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La notte dei lunghi coltelli

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La notte dei lunghi coltelli
LA NOTTE DEI LUNGHI COLTELLI
30 giugno 1934
La "notte dei lunghi coltelli" è un'operazione con cui viene eseguita l'eliminazione degli
oppositori politici di Hitler, all'interno del Partito Nazionalsocialista, e dei vertici delle S.A.,
le cosiddette Squadre d'Assalto. Un bagno di sangue di tre giorni che dalla Baviera arriva fino a Berlino e in altre città della
Germania.
Vengono uccise più di 200 persone e oltre 1000 arrestate.
Le SA avevano acquistato progressivamente potere, fino a diventare per Hitler una
minaccia. L'omosessualità del loro leader, Ernst Röhm, rappresenta il pretesto per la loro
liquidazione e per la campagna repressiva contro gli omosessuali.
È Adolf Hitler stesso, pistola in pugno, a guidare l’operazione.
Nella notte tra il 29 e il 30 giugno 1934 le SS di Heinrich Himmler fanno irruzione in un
albergo di Bad Wiessee, in Baviera, dove è in corso un raduno delle SA.
Per capire le motivazioni e lo scopo dell'operazione bisogna inserirla in un contesto storico
e parlare dei suoi protagonisti.
Hitler e Röhm si erano incontrati durante la prima guerra mondiale dove entrambi avevano
combattuto.
Röhm era un attivista che disprezzava la borghesia e la sinistra.
Dopo la guerra organizza spedizioni punitive contro i comunisti e aderisce ad una
fondazione bavarese di estrema destra il "Oartito dei lavoratori tedeschi". Gli iscritti sono
pochissimi, ma uno di questi si chiama Hitler.
Hitler ha 31 anni e un odio profondo per la sinistra, gli ebrei e i grandi industriali che per lui
sono la causa della rovina della Germania.
Ha un'eloquenza straordinaria.
Tra i due si crea subito un'intesa.
Hitler comincia la sua scalata al Partito Nazionalsocialista, Röhm organizza nel 1921 un
corpo paramilitare legato al Partito dei lavoratori tedeschi che prende il nome di S.A.
(Reparti d'assalto).
In quel momento il trattato di Versailles con cui si era conclusa la guerra obbligava la
Germania ad avere un esercito ridotto, perciò le S.A. puntavano ad allargarsi per diventare
l'esercito ufficiale. Hitler assume il controllo del Partito Nazionalsocialista e nel 1923 organizza un colpo di
stato.
Le S.A. fanno irruzione in una birreria dove si trovano le più alte cariche dello stato e
proclama la rivolta, ma la rivolta fallisce perché le forze armate sparano sui ribelli.
I capi della rivolta vengono accusati di alto tradimento e Hitler viene condannato a 5 anni,
ma resta in prigione per soli 9 mesi.
In questo momento Hitler e Röhm sono alleati con idee uguali, ma ruoli diversi: Hitler è il
politico, mentre Röhm è un soldato.
Dal fallimento del colpo di stato Hitler capisce di dover prendere esempio da quello che
stava realizzando in Italia Mussolini: doveva ottenere il consenso, muovendosi fuori e
dentro le istituzioni.
Röhm non è d'accordo, perché di fatto è un rivoluzionario. Inoltre per Hitler le S.A. dovevano essere una milizia interna al Partito, mentre per Röhm
le S.A. devono rimanere totalmente autonome.
Così inizia la frattura fra di loro.
Nel 1925 Röhm lascia il Partito e la Germania e si trasferisce in Bolivia.
Le S.A. non sono però facili da domare. Negli anni '30 arrivano ad essere composte da
3.000.000 di persone di tutti i tipi, da ex soldati fino ad arrivare ai disoccupati che
cercavano solo un pasto caldo. Sono portati ad una violenza assoluta che addirittura
sfocia nella distruzione della sede del Partito.
Così Hitler è costretto a richiamare in patria Röhm, offrendogli il grado di Capo di Stato
Maggiore.
Intanto si stavano sviluppando le SS, il corpo di guardia personale di Hitler, un corpo
d'élite comandato da Himmler.
Il 30/01/1933 Hitler viene chiamato dal Presidente tedesco alla guida di un governo di
coalizione.
La crisi economica e sociale ha sicuramente aiutato l'ascesa del nazismo e di Hitler, che,
un po' come era avvenuto in Italia per Mussolini, veniva visto come l'unica soluzione
possibile in quel momento.
Alle elezioni di marzo del 1933 il Partito Nazista ottiene il 43% dei voti e! nonostante non
godesse della maggioranza assoluta! gli vengono concessi i pieni poteri.
Comincia la dittatura.
Hitler non ha più avversari dichiarati, ma teme comunque da una parte le grandi imprese e
le forze armate che lo hanno appoggiato, ma che ora vorrebbero un ritorno verso la
democrazia, e dall'altra l'ala populista del Partito (rappresentata proprio da Röhm) che
invoca un'ulteriore rivoluzione.
Le S.A. Stanno diventando pericolose per Hitler.
Le S.A. Sono anche temute dall'esercito ufficiale e dalla destra tradizionale che Hitler
voleva tenersi alleata.
Per questo decide di passare all'azione per avere questo appoggio, riuscendo così anche
ad annullare un possibile problema.
Organizza l'Operazione Colibrì durante la quale alcuni uomini delle SS guidate da lui
vanno nell'hotel dove alloggiavano i capi delle S.A. e li arresta per alto tradimento.
Questi uomini saranno poi giustiziati in carcere.
Elimina così tutti i componenti dello Stato maggiore delle S.A..
Compie questa azione personalmente, in modo da evitare che si potesse parlare di un
regolamento di conti fra diverse fazioni.
Vuole prendersene il merito agli occhi di Forze Armate, grandi imprese e destra
tradizionale.
Dovendo dare un'immagine di liberazione della devianza sottolinea anche l'omosessualità
di Röhm e di altri componenti dello Stato Maggiore delle S.A.. (Cosa che lui in realtà già
conosceva e ben tollerava)
Approfitta per liberarsi in questa operazione anche di altri potenziali problemi, uccidendo
esponenti dell'Azione Cattolica tedesca e della destra, realizzando così un DOPPIO
COLPO.
Il nome NOTTE DEI LUNGHI COLTELLI è quello che gli viene assegnato dagli storici e si
riferisce ad un episodio della storia medioevale tedesca, quando gli Angli e i Sassoni
avevano invaso l'attuale Inghilterra e, con un trabocchetto, avevano fatto radunare i Celti
per poi sterminarli.
Il nome evoca questo ricordo di un'operazione basata su un tranello.
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