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Le competenze di sistema dell`insegnante per il sostegno

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Le competenze di sistema dell`insegnante per il sostegno
LE COMPETENZE DI SISTEMA
DELL’INSEGNANTE SPECIALIZZATO
PER IL SOSTEGNO
GIORNATA DI FORMAZIONE DOCENTI TUTOR
VERONA, 7 NOVEMBRE 2011
Angelo Lascioli, Università di Verona
PERCHÉ PARLARE DI
COMPETENZE DI SISTEMA
DELL’INSEGNANTE DI SOSTEGNO?
Primo motivo: perché l’insegnante di sostegno è una
risorsa per il sistema scuola;
 Secondo motivo: perché la logica del sostegno potrebbe
essere ripensata come logica di sistema (il riferimento
è al documento Treellle).

PRIMA PARTE
L’insegnante
di sostegno, è
una risorsa
per il sistema
scuola.
ATTENZIONE AI SIGNIFICATI
•
•
•
Il termine ‘competente’, nel suo significato
generale, indica chi è ‘capace di svolgere bene un
determinato compito o professione’.
Con questo termine si intende valorizzare quello
che una persona sa fare, indipendentemente da
come lo ha imparato.
Si valorizza cioè l’apprendimento non formale in
contrapposizione a quello formale (diploma,
laurea, qualifica ottenuta attraverso un corso di
studi, ecc.).
LA COMPETENZA
DELL’INSEGNANTE DI SOSTEGNO AL
SERVIZIO DEL SISTEMA SCUOLA
•
“Un insegnante competente che
permetta al contesto scolastico di essere
competente, e non limiti e chiuda,
quindi, la competenza alla sua presenza
ma la colleghi all'investimento
strutturale dell'ambiente scolastico" (A.
Canevaro, Insegnanti specializzati per il sostegno, in L'integrazione
scolastica e sociale, 2002, 1, 2.).
COME AIUTARE UN SISTEMA SCOLASTICO
AD ESSERE PIÙ COMPETENTE?
•
•
•
•
•
•
Identificando i sostegni professionali e tecnici ritenuti
necessari e le fonti relazionali informali di aiuto (in
collaborazione con altri insegnanti e alunni);
Collaborando con il dirigente scolastico, insegnanti e
alunni, per determinare le risorse di sostegno da
introdurre in classe e nella scuola;
Organizzando e attivando le risorse ritenute più
appropriate e valide;
Svolgendo un ruolo di mediazione, per promuovere la
collaborazione tra le persone coinvolte;
Partecipando a gruppi di lavoro, di studio e ricerca
educativo-didattica, sia a livello scolastico che
interistituzionale.
Cfr. Staiback W. e Stainbach S., La gestione avanzata
dell’integrazione scolastica, Erickson, Trento 1993, p.
40.
LE COMPETENZE STRATEGICHE
•
Riguardano capacità di
costruire alleanze, di
sviluppare processi di
condivisione e presa in
carico collegiale dei
problemi posti
dall’integrazione, di
confronto e dialogo con i
diversi attori del sistema:
in particolare colleghi e
familiari e colleghi dei
precedenti e/o successivi
ordini di scuola al fine di
costruire e progettare la
continuità.
LE COMPETENZE INTRA E
INTERISTITUZIONALI
•
Riguardano la conoscenza del
ruolo e delle competenze – da
un punto di vista normativo dei vari Enti e Istituzioni del
territorio, ovvero quello che
debbono e possono fare per
l'integrazione scolastica e
sociale. Comportano la
partecipazione ai tavoli intra e
interistituzionali dei vari
ecosistemi in cui è prevista la
presenza dell’insegnante
specializzato per il sostegno.
LE COMPETENZE DI MEDIAZIONE
•
L'insegnante specializzato
per il sostegno deve essere
in grado di tessere reti di
relazioni significative a
livello professionale con i
colleghi "normali", con gli
educatori, con il personale
assistenziale, con i
familiari, con gli operatori
sociali e sanitari, con le
figure importanti di un
territorio, con i
rappresentanti degli Enti
locali, di varie
Amministrazioni, di
Cooperative sociali, ecc. (D.
Ianes)
COMPETENZE PROFESSIONALI
•
•
•
•
•
Partecipare a network – internazionali e nazionali per lo scambio di informazioni riguardanti progetti
per l’inclusione;
Partecipare a comunità di pratiche (anche a livello di
rete) per lo scambio e la documentazione di buone
prassi;
Partecipare a progetti e ricerche con l’obiettivo di
implementare il proprio livello di professionalità
Giustificare e valorizzare scelte culturali, educative e
professionali alla luce degli indirizzi internazionali e
nazionali inerenti le politiche inclusive
Conoscere e usare le TIC in modo funzionale alla
pratica professionale e al lavoro di rete nell’ambito
della ricerca e della documentazione e dello sviluppo
professionale.
SECONDA PARTE
La
logica del
sostegno potrebbe
essere ripensata
come sistema di
competenze al
servizio della scuola.
DAL RAPPORTO
GLI ALUNNI CON DISABILITÀ NELLA SCUOLA ITALIANA: BILANCIO E PROPOSTE
(ASSOCIAZIONE TREELLLE, CARITAS ITALIANA, FONDAZIONE AGNELLI, 2011)

Il Rapporto è volto a
verificare in che
misura il modello
dell’integrazione degli
alunni con disabilità
nella scuola di tutti ha
effettivamente
funzionato e raggiunto
i suoi obiettivi.

Nel Capitolo quinto,
dal titolo Linee
progettuali e
proposte per un
nuovo approccio
all’integrazione
scolastica degli
alunni con
disabilità, si
prospetta una
modifica dell’attuale
sistema.
Le cinque linee
strategiche
della proposta
1. EVOLUZIONE DELL’ATTUALE FIGURA
DELL’INSEGNANTE DI SOSTEGNO.

L’ipotesi progettuale prevede il passaggio degli
insegnanti di sostegno all’organico normale delle
scuole e contemporaneamente la creazione di un
congruo numero di insegnanti «specialisti» ad
alta competenza, con un profilo professionale ad
hoc, formati al massimo livello e stabili nel loro
ruolo.
2. ABOLIZIONE DEGLI EFFETTI SCOLASTICI DELLA
CERTIFICAZIONE SANITARIA E NUOVE MODALITÀ DI
ATTIVAZIONE DELLE RISORSE UMANE E FINANZIARIE

La lettura dei bisogni di integrazione dovrà
essere fatta dalle scuole in concertazione con il
CRI e non più dalle ASL. Il punto chiave è
l’abolizione degli effetti scolastici della
certificazione (prevista dall’Atto di indirizzo del
febbraio 1994) e la sua sostituzione con un
documento iniziale individuale che sia un «profilo
di funzionamento» costruito su una base biopsico-sociale (si veda ICF dell’OMS).
3. ATTIVAZIONE A LIVELLO TERRITORIALE DI
NUOVI CENTRI RISORSE PER L’INTEGRAZIONE
PER IL COORDINAMENTO
E LA VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE E PER
L’ACCOMPAGNAMENTO DELLE FAMIGLIE

Viene istituito il Centro Risorse per l’Integrazione
(CRI), nuova struttura autonoma dotata di personalità
giuridica e autonomia amministrativa, a livello
provinciale o subprovinciale. Il centro è diretto da un
proprio dirigente responsabile e dispone di personale
tecnico e amministrativo.
4. ISTITUZIONE DI FORME DI VALUTAZIONE
DELLA QUALITÀ DELL’INTEGRAZIONE

La qualità totale dei percorsi di integrazione è oggetto
di valutazione continua tramite un patto
istituzionalizzato tra CRI, singola scuola e famiglie
degli alunni con disabilità.
5. ATTIVAZIONE DI UN COORDINAMENTO E DI
UN MONITORAGGIO CENTRALE DEI PROCESSI DI
INTEGRAZIONE SCOLASTICA
•
La proposta si chiude con l’idea di un completo e
complesso sistema di governance e coordinamento
delle tante istituzioni che si occupano dei diversi
aspetti dell’integrazione scolastica. È fondamentale
infatti realizzare una sintesi strategica, un
monitoraggio informativo completo e stabile a supporto
della conoscenza e della decisionalità e dare un
impulso alle varie dimensioni della ricerca scientifica
sui vari aspetti della disabilità.
UNA CONCLUSIONE CHE GUARDA
ALTROVE
•
•
In Inghilterra, nel 2004, è stato pubblicato un documento di grande rilievo
da parte del Department for Education and Skills. Tale documento, che si
intitola Removing Barriers to Achievement. The Government Strategy for
SEN (Special Educational Needs), sostiene la necessità di una formazione
in educazione speciale a livello ITT (Initial Teacher Training), quindi
rivolta obbligatoriamente a tutti i candidati docenti. Questa misura ha un
carattere profondamente innovativo, in quanto viene a togliere la
separazione assoluta - ancor oggi esistente in molti Paesi - tra docenti
ordinari (senza alcuna cultura rispetto ai problemi dell’inclusione) e
insegnanti specializzati (gli unici ad avere una formazione sui temi
dell’inclusione e sui SEN).
L’apporto più significativo di questo provvedimento legislativo consiste
nell’aver finalmente dato valore di norma all’idea che TUTTI gli
insegnanti – e non solo quelli che si specializzano per il sostegno – devono
avere una formazione di base inerente ai problemi dell’Inclusive
education. Unica differenza tra gli uni e gli altri deve riguardare il grado
di specializzazione, che porta gli ordinari a svolgere funzioni di primo
contatto e di raccordo, e riserva ai docenti di sostegno la funzione di
intervento specialistico.
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