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Rossetto in stick
Articoli Carla Gallina Prodotti Gianni - www.prodottigianni.com - [email protected] Tesi di laurea in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche Facoltà di Farmacia - Università di Pavia Rossetto in stick Ad alto contenuto di acqua Parole chiave - Rossetti - Acqua - Freschezza - Idratazione - Emulsione - Texture Lipstick With high water content Summary To give a sense of freshness and hydration to the lips by introducing a certain amount of water into a typically anhydrous system such as a lipstick has always been a challenge to cosmetics formulators. One possible way of incorporating high amounts of water is to formulate an emulsion (W/O or W/S). The purpose of this work was therefore to formulate a product of this type: stable, pleasant to apply, high performing in terms of lip colouring and a sensation of freshness when applied despite its solid form. Once the formulation was developed the product was subjected to stability studies and its texture and rheological properties were evaluated. The results obtained demonstrate the possibility to formulate a lipstick with refreshing properties and good cosmetic characteristics. However, the packaging remains one of the critical points of this type of formulation as it is difficult to find an airtight packaging, and this can affect the water content. www.ceceditore.com Gallina.indd 27 Riassunto Introduzione L’introduzione di una certa quantità di acqua in un sistema prettamente anidro quale un rossetto, allo scopo di conferire sensazione di idratazione e di freschezza alle labbra, è sicuramente una sfida per il formulatore. Una via percorribile per incorporarne elevate quantità è quella di formulare un’emulsione (A/O o A/S). L’industria cosmetica riveste un ruolo non secondario nell’economia dei paesi industrializzati. Il valore registrato a fine 2012 dal mercato italiano dei cosmetici raggiunge i 9.700 milioni di euro, con una contrazione dell’1.4% rispetto al 2011. Le proiezioni per il 2013 sono orientate a un’ulteriore, anche se marginale, contrazione dei consumi, che dovrebbero ripartire a cavallo della seconda metà dell’anno. Lo scopo del lavoro svolto è stato quello di formulare un prodotto con le caratteristiche descritte, che fosse stabile, piacevole da applicare, con una buona resa in termini di colorazione delle labbra e con una sensazione di freschezza nonostante la sua natura solida. La formulazione sviluppata è stata poi sottoposta a valutazioni di stabilità in stufa e di caratterizzazione del prodotto dal punto di vista di texture e di proprietà reologiche. I risultati ottenuti hanno dimostrato che è possibile formulare un rossetto con proprietà rinfrescanti e gradevole in applicazione. Rimane tuttavia aperto uno dei punti critici di questo tipo di formulazione, cioè il reperimento di un contenitore realmente a tenuta, che può quindi inficiarne il contenuto d’acqua. 27 Resta evidente l’uso quotidiano e abitudinario dei cosmetici: i consumatori, infatti, non rinunciano al loro acquisto, ma optano per soluzioni più accattivanti nel rapporto qualità/prezzo. Fondamentalmente i consumi, in quantità, restano inalterati, mentre si fanno pesanti le minori frequentazioni dei canali professionali. In Figura 1 sono riportati i fatturati in percentuale delle vendite del 2012 delle principali categorie di prodotti co- Profumeria maschile 4.4% Prodotti dermici bambini 1.9% Profumeria femminile 7.0% Prodotti maschili 2.3% Igiene orale 8.3% Capelli 14.1% Igiene corpo 13.2% Viso 15.1% Corpo 16.15% Figura 1 Fatturati delle principali categorie di prodotti cosmetici riferiti alle vendite del 2012 2013 - 16(3) 05/06/13 11:49 Rossetto in stick C Gallina smetici. I prodotti per labbra rappresentano il 3% delle vendite totali e di questa percentuale circa il 75% è composto da prodotti per make up (Fig 2) (1). Sebbene le quote di mercato dei prodotti per labbra rappresentino una percentuale apparentemente non elevata rispetto ad altre categorie, si tratta comunque di milioni di pezzi venduti, di cui rossetto e lucidalabbra rappresentano il 64% del totale venduto. Sembra infatti che, nonostante l’incertezza economica, le donne non rinuncino all’acquisto di questo prodotto, che non viene utilizzato come strumento di seduzione, ma piuttosto per piacere a se stesse e sentirsi più sicure. Questo ‘fenomeno’ non è sfuggito alle industrie cosmetiche che sfidano la concorrenza sul piano dell’innovazione formulativa e sulla scelta di packaging, sempre più all’avanguardia per design e tecnologia. La ricerca della novità ha spinto i formulatori a cogliere diverse e stimolanti sfide formulative. Una di queste è sicuramente rappresentata dalla possibilità di introdurre l’acqua nel rossetto, cioè in un sistema tradizionalmente anidro. Un’elevata quantità di acqua in un rossetto, infatti, oltre a rappresentare in sé una novità per il mercato, ha un duplice vantaggio: da una parte consente di conferire al rossetto proprietà rinfrescanti in applicazione, dall’altra apre la porta alla vasta gamma di principi attivi idrofili, normalmente incompatibili con una formulazione anidra, che invece possono essere incorporati nella fase acquosa. Una via percorribile per ottenere questo risultato è rappresentata dalla formulazione in emulsione, preferibilmente a fase esterna grassa, A/O oppure A/S, che deve però mantenere, come il rossetto anidro, la possibilità di essere colata a caldo negli appositi stampi e solidificare a temperatura ambiente, conservando le caratteristiche di stabilità e applicabilità di un rossetto tradizionale. Scopo del lavoro L’obiettivo del lavoro è stato quello di formulare un rossetto in emulsione a fase esterna lipidica stabile da un punto di vista chimico-fisico e con buone proprietà cosmetiche, quali freschezza e scorrevolezza in applicazione, giusta consistenza dello stick e con effetto lucido sulle labbra. 2013 - 16(3) Gallina.indd 28 Emulsione A/S E’ stato eseguito uno studio preliminare al fine di valutare la compatibilità tra cere e oli ed avere indicazioni su struttura, aspetto ed applicabilità Protettivi, dello stick. Le combinaDelineatori basi incolore e matite e stick solari zioni cere-oli più promet10% 26% tenti sono state poi testate in emulsione allo scopo Figura 2 Consumi 2012 relativi ai prodotti per le labbra di formulare un’emulsione A/S vera e propria. Particolare attenzione è stata dedicata alla ricerca dell’emulsioMateriali e Metodi nante affinché fosse in grado di assicurare la stabilità dell’emulsione nel tempo. Un buon cosmetico deve essere piacevo- E’ stato selezionato un emulsionante sile da utilizzare e deve presentare preferi- liconico ramificato e alchilato, il Lauryl bilmente un vantaggio funzionale. Tale PEG-9 Polydimethylsiloxyethyl dimethirisultato deriva dalla corretta scelta delle cone in grado di emulsionare anche oli materie prime componenti e dal loro cor- non siliconici. retto rapporto. Tra le cere testate, quella in grado di conIl rossetto tradizionale è, in genere, una ferire allo stick la giusta consistenza e che forma lipidica anidra ed è il risultato di allo stesso tempo non mostrava la tendenun’equilibrata miscela di diverse catego- za a rilasciare acqua, era la Synthetic wax rie di materie prime, in cui si possono ri- (and) Cera microcristallina. Poiché nella conoscere due parti: formulazione di stick per labbra si ricorre • pasta base costituita da cere (anima- generalmente alla combinazione di più li, vegetali, minerali e sintetiche), che cere (in quanto ogni singolo ingrediente conferiscono al prodotto rigidità, resi- dà un suo specifico apporto alle carattestenza e stabilità termica, e da oli (mi- ristiche fisiche e sensoriali del prodotto) nerali, vegetali o sintetici), fondamen- la cera in questione è stata testata insieme tali per la brillantezza, l’applicabilità, ad altre cere. Dalle prove è emersa una la morbidezza e la distribuzione omo- buona compatibilità con Ceresin e Cera genea dei pigmenti all’interno della microcristallina. La Ceresin conferisce formula; allo stick un grado di durezza che miglio• parte colorante che ne costituisce la ra le caratteristiche in scrittura, la Cera parte funzionale, formata da pigmen- microcristallina invece ha un intervallo di ti, di natura minerale (ossidi di ferro, fusione intermedio (68-82°C) e presenta biossido di titanio) o sintetica (lacche), un’elevata lucentezza. che danno il colore al rossetto (2). L’associazione di queste coppie di cere è stata testata in diversi rapporti percentuaInoltre può contenere conservanti per li fino ad ottenere uno stick della consiimpedire la proliferazione dei micror- stenza desiderata. Successivamente sono ganismi, antiossidanti per prevenire l’ir- stati aggiunti i pigmenti. Tralasciando rancidimento dei lipidi, profumi e aromi, momentaneamente la valutazione cromaper profumare il rossetto e conferirgli un tica, lo studio si è concentrato su possibili sapore più gradevole, principi attivi (anti- cambiamenti strutturali dello stick doradicalici, filtri solari, vitamine ed emol- vuti all’introduzione di una certa quota lienti) per garantire un effetto funzionale, solida rappresentata dai pigmenti. Dalle texturizzanti per modificarne le caratteri- diverse prove è emerso che le formule 44 stiche sensoriali. e 46 (Tab 2) presentavano un buon poIn Tabella 1 sono riportati gli ingredienti tere scrivente ma non raggiungevano una utilizzati in questo lavoro. consistenza adeguata. Si è scelto quindi di introdurre dei modificatori reologici per Formulazioni migliorare le proprietà di scorrimento in E’ stata inizialmente valutata un’emulsio- applicazione e di scrittura del rossetto. ne A/S, proseguendo poi con un’emul- Sono stati aggiunti Dextrin palmitate e sione A/O. Hydroxystearic acid, in rapporto 1:2, che Rossetti lucidabbra 64% 28 www.ceceditore.com 05/06/13 11:49 Rossetto in stick C Gallina Tabella 1 Elenco degli ingredienti cosmetici utilizzati nel corso degli studi Nome INCI Nome commerciale Caratteristiche e Funzioni Synthetic Wax, Cera Microcristallina Microease 1132 (Micro Powders, USA) Miscela di una cera idrocarburica e di una cera microcristallina, con p.f. 83-89°C. Ceresin Sasolwax 6403 (Sasol, Deutschland) Solido ceroso bianco-giallo, con p.f. 63-66°C. Cera Microcristallina ABWAX Microcrystalline 215W (Brasca, Italia) Solido in panetto, con p.f. 72-78°C. Dimethicone KF-96A 6cS (Shin Etsu Silicones, Japan) Dimeticone di basso peso molecolare e bassa viscosità. Emolliente. Tridecyl Trimellitate Liponate TDTM (Lipo Chemicals, USA) Estere liquido ad alta viscosità, caratterizzato da elevata emollienza. Eccellente disperdente per pigmenti. Polyisobutene Permethyl 104A (Presperse, USA) Idrocarburo ramificato di alta viscosità, dal tocco morbido e ricco. Propylene Glycol Diricinoleate/ IPDI Copolymer Polyderm PPI-PGR (Alzo, USA) Copolimero uretanico ottenuto per reazione del Propilenglicole Diricinoleato con IPDI. Liquido viscoso, usato come glossante e disperdente di pigmenti. Triisostearyl Citrate Dermol TISC (Alzo, USA) Estere viscoso, agente bagnante e legante per pigmenti. Conferisce lucentezza. HDI/Trimethylol Hexyllactone Crosspolymer, Silica Plastic Powder D-400 (Toshiki Pigments, Japan) Polvere poliuretanica e silice, di µ 10-15. E’ la più elastica e morbida tra le polveri texturizzanti. Conferisce un tocco vellutato con effetto soft focus. Boron Nitride PUHP1109 (Saint Gobain, USA) Boro nitruro con particle size 12 µ. Migliora la texture dei prodotti e garantisce un effetto soft focus. PTFE Microslip 519 (Micro Powders, USA) Tetrafluoropolietilene micronizzato, con particle size 5-6 µ. Conferisce elevata scorrevolezza. Polyglyceryl-6 Polyricinoleate Hexaglyn PR-15 (Nikko International, Japan) Emulsionante A/O non etossilato, disperdente di pigmenti. Polyglyceryl-10 Pentahydroxystearate Decaglyn 5-HS (Nikko International, Japan) Emulsionante A/O non etossilato, disperdente di pigmenti. Lauryl PEG-9 Polydimethylsiloxyethyl Dimethicone KF-6038 (Shin Etsu Silicones, Japan) Emulsionante siliconico ramificato e alchilato per sistemi A/S e A/O con HLB 3. L’alchilazione conferisce un’elevata compatibilità con oli non siliconici, la ramificazione una maggior stabilità delle emulsioni. Polyglyceryl-6 Polyricinoleate, Polyglyceryl-2 Isostearate, Disteardimonium Hectorite Nikkomulese WO-NS (Nikko International, Japan) Emulsionante A/O non etossilato, utilizzabile anche a freddo. Octyldodecanol, Dibutyl Lauroyl Glutamide, Dibutyl Ethylhexanoyl Glutamide AJK OD2046 (Ajinomoto, Japan) Agente gelificante in pasta, in grado di gelificare oli di varia polarità. Permette la formulazione di stick trasparenti. Dextrin Palmitate Dextrin Palmitate (Nikko International, Japan) Modificatore reologico in polvere, di origine naturale. Hydroxystearic Acid GP-100 (KF Trading, Japan) Agente gelificante in scaglie CI 16255 E124 Lacca Rosso Ponceau 4R 34 (Fiorio Colori, Italia) Polvere organica colorata CI 45430 E127 Lacca di Eritrosina (Fiorio Colori, Italia) Polvere organica colorata CI 16035 E129 Allura Red Lake 35-42 (Fiorio Colori, Italia) Polvere organica colorata, con 35-42% di colorante CI 77491 E172 Ossido di Ferro Rosso (Fiorio Colori, Italia) Polvere inorganica colorata CI 77492 E172 Ossido di Ferro Giallo (Fiorio Colori, Italia) Polvere inorganica colorata CI 77891 E171 Biossido di Titanio (Fiorio Colori, Italia) Polvere inorganica colorata Diisostearyl Malate, CI 15850, Isopropyl Titanium Triisostearate Lipsi Red 30R7C (Jigen, Japan) Dispersione liquida al 30% circa in Diisostearyl Malate di Red 7 Lake con trattamento di superficie idrofobico CI 77891, Diisostearyl Malate, Isopropyl Titanium Triisostearate Lipsi White 60U (Jigen, Japan) Dispersione liquida al 60% circa in Diisostearyl Malate di Titanium Dioxide con trattamento di superficie idrofobico Diisostearyl Malate, CI 77492, Isopropyl Titanium Triisostearate Lipsi Yellow 45EY (Jigen, Japan) Dispersione liquida al 45% circa in Diisostearyl Malate di ossido di ferro giallo con trattamento di superficie idrofobico Cere Oli Texturizzanti Emulsionanti Modificatori reologici Pigmenti www.ceceditore.com Gallina.indd 29 29 2013 - 16(3) 05/06/13 11:49 Rossetto in stick C Gallina Tabella 2 Formule A/S Fase Nome INCI N° formula A B C 44 Synthetic Wax. Cera Microcristallina 8.50 Ceresin 2.50 Cera Microcristallina -- Tridecyl Trimellitate 13.00 Polyisobutene 3.00 Triisostearyl Citrate 3.00 Dextrin Palmitate 1.00 Hydroxystearic Acid 2.00 Dimethicone 14.00 Lauryl PEG-9 Polydimethylsiloxyethyl Dimethicone 3.00 CI 77491 1.50 CI 77492 1.00 CI 77891 6.50 CI 16255 1.00 Butylene Glycol 5.00 Aqua 35.00 rappresenta un rapporto adeguato per garantire allo stick il giusto compromesso tra consistenza e scorrevolezza in applicazione. In seguito è stata introdotta una quantità di acqua sufficientemente elevata (30%) per permettere allo stick di dare alle labbra una sensazione di idratazione e di freschezza ed è stata inserita una percentuale costante del 5% di un umettante, il Butylene glycol, allo scopo di evitare l’evaporazione dell’acqua e quindi l’essiccamento del prodotto. Il passaggio successivo è stato quello di testare tre texturizzanti in polvere: PTFE, HDI/Trimethylol Hexyllactone Crosspolymer (and) Silica e Boron Nitride, sempre allo scopo di migliorare le caratteristiche tattili del prodotto. Da queste prove è emerso che l’HDI/Trimethylol Hexyllactone Crosspolymer (and) Silica, usato all’1%, conferisce la migliore scorrevolezza dello stick, senza rilasciare un film troppo spesso e pesante. A questo punto dello studio sono stati quindi aggiunti i pigmenti in una percentuale tale da ottenere la colorazione e la coprenza desiderate. Le emulsioni A/S hanno permesso di ottenere prodotti con una buona texture, con sensazione di idratazione e buona 2013 - 16(3) Gallina.indd 30 consistenza dello stick. Tutte le formulazioni % però non avevano un 46 55 effetto lucidante, caratteristica generalmente 8.50 9.50 ricercata in un prodotto 2.50 -labbra e comunque obiet-1.50 tivo di questo lavoro. Per migliorare questo 17.00 16.00 aspetto, alla formula5.00 4.00 zione 55, ritenuta la mi4.00 4.00 gliore tra le emulsioni -1.00 A/S, sono stati aggiunti 2.00 2.00 diversi tipi di glossanti, tra cui i poliuretanici 14.00 13.00 (serie Polyderm, Alzo, USA) e i copolimeri 2.00 3.00 silico-acrilici (serie KP, Shin Etsu Silicones, Ja1.50 1.50 pan). Le formule otte1.00 1.00 nute non presentavano 6.50 6.50 tuttavia una lucentezza 1.00 1.00 significativamente mag5.00 5.00 giore rispetto a quella di partenza e alcune risul30.00 30.00 tavano addirittura più frenate in applicazione. Quindi, nonostante il basso potere glossante, le formule 44, 46 e 55 (Tab 2) sono state valutate le migliori per questo tipo di emulsioni e potrebbero essere considerate interessanti basi di partenza per la formulazione di rossetti matte. Preparazione del rossetto Le cere vengono fuse unitamente agli oli e portate a 75°C. I modificatori reologici vengono disciolti o dispersi nella massa fusa, aggiungendo poi l’emulsionante e i texturizzanti. In una frazione della massa prelevata vengono dispersi i pigmenti. La dispersione viene immediatamente raffinata nella tre cilindri e poi unita nuovamente alla fase grassa. A parte vengono pesati gli ingredienti della fase acquosa e il tutto portato a 75°C. A questo punto la fase acquosa viene aggiunta lentamente alla fase grassa sotto energica agitazione o tramite omogeneizzatore. L’emulsione ottenuta viene colata negli appositi stampi e lasciata raffreddare a temperatura ambiente. Emulsione A/O Sulla base dei test condotti, a partire dalla formula A/S 55 si è proceduto a sostituire emulsionante ed emolliente siliconici: il Lauryl PEG-9 Polydimethylsiloxyethyl dimethicone è stato sostituito da un emulsionante adatto per emulsioni A/O, 30 mentre il Dimethicone 6cS è stato eliminato in quanto presenta un basso indice di rifrazione e quindi non contribuisce alla lucentezza del film sulle labbra. Anche in questo caso è stato condotto uno studio sistematico per determinare il tipo di emulsionante più adatto. Sono stati testati il Polyglyceryl-6 Polyricinoleate (and) Polyglyceryl-2 Isostearate (and) Disteardimonium Hectorite, il Polyglyceryl-6 Polyricinoleate e il Polyglyceryl-10 Pentahydroxystearate. Il primo è una miscela emulsionante PEG-free che contiene già il fattore di consistenza ed è utilizzabile anche a freddo. Il secondo e il terzo, grazie alla presenza rispettivamente della catena ricinoleica e idrossistearica, sono anche degli ottimi bagnanti e disperdenti dei pigmenti. Dei tre emulsionanti selezionati, Polyglyceryl-6 Polyricinoleate (and) Polyglyceryl-2 Isostearate (and) Disteardimonium Hectorite e Polyglyceryl-6 Polyricinoleate mostravano la tendenza a rilasciare acqua in applicazione (caratteristica che comporta la formazione di un film poco omogeneo sulle labbra). Tramite il Polyglyceryl-10 Pentahydroxystearate non si osservava tale fenomeno ma lo stick rimaneva morbido e troppo scorrevole. Le prove successive sono state quindi impostate modificando le quantità di cere e di modificatori reologici per arrivare ad ottenere la giusta consistenza: la Cera microcristallina è stata eliminata perché anche sostituendola in parte con la Synthetic wax, (cera a più alto punto di fusione), lo stick rimaneva comunque troppo poco consistente. Dextrin palmitate e Hydroxystearic acid sono stati sostituiti da un altro modificatore reologico, Octyldodecanol (and) Dibutyl lauroyl glutamide (and) Dibutyl ethylhexanoyl glutamide, che ha migliorato la texture del prodotto. Messe a punto le caratteristiche chimicofisiche della pasta base, si è proseguito con la parte colore, introducendo innovative pre-dispersioni di lacche organiche e di pigmenti inorganici in Diisostearyl malate. La particolarità di queste dispersioni consiste in un trattamento di superficie dei pigmenti con Isopropyl titanium Triisostearate, che vengono poi dispersi in Diisostearyl malate, un olio con alto indice di rifrazione e quindi particolarmente indicato per prodotti labbra, per www.ceceditore.com 05/06/13 11:49 Rossetto in stick C Gallina ottenere l’effetto gloss. La dispersione ottenuta, stabile nel tempo, rende superfluo l’utilizzo della raffinatrice a tre cilindri e garantisce colorazioni molto intense e brillanti, grazie alla dimensione estremamente ridotta delle particelle di pigmento. E’ stato introdotto un filmogeno, Propylene glycol diricinoleate/ IPDI Copolymer, che oltre all’elevato potere ‘glossante’, assicura una maggiore tenuta del prodotto sulle labbra e quindi un effetto long-lasting. Da ultimo, sono stati aggiunti come preservanti Phenoxyethanol, Methylparaben, Ethylparaben, Butylparaben, Propylparaben, necessari nei prodotti contenenti acqua per prevenire la formazione di microrganismi indesiderati. Nella formula 115 si è passati dal 5 all’8% di Synthetic wax, Cera microcristallina: l’aggiunta di cera ha comportato un abbassamento del 3% di oli, il che ha reso lo stick leggermente ‘duro’ e meno lucido, ma comunque piacevole da applicare e in grado di donare alle labbra una gradevole sensazione di freschezza. Tra i rossetti ottenuti, sulla base delle emulsioni A/O testate, la formulazione 115 (Tab 3) risulta la migliore, ed è perciò stata selezionata per la valutazione di parametri sperimentali come la stabilità al calore e nel tempo, la durezza, la fragilità e la rigidità. Questi parametri sono stati poi confrontati con i valori di altri stick in emulsione, precedentemente formulati, e con quelli di stick anidri tradizionali reperiti in commercio o formulati in laboratorio. Preparazione La preparazione di un rossetto in emulsione A/S è identica a quella di un rossetto in emulsione A/O con l’unica differenza che nel secondo tipo di emulsione è stata inserita in formula la serie dei pigmenti pre-dispersi (Serie Lipsi) che evita l’uso della raffinatrice tre cilindri. Questo rappresenta un grande vantaggio in termini di risparmio di tempo a livello produttivo. Caratterizzazione dello stick Punto goccia Tenendo presente che un rossetto è costituito in buona parte da grassi, è essenziale calcolarne il punto goccia, cioè la temperatura alla quale un lipide solido passa allo stato semiliquido e inizia a gocciolare. Questo parametro è essenziale in quanto permette di prevedere il compor- www.ceceditore.com Gallina.indd 31 Tabella 3 Formula 115 A/O Fase A Nome INCI Funzione % Synthetic Wax, Cera Microcristallina Corpo di consistenza 8.00 Tridecyl Trimellitate Glossante, Disperdente di pigmenti 8.80 Polyisobutene Emolliente 2.70 Polyglyceryl-10 Pentahydroxystearate Emulsionante 3.00 Isohexadecane Emulsionante 11.00 Propylene Glycol Diricinoleate/IPDI Copolymer Filmogeno 4.00 Octyldodecanol, Dibutyl Lauroyl Glutamide, Modificatore reologico Dibutyl Ethylhexanoyl Glutamide 10.00 Diisostearyl Malate, CI 15850, Isopropyl Titanium Triisostearate Pigmento 9.00 Diisostearyl Malate, CI 77492, Isopropyl Titanium Triisostearate Pigmento 4.20 CI 77891, Diisostearyl Malate, Isopropyl Titanium Triisostearate Pigmento 2.20 C HDI/Trimethylol Hexyllactone Crosspolymer, Silica Texturizzante, Soft Focus D Aqua B Agente 1.00 30.00 Butylene Glycol Umettante 5.00 E Phenoxyethanol, Methylparaben, Ethylparaben, Butylparaben, Propylparaben Preservante 0.90 F Aroma Aroma 0.20 tamento del rossetto nell’uso quotidiano: infatti, nel momento in cui si supera questa temperatura soglia, il prodotto perde buona parte delle sue caratteristiche, che generalmente non vengono più riacquistate a seguito del suo raffreddamento. Un rossetto è accettabile quando presenta un punto di gocciolamento compreso almeno tra 55 e 65°C (3). strumento, in modo che la sonda tocchi esattamente il centro della superficie superiore. Una volta avvenuto il contatto, la sonda scende ulteriormente per 10 mm di profondità lungo il rossetto, per poi risalire alla stessa velocità con la quale è scesa. Aspetti reologici di uno stick Per valutare tali aspetti è stato utilizzato il Texture Analyzer TA.XTplus (Stable Micro Systems, UK), uno strumento in grado di valutare tutte le caratteristiche reologiche di uno stick, come spalmabilità, consistenza/durezza, resistenza alla rottura e scrivenza dello stick. I risultati ottenuti tramite il test di penetrazione e di carico di rottura sono stati registrati da un computer e valutati attraverso grafici, tramite il software Exponent Stable Micro Systems (Stable Micro Systems, UK). Il test di penetrazione permette di determinare la durezza del rossetto: una sonda a sezione cilindrica si muove dall’alto verso il basso e viceversa (Fig 3). Durante la fase di discesa la sonda arriva alla superficie del rossetto, che deve essere stato precedentemente fissato al centro della piastra dello 31 Figura 3 Apparecchiatura per la determinazione della penetrazione 2013 - 16(3) 05/06/13 11:49 Rossetto in stick C Gallina Lo strumento determina la forza necessaria per mantenere costante la velocità di discesa e di risalita della sonda. Quando la sonda entra in contatto con particelle dure o bolle d’aria, che possono derivare da una dispersione incompleta dei pigmenti o dal processo di lavorazione, colaggio e raffreddamento, le discontinuità vengono visualizzate come variazioni di forza durante la penetrazione. In una tipica curva di penetrazione (Fig 4) si possono osservare diversi parametri: • forza massima (g): massima forza esercitata dalla sonda per penetrare lo stick (F1); • lavoro di penetrazione (g/sec): lavoro esercitato dalla sonda dal momento in cui tocca la superficie del campione al momento in cui raggiunge la massima penetrazione (area positiva A sottesa dalla curva); • forza minima (g): forza che compie lo stick per vincere il trascinamento da parte della sonda durante la sua risalita; il valore è negativo (F2); • adesività (g/sec): lavoro necessario per vincere la forza attrattiva tra la superficie della sonda e quella del campione (area negativa B sottesa dalla curva). Il carico di rottura permette invece di determinare non solo la durezza ma anche la rigidità del rossetto, misurando la forza necessaria per spezzare il rossetto in due. A questo scopo viene montata una son- Forza (g) 80 F1 70 60 50 40 30 A 20 10 0 10 5 -10 B -30 -40 F2 Figura 4 Curva di penetrazione da, in grado di simulare il movimento di piegamento durante l’applicazione, e posizionata perpendicolarmente alla superficie del rossetto, precedentemente fissato al sostegno, che si muove verso il basso con una velocità costante (Fig 5) (4). La curva forza vs tempo (o forza vs distanza) (Fig 6) che si ottiene dal carico di rottura consente di ricavare i seguenti parametri: • durezza (g): valore massimo della forza durante la compressione (H); • rigidità (g/sec): resistenza del campione alla deformazione in base alla forza applicata, che corrisponde al gradiente di pendenza della curva prima del picco massimo di forza; • fragilità (mm): indice della facilità con cui il campione si spezza all’inizio della deformazione. E’ la distanza tra la fine e l’inizio del primo picco e corrisponde all’area sottesa dalla curva A1; • adesività (g/sec): lavoro necessario per vincere la forza attrattiva tra la superficie della sonda e quella del campione B H A1 Tempo (s) A3 2013 - 16(3) Gallina.indd 32 25 30 Tempo (sec) -20 Forza (Kg) Figura 5 Apparecchiatura per la determinazione del carico di rottura 20 Figura 6 Curva del carico di rottura 32 (A3). Questo parametro è negativo in quanto il valore viene acquisito durante la fase di risalita della sonda dal campione; • fratturabilità (g): forza che determina la prima rottura significativa (B). Rappresenta il primo picco nettamente visibile che non corrisponde necessariamente alla durezza. Stabilità Il test condotto ha avuto una durata di 90 giorni in stufa termostatata a 40°C: sono stati eseguiti controlli visivi fin dalle prime ore allo scopo di verificare immediatamente eventuali fenomeni di trasudamento. Risultati e Discussione Punto goccia In Tabella 4 sono elencati i valori del punto goccia delle emulsioni A/S e A/O riportate nelle Tabelle 2,3 risultate le migliori sulla base dei risultati analitici (Texture Analyzer e punto goccia) e per le loro caratteristiche in applicazione. Ogni valore è il risultato della media di tre misurazioni ripetute sullo stesso stick nelle stesse condizioni operative. Il confronto dei punti goccia dei formulati che contengono lo stesso tipo e la stessa quantità di cera non ha mostrato nessuna relazione significativa. Questo significa che anche gli altri componenti del rossetto giocano un ruolo fondamentale nella determinazione del parametro. www.ceceditore.com 05/06/13 11:49 Rossetto in stick C Gallina Tabella 4 Risultati punto goccia N° Prova Punto goccia (C°) 44 (A/O) 69 46 (A/O) Formulazioni Forza Max (g) Lavoro di penetrazione (g/sec) Forza minima (g) Adesività (g/sec) 44 72.570 610.558 -27.534 -62.766 66 46 118.229 857.294 -41.024 -100.243 55 (A/O) 69 55 44.068 386.941 -21.515 -150.355 115 (A/S) 79 115 162.190 1147.410 -52.671 -270.460 Gloss Stick 150.744 874.079 -52.715 -124.240 Gloss Stick Trasparente 156.901 1329.571 -33.691 -198.895 Lip Balm 66.482 528.452 -28.364 -184.338 Prodotto in commercio 1 262.193 1971.820 -72.778 -402.593 Prodotto in commercio 2 211.761 1173.390 -72.916 -221.185 Aspetti reologici Anche in questo caso il test per valutare gli aspetti reologici di un rossetto è stato condotto sulle formulazioni ritenute migliori tra le emulsioni A/S e A/O. I risultati ottenuti derivano dalla media di tre misurazioni ripetute sulla stessa formulazione. Le misure sono state condotte a temperatura ambiente a causa dell’assenza di una camera termostatata. Per quanto riguarda il test di penetrazione, maggiore è il valore di forza massima e maggiore è la durezza dello stick. Partendo dalle emulsioni A/O, dai dati ottenuti si può osservare che la prova 115 presenta valori di forza massima più elevati: ciò significa che la sonda penetra con più difficoltà lo stick rispetto agli altri in quanto presenta maggiore durezza. Questo può essere spiegato dal fatto che la formula contiene il valore di cera più elevato (8%) rispetto a tutte le altre. Il lavoro di penetrazione, invece, è rappresentato dall’area positiva sottesa dalla prima curva. Maggiore è l’area, maggiore sarà la forza esercitata per la penetrazione dello stick a parità di tempo e quindi maggiore sarà la sua durezza. I valori ottenuti nelle prove effettuate (Tab 5), confermano che la formulazione 115 (1147, 410 g/sec) ha un valore di durezza maggiore. Quindi, forza massima e lavoro di penetrazione dovrebbero andare di pari passo. Invece sono state osservate alcune discordanze, su altre formule non riportate, che potrebbero essere dovute ad una miscelazione poco omogenea degli ingredienti o alla presenza di bolle d’aria. Per quanto riguarda le emulsioni A/S, la prova che presenta la maggiore forza massima è la numero 46 (118, 229 g), seguita dalla 44 (72, 570 g) e dalla 55 (44, 068 g) (Tab 5). I valori del lavoro di penetrazione sono in linea con quelli di forza massima riportati. La formula 55, a differenza delle altre, contiene l’1% di HDI/Trimethylol hexyllactone crosspolymer (and) silica, un texturizzante che può ‘ammorbidire’ lo stick, ma che allo stesso tempo può migliorare significativamente le caratteri- www.ceceditore.com Gallina.indd 33 Tabella 5 Risultati test di penetrazione ottenuti con differenti formulazioni Tabella 6 Risultati test di carico di rottura ottenuti con differenti formulazioni Formulazioni Durezza (g) Fragilità (mm) Rigidità (g/sec) 44 168.050 -16.770 119.540 46 237.288 -18.350 45.900 115 204.428 -19.841 63.970 Gloss Stick 543.065 -15.708 92.899 Gloss Trasparente 639.269 -13.995 180.947 Lip Balm 260.221 -13.475 120.558 Prodotto in commercio 1 444.206 -19.163 76.353 Prodotto in commercio 2 250.640 -14.663 389.374 stiche del rossetto in applicazione; questo spiega i valori di forza massima e di lavoro di penetrazione più bassi rispetto agli altri due stick. Anche il confronto tra le emulsioni A/O e gli stick anidri in commercio ha mostrato come questi ultimi siano più ‘duri’ rispetto a quelli in emulsione. I risultati del carico di rottura sono riportati in Tabella 6. Per questo tipo di test le uniche formulazioni che presentano valori accettabili tra le tre emulsioni A/S sono la 44 e la 46. Confrontando i risultati di durezza ottenuti dal carico di rottura per gli stick in emulsione si può osservare che la prova 46 presenta il valore più alto (237, 288 g), seguita dalla 115 (204, 428 g) e dalla 44 (168, 050 g). La fragilità (brittleness), rappresentata dalla distanza tra l’inizio della curva e il picco massimo di forza, indica la facilità con cui il campione si spezza all’inizio della deformazione. Considerando i valori assoluti dei dati ottenuti si può affermare che lo stick 44 è il più fragile, in quanto ad un più basso valore di brittleness corrisponde una maggiore fragilità dello stick. 33 La rigidità (stiffness) è rappresentata graficamente dal gradiente di pendenza della curva prima del picco massimo di forza. Maggiore è il valore di questo parametro, maggiore è la rigidità del rossetto, che si deforma in misura limitata fino al raggiungimento della massima forza di carico. I dati ottenuti mostrano che la prova 44 è la più rigida: questo vuol dire che il campione raggiunge un gradiente di pendenza elevato in pochi secondi; viceversa la prova 46 presenta un valore di stiffness molto basso e quindi è altamente deformabile (si comporta in modo elastico in quanto raggiunge il carico massimo in tempi più lunghi). Se si considera la prova 115, quella con le migliori caratteristiche cosmetiche in applicazione, si nota che lo stick ha una fragilità limitata (19, 841 g) e una deformabilità accettabile (63, 970 g). Anche in questo caso si può osservare che gli stick anidri, sia formulazioni interne che prodotti reperiti sul mercato, presentano generalmente una durezza più elevata rispetto a quelli in emulsione. 2013 - 16(3) 05/06/13 11:49 Rossetto in stick C Gallina Stabilità Il test è stato condotto solo sulle formulazioni A/S e A/O ritenute migliori. I risultati ottenuti per entrambe le tipologie di emulsione hanno mostrato assenza di reazioni chimico-fisiche da parte degli stick: non si sono osservati cambiamenti di colore significativi, fenomeni di trasudazione o di fat-blooming. Si è notata una leggera perdita di peso, attribuita al packaging non a perfetta tenuta. Conclusioni I risultati ottenuti hanno dimostrato che è possibile formulare un rossetto in emulsione con caratteristiche apprezzabili sia per l’applicazione che per la sua stabilità. I dati di caratterizzazione della formulazione ritenuta migliore hanno mostrato che il rossetto si mantiene stabile per tutto il periodo di permanenza in stufa, senza modificazione delle caratteristiche chimico-fisiche. dati in letteratura, non è stato possibile trovare una correlazione tra le proprietà cosmetiche del rossetto e i parametri fisici misurati dallo strumento. La valutazione in vivo, ovvero un panel test, risulta ancora essere un metodo di valutazione insostituibile per le proprietà cosmetiche di un cosmetico. può inficiare le caratteristiche chimicofisiche dello stick nonché le sue proprietà idratanti e rinfrescanti. Il packaging rimane tuttora un aspetto critico per questo tipo di formulazioni in quanto risulta estremamente difficile reperire in commercio un contenitore che sia realmente a tenuta. La perdita di acqua durante lo stoccaggio Ringraziamenti 2013 - 16(3) Gallina.indd 34 Ringrazio Alverio Malpede, che ha coordinato il mio lavoro di tesi e la Prodotti Gianni che mi ha ospitato presso i suoi laboratori. Ringrazio inoltre Paola Perugini e l’Università degli Studi di Pavia per aver permesso la realizzazione di questo studio. Bibliografia 1 Unipro (2012) I numeri della cosmetica http://www.unipro.org/home/it/aree_professionali/centro_studi/consumi/2012/index.html 2 Malpede A (2007) Per quanto riguarda i risultati ottenuti tramite il Texture Analyzer invece, a causa del livello di conoscenza dello strumento a tutt’oggi limitato, e della mancanza di I contenitori testati in questo lavoro, in quanto dichiarati airtight dal produttore, hanno invece denotato una perdita peso in stufa a 40°C non accettabile. Ingredienti cosmetici. In: Manuale del cosmetologo Tecniche Nuove, Milano, p 309-312 3 Sandewicz R, Finkenaur G (2008) The Chemistry and Manufacture of Cosmetics. In: Lipstick IV Edizione, Carol Stream, IL-USA, p 467-468 4 Sweming J (1998) Analysing the textural properties of cosmetics Cosmet Toil Manufacture Worldwide p 249-253 34 www.ceceditore.com 05/06/13 11:49