Valore delle attività finanziarie: azioni e obbligazioni
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Valore delle attività finanziarie: azioni e obbligazioni
Finanza Aziendale Analisi e valutazioni per le decisioni aziendali Valore delle attività finanziarie: azioni e obbligazioni Capitolo 8 M. Dallocchio - A. Salvi Indice degli argomenti 1. Obbligazioni 2. Valutazione delle obbligazioni zero coupon e con cedole 3. Azioni 4. Valutazione delle azioni: dividendi e capital gain 5. Valutazione delle azioni con tassi di crescita positivi 6. Stima di 7. Valutazione generale 8. Conclusioni g e di r delle azioni: una formula 2 Obbligazioni (Bonds) Le obbligazioni sono titoli di credito nominativi o al portatore che rappresentano frazioni di un’operazione di finanziamento i cui possessori detengono tra loro pari diritti, relativi a: - rimborso del valore nominale del titolo a scadenza; - corresponsione (eventuale) di remunerazione periodica. Il risparmiatore che le acquista fornisce all’azienda risorse a titolo di capitale di debito e assume la qualifica di creditore della società. I bonds identificano una forma di finanziamento a lungo temine che: - non altera gli assetti di controllo della società (non ingerenza nella gestione d’impresa) - comporta costi ex ante inferiori al capitale azionario: 1. cedola periodica (saggio di rendimento nominalmente dichiarato); 2. costo del consorzio di collocamento sul mercato finanziario. M. Dallocchio - A. Salvi © degli Autori – Tutti i diritti riservati Finanza d’Azienda, EGEA 2004 Capitolo 8 – Valore delle attività finanziarie: azioni e obbligazioni 3 Obbligazioni: profili normativi Limiti all’emissione ex art. 2410: «una società può emettere obbligazioni per somma non eccedente il capitale versato ed esistente secondo l’ultimo bilancio approvato», salvo alcuni casi particolari espressamente previsti dalla legge. Implicazione: una società avente in circolazione delle obbligazioni non poteva ridurre il capitale sociale, senza procedere a una proporzionale estinzione delle obbligazioni (eccezione: riduzione obbligatoria di capitale sociale deliberata in conseguenza di perdite). Ratio della norma: - funzione di garanzia per il patrimonio degli obbligazionisti; - equilibrio nell’articolazione delle forme di finanziamento. M. Dallocchio - A. Salvi © degli Autori – Tutti i diritti riservati Finanza d’Azienda, EGEA 2004 Capitolo 8 – Valore delle attività finanziarie: azioni e obbligazioni 4 Obbligazioni: profili normativi La riforma del diritto societario ha introdotto, tramite, il D.L. 17 gennaio 2003 n. 6, nuove disposizioni: - art. 2412: una società può emettere obbligazioni al portatore o nominative per una somma complessivamente non eccedente il doppio del capitale sociale, della riserva legale e delle riserve disponibili risultanti dall’ultimo bilancio approvato. Tale limite può essere superato se: 1) le obbligazioni emesse in eccedenza sono destinate alla sottoscrizione da parte di investitori professionali; 2) le obbligazioni garantite da ipoteca su immobili di proprietà della società sono escluse dal limite e dal calcolo dello stesso, sino a due terzi del valore degli immobili medesimi; 3) le obbligazioni sono emesse da società con azioni quotate; 4) ricorrono particolari ragioni che interessano l’economia nazionale. M. Dallocchio - A. Salvi © degli Autori – Tutti i diritti riservati Finanza d’Azienda, EGEA 2004 Capitolo 8 – Valore delle attività finanziarie: azioni e obbligazioni 5 Obbligazioni: profili normativi - art. 2413: la società che ha emesso obbligazioni non può ridurre volontariamente il capitale sociale o distribuire riserve se, rispetto all’ammontare delle obbligazioni ancora in circolazione, il limite all’emissione (in base al nuovo art. 2412) viene infranto. L’operazione di rimborso delle obbligazioni automaticamente legata al rimborso del capitale. non è - art. 2414: prevede analiticamente il contenuto dei contratti obbligazionari. M. Dallocchio - A. Salvi © degli Autori – Tutti i diritti riservati Finanza d’Azienda, EGEA 2004 Capitolo 8 – Valore delle attività finanziarie: azioni e obbligazioni 6 Indice degli argomenti 1. Obbligazioni 2. Valutazione delle obbligazioni zero coupon e con cedole 3. Azioni 4. Valutazione delle azioni: dividendi e capital gain 5. Valutazione delle azioni con tassi di crescita positivi 6. Stima di g e di r 7. Valutazione delle azioni: una formula generale 8. Conclusioni 7 Valutazione delle obbligazioni Calcolare il valore di un’obbligazione significa determinarne il valore attuale dei flussi. Obbligazioni prive di cedole (o zero coupon) Sono assimilabili a una promessa di pagamento di una certa somma di denaro (valore nominale) a una data futura contrattualmente concordata tra le parti. Comportano la manifestazione di due soli flussi: - F0 in uscita, al momento della sottoscrizione; - FT in entrata alla scadenza del titolo. Il guadagno dell’investitore è rappresentato dalla differenza tra l’ammontare di risorse concesse e risorse restituite. M. Dallocchio - A. Salvi © degli Autori – Tutti i diritti riservati Finanza d’Azienda, EGEA 2004 Capitolo 8 – Valore delle attività finanziarie: azioni e obbligazioni 8 Valutazione delle obbligazioni zero coupon PROFILO DEI FLUSSI VALORE DELL’OBBLIGAZIONE VA = T = scadenza del titolo FT (1 + r ) M. Dallocchio - A. Salvi © degli Autori – Tutti i diritti riservati T r = tasso di attualizzazione dei flussi (tasso d’interesse di mercato) Finanza d’Azienda, EGEA 2004 Capitolo 8 – Valore delle attività finanziarie: azioni e obbligazioni 9 Valutazione delle obbligazioni con cedola Obbligazioni con cedola Prevedono la manifestazione, nella sfera del sottoscrittore, di un flusso di cassa in uscita e di più flussi finanziari in entrata, costituiti dai pagamenti cedolari e, da ultimo, dal rimborso del valore nominale (VN) dell’obbligazione. PROFILO DEI FLUSSI La cedola (coupon) è la remunerazione corrisposta dal titolo obbligazionario a intervalli regolari e precedenti la scadenza del titolo stesso. C = cedola → VN x rc M. Dallocchio - A. Salvi © degli Autori – Tutti i diritti riservati Finanza d’Azienda, EGEA 2004 Capitolo 8 – Valore delle attività finanziarie: azioni e obbligazioni 10 Valutazione delle obbligazioni zero coupon VALORE DELL’OBBLIGAZIONE C C C VN VA = + + ..... + + 2 T (1 + r ) (1 + r ) (1 + r ) (1 + r )T r = rendimento a scadenza dell’obbligazione cioè tasso di rendimento prevalente sul mercato delle obbligazioni aventi caratteristiche simili (durata, rischio, …) a quella oggetto di valutazione. Il tasso di rendimento cedolare rc non coincide necessariamente con il tasso di attualizzazione dei flussi r . In particolare accade che: se rc = r → se rc < r → se rc > r → M. Dallocchio - A. Salvi © degli Autori – Tutti i diritti riservati VA = VN VA < VN VA > VN il titolo sarà negoziato alla pari; il titolo sarà negoziato sotto la pari; il titolo sarà negoziato sopra la pari. Finanza d’Azienda, EGEA 2004 Capitolo 8 – Valore delle attività finanziarie: azioni e obbligazioni 11 Indice degli argomenti 1. Obbligazioni 2. Valutazione delle obbligazioni zero coupon e con cedole 3. Azioni 4. Valutazione delle azioni: dividendi e capital gain 5. Valutazione delle azioni con tassi di crescita positivi 6. Stima di g e di r 7. Valutazione delle azioni: una formula generale 8. Conclusioni 12 Azioni (Shares) Investendo in azioni, cioè in titoli rappresentativi della partecipazione di un oggetto nell’attività d’impresa, il risparmiatore fornisce capitale “di rischio” e assume la qualifica di socio azionista. Ad una stessa azione fanno capo diverse tipologie di valore: - VALORE NOMINALE: rappresenta la parte di capitale sociale nominale incorporata in una singola azione; - VALORE CONTABILE (O PATRIMONIALE): si ottiene dividendo il patrimonio netto per il numero d’azioni; rappresenta il valore equo di compravendita dei titoli azionari (per le società quotate, oscilla quotidianamente in funzione delle leggi della domanda e dell’offerta che regolano lo scambio). - VALORE DI M. Dallocchio - A. Salvi © degli Autori – Tutti i diritti riservati MERCATO: Finanza d’Azienda, EGEA 2004 Capitolo 8 – Valore delle attività finanziarie: azioni e obbligazioni 13 Azioni ordinarie Le azioni appartenenti a una specifica classe incorporano tutte identici diritti e sono tutte di pari valore nominale. I diritti conferiti al possessore di un’azione ordinaria sono: 1) il diritto di voto; 2) il diritto a una quota di utile (se ripartito) proporzionale alla quota di capitale posseduto; 3) il diritto di rimborso del capitale in caso di liquidazione; 4) il diritto di opzione: in caso di aumento di capitale sancisce il diritto a ottenere nuove azioni in proporzione a quelle già possedute. Il vecchio assetto proprietario è mantenuto anche in caso di nuove emissioni. M. Dallocchio - A. Salvi © degli Autori – Tutti i diritti riservati Finanza d’Azienda, EGEA 2004 Capitolo 8 – Valore delle attività finanziarie: azioni e obbligazioni 14 Aumenti di capitale Gli aumenti di capitale costituiscono la modalità con cui le aziende raccolgono capitale di rischio in momenti successivi alla costituzione della società. Possono essere: a pagamento: ogni nuova azione comporta un’entrata monetaria netta pari al prezzo di emissione (sempre ≥ al valore nominale) al netto delle spese di emissione e degli oneri fiscali; - gratuiti: non comportano alcuna entrata. Si tratta semplicemente di una manovra contabile (trasferimento a capitale sociale di quote di utili precedentemente conseguiti e accantonati a titolo di riserva); - misti: a ciascun azionista vengono attribuite azioni proporzionalmente a quelle possedute, in parte gratuitamente, in parte a pagamento. M. Dallocchio - A. Salvi © degli Autori – Tutti i diritti riservati Finanza d’Azienda, EGEA 2004 Capitolo 8 – Valore delle attività finanziarie: azioni e obbligazioni 15 Azioni speciali Le azioni speciali attribuiscono ai possessori diritti diversi da quelli tipici previsti dalla disciplina legale. Possono essere create con l’atto costitutivo o con successiva modificazione. Si tratta di azioni emesse dalle società al fine di reperire capitale stabile con cui finanziare l’attività ma al quale non si colleghi un intervento diretto nella gestione da parte dei sottoscrittori. Sono appetibili per un pubblico di risparmiatori per i quali l’obiettivo di intervento diretto nella gestione aziendale non è prioritario. La riforma societaria (D.L. 17/01/2003 n.6) riconosce amplissima autonomia statutaria: tra i diritti diversi dell’azione speciale può figurare anche la postergazione della partecipazione alle perdite. M. Dallocchio - A. Salvi © degli Autori – Tutti i diritti riservati Finanza d’Azienda, EGEA 2004 Capitolo 8 – Valore delle attività finanziarie: azioni e obbligazioni 16 Azioni speciali Principali categorie: - azioni privilegiate nella distribuzione degli utili o nel rimborso del capitale sociale in sede di scioglimento della società; - azioni a voto limitato, non possono complessivamente superare la metà del capitale sociale. Secondo l’art. 2351 possono esistere azioni totalmente prive del diritto di voto, o azioni che ne prevedano esercizio limitato a decisioni inerenti a particolari argomenti o subordinate del verificarsi di particolari condizioni non meramente potestative. Altre limitazioni possono derivare dalla quantità di azioni possedute da uno stesso soggetto. - azioni “correlate” (o tracking stocks), rappresentative dei diritti correlati ai risultati dell’attività sociale in un determinato settore. Si caratterizzano dunque per un esclusivo legame a un determinato settore di attività e ai risultati economici che scaturiscono dallo stesso. - azioni di risparmio. M. Dallocchio - A. Salvi © degli Autori – Tutti i diritti riservati Finanza d’Azienda, EGEA 2004 Capitolo 8 – Valore delle attività finanziarie: azioni e obbligazioni 17 Indice degli argomenti 1. Obbligazioni 2. Valutazione delle obbligazioni zero coupon e con cedole 3. Azioni 4. Valutazione delle azioni: dividendi e capital gain 5. Valutazione delle azioni con tassi di crescita positivi 6. Stima di g e di r 7. Valutazione delle azioni: una formula generale 8. Conclusioni 18 Valutazione delle azioni Determinare il valore a oggi di un titolo azionario implica l’attualizzazione dei flussi di cassa che ci si attende da tale titolo. Un’azione può offrire al suo possessore due tipi di flussi di cassa: 1. i dividendi, distribuiti a intervalli periodici; 2. il prezzo di vendita, conseguito una tantum al momento in cui l’azionista decide di vendere il titolo. capital gain (o guadagno in conto capitale) = Prezzo di Vendita - Prezzo di Acquisto M. Dallocchio - A. Salvi © degli Autori – Tutti i diritti riservati Finanza d’Azienda, EGEA 2004 Capitolo 8 – Valore delle attività finanziarie: azioni e obbligazioni 19 Logica di determinazione del valore di un’azione L’acquisto di un’azione avviene ad un prezzo pari al valore attuale dei flussi di cassa ottenibili dall’investimento: PREZZO DI ACQUISTO O VALORE DI UN’AZIONE = VALORE ATTUALE DEL FLUSSO DI DIVIDENDI PERIODICI + VALORE ATTUALE DEL PREZZO DI REALIZZO ALLA DISMISSIONE DEL TITOLO Così, ad esempio: in t0 Div1 P P0 = + 1 (1 + r ) (1 + r ) M. Dallocchio - A. Salvi © degli Autori – Tutti i diritti riservati in t1 Div2 P2 P1 = + (1 + r ) (1 + r ) in t2 Div 3 P3 P2 = + (1 + r ) (1 + r ) Finanza d’Azienda, EGEA 2004 Capitolo 8 – Valore delle attività finanziarie: azioni e obbligazioni ... ... 20 Valutazione delle azioni Sostituendo ricorsivamente P1 , P2 , P3 , nella formula per la determinazione di P0 si ottiene: M. Dallocchio - A. Salvi © degli Autori – Tutti i diritti riservati Finanza d’Azienda, EGEA 2004 Capitolo 8 – Valore delle attività finanziarie: azioni e obbligazioni 21 Valutazione delle azioni Un’azione non è un titolo di credito con scadenza predefinita. La sua vita è in linea di principio indefinita, non contrattualmente determinata. Il prezzo sarà funzione della serie infinita di dividendi futuri, e quindi indipendente dall’orizzonte d’investimento del singolo investitore: ∞ Div3 Divt Div1 Div 2 + + + ....... = ∑ P0 = 2 3 t (1 + r ) (1 + r ) (1 + r ) ( ) 1 + r t =1 PREZZO DI ACQUISTO O VALORE DI UN’AZIONE M. Dallocchio - A. Salvi © degli Autori – Tutti i diritti riservati = VALORE ATTUALE DELLA SERIE INFINITA DI DIVIDENDI FUTURI Finanza d’Azienda, EGEA 2004 Capitolo 8 – Valore delle attività finanziarie: azioni e obbligazioni 22 Valutazione delle azioni Se valgono le seguenti semplificazioni: 1. flusso di dividendi costante (tasso di crescita dei dividendi nullo) 2. tasso d’attualizzazione costante (curva per scadenza dei tassi piatta) il prezzo di un’azione è approssimabile al valore della rendita perpetua: P0 = Div3 Div1 Div 2 Div + + + ....... = (1 + r ) (1 + r )2 (1 + r )3 r Naturalmente, l’entità di r dipende dal grado di rischio associato ai flussi, in questo caso, di dividendo. M. Dallocchio - A. Salvi © degli Autori – Tutti i diritti riservati Finanza d’Azienda, EGEA 2004 Capitolo 8 – Valore delle attività finanziarie: azioni e obbligazioni 23 Indice degli argomenti 1. Obbligazioni 2. Valutazione delle obbligazioni zero coupon e con cedole 3. Azioni 4. Valutazione delle azioni: dividendi e capital gain 5. Valutazione delle azioni con tassi di crescita positivi 6. Stima di g e di r 7. Valutazione delle azioni: una formula generale 8. Conclusioni 24 Valutazione delle azioni con tassi di crescita positivi Esistono altre 2 possibili semplificazioni, applicabili quando i dividendi dell’impresa seguono 2 schemi alternativi: 1. crescita costante dei dividendi in ragione di un determinato tasso g : FORMULA DI GORDON DIV1 P0 = r−g CNS: r < g 2. crescita differenziata dei dividendi in due (o più) sottoperiodi dell’orizzonte di previsione ai tassi g1 e g 2 : DIVT +1 T DIV0 (1 + g1 ) t r − g 2 + P0 = ∑ t T ( 1 + r ) ( 1 + r ) t =1 M. Dallocchio - A. Salvi © degli Autori – Tutti i diritti riservati Finanza d’Azienda, EGEA 2004 Capitolo 8 – Valore delle attività finanziarie: azioni e obbligazioni 25 Un esempio Quest’anno, la società X ha distribuito € 3 di dividendi. Secondo gli azionisti l’investimento nell’azienda rendere annualmente almeno il 10% ( = r ) . dovrebbe I tassi di crescita possono essere: No growth Crescita costante g = 0% g = 3% Crescita differenziata g1 = 15% fino a T = 3 g 2 = 3% a partire da T + 1 = 4 Obiettivo: analisi dell’evoluzione dei dividendi per i prossimi 20 anni. M. Dallocchio - A. Salvi © degli Autori – Tutti i diritti riservati Finanza d’Azienda, EGEA 2004 Capitolo 8 – Valore delle attività finanziarie: azioni e obbligazioni 26 Un esempio M. Dallocchio - A. Salvi © degli Autori – Tutti i diritti riservati Finanza d’Azienda, EGEA 2004 Capitolo 8 – Valore delle attività finanziarie: azioni e obbligazioni 27 Indice degli argomenti 1. Obbligazioni 2. Valutazione delle obbligazioni zero coupon e con cedole 3. Azioni 4. Valutazione delle azioni: dividendi e capital gain 5. Valutazione delle azioni con tassi di crescita positivi 6. Stima di g e di r 7. Valutazione delle azioni: una formula generale 8. Conclusioni 28 Stima di g Un’impresa può intraprendere nuovi investimenti solo se accantona una parte degli (eventuali) utili prodotti per destinarli alle nuove iniziative. In alternativa è costretta a fare ricorso a fonti di finanziamento esterne: capitale di debito o di rischio. Rendimento sugli Utili Utili anno Utili accantonati = + + utili accantonati prossimo anno in corso quest’anno Utili accantonati Rendimento sugli Utili prossimo anno quest’anno = 1 + + utili accantonati Utili anno in corso Utili anno in corso g M. Dallocchio - A. Salvi © degli Autori – Tutti i diritti riservati Finanza d’Azienda, EGEA 2004 Capitolo 8 – Valore delle attività finanziarie: azioni e obbligazioni 29 Stima di g g = Tasso di ritenzione degli utili + Rendimento sugli utili accantonati Il tasso g esprime il tasso di trattenimento degli utili all’interno dell’azienda moltiplicato per il rendimento che gli utili stessi possono maturare se trattenuti e investiti nell’impresa. g è il tasso di crescita dei dividendi, ma il ragionamento è stato impostato sugli utili, perché se il rapporto tra utili prodotti e dividendi distribuiti si mantiene costante, ossia se l’impresa sceglie di distribuire sempre la stessa percentuale di utili prodotti, il tasso di crescita degli utili e il tasso g riferito ai dividendi coincidono. M. Dallocchio - A. Salvi © degli Autori – Tutti i diritti riservati Finanza d’Azienda, EGEA 2004 Capitolo 8 – Valore delle attività finanziarie: azioni e obbligazioni 30 Stima di r Il tasso r può essere stimato una volta noto g . Invertendo la formula di Gordon, Gordon e risolvendola per r si ottiene: Div1 r= +g P0 DIVIDEND YIELD rendimento immediato del titolo azionario M. Dallocchio - A. Salvi © degli Autori – Tutti i diritti riservati TASSO DI CRESCITA DEI DIVIDENDI Finanza d’Azienda, EGEA 2004 Capitolo 8 – Valore delle attività finanziarie: azioni e obbligazioni 31 Indice degli argomenti 1. Obbligazioni 2. Valutazione delle obbligazioni zero coupon e con cedole 3. Azioni 4. Valutazione delle azioni: dividendi e capital gain 5. Valutazione delle azioni con tassi di crescita positivi 6. Stima di g e di r 7. Valutazione delle azioni: una formula generale 8. Conclusioni 32 Valutazione delle azioni: una formula generale Esiste un modello più completo capace di considerare ogni processo dinamico dell’azienda, positivo o negativo che sia. Questo modello è fondato sul confronto di due casi: 1. l’impresa non in crescita, dove gli utili e i dividendi sono coincidenti; 2. l’impresa in crescita che può creare valore aggiuntivo in funzione del rendimento delle opportunità di investimento. UPA P0 = + VANOC r UTILI PER AZIONE M. Dallocchio - A. Salvi © degli Autori – Tutti i diritti riservati VAN DELLE OPPORTUNITÁ DI CRESCITA Finanza d’Azienda, EGEA 2004 Capitolo 8 – Valore delle attività finanziarie: azioni e obbligazioni 33 Valutazione delle azioni: una formula generale Il modello stimola alcune riflessioni: La crescita degli utili non implica necessariamente la creazione di valore per l’impresa. Si ha creazione di valore per l’impresa soltanto se il rendimento sugli utili accantonati eccede il tasso di attualizzazione r . In tal caso, infatti, VANOC > 0 . Per le imprese no growth non vi sono differenze fra analizzare utili e dividendi. Negli altri casi si assiste a una compensazione fra maggior valore indotto dalla crescita e minor valore conseguente alla incompleta distribuzione degli utili nel breve periodo. M. Dallocchio - A. Salvi © degli Autori – Tutti i diritti riservati Finanza d’Azienda, EGEA 2004 Capitolo 8 – Valore delle attività finanziarie: azioni e obbligazioni 34 Valutazione delle azioni: una formula generale Le imprese possono non distribuire dividendi a patto che le promesse di crescita (equivalenti a promesse di futuri dividendi) siano positive e verosimili. Le aziende che presentano un tasso di distribuzione degli utili basso e promesse di crescita futura insufficienti hanno un valore basso. Situazione comune a molte società della new economy: “Scoppio della bolla”: mancanza di dividendi + sopraggiunta l’incapacità di mantenere elevate promesse di crescita M. Dallocchio - A. Salvi © degli Autori – Tutti i diritti riservati Finanza d’Azienda, EGEA 2004 Capitolo 8 – Valore delle attività finanziarie: azioni e obbligazioni 35 Indice degli argomenti 1. Obbligazioni 2. Valutazione delle obbligazioni zero coupon e con cedole 3. Azioni 4. Valutazione delle azioni: dividendi e capital gain 5. Valutazione delle azioni con tassi di crescita positivi 6. Stima di g e di r 7. Valutazione delle azioni: una formula generale 8. Conclusioni 36 Conclusioni Le principali attività finanziarie che un risparmiatore/investitore può detenere in portafoglio sono: obbligazioni ed azioni. Acquistando obbligazioni, il risparmiatore fornisce alle aziende risorse a titolo di capitale di debito ed assume la qualifica di creditore della società. Investendo in azioni, fornisce capitale di rischio ed assume la qualifica di azionista. Le due classi di strumenti finanziari sono rappresentative di particolari diritti e si connotano per diverse caratteristiche istituzionali. Per entrambe, le metodologie di valutazione prevalenti sono riconducibili al principio di attualizzazione dei flussi futuri. M. Dallocchio - A. Salvi © degli Autori – Tutti i diritti riservati Finanza d’Azienda, EGEA 2004 Capitolo 8 – Valore delle attività finanziarie: azioni e obbligazioni 37