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IL CERVELLO DEL BUDDHA felicità, amore e saggezza ai tempi

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IL CERVELLO DEL BUDDHA felicità, amore e saggezza ai tempi
IL CERVELLO DEL BUDDHA
felicità, amore e saggezza ai tempi delle Neuro-scienze.
Testi scelti e tradotti e scritti da Graziella Cortassa
ad uso interno per il gruppo di studio ed esperienza
marzo 20121° parte INTRODUZIONE
LA SOFFERENZA
tutte le cose meravigliose
che tu cerchi
felicità, pace e gioia,
tu puoi trovarle in te, tu non hai bisogno di cercare altrove
grazie all'attenzione, tu apprenderai
che ci sono ancora più ragioni
di essere felice
di quanto tu pensi
tu hai già tutto quel che vuoi divenire
la differenza tra te e Buddha
che lui è un Buddha a tempo pieno
e tu a tempo parziale
per meditare bene dovrai sorridere molto
Thich Nhat Hanh
Lo sapete sono sufficienti piccole modificazioni per provocare grandi trasformazioni nel nostro
cervello e nella nostra vita?
La meditazione è la chiave di questo cambiamento.
Ciascuno può addestrare le proprie capacità naturali ed avere un “cervello del Buddha”
all'origine Buddha aveva lo stesso cervello di tutti gli uomini, capace di serenità ma anche di
collera, di chiara visione ma anche di confusione, di amore e di odio.
Grazie al lavoro della meditazione ha trasformato il suo essere profondo.
Alla luce delle neuro scienze la trasformazione si chiama NEURO-PLASTICITA':
grazie alla moderna visione che rompe il confine tra materia ed energia come possiamo mantenere il
confine tra pensiero, emozioni e cervello?
Il nostro cervello produce i nostri pensieri, le nostre emozioni, la nostra coscienza, in breve il
nostro spirito. Ma questa relazione non è a senso unico: anche il nostro spirito rimodella il nostro
cervello, lo modifica biologicamente. E quello che chiamiamo neuro-plasticità , la capacità della
nostra materia cerebrale di cambiare sotto gli effetti dei pensieri e dei nostri sforzi ripetuti e del
nostro apprendimento.
Quando lo spirito cambia anche il cervello cambia: quando dei neuroni si attivano insieme essi si
raccordano insieme, l'attività mentale crea delle nuove strutture neuronali. Di conseguenza pensieri
e sentimenti possono lasciare delle tracce durature nel cervello.
Tutto ciò che attraversa lo spirito-mente scolpisce il cervello.
Gli avvenimenti mentali coscienti si basano su delle coalizioni temporanee di sinapsi che si
aggregano e si disaggregano, sovente in qualche secondo.
I neuroni possono ugualmente formare dei circuiti duraturi rinforzando le loro reciproche
connessioni a seguito dell'attività mentale. Spirito e cervello interagiscono cosi profondamente che
li possiamo meglio comprendere allorché li consideriamo come un sistema unico co-dipendente.
INTRODUZIONE
quando viviamo uno stato mentale di benessere, d'amore, di saggezza, come è configurato il nostro
cervello?
possiamo imparare ad attivare questi stati cerebrali e a rinforzarli progressivamente,
cosi' poco per volta saremo capaci di ri-cablare integralmente il nostro cervello al fine di conoscere
un benessere piu grande, relazioni più soddisfacenti ed una vera pace interiore.
Abbiamo questo potere , come abbiamo il potere di determinare gli eventi ma soprattutto di
determinare consapevolmente le nostre reazioni ad essi.
Come utilizzare il nostro spirito(mente-pensiero-emozione) per stimolare e rinforzare questi stati
mentali positivi?
Tutto ciò che attraversa la mente scolpisce il cervello,
dunque possiamo utilizzare lo spirito-mente per migliorare il cervello.
Il cervello:
-assomiglia a 1,5 Kg di formaggio bianco e comprende 1100 miliardi di cellule, 100 miliardi di
neuroni. In media , i neuroni sono collegati tra loro grazie ad un centinaio di migliaia di
connessioni, chiamate sinapsi.
-attraverso le sinapsi riceventi , i neuroni ricevono segnali da altri neuroni sotto forma di sostanze
chimiche=neurotrasmettitori che permettono loro di scaricare o no.
-un neurone tipo scarica tra 5 e 50 volte per secondo.
Il tempo di leggere questa pagina, milioni di miliardi di segnali circolano nella ns testa.
-Ciascun segnale neuronale corrisponde ad una informazione: il sistema nervoso fa circolare le
informazioni come il cuore fa circolare il sangue.
Tutte queste informazioni costituiscono ciò che chiamiamo mente-spirito,
dunque l'essenziale giace incosciente.
Nel termine mente sono contenuti i segnali che regolano la risposta allo stress così come quelle che
ci permettono di andare in bicicletta, i tratti di personalità, le speranze ed i sogni, il senso delle
parole che state leggendo.
-il cervello è allo stesso tempo il motore a l'architetto principale della mente-spirito.
E' talmente attivo che, nonostante rappresenti solo il 2% del peso corporeo, utilizza il 20-25 % del
suo ossigeno e del suo glucosio. Funziona sempre per cui , che noi siamo addormentati o in pieno
studio, consuma circa la stessa quantità di energia.
-per i 100 miliardi di neuroni che scaricano o no, il numero di combinazioni possibili sono di circa
10 elevato ad un milione, come dire 1 seguito da un milione di zero: è il numero di stati possibili
del nostro cervello.
Per comparare, gli atomi dell'universo sono stimati “solamente” 10 elevato a 80.
-gli avvenimenti mentali coscienti si basano su delle coalizioni temporanee di sinapsi,
che si fanno e si disfano nel tempo di qualche secondo, come i mulinelli di un corso d'acqua.
I neuroni possono anche formare dei circuiti più stabili rinforzando le loro reciproche
connessioni grazie all'attività mentale.
-il cervello funziona come un sistema globale, pertanto attribuire funzioni specifiche a singole
parti, costituisce una semplificazione.
-il cervello interagisce con altri sistemi nel corpo, che a loro volta , interagiscono con il mondo.
spirito-mente è il frutto del cervello, del mondo naturale e della cultura umana.
Ma anche dello spirito-mente stesso.
Noi semplifichiamo le cose quando consideriamo il cervello come la base della mente-spirito.
mente e cervello agiscono così profondamente l'uno sull'altro che li si comprende meglio
allorché li si considera come un unico sistema mente-cervello unico e co-dipendente.
Tra tutte le tradizioni contemplative, che hanno studiato lo spirito (dunque il cervello)ed hanno
sviluppato tecniche sofisticate per modificarlo, gli scienziati sono soprattutto interessati al
Buddhismo.
Come la scienza il Buddhismo incoraggia a non dare nulla per acquisito e non propone alcun
credo né trascendenza. Inoltre propone un modello dettagliato della mente ben trasferibile
alla psicologia ed alla neurologia.
Permane il grande mistero:
come il cervello fabbrica il pensiero o come il pensiero utilizza il cervello per auto costruirsi.
Aspettando nuove ipotesi ci atteniamo ad una ragionevole:
il pensiero è ciò che fa il cervello.
Per esempio i monaci tibetani in meditazione profonda producono onde cerebrali gamma
straordinariamente potenti e diffuse in ampie aree neuronali che scaricano in sincronicità tra 30 e 80
volte a secondo integrando ed unificando importanti territori del pensiero-spirito.
NEURO PSICO FISIOLOGIA
Dal condizionamento alla consapevolezza -la fisiologia della coscienza
(Dr Michele Trimarchi) www.neuropsycho-physiology.org
-la fisica è la scienza che studia le interazioni atomiche, quindi la base di tutte le organizzazioni
molecolari complesse
-ogni molecola produce un campo elettromagnetico
-l'elettro-magnetismo è la base della fisiologia cerebrale che si manifesta con la realizzazione di
circuiti neuronali governati dalle stesse leggi dei circuiti elettrici e magnetici della tecnologia.
-tali circuiti sono i ricetrasmettitori dell'informazione trasportata dall'energia e dalla materia
-l'informazione= manifestazione di una interazione =base di tutti i fenomeni in Natura
-non c'è niente nel cervello e nella sua espressione comportamentale che non sia spiegabile con
la fisica, ovvero non sia energia-materia-informazione.
-è l'informazione che induce la formazione di nuove sinapsi e circuiti neuronali o rinforza gli
esistenti solo attraverso l'energia elettrica e magnetica che alimenta i circuiti , ovvero attraverso il
trasporto di ioni e molecole.
-l'io, pilota del cervello, può intervenire e decidere qual è la risposta più adatta e più utile,
impedendo gli automatismi sia genetici (emisfero destro) che condizionati (emisfero sinistro)
-qualsiasi sia il veicolo dell'informazione , il destinatario è la corteccia che lo identifica e ne
prende coscienza
–
la patologia della coscienza è indotta dai condizionamenti:
-il riflesso incondizionato :si attua indipendentemente dall'apprendimento ed è legato a fattori
genetici di salvaguardia della sopravvivenza individuale e della specie
-il riflesso condizionato: avviene attraverso all'informazione condizionante che,una volta
appresa ,produce risposte automatiche :
cioè che si attivano senza la volontà dell'io (incapacità di intendere e volere)
senza il criterio di giusto a livello genetico innato
senza introspezione ,autocritica e verifica
al di là del valore fisiologico dell'informazione, costringendo a credere o non credere
con premi, punizioni, ricatti, aspettative e gratificazioni.
Credere senza capire , senza acquisire conoscenza-coscienza ,
è un condizionamento che rimane come tale nel cervello.
INTERDIPENDENZA E FISICA
le più recenti scoperte della fisica (Wheeler)dimostrano che nel vasto campo della coscienza non
esiste una chiara linea di demarcazione che indichi dove finiamo noi e dove comincia il resto
dell'universo.
Concependo il mondo in questo modo , diventa chiaro il motivo per cui gli antichi credevano
che tutto fosse connesso.
Energeticamente, tutto è connesso
Mano a mano che gli scienziati continuano a esplorare cosa significhi essere dei “partecipatori »,
si accumulano ulteriori prove che conducono a una conclusione inevitabile: viviamo in una
realtà interattiva, dove modifichiamo il mondo che ci circonda cambiando ciò che accade
all'interno di noi mentre lo osserviamo-
cioè i nostri pensieri, sentimenti e credenze.
Secondo il pensiero scientifico degli ultimi tre secoli , l'idea che la nostra esperienza interiore
possa influire sulla realtà, suona come una eresia in quanto rende labile il confine che ha
mantenuto separate scienza e spiritualità e che ha separato noi dal mondo in cui viviamo.
Anziché vittime passive di cose che semplicemente accadono, potremmo essere, secondo questa
visione, architetti della nostra realtà.
Alle fine degli anni 90 ed inizio del 21° secolo la ricerca ha rilevato i seguenti fatti:
1- l'universo, il nostro mondo ed i nostri corpi fisici sono fatti di un campo energetico condiviso
che è stato accertato scientificamente nel 20° secolo conosciuto sotto vari nomi: campo,
ologramma quantico,...
2-nel campo le cose che inizialmente erano fisicamente connesse e che poi sono state separate, si
comportano come se fossero ancora collegate: fenomeno dell' entanglement quantistico.
3-il DNA umano influenza direttamente ciò che accade all'interno del Campo secondo modalità
che sfidano le leggi del tempo-spazio.
4-credenze, convinzioni umane cambiano direttamente il DNA che influenza cio che accade nel
Campo.
5-quando modifichiamo le credenze a proposito del nostro corpo e del mondo, il Campo traduce
tale cambiamento in realtà. Tutto si rifà a ciò che crediamo
(Gregg Braden)
UNITARIETA'
i fisici ritengono di aver identificato , attraverso il linguaggio scientifico, le quattro forze
fondamentali della natura e dell'universo:
gravità, elettromagnetismo e forze nucleari forti e deboli.
La conoscenza è incompleta perché gli scienziati non sono ancora riusciti a trovare la chiave che
combina queste quattro forze in una teoria sul funzionamento dell'universo:
una teoria unitaria dei campi.
Le scoperte quantistiche dell'ultimo secolo hanno condotto ad una concezione nuova e radicale
di noi stessi e del modus operandi dell'universo.
Anziché concepire un universo fatto di “cose”- come atomi, ad esempio- separate tra di loro e
che esercitano un effetto ridotto su altre cose,
le teorie quantistiche indicano che l'universo e il corpo umano sono fatti di campi energetici in
perenne mutamento, che interagiscono fra di loro per creare il mondo in cui viviamo,
secondo modalità che possono essere definite solo in termini di potenzialità ,più che di certezza.
Le ricerche di Wheeler hanno indotto a ritenere che potremmo esistere in un universo dove la
coscienza non ha solo un ruolo importante,
ma addirittura creativa- in altre parole in un “universo partecipativo”
“non potremmo neanche immaginare un universo che, in qualche luogo e per qualche segmento
di tempo, non contenesse degli osservatori,
perché i mattoni stessi dell'universo sono questi atti di osservazione partecipata”
LE ORIGINI DELLA SOFFERENZA
la sofferenza è un effetto collaterale delle tre strategie che, nel corso dell'evoluzione, hanno
permesso agli animali , di trasmettere i loro geni.
Allorché queste strategie sono disattese, dei segnali di allarme spiacevoli percorrono il sistema
nervoso al fine di riportare l'animale sulla buona strada.
Le strategie sono continuamente disattese perché sono contrarie alla tendenza dell'animale che
tenta di:
-separare quello che è connesso
al fine di creare una frontiera tra il mondo e sé stesso
-rendere stabile ciò che non cessa mai di mutare
al fine di mantenere i suoi schemi interni in limiti ristretti.
-attaccarsi a piaceri fugaci e fuggire alla sofferenza al fine di afferrare le opportunità ee evitare i pericoli
la maggior parte degli animali non hanno un sistema nervoso sufficientemente complesso tale che
questi segnali d'allerta creino un significativo disturbo.
Ma il nostro cervello, molto più sviluppato, è terreno fertile per la sofferenza.
Solo gli esseri umani si inquietano per l'avvenire, rimpiangono il passato e si lamentano del
presente.
Siamo frustrati di non ottenere quello che desideriamo, spiaciuti che quello che amiamo finisca.
Noi soffriamo di soffrire.
Scontenti di stare male, tristi di essere tristi.
Questo tipo di sofferenza è una costruzione del cervello, una invenzione.
È incoraggiante: se il cervello è l'origine della sofferenza può essere anche il suo rimedio.
Più di 2000 anni fa un uomo passo molti anni ad esercitare la sua mente, dunque il suo cervello ,
indagando il suo spirito ,che riflette le attività sommerse del suo cervello, ebbe la visionerealizzazione dell'origine della sofferenza e della via per liberarsene e ne fu illuminato Buddha.
Per 40 anni insegno' come:
-moderare il fuoco dell'avidità e dell'odio per vivere nell'integrità
( la virtù: regolare atti , parole, pensieri per aiutare e non per ferire gli altri e sé stessi)
-stabilizzare e concentrare la mente al fine di non cedere alle sue confusioni
(la consapevolezza: abile utilizzo dell'attenzione ai mondi interiore ed esteriore)
-sviluppare la visione interiore che ci libera.
(la saggezza: l'applicazione del buon -senso che si acquisisce distinguendo ciò che ci fa soffrire da ciò che ci
pacifica e quindi separarsi dalle prime e rinforzare le seconde, riconoscersi connesso)
tre pilastri della pratica Buddhista
dello sviluppo psicologico e spirituale
Virtu
consapevolezza
saggezza
=
le tre funzioni fondamentali del cervello
regolazione (stimolare le tendenze positive, inibire le negative)
=
apprendimento (favorisce nuovi apprendimenti , l'attenzione costruisce
i circuiti neuronali e si basa sulle esperienze per sviluppare una coscienza stabile e concentrata)
=
selezione(è una scelta:separarsi dai piaceri relativi per godere di
soddisfazioni più grandi)
il cervello si auto regola e regola gli altri sistemi del corpo tramite combinazioni di attività di
stimolo o di inibizione.
Impara a formare nuovi circuiti rinforzando o indebolendo i circuiti esistenti.
Seleziona tutto ciò che l'esperienza gli insegna a privilegiare .
Le tre funzioni, regolazione, apprendimento e selezione operano a tutti i livelli del sistema nervoso
ed intervengono in tutte le attività mentali importanti.
ESSERE DALLA PROPRIA PARTE
Nelle tradizioni spirituali si parla della nostra vera natura e l'addestramento consiste nello svelarla
tramite la purificazione, la trasformazione.
Paradossalmente occorre del tempo per divenire quello che già si è.
La trasformazione è il riflesso di un
cambiamento cerebrale operato dall'addestramento della mente.
Sono i piccoli gesti positivi,quotidiani, ripetuti che costruiscono le nuove strutture neuronali e
danno i grandi cambiamenti con il tempo.
Per perseverare bisogna essere dalla propria parte .
Secondo un principio etico, se avete potere su qualcuno avete il dovere di usarlo per il bene.
Ma su chi avete il massimo di potere?
Su chi voi sarete
per essere dalla propria parte provate:
-quando eravate piccoli, meritavate cure ed affetto come tutti i bambini, potete rivedervi bambini?
Non augurereste il meglio a questo piccolo essere? E oggi? Come essere umano meritate felicità,
amore e saggezza.
-progredire sulla via del risveglio vi renderà più efficace nel lavoro, nelle relazioni. pensate che
vantaggi per voi e per che è intorno a voi, è un regalo che fate agli altri.
LA SOFFERENZA DAL PUNTO DI VISTA DELL'EVOLUZIONE
durante l'evoluzione tre strategie hanno permesso la trasmissione dei nostri geni:
1-creare delle separazioni
2-stabilizzare i sistemi
3-afferrare le opportunità ed evitare i pericoli
sebbene queste strategie siano state efficaci per la sopravvivenza, allo stesso tempo ci fanno
soffrire.
Lo sforzo per mantenere le separazioni urta contro le nostre numerose connessioni con il mondo
da cui dipendiamo. Di conseguenza ci sentiamo isolati, invasi o in conflitto con il mondo.
Quando il sistema corpo, spirito, relazioni diventano instabili, il nostro cervello produce dei segnali
di allarme che ci disturbano. Dato che tutto cambia in permanenza i segnali sono continui.
Il nostro cervello deforma le nostre esperienze applicando loro una tonalità affettiva, piacevole,
spiacevole, neutra in modo che noi cerchiamo il piacevole, evitiamo lo spiacevole, ignoriamo il
neutro.
Durante la nostra evoluzione siano stati portati a focalizzarci sulle esperienze sgradevoli.
La tendenza negativa non prende in considerazione le buone notizie, sottolinea le negative e genera
ansia e pessimismo.
Il cervello ha la meravigliosa capacità di simulare le esperienze, ma ciò ha un prezzo:
il simulatore ci estranea dall'istante presente e ci incita a seguire piaceri niente di speciale ed a
resistere a dolori esagerati o irreali
l'auto-compassione contribuisce a ridurre la sofferenza.
L'evoluzione del cervello
La vita è apparsa 3,5miliardi di anni fa, ed i primi esseri multicellulari 650 milioni di anni fa e
presto ebbero il bisogno di comunicare tra loro attraverso un sistema sensoriale e motorio, per cui
la nascita del tessuto neuronale. L'evoluzione degli animali comporta quella del loro sistema
nervoso lentamente strutturato in cervello.
L'evoluzione costruisce sull'esistente, la progressione della vita può osservarsi all'interno del
nostro cervello dal cervello rettiliano al paleo e neo mammifero.
Il tessuto corticale, relativamente recente, complesso, concettualizzante, lento e diffuso, in senso di
motivazione, ricopre le strutture sottocorticali ed il tronco cerebrale, strutture antiche, semplici,
concrete rapide ed estense in termini di motivazione allorché sieti intenti alle vostre occupazioni
quotidiane una sorte di cervello di lucertola,-scoiattolo-scimmia, produce le vostre reazioni dal
basso vs l'alto.
Ciò nonostante, la cortex moderna esercita una grande influenza sul resto del cervello e sotto la
pressione evolutiva ha dovuto migliorare le sue attitudini nell'ambito della genitorialità,
attaccamento, comunicazione, cooperazione ed amore.
La cortex è divisa in due emisferi collegati dal corpo calloso. Durante l'evoluzione l'emisfero
sinistro si è specializzato sul trattamento linguistico e sequenziale, il destro sul trattamento olistico
e visuo-spaziale.
TRE STRATEGIE DI SOPRAVVIVENZA
1-separare quello che è connesso
al fine di creare una frontiera tra il mondo e sé stesso
2-rendere stabile ciò che non cessa mai di mutare al fine di mantenere i suoi schemi interni in limiti ristretti.
3-attaccarsi a piaceri fugaci e fuggire alla sofferenza al fine di afferrare le opportunità ed evitare i pericoli
1-creare delle separazioni al fine di erigere frontiere tra se stesso ed il mondo,
ma anche tra i diversi stati mentali.
2-mantenere la stabilità al fine di preservare l'equilibrio sano tra sistema fisico e mentale.
3-Cogliere le opportunità ed evitare i pericoli al fine di beneficiare di quanto è favorevole alla
riproduzione e fuggire quanto sfavorevole.
Queste strategie si sono rivelate efficaci in termini di sopravvivenza per cui la natura ha incitato ad
adottare queste strategie sviluppando sistemi neuronali che provocano sistemi di allarme come
sofferenza, angoscia quando:
1-non c'è più separazione
2-quando la stabilità è minacciata
3-quando le opportunità sfuggono o il pericolo minaccia
purtroppo queste condizioni sono continuamente riunite in quanto:
-tutto è connesso
-tutto cambia in permanenza
-le opportunità non possono sempre essere afferrate ed i pericoli inevitabili (invecchiare, morire)
NON VERAMENTE SEPARATI NE' INDIPENDENTI
il lobo sinistro permette di stabilire una distinzione tra il corpo ed il mondo e quello destro indica la
posizione del corpo in rapporto all'ambiente.
Il risultato è un presupposto sotteso: io sono un essere distinto ed indipendente.
Qs affermazione deve essere ridimensionata perché:
-per vivere un organismo deve metabolizzare, cioè scambiare con l'ambiente materia ed energia.
-inoltre lingua e cultura entrano nel cervello e lo modellano
-empatia ed amore ci legano naturalmente agli altri
- nel ns spirito tutto il suo contenuto è mischiato,
sensazioni diventano pensieri, sentimenti, desideri, azioni ed altre sensazioni
questo flusso di coscienza corrisponde ad una cascata di assemblamenti neuronali fugaci che si
uniscono e disperdono sovente in meno di un secondo.
-l'esistenza di ciascuno di noi dipende da decine di migliaia di cause fino alla notte dei tempi.
L'ossigeno ed il ferro del ns sangue sono nati in una stella, il nostro corpo è costituito da polvere di
stelle esplose.
Anche il vostro spirito dipende da un concatenamento di cause che hanno modellato le opinioni,
emozioni, personalità.
La separazione genera sofferenza.
NON PERMANENTI
corpo, cervello, spirito sono la risultante di molti sistemi che devono essere mantenuti in equilibrio
sano, i cambiamenti di condizioni continui scatenano sistemi di allarme, di dolore, disperazione: la
sofferenza.
Noi siamo dei sistemi dinamici
i neuroni, elementi base del sistema nervoso comunicano tra loro attraverso le sinapsi tramite cui
ricevono segnali di stimolo e di inibizione ogni millisecondo la cui risultante è scaricare o no
un'onda elettrochimica. I neuroni sono come cento miliardi di interruttori connessi.
Mantenere l'equilibrio è una sfida: i sistemi devono rispondere a due bisogni conflittuali:
restare aperti alle continue transizioni con l'ambiente e preservare la stabilità entro certi limiti non
troppo eccitato né troppo inibito. I sistemi sono continuamente monitorati e corretti in modo
incosciente. Alcuni segnali d'allarme sono cosi' potenti che possono emergere alla coscienza.
Questi segnali sono spiacevoli perché costituiscono minaccia, dall'inquietudine al panico e si
accompagnano al bisogno-desiderio piu o meno compulsivo.
In pali, il desiderio tantha significa sete, questa sete esprime la potenza viscerale dei sistemi di
allarme anche quando non sono legati alla sopravvivenza ma, per esempio, al rischio di essere
rifiutati. I segnali di allarme sono efficace perch sgradevoli, volete che cessino..
a volte i segnali si interrompono finché i sistemi sono in equilibrio, ma dato che il mondo cambia
continuamente vengono perturbati.
I regolatori dei sistemi dalla base molecolare alla cima interpersonale,tentano di imporre un ordine
statico a processi per natura instabili.
Alcune zone della cortex prefrontale che partecipano alla coscienza sono rivoluzionate 5-8 volte per
secondo. Questa instabilità neurologica è sottesa a tutti gli stati mentali.
Per esempio tutti i pensieri implicano una regolazione momentanea della circolazione neuronale,
la formazione di un assemblaggio coerente di sinapsi che deve rapidamente disperdersi in un
disordine fertile per il pensiero successivo.
Tutto cambia, è la legge universale della realtà esteriore ed interiore
ma il ns cervello tenta continuamente di arrestare il corso del fiume cercando di stabilizzare, di
trovare delle costanti, segue l'istante che è appena passato tentando di controllarlo.
È come se vivessimo in cima ad una cascata e che ogni istante fossimo lanciati nel vuoto per
seguire l'istante passato, mai in quello presente.
NON VERAMENTE PIACEVOLI NE'SPIACEVOLI
per sopravvivere i nostri antenati animali dovevano scegliere o evitare molte situazioni, oggi gli
umani ricercano o evitano non solo oggetti fisici ma anche stati mentali,
il nostro sistema di ricerca e di evitamento dipende dagli stessi circuiti neuronali che utilizza una
lucertola per nascondersi sotto una pietra.
Come il nostro cervello decide di ricercare o evitare una situazione?
Immaginiamo che in un bosco, sul sentiero scopriate davanti a voi, per terra, una forma sinuosa,
nei primi 10 secondi la luce riflessa sull'oggetto arriva alla cortex occipitale che la trasforma in una
immagine comprensibile.
Poi la cortex occipitale invia delle rappresentazioni di questa immagine in due direzioni:
1-all'ippocampo che valuta il suo potenziale di pericolo o di opportunità
2-alla corteccia prefrontale e ad altre parti del cervello per una analisi più approfondita e più lunga
per precauzione l'ippocampo paragona immediatamente questa immagine ad una breve lista di
pericoli ed incita a “fuggire e riflettere più tardi” trasmette all'amigdala un messaggio d'allerta
prioritario. L'amigdala invia un allerta generale a tutti i sistemi”combatti o fuggi”. Pertanto un
secondo dopo aver percepito la forma sospetta voi fate un salto in dietro.
Nel frattempo, la cortex prefrontale, potente ma relativamente lenta, ha preso informazioni nella
memoria a lungo termine per determinare se si tratta di un serpente o di un bastone.
Durante questo episodio avete sentito emozioni piacevoli, spiacevoli, neutre, nel buddhismo questi
aspetti dell'esperienza sono dette tonalità affettive.
Sostanze neurochimiche essenziali
neurotrasmettitori:
glutammato:attiva i neuroni recettori
GABA:inibisce i neuroni recettori
neuromodulatori:
Serotonina: regola l'umore, il sonno e la digestione
Dopamina:coinvolta nella gratificazione e attenzione, favorisce i comportamenti di approccio.
Noradrenalina: mette in guardia ed eccita
Acetilcolina :favorisce la veglia e l'apprendimento
neuropeptidi:
Oppioidi:proteggono dallo stress, calmano, riducono il dolore,generano il piacere
Ossitocina:favorisce il legane genitori-figli e l'attaccamento nella coppia, le femmine ne hanno più
dei maschi.
Vasopressina:contribuisce all'attaccamento. Negli uomini favorisce l'aggressività verso i rivali
sessuali.
L'ATTRAZIONE DELLA CAROTA
due sistemi neuronali maggiori ci attirano continuamente verso la carota.
– Il primo si basa sulla dopamina che viene rilasciata anche in presenza di elementi che in
passato sono stati piacevoli o promesse di gratificazione in futuro.
Queste attività neuronali producono un desiderio motivante.
La cortex cingolare analizza se gli avvenimenti sono all'altezza dell'aspettativa, se si' mantiene la
secrezione di dopamina, se no riduce la secrezione che si traduce in sentimenti sgradevoli e nel
bisogno-mancanza.
-il secondo sistema, basato su diversi neuro-modulatori ( oppioidi naturali,ossitocina e
noradrenalina), è il responsabile biochimico del piacere che procura la carota reale ed anticipato,
quando si attiva rinforza i circuiti neuronali attivi che avranno maggiori possibilità di scaricare
insieme in futuro. I sistemi del piacere valorizzano l'evento che li ha scatenati e rinforzano la ricerca
dello stesso piacere e dello stesso comportamento
l' attrazione può portare sofferenza
lasciarsi invadere da un sentimento spiacevole è come il morso di un serpente, aggrapparsi ad una
piacevole è come afferrare la coda del serpente, prima o poi ti morderà Ajahn Chah
-desiderare può essere in sé spiacevole
-quando non si può avere quello che si desidera si è frustrati,delusi, scoraggiati, disperati.
-sovente quando un desiderio si esaudisce, la ricompensa non è poi nulla di straordinario.
-quando le gratificazioni sono importanti spesso si pagano care
-tutte le esperienze piacevoli hanno una fine. Siamo sempre separati da quello che apprezziamo.
Le esperienze sono basi poco affidabili della vera felicità.
IL BASTONE é PIU' FORTE DELLA CAROTA
il cervello è concepito più per evitare che per cercare in quanto sono piuttosto le esperienze negative
che determinano la sopravvivenza.
Esaminiamo 6 modi a disposizione del cervello per evitare il bastone:
-vigilanza e ansia: quando, in stato di veglia non state facendo nulla di speciale, il cervello attiva
una funzione di “scanner” dell'ambiente e del corpo alla ricerca di potenziali minacce . Questa
coscienza di base si accompagna ad un soggiacente sentimento di ansia che ci mantiene in uno stato
di allerta. Durante due milioni di anni la violenza è stata la principale causa di morte: abbiamo
ragione di essere ansiosi!
-la sensibilità alle informazioni negative: in generale il cervello riconosce più rapidamente le
informazioni negative che positive. Il cervello è attirato dalle cattive notizie.
-stoccaggio ultra-prioritario: appena un avvenimento è segnalato come negativo, l'ippocampo
veglia affinché sia stoccato come informazione. Il cervello “incolla”le esperienze negative e fa
scivolare le positive.
-il negativo vince sul positivo:gli avvenimenti negativi hanno più impatto dei positivi. È facile
acquisire un sentimento di impotenza a partire da qualche sconfitta nonostante i molti successi.
Ci si dà più da fare per evitare una perdita che per guadagnare l'equivalente. Occorrono almeno
cinque interazioni positive per bilanciarne una negativa.
-tracce durature: le esperienze negative lasciano tracce nel cervello pronte a riattivarsi in caso di
una paura similare.
-circoli viziosi: le esperienze negative creano circoli viziosi che ci rendono pessimisti, iper reattivi e
negativi.
Il cervello ha dunque una tendenza negativa naturale che ci predispone all' evitamento ma che ci fa
soffrire: genera ansia, intensifica altre emozioni sgradevoli, sottolinea le sconfitte passate e
minimizza le capacità ed opportunità presenti.
La mente tende a pronunciare sempre verdetti ingiusti sul carattere, sul comportamento e sulle
possibilità di un individuo che possono essere minanti.
NEL SIMULATORE
secondo il Buddhismo, la sofferenza è la conseguenza del desiderio irrefrenabile che si esprime
attraverso i tre veleni:
l'avidità,
l'odio e
l'illusione.
L'avidità è l'attrazione per la carota ,
l'odio l'avversione per il bastone,
l'illusione è l'ignoranza della realtà delle cose : non riconoscere che attrazione ed odio sono connessi
ed interscambiabili.
REALTA' VIRTUALE
i veleni non sono sempre evidenti, a volte lavorano nel sub conscio.
Il cervello ha la straordinaria capacità di rappresentare altrettanto bene l'esperienza interiore che il
mondo esteriore.
Una gran parte di quello che “vediamo “ all'esterno è in realtà “fabbricato “ all'interno dal cervello
come immagini di sintesi in un film.
Solo una piccola frazione di dati ,trasmessi al lobo frontale ,provengono direttamente dal mondo
esterno, il resto proviene da memorie interne eda moduli percettivi.
Il cervello simula il mondo, viviamo in una realtà virtuale sufficientemente prossima al reale da
non farci sbattere contro i mobili.
Dei minifilm sono gli elementi base di gran parte dell'attività mentale cosciente.
Simulare gli avvenimenti ha favorito la sopravvivenza dei nostri antenati, da allora il cervello ha
triplicato la grandezza ed ha migliorato le capacità del simulatore, fatto che ne fa intravvedere
l'importanza per la sopravvivenza anche oggi.
LE SIMULAZIONI SONO LA SORGENTE DELLA SOFFERENZA
oggi il cervello continua a produrre simulazioni, piccoli spezzoni di esperienza simulata ,della
durata di secondi, integrano l'esperienza del momento presente.
-il simulatore ci estrania dal momento presente
-Nel simulatore il piacere sembra più straordinario della reale gratificazione
una carota meno straordinaria di come l'abbiamo immaginata
-nel simulatore abbondano convinzioni implicite che ci condizionano a tal punto da non sapere cosa
è vero.
Le convinzioni sono sbarre di una gabbia invisibile che ci tengono prigionieri in una vita più
limitata di quella che possiamo vivere in realtà.
-nel simulatore le emozioni dolorose sono rinforzate conducendoci a schivare il bastone che in
realtà non ci , minaccia.
Il simulatore funziona giorno dopo giorno, notte compresa, nei sogni e non cessa di costruire
strutture neuronali che non fanno che aumentare la sofferenza.
AUTOCOMPASSIONE
non è pietire la propria sorte ma calore,preoccupazione e benevolenza, come per gli altri.
Esercizi per sviluppare auto compassione e rinforzare i circuiti neuronali:
-immaginatevi con qualcuno che amate. Il sentimento di ricevere affetto attiva i circuiti
dell'attaccamento profondo e lo prepara alla compassione.
-pensate a qualcuno che vi ispira naturalmente compassione: un bambino, un essere amato...
questo flusso stimola l'ossitocina, l'insula e la cortex pre frontale
-espandete questa compassione fino a ché vi inglobi, siate coscienti della vostra sofferenza ed
espandete attenzione e benevolenza finché vi includa. Sentite la compassione penetrare lentamente
le zone dolenti in voi, cadere come una dolce pioggia che copre tutto.
Appoggiate un palmo della vostra mano sulla vostra guancia o sul vostro cuore con il calore che
accordereste ad un bambino ferito. Dite: che il dolore di questo istante passi, che io sia felice.
-apritevi alla sensazione che procura la compassione, nel più profondo del vostro cervello, la
sorgente reale dei sentimenti di benevolenza non importa. Che la compassione venga da voi o da
qualcun altro, lasciate che la sensazione di essere rilassati, amati entrare in voi.
PRIMA E SECONDA FRECCIA
alla fine, la felicità deriva dallo scegliere
tra la scomodità di prendere coscienza delle nostre sofferenze mentali
e la scomodità di esserne governati.
Yongey Mingyur Rimponche
un certo disturbo fisico e mentale è inevitabile, è la “prima freccia”, è la protezione a ritirare la
mano dal fuoco. L'evoluzione ha motivato gli antenati a mantenere in vita i figli, dunque a
preoccuparsene, ad amarli. La necessità del gruppo ha generato la necessità di essere nel cuore degli
altri e la sofferenza di essere rifiutati o maltrattati.
Finché si vive e si ama si è soggetti alla 1° freccia.
LE FRECCE CHE CI TIRIAMO NOI STESSI
l'essenziale della nostra sofferenza deriva dalle frecce che ci tiriamo reagendo al dolore iniziale.
Le seconde frecce scatenano sovente delle reazioni a catena per associazioni neuronali.
Sorprendentemente la maggior parte delle nostre seconde frecce sono scoccate anche in assenza
della prima o addirittura in circostanze positive...
a volte la seconda freccia è imbevuta dei tre veleni:
l'avidità mi rende rigido ( le cose devono essere come io voglio che siano)
l'odio attizza contrarietà e collera e l'illusione mi incita a prendere la situazione troppo a cuore.
ALLARME
La sofferenza è incarnata, vederla come una reazione in modo impersonale ci aiuterà a prenderne le
distanze. Si propaga nel nostro corpo attraverso il sistema nervoso simpatico (SNS) e l'asse
ipotalamo-ipofisi-surrenali ed è scatenata dall'avversione al bastone. Dolori fisici o psicologici
dipendono in gran parte dalle stesse aree neuronali, l'anticipazione di un pericolo scatena la stessa
reazione del pericolo reale.
L'amigdala dà l'allerta:
-il talamo “sveglia” il tronco cerebrale che libera noradrenalina (stimolante)
-il SNS invia segnali a organi e muscoli per prepararli a combattere o fuggire
-tramite ipotalamo ed ipofisi le ghiandole surrenali liberano gli ormoni dello stress adrenalina e
cortisolo.
In uno o due secondi tutto è attivato: siete contrariati, battito cardiaco e pressione aumentati, pupille
dilatate, sangue concentrato mei muscoli importanti, bronchioli dilatati.
Il cortisolo (aumentato per stimolazione dell'amigdala ed inibizione dell'ippocampo) inibisce il
sistema immunitario. Digestione ed apparato sessuale sono inibiti.
La stimolazione dell'amigdala, focalizzata in permanenza sulle informazioni negative, genera
ulteriore paura e collera.
Più l'attivazione limbica ed endocrina sono importanti, maggiormente la cortex prefrontale perde il
potere del controllo relativo e delle valutazioni obiettive, tutto assume una colorazione negativa.
Il cervello
cortex prefrontale:fissa gli oggetti, elabora progetti, dirige l'azione. Dà forma alle emozioni
guidando o inibendo il lobo limbico.
Cortex cingolare anteriore frontale :stabilizza l'attenzione e controlla i progetti , contribuisce ad
integrare pensieri e sentimenti.
Insula:percepisce lo stato interno del corpo, comprese le sensazioni nell'intestino, contribuisce
all'empatia.
Talamo: centralina delle informazioni sensoriali.
Tronco cerebrale: invia dei neurotrasmettitori come serotonina e dopamina al resto del cervello.
Corpo calloso:trasmette le informazioni tra i due emisferi del cervello.
Cervelletto: regola il movimento.
Sistema limbico:essenziale per l'emozione e la motivazione, include :
gangli della base:intervengono nella ricompensa, la ricerca di stimoli ed il movimento.
Ippocampo:crea nuovi ricordi, riconosce i pericoli
amigdala : campanello di allarme che reagisce a stimoli a forte carica emozionale o negativa
ipotalamo:regola gli istinti primitivi come fame, sesso, produce ossitocina, attiva l'ipofisi
ipofisi: produce endorfine, scatena gli ormoni dello stress, stocca e libera ossitocina.
RIPERCUSSIONI MENTALI
l'effetto della seconda freccia è notevole sul corpo ed ancor più sul benessere psicologico.
Ansia:l'attività ripetuta del SNS/AHHS
-rende l'amigdala più reattiva alle minacce apparenti con l'apparizione sempre più rapida dell'ansia
situazionale. Inoltre contribuisce a creare ricordi impliciti sempre più velati di paura fino a
rinforzare l'ansia indipendentemente dalle situazioni di stress.
-stanca l'ippocampo, struttura essenziale per la formazione dei ricordi espliciti,
-cortisolo e gluco -corticoidi inibiscono la formazione di nuove connessioni indebolendo le
connessioni sinaptiche nell'ippocampo. L'ippocampo è capace di generare nuovi neuroni,
ostacolando questa funzione si ostacola la creazione di nuovi ricordi
ne consegue che le esperienze dolorose possono essere registrate deformate, nella memoria
implicita senza dar luogo a ricordi espliciti.
“ è successo qualcosa, non so cosa esattamente, ma sono molto contrariato”
Depressione: l'attivazione ripetuta del SNS/AHHS
-gli ormoni glucocorticoidi riducono la noradrenalina provocando depressione, apatia difficoltà alla
concentrazione.
-con il tempo riducono la produzione di dopamina e di conseguenza il piacere
-lo stress riduce la serotonina che a sua volta riduce ulteriormente la noradrenalina.
Guardando in generale questo meccanismo sono più cosciente del carattere puramente fisiologico
della cascata della seconda freccia, della natura impersonale, impermanente e della dipendenza da
cause preesistenti.
Questa presa di coscienza genera speranza e motivazione, la sofferenza ha origini identificabili nel
cervello e nel corpo e noi possiamo cambiarle, da adesso.
Avidità ed odio si propagano nel cervello e nel corpo attraverso il sistema simpatico.
Il sistema nervoso autonomo (autonomo dalla coscienza) è costituito anche dal parasimpatico (SNP)
e dal sistema enterico. Il SNP conserva l'energia del corpo e genera sensazioni di rilassamento e
soddisfazione, detto sistema “riposo-digestione” in contrapposizione a “combattimento o fuga” del
SNS. I due sistemi si bilanciano l'un l'altro, si sono evoluti per la sopravvivenza, entrambi sono
necessari.
Benessere, amore e saggezza sono l'equilibrio ottimale dei due sistemi e necessita di una pratica.
Questi tre processi:
-essere presenti a tutto ciò che accade=consapevolezza=
-lavorare per trasformare le tendenze dello spirito (mente)=virtu=
-rifugiarsi nel profondo dell'essere=saggezza=
funzioni neuronali
apprendimento
regolazione
selezione
sono le pratiche essenziali del cammino del risveglio
nel cammino del risveglio ci troviamo in queste tappe:
1-siete vittime di una seconda freccia ma non ne siete coscienti (incompetenza incosciente)
2-vi accorgete che siete stati invasi dall'avidità o dall'odio ma non potete farci nulla (incompetenza
cosciente)
3-alcuni aspetti della reazione arrivano ma voi non li esternate (competenza cosciente)
4-la reazione non avviene e neanche la ricordate(competenza incosciente)
I SAPERI MODERNI
il nuovo Rinascimento dell'Occidente
A VOLTE SONO IO IL MIO PEGGIOR NEMICO (Robert M. Williams Psych-K)
quando stabiliamo un obiettivo e ci sembra di non riuscire a raggiungerlo perché continuiamo ad
auto-sabotarci “non ho proprio potuto farne a meno” legati ad una abitudine che tentiamo di
abbandonare.
La maggior parte delle persone si identifica con la propria mente conscia che è “l'io” delle nostre
affermazioni .
MENTE CONSCIA:
.volitiva: fissa obiettivi e giudica risultati
.pensa astrattamente: ama le novità, le idee creative e le azioni
.confinata nel tempo: è focalizzata sul passato e sul futuro. Cerca nuovi modi di fare cose basate su
esperienze passate ed obiettivi futuri
.memoria a breve termine: circa 20 secondi nella media
.limitata capacità di elaborazione:processa una media di 40 bit/sec e può seguire solo pochi compiti
alla volta.
MENTE SUBCONSCIA
.abitudinaria:controlla le funzioni del corpo incluse quelle motorie, il ritmo cardiaco, la
respirazione, la digestione.
.pensa letteralmente: conosce il mondo attraverso i 5 sensi
.memoria a lungo termine: immagazzina esperienze del passato, atteggiamenti, valutazioni,
credenze.
.atemporale: si focalizza solo sul tempo presente. Usa esperienze apprese nel passato per eseguire
funzioni come camminare, parlare, guidare...
.estesa capacità di elaborazione: processa una media di 40milioni di bit di informazioni al secondo e
può svolgere migliaia di compiti simultaneamente.
Come vedete ogni parte è specializzata nelle capacità e nel modo di processare le esperienze.
La mente sub conscia gioca un ruolo rilevante ed è una opportunità di accesso e cambiamento delle
vecchie abitudini di pensiero e di comportamento.
Se la mente conscia desidera una meta e la mente inconscia disapprova (in base ad abitudini,
passato, credenze) sarà quest'ultima determinante, sarà il nostro peggior nemico, o meglio un amico
che pensa di fare il meglio per noi ma secondo i suoi criteri. Sta solo utilizzando vecchi programmi,
lo fa per ignoranza.
Il subconscio parla un altra lingua (letterale) dal conscio(astratto).
La mente conscia può avere lo scopo di essere felice (astrazione) ma quella inconscia deve sapere
cosa vuol dire (letterale) dettagliatamente ed attraverso i 5 sensi.
CERVELLO SINISTRO/ DESTRO/ INTERO
Emisfero Sinistro
usa la logica, la ragione
pensa in parole
tratta i dettagli i particolari
volontà di analizzare, spezzettare
pensa sequenzialmente
è legato al tempo
è estroverso
è definito come maschile
si identifica con l'individuo
è ordinato, controllato
Emisfero Destro
usa l'intuizione,le emozioni
pensa per immagini
tratta l'insieme, le relazioni
volontà di sintetizzare, riunire
pensa olisticamente
è libero dal tempo
è introverso
è definito come femminile
si identifica con il gruppo
è spontaneo, libero
nonostante abbiamo l'abilità di operare simultaneamente con i due emisferi, le esperienze della vita
spesso innescano la predominanza di una parte.
Lo stato di coinvolgimento di tutto il cervello è la condizione per superare gli opposti ed il conflitto
che ne deriva e di cambiare le credenze subconscie.
(Dr Michele Trimarchi)
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www.neuropsycho-physiology.org
I due emisferi:
destro:
riconosce ed identifica la fisicità dell' informazione con la propria memoria genetica e rimane
tale in tutto l'arco ontogenetico.
Non apprende il linguaggio , le regole, la matematica, i simboli
non ha bisogno di insegnanti, è autodidatta, sa ricercare cosa gli serve per capire
sinistro:
apprende codici linguistici, grammaticali, nozioni, regole,simboli e decodifica con tali mezzi
l'informazione ricevuta
il potere dei modelli sociali si è sviluppato nell'emisfero sinistro producendo una sindrome di
disconnessione funzionale tra gli emisferi
-i due emisferi dipendono dalle informazioni che li raggiungono e dalle caratteristiche di
tali informazioni che rendono dominante l'uno o l'altro.
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il conflitto nasce tra la realtà obiettiva ed oggettiva acquisita dall'emisfero destro ed i
condizionamenti acquisiti in memoria dall'emisfero sinistro
le malattie sono segnali o sintomi che avvertono che ci sono comportamenti condizionati che
minacciano l'ontogenesi biologica e l'integrità dell'organismo
ogni fenomeno ubbidisce alla legge di causa-effetto ovvero è deterministico, anche se la
complessità del fenomeno coglie aspetti che sembrano probabilistici (statistici).
Ogni conoscenza sulle cause deve essere integrata e non esclusa.
È l'emisfero destro che integra le informazioni mentre il sinistro sviluppa una competizione
negativa per affermare la superiorità dei propri modelli a scapito degli altri.
PENSIERO INTEGRATO (whole-brain thinking)
la chiave per processare più efficacemente, sta nell'imparare ad utilizzare entrambi gli emisferi del
cervello integrandoli tra loro. “ Studiando gli schemi d'onda cerebrale su tremila studenti oltre che
su swami, yogi, maestri zen, guaritori, medium e chiaroveggenti, è stato possibile stabilire che le
capacità inusuali che alcune persone sono capaci di manifestare, sono associate a cambiamenti nello
schema EEG che tende verso una forma più bilaterale, simmetrica e integrata” (C Maxwell Cade)
altri studi dimostrano che una varietà di funzioni del cervello aumentano quando i due emisferi
operano in maniera integrata come un unico cervello: “quando gli emisferi del cervello sono in
aggancio di fase e lavorano all'unisono derivano intensificazione della consapevolezza,
miglioramento della memoria, maggiore flessibilità dei nostri programmi, accrescimento della
creatività ed apprendimento. I nostri cervelli individuali sono dei raggruppamenti di neuroni
all'interno del più vasto cervello della specie umana...quando un certo numero di menti si riunisce e
integra le varie capacità individuali, è come se entrasse in “aggancio di fase”(C.M.Bache)
sembra che un fattore di controllo nelle interazioni umane sia lo stato integrato del cervello che
influenza la comunicazione non verbale: i nostri pensieri anche se non espressi possono influenzare
gli altri (esperimenti di registrazione EEG in coppie di soggetti comunicanti non verbalmente).
Quanto più operiamo con la totalità del cervello, tanto più influenziamo gli altri in direzione di
questo stesso stato di essere ( lo schema EEG della persona con minor sincronia tende ad
assomigliare allo schema EEG della persona i cui due lati si assomigliano di più tra loro.)
CREDENZE TOSSICHE
le nostre credenze sono le componenti elementari della nostra personalità.
Degni o indegni, potenti o impotenti, capaci o incapaci, fiduciosi o sospettosi, integrati o
emarginati, indipendenti o dipendenti, aperti o prevenuti, rispettati o vittime, amati o odiati.
Queste credenze si formano come risultato dell'educazione, delle esperienze,dal condizionamento
culturale. Infine siamo profondamente influenzati dalle conclusioni che abbiamo tratto dalla nostra
programmazione e dalle esperienze precedenti immagazzinate nella mente subconscia.
Anche se ne siamo inconsapevoli , le credenze dirigono le nostre azioni e comportamenti, creano
filtri percettivi attraverso cui noi rispondiamo alle sfide della vita e formano la base delle nostre
azioni e reazioni per ogni nuova situazione.
Sono le credenze che contribuiscono a creare effettivamente quella realtà e stabiliscono i limiti di
quello che possiamo compiere, particolarmente vero quando sono inconsce.
Le nostre reazioni ai diversi stimoli sono stabilite prima che noi ne diventassimo consapevoli, è nel
periodo tra il concepimento ed i sei anni che noi siamo più programmabili ed acritici. Fino al
99%dell'attività cognitiva potrebbe non essere cosciente, come adulti rispondiamo subconsciamente alla vita piuttosto che crearla coscientemente.
Non vediamo il mondo come esso è ma secondo come noi siamo.
Credenze consce: consapevolezza+forza di volontà= cambiamento
credenze subconscie: consapevolezza+ forza di volontà non bastano
molte credenze e percezioni sono impermeabili alla volontà, alla ragione, alla motivazione. Sono
custodite nel sub conscio della mente.
La comunicazione con il subconscio avviene con il linguaggio dei sensi (di uno privilegiato) e senza
astrazioni e negazioni. Per es il subconscio non capisce la parola felicità se non ne definiamo i
dettagli sensoriali: cosa vedete nella vostra vita felice?cosa sentite?.... se non sapete dove state
andando , come saprete di essere arrivati?
Credenze limitanti comuni:
-non importa quello che faccio e quanto mi sforzi, non va mai abbastanza bene.
-le decisioni che prendo di solito si rivelano sbagliate
-se la gente conoscesse il mio vero sé non mi amerebbe
-incolpo gli altri per i miei problemi ma sono sempre io a sbagliare
-è meglio che non provi niente di nuovo o di rischioso perché fallirei
-non posso fare affidamento sugli altri, si preoccupano solo di se stessi.
-la mia opinione non conta veramente
-quello che faccio non è realmente importante
-non chiedo l'aiuto degli altri perché non mi fido svolgano bene il compito.
-non ho bisogno di nessuno
...........................................
falsi miti sulle credenze
-se abbiamo una credenza negativa da molto tempo ci vorrà molto tempo per cambiarla
-cambiare vecchi modelli comportamentali e di pensiero è difficile e doloroso. È il mito nessuna
sofferenza nessun guadagno.
-dobbiamo conoscere la causa di un problema per risolverlo, indagare la causa è indispensabile per
liberarsene.
Trasformazione:
le risposte che cerchiamo sono già in noi
siamo l'incarnazione del potere che cerchiamo
il nostro potere innato è di creare una vita che rifletta la parte migliore di noi.
Se non io chi? Se non qui, dove? Se non adesso, quando?
Mente super-conscia o sé superiore o spirito o anima o Natura di Buddha....
il concetto di possedere una parte della coscienza al di là della nostra mente conscia e sub-conscia ,
ha fatto parte della cultura umana per millenni.
Questa realtà di una coscienza spiritualmente espansa è un importante ponte tra la spiritualità
contemporanea e la psicologia contemporanea.
La mente super conscia è diversa dalle altre due menti, il suo compito è sorvegliare il processo di
sviluppo ed evoluzione come esseri spirituali che stanno facendo una esperienza umana.
Lo scopo è che mente super-conscia, conscia e subconscia si integrino in una coscienza unificata.
Intuizione, volontà ed azione diventano UNO.
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