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Sistema INVISIO per facciate a pannelli verticali

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Sistema INVISIO per facciate a pannelli verticali
Sistema INVISIO per facciate a pannelli verticali
Documento tecnico No. 21/ Versione 3/ Luglio 2006
INDICE
1.0 Descrizione tecnica della facciata verticale con fissaggi a scomparsa INVISIO [1]
1.1 Introduzione [1]
1.2 Sezione dei pannelli [2]
1.3 Composizione dei pannelli [2]
1.4 Dati Tecnici [2]
1.4.1 Dati tecnici di base [2]
1.4.2 Rivestimenti [3]
2.0 Procedura di progetto [4]
2.1 Assortimento degli spessori del pannello [4]
2.2 Dati strutturali di progetto
2.3 Metodi di fissaggio [4]
2.3.1 Supporto intermedio [5]
2.3.2 Supporto di base [5]
2.3.3 Giunzioni pannello - pannello [6]
2.3.4 Supporto superiore [6]
2.4 Fissaggio dei pannelli [7]
3.0 Istruzioni di montaggio [8]
3.1 Raccomandazioni di installazione [8]
3.2 Sigillatura [9]
3.3 Metodi di sollevamento [10]
3.4 Dettagli di installazione [11]
3.4.1 Fissaggio ad un supporto intermedio [11]
3.4.2 Connessione alla trave principale [12]
3.4.2.1 Connessione della facciata alla trave principale [12]
3.4.2.2 Dettaglio ripresa della scossalina gocciolatoio [13]
3.4.2.3 Taglio gocciolatoio per fuoriuscita acqua [13]
3.4.3 Angoli esterni [13]
3.4.4 Angoli con elementi prefabbricati [15]
3.4.5 Prolungamento di una facciata [16]
3.4.6 Parapetto [17]
3.4.7 Installazione finestre [17]
4.0 Imballaggio, trasporto e montaggio [19]
4.1 Imballaggio [19]
4.2 Trasporto [19]
4.3 Stoccaggio [20]
5.0 Manutenzione [21]
5.1 Controllo annuale della facciata [21]
5.2 Raccomandazioni generali [21]
Trimo si riserva la facoltà di apportare modifiche a propria discrezione. L’ultima versione del documento è disponibile su www.trimo.si
1.0 Descrizione tecnica della facciata verticale con fissaggi a scomparsa INVISIO
1.1 Introduzione
Gli elementi base che costituiscono il sistema INVISIO per facciate verticali sono i pannelli Trimoterm FTV INVISIO
a modulo standard con larghezza di 1000 mm e con metodo di fissaggio nascosto (Fig. 1 e 2). I pannelli Trimoterm
FTV INVISIO sono fissati, mediante un giunto laterale, a binari in acciaio o ad una struttura in calcestruzzo con un
integrato profilo in acciaio come sistema di connessione per supportare gli elementi (Fig. 5). L’elemento di supporto
è realizzato in acciaio inossidabile, ha uno spessore di 2 mm e si presenta con una lunghezza di 160 mm. Il lato
longitudinale dei pannelli vicini copre questi elementi ed i suoi fissaggi in modo che gli stessi risultino invisibili sulla
facciata conclusa. Un esempio di fissaggio è mostrato in Fig. 4. Tubi distanziatori (Fig.1 e Fig. 4) sono stati inseriti
nelle giunzioni dei pannelli ove sono utilizzati i fissaggi nascosti. Indicazioni per altri tipi di fissaggi sono riportate
nel Paragrafo 2.
Il sistema per facciate verticali INVISIO ha eccellenti proprietà tecniche abbinate ad una prolungata vita utile
d’esercizio; altresì consente un’ampia libertà progettuale. La gamma di applicazioni per le facciate verticali
INVISIO è estremamente estesa: si parla di edifici commerciali, per il terziario, di stabili industriali costruiti per
scopi rappresentativi.
Fig. 1: Elementi nel giunto
Fig. 2: Assemblaggio dei pannelli
Fig. 3: Dettaglio del fissaggio al supporto realizzato in
differenti materiali
Fig. 4: Dettaglio di fissaggio della facciata INVISIO
1 Pannelli Trimoterm FTV INVISIO
2 Viti auto-filettate____x_____
3 Elementi di supporto
4 Tubo distanziatore
5 Guarnizione a nastro (applicata industrialmente)
Fig. 5: Elemento di supporto
0
ATTENZIONE:
per il pannello laterale sono impiegati viti senza rondella in combinazione con un elemento di supporto e con
tubi distanziatori.
No.21/V-3/07-2006
1.2
Sezione dei pannelli
La lamiera in acciaio sulla parte esterna può essere preformata in un profilo standard, micro-ondulato, liscio o
multi vario; nella parte più interna si adotta un profilo standard, liscio o a “V”. Nel rispetto d’uso dei profili in lamiera
d’acciaio sono possibili i seguenti tipi di pannelli Trimoterm FTV INVISIO (Fig. 6).
Fig. 6: Tipologie possibili di profili per pannelli Trimoterm FTV INVISIO
Lato A
Lato B
Profilo a “S”
Tipologia di profilo
Profilo a “V”
Profilo liscio
Lato A
Lato B
Profilo a “S”
•
•
Profilo a “V”
•
•
Liscio
•
•
Micro-ondulato
•
Multi vario
•
Profilo micro-ondulato
Il lato A è normalmente all’esterno del pannello.
Profilo multi vario
1.3
Composizione dei pannelli
I pannelli ignifughi Trimoterm FTV INVISIO sono costituiti da due sottili lamiere in acciaio zincato dello spessore
di 0,5 mm, 0,6 mm o 0,7 mm, al cui interno è posta della lana minerale lamellare ignifuga di classe A1
(EN13501-1). Questi tre strati formano un pannello rigido dello spessore di 60 - 200 mm.
Sulla superficie esterna viene applicato un foglio protettivo in polietilene al fine di proteggere il pannello durante
le operazioni di movimentazione, trasporto e assemblaggio. Il foglio protettivo viene rimosso a montaggio eseguito.
I pannelli possono arrivare ad avere 14 m di lunghezza.
1.4 Dati Tecnici
1.4.1 Dati tecnici di base
Table 1: Dati tecnici dei panneli per facciate Trimoterm FTV INVISIO
Dati tecnici FTV INVISIO
FTV H 60
FTV H 80
FTV H 100
FTV H 120
Spessore dei pannelli [mm]
60
80
100
120
150
200
Peso FTV H [kg/mq]
17,7
20,1
22,5
24,9
28,5
34,5
Trasmittanza termica U [W/mqK] *
(EN ISO 6946)
0,61
0,47
0,39
0,32
0,26
0,20
Classe di resistenza al fuoco
(in accordo con EN 1364-1, EN 13501-2)
EI 30
EI 60
EI 90
EI 120
EI 180
→
Fe 0.6 / Fe 0.6
Combustibilità del cuore isolante
(in accordo con EN 13501-1)
Potere fonoisolante Rw [dB]
(EN ISO 140-3)
FTV H 150 FTV H 200
Incombustibile, classe A1
30
Spessore copertura [mm]
Lunghezza dei pannelli [m]
32 →
1000
sino a 14
* Valutazioni effettuate sul pannello Trimoterm FTV 1000 STANDARD.
No.21/V-3/07-2006
1.4.2 Rivestimenti
Vengono utilizzate due tipologie di lamiere basate su:
- poliestere ed indicato come SP - che è la protezione standard.
- polivinile idenfluoride ed indicato come PVDF (disponibile su richiesta).
I fogli in acciaio sono anzitutto rivestiti da uno strato di zincatura posato per galvanizzazione. Lo spessore di
questo strato è di 275 g (Zn)/m2 (EN 10326, EN10327), il colore viene steso mediante una procedura definita
“Rivestimento a spirale” che prevede la pitturazione dei prodotti mediante cilindri e l’asciugatura in fornace ad
una temperatura minima di 200°C.
Tutte le possibili tinte della scala RAL sono disponibili.
La scala dei colori standard per i pannelli Trimoterm INVISIO include le seguenti tinte (valide per il prodotto a base
di poliestere - SP): RAL 9002 - bianco sporco; RAL 9006 - bianco alluminio.
Sono disponibili su specifica richiesta altre pitturazioni di rivestimento (con base in PVC, siliconica, in poliestere,
Corus HPS200, Corus Prisma etc.) che possiedono differenti proprietà.
Tabella 2: Proprietà di base degli individuali tipi di protezione
SP
SP
PVDF
PVDF+
PUR
PVC(P)
PVC+F
Classificazione corrosione [DIN 55928-8]
II
III
III
III
III
III
III
Spessore organico totale (my) [EN 13523-1]
15
25
25
35
50
175-200
120-200
Categoria di resistenza Esterna EN 10169-2
alla corrosione**
Interna EN 10169-3
—
RC3
RC3
RC4
RC5
RC5
—
CPI2
CPI3
—
CPI4
CPI5
CPI4
CPI5
C2
—
•••
•••
•••
•••
•***
—
C3 and C4
—
••
•••
••••
•••
•***
—
0<10 km dal mare
C5 - M
—
—
••
•••
•••
•***
—
10<20 km dal mare
C4
—
•
••
•••
••••
•***
—
C5 - I
—
—
—
•
•
•***
—
Atmosfera non corrosiva
Manutenzione di routine - normale
Bassa umidità
Ai1
-40°Cà25°C
0% - 40%*
••
••
—
••
•••
••
•••
Atmosfera non corrosiva
Manutenzione di routine - normale
Media umidità
Ai2
0°Cà25°C
40% - 60%*
••
••
—
••
•••
••
•••
Atmosfera non corrosiva
Pulizia non intensiva
Alta umidità
Ai3
0°Cà25°C
60% - 80%*
—
•
—
••
•••
••
•••
Atmosfera leggermente corrosiva
Pulizia non intensiva
Umido
(rischio di condensa)
Ai4
0°Cà30°C
60% - 80%*
—
—
—
••
•••
••
•••
Atmosfera corrosiva
Pulizia intensiva
Molto umido
(rischio elevato di condensa)
Ai5
0°Cà35°C
80% - 90%*
—
—
—
—
—
—
••
Atmosfera altamente corrosiva
Pulizia altamente intensiva
Saturazione di umidità
(rischio permanente di condensa)
Ai6
0°Cà40°C
90% - 100%*
—
—
—
—
—
—
—
+70
+80
+110
+110
+110
+70
+70
—
Ruv3
Ruv4
Ruv4
Ruv4
Ruv2
—
Flessibilità
••
••
•••
••••
••••
••••
••••
Resistenza alle macchie
••
•••
••••
••••
••••
••
••••
Tipologia di atmosfera interna/ categorie di corrosività
[EN 10169-3]
Tipologia di atmosfera esterna/ categorie di corrosività
[EN 10169-2]
Tipi di protezione alla corrosione
Rurale - normale
Urbano e industriale
Martitme
industriale intensivo
Resistenza alla temperatura (°C)
Categorie resistenti ai raggi UV [EN 13523-10]
Note: •••• Idoneo senza riserve ••• idoneo •• consigliabile
• consigliabile con riserva/contattare Trimo - inadeguato
** La temperatura non deve cadere oltre il punto di condensa quando è pulito. Vedi la tabella per i dettagli: la temperatura del punto di
condensazione è riferita alla temperatura dell’ambiente specifico e all’umidità relativa. Nel caso di abbassamento della temperatura,
la temperatura operante deve essere di 3°C al di sopra del punto di condensa.
** Le categorie di corrosione sono definite dalle condizioni climatiche dell’ambiente esterno ed interno all’edificio. Le condizioni
climatiche esterne standard: C1, C2, C3, C4, C5-M e C5-1. Esempio: per atmosfera esterna di tipo C3 - sono selezionate come categorie
di corrosione delle lamiere in acciaio la RC3 o RC4.
***Raccomandato per l’utilizzo a Nord del 45° parallelo di latitudine e ad una temperatura massima di 70° C.
No.21/V-3/07-2006
2.0 Procedura di progetto
2.1
Assortimento degli spessori del pannello
Nel rispetto delle esigenze del cliente o del progetto o in accordo con le disposizioni di legge è possibile selezionare
lo spessore dei pannelli Trimoterm FTV INVISIO.
Lo spessore ha una diretta influenza sulla capacità di portanza dei pannelli, sull’isolamento termico della facciata
e sulla stabilità, in termini di dilatazione, della struttura.
2.2 Dati strutturali di progetto
Le distanze consentite sono stabilite in relazione allo spessore selezionato dei pannelli, all’intensità dei carichi
gravanti e alla tipologia dei supporti.
Le luci massime consentite sono riportate in appendice delle istruzioni e devono essere utilizzate solo come una
guida. Si rammenta che le distanze esatte vanno calcolate per ogni singolo edificio.
Questi dati possono essere determinati, con apposite verifiche numeriche, dagli uffici tecnici Trimo.
2.3 Metodi di fissaggio
Ci sono diversi fattori che influenzano un metodo di fissaggio:
- Carico del vento:
- altezza della facciata fuori terra,
- posizione della facciata (le aree laterali vengono considerate per una larghezza fino a 2 mt).
- Carichi termici:
- Colore dei pannelli (gruppo I, II, III).
- Schema statico dei pannelli:
- Campata singola - doppia - multipla
Come riportato sopra diversi carichi possono agire sulla facciata. Il sistema di fissaggio va adattato e regolato in
modo da riuscire ad ottenere una corretta applicazione degli elementi.
Le caratteristiche del fissaggio sono illustrate in Fig. 7.
Le tabelle per il calcolo dei fissaggi sono riportate in appendice.
Fig. 7: Aree di fissaggio caratteristiche
AREA CENTRALE DELLA FACCIATA:
A - Supporto intermedio
B - Supporto di base
C - Supporto superiore
E - Giunzione pannello-pannello
AREA LATERALE FACCIATA:
A* - Supporto intermedio
B* - Supporto di base
C* - Supporto superiore
E* - Giunzione pannello-pannello
*Normalmente l’area laterale della
facciata viene considerata per 2 m
di larghezza.
ATTENZIONE:
Il fissaggio nascosto posto sui supporti presenti non è sufficiente. Normalmente anche il fissaggio mediante
un pannello è altresì necessario; ovviamente, in armonia con gli altri dettagli, anche quest’ultimo elemento
di connessione viene coperto da un’apposita scossalina. Al fine di determinare il corretto fissaggio inerente
ogni singolo cantiere sono necessarie delle verifiche strutturali. In tale direzione gli uffici tecnici Trimo sono a
disposizione per preparare i calcoli richiesti.
No.21/V-3/07-2006
2.3.1 Supporto intermedio
Fig. 8: Dettaglio del supporto intermedio di fissaggio
1 Vite auto-filettata____x____
2 Elemento di supporto
3 Elemento di espansione
4 Vite auto-filettata____x____
5 Tubo distanziatore
* Il metodo di fissaggio nell’area laterale è normalmente fino a 2 mt di larghezza. La necessità di fissaggi addizionali è determinata da calcoli.
Essi normalmente sono necessari nell’area laterale - vedi Dati Strutturali di Progetto per Trimoterm FTV INVISIO - Tipo B.
2.3.2 Supporto di base
Fig. 9: Dettaglio di fissaggio del supporto di base
1 Profilo di sostegno per pannello
2 Gocciolatoio del pannello
3 Guarnizione a nastro 30x20
4 Perno di ancoraggio
5 Vite auto-filettata
6 Vite auto-filettata
7 Controscossaline per il gocciolatoio
8 Supporto per gocciolatoio laterale
9 Rivetto cieco____x____
10 Guarnizione a nastro in EPDM 2X30X100
11 Profilo di sostegno per pannello - top
12 Guarnizione nastro sigillante 3x15
13 Rivetto cieco 5.2x________
14 Elemento di supporto
15 Tubo distanziatore
* Il metodo di fissaggio nell’area laterale è normalmente fino a 2 mt di larghezza. L’eventuale necessità di fissaggi addizionali è funzione di
appositi calcoli.
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2.3.3 Giunzioni pannello-pannello
Fig. 10 Dettaglio giunzione pannello-pannello
1
2
3
4
5
6
7
8
Profilo di sostegno per pannello
Gocciolatoio laterale del pannello
Guarnizione a nastro sigillante 3x15
Vite auto-filettata
Isolante termico
Rivetto ad espansione 5,2x19,1
Maschera pannello
Rivetto cieco 4x10
* Il metodo di fissaggio nell’area laterale è normalmente fino a 2 mt di larghezza. L’eventuale necessità di fissaggi addizionali è funzione
di appositi calcoli.
2.3.4 Supporto superiore
Fig. 11: Dettaglio del fissaggio al supporto superiore
h<800 mm (quando il carico del vento è superiore a 0.8 kN/m2 o in funzione dei calcoli statici)
*Il metodo di fissaggio nell’area laterale è normalmente fino a 2 mt di larghezza. La necessità di fissaggi addizionali è determinata da calcoli.
1
2
3
4
5
6
7
8
Copertina parapetto
Profilo di chiusura
Rivetto cieco_____x______
Vite auto-filettata
Scossalina
Vite auto-filettata
Scossalina copertura
Vite auto-filettata
9 Isolante termico
10 Guarnizione a nastro in butile 2x6
11 Guarnizione a nastro 3x15
12 Elemento di supporto
13 Rivetto cieco 5.2x_____
14 Maschera copertura - falda - B
15 Maschera copertura - falda - A
16 Profilo angolare
17 Vite auto-filettata
18 Supporto scossalina
19 Supporto scossalina
20Tubo distanziatore
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2.4 Fissaggio dei pannelli
Solo viti in acciaio inossidabile senza rondella e con speciali elementi di supporto (Fig. 5) possono essere utilizzati
per fissare i pannelli nei giunti.
Lo spessore minimo delle viti è 6,3 mm (Fig. 12 - Punto 2). Per il fissaggio attraverso un pannello (supporti finali)
devono essere impiegate solo viti in acciaio inossidabile (Fig. 13 - Punto 4) con rondella da 19 mm in acciaio
inossidabile e guarnizione in EPDM.
Fig. 12: Dettaglio di fissaggio facciata
Fig. 13: Dettaglio di fissaggio attraverso un pannello
1 Trimoterm FTV INVISIO panel
2 Vite auto-filettata ____x_____senza
rondella washer
3 Elemento di regolazione
4 Vite auto-filettata_______x______
5 Tubo distanziatore
La lunghezza della vite dipende dallo spessore del pannello Trimoterm FTV INVISIO e dal tipo di struttura
sottostante in accordo con le istruzioni del produttore di viti (tabella 3).
Particolare cura deve essere utilizzata nel momento in cui vengono assicurate le viti, verificando che le stesse
non siano troppo allentate o troppo strette. Un tubo distanziatore (Figg. 1, 12 e 14) è appositamente inserito
nel giunto del pannello o al posto di fissaggio. La lunghezza dei tubi dipende dallo spessore del pannello (tabella 3).
Il tubo distanziatore è un articolo disponibile presso i fornitori Trimo.
Tabella 3: I tipi e le lunghezze di una vite dipendono dal pannello e dallo spessore della struttura sottostante
Spessore pannello (mm)
60
80
100
120
150
200
Spessore fissaggio per il supporto finale
60
80
100
120
150
200
6.3 x L (Fig.13)
90
100
127
152
178
230
Spessore fissaggio
47
67
87
107
137
187
64 (7)...76
90 (13)...100
100 (3)...115
127 (10)...152
152 (5)...178
215
64
90
115
127
152
215
6.3 x L (Fig.12)
6.5 x L
Tabella 4: la dimensione del tubo distanziatore dipende dallo spessore del pannello
Spessore pannello (mm)
60
80
100
120
150
200
Lunghezza L del tubo distanziatore (mm)
44
63
83
103
133
183
Fig. 14: Tubo distanziatore
Fig. 15: Tipi di fissaggio viti
10
Tipo A
Tipo B
Tipo C
L
3
16
Note:
- Tutte le dimensioni sono espresse in millimetri (mm)
- Le viti con diametro di 6.5 mm sono utilizzate per strutture sottostanti con spessore fino a 3 mm.
- I dati fra parentesi si riferiscono a viti 6.3x L con spessori di strutture in acciaio nelle quali esse possono essere fissate utilizzando la
prima lunghezza di vite dichiarata. Per strutture più spesse è stata utilizzata la seconda lunghezza.
- Lunghezze applicate a tipologie di viti simili a queste prodotte da SFS Stader, END
- Viti auto-filettate di tipo A (fig.15) sono utilizzate per fissaggio ad arcarecci in acciaio (spessore acciaio fino a 3 mm).
- Viti autofilettate di tipo B (fig.15) sono utilizzate per fissaggio ad arcarecci in acciaio. (spessore acciaio di 3 mm e oltre).
- Viti autoperforanti di tipo C (fig. 15) sono anche utilizzate per fissaggio ad arcarecci in acciaio (spessore acciaio fino a 12 mm).
No.21/V-3/07-2006
Le viti di tipo A e B sono utilizzate per il fissaggio a strutture in acciaio; una perforazione di diametro adeguato
viene eseguita nel pannello e nella struttura sottostante, rispettando appunto le istruzioni dei produttori di viti.
La tabella 5 presenta degli esempi di misure richieste dal produttore SFS Stadler. Una preliminare perforazione
non è consentita per viti di tipo C.
Tabella 5: Il diametro della perforazione dipende dallo spessore della struttura sottostante
Spessore sottostruttura
[ mm ]
diametro della perforazione
[ mm ]
2.0-3.0 (tipo A)
5.00
3.0 - 3.9
5.05
4.0 - 4.9
5.35
5.0 - 5.9
5.65
6.0 - 10.0
5.80
>10.0
5.85
3.0 Istruzioni di Montaggio
3.1
Raccomandazioni di installazione
I pannelli Trimoterm FTV INVISIO sono idonei per facciate con disposizione verticale dei pannelli (Fig. 16)
Fig. 16: Sistema di rivestimento FTV INVISIO
La larghezza minima del supporto intermedio per pannelli è 60 mm e di 40 mm nella parte terminale, in funzione di
verifiche statiche (Fig. 17). La lana minerale nelle zone longitudinali del pannello è protetta da un nastro autoadesivo
(Fig. 18a). Esso non ha bisogno di essere rimosso dopo l’assemblaggio.
Fig. 17: Larghezze di supporti per pannelli
Fine supporto
Fig. 18a: Evidenziazione della protezione sulla parte laterale del pannello
Supporto intermedio
No.21/V-3/07-2006
I pannelli Trimoterm FTV INVISIO possiedono un foglio protettivo fissato sulla parte anteriore e posteriore per la
conservazione del colore superficiale e contro qualsivoglia possibile danneggiamento causato dal trasporto, dalla
movimentazione e dal montaggio.
Il foglio deve essere rimosso dalla parte interna prima dell’assemblaggio di ogni singolo pannello. Nella parte
esterna verrà tolto dopo il completamento del lavoro; lo stesso deve essere rimosso in opera dove necessario
(nei giunti longitudinali tra due pannelli, sotto le viti, in corrispondenza delle scossaline, etc ... Fig. 18b).
Fig. 18b: Rimozione del foglio protettivo
Se i pannelli devono essere stoccati per un lungo periodo di tempo, il foglio va rimosso al massimo dopo tre mesi.
Se i pannelli sono depositati all’aria aperta devono essere protetti dal sole, altrimenti la rimozione della pellicola
superficiale può diventare molto difficoltosa.
Nelle operazioni di taglio durante l’assemblaggio è possibile utilizzare solo forbici o seghe che non scaldino
eccessivamente il bordo tagliato sottoponendolo ad elevate temperature (Fig. 19). Esse possono distruggere la
protezione anticorrosiva nell’area immediatamente adiacente al taglio. Quindi l’uso di qualsiasi macchinario
affilato per questo scopo è proibito! Tutte le particelle metalliche che compaiono come prodotto di tagli e forature,
vanno immediatamente rimosse dalla superficie del pannello o, al più tardi, una volta terminato il lavoro giornaliero.
L’esecuzione di saldature nelle immediate vicinanze dei pannelli può danneggiare la protezione anticorrosiva.
Fig. 19: Apparecchi consentiti per il taglio dei pannelli
Segni e graffi di unghie o oggetti taglienti similari che possono danneggiare il rivestimento protettivo sono proibiti.
3.2 Sigillatura
Durante il montaggio una speciale attenzione deve essere prestata per garantire l’aderenza dei pannelli tra di
loro. L’aria, ovvero l’interspazio nei giunti longitudinali tra pannelli confinanti non deve assolutamente essere
presente (Fig. 20).
Fig. 20: Concetto di aderenza dei pannelli
No.21/V-3/07-2006
I giunti di guarnizione longitudinale tra pannelli Trimoterm FTV INVISIO sono descritti in dettaglio nel Documento
Tecnico No. 3 Trimo. Essi sono stati prodotti per il settore edile per situazioni ambientali molto sollecitanti. Quando
è necessario, la guarnizione (Fig. 21 e 22) viene inserita nel giunto longitudinale che si trova verso la parte interna
della facciata; n realtà tale operazione può essere svolta nella fase di produzione del pannello per arrivare a
consegnare già un prodotto completo.
Fig. 21: Posizione del sigillante
Fig. 22: Metodo di inserimento della guarnizione sigillante in un pannello
Seal
Se si procede con la messa in opera di mastice siliconico o in butile nei giunti longitudinali, esso va applicato
nei modi presentati nelle Figg. 18 - 19. Il mastice va posto in un solo giunto prima del montaggio del successivo
pannello.
Fig. 23: Posa del sigillante in mastice nel pannello
Fig. 24: Dettaglio della posa
I punti relativi alla posa di altri materiali di guarnizione sono riportati nei dettagli Trimo Standard.
3.3 Metodi di sollevamento
L’assemblaggio inizia alla fine degli assi di ogni facciata individuale. Prima che l’installazioni cominci è necessario
controllare con accuratezza la geometria della struttura sottostante, in quanto ciò costituisce una pre-condizione
essenziale per la buona riuscita dell’opera. Se vengono riscontrate irregolarità nella geometria è necessario
correggerle attraverso un appropriato taglio della base e della chiusura dei pannelli. Questi ultimi sono
appoggiati su fondazioni angolari in acciaio che trasferiscono parzialmente i carichi verticali.
Per le facciate verticali è raccomandato l’utilizzo di “sollevatori con ventose” (Fig. 26) per il sollevamento dei
pannelli e per il loro posizionamento in cantiere. Nel punto di aggancio tra ventose e pannello, il foglio protettivo
dovrebbe essere rimosso prima del sollevamento.
L’impiego di mollette meccaniche (Figg. 25 e 27) è comunque possibile per le facciate verticali. Le dimensioni dei
ganci e dei relativi peduncoli sono staticamente determinate in relazione allo spessore ed al peso dei pannelli.
Fig. 25: Ganci meccanici
10
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Fig. 26: Sollevamento dei pannelli utilizzando ventose con
vuoto idraulico
Fig. 27: Sollevamento dei pannelli utilizzando ganci meccanici
Ganci con peduncoli di diam. 12 mm possono essere utilizzati per il sollevamento dei pannelli da 60, 80, 100 mm
di spessore, mentre ganci con peduncoli diam. 16 vanno impiegati per pannelli con spessore di 100 mm (tabella 6). Le
perforazioni per i peduncoli di aggancio possono essere eseguiti nella parte che rimarrà successivamente coperta
dalla scossalina.
Tabella 6: Tipologia di ganci per singoli spessori di pannello
FTV INVISIO
Tipologia gancio
1
60
PVF - 80
2
80
PVF - 80
3
100
PVF - 100
4
120
PVF - 120
5
150
PVF - 150
6
200
PVF - 200
* PVF - 100 - Ganci per Trimoterm FTV INVISIO - 100 facciate verticali
3.4 Dettagli di installazione
3.4.1 Fissaggio ad un supporto intermedio
I pannelli sono fissati al supporto intermedio mediante perni passanti con apposite rondelle (Figg. 5 e 28).
Quando nell’area laterale il fissaggio con due viti si rende necessario, perchè ad esempio il profilo di supporto
è troppo corto, si aggiunge una squadretta metallica integrativa (Figg. 29 e 30). E’ buona regola posizionare un
tubo distanziatore nel pannello in corrispondenza dei punti di fissaggio (Figg. 1, 14 e 28). La lunghezza dei tubi
distanziatori dipende dallo spessore del pannello (tabella 4).
Sequenza di fissaggio al supporto intermedio:
- Perforazione del pannello e della sottostruttura nel giunto, per l’inserimento del fissaggio (il diametro del foro
è determinato in tabella 5)
- Esecuzione di una foratura di diam. 10 mm attraverso la lamiera esterna del pannello e passando nel relativo
strato isolante sino all’altra superficie.
- Inserimento di un tubo distanziatore (Fig. 14) nel pannello. Il taglio del tubo è parallelo al lato esterno del
pannello (Fig. 4)
- Inserimento del perno/vite nel giunto e fissaggio del pannello sulla struttura sottostante. Il tubo distanziatore
consente un corretto e regolare fissaggio di tutti i pannelli al giunto.
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Fig. 28: Dettaglio del fissaggio al supporto intermedio
Fig. 29: Dettaglio del fissaggio ad un supporto
intermedio corto
Tipo A
1
2
3
4
5
Fig. 30: Vista del fissaggio ad
un supporto intermedio
Tipo B
Vite auto-filettata_____x______
Elemento di supporto
Elemento di espansione
Vite auto-filettata_____x______
Tubo distanziatore
3.4.2 Connessione alla trave principale
3.4.2.1 Connessione della facciata alla trave principale
L’assemblaggio inizia alla fine degli assi dell’edificio. Prima che il primo pannello venga fissato la correttezza
geometrica della struttura sottostante e la lunghezza della facciata devono essere verificate in opera. Se la
lunghezza è più corta di 100 - 200 mm rispetto ai multipli dei pannelli Trimoterm FTV (larghezza modulo 1000
mm), si raccomanda prima di tagliare il pannello longitudinalmente fino alla lunghezza desiderata in modo che
la facciata inizi e termini con pannelli della stessa larrghezza.
Fig. 31: Dettaglio di connessione con la trave principale
1 Vite auto-filettata
2 Pannello Trimoterm FTV INVISIO
3 Guarnizione a nastro 3x15
4 Rivetto cieco 4x8 - acciaio inossidabile
5 Guarnizione a nastro in EPDM 2X30X100
6 Gocciolatoio della scossalina
7 Gocciolatoio del pannello
8 Supporto angolare
9 Ancoraggio meccanico
10 Controscossalina del gocciolatoio
Sequenza di assemblaggio (Fig. 31):
- Prima del montaggio dei pannelli deve essere eseguito un taglio sulla lana minerale approssimativamente di 2 mm di
larghezza, a 30 mm dal lato esterno e di 30 - 35 mm di profondità. Tale taglio è necessario ai fini del corretto
montaggio del gocciolatoio (Fig. 31). L’operazione può aver luogo mediante l’impiego di una sega circolare od
un coltello utilizzato in maniera appropriata secondo regole dell’arte.
- Il profilo di chiusura del pannello (punto 8) viene ancorato alla parte superiore della trave principale e funziona da
livellamento orizzontale.
- La guarnizione a nastro 3x15 viene posata sul profilo ancorato come illustrato nel punto 3.
- Il gocciolatoio (punto 7) viene posto sotto il primo pannello montato. Tale componente viene collocato in maniera
appropriata, appoggiato all’angolare in acciaio (punto 8), livellato quindi in base alla struttura sottostante ed infine
fissato. Il numero delle viti necessarie al fissaggio è determinato attraverso un calcolo.
- Quando l’assemblaggio è stato completato, la controscossalina del gocciolatoio (punto 10) viene rivettata al
pannello.
Ovviamente, prima,sul lato interno, va posta la guarnizione a nastro in EPDM 2x30x10 mm.
- La scossalina che funge da gocciolatoio (punto 6) viene agganciata inferiormente alla controscossalina e superiormente
viene fissata con due rivetti 4x8 all’elemento sottostante (punto 4).
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3.4.2.2 Dettaglio ripresa della scossalina gocciolatoio
La ripresa della scossalina è ottenuta attraverso 50 mm di sovrapposizione utilizzando come sigillante del mastice
disposto su tre linee - come evidenziato in Fig. 32.
Fig. 32: Ripresa della scossalina gocciolatoio
Mastice adesivo
Estensione gocciolatoio
Sovrapposizione
3.4.2.3 Taglio gocciolatoio per fuoriuscita dell’acqua
Nella fig. 33 viene mostrato un esempio di sbocco, per la fuoriuscita dell’acqua, eseguito durante l’assemblaggio.
La parte posteriore deve essere ritagliata ogni 2 metri circa.
Fig. 33: Taglio gocciolatoio per creare sbocchi d’uscita dell’acqua
Scossalina gocciolatoio
La parte posteriore della scossalina deve
essere tagliata ogni 2 metri circa
3.4.3 Angoli esterni
Fig. 34: Dettagli degli angoli esterni
1
2
3
4
5
6
7
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Scossaline angolari esterne
Guarnizione a nastro in EPDM 2x47
Guarnizione a nastro 3x15
Isolante termico
Vite auto-filettata
Rivetto cieco 4x10
Squadretta di fissaggio scossalina
13
Fig. 35: Configurazione del profilo di chiusura del pannello nelle
aree d’angolo
Fig. 36: Configurazione del gocciolatoio nelle aree d’angolo
Sezione AA
Scossalina gocciolatoio
Elemento di chiusura del pannello
Perno di ancoraggio
Struttura principale
Gocciolatoio
Rivetto cieco 4x8
- acciaio inossidabile
Mastice adesivo
Sequenza di assemblaggio:
- La scossalina angolare esterna può essere a spigolo vivo o arrotondato con un raggio pari a R= 80 mm (Fig. 84).
- L’elemento di chiusura dei pannelli viene fissato alla struttura principale attraverso ancoraggi (Fig. 35). La base
gocciolatoio del pannello viene quindi rivettata su di esso.Nell’angolo l’elemento di chiusura va posto in opera con
20 mm di sovrapposizione (Fig. 36). Esso è fissato attraverso rivetti ciechi 4x8 mm in acciaio inossidabile. Il giunto viene
sigillato con mastice adesivo (le linee verticali sono sigillate nella parte centrale e posteriore del gocciolatoio).
- Il gocciolatoio deve essere tagliato nell’angolo durante l’assemblaggio delle scossaline angolari arrotondate.
- Un angolare in acciaio viene quindi posto sul profilo della facciata e fissato temporaneamente (ad esempio saldato) su
di essa. Anche in questo caso è opportuno che venga pre-apllicata una guarnizione sigillante fatta in schiuma
poliuretanica o in schiuma in PVC 3x15 mm (Fig. 34 - Punto 3).
- Partendo dal presupposto che un pannello è posto sulla prima facciata e fissato, il secondo pannello va applicato
leggermente sopra la superficie del profilo di facciata. Lo spazio tra i pannelli deve essere riempito con lana minerale
comprimibile (Fig. 34 - Punto 4).
- Gli angolari arrotondati devono essere tagliati di 15 mm secondo un angolo di 45° (Fig. 34) così da combaciare con il
secondo pannello durante l’assemblaggio.
- La scossalina dell’elemento angolare viene messa appunto nell’angolo e rivettata dalla base da minimo 2 rivetti/m
su ogni lato (Fig. 39 e 40). La scossalina d’angolo viene livellata e giustapposta in funzione della trave di fondazi
one presente. Si rammenta che il medesimo lamierino deve essere conformato in modo tale da formare il goccciolatoio
richiesto nella zona d’angolo. Nelle riprese la sovrapposizione verso l’esterno deve essere almeno 50 mm (Fig. 41).
- Segue la messa in opera dei rivetti nella parte posteriore del gocciolatoio. La scossalina del gocciolatoio viene così
bloccata alla controscossalina posteriore d’angolo (preliminarmente la stessa va tagliata con un angolo di 15°).
ATTENZIONE:
Una protezione (ad esempio cartone o altro) deve essere posta tra l’attrezzo perforatrice ed i pannelli di facciata
nel momento in cui si perfora e si rivetta la scossalina; ciò al fine di prevenire eventuali danneggiamenti ai
pannelli.
Fig. 37: Disposizioni degli angolari in facciata
Struttura della
maschera
angolare
Fig. 38: Conformazione della controscossalina
Elemento
di chiusura
pannello
Guarnizione in EPDM
Controscossalina
Rivetto
cieco
Gocciolatoio del
pannello
Controscossalina rivettata
14
Struttura portante in c.a.
Rivetti
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Fig. 39: Fissaggio su pannelli della
scossalina angolare
Fig. 40: Disposizione della scossalina a
formare il gocciolatoio
Fig. 41: Scossalina angolare esterna
Scossalina
angolare esterna
Rivetti ciechi
4x8 - acciaio
inossidabile
Elemento
angolare
esterno dei
pannelli
Sovrapposizione
50 mm
Conformazione
estrema a
gocciolatoio
3.4.4 Angoli con elementi prefabbricati
Con i pannelli Trimoterm INVISIO è possibile installare angolari prefabbricati arrotondati (Fig. 42) o a spigolo vivo.
Gli angolari sono fissati mediante un profilo in alluminio sulla struttura in calcestruzzo o acciaio. La somma della
lunghezza dei lati negli angoli arrotondati è massimo pari a: A+B= 980 mm.
Fig. 42: Dettaglio di un angolo arrotondato preformato
1 Profilo in alluminio HF3
2 Guarnizione a nastro in EPDM 6x30
3 Vite auto-filettata_____x_____
4 Isolante termico
5 Elemento di fissaggio
6 Vite auto-filettata
7 Rivetto con testa a bulbo______x_____
8 Guarnizione a nastro 3x15
9 Elemento angolare
10Rivetto con testa a bulbo______x______
Note:
- Un minimo di 50 mm del lato longitudinale del pannello dovrebbe essere tagliato su entrambi i lati dell’angolo arrotondato, così come sui lati dei pannelli
confinanti.
- Possibile angolo di inclinazione alfa = 75° - 165°
- Gli angolari arrotondati possono essere eseguiti solo su pannelli di facciata aventi una superficie con finitura micro-ondulata sulla parte esterna.
La Fig. 43 mostra l’assemblaggio di un parapetto su un angolo arrotondato e del gocciolatoio. Il parapetto viene
inserito nella parte superiore dell’angolo e bloccato e sigillato con del mastice adesivo.
La testa del parapetto deve essere inserita facendo in modo che almeno 50 mm del parapetto dell’angolo risultino
coperti. Successivamente si procede con il fissaggio.
La scossalina del gocciolatoio d’angolo è inserita in quella longitudinale e fissata con rivetti ciechi in acciaio
inossidabile 4x8.
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Fig. 43: Disposizione di un parapetto d’angolo
1
2
3
4
5
Parapetto d’angolo
Scossalina gocciolatoio angolare
Mastice
Viti auto-filettate_____x_____
Rivetti ciechi____x_____
3.4.5 Prolungamento di una facciata
In considerazione del fatto che la lunghezza dei pannelli è al massimo di 14 m, per le facciate più alte si rende
necessaria l’esecuzione di un dettaglio apposito di prolungamento. Tale estensione è possibile grazie alla messa
in opera di un arcareccio/profilo quadro metallico di lato minimo di 120 mm (Fig. 44).
Sequenza di assemblaggio (Fig. 44):
- In primo luogo una guarnizione a nastro (Punto 3) va applicata ai profili/arcarecci della facciata. La fila inferiore
dei pannelli Trimoterm FTV INVISIO è fissata.
- Viene rivettata la squadretta di chiusura dei pannelli (Punto 1), avendo però cura di inserire della soffice lana
minerale (Punto 5) tra la medesima ed il pannello.
- Prima che l’assemblaggio dei pannelli superiori abbia luogo, deve essere effettuato un leggero taglio nella lana
minerale per una larghezza di 2 mm, a 30 mm dal lato esterno e di profondità 30 - 35 mm; tale operazione si rende
necessaria per la giustapposizione della controscossalina del gocciolatoio.
- Nell’assemblaggio del pannello superiore viene preventivamente collocata la controscossalina del gocciolatoio
nella parte più bassa del pannello stesso. A questo punto si procede con il posizionamento del pannello superiore
facendo coincidere le varie parti, quindi appoggiando per bene il pannello sulla squadretta di supporto (Punto 1)
e livellando il medesimo in funzione delle sottostrutture. A questo punto si procede con il fissaggio con rivetti.
In tale operazione particolare cura deve essere posta per assicurare che la perforazione non interessi la contros
cossalina del gocciolatoio. L’estensione del gocciolatoio viene eseguita mediante sovrapposizione e fissaggio con
mastice (Fig. 32).
- La scossalina esterna viene quindi posta ad incastro sulla controscossalina nella parte inferiore e e fissata
superiormente al lato inferiore del pannello più alto attraverso rivetti ciechi 4x8 (Punto 8).
Fig. 44: Dettaglio di estensione della facciata
1
2
3
4
5
6
7
8
16
Elemento di chiusura del pannello
Controscossalina
Guarnizione a nastro 3x15
Viti auto-filettate
Isolante termico
Rivetti con testa a bulbo 5,2x19,1
Scossalina esterna del gocciolatoio
Rivetti ciechi 4x10
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3.4.6 Parapetto
Sequenza di assemblaggio:
- I pannelli vengono fissati lateralmente mediante l’uso di squadrette metalliche di supporto (Punto 1) e tubi distanziatori
(Punto 5).
- I profili di chiusura, di 2 mm di spessore (Fig. 45 - Punto 4) vengono rivettati, seguendo la propria direzione longitudinale,
alla parte superiore del pannello.
- La copertina del parapetto (Punto 3) viene posizionata sul profilo di chiusura; essa va fissata al profilo attraverso
vitiauto-filettate.
Fig. 45: Dettaglio parapetto
Fig. 46: Vista del parapetto e della grondaia
1
2
3
4
5
6
7
8
Vite auto-filettata
Rivetto cieco
Guarnizione a nastro
Copertina parapetto
Reggi copertina
Elemento di supporto
Tubo distanziatore
Vite auto-filettata
A causa del rischio di condensa, si raccomanda
che le tubazioni siano ben isolate.
3.4.7 Installazione finestre
Prima dell’installazione di una finestra vengono poste in opera le controscossaline superiori ed inferiori come
mostrato in Fig. 47. Una sporgenza di 80 mm deve essere lasciata nell’angolo alto del riquadro. La Fig. 48 mostra
il dettaglio della corretta disposizione della scossalina a gocciolatoio superiore nella parte alta dell’apertura
(dettaglio A). Il risvolto di 5 mm in altezza deve essere eseguito per prevenire eventuali penetrazioni di acqua
dalla fine del gocciolatoio all’interno del pannello. Al termine della sporgenza il riquadro dei pannelli va sigillato
con mastice adesivo.
La Fig. 50 presenta il Dettaglio B estrapolato dalla Fig. 47. Anche in questo caso la scossalina gocciolatoio va
disposta seguendo la forma della finestra aperta. I risvolti vanno eseguiti con una altezza approssimativa di 15 mm.
Nei punti critici dove la scossalina si ripiega e quindi rimane aperta formando una fessura, va posto un sigillante
adesivo per uno spessore di 5 mm.
Fig. 47: Installazione di scossaline per gocciolatoi sul vano finestra
Controscossaline per la formazione successiva del gocciolatoio
- disposte per punti o secondo l’intera lunghezza
Controscossalina
di supporto
Controscossalina
di supporto
Rivetti ciechi 4x8 - acciaio
inossidabile
Gocciolatoio inferiore
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Prima che la finestra venga fissata,la controscossalina del gocciolatoio inferiore va fissata alla struttura del vano
finestra mediante rivetti ciechi in acciaio inossidabile 4x8. Prima del montaggio della vera e propria scossalina
gocciolatoio la controscossalina va bloccata con l’ausilio di due rivetti se si tratta di un elemento puntuale,
disponendo un rivetto ogni 30 cm se invece si tratta di un profilo lungo quanto il vano finestra. La fig. 49 illustra
come deve essere piegata la controscossalina nella parte inferiore d’estremità. Il teorico buco viene chiuso dalla
sovradimensione delle lamiere. Dopo che la controscossalina viene montata, la finestra può essere installata (Fig. 51).
Fig. 48: Dettaglio di installazione della scossalina superiore del gocciolatoio
Dettaglio A
Risvolto di circa 5 mm
Mastice adesivo
Scanalatura di circa 80x5
Scossalina del gocciolatoio
La scossalina esterna vera e propria di chiusura viene giustapposta per ultima. Prima che la stessa venga messa
in opera occorre ovviamente che la controscossalina sia ben rivettata; a maggiore sicurezza viene disposta una
guarnizione in EPDM 2x30 (Fig. 47) . Quando la finestra viene montata, può essere successivamente installata la
maschera scossalina del gocciolatoio superiore.
Fig. 49: Piegatura della lamiera inferiore del gocciolatoio
Fig. 50: Dettaglio per installazione della scossalina inferiore
Dettaglio B
Mastice adesivo
Scossalina
Rivetti ciechi 4x8 acciaio inossidabile
Risvolto approssimativo
di 15 mm
scossalina inferiore
Fig. 51: Vista esterna della finestra
Scossalina del gocciolatoio superiore
Rivetti ciechi 4x8 in acciaio
inossidabile
Scossaline di chiusura finestra
Finestra
Mastice adesivo
Gocciolatoio inferiore
Scossaline di chiusura finestra
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4.0 Imballaggio, trasporto e montaggio
4.1 Imballaggio
Normalmente, i pannelli sono impacchettati in cataste di altezza variabile da 200 a 1200 mm (Fig. 52). La pila è
caricata su sostegni di base alti 100 mm, il colore superficiale dei pannelli è protetto da una pellicola autoadesiva
che deve essere rimossa nella fase di assemblaggio. Tutto l’insieme è inoltre protetto da cartone; l’avvolgimento
in fogli da imballaggio, che è eseguito mediante apposito macchinario, assicura una adeguata protezione nei
confronti dell’acqua meteorica.
Metodi di imballaggio possibili:
- per trasporto su strada,
- per trasporto combinato strada-rotaia,
- per trasporto su rotaia.
Le massime dimensioni delle cataste, includendo l’imballaggio, sono:
- larghezza: 1195 mm,
- altezza 1320 mm,
- lunghezza 14150 mm,
- peso: 3500 kg.
Fig. 52: vista laterale della catasta
I pannelli e tutti gli elementi di protezione
sono avvolti in fogli da imballaggio
Copertura
Elementi angolari
- distanziatori
Etichetta
Lato frontale
Istruzioni
Sostegni base
Informazioni dettagliate sull’imballaggio sono contenute nel documento tecnico Trimo n.9 inerente l’imballaggio,
il trasporto e l’accatastamento dei pannelli FTV INVISIO per facciate. Le istruzioni sono inoltre disponibili sul sito
internet (www.trimo.si).
4.2 Trasporto
Il trasporto dei pannelli per facciata Trimoterm FTV INVISIO dalla fabbrica al cantiere è effettuato tramite camion o
rotaia. Il carico deve essere fissato ai mezzi di trasporto attraverso delle cinture in tessuto. Per lo spostamento delle
cataste posso essere utilizzati un montacarichi od una gru, mentre un muletto appare più idoneo per il trasporto di
materiale fino a 6 mt di lunghezza. Muovere o spingere le pile con le forche del muletto o l’utilizzo di cavi in acciaio
per il carico delle pile non è consentito: è possibile utilizzare unicamente cinture in tessuto idonee alla capacità del
carico. Una speciale attenzione deve essere rivolta al centro di gravità, in quanto il medesimo deve trovarsi sempre
tra le forche del muletto o sull’asse della cintura di carico.
Nota bene: può essere caricata solo una catasta per volta!
Al momento dello scarico il telo di chiusura del rimorchio va completamente rimosso dal veicolo. Analoga operazione
di rimozione va svolta per la struttura di sostegno del telo (anche quella laterale), in modo che i pannelli non vengano
accidentalmente rovinati durante il sollevamento.
ATTENZIONE:
- Può essere caricato solo un pacco/catasta alla volta.
- Lo scarico e la manipolazione in loco con il muletto è consentita solo per cataste con lunghezza fino a 6 mt.
- Il sollevamento mediate qualsiasi tipo di gru deve essere sempre eseguito con fasce di sollevamento in tesuto.
- Le istruzioni per lo scarico e per le manovre del prodotto sono allegate all’imballaggio e devono essere
rigorosamente seguite. Qualsiasi altro tipo di manipolazione può facilmente causare un danno.
- Quando la merce arriva a destinazione il ricevente è obbligato a reclamare in merito a tutti i difetti visibili
imputabili al trasporto.
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4.3 Stoccaggio
Durante lo stoccaggio dei pannelli Trimoterm FTV INVISIO vanno rispettate le seguenti prescrizioni:
- E’ raccomandabile che la merce sia sempre conservata nel proprio imballaggio originale, il quale assicura
un’idonea protezione all’acqua.
- Quando lo stoccaggio avviene all’aperto un cartone deve proteggere i pannelli dai raggi del sole; se non vi è tale
copertura diventerà in seguito difficoltoso rimuovere il foglio protettivo. In ogni caso si raccomanda di rimuovere
il foglio dopo tre mesi.
-Le pile devono essere collocate su una superficie di pavimento o su un terreno stabile e solido, in modo che la
catasta non possa cedere sotto il proprio peso e/o scivolare sul pavimento, circostanza pericolosa specialmente
in inverno quando il ghiaccio si posa sul foglio.
-Possibili alternative di organizzazione degli imballaggi sono illustrate in Fig. 53.
Fig. 53: Sistemazione delle pile per l’accatastamento
Pile basse
Pile alte
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No.21/V-3/07-2006
5.0 Manutenzione
5.1
Controllo annuale della facciata
In accordo con il buon senso è necessario eseguire un controllo della facciata e dell’edificio completo almeno una
volta l’anno.
L’ipotesi di eseguire un controllo annuale è fatta per evidenziare e rimuovere fin da subito qualsiasi eventuale
problema o degrado, prolungando così la vita utile della facciata.
Il controllo annuale comprende:
- Pulitura dallo sporco raccolto sulla facciata e, all’occorrenza, lavaggio della stessa. Si raccomanda di lavare la
facciata una volta l’anno con spazzole morbide. Se necessario può essere addizionato un leggero agente pulente
(ph 6,7, max 10 % della soluzione). La facciata va lavata dall’alto al basso con acqua corrente.
- I danni alla facciata possono essere riparati immediatamente nel momento in cui compaiono. L’area danneggiata
va pulita meccanicamente usando un fine agente abrasivo (Scoth breit M600). Rimossa la polvere va applicata
una sostanza oleosa (alcol per pulitura, alcol isopropilico), quindi a seguire va steso un primer applicato utilizzando
un pennello (rivestimento basato su agente di fissaggio epossidico e pigmenti Zn). In ultimo, va eseguito un
rivestimento finale mediante l’uso di un pennello (rivestimento basato su poliuretano o agente di fissaggio
acrilico).
5.2 Raccomandazioni generali
L’utilizzo di agenti aggressivi per la pulitura della facciata è proibito in quanto sussiste la possibilità di danneggiare
la protezione anticorrosiva.
L’utilizzo di macchinari affilati rotanti nelle vicinanze dei sistemi di facciata Trimo è proibito in quanto le parti calde
potrebbero danneggiare la vernice dei pannelli.
Per qualsiasi questione relativa alla manutenzione dell’edificio o alla riparazione di difetti o danni, chiedere consulto
al dipartimento “Trimo Service”.
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Pubblicato da: TRIMO d.d., Design: Meta Gabrijel, Tradotta da: Ing. Giacomo Cusmano, Fotografia: Janez Erjavec, Miran Kambič, Stampato da: Tiskarna Petrič, Versione: 1000/IT, 10/2007
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