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In prova reflex Canon Eos
In prova reflex Canon Eos-1Ds Mark III 21 megapixel! robabilmente lo abbiamo già detto più volte ma, stavolta, il momento sembra essere arrivato. Con i suoi 21 megapixel e non solo, la nuova reflex professionale Canon EOS-1Ds Mark III mette, definitivamente, la parola fine alla diatriba tra pellicola e digitale. A parità di formato 24x36mm (il sensore della nuova Canon ha infatti misure uguali a quelle di un fotogramma di pellicola) la EOS-1Ds Mark III offre una qualità d’immagine visibilmente superiore che aumenta man mano che eleviamo la sensibilità di lavoro. Se le im- P 20 di Michele Buonanni La nuova reflex professionale da record promette di far dimenticare la pellicola. Sarà vero? Ecco un primo assaggio FEBBRAIO 2008 FOTOGRAFIA REFLEX magini scattate a valori Iso medio bassi sia con pellicola sia con digitale possono essere in un certo modo comparate, quelle invece realizzate da 800 Iso in poi sono nettamente a favore del sistema digitale. Troppo spesso la qualità d’immagine viene identificata nella risoluzione dei dettagli più fini del soggetto ripreso. In realtà i parametri in gioco sono parecchi e vanno dalla estensione della gamma tonale dove la pellicola può dire ancora la sua, specie quella negativa, offrendo una riproduzione accurata sia dei particolari in alta luce sia di quelli in ombra, fino alla presenza di disturbi nell‘immagine dovuti alla elevata sensibilità di lavoro (rumore per il digitale e grana per le pellicole di elevati valori Iso). Quindi per considerare buona una immagine fotografica occorre tener conto di diversi fattori che concorrono alla sua creazione, fattori che sono poi comparabili nel confronto pellicola-digitale. La Canon EOS-1Ds Mark III è il nuovo punto di riferimento in termini qualitativi nel mondo della fotografia; il produttore giapponese è partito da ottime basi ovvero la già elevata qualità della precedente EOS-1Ds Mark II la quale offriva un sensore da sedici megapixel abbinata alla nuova elettronica già impiegata nella sorella minore EOS-1D Mark III. Il frutto di questo connubio è una reflex digitale che costa come una automobile utilitaria (circa 8400 euro solo corpo) ed offre la possibilità a chi se la può permettere di realizzare, con la praticità e versatilità di una reflex, immagini di qualità nettamente superiore rispetto al passato, e per passato intendiamo solo qualche anno fa. Chiaramente è impossibile, in un solo articolo, comprendere a fondo le potenzialità di questo apparecchio. Ad esso pertanto dedicheremo, in un prossimo futuro, ulteriori approfondite prove esaminando in particolare la resa offerta anche in un confronto diretto pellicola-digitale. La lista di caratteristiche offerte da questa reflex è impressionate: oltre al sensore a pieno formato da 21 megapixel citia- mo ad esempio la possibilità di lavorare da 100 a 1600 Iso (da 50 a 3200 Iso in gamma estesa) senza evidenti perdite qualitative come invece accade in molti apparecchi specie della precedente generazione oppure la possibilità di lavorare in Live View componendo l’immagine nel display posteriore o, ancora, utilizzare una velocità di scatto e di autofocus da record considerando la mole di dati che l’apparecchio tratta a quattro/cinque fotogrammi al secondo. A questo occorre aggiungere la possibilità di una personalizzazione completa sia del risultato sia dei modi operativi della fotocamera attraverso funzioni che la Canon ha studiato insieme all’utenza professionale. In tal modo il fotografo professionista è in grado di crearsi una sua EOS-1Ds Mark III adatta alle proprie esigenze di ripresa che possono anche essere parecchio diverse da quelle di un collega che utilizza lo stesso apparecchio per altri tipi di lavori. In attesa di valutare, in futuro, prestazioni specifiche, diamo un primo assaggio a quella che è il nuovo punto di riferimento nel mondo della fotografia reflex. Corpo e comandi. La nuova Canon EOS-1Ds Mark III deriva quasi integralmente dalla sorella minore EOS-1D Mark III la quale offre un sensore da dieci megapixel, ben dieci scatti al secondo in modalità raffica ed una gamma Iso ancor più ampia. Esternamente i due apparecchi si assomigliano parecchio tranne la zona pentaprisma che è più grande nella EOS-1Ds Mark III per via del sensore di maggiori dimensioni che ha comportato, anche, uno schermo di messa a a fuoco più ampio. Le dimensioni ed il peso del nuovo apparecchio sono importanti: il corpo macchina supera abbondantemente il chilo e sfiora il chilo e mezzo con la batteria a bordo. La realizzazione è di qualità elevata: la quasi totalità del corpo macchina è realizzato in lega leggera, ed anche dentro lo chassis portante è in metallo; tutte le giunzioni oltre che accurate sono sigillate contro l’ingresso di polvere ed agenti atmosferici tanto che la EOS-1Ds Mark III può essere impiegata tranquilla- Una vista della parte superiore con, a destra, il primo dei due display monocromatici dei quali è dotato l’apparecchio. Sotto, una vista del retro in cui sono visibili il display a colori da tre pollici ed il secondo monocromatico. mente sotto la pioggia tenendo anche conto del fatto che tutti i nuovi obiettivi professionali hanno anch’essi una guarnizione protettiva sull’innesto. La finitura esterna, con vernice opaca resisten- te ai graffi è integrata da una guarnizione in gomma con funzione an- tiscivolo che riveste gran parte della fotocamera. La disposizione dei comandi è nella tradizione delle professionali EOS-1 ovvero manca la ghiera dei modi di esposizione tipica delle altre EOS, a sinistra del pentaprisma, sostituita da tre pulsanti i quali utilizzati da soli o in combinazione, permettono di accedere alle funzioni più importanti. Il pulsante più spostato in avanti consente di modificare il modo di esposizione scegliendo tra le quattro modalità Program, auto a priorità dei tempi o dei diaframmi ed esposizione manuale più la posizione Bulb che attiva la posa B. Il pulsante centrale consente invece di scegliere la modalità autofocus (singolo oppure servo) e la cadenza di ripresa (scatto singolo, scatto in sequenza ad alta o bassa velocità, scatto singolo silenzioso ed autofocus con ritardo breve oppure lungo) a seconda se si imposta la funzione dalla ghiera anteriore o da quella po- PROVA PRATICA DI RIPRESA INGRANDIMENTO Questo è un assaggio delle capacità della nuova reflex Canon. Il particolare ingrandito della foglia mostra un dettaglio che sarebbe notevole anche con pellicola medio formato. 22 FEBBRAIO 2008 FOTOGRAFIA REFLEX I primi scatti con la Canon EOS1Ds Mark III sono stati realizzati fuori dal consueto campo di applicazione di questa fotocamera che è principalmente la fotografia in studio, utilizzando l’apparecchio come una comune reflex da fine settimana. La qualità dell’apparecchio risulta però subito evidente oltre che nella resa dei dettagli anche nei passaggio tonali specie utilizzano con saggezza il Picture Style. La EOS-1Ds Mark III, inoltre, vuole e pretende ottiche all’altezza; la sua capacità di risoluzione ha messo in crisi obiettivi che fino a ieri si comportavano più che bene. Perfino il Canon EF 1635mm seconda serie, nato per le reflex digitali Canon di ultima generazione, a volte mostra indecisioni ai bordi dell’immagine mentre lo stesso obiettivo, con la sorella minore EOS-1D Mark III, complice anche un sensore più piccolo, non poneva alcun problema. Il bianconero in alto è stato realizzato partendo dall’impostazione Picture Style monocromatico: il risultato finale è decisamente interessante e richiama molto quello della pellicola bianconero. Per il ritratto qui a sinistra abbiamo utilizzato il Picture Style “colori fedeli” ed una sensibilità di 400 Iso mentre per la ripresa qui sopra, realizzata in luce lampo frontale abbiamo invece impiegato quello “neutro”. Con il Picture Style standard, che dovrebbe essere quello di riferimento, invece l’apparecchio tende ad una sovraesposizione delle alte luci e ad una chiusura accentuata delle ombre. FOTOGRAFIA REFLEX FEBBRAIO 2008 23 LA PROVA RUMORE 50 Iso senza NR 100 Iso senza NR 200 Iso senza NR 50 Iso con NR 100 Iso con NR 200 Iso con NR Incredibili i risultati raggiunti dalle moderne reflex digitali in fatto di contenimento del rumore alle sensibilità più elevate. La Canon EOS-1Ds Mark III anche senza attivare i circuiti di riduzione del rumore NR, offre prestazioni eccellenti fino alla sensibilità nominale di 1600 Iso. Passando ai 3200, peraltro considerati fuori dalla gamma standard (così come i 50 Iso) si comincia a notare qualche disturbo nei dettagli come si può vedere, a destra, dai particolari ingranditi dell’immagine qui sopra. In ogni caso un risultato di grande rilievo. steriore. Premendo contemporaneamente i due pulsanti è possibile attivare l’esposizione Autobracketing e variare l’intervallo di esposizione tra un fotogramma e l’altro. Il terzo pulsante permette invece di variare la modalità di lettura dell’esposizione scegliendo tra quella multizona, quella semispot, la parziale oppure la spot o, utilizzando l’altra ghiera, di correggere l’esposizione in luce lampo e di variare, quindi il rapporto tra luce flash e luce presente sulla scena fotografata quando si lavora con il lampeggiatore in modalità fill-in per il riempimento delle ombre. Dal lato opposto del pentaprisma, sempre nella parte superiore della EOS-1Ds Mark III vi è un display monocromatico non particolarmente grande che consente di vedere tutte le impostazioni di base della fotocamera. Tramite un comando posto nella parte in alto a sinistra del display è possibile anche illuminare i dati che risultano così ben visibili anche la buio. Nella stessa fila vi sono anche altri due pulsanti che consentono di attivare il correttore di esposizione e variare la sensibilità Iso, La prima delle due funzioni è ottenibile anche direttamente dalla ghiera posteriore dopo aver misurato i valori di esposizione della scena fotografata; se però non si vuole correre il rischio di variare accidentalmente l’esposizione è bene disattivare questa funzione dalla ghiera ed affidarla unicamente al pulsante appena citato. Più avanti, sull’impugnatura, c’è, oltre al pulsante di scatto, anche la ghiera anteriore di selezione ed il comando FEL il quale serve ad effettuare più esposizioni spot sulla scena ottenendone una media oppure effettuare una misurazione con il flash elettronico di una data parte della scena bloccando il valore ottenuto. Nella parte posteriore, sulla sinistra, campeggiano due display; il primo, superiore, è quello a colori con diagonale da tre pollici realizzato in tecnologia Tft e composto da 230.000 pixel nel quale è possibile vedere le immagini registrate, osservare in tempo reale la scena fotografata tramite la funzione Live View oppure vedere i menu di gestione della fotocamera. L’altro display, monocromatico, consente di osservare alcuni parametri dell’apparecchio come ad esempio la modalità di registrazione delle immagini, la scheda di memoria attiva oppure il numero LA PROVA VELOCITÀ La prova dello scatto in sequenza risente della elevata risoluzione d’immagine, fattore che appesantisce notevolmente le prestazioni velocistiche. L’apparecchio scatta tre o quattro foto al secondo senza grandi problemi. 24 FEBBRAIO 2008 FOTOGRAFIA REFLEX 400 Iso senza NR 800 Iso senza NR 1600 Iso senza NR 3200 Iso senza NR 400 Iso con NR 800 Iso con NR 1600 Iso con NR 3200 Iso con NR mento del bianco mentre il terzo serve invece a scegliere il profilo di esposizione detto anche Picture Style ( a disposizione alcuni fissi più altri personalizzabili dall’utente). Lo stesso comando, in fase di visione delle immagini registrate, permette invece di bloccare contro la cancellazione oppure aggiungervi un commento audio. Nella parte alta, sopra ai due display, altri due comandi a pulsante permettono di attivare la visione dei menu di gestione e di mostra informazioni sullo stato dell’apparecchio. Sulla parte destra del retro della EOS-1Ds Mark III cam- L’innesto obiettivi accetta tutti i Canon nati per il formato 24x36mm. Sono però consigliabili solo quelli professionali dell’ultima generazione, ottimizzati per l’uso digitale a causa dell’elevata risoluzione del sensore. di immagini presenti nella scheda e la cartella di riferimento nella quale esse sono contenute. Inoltre, sempre tramite questo display è possibile variare il bilanciamento del bianco senza dover passare nel menu di gestione visibile nel display superiore. A sinistra dei due display vi è il comando che permette di rivedere le immagini registrate; sotto al display monocromatico, invece, vi sono tre pulsanti che servono, rispettivamente, a cancellare le immagini registrate, a intervenire direttamente su due funzioni di ripresa ovvero formato di registrazione e bilancia- FOTOGRAFIA REFLEX FEBBRAIO 2008 25 La batteria di alimentazione è grande la metà rispetto a quella delle vecchie EOS-1D. A sinistra i due slot per altrettante schede di memoria utilizzabili anche in parallelo. peggia la grossa ghiera di selezione posteriore, una prerogativa delle reflex EOS fin dal modello 100 dei primi anni ’90; al centro vi è un pulsante che normalmente attiva la funzione Live View ma che, al momento dello scatto, può essere abilitato a diverse funzioni tra cui la variazione della sensibilità Iso. Poco sotto questa ghiera vi è l’interruttore generale della fotocamera mentre, sopra, vi è invece il comando a Joystick che serve a navigare nei menu funzione. Più in alto, a portata del pollice della mano destra vi sono tre comandi: il primo serve dettagli delle immagini navigando in esse tramite il comando a Joystick. In basso a destra vi sono, ripetuti, il pulsante di scatto ed i comandi a portata del pollice, appena citati, per quando si impugna l’apparecchio in verticale. Il mirino ha un oculare di ottime dimensioni che consente una agevole visione di tutto il campo inquadrato anche a chi porta occhiali da vista ed è dotato di regolazione diottrica; lo schermo di messa a fuoco, finemente smerigliato e con riferimenti per la misurazione parziale e quella spot, può essere sostituito con altri modelli per usi specifici. Nel mirino che mostra praticamente il 100% dell’area che verrà poi registrata sono visibili anche le informazioni di ripresa divise in due display, uno nella parte bassa ed uno nella cornice a destra Sul frontale, gli unici comandi presenti sono quello per sbloccare l’obiettivo e sostituirlo e quello per la previsualizzazione della profondità di campo. Le prese di collegamento con il mondo esterno sono tutte concentrate sul lato sinistro dell’apparecchio, coperte da protezioni in gomma. Qui troviamo l’usci- Una vista del display monocromatico ed a destra la Canon EOS-1Ds Mark III impugnata. ad attivare la messa a fuoco indipendentemente dalla pressione del pulsante di scatto, il secondo ad attivare il blocco della memoria esposimetrica con congelamento della lettura appena effettuata mentre il terzo serve invece a scegliere la disposizione dei sensori di messa a fuoco attivi oppure sceglierne uno in particolare a cui affidare la misurazione. Gli ultimi due pulsanti, in fase di riproduzione, permettono di attivare la funzione zoom e di osservare i 26 PRO E CONTRO ☺ Prestazioni record in fatto di risoluzione. Basso livello di rumore alle elevate sensibilità. Costruzione impeccabile. Personalizzazione completa dei parametri di ripresa. Funzione Live View. Live View senza autofocus diretto. Qualche incertezza nelle raffiche con sistema NR inserito. Display migliorabile nella risoluzione. FEBBRAIO 2008 FOTOGRAFIA REFLEX ta video, la presa USB per il trasferimento dei dati al computer, la presa per collegare flash a cavo e quella per i telecomandi. Nella stessa zona c’è anche una presa multipolare per collegare il dispositivo accessorio wifi che consente il collegamento via radio con un computer o ad una rete internet. Il vano delle schede di memoria, sul lato destra della fotocamera, è dotato di un coperchio con blocco di sicurezza e permette di alloggiare grazie a due slot affiancati, sia schede CompactFlash sia quelle SD. E’ possibile utilizzare una scheda alla volta, una successivamente all’altra oppure tutte due insieme sia per un backup delle immagini sia salvando con formati diversi su ogni scheda. Ciò assicura massima sicurezza e versatilità operativa in ogni situazione di ripresa. La batteria di alimentazione, infine, è collocata nella parte bassa ed offre sufficiente autonomia per quasi 2000 scatti; un sistema di monitoraggio permette di vedere, in uno dei menu di gestione, i dettagli sullo stato della batteria con anche l’indicazione degli scatti residui a disposizione. Conclusioni. Questo primo esame della Canon EOS-1Ds Mark III dimostra quale passi avanti abbia fatto la tecnologia ed anche quanto siano progredite funzioni e comandi grazie anche al rapporto che la ditta giapponese ha instaurato con la sua utenza professionale. A breve esamineremo funzioni e contenuti di questo apparecchio ma il primo assaggio è decisamente gustoso. G