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Il Signore chiama il Papa a “salire sul monte” - MDC

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Il Signore chiama il Papa a “salire sul monte” - MDC
Domenica 24 Febbraio, nel suo ultimo Angelus domenicale, il Santo Padre Benedetto XVI ha detto,
commentando la Trasfigurazione del Signore “durante una sorta di ritiro spirituale che Gesù vive su un alto
monte in compagnia di Pietro, Giacomo e Giovanni”:
«Cari fratelli e sorelle, questa Parola di Dio la sento in modo particolare rivolta a me, in questo
momento della mia vita. Grazie! Il Signore mi chiama a “salire sul monte”, a dedicarmi ancora di più alla
preghiera e alla meditazione. Ma questo non significa abbandonare la Chiesa…»
Non possiamo sapere fino in fondo a cosa abbia fatto riferimento con l’immagine di “salire sul monte”.
Apparentemente sarebbe il monte Tabor, il monte della Trasfigurazione. Ma non possiamo non ricordare la
“visione” che, come parte del “Segreto” di Fatima, è stata resa pubblica il 26.06.2000. Il testo di Suor Lucia
dice:
“… E vedemmo in una luce immensa, che è Dio, (qualcosa di simile a come si vedono le persone in
uno specchio quando vi passano davanti) un Vescovo vestito di bianco (abbiamo avuto il presentimento
che fosse il Santo Padre), vari altri Vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose, salire una montagna ripida, in
cima alla quale c’era una grande Croce di tronchi grezzi, come se fosse di sughero con la corteccia. Il
Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e, mezzo tremulo, con passo
vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino.
Giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce, venne ucciso da un gruppo
di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo
gli altri i Vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e
posizioni. Sotto i due bracci della Croce c’erano due Angeli, ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella
mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a
Dio.”
A questo punto leggiamo un testo del Dr. Solideo Paolini sul Segreto di Fatima («“Non esiste” perché
distrutto?», di marzo 2012, pag. 66-74). È il capitolo 7, dal titolo “L’essenza dell’intero Terzo Segreto: dal
dominio di satana al Papa massone”. Lo riportiamo per intero:
Il noto giornalista e scrittore Antonio Socci, un grande autore né di formazione “tradizionalista” né
prevenuto contro la versione ufficiale su Fatima, tutt’altro73, e che forse per questo la Madonna ha chiamato
a dare alla verità una testimonianza al di sopra d’ogni sospetto, con il suo brillante acume ha efficacemente
73
- Tant’è che partì dalla convinzione opposta (cfr. Il quarto segreto di Fatima “Una sorprendente scoperta”, pp. 11-14).
Circostanza fondamentale, ma il principale testo di parte avversa evita completamente di metterla in luce e persino di prenderla in
quale modo in considerazione.
1
sintetizzato l’oggetto della parte “indicibile” 74 del Segreto. Ha scritto: «ragionevol-mente ritengo che sia
soprattutto relativo ai “pericoli che incombono sull’umanità” e a qualcosa di grave relativo alla Chiesa ». 75
Parecchi anni prima, un’altra “penna” vivace, questa del clero romano ed “eco” di quanto a Roma già se
ne sapeva, aveva fatto riferimento anch’essa a entrambi gli ambiti76, mettendoli in ordine e gerarchia: «fa
perno sulla crisi della Chiesa. La Chiesa attira su di sé la persecuzione purificatrice e non trattiene la frana
spirituale e morale dell’umanità che trascina alle ultime conseguenze autodistruttive».77
Può sorgere la domanda su che nesso vi sia tra questi due elementi. A quanto si sa, il comune
denominatore sta nel dilagare del demonio: per un certo tempo come sciolto dalle catene. 78 Ulteriormente
favorito dall’abbassamento, con il suo determinante concorso, dello scudo della fede. Il binomio potrebbe
essere un po’ questo: la fede arretra, Satana avanza. Non c’è un terzo regno: essendo quello dell’Io
l’illusoria maschera di un potere occulto. Con la Chiesa in crisi79, satana ha il campo più libero per portare
gli uomini all’autodistruzione. Ed ecco anche, in questa dinamica, i pericoli materiali. Come pure la grande
persecuzione alla Chiesa, e i Novissimi.
È sostanzialmente il meccanismo che troviamo nella cosiddetta “versione diplomatica”, vale a dire nella
probabile uscita velata del Segreto avvenuta nel 1963 (appunto in una versione rivista). In questo testo, non
letterale80, uscito per la prima volta sulla rivista Neues Europa e poi ampiamente circolato, si dice che
Satana riuscirà a introdursi fino alla sommità della Chiesa. A seguito, par di capire, d’una lunga scalata e di
un’antecedente apostasia, che gli ha preparato la strada. E a dilagare perciò nel mondo, inducendolo sulla via
del disordine e della catastrofe. Probabilmente bellica (oltre che in una sorta d’impazzimento degli elementi
naturali).
Ma come Satana, il nemico, l’estraneo per eccellenza, riuscirà a introdurvisi? Prima tramite tradimenti e
condizionamenti (anche grazie a errori compiuti) e infine insediandovi illegittimamente un luogotenente?
Effettivamente, l’insediamento futuro di un antipapa potrebbe essere funzionale a questa operazione. Sembra
che proprio questo ecclesiastico usurpatore sarà l’Anticristo profetizzato81; o forse il suo burattino nella
Chiesa. Anticristo che, a quanto sembra, nel testo inedito viene nominato (o almeno evocato).
Qui viene in mente quella pagina in cui Socci si chiede82 se, nella visione del 2000, il «Vescovo vestito
di bianco» e «il Santo Padre» siano realmente la stessa persona83. Identificazione meno scontata di quel che
- Sebbene sembra che più di una volta sia stata presa in considerazione l’ipotesi di pubblicarlo. Probabilmente è
ritenuto proprio sul confine dell’accettabilità (sia come contenuto sia come pubblicabilità).
75
- Il quarto segreto di Fatima, pag.105.
76
- Come avrebbe detto la Madonna a don Stefano Gobbi, pio fondatore del Movimento sacerdotale mariano: «Il Mio
segreto riguarda la Chiesa. […] Il Mio segreto riguarda l’umanità». Anche il nipote di Suor Lucia, padre José dos
Santos Valinho, come oggetto del Terzo Segreto indicò -presentando tale indicazione come ipotesi,
comprensibilmente, ma ciò non toglie che egli è una delle persone che ha avuto un’intensa frequentazione con
l’illustre zia veggente- «qualche crisi di tipo universale nella Chiesa e nell’umanità». - Cfr. Il segreto non svelato La prefezia di Fatima, pag. 172.
77
- Don Ennio Innocenti, Fatima Roma Mosca, pag.31.
78
- Per quanto compatibile con le divine promesse alla Chiesa e con gli attributi divini di Provvidenza e Misericordia,
s’intende. Mi sono chiesto più volte se l’esempio portatomi da mons. Capovilla per suggerirmi che l’inedito su cui
stavo indagando non era un messaggio soprannaturale, ovvero quello di indemoniati immaginari, sia stato puramente
casuale… In caso di risposta negativa: chi sarebbe, secondo quelle venti-cinque righe, il presunto indemoniato?
79
- Non oltre però il coma reversibile. Giacché la Chiesa è retta dalle divine promesse: che non escludono in assoluto
delle crisi, anche molto pesanti (si pensi ai precedenti della crisi ariana e del grande scisma d’Occidente), ma ne
garantiscono comunque la perennità.
80
- È notevole che anche il Secondo Segreto fece la sua prima uscita -allora informale- non in maniera letterale, bensì
ritoccata per motivi politici, esterni: era in corso la Seconda Guerra Mondiale, sicché si ritenne di attenuare,
provvisoriamente, i passaggi concernenti la Russia.
81
- Nei presunti messaggi a don Stefano Gobbi, la Madonna avrebbe identificato nella Massoneria ecclesiastica
(sintetizziamo così) l’Anticristo religioso, ovvero il Falso Profeta, fuori della retta Dottrina: la seconda Bestia
dell’Apocalisse, capitolo 13 versetti 11 e ss. (la prima è l’Anticristo politico, ovvero la persecuzione aperta). Sembra
plausibile; anche se ciò corrisponderebbe soprattutto al caso (o alla fase) in cui si tratti di precursore dell’Anticristo
(un precursore particolarmente insidioso), giacché l’Anticristo finale sarà una persona. Comunque sia, al di là dei
dettagli che ovviamente conosceremo con certezza quando tutto sarà pubblicato, la sostanza di fondo si staglia in
maniera piuttosto chiara.
82
- Dubbio che in qualche modo era venuto anche a me: cfr. l’antecedente Non disprezzate le profezie, in particolare la
nota 88 a pag. 218 della prima edizione.
74
2
tanti hanno pensato, se il card. Bertone nella pubblicazione ufficiale riporta di averlo chiesto, e anche nel suo
libro vi insiste84.
La reazione, appariscente e ufficiosa, del Segretario di Stato che è corso a replicare 85 a Socci,
moltiplicando singolarmente le negazioni86 e rifiutando nel contempo confronti diretti o approfondimenti
indipendenti d’indagine, anzi mandando segnali o facendo pressioni per la chiusura del discorso, lascia forse
pensare che abbia fatto centro? Che quel Vescovo vestito di bianco sia proprio l’intruso di cui parlerebbe il
testo inedito? Il falso Papa che talune sette da lungo tempo hanno anche dichiarato di voler insediare sul
Soglio di Pietro? 87
Interrompiamo per un momento la lettura del testo del Dr. Paolini, scritto un anno fa, anteriore
come quello di Socci alla rinuncia al Pontificato di Papa Benedetto XVI. Non si poteva allora
immaginare questa nuova situazione e per tanto le parole sul “Vescovo vestito di bianco” erano
abbastanza misteriose, nonostante la parentesi che segue (“abbiamo avuto il presentimento che fosse
il Santo Padre”). Non sta parlando di un falso Papa, ma di un vero Papa. Ma allora, perché non dire
semplicemente “un Papa”? Non c’è dubbio che lo sia: infatti poco dopo dice in modo
inequivocabile che “il Santo Padre, prima di arrivarvi” [sul monte], ecc., e “giunto sulla cima del
monte […] venne ucciso”. E si tratta di uccisione fisica, come quella dei Vescovi, sacerdoti, religiosi
e laici che lo seguivano, indicati come “martiri”.
Proseguiamo la lettura:
Del resto, la parte del Terzo Segreto già pubblicata, la muta visione, non mostra forse la Chiesa che vive
l’ora del Venerdì Santo? E il Venerdì Santo non è forse l’ora della fuga dei discepoli? Del rinnegamento per
paura di Simon Pietro? Del tradimento di uno dei Dodici Apostoli (quindi, un Vescovo), che (essendogli
entrato il demonio nel cuore) lo ha consegnato prigioniero ai Suoi nemici, prima di andare a impiccarsi? E il
Santo Padre non ha velatamente alluso al mistero di Giuda proprio la sera del Giovedì Santo di quest’anno
[2011]? Chi ci ha fatto caso? 88
Con il condizionamento sulla libertà dei Pastori anche di informazioni e timori del genere, si capirebbe
meglio certa attitudine di S.S. Benedetto XVI. Che -come ho subito notato, riportandolo nella nota aggiunta
in extremis già alla prima edizione di Non disprezzate le profezie89- i lupi e la paura li ha evocati anche
pubblicamente, in un’occasione ufficiale e solenne quale l’inaugurazione del Pontificato: «Pregate per me,
perché io non fugga, per paura, davanti a lupi»90. Anche sull’ultimo Conclave, non è un mistero a Roma che
è stato veloce ma contrastato91: non solo l’elezione non è stata moralmente unanime -a differenza di quel che
all’inizio era stato detto- ma persino è stata accolta, nella Cappella Sistina, da alcune vive (e condizionanti)
reazioni di indocilità. Un alto prelato, e più fonti hanno detto cose convergenti, mi confidò che lì è accaduto
(testualmente) «l’indicibile».
83
- Il quarto segreto di Fatima, pag.162.
- Cfr. Una “risposta” significativa, pag.19, nota 7.
85
- Per così dire.
86
- Una “risposta” significativa, pag.14.
87
- Cfr. quanto riportato da S.E. mons. Rudolf Graber, grande arcivescovo di Ratisbona e non a caso direttore d’una
rivista fatimita, nel suo storico libro-testimonianza Sant’Atanasio e la Chiesa del nostro tempo (Editrice Civiltà,
Brescia).
88
- Già nei mesi precedenti Benedetto XVI aveva “buttato là” (con il solito metodo delle citazioni, come quella del
Paleologo a Ratisbona, e delle “infiocchettature”, come le chiamava il card. Siri): “Giuda è sveglio”. Interessante
appunto, nel nostro discorso, il seguente brano dell’omelia alla S. Messa In Cœna Domini del Giovedì Santo 2011:
«San Luca ci ha conservato un elemento concreto della preghiera di Gesù per l’unità: “Simone, Simone, ecco: Satana
vi ha cercati per vagliarvi come il grano; ma Io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una
volta convertito, conferma i tuoi fratelli” (Lc 22,31). Oggi constatiamo con dolore nuovamente che a Satana è stato
concesso di vagliare i discepoli visibilmente davanti a tutto il mondo. E sappiamo che Gesù prega per la fede di
Pietro e dei suoi successori. Sappiamo che Pietro, che attraverso le acque agitate della storia va incontro al Signore
ed è in pericolo di affondare, viene sempre di nuovo sorretto dalla mano del Signore e guidato sulle acque […] Gesù
predice a Pietro la sua caduta e la sua conversione».
89
- Pag. 91.
90
- Corsivo mio. Come accennava Socci, è il Vangelo stesso che collega i lupi rapaci ai falsi profeti. E ciò (lo
vedremo tra poco) viene confermato nel libro stesso del card. Bertone!
91
- Non disprezzate le profezie, pag. XXIII della ristampa (testimonianze aggiunte).
84
3
Ovviamente sui singoli dettagli spesso è difficile dire, per un insieme di motivi92; ma con uno sguardo
d’insieme93, qualcosa in tal senso c’è sicuramente. L’inconsueta confessione della necessità di preghiere
perché non prevalga la paura dei lupi è un fatto pubblico (seppure, ed è molto triste, colto da pochi). Come è
un fatto che numerosi messaggi, costituenti una significativa convergenza, parlano di un grande scisma
(conati di ribellione sono effettivamente nell’aria). Ed è pubblicamente, parlando con la rivista 30 Giorni,
che il cardinale Giuseppe Siri, la cui serietà e competenza penso non siano in discussione, paventò rischi che
qualche setta potesse interferire con i Conclavi (successivamente a quelli del 1978 94). Sicché egli, facendo
qualche significativa allusione, avanzò una proposta che dovrebbe far riflettere: l’abolizione del segreto del
Conclave. In privato emerge ancora di più95. Anche tralasciando le discusse affermazioni di padre Malachi
Martin, per cui nel Terzo Segreto si parlerebbe di un Papa96 che «sarebbe stato sotto il controllo di
Satana»97, va ricordata l’affermazione di un alto prelato della Curia romana, che captai anni fa e che ho
92
- Non disprezzate le profezie, pag. 176,177 (sia nel testo che nella nota 8) e 251 della prima edizione.
- Una rapida scorsa ad alcuni presunti messaggi e testimonianze che emergono da cose comunque dette, ovviamente di diverso
“peso”, che toccano la presente materia. Il Vescovo George Michael (morto nel 1833) avrebbe avuto una visione che assomiglia
in maniera impressionante al nostro testo: «La Passione di Gesù si rinnoverà per la Chiesa e la sua guida suprema nel modo più
doloroso. In tutte le parti del mondo vi saranno guerre e rivoluzioni e verrà versato molto sangue. Tragedie, disastri e povertà
saranno diffusi dappertutto, dato che le pestilenze, le carestie e altre disgrazie si seguiranno l’un l’altra. Mani violente si
abbatteranno sulla guida suprema della Chiesa cattolica: i vescovi ed i sacerdoti verranno perseguitati, avverrà uno scisma e la
confusione regnerà tra tutte le classi. Verranno dei tempi così infausti in cui sembrerà che i nemici di Cristo e della Sua Santa
Chiesa, che Egli fondò sul Suo sangue, potranno avere la meglio su di lei… Le sette segrete causeranno grandi rovine ed
eserciteranno un incredibile potere economico, e per colpa di questo molti saranno accecati e infetti dai peggiori errori:
tuttavia, tutto questo sarà inutile… essi non potranno infrangere la roccia su cui Cristo ha fondato la sua Chiesa: “Portæ inferi
non prævalebunt”».
Nel libro di Socci (pag. 179) viene ricordata anche un’altra “profezia”, questa massonica, contenuta in uno striscione esposto
nel 1917 in Piazza San Pietro: «Satana regnerà in Vaticano e il papa sarà il suo schiavo». Non era soltanto un auspicio, ma un
progetto espressamente dichiarato: «Ciò che noi dobbiamo cercare e attendere è un Papa confacente ai nostri bisogni»; «si tratta
di plasmare, per questo Papa, una generazione degna del regno che noi sogniamo». «Che il clero marci sotto il nostro vessillo
credendo sempre di marciare sotto la bandiera delle Chiavi apostoliche»: così avremo il «trionfo dell’idea rivoluzionaria grazie
ad un Papa». Sono le Istruzioni permanenti dell’Alta Vendita (1820 e 1824): impressionanti. Ed è raggelante il nome che questi
gruppi massonici hanno dato a tale progetto per mettere le mani sul Papato: «l’attentato supremo». Ci sono poi stati, subito dopo
il 1960, degli accordi (mai resi di dominio pubblico, tanto meno nelle eventuali clausole) con poteri esterni alla Chiesa, come il Patto di
Metz con l’Unione Sovietica: cosa hanno comportato? Che sia anche questo il condizionante «paraconcilio»?
E non posso riportare, per motivi di spazio, tutte le affermazioni che ho udito -da fonti in viola e in rosso- sulla presenza di
«condizionamenti» (parola testuale e ricorrente) esterni alla volontà dei Pastori, Sommo Pontefice incluso; mi limito a
un’interessante confidenza di padre Vincenzo Discepoli da Ostra, qui nella mia zona, un frate cappuccino morto nel 1986 in
odore di santità. Davanti alla critica dottrinale al Novus Ordo Missae del cardinale Ottaviani, colui che fino a due anni prima era
il custode ufficiale della dottrina cattolica, il Papa paolo VI, pur culturalmente propenso alle riforme, pensò di rallentare l’uscita
del nuovo rito, in modo da valutare con calma le obiezioni e le eventuali modifiche. Il card. Villot, Segretario di Stato Vaticano
fresco di nomina, reagì minacciando di rassegnare subito le dimissioni; al che Paolo VI deliberò l’uscita immediata del testo (con
il solo ritocco, importante ma meramente teorico, del famoso articolo 7), accelerazione che mise i numerosi perplessi davanti al fatto
compiuto. Circa questa vicenda anche il gruppo ciellino romano del Sabato-30 Giorni “buttò là”, molto discretamente, la
possibilità di «pressioni inconfessabili dei poteri mondani». Alla luce di questo insieme, anche se fosse solo parzialmente
fondato, c’è di che riflettere…
94
- Cfr. Una “risposta” significativa, pag. 68.
95
- Il meccanismo dell’emergere in privato dei tasti scomodi (fenomeno ben noto ai vaticanisti come agli ecclesiastici, soprattutto
a Roma), è stato precedentemente richiamato anche in questa sede.
96
- Nella sua integralità, la presunta frase del Terzo Segreto confermata da padre Malachi Martin (in maniera piuttosto obliqua) è
esattamente: «l’ultimo Papa sarebbe stato sotto il controllo di Satana». Naturalmente verrebbe da chiedersi, ove fosse, «l’ultimo»
in che senso? È il «Pietro Romano» delle eventuali “profezie di Malachia”? «L’ultimo» prima di determinati eventi? Quello sotto
cui determinati eventi accadranno?
L’interferenza di elementi del genere con dei timori che sarebbero stati confidenzialmente espressi -riportati nel testo poco più
sotto- farebbe ipotizzare potersi trattare del successore illegittimo proprio del Pontefice regnante [Benedetto XVI]. Pare che il
noto fatimologo padre Paul Kramer alcuni anni fa, in qualche studio pubblicato su Internet sotto il regno di Giovanni Paolo II,
abbia fatto centro: il Papa martire potrebbe essere il Pontefice attualmente regnante, e quello che riuscirà finalmente a consacrare
la Russia il suo successore (legittimo). Ci si può chiedere se, nell’economia di una profezia in cui punto per punto la
realizzazione è preceduta da conati in tal senso, il 13 maggio 1981, e connessi (assieme ad altri eventi, anteriori, sulla stessa linea)
non sia stato piuttosto una sorta di figurativo, di prove generali di realizzazione. Fate caso alla sequenza degli eventi: novembre
1980: il Santo Padre Giovanni Paolo II a Fulda sembra aver rivelato, in qualche modo, il contenuto del Terzo Segreto; maggio
1981: subisce l’attentato, vedendo da vicino la morte; maggio 1982 e marzo 1984: realizza dei tentativi di consacrazione della
Russia, degli atti che, pur senza giungervi, tendono alla consacrazione specificamente richiesta. In questo quadro vien da pensare
a quel capitolo del libro di Socci: La vita di questo papa è in pericolo.
97
- Cfr. Non disprezzate le profezie, pp. 203-207.
93
4
riferito nelle note introduttive della ristampa di Non disprezzate le profezie: la lettera in cui Suor Lucia ha
messo in guardia dal rischio di eleggere Papa un massone. E penso potrebbe essere proprio il cosiddetto
Quarto Segreto (si ricordi che il Terzo Segreto era infatti deposto in una lettera al Vescovo di Leiria). Si
potrebbe chiedere al card. Bertone se è proprio sicuro che Suor Lucia non abbia mai scritto cose del genere
(a prescindere dalla valutazione e catalogazione di tale scritto). Un altro presule mi ha confermato che
l’elezione di un massone era una preoccupazione di Suor Lucia nota, da tempo, in Segreteria di Stato.
In una monaca di clausura, dove può essere stata presa una tale preoccupazione? Non penso proprio
gliene parlasse il confessore, o la Madre superiora… Un altro prelato ancora, ammettendo l’esistenza
dell’inedito in questione e negandone l’autenticità soprannaturale98, alla mia domanda se comunque tale
testo parlava di un antipapa ha risposto con un cenno affermativo e le parole: «Vedi che già lo sai?».
Sembra che anche un Pontefice abbia detto espressamente qualcosa in tal senso. La fonte è un
ecclesiastico, e anche altri mi hanno testimoniato frasi consonanti.99
A un Papa [Giovanni Paolo II?] sarebbe stato chiesto, da un vecchio amico, perché non facesse lui la
consacrazione della Russia. La risposta sarebbe stata: «Non me la fanno fare! Se la faccio mi ammazzano. E
se mi ammazzano ora, viene il Papa massone».
« Ha proprio ragione la Madonna a Fatima: i laici salveranno la Chiesa dai sacerdoti e dai vescovi »
(Padre Ignace De La Potterie s.j., noto esegeta e amico del card. Ratzinger in un intervista ad Avvenire del 1996.
Eppure l’asserita affermazione mariana non compare su nessuna delle carte di Fatima già pubblicate).
Questo è il testo del Dr. Paolini. Teniamo presente ancora un punto fermo e sicuro: Pietro mai potrà
essere Giuda, ma Giuda non potrà essere mai il vero Pietro…
Ma tornando alle parole di Papa Benedetto XVI, che la sua intenzione è potersi “dedicare ancora di più
alla preghiera e alla meditazione”, mi vengono in mente queste altre di Nostro Signore: «“Ancora per poco
tempo la luce è con voi. Camminate mentre avete la luce, perché non vi sorprendano le tenebre; chi
cammina nelle tenebre non sa dove va: Mentre avete la luce credete nella luce, per diventare figli della
luce”. Gesù disse queste cose, poi se ne andò e si nascose da loro ». (Gv 12,35-36)
Nell’ufficio delle letture di San Martino de Tours, dell’11 Novembre, tre mesi prima del fatidico 11
Febbraio 2013, leggiamo come se fosse detto del Papa:
“Si trattenne per qualche tempo in quel villaggio o chiesa dove si era recato finché la pace non fu
ristabilita. Ma quando già pensava di far ritorno al monastero, sentì improvvisamente che le forze del
corpo lo abbandonavano. Chiamati perciò a sé i fratelli, li avvertì della morte ormai imminente. Tutti si
rattristarono allora grandemente, e tra le lacrime, come se fosse uno solo a parlare, dicevano: «Perché, o
Padre, ci abbandoni? A chi ci lasci, desolati come siamo? Lupi rapaci assaliranno il tuo gregge e chi ci
difenderà dai loro morsi, una volta colpito il pastore? Sappiamo bene che tu desideri essere con Cristo;
ma il tuo premio è al sicuro. Se sarà rimandato non diminuirà. Muoviti piuttosto a compassione di coloro
che lasci quaggiù». Commosso da queste lacrime, egli che, ricco dello Spirito di Dio, si muoveva sempre
facilmente a compassione, si associò al loro pianto e, rivolgendosi al Signore, così parlò dinanzi a quelli
che piangevano: Signore, se sono ancora necessario al tuo popolo, non ricuso la fatica: sia fatta la tua
Volontà!”
...E noi solo aggiungiamo: Così sia!
98
- Secondo lui (o probabilmente secondo coloro di cui riferiva il giudizio, magari datato) tale scritto conterrebbe in parte false profezie e
in parte cose oscure, generiche, sicché la pubblicazione sarebbe soltanto fonte di dubbi e sospetti. Gli ho replicato richiamando
sia le peculiarità del linguaggio profetico, sia il fatto che anche il Secondo Segreto sembra contenere un errore (sulla data di
inizio della Seconda Guerra Mondiale): ciononostante non si è impedito di pubblicarlo, e soltanto più avanti si è visto che sia
sotto il profilo materiale sia sotto quello morale anche tale dettaglio non era sbagliato, ma rispondente a uno sguardo più
profondo del superficialismo corrente.
99
- Ripeto: se dobbiamno prendere automaticamente per buono quanto riferisce il card. Bertone, la stessa presunzione di
affidabilità varrà per le testimonianze, convergenti, di questi altri ecclesiastici….
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