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Largo a sua maestà il mascarpone
III GIOVEDÌ 20 DICEMBRE 2012 il Cittadino Sezione LA CREMA CON I TUORLI SBATTUTI È UN CLASSICO DELLE FESTE, MA SI POSSONO SPERIMENTARE ANCHE RICETTE DIVERSE Largo a sua maestà il mascarpone Un sapore lodigiano perfetto dall’antipasto al dolce M orbido, dolce, vellutato, candido e fresco come un manto di neve: è il ma scarpone, ospite fisso al pranzo di Natale dei lodigiani, che amano servirlo in accompa gnamento all’immancabile fetta di pandoro o di panettone. C’è chi preferisce gustarlo in purezza, ma la maggior parte delle perso ne lo sublima in crema con l’ag giunta di uova, zucchero e liquo re. Una ricetta famosa ormai in tutta la Penisola, tanto che anche Benedetta Parodi, star dei coo king show televisivi, l’ha propo sta ai suoi telespettatori con il do veroso titolo di “crema lodigia na”. Prepararla è molto semplice: basta sbattere tre tuorli d’uovo con 200 grammi di zucchero, fino a quando non diventano spumo si; dopo di che bisogna aggiunge re il mascarpone (200 grammi) e un bicchierino di brandy, amal gamando il tutto delicatamente. A parte si montano gli albumi con un pizzico di sa l e, a n eve b e n fer ma, poi li si incorpora al ma scarpone mesco lando adagio dal basso verso l’al to, per non smontare le uo va. Quando il composto sarà ben amalgamato, non resterà altro che adagiarlo in quattro coppette da gelato e ser virle in tavola, assieme ai dolci ti pici del Natale o a un plateaux di Un ripieno del formaggio locale per portare in tavola una faraona al posto del tradizionale cappone lingue di gatto. Non è detto però che si debba aspettare il dessert per godere dell’inconfondibile gusto del ma scarpone: sul sito internet della Provincia di Lodi dedicato al tu rismo (www.turismo.provin cia.lodi.it) sono riportate alcune ricette che suggeriscono di utiliz zarlo anche nei primi e nei secon Sopra la classica crema al mascarpone, a sinistra il prodotto ancora da cucinare di piatti. Ottima alternativa ai so liti tagliolini alla panna, per esempio, è la pasta al mascarpo ne proposta da Vittorio Bottini, accademico della Cucina italiana SONO NUMEROSI I RISTORANTI CHE PROPONGONO MENÙ PENSATI PER L’OCCASIONE La fantasia degli chef del territorio per il pranzo di Natale e il cenone A Natale e a Capodanno... tut ti al ristorante! Da qualche anno a questa parte dilaga la moda di trascorrere le fe ste di dicembre fuori dalle mura domestiche affidandosi all’estro e alla fantasia di cuochi professioni sti. Anche nel Lodigiano sono mol teplici e variegate le proposte per il pranzo natalizio e il cenone di San Silvestro: tanti i ristoranti che hanno creato menù ad hoc per le due grandi occasioni, feste da vive re in compagnia di parenti e amici ma anche all’insegna della buona cucina. Piatti tipici e ricette inno vative: il ventaglio di prelibatezze consentirà a chiunque di soddisfa re il proprio palato, immersi in ambienti caldi e accoglienti. L’Osteria Darfani di Caviaga, per esempio, a Natale propone un pranzo composto da gustoso e ab bandonte antipasto (tra le portate anche la sfogliatina di gamberi e zucchine e capesanta gratinata al le mandorle), due primi (risotto con zucca e zenzero fritto e cappe letti di pasta fresca fatti in casa con brodo di manzo), e per dolce la mela in gabbia su crema inglese con bocconcini di panettone. Nel menù del cenone di Capodanno al tre prelibatezze quali risotto con astice e champagne, gamberoni in vinaigrette all’arancia e dopo mez zanotte cotechino con lenticchie. Il Bocchi di Comazzo propone in vece questo menù di Natale: ampia scelta di antipasti succolenti (tra cui spada affumicato e riccoli di burro e croissanti di gamberoni), due primi (risottino ai carciofi e tokay e ravioli di magro al burro nero e noci), due secondi e per fini re caco al mascarpone e cioccolato e dolce della tradizione. Chi invece vuole partecipare al cenone di San Silvestro, troverà un menù ricco che prevede tante portate partico lari tra le quali crespelline ai frut Nei menù ci sono molti piatti di pesce, ma sono previste portate per tutti i gusti ti di mare e gamberoni al cognac e arancia, il tutto in un’atmosfera di divertimento allietata da buona musica. Un menù all’insegna della tradizione è invece quello propo sto dall’osteria Cologno di Casal maiocco per Natale: tra i piatti, ol tre a squisiti antipasti, il risotto al la milanese, il cappone nostrano e il bollito di manzo. A Capodanno spazio al pesce, con portate quali risotto ai frutti di mare e branzino pescato al forno con tartar di ton no. Un’altra valida alternativa per il pranzo di Natale è la proposta de La Mista, il locale di Corte Palasio noto anche per la rassegna “Polen ta&Jazz”. Il menù prevede piatti come tortelli di zucca con burro fuso e salvia, risotto con speck e melagrana, bolliti misti e arrosti Piatti speciali per vivere i momenti conviviali con parenti e amici assortiti. L’Hostaria San Carlo a Moscazza no propone invece un menù natali zio composto da antipasti, zuppa di pesce, legumi e cereali, cappel lacci di zucca, salsa di barbabieto le e saglie di Piave, prima dei due secondi piatti, il cappone disossa to, la mostarda di Cremona e l’ar rosto di vitello. Per chiudere in dolcezza, meringhe alla nocciole con crema pasticcera. Al Gustame di Chignolo Po si può invece festeggiare il Capodanno con un cenone che comprende vari antipasti e piatti come tagliolini con granchi e pomodorini picca dilly, branzino sfilettato in crosta di patate, oltre a succulenti des sert, vino e spumante per festeg giare insieme il 2013 che prende il via. e autore di un’importante raccol ta di ricette tipiche lodigiane: «Si mettano a cuocere in molta ac qua, opportunamente salata, due etti di maltagliati di grano duro, per circa venti minuti a fuoco lento. A parte si prepari una amalgama di 100 grammi di ma scarpone e un rosso d’uovo, con l’aggiunta di un poco di sale e una buona grattugiata di noce moscata. Il tutto ben sbattuto si no a ottenere un impasto omoge neo e compatto. Se del caso, qua lora l’impasto non avesse le doti richieste, aggiungere qualche cucchiaio di acqua di cottura. Cotta la pasta, la si versi, ancor chè calda, sull’impasto di ma scarpone e uova e vi si aggiunga un’abbondante spolverata di buon grana lodigiano. La pasta va servita in piatti caldissimi». E di secondo? Perchè non manda re in pensione il vecchio cappone e sperimentare al suo posto il gu sto insolito della faraona al ma scarpone? È sempre Bottini a spiegarci come prepararla al me glio: «In una pentola dai bordi al ti si mettano a freddo due cuc chiai di olio, un etto di burro, se dano, carota e cipolla a pezzetti. Sempre prima di porre al fuoco, si collochi nella stessa pentola la faraona pulita delle interiora, al posto delle quali sarà stato messo un etto di mascarpone. Irrorare il tutto con un buon bicchiere di vi no bianco assai secco (qualcuno usa anche il rhum). Mettere il tutto a fuoco lento (non in forno) e aggiungere un poco di brodo o di latte caldo. Dopo circa un’ora e mezza, togliere il tutto dal fuoco e passare allo staccio le verdure e il sugo. Rimettere tutto nella pen tola e lasciar cuocere per non più di dieci minuti. Servire ben cal do». Contorno ideale: patate les se. Una ricetta originale eppure tra dizionalissima, che merita di es sere riscoperta soprattutto dai lo digiani, anche se la fama del ma scarpone – presente anche su Fa cebook con una pagina che conta oltre 5mila “Mi piace” ha ormai varcato i confini provinciali, per lanciarsi alla conquista dell’Ita lia intera. Se si cercano in Google le parole “ricette mascarpone”, si ottengono in pochi secondi 734mila risultati, fra cui pappar delle con speak al profumo di ba silico, risotto al pepe rosa, strac cetti di manzo con funghi e un’in finità di dolci, dal tiramisù ai se mifreddi, dalle crêpes ai budini. Tutto rigorosamente a base di mascarpone. S. C.