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Il Convitto nazionale ricorda Nicola Corcioni, professore di Calligrafia

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Il Convitto nazionale ricorda Nicola Corcioni, professore di Calligrafia
Il Convitto nazionale ricorda Nicola Corcioni, professore di Calligrafia – Antonio Pagliaro
Il Convitto nazionale ricorda Nicola Corcioni, professore di Calligrafia
Il professore Nicola Corcioni nacque a Napoli il 14 marzo 1856.
Il giovane Nicola dopo aver studiato a Napoli le scuole elementari e superiori riformate dal ministro
della Istruzione Pubblica del Regno d’Italia, Francesco De Santis, e una volta diplomato
all’Accademia delle Belle Arti di Napoli, all’età di 20 si trasferì a Maddaloni per insegnare Calligrafia
nel Regio Convitto Nazionale.
Egli prese il posto del vecchio professore di calligrafia, sig. Giovanni Pasanisi, in servizio sin dai tempi
del Real Collegio di S. Antonio e riconfermato per la sua competenza, stima e buona condotta anche
dal nuovo Consiglio di amministrazione.
Leggendo alcuni verbali che narrano del professore Corcioni, si intuisce che “amava insegnare la
calligrafia ai suoi ragazzi con amore paterno e tanta abnegazione” e inculcava loro l’abitudine ad
imparare a scrivere bene prima in brutta copia e poi sui quaderni di bella copia. Tutto ciò al fine di
rendere più pulita, più bella ed elegante la scrittura.
Il 16 ottobre 1884, in occasione della Festa letteraria, il professore di calligrafia, Nicola Corcioni,
forse su invito del preside rettore Romanelli, ideò, progettò e realizzò un meraviglioso quadro di
grandi dimensioni, nel quale, in sintesi, è scritta la biografia di Giordano Bruno, intestatario del Regio
Liceo Ginnasiale con Convitto.
Il grande quadro, chiuso da una bella cornice di legno dorata, testimonia la grande cultura e la
immensa passione del professore Corcioni per l’arte della scrittura ed esalta le sue ottime e infinite
competenze tecno-artistiche.
Esso, ancora oggi, è esposto nel gran salone storico
del nostro Convitto, nonostante lo spesso foglio di
carta non sia integro e presenta alcune lesioni.
Ricordo che la Festa Letteraria, normalmente, si
svolgeva nel gran salone ed era molto attesa dai
professori e dagli alunni, in particolare quelli
meritevoli del precedente anno scolastico.
Siccome dai verbali che ho avuto il piacere di
consultare non risulta nessuna nota al riguardo,
sicuramente, anche questa del 16 ottobre 1884,
dedicata a Giordano Bruno, avrà avuto il gran salone
al limite della capienza per la massiccia presenza dei
familiari dei convittori, ai quali, venivano riservati i
posti in prima fila, delle autorità e dei cittadini
maddalonesi. Il rettore, di norma, introduceva la
premiazione degli alunni meritevoli, i quali, da
regolamento, venivano premiati dalle autorità
presenti più importanti.
Il professore Corcioni nel suo tempo libero dagli
impegni con il Convitto usava fare delle lezioni
private a quei pochi giovani di famiglie benestanti di Maddaloni che avevano la volontà di migliorare
la loro cultura e la loro scrittura e, così facendo, arrotondava il magro stipendio.
Per i discenti avere una bella calligrafia era un vantaggio importante anche in previsione di una
buona opportunità di lavoro. Scrivere con eleganza, precisione e cura, significava poter dar lustro di
sé e delle proprie potenzialità professionali e consentire al lettore non solo di leggere agevolmente,
ma anche di godere di una forma artistica riconducibile al disegno.
Questo era il messaggio didattico che il nostro professore Corcioni insegnava quotidianamente ai
suoi convittori.
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Il Convitto nazionale ricorda Nicola Corcioni, professore di Calligrafia – Antonio Pagliaro
Nel corso dell’anno 1886, il professore Corcioni, dovendo recarsi al Regio Convitto di Maddaloni
ogni giorno per l’aumentato numero delle lezioni e degli alunni convittori delle varie compagnie per
impartire loro i segreti della tecnica della calligrafia, e non avendo più tempo a disposizione per
praticare delle lezioni private per aumentare le sue entrate economiche, con una lettera indirizzata
al Ministero della Pubblica Istruzione chiese un migliore aumento di stipendio annuo.
L’istanza fu discussa nel Consiglio di amministrazione del 3 luglio 1886 di cui trascrivo la sintesi del
verbale stilato dall’economo segretario del Convitto, sig. Giovanni Iorio, e stralciato dal Registro del
Consiglio d’Amministrazione dal 1884 al 1888 conservato nell’Archivio storico del nostro Convitto.
Seduta del 3 luglio 1886,
“il Rettore legge al Consiglio una istanza del Prof. Di Calligrafia di questo Convitto Signor Corcioni
Nicola, pervenuta dal Ministero della Pubblica Istruzione con lettera dell’Onorevole Prefetto di
Caserta in data 21 Giugno p.p. n. 5227. Colla suindicata istanza il Sig. Corcioni espone che
essendosi aumentato il numero delle lezioni e degli alunni per l’importanza maggiore data dal
Rettore allo insegnamento della calligrafia, non può, come
prima, trarne utile da altre occupazioni estranee, dovendo in
tutti i giorni venire in Convitto per la lezione alle diverse
compagnie, e quindi impreca da S. E. il Ministro un miglior
aumento nello stipendio, o almeno una gratificazione. Letta
pertanto l’istanza sopra esaminata il Rettore sente il dovere
di manifestare al sullodato Consiglio Amministrativo che il
Professore Sig. Corcioni Nicola ha in questi anni insegnato
con assiduità, amore e zelo per un numero di lezioni maggiori
di quello degli anni passati e con un risultato
soddisfacientissimo. Il Consiglio udita la lettera dell’istanza
del maestro di Calligrafia Signor Corcioni Compiaciuto della
relazione fatta dal Rettore nel riguardo del Signor Nicola
Corcioni. Considerando che l’insegnamento della Calligrafia
in questo anno ha dato buoni risultati. Ritenendo altresì che
lo insegnamento della Calligrafia, debba a preferenza di
tutte le lezioni di belle arti, avere la massima importanza in
un convitto educativo. A voti unanimi Delibera Pregarsi S. E. il Ministro della Pubblica Istruzione e
l’onorevole Consiglio P. Scolastico, perché al Professore di Calligrafia di questo Convitto Signor
Corcioni Nicola venga aumentato lo stipendio di altre £ 200 elevandosi da £ 600 a £ 800 annue.”
Il professore Pietro Vuolo, nel suo ultimo libro dal titolo: “Nel bicentenario del Collegio di Terra di
Lavoro, oggi Convitto Liceo Giordano Bruno di Maddaloni - Momenti di vita e di pensiero nella
Memoria Storica e nelle testimonianze a Maddaloni e nel Giordano Bruno”, parlando della Scuola
Tecnica Comunale aperta nel 1912 nei locali del Convitto, elenca i nominativi del corpo docente, e
tra questi il professore di calligrafia Nicola Corcioni, del quale, scrive: “Quest’ultimo abitava alla
vicina strada Altomare, nella casa che si dice essere stata l’abitazione maddalonese di Biagio
Aldimari, lo storico di casa Carafa. Invece, da notizie fornitemi dall’avv. Nicola Corcioni, omonimo e
suo discendente (è nipote diretto del figlio Corradino) risulta che la famiglia del professore Nicola
era residente a Maddaloni in via San Francesco d’Assisi, a venti metri dall’entrata principale del
Convitto, in una casa di proprietà tenuta fino agli anni 50 e venduta alla famiglia Correra (oggi è
proprietà della famiglia De Lucia con negozio di abbigliamento sottostante).
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Il Convitto nazionale ricorda Nicola Corcioni, professore di Calligrafia – Antonio Pagliaro
La lettera di dimissioni del prof di Calligrafia, Nicola Corcioni
Nell’adunanza del 15 novembre 1924, presieduta dal cav. prof. Michele Carboni, rettore del Convitto
Nazionale “G. Bruno”, leggendo il relativo verbale scritto dal segretario Luigi Cosentini e conservato
nel Registro delle deliberazioni del Consiglio di Amministrazione dal 9 Maggio 1924 al 24 Aprile
1926, si apprende:
“il Presidente legge al Consiglio una lettera del Prof. Nicola Corcioni del 1 ° corrente mese, con la
quale egli dichiara per avanzata età dall’ufficio d’Insegnante di Calligrafia del Convitto dopo 49 anni
di servizio, esprimendo il rammarico di doversi allontanare dall’Istituto a cui lo legava la lunga
consuetudine di un’opera indefessa, quantunque modesta, di dover lasciare i convittori che gli
ricordavano i suoi migliori anni, i colleghi sempre stimati e i Superiori, verso i quali ha tributato il più
profondo rispetto. Aggiunge il Presidente: le dimissioni del
Prof Nicola Corcioni, quantunque presentate per ragioni di
avanzata età, danno pur tuttavia un forte dispiacere a noi che
vediamo allontanarsi dal nostro Istituto, dopo 49 anni di
servizio, un funzionario così scrupoloso nell’adempimento dei
suoi doveri, e che, alla competenza nella sua materia
d’insegnamento univa il sentimento vigile e operoso di
adoperarsi con ogni cura, affinché le ore di scuola fossero
impiegate non solo a fare apprendere ai giovinetti la bella e
chiara scrittura, ma a dar loro l’esempio di una disciplina
sempre ferma ed amorevole, temperata da precetti di
educazione pratica vivificati dall’affetto verso i nostri
convittori, che anche da uomini ricordano il loro vecchio e
valoroso insegnante. Ora noi, se non possiamo compensare
adeguatamente così lungo e operoso servizio, perché non ne
abbiamo i mezzi, dobbiamo pur tuttavia, al funzionario
meritevole dare un segno della nostra gratitudine. Io ho scritto appena ricevuta la lettera al Prof
Corcioni, interprete dei sentimenti del Consiglio, dei giovani convittori e di tutti i funzionari che tanto
lo stimavano; ma il Consiglio si deve compiacere di fare qualcosa di più e che è nelle sue facoltà.
Propongo pertanto alla vostra considerazione che siano deliberati a favore del Prof Nicola Corcioni i
pagamenti degli stipendi dei mesi di novembre e dicembre corrente anno con prelevamento dai fondi
iscritti in bilancio e lire seicento a titolo di retribuzione per il lungo e diligente servizio da lui prestato.
Il Consiglio confermando pienamente la lettera del Presidente al Prof Corcioni e i sentimenti che
l’hanno ispirata delibera in conformità della proposta fatta, che siano pagati al Prof Corcioni Nicola
i due stipendi di novembre e dicembre corrente anno e £. 600 (seicento) di retribuzione per il lungo
e lodevole servizio da lui prestato, dolenti che le condizioni del bilancio non gli consentano maggiore
larghezze”.
Facendo un’attenta analisi della vita e della carriera scolastica del nostro amato professore,
possiamo scrivere che, prima di essere collocato in pensione, egli è stato il docente che ha svolto
più anni di servizio continuativo nella storia del nostro Convitto Nazionale.
Per ben 49 anni, ha insegnato a scrivere, e istruito, con amore e passione, chissà quante migliaia di
alunni convittori e non, inoltre, è stato testimone oculare di tutti i grandi avvenimenti che si sono
succeduti nell’Istituto dal 1876 al 1925.
Per fare un breve elenco, posso scrivere che, ha visto inaugurare e sistemare tutte le opere collocate
nel Gran salone del Convitto, come il Monumento in onore al re Vittorio Emanuele II (1878), alla
deposizione delle lapidi in onore di Luigi Settembrini (1 giugno 1884) e di Francesco Fiorentino
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Il Convitto nazionale ricorda Nicola Corcioni, professore di Calligrafia – Antonio Pagliaro
(maggio 1886). L’anno dopo, ha partecipato all’inaugurazione delle nuove aule del Liceo Ginnasio
“G. Bruno” (1887), della sistemazione e dello scoprimento del Busto di Giordano Bruno, sempre nel
gran salone, opera del suo caro amico e collega teramano Severino Castorani (30 giugno 1889).
Proseguendo, ha visto costruire la nuova struttura di ampliamento del Convitto chiamata ad U
(1904), avrà visto donare il ritratto dipinto di Giosuè Carducci (1908) dal suo collega di disegno
Vincenzo Castaldo al Convitto, così come la pubblicazione della cartolina a colori del Convitto (1913),
in 4000 copie, sempre del prof. Castaldo, la requisizione dei nuovi locali del Convitto, ad U, nel
giugno 1915, come Ospedale militare di riserva per l’entrata in guerra dell’Italia e la partenza per il
fronte nemico del figlio Alberto, del prof. Castaldo, dell’istitutore Salbitani e di tanti altri amici e suoi
allievi ed ex allievi. Poi, durante e dopo la guerra, i funerali del figlio Alberto caduto e delle numerose
commemorazioni dei giovani allievi ed ex allievi del convitto non più ritornati a casa (trentaquattro)
e, per concludere, vide restaurare gli affreschi presenti negli ambienti dell’Istituto (1925), la Fuga in
Egitto della Sacra famiglia, Sant’Anna e San Gioacchino sul pianerottolo dello scalone monumentale
che conduce nel gran salone storico e la lunetta di San Francesco.
Purtroppo, Il 4 maggio 1927, il Rettore Mario Borgialli ed una rappresentanza di convittori dovettero
partecipare ai funerali del caro professore Nicola Corcioni che i suoi alunni non avevano mai
dimenticato per le sue lezioni cariche di competenze e di profondo sentimento.
Antonio Pagliaro
Educatore del Convitto Nazionale Statale “Giordano Bruno”
Quadro ricordo del 1914
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