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Combinare correttamente caldaia e bruciatore
Relazione specialistica Dipl.-Ing. Hardy Ernst Dipl.-Wirtschaftsing. (FH), Dipl.-Informationswirt (FH) Markus Tuffner, Bosch Industriekessel GmbH Combinare correttamente caldaia e bruciatore Per il risparmio energetico e la riduzione delle emissioni si necessita inevitabilmente di un‘ottimizzazione della potenza della caldaia/del bruciatore. Un‘assegnazione ottima aiuta ad ottenere un esercizio della caldaia decennale privo di danni e manutenzioni. Il significato di calcoli scrupolosi dell‘effettivo fabbisogno di potenza e la relativa copertura per mezzo di più caldaie in rete è, dal punto di vista dell‘autore, troppo poco considerato. Così qua e là vengono osservati danni evitabili e anche metodi d‘esercizio antieconomici. I seguenti stimoli mostrano come è possibile migliorare efficacemente il comportamento di esercizio di impianti caldaia. Classificazione degli impianti caldaia in base ai criteri di consumo La classificazione delle unità caldaia e della relativa prestazione individuale può aver luogo solo con il carico minimo, massimo e medio atteso. Gli aspetti per la sicurezza d‘esercizio hanno qui uguale importanza, ma non devono tuttavia diventare un unico criterio. Il calore necessario fornisce la maggior parte dei gruppi produttivi Rinnovo di vecchi impianti con stessi criteri di consumo Se un impianto caldaia viene convertito solo per ragioni di età/ ristrutturazione o a causa dell‘adattamento alle norme di tutela ambientale, allora di norma il diagramma di carico è noto. Se mancano tali dati, allora si consiglia, prima dell‘inizio della progettazione di determinare, per periodi rappresentativi, l‘effettivo fabbisogno energetico prendendo nota. Allo scopo sono importanti i periodi di tempo del fabbisogno energetico minimo (ad es. fine settimana o notte durante l‘estate) ma anche il consumo d‘energia di picco (ad es. giorni invernali con produzione massima). Dovrebbero essere eseguite anche registrazioni o ricerche sulla velocità di variazione dell‘energia (ad es. picchi di fabbisogno energetici repentini). 2 | Combinare correttamente caldaia e bruciatore Se i criteri indicati sono rilevati o noti, deve aver luogo una prova su quale stati massimi del mezzo di riscaldamento sono effettivamente necessari. Ogni aumento non necessario della temperatura di mandata con impianti dell‘acqua di riscaldamento o pressione del vapore con impianti a vapore significa costi da principio evitabili ed esercizio non effettivo. A prescindere da un accrescimento di potenza che è già stato programmato in modo definitivo, devono essere considerate successivamente potenziali supplementari immaginabili nella configurazione della rete e nella dimensione del locale caldaia, tuttavia non nella ripartizione della caldaia con la potenza complessiva momentanea. Spesso le vecchie reti di riscaldamento presenti hanno temperature di progetto e pressioni troppo elevate e dovrebbero essere ridotte alle misure necessarie se ciò è ammesso dalla tubazione installata e dall‘utenza. Il calore necessario fornisce la maggior parte del calore Diversamente dal calore produttivo l‘effettiva richiesta di carico viene determinata dal calore di riscaldamento attraverso le condizioni meteo. La larghezza di banda delle richieste di carico è di norma notevolmente più grande rispetto agli impianti del calore di produzione e indefinito. Se esistono utenze di picco con un programma orario definito occorre verificare fino a che punto un collegamento intelligente tra il comando a scatto di fabbisogno energetico dell‘utenza e il comando caldaia sia sensato e possibile. Mentre in piena estate l‘impianto caldaia viene mantenuto in esercizio in parte ancora per il fabbisogno termico dell‘acqua calda sanitaria, nei freddi giorni invernali viene utilizzata tutta la potenza calorifica con sufficiente sicurezza d’esercizio. In molti casi può essere evitata in questo modo la grandezza di un impianto caldaia complessivo, nel momento in cui all‘impianto caldaia viene segnalato anticipatamente mediante impulso esterno il fabbisogno di carico e così l‘impianto caldaia viene spostato su una commutazione di disponibilità. Se i picchi di consumo repentini si presentano solo brevemente o in lunghi intervalli di tempo, occorre verificare, fino a che punto sia sensato un accumulo di energia mediante accumulatore a pendenza o accumulatore per acqua surriscaldata. Con la determinazione della potenza di picco occorre tenere presente che essa è necessaria, di norma, solo pochi giorni all‘anno. In caso d‘emergenza occorre accettare che con guasto di una caldaia o del bruciatore è disponibile solo un funzionamento d’emergenza con offerta di calore ridotta. Occorre tuttavia assicurare che le parti dell‘impianto o i componenti di rete non gelino. Nuove progettazioni Secondo l‘esperienza le nuove progettazioni producono, molto spesso, impianti caldaia sovradimensionati, in quanto i progettisti, i produttori, i fornitori di componenti e i gestori spesso calcolano rincari sul fabbisogno effettivo. Nel colloquio occorrerebbe fare delle indagini su queste riserve calcolate. Se sussiste la possibilità con altri gestori di ottenere informazioni su apparecchi già collegati e il relativo fabbisogno energetico effettivo, allora tali informazioni devono essere utilizzate. Presupposto per il dimensionamento di un impianto caldaia complessivo è tuttavia l‘intervento di fornitori seri di componenti singoli e l‘attenzione di eventuali ampliamenti progettati in seguito. Anche con la determinazione della potenza minima della caldaia più piccola si necessita di più accuratezza. Di particolare importanza è in questo caso una sicurezza sufficiente nella determinazione della temperatura e sia per la temperatura di riscaldamento massima necessaria che riguarda l‘utenza, sia il salto termico per la valutazione per eventuali regolazioni successive ecc.. Il deflusso massimo di calore dall‘impianto di riscaldamento si ha in inverno, se i gruppi utenze vengono commutati da attenuazione notturna su esercizio diurno. Se le disattivazioni reciproche non Diagramma caratteristico del bruciatore con curve di potenza massima Caso esemplificativo per scelta astuta di un bruciatore con campo di regolazione grande 1 : 4 mbar Esempio 1: Caldaia compatta a tre passaggi tipo UL-S 5 000 Sovrapressione 10 bar Contropressione nel focolare 8,5 mbar Consumo di combustibile 307 kg/h gasolio EL Potenza della caldaia 5 000 kgvapore/h Campo di regolazione del bruciatore con tipo L10 T 70 : 307 ~ 1 : 4,4 1 Contropressione (resistenza lato combustione) 18 16 14 12 Tipo di bruciatore L10 T 10 Esempio 2: Caldaia compatta a tre passaggi tipo UL-S 5 000 con ECO Sovrapressione 10 bar Contropressione nel focolare 10,7 mbar Consumo di combustibile 293 kg/h gasolio EL (risparmio 4,5 %) Potenza della caldaia 5 000 kgvapore/h Campo di regolazione del bruciatore con tipo RL11 105: 293 # 1 : 2,8 2 Tipo di bruciatore RL 11 3 2 1 8 6 4 2 200 250 300 350 400 450 kg/h gasolio EL . . . con riduzione della potenza della caldaia di 3 ... 4 %: Consumo di combustibile 284 kg/h gasolio EL Potenza della caldaia 4840 kgvapore/h Campo di regolazione del bruciatore con tipo L10 T 70: 284 ~ 1 : 4 3 Combinare correttamente caldaia e bruciatore | 3 sono molto ritardate temporalmente, vi è di norma nelle prime ore del mattino un fabbisogno di punta, che supera di molto la potenza di progetto dell‘impianto di riscaldamento. Ciò deve essere evitato in ogni caso mediante la progettazione di una regolazione del riscaldamento intelligente e attraverso uno sfalsamento temporale dell‘attivazione dei singoli gruppi di utenze. Anche in questo caso occorre accettare che dopo la commutazioni nella rete si possono avere abbassamenti della temperatura finché l‘impianto caldaia non si è „ripreso“. Requisiti dell‘impianto complessivo Se sono stati elaborati dati sufficientemente sicuri, avviene la determinazione della potenza energetica complessiva. Suddivisione dell‘impianto complessivo in più caldaie singole Di norma, oggigiorno, non vengono più installati impianti Standby, in quanto i costi necessari e le perdite per il mantenimento sono troppo elevati. Per questo motivo occorre assicurare che con guasto della più grande unità singola l‘impianto caldaia continui a funzionare, anche se limitatamente, finché il guasto o il difetto non è stato eliminato. In ogni caso si consiglia la suddivisione in almeno due unità caldaia. In base al diagramma del fabbisogno energetico determinato in precedenza la caldaia più piccola dovrebbe apportare il carico base ad esempio durante la notte o il fine settimana per il periodo estivo, in modo tale che vi siano meno spegnimenti del bruciatore possibili. Questa caldaia viene applicata anche come caldaia di copertura di picchi di carico con fabbisogno massimo, di norma in inverno durante le ore del mattino. Se ad esempio con impianti di riscaldamento anche d‘estate vi è un elevato fabbisogno di acqua calda, consueto di solito nelle caserme e nelle imprese di produzione, la potenza minima della caldaia dovrebbe essere dimensionata sull‘apportamento sicuro di questa potenza. In casi singoli si è affermata al meglio l‘introduzione di accumulatori termici come accumulatori inerziali, in particolar modo con impianti con combustione di combustibile solido. Con piccoli impianti (potenza termica complessiva < 4 MW) si consiglia una regolazione di sequenza mediante campi di temperatura o pressione scaglionati. Migliori, e consigliabili in ogni caso per grandi impianti, sono le regolazioni di sequenza comandate mediante contatore di calore e del vapore, che permettono un adattamento dei carichi ottimale. Tuttavia a causa dei costi elevati di questi dispositivi spesso si fanno dei compromessi, che più tardi risulteranno molto svantaggiosi. Risultato: il concetto di regolazione deve essere noto supplementari per il bruciatore, la manutenzione e la regolazione sono notevoli. Unità caldaia più grandi a partire da 2 MW di potenza del focolare lavora bene con bruciatori modulanti, in quanto il campo di regolazione è più largo rispetto ai bruciatori a 2 e 3 stadi. Con una potenza nominale fissa della caldaia senza margine verso il basso, bisognerebbe prendere in un caso simile un tipo di bruciatore che in realtà è troppo grande. Al contrario viene offerta già solo con un potenza nominale leggermente ridotta del bruciatore immediatamente più piccolo una campo di regolazione notevolmente più grande con potenza minima vantaggiosa. Per questo occorre osservare di più l‘adattamento della potenza della caldaia al campo di potenza del bruciatore (vedere allo scopo anche il rapporto tecnico „Regolazione della potenza delle caldaie a vapore“). Questo in particolar modo se deve essere concepito un impianto complessivo composta da più unità caldaia. La determinazione definitiva del bruciatore e del relativo ventilatore deve avvenire in modo tale che, tenendo conto di tutti i componenti presenti nel flusso di gas combusti, con pieno carico della caldaia il bruciatore sia messo in esercizio con il suo limite superiore di potenza. Ciò permette nel campo a carico ridotto un grande abbassamento del bruciatore ed evita così accensioni/spegnimenti frequenti. In quanto prima di ogni accensione di un bruciatore il focolare deve essere pulito con aria fresca per evitare il rischio di sbuffi. L‘aria che viene riscaldata in modo forzato nella caldaia viene così persa attraverso il camino. Esempio: Modello della caldaia UL-S 5 000 Temperatura dell‘acqua di caldaia 184 °C Potenza del bruciatore 3 400 kW Temperatura di aspirazione 24 °C Riscaldamento dell‘aria 160 °C Durata di preventilazione 30 ... 120 s Perdita di calore per on-off 1,05 ... 4,20 kWh Fabbisogno d‘energia con 6 On-off all‘ora 6,3 ... 25,2 kWh Quindi il fornitore della caldaia non dovrebbe prescrivere un modello di bruciatore in modo che sia possibile una perfetta ottimizzazione della caldaia, delle parti da incasso nel flusso dei gas combusti, del bruciatore, del ventilatore e della regolazione. Inoltre le singole potenze dalla caldaia all‘interno dell‘intero impianto dovrebbero essere variabili con attenzione all‘ottimizzazione del bruciatore. In linea di principio il produttore della caldaia dovrebbe concedere una tolleranza di ±10 % della potenza complessiva. al momento della progettazione dell‘intero impianto, in particolar modo per impianti di riscaldamento. Attribuzione del bruciatore Per la seleziona del bruciatore è importante la determinazione del carico di potenza minimo di una caldaia. La potenza minima è, con bruciatore a 2 stadi, il 40 ... 60 % della potenza nominale, con bruciatore a 3 stadi, ca. il 35 %, e con bruciatore modulante può essere ancora più bassa. Caldaie piccole fino a 2 MW hanno prevalentemente bruciatori a 2 o 3 stadi. Qui non si raggiunge, con bruciatore modulante, alcun carico base basso ma le spese Solo con questo margine può essere garantito un esercizio ottimizzato e duraturo senza problemi. Allo scopo i seguenti esempi (vedere diagramma): Una caldaia a vapore 1 con una potenza nominale di 5 000 kgvapore/h è stata aumentata attraverso l‘inserimento a valle di un ECO nella sua resistenza lato combustion 2 , in modo che teoricamente il bruciatore immediatamente superiore diventasse necessario. Una riduzione della potenza massima della caldaia del 3 ... 4 % permette 3 il mantenimento del bruciatore usato fino a quel momento con l‘effetto, che viene raggiunto un rapporto di regolazione di 1 : 4 rispetto a 1 : 2,8 – questo oltre a tutti i vantaggi citati. Dato che tuttavia sono valori medi della curva caratteristica, nella pratica possono variare. Anche questo implica la tolleranza motivata in precedenza del ±10 % della potenza complessiva. Se non viene accettato alcun margine, allora caso per caso occorre accettare un potenziale nella riserva di potenza, in particolar modo con scelta del bruciatore, a sfavore dell‘ottimizzazione dell‘esercizio e dei costi. L‘ottimizzazione assume sempre più significato soprattutto se la protezione ambientale richiesta presuppone nuovi componenti, che interferiscono con il bruciatore e limitano la flessibilità. Così per esempio bruciatori che sono equipaggiati con dispositivi per il ricircolo dei gas combusti possono essere spenti e riaccesi al massimo fino a 4 volte all‘ora, ciò ha conseguenze notevoli per la progettazione e il successivo esercizio di un impianto caldaia. Riassunto Con la progettazione di un impianto energetico oggi devono essere osservati più criteri rispetto al passato. Gli errore del passato devono essere riconosciuti ed evitati. Molto importante è la corretta suddivisione della potenza tra più caldaie con bruciatori determinati. Se vi è in questo caso una carenza di progettazione ciò si presenta sul maggiore fabbisogno di combustibile in ragione delle accensioni e spegnimenti e all‘elevato impatto ambientale. Impianti di produzione: Stabilimento di produzione 1 Gunzenhausen Bosch Industriekessel GmbH Nürnberger Straße 73 91710 Gunzenhausen Germania Impianti sovradimensionati hanno un effetto maggiore sull‘usura dei componenti, che è maggiore più sono le accensioni/disattivazioni del bruciatore e se deve essere accesa o spenta un‘ulteriore caldaia. Viene ridotta la sicurezza d‘esercizio, in quanto ogni accensione e disattivazione di un bruciatore grava notevolmente sugli apparecchi di controllo (ad es. controllo fiamma), con la direttiva che in caso di dubbio l‘impianto deve essere spento. I capitolati e le richieste devono presentare potenze della caldaia con dati di tolleranza. Un sovradimensionamento del bruciatore significa un comportamento di regolazione limitato con tutti gli svantaggi citati. Molte caldaie vengono messe in esercizio per decenni. Gli impianti di combustione e i dispositivi di regolazione devono essere aggiornati in intervalli di 5 – 10 anni, se non completamente sostituiti. Per questo bisognerebbe osservare contemporaneamente al momento della selezione della grandezza della caldaia ad un maggiore fabbisogno di potenza successivo, in quanto non vi sono in pratica svantaggi. I bruciatori viceversa devono sempre essere selezionati in modo tale che con un aumento del fabbisogno venga eventualmente sostituito, cosa che è possibile senza problemi e senza eccezioni per impianti di riscaldamento industriali e comunali. Stabilimento di produzione 3 Bischofshofen Bosch Industriekessel Austria GmbH Haldenweg 7 5500 Bischofshofen Austria www.bosch-industrial.com Stabilimento di produzione 2 Schlungenhof Bosch Industriekessel GmbH Ansbacher Straße 44 91710 Gunzenhausen Germania © Bosch Industriekessel GmbH | Figure solo a titolo di esempio | Con riserva di modifiche | 07/2012 | TT/SLI_it_FB-Kessel-Brenner_02