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PRIDE AND PREJUDICE JANE AUSTEN

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PRIDE AND PREJUDICE JANE AUSTEN
L ETTERATURA I NGLESE
PRIDE AND PREJUDICE
JANE AUSTEN
Rosaria Caselli
Tecnologie e Didattica delle lingue
A.A. 2007/2008
“Un romanzo deve mostrare il mondo nella sua realtà, deve rivelare l'origine
delle nostre azioni…”
INDICE
Indice...................................................................................................................... 1
Introduzione........................................................................................................... 2
La vita...................................................................................................................... 3
La società di Jane Austen ....................................................................................... 5
Stile......................................................................................................................... 6
Titolo....................................................................................................................... 8
Trama .................................................................................................................... 10
Matrimonio........................................................................................................... 13
Personaggi ............................................................................................................ 17
Mr Bennet....................................................................................................... 17
Mrs. Bennet.................................................................................................... 18
Elizabeth ........................................................................................................ 18
Relazione padre-figlia .................................................................................... 19
Darcy.............................................................................................................. 20
Jane................................................................................................................. 21
Bingley ........................................................................................................... 21
Sorelle Bingley ............................................................................................... 21
Sorelle Bennet ................................................................................................ 22
Collins............................................................................................................ 23
Wickham ........................................................................................................ 24
Gardiner......................................................................................................... 24
Lady Catherine de Bourgh............................................................................. 25
Conclusioni........................................................................................................... 26
Bibliografia........................................................................................................... 28
Sitografia .............................................................................................................. 30
INTRODUZIONE
Chi è Jane Austen? Che cosa rappresentano i suoi personaggi? Che cosa vuole
trasmettere ai suoi lettori o meglio alle sue lettrici? Queste sono state le domande
che mi sono posta dopo la visione cinematografica di Orgoglio e Pregiudizio.
Ho colto l’occasione di questo lavoro per provare a darmi una risposta. La lettura
del romanzo è stata fondamentale per farmi capire il perché di tanti atteggiamenti,
mi ha fatto comprendere anche quanto a volte il sesso femminile è in grado di
mettersi in ridicolo perché eccessivamente frivolo.
Nonostante ciò, Jane Austen mette in scena il personaggio di Elizabeth, un
personaggio che secondo me è molto positivo, è una sorta di monito alle donne,
vorrebbe invitarle alla uso della ragione.
Riflettendo su questo personaggio sempre in relazione agli altri personaggi
femminili, mi sono resa conto quanto a volte la donna sa essere frivola e
materialista al punto tale di non avere neanche rispetto per sé, ciò denota quanto la
donna non è in grado di utilizzare la testa.
Il mio parere è un po’ troppo femminista e forse per questo condivido il
personaggio di Elizabeth, è lontana da tutte le civetterie femminili ma è sempre
pronta a difendere sé stessa dagli altri.
2
LA VITA
Nata nel 1775 nel villaggio di Steventon nel
Hampshire,
una
regione
rurale
nel
sud
dell’Inghilterra, figlia di un pastore anglicano,
di buona cultura e di ampie vedute, viene
incoraggiata dal padre a leggere e studiare.
Settima di otto figli vive un’adolescenza felice
in una famiglia vivace e molto legata. Nel 1801
il padre va in pensione e si trasferisce con la
moglie e le due figlie, Jane e Cassandra, a Bath,
ma muore dopo solo quattro anni, lasciando le
tre donne a carico dei figli maschi, come
sempre accadeva a quei tempi.
Le tre donne conoscono in questo periodo ristrettezze economiche, che in parte
ricordano quelle vissute dalle signore Dashwood in Sense and Sensibility. Per un
breve periodo esse vivono a Southampton dal fratello Francis, ma Jane non ama la
vita di città, è felice quando il fratello Edward mette a loro disposizione a
Chatwin, villaggio dell’Hampshire, un cottage all’interno della sua proprietà.
Qui la scrittrice ritrova la pace e la concentrazione per rielaborare i romanzi che
aveva scritto a Steventon e per scriverne di nuovi, nonostante faccia la zia a tempo
pieno, dedicandosi con amore e passione ai numerosi nipoti che la circondano.
La vita di Jane si svolse tutta fra le pareti domestiche, in un legame molto stretto
con la sorella Cassandra. Le due sorelle furono entrambe vicine al matrimonio, il
fidanzato di Cassandra fu assassinato e quello di Jane morì prima di poter
coronare il loro sogno d'amore, pertanto non si sposarono mai e vissero sempre
insieme, scrivendosi regolarmente delle lettere, nei periodi di separazione.
3
Applaudita e accusata dai diffamatori di aver imbrigliato nel perbenismo il
romanzo inglese; è stata considerata da amici e parenti come una zitella inaridita
a caccia di marito. Un giudizio opposto è stato formulato da Virginia Wolf che
l’ha definita come “la più perfetta artista tra le donne” per l'immortalità dei suoi
libri mentre G.H. Lewes la definisce come la “Sorella minore di Shakespeare”,
per l'enorme ricchezza di personaggi che la sua fantasia seppe elaborare.
4
LA SOCIETÀ DI JANE
AUSTEN
Jane Austen, attingendo dall'esperienza personale, ambientò i suoi libri nel
piccolo mondo della nobiltà di campagna e della borghesia di provincia,
ritraendo, sempre dal punto di vista femminile, personaggi che ben conosceva e
dei quali coglieva sia il profilo psicologico che il comportamento sociale.
Nobili e commercianti tradizionalmente divisi da barriere di casta, cominciano
una progressiva assimilazione: in Pride and Prejudice l’aristocratico Darcy ha per
amico il borghese Bingley e vincendo i propri pregiudizi giunge a sposare una
borghese come Elizabeth. I matrimoni nei suoi romanzi sembrano spesso sancire
una nuova realtà sociale che vede la fusione delle due classi di potere e segna
l’ascesa della borghesia che vivrà poi nell’Ottocento il secolo del suo trionfo.
Intelligente com’è, nulla le sfugge, non una bugia, non un moto di rancore o di
superbia, non una malignità, o una reticenza. Nel rappresentare questa realtà
esercita una sottile critica dei costumi, dell’ostentazione, dell’egoismo, insomma
delle debolezze tipiche degli uomini.
È ironica e sarcastica a volte anche spietata. Jane Austen non attacca mai
direttamente le convenzioni sociali, non attacca quelle precise regole di
comportamento e quei valori di vita che l’intera comunità ha formulato e
accettato, le sottopone ad un attento esame e non si trattiene dal fare ironia e
mettere in evidenza i comportamenti dei singoli individui.
Scrisse novels of manners riuscendo a creare dei perfetti ritratti della classe
borghese e della gente che viveva in campagna in quanto lei faceva parte di questa
schiera sociale. Per questa gente i momenti essenziali erano le visite, i matrimoni,
i balli e le discussioni attorno ad un tavolo da tè. Quando qualcuno di nuovo
arrivava, subito diventava argomento di discussione. Tutti questi punti hanno fatto
5
da proemio a Pride and Prejudice perché l’opera inizia con la notizia del’arrivo di
una persona benestante, Bingley.
STILE
La tecnica usata dalla Austen pone i suoi personaggi e gli avvenimenti in diretto
contatto con il lettore, lei stessa non interviene, se non raramente, per
commentare, giudicare o desumere, se interviene lo fa solo con personaggi
dichiaratamente negativi.
Con poche, ma efficaci, parole descrive Mrs Bennet come una donna di
intelligenza modesta, di scarsa cultura e di carattere debole e incerto. L’autrice
lascia sempre che siano i protagonisti con le loro parole e i loro comportamenti a
presentarsi (vedi il caso di lady de Bourgh, viene presentata dalle lodi del signor
Collins). La storia si snoda principalmente attraverso i discorsi e le lettere, mentre
spesso il commento che fa la scrittrice è inteso ad esplorare più la conseguenza
degli avvenimenti sull'animo dei protagonisti.
Gli ambienti in cui si svolge la storia sono pochi: casa Bennett, casa Beagle y e la
residenza di Darcy, le occasioni sono rappresentate dai balli e dalle visite.
All’interno del romanzo sono prendono luogo diversi discorsi che hanno svariati
funzioni: contribuiscono ad analizzare il carattere di chi parla (nel caso di Jane il
candore, lo humour di papà Bennett, l'invadenza e l'improprietà di mamma
Bennett), narrano ciò che sta succedendo (le due dichiarazioni d'amore finali) o
sono narrazioni indirette di ciò che e` successo.
La forma è molto teatrale: le tre unità sono abbastanza rispettate, e ciò che non
viene detto mediante il dialogo è ben poco; d'altronde gli avvenimenti vengono
presentati come delle scenette.
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In questo periodo storico si assiste all’affermazione del romanzo, un nuovo genere
letterario che mette in scena personaggi ordinari e l’uso di una lingua più semplice
che rimanda alla quotidianità della. Le donne avendo maggior tempo libero si
dedicavano ad avide letture.
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TITOLO
Orgoglio e pregiudizio fu pubblicato per la prima volta nel 1813 ed è l'ultima
stesura di un lavoro che Jane Austen fece in gioventù intitolato Prime
impressioni. Quest'ultimo era stato presentato ad un editore nel 1797 ma fu
rifiutato.
Il titolo del romanzo è emblematico perché racchiude parte della trama.
Personalmente ho trovato opportuno iniziare dall’analisi del titolo.
Secondo il dizionario Devoto-Oli, il termine Orgoglio indica “una stima
esagerata di sé, eccessiva valutazione dei propri meriti o della propria condizione
sociale, che isola l’individuo o ne altera i rapporti con gli altri.”
L’ orgoglio fa parte del vocabolario di Darcy e di Lady Catherine de Bourgh
mettendo in evidenza il loro orgoglio di classe.
Per Wichkam l’orgoglio è la cattiva consigliera di Darcy. Per Mary Lucas
l’orgoglio è un difetto comune e la natura umana ne ha inclinazione in quanto si
riferisce all’opinione che ha di sé.
Sempre dal dizionario Devoto-Oli il termine Pregiudizio indica “un’opinione
preconcetta, capace di fare assumere atteggiamenti ingiusti specialmente
nell’ambito del giudizio o dei rapporti sociali.”
Il pregiudizio è un elemento che inizialmente distingue Elizabeth nei confronti del
signor Darcy. Questo pregiudizio è tradotto in una forma di antipatia frutto degli
atteggiamenti di Darcy.
La summa dell’antipatica era accresciuta dalla confidenza fatta da Wickham sulla
sua rottura dell’amicizia con Darcy. Anche parte i componenti della famiglia
Bennet mostrano qualche pregiudizio nei confronti di Darcy.
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Tony Tanner in un saggio su Orgoglio e Pregiudizio ci rimanda al Trattato sulla
natura umana di Hume. In questo trattato, in particolare il secondo libro, relativo
alle passioni, Hume fa dell’orgoglio la passione dominante.
La sua dissertazione inizia con un resoconto del significato morale e sociale
dell’Orgoglio. Ciò che interesse ad Hume è che l’Orgoglio essendo una passione
universale, non è naturale perché non deriva da specifici organi del corpo umano e
né dai bisogni interni. L’oggetto dell’Orgoglio è individuale anche se l’individuo
lo prova in virtù di attributi esterni. Tutte queste cose dipendono dal valore datogli
dai costumi e dalla società.
Nel caso di Lady Catherine de Bourgh il suo orgoglio echeggia nei suoi
possedimenti di famiglia, ma soprattutto sul fatto che Darcy ne deve sposare la
figlia perché il loro matrimonio è stato pianificato fin dalla nascita. A Lady
Catherine giunge la notizia del matrimonio che giudica una scandalosa menzogna
messa in giro da Elizabeth. La umilia. Per Lady Catherine questa unione potrebbe
profanare le ombre di Pemberly.
Anche il Dizionario del Dottor Johnson da diverse definizioni di orgoglio. La
prima definizione indica “un’esagerata e immotivata autostima” mentre la
seconda definizione indica “insolenza, maleducazione, esultanza arrogante.”
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TRAMA
La trama di Orgoglio e Pregiudizio si snoda essenzialmente lungo le relazioni tra
Elizabeth e Darcy, Jane e Bingley e Lydia e Wickham. La storia inizia con l'arrivo
di un distinto uomo e i suoi amici nella città della famiglia delle ragazze Bennet.
La frivola, ma determinata, madre di queste cinque nubili signorine ha subito
l'idea e la speranza di fare sposare una delle figlie al ricco Mr. Bingley. I vari balli
a cui è impegnata tutta la società aiuta la conoscenza tra Mr. Bingley e la prima
delle sorelle, Jane. Allo stesso tempo c'è la conoscenza dell'arrogante Mr. Darcy,
amico di Bingley e ricco il doppio di lui.
Così come tutta la famiglia subito apprezza il cuore gentile di Bingley allo stesso
modo prova un'antipatia per Darcy. Le due più giovani Bennet, Lydia e Chaterine,
sono costantemente e devotamente concentrate verso i cadetti dei reggimenti della
marina che stanziano nella zona, tralasciando ogni studio che possa far crescere la
loro considerazione nella società. Sono libere ai balli di flirtare e danzare senza
nessun ritegno. Un atteggiamento più tranquillo è invocato dalle due sorelle
maggiori, Jane ed Elizabeth, ma questo non porta a nessun risultato anche perché
la madre non s'impone, anzi ne è quasi complice.
La grande smania della signora Bennet di vedere le figlie sposate è anche dovuta
al fatto che la proprietà di famiglia è legata con un vincolo inalienabile al cugino,
Mr. Collins. Quest'ultimo, come una sorta d'indennizzo verso la famiglia, fa una
proposta di matrimonio verso Elizabeth. Essendo una ragazza determinata e
credendo solo nei matrimoni d'amore lei rifiuta decisamente la proposta. Questo
non crea problemi in Mr. Collins che cambia obiettivo e alla fine sposa l'amica e
vicina d'Eliza, Charlotte.
Le ragazze nel frattempo sono affascinate dall'arrivo nel reggimento della città di
Mr. Wickha m, un gentile e bel ragazzo. Wickham racconta ad Elizabeth come la
sua vita è stata resa difficile dalla decisione di Darcy di rifiutargli un beneficio
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ecclesiastico, destinato a lui da Darcy Senior nel suo testamento. Questa
confessione fa crescere l'antipatia della famiglia Bennet e soprattutto di Elizabeth
nei confronti di Mr. Darcy. Quando la conoscenza tra Mr. Bingley e Jane era
arrivata ad un punto tale a far crescere l'aspettativa di un matrimonio, lui lascia
frettolosamente il paese per Londra.
La sorpresa nella famiglia Bennet è grande e Jane pur mantenendo un
atteggiamento dignitoso soffre. Per alleviare le sue pene, Jane è invitata a casa di
degli zii nella capitale inglese, mentre Elizabeth è ospitata dall'amica Charlotte,
ora Mrs. Collins, nel Kent. Per gran dispiacere, Eliza scopre che Mr. Darcy si
trova proprio in questa regione, ospite della zia Lady Catherine de Bourge,
protettrice e vicina dei Collins. Le frequentazioni tra le due famiglie è inevitabile.
Questo però permette ad Elizabeth di scoprire che Mr. Darcy aveva avuto un ruolo
fondamentale nella partenza frettolosa di Mr. Bingley, e quindi nella conseguente
separazione da Jane. Ancora arrabbiata da questa scoperta, Elizabeth, nella sua
sorpresa più grande, riceve una proposta di matrimonio proprio da Mr. Darcy.
Nell'esprimere i suoi sentimenti Darcy, evidenziando tutta la sua difficoltà
nell'accettare un sentimento che non era conveniente data la differenza di
posizione e soprattutto dato il comportamento della famiglia di lei, è sicuro del
successo.
Questo suo comportamento da lo stimolo decisivo ad Elizabeth per rifiutare
decisamente la proposta e per accusarlo dell'infelicità di Jane e di Mr. Wickham.
Il giorno dopo Mr Darcy da una lettera ad Elizabeth dove chiarisce il suo ruolo
nelle vicende da lei contestategli. Dalla lettura Eliza viene a conoscenza come
Wickham aveva rifiutato il beneficio ecclesiastico, in cambio di soldi che aveva
facilmente speso in giochi, e che come il suo risentimento era cresciuto quando
Mr Darcy gli aveva rifiutato il beneficio di fronte ad un suo rinnovo delle pretese.
Subito dopo Jane ed Elizabeth tornano a casa.
Nel frattempo Lydia riceve un invito ad andare a Brighton, nuova locazione del
reggimento, ospite dalla moglie di un ufficiale. Lydia, forte del consenso della
madre, parte anche di fronte ai timidi accenni all non convenienza della situazio ne
da parte di Jane ed Elizabeth.
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Subito dopo, parte per un giro dell'Inghilterra anche Elizabeth ospite degli zii.
L'itinerario li porta anche a Pemberly, la proprietà di Mr. Darcy. La zia ignara
delle vicende della nipote con il proprietario, chiede di vedere la tenuta. Eliza è
confortata dalle rassicurazioni che Mr. Darcy non è atteso a casa prima di un
giorno.
La sorpresa è quindi grande quando inaspettatamente Darcy arriva prima
incontrando la comitiva. Elizabeth è imbarazzata, ma l'affabilità con cui è trattata
da Mr. Darcy comincia a farle cambiare idea nei suoi confronti. La sera un
messaggio urgente è recapitato ad Eliza con cui è informata della fuga di sua
sorella Lydia da Brighton con Mr. Wickham.
Il ritorno a casa è immediato. Darcy viene a conoscenza della vicenda e subito
comincia le ricerche dei due fuggiaschi e una volta trovateli, paga tutti i debiti di
lui e li obbliga a sposarsi. Subito dopo la conclusione della vicenda Lydia Wickham, Mr. Bingley e Mr. Darcy ritornano in città.
La storia finisce felicemente con Jane e Mr. Bingley sposati e anche con il
matrimonio tra Mr. Darcy ed Elizabeth, ormai completamente rivalutatasi nei
confronti di lui, dopo la conoscenza di cosa ha fatto per la sorella Lydia.
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MATRIMONIO
Secondo quanto sostiene Tanner (citato in Attualità di Jane Austen, pag. 2, n.d.)
tutti i suoi romanzi sono incentrati sul destino di personaggi femminili nel gioco
del matrimonio, ma mentre si districano le storie d’amore, Jane Austen riesce a
darci una lucida descrizione della società del XVIII secolo. La Storia con i suoi
grandi avvenimenti è assente dai suoi romanzi, è però presente un’attenta indagine
sociale. L’autrice coglie infatti il mondo aristocratico e borghese in un momento
di graduale trasformazione.
Le donne consideravano il matrimonio come lo scopo principale della loro vita,
una sorte di affare che poteva cambiare le sorti della loro vita; in alternativa
l’opzione era di lavorare come governanti nelle famiglie ricche. Questo è il caso
ad esempio delle sorelle Brönte.
Ai tempi di Jane Austen le fanciulle venivano educate esclusivamente nella
prospettiva del matrimonio, al quale dovevano arrivare caste e una volta sposate,
avevano l'obbligo di garantire eredi, meglio se maschi, della cui educazione, però,
non si occupavano direttamente. Dovevano sempre comportarsi secondo le norme
del galateo, vestire in modo consono al proprio stato sociale, saper ben conversare
ma evitare di parlare di politica e di religione, intrattenere gli ospiti suonando il
pianoforte; i loro compiti consistevano nella direzione della casa e della servitù e
nell'occupazione in opere caritatevoli. I loro insegnamenti erano caratterizzati
dalla conoscenza della musica, poesia e danza.
Inoltre, poiché allora l'Inghilterra era spesso in guerra, per convincere i pochi
uomini rispettabili al matrimonio, evitando così alle figlie l'onta ed il peso del
zitellaggio, i genitori arrivavano ad offrire somme enormi in dote. L'amore e il
matrimonio non erano perciò libera scelta ma soggiacevano, soprattutto per la
donna, ad un fitto intrico di regole e convenzioni sociali, sapientemente ritratti in
tutta l'opera della Austen.
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Infatti è famoso l’incipit del romanzo, che già ci da qualche informazione relativo
al romanzo:
"It is a truth universally acknowledged, that a single man in possession of good
fortune, must be in want of a wife"
Grazia Livi (citata in Attualità di Jane Austen, pag.83-84, n.d.) in un saggio su
Jane Austen afferma: «nei suoi romanzi, al centro di un mondo buono c’è sempre
una fanciulla destinata al matrimonio ».
Questa fanciulla per imprudenza, debolezza o pregiudizio tradisce il buon senso
che è la sola base per un destino felice; s’avventura al di là delle regole, riceve una
lezione che la induce a farsi più attenta alla qualità dei valori, riconosce il proprio
errore, infine approda giudiziosamente a una soluzione adeguata.
Le Roy Smith (citato in Attualità di Jane Austen, pag. 85, n.d.) in un recentissimo
saggio intitolato Jane Austen and the Drama of Woman: «quel momento di
sospensione tra l’indipendenza infantile e la sottomissione come donne. Il loro
destino dipende tutto da come dispongono di se stesse nel matrimonio.» In questo
saggio l’autore ben sottolinea come l’autrice fosse cosciente del «Drama of
Women» nella società patriarcale e abbia quindi a lungo esaminato e descritto non
solo matrimoni di tutti i tipi, ma anche il problema di trovare un equilibrio tra i
due sessi.
Alla Austen non interessa l’amore come espressione di individual feelings, ma
l’amore nel suo aspetto sociale: se ne parla sotto diversi punti di vista.
I matrimoni che si susseguono nell’opera sono:
•
Charlotte Lùcas e Mr. Collins
•
Wickham e Lydia
•
Jane e Bingley
•
Elizabeth e Darcy.
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Molte donne vengono spinte al matrimonio da un semplice calcolo utilitaristico,
“La felicità del matrimonio è tutta questione di fortuna” afferma Charlotte
disquisendo con Elizabeth del matrimonio.
Elizabeth pur consapevole dell’importanza della proposta del signor Collins
rifiuta perché non è una scelta fatta con il cuore.
“Solo il vero amore potrà condurmi al matrimonio, ragion per cui morirò
zitella.”
L’atteggiamento della signorina Lucas è diverso, alle prime attenzione del signor
Collins non sembra esserne indifferente. Charlotte era sempre pronta ad ascoltare
il signor Collins, infatti il suo scopo era di distogliere la sua attenzione da
Elizabeth in modo da attirarla su di sé, tutto ciò non era stato percepito da
Elizabeth.
Lo scopo di Charlotte era di accaparrarselo tutto per sé, per ottenere una
sistemazione, proprio da questo momento cominciò a calcolare quanto ancora
avrebbe potuto vivere il signor Bennet così che alla sua morte Longbourn sarebbe
diventato proprietà Collins e come aveva pensato Sir Williams Lùcas avrebbero
potuto fare ingresso alla Corte.
Per Charlotte non tutti si possono permettere di essere romantici, gli è stata offerta
una comoda dimora e protezione, non ha patrimonio né prospettive è solo un peso
per i sui genitori. Elizabeth era consapevole che Charlotte aveva un’ idea del
matrimonio differente dalla sua ma non poteva credere che per una sistemazione
avrebbe sacrificato l’amore.
“Tu sai che io non sono romantica e che non lo sono mai stata. Chiedo soltanto
una casa comoda e, considerando il carattere, la parentela, e la posizione sociale
di Mr. Collins, sono convinta che le probabilità di essere felice con lui non sono
minori di quelle di cui molte possano vantarsi maritandosi.”
Il matrimonio non deve essere nemmeno il risultato di un improvvisa e violenta
passione che si spegne poi rapidamente come accadrà per Lydie e Wickham, ma
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bensì un legame di intesa reciproca nato da una serena valutazione che si stringe
dopo aver superato prove anche dure.
Il secondo matrimonio è quello tra Wickham e Lydia, un matrimonio “riparatore”.
In Lydie c’è una continua ricerca dell’uomo e non dell’amore mentre in Wickham
la ricerca di una moglie ricca. La frivolezza di Lydia è una sorta di cattiveria si
evince dal suo augurare alle sorelle soltanto la metà della felicità che ha avuto lei.
Per Wickham questo matrimonio è una forma di contratto, un atto matrimoniale a
Lydie doveva essere versata annualmente una somma di denaro.
Gli ultimi due sono matrimoni d’amore. Jane e Bingley si sono amati fin dal
primo momento, sono stati allontanati dai pregiudizi di Darcy.
La crescita del personaggio di Darcy è indispensabile in questo matrimonio
perché come aveva separato Jane e Bingley, adesso cerca di farli ritrovare. Questo
è un matrimonio che permette a Jane la scalata sociale ma, con amore.
L’ultimo matrimonio è la summa di tutti e quattro i matrimoni e rappresenta
l’apice dell’intero romanzo.
Elizabeth e Darcy sono due personaggi diversi nella forma e non nella sostanza,
hanno dei caratteri molto simili ma condizioni sociali diverse.
Per Franco Moretti (citato in Austen, Orgoglio e Pregiudizio, 2007) Pride and
Prejudice è un romanzo di formazione perché assistiamo alla formazione dei due
personaggi principali, Elizabeth e Darcy, entrambi inizialmente bloccati dal
pregiudizio di Elizabeth nei confronti di Darcy e dalla difesa dell’orgoglio di
Darcy ma anche del pregiudizio sociale che sempre Darcy aveva nei confronti di
Elizabeth. Il loro matrimonio rappresenta un accordo politico tra aristocrazia e
borghesia, una sorta di contratto sociale per usare i termini di Hobbes.
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PERSONAGGI
I personaggi sono divisi in gruppi ben definiti, non sono molti ed hanno tutti delle
caratteristiche ben precise. I gruppi principali sono quello dei borghesi, la famiglia
Bennet e quello dei ricchi che comprende i giovani che s'innamorano delle
ragazze ed i loro parenti: questi due gruppi s'incontrano negli ambienti e nelle
occasioni dei balli e dalle visite.
L’ambiente in cui vengono calati i personaggi è prettamente femminile, gli uomini
sono in minoranza ed hanno un ruolo per certi versi minoritario.
I personaggi sono tutti fissasti nel loro ruolo sociale, hanno una ristretta libertà di
movimento; l'abilità della Austen sta nel riuscire a variare il futuro che è loro
destinato senza violare le regole del loro vivere sociale; alla fissità del ruolo
sociale la Austen aggiunge un'altra limitazione: un carattere ben definito, assai
preciso anche se non profondo, tanto da poter prevedere le reazioni agli
avvenimenti.
MR BENNET
Il signor Bennet è uno dei personaggi molto importanti, è l’unico soggetto
maschile in una famiglia popolata da donne. E’ un personaggio intelligente e
sarcastico che trova il giusto equilibrio ignorando le intemperanze della moglie e
delle figlie.
Trascorre la maggior parte del tempo in biblioteca dedicandosi alla lettura
estraniandosi così dal sistema della famiglia. Alcune ricerche hanno dimostrato
che il suo atteggiamento è dettato dall’assenza di nascita di un figlio maschio che
potesse ereditare tutti i beni di famiglia; un figlio maschio che avrebbe riscattato
la famiglia da una rovina economica.
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E’ un buon padre soltanto per le prime due figlie perché esclude completamente le
ultime due figlie Kitty e Lydie. Il signor Bennet ha un buon rapporto con Elizabeth
la quale lo ammonisce per gli atteggiamenti delle sorelle minori. Infatti, in alcuni
casi Elizabeth cerca di guidare il padre che non comunica con kitty e Lydie.
MRS. BENNET
La signora Bennet è una donna molto frivola a cui importa molto poco la felicità
delle sue figlie; il suo unico scopo è trovare marito alle figlie. Il suo unico svago è
far visite e chiacchierare. E’ una donna dall’intelligenza modesta poco acculturata
e da un atteggiamento incerto e debole. Il suo atteggiamento e quelle delle figlie
minori ricadono sull’intera famiglia. Pur di costringere Elizabeth a sposare Collins
la ricatta che non l’avrebbe più considerata figlia sua. Non rimprovera mai le
figlie minori che sono sempre interessate alle uniformi anzi in un passo del libro
afferma di essere stata come loro da giovane.
Quando Lyd ie scappa con Wickham ha un momento sconforto pensando che con
una figlia perduta tutte sono rovinate perché nessuno le sposerà più, Wickham
ucciderà Mr Bennet in un duello e sarà ucciso e Collins caccerà tutte le donne
Bennet dalla tenuta.
Non si preoccupa tanto della figlia quanto della paura di rimanere senza un tetto
perché, quando la situazione volge per il meglio si riprende dai tremori e dagli le
attraversano il corpo. Alla notizia dell’imminente matrimonio si riprende ed il
primo pensieri della signora è di diffondere la notizia.
ELIZABETH
Elizabeth è la protagonista principale del romanzo, è costretta a vivere in una
società gretta e conservatrice di cui non condivide i principi dettati dalla falsa
morale, riesce a sopravvivere soltanto grazie ad una buona dose si ironia. Nel
panorama della letteratura inglese è rappresentata come una delle eroine più
importanti.
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In un passo (citato in Jane Austen Scrittrice, Proietti G.) Jane Austen afferma:
“devo confessare che la ritengo una delle più deliziose creature mai apparse in un
libro e non so proprio come riuscirò a tollerare coloro che non la amano"
E’una donna molto intelligente e caparbia, sa tener testa a tutti indistintamente dal
ceto sociale. E’ una donna molto forte in grado di destreggiarsi in qualsiasi
situazione. Non si accontenta di ciò che la vita le offre anzi per di più vuole tenere
alti quelli che sono i suoi valori.
Il contesto familiare in cui vive è limitato dagli atteggiamenti della madre e delle
sorelle minori. I suoi punti forti in famiglia sono sua sorella Jane ed il padre che a
differenza della madre capisce le sue esigenze e condivide le sue scelte.
RELAZIONE PADRE-FIGLIA
Un importante spunto di analisi è il rapporto padre-figlia. Nei romanzi dell’Austen
il padre riesce ad avere un buon rapporto soltanto con una figlia tralasciando le
altre.
Elwood (citato in Father Daughter Relationship in Jane Austen’s Pride and
Prejudice, Persuasion and Emma, pag 4, 2006) nei primi anni di vita di Elizabeth
e Jane il signor Bennet nutriva la speranza di potere ancora avere un figlio, era per
loro un buon padre. Pertanto alla nascita delle altre figlie femmine si rassegnò, si
chiuse nel silenzio della sua biblioteca estraniandosi dalla sua famiglia.
Natajaran (citato in Father Daughter Relationship in Jane Austen’s Pride and
Prejudice, Persuasion and Emma, pag 7, 2006) l’indifferenza del padre porta le
figlie ad avere un ruolo importante all’interno della famiglia, è il caso di Elizabeth
che guida il padre quando è necessario.
Due momenti in cui si verifica ciò sono: ad un ballo quando la sorella Mary
suonava il piano e cantava, per Elizabeth era una situazione imbarazzante che
metteva in ridicolo non soltanto Jane ma l’intera famiglia.
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Il secondo momento, riguarda la possibilità di Lyd ie di andare a Brigthon.
Elizabeth gli consiglia di non mandarla. Per Mr Bennet Lydie non sarà mai
tranquilla fino a quando non frequenterà la società da sola e non andare
significherebbe turbare la tranquillità della famiglia. In più per Mr Bennet Lydie è
troppo povera e gli ufficiali e non bella per attirare l’attenzione degli ufficiali.
Padre e figlia hanno un carattere molto simile, sono entrambi molto intelligenti
infatti Mr. Bennet riusciva a comunicare soltanto con la figlia piuttosto che con la
moglie.
Il sogno del signor Bennet era di vedere Elizabeth sposata soltanto per amore per
questo è d’accordo nel rifiutare la proposta di Mr Collins. Lo desiderava un po’ per
ricattarsi dal suo matrimonio infelice.
DARCY
Darcy rappresenta la controparte di Elizabeth. È l’uomo più orgoglioso e
antipatico del mondo. E’fisicamente slanciato, ha dei bei lineamenti
e un
portamento nobile. Possedeva una rendita annua di diecimila sterline l’anno. A
prima vista definisce Elizabeth come una ragazza passabile che non è in grado di
sedurlo.
Pur mantenendo la sua orgogliosa riservatezza, Darcy frequenta spesso Elizabeth,
la cui antipatia nei suoi confronti è acuita dalla rivelazione fattale da Fitzwilliam,
un’amicizia dei Darcy e dei Beagley ed anch'egli assidua compagnia di Elizabeth.
E’ da Fitzwilliam che Elizabeth scopre che Darcy è il principale responsabile della
rottura tra Beagley e Jane; con sua grande sorpresa Darcy le confessa però,
d'amarla, ma in un modo così odioso e manifestando tanta superbia che non solo
Elizabeth lo rifiuta sdegnosamente, ma gli rinfaccia anche il suo comportamento
malvagio nei confronti di Jane e la sua crudeltà in quelli di Wickham.
Darcy le scrive una lettera in cui tenta di discolparsi da entrambe le accuse: ha
consigliato Beangley di dimenticare Jane perché convinto che Jane non ne fosse
seriamente innamorata ed anche per lo scandaloso comportamento della loro
madre e delle tre sorelle.
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Alla fine del romanzo Darcy descrive l’educazione ricevuta da bambino e
ringrazia Elizabeth per avergli dato una lezione dura ma con ottimi risultati.
JANE
Jane è la primo genita dei Bennet, è una ragazza intelligente e riflessiva, come
Elizabeth aveva un buon rapporto con il padre. Leggendo le prime pagine del
romanzo si dedurrebbe che Jane sarebbe il personaggio principale. Jane innocente
e fiduciosa, incapace di sospettare falsità o malevolenza in chicchessia
Con Bingley è amore a prima vista sin dal primo momento al ballo, anche lei
subisce le conseguenze. E’ una ragazza molto timida che non riesce a sternare in
maniera palese i suoi sentimenti. Per Darcy questo è uno dei tanti motivi per cui
ha consigliato Bingley di dimenticare Jane, era convinto che Jane non fosse
interessata a lui ma al suo patrimonio.
BINGLEY
L'arrivo di Mr. Bingley, ricco scapolo dotato anche d'un certo fascino, movimenta
la societa` che i Bennet frequentano. Col nuovo arrivato vivono la sorella
Carolina, l'altra sorella sposata Louisa ed il marito di questa, Hurst; in loro
compagnia si trova spesso Darcy, ricchissimo ed orgoglioso della sua posizione
sociale.
E’ bello, giovane simpatico e colmo di felicità. E’ descritto di bella presenza
aristocratica, dal contegno garbato. Era legato a Darcy da una saldissima amicizia
nonostante le differenze di carattere, aveva grande fiducia nei soui confronti e la
massima stima. La voce narrante sottolinea come Darcy fosse più intelligente e
avesse più ingegno di Bingley.
SORELLE BINGLEY
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La voce narrante con poche parole ci da tutte le informazioni sulle sorelle
Bingley, sono state educate alla capitale in uno dei migliori collegi, possedevano
un patrimonio di ventimila sterline, spendevano più di quello che potevano ed
erano circondate da gente di alto bordo.
Sono superbe e piene di sé ed hanno un concetto mediocre degli altri. Ecco un
commento delle sorelle Bingley quando Jane Bennet si è recata in visita dai
Bingley e rimane bloccata in casa loro a causa di un’influenza.
Elizabeth è preoccupata per la sorella e non esita a percorrere tre miglia a piedi e
nel fango per accertarsi della sua salute. Arriva accaldata e inzaccherata. Viene
ricevuta cordialmente dalle sorelle Bingley, ma non appena esce dal salotto per
salire nella camera della sorella ecco come viene commentato in modo tagliente e
sprezzante il suo comportamento: «Fare tre o quattro miglia o cinque miglia che
siano, a piedi nel fango e da sola! Dico da sola! E a che scopo? A me è sembrata
una disdicevole dimostrazione di orgoglio e di indipendenza, con una indifferenza
tutta provinciale per il decoro.»
SORELLE BENNET
Kitty, Lydie e Mary sono le sorelle minori di Elizabeth, nella loro vita la figura
paterna è quasi totalmente assente. Contrariamente a ciò hanno un ottimo rapporto
con la madre. Ai balli sono libere di flirtare e ballare senza ritegno. Per questo
loro comportamento le sorelle le rimproveravano frequentemente facendo
presente i loro atteggiamenti al padre che, non se ne interessava.
Lydia è stata influenzata dall’atteggiamento narcisista e nevrotico della madre. In
sostanza le due figlie rappresentano il surplus all’interno di una famiglia priva
della guida paterna. Il padre si accontentava di farle apparire ridicole, non si è mai
sforzato di rimproverarle. Le due ragazze sono sempre interessate ai cadetti dei
reggimenti della marina, tralasciano ogni studio che possa far crescere la loro
considerazione nella società.
Lydia era la preferita della mamma che l’aveva condotta in società giovanissima,
era in grado di soggiogare Kitty che era di animo debole. Lydia è l’unica figlia
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che ha manifestato la totale assenza del padre. È Lydia che segue il reggimento
con la moglie d'un colonnello, nonostante la veemente disapprovazione di
Elizabeth, che sa quanto queste leggerezze di comportamento possano nuocere
alla rispettabilità della famiglia.
È Lydia che fugge con Wickham mettendo a repentaglio l’intera famiglia. Lydia è
troppo stupida per capire il disonore che getta sulle sorelle e le scarse prospettive
d'un simile matrimonio, ma è anche piena di sé per essere la prima ragazza
sposata di casa Bennett.
La fine del romanzo ci mostra un epilogo delle sorelle Bennet. Kitty passava
molto tempo a case delle sue sorelle maggiori, aveva l’opportunità di frequentare
una compagnia migliore rispetto a quella che frequentava prima. Allontana da
Lydia migliorò. Mary restò in casa a tenere compagnia alla signora Bennet che
non era in grado di stare da sola.
Per quanto riguarda la passione tra Lydia e Wickham si spense. Lydia rispettò
sempre i principi del matrimonio mentre l’affetto di Wickham si trasformò in
indifferenza.
COLLINS
Mr. Collins è un uomo di chiesa protetto da lady Catherine. In questo periodo
storico anche il clero aveva ottenuto dei vantaggi e faceva parte della upper
middle- class.
La figura di Mr. Collins è comica. E’ pomposo, noioso, soddisfatto di sé: è
eccessivamente adulatorio verso Lady Catherine de Bourgh. La scrittrice lo
presenta come uomo avaro e calcolatore, parla spesso di possedimenti rendite,
costi e denaro.
E’ un cugino del padre ha il diritto di editare la tenuta di Longbourn in assenza di
un ereditiero Bennet. La lettera di Collins mette in subbuglio le vicissitudini della
famiglia Bennet. Mr. Collins era cresciuto con un padre illetterato e meschino,
aveva frequentato i corsi dell’Università senza formarsi delle conoscenze utili.
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La grande opportunità gli è stata data dalla partecipazione ai salotti dove ha avuto
la possibilità di essere a contatto con gente di grado sociale superiore. Trova la
soluzione al problema dell’eredità di Longbourn chiedendo in sposa Elizabeth che
però lo rifiuta, per nulla attratta dal suo esagerato formalismo e dal suo smaccato
servilismo. Collins pone le sue mire su Charlotte Lucas che non mostra pere
niente indifferente e la sposa.
WICKHAM
Elizabeth é conquistata dal fascino dell'ufficiale, che le spiega d'essere vittima del
disumano Darcy.
È figlio del sovrintendente del padre di Darcy, Wickham sarebbe entrato nelle
grazie del defunto signore, tanto da ottenere la promessa d'una discreta sussistenza
per la sua carriera ecclesiastica ma, per gelosia Darcy non avrebbe mantenuto la
promessa del padre, costringendolo ad abbracciare la carriera militare.
Questa è la falsa verità raccontata ad Elizabeth che ne fa accrescere l'astio nei
confronti di Darcy. Si rifiuta di accedere alla carriera ecclesiastica ed abbraccia la
carriera militare, sperperando l'intera somma datagli.
E’ un uomo senza scrupoli, come i personaggi femminili è alla ricerca di un
matrimonio vantaggioso, ha addirittura tentato di sedurre Georgiana Darcy per
impossessarsi delle sue sostanze e vendicarsi.
GARDINER
Il signor Gardiner, fratello della signora Bennet era solito andare dalla sorella per
festeggiare il Natale.
Era un uomo completamente diverso della sorella. La moglie era più giovane della
cognata, era una donna affabile, intelligente ed elegante; era la zia prediletta delle
sue nipoti maggiori.
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I Gardiner hanno un ruolo importante nella vita di Elizabeth in soprattutto quando
il rapporto con Darcy si infittisce. È lo zio che trova una soluzione nella vicenda
di Lydia e Wickham.
LADY CATHERINE DE BOURGH
Lady Catherine de Bourgh è la zia di Darcy e la padrona del signor Collins. La
conoscenza di questo personaggio ci viene data per mezzo del Signor Collins che
la elogia fino a cadere nel ridicolo. Successivamente, durante il soggiorno di
Elizabeth dai Collins sarà invitata al pranzo ed è qui che per la prima volta viene
messa in ridicolo.
Quando a lady Catherine giunge voce dell’imminente matrimonio del nipote con
Elizabeth, si reca di persona per avere una smentita. Il matrimonio è un’infame
menzogna.
“Sarà criticata, guardata dall’alto e disprezzata da tutti coloro che gli sono
vicini. La sua parentela sarà cagione di vergogna, e il suo nome non verrà
mai, mai rammentato da nessuno di noi.” (Orgoglio e Pregiudizio, 1813).
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CONCLUSIONI
Orgoglio e pregiudizio è uno dei romanzi più famosi e più amati dal pubblico di
tutti i tempi, è meritatamente un capolavoro. Grazie all’attenta lettura del classico
sono riuscita a schiarire le ombre lasciatemi dal film.
Ovviamente chi si trova di fronte un romanzo di Jane Austen e non possiede le
adeguate conoscenze storiche- letterarie del tempo, lo inserisce nel genere
letterario del romanzo rosa dato che il tema principale potrebbe essere identificato
con l’amore.
E' un romanzo che ti prende sin dalle prime pagine, è ironico, scorrevole, i
personaggi hanno tutti delle caratteristiche particolari.
Il personaggio di Elizabeth è straordinario, sempre con la battuta pronta,
intelligente e dal carattere fermo. Per quel momento storico è in realtà un'eroina
moderna perché rifiuta un matrimonio di convenienza senza amore.
Elizabeth non ha paura di niente e di nessuno, non si fa scrupoli nell’esprimere il
suo punto di vista. Secondo me Elizabeth e suo padre sostanzialmente sono due
personaggi uguali perché entrambi condividono i loro ideali ma con atteggiamenti
diversi. Il padre ormai anziano ha compreso che le cose per lui non cambieranno
più così, si isola dal resto della sua famiglia. Lizzy è giovane e può dare quella
svolta alla vita che il padre non è stato in grado di dare.
Nella seconda metà del settecento il pubblico di lettori era per buona parte
costituito da donne che si dedicavano alle faccende domestiche e nel tempo libero
si dedicavano alla lettura.
Secondo me, la Austen voleva essere una sorta di ammonimento per le donne, per
svegliarle da quel cantuccio in cui erano state poste da una società prettamente
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maschilista. Questo monito doveva condurle a prendere maggiore coscienza di sé
e maggiore consapevolezza del loro ruolo nella società.
Ecco perché nonostante sia passato tanto tempo la figura di Jane Austen è viva,
internet è invasa da blog e siti dedicati alla Austen.
Pertanto io vorrei invitare tutti coloro che non conoscono Jane Austen a leggerne i
romanzi, dal canto mio, continuerò a leggere con passione i suoi romanzi.
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