Levi oggi in pensione. sono anche, in viale Verdi,
Grazia di nome la bella Girapagina, presto illuminate
e di fatto, tanto ziosa libreria per l’infanquelle vetrine,
esemplare era zia, e in viale Roma Galla
che da decenni
costituivano un elemento la sua finezza e la sua di- 2000, particolarmente deessenziale della vita cul- sponibilità verso i clienti. dicata alla multimedialità,
Galla, la più antica libre- all’informatica e alla letteturale vicentina.
Siamo quasi alla fine di ria di Vicenza – 1880, sta ratura tecnica, scientifica,
Corso Palladio, e in Stra- scritto nel suo logo – fino giuridica e fiscale – e oggi
quadruplo,
della Loschi troviamo la al ’46 collocon
l’aclibreria Giunti Il Punto. cata nella
quisizione
Fino a pochi mesi fa la co- b e l l i s s i m a
appunto di
noscevamo come Libreria sede all’anLibrarsi.
Demetra, e si qualificava golo con via
Galla,
in
per un’attenzione partico- Cesare Batcui ho spelare alla manualistica. Poi tisti (ancor
so fortune
la Giunti, del cui gruppo oggi cono(ho sempre
Demetra fa parte, ha de- sciuto come
pensato
ciso di rilanciarla diret- Canton del
che, quantamente col suo nome, ed Galla, poi
do moriora è una libreria onni- ex Comit),
rò,
sulla
comprensiva, che ha al- s u c c e s s i facciata
largato la sua gamma a v a m e n t e
ci mettetutti i generi editoriali, appunto in
ranno una
cercando di accontenta- Corso e, dal
lapide: “A
re i gusti di ogni possibile ’95, nei loGiuliano
tipo di cliente. Una bella cali attuali.
Corà che
scommessa, che le gentili Galla, i cui
ci ha fatto
signorine che vi accolgono i commesricchi, risvolgono con disponibilità si, prepaè stata acquistata da Galla. Questo permetterà
conoscenti
e cortesia. E finalmente, rati e colti Librarsi
alla libreria di continuare la sua gestione sperimentale
i proprietalast but not least, la Li- – a volte
ri posero”).
breria Galla. Ah, Galla più di cer… Per chi scrive non è una ti clienti, di cui ascoltano Galla, I love you.
delle librerie di Vicenza: è con britannico aplomb gli
‘la’ libreria. La prima che spropositi (“Scusi, vorrei Sequestro un uomo,
SALUMI VALLIGIANI
DELL’ALTO ASTICO E POSINA
SPECIALITÀ: SALAMI • SOPPRESSE • VALLIGIANE
Azienda certificata
UNI EN ISO
9001: 2000
CERT. n. 3134
CSQA
Salumificio VERZA di Toniolo Andrea
36010 Cogollo del Cengio (VI)
Via delle Calcare, 1 (Zona A)
Tel./Fax 0445 320512
Email [email protected]
24
satira
14 LUGLIO 2007
Passatempi estivi. Seconda puntata del gioco dei separati alla nascita. Ne conoscete altri? Segnalateceli
Doppiati & Scoppiati: i gemelli diversi
Gianni Zonin - Paolo Frajese
Giorgio Carollo - Groucho Marx
Presidente Banca Popolare e “re” del vino l’uno,
giornalista e volto storico del TG1 l’altro
Europarlamentare del PPE l’uno,
attore comico statunitense l’altro
Marco Zocca - Roberto Mancini
Vincenzo Riboni - Krusty il Clown
Assessore comunale e tifoso milanista l’uno,
giocatore ed attuale allenatore dell’Inter l’altro
Primario ospedaliero ed ex-candidato sindaco l’uno,
pagliaccio e riccone di Springfield l’altro
Tiziano Treu - Ronald Lacey
Patrizia Barbieri - Stefania Belmondo
Parlamentare della Margherita ed ex-ministro l’uno,
attore inglese e ex-nemico di Indiana Jones l’altro
Caparbia assessora comunale l’una,
imbattibile campionessa di sci l’altra
Stefano Stefani - Enzo Iacchetti
Michele Amenduni - Maurizio Belpietro
Parlamentare della Lega Nord l’uno,
attore e presentatore di Striscia la Notizia l’altro
Vicepresidente Assindustria Vicenza l’uno,
direttore de “Il Giornale” l’altro
25
edicola
14 LUGLIO 2007
Ogni settimana, tratto dalla stampa locale o nazionale, un articolo che fa riflettere, discutere o arrabbiare. O anche divertire
Sigonella, base gemella. Con Maltauro e Zonin in prima fila
del pool di banche che hanno concorso
di Cosa Nostra nei lavori per il radMille casette a schiera, un imprecisaal finanziamento del megacentro comdoppio della linea ferroviaria Messito numero di residence, attrezzature
merciale di Belpasso. Costituita a Palerna-Palermo. La Maltauro Costruzioni
per l’istruzione e lo svago, parcheggi
mo nel 2000, Banca Nuova è oggi uno
ha inoltre realizzato la nuova casa circoperti, impianti sportivi, due centrali
degli istituti di credito più aggressivi
condariale di Siracusa, un liceo scientelefoniche, cabine per l’energia eletnell’isola. Prima ha assorbito la Banca
tifico a Rosolini (altro piccolo comune
trica, le immancabili “guardiole per
del Popolo di Trapani, poi ha rilevato
del siracusano), ed il tronco autostrail presidio di controllo e sicurezza”. È
dal Gruppo Intesa una ventina di spordale Palermo-Caltavuturo sulla A/19.
quanto previsto dal progetto di urbatelli sparsi in tutta la Sicilia, buona parSempre in Sicilia la società di Vicenza
nizzazione approvato dalla giunta di
te dei quali già appartenuti alla Banca
ha appena concluso i lavori di Etnapocentrosinistra del comune siciliano di
Agricola Etnea del cavaliere di mafia
lis, il maggiore centro commerciale di
Lentini (Siracusa) per ospitare 6.800
Gaetano Graci. Coincidenza vuole che
tutto il Mezzogiorno d’Italia. Ricadencittadini statunitensi (militari e fail presidente della Banca Popolare di
te nel comune di Belpasso – lo stesso
miglie al seguito) della base nucleare
Vicenza sia l’industriale vinicolo Giodove sorge da due anni un residence
di Sigonella. Con un investimento
vanni Zonin, propriecon 526 unità abitative
che dovrebbe sfiorare i 300 milioni
tario dei più prestigiosi
per i militari di Sigodi euro, 91 ettari di rigogliosi aranDiminuisce
vigneti siciliani. Il 9
nella – Etnapolis è un
ceti dovranno lasciare il posto ad un
gennaio 2007, durante
vero e proprio scempio il numero di
megacomplesso residenziale con un
la breve visita a Vicenza
urbanistico-territoriale
volume di 670.000 metri cubi di comilitari
Usa
dell’ambasciatore Usa in
con i suoi 270.000 mestruzioni, superiore perfino a quello
Italia, Ronald P. Spogli
tri quadrati di superfi- in Italia ma
previsto dalla Us Army per la conver– oggetto un “sopralluocie e parcheggi per oltre aumenta la
sione a fini bellici dell’aeroporto Dal
La pista d’atterraggio di Sigonella. Molti i parallelismi con l’insediamento americano a Vicenza
go” alla base di Ederle e
6.000 auto.
Molin di Vicenza. Procede a colpi di
progettazione
gara a Vicenza per accaparrarsi i lavori
Altro elemento è la “delega” alle socieall’aeroporto El Molin
variante ai piani regolatori il procesper la nuova megabase Usa. La società private (mercenarie) di molti dei
- Zonin è stato l’unico
La Maltauro ha anche di immobili.
so di espansione della maggiore delle
tà di costruzioni veneta è particolarservizi bellici un tempo attribuiti ai
imprenditore locale ad
aderito al consorzio pubinfrastrutture della Marina Usa nel
Rischiamo
mente attiva in Sicilia. Nel novembre
coscritti. Così assistiamo ad un trend
essere ammesso ad un
blico-privato “EtnaFiere
Mediterraneo. Dall’autunno 2003 la
2006 ha rilevato l’impresa Ferrari di
negativo nelle presenze Usa in Sicilia
colloquio privato con il
Spa” che prevede di rea- molti progetti
base di Sigonella è al centro di un vaGenova, la quale, a sua volta, aveva ace in buona parte delle infrastrutture
diplomatico. L’incontro,
lizzare ancora a Belpas- speculativi
sto programma di potenziamento delquisito due aziende storiche in mano
allestite a livello internazionale, nonomanco a dirlo, è avvenuso, nei terreni adiacenti
le infrastrutture, il cosiddetto “Piano
ai chiacchierati “cavalieri” dell’apostante Washington sia impegnata in
to presso la sede centraad Etnapolis, un centro
Mega IV”: una spesa di 675 milioni di
calisse mafiosa di Catania (Gaetano
sanguinose guerre globali.
le della Banca Popolare di Vicenza.
fieristico di 180.000 metri quadrati.
dollari in 4 anni per ampliare le piste
Graci e Giuseppe Costanzo): l’IRA e la
Tra i soci della S.p.A. fieristica compadi volo per i cacciabombardieri, miFratelli Costanzo. Proprio la Ferrari e
Legittimi i sospetti che dietro la proAntonio Mazzeo
re Banca Nuova, istituto interamente
gliorare la logistica e creare migliaia
l’ex IRA sono state al centro di imporgettazione di nuovi residence per i
Terrelibere.org / Carta
controllato dalla Banca Popolare di Vidi nuovi alloggi per i reparti di stanza
tanti
indagini
relative
all’infi
ltrazione
militari
di
Sigonella
si
nascondano
17 febbraio 2007
cenza. Banca Nuova ha pure fatto parte
in Sicilia. Due residence sono già staoperazione meramente speculative.
ti consegnati nei territori di Belpasso
Nel caso del megaprogetto di Lentini
e Mineo per un totale di 930 alloggi.
c’è però una fitta ragnatela d’interessi
Con Lentini sarebbero tre i megacomche accomunano e non solo strategiplessi per i militari Usa, quattro se si
camente, la grande base di Sigonella a
giungesse a realizzare anche quello
Vicenza, rendendolo particolarmente
analizzato e approvato dal consiglio
credibile. A presentare il piano per
comunale di Motta Sant’Anastasia, col’approvazione in consiglio comunale
mune alla falde dell’Etna. In realtà in
ci ha pensato la Scirumi Srl, società
Sicilia è in atto una vera e propria gara
con sede a Catania in via XX Settemall’oro americano. Sono già una decibre 42 presso lo studio del professore
na i progetti approvati da comuni viciGaetano Siciliano, già presidente delni a Sigonella per insediare complessi
l’ordine dei commercialisti ed odierno
“chiusi ad uso collettivo” per i militari
presidente del collestatunitensi. È come
gio dei revisori dei
se si attendesse una
conti del Comune
moltiplicazione in
di Catania. Tra i soci
tempi
brevissimi
della Scirumi comdegli addetti e dei
pare invece la Caprispettivi familiari,
pellina Srl, società
condizione che però
nella titolarità della
non trova conferma
famiglia di Mario
nei documenti del
Ciancio Sanfilippo,
Pentagono relativi
l’ultimo dei cavalieri
ai piani di ammodi Catania, già alla
dernamento delle
Divisione tecnica della Tecnocopy di G. Casarotti
guida della Fieg (la
infrastrutture miliFederazione degli
tari Usa all’estero. Ci
troveremmo invece Una manifestazione contro l’ampliamento editori di testate
giornalistiche), proad una consisten- della base siciliana
prietario dell’impete diminuzione del
ro industriale-editoriale de La Sicilia
personale in forza a Sigonella. Il “Base
ed azionista di tutti i quotidiani e di
Structure Report” del Dipartimento
buona parte delle emittenti radioteledella Difesa alla data del 30 settembre
visive che operano nel Sud Italia. Da
2005 fissa la presenza nella base sicisempre Ciancio e le sue testate sono
liana di 2.310 militari e 788 tra civili e
stati tra i più fervidi sostenitori dei
contractor. Due anni prima i militari
processi di militarizzazione del terrierano invece 3.438 mentre i “civili”
torio siciliano, sponsorizzando inoltre
829. Conti alla mano, pertanto, il perle più devastanti opere implementate
sonale di Sigonella è calato nell’ultimo
o progettate nell’isola, prima fra tutte
biennio del 27,4%. La riduzione del
il Ponte sullo Stretto di Messina.
numero dei militari statunitensi risponde al nuovo modello di “offesa”
Altro importante socio della Scirumi
delle forze armate Usa: da una parte si
Via Olmo 40 – 36051 Creazzo (VI)
Srl è la Maltauro Costruzioni di Virisparmia sui reparti terrestri e navaTelefono e Telefax 0444/340660-340739
cenza, azienda attiva nel settore delle
li per destinare la spesa allo sviluppo
grandi opere pubbliche e private con
delle tecnologie di guerra aerea; dalE-mail [email protected]
un portafoglio lavori di circa 220 mil’altra c’è uno spostamento di reparti
lioni di euro all’anno. La Maltauro ha
su nuove basi “avanzate” (nel Golfo
operato ad Aviano per l’ampliamento
Persico, nei Balcani ed in alcuni scali
della base della Us Air Force ed è in
aerei di Polonia, Bulgaria e Romania).
C.M. SERVICE
S.R.L.
NOLEGGIO E ASSISTENZA
COPIATRICI - FAX - STAMPANTI
*nati fino al 1988
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ASPIRANTI CAMPIONI
CERCANSI
Il Vicenza Volley invita tutti i ragazzi* appassionati di pallavolo
ad un provino per far parte del vivaio della Palladiogroup.it di serie B1,
allenata da Mario Fangareggi (azzurro dell’Italia di Velasco)
e l’unica in un campionato nazionale a Vicenza
Per informazioni: tel. 0444 922766 email: [email protected]
Fangareggi, dall’Italia di Velasco a Vicenza
• [email protected] • Tel 0444 923362
Mario Fangareggi ha debuttato con la Nazionale di Velasco a L’Havana
e ha giocato con i più grandi campioni degli ultimi anni. Con Il Messaggero Ravenna di Kiraly, Timmons e Vullo ha vinto uno scudetto e tre
Coppe dei Campioni.
Ora Fangareggi, anche lui giovane (34 anni) ma coach di spessore
anche per aver avuto grandi allenatori (oltre a Velasco, Bebeto, Prandi,
Pupo Dall’Olio, Menarini, Polidori e Bonitta), ha scelto Vicenza per
allenare la Palladiogroup.it di B1, la squadra maschile di punta della
società, e per coordinare il suo vivaio affidato a Maurizio Baraldo,
tecnico vicentino, e a Claudio Michetti, toscano, già forgiato nelle giovanili femminili con Peppe Nica.
Mario Fangareggi:
l’esperienza della Nazionale
per allenare il Vicenza
Palladiogroup.it, la B1 della passione
Espressione al maschile della
filosofia della Minetti Infoplus di A1
femminile, la Palladiogroup.it ha
riportato Vicenza città in una serie
nazionale (nel 2003-2004 in B2,
l’anno successivo in B1). Oggi,
oltre alla squadra, di B1, il Vicenza
Volley al maschile conta su una
serie D di giovani e su una prima
divisione di giovanissimi e punta
con voi tutti ad avere tutte le squadre under 18, 16 e 14. Con professionalità e passione.
Il Vicenza Volley crede da sempre nei giovani,
con professionalità e passione. La stessa che hai tu.
informazioni: [email protected] • www.vicenzavolley.it • tel. 0444 922766 • fax 0444 926780
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14 LUGLIO 2007
regione
Comicità e satira
al Villafranca Festival 2007
La scorsa settimana si è parlato del Villafranca Festival riguardo i concerti di Patty Smith, Carmen Consoli e Giovanni Allevi dei quali abbiamo tracciato brevemente le biografie. Questa
settimana esponiamo invece le biografie teatrali dell’esilarante trio di Aldo, Giovanni e Giacomo e del comico-blogger-opinionista Beppe Grillo. I “fantastici tre” arriveranno il 31 agosto
mentre Grillo arriverà il 17 settembre. I biglietti degli spettacoli si possono acquistare presso Box Office, Fnac, sportelli Unicredirt circuito Ticket One e Get Ticket.
ALDO, GIOVANNI E GIACOMO
il trio comico tricolore
Aldo, Giovanni & Giacomo è il popolarissimo trio comico di attori e registi teatrali,
televisivi e cinematografici. Cataldo Baglio,
ovvero Aldo, incontra Giovanni Storti a
Milano e insieme studiano danza mimica e
frequentano una scuola di melodramma.
Aldo si diploma nel 1978 e subito prende
parte a vari spettacoli di cabaret.
Giacomo Poretti inizia da solo la carriera nel
1988 esibendosi in spettacoli dai titoli stravaganti e, in uno di questi, conosce
Giovanni che ne è il regista. Dopo anni di
apprendistato, il trio ribattezzatosi Aldo,
Giovanni e Giacomo, dimostra di possedere
i tempi perfetti per una comicità ingenua e
senza forzature.
In televisione fanno la loro prima apparizione nell'estate del 1992 accanto al duo comico Zuzzurro e Gaspare nel TG delle vacanze, nello stesso anno arriva il grande successo con la partecipazione a Su la testa! di
Paolo Rossi, per non parlare delle esilaranti
scenette in ‘Mai dire Gol’, la fortunata trasmissione della Gialappa's Band.
Il 1997 è l'anno della svolta cinematografica
affrontata insieme a Marina Massironi. Ed
ecco due dei loro film più famosi: Tre uomini e una gamba e La leggenda di Al, John &
Jack.
Nel 1999 i tre ottengono ancora un notevole
successo di pubblico grazie al nuovo spettacolo Tel chi el telùn, che viene ripreso e trasmesso su Canale 5, per la regia di Egidio
Romito.
Nel 2004 girano ‘Tu la conosci Claudia?’ con
Paola Cortellesi come protagonista.
Il trio è tornato in scena nel 2006 con
“Anplagghed” - il titolo storpia il temine
inglese che definisce i concerti acustici delle
rock star – Aldo Giovanni e Giacomo raccontano storie fantastiche che si svolgono in
un quartiere di periferia di una grande città,
il tutto con gergo milanese e inflessioni
meridionali secondo le migliori tradizioni
cabarettistiche.
BEPPE GRILLO,
la satira della verità
Giuseppe Grillo è un comico e attore italiano di cinema, televisione e teatro, nonché
blogger e opinionista. Diplomato in ragioneria, si scoprì comico improvvisando un
monologo nel corso di un provino. Fu scoperto e lanciato da Pippo Baudo nel varietà
Secondo voi nel 1977, cui fecero seguito
altre partecipazioni a Luna Park ed a
Fantastico.
Nel cinema ha lavorato, tra il 1982 e il 1988,
come attore in tre film diretti, rispettivamente, da Luigi Comencini, Dino Risi e
Francesco Laudadio.
In seguito sono diventate rare le sue apparizioni televisive e, riguardo a questo,
molti parlano di ostracismo "d'apparato".
Nel 1993 mise in scena una recital-satira al
Teatro delle Vittorie di Roma in cui si rivolgeva contro alcune storture della vita pubblica e delle grandi aziende italiane.
Nell'ottobre 2005 il Time lo ha eletto tra gli
eroi europei dell'anno per gli sforzi e il
coraggio nel campo dell'informazione pubblica. Oltre a collaborare attivamente nella
lotta contro la costruzione degli inceneritori, rilevanti sono i suoi interessi per quanto
riguarda le risorse energetiche e le fonti
alternative come anche in campo politico
ed economico. Il 26 giugno 2007 Grillo ha
tenuto un discorso al parlamento europeo
nel quale ha discusso anche dei problemi
italiani.
Grillo è conduttore di un blog primo in
Italia per numero di link entranti tanto che
Technorati lo posiziona tra quelli più seguiti a livello mondiale. Il 14 dicembre 2005 il
blog ha vinto il Premio WWW come
miglior sito internet italiano nella categoria
"news e informazione".
Grillo si definisce come un sostenitore della
democrazia diretta e delle iniziative dal
basso. Attraverso il suo blog ha lanciato
numerose iniziative, l’ultima è il
Vaffanculo Day che partirà davanti ai
comuni di tutte le città italiane l'8 settembre
2007. Verrà proposta una legge popolare
per "pulire" il Parlamento riguardo l'impossibilità di un cittadino condannato in via
definitiva di candidarsi; il limite massimo
di due legislature per ogni cittadino eletto
ad una carica politica; il voto ai candidati e
non più ai partiti.
Martedì 31 Luglio Villa Venier Sommacampagna
Incognito in concerto
Ogni concerto degli Incognito è una miscela
pirotecnica di ritmi funky, jazz, blues, groove
e con la loro energia e il loro sound riescono a
contagiare ogni genere di pubblico. Gli
Incognito sono tra i precursori dell’acid jazz,
come testimonia il loro album del 1981 dal
profetico titolo "Jazz Funk".
Il grande successo internazionale per il gruppo arriva nel 1992 con l'album "Tribes, vibes
and scribes", a cui fa eccellente seguito
"Positivity”, due dischi fondamentali per questa nuova formula musicale che mescola il
jazz alle sonorità pop-dance.
Nel 2005 gli Incognito hanno festeggiato i venticinque anni di carriera
suggellati dal CD di inediti
“Adventures In Black Sunshine ” che
vede l'acclamato ritorno alla voce di
Maysa Leak , la storica voce femminile del gruppo che sa dare una verve
del tutto particolare agli elementi
funk e jazz tipici degli Incognito.
Elementi che “Bluey” (il leader del
gruppo, vero nome Jean Paul
Maunick) e soci esprimono in chiave
del tutto personale e coinvolgente e
comunque sempre moderna, sempre
più orientati al contemporany R&B.
L’anno scorso è inoltre uscito il CD “Let
the music play” che raccoglie i più grandi successi del gruppo.
In tutti questi anni di attività gli
Incognito hanno mantenuto fede alla
loro idea musicale, ovvero quella di un
sound non solo da ballare ma anche da
ascoltare, che potesse conciliare la raffinatezza del jazz con il calore e la sensualità sonora del soul-funk.
Questi sono ancora gli Incognito che arriveranno il 31 luglio a Sommacampagna: musica
coinvolgente, arrangiamenti ineccepibili ricchi di fiati e percussioni e un groove irresistibile per un concerto indimenticabile!
I biglietti costano 22 euro (più diritti di prevendita) e sono disponibili da Verona Box
Office (via Pallone, 12), sportelli Unicredit
Banca, circuito Green Ticket e la sera dello
spettacolo, alla biglietteria di Villa Venier, a
partire dalle 19.00.
Informazioni al numero 045 - 80 11 154 [email protected]
Informazioni sul web: www.boxofficelive.it
- www.provinciainfestival.it
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14 LUGLIO 2007
regione
VENETO FOR YOU - Un importante workshop internazionale organizzato dalla Regione e dal Centro Estero delle Camere di Commercio
Zaia: il turismo veneto
vuole crescere ancora
"Il fatto di essere già e di gran lunga i primi della classe non ci basta.
Il Veneto turistico ha voglia di
crescere ancora".
Luca Zaia, vicepresidente della
Giunta regionale, ha sintetizzato
con queste parole il significato
della 6ª edizione di "Veneto for
You", Workshop Internazionale
del Turismo veneto, organizzato
dalla Regione e dal Centro Estero delle Camere di Commercio
nell'ambito del progetto Buy
Veneto. Si tratta di una vera e propria borsa dell'offerta turistica
veneta, che vede presenti oggi al
Venezia Terminal Passeggeri di
Venezia 206 buyers internazionali di 34 Paesi, 403 operatori veneti dell'offerta turistica e 17 delegati Enit, tra i quali sono stati già
programmati in anticipo 6.617
appuntamenti.
Nei prossimi giorni, la stampa
accreditata e gli operatori parteciperanno ad alcuni educational
tours che permetterà di toccare
con mano alcune delle straordinarie proposte turistiche della
regione.
Alla cerimonia di apertura della
manifestazione sono intervenuti
tra gli altri, oltre a Zaia, il presidente della Provincia di Venezia
Davide Zoggia, il presidente di
Unioncamere e del Centro Estero del Veneto Federico Tessari e
il direttore generale dell'ENIT
Eugenio Magnani. Nell'occasione, Zaia ha inoltre incontrato Max
Stich, vicepresidente dell'ADAC,
la prestigiosa associazione cui
aderiscono otre 15 milioni di
automobilisti tedeschi, in Veneto, come ogni anno, per verificare personalmente la qualità delle
acque e delle strutture turistiche.
"Come Regione siamo impegnati a creare un forte effetto di marketing territoriale - ha detto Zaia
- per accrescere i nostri primati
assoluti.
L'anno scorso abbiamo registrato circa 60 milioni di pernotta-
menti, e nei primi sei mesi del
2007 abbiamo verificato una ulteriore crescita del 9,2 per cento,
con un +14,8 per cento per le
spiagge. Mentre siamo impegnati a valorizzare l'immagine del
Veneto - ha aggiunto - non dobbiamo piangerci addosso con
effetti autolesionistici, evitando
ad esempio di parlare di ticket
turistici, che spaventano i potenziali ospiti. Venezia è in overbooking turistico, ma dobbiamo avere il coraggio di programmare gli
afflussi, lasciando aperta la porta ad ogni tipo di target, anziché
adottare provvedimenti che spingono al solo turismo elitario".
"Per contro, siamo in grado di
offrire numerosi altri percorsi,
anche di nicchia del nostro territorio, magari quelli decantati da
Goethe, da Stendhal, Monet,
Shelley, o da altri artisti e letterati del passato".
Zaia ha quindi ribadito che il
Veneto è in grado di offrire risposte alle richieste e alle aspettative di tutti i turisti ed ha invitato
a non fare paragoni impropri,
mettendo il Veneto a fianco di
altre località e altri Paesi. "Noi
lavoriamo sulla qualità e per la
qualità, offriamo di tutto e diamo
in più sicurezza, servizi sanitari,
garanzie, accoglienza della gente
ovunque, enogastonomia ai vertici mondiali".
"Certo - ha concluso - per fare una
promozione all'altezza dei primati veneti ci vorrebbero grossi
investimenti che oggi non ci sono,
mentre la situazione sarebbe
totalmente diversa se avessimo il
federalismo fiscale, tenuto conto
che il Veneto produce quasi il 10
per cento del PIL nazionale".
INZIATIVE - La festa si arricchisce, grazie alle generose sponsorizzazioni tecniche ed economiche, di una serie di eventi collaterali
Redentore 2007: presentato il programma
Quest'anno la tradizionale Festa del
Redentore - la più sentita e partecipata delle feste veneziane che si celebra annualmente la terza domenica di luglio si arricchisce, grazie alle generose sponsorizzazioni tecniche ed economiche, di una serie
di eventi collaterali.
Un Festival di musica sacra che avrà luogo, sul sagrato di sei chiese veneziane (Frari, San Zaccaria, San Trovaso, San Giacomo dell'Orio, San Giovanni in Bragora e
San Giovanni e Paolo) e all'interno della
Chiesa del Redentore con un grande concerto del violinista Ino Mirkovich accompagnato dal pianista Odil Chakirov, che
seguirà la Messa Votiva presieduta dal
patriarca Scola.
Vari spettacoli di Light art del grande artista svizzero Gerry Hofstetter che proietterà sulle facciate del Mulino Stucky, della chiesa del Redentore e delle Zitelle, ma
anche sull'area marciana, fantasie e temi
legati all'immagine di Venezia e dell'evento.
Il ponte votivo che, come di consueto, collegherà l'isola della Giudecca con le Zattere - realizzato anche quest'anno da Insula Spa su incarico dell'Amministrazione
comunale - sarà inaugurato sabato 14, alle
ore 19, alla presenza delle autorità cittadine e sarà percorribile fino a domenica notte.
L'evento clou - secondo la tradizione restano i fuochi d'artificio, che quest'anno
per la prima volta saranno uno spettacolo piro-musicale, come già proposto nelle
due ultime edizioni del Carnevale e a
Capodanno 2007.
E - novità nella novità - per permettere
anche a chi assisterà allo spettacolo al di
fuori della zona in cui le musiche saranno
udibili, di gustare pienamente delle sensazioni suscitate dall'ascolto della colonna sonora e materializzate dai fuochi - Gv
radio inBlu trasmetterà in diretta la colonna sonora che accompagna i fuochi sulle
frequenze FM 92.00 e 94.60.
"Per tutte queste novità lo sforzo economico è maggiore rispetto alle passate edizioni - ha spiegato il sindaco di Venezia,
Massimo Cacciari, ringraziando tutti gli
sponsor e quantificando le spese ad un
effettivo costo di 340 mila euro, che
ammonterebbe però a 400-450 mila se si
contassero i vari contributi tecnici.
La novità dello spettacolo piro-musicale ha aggiunto - è stata studiata anche per
evitare gli impatti che i fuochi d'artificio
delle precedenti edizioni avevano avuto
sulle fragili strutture dell'area marciana."
Anche l'assessore comunale al Turismo,
Augusto Salvadori, ha ringraziato uno per
uno tutti gli sponsor, ricordando che il
Redentore, manifestazione storica civile e
religiosa, è la festa più sentita dai veneziani insieme a quella della Salute e ha espresso i suoi più vivi apprezzamenti al produttore esecutivo dell'evento, Alessandro
Dal Pra, per aver coniugato nel programma di quest'anno tutti questi aspetti della
celebrazione.
Dal Pra, oltre ad illustrare le principali
novità del programma, ha insistito molto
sugli straordinari contributi offerti anche
sul piano tecnico e professionale da tutte
le ditte che hanno lavorato e partecipano
all'evento e sul fatto che - grazie a queste
straordinarie collaborazioni sul piano
locale - ci si trovi di fronte ad una sfida da
vincere: quella di far diventare questa festa
sempre più un evento internazionale, pur
accentuandone la "venezianità".
A conclusione della conferenza, Cacciari
ha annunciato che l'agenzia che dovrebbe
curare tutti gli eventi di Venezia è ormai
in fase di decollo: sarà una società aperta
a tutti gli imprenditori disposti a rischiare versando quote di capitale sociale per
metterla in piedi, senza alcuna selezione
o limitazione, controllata dall'Amministrazione comunale attraverso una sua
partecipata al 100%, la Casinò di Venezia
Spa che, per questa edizione del Redentore, ha contribuito a circa 1/3 delle spese.
L'Agenzia degli eventi potrebbe essere
operativa già dal prossimo Capodanno,
sicuramente dal Carnevale 2008 e "darà ha sottolineato il sindaco -un grande
impulso qualitativo alle nostre feste".
Sommiamo relazioni. Sottraiamo ostacoli. Moltiplichiamo idee. Condividiamo esperienze.
26-28 Salus - Salone della salute e del benessere
FEBBRAIO
10-18 Luxury & Yachts - Salone internazionale del lusso
10-18 Nauticshow - Salone internazionale della nautica
15-18 Legno & Edilizia - Mostra internazionale sull’impiego del legno nell’edilizia
23-25 Forum “Il nuovo club” - International congress & trade show for fitness, wellness and acquatic clubs
MARZO
29/3-2/4 Vinitaly - Salone internazionale del vino e dei distillati
29/3-2/4 Enolitech - Salone internazionale delle tecniche per la viticoltura, l’enologia e delle tecnologie
olivicole ed olearie
29/3-2/4 Sol - Salone internazionale dell’olio d’oliva extravergine di qualità
29/3-2/4 Anteprima Agrifood - Laboratorio per il salone internazionale dell’alimentare made in Italy
APRILE
17-19 Pte Expo - Progetto Terza Età - Fiera e congresso delle tecnologie, prodotti e servizi per la terza età
19-21 Greenbuilding - Mostra e convegno internazionale su efficienza energetica e architettura sostenibile
19-21 Solarexpo - Mostra e convegno internazionale su energie rinnovabili e generazione distribuita
MAGGIO
5-9 Siab - International techno-bake exhibition
8-11 Fieracavalli - Fiera internazionale dei cavalli e salone delle attrezzature e delle attività ippiche
17-20 Agrifood - Salone internazionale dell’alimentare made in Italy
21-24 Bus & Bus Business - Salone internazionale del trasporto in autobus
22-24 Job & Orienta - Scuola, orientamento, formazione e lavoro
23-25 Big Buyer - Mostra convegno del settore cartoleria e cancelleria di prodotti ufficio/casa/scuola
per grandi compratori italiani ed esteri
23-25 Cartoshow - Mostra di prodotti e servizi per il mondo della cartoleria
DICEMBRE
*** Model Expo Italy - Fiera del modellismo
*** Elettroexpo - Mostra mercato di elettronica, radiantismo, strumentazione, componentistica informatica
*** Data da definire
MANIFESTAZIONI ALL’ESTERO
15 Vinitaly India - Mumbay - Salone dei migliori vini italiani
Gennaio
17-18 Vinitaly India - New Delhi - Salone dei migliori vini italiani
Gennaio
23-25 Marmomacc USA / Stonexpo East - Mostra internazionale di marmi, pietre e tecnologie
Marzo
17 Samoter Tour Polonia - Workshop e business meeting tra aziende italiane e aziende locali
Maggio dell’edilcantieristica
10-12 Saldat - Mostra convegno della saldatura e taglio
Giugno Samoter Tour Russia - Workshop e business meeting tra aziende italiane e aziende locali
dell’edilcantieristica
16-17 Automotive Dealer Day - Informazione, strategie, strumenti per la commercializzazione
automobilistica
25-27 Veronafil 1 - Manifestazione filatelica, numismatica, cartofila
4-5 Vinitaly Russia - Mosca - Salone dei migliori vini italiani
Giugno
7 Vinitaly Russia - San Pietroburgo - Salone dei migliori vini italiani
Giugno
25-27 Verona Mineral Show Geo Business
GIUGNO
5-8 Pulire - Mostra internazionale delle produzioni e delle tecnologie per le attività dell’igiene ambientale
14-16 Saloni della verniciatura 2007: Polveri, Cleantech, Ecocoating
Mostre convegno sui prodotti, servizi e tecnologie di verniciatura e altri trattamenti superficiali
SETTEMBRE
20-24 Abitare il Tempo - Giornate internazionali dell’arredo
Settembre Fieragricola Eastern Europe Tour - Raid di 4.500 km con trattori e macchine agricole attraverso
Italia, Slovenia, Ungheria, Slovacchia, Polonia, Repubblica Ceca, Austria e Italia
Ottobre Vinitaly - US Tour - Salone di vini, olio d’oliva e prodotti tipici italiani
Novembre Marmomacc USA / Stonexpo - Mostra internazionale di marmi, pietre e tecnologie
8 Samoter Tour Romania - Workshop e business meeting tra aziende italiane e aziende locali
Novembre dell’edilcantieristica
Novembre Vinitaly Japan - Salone dei migliori vini italiani
Novembre Vinitaly China - Salone di vini, olio d’oliva e prodotti tipici italiani
CALENDARIO SUSCETTIBILE DI VARIAZIONI
IN COLLABORAZIONE CON
www.veronafiere.it
30
Carciofini sott’odio
Corruzione:
legalizzatela!
di Alessio Mannino
E se legalizzassimo la corruzione? Pensateci: se invece di ingrossarci il fegato a denunciare
le collusioni fra politica e imprese, con la loro scia di mazzette e
favori e quella disgustosa zona
franca di rapporti privati sul
labile confine dell’illecito - se
facessimo una prova e democratizzassimo l’ungere tangentizio?
Prima di esportare la democrazia a Paesi che ne farebbero volentieri a meno, importiamola
qui, a tutti i livelli. Anche nel
giro delle tangenti. Perché solo
politici scaltri e imprenditori
senza scrupoli devono giocare al corrotto e al concussore?
Ennò, tutti devono potarlo fare!
Anche la portinaia, il postino e
il salumiere all’angolo. Non è
mica giusto che solo lorsignori
si strafoghino di denaro pubblico o di regalìe private in cambio
di appalti, consulenze e project
financing vari. Mangino pure, i
magnoni dei partiti e i loro amici
d’affari. Ma vogliamo farlo pure
noi, sempliciotti cittadini comuni. Estendiamo la regola di “Mister 5%”, alias Gianni De Michelis, e applichiamo una tariffa per
ogni transazione interpersonale,
di qualsiasi tipo. Vuoi che si faccia un lavoro nel tuo condominio? Paghi la mazzetta all’amministratore. Vuoi che il tuo edicolante ti tenga i tuoi fumetti preferiti? Sgancia la mancia. Devi
farti protocollare un esposto
giudiziario? Tira fuori il contante. Hai bisogno di un rimborso
dal fisco? Obolo, please. Passare
un qualunque esame? Passa una
busta alla commissione. Far rispettare un regolamento? Aprire
il portafoglio, prego. Di questo
passo anche il minimo favore
verrà contabilizzato, nulla resterà all’arbitrio dei sentimenti né
tanto meno alla stupida rigidità
delle leggi. In ogni dove si udrà
l’appetitoso frusciar di banconote, e il giro di denaro aumenterà vertiginosamente, facendo
saltare in aria quell’odioso sistema di oppressione che sono
la tasse. A quel punto, però, le
casse statali si prosciugheranno, la massiccia profusione di
soldi pubblici all’imprenditoria
verrà ridotta ai minimi termini,
e allora giungerà il momento in
cui saranno i tangentari di oggi
a voler ripristinare a tutti i costi
il divieto di tangenti. E tutto tornerà come prima, in un eterno
ritorno dell’identico problema:
fregare gli altri, ma restando in
pochi a farlo.
14 LUGLIO 2007
tempo libero
L’angolo dell’oste. Ghiaccio, sciroppi, fette di agrumi: è il momento di drinks (quasi) analcolici e a base di frutta
Poco grado, tanta freschezza:
aperitivi a prova di estate
L’estate finora è stata clemente: le giornate davvero calde si
sono contate sulle dita di una
mano, e la cappa di afa opprimente che dura settimane ancora non si è vista. Anche senza le “scuse” meteorologiche,
però, basta una passeggiata con
gli amici o una serata in compagnia per stuzzicare la voglia
di un qualcosa di rinfrescante:
un aperitivo, un cocktail, o uno
di quegli spritz che oggi vanno
tanto di moda. L’ideale, visto il
periodo, è puntare sulle bevande alla frutta, e stare attenti a
non esagerare con l’alcol. Le
possibilità non mancano, bastano qualche ingrediente, un
po’ di fantasia, un buon mixer
(quando serve) e magari un
buon libro di ricette o una sbirciatina ad uno dei tanti siti che
parlano di long drinks.
Ecco alcuni spunti. Per un Sun
Orange bastano del succo
d’arancia (4/5) e del san Bit-
Quando il caldo estivo arriva, non c’è niente di meglio che qualcosa di rinfresccante
ter (1/5), da mescolare e servire con cubetti di ghiaccio. Per
il Casablanca servono Coca
Cola, un po’ di crema di caffé,
del succo di arancia e dei cubetti di ghiaccio: in un bicchiere da bibita si uniscono ghiaccio, crema di caffé e succo. Si
aggiunge la Coca cola, si decora
con una fetta di arancia, e il
tutto è pronto per essere servito. Altra possibilità, il Piccolo
Principe: mettere nel mixer,
con una manciata di cubetti di
ghiaccio, del succo di albicocca
(1/4), di limone (1/4) e di mela
frizzante (2/4), miscelare, filtrare e versare in un bicchiere
highball con una buccia di limone. Procedura simile per il
Cinderella: nel mixer, questa
volta, finiscono, in parti uguali,
succo di limone, di ananas e di
arancia (oltre ai soliti cubetti
di ghiaccio): il risultato va poi
decorato con fettine di limone
e arancia, cubetti di ananas,
una ciliegina sciroppata e una
scorza di pompelmo. Per una
versione riveduta e aggiornata della tradizionale limonata,
la Fruit lemonade, invece,
shakerare insieme del succo di
arancia, del succo di limone,
un po’ di granatina, una fetta
d’arancia e una di limone, e alla
fine aggiungere gazzosa, prima
di decorare con spicchi di agrumi e una gamba di sedano. Infine, il segreto del Virgin Mary
sta in due decilitri di succo di
pomodoro mescolati con un po’
di succo di limone, un po’ di tabasco, una spruzzatina di sale e
una di pepe.
Appuntamenti. Un festival innovativo tra musica e poesia a Mossano. A Schio spettacoli fino all’alba
Il suono della pace nella lunga notte bianca
Eventi
Unire i suoni e la pace, l’armonia con il dialogo, la musica con la
poesia. Parte con questi obiettivi il
“Marvellous sound project”,
l’innovativo festival in programma
dal 13 al 15 luglio nella villa di Montruglio a Mossano: una tre giorni dedicata ai suoni del mondi, con tutte
le sfumature della musica (classica,
contemporanea, jazz, etnica, sacra
e profana) e con incontri, dibattiti
e momenti di meditazione. Tra gli
ospiti presenti, Fernando Bandini, la cantante siberiana Sainkho
Namtchylak, il poeta e musicista
Giacinto Scelsi.
Altro appuntamento da non perdere la lunga notte bianca di Schio,
che torna ad animare la cittadina
scledense dopo il grande successo
della prima edizione (oltre 50 mila
persone). Si comincia all’ora di
cena, e si continua fino all’alba con
concerti, spettacoli teatrali, visite
guidate, eventi culturali, mostre, feste e shopping di mezzanotte. E con
la grande novità della spiaggia allestita in piazza Falcone e Borsellino
con tanto di torneo non stop di beach volley. Tra le tante cose da segnalare, da ricordare almeno il concerto
dei Verdena (alle 21 alla Fabbrica
Alta), l’apertura straordinaria dei
giardini Jacquard, l’angolo dell’avventura attorno a piazza Almerico
da Schio (esibizioni di trial e bmx,
palestra di roccia e tunnel dimostrativo di speleologia), e lo spettacolo
conclusivo che accompagnerà verso
il risveglio con le atmosfere celtiche
create da arpa chitarra e flauto. Domenica 15, infine, concerto finale affidato alla voce di Fiorella Mannoia
Teatro
A Bassano, sul palco del Teatro
Astra, va in scena un inedito Antonio Cornacchione. Smessi i
panni del fan berlusconiano, il comico diventato celebre con lo show
Povero Silvio si misura invece con
una delle più riuscite commedie di
Gerard Lauzier, sotto la direzione
di Elio de Capitani (direttore della
Compagnia dell’Elfo di Milano, ma
anche attore cinematografico: ha
indossato i panni del protagonista
nel Caimano di Moretti). Il titolo è
“Non svegliate Cecile, è innamorata”, e il divertimento è assicurato.
Musica
Prosegue la rassegna dei Concerti
in Villa, uno dei punti fermi dell’estate vicentina. Sabato 14, alle 21,
nello splendido scenario della palladiana villa Pisani Bonetti di Bagnolo di Lonigo, il coro ensemble del
progetto Kang Lang Italia presenta i
celebri Carmina Burana di Carl Off.
Per chi invece preferisce le atmosfe-
re delle feste rock, il rendez-vouz è
con le serate finali di Ferrock, la festa del quartiere dei Ferrovieri giunta quest’anno alla decima edizione:
sabato 14, nel parco del Retrone,
si esibiranno il gruppo Le Fatine e
Peppevoltarelli con la sua pachanka
calabrese, mentre domenica 15 la
chiusura della kermesse toccherà al
folk degli Agricantus. di Bagnolo di
Lonigo, il coro ensemble del progetto Kang Lang Italia presenta i celebri Carmina Burana di Carl Off. Per
chi invece preferisce le atmosfere
delle feste rock, il rendez-vouz è con
le serate finali di Ferrock, la festa
del quartiere dei Ferrovieri giunta
quest’anno alla decima edizione:
sabato 14, nel parco del Retrone,
si esibiranno il gruppo Le Fatine e
Peppevoltarelli con la sua pachanka
calabrese, mentre domenica 15 la
chiusura della kermesse toccherà al
folk degli Agricantus.
Feste
È una delle manifestazioni folcloristiche più radicate della provincia.
Nel terzo weekend di luglio torna,
puntuale, la Festa delle Trebbiatura di Sandrigo: un fine settimana in cui si fa un salto indietro nel
tempo, ritrovando ritmi e abitudini
della campagna di una volta, tra
canti, balli e tavole imbandite. Nel
pomeriggio di domenica, esposizione di antiche macchine agricole e di
antichi mestieri.
Gruppo Vicenza Volley - Più Media
(Rif.VP1) Cercasi ragioniere con buona esperienza per ufficio
contabilità generale, adempimenti Iva e bilanci. Si offre impiego a
tempo indeterminato con sede a Vicenza. Ottima retribuzione.
Solo qualificati.
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Inviare curriculum (citando il riferimento)
via e-mail a [email protected] o al fax 0444 926780
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14 LUGLIO 2007
tempo libero
Popcorn. In Proprietà Privata di Joachim Lafusse (2006), il tormento claustrofobico di una madre in ostaggio di figli mai cresciuti
Quando la famiglia è una gabbia di egoismi
DI GIULIANO CORÀ
Pascale vive nella
casa che ha avuto
dal marito dopo
il divorzio. Sta
assieme ai figli,
due gemelli sui
vent’anni, Thierry e François.
François deve finire gli studi e lavoricchia per casa,
Thierry disperde senza costrutto il
suo tempo. Passano le giornate col
pingpong o coi videogiochi, sono
adulti, ma sembrano due bambini: fanno il bagno insieme, proprio
come quando erano piccoli, si pic-
chiano, giocano. Chiedono denaro
alla madre o al padre, che si è risposato e vive a poca distanza; il suo
rapporto coi figli sembra basarsi
soprattutto sui soldi, che
lui elargisce generosamente. Tutto potrebbe
procedere così per sempre,
ma Pascale ha una relazione col vicino, vuole vendere
la casa, trasferirsi altrove
con lui. Per i ragazzi è un
terremoto: dove andranno?
Cosa faranno? Cominciano a
perseguitare la madre, meschinamente, ostinatamente. Soprattutto
Thierry, violento, maschilista e volgare, che la tortura fino a sfinirla.
Pascale fugge a casa di un’amica,
ma la solitudine e l’indipendenza
saranno una rovina per i gemelli, che daranno libero sfogo
alla loro immaturità. Storia
familiare claustrofobica e
‘intimista’ dove non ci sono
buoni o cattivi, non ci sono
dei ‘giusti’ per cui prendere le parti, e soprattutto
non c’è una soluzione che
tranquillizzi le coscienze,
in primis quella dello
spettatore. C’è solo questa analisi, oggettiva ma non spietata, pacata
ma non fredda, di un universo di
‘egoismi’: la madre, che vuole ‘rifarsi una vita’; il nuovo compagno,
che le vuole bene
ma ha bisogno
dei suoi soldi; il
padre, che appare e scompare,
col portafogli in
mano; i ragazzi,
bambini mal cresciuti. Ognuno
ha le sue ragioni
in questa storia,
ma è incapace
di capire quelle
Pascale, madre tormentata nel film di Lafusse
degli altri, e per
ossessioni. Un bel film, che non
questo percorre la propria strada
dà risposte, ma racconta. E infatti,
da solo. Ottima la fotografia: lunghi
molto umanamente, è dedicato apcampi fissi che isolano i personaggi
punto “ai nostri limiti”.
nella rigidità delle loro egoistiche
Sul comodino. Viaggio alle origini del pensiero politico contemporaneo con una guida d’eccezione: il presidente della Corte Costituzionale Zagrebelsky
Da Aristofane a Bobbio, piccola storia della democrazia
DI GIOVANNI MAGALOTTI
Quante volte per le
strade, alla televisione, sui giornali,
da parte dei politici e della gente
comune, sentiamo
parlare di “democrazia”.
Ma
cos’è veramente
la democrazia, quando è nata, come si
è sviluppato il suo concetto nel tempo,
e cosa è diventata oggi? A queste e ad
altre domande, grazie anche a una scelta di brani di autori antichi e moderni
come Aristofane, Brecht, Orwell e Bob-
bio, risponde un agile saggio di Gustavo
Zagrebelsky, presidente emerito della
Corte Costituzionale e docente di Diritto
costituzionale all’Università di Torino.
Se oggi il termine “democrazia” ha una
connotazione evidentemente positiva,
visto che sottintende, fra l’altro, la piena
partecipazione del popolo alle questioni
che lo riguardano, in passato non era
del tutto così. Nell’antica Grecia, quando la democrazia iniziò a prendere forma (modello ideale di ogni democrazia
è quella ateniese del V° secolo), essa
richiamava una valenza politica negativa, data la libertà sfrenata e arbitraria
che il concetto di “potere del popolo”
sembrava implicare. La soluzione più
corretta, celebrata da Polibio e successivamente dal romano Cicerone, apparve
allora una formula di “governo misto”
che fondesse con equilibrio il principio
monarchico, quello aristocratico
e quello democratico appunto. Con il passare dei secoli, il
concetto di democrazia ha poi
subìto ulteriori aggiustamenti
che hanno permesso di chiarire
gli equivoci e che hanno vittoriosamente condotto la democrazia
alla quasi incondizionata accettazione generale come valore, se non
come prassi.
In un decalogo sui contenuti minimi
dell’etica democratica oggi, Zagrebelsky
mette in evidenza alcuni punti chiave:
l’urgenza del dialogo e perciò l’importanza delle parole nei rapporti sociali,
la necessità di uno spirito d’uguaglianza
e quindi del rispetto verso
identità diverse, la ricerca
di un atteggiamento sperimentale che diffidi dell’assoluto e dell’irrimediabile.
La fiducia nello spirito
della democrazia diventa così impegno personale: «La democrazia
non promette nulla a
nessuno, ma richiede molto a tutti.
Non è un idolo […], ma un ideale corrispondente a un’idea di dignità umana.
Gustavo Zagrebelsky
La sua ricompensa sta nello stesso agire
per realizzarla».
Gustavo Zagrebelsky,
Imparare democrazia,
Einaudi, 186 pp.
€ 11,50
HANNO DETTO
INAUGURAZIONE 15 LUGLIO 2007
“Fabrizio Corona simboleggia
quanto di peggiore la nostra società è in grado di esprimere. Se
c’è una negazione vivente del
Family Day la si può trovare in
Corona”.
Mario Cervi
Il Giornale
11 luglio 2007
FISIOTERAPIA
e
MASSAGGIO
“Oggi il problema delle pensioni
viene declinato in due soli modi.
Si dice che l’età pensionabile va
innalzata perchè le aspettative di
vita si sono allungate, e perchè il
sistema non è in equilibrio dal
punto di vista finanziario. (…)
Dove sono le donne e gli uomini,
dietro queste risposte?”.
Fausto Bertinotti
La Repubblica
6 luglio 2007
centro medico
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NO
“…il vecchio modo di fare politica… è caratterizzato da un doppio gioco nel quale i politici sono
insinceri, o mentono, quando
spiegano al popolo bue quello
che fanno, mentre sono muti
come pesci sulle vere ragioni del
loro fare. (…) Non è una politica
fondata sulla trasparenza, come
ci viene spudoratamente raccontato, ma invece sull’inganno, sul
dire una cosa e farne un’altra”.
Giovanni Sartori
Corriere della Sera
5 luglio 2007
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