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Or Shalom in breve Nonostante le notevoli difficolta` ed i problemi di

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Or Shalom in breve Nonostante le notevoli difficolta` ed i problemi di
Or Shalom in breve
Nonostante le notevoli difficolta’ ed i problemi di bilancio, siamo riusciti
finalmente a pubblicare il secondo numero di “Ada” in Italiano. L’intenzione
originaria era di pubblicarlo ogni trimestre ma per ora ci accontenteremo di
farloo ogni mezzo anno finche` non ci saranno tempi migliori.
Voi lettori, soprattutto quelli che abitano in Italia ed Inghilterra, vi chiederete
certamente chi c’e` dietro il giornale, le sue qualita’ ed i suoi obiettivi.
Di conseguenza abbiamo troviamo doveroso, per evitare confusione ed
incomprensioni, di raccontarvi brevemente riguardo “Or-Shalom” ed i suoi
obiettivi.
Il Centro “Or-Shalom” e’ un`Istituzione pubblica creato oltre 10 anni fa con lo
scopo di preservare e trasmettere il retaggio e le radici dell’Ebraismo libico alle
nuove e vecchie generazioni che durante gli anni ha in parte dimenticato molte
delle tradizioni dei nostri Padri nell’arco di secoli in Libya.
Il Centro “Or-Shalom” si trova a Bat-Yam (da non confondere con quello di Or
Yehuda) ed opera su vari fronti per il raggiungimento degli scopi che si e’
prefisso:
• La pubblicazione esclusiva della rivista della Collettivita’ “Ada” nelle sue
versioni Ebraico ed Italiano
• La gestione di un sito Internet (www.or-shalom.org.il) unico e particolare (in
Ebraico, per ora) pieno di contenuti ed interessi (articoli, archivio di suoni e
voci, foto, ricette ed altro)
• La gestione di un Museo particolare ricco di elemnti ed artefatti rari ed unici
• La pubblicazione di libri ed opere scritte, calendari e lunari, CD, DVD
• La distribuzione di borse di studio per gli studenti della Collettivita’
• L’invio di Shelichim (messaggeri) in Libya per raccogliere e portare
informazioni e fotografie dai luoghi dove vissero gli Ebrei libici.
• Supporto a ricercatori e studenti nelle loro ricerche e lavori accademici sul
tema.
Ed ancora ed altro
Queste attivita’ svolte nel precedente decennio hanno causato una vera
rivoluzione presso i correligionari in Israele ed ha portato ad una riunificazione e
solidarieta’ nonche’ ad un ritorno alle radici presso molti di loro. Soprattutto
verso quelli che davano scarso rilievo alla loro origine etnica ed in alcuni casi se
ne vergognavano.
Grazie alla rivista “Ada” ed al nostro sito Internet, moltissimi si sono ricongiunti
alle nostre tradizioni, Genitori e figli, Nonni con i loro nipoti, nord e sud, oriente
ed occidente.
Ora che abbiamo inaugurato la nostra nuova Casa a Bat-Yam che comprende una
nuova libreria, una sala conferenze, un ricco archivio, locali per esibizioni e
mostre, ci vorremmo accollare un nuovo impegno: il ricongiungimento della
Collettivita’ al di la` del mare con quella in Israele.
No, non facciamo questo per ottenere un guadagno o perche` gli Ebrei di Libya
all’estero sono facoltosi, no e poi no, mille volte no. Noi facciamo questo in
quanto crediamo che grazie a questo congiungimento ed anche se un grande
mare divide le due parti, la Collettivita` potra’ raggiungere quello che i singoli
non potranno. Insieme, unendo gli sforzi, riempiremo il vuoto degli anni in cui
ognuno agiva da solo, per la propria famiglia senza pensare o riflettere che uniti
si possono ottenere risultati piu` facilmente e con piu` fiducia e sicurezza nei
propri mezzi.
Noi confidiamo e riponiamo una grande speranza, nei giovani in particolare,
negli adolescenti, che sono piu` pratici dei mezzi tecnologici moderni, che
fungano da traino ai loro Genitori in modo che l’effetto finale possa essere piu`
efficiente.
Noi ci appelliamo a tutti coloro che hanno a cuore la
Tradizione ed il Retaggio culturale Ebraico-libico, di
contattarci (via lettera, emnail o anche per telefono) per
analizzare insieme la via piu` consona a ciascuno per
rimanere in contatto con la tradizione.
Non siate pigri, non rimandate a domani, gia’ da oggi (se
non e` Shabbat o festa) contattateci e noi vi promettiamo di
non deludervi.
Vi auguriamo Hag Pesach Kasher e felice ed
auspichiamo miglioramento, sviluppo, salute. Amore e
unione a tutti con tanto ottimismo.
Vostro
Benattia Pedatzur
OR-SHALOM, P.O.Box 297, Bat-Yam, Israel Tel: 972-3-6588111 Fax: 972-3-6579090 Mobile: 972-50-5307752
www.or-shalom.org.il
sposarsi. Dopo tre giorni si organizzo’ il matrimonio per evitare che la
ragazza lasciasse la casa non sposata. Presero parte anche attori del
taeatro di Natanya e la commedia fu parlata in arabo ed ebraico.
Qualche anno fa, in uno degli eventi dell’ebraismo libico, leggesti
una specie di poema in arabo-libico sulla Mamma libica che
causo’grande commozione presso gli ascoltatori. Che successe
dopo?
Donne quarantacinquenne si avvicinarono dicendomi che avevano la
sensazione che avevo scritto la poesia per la loro madre e mi invitarono
ripetutamente nelle loro case per recitare la poesia alle nonne. Tutti
erano commossi, piangevano ed avevano piacere.
LA LUBBBISTA (Lub in ebraico = Libya)
In Israele non vi e` ebreo libico che non la conosca.
Si chiama Judith Enoshi (Samia da nubile, si , proprio la sorella del
Generale Yom Tov Samia), e` regista, attrice del teatro ebraico-libico in
Israele.
Circa sei anni fa ha iniziato ad allestire rappresentazione in dialetto
ebraico-libico. E` stata una sicura ricetta di successo, a tal punto che
non vi sono eventi della collettivita` che non la vedano parttecipe
assieme alla compagnia di attori da lei organizzati.
Tra le altre cose, organizza anche cerimonie e rappresentazioni di
“Hanna” a coppie di neo-sposi, o a Bar Mitzva secondo la tradizione
con una grande ricchezza di costumi, “zdadat” e canzoni tipiche.
Il perfetto idioma libico in cui e` padrona, le e` stato insegnato dalla
Madre, buonanima, nativa di Misurata. Judith la ‘infiorisce’ con
proverbi e detti tipici, barzellette e frasi umoristiche che provocano a
chi ascolta risate fino alle lacrime anche al piu’ freddo degli spettatori e
anche se non capisce perfettamente l’arabo.
Perche’?
In quanto che questo riporta la memoria alla fragranza che emanava la
collana intorno al suo collo, alla “lira” (medaglia d’oro) che portava
all’orecchio, alle mani d’oro per il ricamo, il bucato e la cucina. Alle
soppraciglia modellate con la matita nera e gli occhi che risplendevano
come la luna di Gabes. Il fatto che la sua dimora era il suo castello ed i
suoi figli la sua vita.
Da li’ iniziai anche ad organizzare cerimonie di Henna a giovani
fidanzati. Mia madre Dalia Samia, la persona che piu apprezzai nella
mia vita, mi diceva sempre che una delle piu` grandi mitzvot era di
accompagnare la sposa. La cerimonia e` svolta da me con l’aiuto di mia
sorella e l’influenza di mia Madre. Acquistammo i costumi originali
secondo la tradizione ebraico-libica: il ‘zdad’ (manto di seta colorato)
rosso, la ‘surya e la framla’ (camicia e una specie di bolero), lo ‘hzam’
(una cintura) ed i gioielli, il tutto accompagnato dalle canzoni tipiche
autentiche.
Judith Enoshi - Breve intervista
Come ti e` venuta l’idea di allestire sketch e commedie in arabolibico?
Sei anni fa organizzarono una serata per gli Ebrei di Libya. Qualcuno
racconto agli organizzatori che c’era una certa Judith che faceva teatro.
Mi mostrarono un testo scritto dall’avvocato Tzuri Ben Tora. Quando
lo lessi capii che vi avrei aggiunto qualcosa dal mio bagaglio. Coinvolsi
Yaacov Baranes e gli dissi che da quel momento sarebbe stato mio
marito sul palco. Feci una vera ‘festa’ di cuscus, proverbi, e frasi in
dialetto. Dopo due mesi mi richiamarono proponendomi di allestire un
vero e proprio spettacolo.
Come hai arruolato attori?
Li ho presi nel circolo dei miei amici che parlavano l’arabo-libico: Gila
Ruben’ Lea Tayar, Yaacov Baranes, Rahmin Tayar, Baruch Tayar e
mio fratello Roni Samia nonche’ il cantante Climo Dus di Natanya.
Climo il paytan?
Si, lui. Ogni volta che Baranes non poteva, allora trasformavo Climo in
mio marito, un vero ‘double-casting’.
Guardati indietro” non e’ stata la tua unica unica rappresentazione
in arabo-libico, vero?
Sino ad oggi abbiamo allestito diverse rappresentazioni, una di quest.
“Circolo della Vita”, parla delle stazione nell’arco della vita di un uomo
ed io la allestisco sempre con lo stesso gruppo di persone. Quando c’e`
stato un Simposi organizzato dall’Universita` di Bar Ilan sugli Ebrei di
Libya, misi su una rappresentazione basata sulla storia di un soldato
della brigata ebraica arrivato a Tripoli che si innamoro’ di una ragazza
del luogo. E qui entra in gioco il conflitto con i genitori
della ragazza che vorrebbe seguire il soldato senza
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Come spieghi il proliferare di Compagnie teatrali etniche
dappertutto in Israele?
Non ho una spiegazione assoluta. Posso pero’ raccontare di quello che
succede nelle mie rappresentazioni in arabo: nel teatro vedo donne con
il bastone di 70-80-90 anni che mi ricordano mia Madre, mia Nonna e
le mie zie. Io inizio una frase e loro la completano. Danno le risposte al
posto mio. Questo mi commuove moltissimo. La rappresentazione
diventa tutt’uno con la vita reale. Oggi c’e` una legittimazione e
rispetto al tuo idioma, ai tuoi usi e costumi, cosa che sono state
soffocvate alla creazione dello Stato doi Israele in nome
dell’integrazione che, secondo me, era un bluff.
Oggi c`e’ un proliferare dell’etnia in maniera positiva. Sessantenni, e
settantenni che non avevano mai messo piede in teatri e centri culturali,
ora sono assidui frequentatori di rappresentazioni che ricordano loro la
casa, la giovinezza ed anche i giovani vengono per riscoprire le proprie
radici.
Sai, si vocifera che Gheddafi in persona mandi dei segnali per una
normalizzazione dei rapporti con Israele. C/e` possibilita’ che diate
una rappresentazione di fronte a lui?
Io sicuramente sarei contenta. Va a sapere cosa potrebbe succedere. Chi
immagino’, a suo tempo, il gesto di Sadat. Proprio per la personalita`
complessa ed imprevedibile di Gheddafi, che non conosciamo a fondo,
vale la pena di tentare.
Molti vorrebbero avere la possibilita` di visitare le tombe dei loro cari e
rivedere posti che sono nei loro ricordi. Anche visitare in Marocco, per
gli israeliani, era impossibile.
Noi Ebrei libici siamo persone di fede. Potrebbe succedere.
Questo numero e` dedicato alla memoria di Mamos (Quintino) Luzon z"l.
Uno dei leader della Comunita` di Bengasi, Hazan e Gomel Hesed. Uno dei fondatori e Hazan del Tempio di via Garfagnana di Roma.
Pesach e` prossimo, una festa piena di rinnovamento ed eccitazione. Si esce dal
letargo invernale verso una verde primavera. Un nuovo ciclo inizia con tante
speranza per il futuro.
Numerose feste abbiamo noi Ebrei, feste e cerimonie che vengono tramandate da
Padre in figlio da generazioni.
Ma mi sembra che Pesach sia la festa piu’ colorata e ricca di usanze e costumi
presso tutti gli Ebrei in generale e gli Ebrei di Libya in particolare.
Inizia gia` dal Rosh Chodesh (capo mese) del mese di Nissan con il rito dell
“Bsisa” che vede riunita tutta la famiglia, di solito presso i Genitori. Sul tavolo e`
poggiato il vassoio con la speciale farina odorosa piena di “leccornie” dove vi
vengono gettate anelli d’oro, noci, mandorle e datteri e quel che e’ rimasto dei
dolci di Purim. Il capo famiglia regge una chiave e la Mamma versa sul tutto
dell’olio includendo le dita dei componenti la famiglia recitando una formula che
suona pressapoco cosi’: "ya fettah bla meftah, ya aatai bla menna’, arzakna
uarzak manna" che e` augurale e che implora l’apertura, per mezzo della chiave,
di buona sorte.
Tra Rosh Hodesh Nissan e Pesach, la casa sembra un laboratorio dove ferve
l’attivita’ frenetica, una rivoluzione simpatica, un fenomeno che portera` ad avere
la casa linda e sterile la sera di Pesach, “come nuovo”.
E il Papa’ porta a casa l’agnello al suono delle grida eccitate dei bimbi che lo
accompagnano saltellando attraverso le vie della “hara”, e al momento stabilito,
fara` parte del tavolo di Pesach.
I mulini e le macine si preparano a macinare la farina preservata (shmura’), le
macchine vengono pulite a fondo.
Alla vigilia della festa tutti che si danno da fare a cuocere le “ftayer” , le speciali,
morbide e gustose matzot che vengono infornate nel “frn” nel cortile di casa.
E quando si ritorna dalla Sla’ (sinagoga), la casa e` tutta illuminata e pronto per il
“Seder”.
Il “sabach” e` sul tavolo bello apparecchiato contenente il maror e il carpas,
l’alek, le uova, le ftayer e il braccio d’agnello...aspettando “Bibhilu yazanu
mimmisraim...” con un bel tono.
I grandi berranno il vino precedentemente mesciuto ed i piccoli il succo di uva
passa che la Mamma ha preparato loro appositamente.
In Hol Hamoed tutto a fare pic-nic nei campi per rispettare la mitzva’ del “saniat
achbarik” (la benedizione sulle piante) con cesti pieni di ogni ben di D-o assieme
a famigliari ed amici.
Il settimo giorno di Pesach e’ dedicato ai bambini. Per loro merito avvenne un
miracolo agli Ebrei di Libya e per ricordarlo si tiene lo speciale Seder per bimbi
chiamato “ciachlet” con utensili in miniatura imitazione dei grandi.
All’uscita di Pesach si tiene “lilet al chas u’ alnawar” (la sera della lattuga e dei
fiori) che e` una serata dedicata ai ‘shiduchim’ (combinate di matrimoni), quanto
modesto e quanto innocente! Le ragazze vestite elegantemente ferme davanti alle
loro abitazioni o alle finestre con i ragazzi che a gruppi passavano e vagliavano.
Una grande festa! C’e` chi dice che “chi non ha visto la festa dei fiori, non ha visto
feste nella propria vita...”
Il giorno dopo la fine di Pesach (Isru Chagh), la Mamma
prepara lo speciale pane detto “Mimuna” con in mezzo
un uovo in memoria del Rabbino Ben Nahman
Maimon, la cui dipartita venne annunciata la sera
della fine del Pesach in Libya.
Ed ecco...cosi velocemente...Pesach termina, una
festa in cui abbiamo tanto faticato a preparare...
Che il Signore ci permetta di festeggiarlo l’anno
prossimo a Gerusalemnme ricostruita.
AMEN
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WEEK-END A LONDRA PER RICORDARE
MORE' RFALI
Di: Jack Teshuba
Il fine settimana di Parashat Mishpatim ha visto decine di membri della ns.
Comunita' incontrarsi a Londra per ricordare More' Raffaele Labi Z"L, da tutti
conosciuto come More' Rfali, fondatore del Talmud Tora' di Bengasi.
L'evento, organizzato dal figlio Rav Mino Labi e dal nipote Raffaele Luzon, ha
suscitato vivo interesse tra gli ex allievi bengasini, ed al raduno di venerdi'
pomeriggio all"Hilton di Holland Park ci siamo ritrovati vecchi conoscenti arrivati
appositamente dall'Italia, USA, Israele e naturalmente dall'Inghilterra, dove
abbiamo scoperto non pochi ex-libici residenti ormai da anni nel Regno Unito.
Tutto il Sabato lo abbiamo trascorso insieme a rispolverare vecchi ricordi dei bei
tempi passati : le funzioni religiose si sono tenute al Tempio della Comunita'
Sefardita Portoghese, di cui appunto il Rav Mino Labi ne e' il responsabile
spirituale, attenendoci, col permesso dei frequentatori fissi naturalmente, ai riti
bengasini mettendo in mostra, a turno, tutto quel che il More' Rfali riusci' ad
insegnarci. A giudicare dai risultati deve aver svolto un ottimo lavoro, tanto che
parte degli ex allievi fungono da Hazanim in varie sinagoghe a rito libico sia in
Israele che all'estero.
Il sabato sera e' stato dedicato al folklore libico con la partecipazione della Sig.ra
Yehudith Enoshi, arrivata appositamente da Israele, per un'esibizione esemplare
di usi e costumi, ammirata pure da alcuni libici musulmani residenti a Londra ed
invitati da Luzon che da qualche anno a questa parte cura intensamente i rapporti
tra religioni, cercando di portare avanti un dialogo di pacifica convivenza.
La domenica si e' tenuta la cerimonia in ricordo del More': dopo il benvenuto dato
dagli organizzatori, e' stato proiettato un filmato sulla sua vita, con immagini dai
lontani anni 50 a Bengasi fino ai suoi ultimi viaggi in Eretz Israel. Son seguiti
interventi dei vari partecipanti che hanno tenuto a sottolineare l'apporto di More'
Rfali alla comunita' bengasina in generale ed ai suoi giovani allievi in particolare,
cresciuti nell'atmosfera ostile che un paese arabo ha sempre riservato ai suoi
cittadini Ebrei.
Nel salutarci, ci siamo ripromessi di ripetere l'incontro in Israele per permettere a
chi non sia riuscito a partecipare questa volta, di rendere omaggio al ns. Caro
More' che tanto ci ha donato.
Bestil (Ricette)
Di: Lidia Benattia
E` superfluo sottolineare che presso l’Ebraismo Libico, ogni pietanza e’ una
festa e questo e` noto a tutti. Ma anche presso la cucina libica vi sono pietanzi
festive ed altre ‘minori’.
Le “bestil”, un insieme di puree` di patate e carne macinata ben speziata e
fritta, e` una pietanza che le donne libiche usavano cucinare per le feste e non
proprio per lo Shabbat.
La delicata copertura dorata che circonda la carne invita e attiva i succhi
gastrici.
Un avvertenza: dopo il primo boccone sara’ difficile fermarsi...
Ingredienti
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6 grosse patate
Un quarto do kilo di carne rossa (o di tacchino) macinata
Cipolle tagliate a cubetti
Prezzemolo
Pepe nero
Un po’ di cannella (kerfa)
Sale
Un bicchiere e mezzo di limone
Un uovo
Olio per friggere
Istruzioni
• Si fanno bollire le patate fino ad ammorbidirle, filtrare e schiacciarle per
bene.
• Si taglia un’ulteriore patata in cubetti
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Traduzione in Italiano: Faelino Luzon
• Si riempie una piccola pentola di un bicchiere e mezzo
d’acqua
• Si cucina la carne macinata con la cipolla, il prezzemolo,
la patata tagliata a cubetti assieme alle spezie fino a far
evaporare l’acqua.
• Si mischia il tutto fino a farne un impasto uniforme.
• Si stende il puree` di patate su un ripiano
• Si riempie di carne macinata, si arrotola e si divide in
porzioni
• Con le mani si chiudono i due estremi e le si da’ una
forma.
Si inserisce il tutto in un impasto di farina e uovo e si frigge in
olio caldo.
Buon appetito
Fly UP