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bYTEBoss TMF 2 Principi di tassazione dei redditi di capitale
Lezione 2 – Principi di tassazione dei
redditi di capitale
Tassazione e mercati finanziari
Silvia Giannini
[email protected]
Laurea Specialistica
Corso di laurea in Direzione aziendale
14 novembre 2005- 19 dicembre 2004
30 ore – 5 crediti
Principi di tassazione dei redditi (di capitale)
Tre modelli di riferimento:
• Comprehensive income tax (imposta sul redditoentrata)
• Expenditure tax (imposta sulla spesa o sul consumo)
• Dual income tax (imposta duale sui redditi, di lavoro e
di capitale)
Criteri di valutazione
• Equità
• Efficienza
• Semplicità e applicabilità
Fonti e usi del reddito
Fonti
Usi
Redditi di lavoro (dipendente
ed autonomo)
Consumo o spesa
Redditi di capitale (interessi,
rendite, profitti)
Plusvalenze (e minusvalenze)
Risparmio
Entrate straordinarie e
occasionali
Comprehensive Income Tax (1)
• Shanz (1896), Haigh (1921), Simon (1938):
– E’ reddito imponibile l’ammontare di risorse che
può potenzialmente essere consumato in un
determinato periodo di tempo, mantenendo
invariata la situazione patrimoniale
– Si tassa la fonte del reddito
REt=Wt-Wt-1+Ct=SYi+CGt+Aet
Comprehensive Income Tax (2)
• Problemi pratici e applicativi
– tassazione dei redditi occasionali o straordinari (es.
vincite o eredità) con aliquote progressive?
• L’onere potrebbe essere eccessivo.
– tassazione delle plusvalenze maturate?
• sono difficili, a volte, da misurare;
• il contribuente potrebbe avere problemi di liquidità (mercati del
credito non perfetti)
– il sistema andrebbe indicizzato
• difficoltà non tanto per fenomeno di fiscal drag, ma per
indicizzazione dei redditi di capitale
– difficoltà definizione reddito di impresa e integrazione
imposte personali e societarie
• vero “profitto economico”
• piena integrazione
Reddito prodotto
• Per superare alcune difficoltà del concetto
di reddito entrata a volta si fa riferimento,
nei sistemi concretamente adottati, a un
concetto di reddito-prodotto:
RPt=SYi
Expenditure tax (1)
• Precursore: Hobbes (nel Leviatano); Mill (1852),
Fisher (1942), Kaldor (1955), Einaudi (1958), Meade
Report (1978) …
• E’ reddito imponibile il consumo effettivo (si tassa
l’uso del reddito).
• “Quando le imposizioni sono sopra le cose che gli
uomini consumano, ogni uomo paga ugualmente per
quello che egli usa: né la collettività, è depauperata
dallo spreco fastoso dei privati” (Hobbes)
• Molto attraente ma molto controversa:
“Expenditure system of direct taxation …an idea
which periodically circles the world...without ever
permanently finding a home” (The Economist,
June 28, 1978, p70)
Expenditure tax (2)
• RSt= Ct =REt- (Wt-Wt-1)
Prescindiamo da AE (AE=0)
• RSt= Ct =SYt+ CGt - (Wt-Wt-1)
• Wt-Wt-1 = CGt – (prelievi – versamenti) conti reg
• RSt= Ct =SYt+ (prelievi – versamenti) conti reg.
Cash flow tax (CFT): molto semplice e attraente per
società; meno facile da applicare per persona fisica (a
meno che tutto il risparmio dei soggetti sia canalizzato
in “conti registrati” (es. forme di gestione patrimoniale con
valutazione di mercato, controllabili dalle autorità)
Expenditure tax (3)
• Pre-payment Tax (PPT): esenzione dei redditi di
capitale (solo rendimento normale…). Non si deduce
il reddito risparmiato, ma si esentano i frutti che
derivano da quel reddito (redditi di capitale). Più
semplice da applicare.
• Si tassano solo i redditi di lavoro.
• Le due modalità di calcolo (CFT e PPT) sono
equivalenti, in valore attuale, se l’aliquota di imposta
è costante nell’arco vitale. Differiscono per il
momento in cui il soggetto è chiamato a pagare
l’imposta.
Confronto CIT e ET: Equità (1)
• Ottica uniperiodale: sembrerebbe
preferibile RE (tassa in modo uguale i
soggetti, indipendentemente dal fatto che
decidano di consumare o risparmiare il
proprio reddito)
• Ottica multiperiodale: può essere più equa
la tassazione sul reddito-spesa.
Confronto CIT e ET: Equità (2)
(due soggetti, due periodi: r=5%, t=10%)
Soggetto A
Periodo 1
Reddito
1000
Consumo
600
Risparmio
400
Imposte RE*
Soggetto B
Periodo 2
Periodo 1
Periodo 2
1000
420
1000
100
2
100
0
Imposte ET-CFT**
60
42
100
0
Imposte ET-PPT
100
0
100
0
* Diverse in valore attuale 100 +2/1.05 = 101,9
**Uguali in valore attuale 60 +42/1.05 = 100
Confronto CIT, ET e WT: Equità (3)
(due soggetti, due periodi: r=10%)
Imposta sul
reddito
(t=10%)
A
B
Periodo 1
reddito
imposta
consumo
risparmio
Periodo 2
interessi
imposta
consumo
Imposta (T)
VA Imposte
100
10
90
-
Imposta sul Imposta sul Imposta
consumo
consumo sul salario
(CFT)
(PPT)
A
B
A
B
A
B
100
10
90
100
10
90
100
100
100
10
90
9
0,9
- 98,10
10 10,9
10 10,82
10
10
10
11
99
11
10
10
10
-
100 100 100
10 10 10
- 90
90
- 90
9
-
99
10
10
10
10
9
99
10
10
Confronto CIT, ET e WT: Equità (3)
(due soggetti, due periodi: r=10%)
Imposta sul
reddito
(t=10%)
A
B
Periodo 1
reddito
imposta
consumo
risparmio
Periodo 2
interessi
imposta
consumo
Imposta (T)
VA Imposte
100
10
90
-
Imposta sul Imposta sul Imposta
consumo
consumo sul salario
(CFT)
(PPT)
A
B
A
B
A
B
100
10
90
100
10
90
100
100
100
10
90
9
0,9
- 98,10
10 10,9
10 10,82
10
10
10
11
99
11
10
10
10
-
100 100 100
10 10 10
- 90
90
- 90
9
-
99
10
10
10
10
9
99
10
10
Confronto CIT, ET e WT: Equità (3)
(due soggetti, due periodi: r=10%)
Imposta sul
reddito
(t=10%)
A
B
Periodo 1
reddito
imposta
consumo
risparmio
Periodo 2
interessi
imposta
consumo
Imposta (T)
VA Imposte
100
10
90
-
Imposta sul Imposta sul Imposta
consumo
consumo sul salario
(CFT)
(PPT)
A
B
A
B
A
B
100
10
90
100
10
90
100
100
100
10
90
9
0,9
- 98,10
10 10,9
10 10,82
10
10
10
11
99
11
10
10
10
-
100 100 100
10 10 10
- 90
90
- 90
9
-
99
10
10
10
10
9
99
10
10
Confronto CIT, ET e WT: Equità (3)
(due soggetti, due periodi: r=10%)
Imposta sul
reddito
(t=10%)
A
B
Periodo 1
reddito
imposta
consumo
risparmio
Periodo 2
interessi
imposta
consumo
Imposta (T)
VA Imposte
100
10
90
-
Imposta sul Imposta sul Imposta
consumo
consumo sul salario
(CFT)
(PPT)
A
B
A
B
A
B
100
10
90
100
10
90
100
100
100
10
90
9
0,9
- 98,10
10 10,9
10 10,82
10
10
10
11
99
11
10
10
10
-
100 100 100
10 10 10
- 90
90
- 90
9
-
99
10
10
10
10
9
99
10
10
Conclusioni
• In un’ottica uniperiodale CIT è superiore, ma nell’arco vitale no
• CIT tassa meno i soggetti che consumano rispetto a quelli che
risparmiano
• ET non discrimina in funzione delle scelte se consumare o
risparmiare
• Imposte sul consumo tipo CFT o PPT sono equivalenti in valore
attuale ed equivalgono ad un’imposta sul salario (ma sono diversi
i momenti in cui i soggetti sono chiamati a pagare le imposte)
• Se le imposte sono progressive, la diversa cadenza temporale può
dar luogo a oneri diversi
• I mercati dei capitali non sono perfetti!
• Se vi fossero lasciti ed eredità dovrebbero essere trattati come
consumo, secondo una ET
• La superiorità di CIT o ET dal punto di vista dell’equità è
controversa
Hp: due periodi
Efficienza (1)
Assenza di imposte
U  U (C ,C )
1 2
C  R S
1
1
C  R  S(1 r)
2
2
C  R  (R  C )(1 r)
2
2
1
1
C
R
2 R 
2
C 
1 (1 r)
1 (1 r)
U / C
U
1  1  (1 r )
U / C
U
2
2
Prescindendo da lasciti ed eredità il
valore attuale del reddito e del
consumo sono uguali nell’arco vitale
Efficienza (2)
Assenza di imposte
C2
L’equilibrio è dato
dall’uguaglianza tra il
SMS tra C1 e C2 e
l’inclinazione del
vincolo di bilancio
E0
(1+r)
C1
Imposta sul reddito-entrata
Efficienza (3)
C  R (1 t)  S
1
1
C  R (1 t)  S(1 r(1- t))
2
2
C  R (1 t)  (R (1 t )  C )(1 r(1- t))
2
2
1
1
C
R
2 )(1 t)
C  2  (R 
1 (1 r')
1 (1 r')
U
1 1 r' 1 r(1- t)
U
2
NB C’è doppia
tassazione del
risparmio
Imposta sul consumo (CFT)
C  (R  S)(1- t)
1
1
C
S= R  1
1 (1 t)
C  (R  S(1 r))(1- t)
2
2
C
C  R (1 t)  (R  1 )(1 r)(1- t)
2
2
1 (1 t)
C
R
2
2 )(1 t)
C 
 (R 
1 (1 r)
1 (1 r)
U
1 1 r
U
2
Efficienza (4)
Imposta sul consumo (PPT) o
imposta sul salario
C  R (1 t )  S
1
1
C  R (1 t )  S(1 r)
2
2
Si esentano i redditi di capitale;
equivalente a tassare solo redditi
di lavoro
C  R (1 t )  (R (1 t )  C )(1 r)
2
2
1
1
C
R
C  2  (R  2 )(1 t )
1 (1 r)
1 (1 r)
U
1 1 r
U
2
Efficienza (5)
Confronto CIT e ET: efficienza (analisi
grafica)
Da E0 a E2: effetto reddito.
Diminuisce sia C1 che C2
C2
Da E2 a E1: effetto sostituzione
Diminuisce C2, aumenta C1
E0
E2
E1
EP
C1
Confronto CIT e ET: efficienza (conclusioni)
• Un’imposta che tassa i redditi di capitale altera le scelte fra
consumo presente e futuro (disincentiva il risparmio): è
distorsiva
• Ma anche un’imposta che esenta i redditi di capitale (sul
salario) è distorsiva: influenza la scelta reddito-tempo
libero (se anche le ore di lavoro non diminuissero o
aumentassero, vi sarebbe distorsione)
• Non è detto che una sola (grande) distorsione sia
preferibile a più (piccole) distorsioni
• La tassazione ottimale dipende dalla complementarietà del
consumo presente e futuro al tempo libero.
• “…the optimality of neither income nor consumption
taxation can be established unambiguously even in
the simplest of theoretical lifecycle models…”
(Zodrow, 2005)
Effetti sul risparmio e sugli investimenti
di una imposta sui redditi di capitale (economia
chiusa)
r
S
(rl-rn)/ rn =
cuneo fiscale %
rl
r0
Cuneo
fiscale
rn
I
I1
I0
S,I
(NB ipotesi che il risparmio sia canalizzato solo nell’acquisto di beni capitali)
Tassazione del risparmio e incentivo agli
investimenti: una buona combinazione?
S’
r
S
r0
I’
I
I0
S,I
Tassazione del risparmio e incentivo agli
investimenti: una buona combinazione?
1. I redditi di capitale non riguardano solo i redditi derivanti e altri
investimenti produttivi all’interno del paese (es. redditi di
fabbricati; redditi da investimenti esteri)
2. L’imposta sui redditi di capitale colpisce lo stock del risparmio
accumulato (che dipende da decisioni passate), un incentivo
(credito) agli investimenti incide esclusivamente sulla
formazione di nuovo capitale
3. “L’utilizzo combinato di un’imposta sul rendimento del
capitale e di un sussidio per i nuovi investimenti può produrre
rilevanti effetti redistributivi, dato che il prezzo del vecchio
capitale si riduce rispetto a quello dei nuovi beni di
investimento, e può raccogliere gettito in misura rilevante”
(Stiglitz, 2000, p.412)
Effetti di una riduzione della tassazione dei
redditi di capitale
• Aumenta risparmio privato, ma si riduce risparmio
pubblico, se il calo di gettito non è compensato.
• Es:
–
–
–
–
Redditi di capitale 20%Pil
Ipotesi riduzione imposta dal 20% al 10%
Risparmio privato 5% Pil
Elasticità del risparmio al rendimento netto: 0,1%
• Domande:
– Di quanto si riduce risparmio pubblico?
– Di quanto aumenta risparmio privato?
– Il risparmio nazionale aumenta o si riduce?
Effetti di una riduzione della tassazione dei
redditi di capitale
• Domande:
– Di quanto si riduce risparmio pubblico?
• 2% = (0,04-0,02)
– Di quanto aumenta il rendimento netto
• 12,5% = (0,10/(1-0,20))
– Di quanto aumenta il risparmio privato?
• 1,25% (0,0125/0,125=0,1), cioè 0,0625% del Pil
– Il risparmio nazionale aumenta o si riduce?
• Aumenta poco, date le ipotesi fatte…
Effetti di una riduzione della tassazione dei redditi di capitale
finanziata con un aumento dell’imposta sui salari o ET
(in modo da mantenere invariato il benessere dei contribuenti)
Da E0 a E1: abolisco l’imposta sugli
interessi e tasso solo il salario ( o
il consumo)
C2
E1
1.
Aumenta il risparmio (c’è solo
effetto sostituzione), ma dipende
dall’elasticità!
2.
Aumenta il gettito per lo stato
(idem)
E0
C1
Conclusioni
• Non vi sono chiari motivi che giustifichino la superiorità di
un’imposta che esenti i redditi di capitale, né dal punto di
vista dell’equità, né da quello dell’efficienza.
• Gli effetti sul risparmio possono essere trascurabili (dipende
da elasticità)
• Occorre distinguere tra tassazione del risparmio e degli
investimenti
• Come vedremo, gli effetti di una tassazione dei redditi delle
attività finanziarie sugli investimenti possono essere persino
assenti, in economia aperta
• Per quanto riguarda la tassazione del risparmio ciò che più
conta, come vedremo, per l’efficienza dei mercati, è la
tassazione relativa dei diversi prodotti e intermediari,
piuttosto che l’esistenza in sé di un’imposta sui redditi di
capitale.
Riferimenti bibliografici addizionali
•
•
•
•
•
•
•
•
•
J.E.Stglitz, Economia del settore pubblico, Hoepli, 2000, Vol. 1 Fondamenti teorici,
ch.13
R. Artoni, Lezioni di Scienza delle finanze, Il Mulino, 2003, ch.9
N. Kaldor (1955), An Expenditure Tax, George Allen and Unwin, London.
M. Graetz, "Expenditure Tax Design," in J. Pechman, ed., Which Should Be
Taxed? Income or Expenditure (Washington: Brookings Institution, 1980), 161276.
Meade Report, The structure and reform of direct taxation, IFS 1978
G.E. Metcalf, Consumption taxation, The Encyclopedia of Taxation and Tax Policy,
1999, http://www.taxpolicycenter.org/publications/template.cfm?PubID=8513
M. Rose, Towards a Lifetime-Oriented System of Taxing Income
http://www.progressfoundation.ch/english/texts/rose.htm
G. R. Zodrow, Should capital income be subject to consumption based
taxation?, Conference on Taxing Capital Income, September 2005
http://www.americantaxpolicyinstitute.org/pdf/FallConference2005/GRZCTaxofKIncome08-16-05.pdf
S. M. Ahsan, P. Tsigaris Choice of tax base revisited: cash flow vs prepayment
approaches to consumption taxation, Cesifo WO, n.983, luglio 2003,
http://www.cesifo.de/pls/guestci/download/CESifo%20Working%20Papers%20
2003/CESifo%20Working%20Papers%20July%202003/cesifo_wp983.pdf
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