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screening del tumore del collo dell`utero
SCREENING DEL TUMORE DEL COLLO DELL'UTERO IL TUMORE DEL COLLO DELL’UTERO Il tumore del collo dell’utero (o della cervice) è uno dei tumori più frequenti nella donna. In Italia ogni anno ci sono 3.500 nuovi casi di questo tumore e circa 1.700 decessi per questa malattia. Nei Paesi in via di sviluppo il tumore cervicale è la seconda causa di morte per cancro, mentre nei Paesi Occidentali i metodi di screening come il Pap test hanno ridotto del 75% sia la frequenza sia la mortalità negli ultimi 50 anni. Nel mondo, l’80% dei tumori del collo dell’utero si presenta in regioni dove non c’è prevenzione. Il tumore origina dalle cellule di rivestimento della cervice ed ha uno sviluppo molto lento. Il cancro è preceduto da alterazioni cellulari che possono regredire oppure nell’arco di alcuni anni possono evolvere in tumore in situ, cioè confinato all’epitelio, e successivamente estendersi al tessuto sottostante (tumore invasivo). I FATTORI DI RISCHIO L’insorgenza del tumore del collo dell’utero è legata alla presenza di un virus (HPV Human Papilloma Virus); esistono diversi tipi di HPV capaci di infettare diverse sedi dell'organismo; alcuni tipi di HPV infettano preferenzialmente le mucose genitali. Le infezioni da HPV sono molto frequenti e nella maggior parte dei casi scompaiono da sole; pochissime delle donne infettate dall'HPV sviluppano un tumore cervicale ed in ogni caso, il cancro è sempre preceduto da lesioni pretumorali che possono essere diagnosticate in tempo facendo regolarmente il Pap test. Altri fattori di rischio sono l'inizio precoce dell'attività sessuale, partner sessuali multipli, un'insufficienza immunitaria, che può dipendere da una concomitante infezione da HIV (il virus dell'AIDS), da un precedente trapianto o da altre patologie. IL PROGRAMMA DI SCREENING REGIONALE PER LA PREVENZIONE DEI TUMORI DEL COLLO DELL'UTERO E’ un programma organizzato dalla Regione Friuli-Venezia Giulia per la diagnosi precoce dei tumori del collo dell’utero, rivolto alle donne di età compresa tra i 25 e i 65 anni. Il programma prevede l’invio a domicilio di una lettera d’invito ad effettuare un Pap test gratuito ogni tre anni. Inoltre, assicura la successiva assistenza diagnostica e terapeutica. Nell’ambito del programma regionale, tutte le fasi del percorso di diagnosi e cura sono sottoposte a rigorosi controlli di qualità, secondo le indicazioni della comunità scientifica internazionale. In regione il Pap test di screening può essere eseguito in 42 centri situati presso i consultori, i distretti e presso gli ambulatori ginecologici di alcuni ospedali. COME SI ADERISCE? Le donne vengono chiamate con lettera d’invito spedita al proprio domicilio circa 20 giorni in anticipo sulla data dell’appuntamento con indicazione di data, ora, sede dell’ambulatorio di prelievo. Per modificare la data o l’ora dell’appuntamento o per informazioni basta chiamare la segreteria del programma della propria azienda sanitaria (link a numeri di telefono). COS’E’ IL PAP TEST? Il Pap test è un esame semplice, rapido e indolore. La donna viene invitata a stendersi su un lettino ginecologico. Viene utilizzato un divaricatore (speculum) per vedere il collo dell’utero e prelevare alcune cellule. Il materiale viene trasferito su un vetrino ed inviato in laboratorio per l’esame al microscopio. PERCHE’ E’ IMPORTANTE FARE IL PAP TEST? Il Pap test permette di diagnosticare il tumore del collo dell’utero in una fase precoce, prima della comparsa di sintomi, quando è più facile curarlo e garantire una completa guarigione. Nei paesi in cui le donne effettuano regolarmente il Pap test la mortalità per tumore del collo dell’utero è drasticamente diminuita. QUALI NORME IGIENICHE BISOGNA RISPETTARE PER POTER FARE IL PAP TEST? Nei 3 giorni precedenti non bisogna far uso di ovuli, candelette, creme o lavande vaginali. E’ consigliabile astenersi dai rapporti sessuali per almeno due giorni prima dell'esame. SI PUO’ EFFETTUARE L’ESAME DURANTE IL PERIODO MESTRUALE? No, il Pap test non si può effettuare durante il periodo mestruale e nei 3-4 giorni immediatamente successivi. Inoltre non va fatto se ci sono perdite di sangue. In caso di perdite intermestruali o dopo la menopausa è opportuno consultare il medico. SI PUO’ EFFETTUARE L’ESAME IN STATO DI GRAVIDANZA E DURANTE IL PUERPERIO? Generalmente non ci sono controindicazioni ed il Pap test può essere tranquillamente eseguito fino all’ottavo mese di gravidanza. Il pap-test può essere effettuato anche in corso di allattamento e puerperio. E’ consigliabile attendere almeno 1 mese dal parto perchè non devono essere presenti perdite ematiche o lochiazioni. LE DONNE CHE NON HANNO ANCORA AVUTO RAPPORTI SESSUALI POSSONO FARE UGUALMENTE IL PAP TEST? L’esame viene proposto anche dalle donne vergini, anche se il rischio di sviluppare il tumore del collo uterino è molto basso. La scelta se effettuare o meno l’esame spetta alla donna. QUANDO E COME VIENE COMUNICATO L’ESITO DELL’ESAME? Se il risultato dell’esame è normale, la risposta viene spedita a domicilio tre settimane. Questo tempo è necessario per formulare una risposta completa ed effettuare i necessari controlli di qualità. Se il risultato dell’esame non è normale, il programma di screening provvede a richiamare la donna per ripetere l’esame o sottoporsi ad approfondimenti diagnostici. COSA SIGNIFICA SE MI RICHIAMANO? In alcuni casi può essere necessario ripetere l’esame a causa di difficoltà tecniche nel prelievo o nella lettura del vetrino. A volte l’esame rileva la presenza di alterazioni delle cellule, ma solo raramente queste sono dovute a lesioni di tipo tumorale o pretumorale. Più spesso si tratta di alterazioni che potrebbero risolversi da sole. Per verificarlo, alla donna verrà chiesto di sottoporsi ad ulteriori accertamenti. OGNI QUANTO TEMPO VA RIPETUTO IL PAP TEST? Se il precedente esame è risultato normale, il Pap test va ripetuto ogni tre anni. Questa frequenza è raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, poichè il tumore del collo dell’utero ha uno sviluppo molto lento e numerosi studi hanno dimostrato che un intervallo di tre anni è un tempo adeguato per fare una diagnosi precoce. Se il Pap test precedente ha evidenziato delle alterazioni, il programma di screening provvede a richiamare la donna per ulteriori accertamenti. In ogni caso, se compaiono sintomi insoliti come perdite vaginali anomale è opportuno parlarne con il proprio medico curante. PERCHE’ SONO INVITATE A FARE IL PAP TEST SOLO LE DONNE DAI 25 AI 65 ANNI? Numerosi studi hanno dimostrato che l’esecuzione di un pap-test tra i 25 e i 65 anni è efficace per la diagnosi precoce del tumore del collo dell’utero. Le lesioni nelle giovani sono molto rare e regrediscono prevalentemente in modo spontaneo. Le donne di oltre 65 anni, che hanno eseguito precedentemente il Pap test, hanno un rischio di sviluppare un tumore estremamente basso. IN CASO DI PAP TEST POSITIVO, QUALI SONO GLI ACCERTAMENTI CONSIGLIATI ? Gli esami di approfondimento in caso di Pap test positivo sono la colposcopia e la biopsia. La colposcopia consiste nell'osservare il collo dell'utero con uno strumento ottico che permette di esaminare ad ingrandimento la zona sospetta, localizzare le aree anomale e guidare la biopsia, prelievo di un piccolo frammento di tessuto da sottoporre ad esame istologico per confermare o meno la natura della lesione. COME SI CURA? Nella maggior parte dei casi le lesioni vengono diagnosticate quando sono ancora confinate all’epitelio che riveste il collo dell’utero pertanto è possibile asportare soltanto una porzione di tessuto in corrispondenza della lesione. Con questo tipo di intervento non si compromette la fertilità della donna. Se invece il tumore ha già raggiunto i tessuti sottostanti è necessario asportare l’utero (isterectomia) e nelle forme più avanzate può essere necessario asportare anche altri organi adiacenti quali i linfonodi, le tube e le ovaie. IL TEST HPV Esistono da alcuni anni dei test in grado di rilevare la presenza del virus HPV a livello del collo dell’utero e di individuare le infezioni da ceppi virali ad alto rischio di cancerizzazione. Sono ancora in corso studi a livello internazionale per valutare l’opportunità di utilizzare questi test nei programmi di screening. Al momento l’esame considerato più efficace per la prevenzione del tumore del collo dell’utero è il tradizionale Pap test. I VACCINI PREVENTIVI Sono stati recentemente messi a punto due vaccini per la prevenzione primaria dell’infezione da HPV. Le informazioni scientifiche oggi disponibili ci dicono che questi vaccini sono sicuri, ben tollerati ed in grado di prevenire l’infezione dei due ceppi virali responsabili attualmente del 70% dei casi di questo tumore. L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda la vaccinazione delle ragazzine preadolescenti (9-13 anni), in quanto la somministrazione del vaccino prima dell’inizio dei rapporti sessuali induce un’efficace protezione prima di un eventuale contagio con il virus HPV. Per garantire una campagna di vaccinazione pubblica con offerta attiva e gratuita rivolta a una coorte di ragazze in età prepubere (12 anni) che negli anni produrrà una progressiva immunizzazione della popolazione giovane adulta esposta al rischio di infezione. Il vaccino si affianca, ma non sostituisce, lo screening periodico, attualmente raccomandato per le donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni. numeri e indirizzi utili Recapiti delle segreterie aziendali del programma di screening del tumore del collo dell’utero: ASS1 “Triestina” Responsabile: GERIN Daniela Tel 040 3995221 Fax: 040 3995339 e-mail.: [email protected] ASS 2 “Isontina” Responsabile: ZOTTAR Maura Tel 0481 592006 Fax 0481 592006 e-mail.: [email protected] ASS3 “Alto Friuli” Responsabile: MENTIL Silvia Tel 0432 989532/500 Fax 0432 989520 e- mail.: [email protected] ASS4 “Medio Friuli” Responsabile: DEL FRATE Giovanni Tel 0432 949397-8 Fax 0432 949280 e-mail.: [email protected] ASS5 “Bassa Friulana” Responsabile: PINNA Clara Tel 0431 529203 Fax 0431 520478 e-mail.: [email protected] ASS6 “Friuli Occidentale” Responsabile: FRANZO Antonella Tel 848 847130 fax 0434/521105 e-mail.: [email protected]