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Riassunto generale sull`analisi del periodo

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Riassunto generale sull`analisi del periodo
Il Periodo
Il centro di ogni frase è costituito dal predicato,
verbale o nominale.
- Oggi il cielo è tutto azzurro
- Partimmo all’alba
- Il cane abbaia al postino
Una frase può essere costituito solo da un
predicato: si chiama frase semplice o
proposizione.
Una proposizione può quindi stare da sola.
Essa può unirsi in vari modi ad altre proposizioni,
formando una struttura più complessa chiamata
periodo.
- Antonello e Clara hanno preferito rimanere
tranquilli al sole, perché sono stanchi per la gita
di ieri e vogliono riposarsi prima di ritornare in
città.
Nell’esempio abbiamo quattro proposizioni.
Per sapere da quante frasi è composto un
periodo si devono contare i predicati.
- Quando torni a casa, ricordati di accendere il
forno e di apparecchiare la tavola.
Il periodo termina quando si incontra un segno di
punteggiatura forte ( . ? !)
Si ha un unico predicato in presenza di verbi
servili, verbi fraseologici, verbi al modo infinito,
verbi al modo participio, verbi al modo gerundio
o verbi all’infinito usati come sostantivi.
La Proposizione Principale
In un periodo c’è sempre una proposizione
principale che può reggere delle coordinate o
delle subordinate.
- Il temporale causò gravi danni, avendo
determinato un allegamento e provocato una
caduta della linea elettrica.
In questo caso la proposizione principale è:
Il temporale causò gravi danni
La caratteristica più importante della
proposizione principale è quella di non essere
retta da altre frasi e di non dipendere da
nessuna. Per questa ragione è chiamata anche
proposizione indipendente.
Tutte le altre proposizioni sono legate alla
principale: per questo motivo la proposizione
principale è anche chiamata reggente.
-Luisa si sentiva preparata avendo studiato tanto
-Hai usato un procedimento per risolvere quel
problema
Le proposizioni principali si classificano in base al
loro semplice scopo
Proposizione principale enunciativa
Narrano un fatto, espongono una situazione o
descrivono una persona/cosa
- Il tuo risotto è ottimo
- Quest’estate ho pensato spesso a te
- La sala era piena di gente
Proposizione principale interrogativa
Contengono una domanda e terminano sempre
con il punto interrogativo
- Chi sono?
- Vieni con me al cinema?
- Come ti chiami?
Proposizione principale esclamativa
Coincidono con un’esclamazione, che ha il punto
esclamativo finale
- Che bella giornata!
- Quale errore!
Proposizione principale volitiva
Definite anche imperative, contengono un ordine
o un divieto; in alcuni casi l’ordine stesso si
conclude con un punto esclamativo
- Stai fermo!
- Mi segua
- Non muoverti
Proposizione principale desiderativa
Quando si esprimono desideri ma non si voglio
dare ordini: si esprimono infatti desideri
- Gradirei un altro gelato
- Vorremmo una camera con vista mare
Proposizione principale incidentale
Può capitare che ci sia una proposizione che si
inserisca in mezzo, all’interno di un’altra. Essa
contiene un commento, un’osservazione o un
semplice approfondimento.
-La fretta, lo sai, è cattiva consigliera
-Il latte, come tutti sanno, fa bene alla salute
-La violenza, sarete d’accordo con me, non è la
soluzione migliore
La Proposizione Coordinata
Le frasi si possono unire e diventare coordinate. Si
può quindi costruire un periodo composto da una
principale e da una o più coordinate. Le coordinate
sono proposizioni che hanno tutte la stessa
importanza; sono collegate fra di loro ma ciascuna
è autonoma.
-La formica vide la briciola del pane e si avvicinò
piena di speranza
-Cercò di sollevarla ma era troppo pesante
-Luigi è vegetariano, quindi non mangia carne
Le frasi coordinate si collegano alla proposizione cui
si possono affiancare con un segno di
punteggiatura. Si può scegliere la virgola (,), il
punto e virgola (;) e i due punti (:). Tale
collegamento si chiama per asindeto
- Sentì un rumore; così accese la luce
- Vide il fumo: era scoppiato un petardo
- Andò alla finestra, l’aprì e si affacciò
Il modo migliore per introdurre una proposizione
coordinata è quello di usare congiunzioni
coordinate come e, ma, né, o, tuttavia, infatti,
quindi:
-Afferrò il bicchiere e lo posò sul tavolo
-Silvia guardava ma non toccava nulla
-Non vidi né udii alcun rumore
-Mi scriverai o mi telefonerai?
-Non lo rividi più tuttavia il suo ricordo rimase vivo
in me
-Sono malato infatti ho qualche linea di febbre
-Luciano è vegetariano quindi non mangia carne
La classificazione della coordinate
Ci sono sei tipi di proposizioni coordinate, che
dipendono da differenti congiunzioni:
Coordinata copulativa (e, neanche, né)
- Ascolta e capisce
- Non ascolta e neanche capisce
- Non devi uscire né rispondere al telefono
Coordinata disgiuntiva (o, oppure, altrimenti)
- O la va o la spacca
- Sono rimasti oppure sono partiti?
- Siate gentili con lei altrimenti ci arrabbiamo
Coordinata avversativa (ma, eppure, però)
- Siamo amici ma non ci vediamo da anni
- Era agosto eppure faceva freddo
- Sei gentile però non mi serve il tuo aiuto
Coordinata esplicativa (cioè, infatti)
- Non sono arrivato cioè sono ancora per strada
- Deve essere arrivato infatti ho sentito la sua
macchina
Coordinata conclusiva (perciò, quindi)
- Il semaforo è rosso perciò ti devi fermare
- È mezzogiorno quindi dobbiamo rientrare
Coordinata correlativa (o….o, non solo….ma)
- O ti calmi o te ne vai
- Non solo ha vinto, ma ha pure doppiato tutti gli
avversari
Nella maggior parte dei casi abbiamo una
proposizione coordinata rispetto a una proposizione
principale.
-E’ una ragazza simpatica e ha tanti amici
-Leggeva un libro e ascoltava una canzone
La coordinazione può essere presente anche tra due
proposizioni subordinate, se svolgono la stessa
funzione e dipendono da una principale reggente
Potrai uscire (principale) quando avrai finito
(subordinata) e quando avrai riordinato (coordinata)
La Proposizione Subordinata
Oltre alla coordinazione delle proposizioni (paratassi)
possiamo collegarle tramite subordinazione
(ipotassi).
In questo modo le proposizioni si uniscono con legami
più forti:
- Oggi non vado a scuola perché non mi sento bene
- Andrò un po’ al mare per dimenticare le fatiche
scolastiche
- Ascolto la musica mentre lavo i piatti
Mentre la proposizioni coordinata rispetto alla
principale poteva rimanere autosufficiente e aveva
senso compiuto, la proposizione subordinata dipende
sempre dalla principale.
-Si affacciò alla finestra e sentì delle voci
-Si affacciò alla finestra avendo sentito delle voci
La subordinata quindi dipende sempre da un’altra
proposizione, la principale reggente.
La proposizione subordinata non può esistere da sola
perché è legata alla frase reggente dal significato e
dalla struttura sintattica.
La subordinata si può trovare:
dopo la frase reggente
Uscite quando sentite la campanella
prima della frase reggente
Quando volete potete entrare
in mezzo ad una reggente
Lunedì, quando vai al mercato, comprami del pesce
Si parla di frase semplice per indicare un periodo
costituto solo da una proposizione principale
- Luigi ha un ombrello verde
Si parla di periodo composto quando si accosta una
principale a una subordinata
- Luigi ha un ombrello verde ma lo tiene sempre
chiuso
Si parla di periodo complesso quando abbiamo la
presenza di subordinate
- Luigi ha un ombrello verde ma lo tiene chiuso perché
non vuole bagnarlo
I gradi della subordinazione
Quando in un periodo ci sono diverse subordinate è
necessario stabilire il grado della subordinazione. In
pratica vengono disposte le varie proposizioni su
immaginari gradi, dopo aver valutato il rapporto di
dipendenza rispetto alla principale e tra di loro.
Una proposizione subordinata che dipende
direttamente dalla principale si definisce subordinata
di primo grado.
La subordinata retta da una subordinata di primo
grado si definisce di secondo grado e così via, in
successione.
Periodo composto da due proposizioni:
principale + coordinata
Sono stato molto al sole e mi sono abbronzato alla
perfezione
Abbiamo comprato un cane
perché faccia la
guardia
Periodo in cui, oltre alla principale, ci sono
due subordinate di primo grado:
Carlo è così appassionato di calcio
che non si stacca per nessun
quando c’è
una partita
motivo dal video
in
televisione
Periodo in cui, oltre alla principale, ci sono
subordinate di grado diverso: primo e secondo grado
Vorrei sapere
perché il nostro gatto rifiuta
di andare a caccia di topi
Periodo in cui, oltre alla principale, ci sono
subordinate coordinate tra loro
Ti ho telefonato
perché devo parlarti
e voglio tue notizie
Le proposizioni subordinate possono presentarsi in
forma esplicita e in forma implicita.
Le subordinate esplicite hanno il verbo all’indicativo,
al congiuntivo o al condizionale. Sono i modi finiti: il
verbo cioè varia a seconda della persona.
- So che questa è una bicicletta
- Non mi arrabbio se non venisse nessuno
- Penso che gli dovrei telefonare
Le proposizioni subordinate esplicite possono essere
introdotte da una congiunzione, da un aggettivo, da
un pronome interrogativo o da un pronome relativo:
- È tutto aperto perché oggi è un giorno feriale
- Non ti dirò mai quanti soldi ho in banca
- Sai chi ci ha telefonato?
- La storia che ci racconti è incredibile
Altra importante caratteristica è che il soggetto della
subordinata esplicita può coincidere con quello della
proposizione che lo regge:
-Io credevo che sarei stato in casa
-Spero che andrò in vacanza
Può anche essere un altro il soggetto diverso dalla
reggente:
-Lui credeva che tu fossi in casa
-Temo che voi dovrete lavare i piatti
Le subordinate implicite hanno il verbo all’infinito, al
participio o al gerundio. Sono i modi indefiniti: essi
cioè non danno informazioni relative alla persona
- Chiamando al telefono non riuscii a trovarlo
- Vista la situazione restò al lavoro
- Diventare ingegnere era il suo sogno
Le subordinate implicite hanno lo stesso soggetto
della reggente:
-Vedrete un bellissimo panorama salendo sulla torre
-Isabella è caduta correndo in palestra
Non sono introdotte da nessuna congiunzione
quando il verbo è al gerundio o al participio:
-Correndo arriverete in tempo
-Giunti in casa parcheggiarono la macchina
All’infinito può essere introdotta dalla preposizione:
- Sono convinto di avere ragione
La proposizione subordinata
soggettiva
- Bisogna che domani mattina ci alziamo all’alba
Questo tipo di proposizione subordinata svolge la
funzione analoga a quella del soggetto della frase da
cui dipende, anche se dal punto di vista grammaticale
non può essere considerata un soggetto.
- È chiaro che lo ammiri
- Pare che Luca sia assente
- Conviene andare più piano
La subordinata soggettiva dipende da verbi
impersonali come parere, accadere, bisogna:
- Non mi pareva che fosse inquieto
- Accadde che c’erano troppi candidati
- Bisogna avere tanta pazienza
Dipende anche da verbi impersonali introdotti dalla
particella si:
- Si pensa che farete bene
- Si dice che sei furbo
- Si dice che l’anno prossimo cambierà il sindaco
Può anche essere introdotta da locuzioni formate dal
verbo essere, sembrare, parere e accompagnate da
un sostantivo o da un aggettivo:
-Sarebbe bello che restassimo amici
-Farebbe piacere a tutti vincere il Totocalcio
-È bene che sia andata così
Quindi possiamo affermare che la proposizione
subordinata soggettiva viene utilizzata quando si
fanno affermazioni di carattere generale, senza
riferimento a una persona o a una cosa.
La proposizione subordinata soggettiva esplicita è
introdotta dalla congiunzione che e ha verbi
all’indicativo, al congiuntivo e al condizionale:
- È evidente che gli sono simpatica
- Pare che non sia stato convocato in prima squadra
- Si pensava che lo sciopero avrebbe creato un
disguido maggiore
Nel primo caso (indicativo) si parla di un’informazione
sicura e certa mentre nel secondo e terzo caso
(congiuntivo e condizionale) si esprime un’opinione.
La proposizione subordinata soggettiva implicita può
essere introdotta dalla preposizione di e ha verbi
all’infinito:
- Vi si era raccomandato di venire a casa subito
- Bisogna provvedere alla tutela dei boschi
- Si spera di fare sempre il meglio
La proposizione subordinata
oggettiva
- Dicono che Franco si spaventi per un nonnulla
Questo tipo di proposizione subordinata corrisponde
in tutto e per tutto al complemento oggetto. Quindi
per riconoscerla, dopo aver individuato il predicato e
il soggetto, bisogna porsi la domanda che cosa?
- Dichiaro che difenderò i diritti dei più deboli
- Noi sappiamo che sta piovendo
- Elena dice che ha freddo
La subordinata oggettiva dipende da verbi
enunciativi come dire, riferire e raccontare:
- Dicono che conosca sette lingue
- Filippo mi ha riferito che ci vedremo sabato
- La maestra ci ha raccontato che agli orsi piace il
miele
Dipende da verbi che esprimono un’opinione
(pensare, credere, ritenere):
- Penso che mi sarà impossibile dimenticarlo
- Credeva che tutti lo odiassero
- Ritengo che questo sia il colore giusto
Inoltre possono anche dipendere da verbi che
esprimono una volontà o un desiderio:
- Desidereremmo tutti che ci fosse pace nel mondo
- Spero che non piova
- Temo che sia fuggito il leone
I vari verbi che reggono la proposizione subordinata
oggettiva devono avere un loro soggetto, espresso o
sottointeso, e devono essere transitivi.
I verbi sono transitivi quando l’azione si espande su
un oggetto diretto.
La proposizione subordinata oggettiva esplicita è
introdotta dalla congiunzione che e ha verbi
all’indicativo, al congiuntivo e al condizionale:
- Credo che non verranno più, ormai
- Credevo che avesse superato l’eliminatoria
- Giurarono che mai avrebbero fatto una cosa simile
Il verbo al modo indicativo esprime una certezza, al
modo congiuntivo esprime un dubbio, al modo
condizionale quando si intende indicare una speranza
La proposizione subordinata oggettiva implicita può
essere introdotta dalla preposizione di e ha verbi
all’infinito:
- Accettai di dormire nel sacco a pelo
- Desidero tornare da lui al più presto
- Crede di essere mia amica
La proposizione subordinata
interrogativa indiretta
- Non so se il cane di Massimo faccia davvero la
guardia
Essa esprime una domanda o un dubbio. Questo
interrogativo viene posto in forma indiretta e
dipende da una proposizione reggente.
- Dimmi che ore sono (Che ore sono?)
- Ti ho chiesto se hai freddo (Hai freddo?)
- Non so se il nonno è tornato (Il nonno è tornato?)
La proposizione subordinata interrogativa è retta in
prima luogo da verbi connessi all’idea della domanda,
del dubbio o della richiesta:
- Gli chiesi come si chiamava
- Domandò che ore fossero
- Doveva risolvere il problema di come vestirsi
È introdotta da pronomi e aggettivi interrogativi, da
avverbi interrogativi, da congiunzioni con significato
interrogativo:
- Volevamo sapere chi si sarebbe preso dall’incarico
- Non so quale film andare a vedere
- Gli ho chiesto quando ci saremmo rivisti
La proposizione subordinata interrogativa esplicita
ha verbi all’indicativo, al congiuntivo e al
condizionale:
- Non so se gli scriverò ancora
- Mi chiedo dove abbia trovato un parcheggio
- Mi chiedevo se avrebbero risposto
tempestivamente
Il verbo al modo indicativo esprime una certezza, al
modo congiuntivo esprime un dubbio, al modo
condizionale si intende indicare una speranza
La proposizione subordinata interrogativa implicita
ha il verbo all’infinito:
- Non so dove andare
- Mi chiedo con chi andare
- Mi domando che cosa fare
La proposizione subordinata interrogativa può
essere:
- semplice, quando è formata da una sola domanda
Mi domandarono quanti anni avessi
- multipla, quando una stessa subordinata contiene
più domande
Dimmi come ti chiami e quanti anni hai
- disgiuntiva, quando prevede più risposte che si
escludono a vicenda
Mi chiedo se dirgli la verità o far finta di niente
La proposizione subordinata
dichiarativa
- Ho l’impressione che la barca di Mario sia una
modello nuovo
Essa chiarisce, specifica e spiega un elemento della
proposizione reggente, rispondendo alla domanda
Quale ? Di che cosa?
- Mi conforta la speranza che lo rivedrò
- Sosteneva la tesi che era colpa del destino
- Siamo sicuri che ci sarà posto per tutti
La proposizione subordinata dichiarativa è introdotta
da un nome
- Ci rallegra il pensiero che sarete presenti al ballo
da un aggettivo
- Era preoccupato di saperti fuori da sola
da un verbo
- Mi accorgo che devo mettere degli altri pantaloni
da un pronome
- Di te mi piace questo, che sei sempre allegra
La proposizione subordinata dichiarativa esplicita è
introdotta dalla congiunzione che ha verbi
all’indicativo, al congiuntivo e al condizionale:
- Mi conforta il pensiero che guarirà presto
- Mi rattrista l’idea che tu parta
- Ti garantisco questo, che non potresti avere un
amico migliore
Il verbo al modo indicativo esprime una certezza, al
modo congiuntivo esprime un dubbio, al modo
condizionale si intende indicare una speranza
La proposizione subordinata dichiarativa implicita è
introdotta dalla preposizione di ha il verbo all’infinito:
- Ho bisogno di dormire
- Aveva il sogno di diventare famoso
- Ho il vizio di ripetere tre volte la stessa cosa
La proposizione subordinata causale
- Non mangerò quei funghi, perché non mi
convincono
Essa indica la causa e il motivo per cui viene a
verificarsi l’evento espresso dalla proposizione
reggente.
- La gara non fu disputata perché la pista era
inagibile
- Fa freddo perché siamo in montagna
- Poiché è tardi, rimandiamo a domani la discussione
La proposizione subordinata causale esplicita è
introdotta dalle congiunzioni poiché, perché, siccome
e ha verbi all’indicativo, al congiuntivo e al
condizionale:
-Non sono andato agli allenamenti perché avevo la
febbre
-Ha smesso di studiare non perché non fosse bravo a
scuola, ma per necessità familiari
-Compro diversa frutta dal momento che vorrei fare la
macedonia
Il verbo al modo indicativo esprime una certezza, al
modo congiuntivo esprime un dubbio, al modo
condizionale si intende indicare una speranza
La proposizione subordinata casuale implicita ha
verbi al gerundio, al participio passato e all’infinito
(preceduto da per, di, a)
- Essendo minorenne, non è imputabile
- Scoperta la truffa, i responsabili furono puniti
- Per non avere rispettato la dieta, ingrassò di nuovo
- Sono contento di avere concluso la marcia
- Sono stati imprudenti a passare per quel sentiero
La proposizione subordinata finale
- Claudio, per vivere tranquillo, ha scelto un posto un
po’ isolato
Essa indica lo scopo, il fine cui tende l’azione espressa
dalla reggente. Svolge, nel periodo, una funzione
analoga a quella rivestita nella frase dal complemento
di fine o scopo.
- Gli manderò un regalo, affinché gli testimoni la mia
riconoscenza
- Faccio la dieta per dimagrire
- Mi sto preparando per superare gli esami
La proposizione subordinata finale esplicita è
introdotta dalle congiunzioni affinché, perché, onde e
ha verbi al congiuntivo:
- Avevano ridotto le razioni affinché durassero più a
lungo
- Ho fatto molte economie perché mi comprassi un
nuovo computer
- Ho dovuto studiare molto affinché superassi
l’esame della patente
La proposizione subordinata finale implicita ha verbi
all’infinito. Dipende da locuzioni come al fine di, allo
scopo di e dalle preposizione di, a, per.
- Andrò da lui al fine di chiarire la faccenda
- Non mangio dolci per non ingrassare
- Ti prego di non insistere
- Ho dovuto studiare molto al fine di superare
l’esame delle patente
La proposizione subordinata
concessiva
- Sebbene non ne avesse voglia, fece tutta la strada
di corsa
La subordinata concessiva indica il motivo nonostante
il quale avviene quanto espresso dalla reggente. Ha nel
periodo una funzione analoga al complemento
concessivo.
- Non si è voluto mettere i guanti, anche se faceva
freddo
- Pur essendo tuo amico, non condivido il tuo modo
di agire
La proposizione subordinata concessiva esplicita è
introdotta dalle congiunzioni sebbene, benché,
nonostante e ha verbi all’indicativo e congiuntivo:
-Sebbene non avessi studiato, ho risposto a tutte le
domande
-Anche se insisti, non riuscirai a convincermi
-Sebbene nevicasse, non sentivo molto freddo
-Ti aiuterò nonostante che tutti me lo sconsiglino
La proposizione subordinata concessiva implicita ha
verbi al gerundio (introdotto da pure) e al participio
passato (introdotto da anche se, benché):
- Pur essendo molto amici, ogni tanto litighiamo
- Benché scoraggiato, proseguì ugualmente la gara
- Anche volendo, non potrei aiutarli
- Riuscì ad arrivare, pur essendo allo stremo delle
forze
La forma implicita si può usare solo quando il
soggetto della subordinata coincide con quello della
proposizione reggente.
La proposizione subordinata
temporale
- Quando torno a casa da scuola ho una fame da lupo
La subordinata temporale indica in quale circostanza
di tempo avviene quanto espresso dalla proposizione
reggente. Essa corrisponde al complemento di
tempo.
- Le zanzare diventano fastidiose dopo che il sole è
tramontato
- Quando uscì la sua voce si affacciò dalla finestra
- Entrate quando vi chiameremo
- Non disturbatemi mentre guido
La proposizione subordinata temporale esplicita è
introdotta dalle congiunzioni quando, mentre, finché
e ha verbi all’indicativo e congiuntivo:
-Quando vado dalla nonna devo prendere tre mezzi
-Quando vuoi uscire, chiamami
-Non ha mai pianto da quando lo conosco
-Non si parla mentre si mangia
-Cercarono di allontanarsi prima che il nemico
tornasse a casa
La proposizione subordinata temporale implicita ha
verbi al gerundio, al participio passato e all’infinito
(preceduti da prima di)
-Nuotando, mi venne un crampo
-Raccolto tutto il coraggio, gli confessò la verità
-Prima di promettere, assicurati di essere in grado di
mantenere la tua parola
-Prima di cucinare, lavati le mani
La proposizione subordinata locativa
- Spero che, dove ci siamo fermati, non siano rimaste
tracce del nostro passaggio
La subordinata locativa indica il luogo dove si svolge
l’azione espressa dalla reggente. Essa corrisponde ai
complementi di luogo.
- Tornò nei luoghi dove aveva trascorso la
giovinezza
- Si trovò nel posto verso cui stava correndo la
mandria di bufali
- Questa è la piazza da dove dovrebbe passare la
corsa
La proposizione subordinata locativa esplicita è
introdotta da avverbi di luogo o da altri elementi, e
ha verbi come l’indicativo o il condizionale:
-Scrivi qui dove c’è lo spazio
-Ti seguirei dovunque andassi
-Vedi la montagna da dove si è staccata la valanga?
-Ti sei trovato nel posto in cui non avresti dovuto
essere
La proposizione subordinata modale
- Il cane di Matteo si comporta come se fosse una
sentinella
La subordinata modale indica il modo in cui si svolge
l’azione espressa dalla reggente. Ha nel periodo una
funzione analoga a quella svolta nella frase dal
complemento di modo.
- Il cane ci teneva alla larga ringhiando
- Preparò una cena come sanno fare i grandi cuochi
- Ho ritirato il bucato nel modo che mi avevi detto
- Mi parli come farebbe mia madre
La proposizione subordinata modale esplicita ha il
verbo all’indicativo (introdotta dalla congiunzione
come) o ha il verbo al congiuntivo (introdotta dalla
locuzione come se):
-Mi sono comportato come mi avevi consigliato
-Mi tratti come se non mi volessi più bene
-Fate come fanno gli altri
-Lo racconti come se fossi stato presente
La proposizione subordinata modale implicita ha il
verbo al gerundio o all’infinito (introdotta dalle
preposizioni con, a):
- Il cane ci venne incontro scodinzolando
- Si fa doccia canticchiando
- A stare con lo zoppo si impara a zoppicare
- Con il chiacchierare passarono piacevolmente il
pomeriggio
La proposizione subordinata
strumentale
- Allenandosi tutti i giorni, ha sviluppato davvero la
sua muscolatura
La subordinata strumentale indica la circostanza per
mezzo della quale avviene l’azione espressa dalla
reggente. Svolge nel periodo la funzione del
complemento di mezzo.
- Formare un impasto mescolando gli ingredienti
- Non otterrai nulla alzando la voce
- Te lo spiegherò facendo un disegno
- A furia di gridare perse tutta la voce
La proposizione subordinata strumentale implicita ha
il verbo al gerundio o all’infinito (introdotta dalle
preposizioni con e con locuzioni a forza di, a furia di):
- Allenandosi tutti i giorni, è diventato un vero
campione;
- Sbagliando si impara
- Con l’insistere così, hai finito per stancarlo;
- Con il mangiare troppi dolci si è rovinato i denti;
La proposizione subordinata
comparativa
- La gita scolastica per Marco è stata molto più
avventurosa di quanto si aspettasse
La subordinata comparativa esprime un confronto con
l’affermazione contenuta nella reggente, stabilendo
con essa un rapporto di analogia o di diversità. Svolge
una funzione analoga al complemento di paragone.
- Parla più di quanto dovrebbe
- È stato più divertente di quello che ci aspettavamo
- Hai giocato meglio di quanto saprei fare io
- Ha fatto meglio di quanto mi aspettassi
La proposizione subordinata comparative esplicita
d’uguaglianza ha il verbo all’indicativo o al
condizionale, introdotta da avverbi (come, quanto)
da pronomi (quale) posti in correlazioni con così,
tanto e tale.
- Quel maglione non tiene tanto caldo quanto mi
aspettavo;
- Il risultato ottenuto è stato tale quale avevi
sperato?
- Il tuo successo mi dà tanta gioia quanta me ne
darebbe il mio
Non esistono forme implicite
La proposizione subordinata comparative di
maggioranza-minoranza esplicita ha il verbo
all’indicativo, preceduta da locuzioni, o il
congiuntivo. Sono introdotte da un avverbio o
aggettivo al comparativo di maggioranza o di
minoranza:
-Questo libro è meno divertente di quello che ho
letto il mese scorso;
-Quel lavoro mi è costato molta più fatica di quanto
pensassi;
La proposizione subordinata comparative di
maggioranza-minoranza implicite ha il verbo
all’infinito preceduto da che, piuttosto che, che non:
- In montagna meglio procedere su sentieri segnati
che affrontare pericolose scorciatoie
La proposizione subordinata limitativa
- Secondo quanto tu mi dici, le aquile ormai in
questa zona si sono estinte
La subordinata limitativa limita l’ambito di validità il
valore di significato di quanto espresso dalla
reggente. Ha una funzione analoga del complemento
di limitazione.
- Per quanto posso giudicare io è un ottimo
giocatore
- È il più forte per quanto riguarda la resistenza
- Quanto a volersi impegnare, non ha dato nessuna
assicurazione
La proposizione subordinata limitativa esplicita ha il
verbo all’indicativo e al congiuntivo, introdotta da
locuzione come a quanto, per quanto, per quello:
-A quanto mi risulta, Giorgio adesso non è in Italia
-Per quanto ne sappia, Giuseppe non ha un cane
-Per quello che ne so erano tutti in casa
-Per quanto lo riguarda si asterrà da ogni commento
La proposizione subordinata limitativa implicita ha il
verbo all’infinito preceduto dalla preposizione per o
dalla locuzione in quanto a:
-In quanto a sciare, è un vero fenomeno
-Era un campione, quanto a mangiare gelati
-Per lavorare con impegno, era di esempio a tutti
Le proposizioni subordinata
eccettuative, esclusiva, aggiuntiva
- Preferirei non entrare in quella grotta, a meno che
tu non mi costringa
La subordinata eccettuativa corrisponde al
complemento di esclusione e riferisce un fatto, una
situazione come eccezione rispetto a quanto indicato
dalla proposizione reggente. È introdotto da locuzioni
come fuorché, tranne che, a meno che:
- Non sai far nulla, fuorché lamentarti
- Posso fare tutto tranne che accettare il tuo aiuto
- Partiremo domani, a meno che piova
- Il gatto ha rubato il pesce senza che nessuno se ne
accorgesse
La
subordinata
esclusiva
corrisponde
al
complemento di esclusione, introdotta da locuzioni
senza che o che non:
- Li ha conquistati senza che se ne rendessero conto
- Non passava giorno che non ricevesse una
chiamata
Funzione contraria è invece indicata dalla subordinata
aggiuntiva che presenta un elemento in più che si
aggiunge a quanto esposto dalla reggente:
- Oltre a essere molto intelligente, era anche molto
spiritoso
La proposizione subordinata
avversativa
- Invece di scendere con il gruppo ha preferito
scendere da solo
La
subordinata
avversativa
corrisponde
al
complemento di sostituzione. Indica un fatto o una
situazione che è in opposizione con quanto detto
dalla proposizione reggente.
- Ti sei ritirato, mentre avresti potuto finire la gara
- Anziché lamentarsi sempre, cerca di reagire un po’
- Le porterò dei cioccolatini invece di mandarle delle
rose
La proposizione subordinata avversativa esplicita ha
il verbo all’indicativo o al condizionale; le
congiunzione che la introducono sono mentre,
quando, laddove:
- È entrato per primo quando invece era arrivato
dopo di noi
- Ha messo i jeans laddove era richiesto un vestito
da sera
- Protesta mentre dovrebbe solo tacere
La proposizione subordinata avversativa implicita ha
il verbo al modo infinito; è introdotto da invece di, al
posto di, anziché:
- Guardate il film in silenzio invece di chiacchierare
- Andremo a visitare il museo al posto di assistere
alla partita
- Propongo di andare a letto alle otto, anziché
festeggiare il Capodanno
La proposizione subordinata
consecutiva
- Attenzione perché fa così freddo che il terreno
fuori è tutto ghiacciato
La subordinata indica la conseguenza di quanto
espresso dalla proposizione reggente.
- Il bersaglio era così lontano che quasi non si
vedeva
- Siamo tanto numerosi da riempire tutto uno stadio
- Si nascose talmente bene che non si riusciva più a
trovarlo
La proposizione subordinata consecutiva esplicita ha
il verbo all’indicativo, al congiuntivo e al
condizionale. Dipende da avverbi e locuzioni come
così, tanto, a tal punto, o da aggettivi come degno,
adatto, tale che appaiono nella reggente, ed è
introdotto dalla congiunzione che:
- Si spaventò per la caduta a tal punto che non
rimise più gli sci ai piedi
- La difficoltà della verifica di matematica era tale
che nessuno la finì
- Gli ho parlato in modo che non abbia più dubbi su
come la penso
La proposizione subordinata consecutiva implicita ha
il verbo all’infinito. È introdotto dalla preposizione da
collegata nella reggente ad avverbi o aggettivi come
così, talmente, tanto, tale, simile:
- È così lento da sembrare quasi fermo
- Era talmente raffreddato da non riuscire più a
respirare
- Aveva una tale fiducia in noi da affidarci le chiavi di
casa
La proposizione subordinata relativa
- Il gatto che il nonno ha regalato ad Alberto è
molto cresciuto
La subordinata relativa completa il senso della
reggente, segue cioè il nome a cui il pronome relativo
si riferisce:
- Ho letto un libro che mi ha regalato il nonno
- Spiegami il modo in cui devo agire
- Non riesco a simpatizzare con chi è cacciatore
- Trovo amici dovunque vado
La proposizione subordinata relativa esplicita ha il
verbo all’indicativo, al congiuntivo e al condizionale.
Dipende da avverbi di luogo come dove e ovunque;
da pronomi relativi come che, cui, il quale; da
pronomi misti come chi, chiunque:
- Ho visto Marco che giocava a tennis
- Voglio un libro che sia davvero interessante
- Ho conosciuto un ragazzo che ti piacerebbe
tantissimo!
- Chi lo conosce lo stima molto
- L’appartamento dove abito è al terzo piano
La proposizione subordinata relativa implicita ha il
verbo all’infinito, al participio passato o presente. È
introdotto dalle preposizioni da e a; dal pronome
relativo con funzione di complemento indiretto; può
anche non essere introdotto da nessuna preposizione:
- Ecco un libro da leggere immediatamente
- Scriverò una storia riguardante la vita del mio
canarino
- Era il solo a non saperlo
- È una storia su cui riflettere
- Lo sentii cantare
Le proposizioni subordinate relative si dividono in
relative proprie e relative improprie.
Le subordinate relative proprie svolgono la funzione
di attributo o apposizione:
- Aveva un marito che era ricco
- Viveva in un appartamento che era vicino alla
stazione
Le subordinate relative improprie svolgono la
funzione di altri tipi di subordinate:
- È il paese dove sono nato (relativa locativa)
- Mi siedo vicino a te che sei simpatica (relativa
causale)
- Tu che sai tutto non conosci il suo numero di
telefono (relativa concessiva)
- Chi l’avesse visto è pregato di telefonare (relativa
condizionale)
- Non ha un amico che si possa dire sincero (relativa
consecutiva)
- Andiamo da Eleonora che ci racconterà tutto
(relativa finale)
- Si avvicinò al papà che stava leggendo (relativa
temporale)
Il periodo ipotetico
- Se vuoi un buon gelato, ti porto io da un gelataio
eccezionale
Il periodo ipotetico è formato da due proposizioni,
una principale e una subordinata condizionale: esse
esprimono due azioni in stretto rapporto l’una con
l’altra. In una delle due proposizioni si fa un’ipotesi
mentre nell’altra si dice ciò che accadrebbe se
l’ipotesi si realizzasse.
- Andrò se sarò invitato
- Non ne sarei così sicura se fossi in te
La proposizione subordinata condizionale o pròtasi è
la proposizione in cui si fa l’ipotesi: indica cioè la
condizione necessaria per verificarsi del fatto di cui si
parla nella principale. La proposizione principale o
apòdosi è la proposizione in cui si dice ciò che può o
non può accadere in base all’ipotesi che si è fatta
nella subordinata:
-Se ieri era lunedì, oggi è martedì
-Se tu fossi stato zitto, avrei potuto dormire
-Se lo desideri, verrò a trovarti questa sera
-Ti sfiderei a calcetto, se fossi più giovane
La proposizione subordinata condizionale, cioè la
protasi, può essere in forma esplicita e implicita.
La subordinata condizionale esplicita è introdotto
dalla congiunzioni se, con il verbo all’indicativo o
congiuntivo, qualora, purché o dalle locuzioni a patto
che, nel caso che, con il verbo al congiuntivo:
- Qualora avessi un impegno, ti avvertirò
- Se vieni anche tu, il divertimento è assicurato
- Nel caso ci fosse nebbia, non prenderemo l’aereo
- Accetto la tua proposta, a patto che siano tutti
d’accordo
La subordinata condizionale implicita è introdotto
dalla preposizione a, con il verbo all’infinito, o può
avere il verbo al gerundio presente e al participio
passato:
- A fare così non otterrai nulla
-Studiando, non dovrebbe esserti difficile superare
l’esame
-Letto con attenzione, l’avviso era estremamente
chiaro
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