La soffiata che allertò Carminati “Attento, indagano su di te” E lui
by user
Comments
Transcript
La soffiata che allertò Carminati “Attento, indagano su di te” E lui
20 la Repubblica MARTEDÌ 16 DICEMBRE 2014 MAFIA CAPITALE L’inchiesta La soffiata che allertò Carminati “Attento, indagano su di te” E lui cercò di sfuggire alla cattura Buzzi intercettato spiegava di aver avuto la notizia dal direttore del “Tempo” Che replica: “Io accusato di favoreggiamento? Non ho nulla da temere” MAURO FAVALE FRANCESCO SALVATORE LE TAPPE L’AVVERTIMENTO È il 14 ottobre, Buzzi e Carminati sono nell’auto del ras delle coop. È lui a dire al “Nero” che il direttore del Tempo lo ha informato delle indagini in corso I CAMBIAMENTI Il Ros registra “visibili” cambiamenti nel comportamento di Carminati che fanno temere ai carabinieri il pericolo di una fuga L’ARRESTO Il 30 novembre, l’ultima informativa del Ros sollecita l’arresto. Dal tribunale c’è il via libera. Il Guercio finisce in manette prima degli altri indagati LA DIFESA Il direttore del “Tempo” si difende dall’accusa di favoreggiamento: “Non sapevo dell’indagine su Carminati. A Buzzi non ho detto nulla” ROMA.C’è un momento preciso in cui Massimo Carminati capisce che il “mondo di mezzo” pazientemente costruito negli ultimi anni rischia di franargli sotto i piedi. È un episodio documentato nell’ultima informativa dei carabinieri del Ros datata 30 novembre, a poche ore dagli arresti, a mettere in moto il tentativo finale del “Cecato” di sfuggire a un’indagine di cui ormai conosce l’esistenza. La soffiata gli arriva un mese e mezzo prima delle manette, un martedì di metà ottobre, e a giudicare da come cambiano i comportamenti del “Nero” sembra una cosa seria. Molto più delle paranoie del 2011, quando Carminati si svegliava in piena notte per controllare le immagini delle telecamere piazzate all’esterno della sua villa a Sacrofano. Molto più della meticolosità nell’uso dei cellulari («La mia scheda dura un mese, poi la butto», diceva) o nel cambiare verso ai giubbotti double face che indossa: anche venti volte al giorno, per sfuggire agli appostamenti. Stavolta la fonte è buona, gli arriva direttamente da Salvatore Buzzi, il suo braccio destro, uno degli “ascensori” che Carminati usa per arrivare al mondo di sopra. È il 14 ottobre e i due sono intercettati dalla cimice piaz- Niente più notti a casa, continui cambi di vestiario, via dai soliti luoghi e depistaggi col telefonino: così la paura di essere preso diventò un’ossessione zata nell’Audi Q5 del ras delle cooperative: «Buzzi — scrivono i carabinieri — faceva presente di aver ricevuto notizie in merito alle indagini a carico dell’interlocutore» dal direttore di un giornale. E fa un nome: Gian Marco Chiocci, al timone del “Tempo” da poco più di un anno, con cui, secondo il Ros, «Buzzi stesso intratteneva costanti rapporti basati su reciproci interessi». Già una volta Chiocci aveva pubblicato sul suo giornale una notizia che riguardava il Centro per richiedenti asilo di Castelnuovo di Porto proprio su input di Buzzi che conosceva e che aveva incontrato grazie all’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno. Poi, subito dopo quell’articolo datato marzo 2014, Chiocci era riuscito a ottenere (attraverso l’avvocato Ippolita Naso, legale del “Guercio”), la possibilità di un faccia a faccia con Carminati. «Avrei venduto anche mia moglie per incontrarlo», si è difeso Chiocci che avrebbe voluto strappargli, dice, un’intervista. Ieri, di fronte alla notizia della soffiata anticipa tutti e dice lui stesso di essere iscritto nel registro degli indagati per favoreggiamento. E aggiunge: «Sono tranquillissimo perché questa mia attività di favoreggiamento consisterebbe nell’esercizio della mia libera attività di giornalista che svolgo da persona perbene, da oltre 25 anni. Sono naturalmente a disposizione degli inquirenti in ogni momento, se mai lo dovessero ritenere opportuno». Nessuna notizia sull’indagine “soffiata” dunque a Buzzi? «Se ho una notizia la pubblico — ribadisce Chiocci — è da un anno e mezzo che non frequento più palazzi di giustizia, né polizia né carabinieri». Ammette di aver incontrato Buzzi («Non ricordo bene se proprio in quel periodo») ma del capo della coop “29 giugno” dice che «ha spesso avuto il vizio di raccontare cose non vere e di esagerare oltremodo quelle che sapeva. A lui non ho detto nulla dell’indagine su Carminati non solo perché ne ignoravo l’esistenza ma soprattutto perché se ne fossi stato informato avrei dovuto necessariamente sapere anche delle indagini su Buzzi stesso: che senso avrebbe avuto informarlo dei guai di Carminati e non dei suoi?». Sta di fatto, però, che per il Ros, da quella chiacchierata nell’auto di Buzzi, Carminati cambia «vistosamente» le proprie abitudini «mostrando di versare in L’ARRESTO Un frammento del video girato dai carabinieri del Ros mentre arrestano Massimo Carminati, ex terrorista dei Nar, intercettato a bordo della sua auto L’OPERAZIONE / TRE UFFICIALI ARRESTATI L’ultima truffa della cupola gasolio pagato dalla Marina per una nave fantasma FABIO TONACCI ROMA. La mappa degli interessi di Mafia Capitale potrebbe aggiornarsi con una bandierina puntata sul deposito petrolifero di Augusta, a Siracusa. Per uno degli uomini citati nell’inchiesta Mondo di Mezzo, Massimo Perazza detto “Il romanista”, è stato emesso un mandato di arresto (lui è tuttora irreperibile) per una maxi truffa ai danni della Marina: è riuscito a farsi pagare 7,4 milioni di euro per 9.623 tonnellate di gasolio per una nave fantasma, affondata lo scorso anno. E Massimo Carminati, questo lo spunto su cui la procura romana sta indagando, si era attivato per tutelare Perazza, così come faceva abitualmente con i suoi compari. In attesa di capire di quale natura si trattasse la tutela offerta Frode da sette milioni Il ruolo di “Massimo il romanista”, protetto dal “re di Roma” dal “Guercio”, e se il denaro frutto della truffa sia poi finito nelle sue tasche, restano i dettagli dell’operazione “Ghost Ship” condotta dai finanzieri del Nucleo tributario di Roma. In carcere sono finiti tre uomini della Marina: il capitano di Corvetta Mario Leto e i due marescialli Sebastiano Distefano e Salvatore Mazzone). Sono invece tuttora irreperibili, nonostante l’ordinanza di custodia cautelare, Massimo Perazza che è amministratore della Global Chemical Broker, Andrea D’Aloja della Abac Petroli e Lars Bohn, il rappresentante le- la Repubblica MARTEDÌ 16 DICEMBRE 2014 21 PER SAPERNE DI PIÙ www.anticorruzione.it www.repubblica.it “Mail criptate e anonimato sicuro per chi denuncia la corruzione” L’appello di Cantone e del direttore delle Entrate “Nuove norme a tutela delle gole profonde” IL CASO LIANA MILELLA un chiaro stato di agitazione». Comportamenti mai tenuti che mettono in allarme i carabinieri, preoccupati di una fuga. La richiesta d’arresto per lui e per gli altri 38 (che finiranno chi in galera, chi ai domiciliari il 2 di dicembre) è depositata dai pm Cascini, Ielo e Tescaroli presso il gip già dal primo agosto. Il via libera arriva soltanto a fine novembre e proprio per il rischio che il “Cecato” possa scappare. Gli ultimi 45 giorni sono una sequenza di modi di fare «ossessivi» per sviare o eludere i controlli. Sale anche la pressione mediatica nei suoi confronti: prima “Ballarò”, poi “Annozero” confezionano servizi che lo riguardano, andando a girare immagini dalle parti di Sacrofano, vicino a dove vive. Lui fa bonificare la sua macchina, cambia i percorsi abituali, abbandona i luoghi che di solito frequenta, smette di usare il telefono «storto». Il risultato è che i carabinieri non riescono più a sentirlo, nemmeno con le ambientali. Una partita a scacchi con le forze dell’ordine che provano ad anticipare o a smascherare le mosse di Carminati. Come quando si allontana di notte dalla sua villa per poi rientrare all’alba e uscire nuovamente di mattina, per dare l’impressione di aver dormito nel suo letto. O come quando decide di tenere sempre in casa il suo telefono acceso per convincere i carabinieri della sua presenza lì. Il Ros capisce che non è possibile aspettare ancora, dal gip c’è l’ok agli arresti. E non è un caso che quello del “Cecato” arrivi prima degli altri: il 30 novembre i carabinieri sollecitano l’intervento nell’ultima informativa. Poche ore dopo sono appostati su via Monte Cappelletti a Sacrofano. La Smart di Carminati imbocca la strada in discesa. Lo fermano mentre è in macchina col figlio. I militari indossano le pettorine dell’Arma, hanno le pistole spianate. Lui si affaccia dal finestrino, poi esce con le mani alzate. Dopo tre anni di indagine scattano le manette ai polsi del “Re di Roma”. Alla sua corte toccherà 48 ore dopo. © RIPRODUZIONE RISERVATA ROMA. «Chi vede la corruzione e non la denuncia è anch’egli complice». Dice così Raffaele Cantone, il presidente dell’Authority anticorruzione, quando spiega che la chiave di volta per prevenire la corruzione sta soprattutto nella denuncia di chi, all’interno della Pubblica amministrazione, ha piena contezza dell’episodio corruttivo e si assume la responsabilità, con la totale garanzia dell’anonimato, di denunciarlo e rivelarne i dettagli che conosce. «È un invito alla collaborazione, non alla delazione, è un invito alla responsabilità» insiste Cantone. È l’atto dell’ormai famoso whistleblowing, letteralmente “soffia il fischietto”, espressione usata in Inghilterra per indicare la gola profonda, la deep throat di statunitense memoria. «Parola di cui, in Italia, non è stata trovata un’adeguata traduzione, e forse non è affatto un caso» chiosa Cantone che, tra L’Aquila e Palermo, affronta ancora una volta il neo purulento della corruzione e delle vie per uscirne il più rapidamente possibile. Le collaborazioni, dunque. E non è un caso se anche il direttore generale dell’Agenzia delle entrate Rossella Orlandi annuncia all’Aquila che anche nei suoi uffici si lavora a un piano anticorruzione basato sulla colla- Il quindici dicembre, dopo lunghe sofferenze ci ha lasciato Elisa Paparella Nicosia insegnante colta e appassionata, moglie, madre e nonna affettuosa. Turi, Gaia con Pierfrancesco e Giulia, Pietro con Elisa e Andrea la ricordano a quanti le vollero bene. Le esequie mercoledì 17 dicembre, ore 15, nella Basilica del Sacro Cuore in via Marsala. Roma, 16 dicembre 2014 On. Fun. Santa Rita - Tel. 06/20433338 IL RELITTO Sopra, la Victory I, al centro della truffa del carburante. A sinistra, il relitto della nave, affondata nel settembre 2013 di fronte alle coste nigeriane gale della O.W.Supply, la società danese vincitrice della gara di appalto con la Marina e di cui Perazza e D’Aloja erano i delegati italiani. Per tutti l’accusa è di associazione per delinquere finalizzata a falso, truffa aggravata e frode nelle pubbliche forniture. Reati commessi dal 5 aprile 2012 in poi. Lo stratagemma si basava su una nave cisterna, la Victory I, naufragata il 22 settembre 2013 nell’Oceano Atlantico e con alcuni componenti dell’equipaggio tuttora dispersi. Negli ultimi due anni sono stati li- quidati dal deposito di Augusta San Cusumano otto carichi di gasolio a simbolo Nato F-76, in realtà mai consegnato dall’imbarcazione fantasma. I tre marinai complici avevano il compito di certificare falsamente lo scarico del combustibile e di taroccare verbali e bolle di accompagnamento. Centro dell’associazione criminale, quel Massimo “Il romanista”, amico di Carminati (i due si vedevano spesso al distributore Eni di Corso Francia) e allo stesso tempo vittima del suo braccio destro, Riccardo Brugia. Nelle carte di “Mondo di Mezzo” è ricordato l’episodio in cui Perazza, il 6 novembre 2012, ne conosce tutta la sua brutalità. Deve saldare «i buffi» che ha lasciato per dei pieni di benzina e per 670 euro di vestiti non pagati nel negozio della moglie di Carmianti. E Brugia gli fa una visita. «Ma secondo te è normale una reazione come quella — si lamenta il giorno dopo Perazza con Roberto Lacopo, il gestore della stazione di servizio — c’ho tutta una gamba massacrata, dietro al collo c’ho tutto un taglio...». Un anno più tardi, il 29 agosto 2013, i carabinieri lo sentono discutere con il “Guercio” sullo scandalo Finmeccanica. E poi, ultimamente, quando intuisce che la storia della frode alla Marina possa finire male, Carminati si attiva per proteggerlo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Siamo vicini a Lucio e a tutta la famiglia per la dolorosa perdita della mamma Angela Spagnoletti Ceccarelli Giovanna, Mauro, Riccardo e Franco. Vitalba e Umberto con Mariangela e Mario. Roma, 16 dicembre 2014 Il Dipartimento di Studi Aziendali dell’Università degli Studi Roma Tre è vicino alla moglie Liliana e ai figli Alessandra e Roberto per la perdita del Dr. Gianni Carleo Roma, 16 dicembre 2014 Funus 800.13.43.19 Il Vice Presidente, il Consigliere Delegato e tutto il Consiglio Direttivo di ADM Associazione Distribuzione Moderna, partecipano con profonda commozione al lutto del suo Presidente, Dott. Francesco Pugliese, per la scomparsa della cara mamma Annunziata Sardella Milano, 16 dicembre 2014 borazione di chi ha avuto cognizione diretta o indiretta di un fatto anomalo e decide di parlarne. Piano che si avvarrà di un nuovo strumento, una mail criptata con cui il singolo dipendente potrà rivelare di essere stato testimone di una corruzione, cui egli è estraneo, che è pronto a raccontare. A disposizione del dipendente non ci sarà solo la mail, ma anche un gruppo di ascolto ad hoc, che però garantirà la sua privacy, quindi il suo posto di lavoro e la possibilità di continuare a convivere nello Il presidente dell’Authority: “Chi vede le mazzette e non lo dice è anch’egli complice” IL MAGISTRATO Raffaele Cantone, presidente dell’Authority anticorruzione Marco Brunelli ed i componenti dei Consigli di Amministrazione delle Società Iper Montebello Spa e Unes Maxi Spa partecipano commossi al dolore del Dott. Francesco Pugliese per la scomparsa della cara mamma Annunziata Sardella Milano, 16 dicembre 2014 I dipendenti Conad esprimono all’Amministratore Delegato, Francesco Pugliese, le più sentite condoglianze per la perdita della carissima mamma Bologna, 16 dicembre 2014 La Direzione Conad si stringe al proprio Amministratore Delegato, Francesco Pugliese, per la perdita dell’amata mamma Annunziata Sardella © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Presidente di Conad, Claudio Alibrandi, ed il Consiglio di Amministrazione tutto, esprimono il loro più sentito cordoglio a Francesco Pugliese, Amministratore Delegato Conad, per la scomparsa della cara mamma Annunziata Sardella Bologna, 16 dicembre 2014 La Aldo Biasi Comunicazione partecipa al lutto della famiglia Pugliese per la dolorosa perdita della cara mamma Annunziata Milano, 16 dicembre 2014 Gli amici e colleghi di Annunziata Sardella Bologna, 16 dicembre 2014 stesso ambiente in cui insistono le persone che egli ha denunciato. Orlandi ha invitato i colleghi a farsi avanti e ha ricordato che ci sono già meccanismi — il licenziamento senza attendere la condanna penale, la dichiarazione patrimoniale da parte dei dirigenti, la rotazione degli incarichi ogni 3-5 anni — che vanno nella direzione della trasparenza. Cantone poi può essere l’interlocutore e il destinatario diretto di chiunque, all’interno della pubblica amministrazione, decida di raccontare una corruzione di cui è stato involontario testimone. Il decreto Madia, che ha pianificato anche i “poteri” dell’Authority anticorruzione, ha stabilito che l’ufficio di Cantone può essere il destinatario di queste confessioni. Cantone è convinto che questa presa di coscienza collettiva sia fondamentale. Tant’è che cita le norme esistenti nei paesi stranieri, Usa e Inghilterra per esempio, dove è prevista anche una ricompensa per chi denuncia. Invece in Italia, quando è stata approvata la legge dell’ex Guardasigilli Paola Severino contro la corruzione, la 190 del 2012, è stata prevista la figura del whistlerblower, ma senza dettagliare concretamente gli strumenti adeguati per la sua incolumità complessiva. Siamo, ovviamente, nel campo della collaborazione. Che può vedere protagonista anche chi non è solo spettatore, ma è penalmente coinvolto nell’episodio corruttivo. Una figura cui destinare un trattamento premiale che già sarebbe dovuto entrare nella manovra anticorruzione del governo Renzi, prevedendo uno sconto di pena della metà per chi passa dalla parte dello Stato. Invece non se n’è fatto più nulla, anche se il responsabile Giustizia del Pd David Ermini e la presidente Pd della commissione Giustizia della Camera Donatella Ferranti promettono che la norma entrerà nel corso della discussione alla Camera. Dice Cantone: «Gli sconti a chi collabora a certe condizioni usati in modo simile a quelli previsti per la mafia possono essere utili». Quanto alla vita futura delle norme invita ad attivare «una corsia preferenziale in Parlamento». Enzo Costa partecipano al dolore per la sua scomparsa formulando le più sentite condoglianze alla famiglia. Marino Bisso, Enrico Currò, Roberto Orlando, Corrado Zunino. Genova, 16 dicembre 2014. ACCETTAZIONE TELEFONICA NECROLOGIE 800.700.800 Il servizio è operativo TUTTI I GIORNI COMPRESI I FESTIVI DALLE 10 ALLE 19:30 PAGAMENTO TRAMITE CARTA DI CREDITO: VISA, MASTERCARD, CARTA SÌ Operatori telefonici qualificati saranno a disposizione per la dettatura dei testi da pubblicare Si pregano gli utenti del servizio telefonico di tenere pronto un documento di identificazione per poterne dettare gli estremi all’operatore (ART. 119 T.U.L.P.S.) A.MANZONI&C.