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Centro Documentazione Donna e Comune di Modena

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Centro Documentazione Donna e Comune di Modena
With the support of European Commission
Schede tamatiche sull’educazione fra pari rivolto alle insegnanti e agli studenti
1. Suggerimenti per insegnanti
L’obiettivo primario è dare l’informazione corretta e completa su che cosa si intende con
violenza di genere. Ciò si ottiene descrivendo tutte le forme di violenza ed i comportamenti
correlati, anche quelli che, pur non essendo di violenza manifesta, sono riconducibili a
forme di controllo e di mancanza di rispetto dell’altro. Altri obiettivi sono: puntualizzare i
concetti di sesso e genere; mettere a fuoco che cosa si intende con “differenze di genere”
e le sue implicazioni sull’autonomia delle scelte individuali rispetto alle influenze culturali e
sociali; riflettere sugli stereotipi di genere; riflettere sulla qualità delle relazioni; favorire il
dialogo come strumento primario di risoluzione dei conflitti e di confronto tra diversità.
Il target preferibile di intervento è una classe terza (o quarta) di scuola media superiore,
preferibilmente mista, in quanto le ragazze e i ragazzi sono già inseriti nel contesto
scolastico e, nello stesso tempo, hanno la prospettiva di rimanere all’interno della scuola
per un tempo sufficientemente lungo da garantire una ricaduta significativa del progetto di
educazione fra pari.
La durata consigliabile del percorso è di 12 ore (4 incontri della durata di 3 ore ciascuno).
La periodicità suggerita è un incontro ogni 7/15 giorni.
Seguirà, poi, l’azione dei “peer educator” su altre classi.
Gli argomenti principali che è necessario trattare durante l’intervento, sono:





Definizione di violenza di genere (per esempio quella del Belgium’s National Action
Plan concerning the fight against violence between partners’, approvata dal
governo belga 8 febbraio 2006.).
Definizione comparata di sesso e genere (che cosa si intende con “cultura”;
definizione di “genere”; identità sessuale e identità di genere; rapporto tra identità e
cultura)
Gli stereotipi di genere (definizione di pregiudizio e stereotipo; stereotipi femminili e
maschili ricorrenti; stereotipi sessisti).
L’educazione tra pari (rif: Carta dei Peer, Unesco 2003. Definizione di educazione
fra pari, riflessione sull’influenza dei coetanei su di sé; riflessione della propria
influenza sui coetanei; empowerment personale; presentazione del ruolo del peer
educator e della fase di riversamento).
Strumenti per la peer education (presentazione di giochi e strumenti).
www.daphne-perspective.eu
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
La comunicazione e i suoi strumenti (rif.: Pragmatica della comunicazione umana;
Paul Watzlawich. Il concetto di scatola nera; la circolarità della comunicazione; gli
assiomi della comunicazione; la comunicazione non verbale; il processo di
comunicazione; gli ostacoli della comunicazione; l’ascolto attivo).
Poiché lo scopo della formazione è, accanto al necessario trasferimento di concetti e
strumenti, l’attivazione del dialogo e del confronto con i partecipanti, è fortemente
consigliato l’uso di una metodologia interattiva. Tale obiettivo lo si ottiene facendo ricorso
a strumenti come esercitazioni e giochi di ruolo, ma soprattutto suddividendo i ragazzi in
sottogruppi che elaborino riflessioni sui concetti presentati: ciò favorisce lo scambio tra di
loro (tra pari!) e li aiuta a superare la ritrosia naturale nel rapportarsi con un adulto.
Altra tecnica efficace è quella di proporre alcune fasi di “domande e risposte”, cioè
momenti in cui l’adulto stimola attraverso una domanda specifica, la riflessione individuale
di ciascun partecipante e chiedendo loro di utilizzare dei post-it per scrivere la loro risposta
(se necessario anche in forma anonima). I biglietti possono essere raccolti in cartelloni
appesi in aula, che possono rimanere nei giorni seguenti e quindi favorire ulteriori confronti
e discussioni.
La composizione ideale della metodologia è: 10% lezione frontale, 10% domande e
risposte, 80% giochi, esercitazioni, lavoro di gruppo.
Si propongono di seguito alcune esercitazione che possono essere proposti alle classi di
studenti.
1.
Sul tema pregiudizi e stereotipi
“La terra sta morendo”. Obiettivo: rendere consapevoli i partecipanti dell’influenza degli
stereotipi.
Vengono date le istruzioni seguenti: “La terra sta morendo. Unica possibilità di salvezza,
una navicella spaziale con 7 posti che sta per partire per un altro pianeta. Intorno alla
navicella ci sono 11 persone che aspirano a partire. Voi vi trovate nella posizione di dover
scegliere le 7 persone che partiranno e costruiranno il primo nucleo di una nuova civiltà. Di
loro sappiamo pochissimo, quasi niente, e tuttavia su questa base dovete scegliere e
anche rapidamente, altrimenti nessuno resterà in vita. Indicate il motivo per cui scegliete o
scartate ciascun personaggio”.
Elenco dei personaggi:
MILITANTE NERO
POLIZIOTTO CON FUCILE
ATLETA
ARCHITETTO
CUOCA
FALEGNAME CIECO
DOTTORESSA
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PROSTITUTA
RAGAZZA DI 16 ANNI INCINTA
MUSICISTA GAY
SACERDOTE.
I ragazzi/e scelgono prima individualmente l’elenco dei 7, poi, divisi in sottogruppi di
massimo 6 persone, stilano una lista concordata. Un portavoce per ogni gruppo spiega i
motivi delle scelte e degli scarti ed eventuali posizioni di dissenso. Si procede ad una lista
unica per la classe. L’esperta, alla fine, produce azioni di disturbo comunicando
informazioni aggiuntive su alcuni personaggi, scelti in modo da mettere in evidenza
descrizioni stereotipate. Segue l’elenco delle descrizioni al positivo ed al negativo dei
personaggi.
Se è stato scelto/se non è stato scelto:
Militante nero
Poliziotto con fucile
Atleta
Architetto
Cuoca
Falegname cieco
Dottoressa
È un pericoloso aderente a un partito estremista.
È un giovane di colore che fa attivamente parte di un
movimento per la pace, esperto in non violenza e gestione
creativa dei conflitti.
Un convinto assertore della dittatura e si servirà del fucile per
garantire quello che lui considera il giusto ordine.
È un giovane e atletico leader dei boy scout, uno che
userebbe il fucile unicamente per procurare il cibo con la
caccia.
È la vincitrice delle olimpiadi della terza età, ma ora le sue
condizioni non sono più tanto buone.
È forte, versatile e assai intelligente e creativo.
Mangia solo rape rosse, che non sembra si possano coltivare
nel paese.
È una giovane donna particolarmente esperta nell'utilizzo per
costruzioni di materiali insoliti e ha grande creatività.
Ha lavorato unicamente nel carcere di Sing Sing e ha imparato
a cucinare solo un certo tipo di pietanze.
Sa rendere appetitosa qualunque cosa.
È diventato cieco a causa di un incidente che lo ha
completamente paralizzato e la depressione lo ha reso
artritico.
È un famoso maestro delle costruzioni di legno e sarebbe in
grado di insegnare queste rare abilità a chiunque.
È una laureata in legge, dirigente della Pubblica
Amministrazione.
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Non solo è abile nella professione medica, ma anche giovane,
forte, allegra e versatile.
Prostituta
Ha settant'anni e, a causa della dura vita, ha un carattere
pessimo.
Ha un ottimo carattere, è allegra e collaborativa. Inoltre
avendo deciso di cambiare vita ha recentemente frequentato
un corso e conseguito il diploma di infermiera.
Ragazza di 16 anni incinta
Ha l'AIDS in fase terminale.
Gode di ottima salute e sta per avere due gemelli, maschio e
femmina, perfetti e robusti.
Musicista gay
Sa suonare solo l'organo, che, per problemi di spazio, non può
essere trasportato.
Il suo senso della musica è molto sviluppato e anche se non
avesse strumenti, basterebbe la sua voce per rallegrare tutti.
Sacerdote
È il capo di una setta fondamentalista.
È un vero conduttore d'anime, aperto, disponibile, sempre in
grado di confortare e assistere.
Favorisce la presa di coscienza sulla diffusione degli stereotipi, il confronto inter ed intra
gruppo.
2.
Sul tema peer education
“Gli amici influenzano la tua vita?”
Dividere la classe in sottogruppi, i presenti focalizzano gusti, comportamenti, modi di dire
che hanno imparato/copiato o sui quali sono stati influenzati da coetanei (es. taglio di
capelli, stile di abbigliamento, gusti musicali ecc.).
“E tu, influenzi i tuoi amici?”
Stessa modalità, in questo caso i partecipanti mettono a fuoco come ciascuno abbia in un
qualche modo influenzato i coetanei.
Favorisce la presa di coscienza sulla reciproca influenza tra pari, sulla reale possibilità per
i partecipanti di trasmettere contenuti in modo convincente.
3.
Sul tema delle differenze
“L’annuncio”.
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Viene presentato il seguente testo: “Venticinquenne che ama le cose belle della vita cerca
anima gemella con uguali caratteristiche”
Si chiede ai partecipanti di scrivere su un post-it la cosa più bella della vita dal proprio
punto di vista. I post-it vengono attaccati ad una superficie e vengono letti: sono il
manifesto delle cose belle per la classe, ma testimoniano anche come ogni individuo dia
una definizione personale del termine “cose belle della vita”.
Favorisce la discussione sulle differenze e sulla comunicazione.
4.
Sul tema della comunicazione
“Le oche sotto al ponte”
Gioco sulle implicazioni “parassita” nella comunicazione verbale.
Viene presentato il seguente testo: “Sotto un ponte passano due oche davanti a due oche,
due oche dietro a due oche, due oche in mezzo a due oche. Quante oche passano?”
La maggior parte di noi risponde 6. Ciò accade perché le parole “due oche”, ripetute, ci
fanno pensare a coppie. La risposta giusta è 4 oche.
Favorisce la riflessione sugli elementi che possono rendere la nostra comunicazione
incompleta o inefficace.
5.
Sul tema della violenza di genere
“Vero e falso”
Vengono proposte delle affermazioni e viene chiesto di decidere se siano vere o false e
perché.
La violenza è unaLa violenza è unaSe una persona miUna persona non fa
prova di carattereprova di debolezza.ama deve fare l’amorel’amore per fare un
forte.
Una
persona puòcon me.
favore all’altro. Lo si fa
essere forte senza
quando lo vogliono
essere
violenta
e
tutti e due. Se l’altro/a
senza umiliare l’altro.
rifiuta non vuol dire
che non ti ama.
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La gelosia è
prova d’amore.
unaAll’inizio, quando il/laUn/a ragazzo/a puòNon si può cambiare il
tuo/a partner è geloso/cambiare
ilcarattere di un’altra
a,
magari
perchècomportamento
persona. La si può
qualcuno ti guarda,violento del/la suo/asupportare,
ma
può essere piacevole.partner
con
laciascuno di noi è
Può essere il suotenerezza
e
lal’unico
che
può
modo di dimostrarepazienza.
cambiare se stesso. Si
che ci tiene a te. Ma
può essere aiutati
non è una prova
anche
da
un/a
d’amore: è una prova
professionista.
che non ha fiducia in
te. Quando la gelosia
diviene sistematica o
nascono
comportamenti
di
possessività, controllo
delle
tue
attività,
divieto di farti vedere i
tuoi amici, allora è
violenza.
Se il/la mio/a partnerBisogna
fareViolenza
significaLa
violenza
nelle
mi invita a casa suaattenzione
agliperdere il controllo.
relazioni
significa
quando non ci sono iequivoci. È meglio
soprattutto avere il
suoi genitori, significaparlare e verificare se
controllo sull’altro/a.
che ha intenzione dile nostre impressioni
fare sesso con me. Esono vere o false.
se io ci vado, significa
che accetto.
Se
una
ragazzaForse
la
ragazzaAnche le ragazzeÈ vero. Tuttavia le
rimane con il suorimane perchè hapossono
essereragazze ricorrono alla
partner violento vuolpaura, o perchè ama ilviolente con i loroviolenza fisica meno
dire che le piace.
lato buono del suopartner.
dei
ragazzi.
ragazzo, o perchè
Preferiscono
la
pensa
che
possa
manipolazione. Dopo i
cambiare. Una cosa è
18 anni le vittime sono
certa: a nessuno piace
soprattutto ragazze.
essere maltrattato.
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Se una ragazza vesteUna
ragazza
puòQuando ami qualcuno,Non è vero che in
in
modo
sexy,vestirsi in modo sexydevi dirgli/le tutto,amore
tutto
è
provocante è perchéper se stessa o persenza
nasconderepermesso! Il telefonino
cerca guai.
piacere al proprioalcunché. Non c’èè privato. Guardare il
ragazzo.
Nonniente di male neltelefonino dell’altro/a è
necessariamente lo facontrollare il telefoninogià una forma di
per essere guardata. del/la proprio/a partnercontrollo.
(sms, telefonate)
Favorisce la consapevolezza su tutte le forme di violenza, favorisce un approfondimento
sul tema dei pregiudizi, aiuta i partecipanti a padroneggiare i concetti chiave che i peer
educator dovranno trasferire.
L’educazione fra pari è basata su un approccio partecipativo, di cittadinanza attiva. Per
questo è consigliabile che siano i ragazzi e le ragazze stessi, alla fine del percorso
formativo, ad auto-valutarsi e a decidere quale ruolo avere nella fase attiva di
sperimentazione. Ricordiamo che la peer education si basa sul concetto sociale di
“popolarità”, connesso al tema dell’empowerment. È cioè più adatto a rivestire questo
ruolo il ragazzo o la ragazza che da un lato si sentono sicuri e consapevoli della propria
autoefficacia e che, dall’altro, manifestino il possesso di abilità sociali nella relazione con i
coetanei.
È essenziale, per la buona riuscita, che gli adulti rimangano dietro le quinte. Suggeriamo
quindi che chi fa supervisione si consideri fondamentalmente “al servizio”, cioè presente e
raggiungibile per eventuali necessità dei peer educator, ma non presente all’azione di
riversamento.
Gli argomenti presentati possono essere oggetto di lezioni per materie come, ad esempio,
letteratura sia italiana che straniera, educazione civica, storia, psicologia, pedagogia,
diritto. Il corso può essere inserito tutto nelle ore di una specifica materia e quindi entrare a
tutti gli effetti nel programma curriculare dell’anno. In questo caso suggeriamo di porre
molta attenzione sull’oggetto della valutazione, che non può essere, ad esempio, l’auto
candidatura a educatore, perché chi non si candida non è detto che non dia altri contributi
altrettanto validi. Si apre invece il tema della cittadinanza attiva, dell’assunzione di
responsabilità, delle abilità sociali.
Un’altra ipotesi è che il corso sia inserito in ore appartenenti a materie diverse che
possono, in tal modo, progettare in condivisione stimolando il confronto tra approcci
diversi, ad esempio un insegnamento artistico può proporre la realizzazione di supporti
grafici che rafforzino l’obiettivo dell’intera attività.
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Il progetto può essere richiamato, anche dopo la sua conclusione, proponendo discussioni
sul tema ed utilizzando altri strumenti didattici come video, documentari, film, musiche,
opere d’arte.
2. Suggerimenti per peer educator:
L’obiettivo dell’intervento è quello di prevenire e contrastare la violenza di genere.
La metodologia di trasferimento di conoscenza tra pari ha lo scopo di promuovere, anche
tramite l’imitazione, l’adozione di comportamenti congrui con i valori rispetto ai quali viene
stimolata la riflessione.
Le finalità sono:
1. promuovere il protagonismo degli adolescenti nella costruzione, realizzazione e
valutazione dei concetti proposti;
2. stimolare un significativo miglioramento del benessere relazionale nell’ambito
dell’intera comunità studentesca.
Il modello organizzativo dell’intervento preferibile è quello di costituire due o tre coppie di
peer educator (preferibilmente maschio/femmina) gestiscono due o tre sottogruppi di
un’intera classe conducendo una discussione sul tema della violenza di genere attraverso
una delle tecniche imparate durante la formazione. Suggeriamo 2 incontri per ogni classe
della durata di 2 ore ciascuno.
I principali argomenti da trattare sono:
 Definizione di violenza di genere (per esempio quella del Belgium’s National Action
Plan concerning the fight against violence between partners’, approvata dal
governo belga 8 febbraio 2006.).
 Definizione comparata di sesso e genere (che cosa si intende con “cultura”;
definizione di “genere”; identità sessuale e identità di genere; rapporto tra identità e
cultura)
 Gli stereotipi di genere (definizione di pregiudizio e stereotipo; stereotipi femminili e
maschili ricorrenti; stereotipi sessisti).
I giochi e gli strumenti da proporre ai pari sono:
 “La terra sta morendo”.
 “Gli amici influenzano la tua vita?”
 “E tu, influenzi i tuoi amici?”
 “L’annuncio”.
 “Vero e falso”
 “Le oche sotto al ponte”
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Poiché l’approccio proposto è di tipo animativo, il cui obiettivo primario è stimolare
la partecipazione attiva di tutti, è preferibile che anche il lavoro dei peer educator si
sviluppi in piccoli gruppi in cui si favorisca la discussione e delle riflessioni sui
contenuti proposti.
Al fine di favorire la restituzione di tale lavoro è opportuno chiedere a ciascun
gruppo di “fermare su carta” le loro riflessioni, ciò significa produrre poster e
cartelloni descrittivi dei loro pensieri.
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