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La caccia in Italia sta morendo

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La caccia in Italia sta morendo
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI
l’Altopiano
La voce degli 8 Comuni
www.giornalealtopiano.it
pag.10
ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO
N. 382 - ANNO XIV - EURO 1,50
“IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO”
I SAPORI
DELLA
TRADIZIONE
SABATO 29 SETTEMBRE 2012
Sanità, da una parte si dà, dall’altra si toglie:
si posa la prima pietra per l’ospedale, ma intanto
si tagliano i servizi del consultorio familiare
L’Altopiano
in cammino
di Stefania Longhini
Pagina 8
Firmato il contratto tra l’Ulss
3 e le ditte incaricate di progettazione e realizzazione
della nuova struttura. Potrebbe essere pronta e consegnata entro settembre 2015
Lunga intervista
a Pino Rossi.
“Sono stanco
dei continui
attacchi a me e
alla mia
giunta”
Pagina 12
ROANA
Tutto il paese
all’opera per
preparare
la festa
di Santa
Giustina
Pagina 11
Speciale storia
I simboli della
venezianità
nel Municipio
di Asiago
La caccia in Italia
sta morendo
di Antonio Testolin
Non oso pensare a ciò che
direbbero i cacciatori d’altri
tempi se ritornassero su questa valle di lacrime. Loro pagavano la licenza ed andavano a caccia tutti i giorni sulla
montagna che conoscevano
meglio del loro orto. Il sabato sera si ritrovavano nelle
osterie per raccontare ognuno la propria storia. Ne avevano di aneddoti con cui incantare gli amici e, per apparire originali, attingevano
spesso dalla fantasia. Alcuni
fecero in tempo a sperimentare la novità delle due giornate di silenzio venatorio e
non fu cosa gradita, ma si
adeguarono perché gli esperti avevano assicurato che
così la selvaggina sarebbe
durata per tutta la stagione.
Comunque sia, ebbero la fortuna di cacciare prima che
l’attività venatoria passasse
dal suo habitat naturale alle
scrivanie per poi essere gestita da chi, pur non distinguendo un merlo da un corvo, decide su tutto. Con
l’acuirsi della crisi economica,
lo Stato italiano ha pensato
bene di ottenere il massimo dai
seguaci di Diana. Sotto la spinta degli ambientalisti, nati come
funghi, in seguito alla
demonizzazione della caccia
da parte degli organi d’informazione che dipingono i cacciatori come degli spietati assassini, ha ristretto le zone
venatorie e aumentato a dismisura tasse e balzelli vari,
costringendo i cacciatori
più poveri e più veri ad appendere il fucile al chiodo.
Continua a pagina 25
Grafica Altopiano
Moreno Panozzo: il percorso
artistico e i progetti di un
“abitante del mondo”
Pagine 14-15
Pagina 4
CURIOSITA’
Valentino
Frigo decano
dei sindaci
d’Italia
Pagina 10
LUSIANA
Pagina 17
La grande festa
per l’anniversario
del Gruppo Alpini
ENTI
Da Comunità
Montane a Unioni
dei Comuni:
la trasformazione
è diventata legge
Pagina 3
MOTOCROSS
La provocazione degli enduristi:
“Noi sentinelle e promotori
del nostro territorio”
Pagina 22
Quando, più di tre anni fa,
abbiamo incontrato, noi della
redazione, Andrea Cunico,
fondatore della Libera Consulta 7 Comuni, il concetto di
mobilità dolce non era molto
diffuso in Altopiano. Credo
vada riconosciuto a lui, vero
appassionato del “camminare” e vero innamorato
dell’Altopiano, e ai suoi numerosi interventi su vari blog
e sul nostro giornale, il merito di aver fatto maturare curiosità e interesse intorno a
questo argomento.
Andrea in realtà puntava a
molto di più: con una raccolta firme avviata oltre due
anni fa, che ha registrato finora 1053 adesioni, si chiedeva (e si continua a chiedere) specificatamente “l’avvio
di un vasto programma di ripristino, valorizzazione e
messa in rete dei percorsi
pedonali già esistenti ma in
gran parte abbandonati e non
fruibili perché non mappati e
segnalati”. continua a pag.4
Sabato 29 Settembre 2012
l’Altopiano
La voce degli 8 Comuni
2
l’Altopiano
Sabato 29 Settembre 2012
3
La voce degli 8 Comuni
Le Comunità montane diventano Unioni di Comuni
Spagnolo critica: “Opportunità o occasione mancata?”
Comunità montane trasformate in Unioni di Comuni. E poco
altro. La legge regionale che
avrebbe dovuto “rivoluzionare” le montane trasformandole
in enti amministrativi fondamentali per le aree di montagna di fatto mantiene lo “status
quo” di enti tanto bistrattati ed
indicati come strutture inefficienti e inutili, cioè veri e propri sprechi.
Cosa forse vera per molte
comunità montane (impossibile dimenticare le montane al
livello del mare) ma non per
la Spettabile Reggenza che fin
dalla sua istituzione negli anni
’70 man mano acquisiva competenze sulle strade silvo pa-
storali, sul mantenimento dei pascoli e
delle malghe, su alcuni aspetti del patrimonio. Non ultima la gestione dei lavori
dell’ecomuseo della
Grande Guerra, vero
fiore all’occhiello delle opere dedicate al
recupero della memoria.
Ma tant’è. E’ stato deciso che la riforma delle istituzioni dovesse partire dalle comunità montane (per gli altri
vedremmo, forse) e dopo oltre un anno di consultazioni,
incontri e l’istituzione di un tavolo permanente incentrato
proprio sulla gestione dei territori montani … apparentemente la montagna ha partorito il famoso topolino. La legge
trasforma le comunità montane in unioni di comuni montani
ma il resto rimane così com’è;
non si assegnano precise competenze, non si determina
come finanziare queste unioni, non si riducono né il numero di montane né il numero di
consiglieri.
Come declamava la Giuletta
SAPOR D’ACQUA NATIA
L’ideale dell’ostrica e la festa dei porci
Dame e ostriche.
Con due opposti protagonisti: da una parte il romanziere siciliano Giovanni Verga,
dall’altra il consigliere laziale Franco Fiorito. Nella sua celebre novella Fantasticheria – anticipazione di quell’immenso capolavoro letterario che furono I Malavoglia – il
Verga teorizza il suo “ideale
dell’ostrica”,
ovverosia la convinzione
che per i deboli l’attaccamento alla famiglia, al focolare domestico e alla
casa – con le sue vecchie
tradizioni fatte di proverbi, di
pesca e di sacrifici – è il segreto per evitare che il mondo li divori. La novella è indirizzata sotto forma di lettera ad una dama dell’alta
società che, fermatasi per
due giorni in un paesino di pescatori e affascinata da quel
mondo pittoresco, rude e
semplice, poco dopo fugge
annoiata. Come l’ostrica vive
sicura finché resta avvinghiata allo scoglio dov’è nata,
così l’uomo del Verga vivrà
sicuro finché non comincerà a nutrire manie di miglioramento, tradendo così le sue
origini, quella religione della
famiglia ch’era la loro liturgia quotidiana. Anche nella
letteratura di Franco Fiorito
(& company) ci sono ostriche e dame. E pure lui è protagonista di tutta una letteratura romanzesca che, pur
non potendo rivaleggiare con
quella del Verga, rimarrà comunque nota alla cronaca
dell’Italia. Le ostriche e le
dame qui raccontate sono altre, anche se il principio che le
fa staccare dallo scoglio è il
medesimo: l’ambizione per il
potere – colorato di dame, di
regali e di corruzioni -, l’eludere la fiducia data dalla semplice gente di campagna – ancor
troppo ingenua per poter ribellarsi a gran voce -, la voglia di
diventare un qualcuno di influente, una specie di self
made man capace un giorno
di poter vantare ai quattro venti: “Mi sono fatto tutto da solo”.
Tradire i valori nei quali hanno
creduto i padri – e padri furono pure quei politici che hanno
speso la vita al servizio della
gente – e allontanarsi dallo
scoglio nel quale si è nati è
roba da avventurieri azzardati. Che poi vada di moda, questo non cambia il senso della
“profezia” del Verga: per qualunque motivo si tradisca lo scoglio, il destino sarà il medesimo: si finirà inghiottiti dal mare.
Quando il Verga scrisse
la sua novella, il Novecento doveva ancora arrivare: eppure con la forza del suo genio e della
sua penna seppe tratteggiare un alfabeto che mai
come oggi risulta capace di parlare alla storia
dell’uomo. Quella del
Verga è una novella, quella
di Fiorito è una storia, un
pezzo della nostra storia. A
colpire – oltre che la stazza
del personaggio ciociaro –
è l’arroganza e la manipolazione della realtà tipica di
chi ha smarrito il senso della realtà interpretando una
missione – quella politica –
come se fosse il gioco del Monopoli o la versione moderna
di Guardia e Ladri. E colpisce
pure la tranquillità pacifica e
serena del popolo italico che,
stremato da sacrifici enormi
e angusti, non trova il coraggio di ribellarsi ad uno stile
che offende il senso della dignità, del pudore e delle tradizioni dei nostri padri. A
poco vale anche il monito della Chiesa contro la corruzione politica: la Chiesa non
avrà niente da dire sulla morale – nelle sue varie espressioni – fino a quando coloro
che ci ascoltano non avranno goduto di un barlume del
piacere di Dio nella nostra
esistenza. E’ questo il “magro presente” - di cui ha parlato giorni fa il card.
Bagnasco – che dovrebbe disturbare il sonno: il fatto che
nemmeno la Chiesa possa
avvalersi della presenza di
nomi non chiacchierati, credibili e autorevoli.
Per le ostriche del Verga l’argomento più interessante
deve essere stato quello che
trattava delle insidie del gambero o del coltello del palombaro che le staccava dallo
scoglio. Per chi dell’Italia ha
fatto la sua casa, l’argomento
più interessante sembra essere quello di Tutto il calcio
minuto per minuto. Lasciando che altri firmino la vita al
posto nostro, nonostante si
fossero presentati all’inizio
con una festa a tema ch’era
il vero programma, rigorosamente rispettato fino all’ultimo: la “festa dei porci”.
Don Marco Pozza
shakespeariana “una rosa
chiamata con un altro nome
avrebbe lo stesso profumo”
solo che qui il profumo pare
sia quello della beffa.
“Per oltre un anno, assessorato regionale all’economia e sviluppo montano, comunità montane e amministrazioni comunali montani si sono confrontati licenziando una proposta di
legge presentata dall’assessore di riferimento Marino
Finozzi – spiega il presidente
della Spettabile Reggenza,
Lucio Spagnolo – Quella era
la legge voluta dalla montagna!
Ed invece ci troviamo con una
legge voluta dalla politica. Per
carità, ad aprile eravamo ad un
passo dalla chiusura con la fine
anche dei servizi associati, ma
questa non è la legge che volevamo”. “Non si è avuto il coraggio di ridurre i consiglieri,
cosa che rende solo meno agevole l’operare dell’ente, mantenendo i 3 nominati per comune (2 maggioranza, 1 minoranza) e non si è nemmeno affrontata la questione delle risorse da destinare alle comunità montane - conclude Spagnolo – Si è sostenuto che le
future montane sono enti che
funzionano a costo zero; e ti
credo le cariche sono oramai
volontaristiche e l’attività è ridotta all’osso. Chissà che diventiamo esempio anche per
altre istituzioni”.
Una quasi totale condivisione
delle opinioni altopianesi da
parte di Marino
Finozzi che commenta: “Non sento questa legge
come mia e speravo in una legge
normativa più coraggiosa e moderna, per esempio le
3 rappresentanze
per comune danno
vita a contraddizioni assurde come la
nomina ad assessore della Comunità del rappresentante di
minoranza di un Comune. Ora
anch’io sono curioso di vedere come finanziare queste
unioni. Durante la discussione
molti sono stati gli interventi a
sostegno della montagna; a
breve sarà discusso il bilancio
di previsione 2013 ed in quella
sede vedremmo chi davvero
ha a cuore la montagna”. Di
parere contrario invece i
firmatari del disegno di legge:
Costantino Toniolo e Dario
Bond del Pdl, Piero Ruzzante
e Sergio Reolon del Pd e
Matteo Toscani della Lega
Nord. “Questa è una grande
riforma – avversa il presidente della commissione regionale “Programmazione ed Enti
Locali” Costantino Toniolo Con questa legge in pratica obblighiamo i comuni montani
sotto i 5mila abitanti ad esercitare funzioni fondamentali attraverso le Unioni; i Comuni
potranno aggiungere poi altre
funzioni introducendo, di fatto,
economie di scala significative. In più diamo maggior potere proprio a quei Comuni piccoli, e finora deboli, perché con
i servizi associati municipalità
piccole possono affrontare
tematismi e problematiche che
fino ad ora non riuscivano a
gestire. Il tutto salvaguardando l’occupazione e le professionalità generate all’interno
delle Comunità montane”.
Gerardo Rigoni
Buono valido per le proiezioni
al Cinema Lux e Cinema Grillo Parlante
lo sconto di 2 euro è valido solo per il
prezzo del biglietto intero.
Lo sconto non è cumulabile
il buono è valido fino al 8 ottobre 2012
VALIDO ANCHE PER LE PROIEZIONI IN 3D
L'ERA GLACIALE 4 - CONTINENTI ALLA DERIVA
CINEMA LUX ASIAGO
Venerdì 28 Settembre ore 17.00 - 21.00*
Sabato 29 Settembre ore 15.00 - 16.45* - 18.30 - 20.15* - 22.00*
Domenica 30 Settembre ore 15.00* - 16.45 - 18.30* - 21.00
Lunedì 01 Ottobre ore 21.00 * Martedì 02 Ottobre ore 21.00 - *in 3D
CINEMA GRILLO PARLANTE
Sabato 6 Ottobre
ore 15.00 17.00 21.00
Domenica 7 Ottobre
ore 15.00 17.00 21.00
Lunedì 8 Ottobre ore 21.00
Sabato 29 Settembre 2012
l’Altopiano
4
La voce degli 8 Comuni
Nuovo ospedale: vicina la posa della prima pietra
Ma nel contempo si prospetta una drastica riduzione dell’attività del Consultorio familiare
Per il nuovo ospedale
di Asiago è ormai vicina la posa della prima
pietra. Nei giorni scorsi, negli uffici
bassanesi dell´Ulss 3,
il direttore generale
Valerio Alberti e il rappresentante
dell´Associazione temporanea d´impresa
(Ati) Pier Renzo
Olivato, hanno firmato il contratto di affidamento degli interventi
di progettazione e realizzazione
del nuovo ospedale di Asiago.
L´Ati è il consorzio di aziende e
studi di progettazione che ha vinto l´appalto per la costruzione del
nuovo polo ospedaliero.
L´associazione è formata dalla
Guerrato spa, il Consorzio veneto
cooperativo spa e il Consorzio
Idra Building scarl. Da metà luglio ha iniziato il perfezionamen-
to del progetto, partendo da quello preliminare fornito dall´Ulss 3
che era già in fase molto avanzata. Alla cerimonia d´apertura del
cantiere è prevista la presenza
delle massime autorità regionali
e locali. «L´importo netto del
contratto è di 18.385.797 euro più
Iva - spiega il direttore generale
Alberti -. Quello della firma del
contratto di affidamento dei lavori è sì un passaggio formale,
ma estremamente importante.
Ogni varco attraversato porta al
progetto finito e a un ospedale
funzionale, moderno e sicuro per
residenti e turisti».
Secondo il tabellino di marcia previsto dalla gara d´appalto, dalla
posa della prima pietra, prevista
tra fine ottobre e metà novembre,
la struttura completata dovrà essere consegnata entro 1090 giorni. In pratica il nuovo ospedale
dovrebbe essere pronto entro
fine settembre 2015.
Corsi di Yoga presso il Centro Ricreativo Anziani
Il Comune di Asiago, Ufficio Politiche Sociali e il Centro Ricreativo Anziani organizzano Corsi di
Yoga rivolti ad adulti, anziani e a tutti coloro che vogliono migliorare il proprio benessere fisico e
mentale. I corsi si terranno il martedì dalle ore 9.30 alle 11 e dalle 19.30 alle 21 presso la sede del Centro
Ricreativo Anziani in Via Matteotti ad Asiago. Per informazioni ed iscrizioni chiamare il n. 338 /
6264851. Martedì 2 ottobre è in programma una lezione di prova e informativa, alle ore 9.30 e alle ore 19.30.
Se quest’annuncio e questo traguardo costituiscono certo una buona
notizia, voci poco rassicuranti riguardano invece il servizio del
Consultorio familiare del
distretto di Asiago per il
quale sembra certa e ormai prossima una
drastica riduzione di orario. Il Consultorio familiare è un servizio socio-sanitario
rivolto alla famiglia, alla coppia,
al singolo utente. Fornisce informazioni, consulenze e assistenza nel campo ostetrico-ginecologico e fornisce supporto psicologico, psicoterapeutico, sociale e legale, attraverso le figure
professionale dello Psicologo,
dell’Assistente Sociale e del consulente legale. La sua attività è
sicuramente importante per tutto il territorio specialmente
laddove offre sostegno e consulenze gratuite in tema di separazioni e divorzi e di tutela dei minori (necessità in spaventoso aumento anche in Altopiano). “La
cosa scandalosa – assicurano
voci bene informate – è che sembra vengano tolte ore ad Asiago
per aumentare quelle di
Bassano”. Ancora una volta
dunque l’Altopiano risulterebbe
ingiustificatamente trascurato e
bistrattato. Le segnalazioni riguardo al servizio del
Consultorio familiare ci sono
giunte praticamente in chiusura
di giornale, non permettendoci di
chiedere ed avere spiegazioni da
parte della dirigenza dell’Ulss.
Approfondiremo l’argomento sul
prossimo numero, sperando che
dalla direzione arrivino solo smentite.
Stefania Longhini
L’Altopiano in cammino
Continua da pagina 1
Volenti o nolenti, credo che proprio Andrea ci abbia aperto gli
occhi e ci abbia indotto a prendere finalmente coscienza dell’inestimabile patrimonio rappresentato da questi percorsi la cui
rivalutazione, fatta globalmente
e in modo coordinato in tutto
l’Altopiano, potrebbe comportare una più che positiva ricaduta
in termini turistici. Il riferimento è
a quei “percorsi facili, anulari, a
partire dai centri, separati e protetti, che consentono di muoversi in libertà a tutti, diversamente
abili, bambini e anziani, tra una
località e l’altra, estate e inverno,
tra tracce di storia, immersi nella
natura, lontani da gas i scarico e
auto. Un antico patrimonio di
percorsi che collegano contrade
e località i cui nomi trasudano di
storia secolare; stradine delimitate da laste di pietra (stoan
platten), tra prati, boschi, luoghi
della mente”. Da sostenitore convinto della necessità che
l’Altopiano si unisca e faccia
“passi in avanti” in questo senso, il Jegary (Andrea Cunico, appunto) non ha perso occasione
di parlarne, di punzecchiare (anche se in modo spesso
discutibile)le amministrazioni, di
propagandare le sue idee, sostenendole con puntuali analisi del
mercato turistico. Cos’altro doveva e poteva fare perché il sogno, suo e di tanti altri, si realizzasse se non sperare che mille e
più voci venissero prese in seria
considerazione da chi di dovere,
che qualche amministratore trovasse il sistema di realizzare fi-
nalmente una rete organizzata di
sentieri. L’anno scorso a Gallio si
è tenuto un convegno sulla mobilità dolce: interessante, ma
seguito solo da pochi addetti ai
lavori. Il Festival del muoversi in
montagna, per come è stato pensato e organizzato, ci mostra qual
era il passo successivo da fare,
necessario e basilare: il creare una
coscienza attraverso la conoscenza. Gli architetti Chiara
Stefani e Diego Morlin, ideatori
ed
organizzatori
di
Cammin@ltopiano, in questa ricca tre giorni ci prendono per
mano con un semplice invito, rivolto a tutti, altopianesi e turisti
di tutte le età: “Venite, provate,
guardatevi intorno e credete”. Il
segreto è crederci, come ci credeva Patrizio Rigoni, il maestro.
“Una gita, quattro passi nel bosco
– scriveva Patrizio – una semplice
passeggiata, non sono occasioni
da sprecare, ma ore preziose, forse
anche irripetibili, della nostra
esistenza…E’ quindi il caso di gustare questo patrimonio il più intensamente possibile con tutti e cinque i sensi, attenti ai suoni, agli
odori, alle luci e alle ombre, al vento, alle piccole cose come ai grandi
scenari ed agli innumerevoli segni
della presenza dell’uomo nel tempo”. Ma quanto è meravigliosa e
ricca questa nostra terra!? Vale
senz’altro la pena di scoprire, di
conoscere e di trasmettere. Dopo
Cammin@ltopiano, e l’immane
lavoro fatto da Chiara e Diego per
organizzarlo, il passo successivo e necessario credo spetti a chi
ci governa. Scuse e alibi non ce
ne sono più.
S.L.
Un progetto di valorizzazione del
percorso della Grande Rogazione
La grande Rogazione, cammino di fede che da più di tre
secoli si ripete quaranta giorni dopo la Pasqua, percorrendo 33 km circolari che lambiscono i confini del comune di
Asiago, sarà valorizzata grazie a degli interventi di miglioramento che verranno attuati
nel prossimo anno dal comune di Asiago grazie a
finanziamenti regionali del valore di 25 000 euro, erogati in
base al patto d’intesa stipulato tra la regione del veneto e il
comune di asiago l’11 settembre 2012. Il progetto riguarda
percorsi di interesse storico e
religioso che possono essere
soggetti
a
degrado
paesaggistico come il “Cammino di Sant’Antonio”, la “Via
dei Papi”, gli “Itinerari della
fede in Valpolicella” e, appunto, la Grande Rogazione di
Asiago, che non è mai stata
sistemata a livello logistico.
Le rogazioni nel cattolicesimo
sono processioni, atti di pre-
ghiera propiziatorie sulla buona riuscita dei raccolti, ad
Asiago si tratta di un rito antico di oltre 600 anni, delle
peregrinazioni che chiedevano un buon raccolto e da poco
prima del 1638 voto di ringraziamento di coloro che erano
scampati alla pestilenza del
1631. Una pratica secolare che
verrà valorizzata da migliorie
delle parti che presentano
maggior difficoltà di transito
e la creazione di una
tabellonistica che permetta di
sviluppare una didattica del
percorso, con riferimenti storici e spiegazioni delle varie
tappe.
Questo progetto è stato sposato dal Comune di Asiago
nella persona dell’assessore
ai lavori pubblici Giampaolo
Rigoni Camplan e interessa
anche i Comuni di Gallio e
Roana. Secondo l’assessore
sarà attuato nel prossimo
anno e dopo una prima serie
di interventi potrà vedere ulteriori sviluppi allo scopo di
esaltare e valorizzare una tradizione così importante e quasi magica, che non si può veramente capire se non la si vive
da dentro.
Giulia Rigoni
Sabato 29 Settembre 2012
l’Altopiano
5
La voce degli 8 Comuni
ASIAGO
Concorso Asiago Dop: ancora un trionfo per Malga Porta Manazzo
Antonio Rodeghiero e suo figlio Vimerio di Malga Porta
Manazzo sono i vincitori assoluti della sesta edizione
del Concorso per il miglior Asiago DOP Vecchio e
Stravecchio di malga promosso dal Consorzio Tutela
Formaggio Asiago. Sono stati premiati sia per la sezione Asiago DOP Vecchio che Asiago DOP Stravecchio di malga lo scorso 22 settembre ad Asiago,
nell’ambito di “Made in Malga”, manifestazione dedicata alle eccellenze della montagna curata da i “guru
del gusto” Alberto Marcomini e Luca Olivan, in collaborazione con il Consorzio Tutela Formaggio Asiago.
Al Caseificio Pennar è stato assegnato il “Premio speciale Asiago DOP Prodotto della Montagna” istituito
per la prima volta dal Consorzio per riconoscere l’impegno e la passione dei produttori nella diffusione di questo
formaggio. Grande apprezzamento, quest’anno, da parte della
giuria composta da rappresentanti della Comunità Montana
di Asiago, Slow Food, Veneto Agricoltura e Onaf per tutti i
prodotti partecipanti. Infatti, la commissione ha riscontrato
un miglioramento generalizzato della qualità apprezzando la
peculiarità e personalità dei formaggi e premiando l’Asiago
DOP che, a loro giudizio, rappresenta la distintiva artigianalità
della produzione di montagna, quello Vecchio di Malga Porta
Manazzo per “l’equilibrata presenza delle caratteristiche peculiari di questo formaggio, arricchite da una personalizzazione
olfattiva ricca e diversificata, con note di frutta secca, erba
ed animali” mentre, il prodotto Asiago DOP Stravecchio di Malga Porta Manazzo è stato premiato perché
“aggiunge alle caratteristiche precedenti una nota di dolcezza e grande armonia tra gusto, parte olfattiva e strutturale.” Grande soddisfazione, dunque, per le malghe socie
del Consorzio di Tutela che hanno scelto di partecipare al
Concorso: malga Larici (Lusiana – Azienda Agricola
Roberto Frigo), malga I Lotto Valmaron (Enego –
Azienda Agricola Andrea Dalla Palma); malga Pusterle
(Roana – Azienda Agricola Mario Basso), malga II Lotto
Marcesina (Enego – Azienda Agricola Lorenzo Tognon)
e malga Verde (Conco – Azienda Agricola Maurizio
Cortese). “ Il successo del Concorso per il miglior Asiago
DOP Vecchio e Stravecchio di malga, fatto quest’anno
in collaborazione con “Made in malga”- ha detto il direttore
del Consorzio, Flavio Innocenzi - dimostra non solo la grande
attenzione che il prodotto Asiago DOP riscuote ma conferma che lavorare nel segno distintivo della qualità, anche nel
difficile lavoro del malgaro, può dare grandi soddisfazioni e
riconoscimenti” .
CONTINUANO I SERVICE SUL TERRITORIO
IL ROTARY DI ASIAGO DONA UN SOLLEVATORE ALLA CASA DI RIPOSO
Erano molti gli ospiti della Casa di Riposo di
Asiago che hanno
presenziato alla cerimonia di consegna ufficiale
da parte del Rotary Club
di Asiago, in collaborazione con i R.C.
Bassano e Bassano Castelli e la Onlus del Distretto Rotary 2060, di un
sollevatore elettrico.
Questo strumento risulta particolarmente importante, così come ha spiegato la
fisioterapista della struttura
Irene Dal Sasso, “perché si
tratta di un sollevatore non
passivo ma che dà la possibilità al soggetto di collaborare, non solo in fase di
terapia ed è utile particolarmente per gli ospiti parzialmente capaci di movimento.
La scelta (concordata con il
Rotary, ndr) di questa specifica attrezzatura è stata dettata dalla miglior versatilità e dall’adeguatezza che
questo modello alle nostre
esigenze ed a questa struttura”.
A ringraziare per la donazione
(un valore che supera ampiamente i 4 mila euro) di cui c’era
assoluta necessità sono stati il
Presidente della struttura (nata
nel 2009 e che, nei due piani
del fabbricato di via Patrioti ha
lo spazio per 32 ospiti, ovviamente con i servizi e gli spazi
per attività ricreative e la palestra) Vittorio Frigo ed il segretario/direttore Piergiorgio
Stefani. L’assessore ai Servizi
Sociali del Comune di Asiago,
Diego Rigoni, ha ricordato l’impegno dell’Amministrazione a
sostegno del sociale ed ha
espresso plauso per le Associazioni, come in questo caso
il Rotary, che sono
vicine a colmare alcune necessità di
queste realtà.
A rappresentare
l’Azienda Sanitaria
la dottoressa Gabriella Coi che nel
suo intervento si è
rivolta agli ospiti invitandoli a credere,
a non lasciarsi andare, a “collaborare” come questa
attrezzatura permette e richiede,
per utlizzare l’energia e la vita di cui si
dispone.
Il presidente del
Rotary altopianese Gaetano
Scuderi, presente con alcuni
soci, ha dal canto suo presentato l’iniziativa, ricordando il significato di essere rotariani e
l’essenza ed il ruolo del Rotary
come associazione a carattere mondiale, ma soprattutto
ponendo l’accento sulla sua
vicinanza alle realtà ed alle
problematiche locali; Scuderi
ha così ricordato come nella
sua ancor breve storia il
Rotary abbia attuato o partecipato a vari service di carattere nazionale ed internazionale, ma soprattutto locale; fra
questi la donazione di una sonda ecocardiografica pediatrica
all’Ambulatorio di Cardiologia
di Asiago, donazione di una
CCD (telecamera) all’Osservatorio Astrofisico di Asiago
(che ha permesso di ridare
senso ed utilizzo al telescopio
Schmidt a livello didattico e divulgativo), donazione di una fotocopiatrice alla Scuola Materna di Asiago e di un impianto stereo a quella di Foza, donazione alla Casa di riposo di
Roana di 40 materassi
antedecubito ad acqua. Annualmente si è anche provveduto ad inviare un disabile con
accompagnatore per un week
end a Gardaland e, sempre annualmente, due famiglie disagiate con disabili sono state in-
viate per una settimana di mare
ad Albarella. Inoltre sono state promosse inziative di orientamento professionale
personalizzato per i giovani
studenti delle quarte superiori
e, proprio quest’anno, la formazione di una sezione
asiaghese dell’A.M.Ad.
(Associazione Malattia di
Alzheimer ed altre demenze)
di Bassano del Grappa che
rivolge la propria attività per
operatori sanitari e familiari
di
soggetti
affetti
dall’Alzheimer. Da parte degli ospiti della struttura è stato epresso molto calore ed un
grazie sincero e sentito; la donazione è stata quindi benedetta dal parroco di Asiago, don
Roberto Bonomo. Un piccolo
buffet ha chiuso con un tono
di allegria e partecipazione il
significativo momento.
Cesare Pivotto
Grazie a tutti quelli che ci hanno sostenuto
GRAZIE!
I volontari A.M.A.d. di
Asiago ringraziano di cuore
le tante persone che hanno
dimostrato il loro sostegno a
favore dell’attività dell’associazione, fermandosi domenica allo stand in Piazza Secondo Risorgimento ed acquistando le piantine di ciclamino offerte in occasione
della giornata mondiale
dell’Alzheimer.
L’attenzione ricevuta rappresenta un prezioso incoraggiamento per una realtà che qui
sull’Altopiano sta muovendo i
primi passi per offrire un concreto aiuto alle famiglie di malati di Alzheimer e di altre forme di demenza.
Dal 1° ottobre, infatti, le per-
sone interessate troveranno
ascolto al numero telefonico
342.69.79.235 dal lunedì al
venerdì dalle ore 10 alle 11.
Inoltre, sempre a partire da
ottobre, il primo e terzo
mercoledì di ogni mese dalle
9.30 alle 11, sarà aperto uno
sportello informativo presso
il Distretto sanitario di
Asiago.
A.M.A.d - Sezione di Asiago - Tel. 342 6979235 – E-mail: [email protected]
Indirizzo: c/o Daniela Rebeschini - Via Rebeschini 15, 36010 Roana (VI)
l’Altopiano
Sabato 29 Settembre 2012
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La voce degli 8 Comuni
ATTUALITA’
L’Altopiano, le sue
problematiche e il suo
futuro nelle tesi di laurea
Nell’annuale cerimonia di consegna dei premi per tesi di laurea
(solo quelle che trattano temi inerenti l’Altopiano), quattro neo
laureati hanno ricevuto un sostegno in denaro accompagnato
dagli onori e dai complimenti da parte di tutta la giuria e da chi,
da anni, mette a disposizione i necessari contributi: i coniugi
Cristiani, in ricordo del figlio Franco; Giancarlo Bortoli, in ricordo dei genitori Rosi Gobbo e Rino Bortoli (partigiani); e la Comunità Montana, oggi rappresentata dal suo presidente Lucio
Spagnolo. Presente quest’anno anche il sindaco di Asiago Andrea Gios, dal momento che, essendo la Sala della Reggenza,
abituale ritrovo per l’iniziativa, occupata da una mostra, la consegna si è tenuta nella Sala dei quadri del Municipio asiaghese.
Nove in totale le tesi presentate a concorrere ai premi. Arduo,
come sempre, il compito del comitato scientifico, chiamato a
designare i vincitori, formato da Sergio Bonato, Mario Polato,
Maurizio Stella, Daniele Zovi, Paolo Lorenzi, Domenica Polato,
Bice Chiarion e Lucio Spagnolo.
Quattro i premiati. Fabio Azzolin, di Foza, ha vinto il premio
“Franco Cristiani”, con la tesi dal titolo “Marginalità territoriale,
declino demografico, prospettive di rilancio: un’indagine a Foza”.
“Un’analisi della questione montana, ma che si affaccia sul futuro – ha sottolineato la giuria nella motivazione – Un lavoro
accurato la cui parte più innovativa è quella dedicata al concetto di “capitale sociale” di Foza del quale viene restituita un’im-
magine completa e molto articolata, realizzata grazie ad un
questionario somministrato ad
una campione della popolazione. La conclusione della tesi
guarda al futuro e afferma che
“nonostante l’inerzia delle istituzioni (in particolare quelle centrali) non è detto che le varie
comunità montane non possano riboccarsi le maniche e cercare altre soluzioni alternative”. Il premio “Sette Comuni”
della Comunità Montana è andato ex aequo a Irene Frigo di
Roana e a Martina Sartori di Asiago. La tesi di Irene Frigo
su “Le favole in lingua cimbra come opportunità
glottodidattica” presenta l’esperienza di recupero e
valorizzazione della lingua cimbra fatta in una classe della
scuola primaria di Canove, Viene messo in evidenza il
coinvolgimento dei bambini anche attraverso metodi interattivi e
collaborativi che sorreggono una pratica efficace di insegnamento e apprendimento”. “La montagna dell’Altopiano. Percorsi, immagini e racconti” è il titolo del lavoro di Martina Sartori
che utilizza una parte del nostro territorio al fine di un nuovo
turismo culturale ovvero propone la creazione di un museo
naturalistico in Val Formica: un modo per rispondere alla grande
e giusta domanda di natura-cultura. Nicolò Moresco, di Lusiana,
si è invece aggiudicato il premio “Rosi Gobbo e Rino
Bortoli – partigiani”. La sua
tesi dal titolo “Fenomenologia
di IPS Typographus e ricchez-
za della coleottero fauna lungo gradienti altitudinali delle Alpi
Meridionali” è un lavoro originale e ben articolato sulla presenza e le modalità di diffusione di un insetto tra i più dannosi per i
boschi dell’Altopiano che nel secolo scorso ha creato danni ingenti ai boschi di abete rosso. La conoscenza approfondita delle
dinamiche della sua popolazione diventa strumento utile nella
gestione forestale.
Stefania Longhini
Le altre tesi in concorso
DAVID STERCHELE (Asiago)
“Turismo ed innovazione: 3Dolomiti e Montagna Veneta”
VERONICA CAPPELLETTI (Rotzo)
“Altopiano di Asiago: analisi del fenomeno turistico –
Alcuni esempi di destagionalizzazione”
SILVIA VEZZOLI Calcio (BG)
“Preliminari per il monitoraggio sull’odierna situazione
sociolinguistica di Giazza, Luserna e Roana”.
ANDREA VALENTE (Cesuna di Roana)
“Tutela e valorizzazione della parete graffita del
Tunkelbalt – Valdasssa – Comune di Roana”.
ANNAROSA PASSUELLO (Lusiana)
“I Capitelli di Rotzo”
Settembre ricco di funghi
Pareva una annata da dimenticare, molti tra gli appassionati di porcini e altri
prelibati miceti meditavano di
appendere anzitempo il cesto al fatidico chiodo. Ma
ecco che l’avara stagione
si riscatta in questi giorni di
autunno, con una fioritura
davvero speciale. Dalla
piana di Marcesina alle
abetaie del Turcio, fin su
alle Vezzene si nota da
qualche settimana il tipico
viavai mattiniero di automezzi con comitive dirette
a raccogliere i profumati
frutti del bosco. Dopo l’afa
e le scarse precipitazioni di
agosto, settembre regala
finalmente temperature e
umidità ottimali per la
proliferazione dei funghi. In
calo rispetto agli altri anni
risultano le sanzioni per il
mancato rispetto delle norme che regolano la raccolta. Gli agenti del Corpo
Forestale di Asiago infor-
mano dagli uffici di via
Ebene che l’inasprimento
delle sanzioni ha sicuramente funzionato da
deterrente; una multa che
al massimo può arrivare a
208 euro, spinge quasi tutti
a munirsi del tesserino.
Abbastanza osservato
l’esercizio della raccolta
non al di fuori delle giornate disposte dalla Giunta
regionale, che al pari dell’inosservanza del peso massimo consentito per specie,
viene sanzionato con un minimo di 78 euro*.
* Cifra da moltiplicarsi
per ogni kg, o frazione di
esso, di funghi raccolti oltre la quantità consentita.
G.D.F.
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l’Altopiano
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La voce degli 8 Comuni
Nel Gemellaggio Adriatico,
Asiago riscopre la sua venezianità
Vedere nella sala dei quadri del municipio, seduto in
posizione centrale, il figurante che impersonava il
Doge di Venezia e, alzando
lo sguardo verso sinistra,
posarlo su una figura identica raffigurata nel grande
dipinto che ricorda il Patto
di dedizione dell’Altopiano
alla Repubblica veneziana
ha fatto un certo effetto,
come se di colpo la storia si
fosse materializzata, portando i protagonisti di allora
nella realtà odierna. E’ stata
una cerimonia semplice ma
suggestiva quella proposta domenica 16 settembre dal
Gemellaggio Adriatico; un in-
contro nel quale Asiago ha sancito e rinsaldato lo storico legame con la città di Venezia.
In occasione della rituale ricorrenza della Sensa, tradizionale
manifestazione veneziana tenutasi a giugno, è stato infatti stipulato il
patto di gemellaggio
tra Asiago e il capoluogo veneto. Una
manifestazione che
ogni anno prevede la
scelta di una località
storicamente significativa per Venezia
con cui organizzare
diversi e svariati
eventi in ambedue le
zone atti proprio a ricordare e rinnovare
questo importante legame. Ora, nel secondo di una serie di
appuntamenti che vedrà impegnate le due località per un
anno, toccava dunque Asiago
ospitare una rappresentanza
della città lagunare. Sono state due le giornate dedicate al
Gemellaggio Adriatico: sabato
15, nella suggestiva location del
rinnovato Forte Interrotto, era
in programma un concerto,
mentre domenica 16 era prevista la rievocazione storica
con successiva accoglienza
degli ospiti in sala consigliare.
Il concerto al Forte Interrotto,
intitolato “Le nostre stagioni”,
con la partecipazione di oltre
cento persone, ha visto esibirsi l’Accademia Frizzantina con
un piacevolissimo mix di musiche veneziane alternate a letture di brani dello scrittore
asiaghese Mario Rigoni Stern.
Nella mattinata di domenica,
la seconda parte dell’evento con la “Sfilata
del Doge” (da piazzetta
San Rocco alla Sala
Consigliare del Municipio) con oltre venti
rievocatori storici raffiguranti il Doge, patrizi e
nobildonne dell’epoca a
lungo applauditi dal numero
pubblico
assiepatosi ai bordi della
strada. Dopo il benvenuto dato dal sindaco di
Asiago Andrea Gios ai vari
ospiti, tra cui l’Assessore al
Turismo del Comune di Venezia, Roberto Panciera, il presidente di Venezia Marketing
Piero Rosa Salva e il
vicepresidente del Comitato
de la Sensa Giorgio Suppiej,
la celebrazione è proseguita
con un’interessante ed
esaustiva relazione su “Simbolismo e Venezianità del
Municipio di Asiago” tenuta,
rigorosamente in dialetto, dallo storico asiaghese Giancarlo
Bortoli (per gentilissima concessione dell’autore, pubblichiamo nel nostro paginone
centrale un significativo estratto da questa relazione”. E’ sta-
to poi presentato l’annullo speciale, disegnato da Alice
Castoldi, edito per l’occasione
dalle poste Italiane su richiesta del Circolo Filatelico Sette
Comuni di Asiago. Infine il mo-
mento dello scambio dei doni
tra cui la metà di una forma di
formaggio Asiago messa nelle mani del Doge che ha subito provveduto a tagliarla e ad
assaggiarla.
S.L.
Tatuaggi curiosi
Di tatuaggi curiosi se
ne vedono molti in giro
e sicuramente non passa inosservato, per dimensioni e soggetto,
quello che fieramente
porta sul polpaccio sinistro l’asiaghese Luciano Strazzabosco
(Ciano Maiona). Quello stemma della Spettabile Reggenza ha per
Ciano tantissimi significati. C’è il senso di
appartenenza ad un
territorio, alla sua storia, alla comunità di
Asiago ed è stato in
occasione di un preciso anniversario storico, ovvero i settecento anni della Reggenza, che gli è venuta l’idea di
questo tattuaggio. Nel contempo c’è però una data, il 1310, anno di fondazione della
Spettabile, che assume anche un significato affettivo particolare rappresentando (se
debitamente scomposta) le date di morte di due persone a lui molto care ovvero il fratello
e il suocero. Un segno particolare senz’altro originale.
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l’Altopiano
La voce degli 8 Comuni
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L’Accademia Italiana della Cucina al Rifugio Val Formica
Piergiorgio Brugnerotto, Giovanni
Manfredini e Alessandro Bregolato
Promosso, e con un voto molto alto! “Esame” superato brillantemente dal Rifugio Val Formica, che ha ospitato il 22 settembre
scorso la Delegazione di Vicenza dell’Accademia Italiana della
Cucina, associazione culturale che si propone di salvaguardare le
tradizioni culinarie locali, attraverso un’attività conviviale che porta
a far visita, 5 o 6 volte l’anno, a ristoranti diversi. L’appuntamento in Val Formica, che come sottolineato dagli stessi accademici
ha rappresentato un momento diverso dai soliti vista la location in
un rifugio di montagna, si è rivelato entusiasmante soprattutto per
la passione per il proprio mestiere che i vari interpreti dell’evento
hanno saputo esprimere. A partire dallo chef Piergiorgio
Brugnerotto con Valentina Pigatto e Amini Maruan, sous chefs,
che hanno risposto in modo eccellente alle aspettative dello speciale gruppo di commensali, esaltando con semplicità alcuni prodotti tipici di questa terra, dai porcini al kumo, dalla selvaggina alle
patate di Rotzo. A incantare i presenti con l’entusiasmo con cui ha
illustrato i vini abbinati alle varie pietanze, anche con cenni piacevolissimi di narrazione del proprio lavoro, è stato Valter Salizzoni
dell’Azienda Agricola Salizzoni in Calliano (Trento). Tutti sono
rimasti conquistati poi dalle parole del comandante regionale della
Forestale Daniele Zovi, “figlio dell’Altopiano e amico dell’Accademia”, così è stato introdotto l’ospite, invitato a presentare il suo
ultimo libro “Lupi e uomini. Il grande predatore è tornato”. Zovi,
con il suo raccontare, ha messo in luce tutto il suo amore e il
rispetto per l’ambiente e la fauna montani, che da sempre osserva, studia e tutela. Ritrovatisi a Val Formica in mattinata, i componenti del gruppo della Delegazione di Vicenza dell’ Accademia,
presieduta dal delegato avvocato Giovanni Manfredini, si sono
concessi anzitutto una bella passeggiata fino alla malga “Dosso di
Sotto” di Tarquinio Marini, entrando in stretto contatto con quella
che è l’antica tradizione del malgaro. Al ritorno in rifugio, la bellissima giornata ha permesso di gustare aperitivo e antipasto in terrazza: il cosciotto di capriolo affumicato, i crostini con paté di
pernice rossa, la lingua salmistrata affumicata con salsa verde, la
zuppetta di porcini in scodellina di pane integrale, accompagnati
da “Maybe”, Spumante Brut VSQ Salizzoni, hanno subito deliziato
il palato, proiettando gli ospiti verso quello che è stato il filo conduttore del pranzo. Accomodatisi a tavola, sono stati serviti i
tagliolini con porcini freschissimi, raccolti il pomeriggio precedente proprio nei boschi attorno il rifugio: squisiti! Il gradimento è
andato in crescendo quando si sono assaggiati i Ravioli caserecci
con kumo selvatico: proposti in un brodo eccellente, hanno fatto
ricordare sapori antichi che, dosati con grande maestria, hanno
offerto una pietanza tradizionale ma originale al tempo stesso. A
parte sono stati serviti i fegatini con cui completare la minestra,
per chi ne ama il gusto particolare. Nel contempo ha destato curiosità e grande favore, prima per il suo colore ramato e poi per il
suo gusto pieno, fruttato ed armonico, il “Perlato” da uve Rulander
del 2011, abbinato ai primi. Semplicissimo il secondo: tenerissime
lombate di cervo da insaporire a piacere con una golosa emulsione
alle erbette e limone e accompagnate dalle impareggiabili patate di
Rotzo al forno. Con questo piatto è stato servito il “Rosso Val
Formica” un vino dell’annata 2008, uvaggio Merlot, Cabernet
Sauvignon e Lagrein. Il “Castel Beseno”, Moscato giallo del 2011
è stato sorseggiato invece con il dessert, un classico Strudel di
mele reso ancor più goloso dall’abbinamento con la salsa vaniglia
e i frutti di bosco. Alla fine del pranzo è arrivato il “verdetto” degli
accademici, ognuno dei quali ha dato la propria valutazione dei
piatti, compilando l’apposita scheda. “L’esito risulta quasi eccezionale – ha comDaniele Zovi
mentato il delegato
Manfredini rivolgendosi ai cuochi
– visto che vi siete
meritati un voto,
tra il sette e mezzo
e l’otto, che noi
consideriamo molto alto”. Un’altra
bella soddisfazione
per la proprietà del
rifugio presieduta
da Alessandro
Bregolato, anche in considerazione della giovanissima età del locale, che poco più di un mese fa ha festeggiato il suo primo anno di
vita.
Un’associazione culturale che si prefigge di valorizzare e salvaguardare la tradizione culinaria italiana.
Il prossimo anno celebrerà il 60° di fondazione: era il luglio del
1953, quando un gruppo di amici riuniti a cena condivisero
l’idea dello scrittore e giornalista Orio Vergani di fondare
un’Accademia allo scopo di salvaguardare la tradizione della cucina italiana, favorendo la cultura della civiltà della tavola. L’Accademia Italiana della Cucina oggi conta 213 delegazioni in Italia e 75 all’estero. L’attività conviviale, oltre a
essere occasione d’incontro e scambio di idee, diventa un
momento di intensa partecipazione, visto che viene abbinata
a interventi culturali legati al momento e al luogo del ritrovo.
Ogni anno ad ottobre viene organizzata nello stesso giorno
da tutte le delegazioni, ognuna nel proprio territorio, la cosiddetta “cena ecumenica” , il cui tema è uguale per tutti. La
Delegazione di Vicenza, che conta 35 accademici, tempo fa
hanno avuto modo di interagire anche con l’Istituto Alberghiero di Asiago, sempre nell’ottica di dare il proprio contributo alla valorizzazione delle tradizioni culinarie locali. La
piacevolezza della giornata passata ai Larici ha fatto nascere
l’idea di creare un appuntamento informale fisso, da dedicare a quello che il gruppo di vicentini ha definito “il nostro
Altopiano”, abbinando al ritrovo conviviale anche una passeggiata
o una visita in compagnia.
Arriva dalla Vallagarina il “Rosso Val Formica”
Sono gli ultimi giorni di vendemmia per l’Azienda Agricola Salizzoni
che si trova nel centro storico di
Calliano, paesino della Vallagarina
situato proprio ai piedi dell’imponente Castel Beseno. E’ nel 1986
che grazie alla passione di Valter
per la coltivazione dei propri campi e la produzione di un vino che
rispecchia la realtà del territorio,
nasce questa azienda, i cui vigneti
coltivati con il sistema di allevamento a pergola doppia e semplice si estendono per cinque ettari
nei comuni di Calliano, di Nomi e
di Isera. Un antico palazzo di epoca settecentesca, il “Valentini”,
ospita la cantina, dove si effettuano vinificazioni e l’affinamento
in piccoli carati di rovere. Ed è qui che, tra una chiacchiera e un
assaggio durante una visita da parte dello staff del Rifugio, è nata
l’idea del “Rosso Val Formica”, nome scelto per personalizzare le
eleganti bottiglie magnum di IGT Rosso Vallagarina prodotto dall’azienda trentina. Bottiglie tutte numerate e sui cui l’abile mano di
un artigiano del posto ha riportato il logo del locale. Si tratta di un
vino ideale per la cacciagione e le carni rosse in genere, oltre che
per il formaggio.
Lupi e Uomini, il nuovo libro di Daniele Zovi
“Sui mutamenti della natura, sui cambiamenti della fauna, e sul
ritorno di alcune specie dobbiamo fermarci a riflettere. Certi fenomeni che a prima impressione possono creare allarmismo, se
analizzati possono venire collocati sotto la luce giusta, e visti per
quello che sono, ovvero un evento
positivo per l’intero ecosistema.
Senza rappresentare alcun pericolo per gli uomini: nel caso dei lupi,
le statistiche dicono che, da decenni, nessun esemplare di questo animale ha attaccato l’uomo. Diversamente da quanto successo se si
guarda invece ai cani randagi, protagonisti di fatti di cronaca anche
tragici. Indurre a queste riflessioni, è questo lo scopo dei libri che
scrivo”. Sono parole di Daniele
Zovi, attuale comandante regionale
della Forestale, che dopo “Storia di Dino e altri orsi”, ha scritto un
nuovo libro edito da Terra Ferma “Lupi e uomini. Il grande predatore è tornato”. Un ritorno che, per quanto riguarda il Veneto,
trova riscontro nel veronese, dove in Lessinia vivono alcuni esemplari di lupi, qui arrivati dalla Slovenia, dopo essere transitati anche per la parte alta dell’Altopiano, in territorio di Asiago e Gallio,
secondo quanto registrato dal radio collare di cui uno di loro era
provvisto. Da noi il lupo dunque non c’è ancora, ma tornerà: è
quanto pensa, e si augura Zovi, così come già fatto con l’orso.
Conoscere meglio questi animali, anche attraverso la lettura dei
suoi libri, può aiutare ad affrontare serenamente il ritorno nelle
nostre zone di questi predatori – equilibratori, capendone il
prestigioso valore per l’ambiente.
Silvana Bortoli
l’Altopiano
Sabato 29 Settembre 2012
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La voce degli 8 Comuni
ASIAGO
Il concerto di Celentano? Ce lo guardiamo al cinema
Al Lux la proiezione sul maxi schermo delle due serate live. Nelle prove aperte al pubblico
al Millepini, cosa per pochi fortunati, il Molleggiato si è dimostrato in forma strepitosa
Peccato per chi non c’era!
Le prove del concerto di
Adriano Celentano aperte
al pubblico, svoltesi al
Millepini di Asiago sabato
15 settembre hanno costituito un momento davvero
fantastico, per i più anche
inaspettato. Stando alla
liberatoria che i poco più di
200 privilegiati ammessi al
teatro Millepini hanno dovuto firmare, non si potrebbe raccontare niente su
quell’appuntamento.
I giornalisti, tra l’atro, se l’intento era quello di fare il proprio lavoro, cioè raccontare,
non erano ammessi. Qualche
collega è stato addirittura cacciato fuori da Gianmarco
Mazzi (il produttore dello spettacolo dell’Arena) in persona.
Però ci è risultato davvero
impossibile tenere la bocca
cucita su un incontro così speciale, intimo e coinvolgente in
cui il Molleggiato ha superato
se stesso. D’accordo con la
produzione sul “no foto, no registrazioni audio, no filmati”
(tutti hanno dovuto consegnare telefonini e digitali all’entrata e passare al metal
detector), ma tale è stata l’intensità di quell’ora e mezza
scarsa quasi a tu per tu con
Celentano che non si può soffocare l’entusiasmo ed è doveroso raccontarla per chi voleva esserci e non c’è stato e
Un gruppo di fan all’uscita dal Millepini
anche per lo stesso Celentano
che, siamo convinti, sia uscito
poi dal Millepini pago di una
manifestazione profonda di affetto e di stima da parte degli
asiaghesi. Non è stato un concerto, né uno spettacolo: Adriano e i suoi musicisti hanno
mostrato (occasione decisamente unica) una piccola parentesi delle prove musicali del
grande evento in programma
all’Arena di Verona l’8 e 9 ottobre. Celentano si è mostrato, come detto, in gran forma
e, se questo è il preludio, il suo
ritorno live dopo 18 anni, sarà
una cosa memorabile. Il pubblico poi è stato decisamente
parte attiva, cantando a squarciagola, a volte dialogando con
il Molleggiato, applaudendo
ripetutamente, battendo le mani
a tempo per accompagnare le
canzoni.
“Quelle canzoni che ci fanno
ritornare ai nostri bei tempi, che
mi hanno fatto avere l’impressione di essere tornato ventenne” ha detto il regista Ermanno
Olmi, amico di vecchia data
del Molleggiato, presente in
sala. Sembra poi abbiano fatto molto piacere agli asiaghesi
(ed è giusto che anche chi non
c’era lo sappia)le parole pronunciate da Celentano all’inizio: “Questo incontro è per dirvi grazie, perché sono tornato
qui dopo tanto tempo e ho trovato un posto ancora vergine
mentre il 70% dell’Italia è stata
devastata
dalla
cementificazione. Adesso ho
capito perché Olmi è qui da
cinquant’anni”.
Proprio il regista ha poi fatto
un’osservazione condivisa da
tutti: “Certe canzoni scritte da
Celentano quarant’anni fa
sono talmente attuali che potrebbero essere state scritte
oggi, anzi, come direbbe
Zavattini, oggissimo”.
L’incontro del Millepini è stato un bel regalo per pochi fortunati che hanno ricambiato
Celentano manifestando un
calore immenso, tanto da riuscire a strappargli alla fine
una mezza promessa: “Credo proprio che mi metterò a
pensare ad un futuro (non so
quando) concerto ad
Asiago”. Ora il cantiere del
Molleggiato, aperto al
Millepini per circa un mese è
stato chiuso. La band e il
molleggiato hanno smontato
tutto e se ne sono andati, destinazione Arena di Verona.
Appuntamento all’8 e 9 ottobre. Per chi non potrà seguire
dal vivo il concerto ma vuol
essere in buona compagnia, ci
si può ritrovare al cinema Lux
di Asiago. Grazie alla collaborazione del Comune di Asiago
e al Circolo Effetto Cinema,
gli appassionati di musica e i
semplici curiosi avranno l’occasione di vivere il mega concerto nel comfort della sala cinematografica in contemporanea con il pubblico della Arena di Verona. Le riprese in alta
definizione realizzate da
Mediaset HD ed il nuovo sistema audio “dolby digital 7.1”
che daranno allo spettatore la
sensazione di sedere nell’anfiteatro veronese . Le due serate saranno ad ingresso gratuito.
Stefania Longhini
Corradin e Angeletti tra i “Vicentini per Matteo Renzi”
Domenica 23 settembre si è costituito, a Torri di Quartesolo,
il Comitato “Vicentini per Matteo Renzi”. Il Coordinatore sarà
Diego Marchioro (sindaco di Torri di Quartesolo) mentre la
Vicecoordinatrice sarà Alessia Duso di Lugo di Vicenza; Alberto Rigon di Breganze ne è il tesoriere e segretario e Giacomo Gabrieletto (Vicesegretario Provinciale dei Giovani Democratici) di Vicenza cura le pagine Facebook e Internet. Del comitato fanno parte anche due altopianesi: Antonella Corradin,
sindaco di Lusiana e l’eneghese Andrea Angeletti. “Matteo
Renzi ha lanciato un messaggio chiaro agli Italiani - dichiara
Diego Marchioro - l’Italia è in realtà un paese migliore di quanto viene rappresentato da una classe politica ormai stanca e
chiusa in se stessa e nei propri privilegi: apriamo la porta al
nuovo, affrontiamo i problemi, cerchiamo le soluzioni senza
equilibrismi che li lasciano irrisolti, liberiamo chi lavora da una
burocrazia esasperante, velocizziamo e rendiamo certa la giustizia, diamo autonomia e responsabilità ai Comuni, riduciamo il
peso dell’apparato statale e organizziamolo un modo che sia un
vero servizio per tutti e non un fardello da portare e tutto questo
facciamolo sul serio e non a parole. Di tutto questo hanno bisogno gli imprenditori come gli operai, gli impiegati dello Stato come
gli artigiani e le casalinghe, in sostanza: tutti! Per Questo, Per
aprire le porte a questa Italia che non vede l’ora di uscire alla
luce abbiamo scelto di sostenere Matteo Renzi”. Il comitato
“Vicentini per Renzi” si pone come uno strumento a favore di
tutti quei cittadini che abitano nella provincia di Vicenza che
vogliono sostenere la candidatura di Matteo Renzi alle primarie
del prossimo novembre e che non appartengono a quelle città/
paesi dove già esiste un Comitato Locale; d’accordo con i Comitati locali già sorti o in via di costituzione, si propone poi come
coordinatore delle varie iniziative che nel territorio della provincia mirano a promuovere le idee programmatiche del sindaco di
Firenze. Ecco dove potete trovare e chiedere informazioni del
Comitato: Pagina Facebook: Vicentini per Matteo Renzi; Sito
Internet: www. Vicentinixrenzi.worddpress.com; e-mail:
[email protected]
Giulia Rossi
Buone novità per le aziende edili
“È una buona notizia per le nostre aziende edili, che finalmente
potranno evitare di sostenere costi
ingiustificati per l’effettuazione di analisi sui rifiuti derivanti dalla costruzione o demolizione”. Così Gianluca
Cavion, delegato della Giunta esecutiva di Confartigianato di Vicenza allo
Sviluppo Sostenibile, commenta la
notizia della recente delibera con cui
la Regione Veneto ha accolto le istanze promosse dalla stessa organizzazione di categoria sulla necessità di
non fare sostenere agli edili i costi per
l’effettuazione di analisi sui rifiuti inerti e non pericolosi. E da Asiago, il
presidente mandamentale Roberto Stella, plaude al risultato ottenuto e che coinvolge non poche imprese del settore operanti
sull’Altopiano. “Ancora nel 2011 – evidenzia Cavion – avevamo
inviato alla Provincia di Vicenza una prima segnalazione sull’eccesso di richieste d’analisi per i rifiuti della demolizione e costruzione di
edifici, proponendo che tali analisi non dovessero effettuarsi per i
materiali derivanti da attività in zone residenziali e limitandole ai rifiuti
prodotti in altre zone, sempre se in quantità significative. Seguirono incontri con l’allora assessore provinciale Mondardo, i tecnici del Dipartimento ecologia e l’Arpav. Da allora si è arrivati
oggi alla delibera della Regione, che non solo ha accolto la richiesta
di evitare l’effettuazione d’inutili analisi sostituendole con una semplice autodichiarazione in caso di demolizione selettiva, ma ha definito anche le modalità operative per la gestione dei rifiuti da attività di
costruzione e demolizione”. Soddisfazione viene espressa per la
Confartigianato vicentina anche da Giovanni Lovato, presidente
degli Edili: “Spesso le imprese – osserva - dovevano effettuare
le analisi dei rifiuti anche solo per la produzione d’un metro
cubo di calcinacci, con un’incidenza economica elevata in rapporto al lavoro svolto che, inevitabilmente, si ripercuoteva anche sul committente. Un’analisi può costare attorno ai 200/250
euro, e immaginiamo quindi quanto essa incida sul costo complessivo, magari, d’un piccolo lavoro di manutenzione. Ora, considerando il numero di aziende interessate, possiamo immaginare l’ampiezza del risparmio che si verrà a creare. Se un’azienda doveva effettuare dieci analisi l’anno, i costi sono presto
fatti: considerando che le nostre ditte edili in provincia sono circa 2.000, il risparmio complessivo per la committenza si aggira
sui 4 milioni annui”. Confartigianato Vicenza ricorda che la
delibera della Regione del Veneto è consultabile anche nel sito
www.informaimpresa.it
Giovanni Pesavento in congedo
Primi giorni di pensionamento
per il brigadiere capo della
Guardia di finanza Giovanni
Pesavento. Dopo quasi 34 anni
di servizio nelle fiamme gialle
il militare, nato ad Asiago nel
1959, è stato congedato. Arruolatosi nel corpo nel 1979,
dopo il conseguimento del grado di finanziere, con la qualifica di alfiere presso la scuola
alpina di Predazzo, ha prestato
servizio dapprima alla tenenza di Pontebba, alla compagnia di
Vicenza, alla tenenza di Schio ed infine ad Asiago.
Nei tre decenni trascorsi a servizio delle fiamme gialle è stato
un vero e proprio punto di riferimento per i colleghi ed i cittadini ottenendo diversi riconoscimenti morali che ne attestano
l’impegno e lo scrupolo con cui ha costantemente prestato il
proprio servizio alle dipendenze della Guardia di finanza. Ora
Giovanni potrà dedicarsi a tempo pieno alla moglie Valeria, ai
due figli Giulia e Federico, e alle sue grandi passioni: la montagna, la caccia ed il mare.
Gerardo Rigoni
Sabato 29 Settembre 2012
l’Altopiano
10
La voce degli 8 Comuni
ROANA
Valentino Frigo decano tra i sindaci
Il sindaco di Roana, con i suoi 81 anni, risulta essere il primo cittadino più anziano
d’Italia - Il Milo: “Spero che più dell’età veneranda, conti l’esperienza acquisita”
Curriculum amministrativo:
Valentino Frigo
nei primi
1° mandato amministrativo, 1956/
anni 50
1960, consigliere comunale; (con Sindaco Spiller Pietro Nando da Cesuna)
2° mandato 1960/1964, consigliere
comunale; (con Sindaco il maestro
Antonio Bernar da Cesuna)
3° mandato 1964/1970, consigliere
comunale; (con Sindaco Cav. Giovanni Fabris da Mezzaselva)
4° mandato, 1970/1975, sindaco Valentino Frigo;
5° mandato 1975/1980, consigliere comunale; (con Sindaco Prof.
Sergio Bonato da Roana)
6° mandato, 1980/85, assessore; (con Sindaco Prof. Mario Porto
da Cesuna)
7° mandato, 1985/1990, sindaco Valentino Frigo;
8° mandato, 1990/1995, assessore; (con Sindaco Giuseppe Pangrazio
da Camporovere)
dal 1995 al 2009 non ha fatto parte del Consiglio Comunale
9° mandato, 2009/2014, sindaco Valentino Frigo, con 2 voti di scarto
su Davide Bolzon;
La fonte è autorevole in quanto proviene dal sistema
informatico dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani): il primo cittadino di Roana Valentino Frigo risulta essere il sindaco in carica più anziano d’Italia. Purtroppo i dati memorizzati non superano il fiume Rubicone, poiché più a sud della regione Lazio il
riscontro telematico pare trovare ostacoli invalicabili
a ragione del fatto che il data base non viene periodicamente aggiornato.
Dunque, fino a prova contraria, il “Milo” altopianese
può fregiarsi dello scettro di decano tra gli amministratori comunali. Classe 1931, ottantuno anni compiuti lo scorso giugno, due figlie, una attività imprenditoriale che spazia dal legname alla ceramica, Frigo
è al terzo mandato di sindaco. La prima elezione avvenne nel 1970, la seconda nel 1985, ma per vederlo
novello consigliere comunale bisogna tornare al 1956.
Per certo tanti compaesani ricordano meglio la sua
vittoria al fotofinish nel 2009, per 2 soli voti, sull’avversario Davide Bolzon. Dalle urne del 2012 più di
un capolista a livello nazionale avrebbe potuto scal-
LE GITE DEI SOCI
DELLA CASSA
RURALE DI ROANA
Roana, la Sagra di Santa Giustina
unisce tutti i volontari del paese
Anche quest’anno Roana si
ritroverà in festa per onorare la sua patrona Santa
Giustina. La Sagra si svolgerà domenica 7 ottobre. Il
Comitato organizzatore è già
da tempo al lavoro perché
anche quest’anno questa
manifestazione riesca nel
miglior modo possibile.
E’ significativo che in questa occasione il paese si trovi tutto unito e tutti collaborino nel segno dell’amicizia,
della solidarietà ma ancor
più per fare qualcosa per aiutare i più giovani a sentirsi
coinvolti nella vita sociale e
religiosa del territorio, sulla
scia della tradizione, in modo
attivo e gioioso come lo è stato per l’ultima manifestazione
del
tradizionale
Campanon dei Cimbri, svoltosi a Cesuna. Questa festa
di Santa Giustina a Roana ha
proprio questa finalità: unire
per affrontare insieme i problemi che il futuro ci riserva.
“La Parrocchia si sente coin-
volta in questa missione –
sottolinea il parroco don Lino
Prearo - e vuole essere punto di aggregazione non solo
religioso e spirituale ma anche educativo, sociale e culturale e credo che anche i
componenti degli altri Gruppi e Associazione che operano in Roana abbiano le
stesse finalità”.
Il Comitato Santa Giustina e
formato dai responsabili dei
vari Gruppi e Associazioni
che è doveroso ricordare:
oltre alla Parrocchia, formano il Comitato Sagra di Santa Giustina l’Associazione
Artemusica Cultura, l’Associazione San Giovanni Battista, la Corale Cimbra e i Cori
Parrocchiali, il Gruppo Alpini Roana, il Gruppo Folk De
Grutzigar, l’Istituto di Cultura Cimbra, il Gruppo Pro
Loco Roana, il Gruppo Le
Voci della Spelonca, la
Scuola Materna di
Roana, il Gruppo
Sportivi Ghiaccio, il
Gruppo Sci Club 6 Campanili
e un componente dell’Amministrazione Comunale di
Roana. La manifestazione
quest’anno avrà la presenza
di un caro parroco che per
anni ha svolto il suo servizio
pastorale a Roana: don Giorgio Bonello, che celebra quest’anno il 50° di Sacerdozio.
Presenzierà la Santa Messa
delle ore 10,30, animata dai
Cori Parrocchiali.
La Sagra avrà poi i suoi due
momenti significativi. Nel
pomeriggio, ad iniziare dalle
ore 14,30, si svolgeranno i tradizionali giochi in Piazza Santa Giustina, con la ormai collaudata “Cuccagna orizzontale” in due forme : per adulti
e per ragazzi. L’esperienza
fatta l’anno scorso, con la
fatica e l’entusiasmo per raggiungere i premi, possa attirare ancor più giovani o grup-
zare Frigo, come
nel caso del comune
di
Avezzano, dove
il 95enne Mario
Spallone puntava alla fascia
tricolore, o di
Cerreto d’Asti
con il candidato
Lucio Cantamesse nato nel lontano1921. Ma in entrambi i casi, alla conta delle schede, sono risultati
vincitori altri aspiranti ben più giovani. Il sindaco
roanese, informato del primato, minimizza: “Sinceramente avrei preferito risultare il sindaco più giovane
d’Italia, ma purtroppo questa è la realtà. A questo
punto posso soltanto prenderne atto. Spero che più
dell’età veneranda, conti l’esperienza acquisita nell’aver per tanti anni amministrato egregiamente la
cosa pubblica in questo nostro bel territorio montano”.
Giovanni Dalle Fusine
pi di giovani per animare e
collaborare per questa Sagra. Alla Sera, ad iniziare
dalle ore 19,00, presso il
Palatenda, sarà preparata la
tradizionale “Cena Comunitaria” di “polenta e usei” o
“usei scapai” e la serata sarà
allietata da momenti musicali
e canori da parte di tre gruppi
musicali del paese : “Mario
& Friends” , il gruppo musicale “Le Dea” e il Gruppo
musicale “Balt Hüttar”. Per
la Cena di “polenta e usei” è
necessaria la prenotazione
entro il 30 settembre presso
la Pro Loco di Roana o la
Parrocchia o la Scuola Materna di Roana. Ci sarà pure
una Sottoscrizione a premi a
favore della Scuola Materna
di Roana. I primi tre premi
sono: un viaggio a Parigi di
tre giorni offerto dalla Cassa
Rurale e Artigiana di Roana;
un computer portatile offerto dalla Ditta Elior Ristorazione per Collettività;
un ferro da stiro con
caldaietta offerto dalla Ditta
Frezza di Gallio. Il tutto sarà
condito dalla simpatia e dalla
amicizia di tutti gli organizzatori.
In linea con la continua crescita della base sociale, la Cassa
Rurale di Roana ha incrementato anche il programma delle
gite. La prima si è tenuta sabato 15 settembre quando è stata
fatta visita alla città di Caorle, con lauto pranzo a base di
pesce. Al rientro è stata fatta una simpatica fermata al casinò di Venezia, per dare una nota diversa con un tocco di
novità all’ escursione. Il giorno 22, altra gita giornaliera che
ha avuto per meta il Delta del Po, con navigazione, pranzo,
sempre a base di pesce, a Gorino Ferrarese, visita guidata
all’Abbazia di Pomposa e proseguimento per Comacchio,
visita alla città e rientro. Oltre 250 persone, tra Soci, clienti e
amici hanno partecipato alle manifestazioni. Bello il clima di
serenità e soddisfazione, obiettivi che la Cassa Rurale ritiene
prioritari nello svolgere la propria attività di promozione sociale del nostro territorio. Il programma continua con viaggio
in Ottobre di 8 giorni a Barcellona, Madrid e Toledo.
Barcellona
Madrid
Toledo
Sabato 29 Settembre 2012
l’Altopiano
11
La voce degli 8 Comuni
ROANA
El Campanon dei Cimbri
vinto dalla squadra di Cesuna
Il ritorno della manifestazione ha rappresentato soprattutto un
momento di festa per la
gente del posto, che
dopo le avvincenti gare
del pomeriggio si è
ritrovata numerosa nel
palatenda riscaldato
per una serata in
allegra compagnia.
Cesuna si aggiudica il
Campanon dei Cimbri
2012, competizione tra le
squadre delle frazioni del comune di Roana, tornata a vivere
quest’anno dopo parecchio tempo grazie alla voglia di un gruppo di giovani di ritrovarsi insieme e fare qualcosa per il proprio
paese. L’intento principale della manifestazione è stato sottolineato da don Gianni Bocchese, parroco di Cesuna dove l’evento si è svolto, che nel dare il proprio benvenuto a tutti i partecipanti ha focalizzato il suo discorso sull’importanza aggregativa
offerta dall’appuntamento, definito “tutto nostro” riferendosi al
fatto che è stato voluto in un periodo successivo a quello
prettamente turistico, proprio per dare la possibilità
alla gente del posto di ritrovarsi e divertirsi insieme.
Molto animato il campo giochi in località Pineta, dove
le squadre partecipanti,
ognuna con il proprio costume identificativo e accompagnata
dal
suo
schellartragar, sono giunte
in sfilata dopo essere partite dal piazzale della chiesa
parrocchiale, accompagnate fra l’altro dalla Banda
Musicale Monte Lemerle, oltre che dai rappresentati del Comitato del Campanon, da quelli delle Pro Loco e dagli ospiti della
manifestazione. La sciata coordinata, la cuccagna orizzontale,
la corsa coi sacchi, quella con le carriole, i quiz culturali che
vertevano sulla storia, geografia, leggende e cultura cimbra: tra
giochi tradizionali e altri alternativi, le squadre si sono sfidate
incitate dal pubblico accorso ad assistere, dando vita a una gara
dinamica e divertente. A giocarsi la vittoria sono state in particolare le squadre di Mezzaselva e Cesuna, e alla fine i “padroni di
casa” sono riusciti nel sorpasso, aggiudicandosi “El Campanon”.
A contribuire alla buona riuscita della manifestazione la capacità di coinvolgimento dei presentatori, Monica Panozzo e Claudio Magnabosco, ma anche la passione e l’interesse dimostrato
per le nostre tradizioni e la nostra cultura dell’ospite Michele
Dalla Palma, trentino già atleta professionista praticante numerose discipline, oggi autore, regista e produttore di documentari
e reportage televisivi trasmessi dai canali satellitari Sky, che
portano alla scoperta dei luoghi del nostro paese. La
“Campanela”, trofeo riservato ai più piccoli che ha visto la partecipazione delle frazioni di Cesuna, Camporovere, Canove e
Treschè Conca, è stato vinto dalla squadra di Camporovere.
Grande e coinvolgente la festa serale, seguita alle premiazioni,
con lo stand gastronomico e la musica dal vivo che hanno richiamato gente da tutto l’Altopiano. “L’esperienza di quest’anno – commentano gli organizzatori – ha messo in luce che ci
sono dei piccoli particolari migliorabili, soprattutto per
quanto riguarda regole e calcolo delle tempistiche dei giochi, visto che ciò che si mette sulla carta al momento concreto di realizzazione può risultare diverso. E’ andato comunque tutto bene, siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla grande partecipazione soprattutto serale e dall’atmosfera che si è instaurata. Augurandoci che l’evento possa crescere negli anni, cogliamo l’occasione per ringraziare gli
sponsor e tutti coloro che hanno contribuito e collaborato
al ritorno di questa bella festa tra i nostri paesi”.
Silvana Bortoli
ROTZO
l’Altopiano
Sabato 29 settembre 2012
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Responsabile grafico : Fabrizio Favaro
Impaginazione : Davide Degiampietro
Foto: Archivio Giornale
Stampa: Centro Stampa delle Venezie
Via Austria, 19/b - 35217 Padova
Edizione chiusa il 27 settembre alle ore 23.30
16 microscopi per la scuola di Rotzo
Appuntamento festoso, ma
decisamente importante,
quello che si è svolto sabato
15 settembre presso il piazzale della Scuola “Agostino
Dal Pozzo” di Rotzo. Grazie
all’interessamento del Associazione Genitori di Rotzo, dei
Rappresentanti di Classe e di
Circolo e al professor Alessandro Colombi dell’Università di Bolzano, sono stati donati alla scuola primaria di
Rotzo sedici microscopi elettronici che arricchiranno la
dotazione scientifica ed informatica del plesso scolastico.
Durante la cerimonia della
consegna, a cui è intervenuto Lucio Spagnolo, in duplice
veste di Sindaco di Rotzo e
di Vicario del dirigente dell’I. C. di Gallio, è stato letto
un messaggio del professor
Colombi, che non ha potuto
essere presente alla consegna, nel quale auspica che
questi nuovi strumenti possano far nascere nei ragazzi la
voglia di scoprire e di conoscere cose nuove, di cercare
le risposte alle proprie curio-
sità e augurava ai nostri giovani studenti di vivere l’esperienza scolastica come scoperta ed emozione. I bambini si sono lasciati incuriosire
subito da questi nuovi strumenti e, guidati dal maestro
Alberto Stella, ne hanno sperimentato subito il funziona-
mento, ingrandendo alcuni
campioni appositamente preparati. Il loro entusiasmo e
lo stupore dimostrato davanti a quelli che loro chiamavano “esprimenti” ci hanno ricordato che imparare è davvero una magia. Il pomeriggio, dopo una ricca merenda
preparata da tutte la mamme
presenti, si è concluso festosamente, con una serie di giochi e con la consegna a tutti,
ma proprio tutti, i vincitori di
premi gentilmente offerti dalla Coop. Popolo di Rotzo.
Associazione Genitori
Rotzo
Sabato 29 Settembre 2012
l’Altopiano
La voce degli 8 Comuni
12
GALLIO
“Sono stanco di illazioni sulla mia persona e sulla giunta”
Botta e risposta con il sindaco di Gallio Pino Rossi per fare il punto su una serie di questioni.
“Le critiche vanno bene, purchè siano costruttive e non solo finalizzate a screditarci”
Tanti anni fa, quando la comunicazione era limitata alla radio e ai quotidiani, negli Stati Uniti una
emittente radio, la WLS di proprietà della Sears
(l’azienda che inventò i grandi magazzini), riservava il sabato sera prima di cena ad una rubrica che
si chiamava all’incirca “Quattro chiacchiere” dove
esponenti politici locali venivano intervistati in
maniera informale, ci si dava del tu, con 4 - 5 domande a botta e risposta su argomenti di interesse
pubblico.
Su questa falsariga si è pensato di intervistare il
sindaco di Gallio, Pino Rossi, amministratore vulcanico, controverso, spesso al centro di polemiche ma certo dotato della necessaria ironia e di
capacità di rispondere per confutare le critiche.
Domande poste nell’ufficio del primo cittadino uno
di fronte all’altro, senza vincoli o moderazioni.
Dandoci esattamente 15 minuti per domande e risposte come nella rubrica radiofonica.
Sindaco partiamo dal fatto che fece notizia quest’estate; come è la situazione dell’ispezione della Procura?
“Non abbiamo più sentito alcuna novità. Anzi il
segretario comunale voleva andare in Procura ma
io ho preferito aspettare i canonici 6 mesi per dare
modo alla magistratura di accertare che quest’amministrazione non
ha mai agito al di fuori della legalità. Ed il fatto che, dopo la teatrale
ispezione della Procura bassanese e della Questura di Padova, non si
sono più fatti vivi ne è la dimostrazione”.
Si è sussurrato molto sul suo conto, dai favoritismi ad amici alle
lottizzazioni mascherate da perequazioni.
“E’ stata una messinscena voluta per screditare me e la mia amministrazione. Si dice che ci sono altre persone coinvolte ma non è vero,
o almeno io non lo credo. Non ho ancora avuto il diritto di vedere
l’esposto. Sono davvero stanco delle illazioni che si fanno sulla mia
persona e sulle persone che hanno voluto accompagnarmi in questa
avventura amministrativa. Tutti spinti dalla stessa volontà: rilanciare
il paese e riportare Gallio tra le località turistiche ambite. Se la nostra
azione politica dà cotanto fastidio, invece di attaccarci con esposti
anonimi ricordo che tra un anno e mezzo ci sono le elezioni, ci vediamo in cabina elettorale”.
Si dice anche che nel suo gruppo ci sono molte crepe, intensificatesi
dopo l’ispezione della Procura.
“Falso. C’è piena armonia. Si può discutere, anche animatamente, ma questo è un bene perché
vuole dire che si crede in quello che si fa. Non ci
sono crepe anzi siamo più uniti che mai per cercare di portare a termine alcune cose che ci siamo
prefissati. E, diciamocelo chiaramente, Mariano
Baù si è dimesso per motivi famigliari e non perché è rappresentate legale della Hove srl, una
della ditte che ha fatto un’offerta perequativa ritenuta interessante per l’amministrazione”.
A suo posto come assessore è arrivato Nicola
Pertile, nuovo assessore al turismo. Che tra un
anno lascia per Giorgio Tagliaro. Non è demotivante la nomina ad assessore a “tempo determinato”?
“Fin da quando sedevo nei banchi della minoranza, ho sempre sostenuto la necessità del turn
over, per dare la possibilità ad altri di fare esperienza. Se politica significa amministrare la “polis”,
la città, per il bene di tutti è giusto che chi si è
messo in lista possa imparare ad amministrare e
conoscere le vie della macchina burocratica.
Pertile ci ha sempre rappresentato nelle questione turistiche fin dal nostro insediamento, non
vedo cosa cambia ora”.
La minoranza vi accusa di approfittare dei rimborsi spese e di avervi
“fatto” l’iphone a spese dei cittadini.
“Fare politica costa, bisogna andare spesso in Regione se si vuole
ottenere qualcosa, i contatti personali sono fondamentali. Così come
le telefonate pesano molto. Gli assessori prendono 100 euro, cosa
devono fare? Pagare di tasca loro? E’ con quel tipo di mentalità che si
è insediato l’immobilismo che è la vera causa del deperimento di Gallio.
Anzi ritengo che le spese siano molto contenute. In più voglio fornire
ad ogni assessore l’ipad per rimanere in costante contatto con il Municipio”.
Una delle accuse mosse alla vostra amministrazione è che si è fatto
poco …
“Siamo arrivati che non c’era progettualità, non c’erano piani. E non
c’erano contatti con le istituzioni superiori come Regione e Ministeri.
Poi si è messa di mezzo anche la crisi che ha ridotto drasticamente le
nostre possibilità di intervenire. Ma la volontà di rilanciare Gallio
rimane. Passiamo alla vicenda dell’asilo; le suore si potevano trattenere?
“No, anche per scelta loro. L’arrivo di una sezione statale è stato
fondamentale non solo per questioni di bilancio comunale ma soprattutto per preservare la scuola materna a Gallio. Con i continui tagli ai
servizi il rischio di aggregare plessi era ed è reale. Vedi cosa è successo con i presidi, su 4 istituti scolastici sull’altopiano solo 1 ha il dirigente a tempo pieno. Per quanto riguarda la permanenza delle suore a
Gallio, in parrocchia, siamo fiduciosi”.
Per quanto riguarda la colonia Cadore ci sono novità?
“A breve sarà indetto il bando d’asta con il quale mettiamo a disposizione l’immobile e la possibilità di realizzare 10 appartamenti. Di ritorno, l’imprenditore dovrà realizzare il centro civico dove troverà spazio
il museo della concia, il centro multimediale della Grande Guerra e aree
espositive e museali compresa la collezione dei fossili”.
Lascio l’ultima battuta a lei.
“Stiamo attraversando un momento molto difficile, forse il più difficile
in tempi recenti. La politica, le istituzioni, i partiti, persino molte associazioni sono alla deriva. Se non ci aggrappiamo alla nostra comunità
saremo davvero sconfitti. Quindi domande, dubbi e critiche sono
doverose per fare chiarezza ma che siano costruttive e non demolitive.
Che siano finalizzate alla crescita e allo sviluppo di Gallio e non solo a
screditare quest’amministrazione”.
Gerardo Rigoni
In programma a fine mese l’Oktober Ghel Fest
Un’edizione che si preannuncia “internazionale”, che intende coinvolgere sempre di più tutto l’Altopiano, e che
slitta di data rispetto alle precedenti, per comprendere nel
periodo di festa anche il Ponte dei Santi: l’edizione 2012
dell’Oktober Ghel Fest, per la quale si respira già una buona attesa, si terrà, come reso noto nei giorni scorsi dal
presidente della Pro Loco Gallio Stefano Sartori, dal 26
ottobre al 4 novembre.
Una due giorni commovente
con i “gemelli” di Ugine
Sport, amicizia e solidarietà
nel ricordo di due care amiche
Nelle serate di luglio, da 11 anni a
questa parte, il palazzetto dello
sport di Gallio è animato da quello che è ormai diventato un appuntamento fisso dell’estate
galliese ovvero il torneo di
pallavolo a squadre miste
“Memorial Silvia & Lisa”.
15 quest’anno le squadre partecipanti, suddivise in due gironi,
che per due settimane si sono
affrontate per aggiudicarsi questa edizione conclusasi, come di
consueto, la sera del 20 luglio
dopo la messa in memoria delle
due amiche. La finalissima, disputata di fronte a un foltissimo
pubblico, ha visto sfidarsi la
squadra de “I pochi de montagna” contro “I cugini boni” con
la vittoria di quest’ultimi dopo un
match al cardiopalma.
Durante la cerimonia di
premiazione, l’Associazione
“Amici di Silvia, Lisa e Roberta”
ha colto l’occasione per presentare alcuni importanti progetti di
beneficenza che sono stati messi in atto grazie alla generosità
della gente. Quest’anno in parti-
colare, l’associazione si è messa
a disposizione per aiutare l’Istituto Suore Maestre S. Dorotea
che si occupa di bambini e ragazzi con situazioni familiari difficili
e ha iniziato una collaborazione
con la Compagnia teatrale del
Trivelin che ha come obbiettivo
principale il potenziamento del
reparto di riabilitazione
cardiologica dell’ospedale di
Asiago. Durante la serata finale
inoltre sono state consegnate le
borse di studio del valore di 200
euro che quest’anno l’associa-
zione ha messo a disposizione
degli studenti delle scuole medie
di Gallio che si sono
contraddistinti per l’impegno
nello studio e nello sport. I vincitori sono stati Giacomo Finco,
Giorgia Rigoni, Beatrice Baù, Angelica Lemma e Sabrina Rigoni.
Una volta concluse le
premiazioni, la serata è continuata con un buffet per i partecipanti in un’atmosfera di allegria, amicizia, solidarietà, forse gli ingredienti migliori per ricordare Silvia
e Lisa.
Il patto di amicizia fra le comunità di Gallio ed Ugine si è ulteriormente rafforzato con il recente incontro in Alta Savoia fra le due
comunità. Un folto gruppo di Uginesi ci ha accolto al nostro
arrivo nella bellissima sala della Comunità con una cena preparata “in casa” e ricca di specialità locali. E’ stata una due giorni
intensa che ha visto la partecipazione di una cinquantina di
Gallesi accompagnati dal sindaco Pino Rossi. Al momento dei
saluti ufficiali, ha preso la parola la vicesindaco dell’amministrazione comunale di Ugine che ha sottolineato come l’impegno
dei Comitati di gemellaggio ha reso possibili degli interscambi
anche culturali e sportivi. “L’anno prossimo - ha ricordato - si
festeggerà il 20° del patto di amicizia e sarà importante coinvolgere ancor di più i giovani”. Il sindaco di Gallio ha sottolineato la
lungimiranza dei sindaci che vent’anni fa firmarono il gemellaggio
ed ha detto di esserne orgoglioso perché è il modo migliore per
ricordare i sacrifici dei nostri emigranti giunti in queste terre per
necessità; emigranti che hanno contribuito in modo determinante allo sviluppo di questa regione. Ha poi evidenziato che le
comunità locali hanno facilitato la loro integrazione, infatti molti
di loro hanno scelto di rimanere. Il rituale scambio di doni ha
chiuso la cerimonia ufficiale. Una domenica di sole ha reso ancora più bella la visita turistica alla vicina Annecy, detta la Venezia Savoiarda, al suo incantevole lago ed al museo delle campane della famosa fonderia Paccard.
Amerigo Baù
Sabato 29 Settembre 2012
Al Ristorante con il Caseificio Pennar Asiago
l’Altopiano
Al Miramonti del Kaberlaba, che
quest’anno festeggia il 50° anniversario
Festeggia il 50° di
apertura l’Albergo
Miramonti, aperto nella stagione invernale
1962-63, negli anni in
cui nacquero le prime
piste del Kaberlaba.
Di proprietà della famiglia Rigoni che lo ha
sempre gestito direttamente, l’albergo che
già dagli inizi comprendeva il noleggio sci e il
negozio di articoli sportivi, è
stato negli anni ampliato più
volte e arricchito di nuovi servizi, 6 anni fa inoltre è stata
realizzata una dependance
che comprende camere e unità abitative con cucina. La
struttura e i suoi dintorni si prestano soprattutto ad ospitare
LA RICETTA
Bignè alla spuma di Pennarone
accompagnati da cestino con
sedano di Rubbio e Mezzano
Per i bignè occorrono: 1 bicchiere d’acqua, 50 gr. di
burro, un pizzico di sale, 2 cucchiai abbondanti di farina bianca, 2 uova, un cucchiaio di Mezzano Pennar
grattugiato. Per la spuma di formaggio: 150 gr. di
Pennarone e un bicchiere di latte.
famiglie con bambini, che qui
trovano il luogo ideale d’inverno per imparare a sciare e
d’estate per divertirsi in tanti
modi. A soli 3 km da Asiago
centro, l’albergo si trova proprio alla partenza degli impianti
di risalita del Kaberlaba e offre numerose possibilità di svago e relax, oltre che permet-
tere passeggiate ed escursioni
tra i prati o i vicini boschi. Più
di 50 mila metri quadrati di giardino privato con ombrelloni,
sdraio e lettini, campo da tennis, tiro con l’arco, campo da
calcetto e pallavolo, campo
pratica golf e tapis roulant con
pista da snow-tubing estivo su
gommoni: chi soggiorna o passa una giornata al Miramonti
può decidere di trascorrere il
suo tempo nei modi più svaria-
ti. Titolare dell’attività è
Leonardo Rigoni, ma oggi è il
figlio Vittorio che si occupa
principalmente della gestione
della struttura, garantendo una
lunga tradizione familiare che
non dovrebbe avere problemi
di continuazione: recentemente è arrivato Cesare, figlio di
Andrea, che ha reso nonni Vittorio e la moglie Barbara, bisnonni Leonardo e Ines, e zie
Sofia ed Emma!
Vittorio Rigoni
In cucina un bel mix di idee e proposte
Le proposte culinarie del
Miramonti nascono da una
bella e proficua collaborazione tra lo chef Gastone
Alzetta, la signora Ines e
gli altri componenti la famiglia Rigoni. Ci si consulta, insieme si decide e si fa,
prestando attenzione ai
consigli e alle proposte di
tutti. La cucina spazia da
quella internazionale a quella locale, con una predilezione per i prodotti tipici
del posto. Gastone ha alle
spalle lunghe e importanti
esperienze lavorative, che
spesso lo hanno portato
anche
lontano
dall’Altopiano, ed è un vero
artista non solo per quanto
13
La voce degli 8 Comuni
Gastone Alzetta
riguarda la preparazione ma
anche la presentazione dei
piatti: decora tutto con fan-
tasia e creatività, e il risultato è spesso sorprendente.
Qui si usano moltissimi for-
maggi del Pennar, il cui spaccio di contrada Morar è proprio sulla strada che conduce al Kaberlaba. In questo
nostro appuntamento, al
Miramonti ci spiegano come
preparare un antipasto originale e squisito “Bignè salati
con spuma al Pennarone”,
del quale vi diamo la ricetta.
Tra i formaggi, il Pennarone
è fra i prediletti per la sua
versatilità d’uso e il sapore
delizioso, tra le ricette in cui
viene usato ci sono gli Gnocchi di patate con Pennarone
e noci, il Filetto di vitello con
Pennarone e tartufo e addirittura una squisita crostata
con Pennarone e marmellata di lamponi!
ASIAGO STAGIONATO
PRODOTTO DELLA MONTAGNA
Così chiamato perché si presta a prolungata
stagionatura. Può essere “Mezzano”,
“Vecchio” o “Stravecchio” con una
stagionatura che varia da quattro mesi fino
a tre anni, la prolungata stagionatura su assi
di abete rosso consente di sviluppare
caratteristiche organolettiche superiori.
SERVIZIO REDAZIONALE
Preparare l’impasto per i bignè,
portando ad ebollizione l’acqua
in un tegame con il burro e una
presa di sale. Una volta sciolto il burro, togliere da fuoco e
aggiungere la farina setacciata,
mescolando velocemente in
modo che risulti un composto
omogeneo. Rimettere il tegame sul fuoco a fiamma bassa
e mescolando sempre con un
cucchiaio di legno in modo vigoroso far cuocere l’impasto
per qualche minuto, fino a quando diventa morbido e consistente, staccandosi dalle pareti. Togliere dal fuoco e far raffreddare, quindi aggiungere le uova, mescolando energicamente. Per ultimo aggiungere il Mezzano grattugiato. Si formano i bignè, facendo uscire l’impasto da una
tasca da cucina e formando dei
mucchietti rotondi su una placca imburrata o coperta da carta da forno. Cuocere in forno
caldo a 180° per 20/30 minuti.
La spuma si prepara mettendo a bagno in un bicchiere di
latte per una notte 150 gr. di
Pennarone tagliato a dadini e
facendolo poi sciogliere a
bagnomaria. Una volta sciolto, si
frulla il composto con un mixer
ad immersione, rendendolo
spumoso. Una volta raffreddata la spuma, si possono farcire i
bignè, che verranno accompagnati da confettura di Frutti di
Bosco, che si sposa benissimo
con il gusto del formaggio. Il piatto si completa con una cialda di
Stravecchio grattugiato che si
ottiene facendo sciogliere il formaggio in un padellino
antiaderente e dando poi la forma preferita. Insieme ai bignè al
Miramonti si serve un cestino di
patate di Rotzo (va bene anche
di pasta sfoglia, pasta fillo o anche di Gran Pennar grattugiato)
con un’insalatina di sedano di
Rubbio tagliato a julienne e fatto
sbollentare per qualche istante,
e scaglie di Mezzano, il tutto condito con olio e limone. Un’armonia di gusti che si sposano in
modo egregio!
Sabato 29 Settembre 2012
l’Altopiano
14
La voce degli 8 Comuni
SIMBOLISMO E VENEZIANITA’ DEL MUNICIPIO DI ASIAGO
Da sede della Reggenza a
Casa del Comune di Asiago
pagine a cura
di Giancarlo Bortoli
Il Municipio di Asiago, probabilmente costruito nel 1600,
comprendeva anche la sede
della Spettabile Reggenza dei
Sette Comuni, il governo federale di questo nostro territorio.
La sua collocazione era ben diversa da quella attuale. Infatti
si trovava tra la Canonica ed il
Duomo, avendo davanti il campanile. A seguito dei cambiamenti politici intervenuti dopo
la caduta della Serenissima, ed
essendo la Reggenza proprietaria dei vasti boschi e pascoli
posti a Nord dell’Altopiano, fu
necessario costituire un Consorzio tra i Sette Comuni per
l’amministrazione di quelle proprietà. Naturalmente la sede del
Consorzio coincise con quella
della gloriosa e mai dimenticata Reggenza. Nella prima metà
del 1800, lo spazio centrale di
Asiago si presentava alquanto
diversamente rispetto a quello
attuale. Laddove oggi sorgono
il Caffè Roma, il Municipio e
parte dei giardini, c’era un
laghetto alimentato dal Rio
Asiago.
L’acqua serviva sia per le necessità quotidiane delle famiglie,
sia per gli animali, specie quando si ammassavano colà durante la fiera di San Matteo (21
settembre). Verso la fine di settembre, oggi come allora avveniva lo scarico delle malghe.
LA SALA DEI QUADRI
La Sala dei Quadri, così battezzata per consuetudine, è l’Aula
del Consiglio comunale e la Sala di rappresentanza della Comunità di Asiago,
Simboli ed opere d’arte
La Sala dà verso Est, di fronte alla facciata del Duomo, ed è
illuminata da sette finestre ad arco. Per l’esattezza tre porte centrali e due coppie di finestroni poste ciascuna ai lati
delle porte.
Un vincolo posto agli ingegneri che parteciparono al concorso
per la ricostruzione del Municipio era costituito dall’inserire
nell’edificio sette arcate, al fine di ricordare che la sede della
Reggenza e del Municipio presentava appunto sette archi
che ne formavano il porticato. Solo nella seconda metà del
1800 se ne aggiunse un ottavo, sotto il quale passava la strada
per Camporovere, oggi chiamata Via delle Sette teste. Sarà una
congettura, un caso: il comprensorio dei Sette comuni all’epoca come adesso ne contava un ottavo. Conco.
Ma è interessante l’originario numero degli archi e la combinazione porte e finestre: come si è detto sono sette. Ricordano
appunto il territorio dell’antica Federazione, quello dei Sette
Comuni: Asiago, Rotzo, Roana, Gallio, Foza, Enego e Lusiana.
Più precisamente, le tre porte centrali rappresentano i comuni
maggiori (Asiago, con Enego e Lusiana) mentre le quattro ai
lati i comuni minori (Rotzo, Roana, Gallio e Foza. V. oltre).
Tele e pannelli dipinti
Proseguendo nell’entrata verso il centro della sala, si possono
ammirare quattro pannelli, ciascuno di 5 metri per 2, del pittore veneziano Alessandro Pomi.
Quello posto a Nord, sul lato nel quale il tavolo consiliare assume la curvatura e al cui culmine sta la poltrona del Sindaco,
rappresenta l’atto di Dedizione della Spettabile Reggenza dei
Sette Comuni a Venezia. Nella scena è raffigurato il Doge,
mentre i Sette rappresentanti della Reggenza fanno parlare un
loro Nunzio. Tra loro, si scorge un vessillo sul quale è raffigurato l’antico stemma della Reggenza.
L’atto di Dedizione si celebrò nel Febbraio del 14052. Si trattò
di un accordo col quale Venezia assumeva il protettorato dei
Sette Comuni. Costoro avrebbero goduto di ampie autonomie;
della forfetizzazione dei tributi entro una somma di denaro alquanto ragionevole; della conseguente esenzione fiscale; del
I malgari conducevano con sé,
oltre agli armenti, anche i prodotti che avevano tratto durante il periodo della monticazione:
lana e formaggi. Come dice il
Caldogno1, in quell’occasione si
concludevano importanti
compravendite: per molte migliaia di ducati d’oro! Cifre da
capogiro.
Nella seconda metà del 1800
furono interrati il laghetto ed il
Rio Asiago. Era venuta meno
la necessità di abbeverare proprio là il bestiame. Ne nacque
così una sorta di piazza d’armi, troppo estesa. Sorsero però
i giardini e dava un tocco di
classe la vecchia fontana di
marmo bianco, a colonnato.
La fontana fu in buona parte
risparmiata dai gravi danni prodotti dalla guerra, rimanendo
sostanzialmente intatta.
Purtroppo venne smontata per
non essere più ricostruita: ora
il pezzo principale, cioè l’artistica coppa di marmo nella quale si raccoglieva l’acqua, si conserva ancora davanti alla
canonica e funge da portafiori.
Il municipio, storica sede della
Reggenza invece subì le sorti
di gran parte delle case, delle
chiese e dei rustici di Asiago:
tutti rasi al suolo dai bombardamenti. Dopo la guerra si diede il via alla sua ricostruzione.
L’Amministrazione comunale
decise di indire un concorso nazionale, al fine di realizzare il
municipio e ridisegnare il vasto
privilegio del “pensionatico”, diritto cioè di far svernare le greggi
in pianura su tutto il territorio della Serenissima, ed altro ancora.
Dal canto loro i Sette Comuni si impegnarono a tutelare i confini a Nord, giurando fedeltà alla Serenissima. Capitò più volte
che subissero invasioni teutoniche. Di particolare violenza furono quelle del 1487 e del 1507 con incendio dei paesi, depredazione, morti e feriti. L’obiettivo degli invasori, naturalmente,
era Venezia e il suo territorio. Mai fu tradito l’impegno preso
con la Serenissima, tanto che la Comunità si guadagnò l’appellativo di “Fedelissimi Sette Comuni”.
Sul lato Ovest, sovrastano altre due tele, poste simmetricamente rispetto alla porta d’ingresso alla sala. Una raffigura le
attività pastorali:
un pastore accudisce alle sue pecore, mantenendo acceso un
fuoco per riscaldarsi e cibarsi di
qualcosa di caldo, essendo costretto a trascorrere gran parte
del suo tempo all’aperto. Si può altresì osservare che le pecore sono di razza
“padovana”, data la postura e le dimensioni delle orecchie (analogamente nel dipinto della chiesa di San Rocco, raffigurante il
Signore tra il gregge). Il cielo è semisereno, a ricordare l’incertezza del clima.
L’altra tela rappresenta il lavoro nei boschi: alcuni cavalli da tiro
(si può notare la possanza delle gambe e degli zoccoli), su una
strada sterrata, si accingono al traino dei tronchi tra loro legati
dalla klame o klamare - punzoni di ferro forgiati a “graffa” che vanno conficcati nei tronchi, in modo da appaiarli.
Infine, la tela che sta a sud è l’apoteosi della Vittoria dell’Italia
nella grande guerra. Sullo sfondo impera il sole nascente, simbolo di vita e di rinascita, mentre il carro della Vittoria personificata avanza tra due gruppi di soldati ignudi, cui è rimasta la
protezione dell’elmo ed una spada rivolta a terra significante lo
spazio che ora ricomprende le
due piazze, il caratteristico edificio del Caffè Roma e, appunto,
il Municipio. Il 22 ottobre 1922
venne scelto il progetto presentato dall’architetto veneziano
Vittorio Invernizzi ed il 6 luglio
1924 fu posta la prima pietra
commemorativa su cui fu scolpito il motto della ricostruzione di
Asiago: “Ex igne splendidor” cioè
“dall’incendio [Asiago risorse] più
splendente”. Poiché il sottosuolo
è reso instabile dal bacino d’acqua che formava il laghetto, del
tutto particolare fu il lavoro di realizzazione di palafitte in tronchi di larice che sostengono il
municipio. Proprio come a Venezia. Il Palazzo venne inaugurato il 21 settembre 1929 alla presenza del Principe di Piemonte,
Umberto di Savoia, del quale è
conservato un elaborato diploma
autografato nell’ufficio del Sindaco.
stato di pace. Quassù durante la grande guerra infierì la
Strafexpedition nel 1916: l’obiettivo nemico era il Veneto e
con esso l’accerchiamento dell’esercito italiano sull’Isonzo.
La Sala Consiliare, con soffitto in legno a cassettoni, è ulteriormente arricchita da dodici pannelli di legno dipinti, incastonati
nei cassettoni originari. Si tratta dell’opera di un nostro valente
artista, Giovanni Forte Scieràn, da Lui donata alla municipalità
di Asiago. Ciascun pannello raffigura un mese dell’anno. L’autore, con intagli e colore, fa emergere quei particolari che la
distrazione del quotidiano dimentica o non coglie: la vegetazione, il clima, il mondo animale, il montanaro, il paesaggio.
I lampadari e la tappezzeria
La Sala dei Quadri, come molte altre sale del Municipio, è
dotata di lampadari in vetro di Murano.
La scelta dei lampadari di Murano, certamente armonica rispetto al complesso architettonico dell’arredo, coincide con il
richiamo a Venezia, alla Serenissima.
La tappezzeria si intravede guardando verso l’alto della Sala;
venne sostituita con quella preesistente (di broccato rosso, come
l’originale), nel corso dei restauri realizzati nel 1975-76. Il colore, sotto il profilo araldico, rappresenta il Potere, dunque la
decisione politico amministrativa, e bene si presta tenuto conto
della funzione precipua della Sala che è così la “sala rossa”,
mentre quella del Sindaco è verde (colore del buon auspicio,
ma anche del campo di battaglia) e quella che per tanto tempo
è stata della Giunta è d’oro, essendo la tappezzeria di quel metallo. Quest’ultima era originariamente destinata ai matrimoni,
perché realizzata prima della firma del Concordato tra Stato e
Chiesa, in un tempo nel quale – appunto - i matrimoni ecclesiastici non avevano valore civile e viceversa, cosa per la quale la
cerimonia del matrimonio era doppia: l’una in Municipio, l’altra
in Chiesa. La scelta del metallo nobile probabilmente è stata
voluta per essere di auspicio di prosperità per la famiglia che
andava a formarsi.
Lo stemma
La punzonatura e le linee scolpite nello stemma, raffigurano i
differenti colori e metalli secondo il codice araldico, laddove le
linee verticali rappresentano il rosso, quelle orizzontali l’azzurro, la punzonatura l’oro. Lo stemma di Asiago corrisponde alla
fusione tra l’arma della Reggenza dei Sette Comuni e quella
Sabato 29 Settembre 2012
l’Altopiano
La voce degli 8 Comuni
SIMBOLISMO E VENEZIANITA’ DEL MUNICIPIO DI ASIAGO
propria di Asiago: una croce
rossa su campo d’oro, metallo e colore il cui insieme forma un importantissimo significato araldico3
Quanto allo stemma della Reggenza – in breve – mostra tre
teste dette maggiori, poste
in capo e su campo azzurro4,
separate con banda rossa al
centro dalle quattro teste dette minori. Naturalmente rappresentano i sette comuni,
intesi come sette individualità per le quali nessuno può ingerirsi sugli affari dell’altro. Le
tre teste maggiori portano un berretto, rispettivamente d’oro,
di rosso e d’argento. Quella con il berretto rosso è Asiago
affiancato da Enego e Lusiana, il cui volto è distinto anche da
baffi.
Come si è già accennato, le tre maggiori rappresentano Asiago,
Lusiana e Enego; le minori Rotzo, Roana, Gallio e Foza. Questa demarcazione sta a rappresentare il differente peso dei comuni. Quelli maggiori, considerati tali per la dimensione delle
popolazioni, dovevano contribuire il doppio dei minori nel sostentamento della Reggenza. Godevano di doppio voto ma il
Consiglio minore della Reggenza (paragonabile alla moderna
Giunta) era composto da non più di un comune maggiore e
non meno di due minori…
Tanto lo stemma quanto il gonfalone furono disegnati dal un
prestigioso araldista: il conte Giovanni Da Schio. Mi fa piacere
far presente che oggi è con noi il nipote Francesco che dall’archivio della Ca’ d’Oro di Vicenza ha tratto, inviandomelo, lo
studio preliminare riguardante appunto Asiago.
Il gonfalone donato dalla Serenissima
alla Reggenza dei Sette Comuni
Recentemente, il Comune di Asiago ha fatto restaurare il vessillo
che Venezia donò ai Sette Comuni collocandolo nella nuova sala
della Giunta municipale.
Il dispiego dello stendardo consente, in una visione d’insieme, di
ammirare il decoro del pregiato tessuto di seta bianca, incorniciato da una passamaneria di colore giallo. Emergono poi i fregi,
realizzati con foglia d’oro che arricchiscono il campo bianco, al
cui centro troneggia l’effigie ben nota: il leone di San Marco che
regge una croce appoggiata ad un monte sovrastante tre stemmi
racchiusi da una cornice ovale.
I fregi del gonfalone sono dipinti simmetricamente, formati da
fiori, foglie, riccioli, orli di lama di sega o fuochi.
Le stelle comete
Esaminando con più attenzione si scorge qua e là qualche stella
cometa. La stella, altro particolare, è di sei punte. In araldica la
cometa può significare “chiarezza di fama proveniente da illustre
virtù”: un evidente complimento ai Sette Comuni!. Stupisce in
effetti questa strana presenza che, apparentemente, è in ordine
sparso. Una certa attenzione al mondo della numerologia induce
a contare queste comete.
1
2
3
4
5
6
7
Ebbene, fa piacere constatare che siano sette! Se nonostante il
restauro non brillano tutte è perché alcune hanno perso in tutto o
in parte la foglia d’oro. Tuttavia è rimasto impresso il disegno.
Ovviamente il numero sette non fa riferimento alle stelle dell’Orsa
Maggiore, ai giorni della settimana, alle note musicali ecc. La
Serenissima ha inteso intensificare il già denso simbolismo presente, con un ulteriore omaggio ai Sette comuni, paragonati appunto alle stelle comete.
Il Leone di San Marco
La figura centrale che caratterizza il vessillo è costituita dall’imponente Leone: simboleggia l’Evangelista ed espone tre stemmi ovali (cornice tipica degli stemmi di quell’epoca).
la prima effige raffigura un uomo nell’intento di donare un albero
fronzuto; la seconda, sette teste su campo azzurro; la terza, tre
teste di mori sempre su campo azzurro. Il primo stemma rappresenta la donazione di legname fatta dai Sette comuni (simbolizzati
dal secondo stemma, le sette teste) a favore della Serenissima
nella guerra contro i mori, nel periodo 1644 – 1669, per la conquista delle isole di Candia, Morea e Cipro, rappresentate dalle tre
teste. In quell’epoca, oltre al legname, la Reggenza donò anche
una galera provvista di mezzi e di volontari.
Il Leone ha come sfondo delle montagne: chiara allusione al nostro territorio. Quanto al personaggio che si occupa del legname,
è notabile l’abbigliamento: è vestito con un lungo camice rosso
sovrapposto a delle calze azzurre.
Troveremo, un secolo dopo che, nella raffigurazione dello stemma della Reggenza, quale si trova a Monte Berico, compaiono le
sette teste su campo azzurro (in araldica il colore del Veneto), tra
loro separate da una fascia di colore rosso (potere): le prime tre,
in alto, rappresentano i comuni maggiori: Asiago, Enego e Lusiana;
le altre, in basso, i comuni minori.
Le teche e i diplomi
Nelle apposite teche sono conservati il gonfalone civico assegnato al comune il 3 maggio 1941 con Regio Decreto ed alcuni effetti
personali del generale garibaldino Cristiano Lobbia (fra cui la divisa ed un teodolite, strumento a cannocchiale per la misurazione
degli angoli nei rilievi topografici, di sua invenzione). Il Generale
Lobbia5 e altri personaggi eminenti dell’Altopiano parteciparono
Relazione delle Alpi vicentine e de’ passi e popoli loro. Fu scritta nel 1598.
Tutte le fonti storiche riportano la data del 1404. è un errore nel quale caddero gli storici in ragione del fatto che l’anno
giudiziario Veneto iniziava il 1° di marzo e terminava con l’ultimo giorno di febbraio. La Dedizione suindicata avvenne appunto
nel febbraio 1404 “more Veneto”, nell’anno giudiziario Veneto che, perciò, corrisponde all’anno del Signore 1405.
L ’assegnazione dell ’oro e del rosso era sola facoltà del Re… in breve stanno a rappresentare ricchezza e potere.
Colore del Veneto.
Combatté a fianco di Giuseppe Garibaldi, facendo parte dello stato maggiore assieme a Nino Bixio
Tralascio qui di esporre il ruolo dei Sette comuni nella difesa della Repubblica di Venezia, governata dal Manin, allorché la
nobiltà vicentina volle organizzare un referendum per l
’annessione al regno Sabaudo…
La vittoria conseguita dalla parrocchia in Appello e Cassazione, è ricordata da una lapide posta nel 1907 in duomo dal Mons.
Domenico Bortoli, salvatasi dalla distruzione bellica. L
’intera storia fu oggetto di una gustosa commedia in tre atti, recitata nella piazza antistante il duomo nell ’estate del 1931: Le
campane di Asiago, G. Ortolani 1933.
15
alla difesa di Forte Marghera nel 18486.
Tra i diplomi conservati, spiccano quello di assegnazione della
medaglia d’argento al valor militare per la partecipazione alla guerra
di liberazione, quello dell’Istituto federale di credito per la ricostruzione di Asiago e Roana e quello relativo all’elevazione del
centro al rango di Città nel 1924.
LA TORRE CAMPANARIA
Desta curiosità il fatto che il municipio di Asiago abbia il campanile. Non è un caso. Ne fu promotrice una vicenda che vide contrapposti il comune alla parrocchia, con una lunga lite giudiziale
durata 12 anni (1895-1907)7 circa l’uso civico delle campane della chiesa (di proprietà collettiva). Volevano suonarle a stormo per
celebrare la presa di Porta Pia a Roma, il 20 settembre …
La torre campanaria, realizzata come l’intero edificio in marmo
locale bianco e rosso, è sovrastata da una cella con colonne e
tetto a cartoccio,
La cooperativa marmisti di Vicenza scolpì sulla Torre Campanaria
il maestoso leone di San Marco in marmo bianco, fedelmente
riprodotto in conformità alla figura dello stendardo donato da Venezia.
Sulla facciata occidentale vennero realizzati in mosaico gli stemmi
dei 7 Comuni; nella Loggia dei Caduti si trova la statua del
veneziano Annibale De Lotto, ispirata alla Dea Roma. Nel
1927 si installò l’orologio della Torre Campanaria e la campana
in bronzo con nota in
do del peso di 1600
kg. e con una bocca
dal diametro di 139
cm.
INFINE…
Vi sarebbe altro da dire
circa i marmi dello
scalone d’onore, con le
loro intrusioni di fossili, le iscrizioni lapidee,
il gonfalone civico, gli
arredi, i pavimenti, il
suono delle campane
prima della riunione del
consiglio comunale …
Tutti elementi a beneficio dell’occhio che,
alla luce di quanto qui
descritto, risulterà certamente più attento.
Sabato 29 Settembre 2012
l’Altopiano
La voce degli 8 Comuni
Il patrimonio rurale al centro
degli interventi del GAL
Un milione e 150 mila Euro di contributi nelle tre azioni della Misura 323/a
Nella prestigiosa villa Godi
Malinverni di Lugo di Vicenza nei
giorni scorsi si è tenuto un importante incontro tra gli operatori del
Gal Montagna Vicentina e i rappresentanti del territorio. Durante la
conferenza sono state presentate le
tre azioni che compongono la Misura economica 323/a, finalizzate
alla tutela e alla riqualificazione del
patrimonio rurale. Dopo i saluti del
sindaco di Lugo di Vicenza,
Robertino Capozzo, e del presidente
della Comunità Montana dall’Astico
al Brenta, Giovanni Gasparini, il presidente del Gal Dino Panozzo ha illustrato i contenuti delle tre azioni che mettono in campo
un’erogazione di fondi per un totale di ben 1.150.000 Euro. Le
stesse azioni sono già state presentate nel 2011 e il Consiglio
d’Amministrazione del GAL Montagna Vicentina ha deciso di
riproporle quest’anno per l’importanza che riveste questo tipo
d’intervento. Ecco i tre interventi, nel dettaglio:
azione 2, recupero, riqualificazione e valorizzazione del patrimonio storico-architettonico (650.000 euro);
azione 3, valorizzazione e qualificazione del paesaggio rurale
(150.000 euro);
azione 4, interventi per la
valorizzazione culturale delle aree rurali (350.000 euro)
I fondi serviranno per il miglioramento della conoscenza e per la diffusione dell’informazione sul patrimonio
storico-architettonico,
paesaggistico e culturale delle aree rurali; per la conservazione e la riqualificazione
del patrimonio architettonico
e degli elementi caratteristici del paesaggio nelle aree
rurali; per il consolidamento
e per lo sviluppo della cultura del contesto rurale, in particolare
nelle aree a forte valenza ambientale e paesaggistica.
Infine, lo stanziamento rappresenterà un importante aiuto per il
miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei malghesi,
mediante interventi strutturali. La Misura 323/a “Tutela e
riqualificazione del patrimonio rurale” è una grande opportunità di
sviluppo per le realtà del territorio della Montagna Vicentina, anche per il fatto che il contributo previsto per i progetti presentati
dagli enti pubblici è pari al 100% degli interventi finanziabili. I
16
Azione 2 - Recupero, riqualificazione e valorizzazione del
patrimonio storico-architettonico
L’importo complessivo messo a bando è pari a Euro 650.000,00.
Potranno richiedere gli aiuti economici le seguenti categorie:
Imprenditori agricoli, ai sensi dell’art. 2135 del Codice Civile;
altri soggetti privati: persone fisiche e persone giuridiche;
Enti pubblici: persone giuridiche di diritto pubblico; ONLUS,
ai sensi del D.lgs n. 460/1997; Istituti delle Regole, di cui alla
L.R. n. 26/1996.
Le percentuali di aiuto sulla spesa ritenuta ammissibile sono
le seguenti: imprenditori agricoli 50%;
altri soggetti privati 40%; ONLUS 75%; Regole (interventi per
malghe) 75%; enti pubblici 100%.
Azione 3 - Valorizzazione e qualificazione del paesaggio
rurale
L’importo complessivo messo a bando è pari a Euro 150.000,00.
Potranno richiedere gli aiuti economici le seguenti categorie:
Imprenditori agricoli, ai sensi dell’art. 2135 del Codice Civile;
altri soggetti privati: persone fisiche e persone giuridiche;
enti pubblici: persone giuridiche di diritto pubblico; ONLUS,
ai sensi del D.lgs n. 460/1997; istituti delle Regole, di cui alla
L.R. n. 26/1996.
Le percentuali di aiuto sulla spesa ritenuta ammissibile sono
le seguenti: Imprenditori agricoli 50%; Altri soggetti privati
40%; ONLUS 75%; Enti Pubblici 100%
Azione 4 - Interventi per la valorizzazione culturale delle aree
rurali
L’importo complessivo messo a bando è pari a Euro 350.000,00.
A differenza delle due precedenti azioni, la numero 4 è
riservata esclusivamente agli Enti Pubblici e alle associazioni
pubblico-private, anche non Onlus.
Sono ammissibili i seguenti interventi: 1 - Manutenzione
straordinaria di strutture e immobili, di cui alla lett. b) dell’art.
3 del DPR n. 380/2001; 2 - Restauro e risanamento conservativo
di strutture e immobili, di cui alla lett. c) dell’art. 3 del DPR n.
380/2001; 3 - Dotazioni e attività informative.
Livello ed entità dell’aiuto per i soggetti privati: Interventi 1 e
2 - 75%; Intervento 3 - 50%.
Livello ed entità dell’aiuto per i soggetti pubblici: interventi
1, 2 e 3 - 100%
bandi sono stati pubblicati sul B.U.R. di venerdì 7 settembre 2012,
mentre la scadenza per la presentazione delle domande è fissata
per il giorno 6 novembre 2012. I testi dei bandi sono disponibili
anche sul sito web del GAL www.montagnavicentina.com.
Sabato 29 Settembre 2012
l’Altopiano
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La voce degli 8 Comuni
LUSIANA
UNA GRANDE ADUNATA DEGLI ALPINI A LUSIANA
In festa per il gemellaggio delle Sezioni di Marostica e di Germania per i 60 anni del Gruppo Alpini e per i 30 anni dell’Aido
Un concerto in
piazza, tenuto dalla
Fanfara dei congedati della Brigata
Alpina Orobica di
Bergamo, alla presenza di un attento
e numeroso pubblico, ha chiuso i tre
giorni di festa degli
Alpini di Lusiana; e
non poteva essere
una chiusura migliore. Tutto è andato al
di là di ogni previsione, con un piacevole
clima
settembrino che ha dato una
mano.
Nel pomeriggio di sabato si è
avuto il clou della manifestazione con la sfilata degli alpini in
parata, accompagnati al passo
dalla banda musicale di Lusiana
“A. Ronzani”, dalla frazione di
Vitarolo
lungo le vie
imbandierate fino alla Piazza IV
Novembre, dove si sono schierati in bell’ordine con la
salmeria alpina della Sezione di
Vittorio Veneto a chiudere la
piazza. Numerose erano le bandiere, i vessilli e i gagliardetti
presenti, in rappresentanza delle sezioni alpine d’Europa e del
vicentino, dei gruppi alpini, delle associazioni d’arma e
dell’Aido.
Concluse le cerimonie
dell’alzabandiera e degli onori
ai caduti, hanno preso la parola
il sindaco di Lusiana Antonella
Corradin, il vicesindaco di
Sonthofen (città delle Alpi
Bavaresi) Harald Vogt, il Presidente della Sezione Alpini di
Germania Giovanni Sambucco,
il Consigliere Nazionale delegato alle sezioni all’estero
Ferruccio Minelli, il Presidente
della Sezione di Marostica Fabio Volpato ed il Capogruppo
degli Alpini di Lusiana Francesco Galvan.
Erano presenti i rappresentanti
delle sezioni alpine di Germania,
Svizzera, Gran Bretagna, Lussemburgo, Nordica, del Belgio
e Carpatico Danubiana. Fra gli
alpini schierati, c’era anche un
socio importante del gruppo di
Lusiana, l’alpino Vittorio
Brunello, che fino a poco tempo fa ha ricoperto incarichi di
rilevo in seno all’Associazione
Nazionale Alpini sia come Vice
Presidente Nazionale, sia come
Direttore del periodico L’Alpino.
Il capogruppo di Lusiana nel
suo intervento ha parlato delle
vicende vissute e delle iniziative intraprese dal Gruppo Alpini in questi 60 anni di vita.
Nell’anno 1952, dopo alcuni
mesi dalla scomparsa dell’Aiutante di Battaglia del 6° Alpini
Cantele Gabriele, eroe
pluridecorato della Grande
Guerra, gli alpini di Lusiana posero una targa ricordo sulla sua
casa natale: quell’avvenimento diede spunto per l’organiz-
zazione in gruppo degli alpini
di Lusiana. I soci promotori dell’iniziativa e della fondazione
del gruppo furono: Alberto
Ronzani, Virgilio Broglio, Luigi
Tescari, Donato Frello e Giò
Maria Maino (Mario malga)
che, per ultimo, è andato avanti
proprio ai primi giorni di febbraio di quest’anno.
A seguito di una ricerca storica, si sono potuti ricostruire ed
indicare in un opuscolo i nomi
dei capi gruppo e dei componenti di tutti i consigli direttivi
che si sono succeduti da allora
fino ad oggi. Di questi si possono ricordare i primi capi gruppo, figure importanti di alpini
che sono già andati avanti: Alberto Ronzani dal 1952 al 1967,
Alessio Broglio dal ’68 al ’70,
Paolo Cantele dal ’70 al ’72 e
Giacomo Boscardin dal ’73 al
’84.
Numerose sono state le iniziative intraprese, basta citarne alcune: la realizzazione del tripode presso la chiesa di S. Maria
degli Emigranti a Velo in occasione della consegna della targa d’oro all’A.N.A. nazionale
nell’agosto del 1972; gli impor-
ENEGO
In cinquecento per la transumanza
E’ stata davvero una bella festa
quella della transumanza di domenica scorsa. Come vuole la
tradizione, che segue saggiamente le stagioni, domenica 23
settembre è stato il momento
della demonticazione, ovvero le
mandrie hanno lasciato i ricchi
alpeggi di Valmaron e Marcesina
e sono scese nelle stalle in paese. I fratelli Dalla Palma, come
vuole la storia di famiglia, hanno ripreso a festeggiare la
transumanza, e quest’anno l’occasione è stata più partecipata
che mai.
Molta la gente, e tanti erano giovani e bambini, che sono partiti
dalla Malga 1° lotto Valmaron al
seguito dei trattori che hanno
aperto la strada, dei cavalli preparati a festa e pettinati di tutto
punto, con rispettivi cavalieri, e
delle vacche, agghindate a festa, con gli importanti
campanacci da viaggio, le ciocche come vengono chiamate, e
le colorate coccarde. Un bellissimo, allegro e ciarliero corteo
che, a passo sostenuto, ha seguito la mandria fino al paese e
quindi all’azienda “El Tabaro”,
e che si è ingrossato strada facendo.
In azienda poi, al momento del
pranzo, si è giunti a contare oltre 500 presenze. Una vera festa paesana, come avveniva una
volta, con tanto di mercato e
banda a precedere la mandria
fino all’arrivo in stalla.
Stefania Simi
tanti interventi in aiuto alle popolazioni del terremoto in Friuli
del 1976 e del terremoto in
Abruzzo del 2009; la realizzazione della Sede del Gruppo e del
Museo con i reperti della Grande Guerra; la partecipazione alla
costruzione dell’asilo di
Rossosh in Russia; i numerosi
interventi per la tutela e la salvaguardia ambientale e poi
quelli a favore della comunità
locale: dal recupero del cortile
della scuola materna, al rivestimento del muro delle scuole, ad
aiuti economici alla scuola materna, alla realizzazione della
sala informatica della scuola
media.
Questa è l’attuale forza del gruppo: i soci alpini sono 224, i soci
aggregati sono 7, mentre i soci
abbonati sono 59, quindi gli
iscritti sono complessivamente 290.
A conclusione degli interventi
il capogruppo di Lusiana ha
consegnato ai familiari dei
soci fondatori una targa a ricordo di questa manifestazione.
Ha coronato la serata l’esibizione, nella Chiesa
Arcipretale di S. Giacomo, del
coro L’Eco delle Valli di
Lusiana, del coro A.N.A. di
Marostica e del coro di
Breganze, con brani del repertorio degli alpini e della
montagna. Era presente il
Presidente
Nazionale
Corrado Perona che, a conclusione, si è complimentato
con i cori per le impeccabili
esecuzioni, quindi, dopo gli
auguri al Gruppo di Lusiana
per i 60 anni di attività, ha parlato
dell’importanza
del
gemellaggio fra la Sezione di
Marostica e di Germania e della
cerimonia che si sarebbe svolta
la mattina seguente al castello
inferiore di Marostica. Poi, fino a
notte fonda, il paese è stato invaso dagli alpini e i loro canti
hanno rallegrato gli animi di tutti.
Pere e mele in passerella
Dal 13 al 21 ottobre, “Pomo Pero” presenta oltre alle
antiche varietà di frutta, cereali e prodotti dell’orto
Nonostante il gran caldo dell’estate e la mancanza di piogge
che hanno ridotto il quantitativo
di prodotti, è iniziata la raccolta
delle varie specie di mele e pere
per l’annuale mostra “Pomo
Pero”, arrivata alla tredicesima
edizione.
La passerella, in programma dal
13 al 21 ottobre, presenterà oltre
alle antiche varietà di frutta, cereali e prodotti dell’orto. Sabato
13, alle 15 al Palazzon, si aprirà la
manifestazione con il convegno
sul tema: “Dalla terra al buon
cibo: i sapori antichi per una moderna alimentazione”; interverranno gli esperti Andrea Sbarbati,
Paola Trionfi e Antonio Rigoni;
moderatore sarà Antonio Cantele
presidente dell’Associazione
“Opfel on Pira”. Alle 17 sarà ufficialmente aperta la mostra nella
sala dell’ex cinema Comunale con
la musica della banda “A.
Ronzani” e il rinfresco curato dall’Istituto alberghiero di Asiago.
Per domenica 14 sono previste
molteplici attività: dalle 12,30 alle
15 “Gusta...’ndando”, passeggiata enogastronomica tra i sapori d’autunno in centro a
Lusiana, a seguire dimostrazioni
di antichi mestieri con angoli dedicati ai cibi e bevande della tradizione di Lusiana come il fare la
polenta, i crauti, il formaggio oltre a antichi strumenti musicali
popolari. Racconti sul tema della
mostra saranno presentati dalla
Compagnia “Lampo a piedi” in
biblioteca oltre all’esposizione in
piazzetta Marchi di erbe aromatiche e medicinali a cura di Anto-
nio Cantele che martedì 16 sera
presenterà storie e degustazioni
di mele e pere presso la sala
consiliare del Palazzon. Venerdì
19 i ristoratori di Lusiana proporranno una cena in tema e sabato
pomeriggio si potrà passeggiare
tra piante di mele e pere con i
marciatori
del
gruppo
“Lusian...’ndando”. Domenica
21, in centro, è in programma una
dimostrazione sull’antica lavorazione del pane , saranno spremute le mele e degustato il succo, il
gruppo “Valincantà” offrirà musica popolare e per i bambini della scuola materna ed elementare
al teatro parrocchiale verranno
proposte letture animate. Martedì 23 dalle ore 20.45al Palazzon
parlerà la nutrizionista e biologa
Michela Trevisan sul tema della
sana e buona alimentazione per
bambini e adulti mentre venerdì
sera al ristorante “Conca Verde”
si svolgerà un corso di cucina a
cura del docente Mirko Rigoni.
Nelle domeniche 14 e 21 si darà
vita al mercatino con prodotti tipici quali la carne secca, salumi
di Lusiana, formaggi di malga,
miele di montagna, patate di
Rotzo, mele, pere, confetture, marroni e castagne, vini, grappe e liquori e prodotti dell’artigianato
locale.
Nelle domeniche pomeriggio della mostra saranno aperti il museo
Palazzon, il villaggio preistorico
del Monte Corgnon e la mostra
didattica sulla fauna nell’ex Casa
del segretario. Per tutto il mese di
ottobre i ristoratori proporranno
piatti a base di mele e pere locali
mentre nei bar si potranno trovare colazioni, stuzzichini e aperitivi in tema di mele, pere e frutta
locali
Egidio Zampese
Sabato 29 Settembre 2012
l’Altopiano
18
La voce degli 8 Comuni
Al Cinema Lux è tempo di cineforum
Proporrà 22 film selezionati fra le migliori produzioni italiane e straniere recenti,
per una programmazione rivolta al pubblico di età diverse. Si comincia il 10 ottobre
Il Cineforum al Cinema Lux,
una delle rassegne più seguite
ed amate dagli altopianesi,
quest’anno proporrà 22 film
selezionati fra le migliori produzioni italiane e straniere recenti, per una programmazione rivolta al pubblico di età
diverse all’insegna del cinema di qualità. Opere di
cineasti di sicuro successo
come Oliver Stone, Clint
Estwood,
Bernardo
Bertolucci e Quentin Tarantino. La proposta cinematografica, caratterizzata ogni anno dalla presenza di diverse
tematiche, spazia dal
genere commedia al
thriller, dal drammatico
al romantico senza
tralasciare i film storici e di fantasia. La
rassegna avrà inizio
il 10 ottobre con la
proiezione del film “Il cammino per Santiago” il quale
racconta il dramma incentrato sulla storia di Tom, medico californiano che, alla notizia della morte del figlio, si
avventura lungo il Cammino
di Santiago, portando a termine il pellegrinaggio il figlio
aveva intrapreso. L’attuale
stagione, a detta degli organizzatori, ha riservato particolare attenzione al cinema
italiano, con opere davvero
interessanti come: “Io sono
Li” con Marco Paolini; “Bella Addormentata” di Marco
Bellocchio; “Venuto al mondo” di Sergio Castellitto con
protagonista Penelope Cruz;
“Reality” dal regista di
Gomorra Matteo Garrone.
Non mancheranno anche i
titoli internazionali tra cui:
“The Hobbit” di Peter
Jakson sequel della fortuna-
ta trilogia del “Signore degli
anelli”; “Skyfall-007” ultima
avventura dell’agente segreto James Bond per poi passare all’attesissimo Western
“Django Unchained” con la
quale Tarantino ha fatto
omaggio al film Django di
Sergio Corbucci. Non ha girato un remake del film italiano, come la stampa aveva
prospettato, bensì ha preso
spunto da questo spaghetti
western per creare una
sceneggiatura assolutamente originale e a sé stante.
Le proiezioni avranno inizio
alle 20.30 il mercoledì, alle
20.45 il giovedì e alle ore
16.30 e 20.45 il venerdì. Le
tessere di abbonamento saranno in vendita al Cinema
Lux Asiago a partire da
martedì 9 ottobre. L’abbonamento a 22 film costa 45 euro
per la tessera intera, sono
“La grande guerra delle donne “
Il nuovo libro di Gualtieri tratta le vicende di alcuni soldati sepolti nei cimiteri di guerra altopianesi
La realtà bellica al femminile, donne coinvolte e scagliate
nel conflitto sociale generatosi lontano dalle trincee vere
e proprie, ma pur sempre in prima linea, in quel grande
campo di battaglia e dolore che fu il “fronte interno” della
prima guerra mondiale. È questo il tema sviluppato nel
nuovo volume di Alessandro Gualtieri, storiografo milanese molto legato all’Altopiano. La pubblicazione, a cura
dell’editore Mattioli 1885, parte dalla mortificante considerazione ottocentesca della donna, valutata come schiava, fattrice, oggetto di piacere a pagamento, alla stregua
di un bene di consumo deperibile e sacrificabile, ininfluente
ai mutamenti socio-politici di nazioni
pur ormai evolute dell’Europa moderna. Alla riconsiderazione della
donna contribuì notevolmente il primo conflitto post risorgimentale, che
per la sua globalità coinvolse i continenti e le relative popolazioni, nel
senso più esteso del termine. “Rose
nella terra di nessuno” punta a documentare come e quanto nel corso
della guerra le donne si siano anche
rese protagoniste attive e insostituibili,
dallo spionaggio al corpo sanitario, dall’industria bellica al pubblico impiego,
arrivando a meritarsi talvolta il grado
di “soldatesse”. Nei vari capitoli è
espresso il lungo e travagliato iter dell’emancipazione femminile, conseguita curando i feriti tra le fila della Croce
Rossa, scrivendo lettere appassionate
ai soldati in prima linea, soddisfacendo
i bassi istinti maschili tra le lenzuola dei bordelli. Le battaglie sull’Altopiano di Asiago son chiamate in causa da
Gualtieri quando parla dell’inglese Vera Brittain e di Nina
Adelina Maria Ferrero. Vera, stoica crocerossina e poi
scrittrice acclamata anche oltreoceano, era sorella di quel
Edward caduto tra le trincee di San Sisto, e il cui corpo
riposa nel cimitero militare britannico di Granezza; Maria
Ferrero è invece legata al nome del tenente Adolfo Ferrero,
alpino caduto il 19 giugno 1917 sul Monte Ortigara e le
cui spoglie riposano presso il Sacrario del Leiten. I
famigliari torinesi dell’ufficiale poterono conoscere il luogo della sua sepoltura solo dopo
decenni, grazie alle ricerche
dell’asiaghese Antonio Carli. La
sorella in seguito, si recò più volte
sul capoluogo altopianese, visitando la tomba di Adolfo. Nel 1974,
donò al Museo della Grande Guerra di Canove il gagliardetto della
compagnia a cui apparteneva l’alpino, rinvenuto fra i suoi oggetti personali contenuti nel cofano d’ordinanza. Nel suo testamento, la signora Ferrero chiese di essere sepolta
nel cimitero di Asiago, laddove dal
1993 ella riposa, per poter essere
per sempre vicina alle spoglie del
congiunto.
Titolo dell’opera: “La grande guerra delle donne - Rose nella terra di
nessuno”, edizioni Mattioli, 16,00
euro.
G.D.F.
previste riduzioni per gli over
60 (25 euro) , studenti (30
euro), gruppi aziendali (40
euro) ed uno speciale abbonamento a 6 euro per gli studenti di 1^, 2^ e 3^ superiore.
Continua inoltre la collabora-
zione con la Rassegna Teatrale del Millepini organizzata anche quest’anno dalla
Proloco Asiago Sasso: chi si
tessererà al Cineforum, avrà
uno sconto sull’abbonamento teatrale.
I 22 TITOLI DELLA RASSEGNA
1 9-10-11-12/10
IL CAMMINO PER SANTIAGO con M.Sheen
2 17-18-19/10
IO SONO LI con Marco Paolini
3 24-25-26/10
MONSIEUR LAZHAR di P Falardeau
4 7-8-9/10
BELLA ADDORMENTATA di M.Bellocchio
5 14-15-16/11
COSA ASPETTARSI con Cameron Diaz
6 28-29-30/11
BOURN LEGACY
7 5-6-7/12
IL ROSSO E IL BLU con R.Scarmarcio
8 12-13-14/12
REALITY di Matteo Garronne
9 19-20-21/12
ON THE ROAD con Kristen Stewart
10 9-10-11/01
IL COMANDANTE E LA CICOGNA
11 16-17-18/01
LE BELVE di Olver Stoone
12 23-24-25/01
VENUTO AL MONDO di Sergio Castellitto
13 30-31/01e1/02
PHILADELFIA (i grandi classici del cinema)
14 6-7-8/02
IO E TE di Bernardo Bertolucci
15 13-14-15/02
IL MATRIMONIO CHE VORREI con M.Streep
16 20-21-22/02
SKAYFALL 007 - con Daniel Craig
17 27-28/02e1/03
TROUBLE WITH CURVE con C.Eastwood
18 6-7-8/03
THE HOBBIT di Peter Jackson
19 13-14-15/03
DJANGO UNCHAINED di Quentin Tarantino
5° edizione rassegna pasquale INAFFERRABILE GESU’
“L’ultima tent.di Cristo” e “Un eroe borghese”
settimana santa il cinema rimarrà chiuso
20 3-4-5/04
THE IMPOSSIBLE con Naomi Watts
21 10-11-12/04
ANNA KARENINA con keira knightley
22 17-18-19/4
film a sorpresa
Un successo la mostra
di Giovanna Ambrosini
Doveva durare solo pochi giorni la personale
allestita presso il Museo
Etnografico di San Vito
di Leguzzano. Le sculture
di
Giovanna
Ambrosini
“Masch”
hanno attirato l’attenzione di un numeroso
pubblico, cosicché il
direttivo del museo ha
optato per un prolungamento della mostra che
sarà visitabile ancora
per
qualche
fine
finesettimana, durante
le ore di apertura dell’esposizione permanente. I visitatori potranno
ammirare le elaborazioni lignee dell’Artista di
Canove: dagli animali
del bosco alle teste equine, dalle nature morte
all’iconografia sacra di
Cristo e della Madonna.
l’Altopiano
Sabato 29 Settembre 2012
Due concerti, uno ad agosto e
l’altro a settembre organizzati
dall’Associazione
StranaMusica presso la sala
consiliare del Comune di
Roana a Canove, hanno riscosso grande favore tra gli
spettatori. Protagonista una
giovane pianista del paese, la
diciannovenne Chiara Frigo,
che ha avuto l’onore di avere tra il pubblico non solo
amici e conoscenti, ma anche musicisti di fama e dalla
lunga esperienza, alcuni arrivati quassù appositamente
per ascoltarla, riservandole
lunghi e calorosi applausi. Ci
vorranno ancora due anni per
arrivare al diploma di pianoforte, ma intanto proprio in
questi giorni Chiara si appresta ad affrontare l’impegnativo esame che la porterà a conseguire un traguardo importante, visto che è arrivata all’8°
anno di studio e al cosiddetto
“compimento medio”. Era proprio piccolina quando le sue
mani di bambina hanno cominciato a scoprire i tasti del pianoforte, in una sorta di gioco
come è naturale che sia per
una bimba di soli cinque anni.
Frequentava la scuola materna quando, conoscendo la maestra di pianoforte Andreja
19
La voce degli 8 Comuni
Chiara, vero talento del pianoforte
sviluppa in due giornate. Nelpresenteranno i
pezzi obbligatori, lunghi e impegnativi, per fornire una visione completa della tecnica
fin qui acquisita; nella seconda verrà dato spazio alla creatività”. “Dopo l’ultimo concerto tenuto da Chiara a Canove –
dice Andreja – insieme ai tanti
complimenti, dal pubblico è arrivato un sincero augurio perché
possa, come le sue capacità permettono e come si merita, superare anche questo esame con il
massimo dei voti. Poi dovrà pensare soprattutto alla scuola, visto che frequenta il 5° anno e
l’attende la maturità. Quindi potrà orientarsi per il futuro, preparandosi a completare il suo percorso musicale. “Mi piacerebbe
molto che la musica potesse diventare una professione –
dice Chiara – ma nel
contempo penso anche a continuare gli studi scolastici. Intanto ringrazio i miei genitori,
la maestra Andreja e tutti coloro che mi hanno supportato
fin qui”. “Mi auguro – conclude Andreja – che Chiara
possa far strada e trovar spazio nel mondo della musica,
anche se purtroppo un pianista specializzato non ha tanti
sbocchi in Italia. Spero comunque che riesca a rimanere parte viva e integrante
della nostra scuola, magari
come ospite dei nostri concerti”.
Silvana Bortoli
Bambini che giocano con mazzette di
la prima si
vecchie banconote, prive di valore.
La giovane di Canove è all’ottavo anno del Conservatorio
“Mi piacerebbe che la musica diventasse la mia professione”
Chiara Frigo
Mirosljevic-Ravnic, le disse
che le sarebbe piaciuto imparare a suonare. “Come tutti i
bambini – ricorda Andreja –
faceva fatica a star ferma, seduta sulla sedia per imparare.
Ma passato un po’ di tempo,
abbiamo potuto cominciare a
fare un po’ più sul serio. Apprendeva subito, dimostrando
fin dagli inizi che era molto
portata. Nel tempo ci siamo
lasciate entrambe travolgere
da questa passione comune, e
io la portavo con me ai con-
certi ogni qualvolta potevo”. A
un certo punto però Chiara ha
iniziato a far nuoto, sport nel
quale si è pure rivelata molto
brava, trascurando il pianoforte. Ma dopo una parentesi di
un paio d’anni, quando continuare con il nuoto era diventato troppo impegnativo, ha deciso di tenerlo come hobby e
riprendere a suonare. “Aveva
circa 10 anni – racconta
Andreja – e ha ricominciato
impegnandosi molto seriamente, partecipando anche ad al-
L’estate di Artemusica Cultura:
bilancio di una ricca stagione
A conclusione di una
stagione estiva durante la quale ha offerto,
a villeggianti e residenti, numerose opportunità di svago ed arricchimento
culturale,
Banconote appena
“Artemusica
Cultura”
depositate
in uno
tira della
le somme
e fa un
"Reichsbank"
(la banca
centrale
bilancio.
Il lungo
elendell'epoca)
co di appuntamenti
ha
spaziato dai concerti
agli incontri di arte,
dalla letteratura alla
magia dei cantastorie, dagli spettacoli in luoghi insoliti agli equilibrismi dei funamboli, fino
a giungere ad espressioni artistiche più moderne, come danza contemporanea, cinema e
fotografia. Un’estate davvero ricca ed impegnativa, affrontata con entusiasmo ed impegno e realizzata grazie alla grande disponibilità
della Parrocchia di Roana e al contributo e alla
collaborazione che da tempo “Artemusica Cultura” ha stretto con il Comune di Roana e con le
Pro loco e le Parrocchie del territorio, animati
dal comune intento di valorizzare espressioni artistiche e culturali di vario genere, inserendole
anche in contesti insoliti senza lasciare nulla al
caso. Così hanno preso vita gli spettacoli dei
cantastorie presso gli antichi lavatoi di Roana, le
serate di letteratura, arte e danza all’azienda
agricola Waister di Canove e presso il campeggio “Riviera” di Roana. Grande attenzione è stata
poi rivolta ai giovani, attraverso gli ormai collaudati corsi di perfezionamento musicale che, coinvolgendo diverse discipline musicali e vari ambiti, hanno portato a Roana 35 giovani musicisti,
provenienti da diversi Conservatori italiani. Una
divertente opportunità
è stata poi proposta a
tutti i bambini e i ragazzi che durante l’estate
hanno frequentato il
Grest delle parrocchie
di Roana: una intera
stampate
mattinata trascorsa con
sportello
il circo, un’occasione
tedesca
per divertirsi e mettersi alla prova come
equilibristi e giocolieri.
Particolarmente interessante è stata poi la
collaborazione tra “Artemusica Cultura” e
“Gallio Film Festival” nella realizzazione della piccola rassegna intitolata “Note in bianco
e nero”, suggestivo incontro tra cinema muto
e musica dal vivo, connubio che può dar spazio ad altre idee per il futuro. Accanto a questi appuntamenti più insoliti ed innovativi,
“Artemusica Cultura” non ha mancato di
organizzare concerti di musica classica tenuti da artisti di grande livello, riscontrando
in ogni occasione grande apprezzamento da
parte del pubblico. A conclusione di una stagione estiva così impegnativa, è dunque doveroso ringraziare quanti, nei modi più disparati,
hanno permesso la realizzazione di tutti gli appuntamenti di Artemusica Cultura. Ma, naturalmente, l’attività continua: uno stand e alcuni
musicisti
saranno
presenti
a
“Cammin@altopiano: L’Altopiano in vetrina”,
domenica 30 settembre in piazza Carli adAsiago
dalle ore 10 alle ore 18. Per informazioni sulle
future attività dell’associazione, è possibile visitare il sito www.artemusicaroana.it
Nicoletta Manfrin
cuni concorsi con risultati mol- numerose trasferte a Vicenza
to positivi. A Schio a un con- diventava sempre più impecorso pianistico internaziona- gnativo, e quello scolastico al
le è arrivata seconda”. Era liceo pure. Ma proprio grazie
giunto per Chiara il momento al supporto della maestra che
di fare un passo in più, iscri- l’aveva conosciuta fin da picvendosi a 12 anni al Conser- cola, e che ha saputo aiutarla
vatorio A. Pedrollo di Vicenza a maturare, Chiara è riuscita
sotto la direzione del prof. a trovare un suo equilibrio e
Romano Zancan Dall’Alba, ripartire alla grande, tanto da
che dopo averla conosciuta ha superare brillantemente vari
visto subito in lei delle ottime esami ed arrivare, come detpotenzialità, rimanendo entu- to, a quello dell’8° anno. “Una
siasta della sua passione per prova piuttosto difficile – dice
la musica. Nel 2009 Chiara la giovane pianista – che si
Frigo ha conseguito il comAndreja e Chiara
pimento inferiore di pianoforte con il massimo dei
voti. Dal 2011, dopo che il
professor Zancan Dall’Alba è andato in pensione, studia con la professoressa Cristina Stella.
Andreja, pur lasciandola
andare per la sua strada,
le è sempre stata vicina,
tanto che il suo appoggio
è stato fondamentale
quando è subentrata una
sorta di crisi, dovuta soprattutto alla stanchezza.
Il percorso musicale, che
richiede lunghe ore di allenamento (6 al giorno!) e
A Gallio i corsi di StranaMusica
L’Associazione Culturale
StranaMusica, nella persona
di Andreja MirosljevicRavnic, e il Comune di
Gallio, nella persona dell’Assessore allo Sport Giorgio
Tagliaro, hanno rinnovato la
collaborazione per l’insegnamento di canto, pianoforte e
chitarra e da quest’anno anche arpa, violino, batteria con
insegnanti qualificati.
“La collaborazione con
Andreja, diplomata presso il
Conservatorio di Pola e laureata presso l’Accademia di
Musica di Zagabria – spiega
l’assessore Tagliaro - sarà a
beneficio di tutta la collettività, non solo per il suo grande talento, la sua professionalità, la sua passione e per
la bravura dei suoi collaboratori, ma anche perché la
possibilità di avvicinarsi alla
musica, uno strumento utile
per la crescita, per
l’innalzamento culturale e per
la formazione dei nostri ragazzi, potrà fornir loro una
varietà di esperienze che, se
vissute con la giusta dedizione e passione, saranno preziose perle e consapevolezze per una crescita personale e chissà, magari, risulte-
ranno utili anche per emergere in un’attività lavorativa”. “Quello che si propone
la nostra associazione
StranaMusica - commenta
Andreja Ravnic - è proprio stimolare l’espressione, l’immaginazione, la rappresentazione
e le abilità nello stabilire e mantenere le relazioni sociali di tutti, in particolare dei più giovani, attraverso lo studio di uno
strumento o del canto, in quanto crediamo fermamente che
la musica sia uno dei motivi di
crescita umana e sociale e,
proprio per questo, ha accompagnato l’uomo dalla sua nascita fino ai giorni nostri. Come
“premio” e momento di confronto per i nostri allievi c’im-
pegniamo ad organizzare concerti animati da loro stessi durante l’arco dell’anno di studio, stimolandoli a migliorarsi
e a responsabilizzarsi di fronte ad un percorso di
insegnamento\apprendimento
e, più in generale, ad un percorso di vita. Speriamo che gli
altopianesi gradiscano queste
nostre iniziative, le condividano e si uniscano progressivamente a noi per migliorarci e
diffondere insieme la musica
tra tutti noi e poi chissà…
magari anche altrove!”. Per
maggiori informazioni: Associazione Culturale “Strana
Musica”
email:
[email protected], cell.
346.2348212
l’Altopiano
Sabato 29 Settembre 2012
20
La voce degli 8 Comuni
STORIA
In Val Magnaboschi ritrovata
la lapide del fante Prunelli
Riaffiorata durante i lavori di manutenzione al cimitero. Il ritrovamento
svela che il militare caduto sul Kaberlaba oggi riposa al Sacrario di Asiago
Oltre 600 mila caduti italiani fu il risultato della Grande
Guerra, uomini e volti ormai sbiaditi nella memoria collettiva e spesso scordati dagli stessi pronipoti discendenti in
linea diretta. Soldati rimembrati solo grazie all’impegno
delle associazioni combattentistiche; raramente i singoli
eroi, nella propria individualità, riemergono dall’oblio nel
quale son stati relegati da un secolo a questa parte. È il
caso di Gaetano Prunelli, ufficiale di fanteria. Il suo nome
torna a parlarci dell’immane conflitto grazie al fortuito
ritrovamento della lapide che ne accompagnava la primaria sepoltura presso Val Magnaboschi. Il caso vuole che,
durante i lavori di ordinaria manutenzione del cimitero de-
La Brigata “Pavia” sull’Altopiano di Asiago
Nel gennaio del 1918 i reggimenti 27° e 28° della Brigata
“Pavia” operavano sull’Altopiano di Asiago. Già nella fine
del ’17 i fanti del reparto di Prunelli stazionarono nel
sottosettore Campiello, impegnandosi nella difesa delle linee
tra Magnaboschi e Bivio Boscòn, e tra Canove di sopra,
Camporovere e S. Sisto. Dal 14 febbraio del ’18 la Brigata
passa in seconda linea presso Granezza, donde partire ed
operare fino al termine della guerra per Passo Nota e M.
Carone, nell’alto Garda bresciano.
Dall’Albo d’Oro dei Caduti in guerra si evince che Prunelli
Gaetano di Felice, sottotenente del 28° Rgt Fanteria, nato l’8
aprile del 1885 a Teramo, morì il “18 gennaio del 1918 sul
Kaberlaba Alto per ferite riportate in combattimento”.
dicato al maggiore Umberto Orso, i soci della Sezione
Fanti 7 Comuni Francesco Spiller e Bruno Rossi rinvengano un manufatto in pietra su cui è ancora leggibile:
“Gaetano…. Sott… di Ancona… 28 Regg… Fant…
Morto…”. Sulla lapide è presente un bassorilievo a rappresentare la pergamena ed un motivo floreale. Fin qui
nulla di strano, era consuetudine tra commilitoni ricordare un proprio camerata caduto con una stele all’interno
dei cimiteri posti in prossimità del fronte. Durante il
Ventennio fascista ogni camposanto italiano venne svuotato, i resti mortali di fanti e alpini traslati all’interno di
nuove strutture monumentali, più consone all’esaltazione
dell’eroismo devoluto alla patria. L’accentramento delle
salme, per le modalità in cui venne attuato, in certi casi si
rivelò deleterio, tant’è che molte salme inizialmente
identificabili da lapidi e targhette poste sulle primarie
inumazioni, finirono negli ossari in fosse comuni, tra gli
ignoti. Ecco la sorte toccata al sottotenente Prunelli, di
cui oggi, secondo la testimonianza dell’ufficiale responsabile del distaccamento asiaghese, non v’è traccia documentata presso il Sacrario del Leiten, ma dove dagli
anni Trenta riposa il suo corpo, o la parte di esso che fu
raccolta presso Magnaboschi.
Come appurato qualche anno fa, durante i lavori di sistemazione del cimitero in territorio di Cesuna, delle 1739
salme italiane e 596 austriache non furono traslati integralmente gli scheletri ad Asiago, infatti indagini anatomo-
patologiche hanno confermato la presenza di ossa umane
all’interno del perimetro.
Dai diari reggimentali che spiegano i movimenti dei reparti e dall’Albo d’Oro ove son riportate utili dati sui caduti scopriamo le seguenti informazioni. L’unico Gaetano
sottotenente del 28° Rgt. Fanteria Brigata “Pavia” corrisponde con l’ufficiale Prunelli Gaetano di Felice, distretto
di Teramo, classe 1885, caduto sul Monte Kaberlaba il 18
gennaio 1918. Non è mai stato considerato disperso, ma
risulta “caduto per ferite riportate in combattimento”.
Nonostante una recente rogatoria, nessuna delucidazione
è giunta da “Onorcaduti”, organo alle dipendenze del Ministero della Difesa, a cui evidentemente non risulta nota
l’ubicazione del suo cadavere. Spoglie che invece oggi
senza ombra di dubbio, grazie alla lapide ritrovata, sappiamo essere rimaste per anni in terra consacrata ai piedi
del Monte Zovetto, dove la stele ritroverà adeguata collocazione, grazie al lavoro della Sezione Fanti altopianese.
Qualora un suo famigliare volesse oggi far visita a quanto
resta del 27enne fante, potrà farlo recandosi ad Asiago,
dove egli riposa tra altri 20 mila ignoti nelle grandi tombe
comuni delle gallerie centrali, in pace, con i suoi
commilitoni.
Giovanni Dalle Fusine
L’AVVOCATO RISPONDE
Il contrassegno di parcheggio per i disabili
Per legge sono considerati invalidi i cittadini affetti da
minorazioni (ovvero infermità),
congenite o acquisite, fisiche,
psichiche o sensoriali, che provochino un danno funzionale,
ovvero una limitazione o impedimento a svolgere normalmente le attività della vita. La
legge fissa livelli diversi di invalidità, a seconda dei quali è
possibile accedere a determi-
Avvocato Serena Baù
I lettori che vogliano
sottoporre domande su
qualsiasi questione di
carattere legale al nostro
avvocato possono inviare
una mail all’indirizzo
[email protected]
o scrivere a “L’avvocato
risponde – Giornale
Altopiano, Via Jacopo
Scajaro, 23 36012
Asiago (Vi)”
nati incentivi economici (ad
esempio indennità, assegni di
accompagnamento, pensione
di invalidità, etc.) e
agevolazioni (ad esempio
detrazioni fiscali, riduzioni di
IVA, esenzione dal bollo auto,
etc.). Il codice della strada ed
il suo regolamento trattano
l’argomento della sosta delle
persone invalide prevedendo
che gli enti proprietari delle
strade (ovvero per le strade urbane i Comuni), debbano allestire e mantenere strutture e
segnaletica per consentirne la
sosta. In particolare nei parcheggi muniti di dispositivi di
controllo della durata della sosta (per esempio le aree a pagamento a strisce blu) ed in
quelli con custodia dei veicoli,
deve essere riservato ai disabili
almeno un posto ogni 50 o frazione dei posti disponibili, ad
uso gratuito. A livello locale
potrà essere stabilito un numero diverso, ma mai inferiore a
quello previsto per legge
(art.11 D.p.r. 503/1996). I posti riservati agli invalidi posti parallelamente al senso di marcia devono essere lunghi alme-
no 6 metri, in modo
da consentire il passaggio di una persona su sedia a rotelle tra un veicolo
e l’altro. I Comuni
possono altresì rilasciare, tra quelli riservati agli invalidi,
spazi per la sosta
“ad personam”,
riservati alle persone con particolari disabilità,
sulla cui segnaletica saranno
apposti gli estremi del suo personale contrassegno. Per poter usufruire dei suddetti posti
riservati si dovrà ottenere
un’autorizzazione, ovvero il
cosiddetto “contrassegno invalidi” o “contrassegno
arancione”, che dal 15 settembre u.s. viene sostituito dal
“contrassegno di parcheggio
per disabili”, presentando domanda al Comune ed allegando tutta la certificazione medica -rilasciata dalla ASL- che
attesti lo stato di invalidità. Potranno inoltrare la richiesta anche le persone che si trovino
in uno stato temporaneo di invalidità, a causa di un infortu-
nio o altro. Il contrassegno rilasciato sino al 15 settembre
u.s. era arancione, oggi, invece, sarà richiedibile il nuovo
contrassegno, uniforme a livello europeo, denominato “contrassegno di parcheggio per
disabili”, di colore azzurro. Sul
retro vi sarà la fotografia
dell’intestatario e tutti i suoi
dati. Il passaggio al nuovo contrassegno dovrà essere completato in tre anni ed in questo
periodo i comuni dovranno
garantire la sostituzione del
vecchio contrassegno (che
continua ad essere valido) con
il nuovo. Il nuovo contrassegno, come il precedente, è personale, non è vincolato ad uno
specifico veicolo, vale 5 anni
e può essere utilizzato su tutto il territorio nazionale. Alla
scadenza potrà essere rinnovato sulla
base di documentazione medica che
attesti la persistenza
dello stato di invalidità. Il contrassegno deve essere
esposto nella parte
anteriore del veicolo, ben visibile e con esso è possibile circolare e sostare anche in caso
di sospensione o limitazione del
traffico decisa dalle autorità
locali per motivi di sicurezza
pubblica, di pubblico interesse
o per esigenze di carattere
militare, purché ciò non costituisca grave intralcio al traffico. Il contrassegno consente,
altresì, di circolare e sostare
anche in caso siano stati stabiliti dalle autorità locali divieti
permanenti o provvisori (per
esempio in caso di domeniche
ecologiche o di circolazione a
targhe alterne), anche relativi
alla sosta. Con lo stesso è possibile, anche, sostare senza limiti di tempo nelle aree di par-
cheggio a tempo determinato.
I possessori di contrassegno,
infine, potranno circolare e
sostare nelle zone a traffico
limitato e nelle aree pedonali
(sempre che per queste aree
sia autorizzato l’accesso almeno ad una categoria di veicoli
per l’espletamento dei servizi
di trasporto di pubblica utilità)
e circolare nelle corsie preferenziali riservate ai mezzi pubblici o ai taxi. Il contrassegno,
invece, non consente di sostare in luoghi con divieto di sosta
con rimozione forzata, in seconda fila, sui marciapiedi, sulle piste ciclabili, davanti ad un passo
carrabile, nelle aree riservate ai
mezzi di soccorso o di polizia,
negli spazi riservati ai mezzi pubblici, sulle strisce pedonali (Sent.
Cass. Civ. n. 25388/2007) e
nelle zone di deflusso del traffico (Sent. Cass. Civ. n. 168/
2012). Ad oggi (sebbene la discussione sul punto ferva) i
disabili muniti di contrassegno non
possono, inoltre, sostare gratuitamente nei parcheggi a strisce blu, a meno che ciò non
sia previsto da specifici regolamenti comunali.
Sabato 29 Settembre 2012
l’Altopiano
I motocrossisti
sentinelle e promotori
del territorio? Perché no?
Erzberg è il nome di una
montagna della Stiria, una
grande miniera all’aperto
situata ad Eisenerz (Austria). Per gli enduristi rappresenta un sogno. Proprio
sui tornanti che disegnano
i fianchi di questa montagna, tra fango e roccia, si
snoda il percorso della gara
di enduro più dura e
selettiva che esista:
l’Erzeberg Rodeo, uno dei
massimi appuntamenti
mondiali per gli appassionati di questa disciplina.
All’edizione 2012 della maAndrea
nifestazione, che non è solo
sportiva, ma propone festa
ed intrattenimento per
quattro giorni davvero intensi, hanno partecipato
1800 piloti, tra amatori e
professionisti, provenienti
da sette nazioni e da tre diversi continenti. Una marea di temerari nella quale
si sono buttati anche due
altopianesi: Andrea Mosele
e Nicola Benetti.
“Riuscire ad iscriversi – ci
dicono – è già un grande
successo. L’adesione va
data via internet e se non
sei più che velocissimo rischi, come
Mosele
già è capitato a noi
negli anni precedenti, di arrivare
tardi”.
La soddisfazione di
potervi partecipare
era già sufficiente
per i nostri due
enduristi che sicuramente non si
aspettavano di riuscire a passare le
prime durissime
selezioni. Va premesso che, nonostante il gran numero di partecipanti, pochi, vale a
dire un terzo, cioè
500, sono ammes-
21
La voce degli 8 Comuni
si alla gara vera e propria e
in pochissimi riescono a terminarla. Vincere poi è difficilissimo, solo dei professionisti al massimo livello
possono farcela. Dei nostri
due intrepidi, ad entrare nei
primi 500 dopo le selezioni,
è stato Andrea Mosele
(Moto Club Schio, al
quale da un ringraziamento particolare per il
supporto ), giunto 236°
nella prova di classifica e 287° assoluto a
fine gara.
La sua si può comunque ritenere un’impresa della quale andare
fieri, ma non è questo
che Andrea e Nicola
vogliono sottolineare.
Presi dall’entusiasmo
per quel che hanno visto e
vissuto in quei 4 giorni in Austria, hanno riflettuto sul
come il motocross, così
demonizzato dalle nostre parti, possa diventare motivo di
attrazione sportiva e turistica. “Spesso – premettono veniamo accusati di turbare
incivilmente la quiete dei nostri monti e dei nostri boschi,
disturbando anche chi va a
camminare e a cercare un po’
di tranquillità. Ovviamente
non siamo d’accordo su questo preconcetto. Anzi dicia-
NIcola Benetti
Andrea Mosele
mo che i motocrossisti sono
molto più sensibili ed educati
di molti cittadini che, per
esempio, smaltiscono proprio
nei boschi e nella natura rifiuti ingombranti come lavatrici, gomme d’auto, frigoriferi, mobili eccetera. Girando con le nostre moto scoviamo delle vere e proprie
discariche a cielo aperto
che sicuramente fanno più
male al nostro ambiente del
rombo di qualche motore.
Crediamo anche che, con i
dovuti accordi, il nostro
scorrazzare sui monti, che
certo va regolamentato, potrebbe ritornare utile
laddove ci potremo assumere il compito di
monitorare il territorio e segnalare alle autorità competenti le situazioni anomale”.
“Tornando all’aspetto turistico – continuano Andrea
e Nicola - riuscire a trovare un’area ( e secondo noi
ce ne sono!) da adibire a
sede
di
gare
motocrossistiche di un certo
livello potrebbe costituire
un’attrazione e una promozione del territorio non indifferente. E’ stato bellissimo vedere ad Eisenerz l’accoglienza fatta in paese alle
moto e ai piloti, lì sicuramente il rombo dei motori non
dava fastidio, anzi, anche per
la gente che girava per le
strade sembrava costituire
una bella musica, anche perché significava festa e guadagno economico. Forse i
nostri amministratori dovrebbero conoscere davvero questo mondo, a volte affidarsi a
chi lo frequenta da tempo e
ne è appassionato: con le dovute regolamentazioni e convenzioni anche i motocrossiti
potrebbero diventare veri
amici dell’Altopiano e il
motocross un’altra offerta
sportiva e turistica di cui andare fieri”.
Stefania Longhini
l’Altopiano
Sabato 29 Settembre 2012
La voce degli 8 Comuni
22
RIPARTITA CON GRANDE ENTUSIASMO L’ATTIVITA’
DEL SETTORE GIOVANILE DALL’A.C. CANOVE 1988 ASD
Dopo la pausa estiva, da settembre
hanno ricominciato a sgambettare sui
campi da calcio gli iscritti all’AC
Canove. Giovani atleti, allenatori e dirigenti, non vedevano l’ora di ritrovarsi
per condividere assieme la passione
per questo sport di squadra, che quest’anno ha visto crescere il numero degli iscritti.
Una bella avventura che ricomincia
ogni anno a fine estate, coinvolgendo
un gran numero di bambini, ragazzi e
familiari, tra i quali si instaura sempre
un clima familiare e festoso, che trova
i suoi momenti più belli sia durante le
partite che negli appuntamenti conviviali previsti durante la stagione. Il tutto sotto la “regia” attenta dei responsabili del settore, Stefano Frigo e
Desio Rossi, sempre pronti a mettere
a disposizione la loro esperienza per
far crescere tanti ragazzini in un ambiente socievole, di sano confronto e
salutare attività sportiva. Con loro
confermati gli allenatori che già si sono
occupati delle varie squadre negli anni
scorsi: a Tiziano Panozzo sono affidati
i più piccoli, i “primi calci”, mentre dei
pulcini si occupa Desio Rossi. A seguire gli esordienti è Costantino
Grossele, i giovanissimi sono allenati
da Renzo Girardi e gli allievi da
Piercarlo Munari, dei portieri si occupano Vinicio Rebeschini e Matteo
Caldieraro. Grazie alla sensibilità degli amministratori locali, il settore giovanile del Canove Calcio può usufruire di tutti i campi del Comune di Roana.
“E’ grande l’affiatamento che si
è instaurato tra i vari tecnici
della società – commenta Stefano Frigo – e di questo è soddisfatta anche la dirigenza, con il
presidente Fabio Rebeschini in
testa. Nel nostro piccolo, riusciamo sempre a fare cose soddisfacenti , ma, non mi stancherò mai di ripeterlo, il mio grande rammarico è la mancanza di
un’autentica unione e collaborazione
fra
i
paesi
dell’Altopiano, con un unico
polo a gestire l’intero settore.
Lo dico senza alcun tono polemico, ma se si volessero veramente fare le cose bene, si dovrebbero unire tutte le forze.
Una pecca, quella dell’individualismo in Altopiano, tanto
vecchia quanto dura da scalfire, che, non solo nel calcio, ci
penalizza in modo pesante”.
Fondamentale, come sempre è l’apporto degli sponsor, che anche in
questa occasione Frigo desidera ringraziare. “Oltre a tutti coloro che
collaborano in vari modi all’attività del settore giovanile del
Canove Calcio – conclude – un
grazie molto sentito va a chi ci
sostiene economicamente: la
Rigoni di Asiago, la Cassa Rurale Roana e la Nuova Same,
sponsor delle nostre squadre”.
Silvana Bortoli
Sabato 29 Settembre 2012
l’Altopiano
23
La voce degli 8 Comuni
VOLLEY ASIAGO ALTOPIANO
Partiti anche il Mini Volley e le due Under 13
il 6 Ottobre il via al campionato Under 16
Con la settimana appena trascorsa, ha preso il via anche
la stagione agonistica del Mini
e Baby Volley del Volley
Asiago Altopiano. Stagione
che, dalle prime battute, sembra profilarsi alquanto proficua
al pari di quella dello scorso
anno. Naturalmente il termine “proficua” è riferito al numero di atleti, dato che i campionati non sono ancora iniziati
e non si può già parlare di punteggi e classifiche. Ma la crescita relativamente al numero
di atleti sembra non avere
flessioni. Alla prima di Mini
Volley la palestra IPSIA era
già congestionata di bambini
e bambine dai sei ai dieci anni
pronti a darsi battagli a suon
di “Uomo Nero” e staffette
variamente assortite. La formula del Mini Volley, anche
per quest’anno, resterà la stessa dello scorso anno, ovvero
gli atleti saranno divisi in due
categorie: Mini Volley (per atleti di fascia quarta e quinta
elementare) e Baby Volley
per i rimanenti atleti di prima,
seconda e terza elementare.
Sono previsti due allenamenti settimanali, il martedì e il
giovedì dalle 17 alle 18, e le
squadre verranno iscritte ai
raggruppamenti AICS (Associazione Italiana Cultura e
Sport) che avranno inizio a
partire da Gennaio 2013 con
cadenza di circa un raggruppamento al mese. Naturalmente, come da due anni a
questa parte, il Volley Asiago
ne ospiterà uno, indicativamente verso marzo/aprile del
2013. Nutrito il parco allenatori che seguirà tutto il settore;
ci saranno mediamente due o
tre allenatori per categoria in
modo che ogni allenatore abbia a carico un numero limitato di atleti e di conseguenza la
qualità dell’insegnamento dei
fondamentali sarà certamente ottimale. Dunque non resta
che estendere ulteriormente
l’invito a tutti i bambini delle
elementari a venire a svolgere
un periodo iniziale di prova
negli orari indicati sopra e poi
valutare se la pallavolo fa’ per
loro o no... ovvero, come si usa
dire... provare per credere!
Buona la risposta anche sul
fronte Under 13. Praticamente tutto il settore Mini Volley
dell’anno scorso che sbaragliò
la concorrenza ai raggruppamenti AICS vincendo tutti i
tornei, si è riversato in massa
in Under 13, con il risultato che
CALCIO, SECONDA CATEGORIA - CANOVE ANCORA A DIGIUNO
Ancora nessuna vittoria per il Canove Calcio che sta affrontando un difficle avvio nel campionato di seconda categoria.
Difficoltà forse non del tutto aspettate visto il buon andamento
in seconda di due anni fa. Ma la squadra di mister Terzo ha
dimostrato in più di un’occasione di faticare a reagire quando
le cose si mettono male. Problemi di maturità e di esperienza o
problemi di formazione? Se lo chiedono in molti anche se per ora
l’affetto e il sostegno ai gialloblu non mancano. Ma che bisogna
reagire ed eventualmente prendere dei provvedimenti è talmente
ovvio che quasi neanche si dovrebbe scrivere. E sì che la squadra
non gioca male; anzi, in certi momenti esprime un livello di gioca da
categoria superiore. Ma poi si smarisce, si sconcentra, subisce.
Subisce spesso avversari che solo qualche anno fa avrebbe mangiato in un solo boccone ma qui, oltre a mancare certi giocatori
che negli snni scorsi hanno fatto la differenza, manca la fame
di vittoria. Se passa in vantaggio la squadra si siede, non controlla. Se va in svantaggio si deprime, fatica a ritrovarsi, fa
trascorrere troppo tempo e poi si fa prendere dall’ansia. Che
poi ci si metta anche la sfortuna (come in un paio di occasioni
dove sembrava che la porta avversaria fosse chiusa a doppio
mandato che nemmeno Arsenio Lupin sarebbe stato capace di
scardinare) la frittata è fatta. Ma soprattuto pare che manchi
la concentrazione. Non per alcuni svarioni (evitabili, ma frutto
di poca conoscenza tra i nuovi inserimenti), ma per
l’impostazione del gioco, sia difensivo sia d’attacco. E che fa
prevedere molto lavoro da parte del mister.. Anche perché i
punti persi in casa peseranno il doppio quando i gialloblu saranno costretti a scendere in pianura. Forza Canove.
G.R.
il Volley Asiago potrà
portare ben due squadre al campionato
AICS. Anche in questo
caso lo staff allenatori
si è rimpolpato
attingendo al gruppo
“aspiranti” che ha seguito il corso interno
svolto dalla società tra
Agosto e Settembre di
quest’anno. Quindi anche per l’Under 13 ci
sono, malgrado l’elevato numero di atleti, tutti
presupposti per puntare su un lavoro di qualità. La scelta della società per gli atleti del Mini
Volley e dell’Under 13 è ricaduta anche quest’anno sulla
partecipazione ai campionati
AICS anziché FIPAV. Questo
perché il campionato AICS è
meno impegnativo sotto il profilo agonistico ma anche meno
vincolante sul piano delle partite. Maggiore facilità agli
spostamenti di gara con sanzioni più contenute in caso di
spostamenti ritardati. La società
ritiene che fintanto gli atleti non
superino la soglia delle scuole
medie, vada data loro una dose
contenuta di impegni che possa
essere rispettata sia sotto il profilo sportivo che dell’istruzione
scolastica. Passando alle categorie superiori, segnaliamo
l’uscita del calendario ufficiale
2012/2013 per l’Under 16, che
sarà la prima categoria di Federazione a partire; l’U16 femminile, infatti, di coach Lucio
Plebs, inizierà il campionato tra
pochissimi giorni, ovvero il 6
Ottobre, affrontando in trasferta l’US Summano. La prima
in casa delle U16 asiaghesi è
prevista invece per venerdì 12
Ottobre, alle 19:30 all’IPSIA,
contro il Volley Sottoriva.
Completano poi il girone B del
campionato U16 lo Schio, le
Volley Towers, il Robur Thiene,
Pallavolo Marostica e
Polisportiva Cogollo. Niente ancora di ufficiale per la 3a DIV
FIPAV se non che il consiglio
direttivo ha deciso di affidare la
squadra, in sostituzione di Cafaro
che ha lasciato per motivi professionali, al giovane coach Massimo Basso. Basso ha gentilmente accettato la proposta fatta dalla società asiaghese malgrado gli impegni legati al lavoro, ma, e soprattutto, al fatto che
Basso gioca nella 1a DIV Maschile della cugina società del
Cesuna. In tale compito Massimo Basso sarà aiutato anche
dagli allenatori federali della società che alternativamente saranno sempre presenti agli allenamenti della 3a DIV. Non sono
ancora usciti i calendari
dell’Under 14 che quest’anno
parte per la sua prima esperienza in Federazione. Le giovani
atlete di coach Lovato,
coadiuvato da Roberto Rigoni,
sono già in palestra da tempo
proprio per prepararsi al meglio
a questo importante appuntamento. Non ci resta che augurare un grosso “In Bocca al
Lupo” a tutte le squadre.
CORSA IN MONTAGNA
Runforyankee: sport, memoria
e amicizia nella gara sul Verena
Arriva dalla penisola sorrentina il vincitore della 2°
Runforyankee perché il primato sul traguardo posto a lato
del Forte Verena è del maratoneta Giovanni Ruggiero. A
dominare il settore femminile l’ormai imprendibile Maria Pia
Chemello. La gara era organizzata dal gruppo “La naeja”
con la collaborazione dei comuni coinvolti.
Sul percorso Centro Fondo Campolongo - Forte Verena il
trentanovenne della “Forestale” riesce a precedere di 40"
Michele Stefani (La Fulminea).
La new-entry della Val d’Astico, sua la recente “Vaca Mora”
a Canove, si conferma dunque atleta emergente nella specialità lui che si dedica con cointinuità alla disciplina solo da
poco più di un anno. Il podio assoluto si completa con Roberto Poletto (Puro Sport) atleta dalla carriera importante e
lunga ma ancora ben lontano dal desistere. Col suo terzo
posto a 1’ 05" dal vincitore conferma la posizione ottenuta
l’anno scorso.
A seguiree il fondista asiaghese Sergio Rigoni e Lucio
Spanevello (Puro Sport) specialista recoarese esperto quanto tenace. Maria Pia Chemello (Schio Bike Valli Sport) si
rende protagonista dell’ennesimo assolo personale. 13°
nella graduatoria generale
conferma così la statura tecnica di cui, via via, sta accreditandosi anche in campo internazionale grazie a prove
sempre determinate frutto di un lavoro preparatorio di qualità. Marta Fabris di Rotzo, già fondista di buon valore nonché
vincitrice della prima edizione, fa gara sulle altre concorrenti
regolandole a partire da Sabrina Roncaglia (Runners Team
Zanè).
Fra gli over 50 è ancora lo scledense Maurizio Novello (Puro
Sport) ad emergere ancora una volta. Con lui sul podio Ennio
Savio e Raffaello Valente entrambi del Gsa Vicenza.
La Runforyankee numero due va in archivio con un bel +50%
in termini di partecipazione toccando i quasi duecento partenti.
“La maggiore esperienza ci ha sicuramente aiutato – sottolinea Massimo Toldo uno degli organizzatori - e la gara è mi-
gliorata in qualità anche grazie al concreto sostegno di chi ha
condiìviso la nostra iniziativa facendo squadra fra Rotzo, San
Pietro e Pedescala. Siamo inoltre riusciti in pieno in un altro
nostro intento”.
Quale? “Unire in una sola giornata sport, memoria, amicizia
e commozione quest’ultima derivata, in sede di premiazioni,
dalla lettura della riflessione di Giulia Marangoni figlia dello
scomparso Gianatonio cui la gara è dedicata”.
La formula capace di coniugare sport, promozione del territorio e memoria viene utilizzata con sempre maggior frequenza: segno evidente che si tratta di un mx capace di rispondere a più esigenze in contemporanea con conseguenti benefici
a largo raggio.
R.A.
SPORT
Sportivi Ghiaccio Roana: “Pronti
per la nuova stagione agonistica”
Si inizia ad ottobre a Bolzano con la prima prova della Star Class
e poi con la Coppa Italia. Occhi puntati su Alessia Tumolero
e Marco Zovi. A breve il via anche ai corsi di avviamento
Fondata nel 1969 la Sportivi Ghiaccio Roana Asd avviava
l’attività agonistica sul laghetto Lonaba dando vita per
molti anni ad entusiamanti gare zonali con il Circolo Pattinatori Asiago e la Velocisti Ghiaccio Gallio. Ora l’attività è autorizzata solo su piste artificiali per cui, in attesa
dell’apertura del nuovo impianto al Lonaba, si utilizza lo
Stadio del Ghiaccio di Asiago. In coincidenza col nuovo
ciclo olimpico 2010-14 si è provveduto al rinnovo delle
cariche societarie. Alla guida del sodalizio c’è Paolo
Casentini coadiuvato da Renato Ambrosini, Maurizio
Carnino, Eliana Fabris, Valerio Fabris, Giorgio Sambugaro,
Gianni Sella e Diego Tumolero. Gli atleti iscritti sono
trentotto, suddivisi nelle nove categorie previste.
“Con quelli più grandi - precisa Valerio Fabris – si lavora
già dal maggio scorso mentre Andrea Stefani e Nicola
Tumolero, inseriti nella Squadra Nazionale Junior, seguono i programmi federali. Per tutti gli altri si è partiti col
lavoro “a secco”, da luglio, e sul ghiaccio dai primi di settembre”
Qual è la “forza” della Sportivi Ghiaccio Roana rispetto alla
stagione ormai imminente?
“Le prospettive sono
buone anche perché abbiamo alcuni ragazzi, in
primis Alessia Tumolero
e Marco Zovi, in grado
di fornire risultati già
nelle gare del prossimo
ottobre a Bolzano con la
prima prova della Star
Class e poi la Coppa Italia”.
“La società - precisa
ancora Valerio Fabris sta puntando molto sulla
promozione e si sta organizzando per effettuare un nuovo corso di avviamento al pattinaggio.
Inizierà a breve. Nei
prossimi giorni, tramite le scuole di tutto l’altopiano, saranno
distribuite istruzioni e modalità di adesione. In alternativa ci
si può presentare in pista, allo Stadio di Asiago, il martedì e
giovedì dalle 17 alle 18 durante l’allenamento. Un responsabile della Società è sempre presente. Ulteriori informazioni
si
possono
inoltre
ricavare
dal
sito
www.ghiaccioroana.altervista.org oppure scrivere a
[email protected]”.
Non manca tuttavia un giusto “amarcord” per dire e sottolineare della strada sin qui percorsa dalla società roanese.
“Tutto il buon lavoro fin qui condotto – sottolinea Fabris - è
frutto dell’impegno degli atleti e dei tecnici che con passione
e costanza seguono i ragazzi. Non bisogna comunque dimenticare il sostegno economico che da molto tempo la Rigoni
di Asiago, la Cassa Rurale di Roana e il Comune di Roana ci
accordano”.
“Se la Sportivi Ghiaccio Roana – ricorda ancora il dirigente
di contrà Toccoli - è attiva da quaranta e più anni in Altopiano
e lo rappresenta in Italia come nel mondo, visto che abbiamo
gareggiato in Olanda, Germania, Austria, Svezia, Stati Uniti,
lo dobbiamo anche alla lungimirante costanza con cui le amministrazioni di questi enti fin
qui succedutesi ci sostengono. Dobbiamo altresì ricordare e ringraziare il Comune
di Asiago per l’indispensabile
concessione dello Stadio per
gare ed allenamenti nonchè il
Centro Sportivo Forestale. In
questi anni attraverso i suoi
dirigenti e responsabili ha
sempre fatto il possibile per
favorire l’attività del pattinaggio di velocità in Altopiano. Infine, ma non da ultimi, va la
nostra riconoscenza a tutti i
soci che con la loro passione
e impegno ci permettono di
svolgere al meglio la nostra
attività”. Renato Angonese
AL VIA I CORSI DEL “SAKURA KARATÈ CLUB”
Stanno per riprendere le attività sportive del “Sakura Karatè Club” di Roana che, guidato da Antonello Pulga, cintura nera
3° Dan, si prepara ad una stagione densa di impegni. Iscritto alla FIKTA (Federazione Italiana Karatè e Discipline affini)
e al CONI, il Sakura Karatè Club si ispira alla pratica del Karatè tradizionale e si propone di diffondere il karatè non solo
come disciplina sportiva, ma anche come arte marziale basata sul rispetto dell’avversario e sull’autocontrollo. La attività
sarà rivolta sia a sportivi già esperti, sia ai principianti che desiderino avvicinarsi alla pratica del karatè. Aperti a bambini,
ragazzi e adulti, la frequenza annuale sarà interamente gratuita. Gli allenamenti si svolgeranno il lunedì e il venerdì dalle
18.30 alle 20.30, presso la palestra delle scuole elementari di Roana, a partire dal 1 ottobre prossimo, e saranno suddivisi
in corsi secondo la preparazione e l’età dei partecipanti. Per informazioni telefonare al numero 373 7163498, presentarsi
direttamente agli allenamenti o scrivere a [email protected]
N.M.
SCACCHI
Federico Scarsella si impone
al 2° Torneo Internazionale
di scacchi del Nevegàl
Si è svolto dal 14 al 16 settembre 2012, presso l’Albergo
Olivier in località Nevegàl, il 2° Torneo Internazionale di
scacchi città di Belluno. Due i tornei che hanno avuto luogo
ed ai quali hanno partecipato complessivamente 46 scacchisti
provenienti da tutto il Triveneto e dall’Estero. Il CSA7C era
rappresentato nel Torneo B (punteggio ELO < 1800) dai fratelli Federico e Lorenzo Scarsella. Buona la performance di
Lorenzo (il più giovane in assoluto fra i partecipanti) che ha
totalizzato 2,5 punti su 5 classificandosi in 11^ posizione e
guadagnando, grazie alla performance avuta nel torneo, una
buona manciata di punti ELO che lo riavvicinano al traguardo del titolo di 3N. Vince anche la speciale classifica per
atleti con punteggio ELO < 1600 punti. Ottima, invece, la
performance del fratello maggiore Federico che ha chiuso il
torneo con 4 punti su 5 e, meritatamente, al 1^ posto assoluto. A Federico i complimenti del Consiglio Direttivo del
CSA7C e dei suoi compagni del Circolo sia per la vittoria al
torneo del Nevegàl sia per aver raggiunto il titolo di 2N Elo
Fide. Auspico, in qualità di presidente, che gli altri giovani del
CSA7C siano spronati dalle performance di Federico e Lorenzo ed anche loro riescano ad ottenere i risultati che meritano. Prima di concludere un ringraziamento ai soci Ettore,
Livio, Luciano, Marco e Vinicio, che nelle ultime due settimane stanno allenando i nostri ragazzi con dei veri e propri
stage in vista degli impegni agonistici in programma da metà
settembre fino a metà ottobre. Già il 29-30 settembre ed il 67 ottobre 2012 si svolgerà a Vicenza il XVI Torneo Internazionale città di Vicenza con 3 Tornei in programma. A questa
manifestazione abbiamo in programma di partecipare con 7
nostri atleti (tra adulti ed Under 16) distribuiti in tutti e 3 i Tornei
in programma. Ricordiamo a tutti gli appassionati di scacchi,
poi, che domenica 14 ottobre 2012 è in programma a Lusiana la
2^ tappa del XV Gran Prix di scacchi del Veneto con Tornei A
e B per gli Under 16 e Torneo Open aperto a tutti. La manifestazione si terrà presso la Palestra Comunale di Lusiana dalla
mattina fino a pomeriggio inoltrato. Tutti gli appassionati sono
invitati a prender parte all’iniziativa. Un ringraziamento doveroso, infine, a tutti coloro che ci sostengono a partire dalle Amministrazioni Comunali di Gallio e di Lusiana che mai ci hanno
fatto mancare il loro supporto.
Giacomo Scarsella
continua da pagina 1
L’apertura della nuova stagione venatoria è avvenuta
nell’incertezza e nella confusione. Le cinque giornate di caccia al capanno, con
la ridda di notizie e smentite sull’eventualità che fossero ridotte a tre. La riduzione dell’orario, come se
invece di una battuta di caccia si trattasse di un turno
di lavoro. Le nuove regole
per la caccia di selezione,
sempre più assillanti, come
se non fosse abbastanza
umiliante andare sul posto
La caccia in Italia sta morendo
accompagnati come scolari in passeggiata, e farsi
indicare dal maestro il selvatico a cui sparare. E per
finire la più nefasta delle
decisioni: vietare l’uso del
segugio per la caccia al
capriolo. A questo proposito ritengo doveroso scomodare Darwin che in
tempi non sospetti sentenziò che l’uomo deriva dalla scimmia. Per giungere
L’ultimo saluto a
Maria dea luce
Se ne è andata la signora
più longeva di Enego, Maria Pasqualon in Cerato, in
paese conosciuta come
Maria dea luce, perché
suo marito, Bepi, che
l’aveva lasciata a metà
degli anni ’80, esercitava
la professione di elettricista, “il primo responsabile per la luce elettrica di
Enego” ricordava con orgoglio Maria.
Maria, il 7 settembre scorso, aveva festeggiato ben
105 anni; sì era della classe 1907!
L’ho conosciuta in occasione del suo centesimo
compleanno, e mi colpì
molto per la sua eleganza,
per come mi raccontò i fatti
più importanti della sua
vita. Non ci fu bisogno di
un intermediario, alle mie
domande rispose con piacere e grande precisione.
Una vivace e brillante centenaria, che da alcuni anni
ormai viveva a Bassano vicino all’unica figlia e ai nipoti.
Una donna tenace, che tribolò non poco per tirare
avanti la famiglia, dopo che
il marito perse l’uso di una
gamba. Mi raccontò fatti,
storie, che da allora spesso
mi ritornano alla mente,
perché
oggi
sono
impensabili …. Quanta
forza questa donna, quanto coraggio, quanto spirito di adattamento e… sopravvivenza fin da piccola; nel corso della Grande Guerra, quando girare
in paese e per i boschi era
un impresa, durante il
profugato, al momento del
ritorno quando ad attenderla c’era solo nuova miseria.
Fare legna, quando non
c’erano: auto, motoseghe e
Maria Pasqualon 1907-2012
quant’altro oggi è fondamentale. Partire da Enego
col buio e tornare col buio,
per andare a fare legna a
Malga Fiara. Trasportare
carichi enormi con la slitta.
Non aveva neppure avuto la
possibilità di frequentare la
scuola, solo la prima classe, perché poi bisognava
aiutare in casa, tuttavia ricordava: “mi piaceva tanto
leggere, e così, siccome non
avevamo tanti libri a disposizione, leggevo tutto ciò che
mi passava per mano, se
per strada trovavo un pezzo di giornale mi fermavo
e lo leggevo”.
Maria, inconsapevolmente
fu anche contrabbandiera,
raccontava infatti: “Quando ero ragazzina, mia
mamma mi mandava giù
verso Cismon a trovare
una zia, si andava giù attraverso dei dirupi, era la
strada dei contrabbandieri di tabacco. Quando poi
era ora di ritornare in su,
mi legavano in vita una cintura alla quale appendevano foglie di tabacco”.
Tante fatiche che tuttavia
non hanno scalfito la sua
tenacia, qualità che ha sicuramente favorito il
raggiungimento della incredibile meta dei 105
anni.
Stefania Simi
a questa conclusione, e soprattutto divulgarla, egli
dovette, battersi
contro la chiesa
che allora, come
oggi, rappresentava uno dei rami
del potere. Tutto
questo non centra
nulla con i problemi della caccia,
direte voi, ed avete ragione, però
mi permette di
fare un paragone.
Sull’origine dell’uomo ci furono,
e ci sono tuttora
versioni contrastanti, ma su quella del cane vi è la
certezza assoluta:
il migliore amico
dell’uomo discende dal
lupo.
Il lupo ed il segugio cacciano nello stesso modo dall’alba dei tempi. Cacciano
in gruppo e, come i licaoni
e le iene, inseguono le prede fino a sfiancarle. In
pratica la caccia con il
segugio è la più antica e
la più vera di tutte quelle
che si praticano con il
cane. Avete mai sentito un
ambientalista o un membro del W.W.F. che pro-
testa per le crudeltà che
si consumano ogni notte
nella savana e nella
taiga? Eppure le immagini cruente di certi documentari ci hanno mostrato le prede, ancora vive,
divorate dai predatori che
strappano loro le interiora. Già ma questo fa parte dell’equilibrio della natura, ti risponderanno gli
acculturati, paladini dell’ambiente. Certo, senza
i carnivori gli erbivori cre-
scerebbero a dismisura fino a
diventare così
numerosi da coprire tutti i pascoli e quando
l’erba non basta
più la morte arriverebbe per tutt i . Vo r r e i c h e
qualcuno
mi
spiegasse cosa
c’è di diverso fra
gli ungulati della
savana africana,
della taiga russa
e quelli delle nostre montagne.
Una differenza
c’è: sulle nostre
montagne non ci
sono predatori
naturali in grado
di regolare il numero degli ungulati e quindi il compito spetta ai cacciatori. Tutto questo avviene dopo i censimenti primaverili, effettuati dalle
guardie provinciali in collaborazione con i cacciatori. La caccia al capriolo
con il segugio dura poco,
a volte la quota di capi assegnata ad ogni singola riserva si raggiunge nella
stessa domenica d’apertura. Resta da capire se le
nuove restrizioni dipenda-
no da direttive europee o
se sono delle scelte precise di chi predilige la
caccia di selezione ed ha
deciso di spalmarne il periodo per tutta la durata
della stagione. Nel secondo caso si tratterebbe di
una prevaricazione nei
confronti di migliaia di cacciatori che allevano con sacrificio e passione questo
cane nobile e antico. Per concludere, non vedo un grande
futuro per la caccia in Italia
e temo che i giovani cacciatori punteranno sempre più
verso l’estero, dove c’è più
selvaggina, meno burocrazia
e la gente non si fa influenzare dalla Brambilla di turno. A proposito, chissà se
quella signora bionda, tanto
buona e tanto dolce da baciare e accarezzare i cuccioli
di beagle (bigol), sa che quelle simpatiche bestiole sono
dei segugi che da adulti cacciano in gruppo e quando raggiungono la preda la uccidono a morsi. Chiudo con un
appunto alle associazioni
venatorie che lottano ognuna
per proprio conto, per i propri interessi e per aumentare i propri iscritti, e intanto la
caccia in Italia, quella vera,
sta morendo.
Antonio Testolin
Presidente dell’associazione
Segugi e seguisti della zona
alpi della provincia di
Vicenza
Nessuno muore sulla terra finchè vive nel cuore di chi resta
MARIA MOSELE
VITTORIO RIGONI
CARMELA MUNARI
di anni 85
(Casògno)
di anni 56
Nella sua grande passione
ha trovato l’ultimo abbraccio con la sua montagna.
La sua famiglia lo ricorda
con immenso affetto
Gallio, 20 settembre 2012
(in SAMBUGARO)
Lascia nel dolore il marito
Angelo, i figli Gilberto,
Rosanna, Silvano, Renata,
Franca, e Remigio, i generi, le nuore, i nipoti, i pronipoti, i cognati, le cognate e
parenti tutti.
Asiago,
15 Settembre 2012
GIOCONDO
PERTILE
di anni 70
di anni 84
Lascia nel dolore il marito
Vittorio,i figli Gianpietro,
Flavio, Alain, le nuore Mara,
Erica, i cari nipoti
e parenti tutti.
Gallio,
15 Settembre 2012
Inviate il ricordo dei vostri cari all’indirizzo e-mail [email protected] oppure
tramite posta indirizzata a: l’Altopiano via J.Scajaro 23 Asiago (inserzioni gratuite)
Un uomo che apparteneva alla
“tribù” degli uomini dalle mani
grandi. Chi ha conosciuto
Giocondo non può fare a meno
di ricordare questo particolare:
mani per lavorare, per abbracciare e coccolare i suoi nipotini,
per salutare e gesticolare nei
suoi discorsi sempre allegri e
positivi. Giocondo aveva un
sorriso contagioso e una battuta sempre pronta, che rimarranno nel cuore di chi gli ha voluto bene.
La sua famiglia
Gallio, 18 settembre 2012
Hockey Inline
l’Altopiano
Sabato 29 Settembre 2012
La voce degli 8 Comuni
a cura di Giovanni Dalle Fusine
Da sabato 29 settembre a venerdì 12 ottobre
Il 28 settembre è il 272º giorno del calendario gregoriano. Mancano 94 giorni alla fine dell’anno.
Sabato 29 S. Michele
Domenica 30 S. Girolamo
Lunedì 1 ottobre S. Teresa
Martedì 2 SS. Angeli custodi
Mercoledì 3 S. Gerardo
Giovedì 4 S. Francesco d’Assisi
Venerdì 5 S. Placido
Sabato 6 S. Bruno (dipinto)
Domenica 7 B.V.M. del Rosario
Lunedì 8 S. Pelagia
Martedì 9 S. Dionigi
Mercoledì 10 S. Daniele
Giovedì 11 S. Firmino
Venerdì 12 S. Serafino
Alla data del 29 settembre il sole sorge alle ore 07:08 - tramonta alle ore
18:55
Proverbi di questo periodo -”Con otobre a San Simon, de ogni gaeo i
fa un capon, e col resto dele bale, i fa su un telegiornale” –”Otobre
domanda funghi, castagne e ghiande” –”Da otobre el vin nè è doghe”
– “Ottobre xe quasi mato, ma nisùn ghe fa el ritratto” - (4 Ottobre) “Per
S. Francesco parte el caldo e torna el fresco” –”Otobre xe belo, ma tien
pronto l’ombrelo” –”Otobre piovoso, campo prosperoso” –”Otobre
o belo o piovoso, vin e cantina: da sera a matina”.
Equinozio di Autunno: si realizza quando la Terra raggiunge quel punto dell’orbita in cui il Sole si trova a picco sull’Equatore, mentre si
trova sull’orizzonte sia al Polo Nord che al Polo Sud. Quest’anno è
caduto esattamente il 22 settembre alle ore 14:49 UTC (16:49 ora italiana). Ma, non era il 21 settembre?? Ricordi e insegnamenti infantili e
adolescenziali ci hanno sempre imposto l’inizio dell’Autunno Astronomico il 21 Settembre, così come la Primavera il 21 Marzo e così via.
Ma non è sempre così! Il motivo è il diverso calendario che gli uomini
hanno adottato rispetto a quello “utilizzato” dalla Terra. Tutti sappiamo infatti che il nostro Pianeta percorre la sua orbita attorno al Sole in
365 giorni, ma non sono 365 giorni esatti, sono 365 giorni, 5 ore, 48
minuti e 46 secondi. Ecco quindi che l’anno tropico (periodo di rivoluzione della Terra) risulta più lungo di quello del nostro calendario
(calendario gregoriano) e proprio l’uomo cerca ormai da molti secoli di
correggere questo errore con l’introduzione degli anni bisestili.
Che tempo avremo nei prossimi giorni. Sull’Italia il mese di Ottobre,
stante questo primo aggiornamento, potrebbe iniziare instabile specie al Nord e versante tirrenico, maggiormente interessate dai passaggi atlantici della prima decade, ma con una seconda parte del mese
piuttosto stabile, per la parziale espansione dell’azzorriano sul Mediterraneo Occidentale. Sul resto della Penisola non ci attendiamo variazioni significative. Temperature che si manterranno mediamente
attorno la norma, salvo locali scarti negativi per un maggior contributo di masse d’aria oceaniche. Mese di Ottobre, pertanto, che potrebbe trascorrere mediamente nella norma dal punto di vista termico, ma
con precipitazioni inferiori la norma al Nordovest ed Alto Tirreno. In
particolare dato il contesto barico tipico del periodo autunnale, il
tempo sulla nostra penisola si prevede nei prossimi giorni diffusamente
instabile soprattutto sulle regioni centrali, adriatiche, meridionali e
temporaneamente anche su quelle di nordest, per una circolazione a
prevalente componente settentrionale e piogge o rovesci diffusi. In
questa ottica va segnalato anche un sensibile calo termico per correnti da Nord e prime nevicate sui rilievi appenninici e su Est Alpi fino
anche ai 1500 m o anche più in basso. Tempo migliore al Nordovest ,
alto Tirreno e sulla Sardegna ma non è escluso che possano isolarsi
minimi di vorticità positiva in area tirrenica centro-meridionale o sulle
regioni centrali con maggiore coinvolgimento nell’instabilità anche
del resto del Paese. Temperature sotto media ovunque.
L’autunno si fa sentire. Ottobre, mese pienamente autunnale, segna
la fine del ciclo vegetativo delle piante e cambiamenti importanti nella
vita degli animali. Le foglie di gran parte degli alberi sia in città che in
campagna cambiano lentamente colore, segno che il loro lavoro di
sintesi è terminato. Sui mille metri di altitudine i boschi son già colorati di giallo, arancio, rosso, marrone, uno spettacolo che è alla portata
di chiunque salga sull’Altopiano di Asiago. Per gli appassionati in
Dalle ore 8.45 di sabato 29 settembre
alle ore 8.45 di sabato 6 ottobre
ASIAGO: Farmacia Chimica Bortoli sas del dott.
Vittorino Ballici Molini – Piazza II° Risorgimento, 23
Dalle ore 8.45 di sabato 6
alle ore 8.45 di sabato13 ottobre
LUSIANA: Farmacia del dr. Mario Balduzzo
Viale Europa, 27
ROANA: Farmacia di Roana sas della dr.ssa
Silvia Passuello – Piazza S. Giustina, 23
questi mesi è tempo anche di funghi, da raccogliere con sapienza e
rispetto per il bosco e i suoi abitanti.
Funghi porcini: mangiamoli con le patate. Ingredienti - 1 kg. di patate; 100 gr. di funghi secchi; formaggio grat-tugiato; santoreggia (“erba
cerea”); olio; burro; vino bianco;
sale. Preparazione: asciugare
bene i funghi messi a bagno
nell’acqua tiepida. Metterli
a cuocere in un tegame
con l’olio e il burro. Aggiungere la santoreggia
(erba cerea), il sale e
spruzzarvi sopra a tratti il
vino. Cuocere fino ad
avere un sugo piuttosto
denso. Friggere a parte le patate tagliate a dischetti, o se
preferite a spicchi piccoli. Scolare poi l’olio eccedente e versare il
sugo ottenuto con i funghi sulle patate e poi cospargere con il formaggio.
Il santo: 6 ottobre san Bruno. Nato in Germania nel 1030 e vissuto poi
tra il suo Paese, la Francia e l’Italia, dove morì nel 1101, Bruno o
Brunone, professore di teologia e filosofia, sceglie ben presto la
strada della vita eremitica. Trova così sei compagni che la pensano come lui e il vescovo Ugo di Grenoble li aiuta a stabilirsi in una
località selvaggia detta «chartusia» (chartreuse in francese). Lì si
costruiscono un ambiente per la preghiera comune, e sette baracche dove ciascuno vive pregando e lavorando: una vita da eremiti,
con momenti comunitari. Quando Bruno insegnava a Reims, uno
dei suoi allievi era il benedettino Oddone di Châtillon. Nel 1090 se
lo ritrova papa col nome di Urbano II, che lo sceglie come consigliere. Ottiene da lui riconoscimento e autonomia per il monastero
fondato presso Grenoble, poi noto come Grande Chartreuse. In
Calabria nella Foresta della Torre (ora in provincia di Vibo Valentia)
fonda una nuova comunità. Più tardi, a poca distanza, costruirà un
altro monastero per la vita comunitaria. È il luogo accanto al quale
sorgeranno poi le prime case dell’attuale Serra San Bruno. Etimologia: Bruno allude al colore della carnagione.
Successe come oggi, ma tanti anni fa: 12 ottobre 1492.
Quando ormai le speranze erano finite, dopo 33 giorni di navigazione, ecco che fu avvistata la terra. Lo sbarco avvenne in mattinata, con un gruppo di indigeni come spettatori. Il posto fu chiamato
da Cristoforo Colombo San Salvador. L’antefatto fu che il 3 agosto
1492, Colombo partì da Palos, in Spagna, con tre caravelle, la ‘Nina’,
la ‘Pinta’ e la ‘Santa Maria’, grazie ad un accordo con i regnanti
spagnoli che lo finanziarono. Fece poi una sosta alle Canarie per
ripartire il 6 settembre verso ovest. Il 12 ottobre 1492, però, il
navigatore genovese pensò di essere sbarcato in Asia, in un arcipelago giapponese, e non in un nuovo continente fino ad allora
sconosciuto, ossia l’America. Cristoforo Colombo fece ritorno a
Palos il 15 marzo 1493 ove ricevette gloria e onori, nonché altre 17
navi per la seconda spedizione.
26
ARIETE
Nettuno è appena entrato nel vostro segno
dove già si trovano il Sole e Mercurio. Vuol
dire che la fantasia non vi manca e che vi saranno notevoli occasioni sia nell’amore, sia nei
rapporti di lavoro. Converrà prenderle in seria considerazione perché potrebbero avere sviluppi importanti nel prossimo futuro.
TORO
Il vostro desiderio di novità e di un orizzonte più ampio, dove cercate occasione di impegno, può essere soddisfatto: non esagerate
nelle aspettative che riguardano l’amore e non trascurate l’aspetto
importante di Giove, che vi offre l’occasione da non sottovalutare,
anche se non risponderà perfettamente alle vostre ambizioni.
GEMELLI
Senza dimenticare l’impegno richiesto da Plutone, tuttora nel vostro segno, è giunto il momento di concedervi il giusto compenso
per lo sforzo e l’abilità con cui avete saputo affrontare una recente
situazione difficile. Nell’amore, se non tutto va come vorreste, guardatevi attorno con ottimismo, cercando di sorridere al destino, anziché contrastarlo.
CANCRO
Vi sentite fra Scilla e Cariddi, o, per meglio dire, tra l’incudine e il
martello. Marte e Mercurio in opposizione tra loro infatti si trovano
anche in aspetto difficile con il vostro segno. Questo non significa
che dobbiate rinunciare a un progetto ambizioso. Anzi, insistete
nella vostra posizione: alla fine si può sempre fare un passo indietro, senza rinunciare del tutto.
LEONE
In attesa di Saturno, sarà meglio muoversi tenendo conto dell’opposizione di Giove, che consiglia un ripensamento nell’amore o
nella gestione del lavoro, dove non guasterebbe una più giusta
remunerazione. Se avete qualche capriccio da soddisfare, è arrivato
il momento giusto per prendervi una giusta soddisfazione, finora
rinviata per mancanza di determinazione: coraggio!
VERGINE
Saturno è sempre nel vostro segno. Del resto si tratti di un pianeta
lento, e c’è poco da fare…Ma non è una circostanza negativa, anzi:
il compito di Saturno è quello di farvi avanzare sul difficile sentiero
del cambiamento e, anche se il prezzo è sempre elevato, vale la pena
di pagarlo. Sia nell’amore, sia nella gestione delle finanze, occorre la
massima oculatezza.
BILANCIA
Marte nel vostro segno è opposto a Mercurio. Significa che siete in
grado di farvi valere in ogni situazione, soprattutto nel lavoro e
negli affari. Ma significa anche che è opportuna la massima prudenza per sfruttare al meglio un’occasione capace di farvi cambiare
idea, specialmente nell’amore: sarà probabilmente necessario adeguarsi alle novità più recenti.
SCORPIONE
Il vostro bisogno di affermazione è più che sostenuto dagli astri,
che vi dimostrano naturale benevolenza. Approfittate dell’aspetto
positivo di Saturno che rende più facile realizzare un progetto ambizioso rimasto finora da parte. Nell’amore sono possibili piacevoli
novità da vivere con gratitudine per un destino generoso.
SAGITTARIO
Venere in buon aspetto con il vostro segno vi sollecita molto piacevolmente: potete dunque dare spazio alla vostra nota disponibilità
e alla vostra attitudine generosa e comprensiva nei confronti di chi
vi sta attorno, anche se in qualche caso non è opportuno sacrificarsi. Una decisione a lungo meditata può finalmente essere realizzata.
CAPRICORNO
Siete più che sollecitati da Marte e Mercurio, in opposizione tra loro
e in aspetto difficile con il vostro segno: è proprio il momento di
dare ascolto ai suggerimenti del destino, muovendovi con la massima prudenza, sia nell’amore, sia nel lavoro, e scegliendo con cura il
momento più adatto per ottenere, se non tutto, almeno una prte di
quello che desiderate.
ACQUARIO
Giove si è amabilmente insediato nel vostro segno, e sia l’amore che
gli impegni quotidiani ne risentono positivamente. Sono specialmente favoriti i nuovi incontrim ma anche quelli già consolidati
possono conoscere un piacevole rinnovamento. Se sapete cogliere
i suggerimenti di un destino gentile che vi permette di scegliere,
accomodatevi!
PESCI
Avete ormai sperimentato il favore del destino, visto che Urano e
Venere stabilmente nel vostro segno non vi fanno mancare novità
d’amore e dei denaro tra le quali potete scegliere quello che più fa al
caso vostro. Per l’amore ricordate che ogni cambiamento suggerito
dal destino vi sarà di aiuto in futuro: costerà qualche sacrificio , ma
vale la pena di affrontarlo.
Il Giornale pubblica le Vostre lettere!
Domenica 30 settembre
ASIAGO: AGIP, Via Verdi
LUSIANA: NORD PETROLI, Via Europa
Domenica 7 ottobre
ASIAGO: TOTAL, Via Autieri d’Italia
Inviatele a: Giornale dell’Altopiano
e-mail: [email protected]
Per favorire il lavoro della redazione sarebbe
preferibile riceverle via posta elettronica.
E’ comunque possibile inviarle all’indirizzo:
Via J. Scajaro n.23 36012 - Asiago
Si ricorda che, per poter essere pubblicate, le lettere
devono riportare sempre firma, indirizzo e
numero di telefono del mittente.
La redazione si riserva anche eventualmente di ridurre,
modificare o non accettare eventuali testi di cattivo gusto.
l’Altopiano
Sabato 29 Settembre 2012
La voce degli 8 Comuni
27
TUTTI IN BICI DA
SAN CANDIDO A LIENZ
Auguri
A nonna Antonietta per i suoi 82
anni, a papà Dino per i suoi 56 e a
Roberto per i 30! Vogliamo farvi
tanti tanti tanti auguri!!!
La vostra numerosa famiglia
4 ottobre 1967 - 4 ottobre 2012
Auguri per il Vostro anniversario
di 90 anni di matrimonio
(45 Vittorino + 45 Rita) !!!
Con tutto l’affetto possibile dai nipoti,
da figli, figlie, nuore e generi
Una vescia gigante per Nicola
Il piccolo Tommaso
(3 anni) con la sua
“brisa” record da
2,1 kg trovata
ad Asiago
Che la stagione stia finalmente regalando soddisfazioni agli appassionati di
funghi è cosa ormai risaputa: basta un giro nelle piazze al pomeriggio per sentire
i racconti di fungaioli e delle loro “prede ambite”. Ma
per Nicola Fracaro è stato
un momento di vero stupore
quando in un pascolo di
Vezzena si è imbattuto in
una vescia dalle dimensioni
raguardevoli: 2,3 kg di gusto. Che la specie, nome
scientifico
“calvatia
maxima”, possa dare esemplari grandi è fatto ben do-
MAMME DI GEMELLI IN FESTA
Si organizza una “PIZZA IN ALLEGRIA”
per tutte le mamme di gemelli dell’Altopiano.
Sabato 6 Ottobre 2012, ore 19.30. Mangiamo
una pizza, scambiamo esperienze e aneddoti
sulla nostra avventura di bi – tri mamme nello
stesso momento. Per conferma di partecipazione e luogo d’incontro telefonare ai seguenti numeri 340 2776241 o 348 5114366
Vendesi autovettura Volkswagen
Polo del 2009, con 22.000 km.
Informazioni al 340 2517248
cumentato ma i 2.317 grammi della vescia trovata da
Nicola sono decisamente
una bella scoperta. G.R.
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A CANOVE.
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CHIAMARE IL
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di Asiago cerca
giovane collaboratore
amministrativo
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Telefonare al numero
336308313
“Maestra, lo sai che domenica vado in Australia in
bicicletta?” Travolto dall’entusiasmo, qualcuno ha
confuso “Austria” con “Australia”; in fin dei conti
sono solo due lettere di differenza! Domenica 16 settembre l’U.S. Asiago Sci ha organizzato, per le categorie dei più piccoli dello sci nordico, una strepitosa
gita in bicicletta. Inizialmente si era pensato alla
ciclabile della Valsugana, ma qualcuno ha proposto:
“Visto che ci spostiamo, facciamo la mitica Dobbiaco/
Lienz, perché quando si è in ballo bisogna ballare”. E
così, senza troppe esitazioni, nel mese di luglio abbiamo fatto una ricerca per trovare una ditta che disponesse del carrello porta-bici (poiché avevamo intenzione di utilizzare le nostre) e quindi, dopo aver confrontato alcune proposte, abbiamo prenotato il pullman. Quando abbiamo comunicato agli iscritti l’orario di partenza e la ditta che ci avrebbe trasportati a
San Candido, è sorta spontanea l’obiezione: “Ma
come, andiamo con la corriera di linea?” Ci siamo infatti serviti del servizio turistico della FTV che dispone di una flotta di pullman turistici di vario genere con
diversi tipi di allestimento ed equipaggiamento e in
particolare, quello che ha fatto al caso nostro, di un
automezzo con gancio di traino e relativo carrello attrezzato per il trasporto di ben 30 biciclette. Ci siamo
ritrovati alle 6.30 di mattina, i papà hanno caricato
tutte le bici e quindi siamo partiti in perfetto orario;
l’autista ci ha confessato di non aver mai visto il carrello al completo! La strada per arrivare nel cuore del
Tirolo è stata lunga (circa 4 ore di viaggio), ma lungo
il tragitto la vista dell’incantevole paesaggio ha riempito i nostri occhi: cielo turchese, prati verdi, meli carichi di frutti rossi e gialli, e non dimentichiamo le
vigne! Arrivati a San Candido, in una decina di minuti
abbiamo scaricato tutti i nostri velocipedi; nel frattempo abbiamo ritirato la rimanenza delle bici, già per
tempo prenotate e quindi pronte, presso uno dei negozi specializzati nel noleggio, così prima di mezzogiorno è finalmente iniziata la nostra pedalata. La pista ciclabile è meravigliosa, interamente asfaltata.
Qualche leggera salita al termine della quale non ti
accorgi nemmeno di avere una respirazione un po’
più intensa, ma subito dopo inizia la discesa che ti fa
subito recuperare e ti ricompensa con il panorama:
ponticelli, ruscelli, monti invalicabili, contrade e
chiesette che sembrano dipinte essendo arrampicate
sui due versanti della vallata. I nostri piccoli atleti, di
età compresa fra i 7 e gli 11 anni, hanno fatto vedere di
che pasta sono fatti e invece che incitarli a pedalare
bisognava raccomandare loro di andare piano e aspettare, invitandoli anche a guardarsi intorno e riempirsi
gli occhi di tutto quell’incanto. Dopo circa 15 Km, a
Sillan, paesino in terra austriaca, avevamo appuntamento con il nostro autobus per consumare il pranzo
al sacco. Il luogo di ritrovo non
poteva essere più azzeccato, anzi
lo possiamo confessare, era premeditato: lo stabilimento/punto
vendita della Loacker! Complice
il fatto che il negozio opera con
orario continuato fino alle 5 del
pomeriggio (compreso sabato e
domenica), siamo caduti…in (dolce) tentazione. Dopo la pausa
pranzo, in sella ai nostri bolidi a
trazione umana, siamo ripartiti, e
visto che l’appuntamento successivo era l’arrivo presso il piazzale
della stazione ferroviaria di Lienz, si sono formati vari gruppetti. Statisticamente, su 46 partecipanti, doveva succedere qualche imprevisto, e la statistica è stata rispettata: una foratura
(fortunatamente il papà-atleta Marco aveva il
kit di pronto intervento, e con una rapidità
paragonabile a quella dei meccanici di
Maranello ha sostituito la camera d’aria); qualche ginocchio sbucciato e un paio di gomiti
graffiati, tuttavia grazie alla previdenza di qualche genitore che aveva portato la valigetta del
primo soccorso, con un po’ di disinfettante e
qualche cerotto tutto è stato dimenticato . Per
la serie “non ci facciamo mancare nulla”, a conclusione del tragitto in bicicletta, quasi 50 Km,
abbiamo festeggiato due (diconsi 2!) compleanni (location non usuale per una festa di compleanno, che sicuramente i festeggiati non scorderanno); torte con candeline, bibite e l’immancabile prosecco. Cosa vuoi di più dalla vita? …
anche l’amaro?
Sui volti di tutti prendevano forma sorrisi appagati, alternati a sguardi incantati, grati di aver
potuto godere di una giornata incantevole, anche dal punto di vista meteorologico. Bambini,
genitori, zii e persino nonni non hanno minimamente sentito la fatica del tragitto (era tutta discesa: circa 500 metri di dislivello distribuiti sui
quasi 50 Km della ciclabile), anche se si sentiva
un po’ di torpore ad una parte del corpo a contatto con la sella ....Il ritorno a casa è stato più
lungo dell’andata, visto che da Lienz ci sono
altri 50 Km per rientrare in Italia, ma ciò non ha
compromesso la regolarità della giornata successiva. Pur con qualche sbadiglio, tutti sono
andati a scuola (e al lavoro), ai partecipanti alla
fortunata gita è stato comunque concesso
l’esonero “una tantum” alla partecipazione alla
seduta di presciistica programmata per il lunedì
pomeriggio successivo.
Infatti da inizio settembre i giovani atleti hanno
iniziato il percorso di avvicinamento alla neve
con la presciistica, proposta per 3 volte la settimana (lunedì, mercoledì e venerdì) presso la
palestra dell’IPSIA. La partecipazione è aperta
a tutti coloro che vogliono provare gli sci stretti ma soprattutto sono disposti e interessati a
fare esperienze di divertimento e amicizia assieme ai nostri giovani e bravi allenatori. E se poi,
tra una corsa e una capriola, tra un salto e una
piroetta, ogni tanto ci scappa una passeggiata
notturna, o un’uscita con i roller, o una “fantastica” biciclettata, magari è un motivo in più per
provare …
Stefania Rigoni
Sabato 29 Settembre 2012
l’Altopiano
28
La voce degli 8 Comuni
Pagina 10
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