Le categorie previdenziali - Le calcolatrici previdenziali
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Le categorie previdenziali - Le calcolatrici previdenziali
Le categorie previdenziali dei lavoratori italiani Nello scorso appuntamento abbiamo esaminato la storia del sistema previdenziale pubblico, evidenziando il più importante e radicale cambiamento intervenuto negli ultimi anni : il passaggio dal sistema di calcolo Retributivo al ben più incerto ed aleatorio, in merito ai risultati attesi di copertura pensionistica, metodo di calcolo Contributivo. Questo cambiamento, epocale, è intervenuto sino ad ora per alcune tipologie di lavoratori, seppur numericamente rilevanti. Stiamo parlando sostanzialmente di tutto il mondo correlato all’ente previdenziale di stato, L’INPS, e quindi più precisamente lavoratori dipendenti (comprendendo anche L’INPDAP, ente previdenziale del pubblico impego), lavoratori autonomi e parasubordinati. In realtà è però iniziato un processo irreversibile di uniformazione anche di gran parte degli enti privatizzati dei liberi professionisti che convergeranno, in un periodo più o meno breve, verso il sistema di calcolo contributivo (alcuni hanno già di fatto intrapreso questo processo). Il motivo è semplice, l’approvazione della legge finanziaria del 2007 (in particolare L'art. 1, comma 763) e il successivo inasprimento tramite la riforma Monti-Fornero (L. 214/2011) ha introdotto importanti e sostanziali modificazioni degli obblighi, dei poteri (e dei criteri per il loro esercizio) degli enti previdenziali privatizzati, nonchè del campo d'applicazione della norma, ora esteso agli enti di cui al D.Lgs. n. 103/96, con l'esclusione esplicita dell'Inpgi (ente previdenziale dei giornalisti professionisti). Sotto un profilo generale, la nuova versione della disposizione si muove senza dubbio più sul piano gestionale che sul piano strettamente normativo, obbligando gli enti a ricondurre la stabilità di gestione ad un arco temporale più ampio ed a verificarla con modelli previsionali certi, obbligando di fatto gli enti ad intervenire in caso d'accertata instabilità, pena, in difetto, il commissariamento e il conseguente immediato passaggio al sistema di calcolo contributivo. Questa quindi è la tendenza, uniformare il calcolo, seppur con lievi differenze, verso un regime decisamente più incerto ed altamente aleatorio. Ma per ricostruire correttamente il quadro attuale della situazione previdenziale esaminiamo in dettaglio la struttura delle categorie previdenziali presenti nel nostro paese. Gli Enti Previdenziali in Italia Il soggetto più importante del sistema previdenziale è senza dubbio l` INPS con la gestione dell` assicurazione generale obbligatoria del Fondo Pensione Lavoratori Dipendenti (FPLD) alla quale sono iscritti più di 13 milioni di dipendenti del settore privato. A far capo da qualche anno tale categoria previdenziale ha anche assorbito, per la precisione dall’anno 2003, la gestione speciale dei dirigenti industriali (INPDAI) e ha da sempre invece gestito, al netto dei fondi integrativi di categoria, la pensione dei dirigenti di aziende commerciali, di spedizione e trasporto. A fianco del FPLD esistono una serie di altri enti previdenziali che estendono la tutela previdenziale ad altre categorie di lavoratori, e più precisamente : • I fondi esclusivi: dipendenti dello Stato e degli Enti Locali. Attualmente l` ente previdenziale di riferimento è l`INPDAP, l` omologo dell` INPS per il pubblico impiego, che comprende anche i rispettivi dirigenti. Questa categoria sta subendo un progressivo e continuo adeguamento alla normativa dei lavoratori dipendenti del settore privato. Con un regime transitorio, ormai quasi terminato, verranno progressivamente eliminati i privilegi garantiti di un tempo in termini di prestazioni più elevate e requisiti più bassi di età per conseguire una prestazione pensionistica in riferimento ai lavoratori del settore privato. • Altri fondi sostitutivi quali i lavoratori dello spettacolo e il personale delle aziende di volo. In precedenza esistevano anche altri fondi indipendenti (per i lavoratori delle aziende elettriche, dei pubblici servizi di trasporto, per i dirigenti aziendali) che sono recentemente confluiti nell` INPS, assorbendone di fatto le peculiarità gestionali e le relative regole per la determinazione della prestazione erogata. • La gestione speciale lavoratori autonomi presso l` INPS: artigiani, commercianti e coltivatori diretti, direttamente correlata all’INPS e quindi progressivamente modificata e traghettata dal sistema di calcolo retributivo al contributivo. • La gestione separata INPS dove confluiscono: consulenti, parasubordinati, amministratori di società, ecc. che prima del 1996 non disponevano di copertura previdenziale. Istituita dalla legge di riforma 335/95 è l` unica gestione che funziona interamente con il sistema contributivo, nota anche come la gestione del 10% che rappresentava l` aliquota di contribuzione inizialmente prevista dalla legge. E’ inoltre da rilevare che molte categorie lavorative professioniste italiane che, dopo il 1995, hanno l’obbligo di versare i contributi nella gestione apposita per loro istituita con il sistema di calcolo puramente contributivo hanno di fatto istituito forme previdenziali autonome. Fanno parte di questa tipologia di gestione le seguenti categorie: o ENPAIA - Ente di previdenza ed assistenza integrativa degli impiegati e dei dirigenti dell'agricoltura. L'Ente assume la denominazione di Fondazione ''Ente Nazionale di Previdenza per gli Addetti e per gli Impiegati in Agricoltura'' abbreviato in Fondazione E.N.P.A.I.A., ha lo scopo di gestire la componente previdenziale secondo le norme del Regolamento di attuazione e dei singoli Regolamenti delle gestioni. o ENPAB - Ente nazionale di previdenza e assistenza a favore dei biologi L'Ente attua la tutela previdenziale a favore degli iscritti, dei loro familiari e superstiti, provvede alle forme di assistenza obbligatoria e può provvedere a quelle facoltative nei limiti delle disponibilità di bilancio. Concorre inoltre alla realizzazione dì forme pensionistiche complementari. ENPAB - Ente nazionale di previdenza e assistenza a favore dei biologi L'Ente attua la tutela previdenziale a favore degli iscritti, dei loro familiari e superstiti, provvede alle forme di assistenza obbligatoria e può provvedere a quelle facoltative nei limiti delle disponibilità di bilancio. Concorre inoltre alla realizzazione dì forme pensionistiche complementari. o ENPAP - Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza per gli psicologi L'ENPAP è una fondazione di diritto privato che si occupa della previdenza obbligatoria degli psicologi che esercitano la propria attività in forma di libera professione (il caso specifico trattato in questo gruppo di esempi). L'Ente ha iniziato la propria attività a seguito dell'approvazione del proprio Statuto e del Regolamento con decreto interministeriale del 15/10/1997 ed eroga ai propri iscritti pensioni di vecchiaia, invalidità e superstiti. Inoltre, eroga prestazioni assistenziali quali, al momento, l'indennità di maternità. o EPPI - Ente di previdenza dei Periti Industriali L'Ente di previdenza dei periti industriali e dei periti industriali laureati attua la previdenza obbligatoria di tutti i periti industriali, che sono iscritti negli appositi Albi e che esercitano l'attività professionale autonoma specifica nelle sue diverse forme. Lo scopo dell'Eppi è la tutela previdenziale obbligatoria a favore degli iscritti, dei loro familiari e degli eredi aventi diritto. o EPAP - Ente di Previdenza e Assistenza pluricategoriale L'Ente di Previdenza e Assistenza degli Attuari, dei Chimici, dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali, dei Geologi, attua la tutela previdenziale a favore degli iscritti, dei loro familiari e superstiti. Per queste categorie il metodo di calcolo applicato, di tipo contributivo, è assimilabile a quello dei co.co.pro (lavoratori a progetto) e ne eredita pertanto peculiarità e problematiche relative, al netto delle differenze di natura contributiva. • Le casse ed enti privati dei liberi professionisti (privatizzati con il DL 509/1995) dove confluiscono: o La cassa nazionale di previdenza e assistenza avvocati e procuratori legali. o La cassa di previdenza tra dottori commercialisti. o La cassa nazionale previdenza e assistenza geometri. o La cassa nazionale previdenza e assistenza ingegneri e architetti liberi professionisti. o La cassa nazionale del notariato. o La cassa nazionale previdenza e assistenza ragionieri e periti commerciali. o L’Ente nazionale di previdenza e assistenza consulenti del lavoro (ENPACL). o L’ente nazionale di previdenza e assistenza medici (ENPAM). o L’ente nazionale di previdenza e assistenza farmacisti (ENPAF). o L’ente nazionale di previdenza e assistenza veterinari (ENPAV). o L’ente nazionale di previdenza e assistenza per gli impiegati dell'agricoltura (ENPAIA). o Il fondo di previdenza per gli impiegati delle imprese di spedizione e agenzie marittime. o L’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani (INPGI). o L’opera nazionale assistenza orfani sanitari italiani (ONAOSI). Inoltre erogano prestazioni previdenziali in integrazione a quelle dei fondi obbligatori l` ENASARCO a favore degli agenti e rappresentanti e il Fondo "Mario Negri" a favore dei dirigenti di aziende di commercio e trasporti. E’ bene ricordare che i vari enti previdenziali privatizzati dei liberi professionisti possono adottare regole in tutto o quasi diverse da quelle adottate dall’Inps in merito alla maturazione dei requisiti per l’accesso alle prestazioni pensionistiche. Qualcuno di questi enti previdenziali sta però attraversando forti problematiche nella gestione dei contributi raccolti dai loro iscritti e successivamente erogati a chi va in pensione. Difatti non sono tutte stelle che brillano, abbiamo sette Casse di previdenza : geometri, notai, consulenti del lavoro, giornalisti, ragionieri, medici e agenti di commercio che rischiano di essere commissariate perché in base alle ultime proiezioni attuariali trasmesse al ministero del lavoro a fine novembre non sarebbero in grado di garantire il pagamento delle pensioni ai propri iscritti nei prossimi 30 anni, così come pocanzi descritto e richiesto dalla legge Finanziaria del 2007. Il decreto 509/94 art.2 comma 2.4 dice esplicitamente che “ in caso di disavanzo economicofinanziario, rilevato dai rendiconti annuali e confermato anche dal bilancio tecnico di cui al comma 2, con decreto del Ministero del lavoro e della Previdenza sociale, di concerto con i Ministri di cui all’art.3, comma 1, si provvede alla nomina di un commissario straordinario, il quale adotta i provvedimenti necessari per il riequilibrio della gestione. Sino al ristabilimento dell’equilibrio finanziario sono sospesi tutti i poteri degli organi di amministrazione delle associazioni e delle fondazioni.” Il comma 2.5 continua “ in caso di persistenza dello stato di disavanzo economico finanziario dopo tre anni dalla nomina del commissario, ed accertata l’impossibilità da parte dello stesso di poter provvedere al riequilibrio finanziario dell’ associazione o della fondazione con decreto del Ministero del lavoro e della previdenza sociale, di concerto con i Ministri di cui all’ art.3, comma 1, è nominato un commissario liquidatore al quale sono attribuiti i poteri previsti dalle vigenti norme in materia di liquidazione coatta, in quanto applicabili”. In realtà molte di queste casse, ed altre che ancora non hanno un problema specifico di stabilità, hanno già iniziato il processo di risanamento passando al sistema di calcolo della pensione di tipo contributivo, con i debiti periodi transitori, ed innalzando l’età minima pensionabile per cui poter conseguire una prestazione in quiescenza. Più precisamente l’Enasarco, l’Inarcassa, la cassa ragionieri e periti commerciali dal 2004, la Cassa Forense dal 2007 e la cassa previdenziale dei geometri dal lontano 1996.