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Industria 4.0 il futuro è già oggi

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Industria 4.0 il futuro è già oggi
Numero 8 — Dicembre 2015
Industria 4.0
il futuro è già oggi
Giornata di approfondimento
tra AITI e orientatori scolastici e
professionali
Il settore orologiero punta
sulla formazione
Fare Impresa
Numero 8 — Dicembre 2015
L’EDITORIALE
L’industria del futuro
e il futuro del Ticino
Stefano Modenini - Direttore AITI
Impressum
Fare Impresa
Editore:
Associazione industrie ticinesi (AITI)
Redazione:
AITI
Corso Elvezia 16, c.p. 5130, 6901 Lugano
Telefono+41 091 911 84 84
Fax
+41 091 923 46 36
[email protected]
www.aiti.ch
Stampa:
Salvioni arti grafiche SA
Via Ghiringhelli 9, 6500 Bellinzona
Grafica e impaginazione:
Plastical Sagl
Corso S. Gottardo 14, 6830 Chiasso
Diffusione:
Tiratura: 1’500 copie
Abbonamento gratuito per i soci AITI
Abbonamento supplementare:
-
CHF 10.- annuo (+IVA)
-
per i non soci 20.- annuo (+IVA)
Frequenza:
Fare Impresa appare almeno 4 volte all’anno.
2
Dedichiamo in questa edizione di “Fare impresa” uno spazio di
approfondimento alla cosiddetta “industria 4.0”. La terza rivoluzione
industriale che fa entrare le tecnologie digitali e della comunicazione
nelle nostre imprese.
Il governo tedesco ha fatto dell’”industria 4.0” il punto principale della
propria politica economica dei prossimi dieci anni.
L’interazione non più solo fra l’uomo e la macchina ma direttamente fra
le macchine è destinata secondo gli specialisti a mutare il volto della
produzione e delle aziende, cambiando l’organizzazione delle stesse, i
processi produttivi e innovativi, l’accesso ai mercati, la funzione stessa
dei collaboratori in azienda. Una nuova sfida per l’industria moderna,
già confrontata alle numerose sfide esterne legate all’evoluzione
congiunturale, la spinta al rialzo del franco svizzero, la reperibilità di
forze professionali qualificate in numero sufficiente.
Proprio nelle ultime settimane sono stati pubblicati alcuni studi che
evidenziano tutta la gravità della situazione di fronte al franco forte.
Si è vero, non abbiamo assistito a licenziamenti in massa, ma dopo
il 2011 questa è la seconda occasione nella quale le imprese svizzere
mettono in campo tutti gli sforzi possibili per parare il colpo del franco
forte. Dubitiamo che vi sarà spazio per un terzo round e alla prossima
occasione licenziamenti, delocalizzazioni e chiusure di fabbriche
potrebbero diventare moneta corrente.
La sola possibilità per l’industria svizzera è quella di continuare a fare
quello che sta già facendo: innovare, coprire i mercati con prodotti
e soluzioni di nicchia, abbinare ai prodotti venduti un servizio alla
clientela di ottimo livello.
Da questo punto di vista l’”industria 4.0” rappresenta una nuova sfida
difficile quanto utile anche per le nostre imprese. Sta agli imprenditori
raccoglierla e allo stato farne un elemento dello sviluppo economico.
Fare Impresa
Numero 8 — Dicembre 2015
PRIMO PIANO
Industria 4.0
p. 7
ASSOCIAZIONE TICINESE INDUSTRIA OROLOGIERA
L’ATIO e il suo nuovo centro di formazione
p. 18
FARMA INDUSTRIA TICINO
Farmaceutica ticinese unita
alla CPhI 2015 di Madrid
p. 19
L’EDITORIALE
P. 2
L’industria del futuro e il futuro del Ticino
DENTRO L’INDUSTRIA
ATTUALITÀ
La fabbrica del futuro? Connessa e digitale
P. 17
Un San Gottardo sicuro per tutta la Svizzera
P. 4
DA P. 5
Pomeriggio di approfondimento tra AITI
e gli Orientatori scolastici e professionali
Giornata dell’economia ticinese a EXPO 2015
PRIMO PIANO
TUNNEL DI RISANAMENTO
LE RUBRICHE
DA P. 18
ATIO
Un nuovo moderno centro di formazione
per il settore orologiero ticinese
FARMA INDUSTRIA TICINO
Farmaceutica ticinese unita
alla CPhI 2015 di Madrid
DA P. 7
AITISERVIZI
SPS Cert, Ticicom e inlingua Lugano
ECONOMIESUISSE
Libertà pubblicitaria, costi della salute e
franco forte
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Fare Impresa
Numero 8 — Dicembre 2015
DENTRO L’INDUSTRIA
DENTRO l’industria alla Ligo
Electric e alla Tenconi
Hanno avuto luogo alla Ligo Electic SA di Ligornetto
e alla Tenconi SA di Airolo la seconda e la terza visita
guidata del ciclo “DENTRO l’industria” organizzata da
AITI per far conoscere più a fondo ai rappresentanti
delle istituzioni, della politica e dei media alcune
realtà imprenditoriali di carattere industriale operanti
nella Svizzera Italiana. All’incontro hanno preso
parte, oltre ai titolari dell’azienda, il consigliere di
Stato e direttore del Dipartimento delle finanze
e dell’economia (DFE) Christian Vitta e alcuni i
granconsiglieri e diversi rappresentanti dei media.
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Fare Impresa
Numero 8 — Dicembre 2015
ATTUALITÀ
Pomeriggio di approfondimento
tra AITI e gli Orientatori
scolastici e professionali
Un pomeriggio di approfondimento tra AITI e orientatori
scolastici e professionale per creare un dialogo e un
confronto costruttivo, basato sull’interazione e lo
scambio di conoscenze, che possa servire a tutti gli
attori coinvolti nella formazione (aziende, istituzioni e
organizzazioni partner). È stato organizzato da AITI in
collaborazione con l’Ufficio dell’orientamento scolastico
e professionale di recente a Bellinzona, riscuotendo un
successo oltre le aspettative. Il pomeriggio ha offerto
a tutti gli attori importanti spunti di discussione ed
elementi per future collaborazioni.
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Fare Impresa
Numero 8 — Dicembre 2015
Giornata dell’economia
ticinese a EXPO 2015
“Economia in Svizzera: tra universalità e sostenibilità”.
È stato questo il titolo della Giornata dell’economia
ticinese 2015, organizzata di recente nel Padiglione
svizzero di EXPO 2015 dalle principali associazioni
economiche ticinesi, Associazione bancaria ticinese;
Associazione industrie ticinesi; Camera di commercio,
dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del cantone
Ticino; Camera ticinese dell’economia fondiaria e
Società svizzera impresari costruttori Sezione Ticino.
Una giornata che ha visto la partecipazione in qualità
di ospiti di Sergio Ermotti, Chief Executive Officer
UBS Group AG, e di Riccardo Braglia, Chief Executive
Officer Helsinn Holding SA.
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Fare Impresa
Numero 8 — Dicembre 2015
PRIMO PIANO
Industria 4.0
La fabbrica del futuro?
Connessa e digitale
Terza rivoluzione industriale e Industria 4.0. Due
termini diversi - il primo coniato negli Stati Uniti, il
secondo diffuso in Europa - per descrivere in realtà
lo stesso concetto. O meglio, il cambiamento, che
sta coinvolgendo (un po’ in sordina, soprattutto alle
nostre latitudini) la manifattura e la produzione
industriale di mezzo mondo. Per accorgersene non
è però necessario andare negli USA. O a Bruxelles.
L’Industria 4.0 vive e si muove anche in Ticino.
Basta vederla. Anche se si sta parlando di uno
scenario, la terza rivoluzione industriale non
arriverà “di botto”, da un giorno all’altro. In qualche
modo è già presente.
>
7
Fare Impresa
Numero 8 — Dicembre 2015
>
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Come? Semplificando al massimo,
È la stessa industria a portarla avanti,
si può dire che si passerà da una Rete
a farla avanzare, seguendo l’evoluzione
delle persone a una Rete delle cose
della tecnica, che corre velocissima. Così
(Internet of Things); un sistema, in cui la
come Internet ha cambiato e continua
comunicazione è estesa all’interazione
a cambiare in modo velocissimo il
tra uomini, dispositivi, sottosistemi,
nostro modo di comunicare, informarci
infrastrutture e processi
e “stare al mondo” (forse
La tecnologia è
industriali. Detto altrimenti,
non ci si pensa mai, ma è
già presente e
dove tutto sarà connesso
solo dal 2000 che esistono
trasformerà il
in Rete, e sarà possibile
gli smartphone così come li
modo di fare
un dialogo a 360 gradi. A
conosciamo oggi, in grado
impresa
contribuire allo sviluppo
cioè di scaricare e mandare
sarà l’evoluzione di alcune
mail, nonché navigare su
tecnologie specialistiche dell’informatica
Internet grazie alla tecnologia UMTS), la
e della comunicazione. Come il protocollo
“tecnologia digitale della comunicazione”,
Bluetooth Low Energy (BLE), utilizzato
che comprende i tag RFId, i sensori, le
soprattutto nella domotica e nei
superfici touch, la realtà aumentata, i
dispositivi indossabili in abbinamento
sistemi logistici integrati, le Smart Grid
a tablet e smartphone, ottimizzato per
e, ovviamente anche Internet, non è una
lo scambio di piccole quantità di dati
tecnologia del futuro, ma è già tra noi,
con basso consumo energetico. O l’IEEE
nelle imprese, con il non trascurabile
802.15.4, uno standard di comunicazione
dettaglio che si svilupperà sempre di
in grado di incrementare l’affidabilità
più, modificando in modo sempre più
dei collegamenti a radiofrequenza
importante la produzione industriale e la
e l’efficienza energetica. O ancora, il
stessa Rete.
protocollo internet IPv6, che prevede
Fare Impresa
Numero 8 — Dicembre 2015
L’esempio di GF Machining Solutions
L’Industria 4.0? È già tra noi
D’accordo, la terza rivoluzione industriale permetterà agli oggetti
di essere connessi e automatizzati allo stesso tempo. Ma come
inciderà questo cambiamento nei processi industriali? Una risposta
può essere fornita già oggi dalla tecnologia “rConnect” dei Customer
Service di GF Machining Solutions. Tecnologia che consente
l’assistenza remota su autorizzazione del cliente, collegando la
macchina in tempo reale al centro diagnostico
più vicino e agli impianti di GF Machining
Solutions. Con questo sistema i Customer
Service di GF Machining Solutions sono in
grado di ispezionare la macchina da remoto
mediante una diagnostica eseguita dal cliente
o da un tecnico di GF Machining Solutions. I
vantaggi per il cliente sono evidenti: diagnosi e
interventi più rapidi all’insorgere di problemi,
notevole riduzione dei tempi di fermo e, di
conseguenza, valori di produttività più alti e
costanti. Grazie a questa nuova tecnologia,
il cliente e GF Machining Solutions possono
condividere informazioni mediante audio,
video, chat, lavagna elettronica, trasferimento di file, condivisione
schermo e accesso al sistema. A questo risultato si è giunti grazie
alla collaborazione di GF Machining Solutions con i principali
istituti di ricerca europei, tra cui l’Università di Birmingham (UK),
l’Università di Ginevra (CH), l’ETH di Zurigo (CH), l’Università RWTH
di Aachen (DE) e il Fraunhofer Institute (DE).
passerà dai 25 miliardi di oggi a 50 miliardi. La
34x1’038 indirizzi internet possibili ed è quindi
terza rivoluzione industriale sarà così imponente e
in grado di supportare miliardi di host. Certo, non
importante, rivela Cisco - l’azienda leader mondiale
tutto sarà semplice. Dovranno essere superati alcuni
nella fornitura di apparecchi di networking - che
problemi aperti, come l’interoperabilità tra dispositivi
entro il 2022 genererà risparmi e ricavi
di costruttori diversi, i fabbisogni
pari a 14’400 miliardi di dollari. Secondo
energetici, le policy di sicurezza e privacy e Entro il 2020
il numero di
General Electric - altra azienda leader
la carenza di software e networking. Senza
dispositivi
mondiale nelle telecomunicazioni e
contare la mancanza di una governance
connessi
nell’energia - gli aumenti di produttività
globale, ovvero di un quadro normativo
raddoppierà
derivanti dall’Industria 4.0 interesseranno
complessivo, così come un piano condiviso
ogni settore economico e potrebbero
dalle autority per le comunicazioni.
contribuire al Prodotto interno lordo (PIL) europeo
con un valore di circa 2,2 migliaia di miliardi di
Ma la strada sembra ormai imboccata. Indietro
euro entro il 2030. Con l’avvento, ma soprattutto
non si torna. Non più. Entro il 2020, rivelano alcune
la completa interazione dell’Industria 4.0 con
stime, il numero di dispositivi connessi senza fili
>
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Fare Impresa
Numero 8 — Dicembre 2015
L’industria 4.0 in pillole
Il nuovo paradigma prevede una produzione industriale
totalmente automatizzata e interconnessa. Il concetto
chiave è la totale digitalizzazione basata su 9 tecnologie:
cyber security, big data, cloud computing, realtà aumentata,
robotica, prototipazione rapida, radio frequency identification
and tracking, super connessione degli impianti e stampa
in 3D. Alcuni grandi gruppi europei, fra cui Siemens, Rolls
Royce, Dassault Systèms e Bosch hanno già inviato in modo
rilevante in questa direzione. La digitalizzazione e la “messa in
rete” della manifattura permetterà di un utilizzo sempre più
esteso del software e della personalizzazione della produzione,
facilitando la creazione di nuovi prodotti e l’espansione dei
servizi digitali alle imprese. Un’altra conseguenza sarà la
possibilità di produrre in piccole quantità economicamente
sostenibile, nonché l’utilizzo di nuovi materiali: le fibre di
carbonio sostituiscono l’acciaio e l’alluminio, le nanotecnologie
trovano vasta applicazione nelle biotecnologie e in altri settori.
Non trascurabile sarà anche la diminuzione del numero delle
persone direttamente impiegate nella produzione.
no profit denominata Effra (European Factories of the Future
> l’ambiente circostante, i sistemi cibernetici avranno la concreta
Research Association, www.effra.eu) con l’’obiettivo di favorire
possibilità di monitorare e dirigere i processi fisici, interagendo
lo sviluppo di tecnologie di produzione innovative
tra loro e con le varie divisioni e fasi produttive, oltre
attraverso partnership tra pubblico e privato e
che con gli uomini. Tutto questo in tempo reale. E molto C’è molto
fermento
programmi di ricerca europei, come il “framework Fp7”,
velocemente.
attorno alla
un programma dotato di un 1 miliardo di euro messo a
terza
disposizione dall’industria e dalla Comunità Europea.
Ecco perché le grandi potenzialità di sviluppo
rivoluzione
indotte dal paradigma dell’Industria 4.0 hanno spinto
industriale
Il fermento attorno alla terza rivoluzione industriale
aziende, governi e istituti di ricerca a promuovere
è tale che Paesi come Germania, Stati Uniti, Italia,
iniziative di sostegno alla sua affermazione. A livello
Olanda, Francia, Giappone e Svezia hanno deciso di non
europeo, alcune aziende hanno ad esempio creato un’associazione
>
Le strategie messe in campo dagli altri Paesi
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Il piano dell’Unione europea
Il piano della Germania
Agire su quattro aree chiave: creare hubs per l’innovazione
digitale; costruire la leadership nelle piattaforme per
l’industria digitale; colmare il divario nelle competenze
digitali; e adottare una smart regulation per una industria
smart. Queste misure dovrebbero aggiungersi alle iniziative
per la creazione di un’unione digitale e a nuovi investimenti
nell’infrastruttura per la banda larga. C’è chi parla di un
investimento di 1.300 miliardi di euro nei prossimi 15 anni.
Primo Paese europeo a essersi attivato per sviluppare e
testare nuove modalità produttive, la Germania ha istituito
nel 2012 un gruppo di lavoro ad hoc con l’obiettivo di fornire
una serie di raccomandazioni per lo sviluppo dell’industria
4.0. Sempre in Germania è nata la struttura di ricerca e
sperimentazione SmartFactory, che si pone come interfaccia
tra il mondo della ricerca e quello dell’industria, rimanendo
indipendente dalle logiche della concorrenza. I piani di
investimento parlano di 45 miliardi di euro per i prossimi 15
anni.
Fare Impresa
Numero 8 — Dicembre 2015
Il piano dell’Italia
Il piano della Cina
Il Governo di Renzi ha creato una task force guidata
dai ministri Padoan e Guidi. Formata da sette esperti,
dovrà fornire indicazioni e suggerimenti. Uno dei nodi da
sciogliere è quello della convivenza tra industria digitale
globale e salvaguardia del made in Italy. La quota italiana
per partecipare da protagonista al tavolo di «Industry 4.0»
equivale a investimenti per un totale di 15 miliardi nei
prossimi 15 anni.
Seguendo l’esempio della strategia tedesca, la Cina ha
annunciato il suo piano sul rinnovamento industriale,
chiamato “Made in China 2025”. Nato dal Ministero
dell’Industria e Information Technology (Miit) cinese e
dalla Chinese Academy of Engineering, il piano prevede di
promuovere innovazione, la transizione industriale smart,
l’industria green e l’integrazione tra industrializzazione e
information technology. Lo stanziamento iniziale è di 40
miliardi di yuan (8 miliardi di dollari).
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Fare Impresa
Numero 8 — Dicembre 2015
L’Industria 4.0? Passa da Stabio
“È una nuova era che cambierà tutte le
aziende”
L’internet delle cose cambierà il mondo e il nostro rapporto con
gli oggetti che ci circondano, ma improvvisare o affidarsi a mani
poco esperte potrebbe essere molto rischioso. A dirlo, portando
la sua esperienza e quella della sua azienda, è il CEO di Quickly
Group SA di Stabio, Maurizio Crivellari (nella foto), per il
quale “la nuova era imporrà cambiamenti radicali a tutte le
aziende”.
Facciamo però un piccolo passo indietro. Perché, secondo
lei, l’Internet delle cose avrà un impatto così
forte sul nostro mondo e il nostro rapporto
con gli oggetti che ci circondano?
L’internet delle cose cambierà il mondo e il nostro
rapporto con gli oggetti che ci circondano, perché
avremo oggetti nuovi che interagiranno con le
persone e raccoglieranno dati, ma anche perché
creeremo nuove esigenze che fino a oggi non
abbiamo immaginato. La necessità di creare ad
esempio nuove esperienze di vendita attraverso il
mondo digitale non si esaurisce quando il prodotto
viene comprato sulla piattaforma e-commerce,
ma trova il suo culmine quando il prodotto arriva
in azienda o a casa. Da qui l’esigenza di integrare
Il piano degli USA
Il governo degli Stati Uniti ha lanciato un vasto programma
per uno sviluppo di alta qualità dell’industria manifatturiera.
Il programma Advanced Manufacturing è stato alimentato
da 2 miliardi di dollari e si costituisce di una vasta rete di
organizzazioni amministrative, istituti di ricerca e imprese.
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Fare Impresa
Numero 8 — Dicembre 2015
tutti i processi operativi aziendali al mondo digitale, utilizzando
tutte le nuove tecnologie per il monitoraggio del prodotto fisico.
L’interazione tra il mondo” B2B” al mondo “B2C” (l’interazione
tra impresa e cliente tramite Internet, nda) sarà il nostro
prossimo futuro, la vera rivoluzione di ogni realtà aziendale.
Quale opportunità rappresenta l’Internet delle cose per le
aziende, in particolare quelle manifatturiere?
La nuova era digitale impone cambiamenti radicali a tutte le
aziende. Il primo vero cambiamento è che nessuna azienda
di qualsiasi settore può permettersi di ignorare l’integrazione
al mondo digitale. Il secondo aspetto è che questa era apre
grandissime opportunità di sviluppo di nuovi prodotti. Se
pensiamo al settore manifatturiero apre spazi a concepire
prodotti con disegni sino a ieri neppure considerati. Si pensi
a prodotti che possono interagire con le persone e dare alla
stesse un ritorno delle informazioni. Pensiamo alle possibili
applicazioni di capi di abbigliamento nel mondo sportivo o
della sicurezza. Insomma si possono esplorare spazi e idee
completamente innovativi.
Come potrebbero essere aiutate le aziende ad affrontare
meglio questo processo?
Questo è uno degli aspetti fondamentali che ogni azienda deve
seriamente e con competenze affrontare per integrarsi al mondo
digitale e entrare in internet. Integrare la struttura esistente
al digitale richiede profonde competenze non solo nel digitale,
ma anche dei processi tradizionali e del mondo B2B. Tutto
questo deve essere fatto senza impattare sul business esistente.
Immaginate la vendita di un prodotto che oltre che andare
nei negozi con una piattaforma internet, deve essere integrata
anche con: la gestione del marketing; l’attività necessaria per
promuovere il prodotto sulla piattaforma e-commerce tutelando
i clienti che vanno nel negozio tradizionale; la ricerca dei clienti
all’interno del web; la gestione dei processi operativi passando
da transazioni virtuali al prodotto reale; tutti gli aspetti legali;
il rispetto di tutti aspetti fiscali di IVA e dazio presenti nei vari
paesi del mondo e molto altro. Per questo è importante affidarsi
a strutture e persone preparate con reali competenze per gestire
al meglio questo grande processo di cambiamento oramai
irreversibile.
Quickly Group è un’azienda, nata nel 2009, composta da un
team che vanta un’esperienza ventennale maturata in società
e grossi gruppi appartenenti al mondo dell’e-commerce, del
direct marketing, dei servizi, della distribuzione, della logistica
di magazzino e delle pratiche doganali. L’azienda si distingue per
integrare tutti gli aspetti di servizio legati al mondo e-commerce
B2C e B2B e, dal punto di vista degli elementi portanti
dell’Industria 4.0, per l’utilizzo di sistemi in RF e RFIO per la
gestione della Supply Chain, integrati con un tracking completo.
Il piano dei Paesi Bassi
Il piano della Svezia
Un consorzio di organizzazioni di ricerca, il Ministero
dell’economia e le associazioni di categoria hanno promosso
e pubblicato uno studio con il titolo “Smart Industry”
sul significato della terza rivoluzione industriale per gli
stakeholder olandesi. Il piano d’azione prevede la creazione
di “Field Labs” , ovvero di acceleratori d’innovazione
e un rafforzamento della conoscenze e dell’istruzione
dell’Industria 4.0.
Intitolato “Made in Sweden” e sotto la guida della
Associazione svedese dell’industria meccanica ed elettrica,
la Svezia si è dotata di un rapporto sulla visione della
produzione in Svezia nel 2030 sviluppato in collaborazione
con le università del Paese. Rapporto in cui si analizzano
e si promuovono alcune elementi della terza rivoluzione
industriale, come “Flexible manufacturing processes”,
“Virtual production management and planning”, “Product
and production-based services” e “Integrated product and
production development”.
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Fare Impresa
Numero 8 — Dicembre 2015
> rimanere con le mani in mano, mettendo in atto,
chiamato “The Industrial Internet”, che coinvolge
aziende come At&t, General Electric e Intel. Per
chi più, chi meno, investimenti, strategie e piani di
consentire all’Italia di mettere in atto la
sviluppo. Tra i primi a credere con
Sono diversi
rivoluzione industriale digitale, facendo leva
decisione nell’Industria 4.0 - tanto
i milioni
sull’Internet of Things, anche il governo
da coniarne la dicitura - il governo
investiti
della Penisola ha pronto un programma per
tedesco sta investendo 200 milioni
per agevolare
accelerare la competitività del Paese nel
di euro nella ricerca in questo campo,
il passaggio
panorama globale. Tra le proposte, deliberare
collaborando con colossi del calibro
all’Industria 4.0 strumenti fiscali ad hoc e fare leva sul
di Deutsche Telekom, SAP e Siemens.
credito di imposta; favorire gli investimenti
Non meno importante, l’impegno
in ricerca e sviluppo e implementare piani di
statunitense, capace di dare avvio a un programma
>
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Fare Impresa
Numero 8 — Dicembre 2015
Intervista a Philip Hauri, responsabile del settore
innovazione dell’associazione
Swissmem convinta:
il futuro è nell’Industria 4.0
L’industria 4.0 può rappresentare una risposta sostanziale ai
costi di produzione svizzeri, al franco forte e alla crescente
concorrenza internazionale. È questo il punto di vista di
Swissmem, la principale associazione nazionale di riferimento
del settore metalmeccanico svizzero, espressa da Philip Hauri
(nella foto), responsabile “innovazione” del sodalizio che, lo
ricordiamo, si è fatto parte attiva nella sensibilizzazione e nella
promozione dei cambiamenti che verranno innescati dalla terza
rivoluzione industriale.
Perché i cambiamenti introdotti dall’Industria 4.0 sono
così importanti per l’industria svizzera?
Il tema è straordinariamente importante. Le imprese industriali
svizzere si trovano confrontate ad una sfida sotto più punti
di vista. I costi di produzione della piazza economica svizzera
sono alti e il franco forte rende la situazione ancor più difficile.
Le esigenze dei clienti sono sempre maggiori e la concorrenza
diventa sempre più globale. L’industria 4.0 può rappresentare
una risposta sostanziale a queste sfide. Essa permette un
aumento sensibile della produzione, flessibilizza e individualizza
la produzione e permette nuovi modelli di gestione e nuove e
innovative prestazioni di mercato.
Qual è l’impegno di Swissmem sul fronte dell’Industria
4.0?
Siamo convinti che non vi siano strade alternative da percorrere
e che l’Industria 4.0 sia l’unica soluzione. Per questo, a livello
nazionale abbiamo lanciato insieme alle associazioni di
categoria asut, Electrosuisse e SwisstT.net l’iniziativa „Industria
2025“ per favorire ulteriormente il processo di trasformazione
digitale. L’offerta comprende in particolare la piattaforma
www.industrie2025.ch, la costruzione di competenze nei
settori tematici rilevanti e l’implementazione di un centro di
accoglienza per tutte le domande relative all’industria 4.0. Fa
parte delle attività in corso
anche una conferenza
che si terrà il 19 gennaio
2016 alla quale verranno
presentate le attività di
economia e istituti di
ricerca e cooperazione.
Il 23 marzo 2016 si
terrà per la terza volta
una seminario tematico
durante il quale verranno
presentati e discussi esempi
di imprese in relazione
all’implementazione
nell’azienda dei concetti
dell’industria 4.0.
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Fare Impresa
Numero 8 — Dicembre 2015
Se tutti questi governi e autorità sembrano
fare sul serio, non si può dire lo stesso del nostro
Paese. Pur ammettendo che la digitalizzazione e la
messa in rete delle catene del valore influenzeranno
Intervenendo al recente World Economic
fortemente l’industria svizzera, il governo svizzero
Forum di Davos nel gennaio di quest’anno, la
non ha per il momento stanziato crediti di ricerca
cancelleria tedesca Angela Merkel non a caso ha
o promosso campagne di investimento, preferendo
detto: “Dobbiamo adattarci rapidamente alla fusione
lasciare alle imprese e alla ricerca il compito di
del mondo online col mondo della produzione
agire per prime. Soprattutto sensibilizzando e
industriale. Se non ci rinnoviamo, quelli che sono
informando l’opinione pubblica e le aziende. Si
leader oggi nel campo digitale assumeranno la
spiega così l’iniziativa “Industria 2025” lanciata
leadership anche nella produzione industriale”.
di recente dalle associazioni Asut, Electrosuisse,
Swissmem e SwissT.net, che si fonda sul sito
Sulla stessa lunghezza d’onda si è epresso,
internet www.industrie2025.ch, dove
durante l’ultima fiera internazionale
si offre una piattaforma d’informazione
delle tecnologie industriali di Hannover
La sfida è che
e di sensibilizzazione sul concetto
Messe, anche il commissario UE, Gunther
oggi tutti i
Industria 4.0. Un’iniziativa con la quale
Oettinge. “L’industria è il pilastro centrale
settori
le quattro associazioni intendono
dell’economia europea. La sfida ora è
industriali
informare, sensibilizzare e mettere in rete
assicurarsi che tutti i settori industriali
facciano
facciano uso delle nuove tecnologie
uso delle nuove le esperienze delle aziende, convinte, a
ragione, che una maggiore digitalizzazione
e migrino verso processi e prodotti
tecnologie
e migliore connessione possono offrire
digitalizzati, ovvero verso l’Industria 4.0”.
nuove possibilità per accrescere la
Ecco perché, ha continuato il commissario
competitività delle aziende svizzere a livello
UE, “l’obiettivo dell’Unione è quello di aumentare
internazionale, in un contesto, quello odierno, in cui
il contributo dell’industria al PIL fino al 20% nel
il franco forte inasprisce il problema degli elevati
2020, aiutando l’industria europea a diventare
costi di produzione nel nostro Paese.
l’avanguardia nel digital manufacturing”.
■
> comunicazione per diffondere la conoscenza sulle
potenzialità ed i benefici del Manifacturing 4.0.
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Fare Impresa
Numero 8 — Dicembre 2015
Un San Gottardo
sicuro per tutta
la Svizzera.
Perché è necessario risanare il San Gottardo?
La galleria autostradale del San Gottardo è
in funzione da oltre 30 anni e deve essere
completamente risanata nel prossimo decennio.
Il Consiglio federale, dopo un attento esame delle
diverse opzioni ha optato per la costruzione di un
secondo tunnel senza aumento della capacità,
con il successivo risanamento di quello esistente.
La costruzione di un nuovo tunnel senza aumento
di capacità (mantenendo quindi una sola corsia
per senso di marcia, in due tubi separati) è una
soluzione ponderata, grazie alla quale è possibile
risanare il tunnel esistente garantendo la sicurezza
e la stabilità di questo importante collegamento
stradale, in armonia con gli standard vigenti sulle
strade nazionali.
L’alternativa – una chiusura pluriennale del
collegamento stradale e il carico del traffico
sulla „Strada viaggiante“ tra Uri e la Leventina
– è una soluzione bricolage: tecnicamente e
finanziariamente rischiosa, insostenibile dal punto
di vista della politica dei trasporti nonché dannosa
per l’unità nazionale.
Anz_280x210_IT_RZ.indd 1
mantenuti per contribuire in futuro alla sicurezza
nei due tubi con senso di marcia separato.
Senza il passo decisivo del secondo tunnel, gli
standard di sicurezza al San Gottardo rimangono
insoddisfacenti e mettono in pericolo vite umane.
tunnel-sangottardo-si.ch
Ciò che è incredibile è che i contrari a questa
soluzione sicura affermano che le persone e i
veicoli sarebbero molto più in pericolo con due
tubi. In questo modo i contrari alla soluzione
di risanamento con due tunnel propongono
una barriera retrattile di separazione tra le due
corsie. Non viene preso in considerazione il
fatto che questa possa venire stortata durante
una collisione con un mezzo pesante o che
possa diventare un ostacolo per i soccorsi. Le
forze di soccorso nella galleria del San Gottardo
dispongono di veicoli che possono cambiare
direzione sul posto in ogni luogo del tunnel. Con
una soluzione arzigogolata per mezzo di una
barriera centrale retrattile, i soccorsi verrebbero
limitati in modo decisivo.
15.10.15 14:58
Un San Gottardo
sicuro per tutta
la Svizzera.
Le misure di sicurezza alla galleria esistente
non apportano miglioramenti decisivi
Da anni si lavora per migliorare la sicurezza
nella galleria autostradale del San Gottardo
attualmente in funzione. Sebbene sia stato fatto
tanto, i miglioramenti sono piuttosto modesti.
Misure sensate come il sistema di dosaggio vanno
In caso di un incidente con collisione con
la barriera centrale retrattile questa può, a
dipendenza della violenza dell’impatto, diventare
un oggetto ingombrante e pericoloso in mezzo
al tunnel. Il comitato referendario propone
soluzioni irresponsabili che, secondo loro,
dovrebbero aumentare la sicurezza. Facendo
così però giocano con la sicurezza e la vita degli
automobilisti.
tunnel-sangottardo-si.ch
17
Fare Impresa
Numero 8 — Dicembre 2015
ATIO, l’associazione dell’industria orologiera
Un nuovo moderno
Centro di formazione
per il settore orologiero
ticinese
dal punto di vista economico che dal
Offrire alle aziende del settore
profilo dell’immagine presso l’opinione
orologiero un luogo di formazione
pubblica. Oggi a differenza di qualche
flessibile e modulare, dove formare gli
anno in Ticino avvengono tutte le fasi
addetti del settore di oggi e di domani.
di progettazione e costruzione
È questo l’obiettivo
ATIO rappresenta
di un orologio e ATIO con il
principale per cui
oltre 1’500 posti
nuovo Centro ambisce a creare
14 aziende del ramo
di lavoro e vari
una formazione continua
stanno dando vita
milioni di
moderna per l’orologeria, senza
all’Associazione ticinese
fatturato
creare sovrapposizioni con
dell’industria orologiera
l’apprendistato, ma avvalendosi
(ATIO), sodalizio, di cui
del materiale didattico formativo e delle
AITI cura la Segreteria, rappresentativo di
strutture già esistenti e aprendosi nel
oltre 1’500 posti di lavoro e vari milioni
contempo a eventuali sostegni cantonali
di fatturato. Con un nuovo Centro di
e federali.
formazione del settore orologiero (CFO),
oltre a migliorare la formazione e la
Un ulteriore obiettivo di ATIO è
specializzazione della manodopera del
quello di tutelare gli interessi delle
ramo, verrebbe garantito al comparto
aziende associate, rappresentandole
un futuro degno di questo nome, sia
18
di fronte all’opinione pubblica e alle
autorità federali, cantonali e comunali,
nonché alle altre associazioni del
ramo. Non meno importante è anche
la promozione della collaborazione con
gruppi economici affini e fra le ditte
associate.
■
Maggiori informazioni su ATIO e il
costituendo Centro di formazione su
www.atio-ch.com, all’indirizzo info@
atio-ch.com o al numero di telefono
091.911.84.84.
Fare Impresa
Numero 8 — Dicembre 2015
Successo per Piazza Ticino
Farmaceutica ticinese
unita alla CPhI 2015
di Madrid
Si è svolto a Madrid dal 13 al 15 ottobre 2015 il principale
evento mondiale del settore chimico farmaceutico chiamato CPhI
(Chemical Pharmaceutical Ingredients), che ha visto la presenza
di una nutrita rappresentanza di imprese ticinesi del settore
chimico-farmaceutico sotto il cappello “Piazza Ticino” (vedi foto),
una vera e propria unione di forze sfociata in un ampio spazio
espositivo, frutto della collaborazione tra Farma industria Ticino
(FIT), AITI, di cui FIT fa parte, Ufficio per lo sviluppo economico
del Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE) e Fondazione
AGIRE. Oltre a essere riuscito a mostrare con successo e in
maniera compatta il settore ticinese a un pubblico di decision
maker, esperti e professionisti quotati sul mercato internazionale,
il progetto “Piazza Ticino” dimostra di essere un perfetto esempio
di collaborazione tra forze economiche e Istituzioni per un settore
ticinese, quello chimico-farmaceutico, a elevata professionalità
che garantisce posti di lavoro molto qualificati, numerosi dei quali
occupati da persone residenti in Ticino.
Il progetto “Piazza Ticino” verrà consolidato anche nei
prossimi anni, già a partire dalla prossima edizione della CPhI che
avrà luogo a Barcellona, nel mese di ottobre 2016.
www.farmaindustriaticino.ch
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Fare Impresa
Numero 8 — Dicembre 2015
SPS Cert SA
Le competenze di un ente
di certificazione
- Certificate aziende
di tutti i settori? Con
le collaborazioni in
atto, siamo in grado di
certificare qualsiasi tipologia di azienda: in Svizzera e
nel Mondo. Per i costruttori di macchinari, apparecchi
elettrici, impianti e quant’altro (quindi
per i prodotti), oltre alle certificazioni CE
Assicuriamo
possiamo assicurare l’accesso ai mercati
l’accesso a
dove esistono particolari restrizioni
mercati dove
normative: Canada, USA, Brasile,
esistono
Colombia, Messico, Australia, Nuova
particolari
Zelanda, Sud Africa, Arabia Saudita,
restrizioni
Russia, Bielorussia, Kazakistan, Giappone,
normative
Cina, Corea e India.
A colloquio con Roberto Zavattari, Presidente
di SPS Cert SA: ente indipendente che rilascia
le certificazioni dei sistemi di gestione secondo
le normative internazionali per la qualità,
l’ambiente, la sicurezza, la sicurezza informatica
e dei prodotti, processi e servizi.
Un Ente di Certificazione è una
società di servizi che rilascia documenti
riconosciuti a livello internazionale,
attestanti lo stato di un’organizzazione,
di un prodotto o di un servizio rispetto a
dei documenti di riferimento. I servizi di
certificazione sono una forma di garanzia
tra un produttore (o fornitore di servizi)
e il mercato; di conseguenza l’Ente di
Certificazione deve garantire assoluta indipendenza
tra le parti. Considerando la molteplicità dei settori
merceologici esistenti, tale Ente deve poter esprimere
competenze specifiche per tutti i settori in cui è
operativo. Per questo SPS ha stretto un accordo di
collaborazione con un grande Ente Tedesco (TÜV
InterCert del Gruppo TÜV Saarland), che gli permette
di coprire le necessità di certificazione in molti settori
e in molti Paesi.
20
- In che modo riuscite a sostenere la
competitività delle organizzazioni industriali?
In primo luogo i nostri auditor non possono limitarsi
a segnalare le eventuali anomalie rispetto ai requisiti
delle norme, ma devono interpretarle in funzione
delle esigenze del cliente e trovare gli spunti perché
il modello organizzativo possa migliorare. In secondo
luogo dobbiamo fornire le certificazioni che spesso i
mercati richiedono come condizione necessaria per
poter vendere i prodotti. SPS deve quindi mantenersi
aggiornato sulle evoluzioni normative e disporre di un
portafoglio di competenze in moltissimi ambiti.
Fare Impresa
Numero 8 — Dicembre 2015
Ticicom SA
ICT: un fattore di successo e
competitività
Quattro chiacchiere con
Luciano Ambrogi, Direttore di
Ticicom SA: società specializzata
in ICT che guida e sostiene
numerose imprese ticinesi nella
scelta e nella manutenzione
di soluzioni informatiche, di
telefonia e video-sorveglianza.
Il nostro business ha una
definizione: ICT (Information
Communication Technology),
ovverosia l’insieme di quelle attività
che sono determinanti per il
successo di un’azienda, in qualsiasi
campo essa operi. Il fatto che il
mercato ci abbia portato a unire
tutte le forme di comunicazione
e a identificarle con un acronimo,
tecnologica.
è la conferma che non possiamo
Prendiamo
più considerare ogni singolo
l’esempio
settore (informatica, telefonia e
dell’informatica:
video-sorveglianza) senza avere le
nessuno è
competenze e le soluzioni anche per
in grado di
gli altri. Non dimentichiamo inoltre
prevedere con esattezza quanti
che Ticicom è un’azienda del Gruppo
problemi potrà avere il suo PC in
Spinelli. Collaborando in maniera
un anno, se un virus ne infetterà
complementare,
il sistema informatico, se si
insieme riescono a
bloccheranno le email o la linea
rispondere alle più
internet. Un contratto All-Inclusive
svariate esigenze
come quello che proponiamo alle
e ad offrire alle
aziende imprese
Con un contratto
canonizzabile
ticinesi una
All-Inclusive,
mensilmente
vastissima
qualsiasi cosa
o a piacimento
fascia di
accada interveniamo - riversa
soluzioni:
noi
su di noi il
dalla più
rischio di ogni
semplice alla
imprevisto, senza intaccare il budget
più innovativa!
che il cliente ha quantificato per
la manutenzione e la gestione
- Alle aziende,
del proprio impianto. In pratica,
Ticicom offre
definiamo un forfait condividendolo
un contratto
con il cliente; qualsiasi cosa accada,
annuale - relativo ai servizi
Ticicom interviene illimitatamente,
di manutenzione e pronto
senza aggiunta di costi. Stiamo
intervento - basato su di un
inoltre valutando l’idea di offrire
canone forfettario fisso. Quali
ai nostri clienti l’acquisto sia
vantaggi offre questa formula di
dell’infrastruttura, sia dei servizi
abbonamento? Dal 2014 abbiamo
di manutenzione in modalità
voluto introdurre qualcosa che
“noleggio”: senza investimenti
potesse dare al cliente una misura
iniziali da parte loro!
oggettiva di cosa aspettarsi dalla
manutenzione di un’infrastruttura
www.ticicom.ch
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Fare Impresa
Numero 8 — Dicembre 2015
inlingua Lugano
Ora inlingua è presente anche
a Lugano!
Intervista a Magda Bteibet, Direttrice di
inlingua Lugano. Con le sue 325 sedi in 37 Paesi,
inlingua è tra i leader mondiali nella formazione
linguistica globale.
Nata nel 1968, inlingua è ben presto diventata
un’importante realtà internazionale. La sua sede
centrale e pedagogica, ubicata a Berna, ha pubblicato
materiale didattico in 14 idiomi: i più insegnati sono
l’inglese, il tedesco e - in Ticino, nella nostra sede
di Lugano - l’italiano per stranieri. Raccomandiamo
pertanto alle aziende operanti sul territorio di affidare
a noi i loro manager e collaboratori che necessitano
d’imparare l’italiano in tempi brevi: disponiamo infatti
di diversi percorsi formativi pensati proprio per loro!
Oltre alle principali lingue europee, presso i nostri
centri è possibile imparare anche il russo, il greco e
lingue extraeuropee come il cinese, il giapponese e
l’arabo.
Nel metodo comunicativo inlingua –
indipendentemente dalla lingua studiata – si esclude
la traduzione e si limita
al minimo la spiegazione
viene privilegiata
teorica. Viene invece
una didattica
privilegiata una didattica
orientata alla
orientata alla conversazione
conversazione
situazionale (con role play
situazionale
e simulazioni) per fornire
al discente, già dalle prime
lezioni, le competenze necessarie a svolgere le proprie
mansioni in contesti internazionali. Grazie a due
piattaforme innovative, l’apprendimento della lingua
diventa più immediato e dinamico.
- Qual è il vostro
core business? Senza
dubbio la formazione
linguistica aziendale,
che è il risultato di una
vasta esperienza nella gestione di grandi progetti per
imprese multi-sede. Oltre ai programmi linguistici
generici e di business, abbiamo percorsi specifici
di approfondimento di linguaggi settoriali: dai
programmi più generali - Telephoning, Business
Correspondence, Presentations - a quelli più mirati:
HR, Finance e Banking.
- Uno dei vostri punti forti sono i soggiorni
linguistici all’estero, concepiti per una clientela
business… Sì, li organizziamo individuando la
soluzione più adatta alle esigenze dei nostri clienti,
scegliendo tra quelle proposte dalle nostre numerose
sedi estere. In Inghilterra, ad esempio, la nostra
sede di Cheltenham
dispone di due centri
(uno è specializzato
nei soggiorni per
dirigenti) in cui si
organizzano corsi
specifici di inglese
professionale: sia
individuali, sia in
piccoli gruppi.
www.inlingua-lugano.ch
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Fare Impresa
Numero 8 — Dicembre 2015
Foglio di informazione
4/2015
News
Commento del mese
Libertà pubblicitaria al posto di divieti
Il Consiglio federale ha presentato il progetto della nuova legge sui prodotti del
tabacco. Malgrado numerose opposizioni espresse nell’ambito della consultazione, esso ha manutenuto delle restrizioni pubblicitarie molto rigide, che vanno
ben oltre la protezione della gioventù. Queste misure sono piene di buoni auspici
ma non porteranno a nessun risultato. I divieti pubblicitari non sono uno strumento adeguato alla prevenzione perché non hanno sufficientemente influenza
sulle cause reali della dipendenza. Proteggere i consumatori adulti dalla comunicazione commerciale non è nient’altro che censura politico-ideologica ed è una
pura e semplice messa sotto tutela. Non possiamo approvare simili divieti moralizzanti, tanto più che nuocciono all’economia.
Destiniamo 8556 franchi all’anno alla nostra salute
Le cifre recentemente presentate dall’Ufficio federale di statistica non lasciano spazio ai dubbi: la salute ci costa caro. Dal punto di vista economico, oltre
un franco su dieci è generato dal sistema sanitario. Ognuno di noi spende 713
franchi al mese per la salute. È però raro che dobbiamo pagare direttamente i
fornitori di prestazioni. La maggior parte dei costi passano da altri canali.
Articoli completi e ulteriori informazioni: www.economiesuisse.ch
Grafico del mese
Principali partner commerciali della Svizzera
In miliardi di franchi svizzeri (2014)
38.6
Germania
51.3
25.9
USA
10.9
13.8
Italia
17.6
15
Francia
Esportazioni
Importazioni
14.4
8.8
Cina
12.1
0
Fonte: AFD (2015).
10
20
30
40
50
60
di Stefan Vannoni,
Supplente responsabile Politica
economica e Formazione
La situazione rimane
tesa
3
La notizia non è nuova: per molte imprese in Svizzera la situazione rimane tesa a causa della forza
del franco. Alcuni dati economici e
previsioni congiunturali relativamente
positivi fanno in modo che la situazione sembri meno grave di quanto non
sia in realtà. Le imprese continuano
ad adempiere i loro contratti di fornitura, anche se a scapito dei margini.
Gli annunci di trasferimento e di chiusura di alcuni settori della produzione
si sono recentemente moltiplicati.
Occorre migliorare concretamente
le condizioni quadro che favoriscono
gli investimenti privati in Svizzera: le
incertezze politiche devono essere
ridotte. Se vi sono delle incertezze
sull’evoluzione della politica migratoria o fiscale di un paese, ciò intacca
la fiducia riposta nella piazza economica. L’accesso ai mercati mondiali
dev’essere aperto, poiché il mercato
interno è troppo limitato per permettere un rilancio delle imprese
elvetiche. È necessario promuovere
le innovazioni a lungo termine. Le
scuole universitarie di primo piano
devono disporre di risorse finanziarie
adeguate e della massima autonomia possibile. Tenuto conto del freno
all’indebitamento, una politica finanziaria previdente deve stabilire delle
priorità e mirare alla crescita e al
benessere. Una riforma della previdenza vecchiaia, con l’introduzione di
una regola di stabilizzazione, permetterebbe di consolidare durevolmente
il dispositivo in vigore.
Contatto economiesuisse Lugano, Federazione delle imprese svizzere, Corso Elvezia 16, casella postale 5563, CH- 6901 Lugano
Telefono +41 91 922 82 12, Fax +41 91 923 81 68, www.economiesuisse.ch
23
G.A.B.
CH-6901 Lugano 1
Ritorni a:
Associazione industrie ticinesi
Corso Elvezia 16
6901 Lugano
nel 2016
mette il
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Ci vediamo l’anno prossimo!
aiti.ch/fare-impresa
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