Avvicinare i giovani al patrimonio culturale e alle istituzioni che lo
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Avvicinare i giovani al patrimonio culturale e alle istituzioni che lo
Intervento della Dott.ssa Brunella Argelli Istituto beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia- Romagna Servizio Soprintendenza per i beni librari e documentari Presentazione del n. 2 dei “Quaderni dell'Archivio Storico Comunale di Ferrara”. Una nuova scuola per la città. Gli studenti in archivio per l’ottantesimo compleanno dell’Alda Costa, a cura di C. Mezzetti, B. Morsiani e A. Poli Giovedì 20/11/2014, ore 17 Biblioteca Ariostea (Ferrara) La presentazione dei Quaderni dell’Archivio storico comunale di Ferrara è un appuntamento al quale l’Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna partecipa con grande interesse. Già nel febbraio scorso fummo invitati all’iniziativa organizzata per il quaderno n. 1 dedicato alla scuola Matteo Maria Boiardo e oggi, con la presentazione del quaderno n. 2 dedicato all’80° compleanno delle scuole Alda Costa, vediamo compiuta felicemente un’altra tappa di questo importante percorso culturale di formazione. La considerazione più immediata da farsi a riguardo deriva da una percezione di solidità che emerge dall’insieme di queste iniziative, evidentemente frutto di una concreta ed efficace capacità progettuale e realizzativa che le istituzioni scolastiche e culturali di questa città hanno saputo e sanno mettere in campo. Non si tratta dunque di esperienze episodiche, dal carattere frammentario o, tanto meno, effimero, come spesso capita di osservare nei grandi e piccoli eventi costruiti intorno al patrimonio culturale di una comunità o ai beni culturali in generale. Al contrario è evidente una progettualità che possiamo definire strategica perché rivolta ai ragazzi delle scuole elementari e secondarie di I grado e, in particolare, al loro rapporto con il contesto storico – culturale in cui vivono e crescono. Lo scopo è quello di farlo evolvere in una relazione di conoscenza e crescita personale mediante l’approccio diretto e innovativo al patrimonio culturale, alla ricerca delle fonti storiche e alla loro interpretazione, all’elaborazione e comunicazione verso l’esterno, verso la collettività. Questo percorso virtuoso che tende ad avvicinare i giovani al patrimonio culturale e alle istituzioni che lo conservano, è di particolare interesse per l’IBC. Nato 40 anni fa come strumento di consulenza degli enti locali e di programmazione della neonata Regione Emilia-Romagna nel settore dei beni culturali, l’IBC come è noto ha innanzitutto operato per rispondere ad un’esigenza primaria di conoscenza di questo patrimonio, sia conservato in biblioteche, archivi, musei, sia nell’accezione più ampia dei beni culturali territoriali, sempre allo scopo di preservarli, valorizzarli e renderli fruibili per l’intera comunità regionale. A questi compiti istituzionali di censimento e valorizzazione, che continuano tuttora ad essere svolti nei diversi ambiti, dai beni librari ai beni archivistici, storico-artistici, architettonici, naturali, materiali e immateriali, e agli interventi per potenziare le infrastrutture e i servizi di fruizione, più recentemente l’Istituto ha dedicato particolare attenzione al pubblico più giovane e specialmente, ma non solo, ai ragazzi in età scolare, istituendo e promuovendo specifici progetti, ai quali la cittadinanza e le istituzioni ferraresi aderiscono e partecipano attivamente. Segnalo in particolare le iniziative per la promozione della lettura rivolta ai più piccoli nell’ambito del progetto nazionale Nati per leggere, i progetti/concorso di idee I giovani per il territorio, rivolto ai giovani 18-35 per valorizzazione dei beni culturali, e soprattutto Io amo i beni culturali, rivolto alle scuole, alla cui terza edizione, presentata proprio ieri a Bologna, hanno partecipato i progetti 1 vincitori per l’anno scolastico 2013-2014, fra questi 80° Alda Costa 1933 – 2013. Sono molti i temi e gli spunti di riflessione suscitati dai materiali che oggi vediamo pubblicati, così ricchi di contenuti storico-culturali e metodologici, e tutti meritevoli di essere approfonditi. Per limitarmi al compito dei saluti istituzionali che mi sono stati affidati, accennerò solamente ad alcuni tra i più rilevanti, anche per l’Istituto: I beni culturali non come patrimonio fine a se stesso ma che, tramite un approccio attivo e creativo, rappresenta una reale opportunità per la formazione delle nuove generazioni, verso competenze fondamentali per l’apprendimento permanente. Un’ottica che si ripercuote positivamente sullo stesso patrimonio culturale, come opportunità di conoscenza e messa in valore. Il rapporto di collaborazione privilegiato tra archivi e mondo della scuola che contribuisce a diffondere un nuovo approccio alle fonti e agli istituti che le conservano, finalmente libero dai luoghi comuni che spesso la ricerca tra le carte evoca, e che allontanano soprattutto il pubblico non specialistico. L’approccio multidisciplinare, che emerge sotto differenti punti di vista: nelle diverse tematiche affrontate dal progetto (aspetti architettonici e urbanistici, sociali e culturali –ad es. i mutamenti della vita scolastica nei decenni a cavallo della seconda guerra mondiale, i valori dell’impegno civile nella personalità di Alda Costa); nella varietà delle fonti indagate (documenti archivistici, materiali iconografici, testi e materiali a stampa, fonti orali, etc.); nella varietà dei luoghi dove si è svolta l’azione dei gruppi di lavoro, nella collaborazione tra archivio, biblioteca, musei, intorno a un medesimo progetto da arricchire di inediti aspetti culturali, nel superamento dei singoli ambiti disciplinari. Infine nella molteplicità degli esiti e dei prodotti finali tra cui questo importante quaderno oltre a molti altri. Il grande tema mai abbastanza studiato, specialmente oggi, delle relazioni intergenerazionali e accanto quello altrettanto considerevole del lavorare in gruppo. Le forme innovative della comunicazione, che favoriscono il coinvolgimento del pubblico, anche quello più restio a frequentare archivi, biblioteche, musei. Infine le diverse, articolate fasi di cui si compone la realizzazione di un progetto come questo, rappresentano altrettante occasioni di aggiornamento reciproco per insegnanti e operatori dei beni e delle istituzioni culturali; e il quaderno che si presenta questa sera, da testimonianza documentaria di un modello didattico laboratoriale, diventa esso stesso strumento di formazione per altri insegnanti e operatori di oggi e di domani. Gli archivi, le biblioteche, i musei, il paesaggio, i beni culturali come luoghi ideali di apprendimento informale, dove i ragazzi possono acquisire conoscenze disciplinari e sviluppare anche competenze personali, sociali e civiche. Dunque il patrimonio culturale non come obiettivo fine a se stesso ma come veicolo di crescita personale, secondo un concetto di partecipazione attiva irrinunciabile se si vuole contribuire alla crescita culturale della società. 2 Avvicinare i giovani al patrimonio culturale e alle istituzioni che lo conservano, attraverso un approccio attivo e creativo, che permetta non soltanto un apprendimento di conoscenze legate al curricolo scolastico ma anche lo sviluppo di competenze chiave fondamentali per l’apprendimento permanente, rappresenta l'obiettivo principale del concorso “Io amo i beni culturali”, che l'Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione, insieme ad altri partners, promuove dal 2011. Il progetto “80° Scuola Alda Costa”, premiato nell'ambito della terza edizione del concorso rivolto alle scuole secondarie di primo e secondo grado in parternariato con gli archivi e i musei della regione, ben realizza tale obiettivo: gli studenti infatti hanno potuto toccare con mano ed analizzare carte e documenti dell'archivio storico comunale e dell’archivio scolastico, visionare fotografie e testi conservati presso biblioteche e musei, sperimentando attraverso una didattica laboratoriale questi istituti culturali come luoghi di apprendimento attivo, a partire da un oggetto di ricerca emotivamente vicino come la storia della loro scuola, vista e analizzata sotto molteplici aspetti e ricollocata nel più ampio contesto della vita e storia ferraresi. Proprio grazie alle diverse tematiche affrontate – l'aspetto architettonico e urbanistico, la vita scolastica negli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta, la figura di Alda Costa e i suoi valori civili e morali – emerge sia il carattere multidisciplinare di questo progetto sia l'opportunità unica che ha offerto per un confronto tra le diverse generazioni con le interviste ai testimoni dell'epoca, divenendo così i ragazzi consapevoli di essere a loro volta testimoni per le generazioni future. Scorrendo infine il lungo e variegato elenco delle esperienze che hanno preso vita grazie alla passione e all'impegno degli studenti, dei docenti e degli archivisti, bibliotecari, storici e architetti coinvolti (laboratori di didattica in archivio ma anche artistici, musicali, di scrittura creativa, di calligrafia, incontri di formazione, l'allestimento di un'aula scolastica con gli arredi d'epoca, una mostra fotografica, visite guidate ed escursioni culturali, numerose attività di documentazione e presentazione del progetto alla cittadinanza) non può non colpire la sinergia dell'offerta didattica degli istituti culturali del Comune di Ferrara, l'incontro con la Scuole il proficuo rapporto instaurato, la consolidata rete di relazioni con gli altri soggetti ed associazioni cittadine. Questo sistema virtuoso di relazioni è fondamentale per la partecipazione attiva dei giovani cittadini alla tutela e valorizzazione dei beni culturali in esso radicati, e in esso risiede l'obiettivo ultimo che l'Istituto persegue con la promozione delle attività legate all'educazione al patrimonio culturale. Brunella Argelli Istituto beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna Servizio Soprintendenza per i beni librari e documentari Via Galliera 21 40121 Bologna tel 051 5276651 [email protected] http://archivi.ibc.regione.emilia-romagna.it 3